Giornalino in formato PDF - G.PASCOLI
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Giornalino in formato PDF - G.PASCOLI
PASCOLI-NEWS a cura della SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “GIOVANNI PASCOLI” DI ERCHIE E’ vivo, nella mia scuola, il valore della Pace, tanto che,come viaggio d’istruzione per le terze classi, è stata decisa la partecipazione alla Marcia per la Pace, da Perugia ad Assisi. Tutte le terze, nei giorni 6-7-8 di ottobre, accompagnate da alcuni docenti e dall’instancabile Dirigente scolastico prof. Mario Morleo, hanno marciato per la Pace, nel segno della solidarietà e dell’accoglienza delle varie culture. Il viaggio d’istruzione si è dunque tradotto, oltre che in una bella esperienza di altruismo e solidarietà, in una grande lezione di vita, che lascerà tracce importanti nella nostra formazione. Chiara Scarciglia, M.T Gennaro Gianluca Mancarella Laboratorio di Giornalismo LA MIA SCUOLA PER LA PACE GLI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA “G.PASCOLI” DI ERCHIE TRA I 200.000 PARTECIPANTI ALLA MARCIA PERUGIA-ASSISI ALL’INTERNO: La mia marcia per la pace pag.2 Cronaca di un viaggio ... pag.3 Poesie e pensieri pagg. 4-5 di pace Fotogallery pagg. 6-7 Uomini di pace pagg. 8-9 Pace vuol dire tolleranza pag.10 Morire di pace pag.11 Domenica 7 Ottobre 2007, abbiamo marciato in 200.000 da Perugia ad Assisi. Un grande striscione con lo slogan “ Tutti i diritti umani per tutti “, ha aperto la 17esima “Marcia della Pace” , nata il 24 Settembre del 1961 da un’idea dell’intellettuale Aldo Capitini e organizzata dal Centro per la Nonviolenza. Alla prima edizione della marcia parteciparono lavoratori, giovani e intellettuali da tutta l’Italia. Da questa manifestazione, presero poi avvio diverse organizzazioni pacifiste, come la “ Consulta italiana per la pace”, il “ Movimento Nonviolento” e il periodico “ Azione Nonviolenta”. NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 1 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo Su questa marcia, Capitini scrisse anche il libro “ In cammino per la pace”. Che cosa ci ha colpito di più della marcia del 7 Ottobre 2007? Sicuramente ci ha colpito la partecipazione di molte persone, anche non giovani, con un passato che assomiglia al nostro, con un modo di vedere le cose e il mondo molto simili: per questo ci siamo trovati davvero bene. Una straordinaria manifestazione di pace, lunga, ampia e popolare. Alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, centinaia di milioni di persone sono ancora costrette a sopravvivere, e spesso a morire, senza conoscere pace, libertà, giustizia e democrazia. Sul braccio di alcuni manifestanti, una fascia rossa per ricordare la lotta dei monaci in Birmania. La marcia è stata un punto di ritrovo per tante persone che hanno voluto dimo- Voglia di andare avanti, di costruire un mondo migliore, di essere liberi di esprimersi e di eliminare le varie barriere presenti nel mondo. La pace è come una pianta: nasce da un piccolo seme, ma se curata può diventare un grande albero, folto e ricco di frutti che tutto il mondo può raccogliere! Allora impegnamoci affinché ciò possa avvenire e lottiamo per i nostri ideali: non lasciamoci cadere tutto alle spalle! Ciò era anche detto in uno striscione della no- strare la voglia di pace nel mondo. “ PACE stra scuola media G. Pascoli: “, quella parola che tante volte sentiamo e L’ INDIFFERENZA NON DA’ PACE !!! che noi stessi pronunciamo! Ma che cos’è Fabiola Masilla- Chiara Costantini la PACE ? LA MIA MARCIA PER LA PACE Il 7 ottobre, giorno della marcia, ero emozionatissima: anch'io ero lì, a partecipare ad un evento così importante! Quando percorrevo quelle strade, mi sentivo benissimo e mi divertivo davvero. Trovavo sempre qualcosa da fare: gridare per la pace, suonare, inventare slogan coinvolgenti! Mi sentivo una parte del globo, c'erano infatti, insieme a me, svariati popoli e culture, come se per un giorno il mondo fosse sceso in strada per il diritto che tutti dovremmo avere:la pace. Penso che questa marcia possa cambiare le persone non aperte alle altre culture, perché, trovandomi tra quella folla, a me sembrava di conoscere tutti, come se non ci fossero diversi popoli, ma uno solo, unico e grande! Mi è capitato di parlare, lungo il percorso, con altra gente, anche non italiana, e ciò mi è piaciuto tantissimo, perchè non contavano in alcun modo le differenze, ma solo il fatto che si era lì per i diritti umani. Non sentivo nemmeno la stanchezza per i chilometri percorsi, perchè l’evento era così bello e coinvolgente, che quelle ore passavano velocemente, tra risate e cori. Non credo che dimenticherò l’evento di quel giorno, che per me è stato importante e fantastico, e consiglio anche ad altri di parteciparvi. Resteranno sicuramente colpiti, e forse comprenderanno che insieme, popoli e culture diverse, si possa veramente realizzare ciò che finora sono stati un pensiero, un sogno, lo sforzo e il sacrifiMorena Saracino cio di tanti: la pace! 2 NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 CRONACA DI UN VIAGGIO PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo DAVVERO SPECIALE Quest’anno i docenti della nostra scuola hanno voluto scegliere, quale filo conduttore del nostro percorso formativo, il tema della pace. Nel dare inizio all’attuazione di questo percorso, il Dirigente Scolastico ha motivato tutti, docenti e alunni, a dare subito un segnale forte di coinvolgimento attivo, responsabile e sentito nell’attuazione di un progetto così importante: nasce così la partecipazione della nostra scuola alla “Marcia della Pace”. Il programma ha previsto la partecipazione degli alunni delle terze classi. Febbrili e concitate sono state le giornate che hanno preceduto la partenza, tutte dedicate ai preparativi: i vari contatti, il coinvolgimento dei genitori, l’allestimento degli striscioni. Finalmente, la mattina del 6 ottobre, tutti noi ragazzi ci siamo riuniti in via Calvario e qui abbiamo preso i pullman e cominciato il nostro viaggio, faticoso e divertente allo stesso tempo. Dopo alcune ore, siamo arrivati alla cascata delle Marmore e qui abbiamo potuto ammirare uno spettacolo davvero inatteso: la bellezza del luogo ci ha conquistati, mentre percorrevamo i sentieri tra le rocce e la fitta vegetazione, immersi in una nebbiolina di infinite gocce d’acqua. TERNI, CASCATA DELLE MARMORE Dopo siamo ripartiti, dirigendoci verso l’albergo, a Perugia. Anche quest’evento, alloggiare in una stanza d’albergo insieme a due o tre dei nostri compagni, era per noi una novità e causa di eccitazione incontrollata, e, dopo cena, non riuscendo a prendere sonno, vispi come grilli, abbiamo manifestato tali eccessi di vivacità, che l’intera task-force dei nostri docenti, col Preside in prima fila, ha dovuto impegnarsi non poco per calmare i nostri ardori! MONTECASSINO, SCALINATA DELL’ABBAZIA La mattina seguente ci siamo comunque alzati alle 7,00 e, dopo aver fatto colazione, in pullman abbiamo raggiunto il luogo convenuto per l’inizio della marcia, che da Perugia si sarebbe poi conclusa ad Assisi. La classe di ciascuna delle sezioni della scuola aveva uno striscione, con uno slogan per la pace. Lo slogan della mia classe era “PER CHI GRIDA E PER CHI TACE SOLO UN MONDO DI PACE”. Dopo diversi km percorsi tra canti e grida, sostenuti da striscioni, siamo arrivati a destinazione, ad Assisi e qui, tralaltro, abbiamo cercato di recuperare parte delle energie spese, nonostante la protezione civile, lungo tutto il percorso, avesse già provveduto a distribuire da bere. Successivamente, siamo arrivati in albergo, abbiamo cenato e siamo andati a letto un po’ a malincuore, perché il giorno dopo saremmo dovuti partire. La mattina successiva abbiamo quindi lasciato l’albergo, e, tornando ad Erchie, ci siamo fermati a visitare l’abbazia di Montecassino. Qui ci aspettava la guida, che ci ha fornito preziosissime informazioni storiche sull’abbazia, oggi patrimonio dell’Unesco, attraversata da testimonianze di tanti secoli di storia, dall’alto Medioevo, alla seconda guerra mondiale, quando fu completamente distrutta dagli eserciti delle forze alleate, e poi ricostruita. Questo viaggio ha rappresentato un’esperienza significativa da tanti punti di vista. In primo luogo, abbiamo avuto modo di sensibilizzarci su un tema molto importante quale è la pace; abbiamo visitato dei luoghi che ci hanno colpito e interessato; inoltre si è trattato di un’esperienza formativa importante anche per quanto riguarda l’aspetto della socializzazione: per qualche giorno, lontani da casa e dalle aule scolastiche, tutti insieme, alunni e professori, abbiamo condiviso molte cose, ed è stata sicuramente anche questa un’occasione per crescere!!! Anna Carrozzo, Vincenzo Sergi, Andrea Ferrara NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 3 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo POESIE E PENSIERI DI PACE SOLO CON LA PACE SI PUO’ PACE...una piccola parola Come sarebbe bello vivere in Pace: in questo mondo malvagio, con un grande significato. Pace nel mondo, un sogno purtroppo lontano per essa si prega, per essa si spera . La pace, amarsi fra i popoli; la pace, un miraggio per chi si sveglia con lo scoppio delle bombe , pace ti cerco,pace ti sogno, Ogni bambino ha il diritto di giocare ogni ragazzo ha il diritto di studiare ogni genitore ha il diritto di vedere il proprio figlio sognare ogni individuo ha diritto a una vita felice da realizzare. Siamo tutti persone nessuno ci può discriminare ma solo con la pace tutto questo si può concretizzare! Anna Carrozzo pace dove sei? Francesca De Tommaso essere tutti uguali e uniti come fratelli, pronti a volerci bene, ed aiutarci a vivere. Non più guerre, non più disprezzo, ma tanto amore e solidarietà. Argese Flavia PACE VUOL DIRE… che la Pace sia solo in paradiso. Essere l’amico di tutti Regalare un sorriso a chi è triste Vivere insieme in un mondo felice E insieme costruire Io credo, invece qualcosa di buono. Alcuni dicono Pace vuol dire che potrebbe essere anche fra noi Sciogliere un cuore arido e duro Se la Pace E aiutarlo ad amare entrasse nei cuori di tutti noi Superando ogni muro. non ci sarebbe più L.Melechì– M.Ceglie-G. Morleo un mondo A.Carrozzo-A.Cavallone-A.E.CoccioliM.Di Pietrangelo-B. Morleo-G.Fanuli- pieno di odio. S.Valente Io sono convinto che È in noi La Pace è.. unica basta cercarla tutti dovremmo rispettarla. FACCIAMO LA PACE!!! Alessandro Iunco La Pace è… Amore, Fratellanza, Amicizia. Sarebbe bello se nel mondo non ci fossero più guerre né discriminazioni. La pace è un’idea rivoluzionaria che rispettata da tutti, impedirà tragedie come la guerra. M.G. Margheriti La Pace è… rispetto per usi e costumi di altri popoli. Sarebbe bello se nel mondo non ci fossero più guerre per … il credo di altri popoli. Alessia Dell’Atti 4 NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo POESIE E PENSIERI DI PACE Je vois un dessin Où il y a le rouge Tu es soumise toujours à l’homme Qui représente le sang Qui t’a fait devenir rare, Des hommes blessés qui Tu es soumise à l’air Chaque jour luttent Qui t’a fait devenir unique en tout. Pour un monde nouveau. Paix, Il y a le noir Tu manques parmi les hommes, Qui représente le deuil Tu manques dans le ciel. Des vies qui se sont éteintes. Il n’ y a pas de vert, de rose Paix, Et de bleu:les couleurs des près, Je m’habille de toi et je me sens unique. Des arbres et des rêves de tout le monde. Alessandro Musciaglia Tamara Scarciglia Chacun veut un monde meilleur . Et alors, faisons quelque chose ! Pace, una breve parola, Aimons même nos ennemis, ma che non lascia l’umanità da sola. Aidons qui a besoin, Pace, Respeetons qui est divers, è importante per vivere, Combattons la guerre ! per stare con gli altri. Crions ensemble: Nous voulons un monde meilleur ! Nous voulons la paix !!! Pace, Carola Valente che arrivi in tutti i paesi della Terra. Pace, non Guerra. Flavia Argese IO VOGLIO LA PACE Una pace nella concordia e nell’unione Una pace felice!!! Senza guerre e distruzione IO VOGLIO LA PACE Per le persone del mondo Per un ideale di libertà e giustizia IO VOGLIO LA PACE!!! Francesco Carbone NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 5 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo IN CAMMINO PER UN MONDO MIGLIORE 6 NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo IN CAMMINO PER UN MONDO MIGLIORE PHOTOGALLERY: VIRGINIA NICOLI’ NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 7 PASCOLI-NEWS UOMINI DI PACE: Francesco D’Assisi Laboratorio di Giornalismo San Francesco rinuncia ai beni terreni, Giotto, Basilica Superiore VISITA ALLA BASILICA: LA TOMBA DEL SANTO San Francesco è stato un uomo umile e semplice e ci ha insegnato ad amare e rispettare tutte le cose del Creato, come ha scritto nel “Cantico delle Creature”, un inno di lode dedicato a Dio per ringraziarLo di ciò che ci ha donato. Infatti, per la sua fede e l’amore verso il Signore, ha abbandonato tutte le sue ricchezze e tutti i suoi averi, scegliendo di vivere nella povertà. Avendo studiato la sua biografia, mi sono resa conto di come fosse difficile per san Francesco realizzare ciò in cui credeva, poiché quasi nessuno, ai suoi tempi, riusciva a comprenderlo. Il messaggio che ci ha lasciato, e che possiamo capire leggendo le sue opere, è quello di fratellanza e di solidarietà verso gli altri, soprattutto i più bisognosi e sfortunati. Inoltre, come possiamo notare leggendo “Il Cantico delle Creature”, il suo è un messaggio forte di amore universale, tanto spesso disatteso dagli uomini nella storia. Secondo me, non è facile portare avanti l’opera di uomini operatori di pace, perché lo impediscono l’egoismo e gli interessi. Noi ragazzi, però, con animo puro, possiamo cambiare il modo di pensare comune, coltivando, nella vita di tutti i giorni, valori importanti come l’impegno, la solidarietà, il dialogo. GLI AFFRESCHI DI GIOTTO Rosachiara Morleo Giunti ad Assisi, dopo aver partecipato alla manifestazione per la pace,abbiamo potuto visitare la Basilica di S. Francesco, gravemente danneggiata dal terremoto del 1997 e successivamente ricostruita e restaurata. Le prime pietre, per la costruzione dell’imponente basilica, furono poste nel 1228, a due anni dalla morte di Francesco, il giorno dopo la sua proclamazione a santo da parte di papa Gregorio IX. Essa è oggi patrimonio dell’umanità. Abbiamo prima visitato la Basilica Inferiore, dove ,in una cripta sotto l’altare maggiore ,si trovano i resti del Santo, che , secondo la tradizione avrebbe personalmente scelto il luogo in cui essere seppellito. Poi abbiamo visitato la Basilica Superiore, dove ,in 28 meravigliosi affreschi attribuiti a Giotto, viene narrata la vita del Poverello d’Assisi, “Giullare di Dio”. San Francesco scaccia i diavoli ad Arezzo, Giotto, Basilica Superiore Antonio Ciccarese, Mattia Nicolì, Beatrice Sanasi 8 NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 UOMINI DI PACE: Mahatma Ghandi PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo Mahatma Ghandi è noto al mondo per aver portato l’India, il suo Paese, all’indipendenza dall’Inghilterra e per aver ideato una forma di lotta assolutamente rivoluzionaria, fondata sulla nonviolenza. Egli era solito ripetere che i suoi valori, tratti dall’induismo tradizionale, erano semplici: verità e nonviolenza. Il suo sogno era quello di realizzare la fratellanza tra tutti gli uomini nel mondo. Nacque a Porbandar, il 2 ottobre 1869. All’età di 19 anni, iniziò a studiare legge presso l’università di Londra, diventando avvocato. Dopo essere stato ammesso all’ordine degli avvocati britannico, ritornò in India e, due anni dopo, una ditta indiana lo inviò in Sudafrica, dove fu profondamente avvilito nel constatare che i diritti politici e le libertà civili dei suoi connazionali non venivano rispettati. Si impegnò perciò contro questa situazione, organizzando proteste e iniziò così una lotta durissima. Il 6 novembre 1913 Gandhi fu arrestato mentre conduceva una marcia di minatori indiani in Sudafrica ma ci fu, da parte del governo sudafricano, un blocco a tutti i permessi di immigrazione concessi agli indiani. Nel 1914 Gandhi tornò in India, dove entrò a far parte di alcuni movimenti di lotta di contadini e operai tessili. Nel marzo del 1930, organizzò la “marcia del sale” e, dopo la prima guerra mondiale, entrò a far parte del Congresso nazionale indiano, cominciando a battersi per l’indipendenza del suo Paese, che era una colonia britannica. Lottò fino alla morte, anche dopo che l’India aveva ottenuto l’indipendenza. All’età di settantotto anni, il 30 Gennaio del 1948, Ghandi, “la grande anima” dell’India,fu ucciso a colpi di pistola da un fanatico indù. Egli ci ha insegnato che Nonviolenza, sinonimo di pace, significa combattere e sacrificarsi senza l’uso delle armi. Gandhi affermava che la nonviolenza è la più grande forza a disposizione del genere umano. Sara Epifani, Piera Diviggiano, Giusy Ciccarese, Debora Rollo,Carlo Gravili, Alcune immagini di Gandhi: in alto a destra: Gandhi studente a Londra nel 1888 al centro, a destra : Gandhi durante la marcia del sale nel 1930 E’ chiaro ormai a tutti che la Pace non può essere definita solo come assenza di guerra, di odio, di contrasti fra i popoli. Non basta far cessare la guerra e l’odio per dire che c’è Pace. PACE vuol dire una giusta qualità della vita per tutti gli uomini, indipendentemente dal colore della pelle. PACE vuol dire fine della guerra, della paura,fine delle malattie, dell’analfabetismo, dello sfruttamento. PACE vuol dire un mondo dove non c’è più chi affoga nella ricchezza e chi muore di fame. Antonio Rodi, Michele Abbrescia, Domenico De Stradis, Carlo Ciccarese NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 9 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo PACE VUOL DIRE...TOLLERANZA La nostra Scuola Media ha organizzato, in occasione della “Giornata della Tolleranza” , che ricorre annualmente il 16 novembre, la visione del film “Il colore della libertà- Goodbye Bafana”, per tutte le classi dell’istituto. Questo film parla di un argomento che attualmente è forse preso alla leggera, perché superficialmente si pensa che ora non ci siano più distinzioni tra popoli, culture e modi di pensare. Purtroppo non è così, perché se ci si fa caso, ogni giorno, dappertutto, ci sono queste distinzioni: nel mondo del lavoro, da parte della Chiesa e via dicendo. E’ proprio per questo che la Scuola ha voluto aiutare noi ragazzi, sensibilizzandoci su quest'argomento con la visione del film. Il fatto che colpisce di più, secondo me, è che Nelson Mandela non si sia fatto prendere dal panico, dopo aver assistito a tanta violenza, subita anche dai suoi stessi amici e famigliari - e parlo di violenza soprattutto morale - ma che sia rimasto, dopotutto, cauto e determinato. Su questo ci si dovrebbe soffermare, perché Mandela, insieme ad altre persone di colore , è stato messo in carcere ingiustamente, senza aver commesso alcun reato, tranne quello, si fa per dire, di predicare l’uguaglianza tra bianchi e neri nel suo Paese, il Sudafrica, dove una minoranza bianca imponeva ai neri un regime di discriminazione, l’apartheid. La Storia ci racconta che, dopo quasi trent’anni di carcere, e dopo tante ingiustizie subite, Mandela è riuscito, appoggiato dalle democrazie di tutto il mondo, a raggiungere il suo obiettivo: vivere in un paese libero e democratico, in cui cittadini bianchi e ai neri avessero gli stessi diritti. Nelson Mandela è stato il primo presidente eletto in un Sudafrica libero dalla vergogna dell’apartheid e democratico. Nelson Mandela libero Virginia Nicolì, Mechetti Rachele, Ilenia Morleo 1994, Mandela Presidente 18 giugno 1998, Nelson Mandela incontra papa Govanni Paolo II Due immagini dal film “Goodbye Bafana” 10 NUMERO 1 - DICEMBRE 2007 Morire di pace DANIELE PALADINI Lo scorso 23 novembre, a Kabul, (Afghanistan) un militare italiano, Daniele Paladini, 35 anni, è rimasto vittima di un attentato suicida durante la cerimonia d’inaugurazione di un ponte, eretto grazie al contributo di alcuni ingegneri italiani. PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo L’esplosione ha causato la morte di 9 civili afghani presenti alla cerimonia, sei dei quali erano bambini. L’attacco è avvenuto ad una quindicina di Km da Kabul. Il kamikaze, avvistato dai tre militari rimasti feriti e dallo stesso Paladini mentre tentava di risalire a piedi il greto del fiume, si è fatto esplodere alle 9.52 locali (6.22 in Italia), dopo essere stato bloccato prima che raggiungesse il punto in cui si concentrava il grosso della folla. Nella deflagrazione, però, sono state coinvolte le persone che si trovano più vicine a lui. L’azione tempestiva dei soldati italiani ha evitato che ci fosse una vera e propria strage di vite umane. Il maresciallo Paladini è morto eroicamente, svolgendo in prima linea la sua difficile missione di pace. Paladini viveva a Novi Ligure in provincia di Alessandria ed era originario di Lecce . Era sposato e aveva una figlia di sei anni. Uno zio lo ha definito “un ragazzo eccezionale, con un senso del dovere e della patria d’ altri tempi”, che svolgeva il suo lavoro come una missione. Era partito per l’Afghanistan non vedendo quest’impegno come un’occasione economica, ma perché fermamente convinto che la presenza dell’esercito italiano in Afghanistan era finalizzata alla pace nel mondo. Manuela Nicolì, Marta Montanari,Morris Carrozzo Continua “ L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà Birmania: soffocata nel sangue manifestazione degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie di monaci buddisti contro il regime internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favoriLo scorso settembre, a Yangon, 10000 monaci buddisti hanno sce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. “ marciato pacificamente contro il regime. Questa manifestaCostituzione italiana, art.11 zione è stata soffocata nel sangue. Benchè il regime avesse in quei giorni interrotto le comunicazioni del Paese con il resto del mondo, i quotidiani hanno riportato notizia di migliaia di monaci uccisi e San Suu KYi, premio Nobel per la pace, è stata arrestata. Per la sua liberazione l’Onu e gli Stati Uniti hanno esercitato forti pressioni sul Paese, mentre la vicina Cina si è mostrata piuttosto indifferente alla situazione. La Birmania, da oltre quarantacinque anni, vive sotto la dittatura:da quando il generale Ne Win ha nazionalizzato le industrie, ha soppresso i partiti politici e proibito il libero scambio, il Paese è rimasto isolato dal resto del mondo. La Birmania, che oggi conta oltre 50 milioni di abitanti, è conosciuta sotto il nome di Myanmar e la capitale, prima Yangon, é ora Naypyidaw. Una delegazione di monaci buddisti, presenti alla marcia per la pace di Assisi, ha raccolto gli applausi e la solidarietà di tutti i partecipanti. Molte persone, per far sentire la loro vicinanza ai monaci, indossavano magliette o sciarpe rosse. Piera Diviggiano, Roberta Carrozzo Sara Epifani San Suu Kyi NUMERO 1 - DICEMBRE 11 PASCOLI-NEWS Laboratorio di Giornalismo La pace è un obiettivo che si può realizzare attraverso la scuola,la famiglia, che sono i luoghi dove noi impariamo a dialogare e confrontarci. Il ruolo della scuola è importante, perché ci educa e ci aiuta a stabilire relazioni interpersonali. Se oggi sembra difficile realizzare la pace,si potrebbe pensare di raggiungerla attraverso modelli che ci insegnino ad evitare la violenza e la sottomissione. Allora iniziamo dal nostro “piccolo” ad intraprendere,a piccoli passi,questo percorso che ci condurrà verso un MONDO MIGLIORE. Brigitta Spedicato, Vanessa La Penna, Pietro Petarra, Debora Rollo MicheleAbbrescia MorrisCarrozzo AntonioCiccarese CarloCiccarese DomenicoDeStradis AndreaFerrara CarloGravili VanessaLapenna RacheleMechetti IleniaMorleo MattiaNicolì AntonioRodi BeatriceSanasiVincenzoSergi BrigittaSpedicato ChiaraCostantini PieraDiviggiano SaraEpifani FabiolaMasilla AntonioArgentoni CosimoCarrozzo GiusyCiccarese PietroPetarra DeboraRollo RobertaCarrozzo MariaTeresaGennaro GianlucaMancarella Collaboratori: MorenaSaracino VirginiaNicolì Docenti coordinatrici: Anna Maria Mezzolla - Rina Ricciato Scuola Secondaria di I Grado “G. Pascoli” di Erchie www.mediapascoli.erchie.scuolaeservizi.it Dirigente Scolastico: prof. Mario Morleo 12 NUMERO 1 - DICEMBRE 2007