Azienda in cammino Passi per la salute
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Azienda in cammino Passi per la salute
“AZIENDA IN CAMMINO: PASSI PER LA SALUTE” UN PROGETTTO DI PROMOZIONE DELLA SALUTE RIVOLTO AI DIPENDENTI DI UNA AZIENDA SANITARIA INTRODUZIONE Per le organizzazioni che erogano servizi pubblici rivolti alla tutela della salute della collettività, la persona/individuo costituisce il “valore” fondamentale a cui riferirsi, perciò la dirigenza di un ente sanitario, in misura ancor più evidente rispetto a tutte le altre realtà produttive, oltre ad occuparsi della salute della popolazione, dovrebbe impegnarsi per creare condizioni favorevoli per il raggiungimento di un adeguato livello di benessere psico-fisico anche dei lavoratori/cittadini, mediante il coinvolgimento, la collaborazione, lo spirito di squadra, la condivisione dei valori, la circolazione delle informazioni e, non ultimo, la presenza di un ambiente adatto alle relazioni tra le persone. Dall’altro, ad ogni singolo operatore si chiede competenza, motivazione e responsabilità. In particolare, ai dipendenti di una azienda sanitaria viene richiesto coerenza di comportamento rispetto al messaggio di salute che trasmettono. Un’organizzazione che vuole promuove il “benessere” dei lavoratori/cittadini, potrebbe quindi agevolare da un punto di vista formativo, organizzativo e strutturale, l’acquisizione da parte degli stessi, di stili di vita mirati alla prevenzione delle malattie cronico-degenerative e alla promozione della salute, tenendo in considerazione che i comportamenti individuali sono influenzati anche dal contesto familiare, ambientale e sociale. I determinanti della salute infatti non sono condizionati solo dall’ambiente dove la persona lavora, ma oggi più che mai, anche dal contesto abitativo, dal disegno urbano delle città, dall’automazione, dalla globalizzazione e dai condizionamenti del marketing. La promozione di stili di vita salutari, costituisce inoltre il cardine del programma nazionale “GUADAGNARE SALUTE”, approvato dal Governo con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (4 maggio 2007), in accordo con Regioni e Province autonome. RAZIONALE 1 Secondo l’O.M.S , nei paesi occidentalizzati, l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie, sono causati da patologie cerebro-cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche. Queste malattie hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, l’abuso di alcol, il sovrappeso, l’obesità, la sedentarietà e lo scarso consumo di frutta e verdura; comportamenti non salutari che da soli sono responsabili del 60% della perdita di anni di vita in buona salute. Nello specifico della Regione Veneto, i risultati ottenuti da indagini epidemiologiche, mediante il Sistema di Sorveglianza della salute “PASSI” (Progressi delle 2 Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) relative all’anno 2009 , indicano che il 25% degli intervistati risulta essere completamente sedentario anche se il 29% aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica; il 26% si dichiara fumatore ed il 22% ex fumatore; il 30% del campione è in sovrappeso e gli obesi rappresentano il 10%; il consumo di frutta e verdura risulta non sufficientemente diffuso e solo il 13% aderisce alle raccomandazioni internazionali consumandone cinque porzioni al giorno. Lo scarso consumo interessa in particolare le persone tra i 18-34 anni, gli uomini e le persone obese;il 26% degli intervistati sono bevitori a rischio. I dati risultanti dalle interviste eseguite ai residenti dell’Azienda ULSS 17, di entrambi i sessi, di età compresa tra i 18 e i 69 anni, non si discostano in modo significativo dai risultati regionali. Analizzando quanto rilevato sia nella Regione Veneto che nel territorio di competenza emerge quindi la necessità di diffondere la cultura del benessere nella popolazione e favorire l’adozione di comportamenti salutari. Considerando quindi che l’Azienda ULSS 17 della Regione Veneto ispira la propria “mission” al soddisfacimento dei bisogni di salute della persona e alla salvaguardia del benessere, quali diritti fondamentali per il cittadino, si è ritenuto utile implementare una serie di azioni che si ponessero come obiettivo la promozione dei determinanti della salute. 3 Esistono numerose evidenze scientifiche circa la possibilità di aiutare le persone a modificare consolidati stili di vita, a favore di altri più salutari, attraverso azioni coordinate che agiscano sui determinanti della salute (individuo-ambientelavoro), rendendo più facile e praticabile nella vita di ogni giorno l’adozione di comportamenti sani. Da queste considerazioni, prende avvio il progetto “Azienda in cammino…Passi per la salute” avviatosi nell’anno 2009 con pianificazione triennale (2009-2011), avente come obiettivi: L’avvio di un processo che tenda a favorire il benessere dei dipendenti dell’Azienda ULSS 17 (Veneto) mediante l’adozione di comportamenti utili per la salute; La valorizzazione del ruolo dei dipendenti in qualità di promotori della salute nei confronti dei cittadini tramite l’esempio, le attività di counselling e di educazione alla salute. Il progetto assume quindi una doppia valenza: intervenire direttamente sui dipendenti e ottenere, contestualmente, una ricaduta sulla collettività. Quando l’operatore svolge la sua attività lavorativa in condizioni ottimali e i suoi 1 http://www.epicentro.iss.it/rapporto OMS 2010 2 http://www.epicentro.iss.it/passi 3 http://www.dors.it Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. 1 comportamenti sono coerenti con i messaggi di educazione alla salute trasmessi agli utenti, il suo agire diviene credibile e quindi efficace. Il progetto ha coinvolto tutti i 1900 dipendenti dell’Azienda ULSS17, appartenenti alle varie categorie professionali, dislocati nelle 4 sedi ospedaliere e nei sei servizi territoriali (Distretti, Dipartimenti di Prevenzione, Area Sociale). MATERIALI E METODI Il modello teorico di riferimento utilizzato è stato quello della promozione della salute (secondo la definizione 4 dell’OMS ) in quanto strategia che sviluppa azioni rivolte all’ambiente, alla collettività e ai singoli in un processo che renda le persone in grado di agire sui determinanti della propria salute al fine di migliorarla. Pertanto sono state previste azioni di: Rilevazione e studio degli stili di vita del target di riferimento (1900 dipendenti) Creazione di reti tra i vari portatori di interessi (dipendenti, ditte fornitrici e gestori della Ristorazione, associazioni di categoria e/o società sportive o amatoriali coinvolgendo anche i produttori locali per offrire prodotti a Km 0.) Condivisione degli obiettivi e promozione delle attività attraverso la realizzazione di convegni (tre) e altri momenti collegiali (incontri a piccoli gruppi) Pratiche di marketing sociale: utilizzo di metodi informativi, educativi (eventi formativi aziendali), esperienziali, e favorenti l’accesso a servizi aziendali e del territorio. Creazione delle condizioni organizzative e di un protocollo operativo per l’avvio di uno screening cardiovascolare nei dipendenti in collaborazione con il medico competente Rinforzo dei messaggi educativi mediante la consegna a tutti i dipendenti di strumenti di automonitoraggio. L’iniziativa prende avvio a seguito dell’analisi dei determinanti della salute sui dipendenti dell’Azienda, rilevati tramite questionario valutativo e si esplica poi mediante una serie di iniziative a carattere informativo/formativo ed esperienziale. Punto forte del progetto è stata, infatti, la realizzazione a cadenza annuale della “Settimana del benessere” dedicata a tutti i dipendenti, durante la quale si sono proposte diverse attività aventi i seguenti obiettivi: Aumento del consumo di frutta e verdura Aumento del consumo quantitativo giornaliero di acqua Consumo di pesce almeno due volte alla settimana Incremento dell’attività fisica settimanale Disassuefazione al fumo Nella Tabella I, si riportano le attività svolte, suddivise in base a tre diverse strategie finalizzate: - allo sviluppo di conoscenze per fornire gli elementi teorici relativi ai temi proposti e quindi di aumentare l’attenzione sulle tematiche prefissate oltre a orientare l’interesse sugli stili di vita utili per la salute da parte degli operatori dell’Azienda. - allo sviluppo di abilità personali concrete per la messa in atto di scelte di salute e quindi rendere le persone capaci e preparate di intraprendere comportamenti salutari sostenibili. - all’attivazione di risorse concrete ambientali atte a facilitare l’acquisizione di comportamenti corretti Strategia informativa Strategia formativa Strategia esperienziale Durante i 5 giorni della “Settimana del benessere”sono stati allestiti, presso ciascuna sede ospedaliera, alcuni punti informativi gestiti da Assistenti Sanitarie dove venivano fornite indicazioni su varie tematiche inerenti la salute. A tale scopo: - è stato redatto e divulgato a tutti i dipendenti dell’azienda un manuale dal titolo: “Semplicemente per vivere meglio: attività fisica ed alimentazione ragionevole un’accoppiata vincente” - è stato distribuito un ricettario dal titolo: “Cinque colori della salute” per aumentare le informazioni e, di conseguenza, promuovere il consumo di frutta e verdura - è stata realizzata ed utilizzata una cartellonistica ad hoc (locandine, manifesti) finalizzata al marketing sociale per la pubblicizzazione dei messaggi educativi e Sono state realizzate, nel corso dei tre anni, tre giornate formative orientate alla promozione di stili di vita sani: - Nel giugno 2009, durante il convegno “Azienda in cammino…PASSI per la salute”, attraverso il brainstorming, realizzato a piccoli gruppi tra i dipendenti, si è potuto testare il loro grado di consapevolezza rispetto alle scelte salutari e le loro idee sul modo più facile per poterle concretizzare; - Ad ottobre 2010, durante le Giornate di aggiornamento “Cibo e movimento … promuoviamo insieme il ben-essere”, sono stati proposti momenti di esercitazioni pratiche sui temi inerenti le scelte salutari in materia di alimentazione (esecuzione di ricette a base di frutta e verdura, lettura dell’etichettatura dei prodotti alimentari) e di attività fisica (esecuzione estemporanea di esercizi di nordic walking e di ballo Durante le giornate della “settimana del benessere” - è stato offerto a tutti i dipendenti dell’Azienda, nel posto di lavoro, uno spuntino salutare a base di frutta, mousse e yogurt, cercando di privilegiare i prodotti del territorio, ovvero a Km 0; - Nel primo anno di avvio del progetto, durante la settimana sopra citata, è stata apportata una modifica al menù della mensa aziendale con incremento delle portate a base di frutta e verdura; - È stato consegnato, previa dimostrazione sull’utilità e sulle modalità di impiego, un “contapassi”, strumento attraverso il quale ognuno può facilmente verificare la quantità giornaliera di esercizio fisico eseguito; - Sono state avviati protocollo di intesa con palestre e piscine – centri sportivi- scuole 4 Carta di Ottawa Ginevra OMS 1986 Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. 2 - - - - informativi, su tutte le sedi di lavoro dell’ULSS17 è stata suggerita la lettura di saggi, racconti e romanzi inerenti l’attività fisica ed i benefici che ne possono derivare sono stati individuati percorsi di cammino all’interno del nostro territorio, strutturati per raggiungere i 10.000 passi al giorno, raccomandati da studi scientifici annualmente è stata effettuata una conferenza stampa per presentare l’iniziativa alla collettività, assieme alla pubblicazione di articoli sul sito aziendale e sui quotidiani locali annualmente è stata predisposta e distribuita una brochure sulle diverse opportunità di movimento dislocate nel nostro territorio: piscine, palestre, corsi di ballo e camminata nordica a prezzi e condizioni favorevoli per i dipendenti ed ad un loro familiare è stato realizzato un convegno dal titolo “Azienda in cammino…PASSI per la salute” nel giugno 2009 nonché valorizzazione del territorio di appartenenza da un punto di vista antropologico, scientifico e di opportunità per praticare attività fisica). - Ad ottobre 2011 nel convegno finale “Azienda in cammino…una sosta per ripartire” sono stati ulteriormente approfonditi i temi del progetto e riproposte modalità pratiche per l’incremento dell’attività fisica. - Durante le giornate della “settimana del di Nordic Walking, scuole di ballo del territorio di afferenza per realizzare accessi facilitati per i dipendenti ed un loro familiare . È stata adottata una scontistica specifica e riservata agli operatori ULSS al fine di favorire l’esperienza dell’attività fisica assecondando le diverse attitudini e preferenze dei dipendenti. - È stato proposto annualmente un corso gratuito per smettere di fumare. benessere”, sono stati offerti momenti di counselling breve presso i punti informativi sopra citati in merito alle possibili problematiche riferite all’adozione di uno stile di vita per la salute. Tabella I I dipendenti, in occasione degli accertamenti sanitari periodici aziendali, hanno potuto aderire allo screening cardiovascolare comprendente: anamnesi sullo stile di vita (abitudine al fumo, attività fisica, alimentazione), rilevazione dei dati antropometrici (peso, altezza, BMI), rilevazione P/A, effettuazione dello Stick glicemico, counselling mirato e offerta, a seconda delle necessità, di specifici programmi (consulenza nutrizionale, corsi per smettere di fumare e fruizione delle opportunità di movimento avviate all’interno del progetto). RISULTATI Attraverso la costruzione di un questionario ad hoc e la somministrazione ripetuta annualmente dello stesso, si è potuto verificare: l’efficacia del progetto in termini di modifica del comportamento del personale dipendente, l’efficacia delle scelte operative adottate correlando le modifiche comportamentali alle strategie di promozione intraprese, la conoscenza, la descrizione e la comparazione dei comportamenti e degli atteggiamenti del personale dipendente dell’ Azienda ULSS 17 sul tema. La rilevazione è stata orientata verso cinque comportamenti e due atteggiamenti: la frequenza dei pasti ed in particolare l’abitudine alla prima colazione, il consumo giornaliero di frutta, verdura, acqua e pesce, l’attività fisica praticata, l’abitudine al fumo, la percezione di adeguatezza o meno del proprio peso corporeo agli standard raccomandati (MBI), atteggiamento in merito all’attività fisica praticata rispetto alla quantità raccomandata dalle indicazioni OMS. L’impostazione del progetto ha comportato un cambiamento in itinere a livello di campione utilizzato per effettuare la valutazione. Il primo e il secondo anno, poiché era prevista l’organizzazione degli stand informativi realizzati dagli operatori, si è deciso di utilizzare un campionamento di convenienza scegliendo le persone che accedevano agli stand. Il terzo anno, non essendo stato possibile organizzare nuovamente gli stand per motivi interni all’organizzazione, si è deciso di utilizzare un campione non probabilistico a scelta ragionata in modo trasversale tra i Servizi degli undici Dipartimenti dell’ULSS 17, tale da essere rappresentativo di tutte le realtà ospedaliere, territoriali e amministrative dell’Azienda e delle diverse professioni presenti. Per l’elaborazione dei dati raccolti si è utilizzato il programma Excel e il programma Statistical Package for Social Science (SPSS). Il questionario è stato compilato negli anni 2009-2010-2011 rispettivamente da 1086, 456 e 387 persone per un totale di 1.929 partecipanti all’indagine; data la maggioranza di lavoratori di sesso femminile tra i dipendenti, i rispondenti sono in prevalenza donne e corrispondono al 63% del campione. Dall’elaborazione dei questionari si è rilevato che il 90% dei rispondenti effettua almeno tre pasti al giorno considerando anche gli spuntini e la colazione. Le donne sono più propense ad adottare un comportamento corretto: infatti il 94% mangia almeno tre volte al giorno contro l’85% degli uomini. Il dato mostra una variabilità minima rispetto all’anno di rilevazione: coloro che hanno una abitudine alimentare scorretta, ovvero consumano meno di tre pasti al giorno, sono 11% nel 2009, 7% nel 2010 ed 7% nel 2011. Il 70% fa una colazione completa spesso o sempre, contro il 30% che non la fa. Il dato indica chiaramente che nel personale dipendente esiste una scorretta abitudine alimentare: non mangiare al mattino. Questo comportamento è ancora più evidente se si considera la colazione in relazione al numero di pasti effettuati giornalmente perché il 96% di coloro che effettuano spesso o sempre la colazione sono abituati a mangiare almeno tre volte al giorno: ciò indica che chi fa fino a due pasti al giorno ha la tendenza a saltare la colazione. Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. 3 Si riscontra una notevole differenza di comportamento in base al genere: il 76% delle donne dichiara di effettuare una colazione completa contro il 56% degli uomini. Effettuano una colazione completa il 69% del campione nel 2009, il 73% nel 2010 ed il 71% nel 2011. La verdura è consumata quotidianamente a pranzo ed a cena spesso o sempre dall’81% dei rispondenti e si nota una leggera propensione delle donne ad essere più virtuose rispetto agli uomini, con l’83% rispetto al 76%. Il 58% dei rispondenti consuma due o tre frutti quotidianamente, il 6,1% più di quattro ed il 36% un frutto o nessuno. Anche in questo caso sono le donne a consumare più frutta, infatti il 66% delle donne ed il 57% degli uomini consumano almeno due frutti al giorno. Considerando unitariamente il consumo di frutta e verdura emerge, dall’inizio del progetto, un lieve incremento dei rispondenti che consuma quotidianamente almeno la quantità raccomandata di frutta e verdura come descritto nel Grafico I. Il 29% del campione non mangia quasi mai il pesce, il 48% una volta alla settimana ed il 23% almeno due volte la settimana: è il 23% a consumare la quantità raccomandata mentre il restante 77% non ne mangia abbastanza. Rispetto a questa abitudine non si riscontra una variabilità minima rispetto all’anno di rilevazione. Più della metà del personale che ha compilato il questionario, consuma ogni giorno una quantità di acqua corretta, infatti, il 61% beve sei o più bicchieri di acqua al giorno. Analogamente al consumo di pesce, sono gli uomini ad assumere una maggiore quantità di acqua. Considerando la dose minima corretta da assumere ogni giorno, sei Grafico I. Quantità di frutta/verdura consumata in base all’anno di compilazione. o più bicchieri, si vede che è il 66% degli uomini ad aderire a questa buona pratica contro il 60% delle donne. Si è assistito, tra il primo anno di somministrazione del questionario e l’ultimo, ad un costante aumento di chi beve una dose corretta di acqua: era il 59% nel 2009, il 61% nel 2010 ed il 66% nel 2011. Questa modifica potrebbe indicare un cambiamento delle abitudini dei dipendenti aziendali perché possiamo escludere che l’aumento di bicchieri consumati sia legato ad aumento della temperatura ambientale visto che il questionario è stato somministrato sempre nel periodo autunnale. Si è voluto esplorare, tra i comportamenti dei dipendenti, anche l’abitudine al fumo: il 20% delle persone sono fumatori, il 14% ex fumatori ed il 66% non fumatori. Gli uomini sono attratti in maniera maggiore da questa insalubre abitudine: fuma il 22% contro il 18% delle donne. Non hanno mai fumato, quindi, il 56% degli uomini ed il 70% delle donne. Un dato confortevole messo in risalto nel Grafico II è la diminuzione constante dei fumatori. Grafico II. Abitudine al fumo in base all’anno di compilazione Le domande inerenti l’attività fisica riguardavano due formulazioni e cioè la frequenza settimanale di attività fisica intensa, come correre, pedalare velocemente, praticare ginnastica aerobica, ecc. e di attività fisica moderata, intesa come camminare a passo sostenuto, andare in bicicletta, fare ginnastica dolce, giardinaggio, ecc. Considerando i dati del triennio, si rileva che il 21% non pratica attività motoria moderata ed il 52% dei rispondenti non pratica attività fisica intensa: in totale sono 275 le persone che dichiarano di non fare alcun tipo di movimento, cioè il 14% del campione. L’attività fisica moderata viene praticata 1 o 2 volte la settimana dal 59% dei rispondenti, 3 o 4 volte dal 14% e più di 5 volte dal 6% mentre quella intensa viene praticata 1 o 2 volte la settimana dal 37%, 3 o 4 volte dal 7% e più di 4 volte dal 3%. Come ci si aspettava è più diffusa l’attività motoria moderata. Le donne sono complessivamente meno attive rispetto agli uomini e preferiscono praticare una attività fisica moderata. Si è deciso di creare una categorizzazione basata sul numero di volte che i soggetti hanno dichiarato di svolgere un’attività fisica moderata e/o intensa per individuare la percentuale di persone che svolgono una quantità di attività motoria 5 inferiore, pari o superiore a quella raccomandata dalle linee guida ufficiali . Tale dato non va considerato in termini 5 WHO- Global recommendations on physical activity for health (2010) Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. 4 assoluti perché risente della formulazione del questionario; come evidenziato in precedenza, lo stesso è stato strutturato in modo sintetico, tale da facilitarne la compilazione, a garanzia di tutela dell’anonimato e quindi non sono state considerate alcune variabili quali, ad esempio, il tipo di professione svolta. Questo non ha permesso, in fase di analisi, di considerare il lavoro fisico svolto dai soggetti che praticano determinate attività come, ad esempio la movimentazione manuale dei carichi, che quindi già svolgono una quantità di movimento sufficiente. Inoltre il dato potrebbe essere in parte falsato dal fatto che i dati sono auto-riportati e la domanda di controllo potrebbe non essere stata compresa. In ogni caso, come riportato in Tabella II è il 51% dei rispondenti, 45 persone non hanno risposto, ad aver indicato di effettuare l’attività fisica raccomandata al di fuori dell’attività lavorativa. Tabella II. Attività fisica dichiarata al di fuori dell’attività lavorativa. Livello di attività fisica Raccomandata Scarsa Nulla Anno di riferimento 2009 48,99% 35,17% 15,01% 2010 53,07% 32,02% 14,69% 2011 55,30% 30,49% 13,70% Tutti 51,22% 33,49% 14,67% Non risposto 0,83% 0,22% 0,52% 0,62% L’incremento dei soggetti virtuosi è chiaramente visibile con il trascorrere degli anni come evidenziato nel Grafico III a praticare la quantità raccomandata sono nel 2009 il 49%, nel 2010 il 53%, nel 2011 il 55%. Coloro che praticano una quantità di attività fisica sufficiente secondo gli standard tendono a mangiare anche la quantità giornaliera consigliata di frutta e verdura in percentuale maggiore rispetto ai meno attivi, il 66% contro 53%, ed a essere meno in soprappeso il 28% invece del 32%. Si è messo in relazione il livello di attività dichiarata e la percezione se questa sia più o meno sufficiente per la propria salute. Dai dati emerge che tra i soggetti che svolgono un livello di attività fisica raccomandata, la maggioranza di essi (dal 65% del 2009 al 71% del 2011) non ritengono, erroneamente, che essa sia sufficiente mentre i dipendenti che dichiarano una scarsa attività fisica dichiarano giustamente che essa non sia comunque sufficiente evidenziando così una corretta correlazione tra attività fisica svolta e percezione sul livello di adeguatezza o meno per la propria salute. Una discrepanza si rileva anche tra i dipendenti che dichiarano di non fare attività fisica al di fuori del lavoro. Infatti risulta più che sufficiente o sufficiente per il 39% nel 2009, 18% nel 2010 e risale al 34% nel 2011. Grafico III. Andamento negli anni della pratica dell’attività fisica raccomandata praticata. Probabilmente non sono ancora consolidate le raccomandazioni dei livelli ottimali di attività fisica da svolgere settimanalmente. Si è ritenuto importante far emergere la percezione che il personale ha rispetto alla proprio peso corporeo: il 51% del campione giudica il proprio peso adeguato, il 2% si ritiene sottopeso ed il 47% in soprappeso. In realtà esaminando il BMI il 65% risulta normopeso, il 4% sottopeso ed il 31% sovrappeso. Emerge chiaramente che tende ad esserci una percezione scorretta del proprio fisico perché il 43% di coloro che dichiarano di avere un peso “Più alto” sono in realtà normopeso. È stato possibile realizzare una generale valutazione dello stile di vita generale dei dipendenti creando una tipologia/identikit hoc dei soggetti fosse basata sul rispetto o meno di comportamenti virtuosi, cioè adeguati alle raccomandazioni ed alle linee guida, rispetto al consumo di acqua, di frutta e verdura e di pesce, alla pratica di attività fisica ed al non fumare. La tipologia è stata creata in modo da individuare sei possibili categorie: - categoria 0 (3%), corrispondente ai dipendenti disinteressati, che non seguono nessuna raccomandazione tra le cinque considerate - categoria 1 (17%), corrispondente ai dipendenti scarsamente motivati che seguono solo una delle indicazioni, - categoria 2 (30%), corrispondente ai dipendenti motivati che seguono due raccomandazioni, - categoria 3 (28%), corrispondente ai dipendenti molto motivati che adottano almeno tre comportamenti virtuosi; - categoria 4 (15%), corrispondente ai dipendenti virtuosi che seguono quattro raccomandazioni - categoria 5 (4%), corrispondente ai dipendenti molto virtuosi che seguono tutte le raccomandazioni. Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. 5 Lo stile di vita del campione viene riportato nel Grafico IV. 3% 4% 6 3% 17% 15% 28% Pessimo Malissimo 30% Male fic Virtuosi Virtuosissimi Non risposto Grafico IV. Lo stile di vita del campione. In generale si è riscontrato che i comportamenti virtuosi più diffusi sono il bere una dose corretta di acqua al giorno nel 61% ed il non fumare nel 80%; al contrario risulta esserci ancora molto da correggere in termini di comportamenti corretti a livello di attività motoria e stile alimentare. Si è diviso il campione in due categorie: uno denominato “inadeguato” ovvero che segue solo da 0 a 2 comportamenti raccomandati e uno “adeguato” ovvero che segue almeno tre o più comportamenti raccomandati. Nel Grafico V, analizzando l’andamento annuale si è potuto notare un costante aumento dei soggetti “adeguati”; il progetto “Azienda in cammino…Passi per la salute” sembrerebbe quindi aver influenzato positivamente i dipendenti stimolandoli a migliorare il proprio stile Grafico V. Andamento negli anni dei rispondenti che adottano stile di vita POS. di vita. CONCLUSIONI La valutazione del progetto “Azienda in cammino…Passi per la salute” promosso dal Dipartimento di Prevenzione ed implementato dalle Assistenti Sanitarie dell’Azienda ULSS 17, ha permesso di individuare le caratteristiche salienti degli stili di vita dei dipendenti e le relative variazioni avvenute nell’arco del triennio del progetto. In relazione a quanto elaborato si evidenzia, la necessità, nei progetti futuri, di coinvolgere maggiormente gli uomini per ciò che riguarda il numero di pasti da effettuare al giorno, la necessità di mangiare a colazione e di consumare un quantitativo superiore di frutta e verdura, mentre un maggiore interesse dovrà essere rivolto alle donne per quanto concerne il consumo di pesce e di acqua . Anche in relazione all’attività fisica emerge la necessità di un attenzione particolare per le donne. Si nota infatti una minor propensione delle stesse rispetto agli uomini a praticarla. Altro dato importante è la diffusione tra i dipendenti dell’abitudine al fumo (è ancora abbastanza diffuso tra i dipendenti,) nonostante l’andamento in discesa nel triennio. In generale, l’analisi dei determinanti di salute ha evidenziato che nel triennio di attività ci sia stata una variazione in positivo dell’andamento dei singoli comportamenti, con un aumento notevole dei comportamenti virtuosi tra il primo ed il secondo anno mentre si è registrato un leggero calo il terzo anno. Questo dato potrebbe essere ricondotto al fatto che nel 2010 il questionario è stato somministrato dopo “la settimana del benessere” mentre nel 2011 la compilazione del questionario è avvenuta prima dell’intervento promozionale e quindi prima della fase di rinforzo al cambiamento che aumenta l’adesione a comportamenti corretti. Il progetto “Azienda in cammino…Passi per la salute” sembrerebbe comunque aver influenzato positivamente i dipendenti stimolandoli a migliorare il proprio stile di vita in quanto si è verificato una correlazione statisticamente significativa in merito all’aumento complessivo di dipendenti che hanno incluso nel proprio stile di vita almeno tre o più comportamenti utili per la salute. I risultati ci fanno inoltre presupporre che ci sia una corrispondenza positiva tra i comportamenti dei sanitari e quelli degli abitanti della zona e quindi si potrebbe pensare che l’Azienda possa essere un ottimo ambiente in cui sperimentare interventi di promozione della salute per ipotizzare un’eventuale ricaduta sulla popolazione. Il questionario somministrato ha permesso di rilevare la percezione che questi hanno del proprio corpo ed in particolare la valutazione sul loro peso. Le donne tendono a sovrastimare il proprio peso, mentre gli uomini lo sottostimano. Pensare di intervenire su questo aspetto è ambizioso in quanto richiede interventi multifattoriali, ma sarebbe importante cominciare a lavorare per ridurre la distorsione esistente tra peso reale e percepito grazie ad interventi mirati a migliorare lo stile di vita ed il benessere complessivo dei dipendenti. Inoltre per Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. quanto riguarda le strategie utilizzate per promuovere la salute, nel corso del triennio la valutazione complessiva del progetto ha permesso di rilevare quanto segue: il mantenimento dell’attenzione sulle situazioni critiche e sui comportamenti corretti attraverso la ripetizione della “settimana del benessere” a distanza di un anno si è rilevato utile per sostenere i singoli soggetti a non ricadere nel comportamento scorretto ed a rinforzare quello corretto. L’avere considerato le differenze nelle preferenze individuali ed essersi avvicinati ai bisogni di ciascuno oltre la durata triennale del progetto sono risultate strategie vincenti: la prima ha permesso di incidere sul singolo mentre la seconda, riproponendo i temi a distanza di un anno per tre anni consecutivi, ha permesso il rinforzo del comportamento proposto e diminuito il rischio di ricadute verso i vecchi e scorretti comportamenti. Questi aspetti sono stati favoriti dalle metodologie di intervento utilizzate dal gruppo di progetto: l’attività informativa classica rappresentata dagli stand informativi, era affiancata da proposte concrete di supporto al cambiamento nei comportamenti come la distribuzione di frutta, la consegna del contapassi e della tessera del dipendente per ottenere sconti presso palestre e piscine, corsi di ballo e nordic walking interni all’Azienda. L’attività motoria è il determinante che si è contraddistinto per una maggiore adesione al cambiamento e quindi all’aumento dei comportamenti corretti rilevati proprio grazie all’azione prevista dal progetto. Rispetto a questo tema è stato possibile intervenire a più livelli : informativo, formativo esperienziale ed ambientale favorendo l’utilizzo delle risorse del territorio. Avere avuto una buona offerta di opportunità di movimento diversificata ma anche economicamente vantaggiosa, raggiunta grazie ai protocolli d’intesa sottoscritti tra ULSS 17 e strutture deputate all’attività fisica, ha favorito i comportamenti virtuosi proprio come dimostrato grazie a questo progetto. In base a quanto appena delineato ed in relazione ai dati emersi sull’efficacia delle attività realizzate si profilano chiaramente delle proposte future. Si riterrebbe opportuno riprogettare gli interventi a livello alimentare al fine di favorire l’adozione di azioni che incentivino i cambiamenti proprio come sperimentato per l’attività fisica, incidendo maggiormente sul contesto lavorativo, familiare e sociale. Alcune proposte attuabili potrebbero essere l’adozione di distributori automatici di frutta, verdura e yogurt, a prezzo di favore per incentivarne il consumo, sotto forma di frutta intera o a pezzi, mousse, insalate, panini preparati con verdure, yogurt magro. I prodotti dovrebbero essere venduti ad un prezzo vantaggioso per incentivarne il consumo, ed essere disposte nel vano superiore del distributore automatico in modo da essere ben visibili. Potrebbe ritornare utile apportare cambiamenti al servizio di mensa aziendale inserendo nel menù più pasti di pesce e più scelta di frutta e verdura. In interconnessione con il territorio si può ipotizzare la creazione di Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) per offrire ai dipendenti l’opportunità di acquisto di prodotti locali a Km 0. Anche la famiglia del dipendente e quindi i loro componenti potrebbero essere maggiormente coinvolti nelle proposte salutari in quanto, strategia vincente nei programmi di promozione della salute, è prestare attenzione al contesto dove si trova la persona, collocandola in una situazione dinamica di relazione con gli altri. Nello specifico si riterrebbe importante offrire ai famigliari le uguali possibilità di accesso alle strutture per l’attività fisica del territorio, la creazione di gruppi di cammino in collaborazione con le Amministrazioni locali, la formazione di walking leader, la possibilità di inserirsi nei gruppi ciclistici/cicloamatoriali delle località di residenza. In conclusione si può ritenere che il progetto abbia avuto una ricaduta complessiva positiva sui dipendenti e sarebbe importante riproporre nel tempo ciò che è risultato vincente negli anni passati, tutto questo al fine di raggiungere al meglio e insieme il traguardo del benessere. Elaborazione a cura del gruppo Assistenti Sanitarie ULSS 17 – Archetti Fabrizia, Belcaro Luana, Bettini Cristina, Bordin Cristina, Faccioli Liliana, Gallina Roberta, Pezzuto Serena, Piccolo Lucia, Piccolo Rosella, Pressendo Ornella, Tecchio Marilena, Zerbetto Serena. 7