L`impegno di essere ...una ragazza normale
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L`impegno di essere ...una ragazza normale
salute & famiglia n.73 GENNAIO-FEBBRAIO 2016 € 3,00 L’attrice Ludovica Bizzaglia nella fiction “Don Matteo” L’impegno di essere ...una ragazza normale FIDUCIARIA MARCHE Un patrimonio da difendere MANGIARSANO I segreti dell’Amaranto SANTO STEFANO Inaugurato il nuovo padiglione Ospedale • Terza età • Disabilità • Prevenzione • Emergenza • Riabilitazione 20a mostra internazionale al servizio della sanità e dell’assistenza 18|19|20 maggio 2016 Tutti i Saloni 21 maggio 2016 Horus, 3DPrint Hub, Primo Soccorso BolognaFiere 96 Seguici su In collaborazione con il % dei visitatori è soddisfatto di Exposanità Progetto e direzione [email protected] www.exposanita.it in QUESTO NUMERO 6 IL PERSONAGGIO Ludovica, attrice impegnata... a 19 anni 10 L’EVENTO Una giustizia più “light” 14 RIABILITAZIONE Cresce il S.Stefano a Porto Potenza Picena 24 RICERCA E INNOVAZIONE La sciatalgia, come sconfiggere il dolore 26 MEDICINA Verruche: l’unica cura per liberarsene definitivamente 36 MANGIARSANO 40 GRAFOLOGIA Se la mia firma è sempre diversa... L’amaranto, il cibo degli Inca, alimento miracoloso 46 DALLA PARTE DEL CITTADINO Barista, un lavoro usurante diritti e opportunità Canone meravigliao E l’affitto … equotelevisivo Dobbiamo rassegnarci: il nuovo affitto di casa è così composto: locazione dell’immobile; i costi televisivi. In media l’affitto, per un cittadino che non fa politica, varia da 450 euro a 650 mensili. I costi tv sono quasi 500 euro! Vediamo perché. L’Italiano medio, dicono le statistiche, vive in una famiglia dove la moglie ama vedere i film, lui segue le partite e il figlio/a i cartoni animati. Chi ha più di un monolocale e non vive sotto un ponte o in auto, addirittura in stanze diverse (per un lusso oserei direi sfrenato…) dovrà forse aprire un mutuo. Ora, purtroppo, la crisi è la crisi e il Governo ha pensato bene di aiutare, oltre che quelle banche in difficoltà che prendono soldi dove ci sono, anche la Rai, spalmando il canone tv che era di cento euro circa, sui dodici mesi di bolletta della Luce. Sorge spontanea la domanda (quanto rimpiango “mi manda Lubrano”!) la bolletta della luce sarà caricata di dieci euro per il canone tv, ciò vuol dire che il canone è aumentato da cento euro l’anno a 120? Alla Tv spergiurano di no. Comunque facciamo i conti: il comune mortale benestante, paga di solito Skycinema e qualche documentario, più la soddisfazione di vedere la partita (lo sport), circa 78 euro al mese, se poi è tifoso del milan e vuole Milan channel, altre 29. Il tifoso accanito però non può stare senza l’affaccio su Juve channel e Inter channel, tanto per spiare in casa la concorrenza e allora si sale di 58 euro in più. Infine, i cartoni animati su disney channel … dove li mettiamo? I figli sono “piezzi ‘e core”. E aggiungiamo altre 29 euro. Scopriamo però che Sky sta perdendo terreno, prima con mediaset che si è trasferita sul digitale terrestre, poi con la coppa dei campioni e quindi è giocoforza l’abbonamento a Premium dove (ahimè) abbiamo tentato di tutto per acquistare solo una partita per volta, ma o l’abbonamento o niente, (la voce metallica del call center è irremovibile) quindi occorre sborsare 69 euro iniziali. Infine l’antennista per il multivision ci dice che occorre aumentare l’abbonamento di 30 euro in più per replicare tutti i canali dell’abbonamento già versato. Dulcis in fundo, aggiungiamo il canone annuale Rai. Comunque della pubblicità Rai se ne occupa Renzo Arbore: una volta c’era il cacao meravigliao. Oggi abbiamo il “cacanone meravigliao”. Fatto sta che in casa c’è chi ha due contatori: un contatore della luce intestato personale e l’altro alla moglie o alla compagna. Quindi arrivano due bollette enel e allora paghiamo due canoni ….? Mi hanno detto che si può sempre spiegare tutto ciò a quell’altra voce metallica del call center… Se concedono la condizionale, riuscite a cavarvela con 500 euro mensili. Molti già invocano un affitto equotelevisivo. Altri si stanno attrezzando, con un piccolo generatore casalingo, faidate. luca guazzati [email protected] senzaetà 1 PILLOLE STOP AI TAGLI ESTETICI Orecchie “integre” per Mastino Napoletano e Corso CREMONA - Dal 1 gennaio le razze italiane “Cane Corso” e “Mastino Napoletano” non prevedono più la conchectomia estetica nello standard ufficiale internazionale. La Federazione Cinologica Internazionale (FCI) ha approvato le modifiche proposte dall’Italia e modificato gli standard internazionali di bellezza: per il cane corso “ears are uncropped” e per il mastino napoletano “ears are natural”. Si tratta di due razze italiane per le quali vigevano ancora standard antecedenti il divieto di amputazione estetica. Lorenzin: “Asl più autonome dalla politica” Al Consiglio dei Ministri è stato chiaramente portato un indirizzo nuovo, per l’approvazione dei decreti delegati della Riforma Pa. Il ministro specifica come il nuovo metodo “permette ai direttori generali delle ASL di essere più autonomi dalla politica e nello stesso tempo di essere valutati per le performance e per gli obiettivi”. Roma – “Un nonno è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore”. Tra le numerose frasi che sono state scritte sui nonni, questa rende davvero bene l’idea. Ma come sono visti i nonni dai bambini? Nella crescita dei piccoli, rappresentano figure fondamentali. Lo spiega la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. “L’indagine Eurispes 2004 “L’identikit del nonno italiano”, ancora attuale – dichiara Leo Venturelli, Pediatra di Famiglia di Bergamo, referente per l’Educazione sanitaria e la comunicazione della SIPPS - mette in luce come il nonno italiano venga percepito dal nipotino tra i 7 e gli 11 anni: è una figura che comunica affetto, che comprende le sue necessità, che trasmette esperienze. Di contro, i nipoti che si sentono viziati dai nonni sono una minoranza, anche se discreta (il 27%). Insomma, i nonni italiani sono amati dai loro nipoti e passano con loro quasi la metà del loro tempo”. Ma quanto i nonni aiutano i loro figli nell’accudimento dei nipoti rispetto ad altre nazioni? “Da uno studio europeo del 2011 – prosegue Venturelli - l’Italia è il paese dove il 33% dei nonni si prende cura quotidianamente dei nipoti, contro l’1,6% della Danimarca o il 2,9% della Svezia. Questa situazione, giudicabile positiva sotto l’aspetto umano, nasconde però una realtà in cui le famiglie giovani si devono appoggiare per poter accudire i figli, proprio sulla pensione dei nonni. Sugli investimenti nel settore della famiglia e dei servizi sociali l’Italia rappresenta il fanalino di coda tra i paesi europei nella percentuale del PIL dedicato al welfare della senzaetà 2 famiglia”. L’importanza dei nonni nella crescita del bambino senzaetà 3 IGIENE IN SANITA Europa Multiservice s.r.l. Europa Multiservice s.r.l. nasce nel 1970, vanta numerosi anni di esperienza nel settore del lavaggio; la continua ricerca della qualità è la mission che da sempre l’azienda persegue, ciò è infatti avvalorato dalla continua ricerca di tecnologie e nuovi prodotti che permettano di offrire un servizio su misura alle esigenze della clientela. Europa Multiservice è una delle aziende più all’avanguardia nel settore sanitario: le strutture architettoniche sono state progettate nell’ottica della completa separazione tra la biancheria sporca e la biancheria pulita, per evitare qualunque tipo di contaminazione; è inoltre dotata di nuovissime attrezzature e macchinari di ultima generazione; applica il sistema di RABC (Risk Analysis Biocontaminatio Control) previsto dalla norma UNI EN 14065/2004 relativo al controllo della biocontaminazione dei tessuti; vanta un sistema informatico interno che permette di avere una gestione informatizzata delle varie attività svolte controllando nei dettagli i processi di gestione, produzione, contabilità e attività amministrative. Il processo di lavorazione avviene in 3 macro fasi, nello specifico: la biancheria sporca viene lavata e sanificata mediante una specifica macchina gestita in modo completamente autonomo da un software dedicato; la biancheria pulita, per evitare la contaminazione, viene trasportata con un sistema completamente autonomo nella struttura adibita allo stiro; infine, nella terza e ultima fase la biancheria viene stirata e smistata per articolo in modo automatico ed è sottoposta al controllo qualità dal parte del personale specializzato. A questo punto, accompagnata da una distinta riepilogativa per articolo è pronta per la spedizione. Lo stesso processo di lavorazione è attuato sia per le divise del personale medico delle strutture sanitarie sia per gli indumenti personali degli ospiti delle strutture stesse. A queste ultime è però dedicato un confezionamento personalizzato per ogni singolo ospite. IL PERSONAGGIO Ludovica Bizzaglia: l’impegno di essere una ragazza normale Una rossa… naturale! 6 senzaetà di Luca Guazzati Intervista a tutto campo a Ludovica Bizzaglia, protagonista della fiction “Un’altra vita” e in televisione adesso con Don Matteo 10 N on possiamo anticipare nulla della sua partecipazione televisiva a “Don Matteo 10”, poiché il sedicesimo episodio della serie che la vedrà protagonista deve ancora uscire mentre andiamo in stampa….ma di Ludovica Bizzaglia, talento in erba di 19 anni, possiamo lo stesso sapere tutto “in diretta”! Inconfondibili i suoi capelli rossi, ricci, lunghissimi. Ma nessun “capriccio”, è proprio una rossa naturale. Alta, slanciata, sguardo vivace, un’espressione allegra e allo stesso tempo scanzonata. Non è un’attrice che, come si dice, “sta sulle sue”. Semplice e pronta alla battuta, spigliata e simpatica, abituata alle interviste, nonostante i suoi 19 anni appena compiuti, abbiamo scelto Ludovica come ragazza copertina, per due validi motivi, anzi tre. Primo, perchè recitare in una fiction impegnativa e piena di messaggi positivi per la società in cui vivia- mo, la famiglia e i valori cardine com’è Don Matteo, di RAI 1, non è proprio da tutti. Secondo, perché a 19 anni, appunto, fare l’attrice oggi può “dare alla testa” e vedere una come Ludovica che invece, seria, professionale, rimane con i piedi per terra, così “naturale”, appunto, fa bene a tutti i ragazzi adolescenti. Infine, sarà un caso ma non troppo, ci è praticamente venuta a trovare Lei, partecipando come madrina all’inaugurazione di uno show room di Arte ad Ancona, città dove la rivista Senzaetà è nata ed ha attualmente il suo centro stampa. Ludovica, ti abbiamo visto nella fiction “Un’altra vita” di Cinzia Th Torrini, come figlia saputella di Vanessa Incontrada… ed è stato un successo straordinario. “Vero, Rai 1 è sempre Rai 1. Io ho iniziato a 8 anni a recitare e ho fatto tante altre cose anche in tv. Ma stare nella stessa fiction con tanti attori bravissimi è un’esperienza davvero importante. Vanessa Incontrada, Loretta Goggi, Daniele Liotti, Cesare Bocci, Luca Avallone, Ludovico Freemont… solo per citarne alcuni. C’è molto da imparare. E poi c’è una storia bellissima. Peccato che nonostante le richieste e i consensi, la rete ha deciso che non ci sarà un sequel”. Nella storia sei una ragazzina che rimane incinta per un amore passeggero e fa la coraggiosa scelta di tenersi il bimbo nonostante le condizioni difficili. Tu avresti avuto questo coraggio? A questa età in una situazione così, quando alla maternità si aggiunge anche l’abbandono, cosa avresti fatto? “Ritengo che non si possa mai giudicare persone o situazioni fino a quando non ci si trova dentro, quindi è difficile risponderti. Sicuramente Margherita, con la sua scelta, è un esempio, dà molta speranza a tante senzaetà 7 IL PERSONAGGIO A fianco Ludovica Bizzaglia con Terence Hill, durante una pausa delle riprese di Don Matteo 10. A lato insieme all’artista belga Martine Goeyens duranta la prima mostra ad Ancona presso la Galleria Showroom Fondazione Vincenzo Di Paolo Ludovica ad Ancona: Arte e Fiction si incontrano Per il vernissage dello show room della Fondazione Di Paolo madrina l’attrice tv ANCONA – Dove l’abbiamo incontrata? E’ venuta lei da noi, ad Ancona, dove Senzaetà ha il suo Centro Stampa, invitata dalla Fondazione “V. Di Paolo” in occasione di un vernissage. L’inaugurazione di un luogo per l’Arte che si propone nel capoluogo marchigiano come incontro e dibattito all’insegna dell’Ispirazione e della Creatività. Questa volta la madrina d’eccezione, era proprio lei, Ludovica, proveniente dalla… televisione: Ludovica Bizzaglia è stata infatti la figlia saputella di Vanessa Incontrada nella fiction di RAI 1 “Un’altra vita”. E prima di apparire anche in Don Matteo 10, il passaggio ad Ancona è stato foriero di fortuna e consensi! 8 senzaetà ragazze cui tutto può succedere. Soprattutto penso che sia fondamentale la forza familiare che abbiamo raccontato durante l’episodio. La famiglia è molto importante: è l’unica certezza che ci sarà per sempre, che non ti abbandonerà mai. Nella storia abbiamo cercato di lanciare proprio questo messaggio, questo significato. Ma mentre ti rispondo mi convinco sempre di più che anche io avrei fatto come lei”. Peccato non replicare. Ma hai “bissato” lo stesso successo con un’altra fiction di grande impatto mediatico come Don Matteo. E anche qui, di significati e valori ce ne sono molti… “Alla decima edizione, Don Matteo non smentisce le attese. La Chiesa, i Carabinieri, la Famiglia, l’Amore, sono certezze, istituzioni, valori di cui abbiamo bisogno. La formula è semplice ma il successo viene spontaneo. Anche qui, poi, inutile ricordare lo straordinario cast di attori….” Stiamo anche aspettando la tua apparizione in “Una pallottola nel cuore 2” di Gigi Proietti. “Altra scuola cui vado molto volentieri: questi e tanti altri progetti in essere mi faranno crescere, mentre studio e lavoro…” Svelaci i tuoi progetti: oltre alla Tv, cinema e teatro, vero? “Ho girato tre film per il cinema. “Torno indietro e cambio la mia vita” di Carlo Vanzina con Raul Bova, il film di Natale “E tu di che segno sei?” di Neri Parenti con Gigi Proietti, Massimo Boldi, Vincenzo Salemme e molti altri. Questi sono già usciti con un buon successo di pubblico. Poi uscirà a breve un’opera prima dal titolo “il giocatore invisibile” di Stefano Alpini e con Luca Lionello. Un mio grande amore resta però il teatro: ho partecipato con Francesco Pannofino ad una commedia brillante al Sala Umberto di Roma e per concludere ho un progetto internazionale molto importante, ma di cui ancora non posso parlare”. A chi ritieni di dover qualcosa per la tua carriera di attrice? “Ai miei genitori che mi hanno insegnato tutto e sempre appoggiato e incoraggiato. Poi, professionalmente prima a Fioretta Mari, un po’ la mia mentore e poi anche a Loretta Goggi che mi ha dato delle dritte preziose sul set”. A proposito, ritorniamo alla ragazza di tutti i giorni…. “L’estate scorsa ho dato la maturità e adesso vorrei fare bene l’università IULM, per studiare Comunicazione, Media e pubblicità. Amo le lingue e viaggiare. Intendo proseguire gli studi”. Questo ti fa onore, dev’essere un bel sacrificio fare l’attrice e poi andare ad ascoltare le lezioni con gli altri ragazzi… “No, io mi ritengo fortunata e non parlerei di sacrifici: semmai la cosa difficile è rimanere in una dimensione più riservata, privata, quando ti riconoscono per strada. Per fortuna L’Arte nel sociale sono seguita da molte persone che mi vogliono bene, in un certo senso mi proteggono, mi aiutano, mi consigliano. Il mio tempo cerco di viverlo nella più assoluta normalità, come tutte le ragazze della mia età”. Però, non è proprio cosa di tutti i giorni fare anche la madrina ad eventi di spessore culturale, come ad Ancona l’inaugurazione dello show room d’arte della Fondazione “V. Di Paolo”… “Un’occasione davvero gradita. Me lo ha chiesto la mia cara amica Martine Goeyens che è una vera artista e non potevo negarmi. Ma ho scoperto di amare non solo i suoi quadri e il suo talento ma tutta l’espressività dell’arte contemporanea. Ci sono cose bellissime, tutte da scoprire e spesso mi capita di rimanere incantata davanti ad un’opera d’arte. E poi Ancona è una città fantastica, da conoscere bene. Conto di ritornarci”. ANCONA - Vernissage nel capoluogo marchigiano per una galleria d’arte che si propone come luogo d’incontro fra cultura e sociale, fra dibattito e proposta. Così Ancona, grazie all’iniziativa della Fondazione “Vincenzo Di Paolo”, si risveglia per un 2016 pieno di attività artistiche e vivacità culturale. “Sarà la prima di una serie di eventi – afferma il cav. Roberto Di Paolo - L’apertura dello Show Room – Art Gallery del Paulson Museum rappresenta per questa città l’occasione di risvegliare ed esprimere un nuovo senso estetico, intellettuale, vitale. Una Galleria d’arte come vetrina pulsante di talenti ed artisti internazionali, luogo d’incontro e di dibattito all’insegna dell’Ispirazione e della Creatività”. Tante le autorità istituzionali e i personaggi presenti all’inaugurazione della galleria, in via Pesaro 29: un brindisi con la madrina, l’attrice Ludovica Bizzaglia, e poi la visita, per tanti appassionati d’arte, ai quadri impressionisti dell’artista belga Martine Goeyens e fra le opere di Benedetto Robazza, scultore famoso per le statue di Padre Pio, Alberto Sordi, di Federico II (a Jesi) e per l’enorme bassorilievo dedicato all’Inferno di Dante… Parte dunque da Ancona l’ambizioso progetto nazionale della Fondazione “V. Di Paolo”, incentrato sulla creazione di una rete di Gallerie d’arte in diverse città italiane. Nelle intenzioni del dott. Roberto Di Paolo, presidente della Fondazione, le Gallerie non vanno intese come semplici depositi di opere bensì come veri e propri centri culturali in cui promuovere l’incontro di talenti e l’aggregazione sociale intorno ad un concetto, l’arte, oggigiorno troppo spesso relegato in secondo piano. La mission della Fondazione non è solamente diffondere l’arte moderna e contemporanea ma offrire la possibilità a tutti di acquistare pezzi importanti del proprio patrimonio accumulato in anni di paziente collezionismo, acquisendo anche i diritti di riproduzione di multipli d’arte, realizzati in materiali pregiati e lega leggera, a prezzi molto competitivi. Per informazioni e prenotazioni scrivere alla nostra redazione [email protected] e consultare anche www.cercoarte.com Fra tv, cinema e teatro, una ragazza normale, professionale, preparata: vuole continuare gli studi in comunicazione e pubblicità senzaetà 9 L’EVENTO Una Giustizia più “light” Convegno Nazionale sui servizi ADR, seconda edizione. A Roma un importante momento di confronto e dibattito tra autorevoli membri del Governo e illustri ospiti 10 senzaetà “ Un paese impaurito, un paese dove si costruiscono muri, un paese dove si allontanano i legami sociali é un paese più debole, destinato ad incontrare gravi difficoltà nel mondo globalizzato”. Con le parole del Presidente della Repubblica è stata avviata la seconda edizione del Congresso Nazionale sui servizi ADR (Alternative Dispute Resolution) – Memorial Domenico Bruni, con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Consiglio Nazionale Forense il 17 dicembre 2015. I sistemi ADR costituiscono un fenomeno di triangolarizzazione del conflitto in cui le parti in lite si rivolgono a uno o più terzi neutrali che possa aiutarle nella gestione di un contenzioso. A differenza del giudice, però, tali soggetti terzi neutrali sono privati e privata è la procedura, con tutta la flessibilità e la capacità di adattamento al caso concreto che tale natura può dare. “L’Osservatorio – come ha spiegato la sua fondatrice, Francesca Tempesta - è costituito da cittadini, comuni, province, regioni, università, con l’interesse di cooperare al rafforzamento dei sistemi ADR, innovando radicalmente il sistema giustizia, sviluppando e al contempo soddisfacendo il bisogno sociale di un’economia umana, incentrata sull’uomo, che lavora per l’uomo”. Le istituzioni dell’Unione europea sono da tempo impegnate nell’individuazione di soluzioni che permettano di conciliare le esigenze legate alla competitività dell’economia europea sul mercato globale con quelle di tutela dei principi su quali si incardina il processo di costituzione dell’”Europa sociale”. L’Osservatorio sull’uso dei sistemi ADR è sorto per dare la possibilità ai giuristi di avere a disposizione un laboratorio per produrre “innovazione sociale”, all’interno del quale le riflessioni dottrinali possano generare benessere entrando in contatto con il mondo della ricerca, con il settore pubblico e privato. “Sono necessari interventi volti ad incentivare, attraverso l’informazione, i sistemi ADR su più livelli: da quello dei consumatori, a quello delle PMI, degli studenti, delle PA, adottando iniziative di formazione adeguata e specializzata, con la promozione di studi qualitativi”. “Il baratto amministrativo, ha spiegato l’avvo- Favorire lo sviluppo della cultura della conciliazione per alleggerire il carico della Giustizia e contribuire allo sviluppo economico Nella pagina a fianco un momento del Convegno nella sala della Camera dei Deputati. A destra il Presidente Anaste, Echo e Federsalute, Alberto De Santis mentre consegna il premio all’Avvocato Luigi Viola cato Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, sarà un primo concreto passo su un percorso di innovazione sociale ed economica profonda e strutturale del nostro sistema capitalistico, che è stata denominata “mutuo credito”, ovvero un nuovo servizio di welfare di interesse economico generale. Per fare un esempio: al cittadino che farà manutenzione alla strada, o a una fontana, il Comune sconterà le tasse. Il Comune non rimborserà il cittadino delle spese effettuate, ma questi avrà maturato un credito equivalente al valore dell’opera eseguita nella misura accertata preventivamente dall’Amministrazione e verrà fiscalmente compensato, ovvero non pagherà tasse o imposte comunali per l’importo corrispondente.” Al Memorial Domenico Bruni si è parlato anche di previsione e potenziamento di misure alternative al processo. È intervenuto a tal proposito il Sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, secondo il quale “la funzionalità e l’efficienza della giustizia non bastano, bisogna lavorare per un cambio di mentalità e di cultura”. Anche la magistratura sta supportando la procedura alternativa al giudizio: “sempre più giudici decidono di trasferire le parti davanti ad un organismo di mediazione”. “La giustizia non è una variabile indipendente dall’economia”, ha esordito Michele Vietti, docente di diritto commerciale e già vice Presidente del CSM. “La giustizia non riguarda solo magistrati e avvocati, ma è uno snodo cruciale tra sistema economico, sociale e sistema Paese, il cui fondamento è la democrazia, il vivere insieme, seguendo determinate regole. Non c’è giustizia senza collettività e viceversa. I cittadini chiedono alla giustizia prevedibilità e tempestività”. Il più delle volte la giustizia, in Italia, risulta essere “una sorta di lotteria che risponde a canoni indecifrabili. Alla stessa domanda viene fornita una diversa risposta nei vari tribunali italiani e, soprattutto, per risolvere un processo civile si impiegano in media 608 giorni”. Alberto De Santis, presidente Echo, Anaste e Federsalute, dopo aver tracciato il profilo morale e umano dell’Avv. Domenico Bruni, ha evidenziato come l’uso sui sistemi Adr sia di fondamentale importanza anche in ambito sanitario, per risolvere molte problematiche socio sanitarie e socio assistenziali. L’integrazione tra servizi sanitari e servizi socio assistenziali è uno dei temi essenziali di ogni politica sociale. E’ un argomento storicamente complesso che non ha ancora trovato soluzione definitiva, al di là di ottimi esempi di collaborazione e lavoro integrato che hanno prodotto significativi risultati, in ordine sia ai diversi assetti istituzionali dei due comparti sia ad alcuni nodi critici tra i quali la differenza di dimensione finanziaria tra sanità ed assistenza, l’impostazione manageriale delle aziende sanitarie informata all’efficienza produttiva ed alla competitività, che mal si concilia con il fronte del bisogno socio sanitario che non prevede, tranne che in rarissime situazioni, un soddisfacimento compiuto. Alla chiusura del convegno il Magnifico Rettore dell’Universita’ di Bari Antonio Felice Uricchio ha consegnato il prestigioso premio memorial Domenico Bruni all’avvocato Luigi Viola per il suo impegno professionale come avvocato e giurista. Valentina Muzzi senzaetà 11 INGEGNERI IN CORSIA Ingegneria clinica per lo sviluppo in Sanità Lorenzo Leogrande Presidente AIIC A XVI Bari dal 7 al 9 aprile prossimi si incontreranno tutti gli ingegneri clinici italiani per l’annuale convegno, giunto ormai alla sua XVI edizione. “L’ingegneria clinica nello sviluppo della sanità tra ospedale e territorio” questo il titolo, che racchiude una delle sfide principali che la sanità italiana sta affrontando, e dovrà affrontare, nei prossimi anni. ngegnerIa LInICa I percorsi di cura sono stati sempre affidati L’IngegnerIa CLInICa neLLo all’ospedale con le cure specialistiche, in un svILuppo deLLa sanItà neLLo svILuppo deLLa sanItà ambiente protetto, tecnologicamente dotato, tra spedaLe e terrItorIo tra ospedaLe e terrItorIo ed adeguatamente organizzato. Oggi però questo percorso non sempre è quello ottimale in quanto non garantisce necessariamente una migliore gestione del tempo ed in 7-8-9 Aprile 2016 Bari2016 - Fiera del Levante 7-8-9 generale una buona “qualità della vita”. L’at- Aprile tuale evoluzione della tecnologia permette Bari - Fiera del Levante ormai che funzioni riservate fino ad ora all’ospedale possano essere portate, in parFIRST ANNOUNCEMENT te, a casa del paziente. Proprio la diffusione di tecnologie molto utilizzate e di facile accesso, rende oggi possibile questo passaggio dall’ospedale al territorio. Ed è proprio Convegno XVI Nazionale AIIC Convegno Nazionale AIIC L’I C www.convegnonazionaleaiic.it o FIRST ANNOUNCEMENT AIIC associazione italiana clinici Sempre più richieste in Sanità sono le competenze specificheingegneri in tema di innova- AIIC zione tecnologica. E sempre più richiesti sono i professionisti che garantiscano un’adeguata introduzione e www.convegnonazionaleaiic.it un governo di tecnologie che condizionano fortemente qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie. L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC), rappresenta una categoria che si distingue non più per il fattore di associazione italiana novità ma per competenza specifica. ingegneri clinici 12 senzaetà www.convegnonazionaleaiic.it www.aiic.it A Bari ad aprile il XVI Convegno Nazionale AIIC: gli ingegneri clinici si confrontano sull’utilizzo dei dispositivi medici sul territorio questa nuova sfida che il SSN, e gli ingegneri clinici devono raccogliere per poter garantire sicurezza ed affidabilità delle cure. L’ingegnere clinico infatti, grazie alle competenze acquisite e alla propria formazione professionale si trova ad essere uno dei cardini delle fasi di progettazione e definizione di questi nuovi servizi. Numerose sono però le problematiche legate alla gestione delle tecnologie sul territorio: dall’adeguatezza degli impianti, alla gestione e tracciabilità delle apparecchiatura, fino al confronto con altre figure professionali, come gli infermieri ed i caregiver in generale che diventeranno gli interlocutori di riferimento per l’ingegnere clinico a casa del paziente. Una sfida ancor più professionalizzante, ove l’esperienza maturata dall’ingegnere clinico in questi decenni diventerà valore aggiunto per il sistema. Il convegno sarà l’occasione per fare il punto sulle nuove tecnologie e sulle adeguate modalità di gestione. Non mancheranno poi sessioni dedicate alle tematiche più storiche dell’ingegneria clinica. L’appuntamento di Bari sarà infatti l’occasione per discutere ed approfondire i nuovi sviluppi e le opportunità per questa professione alla luce dei nuovi riferimenti legislativi, primi tra tutti quelli relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie. In relazione all’attuale situazione del sistema sanitario italiano e alle proiezioni dei prossimi anni per quanto riguarda le I TemI del Convegno I DIsposItIvI MeDIcI al DoMIcIlIo e sul terrItorIo teleMeDIcIna e e-HealtH GestIone DI appareccHIature e DevIce valutazIone DeI costI DI un DIsposItIvo MeDIco (oltre l’acquIsto) ComITaTo del Convegno presIDente aIIc Ing. Lorenzo LEOGRANDE coorDInatore scIentIFIco Ing. Leo TRALDI presIDente coMItato orGanIzzatore Ing. Angelo MAIANO coorDInatore scIentIFIco Ing. Andrea GHEDI presIDente coMItato corsI Ing. Giovanni POGGIALINI coorDInatore scIentIFIco Ing. Armida TRAVERSA la Sede del Convegno Fiera del levante - Lungomare Starita 4 - BARI - nuovo Centro Convegni Segreteria S.B.S. di Bricca Mirella Via G. Finamore, 4 - L’Aquila 330.933330 [email protected] - 328.6261221 [email protected] www.convegnonazionaleaiic.it esigenze assistenziali, è evidente che sarà sempre più necessario inserire il processo di acquisizione delle apparecchiature in un quadro determinato di programmazione. In questo specifico ambito una delle tematiche che verranno affrontate sarà quella dei costi effettivi che si nascondono nell’acquisto di una nuova tecnologia e che devono essere correttamente valutati. Come di consueto poi il Convegno Nazionale sarà anche il principale momento di aggiornamento e formazione per gli ingegneri clinici, ma anche per tutti i professionisti come medici e infermieri. Quest’anno infatti continua l’impegno di AIIC per fornire ai propri soci la possibilità di seguire corsi di formazione inerenti le tematiche più attuali dell’ingegneria clinica, con il supporto dei maggiori esperti e docenti del settore. I corsi saranno ben nove e approfondiranno temi quali il controllo dei costi in un’azienda sanitaria, la progettazione di un blocco operatorio e la sicurezza in risonanza magnetica. senzaetà 13 RIABILITAZIONE CRESCE IL SANTO STEFANO Nuovo padiglione a Porto Potenza Picena Un momento importante per Santo Stefano e per la comunità, in linea con la politica aziendale di investimenti di qualità, mirati ad accrescere confort, efficacia ed efficienza dei locali adibiti alla riabilitazione ed ai servizi SantoStefano RIABILITAZIONE 14 senzaetà U n nuovo Padiglione e una complessiva nuova riorganizzazione degli spazi adibiti alla riabilitazione nella storica sede di Porto Potenza Picena. Il Santo Stefano cresce e chiude l’anno 2015 con una inaugurazione che suggella l’avvio delle attività nel nuovo Padiglione “F”, lungo la statale della cittadina rivierasca, da sempre cuore del Santo Stefano. Il nuovo edificio è dotato di 113 posti letto (in larga parte destinati all’assistenza e riabilitazione di pazienti con gravi cerebrolesioni, molti dei quali in stato di coma prolungato) di cui 50 ospedalieri e 63 extraospedalieri (unità comi prolungati). Il numero complessivo di posti letto della sede di Porto Potenza non viene in tal modo aumentato (restano 430 i posti letto complessivi) ma essi sono ora distribuiti in spazi molto più ampi, tecnologici ed accoglienti a beneficio dei pazienti e a vantaggio del confort, dell’efficacia ed efficienza dei locali adibiti alla riabilitazione. www.sstefano.it Al piano terra e al primo piano ci sono la reception, il Day Hospital, gli ambulatori, le palestre e la Riabilitazione Ortopedica; al secondo piano l’Unità Speciale per Pazienti in Sato Vegetativo prolungato. La superficie complessiva è di circa 6 mila metri quadrati cui si aggiungono i 2 mila e 900 metri quadrati di semiinterrato attrezzato. Attenzione anche alla sostenibilità energetica e ambientale visto che la struttura è stata realizzata in classe energetica B e con copertura pannelli solari. Interessante la “filosofia architettonica” con la quale il nuovo Padiglione è stato realizzato. Esso, infatti, presenta degli ampi spazi luminosi ed è concepito in modo tale da salvaguardare l’assoluta privacy dei pazienti e, al contempo, consente loro di avere delle ampie vedute verso l’esterno che diventano anche splendide laddove, nel versante est della struttura, si possono godere di affacci sul mare con un panorama che da sud spazia fino al Monte Conero. L’AD Brizioli: “Siamo al fianco della sanità pubblica” Con il sistema sanitario regionale e nazionale abbiamo una convergenza di obiettivi e finalità: fornire ai cittadini servizi sempre più efficienti, efficaci e funzionali Spazi e arredi sono funzionali e studiati per rispondere alle esigenze del paziente. La modernità delle grandi vetrate e delle strutture in acciaio è arricchita dalla scelta di materiali e colori tipici del territorio in cui si inserisce il nuovo padiglione. Nel cuore della struttura un albero, simbolo della crescita, della vita, della rinascita. Il taglio del nastro si è tenuto, come detto, a dicembre (11 dicembre, ndr) alla presenza di tanta gente, circa 400 persone tra collaboratori, amici, autorità. Il Gruppo Santo Stefano sta crescendo e dal 2007, anno in cui è entrato a far parte del gruppo KOS, ad oggi è divenuto una delle maggiori realtà di riabilitazione in Italia con 38 strutture, di cui 16 ambulatoriali, dislocate in 6 Regioni Italiane, circa 1900 posti letto e oltre 2500 tra dipendenti e collaboratori. Solo nelle Marche, Santo Stefano ha 27 strutture, di cui 15 centri ambulatoriali, circa 1200 posti letto e oltre 1700 tra dipendenti e collaboratori. La realizzazione e attivazione del nuovo Padiglione è un momento importante per il Santo Stefano, un’opera finalizzata ad accrescere l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni riabilitative erogate, a beneficio dei pazienti. “L’intervento non rappresenta un aumento di offerta di posti letto ma una riorganizzazione dei nostri spazi di Porto Potenza e una complessiva riqualificazione della struttura storica della nostra sede”, dice l’Amministratore Delegato Santo Stefano Enrico Brizioli. “Questo – continua Brizioli - dà la misura di come l’azienda investa non solo per espandersi e per aumentare l’attività ma anche per migliorare la qualità delle prestazioni che vengono erogate”. “Inoltre il nuovo Padiglione F è un’opera molto avanzata dal punto di vista architettonico, un edificio studiato in modo specifico per la riabilitazione, cresciuto nell’arco di un anno e mezzo, su un progetto avanzato, con il lavoro professionale da parte di tutti coloro che lo hanno realizzato e che va a caratterizzare la sede di Porto Potenza in modo innovativo, peraltro mantenendo anche alcuni richiami con la sede storica”. “Questo intervento – continua l’AD Enrico Brizioli - si inserisce in un programma di investimenti che ci qualifica come partner attivo del sistema sanitario regionale e nazionale con il quale c’è una convergenza di obiettivi e finalità: fornire ai cittadini servizi sempre più efficienti, efficaci e funzionali”. Il nuovo Padiglione “F” è dotato di 113 posti letto in larga parte destinati all’assistenza e riabilitazione di pazienti con gravi cerebrolesioni, molti dei quali in stato di coma prolungato. Con la sua realizzazione i 430 posti letto totali della sede di Porto Potenza del S.Stefano saranno distribuiti in spazi molto più ampi, tecnologici ed accoglienti a beneficio dei pazienti e a vantaggio del confort, dell’efficacia ed efficienza dei locali adibiti alla riabilitazione. senzaetà 15 ASSOCIAZIONI Partenope Dacia: in Sardegna con i pescatori L’ azione della Partenope Dacia con il 2016 si fa mirata e ancora più impegnativa… al servizio della società. Come da obblighi statutari l’Associazione si occupa infatti di servizi sociali e sostegno al lavoro, in particolare della tutela dei diritti dei lavoratori sia di tipo sindacale che di stili di vita per il miglioramento delle condizioni e degli ambienti lavorativi. Entro fine mese sarà operativa in Sardegna la rete delle sedi di Partenope Dacia che sarà presente a Ol- 16 senzaetà bia, Sassari e Cagliari, oltre che in Campania dove ha la sede centrale. “Il nostro impegno si sta moltiplicando – afferma il presidente Pietro Romano – con le stesse caratteristiche di Napoli - l’Associazione adesso è più presente in Sardegna con la firma del documento sindacale di consultazione che prevede l’avvio della cassa integrazione per i pescatori sardi rimasti senza le provvidenze del fermo biologico di novembre. Ma questo è solo l’inizio del nostro impegno sul territorio”. La pesca comunque è solamente uno dei settori su cui Partenope Dacia agisce, grazie alla rete di consulenti ed esperti sindacali, legali, pensionistici, bancari e fiscali di cui è dotata. Finora l’Associazione infatti ha agito anche nell’agricoltura, nell’artigianato, nel turismo, nell’enogastronomia e nelle filiere di indotto, con una serie di partner importanti, come nel caso del sindacato Confial e Cgil per la Sardegna. ILBENESSERE TERMOMETRO DELL’ECONOMIA/14 Che cosa significa e perchè “salvare” una banca? in collaborazione con Il decreto governativo più criticato: ma non sono i risparmiatori i primi a rischiare Dibattito mediatico infiammato, ma forse anche non adeguatamente approfondito ed esaustivo, sulla situazione venutasi a determinare in Italia (ma pure in altri Paesi dell’Eurozona, come ad esempio in Germania), in seguito allo stato fallimentare in cui si sono ritrovate alcune banche, che hanno messo in difficoltà migliaia di risparmiatori. Nei giorni a cavallo del fine anno, si sono levate altissime critiche e lamentele (anche nella nostra Redazione), e sono stati richiesti chiarimenti per conoscere meglio e più dettagliatamente i risvolti di quanto accaduto con il decreto “salva banche” e con l’entrata in vigore del “Bail in”, la direttiva europea per il salvataggio e la risoluzione di eventuali dissesti di istituti di credito. 18 senzaetà Una corretta e non semplicistica valutazione del cosiddetto “decreto salva banche” Innanzi tutto una considerazione: in Italia è molto frequente un focus mediatico su aspetti marginali e superficiali, mentre su temi di grande rilevanza manca - a volte - un adeguato approfondimento. Per il cosiddetto decreto “salva banche” è successo qualcosa di simile, così non si è ben compreso che l’insieme degli interventi contenuti nel provvedimento legislativo è difendibile per il 90% dei suoi contenuti. Nessun Governo, di qualunque colore, avrebbe potuto fare cose molto diverse, perché purtroppo stiamo parlando di banche molto mal gestite e praticamente fallite. Nel caso di qualsiasi azienda in default, la conseguenza è l’azzeramento totale del capitale e la liquidazione degli attivi a parziale (a volte si arriva al 10 – 20%) rimborso dei creditori e quando a fallire è una banca i creditori sono tutti i depositanti. Per meglio comprendere, bisogna considerare che, nel caso specifico, parliamo di circa 1.000.000 di depositanti che vantavano crediti per oltre 20 miliardi di euro, per non parlare delle circa 100.000 aziende sane che interagivano quotidianamente con le stesse banche e di oltre 7.000 dipendenti che avrebbero perso il loro lavoro. Avremmo forse preferito mettere a rischio tutto questo? Passando poi ad un’analisi di maggior dettaglio, non bisogna dimenticare che l’azzeramento delle obbligazioni subordinate, pari a 600 milioni di euro, ha riguardato quasi per metà investitori istituzionali e quindi pienamente consapevoli dei rischi che in qualche modo stavano correndo e che, per quel che so, le Autorità di Vigilanza italiane e il Ministero dell’Economia hanno provato in tutti i modi a tutelare anche questa parte di investitori, andando però a sbattere contro la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato, sulla base della quale la Commissione Europea non ha consentito di preservare anche questa parte del risparmio. Ora, a fronte del grande dispiacere per non essere riusciti a tutelare la totalità della platea dei soggetti colpiti, c’è però l’oggettiva evidenza di aver salvato oltre 20 miliardi di risparmi e oltre 7.000 posti di lavoro e reso la vita più semplice a circa 100.000 aziende, senza che lo Stato abbia versato un solo euro di denaro pubblico, visto che il salvataggio si è compiuto con i soldi di altre banche. In questo contesto, considerata la disinformazione mediatica costruita attorno al decreto “salva banche”, viene da chiedersi: sappiamo di cosa si sta parlando o siamo in malafede? Oppure siamo di fronte all’ennesimo caso di analisi mediatica superficiale, come spesso capita purtroppo nel nostro Paese? L’entrata in vigore (dal 1° Gennaio 2016) e gli effetti del “Bail in” Nunzio Tartaglia Direttore Generale della Banca Popolare di Ancona Prima di entrare nel merito del “Bail in”, vale a dire lo strumento che regola il salvataggio delle banche in crisi introdotto dal 1° gennaio 2016 in Italia e nei Paesi dell’Eurozona, è necessaria una premessa. Bisogna considerare che uno dei fattori che ha accentuato la “grande crisi” di questi ultimi anni è la forte connessione in essere tra i bilanci statali e i bilanci delle banche, visto che, da un lato, queste sono le principali acquirenti di titoli pubblici e, dall’altro, lo Stato è stato chiamato, in quasi tutti i principali paesi tranne l’Italia, a coprire le perdite delle banche in default per evitare effetti di propagazione sul resto dell’economia. Il “Bail in”, unitamente ad un altro provvedimento in fase di approvazione che disci- I dispositivi economici del Bail In e le direttive europee: se la banca salta rispondono gli azionisti plina l’acquisto di titoli pubblici da parte delle banche, ha l’obiettivo di limitare questa connessione. Se saltano le banche, infatti, il “Bail in” evita interventi di salvataggio dello Stato, imponendo che lo stesso avvenga invece con una modalità privatistica e cioè ad opera degli investitori della banca in crisi. Se una banca salta, il “Bail in” prevede che i primi a risponderne, nell’ordine, siano: gli azionisti; gli obbligazionisti subordinati; gli obbligazionisti non subordinati sino ad una percentuale massima predefinita; i depositanti in conto corrente di importo superiore ai 100 mila euro. Con questa normativa è del tutto evidente che la probabilità che del dissesto di un Istituto di Credito si facciano carico obbligazionisti ordinari e correntisti è remota, soprattutto se i risparmi sono stati depositati presso banche certificate come solide dalle autorità europee, in ragione del ruolo di vigilanza istituito ormai da un paio d’anni dalla BCE e non più soltanto dalla Banca d’Italia. In sintesi, gli obiettivi del “Bail in” sono di fondo condivisibili, visto che questa misura impedirà il ripetersi di alcuni dei fenomeni accaduti negli ultimi anni, e a tutti diciamo: tranquilli, perché quella che si possano perdere anche parzialmente i propri depositi è un’ipotesi remota, a maggior ragione se si presta attenzione ad individuare le giuste banche con cui operare. Nunzio Tartaglia Direttore Generale Banca Popolare di Ancona Ai lettori di “Senzaetà” chiediamo di continuare a scriverci ed a porci i loro quesiti a [email protected] senzaetà 19 UNIVERSITA’ AL VIA IL TEST FINALE IN CONDIZIONI REALI All’Inrca testato “Dora”, il ROBOT domestico S ono programmati per fare la spesa, gettare la spazzatura, comunicare a distanza con i familiari e garantire la sicurezza dell’anziano tra le mura domestiche. Ora i tre robot sviluppati dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in collaborazione con l’Irccs Inrca - l’Istituto Nazionale di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico per Anziani - verranno testati per la prima volta in condizioni reali, all’interno di strutture che un giorno potrebbero concretamente farne uso. E’ la fase finale del progetto europeo “Robot-Era” (Implementation and Integration of advanced Robotic systems and intelligent Environments in real scenarios), che ha lo scopo di sperimentare servizi robotici avanzati integrati negli ambienti di vita (casa, condominio e quartiere) per favorire il benessere dell’anziano e dei familiari, supportandoli nelle attività quotidiane. “Rispetto agli altri esperimenti di robotica - spiega Fabrizia Lattanzio, Direttrice Scientifica Inrca – la novità assoluta è che i robot cooperano sia tra di loro che con le persone non soltanto in casa, ma nei corridoi e anche in spazi aperti, in modo tale da estendere l’autonomia dell’anziano a luoghi diversi. La longevità attiva significa non soltanto 20 senzaetà I Partner Il progetto Robot-Era (www.robot-era.eu/robotera/) si è concluso nel dicembre 2015. Della durata di quattro anni (2012-15), ha visto la collaborazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare composto da università, centri di ricerca, servizi sociali, aziende sanitarie locali e piccole-medie imprese. Oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna (Coordinatore) e all’Irccs Inrca (Secondo partner) figurano, tra gli altri, l’Università di Orebro (Svezia), l’Università di Amburgo (Germania), l’Università di Plymouth (Inghilterra), il Comune di Peccioli (PI) e alcune aziende private. avere una buona salute, ma anche rimanere indipendenti il più a lungo possibile”. Ogni prototipo infatti, è concepito per operare in differenti scenari: domestico, condominiale ed esterno. All’Inrca - che ha il ruolo di studiare l’accettabilità della tecnologia da parte dell’utente – è stato testato “Dora”, il robot domestico. Nel mese di dicembre, per un periodo di due settimane, presso la “Casa Amica” del Presidio Ospedaliero di Ancona – una smart house attrezzata con tutte le tecnologie domotiche - alcuni anziani volontari hanno trascorso le loro giornate assistiti dal robot e da un infermiere. Sono stati coinvolti pazienti diversi, da chi sta completando il periodo di riabilitazione, a soggetti con demenza lieve, in modo da valutare le esigenze dei possibili tipi di utenza. “Dai feedback avuti finora – spiega Roberta Bevilacqua, del Laboratorio di Domotica – è stato apprezzato, in particolare tra la categoria ‘giovani anziani’ (65-75 anni), il fatto di aiutare senza minare la privacy”. L’Inrca infatti ha anche il ruolo di studiare gli aspetti legali, etici e sociali legati all’introduzione della tecnologia robotica in ambito assistenziale. Cosa fanno i robot? Il robot domestico agisce in casa, fornendo servizi che spaziano dalla possibilità di fare la spesa online a raccogliere la spazzatura, dal ricordare le medicine alla sicurezza. Dotato di un braccio meccanico che solleva fino a cinque chili, è in grado anche di spostare molti oggetti di uso comune. Può aiutare l’anziano a muoversi in casa, grazie ad una maniglia ergonomica a cui ci si appoggia, e si comanda anche da un joystick. Il robot condominiale invece, fornisce prevalentemente servizi di sorveglianza. Il robot da esterno ha il compito di muoversi nelle strade del quartiere per ritirare la spesa o semplicemente accompagnare l’utente a passeggiare. Questo modello ricorda anche la strada preimpostata e la lista di cose da comprare, inviate al sistema anche da remoto. La fase conclusiva Contestualmente alla sperimentazione sul robot domestico condotta ad Ancona, il robot condominiale “Oro” e quello da esterno “Coro” sono stati testati nella Residenza per Anziani “San Lorenzo” (FI). Una versione leggermente diversa di quest’ultimo ha lavorato in una simile struttura a Orebro, in Svezia, in cui ha fornito servizi di trasporto alimenti, posta e consegna della biancheria. Si tratta della fase finale del progetto, che ha seguito due cicli di sperimentazione nel laboratorio DomoCasa di Peccioli (Pisa) e nella Residenza assistita di Angen in Svezia. Una volta conclusa, ha coinvolto complessivamente quasi 160 anziani, diventando così l’esperimento di robotica più vasto mai condotto. Già durante il corso del 2013 oltre 70 anziani hanno collaborato per testare i servizi offerti dai tre robot, fornendo considerazioni e suggerimenti che sono serviti a ripensare e riprogettare le macchine e i servizi da esse svolti nella versione attuale. Servizi che, come nel caso dell’accompagnamento a passeggio, trasporto di beni, video chiamata, reminding medicine, potrebbero essere già offerti nel corso del 2016. Le Residenze per Anziani infatti potranno affittare le piattaforme robotiche, senza la necessità di acquistarle. senzaetà 21 L’INRCA ECCELLENZA DI RICERCA: A ROMA LA DIRETTRICE SCIENTIFICA RICEVE IL PREMIO ‘MINERVA’ Fabrizia Lattanzio si occupa da tempo di ricerca scientifica e fondi europei grazie ai quali vengono finanziati progetti e innovazione ANZIANI E PRONTO SOCCORSO: UN SISTEMA INFORMATICO VALUTA IL LIVELLO DI RISCHIO ANCHE DOPO LE DIMISSIONI Lanciato in dieci strutture di pronto intervento delle Marche 22 senzaetà L a Ricerca Inrca premiata. Fabrizia Lattanzio, Direttrice Scientifica dell’Irccs Inrca – Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani, il 26 novembre 2015 ha ricevuto il “Premio Minerva Anna Maria Mammoliti” a Roma, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. Il prestigioso riconoscimento, giunto quest’anno alla XXVI edizione, viene assegnato ogni anno alle donne che operano nei campi del “Sapere” e che, simbolicamente, rappresentano modelli femminili di eccellenza per le loro capacità professionali e i valori positivi di cui sono portatrici. Primo premio in Italia al femminile, è stato istituito nel 1983 dall’associazione culturale “Il Club delle Donne”, creato nel maggio del 1982 con l’obiettivo di rappre- sentare i nuovi bisogni della donna nella società moderna e di mantenere sempre vivo il suo legame con la società. La Direttrice è stata premiata per il forte impulso dato all’Istituto. Sotto la sua guida, i fondi vinti per la ricerca a progetto provenienti da bandi europei e ministeriali dal 2009 al 2014 sono stati circa 23 milioni e 500 mila euro, di cui solo 12 milioni e 700 mila euro nell’ultimo anno. Fondi con cui l’Inrca ha potuto assegnare incarichi a 42 ricercatori, coinvolti in progetti di studio sulla terza età a tutto campo, anche in ambito sociale. “Un settore – spiega la Dott.ssa Lattanzio – dove è sempre più importante investire. La ricerca di eccellenza può favorire l’avanzare dell’età in salute, la cosiddetta Un sistema informatico per valutare il rischio sul paziente anziano del Pronto Soccorso e che consente – dopo le dimissioni - di monitorare a distanza gli esiti delle cure. Dal 10 dicembre 2015 è stato impiegato in via sperimentale in dieci strutture di pronto soccorso e punti di primo intervento delle Marche. Il lancio è avvenuto nell’ambito dell’incontro “Grandi Anziani e Pronto Soccorso” presso il Palazzo Li Madou della Regione Marche, in Ancona, organizzato dall’Irccs Inrca – Istituto Nazionale Ricerca e Cura Anziani - e dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria volto ad illustrare al settore degli operatori del pronto intervento il progetto Screened. Finanziato dal Ministero della Salute, il progetto ha l’obiettivo di migliorare i percorsi assistenziali del paziente geriatrico nella rete dell’Emergenza-Urgenza. “I pazienti che afferiscono ai servizi di emergenza - spiega Carlos Chiatti, ricercatore Inrca - rappresentano un gruppo di popolazione particolarmente a rischio. E’ necessario accrescere la cultura geriatrica degli operatori e la familiarità con strumenti innovativi che offrono valutazioni più accurate dello stato di salute prima e dopo le cure”. La novità del sistema (Ed-Screener) sta infatti nella possibilità di combinare nuovi dati rilevati dal personale sanitario con quelli già in possesso delle strutture (dati sui tempi di attesa e triage infermieristico). Il software integrato nel sistema stratifica così i pazienti anziani a seconda della loro complessità. Ad esempio, indica quali pazienti dovrebbero sottoporsi L’Inrca si conferma a livelli nazionali ed internazionali istituto di altissima qualità per la sperimentazione e cura geriatrica longevità attiva, intesa anche come opportunità per la società, che vede una popolazione anziana sempre più numerosa”. Infatti, secondo alcune stime europee, entro il 2060 il 30% delle persone avrà 65 anni o più. Otto le donne che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, rappresentato da una preziosa spilla raffigurante la Dea Minerva disegnata dal Maestro Renato Guttuso nel 1983. Per la sezione Donne nel Mondo, il Premio all’Impegno Politico è andato a Roza Isakovna Otunbayeva, presidente del Kirghizistan dal 2010 al 2011 e vice-presidente dell’Unesco (1989-1991). Ai Diritti Umani e Civili, il riconoscimento è andato a Joyce Aluoch, primo vice-presidente della Corte Penale Internazionale, che ha dedicato gran parte della sua carriera alla formazione per la tutela dei diritti umani. Marina Rotili, partner dell’industry “Government & Public Sector” di Ernst &Young Italia, è stata premiata nella sezione Management Privato. All’Imprenditoria Donatella Cinelli Colombini, imprenditrice nel turismo del vino, mentre all’Economia Anna Genovese, commissario Consob. Infine alle Arti Francesca Lo Schiavo, scenografa tre volte premio Oscar alla Miglior Scenografia, e all’Informazione Susanna Petruni, giornalista e vice direttore del TG1. Previsto anche lo speciale Premio Minerva Uomo, consegnato a Don Francesco Fiorino, sacerdote della diocesi di Mazara del Vallo dal 1989. L’Inrca si conferma, nel panorama nazionale ed internazionale, quale istituto di ricerca geriatrica di altissima qualità, guidato a livello scientifico da una professionista che continua ad essere riconosciuta come un importante modello di competenze professionali, umane e sociali. Ancora più importante poiché l’ambito di applicazione della ricerca riguarda uno dei soggetti più fragili: l’anziano. a specifiche consulenze geriatriche o quelli che potrebbero incontrare più difficoltà dopo la dimissione. Grazie al progetto, 80 professionisti sanitari sono stati formati sulla tematica della gestione dell’anziano in urgenza e sull’utilizzo del software. “Presto il software – aggiunge Chiatti - sarà integrato ad una piattaforma ICT che, tramite l’utilizzo dei dati provenienti da altri flussi (SDO, FAR, SIAD) consentirà il monitoraggio centralizzato del percorsi di assistenza”. Tramite la funzione di invio sms sarà anche possibile avvertire medici e familiari se il paziente viene ricoverato, avviando così un percorso automatizzato di comunicazione tra servizi del territorio e famiglie. Un valido esempio di ricerca applicata all’assistenza: “mettere a sistema dati di origine diversa in ambito sanitario – conclude Fabrizia Lattanzio, Direttrice scientifica Inrca - permetterà di facilitare la programmazione sanitaria, consentendo una lettura più accurata della domanda espressa dall’area di riferimento”. Il progetto Screened coinvolge dieci Pronti Soccorsi e Punti di Primo Intervento della Regione Marche, tra cui Senigallia – in cui l’utilizzo del software è già avviato - Ancona-Inrca, Civitanova, Macerata, Tolentino, Recanati, Camerino, San Severino Marche, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, oltre a due strutture in Lazio e Calabria. Avviato nel marzo 2014, si concluderà a settembre 2016. senzaetà 23 RICERCA&INNOVAZIONE A colloquio con il nostro esperto Cesare Ivaldi L a colonna vertebrale lombare è costituita da un’alternanza di vertebre ossee e di dischi fibrocartilaginei, fra loro connessi per mezzo di robusti legamenti sorretti da robuste masse muscolo-tendinee e da radici nervose spinali. Deve sostenere la maggior parte del peso corporeo, consentire una serie di movimenti in flessione ed inclinazione e proteggere il midollo spinale. Le radici nervose spinali provenienti dal midollo spinale che emergono dalla colonna lombo sacrale, chiamate plesso sacrale, formano un tronco radicolare costituito dal terzo – quarto – quinto nervo lombare e dai cinque nervi sacrali; comprendono i nervi dei glutei ed il nervo ischiatico (sciatico) che comanda i muscoli della gamba e controllano la parte sensitiva e motoria degli arti inferiori. La sciatica si manifesta con dolore intenso al nervo ischiatico che si irradia dal gluteo fino lungo la gamba con possibile paralisi al piede, dovuta da una compressione delle radici nervose causata da ernia discale o compressione ossea (artrosi, trauma). Il trattamento terapeutico effettuato con “Sorazon” OZONO (con effetto ossidante ed ossigenatorio), infiltrato in modo non invasivo (con onde soniche pressorie – ri- 24 senzaetà LA SCIATALGIA Come sconfiggere il dolore sonanza magnetica) sulle radici nervose interessate ed ernie discali ha evidenziato, a volte da subito, un netto miglioramento con sparizione del dolore ed acquisizione del movimento. La terapia intensiva Sorazon effettuata dal 2003 al 2010, su un gran numero di pazienti, con effetto antinfiammatorio, ha messo in evidenza risultati clinici soddisfacenti ed essendo non invasiva e non dolorosa si considera molto indicata per la cura della sciatalgia. AZIONE TERAPEUTICA Il trattamento con terapia intensiva Sorazon, utilizza onde soniche pressorie d’urto, altamente penetranti, che si irradiano nei tessuti profondi con fasi di compressione e decompressione in rapida sequenza, radiofrequenze con campo elettromagnetico ionizzante (Risonanza Magnetica) ed energia ossigenatoria di OZONO, è risultato di grande efficacia nel processo della flogosi (infiammazione) per inibizione delle prostaglandine, e del dolore per ossidazione (inattivazione) dei metaboliti algogeni delle parti nervose. Essendo non invasiva, non a contatto, non dolorosa, si considera una terapia indicata per il recupero del paziente con dolori cervicali da artrosi, discopatie, ernie e traumi contrattivi. INDICAZIONI TERAPEUTICHE > ARTROSI > INFIAMMAZIONI ARTICOLARI > TRAUMI ITALIA - EUROPA CONTRO IL DOLORE ARTROSICO TERAPIA INTENSIVA antinfiammatoria Mirata >Infiltrante>Profonda non invasiva, non dolorosa A TRIPLA AZIONE SONAR AD ONDE SONICHE PRESSORIE D'URTO A TEMPORO MANDIBOLARE - artrite - artrosi - dolore di masticazione COLONNA CERVICALE - artrite - artrosi - cervicalgia - discopatie vertigini - nausea - traumi contrattivi, contusivi COLONNA DORSALE - artrite - artrosi - discopatie - dolori crolli vertebrali - traumi contrattivi, contusivi COLONNA LOMBARE SACRALE - artrite - artrosi - discopatia - radicolite sciatalgia - sacroileite - lombalgia - colpo della strega - traumi contrattivi, contusivi - dolore trauma coccige SPALLA - artrite - artrosi - periartrite scapolo omerale - cuffia rotatori - tendinopatia calcifica sovraspinato - CLBO - acromion claveare borsite sad - calcificazioni - brachialgia lussazione - lesione muscolo tendinea traumi contrattivi, contusivi GOMITO RADIOFREQUENZA - artrite - artrosi - epicondilite (gomito tennista) - traumi contrattivi, contusivi CON CAMPO ELETTROMAGNETICO IONIZZANTE POLSO - artrite - artrosi - rizartrosi - tendinite - traumi contrattivi, contusivi, distorsivi MANO - artrite - artrosi - tunnel carpale - dito a scatto - metacarpalgia - traumi contrattivi, contusivi ANCA - artrite - coxartrosi - coxalgia - pubalgia lussazione - necrosi testa femore, ovalizzata COSCIA/GAMBA - traumi contrattivi, contusivi - ematomi GINOCCHIO - artrite - gonartrosi - meniscopatie degenerative - lesioni legamenti - sinoviti traumi distorsivi, contusivi - cisti di baker AD ENERGIA OSSIGENATORIA DI CAVIGLIA - artrite - artrosi - traumi distorsivi, contusivi - lesioni - calcificazioni tendine d’achille OZONO PIEDE - artrite - artrosi - talloniti - tarsalgie - speroni calcaneari - metatarsalgie - alluce valgo - sesamoidi - neuroma di Morton - tendinite - fascite plantare - trauma contusivo PATOLOGIE VARIE - artrite reumatoide - artralgia - tendinite tenosinovite - calcificazioni - borsiti - sinoviti periostite - ritardi di consolidazione ossea MARCHIO CE - Terapia non invasiva Per informazioni: P.A.S.S. Via S.N.A.Sud, 44/7 61032 FANO (PU) Tel. e Fax: 0721/808759 +39 333/9129395 [email protected] Segreteria: +39 333.9129395 Specialista Terapeutico: +39 337.641384 www.sorazon.it www.sonotronitalia.com AMBULATORI REGIONE MARCHE: Pesaro - Fano Ancona - Jesi Trodica di Morrovalle (MC) Ascoli Piceno inchiesta MEDICINA VERRUCHE: l’unica cura per liberarsene definitivamente La frequentazione a piedi nudi di ambienti quali piscine e spogliatoi di palestre dove l’umidità favorisce la macerazione della pelle ne rende più facile l’attecchimento. L’eliminazione della verruca può essere realizzata con la crioterapia che utilizza il freddo intenso 26 senzaetà V erruca è una parola latina che significa escrescenza. Le verruche, in effetti, sono piccole protuberanze cutanee di origine virale (causate dal papilloma-virus) e di natura benigna; possono interessare qualsiasi area ma le parti colpite più spesso sono mani, piedi e il contorno ungueale. Frequente è il contagio che può avvenire per contatto diretto, per esempio attraverso il passaggio dei microorganismi dalla sede di infezione a un’ altra zona corporea, oppure frequentando ambienti contaminati come piscine, palestre, spogliatoi comuni. Il virus penetra nella cute là dove ci sono delle abrasioni sia pur piccolissime, motivo per cui esse sono più comuni in quelle parti del corpo dove sono più frequenti danneggiamenti anche minimi dell’epidermide. La frequentazione a piedi nudi di ambienti quali piscine e spogliatoi di palestre dove www.gabrielesartini.it l’umidità favorisce la macerazione della pelle ne rende più facile l’attecchimento. Una volta avvenuta l’infezione, dopo un’incubazione che va da uno a otto mesi, sulla cute compaiono le lesioni. “Queste lesioni vanno necessariamente trattate” – spiega il dott. Gabriele Sartini, medico chirurgo specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso – “tranne rari casi infatti non guariscono da sole e ad effettuare o prescrivere i trattamenti adeguati deve essere un medico. Non esiste un vaccino nè una terapia orale e quindi l’unico modo per eliminarle è quello di distruggerle fisicamente, i metodi disponibili sono diversi. A seconda del tipo di lesione il medico deciderà per il trattamento specificatamente più idoneo”. L’eliminazione della verruca può essere realizzata con la crioterapia che utilizza il freddo intenso, con l’elettrocoagulazione, con la di Valentina Muzzi Nelle Marche è stato messo a punto dal dott. Sartini un innovativo metodo di rimozione della contagiosa lesione della pelle PREVENZIONE Il dott. Gabriele Sartini di Senigallia (AN) • È possibile evitare di contrarre le verruche attenendosi a delle semplici raccomandazioni: evitare di camminare scalzi soprattutto in luoghi pubblici (sui bordi delle piscine, negli spogliatoi delle piscine e delle palestre, nelle docce comuni), non condividere l’uso di forbicine e di lime, utilizzare asciugamani, biancheria e calzature personali, non indossare calzature pesanti che non consentono la traspirazione in quanto l’abrasione e la macerazione provocata dal sudore sono fattori favorenti gli attacchi cutanei del papilloma-virus. • Una volta contratta l’infezione bisogna evitare di toccare le verruche per non diffondere il virus in altre zone della pelle. Se un componente della famiglia ha contratto l’infezione dovrà utilizzare asciugamani personali fino a quando la lesione non sia guarita o non sia stata rimossa. • Inoltre considerando che l’insorgenza delle verruche nelle zone vicino alle unghie viene favorita dall’abitudine di “rosicchiarsi le unghie” è opportuno fare il possibile per evitarlo. Spesso il fastidio è estetico, ma non va trascurato il fatto che difficilmente la verruca è singola. Una infezione da parte di questo virus si può propagare e determina la crescita di più lesioni e rende quindi l’aspetto decisamente poco gradevole. Il dolore dipende dalla sede in cui cresce la verruca stessa”. È opportuno fare il possibile per evitare di rosicchiarsi le unghie laser-terapia, con l’asportazione chirurgica ma anche con l’utilizzo di prodotti da applicare localmente e contenenti sostanze che distruggono la cheratina. “E’ bene sapere che le recidive sono frequenti con tutti i tipi trattamento: spesso i risultati che si ottengono non sono definitivi e le verruche possono tranquillamente ripresentarsi.” Il dott. Sartini ha ideato e sviluppato una tecnica chirurgica per la cura definitiva delle verruche delle mani e dei piedi ,denominandola, “metodo Sartini vedoverr”. Quest’ultimo termine è stato usato per mettere in evidenza la caratteristica principale di questa tecnica: la possibilità di vedere la verruca che viene asportata completamente. La cura consiste nell’asportazione chirurgica completa della verruca e di una parte di cute sana tutt’attorno alla stessa consentendo così di “vedere” tutta l’infezione completa- mente asportata, sia la parte superficiale che la parte profonda, che normalmente è preclusa alla vista. “Con questo metodo è possibile trovare un preciso piano di clivaggio tra il fondo della verruca ed il sottocute che l’accoglie, situato tra il derma superficiale e quello profondo. Sinteticamente,mediante diatermocoagulazione, si incide limitando la porzione di cute da asportare, a debita distanza dai margini visibili cutanei della verruca, quindi per via smussa, si reperta, appunto, il piano di clivaggio summenzionato, scollando successivamente la verruca dal sottocute; quindi si pratica l’emostasi, mediante diatermia, con conseguente effetto “sterilizzante” di eventuali piccoli residui virali. Dall’esperienza personale che ho maturato in oltre 30 anni posso constatare che il rischio di recidive è attorno al 2%.” PRINCIPALI CAUSE E FATTORI DI RISCHIO • Indebolimento delle difese immunitarie (stress, cattiva alimentazione e patologie debilitanti aumentano notevolmente la suscettibilità all’infezione). • Uso promiscuo di asciugamani, accappatoi, ciabatte (verruche plantari) e di oggetti per la cura delle unghie (verruche localizzate lungo il perimetro ungueale). • Fattori genetici (la resistenza all’azione patogena è determinata geneticamente). • Accumulo di umidità (utilizzo di calze o scarpe bagnate). • Calzature e calze inadeguate (fabbricate con materiali sintetici non traspiranti). • Camminare scalzi negli spogliatoi o nei bagni pubblici. • Lesioni cutanee (sono la principale porta d’ingresso del virus; per questo motivo le verruche si localizzano più frequentemente a livello di zone soggette a traumi). • Anche la scarsa igiene cutanea, l’eccessiva esposizione alla luce solare (comprese le lampade abbronzanti) facilitano, indirettamente, l’insorgenza delle verruche. Le verruche sono una patologia infettiva della cute causata dal Papilloma Virus Umano (HPV) di cui esistono più di cento sottotipi. Possono presentarsi sia sulle cute che sulle mucose senzaetà 27 TERMALISMO Progetto comune per la salute degli anziani Incontro INRCA-Terme delle Marche: comunicazione e prevenzione per una longevità attiva 28 senzaetà “ Nelle Marche la percentuale della popolazione over 70 è particolarmente alta, occorre che tutti gli operatori del settore sanitario collaborino per garantire ai nostri anziani le migliori condizioni di salute possibili”: così Licio Livini, direttore dell’Asur Area Vasta 4, ha aperto la tavola rotonda “INRCA – Terme delle Marche: un progetto per la comunicazione e prevenzione”, che si è tenuta sabato 16 gennaio a Montappone. Ospitati dal sindaco Mauro Ferranti, hanno preso parte all’evento rappresentanti dell’INRCA e delle stazioni termali di Tolentino, Acquasanta e Sarnano, oltre a medici ospedalieri di Fermo e San Benedetto. A vestire i panni del moderatore Fabrizio Scoccia, giornalista medico e presidente dell’Associazione Terme delle Marche che, come dichiarato dallo stesso Scoccia: “Intende dotarsi di un comitato scientifico in grado di individuare nuove prospettive di cooperazione con le altre strutture sanitarie del territorio, in modo che anche le terme siano integrate nei progetti di ricerca e prevenzione”. Proprio a questi ultimi è stata dedicata la prima sessione dell’incontro, durante la quale hanno preso la parola il direttore dell’unità operativa di gastroenterologia dell’ospedale di Fermo Giampiero Macarri, la radiologa Anna Totò, il ginecologo Renzo Vincenzi e Mario Sfrappini, primario di geriatria a San Benedetto; a loro il compito di illustrare le iniziative già esistenti volte alla prevenzione nei rispettivi campi specialistici. Sulla prevenzione hanno puntato anche gli interventi dei medici e dirigenti termali Ste- La cura integrativa e la rete territoriale in un progetto per mantenere la regione Marche fra le più longeve vede l’impegno della Federterme Marche e dell’INRCA fano Gobbi, Franco Pesci, Angelo Goia e Ida Precopio, tesi a sottolineare l’efficacia delle cure termali nel trattamento di patologie croniche dell’apparato respiratorio e osteoarticolare molto diffuse tra gli anziani, che possono così trarre beneficio da una terapia del tutto naturale senza assumere farmaci. Un metodo, questo, per contribuire al mantenimento della “longevità attiva”, di cui ha parlato Gianni Genga, direttore generale dell’INRCA. Per raggiungere tale obiettivo, l’Inrca unisce alla componente clinica assistenziale una fervente attività di ricerca, “ma occorre un aiuto da parte di tutte le realtà territoriali connesse alla sanità per gestire l’assistenza degli anziani non ospedalizzati” ha dichiarato il direttore. Così il flebologo Daniele Travaglini ha auspi- cato nuovi investimenti degli imprenditori locali nel settore sanitario, il cardiologo Roberto Antonicelli ha proposto la diffusione capillare di supporti tecnologici pensati per monitorare le condizioni degli anziani, il reumatologo Pietro Scendoni ha suggerito corsi di formazione per i fisioterapisti mentre il chirurgo Gianfranco Boccoli ha espresso la necessità di figure professionali che seguano l’anziano nel reinserimento in un contesto familiare. “L’incontro avrà come primo risultato una relazione – ha concluso Scoccia - che riassume tutti gli argomenti e le proposte emerse, con l’impegno che le istituzioni sanitarie oggi a confronto trovino collaborazione nell’elaborazione di progetti futuri”. Elisa Scoccia senzaetà 29 PROGETTI Chi è il Giovane Anziano? Le sedi più idonee da mettere in rete U omo o donna in età pensionabile che però non intende la sua età come un “ritiro” dal quotidiano bensì al contrario come una nuova era della vita dove coltivare e moltiplicare attitudini, passioni e divertimenti. Interessi, hobby e svaghi possono diventare un utile impegno se si cura di più la vita sociale, gli incontri e le compagnie giuste. Il segreto è svolgere una vita sana, con il giusto equilibrio fra la meditazione e la riflessione, le passeggiate e la forma fisica, le piccole attività lavorative commerciali, artigianali, artistiche, professionali, didattiche ed altre ancora. Se la persona desidera tutto ciò, allora è “matura” per intraprendere un periodo della vita che può riservare molte soddisfazioni. Uno di questi è programmare dei soggiorni di residenza e vacanza in periodi dell’anno diversi e in luoghi molto belli. Per esempio in dimore assistite, socialmente integrate, a metà fra il turistico e residenziale. Chi ha qualche acciacco, difficoltà a camminare oppure ha bisogno di lievi cure assistite ma si trova ancora bene in mezzo agli altri, potrà comunque scegliere il suo soggiorno, per tempo, luogo e costi. A questo punto, scatta l’organizzazione del Giovane Anziano. Un’associazione che programma e smista le richieste di prenotazione attraverso una rete di dimore storiche, residenze turistiche, villaggi integrati, residence e case di riposo di alto livello, appartamenti e minisuites in hotellerie messi a disposizione a livello “integrato”, ossia in completa facilità di accesso senza barriere, con assistenza medica e paramedica vicina e disponibile a portata di mano, con posti sempre diversi e affascinanti. Abbiamo poi spiegato in precedenza come i costi potranno essere abbattuti con dei cre- 30 senzaetà diti che il Giovane Anziano potrà accumulare con attività cui dedicarsi durante i soggiorni, a seconda di quello che ognuno sa fare. L’appello adesso è alle strutture che vogliono partecipare: sindaci che hanno sedi di pregio da ricollocare, terme, hotel, residence e dimore storiche, case di riposo con propensioni turistico ospitaliere, luoghi di pregio anche da ristrutturare, o subito disponibili. I sondaggi di L’intenzione è di creare una rete di posti per soggiornare, la più variegata e idonea possibile. In modo che il Giovane Anziano possa scegliere di trascorrere prenotando l’estate in montagna, la primavera in campagna, l’inverno al mare, l’autunno in una città d’arte, etc etc… Scriveteci alla mail di redazione per un confronto: [email protected] m.b. Vi piacerebbe in futuro, vivere sempre in vacanza? Difficile oggi prevedere il futuro della propria vita, al di là della speranza di una buona pensione? Con la Nostra proposta desideriamo avere un tuo parere su un’idea innovativa per tutti coloro che, compiuti i 60 anni o più, amerebbero vivere in luoghi con apposite e confortevoli strutture ricettive, dove è possibile socializzare con gli altri e trovare ciò che risponde al tuo desiderio, continuando a dedicarsi ad attività di hobby o lavori secondo il gradimento di ognuno, che potrebbe anche essere utile a tutta la comunità. Se ritieni buona questa idea, barra una delle caselle corrispondenti a ciò che ritieni di tuo gradimento. 1) Hai mai pensato a dove vorresti stare nell’età matura? SI NO 2) Che cosa vorresti e che cosa ti auguri, oltre naturalmente alla piena salute – fra una ventina di anni o più – per vivere una serena terza età? - STARE IL PIU’ POSSIBILE IN COMPAGNIA - MANTENERE E COLTIVARE TANTI INTERESSI - VIAGGIARE E VISITARE ALCUNI POSTI NUOVI - SOGGIORNARE IN UN’OTTIMA RESIDENZA ASSISTITA AD ALTO LIVELLO 3) Ti piacerebbe che qualcuno pensasse ad organizzare dei periodi di soggiorno “integrati” in luoghi belli, attrezzati e assistiti anche per vivere in modo autonomo e più libero, in compagnia e in sicurezza, con una spesa contenuta? - SI - PREFERISCO PENSARCI DA SOLO - NON MI PIACE ALLONTANARMI DA CASA MIA 4) Questo progetto prevede di realizzare una rete di sedi, luoghi e strutture in tutta Italia e all’estero, idonei, tranquilli. Dove ti piacerebbe trascorrere parte o tutto il tuo tempo? - AL MARE - IN COLLINA - IN CAMPAGNA IN MONTAGNA - VICINO A CITTA’ D’ARTE DATA ___/___/______ ETA’ ---------------- Se sei interessato a ricevere informazioni sul progetto compila il modulo, ritaglia e spediscilo a TECNOPRINT NEW - Redazione SENZAETA’ - Via Caduti del Lavoro, 12 - 60131 Ancona Tel. 071.2868255 la chiave delle meraviglie di Roma nei percorsi di fede HOTEL LONDRA& CARGILL LUOGHI DELLO SPIRITO TRA ROMA E DINTORNI ROMA CHURCH TOUR ROMA piazza Sallustio, 18 ( a pochi passi da Piazza di Spagna ) senzaetà 31 Tel: +39 06 473871 [email protected] www.hotellondraroma.com SORRISI Aldemiro Mimmo Andreoni VicePresidente Vicario ANDI Marche Cosa devi assolutamente sapere per una buona Salute Orale del Tuo Bambino (…segue dal numero 72/2015 di Senzaetà) … a destra e sinistra, cui seguiranno, intorno ai 12 anni, i secondi molari permanenti: TUTTI i molari sono IMPORTANTISSIMI per la masticazione ed un’ottimale occlusione dentale. Sarebbe opportuno, prima possibile, sigillare (con una lacca composita fluida) le fossette e le fessure naturalmente presenti sulla superficie masticante dei molari definitivi onde prevenire l’insorgenza di carie. E’ questo il momento - se in precedenza era stata cura dei genitori - per sensibilizzare e responsabilizzare il bambino ad una corretta IGIENE ORALE personale facendogli utilizzare da solo spazzolini di adatte proporzioni e piccole quantità di dentifricio per bambini, controllando con assiduità la frequenza ed il corretto spazzolamento dopo TUTTI i pasti e le abituali numerose merende! Dai 6 ai 12 anni è normale osservare nella bocca del bambino la presenza sia di denti da latte che di denti permanenti, in quanto ci si trova in una fase di transizione della permuta dentale: è importante seguire la permuta dentale (ricordandosi che gli elementi dentali definitivi “erodono e riassorbono” le radici dei corrispondenti denti 32 senzaetà da latte, talvolta erompendo più esternamente nell’arcata superiore, a differenza dell’inferiore dove possono emergere più lingualmente) ed annotare eventuali mal posizioni, che potranno eventualmente essere corrette con trattamenti ortodontici. NON USARE MAI il dentista come minaccia se il bambino non si lava i denti: si creerà ulteriore paura che durerà anche da grande Il bambino dal dentista: quando, come e perché… E’ importante stabilire un rapporto di fiducia tra il bambino e il dentista attraverso una precoce prima visita e continui e regolari controlli E’ necessario portare il bambino dal dentista per una prima visita ad un anno di età circa; in seguito il bambino dovrà essere controllato ogni 6-12 mesi: in tal modo si riesce a seguire e controllare l’eruzione dei denti, l’igiene orale e lo sviluppo dell’intera bocca. Per preparare il bambino alla prima visita dal dentista e renderla una piacevole esperienza è possibile raccontare alcuni aneddoti come per esempio che il dentista è un amico che si prende cura dei dentini, oppure leggere un libro divertente sulla visita dal dentista; è importante inoltre descrivere l’ambiente dello studio dentistico e il ruolo svolto dal dentista. Iniziando le visite dal dentista dal primo anno di età e soprattutto rendendo queste visite divertenti attraverso l’uso di giochi, in un ambiente appositamente predisposto con personaggi dei cartoni, contando i denti insieme e insegnando come si lavano correttamente sul modello dei denti, ascoltando musica per bambini o proiettando i cartoni animati o i film preferiti sullo schermo TV si può rendere una seduta dal dentista un qualcosa di diverso e trasformare un momento di paura in un momento di gioco e divertimento… I bambini che vivono una esperienza dal dentista così impostata, svilupperanno una associazione positiva con la figura del dentista in primis, ma anche con lo staff e con lo studio e sicuramente affronteranno con un diverso spirito le visite future. senzaetà 33 SOCIETÀ&FUTURO Tutelare patrimoni, risollevare l’economia Compiti e responsabilità della Fiduciaria Marche: parla il presidente Valerio Vico S empre più persone e società si rivolgono alle competenze di Fiduciaria Marche, dopo che hanno visto risolvere brillantemente alcune questioni davvero complesse, non solo nel panorama nazionale ma anche internazionale. Con il presidente di Fiduciaria Marche, Valerio Vico, affrontiamo alcune delicate argomentazioni non solo monetarie e fiscali ma strategiche nel panorama economico attuale. Presidente, si apre un anno, il 2016, difficile per quanto riguarda l’economia in generale, ancora più complesso per chi ha in sospeso situazioni che toccano il proprio patrimonio o quello della propria azienda… “Certamente. Ci muoviamo in contesti oggi sempre più delicati. Una Fiduciaria ha numerosi compiti di tutela e di consulenza, ma anche il ruolo di garante ed intermediario proprio per chi necessita di operazioni economiche che spesso richiedono tempi e risorse…. Molto grandi. La Fiduciaria ha anche il compito ed il dovere di tenere tutte le situazioni nell’ambito legale ed oggi anche questo Valerio Vico Presidente Fiduciaria Marche 34 senzaetà Francesco De Benedetto Procuratore Fiduciaria Marche Federico Barbieri Procuratore Fiduciaria Marche www.fiduciariamarche.it richiede una competenza specifica ed una conoscenza approfondita ed aggiornata delle normative a tutti i livelli. La Fiduciaria Marche è controllata direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e da Bankitalia”. Facciamo alcuni esempi? “Ci occupiamo spesso dei passaggi generazionali, delle eredità e delle questioni testamentarie complesse, di investimenti e divisioni societarie, quando i soci che vogliono aumentare i capitali, sottoscrivere prestiti, azioni o partecipazioni chiedono garanzie, rappresentanze e intermediazioni. Ultimamente abbiamo molto lavorato per facilitare il rientro e la regolarizzazione dei capitali all’estero onde evitare problemi a chi voleva accedere alle facilitazioni della legge sulla voluntary disclosure. Oltre cinquecento sono stati i casi di cui ci siamo occupati, con grande risultato e soddisfazione dei nostri assistiti. Aprire un rapporto con la Fiduciaria Marche consente al cliente di operare sui mercati finanziari internazionali senza recarsi direttamente all’estero ed evitare i molteplici adempimenti fiscali delegando appunto la Fiduciaria ad effettuarli. I componenti del Cda della Fiduciaria Marche: Pietro Giugliarelli, il presidente Valerio Vico e Mario Giugliarelli Ma già guardiamo avanti… nelle intestazioni di partecipazioni societarie la Fiduciaria è strumento adatto per far rispettare i patti parasociali e per agevolare i passaggi generazionali. A proposito poi di questi ultimi, sono utili la sottoscrizione di polizze vita e l’istituzione di trust...” La Fiduciaria può istituire il trust? “Sì, può certamente assumere incarichi di Cos’è il trust? trustee. Nel diritto italiano l’istituto di Trust trova ampia applicazione per varie finalità (gestioni fiduciarie, passaggi generazionali, eredità e destinazioni di beni a finalità caritatevoli, protezione patrimoniale, etc)…”. Quindi moltissime competenze, compiti e… responsabilità? “Esatto. La Fiduciaria Marche segue il cliente, siano privati o società, con competenza e con- Con il Trust una persona definita disponente trasferisce la proprietà di tutti o parte dei beni a un altro soggetto (giuridicamente riconosciuto), chiamato trustee (che può essere la stessa Fiduciaria Marche). Questa dovrà amministrare secondo quanto stabilito dal disponente nell’atto del Trust e trasferire ai beneficiari le rendite conseguite e gli stessi beni, nei tempi e nei modi concordati. Con tale “negozio” il disponente trasferendo i suoi beni in Trust, separa gli stessi dal resto del patrimonio che resta di sua competenza giuridica. La Fiduciaria Marche è dotata di specialisti qualificati in grado di studiare e realizzare i più complessi e sofisticati meccanismi di Trust a tutti i livelli. Ci sono vari motivi e vantaggi che spingono ad istituire questa formula: per esempio per proteggere un patrimonio, per trasmetterlo agli eredi o ad altri soggetti; per proteggere soggetti deboli e/o interdetti, per opere benefiche e borse di studio, per la realizzazione di patti di sindacato, per la destinazione particolare di alcuni beni, per garantire, infine, operazioni commerciali e immobiliari. sigli preziosi ma allo stesso tempo garantisce trasparenza, riservatezza e osservanza delle leggi vigenti, fiscali e delle norme antiriciclaggio. Perché sempre più al giorno d’oggi tutelare dei beni e dei patrimoni, aziendali, societari, individuali o collettivi che siano, significa contribuire a risollevare l’economia dell’intero Paese”. Scriveteci alla mail [email protected] ORGANIGRAMMA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Dott. Valerio Vico - Presidente e AD dott. Mario Giugliarelli - Consigliere e AD dott. Pietro Giugliarelli - Consigiere e AD PROCURATORI OPERATIVI dott. Francesco De Benedetto (senior trust consultant) dott. Federico Barbieri (senior insurance consultant) senzaetà 35 MANGIARSANO 36 senzaetà Amaranto, il cibo degli dei Inca, alimento miracoloso E’ il nome di un colore, ma non solo. Sembra un cereale, ma non lo è. L’Amaranto è una pianta commestibile priva di glutine originaria dell’America Centrale. Ha una diffusione planetaria e alle nostre latitudini è addirittura infestante degli orti estivi. Essa ha dato il nome al colore “amaranto”, che indica una tonalità rosso vivo. E’ particolarmente apprezzato come principio attivo che migliora la resistenza della pelle, proteggendola dai raggi UVA, di cui sa ritardare la temuta azione d’invecchiamento. 100 grammi di amaranto forniscono il 60% del fabbisogno proteico di un adulto. Le sue proteine sono assorbite facilmente, hanno una grande digeribilità e non irritano il colon, oltre a combattere la stipsi. Combinato con altri cereali come riso, orzo o frumento, fornisce un apporto di proteine completo, di valore alimentare pari a quello di pesce, carne rossa o pollame. I piccoli semi ricchi di proteine, fibre e sali minerali sono molto apprezzati da chi segue una dieta vegetariana o vegana. Può essere gustato cucinandolo in modo simile ai cereali, ma non è un cereale, quindi non contiene glutine ed è adatto a chi soffre di celiachia. I semi, di piccole dimensioni, possono essere di colore rosso, nero o avorio, sono utilizzati per produrre cereali, macinati in farina oppure fatti germogliare e fermentare per ottenere bevande alcoliche(come per la birra). Hanno valore nutraceutico, ovvero di promozione della salute globale dell’organismo, grazie al loro contenuto equilibrato di aminoacidi, potenzialmente in grado di rilasciare peptidi bioattivi che modulano e coadiuvano la digestione. Il seme di amaranto è ricco di proteine, con importante concentrazione di lisina, aminoacido essenziale che si trova in piccola quantità nei cereali. Contiene tre volte più fibra e cinque volte più ferro del grano, con un alto contenuto di acido linoleico, un acido grasso essenziale omega-3 che aiuta ad abbassare il colesterolo plasmatico e ha effetto senzaetà 37 MANGIARSANO CURIOSITÀ La parola amaranto deriva dal greco, si- gnifica “fiore eterno”. E’ dal colore dei suoi soffici fiori che deriva il colore “amaranto”. L’uso dell’amaranto è da far risalire agli Atzechi, gli Inca e i Maya. Si tratta di piante rustiche con la capacità di crescere in terreni poveri o in condizioni sfavorevoli come l’aridità, l’alta salinità e l’elevata esposizione solare. In Perù i fiori vengono utilizzati come rimedio naturale per il mal di denti e la febbre. Il colorante rosso che viene estratto viene utilizzato per i cosmetici. In Ecuador i fiori bolliti vengono aggiunti al rum per distillare un tonico utilizzato per purificare il sangue. La radice matura può essere cucinata e si ottiene un prodotto con qualità simili al latte e proprietà alcaline. I semi di amaranto si prestano per preparare diversi piatti salati come insalate, zuppe, polpette ma è molto utilizzato anche nelle ricette di dolci, soprattutto soffiato. sullo stato infiammatorio. Le foglie contengono più calcio ferro e fosforo degli spinaci. Come dagli altri semi, anche dall’amaranto si ottiene un olio che ha notevoli proprietà utili per il benessere dell’ organismo. Proteico e ricco di amminoacidi essenziali, è un ottimo antiossidante, è utilizzato anche come antitumorale. Le sue foglie vengono usate come antianemico. L’olio può essere utilizzato per usi alimentari e cosmetici viste le sue pro- prietà emollienti e antiossidanti. Per l’ alto contenuto di acido oleico, acido linoleico, squalene, tocoferoli e vitamina E si avvicina alla composizione dei lipidi dell’epidermide. Lo squalene è un idrocarburo che si trova naturalmente nell’organismo, precursore degli steroidi e costituente fondamentale del sebo protettivo del nostro derma. Questa sostanza si trova in abbondanza nell’olio di fegato di squalo. Polpette di amaranto COME CUCINARE L’AMARANTO I semi possono essere cotti in acqua o brodo vegetale, dopo averli risciacquati sotto l’acqua corrente. Per lessare l’amaranto, portare a bollore una parte di acqua o il brodo, dopodiché versare i semi di amaranto e farli cuocere per circa 30 minuti. Spegnere il fuoco e lasciar riposare l’amaranto per una decina di minuti prima di utilizzarlo nella preparazione di insalate o polpette. Per le zuppe, far cuocere l’amaranto insieme ai legumi e alle verdure: si possono unire anche riso o altri cereali.L’amaranto soffiato si prepara invece versando i semi in una padella antiaderente senza aggiungere grassi: in pochi minuti scoppietteranno come pop corn. 38 senzaetà Insalata di verdure e amaranto 300 g di semi di amaranto bolliti, 200 g di asparagi, 200 g di fagiolini, 2 patate di medie dimensioni, uno spicchio di aglio,sale, olio Preparazione: pulire e tagliare gli asparagi e i fagiolini in tocchetti di circa due centimetri; pelare le patate e ricavarne dei dadini. Far cuocere le verdure a vapore per 15/20 minuti, poi saltarla per pochi minuti in padella con un filo di olio e uno spicchio d’aglio. Far raffreddare le verdure poi unirle ai semi di amaranto precedentemente bolliti. Condire con olio e sale. 200 g di lenticchie rosse, 100 g di amaranto, un cucchiaio di prezzemolo fresco tritato, una cipolla tritata finemente, 2 cucchiai di semi di lino, 4 cucchiai di lievito, pangrattato,olio per friggere, sale, pepe Preparazione:macinare i semi di lino e sistemarli in un bicchiere con tre cucchiai di acqua e lasciarli da parte. In una pentola sistemare le lenticchie e l’amaranto, coprire con acqua e far cuocere per quindici minuti; a cottura ultimata scolare con cura per eliminare tutta l’acqua. Mescolare tutti gli ingredienti (escluso l’olio) in una ciotola e aggiungere pangrattato finché l’impasto risulterà asciutto e sarà facile creare delle polpette. Dopo aver realizzato le polpette, friggere in olio vegetale caldo rigirandole dopo un paio di minuti. CARATTERISTICHE & BENEFICI Semi: 371 Kcal per 100g. Ricchi di proteine, ferro, fibre e omega-3 Foglie: 23 Kcal per 100g. Contengono vitamine e Sali minerali Olio: 899 Kcal per 100g.Ricco di grassi insaturi, ferro e vitamine A,E,K I benefici per la salute attribuiti alla pianta sono diversi, studi scientifici hanno dimostrato che con le sue straordinarie proprietà medicinali l’amaranto stimola positivamente il sistema immunitario, ha un’azione anti diabetica grazie all’anibizione dell’attività enzimatica dell’alfa amilasi e dell’alfa glicosidasi, rallentando la digestione dell’amido e il rilascio di glucosio nel sangue. Tra i metodi di lavorazione tradizionali, la tostatura dei cereali e la cottura delle verdure sono i più idonei a preservare il contenuto di tannini e delle loro proprietà funzionali. Gli antiossidanti invece impediscono la formazione di radicali liberi contribuendo a frenare lo stress ossidativo e fornendo protezione da malattie croniche. Ciò è particolarmente importante per gli sportivi che sono più esposti ai danni da stress ossidativo. L’olio di amaranto migliora il metabolismo aerobico e la variabilità della frequenza cardiaca, con un aumento della produzione endogena di ossigeno e la valorizzazione della funzione cardio respiratoria. L’amaranto ha un’azione benefica sulle malattie coronariche e sull’ipertensione. Studi scientifici dimostrano che il consumo di circa 18 ml di olio al giorno ha un’azione benefica sulla presentazione clinica della malattia coronica, dell’ipertensione e contribuisce a un aumento della concentrazione di acidi grassi polinsaturi omega-3 nel sangue. L’olio di pesce contiene acido EPA e DHA ed è molto efficace nel ridurre i livelli di trigliceridi e la pressione del sangue. L’olio di amaranto ha un gusto decisamente più gradevole e ha effetti analoghi, migliorando anche la composizione lipidica delle membrane dei globuli rossi del sangue. L’olio di amaranto si trova sempre più spesso tra gli ingredienti di vari cosmetici, soprattutto di composizione naturale. Come l’olio di argan e l’olio di mandorle è ottimo anche da usare puro direttamente sulla pelle aumentando così il suo straordinario potere elasticizzante, idratante e antiossidante, rende la pelle più elastica riducendo le rughe. Inoltre protegge contro gli effetti dannosi dei radicali liberi e ne supporta la rigenerazione. Il suo utilizzo ne migliora la resistenza, proteggendola dai raggi UVA. Studi scientifici propongono l’uso dell’estratto di Amaranto come antifungineo naturale. Sformatini di amaranto con noci e uvetta 280/300 g di amaranto, 600 ml di acqua,1 tazza di uvetta,1 tazza di gherigli di noci tritati grossolanamente,1 tazza di cime di rapa tritate,sesamo per guarnire,olio q.b.,sale Per ogni parte di amaranto – una dose personale si aggira attorno ai 70 grammi – servono due parti di acqua. Per 4 persone, prendete 280 grammi circa di amaranto, metterlo a freddo in una pentola, in 600 millilitri di acqua e far bollire, dopo aver aggiunto il sale, per circa 40 minuti (in pentola tradizionale), fino a quando l’acqua sarà evaporata. A cottura avvenuta, scolare e far raffreddare. In una padella versare un filo d’olio, le noci tritate grossolanamente. Una volta dorate le noci, aggiungere cime di rapa e noci, allungando con un po’ di acqua e un minimo pizzico di sale.Dopo una breve cottura (dai 3 ai 5 minuti), aggiungere il contenuto della padella all’amaranto ancora in pentola e mettere l’insieme sul fuoco giusto il tempo di amalgamare il tutto.Ungere di olio gli stampini, dove si verserà il composto. Capovolgerli e servire gli sformatini in un piatto, decorandoli poi con una pioggia di semi di sesamo. Biscotti di amaranto e cioccolato Ingredienti:100 g di farina, 60 g di nocciole,70 g di zucchero di canna,100 g di gocce di cioccolato fondente,70 g di amaranto scoppiato,100 ml di vino bianco,1 cucchiaino di zenzero in polvere,1 cucchiaio di olio di semi di mais,1 cucchiaino di bicarbonato Versare l’amaranto in una padella antiaderente a bordo basso già calda e senza olio. Lasciarli “scoppiare” come se fossero dei normali pop corn per non più di un minuto, poi passarli a setaccio per fare cadere quelli non scoppiati. Ripetere la procedura fino a quando non si ottengono 70 g di amaranto scoppiato. Mettete le nocciole nel mixer/ frullatore per ricavarne una farina grosso- lana. A questa aggiungere, in una ciotola, la farina, lo zucchero di canna, la gocce di cioccolato, il bicarbonato, lo zenzero e l’amaranto scoppiato. Amalgamare il tutto e continuare a miscelare aggiungendo l’olio di semi di mais e – gradatamente – il vino bianco. Si otterrà un composto difficilmente lavorabile: metteterlo in frigorifero per 30/45 minuti e si solidificherà abbastanza per essere modellato. Ricavare delle palline e schiacciarle su una teglia da forno, precedentemente coperta con carta forno. Cuocere i cookies ricavati per 12/15 minuti in forno, a 180 gradi. senzaetà 39 GRAFOLOGIA Prosegue la collaborazione con la dott.ssa Pancalletti, grafologa, cui è possibile sottoporre domande e testi da analizzare. La scrittura appartiene ad un lato della personalità che svela molto di sé e ci fa conoscere dentro. Dott.ssa Cinzia Pancalletti Consulente grafologo La mia firma è sempre diversa: sarò normale? “Firmo sempre in maniera diversa, è normale?” Questa è una tra le domande più frequenti che mi sono state poste nel corso degli anni, peraltro con una sorta di larvata preoccupazione: “Ma sarò normale?” e “Quanto è grave?”: Le variazioni nella scrittura dipendono da diversi fattori sia tecnici sia emotivi. I primi sono relativi al piano di scrittura, alla scelta della penna, alla postura. Provate a scrivere sulle ginocchia o in un treno in movimento e il prodotto grafico che ne risulta sarà tremolante e segmentato; per quel che concerne i fattori emotivi, il discorso è un po’ più complesso: la grafia risente fortemente del nostro stato d’animo, a volte può bastare un semplice pensiero sia esso positivo o non positivo per far sì che la scrittura cambi, ma attenzione, cambia solo l’aspetto formale, quello esteriore: la struttura rimane sempre la stessa. Potremmo equiparare tali cambiamenti della grafia ai vestiti che indossiamo. Li cambiamo più o meno frequentemente ma il nostro scheletro, la struttura corporea, colore degli occhi, capelli (vale a dire tutto ciò che ci identifica e diversifica da ogni altro individuo) rimangono invariati. Noi nasciamo inoltre con una natura temperamentale ben precisa a cui si aggiungono caratteristiche che apportano elementi importanti alla nostra individualità. Tutto questo complesso, come individuò il caposcuola della Grafologia italiana, padre Girolamo Moretti, ci rende esseri unici, indi- 40 senzaetà La grafia è fattore anche comportamentale: evolve con la nostra personalità, subisce i fattori emotivi del momento [email protected] viduali e irripetibili. E’ pure vero che la grafia varia man mano che cresciamo, evolve (o involve) come noi evolviamo, segue i cambiamenti della nostra personalità. La grafia inoltre è un’espressione a senso biunivoco del nostro percorso vitale, da un lato noi trasferiamo nella scrittura ciò che siamo, dall’altro lato scrivendo possiamo far ritornare al nostro cervello messaggi finalizzati a correggere o quanto meno migliorare schemi che non sono per noi vantaggiosi. Pertanto le variazioni nella grafia sono relativamente normali in riferimento alla motivazione che le fa scaturire. Queste sono variazioni della grafia naturali, quantomeno non volontarie, mentre esistono variazioni artificiose ma questa è tutt’altra storia e magari ne parliamo in un altro numero. LIBRI Pubblicata la raccolta di tavole anatomiche di Mirco Tangherlini, fra arte e divulgazione scientifica 42 senzaetà di Luca Guazzati Quel disegno (scientifico) che guarisce D alle pagine del Corriere della Sera ad una raccolta illustrata sulle più importanti patologie umane. È il percorso fatto dall’illustratore di Ancona Mirco Tangherlini, protagonista della nuova enciclopedia medica illustrata pubblicata dalla casa editrice Rizzoli. Le tavole disegnate da Mirco Tangherlini e da anni pubblicate su Corriere Salute, inserto domenicale del Corriere della Sera, sono infatti state raccolte in un prestigioso volume di oltre 280 pagine dal titolo Mi Spieghi Dottore che approfondisce, con un linguaggio visivo di grande efficacia, sintomi, cure, rimedi per le principali patologie cui siamo affetti. Un lavoro impegnativo quello di Tangherlini, che da Ancona dove ha il suo quartier generale, ha spiccato il volo tanti anni fa per approdare non solo sulle pagine del Corrierone ma anche su quelle di Panorama, Repubblica, Wired e addirittura la prestigiosa rivista statunitense Nature. Sulle recensioni del libro, disponibile in tutte le librerie e online su Feltrinelli e Ibs, si legge “Un percorso avvincente che ci insegna che con l’impegno si arriva a capire qualsiasi cosa” (Luigi Ripamonti) e ancora: “ Un modello di divulgazione medico scientifico efficace e un esempio di giornalismo di servizio” (Umberto Veronesi). Le illustrazioni trattano tutti gli apparati del corpo umano e le relative patologie: dell’ap- parato cardiocircolatorio, digerente, respiratorio, urinario, pelle e annessi cutanei, ossa e muscoli, patologie varie. Dall’anemia all’appendicite, dal reflusso gastrico alla cataratta, a strabismo, psoriasi, acne, calcoli, allergie e sinusite… Da segnalare che dietro al lavoro di un illustratore grafico, in tal caso nel campo medico anatomico, c’è sempre un team ben affiatato come solo una grande redazione può dare. Illuminante il riferimento alla “bussola” fatto da Umberto Veronesi nella prefazione del libro: “Chi naviga in rete in cerca di salute, ha bisogno di una bussola”. Ecco, proprio il lavoro di Tangherlini assomiglia più ad una bussola per la salute, un codice decifrato in ambito informativo: in altre parole, una mappa del nostro corpo che mostra ciò che non funziona e che può essere “riparato”. Di più: mostra proprio come si può “riparare”. In campo medico, il linguaggio semplice è tutto: una comunicazione che fa capire bene come guarire da una malattia, è dunque al tempo stesso un servizio alla comunità, un’opera tutt’altro che semplice che integra la capacità di comunicare alla destrezza giornalistica, all’abilità artistica del disegnatore. Doti rare da trovare tutte insieme. Infine, dal libro edito da Rizzoli-Corriere della Sera, nasce l’idea di organizzare una mostra, dove le tavole di Tangherlini saranno vere opere d’arte. Sì, proprio così: sono anche belle a vedersi! senzaetà 43 L’OPINIONE LISTE D’ATTESA: IL 41% DEGLI ITALIANI RINUNCIA ALLE CURE Lo rileva il Censis nel “Bilancio per la sostenibilità del welfare italiano” U na popolazione che invecchia sempre più, con oltre 3 milioni di non autosufficienti. Lunghe liste di attesa nella sanità pubblica e costi proibitivi in quella privata: per questo quasi una famiglia su due rinuncia alle cure. Nel 41,7% dei nuclei familiari, infatti, almeno una persona in un anno ha dovuto fare a meno di una prestazione sanitaria. Sono alcuni dei dati che emergono dal Bilancio di sostenibilità del Welfare italiano del Censis e dalle ricerche delle associazioni dei consumatori realizzate per il forum Ania-consumatori. Per la non autosufficienza è registrata una spesa annua per le famiglie di circa 10 miliardi di Euro: il 78% dei cittadini è favorevole a un’assicurazione per affrontare questo problema, mentre il 53,6% dichiara che la copertura dello stato sociale si è ridotta. I cittadini, inoltre, pagano di tasca propria il 18% della spesa sanitaria totale: oltre 500 euro pro-capite all’anno, mentre nell’ultimo anno. Al 32,6% degli italiani è capitato di pagare prestazioni sanitarie o di Welfare ‘in nero’. Questo dato nel Meridione sale al 41%. “Questo è il risultato di anni di definanziamento del Sistema sanitario nazionale. Si assiste a uno smantellamento della Sanità pubblica - spiega Pina Onotri, segretario generale Smi-Sindacato medici italiani -. Il sistema non ha più finanziamenti pubblici, ma non è neanche capace di autofinanziarsi. Anche chi è disposto a pagare per una visita, viste le liste di attesa, alla fine si rivolge alle strutture private. Nel 2015 c’è stato un taglio di ulteriori due miliardi e 350 milioni di euro 44 senzaetà rispetto all’anno precedente. I cittadini hanno pagato 33 miliardi di euro di tasca propria, con un incremento di 1 miliardo rispetto al 2014”. Fra i problemi sul tavolo c’è anche quello del blocco del turn over. “I medici che vanno in pensione non vengono sostituti e il lavoro è sempre più precario. Tutto questo porta a una discontinuità nelle cure”, conclude Onotri. Gli italiani sono alle prese con un sistema di Welfare che da generatore di sicurezza sociale, è diventato fonte di ansia e preoccupazione e non risponde più alle esigenze dei cittadini. Mentre aumenta l’incertezza sul futuro delle pensioni, per ogni nucleo familiare diventa sempre più difficile gestire le spese sanitarie e quelle determinate dalla non autosufficienza di un proprio congiunto. “Non c’è da meravigliarsi. Già l’Istat ha certificato l’esistenza del 10% della popolazione che non accede alle cure per motivi economici e il rischio di impoverimento delle famiglie per eventi sanitari. La sopravvivenza della sanità pubblica non è più scontata perché il continuo taglio ai finanziamenti comporta una riduzione della quantità e qualità delle prestazioni erogate - aggiunge Costantino Troise, segretario di Anaao-Assomed, l’associazione dei medici dirigenti -. La stessa spesa per il ticket è arrivata a 3 miliardi di euro, cresciuta soprattutto nelle regioni del Sud, costituendo un ulteriore ostacolo all’accesso al sistema delle cure”. Mario Becchetti DALLA PARTE DEL CITTADINO a cura di Lino Rignanese Barista, un lavoro usurante Diritti e opportunità per chi fa mestieri pesanti, notturni e continuativi L a rubrica “Dalla parte del cittadino” torna ad occuparsi dei lavori usuranti a grande richiesta dei lettori stessi. Non tanto perché in tempi di crisi non si vede l’ora di riconoscere almeno i diritti del lavoratore a rischio. Quanto perché – ed è un segnale piuttosto triste – oltre il danno la beffa: non solo la legislazione riconosce ad oggi solamente qualche caso professionale, oltre a quelli arcinoti, ma per il resto vige una confusione e pletora di aggiornamenti, leggine e aggiustamenti legislativi che cambiano ad ogni spirar di vento e lasciano il cittadino in balia di se stesso. E neppure i sindacati e i vari Caf spesso ci capiscono qualcosa. Vediamo allora di ricapitolare le principali novità della legge sul Lavoro usurante dopo l’entrata in vigore e operativa del Jobs act e che cosa bisogna fare nel caso si faccia un 46 senzaetà mestiere a rischio, per vedersi riconosciuti i propri diritti. Nel settore della ristorazione si ritorna al passato: baristi, cuochi, pizzaioli, camerieri e maitre di sala, oltre ai panettieri che fanno per tradizione lavoro notturno, rientrano di nuovo nel Lavoro usurante. Invece questi fino a ieri non trovavano riconoscimento e si doveva decidere caso ASSEGNO SOCIALE I pensionati che hanno diritto ad avere una pensione di vecchiaia (limite di età) possono anche avere diritto all’assegno sociale nel caso che la pensione non sia superiore ad un importo annuo di 5.654 euro. per caso, dove faceva la differenza il tipo di contratto con il datore di lavoro. Le normative europee recepite nel corso del 2015 e anche le disposizioni del governo più recenti ad integrazione del Jobs act infatti stabiliscono l’obbligo della trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato per i lavori usuranti dopo 18 mesi anziché tre anni di contratto. Ma solo di recente è stata finalmente resa operativa e riconosciuta tale aggregazione di settore per gli esercenti e lavoratori nel campo della ristorazione in genere. Si applica cioè alla presumibile condizione di orario notturno la causale della “continuità”. L’apprendista di tale settore ha diritto pure sia ai contributi che al riconoscimento di status di lavoratore di mestiere usurante. Il lavoratore che esercita il suo mestiere di notte ha diritto ad uno sconto di mesi anche per andare in pensione, come risulta dalle norme che regolano il Lavoro usurante. CI PRENDIAMO CURA ANCHE DEL TUO SORRISO Centro Odontoiatrico. La qualità e la sicurezza del Santo Stefano con attenzione al prezzo, preventivi di spesa chiari e possibilità di pagamenti rateali. Per informazioni e prenotazioni c/o Centro Diagnostico e Specialistico S.Stefano, via Aprutina 194 - Porto Potenza Picena (MC) ABBONATI! in regalo l’Agenda della Salute 2016 6 numeri Agenda della Salute 2016 E’ in pubblicazione l’AGENDA della SALUTE Edizione 2016. Un’informazione chiara e semplice su ciò che concerne i servizi sociosanitari locali e nazionali: sapere a chi rivolgersi e dove andare, spesso, è per tutte le famiglie un bisogno primario di sicurezza e serenità. Un importante valore aggiunto dell’Agenda è che nelle pagine iniziali è possibile annotare oltre ai dati individuali e a quelli della propria famiglia anche un promemoria per ricordare: il gruppo sanguigno proprio e quello di figli e nipoti, le ultime visite mediche effettuate presso il medico curante o strutture esterne; analisi, radiografie, tac e risonanze magnetiche, indirizzi utili, pillole da prendere, diagnosi e terapie… a soli €20 AGENDA DELLA SALUTE 2016 € 5,90 ABBONAMENTO + AGENDA 2016 € 20,00 DIRETTAMENTE A CASA TUA FAI IL VERSAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO, intestato a Pixel, Banca Unicredit - IBAN IT49 K 02008 02623 000010378615 invia la ricevuta via mail [email protected] allo Tel. 071.2861423 o in busta chiusa all’indirizzo: REDAZIONE SENZAETA’ - Via Caduti del Lavori, 12 - 60131 ANCONA www.senzaeta.it [email protected] EDITORE PIXEL REDAZIONI ANCONA - via Caduti del Lavoro, 12 -Tel. 071.2861423 ROMA - via F. Corridoni,13 NAPOLI, corso Umberto I, 221 Direttore responsabile Luca Guazzati - [email protected] Hanno collaborato Mario Becchetti, Julian Burnett, Nico Coppari, Giacomo Cucchieri Nicoletta Di Benedetto, Riccardo Fraternali, La Rovere Maria Chiara, Gianni Moreschi, Valentina Muzzi, Davide Pazzaglia, Piero Romano, Nicolò Scocchera, Elisa Scoccia, Mauro Zezza. Grafica studio PIXEL Comitato scientifico avv. Giovanni Conti, legale, prof.ssa Marieli Ruini, antropologa, Un. La Sapienza, dott. Rosario Altieri, Presidente AGCI dott. Alberto Busilacchi, ortopedico prof. Manuela Rodriquez, Dip. di Farmacia, Università di Salerno Stampa TECNOPRINT s.r.l. Ancona Reg.Trib.Ancona n. 12 del 27/06/2003 POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona Area Sanità amministratore di sistema / infermieristica legale e forense management di I e II livello / posturologia / area critica formazione e tutorato / radioprotezione / ecografia napoli / via medina 5 / +39 081 188 939 02 [email protected] / www.unipegasosanita.it