L`impegno di essere ...una ragazza normale

Transcript

L`impegno di essere ...una ragazza normale
salute & famiglia
n.73 GENNAIO-FEBBRAIO 2016
€ 3,00
L’attrice Ludovica Bizzaglia
nella fiction “Don Matteo”
L’impegno di essere
...una ragazza normale
FIDUCIARIA MARCHE
Un patrimonio da difendere
MANGIARSANO
I segreti dell’Amaranto
SANTO STEFANO
Inaugurato il nuovo padiglione
Ospedale • Terza età • Disabilità • Prevenzione • Emergenza • Riabilitazione
20a mostra internazionale al servizio della sanità e dell’assistenza
18|19|20 maggio 2016
Tutti i Saloni
21 maggio 2016
Horus, 3DPrint Hub, Primo Soccorso
BolognaFiere
96
Seguici su
In collaborazione con
il
%
dei visitatori
è soddisfatto
di Exposanità
Progetto e direzione
[email protected]
www.exposanita.it
in QUESTO NUMERO
6
IL PERSONAGGIO
Ludovica, attrice
impegnata... a 19 anni
10
L’EVENTO
Una giustizia
più “light”
14
RIABILITAZIONE
Cresce il S.Stefano
a Porto Potenza Picena
24
RICERCA E INNOVAZIONE
La sciatalgia,
come sconfiggere il dolore
26
MEDICINA
Verruche: l’unica cura per
liberarsene definitivamente
36
MANGIARSANO
40
GRAFOLOGIA
Se la mia firma è
sempre diversa...
L’amaranto, il cibo
degli Inca,
alimento miracoloso
46
DALLA PARTE DEL CITTADINO
Barista, un lavoro usurante
diritti e opportunità
Canone meravigliao
E l’affitto …
equotelevisivo
Dobbiamo rassegnarci: il nuovo affitto di casa è così composto: locazione dell’immobile; i costi televisivi.
In media l’affitto, per un cittadino che non fa politica, varia
da 450 euro a 650 mensili. I costi tv sono quasi 500 euro!
Vediamo perché.
L’Italiano medio, dicono le statistiche, vive in una famiglia
dove la moglie ama vedere i film, lui segue le partite e il
figlio/a i cartoni animati. Chi ha più di un monolocale e non
vive sotto un ponte o in auto, addirittura in stanze diverse
(per un lusso oserei direi sfrenato…) dovrà forse aprire un
mutuo.
Ora, purtroppo, la crisi è la crisi e il Governo ha pensato
bene di aiutare, oltre che quelle banche in difficoltà che
prendono soldi dove ci sono, anche la Rai, spalmando il canone tv che era di cento euro circa, sui dodici mesi di bolletta della Luce.
Sorge spontanea la domanda (quanto rimpiango “mi manda Lubrano”!) la bolletta della luce sarà caricata di dieci
euro per il canone tv, ciò vuol dire che il canone è aumentato da cento euro l’anno a 120? Alla Tv spergiurano di no.
Comunque facciamo i conti: il comune mortale benestante,
paga di solito Skycinema e qualche documentario, più la
soddisfazione di vedere la partita (lo sport), circa 78 euro
al mese, se poi è tifoso del milan e vuole Milan channel, altre 29. Il tifoso accanito però non può stare senza l’affaccio
su Juve channel e Inter channel, tanto per spiare in casa la
concorrenza e allora si sale di 58 euro in più. Infine, i cartoni animati su disney channel … dove li mettiamo? I figli
sono “piezzi ‘e core”. E aggiungiamo altre 29 euro. Scopriamo però che Sky sta perdendo terreno, prima con mediaset
che si è trasferita sul digitale terrestre, poi con la coppa dei
campioni e quindi è giocoforza l’abbonamento a Premium
dove (ahimè) abbiamo tentato di tutto per acquistare solo
una partita per volta, ma o l’abbonamento o niente, (la voce
metallica del call center è irremovibile) quindi occorre
sborsare 69 euro iniziali. Infine l’antennista per il multivision ci dice che occorre aumentare l’abbonamento di 30
euro in più per replicare tutti i canali dell’abbonamento già
versato. Dulcis in fundo, aggiungiamo il canone annuale Rai.
Comunque della pubblicità Rai se ne occupa Renzo Arbore:
una volta c’era il cacao meravigliao. Oggi abbiamo il “cacanone meravigliao”.
Fatto sta che in casa c’è chi ha due contatori: un contatore della luce intestato personale e l’altro alla moglie o alla
compagna. Quindi arrivano due bollette enel e allora paghiamo due canoni ….? Mi hanno detto che si può sempre
spiegare tutto ciò a quell’altra voce metallica del call center… Se concedono la condizionale, riuscite a cavarvela con
500 euro mensili.
Molti già invocano un affitto equotelevisivo. Altri si stanno
attrezzando, con un piccolo generatore casalingo, faidate.
luca guazzati
[email protected]
senzaetà
1
PILLOLE
STOP AI TAGLI ESTETICI
Orecchie “integre” per Mastino Napoletano e Corso
CREMONA - Dal 1 gennaio le razze italiane “Cane Corso” e “Mastino Napoletano”
non prevedono più la conchectomia estetica nello standard ufficiale internazionale. La Federazione Cinologica Internazionale (FCI) ha approvato le modifiche
proposte dall’Italia e modificato gli standard internazionali di bellezza:
per il cane corso “ears are uncropped” e per il mastino napoletano
“ears are natural”. Si tratta di due razze italiane per le quali vigevano ancora standard antecedenti il divieto di amputazione
estetica.
Lorenzin: “Asl più autonome dalla politica”
Al Consiglio dei Ministri è stato chiaramente portato un indirizzo
nuovo, per l’approvazione dei decreti delegati della Riforma Pa. Il
ministro specifica come il nuovo metodo “permette ai direttori generali delle ASL di essere più autonomi dalla politica e nello stesso
tempo di essere valutati per le performance e per gli obiettivi”.
Roma – “Un nonno è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore”. Tra le
numerose frasi che sono state scritte sui
nonni, questa rende davvero bene l’idea.
Ma come sono visti i nonni dai bambini?
Nella crescita dei piccoli, rappresentano
figure fondamentali. Lo spiega la Società
Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
“L’indagine Eurispes 2004 “L’identikit del
nonno italiano”, ancora attuale – dichiara
Leo Venturelli, Pediatra di Famiglia di Bergamo, referente per l’Educazione sanitaria
e la comunicazione della SIPPS - mette
in luce come il nonno italiano venga percepito dal nipotino tra i 7 e gli 11 anni:
è una figura che comunica affetto, che
comprende le sue necessità, che trasmette
esperienze. Di contro, i nipoti che si sentono viziati dai nonni sono una minoranza,
anche se discreta (il 27%). Insomma, i
nonni italiani sono amati dai loro nipoti
e passano con loro quasi la metà del loro
tempo”. Ma quanto i nonni aiutano i loro
figli nell’accudimento dei nipoti rispetto
ad altre nazioni? “Da uno studio europeo
del 2011 – prosegue Venturelli - l’Italia è
il paese dove il 33% dei nonni si prende
cura quotidianamente dei nipoti, contro
l’1,6% della Danimarca o il 2,9% della
Svezia. Questa situazione, giudicabile
positiva sotto l’aspetto umano, nasconde
però una realtà in cui le famiglie giovani
si devono appoggiare per poter accudire i
figli, proprio sulla pensione dei nonni. Sugli investimenti nel settore della famiglia
e dei servizi sociali l’Italia rappresenta il
fanalino di coda tra i paesi europei nella
percentuale del PIL dedicato al welfare
della
senzaetà
2 famiglia”.
L’importanza dei nonni
nella crescita del bambino
senzaetà
3
IGIENE IN SANITA
Europa Multiservice s.r.l.
Europa Multiservice s.r.l. nasce nel 1970, vanta numerosi anni di esperienza
nel settore del lavaggio; la continua ricerca della qualità è la mission che da
sempre l’azienda persegue, ciò è infatti avvalorato dalla continua ricerca di
tecnologie e nuovi prodotti che permettano di offrire un servizio su misura
alle esigenze della clientela.
Europa Multiservice è una delle aziende più all’avanguardia nel settore
sanitario: le strutture architettoniche sono state progettate nell’ottica della
completa separazione tra la biancheria sporca e la biancheria pulita, per
evitare qualunque tipo di contaminazione; è inoltre dotata di nuovissime
attrezzature e macchinari di ultima generazione; applica il sistema di RABC
(Risk Analysis Biocontaminatio Control) previsto dalla norma UNI EN
14065/2004 relativo al controllo della biocontaminazione dei tessuti; vanta
un sistema informatico interno che permette di avere una gestione
informatizzata delle varie attività svolte controllando nei dettagli i processi
di gestione, produzione, contabilità e attività amministrative.
Il processo di lavorazione avviene in 3 macro fasi, nello specifico: la
biancheria sporca viene lavata e sanificata mediante una specifica macchina
gestita in modo completamente autonomo da un software dedicato; la
biancheria pulita, per evitare la contaminazione, viene trasportata con un
sistema completamente autonomo nella struttura adibita allo stiro; infine,
nella terza e ultima fase la biancheria viene stirata e smistata per articolo in
modo automatico ed è sottoposta al controllo qualità dal parte del
personale specializzato. A questo punto, accompagnata da una distinta
riepilogativa per articolo è pronta per la spedizione. Lo stesso processo di
lavorazione è attuato sia per le divise del personale medico delle strutture
sanitarie sia per gli indumenti personali degli ospiti delle strutture stesse. A
queste ultime è però dedicato un confezionamento personalizzato per ogni
singolo ospite.
IL PERSONAGGIO
Ludovica Bizzaglia:
l’impegno di essere
una ragazza normale
Una
rossa…
naturale!
6
senzaetà
di Luca Guazzati
Intervista a tutto campo a Ludovica Bizzaglia,
protagonista della fiction “Un’altra vita” e
in televisione adesso con Don Matteo 10
N
on possiamo anticipare nulla della
sua partecipazione televisiva a “Don
Matteo 10”, poiché il sedicesimo
episodio della serie che la vedrà protagonista deve ancora uscire mentre andiamo in
stampa….ma di Ludovica Bizzaglia, talento
in erba di 19 anni, possiamo lo stesso sapere
tutto “in diretta”!
Inconfondibili i suoi capelli rossi, ricci, lunghissimi. Ma nessun “capriccio”, è proprio
una rossa naturale.
Alta, slanciata, sguardo vivace, un’espressione allegra e allo stesso tempo scanzonata.
Non è un’attrice che, come si dice, “sta sulle
sue”. Semplice e pronta alla battuta, spigliata
e simpatica, abituata alle interviste, nonostante i suoi 19 anni appena compiuti, abbiamo scelto Ludovica come ragazza copertina,
per due validi motivi, anzi tre. Primo, perchè
recitare in una fiction impegnativa e piena di
messaggi positivi per la società in cui vivia-
mo, la famiglia e i valori cardine com’è Don
Matteo, di RAI 1, non è proprio da tutti.
Secondo, perché a 19 anni, appunto, fare
l’attrice oggi può “dare alla testa” e vedere
una come Ludovica che invece, seria, professionale, rimane con i piedi per terra, così
“naturale”, appunto, fa bene a tutti i ragazzi
adolescenti.
Infine, sarà un caso ma non troppo, ci è praticamente venuta a trovare Lei, partecipando
come madrina all’inaugurazione di uno
show room di Arte ad Ancona, città dove la
rivista Senzaetà è nata ed ha attualmente il
suo centro stampa.
Ludovica, ti abbiamo visto nella fiction
“Un’altra vita” di Cinzia Th Torrini, come
figlia saputella di Vanessa Incontrada…
ed è stato un successo straordinario.
“Vero, Rai 1 è sempre Rai 1. Io ho iniziato a
8 anni a recitare e ho fatto tante altre cose
anche in tv. Ma stare nella stessa fiction con
tanti attori bravissimi è un’esperienza davvero importante. Vanessa Incontrada, Loretta
Goggi, Daniele Liotti, Cesare Bocci, Luca Avallone, Ludovico Freemont… solo per citarne
alcuni. C’è molto da imparare. E poi c’è una
storia bellissima. Peccato che nonostante le
richieste e i consensi, la rete ha deciso che non
ci sarà un sequel”.
Nella storia sei una ragazzina che rimane
incinta per un amore passeggero e fa la
coraggiosa scelta di tenersi il bimbo nonostante le condizioni difficili. Tu avresti
avuto questo coraggio? A questa età in
una situazione così, quando alla maternità si aggiunge anche l’abbandono, cosa
avresti fatto?
“Ritengo che non si possa mai giudicare
persone o situazioni fino a quando non ci si
trova dentro, quindi è difficile risponderti.
Sicuramente Margherita, con la sua scelta,
è un esempio, dà molta speranza a tante
senzaetà
7
IL PERSONAGGIO
A fianco Ludovica Bizzaglia
con Terence Hill, durante una
pausa delle riprese di Don Matteo 10.
A lato insieme all’artista belga Martine Goeyens
duranta la prima mostra ad Ancona
presso la Galleria Showroom
Fondazione Vincenzo Di Paolo
Ludovica ad
Ancona:
Arte e Fiction
si incontrano
Per il vernissage dello show room
della Fondazione
Di Paolo madrina l’attrice tv
ANCONA – Dove l’abbiamo incontrata? E’ venuta lei da noi, ad Ancona, dove Senzaetà ha il
suo Centro Stampa, invitata dalla Fondazione
“V. Di Paolo” in occasione di un vernissage.
L’inaugurazione di un luogo per l’Arte che si
propone nel capoluogo marchigiano come incontro e dibattito all’insegna dell’Ispirazione e
della Creatività.
Questa volta la madrina d’eccezione, era proprio lei, Ludovica, proveniente dalla… televisione: Ludovica Bizzaglia è stata infatti la figlia
saputella di Vanessa Incontrada nella fiction di
RAI 1 “Un’altra vita”. E prima di apparire anche
in Don Matteo 10, il passaggio ad Ancona è
stato foriero di fortuna e consensi!
8
senzaetà
ragazze cui tutto può succedere. Soprattutto
penso che sia fondamentale la forza familiare
che abbiamo raccontato durante l’episodio.
La famiglia è molto importante: è l’unica
certezza che ci sarà per sempre, che non ti abbandonerà mai. Nella storia abbiamo cercato
di lanciare proprio questo messaggio, questo
significato. Ma mentre ti rispondo mi convinco sempre di più che anche io avrei fatto come
lei”.
Peccato non replicare. Ma hai “bissato”
lo stesso successo con un’altra fiction di
grande impatto mediatico come Don Matteo. E anche qui, di significati e valori ce
ne sono molti…
“Alla decima edizione, Don Matteo non smentisce le attese. La Chiesa, i Carabinieri, la
Famiglia, l’Amore, sono certezze, istituzioni,
valori di cui abbiamo bisogno. La formula è
semplice ma il successo viene spontaneo. Anche qui, poi, inutile ricordare lo straordinario
cast di attori….”
Stiamo anche aspettando la tua apparizione in “Una pallottola nel cuore 2” di
Gigi Proietti.
“Altra scuola cui vado molto volentieri: questi
e tanti altri progetti in essere mi faranno crescere, mentre studio e lavoro…”
Svelaci i tuoi progetti: oltre alla Tv, cinema e teatro, vero?
“Ho girato tre film per il cinema. “Torno indietro e cambio la mia vita” di Carlo Vanzina con
Raul Bova, il film di Natale “E tu di che segno
sei?” di Neri Parenti con Gigi Proietti, Massimo Boldi, Vincenzo Salemme e molti altri.
Questi sono già usciti con un buon successo di
pubblico. Poi uscirà a breve un’opera prima
dal titolo “il giocatore invisibile” di Stefano
Alpini e con Luca Lionello. Un mio grande
amore resta però il teatro: ho partecipato
con Francesco Pannofino ad una commedia
brillante al Sala Umberto di Roma e per
concludere ho un progetto internazionale
molto importante, ma di cui ancora non posso
parlare”.
A chi ritieni di dover qualcosa per la tua
carriera di attrice?
“Ai miei genitori che mi hanno insegnato tutto e sempre appoggiato e incoraggiato. Poi,
professionalmente prima a Fioretta Mari, un
po’ la mia mentore e poi anche a Loretta Goggi che mi ha dato delle dritte preziose sul set”.
A proposito, ritorniamo alla ragazza di
tutti i giorni….
“L’estate scorsa ho dato la maturità e adesso
vorrei fare bene l’università IULM, per studiare Comunicazione, Media e pubblicità. Amo
le lingue e viaggiare. Intendo proseguire gli
studi”.
Questo ti fa onore, dev’essere un bel
sacrificio fare l’attrice e poi andare ad
ascoltare le lezioni con gli altri ragazzi…
“No, io mi ritengo fortunata e non parlerei di
sacrifici: semmai la cosa difficile è rimanere
in una dimensione più riservata, privata,
quando ti riconoscono per strada. Per fortuna
L’Arte nel sociale
sono seguita da molte persone che mi vogliono bene, in un certo senso mi proteggono, mi
aiutano, mi consigliano. Il mio tempo cerco
di viverlo nella più assoluta normalità, come
tutte le ragazze della mia età”.
Però, non è proprio cosa di tutti i giorni
fare anche la madrina ad eventi di spessore culturale, come ad Ancona l’inaugurazione dello show room d’arte della
Fondazione “V. Di Paolo”…
“Un’occasione davvero gradita. Me lo ha chiesto la mia cara amica Martine Goeyens che
è una vera artista e non potevo negarmi. Ma
ho scoperto di amare non solo i suoi quadri e
il suo talento ma tutta l’espressività dell’arte
contemporanea. Ci sono cose bellissime, tutte
da scoprire e spesso mi capita di rimanere
incantata davanti ad un’opera d’arte. E poi
Ancona è una città fantastica, da conoscere
bene. Conto di ritornarci”.
ANCONA - Vernissage nel capoluogo marchigiano per una galleria
d’arte che si propone come luogo d’incontro fra cultura e sociale, fra
dibattito e proposta.
Così Ancona, grazie all’iniziativa della Fondazione “Vincenzo Di Paolo”,
si risveglia per un 2016 pieno di attività artistiche e vivacità culturale.
“Sarà la prima di una serie di eventi – afferma il cav. Roberto Di Paolo - L’apertura dello Show Room – Art Gallery del Paulson Museum
rappresenta per questa città l’occasione di risvegliare ed esprimere
un nuovo senso estetico, intellettuale, vitale. Una Galleria d’arte come
vetrina pulsante di talenti ed artisti internazionali, luogo d’incontro e
di dibattito all’insegna dell’Ispirazione e della Creatività”.
Tante le autorità istituzionali e i personaggi presenti all’inaugurazione
della galleria, in via Pesaro 29: un brindisi con la madrina, l’attrice
Ludovica Bizzaglia, e poi la visita, per tanti appassionati d’arte, ai
quadri impressionisti dell’artista belga Martine Goeyens e fra le opere
di Benedetto Robazza, scultore famoso per le statue di Padre Pio, Alberto Sordi, di Federico II (a Jesi) e per l’enorme bassorilievo dedicato
all’Inferno di Dante…
Parte dunque da Ancona l’ambizioso progetto nazionale della Fondazione “V. Di Paolo”, incentrato sulla creazione di una rete di Gallerie
d’arte in diverse città italiane.
Nelle intenzioni del dott. Roberto Di Paolo, presidente della Fondazione, le Gallerie non vanno intese come semplici depositi di opere bensì
come veri e propri centri culturali in cui promuovere l’incontro di talenti e l’aggregazione sociale intorno ad un concetto, l’arte, oggigiorno
troppo spesso relegato in secondo piano.
La mission della Fondazione non è solamente diffondere l’arte moderna e contemporanea ma offrire la possibilità a tutti di acquistare pezzi
importanti del proprio patrimonio accumulato in anni di paziente
collezionismo, acquisendo anche i diritti di riproduzione di multipli
d’arte, realizzati in materiali pregiati e lega leggera, a prezzi molto
competitivi.
Per informazioni e prenotazioni scrivere alla nostra redazione
[email protected] e consultare anche www.cercoarte.com
Fra tv, cinema e
teatro, una ragazza
normale,
professionale, preparata:
vuole continuare
gli studi in
comunicazione
e pubblicità
senzaetà
9
L’EVENTO
Una Giustizia
più “light”
Convegno Nazionale
sui servizi ADR,
seconda edizione.
A Roma un importante
momento di confronto
e dibattito tra
autorevoli membri del
Governo e illustri ospiti
10 senzaetà
“
Un paese impaurito, un paese dove si
costruiscono muri, un paese dove si allontanano i legami sociali é un paese più
debole, destinato ad incontrare gravi difficoltà nel mondo globalizzato”. Con le parole del
Presidente della Repubblica è stata avviata la
seconda edizione del Congresso Nazionale sui
servizi ADR (Alternative Dispute Resolution)
– Memorial Domenico Bruni, con il patrocinio
del Ministero della Giustizia e del Consiglio
Nazionale Forense il 17 dicembre 2015. I
sistemi ADR costituiscono un fenomeno di
triangolarizzazione del conflitto in cui le parti
in lite si rivolgono a uno o più terzi neutrali
che possa aiutarle nella gestione di un contenzioso.
A differenza del giudice, però, tali soggetti
terzi neutrali sono privati e privata è la procedura, con tutta la flessibilità e la capacità di
adattamento al caso concreto che tale natura
può dare. “L’Osservatorio – come ha spiegato
la sua fondatrice, Francesca Tempesta - è
costituito da cittadini, comuni, province, regioni, università, con l’interesse di cooperare
al rafforzamento dei sistemi ADR, innovando
radicalmente il sistema giustizia, sviluppando
e al contempo soddisfacendo il bisogno sociale
di un’economia umana, incentrata sull’uomo,
che lavora per l’uomo”.
Le istituzioni dell’Unione europea sono da
tempo impegnate nell’individuazione di
soluzioni che permettano di conciliare le
esigenze legate alla competitività dell’economia europea sul mercato globale con quelle
di tutela dei principi su quali si incardina il
processo di costituzione dell’”Europa sociale”.
L’Osservatorio sull’uso dei sistemi ADR è sorto per dare la possibilità ai giuristi di avere
a disposizione un laboratorio per produrre
“innovazione sociale”, all’interno del quale
le riflessioni dottrinali possano generare
benessere entrando in contatto con il mondo
della ricerca, con il settore pubblico e privato.
“Sono necessari interventi volti ad incentivare,
attraverso l’informazione, i sistemi ADR su più
livelli: da quello dei consumatori, a quello delle
PMI, degli studenti, delle PA, adottando iniziative di formazione adeguata e specializzata,
con la promozione di studi qualitativi”.
“Il baratto amministrativo, ha spiegato l’avvo-
Favorire
lo sviluppo
della cultura della
conciliazione
per alleggerire
il carico della
Giustizia e
contribuire allo
sviluppo economico
Nella pagina a fianco un momento del
Convegno nella sala della Camera dei Deputati.
A destra il Presidente Anaste,
Echo e Federsalute, Alberto De Santis mentre
consegna il premio all’Avvocato Luigi Viola
cato Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno,
sarà un primo concreto passo su un percorso
di innovazione sociale ed economica profonda
e strutturale del nostro sistema capitalistico,
che è stata denominata “mutuo credito”, ovvero un nuovo servizio di welfare di interesse
economico generale. Per fare un esempio: al
cittadino che farà manutenzione alla strada,
o a una fontana, il Comune sconterà le tasse. Il
Comune non rimborserà il cittadino delle spese
effettuate, ma questi avrà maturato un credito
equivalente al valore dell’opera eseguita nella
misura accertata preventivamente dall’Amministrazione e verrà fiscalmente compensato,
ovvero non pagherà tasse o imposte comunali
per l’importo corrispondente.”
Al Memorial Domenico Bruni si è parlato
anche di previsione e potenziamento di misure alternative al processo. È intervenuto a
tal proposito il Sottosegretario di Stato del
Ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri,
secondo il quale “la funzionalità e l’efficienza
della giustizia non bastano, bisogna lavorare per un cambio di mentalità e di cultura”.
Anche la magistratura sta supportando la
procedura alternativa al giudizio: “sempre più
giudici decidono di trasferire le parti davanti
ad un organismo di mediazione”. “La giustizia
non è una variabile indipendente dall’economia”, ha esordito Michele Vietti, docente di
diritto commerciale e già vice Presidente del
CSM. “La giustizia non riguarda solo magistrati e avvocati, ma è uno snodo cruciale tra
sistema economico, sociale e sistema Paese,
il cui fondamento è la democrazia, il vivere
insieme, seguendo determinate regole. Non
c’è giustizia senza collettività e viceversa. I
cittadini chiedono alla giustizia prevedibilità e
tempestività”.
Il più delle volte la giustizia, in Italia, risulta
essere “una sorta di lotteria che risponde a
canoni indecifrabili. Alla stessa domanda viene
fornita una diversa risposta nei vari tribunali
italiani e, soprattutto, per risolvere un processo civile si impiegano in media 608 giorni”.
Alberto De Santis, presidente Echo, Anaste
e Federsalute, dopo aver tracciato il profilo
morale e umano dell’Avv. Domenico Bruni, ha
evidenziato come l’uso sui sistemi Adr sia di
fondamentale importanza anche in ambito
sanitario, per risolvere molte problematiche
socio sanitarie e socio assistenziali. L’integrazione tra servizi sanitari e servizi socio
assistenziali è uno dei temi essenziali di ogni
politica sociale. E’ un argomento storicamente complesso che non ha ancora trovato soluzione definitiva, al di là di ottimi esempi di
collaborazione e lavoro integrato che hanno
prodotto significativi risultati, in ordine sia ai
diversi assetti istituzionali dei due comparti
sia ad alcuni nodi critici tra i quali la differenza di dimensione finanziaria tra sanità ed
assistenza, l’impostazione manageriale delle
aziende sanitarie informata all’efficienza
produttiva ed alla competitività, che mal si
concilia con il fronte del bisogno socio sanitario che non prevede, tranne che in rarissime
situazioni, un soddisfacimento compiuto.
Alla chiusura del convegno il Magnifico Rettore dell’Universita’ di Bari Antonio Felice
Uricchio ha consegnato il prestigioso premio
memorial Domenico Bruni all’avvocato Luigi
Viola per il suo impegno professionale come
avvocato e giurista.
Valentina Muzzi
senzaetà
11
INGEGNERI IN CORSIA
Ingegneria clinica
per lo sviluppo
in Sanità
Lorenzo Leogrande
Presidente AIIC
A
XVI
Bari dal 7 al 9 aprile prossimi si
incontreranno tutti gli ingegneri clinici italiani per l’annuale convegno,
giunto ormai alla sua XVI edizione. “L’ingegneria clinica nello sviluppo della sanità tra
ospedale e territorio” questo il titolo, che
racchiude una delle sfide principali che la
sanità italiana sta affrontando, e dovrà affrontare, nei prossimi anni.
ngegnerIa LInICa
I percorsi di cura sono stati sempre affidati
L’IngegnerIa CLInICa
neLLo
all’ospedale con le cure specialistiche,
in un svILuppo deLLa sanItà
neLLo svILuppo deLLa sanItà
ambiente protetto, tecnologicamente dotato,
tra spedaLe
e terrItorIo
tra ospedaLe e terrItorIo
ed adeguatamente organizzato. Oggi però
questo percorso non sempre è quello ottimale in quanto non garantisce necessariamente una migliore gestione del tempo ed in
7-8-9 Aprile 2016
Bari2016
- Fiera del Levante
7-8-9
generale una buona “qualità della vita”.
L’at- Aprile
tuale evoluzione della tecnologia permette
Bari - Fiera del Levante
ormai che funzioni riservate fino ad ora
all’ospedale possano essere portate, in parFIRST ANNOUNCEMENT
te, a casa del paziente. Proprio la diffusione
di tecnologie molto utilizzate e di facile
accesso, rende oggi possibile questo passaggio dall’ospedale al territorio. Ed è proprio
Convegno
XVI
Nazionale
AIIC
Convegno
Nazionale AIIC
L’I
C
www.convegnonazionaleaiic.it
o
FIRST ANNOUNCEMENT
AIIC
associazione
italiana
clinici
Sempre più richieste in Sanità sono le competenze specificheingegneri
in tema di
innova-
AIIC
zione tecnologica. E sempre più richiesti sono i professionisti che garantiscano
un’adeguata introduzione e www.convegnonazionaleaiic.it
un governo di tecnologie che condizionano fortemente
qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie. L’Associazione Italiana Ingegneri
Clinici (AIIC), rappresenta una categoria che si distingue non più per
il fattore di
associazione
italiana
novità ma per competenza specifica.
ingegneri clinici
12
senzaetà
www.convegnonazionaleaiic.it
www.aiic.it
A Bari ad aprile il
XVI Convegno
Nazionale AIIC:
gli ingegneri clinici
si confrontano
sull’utilizzo dei
dispositivi medici
sul territorio
questa nuova sfida che il SSN, e gli ingegneri
clinici devono raccogliere per poter garantire sicurezza ed affidabilità delle cure.
L’ingegnere clinico infatti, grazie alle competenze acquisite e alla propria formazione
professionale si trova ad essere uno dei cardini delle fasi di progettazione e definizione
di questi nuovi servizi.
Numerose sono però le problematiche legate
alla gestione delle tecnologie sul territorio:
dall’adeguatezza degli impianti, alla gestione
e tracciabilità delle apparecchiatura, fino
al confronto con altre figure professionali,
come gli infermieri ed i caregiver in generale che diventeranno gli interlocutori di
riferimento per l’ingegnere clinico a casa del
paziente. Una sfida ancor più professionalizzante, ove l’esperienza maturata dall’ingegnere clinico in questi decenni diventerà
valore aggiunto per il sistema. Il convegno
sarà l’occasione per fare il punto sulle nuove
tecnologie e sulle adeguate modalità di gestione.
Non mancheranno poi sessioni dedicate
alle tematiche più storiche dell’ingegneria
clinica. L’appuntamento di Bari sarà infatti
l’occasione per discutere ed approfondire i
nuovi sviluppi e le opportunità per questa
professione alla luce dei nuovi riferimenti
legislativi, primi tra tutti quelli relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie.
In relazione all’attuale situazione del sistema sanitario italiano e alle proiezioni
dei prossimi anni per quanto riguarda le
I TemI del Convegno
I DIsposItIvI MeDIcI al DoMIcIlIo e sul terrItorIo
teleMeDIcIna e e-HealtH
GestIone DI appareccHIature e DevIce
valutazIone DeI costI DI un DIsposItIvo MeDIco (oltre l’acquIsto)
ComITaTo del Convegno
presIDente aIIc
Ing. Lorenzo LEOGRANDE
coorDInatore scIentIFIco
Ing. Leo TRALDI
presIDente coMItato orGanIzzatore
Ing. Angelo MAIANO
coorDInatore scIentIFIco
Ing. Andrea GHEDI
presIDente coMItato corsI
Ing. Giovanni POGGIALINI
coorDInatore scIentIFIco
Ing. Armida TRAVERSA
la Sede del Convegno
Fiera del levante - Lungomare Starita 4 - BARI - nuovo Centro Convegni
Segreteria
S.B.S. di Bricca Mirella
Via G. Finamore, 4 - L’Aquila
330.933330 [email protected] - 328.6261221 [email protected]
www.convegnonazionaleaiic.it
esigenze assistenziali, è evidente che sarà
sempre più necessario inserire il processo
di acquisizione delle apparecchiature in un
quadro determinato di programmazione. In
questo specifico ambito una delle tematiche
che verranno affrontate sarà quella dei costi
effettivi che si nascondono nell’acquisto di
una nuova tecnologia e che devono essere
correttamente valutati.
Come di consueto poi il Convegno Nazionale
sarà anche il principale momento di aggiornamento e formazione per gli ingegneri
clinici, ma anche per tutti i professionisti
come medici e infermieri. Quest’anno infatti
continua l’impegno di AIIC per fornire ai
propri soci la possibilità di seguire corsi di
formazione inerenti le tematiche più attuali
dell’ingegneria clinica, con il supporto dei
maggiori esperti e docenti del settore.
I corsi saranno ben nove e approfondiranno
temi quali il controllo dei costi in un’azienda sanitaria, la progettazione di un blocco
operatorio e la sicurezza in risonanza magnetica.
senzaetà
13
RIABILITAZIONE
CRESCE IL SANTO STEFANO
Nuovo padiglione a
Porto Potenza Picena
Un momento importante
per Santo Stefano e per
la comunità, in linea con
la politica aziendale
di investimenti di qualità,
mirati ad accrescere confort,
efficacia ed efficienza
dei locali adibiti alla
riabilitazione ed ai servizi
SantoStefano
RIABILITAZIONE
14
senzaetà
U
n nuovo Padiglione e una complessiva nuova riorganizzazione degli
spazi adibiti alla riabilitazione nella
storica sede di Porto Potenza Picena.
Il Santo Stefano cresce e chiude l’anno 2015
con una inaugurazione che suggella l’avvio
delle attività nel nuovo Padiglione “F”, lungo
la statale della cittadina rivierasca, da sempre cuore del Santo Stefano.
Il nuovo edificio è dotato di 113 posti letto
(in larga parte destinati all’assistenza e riabilitazione di pazienti con gravi cerebrolesioni, molti dei quali in stato di coma prolungato) di cui 50 ospedalieri e 63 extraospedalieri (unità comi prolungati). Il numero
complessivo di posti letto della sede di Porto
Potenza non viene in tal modo aumentato
(restano 430 i posti letto complessivi) ma
essi sono ora distribuiti in spazi molto più
ampi, tecnologici ed accoglienti a beneficio
dei pazienti e a vantaggio del confort, dell’efficacia ed efficienza dei locali adibiti alla
riabilitazione.
www.sstefano.it
Al piano terra e al primo piano ci sono la
reception, il Day Hospital, gli ambulatori, le
palestre e la Riabilitazione Ortopedica; al
secondo piano l’Unità Speciale per Pazienti
in Sato Vegetativo prolungato. La superficie
complessiva è di circa 6 mila metri quadrati
cui si aggiungono i 2 mila e 900 metri quadrati di semiinterrato attrezzato.
Attenzione anche alla sostenibilità energetica e ambientale visto che la struttura è stata
realizzata in classe energetica B e con copertura pannelli solari.
Interessante la “filosofia architettonica” con
la quale il nuovo Padiglione è stato realizzato. Esso, infatti, presenta degli ampi spazi
luminosi ed è concepito in modo tale da
salvaguardare l’assoluta privacy dei pazienti
e, al contempo, consente loro di avere delle
ampie vedute verso l’esterno che diventano
anche splendide laddove, nel versante est
della struttura, si possono godere di affacci
sul mare con un panorama che da sud spazia
fino al Monte Conero.
L’AD Brizioli: “Siamo al fianco
della sanità pubblica”
Con il sistema sanitario regionale e nazionale abbiamo
una convergenza di obiettivi e finalità: fornire ai cittadini
servizi sempre più efficienti, efficaci e funzionali
Spazi e arredi sono funzionali e studiati per
rispondere alle esigenze del paziente.
La modernità delle grandi vetrate e delle
strutture in acciaio è arricchita dalla scelta
di materiali e colori tipici del territorio in cui
si inserisce il nuovo padiglione.
Nel cuore della struttura un albero, simbolo
della crescita, della vita, della rinascita.
Il taglio del nastro si è tenuto, come detto, a
dicembre (11 dicembre, ndr) alla presenza
di tanta gente, circa 400 persone tra collaboratori, amici, autorità.
Il Gruppo Santo Stefano sta crescendo e dal
2007, anno in cui è entrato a far parte del
gruppo KOS, ad oggi è divenuto una delle
maggiori realtà di riabilitazione in Italia con
38 strutture, di cui 16 ambulatoriali, dislocate in 6 Regioni Italiane, circa 1900 posti letto
e oltre 2500 tra dipendenti e collaboratori.
Solo nelle Marche, Santo Stefano ha 27 strutture, di cui 15 centri ambulatoriali, circa
1200 posti letto e oltre 1700 tra dipendenti
e collaboratori.
La realizzazione e attivazione del nuovo Padiglione è un momento importante per il
Santo Stefano, un’opera finalizzata ad accrescere l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni riabilitative erogate, a beneficio dei pazienti.
“L’intervento non rappresenta un aumento di offerta di posti letto ma una riorganizzazione dei nostri spazi di Porto Potenza e una complessiva riqualificazione della struttura
storica della nostra sede”, dice l’Amministratore Delegato Santo Stefano Enrico Brizioli.
“Questo – continua Brizioli - dà la misura di come l’azienda investa non solo per espandersi e per aumentare l’attività ma anche per migliorare la qualità delle prestazioni che
vengono erogate”.
“Inoltre il nuovo Padiglione F è un’opera molto avanzata dal punto di vista architettonico, un edificio studiato in modo specifico per la riabilitazione, cresciuto nell’arco di
un anno e mezzo, su un progetto avanzato, con il lavoro professionale da parte di tutti
coloro che lo hanno realizzato e che va a caratterizzare la sede di Porto Potenza in modo
innovativo, peraltro mantenendo anche alcuni richiami con la sede storica”.
“Questo intervento – continua l’AD Enrico Brizioli - si inserisce in un programma di
investimenti che ci qualifica come partner attivo del sistema sanitario regionale e nazionale con il quale c’è una convergenza di obiettivi e finalità: fornire ai cittadini servizi
sempre più efficienti, efficaci e funzionali”.
Il nuovo Padiglione “F” è dotato di 113 posti letto in larga parte destinati all’assistenza
e riabilitazione di pazienti con gravi cerebrolesioni, molti dei quali in stato di coma prolungato. Con la sua realizzazione i 430 posti letto totali della sede di Porto Potenza del
S.Stefano saranno distribuiti in spazi molto più ampi, tecnologici ed accoglienti a beneficio dei pazienti e a vantaggio del confort, dell’efficacia ed efficienza dei locali adibiti
alla riabilitazione.
senzaetà
15
ASSOCIAZIONI
Partenope Dacia:
in Sardegna
con i pescatori
L’
azione della Partenope Dacia con il
2016 si fa mirata e ancora più impegnativa… al servizio della società.
Come da obblighi statutari l’Associazione si
occupa infatti di servizi sociali e sostegno al
lavoro, in particolare della tutela dei diritti
dei lavoratori sia di tipo sindacale che di stili
di vita per il miglioramento delle condizioni
e degli ambienti lavorativi. Entro fine mese
sarà operativa in Sardegna la rete delle sedi
di Partenope Dacia che sarà presente a Ol-
16
senzaetà
bia, Sassari e Cagliari, oltre che in Campania
dove ha la sede centrale.
“Il nostro impegno si sta moltiplicando – afferma il presidente Pietro Romano – con le
stesse caratteristiche di Napoli - l’Associazione adesso è più presente in Sardegna con
la firma del documento sindacale di consultazione che prevede l’avvio della cassa integrazione per i pescatori sardi rimasti senza le
provvidenze del fermo biologico di novembre.
Ma questo è solo l’inizio del nostro impegno
sul territorio”.
La pesca comunque è solamente uno dei settori su cui Partenope Dacia agisce, grazie alla
rete di consulenti ed esperti sindacali, legali,
pensionistici, bancari e fiscali di cui è dotata.
Finora l’Associazione infatti ha agito anche
nell’agricoltura, nell’artigianato, nel turismo,
nell’enogastronomia e nelle filiere di indotto, con una serie di partner importanti, come
nel caso del sindacato Confial e Cgil per la
Sardegna.
ILBENESSERE
TERMOMETRO DELL’ECONOMIA/14
Che cosa
significa
e perchè
“salvare”
una banca?
in collaborazione con
Il decreto governativo più criticato: ma
non sono i risparmiatori i primi a rischiare
Dibattito mediatico infiammato, ma forse anche non adeguatamente approfondito ed esaustivo,
sulla situazione venutasi a determinare in Italia (ma pure in altri Paesi dell’Eurozona, come ad
esempio in Germania), in seguito allo stato fallimentare in cui si sono ritrovate alcune banche,
che hanno messo in difficoltà migliaia di risparmiatori. Nei giorni a cavallo del fine anno, si sono
levate altissime critiche e lamentele (anche nella nostra Redazione), e sono stati richiesti chiarimenti per conoscere meglio e più dettagliatamente i risvolti di quanto accaduto con il decreto
“salva banche” e con l’entrata in vigore del “Bail in”, la direttiva europea per il salvataggio e la
risoluzione di eventuali dissesti di istituti di credito.
18
senzaetà
Una corretta e non semplicistica
valutazione del cosiddetto
“decreto salva banche”
Innanzi tutto una considerazione: in Italia è
molto frequente un focus mediatico su aspetti marginali e superficiali, mentre su temi di
grande rilevanza manca - a volte - un adeguato approfondimento. Per il cosiddetto decreto
“salva banche” è successo qualcosa di simile,
così non si è ben compreso che l’insieme degli
interventi contenuti nel provvedimento legislativo è difendibile per il 90% dei suoi contenuti. Nessun Governo, di qualunque colore,
avrebbe potuto fare cose molto diverse, perché
purtroppo stiamo parlando di banche molto
mal gestite e praticamente fallite.
Nel caso di qualsiasi azienda in default, la conseguenza è l’azzeramento totale del capitale e
la liquidazione degli attivi a parziale (a volte
si arriva al 10 – 20%) rimborso dei creditori e
quando a fallire è una banca i creditori sono
tutti i depositanti. Per meglio comprendere,
bisogna considerare che, nel caso specifico,
parliamo di circa 1.000.000 di depositanti che
vantavano crediti per oltre 20 miliardi di euro,
per non parlare delle circa 100.000 aziende
sane che interagivano quotidianamente con le
stesse banche e di oltre 7.000 dipendenti che
avrebbero perso il loro lavoro. Avremmo forse
preferito mettere a rischio tutto questo? Passando poi ad un’analisi di maggior dettaglio,
non bisogna dimenticare che l’azzeramento
delle obbligazioni subordinate, pari a 600
milioni di euro, ha riguardato quasi per metà
investitori istituzionali e quindi pienamente
consapevoli dei rischi che in qualche modo stavano correndo e che, per quel che so, le Autorità di Vigilanza italiane e il Ministero dell’Economia hanno provato in tutti i modi a tutelare
anche questa parte di investitori, andando
però a sbattere contro la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato, sulla base della quale
la Commissione Europea non ha consentito di
preservare anche questa parte del risparmio.
Ora, a fronte del grande dispiacere per non essere riusciti a tutelare la totalità della platea
dei soggetti colpiti, c’è però l’oggettiva evidenza di aver salvato oltre 20 miliardi di risparmi
e oltre 7.000 posti di lavoro e reso la vita più
semplice a circa 100.000 aziende, senza che
lo Stato abbia versato un solo euro di denaro
pubblico, visto che il salvataggio si è compiuto
con i soldi di altre banche. In questo contesto,
considerata la disinformazione mediatica costruita attorno al decreto “salva banche”, viene da chiedersi: sappiamo di cosa si sta parlando o siamo in malafede? Oppure siamo di
fronte all’ennesimo caso di analisi mediatica
superficiale, come spesso capita purtroppo nel
nostro Paese?
L’entrata in vigore (dal 1° Gennaio 2016)
e gli effetti del “Bail in”
Nunzio Tartaglia
Direttore Generale della
Banca Popolare di Ancona
Prima di entrare nel merito del “Bail in”, vale
a dire lo strumento che regola il salvataggio
delle banche in crisi introdotto dal 1° gennaio 2016 in Italia e nei Paesi dell’Eurozona, è
necessaria una premessa. Bisogna considerare che uno dei fattori che ha accentuato la
“grande crisi” di questi ultimi anni è la forte
connessione in essere tra i bilanci statali e i bilanci delle banche, visto che, da un lato, queste
sono le principali acquirenti di titoli pubblici
e, dall’altro, lo Stato è stato chiamato, in quasi
tutti i principali paesi tranne l’Italia, a coprire
le perdite delle banche in default per evitare
effetti di propagazione sul resto dell’economia. Il “Bail in”, unitamente ad un altro provvedimento in fase di approvazione che disci-
I dispositivi
economici
del Bail In
e le direttive
europee:
se la banca
salta rispondono
gli azionisti
plina l’acquisto di titoli pubblici da parte delle
banche, ha l’obiettivo di limitare questa connessione. Se saltano le banche, infatti, il “Bail
in” evita interventi di salvataggio dello Stato,
imponendo che lo stesso avvenga invece con
una modalità privatistica e cioè ad opera degli
investitori della banca in crisi. Se una banca
salta, il “Bail in” prevede che i primi a risponderne, nell’ordine, siano: gli azionisti; gli obbligazionisti subordinati; gli obbligazionisti non
subordinati sino ad una percentuale massima
predefinita; i depositanti in conto corrente di
importo superiore ai 100 mila euro. Con questa normativa è del tutto evidente che la probabilità che del dissesto di un Istituto di Credito si facciano carico obbligazionisti ordinari e
correntisti è remota, soprattutto se i risparmi
sono stati depositati presso banche certificate
come solide dalle autorità europee, in ragione del ruolo di vigilanza istituito ormai da un
paio d’anni dalla BCE e non più soltanto dalla
Banca d’Italia. In sintesi, gli obiettivi del “Bail
in” sono di fondo condivisibili, visto che questa
misura impedirà il ripetersi di alcuni dei fenomeni accaduti negli ultimi anni, e a tutti diciamo: tranquilli, perché quella che si possano
perdere anche parzialmente i propri depositi è
un’ipotesi remota, a maggior ragione se si presta attenzione ad individuare le giuste banche
con cui operare.
Nunzio Tartaglia
Direttore Generale Banca Popolare di Ancona
Ai lettori di “Senzaetà” chiediamo
di continuare a scriverci ed a porci
i loro quesiti a [email protected]
senzaetà
19
UNIVERSITA’
AL VIA IL TEST FINALE
IN CONDIZIONI REALI
All’Inrca testato
“Dora”, il ROBOT
domestico
S
ono programmati per fare la spesa,
gettare la spazzatura, comunicare a distanza con i familiari e garantire la sicurezza dell’anziano tra le mura domestiche.
Ora i tre robot sviluppati dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di
Pisa in collaborazione con l’Irccs Inrca - l’Istituto Nazionale di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico per Anziani - verranno testati
per la prima volta in condizioni reali, all’interno di strutture che un giorno potrebbero
concretamente farne uso. E’ la fase finale del
progetto europeo “Robot-Era” (Implementation and Integration of advanced Robotic
systems and intelligent Environments in real
scenarios), che ha lo scopo di sperimentare
servizi robotici avanzati integrati negli ambienti di vita (casa, condominio e quartiere)
per favorire il benessere dell’anziano e dei
familiari, supportandoli nelle attività quotidiane.
“Rispetto agli altri esperimenti di robotica
- spiega Fabrizia Lattanzio, Direttrice Scientifica Inrca – la novità assoluta è che i robot
cooperano sia tra di loro che con le persone
non soltanto in casa, ma nei corridoi e anche
in spazi aperti, in modo tale da estendere
l’autonomia dell’anziano a luoghi diversi.
La longevità attiva significa non soltanto
20 senzaetà
I Partner
Il progetto Robot-Era
(www.robot-era.eu/robotera/)
si è concluso nel dicembre 2015.
Della durata di quattro anni (2012-15),
ha visto la collaborazione di un gruppo
di lavoro interdisciplinare composto
da università, centri di ricerca,
servizi sociali, aziende sanitarie locali
e piccole-medie imprese.
Oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna
(Coordinatore) e all’Irccs Inrca
(Secondo partner) figurano, tra gli altri,
l’Università di Orebro (Svezia),
l’Università di Amburgo (Germania),
l’Università di Plymouth (Inghilterra),
il Comune di Peccioli (PI) e
alcune aziende private.
avere una buona salute, ma anche rimanere
indipendenti il più a lungo possibile”. Ogni
prototipo infatti, è concepito per operare in
differenti scenari: domestico, condominiale
ed esterno.
All’Inrca - che ha il ruolo di studiare l’accettabilità della tecnologia da parte dell’utente
– è stato testato “Dora”, il robot domestico.
Nel mese di dicembre, per un periodo di
due settimane, presso la “Casa Amica” del
Presidio Ospedaliero di Ancona – una smart
house attrezzata con tutte le tecnologie domotiche - alcuni anziani volontari hanno trascorso le loro giornate assistiti dal robot e da
un infermiere. Sono stati coinvolti pazienti
diversi, da chi sta completando il periodo di
riabilitazione, a soggetti con demenza lieve,
in modo da valutare le esigenze dei possibili
tipi di utenza. “Dai feedback avuti finora
– spiega Roberta Bevilacqua, del Laboratorio di Domotica – è stato apprezzato, in
particolare tra la categoria ‘giovani anziani’
(65-75 anni), il fatto di aiutare senza minare
la privacy”. L’Inrca infatti ha anche il ruolo di
studiare gli aspetti legali, etici e sociali legati
all’introduzione della tecnologia robotica in
ambito assistenziale.
Cosa fanno i robot?
Il robot domestico agisce in casa, fornendo
servizi che spaziano dalla possibilità di fare
la spesa online a raccogliere la spazzatura,
dal ricordare le medicine alla sicurezza. Dotato di un braccio meccanico che solleva fino
a cinque chili, è in grado anche di spostare
molti oggetti di uso comune. Può aiutare
l’anziano a muoversi in casa, grazie ad una
maniglia ergonomica a cui ci si appoggia, e si
comanda anche da un joystick. Il robot condominiale invece, fornisce prevalentemente
servizi di sorveglianza. Il robot da esterno
ha il compito di muoversi nelle strade del
quartiere per ritirare la spesa o semplicemente accompagnare l’utente a passeggiare.
Questo modello ricorda anche la strada
preimpostata e la lista di cose da comprare,
inviate al sistema anche da remoto.
La fase conclusiva
Contestualmente alla sperimentazione sul
robot domestico condotta ad Ancona, il robot condominiale “Oro” e quello da esterno
“Coro” sono stati testati nella Residenza per
Anziani “San Lorenzo” (FI). Una versione
leggermente diversa di quest’ultimo ha lavorato in una simile struttura a Orebro, in
Svezia, in cui ha fornito servizi di trasporto
alimenti, posta e consegna della biancheria.
Si tratta della fase finale del progetto, che
ha seguito due cicli di sperimentazione nel
laboratorio DomoCasa di Peccioli (Pisa)
e nella Residenza assistita di Angen in
Svezia. Una volta conclusa, ha coinvolto
complessivamente quasi 160 anziani,
diventando così l’esperimento di robotica più vasto mai condotto. Già durante
il corso del 2013 oltre 70 anziani hanno
collaborato per testare i servizi offerti dai
tre robot, fornendo considerazioni e suggerimenti che sono serviti a ripensare e
riprogettare le macchine e i servizi da esse
svolti nella versione attuale. Servizi che,
come nel caso dell’accompagnamento a
passeggio, trasporto di beni, video chiamata, reminding medicine, potrebbero essere
già offerti nel corso del 2016. Le Residenze
per Anziani infatti potranno affittare le
piattaforme robotiche, senza la necessità
di acquistarle.
senzaetà
21
L’INRCA ECCELLENZA
DI RICERCA: A ROMA
LA DIRETTRICE SCIENTIFICA
RICEVE IL PREMIO ‘MINERVA’
Fabrizia Lattanzio
si occupa da
tempo di ricerca
scientifica e fondi
europei grazie
ai quali vengono
finanziati progetti
e innovazione
ANZIANI E PRONTO
SOCCORSO:
UN SISTEMA
INFORMATICO VALUTA
IL LIVELLO DI RISCHIO
ANCHE DOPO
LE DIMISSIONI
Lanciato in dieci
strutture di pronto intervento
delle Marche
22 senzaetà
L
a Ricerca Inrca premiata. Fabrizia
Lattanzio, Direttrice Scientifica
dell’Irccs Inrca – Istituto Nazionale
Riposo e Cura Anziani, il 26 novembre 2015
ha ricevuto il “Premio Minerva Anna Maria
Mammoliti” a Roma, presso la Sala della
Protomoteca in Campidoglio. Il prestigioso
riconoscimento, giunto quest’anno alla XXVI
edizione, viene assegnato ogni anno alle
donne che operano nei campi del “Sapere” e
che, simbolicamente, rappresentano modelli
femminili di eccellenza per le loro capacità
professionali e i valori positivi di cui sono
portatrici. Primo premio in Italia al femminile, è stato istituito nel 1983 dall’associazione
culturale “Il Club delle Donne”, creato nel
maggio del 1982 con l’obiettivo di rappre-
sentare i nuovi bisogni della donna nella società moderna e di mantenere sempre vivo il
suo legame con la società.
La Direttrice è stata premiata per il forte
impulso dato all’Istituto. Sotto la sua guida,
i fondi vinti per la ricerca a progetto provenienti da bandi europei e ministeriali dal
2009 al 2014 sono stati circa 23 milioni e
500 mila euro, di cui solo 12 milioni e 700
mila euro nell’ultimo anno. Fondi con cui
l’Inrca ha potuto assegnare incarichi a 42
ricercatori, coinvolti in progetti di studio
sulla terza età a tutto campo, anche in ambito sociale. “Un settore – spiega la Dott.ssa
Lattanzio – dove è sempre più importante
investire. La ricerca di eccellenza può favorire l’avanzare dell’età in salute, la cosiddetta
Un sistema informatico per valutare il rischio sul paziente anziano del Pronto Soccorso
e che consente – dopo le dimissioni - di monitorare a distanza gli esiti delle cure. Dal 10
dicembre 2015 è stato impiegato in via sperimentale in dieci strutture di pronto soccorso
e punti di primo intervento delle Marche. Il lancio è avvenuto nell’ambito dell’incontro
“Grandi Anziani e Pronto Soccorso” presso il Palazzo Li Madou della Regione Marche, in
Ancona, organizzato dall’Irccs Inrca – Istituto Nazionale Ricerca e Cura Anziani - e dalla
Società Italiana di Gerontologia e Geriatria volto ad illustrare al settore degli operatori del
pronto intervento il progetto Screened. Finanziato dal Ministero della Salute, il progetto
ha l’obiettivo di migliorare i percorsi assistenziali del paziente geriatrico nella rete dell’Emergenza-Urgenza.
“I pazienti che afferiscono ai servizi di emergenza - spiega Carlos Chiatti, ricercatore
Inrca - rappresentano un gruppo di popolazione particolarmente a rischio. E’ necessario
accrescere la cultura geriatrica degli operatori e la familiarità con strumenti innovativi
che offrono valutazioni più accurate dello stato di salute prima e dopo le cure”. La novità
del sistema (Ed-Screener) sta infatti nella possibilità di combinare nuovi dati rilevati dal
personale sanitario con quelli già in possesso delle strutture (dati sui tempi di attesa e
triage infermieristico). Il software integrato nel sistema stratifica così i pazienti anziani a
seconda della loro complessità. Ad esempio, indica quali pazienti dovrebbero sottoporsi
L’Inrca si conferma
a livelli nazionali
ed internazionali
istituto di altissima
qualità per
la sperimentazione
e cura geriatrica
longevità attiva, intesa anche come opportunità per la società, che vede una popolazione
anziana sempre più numerosa”. Infatti, secondo alcune stime europee, entro il 2060 il
30% delle persone avrà 65 anni o più.
Otto le donne che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, rappresentato da una
preziosa spilla raffigurante la Dea Minerva
disegnata dal Maestro Renato Guttuso nel
1983. Per la sezione Donne nel Mondo, il
Premio all’Impegno Politico è andato a Roza
Isakovna Otunbayeva, presidente del Kirghizistan dal 2010 al 2011 e vice-presidente
dell’Unesco (1989-1991).
Ai Diritti Umani e Civili, il riconoscimento è
andato a Joyce Aluoch, primo vice-presidente della Corte Penale Internazionale, che ha
dedicato gran parte della sua carriera alla
formazione per la tutela dei diritti umani.
Marina Rotili, partner dell’industry “Government & Public Sector” di Ernst &Young Italia,
è stata premiata nella sezione Management
Privato.
All’Imprenditoria Donatella Cinelli Colombini, imprenditrice nel turismo del vino,
mentre all’Economia Anna Genovese, commissario Consob.
Infine alle Arti Francesca Lo Schiavo, scenografa tre volte premio Oscar alla Miglior
Scenografia, e all’Informazione Susanna
Petruni, giornalista e vice direttore del TG1.
Previsto anche lo speciale Premio Minerva
Uomo, consegnato a Don Francesco Fiorino,
sacerdote della diocesi di Mazara del Vallo
dal 1989. L’Inrca si conferma, nel panorama
nazionale ed internazionale, quale istituto
di ricerca geriatrica di altissima qualità,
guidato a livello scientifico da una professionista che continua ad essere riconosciuta
come un importante modello di competenze
professionali, umane e sociali. Ancora più
importante poiché l’ambito di applicazione
della ricerca riguarda uno dei soggetti più
fragili: l’anziano.
a specifiche consulenze geriatriche o quelli che potrebbero incontrare più difficoltà
dopo la dimissione. Grazie al progetto, 80 professionisti sanitari sono stati formati sulla tematica della gestione dell’anziano in urgenza e sull’utilizzo del software.
“Presto il software – aggiunge Chiatti - sarà integrato ad una piattaforma ICT che,
tramite l’utilizzo dei dati provenienti da altri flussi (SDO, FAR, SIAD) consentirà il monitoraggio centralizzato del percorsi di assistenza”. Tramite la funzione di invio sms sarà
anche possibile avvertire medici e familiari se il paziente viene ricoverato, avviando
così un percorso automatizzato di comunicazione tra servizi del territorio e famiglie.
Un valido esempio di ricerca applicata all’assistenza: “mettere a sistema dati di origine diversa in ambito sanitario – conclude Fabrizia Lattanzio, Direttrice scientifica Inrca
- permetterà di facilitare la programmazione sanitaria, consentendo una lettura più
accurata della domanda espressa dall’area di riferimento”.
Il progetto Screened coinvolge dieci Pronti Soccorsi e Punti di Primo Intervento della
Regione Marche, tra cui Senigallia – in cui l’utilizzo del software è già avviato - Ancona-Inrca, Civitanova, Macerata, Tolentino, Recanati, Camerino, San Severino Marche,
San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, oltre a due strutture in Lazio e Calabria.
Avviato nel marzo 2014, si concluderà a settembre 2016.
senzaetà
23
RICERCA&INNOVAZIONE
A colloquio con il nostro
esperto Cesare Ivaldi
L
a colonna vertebrale lombare è costituita da un’alternanza di vertebre
ossee e di dischi fibrocartilaginei, fra
loro connessi per mezzo di robusti legamenti sorretti da robuste masse muscolo-tendinee e da radici nervose spinali.
Deve sostenere la maggior parte del peso
corporeo, consentire una serie di movimenti
in flessione ed inclinazione e proteggere il
midollo spinale.
Le radici nervose spinali provenienti dal
midollo spinale che emergono dalla colonna
lombo sacrale, chiamate plesso sacrale,
formano un tronco radicolare costituito dal
terzo – quarto – quinto nervo lombare e dai
cinque nervi sacrali; comprendono i nervi
dei glutei ed il nervo ischiatico (sciatico)
che comanda i muscoli della gamba e controllano la parte sensitiva e motoria degli
arti inferiori.
La sciatica si manifesta con dolore intenso al
nervo ischiatico che si irradia dal gluteo fino
lungo la gamba con possibile paralisi al piede, dovuta da una compressione delle radici
nervose causata da ernia discale o compressione ossea (artrosi, trauma).
Il trattamento terapeutico effettuato con
“Sorazon” OZONO (con effetto ossidante
ed ossigenatorio), infiltrato in modo non
invasivo (con onde soniche pressorie – ri-
24 senzaetà
LA
SCIATALGIA
Come sconfiggere il dolore
sonanza magnetica) sulle radici nervose
interessate ed ernie discali ha evidenziato, a
volte da subito, un netto miglioramento con
sparizione del dolore ed acquisizione del
movimento.
La terapia intensiva Sorazon effettuata dal
2003 al 2010, su un gran numero di pazienti, con effetto antinfiammatorio, ha messo
in evidenza risultati clinici soddisfacenti
ed essendo non invasiva e non dolorosa si
considera molto indicata per la cura della
sciatalgia.
AZIONE TERAPEUTICA
Il trattamento con terapia intensiva Sorazon, utilizza onde soniche pressorie d’urto, altamente penetranti, che si irradiano nei tessuti profondi con fasi di compressione e decompressione in rapida sequenza,
radiofrequenze con campo elettromagnetico ionizzante (Risonanza
Magnetica) ed energia ossigenatoria di OZONO, è risultato di grande
efficacia nel processo della flogosi (infiammazione) per inibizione
delle prostaglandine, e del dolore per ossidazione (inattivazione) dei
metaboliti algogeni delle parti nervose.
Essendo non invasiva, non a contatto, non dolorosa, si considera una terapia indicata per il recupero del paziente con dolori cervicali da artrosi,
discopatie, ernie e traumi contrattivi.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
> ARTROSI
> INFIAMMAZIONI
ARTICOLARI
> TRAUMI
ITALIA - EUROPA
CONTRO IL DOLORE ARTROSICO
TERAPIA INTENSIVA
antinfiammatoria
Mirata >Infiltrante>Profonda
non invasiva, non dolorosa
A TRIPLA AZIONE
SONAR
AD ONDE SONICHE
PRESSORIE
D'URTO
A
TEMPORO MANDIBOLARE
- artrite - artrosi - dolore di masticazione
COLONNA CERVICALE
- artrite - artrosi - cervicalgia - discopatie vertigini - nausea - traumi contrattivi,
contusivi
COLONNA DORSALE
- artrite - artrosi - discopatie - dolori crolli
vertebrali - traumi contrattivi, contusivi
COLONNA LOMBARE SACRALE
- artrite - artrosi - discopatia - radicolite sciatalgia - sacroileite - lombalgia - colpo della
strega - traumi contrattivi, contusivi - dolore
trauma coccige
SPALLA
- artrite - artrosi - periartrite scapolo omerale
- cuffia rotatori - tendinopatia calcifica sovraspinato - CLBO - acromion claveare borsite sad - calcificazioni - brachialgia lussazione - lesione muscolo tendinea traumi contrattivi, contusivi
GOMITO
RADIOFREQUENZA
- artrite - artrosi - epicondilite (gomito
tennista) - traumi contrattivi, contusivi
CON CAMPO
ELETTROMAGNETICO
IONIZZANTE
POLSO
- artrite - artrosi - rizartrosi - tendinite
- traumi contrattivi, contusivi, distorsivi
MANO
- artrite - artrosi - tunnel carpale - dito a scatto
- metacarpalgia - traumi contrattivi, contusivi
ANCA
- artrite - coxartrosi - coxalgia - pubalgia lussazione - necrosi testa femore, ovalizzata
COSCIA/GAMBA
- traumi contrattivi, contusivi - ematomi
GINOCCHIO
- artrite - gonartrosi - meniscopatie
degenerative - lesioni legamenti - sinoviti traumi distorsivi, contusivi - cisti di baker
AD ENERGIA
OSSIGENATORIA DI
CAVIGLIA
- artrite - artrosi - traumi distorsivi, contusivi
- lesioni - calcificazioni tendine d’achille
OZONO
PIEDE
- artrite - artrosi - talloniti - tarsalgie - speroni
calcaneari - metatarsalgie - alluce valgo
- sesamoidi - neuroma di Morton - tendinite
- fascite plantare - trauma contusivo
PATOLOGIE VARIE
- artrite reumatoide - artralgia - tendinite
tenosinovite - calcificazioni - borsiti - sinoviti
periostite - ritardi di consolidazione ossea
MARCHIO CE - Terapia non invasiva
Per informazioni:
P.A.S.S.
Via S.N.A.Sud, 44/7
61032 FANO (PU)
Tel. e Fax: 0721/808759
+39 333/9129395
[email protected]
Segreteria:
+39 333.9129395
Specialista Terapeutico:
+39 337.641384
www.sorazon.it
www.sonotronitalia.com
AMBULATORI REGIONE MARCHE:
Pesaro - Fano
Ancona - Jesi
Trodica di Morrovalle (MC)
Ascoli Piceno
inchiesta
MEDICINA
VERRUCHE:
l’unica cura per
liberarsene
definitivamente
La frequentazione a piedi nudi di ambienti quali piscine e
spogliatoi di palestre dove l’umidità favorisce la macerazione
della pelle ne rende più facile l’attecchimento.
L’eliminazione della verruca
può essere realizzata con la crioterapia
che utilizza il freddo intenso
26 senzaetà
V
erruca è una parola latina che significa escrescenza. Le verruche, in effetti, sono piccole protuberanze cutanee
di origine virale (causate dal papilloma-virus) e di natura benigna; possono interessare qualsiasi area ma le parti colpite più spesso sono mani, piedi e il contorno ungueale.
Frequente è il contagio che può avvenire
per contatto diretto, per esempio attraverso
il passaggio dei microorganismi dalla sede di
infezione a un’ altra zona corporea, oppure
frequentando ambienti contaminati come
piscine, palestre, spogliatoi comuni.
Il virus penetra nella cute là dove ci sono
delle abrasioni sia pur piccolissime, motivo
per cui esse sono più comuni in quelle parti
del corpo dove sono più frequenti danneggiamenti anche minimi dell’epidermide.
La frequentazione a piedi nudi di ambienti
quali piscine e spogliatoi di palestre dove
www.gabrielesartini.it
l’umidità favorisce la macerazione della pelle ne rende più facile l’attecchimento. Una
volta avvenuta l’infezione, dopo un’incubazione che va da uno a otto mesi, sulla cute
compaiono le lesioni.
“Queste lesioni vanno necessariamente trattate” – spiega il dott. Gabriele Sartini, medico
chirurgo specialista in Chirurgia d’Urgenza
e Pronto Soccorso – “tranne rari casi infatti
non guariscono da sole e ad effettuare o prescrivere i trattamenti adeguati deve essere un
medico. Non esiste un vaccino nè una terapia
orale e quindi l’unico modo per eliminarle è
quello di distruggerle fisicamente, i metodi
disponibili sono diversi. A seconda del tipo di
lesione il medico deciderà per il trattamento
specificatamente più idoneo”.
L’eliminazione della verruca può essere realizzata con la crioterapia che utilizza il freddo intenso, con l’elettrocoagulazione, con la
di Valentina Muzzi
Nelle Marche è stato messo a punto dal
dott. Sartini un innovativo metodo di rimozione
della contagiosa lesione della pelle
PREVENZIONE
Il dott. Gabriele Sartini di Senigallia (AN)
• È possibile evitare di contrarre le verruche attenendosi a delle semplici raccomandazioni: evitare di camminare scalzi
soprattutto in luoghi pubblici (sui bordi
delle piscine, negli spogliatoi delle piscine
e delle palestre, nelle docce comuni), non
condividere l’uso di forbicine e di lime, utilizzare asciugamani, biancheria e calzature
personali, non indossare calzature pesanti
che non consentono la traspirazione in
quanto l’abrasione e la macerazione provocata dal sudore sono fattori favorenti gli
attacchi cutanei del papilloma-virus.
• Una volta contratta l’infezione bisogna
evitare di toccare le verruche per non diffondere il virus in altre zone della pelle. Se
un componente della famiglia ha contratto
l’infezione dovrà utilizzare asciugamani
personali fino a quando la lesione non sia
guarita o non sia stata rimossa.
• Inoltre considerando che l’insorgenza
delle verruche nelle zone vicino alle unghie
viene favorita dall’abitudine di “rosicchiarsi
le unghie” è opportuno fare il possibile
per evitarlo. Spesso il fastidio è estetico,
ma non va trascurato il fatto che difficilmente la verruca è singola. Una infezione
da parte di questo virus si può propagare
e determina la crescita di più lesioni e
rende quindi l’aspetto decisamente poco
gradevole. Il dolore dipende dalla sede in
cui cresce la verruca stessa”.
È opportuno fare il possibile per
evitare di rosicchiarsi le unghie
laser-terapia, con l’asportazione chirurgica
ma anche con l’utilizzo di prodotti da applicare localmente e contenenti sostanze che
distruggono la cheratina.
“E’ bene sapere che le recidive sono frequenti
con tutti i tipi trattamento: spesso i risultati
che si ottengono non sono definitivi e le verruche possono tranquillamente ripresentarsi.”
Il dott. Sartini ha ideato e sviluppato una
tecnica chirurgica per la cura definitiva
delle verruche delle mani e dei piedi ,denominandola, “metodo Sartini vedoverr”.
Quest’ultimo termine è stato usato per mettere in evidenza la caratteristica principale
di questa tecnica: la possibilità di vedere la
verruca che viene asportata completamente.
La cura consiste nell’asportazione chirurgica
completa della verruca e di una parte di cute
sana tutt’attorno alla stessa consentendo
così di “vedere” tutta l’infezione completa-
mente asportata, sia la parte superficiale
che la parte profonda, che normalmente è
preclusa alla vista.
“Con questo metodo è possibile trovare un
preciso piano di clivaggio tra il fondo della
verruca ed il sottocute che l’accoglie, situato
tra il derma superficiale e quello profondo.
Sinteticamente,mediante diatermocoagulazione, si incide limitando la porzione di cute
da asportare, a debita distanza dai margini
visibili cutanei della verruca, quindi per
via smussa, si reperta, appunto, il piano di
clivaggio summenzionato, scollando successivamente la verruca dal sottocute; quindi si
pratica l’emostasi, mediante diatermia, con
conseguente effetto “sterilizzante” di eventuali piccoli residui virali.
Dall’esperienza personale che ho maturato in
oltre 30 anni posso constatare che il rischio di
recidive è attorno al 2%.”
PRINCIPALI CAUSE E
FATTORI DI RISCHIO
• Indebolimento delle difese immunitarie (stress, cattiva alimentazione e patologie debilitanti aumentano notevolmente la suscettibilità all’infezione).
• Uso promiscuo di asciugamani, accappatoi, ciabatte (verruche plantari) e
di oggetti per la cura delle unghie (verruche localizzate lungo il perimetro ungueale).
• Fattori genetici (la resistenza all’azione
patogena è determinata geneticamente).
• Accumulo di umidità (utilizzo di calze o
scarpe bagnate).
• Calzature e calze inadeguate (fabbricate con materiali sintetici non traspiranti).
• Camminare scalzi negli spogliatoi o
nei bagni pubblici.
• Lesioni cutanee (sono la principale
porta d’ingresso del virus; per questo
motivo le verruche si localizzano più frequentemente a livello di zone soggette
a traumi).
• Anche la scarsa igiene cutanea, l’eccessiva esposizione alla luce solare (comprese le lampade abbronzanti) facilitano,
indirettamente, l’insorgenza delle verruche.
Le verruche sono
una patologia infettiva
della cute causata dal
Papilloma Virus Umano
(HPV) di cui esistono più
di cento sottotipi.
Possono presentarsi
sia sulle cute
che sulle mucose
senzaetà
27
TERMALISMO
Progetto comune per
la salute degli anziani
Incontro INRCA-Terme
delle Marche:
comunicazione e
prevenzione per una
longevità attiva
28 senzaetà
“
Nelle Marche la percentuale della popolazione over 70 è particolarmente alta,
occorre che tutti gli operatori del settore
sanitario collaborino per garantire ai nostri
anziani le migliori condizioni di salute possibili”: così Licio Livini, direttore dell’Asur
Area Vasta 4, ha aperto la tavola rotonda
“INRCA – Terme delle Marche: un progetto
per la comunicazione e prevenzione”, che si
è tenuta sabato 16 gennaio a Montappone.
Ospitati dal sindaco Mauro Ferranti, hanno preso parte all’evento rappresentanti
dell’INRCA e delle stazioni termali di Tolentino, Acquasanta e Sarnano, oltre a medici
ospedalieri di Fermo e San Benedetto.
A vestire i panni del moderatore Fabrizio
Scoccia, giornalista medico e presidente
dell’Associazione Terme delle Marche che,
come dichiarato dallo stesso Scoccia: “Intende dotarsi di un comitato scientifico in grado
di individuare nuove prospettive di cooperazione con le altre strutture sanitarie del territorio, in modo che anche le terme siano integrate nei progetti di ricerca e prevenzione”.
Proprio a questi ultimi è stata dedicata la
prima sessione dell’incontro, durante la quale hanno preso la parola il direttore dell’unità operativa di gastroenterologia dell’ospedale di Fermo Giampiero Macarri, la radiologa Anna Totò, il ginecologo Renzo Vincenzi e
Mario Sfrappini, primario di geriatria a San
Benedetto; a loro il compito di illustrare le
iniziative già esistenti volte alla prevenzione
nei rispettivi campi specialistici.
Sulla prevenzione hanno puntato anche gli
interventi dei medici e dirigenti termali Ste-
La cura integrativa e la rete territoriale
in un progetto per mantenere la regione
Marche fra le più longeve vede l’impegno
della Federterme Marche e dell’INRCA
fano Gobbi, Franco Pesci, Angelo Goia e Ida
Precopio, tesi a sottolineare l’efficacia delle
cure termali nel trattamento di patologie
croniche dell’apparato respiratorio e osteoarticolare molto diffuse tra gli anziani, che
possono così trarre beneficio da una terapia
del tutto naturale senza assumere farmaci.
Un metodo, questo, per contribuire al mantenimento della “longevità attiva”, di cui ha
parlato Gianni Genga, direttore generale
dell’INRCA. Per raggiungere tale obiettivo,
l’Inrca unisce alla componente clinica assistenziale una fervente attività di ricerca, “ma
occorre un aiuto da parte di tutte le realtà
territoriali connesse alla sanità per gestire
l’assistenza degli anziani non ospedalizzati”
ha dichiarato il direttore.
Così il flebologo Daniele Travaglini ha auspi-
cato nuovi investimenti degli imprenditori
locali nel settore sanitario, il cardiologo Roberto Antonicelli ha proposto la diffusione
capillare di supporti tecnologici pensati per
monitorare le condizioni degli anziani, il reumatologo Pietro Scendoni ha suggerito corsi
di formazione per i fisioterapisti mentre il
chirurgo Gianfranco Boccoli ha espresso la
necessità di figure professionali che seguano
l’anziano nel reinserimento in un contesto
familiare.
“L’incontro avrà come primo risultato una relazione – ha concluso Scoccia - che riassume
tutti gli argomenti e le proposte emerse, con
l’impegno che le istituzioni sanitarie oggi a
confronto trovino collaborazione nell’elaborazione di progetti futuri”.
Elisa Scoccia
senzaetà
29
PROGETTI
Chi è il Giovane
Anziano?
Le sedi più idonee da mettere in rete
U
omo o donna in età pensionabile che
però non intende la sua età come un
“ritiro” dal quotidiano bensì al contrario come una nuova era della vita dove
coltivare e moltiplicare attitudini, passioni e
divertimenti. Interessi, hobby e svaghi possono diventare un utile impegno se si cura di
più la vita sociale, gli incontri e le compagnie
giuste. Il segreto è svolgere una vita sana,
con il giusto equilibrio fra la meditazione e
la riflessione, le passeggiate e la forma fisica,
le piccole attività lavorative commerciali, artigianali, artistiche, professionali, didattiche
ed altre ancora.
Se la persona desidera tutto ciò, allora è
“matura” per intraprendere un periodo della
vita che può riservare molte soddisfazioni.
Uno di questi è programmare dei soggiorni
di residenza e vacanza in periodi dell’anno
diversi e in luoghi molto belli. Per esempio
in dimore assistite, socialmente integrate, a
metà fra il turistico e residenziale.
Chi ha qualche acciacco, difficoltà a camminare oppure ha bisogno di lievi cure assistite
ma si trova ancora bene in mezzo agli altri,
potrà comunque scegliere il suo soggiorno,
per tempo, luogo e costi.
A questo punto, scatta l’organizzazione
del Giovane Anziano. Un’associazione che
programma e smista le richieste di prenotazione attraverso una rete di dimore storiche, residenze turistiche, villaggi integrati,
residence e case di riposo di alto livello, appartamenti e minisuites in hotellerie messi
a disposizione a livello “integrato”, ossia in
completa facilità di accesso senza barriere,
con assistenza medica e paramedica vicina
e disponibile a portata di mano, con posti
sempre diversi e affascinanti.
Abbiamo poi spiegato in precedenza come i
costi potranno essere abbattuti con dei cre-
30 senzaetà
diti che il Giovane Anziano potrà accumulare
con attività cui dedicarsi durante i soggiorni,
a seconda di quello che ognuno sa fare.
L’appello adesso è alle strutture che vogliono
partecipare: sindaci che hanno sedi di pregio da ricollocare, terme, hotel, residence e
dimore storiche, case di riposo con propensioni turistico ospitaliere, luoghi di pregio
anche da ristrutturare, o subito disponibili.
I sondaggi di
L’intenzione è di creare una rete di posti per
soggiornare, la più variegata e idonea possibile. In modo che il Giovane Anziano possa
scegliere di trascorrere prenotando l’estate
in montagna, la primavera in campagna, l’inverno al mare, l’autunno in una città d’arte,
etc etc… Scriveteci alla mail di redazione per
un confronto: [email protected]
m.b.
Vi piacerebbe in futuro,
vivere sempre in vacanza?
Difficile oggi prevedere il futuro della propria vita, al di là della speranza di una buona pensione? Con
la Nostra proposta desideriamo avere un tuo parere su un’idea innovativa per tutti coloro che, compiuti i 60 anni o più, amerebbero vivere in luoghi con apposite e confortevoli strutture ricettive, dove è
possibile socializzare con gli altri e trovare ciò che risponde al tuo desiderio, continuando a dedicarsi
ad attività di hobby o lavori secondo il gradimento di ognuno, che potrebbe anche essere utile a tutta
la comunità.
Se ritieni buona questa idea, barra una delle caselle corrispondenti a ciò che ritieni di tuo gradimento.
1) Hai mai pensato a dove vorresti stare nell’età matura?
SI
NO
2) Che cosa vorresti e che cosa ti auguri, oltre naturalmente alla piena salute – fra una ventina
di anni o più – per vivere una serena terza età?
- STARE IL PIU’ POSSIBILE IN COMPAGNIA
- MANTENERE E COLTIVARE TANTI INTERESSI
- VIAGGIARE E VISITARE ALCUNI POSTI NUOVI
- SOGGIORNARE IN UN’OTTIMA RESIDENZA ASSISTITA AD ALTO LIVELLO
3) Ti piacerebbe che qualcuno pensasse ad organizzare dei periodi di soggiorno “integrati” in
luoghi belli, attrezzati e assistiti anche per vivere in modo autonomo e più libero, in compagnia
e in sicurezza, con una spesa contenuta?
- SI
- PREFERISCO PENSARCI DA SOLO
- NON MI PIACE ALLONTANARMI DA CASA MIA
4) Questo progetto prevede di realizzare una rete di sedi, luoghi e strutture in tutta Italia e
all’estero, idonei, tranquilli. Dove ti piacerebbe trascorrere parte o tutto il tuo tempo?
- AL MARE
- IN COLLINA
- IN CAMPAGNA
IN MONTAGNA
- VICINO A CITTA’ D’ARTE
DATA ___/___/______
ETA’
----------------
Se sei interessato a ricevere informazioni sul progetto compila il modulo, ritaglia e spediscilo a
TECNOPRINT NEW - Redazione SENZAETA’ - Via Caduti del Lavoro, 12 - 60131 Ancona
Tel. 071.2868255
la chiave delle meraviglie
di Roma nei percorsi di fede
HOTEL LONDRA& CARGILL
LUOGHI DELLO SPIRITO TRA ROMA E DINTORNI
ROMA
CHURCH
TOUR
ROMA piazza Sallustio, 18
( a pochi passi da Piazza di Spagna )
senzaetà 31
Tel: +39 06 473871 [email protected] www.hotellondraroma.com
SORRISI
Aldemiro Mimmo Andreoni
VicePresidente Vicario ANDI Marche
Cosa devi
assolutamente
sapere per una buona
Salute Orale del Tuo Bambino
(…segue dal numero 72/2015 di Senzaetà)
… a destra e sinistra, cui seguiranno, intorno
ai 12 anni, i secondi molari permanenti:
TUTTI i molari sono IMPORTANTISSIMI
per la masticazione ed un’ottimale occlusione
dentale. Sarebbe opportuno, prima possibile,
sigillare (con una lacca composita fluida) le
fossette e le fessure naturalmente presenti
sulla superficie masticante dei molari
definitivi onde prevenire l’insorgenza di
carie. E’ questo il momento - se in precedenza
era stata cura dei genitori - per sensibilizzare
e responsabilizzare il bambino ad una
corretta IGIENE ORALE personale facendogli
utilizzare da solo spazzolini di adatte
proporzioni e piccole quantità di dentifricio
per bambini, controllando con assiduità
la frequenza ed il corretto spazzolamento
dopo TUTTI i pasti e le abituali numerose
merende! Dai 6 ai 12 anni è normale
osservare nella bocca del bambino la presenza
sia di denti da latte che di denti permanenti,
in quanto ci si trova in una fase di transizione
della permuta dentale: è importante seguire
la permuta dentale (ricordandosi che gli
elementi dentali definitivi “erodono e
riassorbono” le radici dei corrispondenti denti
32 senzaetà
da latte, talvolta erompendo più esternamente
nell’arcata superiore, a differenza
dell’inferiore dove possono emergere più
lingualmente) ed annotare eventuali mal
posizioni, che potranno eventualmente essere
corrette con trattamenti ortodontici.
NON USARE MAI
il dentista come minaccia
se il bambino non si lava i denti:
si creerà ulteriore paura
che durerà anche da grande
Il bambino dal dentista:
quando, come e perché…
E’ importante stabilire un rapporto di fiducia tra il bambino e il dentista
attraverso una precoce prima visita e continui e regolari controlli
E’ necessario portare il bambino dal dentista per una prima visita ad un anno di età
circa; in seguito il bambino dovrà essere controllato ogni 6-12 mesi: in tal modo si riesce
a seguire e controllare l’eruzione dei denti, l’igiene orale e lo sviluppo dell’intera
bocca. Per preparare il bambino alla prima visita dal dentista e renderla una piacevole
esperienza è possibile raccontare alcuni aneddoti come per esempio che il dentista
è un amico che si prende cura dei dentini, oppure leggere un libro divertente sulla
visita dal dentista; è importante inoltre descrivere l’ambiente dello studio dentistico
e il ruolo svolto dal dentista. Iniziando le visite dal dentista dal primo anno di età e
soprattutto rendendo queste visite divertenti attraverso l’uso di giochi, in un ambiente
appositamente predisposto con personaggi dei cartoni, contando i denti insieme e
insegnando come si lavano correttamente sul modello dei denti, ascoltando musica per
bambini o proiettando i cartoni animati o i film preferiti sullo schermo TV si può rendere
una seduta dal dentista un qualcosa di diverso e trasformare un momento di paura in un
momento di gioco e divertimento… I bambini che vivono una esperienza dal dentista così
impostata, svilupperanno una associazione positiva con la figura del dentista in primis,
ma anche con lo staff e con lo studio e sicuramente affronteranno con un diverso spirito
le visite future.
senzaetà
33
SOCIETÀ&FUTURO
Tutelare
patrimoni, risollevare
l’economia
Compiti e responsabilità della Fiduciaria Marche:
parla il presidente Valerio Vico
S
empre più persone e società si rivolgono alle competenze di Fiduciaria
Marche, dopo che hanno visto risolvere
brillantemente alcune questioni davvero
complesse, non solo nel panorama nazionale
ma anche internazionale. Con il presidente di
Fiduciaria Marche, Valerio Vico, affrontiamo
alcune delicate argomentazioni non solo monetarie e fiscali ma strategiche nel panorama
economico attuale.
Presidente, si apre un anno, il 2016, difficile per quanto riguarda l’economia in
generale, ancora più complesso per chi
ha in sospeso situazioni che toccano il
proprio patrimonio o quello della propria
azienda…
“Certamente. Ci muoviamo in contesti oggi
sempre più delicati. Una Fiduciaria ha numerosi compiti di tutela e di consulenza, ma
anche il ruolo di garante ed intermediario
proprio per chi necessita di operazioni economiche che spesso richiedono tempi e risorse…. Molto grandi. La Fiduciaria ha anche il
compito ed il dovere di tenere tutte le situazioni nell’ambito legale ed oggi anche questo
Valerio Vico
Presidente Fiduciaria Marche
34 senzaetà
Francesco De Benedetto
Procuratore Fiduciaria Marche
Federico Barbieri
Procuratore Fiduciaria Marche
www.fiduciariamarche.it
richiede una competenza specifica ed una
conoscenza approfondita ed aggiornata delle
normative a tutti i livelli. La Fiduciaria Marche è controllata direttamente dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze e da Bankitalia”.
Facciamo alcuni esempi?
“Ci occupiamo spesso dei passaggi generazionali, delle eredità e delle questioni testamentarie complesse, di investimenti e divisioni societarie, quando i soci che vogliono aumentare
i capitali, sottoscrivere prestiti, azioni o partecipazioni chiedono garanzie, rappresentanze e
intermediazioni. Ultimamente abbiamo molto
lavorato per facilitare il rientro e la regolarizzazione dei capitali all’estero onde evitare
problemi a chi voleva accedere alle facilitazioni della legge sulla voluntary disclosure. Oltre
cinquecento sono stati i casi di cui ci siamo
occupati, con grande risultato e soddisfazione
dei nostri assistiti. Aprire un rapporto con
la Fiduciaria Marche consente al cliente di
operare sui mercati finanziari internazionali
senza recarsi direttamente all’estero ed evitare i molteplici adempimenti fiscali delegando
appunto la Fiduciaria ad effettuarli.
I componenti del Cda della Fiduciaria Marche:
Pietro Giugliarelli, il presidente Valerio Vico e
Mario Giugliarelli
Ma già guardiamo avanti… nelle intestazioni
di partecipazioni societarie la Fiduciaria è
strumento adatto per far rispettare i patti parasociali e per agevolare i passaggi generazionali. A proposito poi di questi ultimi, sono utili
la sottoscrizione di polizze vita e l’istituzione
di trust...”
La Fiduciaria può istituire il trust?
“Sì, può certamente assumere incarichi di
Cos’è il trust?
trustee. Nel diritto italiano l’istituto di Trust
trova ampia applicazione per varie finalità
(gestioni fiduciarie, passaggi generazionali,
eredità e destinazioni di beni a finalità caritatevoli, protezione patrimoniale, etc)…”.
Quindi moltissime competenze, compiti
e… responsabilità?
“Esatto. La Fiduciaria Marche segue il cliente,
siano privati o società, con competenza e con-
Con il Trust una persona definita disponente trasferisce la proprietà di tutti o parte
dei beni a un altro soggetto (giuridicamente riconosciuto), chiamato trustee (che può
essere la stessa Fiduciaria Marche). Questa dovrà amministrare secondo quanto stabilito
dal disponente nell’atto del Trust e trasferire ai beneficiari le rendite conseguite e gli
stessi beni, nei tempi e nei modi concordati. Con tale “negozio” il disponente trasferendo
i suoi beni in Trust, separa gli stessi dal resto del patrimonio che resta di sua competenza giuridica. La Fiduciaria Marche è dotata di specialisti qualificati in grado di studiare
e realizzare i più complessi e sofisticati meccanismi di Trust a tutti i livelli. Ci sono vari
motivi e vantaggi che spingono ad istituire questa formula: per esempio per proteggere
un patrimonio, per trasmetterlo agli eredi o ad altri soggetti; per proteggere soggetti deboli e/o interdetti, per opere benefiche e borse di studio, per la realizzazione di patti di
sindacato, per la destinazione particolare di alcuni beni, per garantire, infine, operazioni
commerciali e immobiliari.
sigli preziosi ma allo stesso tempo garantisce
trasparenza, riservatezza e osservanza delle
leggi vigenti, fiscali e delle norme antiriciclaggio. Perché sempre più al giorno d’oggi
tutelare dei beni e dei patrimoni, aziendali,
societari, individuali o collettivi che siano,
significa contribuire a risollevare l’economia
dell’intero Paese”.
Scriveteci alla mail
[email protected]
ORGANIGRAMMA
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Dott. Valerio Vico - Presidente e AD
dott. Mario Giugliarelli - Consigliere e AD
dott. Pietro Giugliarelli - Consigiere e AD
PROCURATORI OPERATIVI
dott. Francesco De Benedetto
(senior trust consultant)
dott. Federico Barbieri
(senior insurance consultant)
senzaetà
35
MANGIARSANO
36 senzaetà
Amaranto,
il cibo degli
dei Inca, alimento
miracoloso
E’
il nome di un colore, ma non solo.
Sembra un cereale, ma non lo è.
L’Amaranto è una pianta commestibile priva di glutine originaria dell’America
Centrale. Ha una diffusione planetaria e alle
nostre latitudini è addirittura infestante degli orti estivi. Essa ha dato il nome al colore
“amaranto”, che indica una tonalità rosso
vivo. E’ particolarmente apprezzato come
principio attivo che migliora la resistenza
della pelle, proteggendola dai raggi UVA, di
cui sa ritardare la temuta azione d’invecchiamento. 100 grammi di amaranto forniscono
il 60% del fabbisogno proteico di un adulto.
Le sue proteine sono assorbite facilmente,
hanno una grande digeribilità e non irritano il colon, oltre a combattere la stipsi.
Combinato con altri cereali come riso, orzo
o frumento, fornisce un apporto di proteine
completo, di valore alimentare pari a quello
di pesce, carne rossa o pollame. I piccoli
semi ricchi di proteine, fibre e sali minerali
sono molto apprezzati da chi segue una dieta vegetariana o vegana. Può essere gustato
cucinandolo in modo simile ai cereali, ma
non è un cereale, quindi non contiene glutine ed è adatto a chi soffre di celiachia. I semi,
di piccole dimensioni, possono essere di colore rosso, nero o avorio, sono utilizzati per
produrre cereali, macinati in farina oppure
fatti germogliare e fermentare per ottenere
bevande alcoliche(come per la birra). Hanno
valore nutraceutico, ovvero di promozione
della salute globale dell’organismo, grazie
al loro contenuto equilibrato di aminoacidi,
potenzialmente in grado di rilasciare peptidi
bioattivi che modulano e coadiuvano la digestione. Il seme di amaranto è ricco di proteine, con importante concentrazione di lisina,
aminoacido essenziale che si trova in piccola
quantità nei cereali. Contiene tre volte più
fibra e cinque volte più ferro del grano, con
un alto contenuto di acido linoleico, un acido
grasso essenziale omega-3 che aiuta ad abbassare il colesterolo plasmatico e ha effetto
senzaetà
37
MANGIARSANO
CURIOSITÀ
La parola amaranto deriva dal greco, si-
gnifica “fiore eterno”. E’ dal colore dei suoi
soffici fiori che deriva il colore “amaranto”.
L’uso dell’amaranto è da far risalire agli Atzechi, gli Inca e i Maya. Si tratta di piante rustiche con la capacità di crescere in terreni poveri o in condizioni sfavorevoli come l’aridità, l’alta salinità
e l’elevata esposizione solare. In Perù i fiori vengono utilizzati come rimedio naturale per il mal di denti e la febbre. Il colorante rosso che viene
estratto viene utilizzato per i cosmetici. In Ecuador i fiori bolliti vengono
aggiunti al rum per distillare un tonico utilizzato per purificare il sangue.
La radice matura può essere cucinata e si ottiene un prodotto con qualità simili al latte e proprietà alcaline. I semi di amaranto si prestano per
preparare diversi piatti salati come insalate, zuppe, polpette ma è molto
utilizzato anche nelle ricette di dolci, soprattutto soffiato.
sullo stato infiammatorio. Le foglie contengono più calcio ferro e fosforo degli spinaci.
Come dagli altri semi, anche dall’amaranto si
ottiene un olio che ha notevoli proprietà utili
per il benessere dell’ organismo. Proteico e
ricco di amminoacidi essenziali, è un ottimo
antiossidante, è utilizzato anche come antitumorale. Le sue foglie vengono usate come
antianemico. L’olio può essere utilizzato per
usi alimentari e cosmetici viste le sue pro-
prietà emollienti e antiossidanti. Per l’ alto
contenuto di acido oleico, acido linoleico,
squalene, tocoferoli e vitamina E si avvicina
alla composizione dei lipidi dell’epidermide.
Lo squalene è un idrocarburo che si trova
naturalmente nell’organismo, precursore
degli steroidi e costituente fondamentale
del sebo protettivo del nostro derma. Questa
sostanza si trova in abbondanza nell’olio di
fegato di squalo.
Polpette di amaranto
COME CUCINARE
L’AMARANTO
I semi possono essere cotti in acqua o brodo
vegetale, dopo averli risciacquati sotto l’acqua corrente. Per lessare l’amaranto, portare
a bollore una parte di acqua o il brodo, dopodiché versare i semi di amaranto e farli cuocere per circa 30 minuti. Spegnere il fuoco e
lasciar riposare l’amaranto per una decina
di minuti prima di utilizzarlo nella preparazione di insalate o polpette. Per le zuppe, far
cuocere l’amaranto insieme ai legumi e alle
verdure: si possono unire anche riso o altri
cereali.L’amaranto soffiato si prepara invece
versando i semi in una padella antiaderente
senza aggiungere grassi: in pochi minuti
scoppietteranno come pop corn.
38 senzaetà
Insalata di verdure e amaranto
300 g di semi di amaranto bolliti,
200 g di asparagi,
200 g di fagiolini,
2 patate di medie dimensioni,
uno spicchio di aglio,sale, olio
Preparazione: pulire e tagliare gli asparagi e i fagiolini in tocchetti di circa due
centimetri; pelare le patate e ricavarne dei
dadini. Far cuocere le verdure a vapore per
15/20 minuti, poi saltarla per pochi minuti
in padella con un filo di olio e uno spicchio
d’aglio. Far raffreddare le verdure poi unirle
ai semi di amaranto precedentemente bolliti.
Condire con olio e sale.
200 g di lenticchie rosse,
100 g di amaranto,
un cucchiaio di prezzemolo fresco tritato,
una cipolla tritata finemente, 2 cucchiai di
semi di lino, 4 cucchiai di lievito, pangrattato,olio per friggere, sale, pepe
Preparazione:macinare i semi di lino e
sistemarli in un bicchiere con tre cucchiai
di acqua e lasciarli da parte. In una pentola
sistemare le lenticchie e l’amaranto, coprire
con acqua e far cuocere per quindici minuti; a cottura ultimata scolare con cura per
eliminare tutta l’acqua. Mescolare tutti gli
ingredienti (escluso l’olio) in una ciotola
e aggiungere pangrattato finché l’impasto
risulterà asciutto e sarà facile creare delle
polpette.
Dopo aver realizzato le polpette, friggere in
olio vegetale caldo rigirandole dopo un paio
di minuti.
CARATTERISTICHE & BENEFICI
Semi: 371 Kcal per 100g. Ricchi di proteine, ferro, fibre e omega-3
Foglie: 23 Kcal per 100g. Contengono vitamine e Sali minerali
Olio: 899 Kcal per 100g.Ricco di grassi insaturi, ferro e vitamine A,E,K
I benefici per la salute attribuiti alla pianta sono diversi, studi scientifici hanno dimostrato che con
le sue straordinarie proprietà medicinali l’amaranto stimola positivamente il sistema immunitario, ha un’azione anti diabetica grazie all’anibizione dell’attività enzimatica dell’alfa amilasi
e dell’alfa glicosidasi, rallentando la digestione dell’amido e il rilascio di glucosio nel sangue.
Tra i metodi di lavorazione tradizionali, la tostatura dei cereali e la cottura delle verdure
sono i più idonei a preservare il contenuto di tannini e delle loro proprietà funzionali. Gli
antiossidanti invece impediscono la formazione di radicali liberi contribuendo a frenare lo
stress ossidativo e fornendo protezione da malattie croniche. Ciò è particolarmente importante per gli sportivi che sono più esposti ai danni da stress ossidativo. L’olio di amaranto
migliora il metabolismo aerobico e la variabilità della frequenza cardiaca, con un aumento
della produzione endogena di ossigeno e la valorizzazione della funzione cardio respiratoria. L’amaranto ha un’azione benefica sulle malattie coronariche e sull’ipertensione. Studi
scientifici dimostrano che il consumo di circa 18 ml di olio al giorno ha un’azione benefica
sulla presentazione clinica della malattia coronica, dell’ipertensione e contribuisce a un
aumento della concentrazione di acidi grassi polinsaturi omega-3 nel sangue. L’olio di pesce
contiene acido EPA e DHA ed è molto efficace nel ridurre i livelli di trigliceridi e la pressione
del sangue. L’olio di amaranto ha un gusto decisamente più gradevole e ha effetti analoghi,
migliorando anche la composizione lipidica delle membrane dei globuli rossi del sangue. L’olio
di amaranto si trova sempre più spesso tra gli ingredienti di vari cosmetici, soprattutto di composizione naturale. Come l’olio di argan e l’olio di mandorle è ottimo anche da usare puro direttamente
sulla pelle aumentando così il suo straordinario potere elasticizzante, idratante e antiossidante, rende
la pelle più elastica riducendo le rughe. Inoltre protegge contro gli effetti dannosi dei radicali liberi e ne
supporta la rigenerazione. Il suo utilizzo ne migliora la resistenza, proteggendola dai raggi UVA. Studi scientifici propongono l’uso dell’estratto di Amaranto come antifungineo naturale.
Sformatini di amaranto
con noci e uvetta
280/300 g di amaranto, 600 ml di acqua,1
tazza di uvetta,1 tazza di gherigli di noci
tritati grossolanamente,1 tazza di cime
di rapa tritate,sesamo per guarnire,olio
q.b.,sale
Per ogni parte di amaranto – una dose
personale si aggira attorno ai 70 grammi
– servono due parti di acqua.
Per 4 persone, prendete 280 grammi circa di
amaranto, metterlo a freddo in una pentola,
in 600 millilitri di acqua e far bollire, dopo
aver aggiunto il sale, per circa 40 minuti (in
pentola tradizionale), fino a quando l’acqua
sarà evaporata. A cottura avvenuta, scolare
e far raffreddare. In una padella versare un
filo d’olio, le noci tritate grossolanamente.
Una volta dorate le noci, aggiungere cime di
rapa e noci, allungando con un po’ di acqua
e un minimo pizzico di sale.Dopo una breve
cottura (dai 3 ai 5 minuti), aggiungere il contenuto della padella all’amaranto ancora in
pentola e mettere l’insieme sul fuoco giusto
il tempo di amalgamare il tutto.Ungere di
olio gli stampini, dove si verserà il composto.
Capovolgerli e servire gli sformatini in un
piatto, decorandoli poi con una pioggia di
semi di sesamo.
Biscotti di amaranto
e cioccolato
Ingredienti:100 g di farina, 60 g di nocciole,70 g di zucchero di canna,100 g di gocce
di cioccolato fondente,70 g di amaranto
scoppiato,100 ml di vino bianco,1 cucchiaino di zenzero in polvere,1 cucchiaio di
olio di semi di mais,1 cucchiaino di bicarbonato
Versare l’amaranto in una padella antiaderente a bordo basso già calda e senza olio.
Lasciarli “scoppiare” come se fossero dei
normali pop corn per non più di un minuto,
poi passarli a setaccio per fare cadere quelli
non scoppiati. Ripetere la procedura fino a
quando non si ottengono 70 g di amaranto
scoppiato. Mettete le nocciole nel mixer/
frullatore per ricavarne una farina grosso-
lana. A questa aggiungere, in una ciotola,
la farina, lo zucchero di canna, la gocce di
cioccolato, il bicarbonato, lo zenzero e l’amaranto scoppiato. Amalgamare il tutto e continuare a miscelare aggiungendo l’olio di semi
di mais e – gradatamente – il vino bianco. Si
otterrà un composto difficilmente lavorabile:
metteterlo in frigorifero per 30/45 minuti
e si solidificherà abbastanza per essere modellato. Ricavare delle palline e schiacciarle
su una teglia da forno, precedentemente coperta con carta forno. Cuocere i cookies ricavati per 12/15 minuti in forno, a 180 gradi.
senzaetà
39
GRAFOLOGIA
Prosegue la collaborazione con la dott.ssa
Pancalletti, grafologa, cui è possibile
sottoporre domande e testi da analizzare.
La scrittura appartiene ad un lato della
personalità che svela molto di sé e ci fa
conoscere dentro.
Dott.ssa Cinzia Pancalletti
Consulente grafologo
La mia firma è sempre
diversa: sarò normale?
“Firmo sempre in maniera diversa, è normale?”
Questa è una tra le domande più frequenti
che mi sono state poste nel corso degli anni,
peraltro con una sorta di larvata preoccupazione: “Ma sarò normale?” e “Quanto è
grave?”:
Le variazioni nella scrittura dipendono da
diversi fattori sia tecnici sia emotivi.
I primi sono relativi al piano di scrittura, alla
scelta della penna, alla postura. Provate a
scrivere sulle ginocchia o in un treno in movimento e il prodotto grafico che ne risulta
sarà tremolante e segmentato; per quel che
concerne i fattori emotivi, il discorso è un
po’ più complesso: la grafia risente fortemente del nostro stato d’animo, a volte può
bastare un semplice pensiero sia esso positivo o non positivo per far sì che la scrittura
cambi, ma attenzione, cambia solo l’aspetto
formale, quello esteriore: la struttura rimane
sempre la stessa.
Potremmo equiparare tali cambiamenti
della grafia ai vestiti che indossiamo. Li
cambiamo più o meno frequentemente ma
il nostro scheletro, la struttura corporea,
colore degli occhi, capelli (vale a dire tutto
ciò che ci identifica e diversifica da ogni altro
individuo) rimangono invariati.
Noi nasciamo inoltre con una natura temperamentale ben precisa a cui si aggiungono
caratteristiche che apportano elementi importanti alla nostra individualità.
Tutto questo complesso, come individuò il
caposcuola della Grafologia italiana, padre
Girolamo Moretti, ci rende esseri unici, indi-
40 senzaetà
La grafia è
fattore anche
comportamentale:
evolve con
la nostra
personalità,
subisce i fattori
emotivi
del momento
[email protected]
viduali e irripetibili.
E’ pure vero che la grafia varia man mano
che cresciamo, evolve (o involve) come noi
evolviamo, segue i cambiamenti della nostra
personalità. La grafia inoltre è un’espressione a senso biunivoco del nostro percorso
vitale, da un lato noi trasferiamo nella scrittura ciò che siamo, dall’altro lato scrivendo
possiamo far ritornare al nostro cervello
messaggi finalizzati a correggere o quanto
meno migliorare schemi che non sono per
noi vantaggiosi.
Pertanto le variazioni nella grafia sono relativamente normali in riferimento alla motivazione che le fa scaturire.
Queste sono variazioni della grafia naturali, quantomeno non volontarie, mentre
esistono variazioni artificiose ma questa è
tutt’altra storia e magari ne parliamo in un
altro numero.
LIBRI
Pubblicata
la raccolta
di tavole
anatomiche di
Mirco Tangherlini,
fra arte e
divulgazione
scientifica
42 senzaetà
di Luca Guazzati
Quel disegno
(scientifico)
che guarisce
D
alle pagine del Corriere della Sera
ad una raccolta illustrata sulle più
importanti patologie umane. È il percorso fatto dall’illustratore di Ancona Mirco
Tangherlini, protagonista della nuova enciclopedia medica illustrata pubblicata dalla
casa editrice Rizzoli.
Le tavole disegnate da Mirco Tangherlini
e da anni pubblicate su Corriere Salute,
inserto domenicale del Corriere della Sera,
sono infatti state raccolte in un prestigioso
volume di oltre 280 pagine dal titolo Mi
Spieghi Dottore che approfondisce, con un
linguaggio visivo di grande efficacia, sintomi,
cure, rimedi per le principali patologie cui
siamo affetti.
Un lavoro impegnativo quello di Tangherlini,
che da Ancona dove ha il suo quartier generale, ha spiccato il volo tanti anni fa per approdare non solo sulle pagine del Corrierone
ma anche su quelle di Panorama, Repubblica, Wired e addirittura la prestigiosa rivista
statunitense Nature.
Sulle recensioni del libro, disponibile in
tutte le librerie e online su Feltrinelli e Ibs,
si legge “Un percorso avvincente che
ci insegna che con l’impegno si arriva a capire qualsiasi cosa” (Luigi
Ripamonti) e ancora: “ Un modello di
divulgazione medico scientifico efficace e
un esempio di giornalismo di servizio” (Umberto Veronesi).
Le illustrazioni trattano tutti gli apparati del
corpo umano e le relative patologie: dell’ap-
parato cardiocircolatorio, digerente, respiratorio, urinario, pelle e annessi cutanei,
ossa e muscoli, patologie varie. Dall’anemia
all’appendicite, dal reflusso gastrico alla
cataratta, a strabismo, psoriasi, acne, calcoli,
allergie e sinusite…
Da segnalare che dietro al lavoro di un illustratore grafico, in tal caso nel campo medico anatomico, c’è sempre un team ben affiatato come solo una grande redazione può
dare. Illuminante il riferimento alla “bussola” fatto da Umberto Veronesi nella prefazione del libro: “Chi naviga in rete in cerca
di salute, ha bisogno di una bussola”. Ecco,
proprio il lavoro di Tangherlini assomiglia
più ad una bussola per la salute, un codice decifrato in
ambito informativo:
in altre parole, una mappa del nostro corpo
che mostra ciò che non funziona e che può
essere “riparato”. Di più: mostra proprio
come si può “riparare”.
In campo medico, il linguaggio semplice è
tutto: una comunicazione che fa capire bene
come guarire da una malattia, è dunque
al tempo stesso un servizio alla comunità,
un’opera tutt’altro che semplice che integra
la capacità di comunicare alla destrezza
giornalistica, all’abilità artistica del disegnatore.
Doti rare da trovare tutte insieme.
Infine, dal libro edito da Rizzoli-Corriere
della Sera, nasce l’idea di organizzare una mostra,
dove le tavole di Tangherlini saranno
vere opere d’arte.
Sì, proprio così:
sono anche belle a vedersi!
senzaetà
43
L’OPINIONE
LISTE D’ATTESA: IL 41%
DEGLI ITALIANI
RINUNCIA ALLE CURE
Lo rileva il Censis nel “Bilancio per la
sostenibilità del welfare italiano”
U
na popolazione che invecchia sempre più, con oltre 3 milioni di non
autosufficienti. Lunghe liste di attesa
nella sanità pubblica e costi proibitivi in
quella privata: per questo quasi una famiglia
su due rinuncia alle cure. Nel 41,7% dei nuclei familiari, infatti, almeno una persona in
un anno ha dovuto fare a meno di una prestazione sanitaria. Sono alcuni dei dati che
emergono dal Bilancio di sostenibilità del
Welfare italiano del Censis e dalle ricerche
delle associazioni dei consumatori realizzate
per il forum Ania-consumatori.
Per la non autosufficienza è registrata una
spesa annua per le famiglie di circa 10
miliardi di Euro: il 78% dei cittadini è favorevole a un’assicurazione per affrontare questo problema, mentre il 53,6% dichiara che
la copertura dello stato sociale si è ridotta. I
cittadini, inoltre, pagano di tasca propria il
18% della spesa sanitaria totale: oltre 500
euro pro-capite all’anno, mentre nell’ultimo
anno.
Al 32,6% degli italiani è capitato di pagare
prestazioni sanitarie o di Welfare ‘in nero’.
Questo dato nel Meridione sale al 41%.
“Questo è il risultato di anni di definanziamento del Sistema sanitario nazionale. Si
assiste a uno smantellamento della Sanità
pubblica - spiega Pina Onotri, segretario
generale Smi-Sindacato medici italiani -. Il
sistema non ha più finanziamenti pubblici,
ma non è neanche capace di autofinanziarsi.
Anche chi è disposto a pagare per una visita,
viste le liste di attesa, alla fine si rivolge alle
strutture private. Nel 2015 c’è stato un taglio
di ulteriori due miliardi e 350 milioni di euro
44 senzaetà
rispetto all’anno precedente. I cittadini hanno
pagato 33 miliardi di euro di tasca propria,
con un incremento di 1 miliardo rispetto al
2014”.
Fra i problemi sul tavolo c’è anche quello del
blocco del turn over. “I medici che vanno in
pensione non vengono sostituti e il lavoro è
sempre più precario. Tutto questo porta a una
discontinuità nelle cure”, conclude Onotri.
Gli italiani sono alle prese con un sistema
di Welfare che da generatore di sicurezza
sociale, è diventato fonte di ansia e preoccupazione e non risponde più alle esigenze
dei cittadini. Mentre aumenta l’incertezza
sul futuro delle pensioni, per ogni nucleo
familiare diventa sempre più difficile gestire
le spese sanitarie e quelle determinate dalla
non autosufficienza di un proprio congiunto.
“Non c’è da meravigliarsi. Già l’Istat ha certificato l’esistenza del 10% della popolazione
che non accede alle cure per motivi economici
e il rischio di impoverimento delle famiglie
per eventi sanitari. La sopravvivenza della
sanità pubblica non è più scontata perché il
continuo taglio ai finanziamenti comporta
una riduzione della quantità e qualità delle
prestazioni erogate - aggiunge Costantino
Troise, segretario di Anaao-Assomed, l’associazione dei medici dirigenti -. La stessa spesa per il ticket è arrivata a 3 miliardi di euro,
cresciuta soprattutto nelle regioni del Sud,
costituendo un ulteriore ostacolo all’accesso
al sistema delle cure”.
Mario Becchetti
DALLA PARTE DEL CITTADINO
a cura di Lino Rignanese
Barista, un
lavoro usurante
Diritti e opportunità per chi fa mestieri pesanti, notturni e continuativi
L
a rubrica “Dalla parte del cittadino”
torna ad occuparsi dei lavori usuranti
a grande richiesta dei lettori stessi.
Non tanto perché in tempi di crisi non si
vede l’ora di riconoscere almeno i diritti del
lavoratore a rischio.
Quanto perché – ed è un segnale piuttosto
triste – oltre il danno la beffa: non solo la
legislazione riconosce ad oggi solamente
qualche caso professionale, oltre a quelli
arcinoti, ma per il resto vige una confusione
e pletora di aggiornamenti, leggine e aggiustamenti legislativi che cambiano ad ogni
spirar di vento e lasciano il cittadino in balia
di se stesso.
E neppure i sindacati e i vari Caf spesso ci
capiscono qualcosa.
Vediamo allora di ricapitolare le principali
novità della legge sul Lavoro usurante dopo
l’entrata in vigore e operativa del Jobs act e
che cosa bisogna fare nel caso si faccia un
46 senzaetà
mestiere a rischio, per vedersi riconosciuti
i propri diritti. Nel settore della ristorazione si ritorna al passato: baristi, cuochi,
pizzaioli, camerieri e maitre di sala, oltre ai
panettieri che fanno per tradizione lavoro
notturno, rientrano di nuovo nel Lavoro usurante. Invece questi fino a ieri non trovavano
riconoscimento e si doveva decidere caso
ASSEGNO SOCIALE
I pensionati che hanno diritto ad avere una pensione di vecchiaia (limite di età) possono anche avere diritto all’assegno sociale
nel caso che la pensione non sia
superiore ad un importo annuo di
5.654 euro.
per caso, dove faceva la differenza il tipo di
contratto con il datore di lavoro. Le normative europee recepite nel corso del 2015 e
anche le disposizioni del governo più recenti
ad integrazione del Jobs act infatti stabiliscono l’obbligo della trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato
per i lavori usuranti dopo 18 mesi anziché
tre anni di contratto.
Ma solo di recente è stata finalmente resa
operativa e riconosciuta tale aggregazione
di settore per gli esercenti e lavoratori nel
campo della ristorazione in genere. Si applica cioè alla presumibile condizione di orario
notturno la causale della “continuità”.
L’apprendista di tale settore ha diritto pure
sia ai contributi che al riconoscimento di
status di lavoratore di mestiere usurante.
Il lavoratore che esercita il suo mestiere di
notte ha diritto ad uno sconto di mesi anche
per andare in pensione, come risulta dalle
norme che regolano il Lavoro usurante.
CI
PRENDIAMO
CURA
ANCHE
DEL TUO SORRISO
Centro Odontoiatrico. La qualità e la sicurezza del Santo Stefano con
attenzione al prezzo, preventivi di spesa chiari e possibilità di pagamenti rateali.
Per informazioni e prenotazioni
c/o Centro Diagnostico e Specialistico S.Stefano, via Aprutina 194 - Porto Potenza Picena (MC)
ABBONATI!
in regalo
l’Agenda della Salute 2016
6 numeri
Agenda della Salute
2016
E’ in pubblicazione l’AGENDA della SALUTE
Edizione 2016. Un’informazione chiara e
semplice su ciò che concerne i servizi
sociosanitari locali e nazionali: sapere a chi rivolgersi e dove andare, spesso, è per tutte le famiglie un
bisogno primario di sicurezza e serenità.
Un importante valore aggiunto dell’Agenda è che
nelle pagine iniziali è possibile annotare oltre ai dati
individuali e a quelli della propria famiglia anche un
promemoria per ricordare: il gruppo sanguigno proprio
e quello di figli e nipoti, le ultime visite mediche effettuate presso il medico curante o strutture esterne;
analisi, radiografie, tac e risonanze magnetiche, indirizzi utili, pillole da prendere, diagnosi e terapie…
a soli €20
AGENDA DELLA SALUTE 2016
€ 5,90
ABBONAMENTO + AGENDA 2016 € 20,00
DIRETTAMENTE A
CASA TUA
FAI IL VERSAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO,
intestato a Pixel, Banca Unicredit - IBAN IT49 K 02008 02623 000010378615
invia la ricevuta via mail [email protected] allo Tel. 071.2861423 o in busta chiusa all’indirizzo:
REDAZIONE SENZAETA’ - Via Caduti del Lavori, 12 - 60131 ANCONA
www.senzaeta.it
[email protected]
EDITORE
PIXEL
REDAZIONI
ANCONA - via Caduti del Lavoro, 12 -Tel. 071.2861423
ROMA - via F. Corridoni,13
NAPOLI, corso Umberto I, 221
Direttore responsabile
Luca Guazzati - [email protected]
Hanno collaborato
Mario Becchetti, Julian Burnett, Nico Coppari, Giacomo Cucchieri
Nicoletta Di Benedetto, Riccardo Fraternali, La Rovere Maria Chiara,
Gianni Moreschi, Valentina Muzzi, Davide Pazzaglia, Piero Romano,
Nicolò Scocchera, Elisa Scoccia, Mauro Zezza.
Grafica
studio PIXEL
Comitato scientifico
avv. Giovanni Conti, legale,
prof.ssa Marieli Ruini, antropologa, Un. La Sapienza,
dott. Rosario Altieri, Presidente AGCI
dott. Alberto Busilacchi, ortopedico
prof. Manuela Rodriquez, Dip. di Farmacia, Università di Salerno
Stampa
TECNOPRINT s.r.l. Ancona
Reg.Trib.Ancona n. 12 del 27/06/2003 POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L.
353/2003 Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona
Area Sanità
amministratore di sistema / infermieristica legale e forense
management di I e II livello / posturologia / area critica
formazione e tutorato / radioprotezione / ecografia
napoli / via medina 5 / +39 081 188 939 02
[email protected] / www.unipegasosanita.it