Interventi a sostegno della biodiversità zootecnica siciliana
Transcript
Interventi a sostegno della biodiversità zootecnica siciliana
1.0 Introduzione La Commissione dell’Unione Europea (UE) ha messo a punto un piano d'azione finalizzato a preservare la biodiversità e ad arrestare la perdita di biodiversità sia all'interno delle frontiere dell'Unione europea (UE) che sul piano internazionale. In effetti urge arrestare le minacce agli ecosistemi onde tutelare il destino della natura sia per il suo valore intrinseco (valore ricreativo e culturale) che per i servizi che essa ci offre (servizi ecosistemici). Tali servizi sono essenziali ai fini della competitività, della crescita e dell'occupazione nonché del miglioramento delle condizioni di vita a livello mondiale. Questo piano d'azione fissa dieci obiettivi prioritari d'azione ripartiti in base a quattro settori politici (biodiversità nell'UE, biodiversità nel mondo, biodiversità e cambiamento climatico, base di conoscenze). Esso definisce inoltre quattro grandi misure di sostegno (finanziamento, processo decisionale, istituzione di partenariati e istruzione, sensibilizzazione e partecipazione dei cittadini) nonché le azioni di monitoraggio, di valutazione e di riesame. Il piano d'azione si rivolge sia all'UE sia agli Stati membri. Le misure del caso dovranno essere adottate entro il 2010 e continueranno ad essere applicate anche oltre questa data. 1.1 La biodiversità nell'Unione Europea Il piano di azione prevede la salvaguardia degli habitat e delle specie più importanti dell'Unione europea. La realizzazione di tale obiettivo passa attraverso un'attuazione rafforzata di Natura 2000 (designazione e gestione dei siti protetti, coerenza e connettività della rete), attraverso il recupero delle specie più minacciate e, infine, attraverso misure di protezione nelle regioni ultraperiferiche. La protezione sostenibile della biodiversità trascende Natura 2000 e le specie minacciate. È per questa ragione che il piano d'azione prevede la salvaguardia e il ripristino della biodiversità e dei servizi ecosistemici nel contesto rurale dell'UE non protetto in maniera specifica. Si tratta, segnatamente, di utilizzare al meglio le disposizioni della politica 1 agricola comune (PAC) con l'obiettivo di salvaguardare i terreni agricoli che presentano un elevato valore naturale e le foreste. Nella stessa prospettiva, il piano d'azione prevede la salvaguardia e il ripristino della biodiversità e dei servizi ecosistemici nell'ambiente marino dell'UE non protetto. Si tratta di ripristinare gli stock ittici, di ridurre gli effetti sulle specie non bersaglio e sugli habitat marini, segnatamente nell'ambito della politica comune della pesca (PCP). Rafforzare la compatibilità dello sviluppo regionale e territoriale con la biodiversità nell'UE è un altro obiettivo prioritario del piano d'azione, il raggiungimento di tale obiettivo è possibile, in particolare, attraverso una migliore pianificazione a livello nazionale, regionale e locale, che tenga in maggiore considerazione la biodiversità (valutazioni ambientali, progetti finanziati dai fondi comunitari, partenariati fra i responsabili della pianificazione e dello sviluppo). Un altro obiettivo del piano d'azione consiste nel ridurre sensibilmente l'impatto delle specie esotiche invasive e dei genotipi esotici sulla biodiversità nell'Unione europea. A tal fine sarebbe opportuno formulare una strategia globale in materia, accompagnata da azioni specifiche, compreso un sistema di allarme rapido. 1.2 L'UE e la biodiversità nel mondo Per rafforzare sensibilmente l'efficacia della governance internazionale per la biodiversità e i servizi ecosistemici, il piano d'azione suggerisce di concentrarsi su un'attuazione potenziata della Convenzione sulla Diversità Biologica e degli accordi connessi. Il piano d'azione prevede, inoltre, di potenziare notevolmente il sostegno alla biodiversità e ai servizi ecosistemici nell'ambito dell'assistenza esterna dell'UE sul piano finanziario e nei programmi settoriali e geografici. È d'altronde urgente ridurre drasticamente l'impatto degli scambi internazionali sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici su scala planetaria, soprattutto per limitare la deforestazione tropicale. 2 Occorre garantire maggiore coerenza fra questi tre settori: governance, commercio e cooperazione allo sviluppo. È inoltre assolutamente necessario adottare misure nei paesi e nei territori d'oltre mare degli Stati membri onde garantire la credibilità dell'operato europeo. 1.3 Biodiversità e cambiamento climatico Il piano d'azione fa risaltare il potenziale contributo della biodiversità per limitare le emissioni di gas serra nell'atmosfera, grazie al meccanismo di cattura del carbonio. Anche l'impatto del cambiamento climatico sulla biodiversità è messo in evidenza; è per questo che il piano d'azione insiste sulla limitazione delle emissioni di gas serra onde ridurre future pressioni sulla biodiversità. Il piano prevede, altresì, di sostenere l'adattamento della biodiversità ai cambiamenti climatici, garantendo la coerenza della rete Natura 2000 e riducendo al minimo tutti i danni potenziali che potrebbero derivare alla biodiversità dalle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici. 1.4 La base di conoscenze Nel suo piano d'azione, la Commissione ritiene indispensabile potenziare in maniera sostanziale la base di conoscenze per la conservazione e l'uso sostenibile della biodiversità, all'interno dell'UE e nel mondo. Ciò richiede, in particolare, il rafforzamento dello spazio europeo della ricerca, delle infrastrutture di ricerca, della comunicazione e dell'interoperabilità dei dati nonché la raccolta di pareri scientifici indipendenti e dei dettami della scienza in modo da informare i responsabili politici. A tal proposito, la Commissione prevede di istituire un meccanismo che permetta di raccogliere facilmente i pareri degli esperti in materia. 3 1.5 Un quadro efficace di sostegno al piano d'azione Per garantire la realizzazione degli obiettivi previsti nel piano d'azione, la Commissione ha individuato quattro grandi misure di sostegno da applicare: • garantire un finanziamento adeguato attraverso gli strumenti comunitari disponibili ed entro i limiti delle prospettive finanziarie 2007-2013; • rafforzare il processo decisionale dell'UE, in particolare migliorando il coordinamento e la complementarità fra gli interventi della Comunità, quelli degli Stati membri e quelli delle Regioni tenendo in debito conto la biodiversità ed i costi ambientali; • istituire partnerhip fra governi, settore finanziario, settore dell'istruzione e settore privato (compresi i proprietari di terreni e gli addetti alla conservazione); • 1.6 migliorare l'istruzione, la sensibilizzazione e la partecipazione del pubblico. La visione a lungo termine della biodiversità Al di là degli obiettivi per il 2010 fissati dal piano d'azione, la Commissione propone un dibattito su una visione a più lungo termine per la biodiversità in quanto cornice per le politiche comunitarie. In base a questo approccio, si dovrebbe riconoscere l'interdipendenza dell'uomo con la natura nell'elaborazione e nell'applicazione delle politiche comunitarie come pure la necessità di un nuovo equilibrio fra sviluppo economico e sociale e conservazione dell'ambiente naturale. 1.7 La necessità di proteggere la biodiversità La biodiversità deve essere protetta per due tipi di motivi: • il suo valore intrinseco: oltre ad essere fonte di piacere e di ispirazione, la natura ci fornisce lo spunto per numerose attività ricreative, turistiche e culturali; 4 • i servizi ecosistemici che offre: la natura ci procura gli elementi necessari alla nostra vita e al nostro benessere (nutrimento, medicinali, acqua, aria, ecc.). C'è un limite al grado in cui l'ingegno umano e la tecnologia possono sostituirsi a tale sistema naturale di supporto alla vita. La Commissione sottolinea i tassi allarmanti di degrado degli habitat e di estinzione delle specie. Essa individua le minacce gravanti sulla biodiversità nei seguenti fattori: • il cambiamento dell'utilizzo del suolo che comporta la frammentazione, il degrado e la distruzione degli habitat. Questa modifica di utilizzo del suolo è a sua volta dovuta principalmente alla crescita demografica e all'aumento dei consumi pro capite (due fattori destinati ad intensificarsi in futuro esercitando ancora maggiori pressioni sull'ambiente); • il cambiamento climatico, che distrugge alcuni habitat e taluni organismi, perturba i cicli riproduttivi, costringe le specie migratorie a spostarsi verso nuovi territori; • le altre pressioni significative sono l'eccessivo sfruttamento delle risorse biologiche, la diffusione di specie esotiche invasive, l'inquinamento degli ambienti naturali e degli habitat, la mondializzazione - che accresce la pressione causata dal commercio - e la cattiva governance (incapacità di riconoscere il valore economico del capitale naturale e dei servizi ecosistemici). La conservazione della biodiversità costituisce un obiettivo fondamentale della strategia per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, l'UE ha già adottato misure relative alla biodiversità: • nella politica comunitaria dell'ambiente: la strategia e i piani d'azione comunitari a favore della diversità biologica costituiscono il quadro generale dell'azione a favore della biodiversità. Del resto, le direttive «uccelli selvatici» e «habitat» creano la rete « Natura 2000 » che intende tutelare gli habitat e le specie. Altre disposizioni ad hoc si concentrano sulla tutela delle specie della flora e della fauna selvatiche; • nelle altre politiche interne dell'UE: la biodiversità è un fattore tenuto in debita considerazione nell'ambito della politica agricola, della politica regionale e della politica della pesca; • nella politica esterna dell'UE: la Comunità e gli Stati membri prendono parte a numerose convenzioni internazionali che affrontano il tema della biodiversità; occorre tuttavia potenziare l'applicazione di tali convenzioni. La Commissione evidenzia altresì la 5 necessità di aumentare i finanziamenti destinati a progetti di sviluppo relativi alla biodiversità e di integrare le questioni relative alla biodiversità nei progetti di aiuto a favore dei paesi terzi. Gli obiettivi e le misure di sostegno definiti nel piano d'azione poggiano su un'ampia consultazione degli esperti e del grande pubblico. (http://europa.eu) 6 2.0 Ridurre la perdita di biodiversità: strumenti e azioni nei PSR 2007-2013 La programmazione Regionale nell'ambito dello Sviluppo rurale 2007-2013 prevede, all'interno della misura 214 “Pagamenti Agroambientali”, specifiche azioni per la conservazione della biodiversità animale e vegetale. Le più importanti iniziative a livello regionale sul tema della tutela della biodiversità agraria vegetale e animale sono state sostenute e attuate attraverso il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 e attualmente attraverso il PSR 2007-2013. La scorsa programmazione, per quanto riguarda la biodiversità vegetale, prevedeva aiuti per quegli agricoltori che assumevano un impegno quinquennale per coltivare e allevare in azienda varietà locali iscritte nell'elenco del PSR regionale. Le azioni per la tutela della biodiversità animale rientravano nelle misure agroambientali e in modo particolare riguardavano l'allevamento di razze locali a rischio di estinzione, con il finanziamento del mantenimento, in cambio di un impegno quinquennale da parte dell'allevatore, dei capi elencati, appartenenti alle varie razze a rischio di estinzione. La programmazione Regionale nell'ambito dello Sviluppo rurale 2007-2013 prevede, all'interno della misura 214 "Pagamenti Agroambientali", specifiche azioni per la conservazione della biodiversità animale e vegetale. Tra queste: a) Allevamento di razze animali locali in via di estinzione. L'azione prevede aiuti a favore: • degli allevatori che si impegnano "in situ" ad allevare in purezza i capi per il numero di UBA per il quale è stato riconosciuto l'aiuto e attuare, se richiesto, un programma di accoppiamento per il miglioramento genetico dell'allevamento. Le specie animali dovranno essere allevate per il quinquennio di impegno e dovrà essere mantenuta una consistenza minima dell'allevamento, con riferimento agli animali minacciati; oltre che iscrivere i nuovi nati al corrispondente Libro Genealogico o Registro Anagrafico. • degli Enti e gli Istituti di sperimentazione e ricerca pubblici e privati sulla base di indicazioni operative e di linee di intervento definite dalla regione per le attività di 7 realizzazione di banche dei materiali riproduttivi; definizione di idonee strategie di salvaguardia delle popolazioni a maggiore rischio di estinzione; individuazione delle più idonee tecniche di allevamento dei tipi genetici autoctoni (TGA); altre azioni mirate, concertate e di accompagnamento all'identificazione, conservazione e tutela del patrimonio genetico zootecnico autoctono. b) Coltivazione di varietà locali autoctone in via di estinzione. L'azione prevede aiuti a favore: • degli imprenditori che si impegnano "in situ" a coltivare e conservare gli ecotipi locali elencati nel piano di sviluppo rurale (PSR) o a moltiplicare le varietà locali secondo un apposito disciplinare; • degli Enti ed Istituti di ricerca, pubblici e privati, per attività di conservazione "in situ" ed "ex situ" di materiale genetico. Le Regioni e Province Autonome dotate di una legge in materia di tutela delle biodiversità agraria che hanno attivato il relativo registro o repertorio regionale nel proprio PSR, fanno esplicito riferimento ad esso per indicare le razze e le varietà locali oggetto di intervento. Inoltre alcune Regioni e Province Autonome (Marche, Toscana, Lazio, Liguria) hanno previsto di utilizzare il finanziamento PSR 2007-2013 per attivare le molteplici azioni previste dalla propria legge regionale (caratterizzazione, coltivatori custodi, banche del germoplasma, ecc.). Il contributo dello sviluppo rurale a favore della biodiversità: si è avuto nel PSR 2000-2006 e si ha nel PSR 2007-2013: • Nel periodo 2000-2006, in Italia le politiche di sviluppo rurale sono state attuate attraverso 50 diversi programmi operativi, riconducibili a tre forme di intervento: 21 Piani di sviluppo rurale (PSR), 7 Programmi operativi regionali (Por), per le sole Regioni appartenenti all'Obiettivo 1, 21 Programmi Leader+ ed un Programma relativo alla Rete Leader+. Attraverso i PSR, i Por e i Leader+, nel periodo 20002006 sono stati erogati quasi 13 miliardi di euro di cui oltre 9 miliardi attraverso i PSR, poco più di 3.miliardi attraverso i Por e circa 490 milioni di euro attraverso i Leader. Un terzo circa di questi fondi, quasi 4 miliardi, sono stati destinati al sostegno delle misure a basso impatto ambientale, a salvaguardia della 8 biodiversità e del paesaggio (agroambiente), 628,1 milioni di euro (4,9%) al sostegno delle indennità compensative in favore delle aree svantaggiate, 572,8 milioni di euro (4,5%) ad interventi in favore sella silvicoltura naturalistica o protezionistica, 460, 6 milioni di euro (3,6%) ad interventi di gestione sostenibile delle risorse idriche e 92,1 milioni di euro, (0,7%), al sostegno di interventi volti in maniera specifica alla tutela ambientale. • Nella programmazione 2007-2013, il Piano Strategico Nazionale (PSN) individua in modo chiaro gli ambiti di intervento considerati più significativi per la strategia nazionale assegnando oltre il 40% delle risorse disponibili a interventi direttamente riconducibili al settore ambientale, al cui interno la protezione della biodiversità del quale assume un'importanza fondamentale. A tale finalità, saranno infatti destinati più di 7 miliardi di euro in termini di risorse pubbliche, rispetto ai 16,7 miliardi di euro complessivamente disponibili. Nell'ambito dello Sviluppo Rurale, a seguito dell'emanazione del Reg. CE 2005/1698, art. 39, comma 5, e del Reg. CE 2006/1974, art. 28, le Regioni e le Province Autonome si sono attivate per la protezione delle razze e delle varietà locali a rischio di estinzione. Nella Misura 214 dei Piani di sviluppo rurale denominata "Pagamenti Agroambientali" sono previste specifiche azioni per la conservazione della biodiversità animale e vegetale. Diciannove tra Regioni e Province autonome hanno previsto all'interno di questa misura almeno un intervento per la salvaguardia del patrimonio di razze animali e varietà vegetali autoctone minacciate di abbandono e di erosione genetica. Il sostegno per la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura è stato inserito in 13 PSR. L'azione relativa all'allevamento di razze animali locali originarie della zona e minacciate di abbandono è stata inserita da 17 Regioni (80%) (www.reterurale.it). 9 3.0 L’Azione F4b: “Allevamento di specie animali locali in pericolo di estinzione” La misura F Agroambiente di cui al Piano di sviluppo rurale della Regione siciliana (P.S.R. 2000-2006), approvato con decisione n. C (2001) 135 del 23 gennaio 2001, ha come obiettivo generale quello di diffondere metodi di produzione agricola e di gestione dei terreni compatibili con la tutela dell'ambiente e del suolo, salvaguardando nel contempo la redditività dell'impresa, e incrementando e salvaguardando la biodiversità. In prima applicazione della misura F, in seguito alla verifica delle ammissibilità ed all'istruttoria delle domande di aiuto presentate nell'anno 2001, sono state accolte positivamente 3.178 aziende per una superficie di 36.461 ettari (Ha) ed un importo di € 34.108.069,52. Con il bando emanato nel corso dell'anno 2003 sono state accolte complessivamente n. 1.106 istanze agroambientali per una superficie impegnata di 12.019 Ha, ed un importo di € 13.291.639. La seguente tabella mette a confronto la previsione, indicata dal PSR, delle superfici che sarebbero state interessate dalle singole azioni e quelle ad oggi realmente impegnate e cofinanziate con i fondi comunitari, nazionali e con i fondi regionali. Tabella 1 - Misure F Agroambiente Aziende impegnate Azioni F1a F1b F2 F3 F4a F4b Totale Previsioni P.S.R. Beneficiari Ha/U.B.A. 3.000 12.239 6.000 6.000 6.000 3.000 36.239 310 3.881 200 249 208 33 4.881 Ha/U.B.A. Importo totale (euro) Quota feoga (euro) 2.171,67 58.253,72 5.383,86 853,24 2.723,34 444,64 69.830,47 856.515,60 42.745.809,75 2.436.632,77 413.455,71 831.085,20 116.208,90 47.399.707,93 642.386,70 19.254.859,73 1.827.474,58 310.091,78 623.313,90 87.156,68 22.745.283,37 Quota nazionale Quota regionale (euro) (euro) 214.128,90 6.418.286,58 609.158,19 103.363,93 207.771,30 29.052,23 7.581.761,13 17.072.663,44 17.072.663,44 Dall'esame dei dati si evidenzia che per l’azione F4b le superfici e le U.B.A. impegnate sono notevolmente al di sotto di quanto stimato dal P.S.R., ovvero 2555 U.B.A. in meno. 10 3.1 Finalità del bando L'Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste, dipartimento interventi strutturali, con il presente bando definisce le modalità di presentazione per l'anno 2005 delle domande di impegno iniziale per tutte le azioni relative alla misura F "Agroambiente" e delle domande di ampliamento e/o sostituzione impegno e modifica di tipologia di azione esclusivamente per i beneficiari che hanno assunto gli impegni con il bando 2003 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 28 del 20 giugno 2003. Per quel che concerne i livelli di aiuto, i soggetti beneficiari, la natura degli impegni applicabili e le condizioni generali di accesso al regime comunitario, si rimanda al testo del PSR pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 febbraio 2001 con le modifiche inserite nel nuovo testo integrale pubblicato sul sito http://www.regione.sicilia.it. Le procedure applicative della misura F sono contenute nella circolare assessoriale n. 291 del 24 gennaio 2001 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 febbraio 2001), modificata con circolari n. 304 del 26 settembre 2001 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 48 del 5 ottobre 2001) e n. 329 del 10 giugno 2003 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 31 dell'11 luglio 2003). Per quanto non previsto dal presente bando, dovrà farsi riferimento alle suddette circolari e ai regolamenti CE n. 1257/99 e n. 817/2004. 3.2 Area di applicazione, ammissibilità e priorità finanziaria Per l’azione F4b il bando è aperto per tutte le aree di applicabilità previste per singola azione dal Piano di sviluppo rurale pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 febbraio 2001. Per l'azione F4b possono essere presentate istanze per l'allevamento delle seguenti razze minacciate di estinzione: bovine Modicana e Cinisara, ovina Barbaresca Siciliana, caprine Girgentana e Argentata dell'Etna, Asino Ragusano e suina Suino Nero Siciliano. 11 Per le razze equine Cavallo Sanfratellano e Purosangue Orientale siciliano possono essere presentate le apposite istanze, ma l'accoglimento delle stesse e il conseguente pagamento dell'aiuto previsto è subordinato all'approvazione da parte della Commissione europea delle modifiche specifiche dell'azione del PSR Regione Sicilia le cui procedure sono già avviate, in attuazione al reg. CE n. 817/2004. Per quanto riguarda la priorità finanziaria verranno rispettate le priorità d'intervento definite nel PSR per la misura F "Agroambiente". Si precisa che i requisiti di ammissibilità, nonché gli elementi di valutazione per la formazione della graduatoria dovranno essere posseduti dai richiedenti entro e non oltre i termini di scadenza per la presentazione della domanda di aiuto. 3.3 Termini di presentazione delle istanze e decorrenza dell'impegno Le istanze devono essere presentate in duplice copia, nel rispetto delle modalità indicate nella circolare assessoriale n. 291/2001 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 aprile 2001) e nella circolare n. 304 del 26 gennaio 2001, esclusivamente alle sedi centrali degli ispettorati provinciali dell'agricoltura (I.P.A.) competenti per territorio, entro il termine di 45 giorni da quello successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del presente bando. Per la compilazione delle domande i richiedenti potranno utilizzare gli appositi moduli predisposti dall'AGEA per l'anno 2005, disponibili presso il portale del SIAN alla pagina web “http://www.sian.it”. Ogni modulo di domanda è identificato da un numero univoco (codice a barre) che abbinerà inequivocabilmente la domanda di premio al titolare. Per quanto sopra il modello scaricato dal portale SIAN potrà essere fotocopiato solo per produrre tutte le copie necessarie per presentare l'istanza all'I.P.A. dal medesimo imprenditore agricolo, ma non potrà essere utilizzato da altri richiedenti. In alternativa le ditte interessate potranno rivolgersi: 1) alle organizzazioni professionali di categoria abilitate dall'AGEA a predisporre le domande tramite il portale del SIAN in area riservata; 12 2) ai tecnici agricoli privati, dotati dell'apposito software AGEA COMPILA 2005 per la compilazione delle domande. Il termine di presentazione è a carattere perentorio, al fine di rispettare le scadenze procedurali previste dall'AGEA, dal Ministero delle politiche agricole e dalla Commissione europea. Per tutte le azioni nelle domande iniziali la data d'inizio impegno non può essere antecedente a quella di presentazione dell'istanza, né successiva a 30 giorni dopo la stessa. Limitatamente all'azione F4b, per le istanze relative all'allevamento delle razze equine Cavallo Sanfratellano e Purosangue Orientale Siciliano, l'inizio impegno decorrerà dalla data di approvazione da parte della Commissione europea delle modifiche del Piano di sviluppo rurale, in attuazione del reg. CE n. 817/2004, che sarà comunicata con specifico avviso; inoltre gli I.P.A. provvederanno ad informare direttamente le aziende interessate le cui istanze risultano ammissibili. Il codice ente, da apporre obbligatoriamente nei modelli AGEA, è individuato per I.P.A. a cui viene inoltrata l'istanza di aiuto, nel modo seguente: Agrigento 073, Caltanissetta 074, Catania 075, Enna 076, Messina 077, Palermo 078, Ragusa 079, Siracusa 081, Trapani 082. Nei casi di aziende composte da più corpi fondiari siti in differenti territori provinciali, la competenza è attribuita all'I.P.A. nella cui zona di operatività è ubicato il centro aziendale. In mancanza di quest'ultimo, si dovrà fare riferimento all'area di localizzazione della superficie oggetto d'impegno di estensione maggiore. Tale criterio dovrà essere adottato anche in caso di variazioni di superficie in corso d'impegno. La data di presentazione delle domande o di qualsiasi altro documento agli uffici competenti sarà, nel caso d'invio tramite posta, quella risultante dal timbro a data dell'ufficio postale accettante; nel caso di presentazione diretta delle istanze, verrà considerata quella risultante da apposita ricevuta, con data e timbro, che ciascun ufficio sarà tenuto a rilasciare. L'Amministrazione declina ogni responsabilità per eventuali disguidi postali. Le domande dovranno essere sottoscritte, con firma autenticata, secondo le normative vigenti. 13 3.4 Soggetti richiedenti Possono partecipare al presente bando gli imprenditori agricoli singoli ed associati, così come individuati nel PSR e nella circolare applicativa. L'obbligo d'iscrizione al registro delle imprese costituito presso le Camere di commercio è derogabile esclusivamente nei casi previsti dalla normativa vigente. L'eventuale condizione di deroga deve essere dichiarata nel modello integrativo alla domanda. Non saranno incluse in graduatoria le istanze prive del codice d'iscrizione, da indicare obbligatoriamente nel modello AGEA. 3.5 Documentazione da allegare alle domande Le domande dovranno essere corredate, all'atto della presentazione e pena l'esclusione, della documentazione di base e specifica, di seguito descritta, in duplice copia, di cui una in originale o in copia autentica. La predetta documentazione dovrà essere prodotta in busta chiusa e dovrà, inoltre, essere compilato un elenco di tutti i documenti allegati. L'accoglimento delle istanze è subordinato all'effettiva disponibilità finanziaria. Documentazione di base: 1) Documentazione attestante la disponibilità (proprietà, affitto o comodato) delle particelle e/o del bestiame interessati dagli interventi, al fine di garantire la sussistenza dei requisiti per tutta la durata dell'impegno assunto. 2)Certificato catastale delle particelle interessate all'azione o, in sostituzione, visura catastale delle stesse. 3)Estratto di mappa catastale relativo alle particelle sottoposte al regime di aiuto (nei casi di autentica effettuata dal tecnico ai sensi dell'art. 49 della legge regionale n. 13/86, dovrà riportarsi la dizione "copia conforme all'originale catastale"). 14 4)Corografia in scala 1:25.000 firmata da un tecnico agricolo abilitato, con l'ubicazione dell'azienda, in cui si evidenzi, nei casi necessari, la localizzazione della stessa all'interno delle aree di applicabilità, o preferenziali dell'azione o di ammissibilità al bando, e corredata da un'apposita dichiarazione del medesimo tecnico che comprovi la sussistenza dei requisiti di ammissibilità e/o di priorità. Per quanto riguarda la delimitazione dei siti di importanza comunitaria (S.I.C.), della zona di protezione speciale (Z.P.S.) dei Parchi e delle Riserve la cartografia è consultabile alla pagina web http://151.9.148.102/imsTea/Main/index.htm del sito dell'Assessorato del territorio e dell'ambiente. 5) Per quanto non compreso dal precedente punto 4), documentazione attestante l'eventuale requisito di priorità per la localizzazione all'interno delle aree di applicabilità o preferenziali dell'azione, nonché il possesso dei requisiti di ammissibilità al bando. Nel caso in cui la suddetta documentazione non fosse ancora in possesso del richiedente, sarà sufficiente allegare alla domanda di aiuto la richiesta del rilascio della suddetta certificazione, inoltrata all'ente competente entro i termini di scadenza del presente bando. Sarà cura del richiedente, pena la successiva esclusione dagli aiuti, produrre all'I.P.A. di competenza la certificazione in argomento, non appena acquisita. 6) Per le aziende zootecniche, ultima certificazione disponibile in materia di accertamenti sanitari obbligatori rilasciata dall'Azienda unità sanitaria locale competente (A.U.S.L.). Le eventuali autocertificazioni, relative alla concessione di terreni, dovranno essere rese sia dal proprietario che dall'affittuario o comodatario, indicando le date d'inizio e termine del contratto, gli estremi della registrazione, nonché le specifiche condizioni sopra riportate per il comodato. Tali condizioni dovranno essere indicate anche nei casi di procura a favore dei richiedenti. I soggetti in forma associata, oltre alla documentazione sopra precisata, dovranno produrre: Copia dello statuto, dell'atto costitutivo ed elenco soci. Delibera del consiglio di amministrazione, se previsto dallo statuto, che autorizza il rappresentante legale a richiedere e a riscuotere gli aiuti e a sottoscrivere gli impegni previsti dal piano. Copia della delibera di nomina degli organi amministrativi attualmente in carica. 15 Limitatamente per le cooperative, certificato della Camera di commercio, dal quale risulti che l'ente si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti. Documentazione specifica: Fermo restando che gli uffici istruttori potranno richiedere agli interessati, entro un termine perentorio, la documentazione ritenuta necessaria per la definizione del procedimento, oltre alla documentazione di base i richiedenti dovranno produrre contestualmente, in duplice copia di cui una in originale, la documentazione specifica per azione. In presenza di vincoli ambientali, paesaggistici e/o idrogeologici, l'istruttoria è subordinata al rilascio di nulla osta, ove previsto, da parte degli enti interessati. Nel caso in cui la suddetta documentazione non fosse ancora in possesso del richiedente, sarà momentaneamente sufficiente allegare alla domanda la richiesta del rilascio della suddetta certificazione, purché venga comprovato l'inoltro agli enti competenti entro la data di presentazione dell'istanza. Sarà cura del richiedente, pena la successiva esclusione dagli aiuti, produrre all'I.P.A. di competenza la certificazione in argomento, non appena acquisita. Si precisa che il suddetto nulla osta dovrà essere richiesto all'ente parco per i terreni compresi all'interno dei parchi regionali, mentre per quelli localizzati in riserve naturali istituite con la legge regionale n. 98/81 o con specifici decreti dell'Assessore per il territorio e l'ambiente, agli enti gestori delle stesse. Nei casi di aree naturali inserite nel piano regionale dei parchi e delle riserve (D.A. n. 970/91) non ancora istituite a riserve naturali e quindi prive di enti gestori, sarà sufficiente l'osservanza delle norme di salvaguardia previste dal decreto legislativo n. 490/99 e dalla normativa regionale vigente. Con riferimento ai terreni sottoposti a vincolo idrogeologico, l'eventuale nulla osta dovrà essere richiesto, nei casi previsti, all'Ispettorato ripartimentale delle foreste competente per territorio. Si precisa che le relazioni tecniche e i piani aziendali dovranno riportare in calce la seguente dichiarazione sottoscritta dal professionista incaricato: "Il sottoscritto ................................................................... ..........................................................., nella qualità di nato a .................................. il consulente tecnico della ditta ..............................., dichiara sotto la propria personale responsabilità, ai sensi dell'art. 49 della legge regionale n. 13/86, che i dati relativi all'azienda riportati nella presente relazione e nelle 16 allegate planimetrie sono veri e reali e che corrispondono, per quanto riguarda le superfici complessive, a quelli risultanti all'ufficio tecnico erariale. Data …….......... Firma ...........................". Le eventuali planimetrie allegate alla relazione tecnica, inoltre, dovranno evidenziare la localizzazione delle diverse colture. Inoltre si dovrà presentare: la documentazione attestante l'iscrizione dei capi oggetto d'aiuto al libro genealogico o al registro anagrafico di razza, rilasciata dagli enti responsabili. il quadro d'identificazione dei capi interessati all'azione conforme all'allegato D. Esclusivamente per le razze equine la presentazione della documentazione di cui ai punti 1 e 2 è subordinata all'apposita comunicazione di inizio impegno da parte dell'I.P.A. competente. 3.6 Documentazione per la formazione della graduatoria Documentazione attestante il possesso degli elementi di valutazione per l'attribuzione dei punteggi. Nel caso in cui l'anzidetta documentazione non fosse ancora in possesso del richiedente, sarà ritenuta momentaneamente sufficiente la copia della richiesta della stessa, purché venga comprovato l'inoltro agli enti competenti entro la data di presentazione dell'istanza. Sarà cura del richiedente, pena la non attribuzione del punteggio, produrre all'I.P.A. di competenza la certificazione in argomento, non appena acquisita. 3.7 Livelli di aiuto I livelli di aiuto sono quelli previsti per ogni singola azione o intervento dal Piano di sviluppo rurale approvato dalla Commissione europea (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 aprile 2001). 17 3.8 Dotazione finanziaria La dotazione finanziaria per l'accoglimento delle istanze presentate con il presente bando, calcolata per il pagamento dell'aiuto alla prima annualità, è pari a M euro 0,500. La suddetta dotazione potrebbe essere suscettibile d'incremento in funzione di eventuali ulteriori fondi comunitari, nazionali e/o regionali che si dovessero rendere disponibili. 3.9 Elementi di valutazione e punteggi Azione F4b - Allevamento di specie animali locali in pericolo di estinzione 1) Ubicazione azienda Da documentare Punteggio Unitario Max - azienda ricadente in zone svantaggiate (direttiva CEE n. 75/268 e successive 4 modifiche) - azienda ricadente in zone a vincolo paesaggistico/parchi, riserve, SIC, ZPS 10 6 2) Caratteristiche dell’azienda Da documentare Punteggio Unitario - azienda che realizza produzioni D.O.P. o I.G.P. Max 10 - prodotti tradizionali e/o di nicchia di cui al decreto 28 dicembre 1998, n. 4492 dell'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste (Gazzetta Ufficiale della 25 15 Regione siciliana n.6 del 6 febbraio 1999) 3) Ambiente Da documentare con apposita relazione tecnica Punteggio Unitario Max 10 10 - aziende che adottano sistemi finalizzati al risparmio idrico (irrigazione a microportata) 18 4) Caratteristiche del richiedente Da documentare Punteggio Unitario - imprenditore di età non superiore a 40 anni Max 6 14 - imprenditore con reddito agricolo non inferiore al 50% del reddito 8 complessivo 5) Integrazione tra le fasi di filiera Da documentare Punteggio Unitario Max - azienda che, individualmente o in associazione con altre (consorzi, ecc.), 10 realizza produzione più trasformazione 25 - azienda che, individualmente o in associazione con altre (consorzi, associazioni), realizza produzione più trasformazione e/o confezionamento più 15 commercializzazione 6) Modalità di presentazione delle istanze Da documentare Punteggio Unitario Max 2 2 - istanza corredata da supporto informatico generato dal software Compila 2005 oppure compilata dalle organizzazioni professionali di categoria abilitate dalla AGEA tramite il portale SIAN in area riservata Si precisa che per gli indici di valutazione a carattere territoriale, il punteggio verrà attribuito esclusivamente se almeno il 50% della superficie impegnata ricade nell'area interessata. A parità di punteggio sarà data priorità in ordine decrescente alle istanze avanzate da: -n aziende agricole provenienti da beni confiscati a soggetti mafiosi; - imprenditrici agricole; - imprenditori di età più giovane. 19 3.10 Recesso, modalità di variazione e ampliamento impegno Durante il periodo d'impegno non è consentito il recesso, escluso che per comprovate cause di forza maggiore, pena la restituzione degli aiuti percepiti maggiorati degli interessi. Le richieste all'Amministrazione per il riconoscimento della causa di forza maggiore devono essere formulate dagli interessati nel più breve tempo possibile. Qualora il recesso anticipato dall'impegno non riguardi l'intera superficie assoggettata, dovranno essere applicate le procedure di seguito descritte: - la restituzione parziale degli aiuti dovrà riguardare tutti i premi percepiti negli anni d'impegno, comprensivi degli interessi. Se il recesso è riferibile ad una superficie superiore al 20% di quella assoggettata, dovrà essere applicata la decadenza totale dagli aiuti; - la decadenza totale dovrà, inoltre, essere pronunciata nei casi di restituzione d'importo superiore al 20% dei premi complessivamente percepiti dall'imprenditore o se il recesso parziale comporta la perdita di uno dei requisiti di ammissibilità agli aiuti. Nei casi di superfici aggiuntive da sottoporre al regime di aiuto, le relative istanze, da presentare entro il termine previsto per le domande iniziali, dovranno essere istruite con le procedure istruttorie già descritte. In tal caso, la domanda dovrà comprendere anche le superfici già impegnate, per cui non dovrà essere prodotta la conferma annuale. In particolare, l'ampliamento di un impegno già in corso può riguardare esclusivamente le superfici aggiuntive non facenti parte della superficie aziendale iniziale, alle seguenti condizioni: - la richiesta di ampliamento dovrà essere presentata entro due anni dalla data d'impegno iniziale; - la superficie aggiuntiva non può superare il 50% della superficie iniziale e, in ogni caso, deve essere inferiore a due ettari; - non deve essere pregiudicata l'efficacia delle procedure di controllo. Si precisa che nelle superfici oggetto di ampliamento, l'impegno avrà termine con la scadenza indicata nell'istanza iniziale di aiuto. 20 3.11 Prescrizioni e procedure relative alle singole azioni Durante il periodo di impegno, i capi oggetto dell'aiuto devono essere mantenuti in purezza, pertanto l'inseminazione (anche artificiale) deve essere effettuata da soggetti della stessa razza iscritti al libro genealogico o al registro anagrafico. Inoltre, nel quinquennio e in ogni singolo anno d'impegno non è consentita la riduzione del numero complessivo di U.B.A. oggetto di aiuto, salvo comprovati casi di forza maggiore. Gli allevamenti devono essere in regola con la normativa vigente in materia di identificazione degli animali e di tenuta del registro aziendale di stalla. Con riferimento al registro di stalla per le razze equine e asinine, lo stesso deve essere redatto secondo il modello in allegato N. In tali casi, entro trenta giorni dalla data d'inizio impegno gli interessati dovranno recarsi presso la competente sezione di assistenza tecnica, che provvederà alla vidimazione del registro (numerazione delle pagine e timbratura), con bollo "Regione siciliana" e timbro a data. Qualora, nel corso dell'impegno, si esaurisca il registro di stalla per le razze equine e asinine, gli interessati sono tenuti a dotarsi, entro quindici giorni, di un nuovo registro regolarmente vidimato dalla sezione di assistenza tecnica, esibendo il registro completato. I suddetti uffici avranno cura di redigere apposito elenco, ove risultino la data di vidimazione dei predetti registri di stalla e i nominativi delle ditte. I registri di stalla devono essere esibiti, in caso di sopralluogo aziendale, a richiesta dei funzionari che eseguono il controllo; essi vanno custoditi presso l'azienda zootecnica. Nelle aziende prive di sede fissa o con bestiame allo stato brado, il registro è tenuto presso il domicilio dell'allevatore. 21 3.12 Impatto ambientale della misura La sopracitata misura ha avuto un impatto ambientale complessivo risultato positivo ovvero determinato dagli interventi attuati nell’ambito dell’azione esplicitamente indirizzata alla salvaguardia e al miglioramento della specifica funzione e/o risorsa ambientale riguardante la tutela della biodiversità. 3.13 Conclusioni Con riferimento alla salvaguardia della biodiversità genetica dei sistemi di produzione agricola, l’impatto della misura F è risultato modesto a causa della mancata attivazione di una specifica linea di intervento per la salvaguardia delle specie animali locali in via di estinzione e per il numero limitato di adesioni all’azione F4b, infatti sull’intero programma si è intervenuti solamente su 553 UBA (Fig.1). Figura 1 - Valutazione Ex-Post 2000-2006 Domande (n) Superfici impegnate (ha) 553 84 6 2001 84 6 2002 84 6 2003 84 6 2004 36 2005 22 4.0 Azione 214 1/D “Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono” Le ragioni della necessità e dell’utilità di conservare il patrimonio genetico delle popolazioni autoctone siciliane in pericolo di estinzione sono molteplici; in particolare, dal punto di vista zootecnico, le azioni di salvaguardia tendono a conservare il più ampio spettro genetico possibile che potrebbe risultare particolarmente utile in futuro per la dinamicità e l’imprevedibilità delle esigenze delle popolazioni umane. La salvaguardia dei patrimoni genetici locali, in considerazione delle aree svantaggiate in cui vengono allevati, peraltro caratterizzate da ambiente naturale intatto e da pascoli incontaminati, è una premessa indispensabile sia all’autonomia genetica che alla salvaguardia dell’ambiente, aspetti molto importanti dal punto di vista economico e strategico. L’andamento del mercato e gli eventi economici consolidatisi negli anni ’90 hanno prodotto notevoli cambiamenti. Infatti, nel settore bovino, a seguito della progressiva integrazione europea, l’esigenza di mantenersi competitivi nel contesto del mercato comunitario ha indotto gli allevatori delle razze bovine autoctone siciliane delle aree più evolute ad introdurre razze specializzate, Frisona e Bruna, e gli allevatori delle aree interne, nelle quali si era lungamente lavorato negli anni ’70 per introdurre la razza Modicana, a ricorrere all’incrocio con tori di razze da carne per migliorare la produzione e mantenere la redditività. Analoga situazione di progressiva riduzione numerica registrano le razze autoctone delle specie ovina e caprina, Barbaresca Siciliana e Girgentana, seppure l’andamento delle consistenze del comparto ovi-caprino siciliano abbia fatto segnare negli ultimi anni, in controtendenza, un trend positivo, attraverso l’affermazione di altre razze autoctone più produttive e competitive, capaci di estrinsecare le loro notevoli potenzialità produttive negli ambienti migliori, quali le razze ovine Comisana e Valle del Belice. Le razze autoctone siciliane a rischio di estinzione che meritano tutta l’attenzione degli Organi competenti in atto sono costituite da: Modicana, Cinisara e Siciliana (bovini), Barbaresca Siciliana e la Noticiana (ovini), Girgentana, Argentata dell’Etna (caprini), Suino Nero Siciliano (Suini), cavallo Sanfratellano, Puro Sangue Orientale, Asino Ragusano, 23 l’Asino Pantesco (Equini), il cui “status” rende assolutamente indispensabili e indifferibili ulteriori interventi mirati per la loro conservazione e salvaguardia. L’Asino Pantesco si è quasi estinto. Un appassionato lavoro di recupero si sta svolgendo presso l’azienda San Matteo di Erice dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani. Lo scopo è quello di evitare la dispersione del patrimonio genetico di questo animale di notevole pregio zootecnico in passato utilizzato come riproduttore in diversi paesi. L’asino Ragusano è in serio pericolo d’estinzione, solo la passione di pochi allevatori lo tiene ancora in vita così come i pochi esemplari di Puro Sangue Orientale. La definitiva scomparsa delle razze autoctone siciliane in pericolo di estinzione provocherebbe un notevole danno biologico ed ecologico alla collettività, soprattutto in considerazione del fatto che gli animali allevati con tecniche tradizionali, in perfetta sintonia con l’ambiente che li ospita, nelle aree a rischio di degrado ecologico, facendo parte integrante del territorio, contribuiscono in misura determinante all’utilizzazione razionale e alla difesa del suolo in un delicato equilibrio con l’ambiente e con l’uomo e rappresentano un elemento di salvaguardia della economia locale, contribuendo anche all’occupazione, al turismo, alle tradizioni e alla cultura dei luoghi. Le razze autoctone siciliane sono, come detto in precedenza, razze “rustiche”, adatte alle condizioni ambientali più difficili, capaci, grazie al metabolismo “più lento”, di sopportare limitazioni edafiche prolungate, quali sono quelle che si verificano in alcuni periodi dell’anno nelle cosiddette aree marginali della Sicilia, e di resistere e produrre nelle particolari condizioni di clima caldo-arido dell’Isola. Riteniamo che le misure previste dall’UE, se integrate da altre azioni a livello regionale e locale che potranno essere condotte in tale direzione, potranno contribuire al contenimento del fenomeno di desertificazione e di abbandono di intere aree (causa gravi problemi di degrado del territorio con particolare riferimento ai dissesti idrogeologici) ed al mantenimento di un presidio umano che permette la difesa dello spazio rurale integrale e delle risorse naturali. In Sicilia, nell’ambito dello sviluppo rurale integrato sostenibile, la salvaguardia delle risorse genetiche animali autoctone, che rappresentano preziose “biodiversità”, riveste senz’altro un fondamentale ruolo strategico. 24 Oltre che dal punto di vista storico-culturale e delle etnie umane, anche dal punto di vista zootecnico la Sicilia, con i suoi forti contrasti, anche ambientali, ha dato vita ad una realtà zootecnica unica, costituita dai suoi numerosi T.G.A. delle specie bovina, ovina, caprina, suina ed equina, originatisi nei secoli da matrici genetiche “primitive”, cui hanno contribuito in varia misura riproduttori di diversa provenienza, soprattutto mediterranea. Ciascun T.G.A. ha dato vita ad uno o più prodotti tipici locali specifici che rappresentano parte fondamentale della multiforme offerta dei ricchi “giacimenti” gastronomici della Sicilia. Quindi, la tutela e la conservazione delle preziose “biodiversità”, definite anche “germ plasm resources”, della Sicilia costituiscono un problema di estremo interesse e di grande responsabilità, soprattutto alla luce dell’attuale diffusa presa di coscienza scientifica, socioculturale e tecnica circa la necessità di ripristinare o comunque salvaguardare, laddove possibile, il più ampio spettro di differenziazione genetica nelle specie e razze allevate al fine di poter attuare tutte quelle strategie future connesse al raggiungimento di reali e concreti obiettivi in direzione dell’adozione di un sistema produttivo agricolo effettivamente sostenibile dal punto di vista ambientale. 4.1 Obiettivi dell’azione L’azione 214/1D concorre in forma diretta all’obiettivo specifico dell’Asse 2 del PSR per la tutela della agrobiodiversità attraverso il recupero e la conservazione delle risorse genetiche animali, risorsa che deve essere preservata per le generazioni future. L’azione è finalizzata alla salvaguardia della biodiversità e del patrimonio genetico delle razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono ed ad invertire il “trend negativo” della dinamica delle popolazioni, compensando la minore competitività degli allevamenti interessati rispetto a quelli con razze maggiormente produttive in modo tale da garantire agli allevatori una ragionevole redditività nell’impiego delle risorse genetiche locali. 25 4.2 Beneficiari Sono ammessi ad usufruire del regime di aiuti gli imprenditori agricoli singoli ed associati iscritti alla C.C.I.A.A (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) competente per territorio e che alla data d’inizio impegno abbiano già iniziato l’attività agricola. Ai fini del riconoscimento dell’iscrizione alla camera di commercio, per ottenere gli aiuti di cui alla presente misura, si farà fede alla data di presentazione della domanda di iscrizione alla competente camera di commercio purché sia antecedente alla data d’inizio impegno. Al fine del riconoscimento dello status di imprenditore agricolo dovrà essere assicurato il rispetto di quanto indicato agli artt. 2083 e 2135 C.C., in particolare dovrà essere garantito lo svolgimento di un’attività volta alla coltivazione del fondo e/o all’allevamento del bestiame, fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e di previdenza. Possono accedere agli aiuti anche le forme associate di imprenditori agricoli, quali le cooperative agricole, le società agricole di persone e di capitali, purché finalizzate alla conduzione e gestione di 3 aziende agricole, costituite in conformità alle disposizioni dell’articolo 2 comma 1 del D.Lgs. 99/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Nei casi di proprietà indivisa dovrà essere comprovata la titolarità unica della gestione dell’impresa agricola da parte del richiedente per tutto il periodo d’impegno e dimostrata con apposita dichiarazione l’autorizzazione del comproprietario a condurre l’azienda e/o dl fondo oggetto di aiuto. Agli imprenditori agricoli singoli potrà essere riconosciuta la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) ex IATP nel rispetto della normativa vigente; nel caso di forme associate le stesse saranno considerate IAP nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 3 del D.Lgs. 99/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 26 Ai fini di assicurare il rispetto delle pari opportunità nelle forme associate, si applicano le seguenti modalità: - nel caso di società agricole di persone qualora almeno un socio sia imprenditrice agricola. Per le società in accomandita la qualifica di imprenditrice si riferisce ai soci accomandatari; - nel caso di società agricole di capitali o cooperative almeno un amministratore sia imprenditrice agricola, che nel caso delle cooperative deve essere anche socia. 4.3 Criteri di selezione e di accesso La selezione dei beneficiari sarà effettuata secondo criteri oggettivi che caratterizzano l’azienda agricola e il titolare dell’impresa agricola con l’attribuzione di specifici punteggi. Le priorità territoriali sono classificate in livelli ed assegnate alle superfici agricole che ricadono in aree preferenziali. La priorità sarà esclusivamente attribuita nel caso in cui almeno il 50% della superficie aziendale impegnata ricade nell’area preferenziale interessata. All’interno delle priorità territoriali sono previsti criteri di selezione legati alle sensibilità ambientali dell’area tenendo conto anche della contemporanea coesistenza di diverse sensibilità su una medesima area. Le priorità tecniche vengono individuate tenendo conto delle esigenze di attuare interventi specifici per il perseguimento di specifici obiettivi di tutela ambientale e delle caratteristiche aziendali. Al fine del riconoscimento del punteggio attribuito per ciascuna priorità secondo i criteri individuati per azione gli stessi devono sussistere al momento della data di presentazione dell’istanza all’Amministrazione. A parità di punteggio all’interno di una medesimo livello di priorità territoriale saranno tenute in considerazione le caratteristiche soggettive del richiedente. Il pagamento degli aiuti è subordinato all’effettiva disponibilità finanziaria destinata alla misura nel programma. 27 In particolare, la selezione delle domande per ciascuna azione della sottomisura avverrà nel rispetto delle priorità territoriali previste nel PSR Sicilia 2007-2013 e secondo i criteri definiti dall’Amministrazione dopo avere consultato il Comitato di Sorveglianza. 4.4 Elementi di valutazione e punteggi Azione 214/1D - Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono 1) Territoriali Descrizione criterio Punteggio unitario max Zone di protezione speciale (ZPS) 15 60 Siti di importanza comunitaria (SIC) 15 Riserve naturali regionali 15 Parchi naturali regionali 15 Aree svantaggiata di montagna (par. 3 art. 3 della direttiva 268/75) 10 Aree svantaggiate specifiche (par. 5 art. 3 della direttiva 268/75) 15 Altre aree svantaggiate (par. 4 art. 3 della direttiva 268/75) 10 35 2) Caratteristiche dell’azienda Descrizione criterio Punteggio unitario max Aziende agrituristiche e/o di turismo rurale 5 15 Aziende – fattorie didattiche 5 Azienda che pratica attività ricreative 5 Allevamento di razze a maggiore rischio di estinzione: Asino Pantesco e/o Purosangue Orientale 18 Capra Girgentana 19 Suino Nero Siciliano 18 55 Per l’attribuzione del punteggio per il criterio territoriale si terrà conto della maggiore percentuale di superficie impegnata ricadente nell’area interessata. In caso di aziende con superfici irrigue il punteggio dovrà essere attribuito tenendo conto del metodo adottato sulla maggiore superficie irrigata rispetto al totale della superficie irrigata nell’azienda. 28 Per l’attribuzione del punteggio per il criterio relativo alle aziende agrituristiche e/o turismo rurale, fattorie didattiche, e attività ricreative si fa riferimento alla LR 25/94 nonché alla misura 4.15 azione a, b e d. A parità di punteggio sarà data priorità, in ordine: 1. alle imprenditrici agricole professionali e imprenditrici agricole che impiegano almeno il 50% del proprio tempo lavorativo alle attività agricole e che ricavano dalle stesse almeno il 50% del proprio reddito da lavoro (IAP e Coltivatore diretto); 2. agli imprenditori agricoli professionali e imprenditori agricoli che impiegano almeno il 50% del proprio tempo lavorativo alle attività agricole e che ricavano dalle stesse almeno il 50% del proprio reddito da lavoro (IAP e Coltivatore diretto); 3. altre imprenditrici agricole diverse dal punto 1; 4. altri imprenditori diversi dal punto 2. 4.5 Localizzazione L’azione si applica su tutto il territorio regionale. 4.6 Durata degli impegni La durata degli impegni è di cinque anni a decorrere dalla data di presentazione della domanda informatica così come previsto dal bando. 4.7 Fascicolo aziendale Ai sensi del DPR 503/99 e del D.Lgs 99/2004 tutte le aziende hanno l’obbligo della costituzione del fascicolo aziendale, redatto secondo le disposizioni emanate da AGEA con circolare ACIU.2005.210 del 20 aprile 2005 avente per oggetto “Manuale delle procedure del fascicolo aziendale – elementi comuni per i sistemi gestionali degli organismi pagatori” ed eventuali modifiche ed integrazione. 29 La ditta ha l’obbligo di aggiornare il fascicolo aziendale costituito ogni qualvolta si registrino modifiche aziendali. 4.8 Condizioni ed obblighi per l'adesione all'impegno Nella presente azione gli allevatori si impegnano a tutelare e conservare la diversità genetica di razze appartenenti alle specie che sono tradizionalmente allevate in Sicilia e, attualmente, a rischio di estinzione. Il sostegno è previsto per l’allevamento in purezza di nuclei di animali iscritti ai Libri genealogici e/o Registri anagrafici appartenenti a specie e razze autoctone delle specie bovine, ovine, caprine, equine, asinine e suine. In particolare le razze individuate ai fini dell’applicazione dell’azione sono: le bovine Modicana, Siciliana e Cinisara; le ovine Barbaresca e Noticiana; le caprine Girgentana e Argentata dell’Etna e il Suino Nero Siciliano per le quali la consistenza è certificata dall’Associazione Italiana Allevatori (A.I.A); il Cavallo Sanfratellano e il Purosangue Orientale Siciliano; l’Asino Ragusano e Pantesco la cui certificazione di consistenza è effettuata dall’Istituto Incremento Ippico. Nella tabella che segue viene indicata la consistenza delle razze autoctone in pericolo di estinzione: consistenza razze autoctone in pericolo di estinzione Specie Razze N. riproduttrici Modicana 3.400 Cinisara 3.950 Siciliana 3.000 Barbaresca Siciliana 2.000 Noticiana 4.500 Girgentana 800 Argentata dell’Etna 3.000 Suina Suino Nero Siciliano 850 Equina Cavallo Sanfratellano 1.600 Puro Sangue Orientale 40 Asino Ragusano 1.400 Asino Pantesco 37 Bovina Ovina Caprina Asinina 30 L’adesione all’azione comporta le seguenti prescrizioni: a) impegno quinquennale all’allevamento di soggetti appartenenti alle razze suddette, con riproduzione in purezza secondo le indicazioni fornite dagli Enti responsabili della tenuta del Libro Genealogico o del Registro Anagrafico di razza; b) iscrizione dei soggetti allevati, al momento della domanda di aiuto, al Libro Genealogico e/o al Registro Anagrafico di razza; c) adozione di tecniche di allevamento che garantiscano idonee condizioni igienicosanitarie e di profilassi; d) identificazione degli animali secondo le norme ufficiali dei rispettivi Libri Genealogici e/o Registri Anagrafici; e) tenuta di un registro di stalla; f) incremento della dotazione aziendale iniziale appartenente alle razze a rischio di estinzione di almeno del 20% nel quinquennio. Nel quinquennio non è consentita la riduzione del numero complessivo dei soggetti allevati oggetto di aiuto, salvo comprovati casi di forza maggiore, conformemente alle disposizioni contenute nel regolamento di attuazione del Regolamento CE n. 1698/2005. E’, invece, ammesso l’ampliamento del numero dei soggetti nel rispetto del carico massimo. In ogni singolo anno d’impegno non possono essere venduti o macellati i soggetti ammessi all’aiuto annuale salvo sostituzioni autorizzate dall’Amministrazione. L’azione è associabile, in via facoltativa, con le azioni: 214 1/A “Metodi di gestione dell’azienda agricola ecosostenibili”; 214 1/B “Agricoltura e zootecnia biologica”; 214 1/C “Agricoltura e zootecnia biologica di avvicendamenti colturali per il miglioramento della struttura del suolo”. 31 4.9 Adeguamento e trasformazione impegni agroambientali Alla luce del Regolamento CE n. 1974/2006, art. 27 è consentito l’adeguamento degli impegni agroambientali in corso di esecuzione. Pertanto, è possibile trasformare l’azione prescelta nel corso del periodo di impegno, previa autorizzazione da parte dell’Amministrazione regionale, a condizione che la nuova azione realizzi un vantaggio certo dal punto di vista ambientale e un rafforzamento significativo dell’impegno esistente, di seguito viene riportato l’adeguamento ammissibile: da azione 214/1D ad azione 214/1B + 214/1D. Ai sensi del sopracitato articolo può essere autorizzata la trasformazione di un impegno agro ambientale in un impegno d’imboschimento di terreni agricoli ai sensi dell’art. 43 del Reg. CE 1698/2005 alla condizione che la trasformazione comporti indubbi vantaggi per l’ambiente e che l’impegno esistente risulti sostanzialmente rafforzato. L’impegno agroambientale cessa senza dar luogo a rimborso. Inoltre, ai sensi del Regolamento CE n. 1974/2006, art. 45 se il beneficiario aumenta la superficie della propria azienda, é ammissibile l’estensione dell’impegno alla superficie aggiuntiva per il restante periodo di esecuzione solo a seguito di bandi. In attuazione al Regolamento CE n. 1320/2006 è possibile trasformare un impegno agro ambientale assunto in forza del Regolamento CE n. 1257/1999 in un nuovo impegno previsto dal Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, La possibilità di trasformare gli impegni sottoscritti ai sensi del Regolamento CE n. 1257/1999, comprese eventuali superfici aggiuntive, è consentita qualora sia esplicitamente indicata nei bandi ed in ogni caso entro la data di scadenza della presentazione della domanda di pagamento dell’ultimo anno d’impegno. 32 4.10 Coerenza con il primo pilastro della PAC La presente azione non presenta potenziali sovrapposizioni con l’art. 69 e con gli altri aiuti previsti dal Regolamento CE n. 1782/2003. Dal 1/1/2010 il sopracitato articolo 69 sarà sostituito dall’applicazione dell’art. 68 Reg Ce n.73/2009. 4.11 Entità e intensità dell’aiuto Il sostegno sarà concesso su base annua sotto forma di premio ad UBA/annuo secondo le Razze presenti così come riportato nella tabella che segue: Descrizione razza Entità dell’aiuto UBA/anno Modicana 200 Cinisara 200 Siciliana 200 Barbaresca Siciliana 200 Noticiana 200 Girgentana 200 Argentata dell’Etna 200 Suino Nero Siciliano 200 Cavallo Sanfratellano 200 Puro Sangue Orientale 200 Asino Ragusano 200 Asino Pantesco 500 33 4.12 Schede descrittive delle razze autoctone minacciate di abbandono Bovina Modicana A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 3.400 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 250 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 190 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Libro Genealogico Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 2.567 233 (iscritta al libro genealogico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 179 (iscritta al Libro Genealogico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 35 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un 50 maschio della stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico 128 a) attivi nella monta naturale 85 b) attivi nella inseminazione artificiale 7 numero medio di dosi per maschio c) inattivi in riserva genetica 600 5 34 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: di forte impalcatura scheletrica e di notevole rusticità. Ottima pascolatrice, particolarmente adatta alle difficili condizioni ambientali e di allevamento delle aree interne della Sicilia. • Taglia medio – grande. • Mantello rosso ed uniforme. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 140-145 / ♂cm 150-155. Peso: ♀kg 460-550 / ♂kg 700-900. • Produzione latte kg. 2.000-2.300 in 200 gg. Area geografica di diffusione: tutto il territorio della Sicilia. Maggiore presenza nelle aree interne con condizioni ambientali particolarmente difficili. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. • elevata frequenza dell’allele B della K-Caseina che conferisce al latte migliori caratteristiche casearie. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. L’analisi filogenetica la colloca fra le razze bovine di origine podolica. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • ragusano; • provola ragusana; • canestrato siciliano; • caciocavallo palermitano; • vastedda palermitana; • provola siciliana. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 35 Bovina Cinisara A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 3.950 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 260 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 200 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Registro Anagrafico Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 2.434 254 (iscritta al Registro Anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 198 (iscritta al Registro Anagrafico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 55 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un 70 maschio della stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico 209 a) attivi nella monta naturale 137 36 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: popolazione caratterizzata da notevole rusticità. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree marginali costiere ed interne della Sicilia. • Taglia media. • Mantello nero ed uniforme. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 130-140 / ♂cm 140-150. Peso: ♀ kg 400-550 / ♂kg 500-700. • Produzione latte kg. 2.300-2.500 in 200 gg. Area geografica di diffusione: aree agricole e marginali costiere ed interne delle zone di Cinisi – Mezzojuso – S. Giuseppe Jato – Corleone (Prov. di Palermo) con presenze sparse nelle province di Trapani – Enna – Messina. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. • elevata frequenza dell’allele B della K-Caseina che conferisce al latte migliori caratteristiche casearie. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. L’analisi filogenetica la colloca fra le razze bovine di origine podolica. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • canestrato siciliano; • caciocavallo palermitano; • vastedda palermitana; • provola siciliana. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 37 Bovina Siciliana A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 3.000 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 260 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 55 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Registro Anagrafico 674 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 51 (iscritta al registro anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 22 (iscritta al registro anagrafico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 20 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un 30 maschio della stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico a) attivi nella monta naturale 38 12 38 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: popolazione caratterizzata da notevole rusticità. Ottima pascolatrice, particolarmente adatta alle difficili condizioni ambientali e allo sfruttamento delle aree marginali montane e sub-montane dell’entroterra della Sicilia. • Taglia media. • Mantello dal fromentino alle diverse tonalità di rosso fino al nero. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 125-135 / ♂cm 135-145. Peso ♀kg 350-450 / ♂kg 450-650. • Produzione latte kg. 1.000-1.400 in 150 gg. Area geografica di diffusione: aree interne montane e sub-montane delle province di Messina, Palermo ed Enna, caratterizzate da condizioni ambientali particolarmente difficili. Indirizzo produttivo prevalentemente: linea vacca-vitello. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Rappresenta la matrice genetica originaria dei bovini siciliani (denominati anche mezzanini e montanini). Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • provola dei nebrodi; • canestrato siciliano; • provola siciliana. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 39 Ovina Barbaresca Siciliana A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 2.000 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 20 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 17 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Libro Genealogico Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 1.498 15 (iscritta al libro genealogico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 15 (iscritta al Libro Genealogico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 80 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un 90 maschio della stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico 75 a) attivi nella monta naturale 60 40 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree marginali ed interne della Sicilia. • Taglia medio – grande. • Testa robusta, profilo montonino, picchiettata di nero. Acorne in entrambi i sessi • Altezza al garrese adulti: ♀cm 75-80 / ♂cm 80-85. Peso ♀kg 60-65 / ♂kg >100. • Produzione latte lt. 140 in 210 gg. Area geografica di diffusione: attualmente viene allevata nelle zone collinari interne delle province di Caltanissetta e Agrigento. Presenze sparse in provincia di Palermo e di Enna. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Deriva da lontani e progressivi incroci di sostituzione utilizzando arieti della razza Barbaresca del nord-Africa (Barberin, a coda grassa) e pecore della razza Pinzirita, autoctona della Sicilia; razze considerate affini e caratterizzate da filogenesi comune. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente stabulato semi-stabulato in piccoli e medi allevamenti. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • pecorino siciliano; • pecorino pepato; • canestrato siciliano misto. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 41 Ovina Noticiana A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 4.500 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 50 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 30 Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 65 42 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree marginali interne e costiere della provincia di Siracusa e delle province vicine. • Taglia media. • Testa mediamente fine e leggera di colore rosso mattone; profilo retto o lievemente montonino; la pigmentazione, uniforme si estende al collo fino alla zona giugulo-sternale. Acorne in entrambi i sessi • Altezza al garrese adulti: ♀cm 70-75 / ♂cm 80-85. Peso ♀kg 50-55 / ♂kg 80-85. • Produzione latte lt. 80 in 200 gg. Area geografica di diffusione: viene allevata nelle zone collinari costiere ed interne delle province di Siracusa, Ragusa, Caltanissetta e Catania. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Ha origine da specifica selezione locale di soggetti derivati dalla razza comisana. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-stabulato in piccoli e medi allevamenti. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • pecorino siciliano; • pecorino pepato; • pecorini locali; • canestrato siciliano misto. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 43 Caprina Girgentana A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 800 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 25 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 20 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Libro Genealogico 714 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 19 (iscritta al libro genealogico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 17 (iscritta al Libro Genealogico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 90 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 95 stessa razza Numero totale dei maschi disponibili a) attivi nella monta naturale 28 26 44 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree marginali interne e costiere della provincia di Siracusa e delle province vicine. • Taglia media. • Mantello bianco. • Testa piccola provvista di caratteristiche corna, con la fronte ed i mascellari di colore fulvo tendente al marrone. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 75-80 / ♂cm 80-85. Peso ♀kg 40-45 / ♂kg 60-65. • Produzione latte lt. 80 in 200 gg. Area geografica di diffusione: viene allevata principalmente in provincia di Agrigento con presenze sparse in provincia di Palermo e Catania. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Ha origine da caprini originari del versante medio - orientale del bacino del mediterraneo. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-stabulato e stabulato in piccoli e medi allevamenti. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • caprino girgentano; • caprino siciliano; • caprini freschi; • canestrato siciliano misto. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 45 Caprina Argentata dell’Etna A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 3.000 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 80 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 45 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico 915 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 28 (iscritta al registro anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 28 (iscritta al registro anagrafico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 40 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 75 stessa razza Numero totale dei maschi disponibili a) attivi nella monta naturale 50 45 46 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree marginali. • Taglia media. • Mantello grigio, caratteristico con riflessi argentei. • Testa piccola provvista di corna in entrambi i sessi. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 62-67 / ♂cm 70-75. Peso ♀kg 33-38 / ♂kg 45-50. • Produzione latte lt. 160 in 210 gg. Area geografica di diffusione: viene allevata principalmente nelle zone montane delle province di Messina, Enna, Catania e Palermo con presenze sparse in altre province della Sicilia. Principali attitudini zootecniche: • duplice attitudine carne-latte. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona con caratteri ben fissati (mantello argenteo) originaria delle zone montane dell’area Etna. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semibrado e brado in piccoli e medi allevamenti. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: Formaggi: • caprino siciliano; • maiorchino; • canestrato siciliano misto. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 47 Suino Nero siciliano A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 850 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 140 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 130 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico 389 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 25 (iscritta al registro anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 25 (iscritta al registro anagrafico) e dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 80 Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 90 stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico 54 a) attivi nella monta naturale 46 48 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: popolazione molto rustica, particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree montane. • Taglia media. • Pelle di colore nero, completamente rivestita di robuste setole. • Testa con profilo rettilineo con presenza di tettole, faccia ampia e lunga con grugno stretto e inclinato. Arti molto robusti. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 55-60 / ♂cm 60-65. Peso ♀kg 75-80 / ♂kg 110-120. Area geografica di diffusione: prevalentemente allevata nelle zone montane delle province di Messina, Enna e Palermo con presenze sparse in altre province della Sicilia. Principali attitudini zootecniche: • Carne. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): popolazione autoctona, con caratteri ben fissati, originaria delle zone montane dei Nebrodi (ME) e delle Madonie (PA), rustica e resistente alle malattie. Scrofe con spiccato senso materno. Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado. A carattere tipicamente familiare. Le principali risorse alimentari sono rappresentate dal pascolo, dai prodotti del bosco e del sottobosco, dai residui e dei sottoprodotti delle produzioni agricole, zootecniche e casearie. Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento: • carni con spiccate caratteristiche di qualità e di genuinità; • salame di S. Angelo di Brolo (ME); • salame di S. Marco d’Alunzio (ME); • fellata di suino nero siciliano; • prosciutto di Nicosia (EN); • pancette tradizionali locali; • salumi tradizionali locali. Organismo responsabile della gestione della razza: Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.) Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo Tel 091/331988 – Fax 091/324797 e-mail: [email protected] 49 Cavallo Sanfratellano A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 1.600 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 802 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 750 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 1.430 802 (iscritta al registro anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e 750 dove la razza è in maggioranza. San Fratello (ME) Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 100% Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 100% stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al registro anagrafico 91 a) attivi nella monta naturale 80 50 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: di forte impalcatura scheletrica e di notevole rusticità. Ottima pascolatrice, particolarmente adatta alle difficili condizioni ambientali e di allevamento delle aree interne della Sicilia. • Mantello baio, baio scuro o baio scuro carico. • Testa pesante, profilo montonino, dorso di giuste proporzioni, groppa ben sviluppata, arti di notevole sviluppo scheletrico e muscolare. • Temperamento: buona nevrilità, rustico, resistente alle avversità climatiche. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 150 / ♂cm 152. Torace: ♀cm 173 / ♂cm 175. Stinco: ♀cm 19 / ♂cm 19. Area geografica di diffusione: pendici settentrionali dei monti Nebrodi. Principali attitudini zootecniche: • Sella e tiro leggero. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Descrizione dei sistemi di allevamento: allevamento allo stato brado. Organismo responsabile della gestione della razza: Istituto Incremento Ippico Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania Tel 095/451925 – Fax 095/451924 51 Cavallo Purosangue orientale A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 40 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 15 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 10 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate 32 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 15 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e 10 dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 100% Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 100% stessa razza Numero totale dei maschi disponibili a) attivi nella monta naturale 15 15 52 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: mesodolicomorfo. Caratterizzato da splendida armonia delle forme. • Testa piccola, fronte larga e profilo rettilineo, occhio grande vivace ed espressivo, narici ampie. • Torace ampio e profondo, arti robusti, articolazioni spesse, tendini asciutti e ben rilevati. Zoccolo duro e compatto. • Altezza al garrese adulti: cm 145 – 155. Area geografica di diffusione: diverse zone altimetriche delle province di Caltanissetta, Catania, Messina, Palermo e Trapani. Principali attitudini zootecniche: • Sella – tiro leggero – corsa – gare di lunga distanza. Di temperamento vivace le sue andature sono sempre eleganti, ampie ed elastiche. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza certificata nello “Stud Book” Italiano sin dal 1875. Deriva dalla introduzione prolungata e continua nel tempo di una matrice genetica di tipo arabo asiatica cha ha trovato un perfetto andamento alle condizioni climatiche – ambientali della Sicilia. Descrizione dei sistemi di allevamento: allevati nel contesto di aziende agricole delle aree indicate. Il tipo di allevamento si basa principalmente sul pascolamento delle risorse foraggiere aziendali. Organismo responsabile della gestione della razza: Istituto Incremento Ippico Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania Tel 095/451925 – Fax 095/451924 di concerto con: L’Associazione Siciliana Cavallo Orientale Via Marchese di Villabianca n.54 - Palermo 53 Asino Ragusano A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 1.400 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 350 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 350 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 1.300 383 (iscritta al registro anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e 383 dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 100% Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 100% stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al registro anagrafico 60 a) attivi nella monta naturale 60 54 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: • Mantello baio oscuro con ventre di cervo o di biscia, focature agli occhi, muso grigio. • Testa molto pesante, orecchie ben portate, occhi grandi, groppa ben sviluppata, arti robusti, temperamento nevrite ed energico. • Altezza al garrese adulti: ♀cm 130 / ♂cm 138. Torace: ♀cm 142 / ♂cm 150. Stinco: ♀cm 17 / ♂cm 18. Area geografica di diffusione: territorio di Ragusa, Modica, Scicli, Santa Croce Camerina, San Mauro Castelverde, Palermo e San Fratello. Principali attitudini zootecniche: • Soma – tiro. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Descrizione dei sistemi di allevamento: allevamento aziendale. Organismo responsabile della gestione della razza: Istituto Incremento Ippico Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania Tel 095/451925 – Fax 095/451924 55 Asino Pantesco A – Elementi demografici Numero totale di riproduttrici 37 Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice 1 Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza 1 Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico 37 Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata 1 (iscritta al registro anagrafico) Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e 1 dove la razza è in maggioranza Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza 100% Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della 100% stessa razza Numero totale dei maschi disponibili iscritti al registro anagrafico 12 a) attivi nella monta naturale 12 56 B – Elementi di caratterizzazione della razza Descrizione della razza: originario dell’isola di Pantelleria. • Mantello baio oscuro, rari ma presenti i soggetti grigi, pelo corto e liscio diverso da quello di altre razze, lanoso e opaco. Muso quasi bianco a volte presenti focature in occhi e naso. Addome e fascia interna delle cosce bianche. Scarsi crini nella coda. • Testa piccola asciutta, con occhi grandi. Fronte larga, orecchie piccole, mobili e ben portate. Collo lungo e muscoloso. Petto largo. Linea dorso lombare lunga e dritta. Spalla quasi dritta, forte e di giusta lunghezza. Torace sviluppato. Groppa larga, arti molto robusti, muscolosi con articolazioni asciutte e larghe. Zoccoli di giuste proporzioni robusti al punto da non richiedere ferratura. Temperamento vivace, nevrile buon ambiatore. • Altezza al garrese adulti: cm 124 - 140. Torace: cm 135 - 160. Stinco: cm 16 - 20. Area geografica di diffusione: Erice(TP). Principali attitudini zootecniche: • Soma e produzione mulina. Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Descrizione dei sistemi di allevamento: allevamento aziendale. Organismo responsabile della gestione della razza: Istituto Incremento Ippico Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania Tel 095/451925 – Fax 095/451924 di concerto con: Azienda Foreste Demaniali Regione Siciliana San Matteo – Erice (TP) 57 4.13 Cumulabilità del premio Il premio previsto dall’azione è cumulabile sulla medesima superficie e/o UBA. Per quanto riguarda la cumulabilità del premio con gli aiuti concessi ai sensi dell’art. 68 del Reg. CE 73/2009 (ex art. 69 del Reg. CE n. 1782/2003) sarà definita a seguito dell’approvazione delle modifiche del PSR – Sicilia 2007/2013 in corso di verifica dai servizi della Commissione europea e ne sarà data opportuna diffusione entro i termini utili per la presentazione della Domanda Unica. Il rispetto delle condizioni previste riferite all’articolo 68 del Reg. CE 73/2009 verrà verificato attraverso l’esecuzione di controlli incrociati effettuati dall’organismo pagatore. 4.14 Procedure per il trattamento delle domanda di aiuto e di pagamento La domanda di aiuto va presentata telematicamente, entro il termine perentorio fissato nel bando, utilizzando il servizio disponibile sul sito del portale SIAN, o tramite il centro di assistenza aziendale (CAA), presso il quale è affidato il fascicolo aziendale, ovvero mediante i tecnici agricoli abilitati in esecuzione alle apposite convenzioni stipulate con l’Amministrazione Regionale. Si precisa che le domande di aiuto non saranno accettate se presentate in ritardo rispetto alla data fissata. La domanda cartacea debitamente sottoscritta, in ogni parte ove richiesto, con firma autenticata secondo la normativa vigente, che costituisce l’integrazione documentale, dovrà pervenire, completa della documentazione appresso riportata, in busta chiusa agli Ispettorati Provinciali della Agricoltura competenti per territorio perentoriamente entro i successivi 30 giorni dalla data di scadenza dei bandi. Nel caso di azienda composta da più corpi fondiari, siti in differenti territori provinciali, la competenza è attribuita all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura nella cui zona di operatività è ubicato la maggiore superficie impegnata. Nella parte esterna della busta dovrà essere riportata la seguente dicitura: PSR Sicilia 20072013 misura 214 “Pagamenti agroambientali” Bando di selezione annualità _______; inoltre 58 vanno indicati gli estremi del beneficiario richiedente. Al fine di verificare il rispetto del termine di presentazione della domanda cartacea farà fede unicamente la data apposta sulla ricevuta rilasciata da ciascun ufficio che dovrà essere spillata alla busta chiusa, sulla quale dovrà essere riportata la medesima data. La domanda di aiuto potrà essere presentata solamente dalle aziende che hanno correttamente costituito il fascicolo aziendale presso i Centri di Assistenza Aziendale autorizzati. La domanda di aiuto dovrà essere compilata in ogni parte comprensiva delle personalizzazioni regionali che consistono nelle dichiarazioni comuni a tutte le azioni, specifiche per azione e la scheda di auto attribuzione dei punteggi. L’istanza pervenuta dovrà essere acquisita al protocollo dell’Ispettorato Provinciale della Agricoltura attraverso l’apposizione del numero di protocollo sulla busta chiusa. Il numero di domanda generato in automatico dal sistema SIAN consentirà unicamente di individuare l’operazione e costituirà elemento componente del codice identificativo della stessa. La domanda cartacea di aiuto presentata oltre i termini previsti verrà respinta e l’ufficio darà apposita comunicazione alla ditta interessata. Con le stesse modalità, verranno respinte le richieste presentate in data antecedente a quella di pubblicazione del bando di selezione, non compilate con le modalità indicate tramite il sistema SIAN e mancanti della documentazione richiesta. 4.15 Documentazione richiesta Alla domanda, debitamente compilata dovrà essere allegata, pena l’esclusione, la seguente documentazione comune e specifica: 1. Documentazione attestante l'iscrizione dei capi oggetto d'aiuto al libro genealogico o al registro anagrafico di razza, rilasciata dagli enti responsabili; 2. Quadro d'identificazione dei capi interessati all'azione che fa parte integrate della domanda d’aiuto. 59 4.16 Altra documentazione Da presentare all’ufficio responsabile del procedimento entro 30 giorni dalla pubblicazione nell’albo provinciale dell’elenco provvisorio delle domande istruibili: 1. certificato della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura con la dicitura antimafia; 2. attestato di assoggettamento per le aziende di prima notifica che hanno usufruito della deroga prevista. 3. attestato di assoggettamento aggiornato per i casi in cui vi sono state notifiche di variazione rispetto alla certificazione prevista. Con provvedimento del dirigente del Servizio responsabile, entro il termine di scadenza di presentazione della domanda informatica procederà alla nomina di una commissione di valutazione ed al suo insediamento. La Commissione potrà strutturarsi in più sottocommissioni tenuto conto del numero di istanze presentate al fine di rispettare i tempi previsti. La Commissione, a seguito della consegna delle istanze prese in carico dall’ufficio dell’Ispettorato Provinciale responsabile, procede alla ricevibilità di ogni domanda verificando che la stessa sia di competenza dell’IPA, che sia correttamente compilata in ogni sua parte, che sia presente la documentazione richiesta, e dopo aver riportato il protocollo di entrata e siglato tutti i documenti, compila la lista di controllo tramite la specifica funzione prevista sul sistema SIAN riportando in calce le determinazioni relative alla ricevibilità o meno della istanza. La Commissione, per le istanze ricevibili, procederà alla verifica della qualifica del beneficiario, della superficie minima richiesta ed alla valutazione dei punteggi autoattribuiti, provvederà a completare la lista di controllo relativamente alla valutazione riportando in calce il punteggio determinato, la priorità territoriale, l’eventuale priorità a parità di punteggio, ed infine, tenendo conto delle priorità previste dalle singole azioni, predisporrà gli elenchi provinciali provvisori delle domande istruibili, di quelle escluse e di quelle non ricevibili. Gli elenchi provvisori delle domande istruibili, con il relativo punteggio, di quelle escluse e di quelle non ricevibili, con indicazione delle motivazioni di esclusione o di non ricevibilità, 60 approvate con provvedimento ispettoriale, verranno affisse all'albo Provinciale di ciascuno Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura entro 45 giorni dalla nomina della Commissione e saranno consultabili nel sito http://www.regione.sicilia.it, nonché presso l'Ufficio relazioni con il Pubblico degli uffici provinciali e della sede centrale dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura e Foreste. Le istanze utilmente inserite negli elenchi provvisori saranno immediatamente oggetto della verifica amministrativa sulla base delle risorse finanziarie disponibili, l’affissione all'Albo Provinciale degli elenchi provvisori assolve all'obbligo della comunicazione ai soggetti richiedenti del punteggio attribuito, di avvio del procedimento di esclusione sia per le istanze escluse sia per quelle non ricevibili. Tutti gli interessati, entro i successivi 15 giorni, dalla data di pubblicazione all'Albo provinciale, degli elenchi provvisori potranno richiedere all'IPA, con apposite memorie il riesame del punteggio attribuito, nonché la verifica delle condizioni di esclusione o di non ricevibilità. L’Ispettorato Provinciale della Agricoltura, entro 60 giorni successivi all’affissione degli elenchi provvisori, dopo avere esaminato le eventuali memorie difensive, provveduto alle verifiche amministrative, procederà alla stesura degli elenchi definitivi delle domande ammesse ed escluse, riportanti anche le motivazioni di esclusione, che verranno trasmessi all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e delle Foreste per la stesura della graduatoria regionale e successiva sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia (GURS) e sul sito ufficiale, a seguito della registrazione del decreto di approvazione alla Corte dei Conti. La pubblicazione della graduatoria regionale sulla GURS assolve all'obbligo della comunicazione ai soggetti richiedenti del punteggio attribuito, nonché di avvio del procedimento di archiviazione per le ditte escluse e/o non ricevibili. 61 4.17 Verifiche tecnico-amministrative sulle domande di aiuto L’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura entro 15 gg dalla pubblicazione all’albo degli elenchi provvisori, darà comunicazione al richiedente dell’avvio del procedimento istruttorio segnalando l’Ufficio e il responsabile del procedimento cui è stata assegnata la domanda e presso il quale potrà richiedere eventuali informazioni. L’istruttoria verrà svolta dal funzionario incaricato il quale, entro i successivi 30 giorni, procederà alla chiusura della verifica tecnico-amministrativa della domanda. Il funzionario istruttore incaricato verificherà la conformità dei documenti presentati per l’ammissibilità all’aiuto, la corretta procedura attivata dal beneficiario per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal programma per le singole azioni. L’assenza della documentazione, la cui presentazione è richiesta obbligatoriamente, comporterà l’archiviazione della domanda. Nel caso in cui nel corso dell’istruttoria si presentasse la necessità da parte dell’ufficio di richiedere integrazioni e/o precisazioni, ritenuti necessari per il completamento dell’attività istruttoria, l’ufficio invierà al richiedente una unica richiesta di documenti da produrre, inderogabilmente entro 15 giorni, a partire dalla data di ricevimento della raccomandata con avviso di ricevimento. Qualora entro tale termine non perverranno le integrazioni richieste l’ufficio istruttore darà avvio alle procedure di archiviazione della domanda. A chiusura della verifica istruttoria della domanda di aiuto verrà redatto apposito verbale riportante le determinazioni assunte dal funzionario istruttore sulla ammissibilità dell’aiuto, con la determinazione del premio annuale, che sarà comunicato al beneficiario. Nel caso in cui l’importo del premio riconosciuto è superiore a € 154.937,07 l’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura provvederà a richiedere alla Prefettura competente l’informativa antimafia. Nei casi in cui le istanze vengano giudicate non ammissibili, o siano state rigettate per carenza documentale o per la mancata presentazione delle integrazioni, il dirigente della struttura responsabile darà comunicazione ai richiedenti dell’avvio del procedimento di archiviazione. 62 4.18 Controlli sulle dichiarazioni Ciascun Ufficio Istruttore su un campione di domande verificherà la veridicità delle dichiarazioni fornite e la conformità della documentazione a quanto previsto dal programma e dalle disposizioni attuative, in particolare si precisa che relativamente alle dichiarazione che fanno riferimento alla documentazione derivante dal fascicolo aziendale il controllo verrà eseguito presso il CAA di riferimento. Nel caso che i dati presenti in domanda non risultassero corrispondenti ai documenti contenuti nel fascicolo aziendale, l’Amministrazione sospenderà l’esame della istanza e procederà a comunicare alla ditta l’avvio del procedimento di archiviazione, comunicando nel contempo all’AGEA i risultati della verifica per i successivi atti che si dovessero rendere necessari in applicazione delle convenzioni sottoscritte tra le parti sulla tenuta del fascicolo aziendale. Il controllo verrà svolto anche sulle dichiarazioni rilasciate nelle dichiarazioni integrative ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e comprende anche la verifica, per quanto pertinente, della corretta attribuzione del punteggio, riferiti ai criteri di selezione. Si precisa che in caso di presenza di dichiarazioni mendaci, l’Amministrazione procederà oltre che alla archiviazione della istanza, anche all’avvio delle procedure previste per tale fattispecie di irregolarità dalla normativa nazionale e comunitaria. 4.19 Presentazione domande annuali di pagamento (ex conferma impegno) Il termine per la presentazione della documentazione annualmente è entro il 15 maggio, entro tale giorno le ditte dovranno presentare la domanda annuale di pagamento a conferma dell’impegno assunto. La domanda stampata debitamente sottoscritta con firma autenticata secondo la normativa vigente, dovrà essere depositata al medesimo CAA e corredata, entro il suddetto termine del 15 maggio, della seguente documentazione: - Certificato Camerale con la dicitura antimafia. 63 - Documentazione attestante l'iscrizione dei capi oggetto d'aiuto al libro genealogico o al registro anagrafico di razza, rilasciata dagli enti responsabili nel caso di capi diversi e/o aggiuntivi rispetto alla domanda iniziale - Quadro d'identificazione dei capi interessati all'azione. 4.20 Controlli amministrativi e controlli in loco In conformità alle disposizioni regolamentari sulle domande di pagamento l’ufficio addetto ai controlli amministrativi procederanno alla verifica della correttezza e completezza della domanda, della documentazione richiesta. I controlli amministrativi comprendono anche i controlli incrociati sul Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC). Verrà individuato, secondo i criteri stabiliti dall’Amministrazione regionale in accordo con l’organismo pagatore, un campione pari almeno al 5% delle domande presentate, per l’esecuzione dei controlli oggettivi sulle superfici impegnate, sul rispetto da parte dei beneficiari delle norme di eleggibilità e condizionalità, sul rispetto degli obblighi aggiuntivi assunti e degli impegni previsti dalle singole azioni, sulle dichiarazioni rese dal beneficiario in fase di domanda e durante il periodo di impegno. I controlli riguarderanno tra l’altro la verifica del rispetto di quanto previsto nel piano aziendale presentato con riferimento alla gestione del suolo, al rispetto del piano di concimazione, al rispetto delle norme tecniche di difesa fitosanitaria, alla corretta tenuta ed aggiornamento dei registri aziendali e dei registri di stalla, nel caso di azienda zootecnica, al rispetto dell’impegno della commercializzazione in biologico nella misura minima del 50%. L’attività di controllo sia amministrativa che in loco verrà eseguita in conformità ai manuali delle procedure predisposti dall’organismo pagatore. I soggetti preposti al controllo, a chiusura delle operazioni di verifica previste dal manuale per i controlli in loco predisposto dall’organismo pagatore, comunicheranno agli uffici istruttori i risultati dello stesso. 64 In caso di rilevazioni di infrazioni nel corso del controllo in loco le stesse dovranno essere accertate secondo le procedure stabilite nel manuale dei controlli AGEA La presenza di infrazioni potrà comportare una riduzione del premio o l’esclusione dallo stesso, nonché l’applicazione di eventuali sanzioni in conformità a quanto stabilito nei provvedimenti nazionali e regionali esistente. 4.21 Pagamenti del premio riconosciuto Unicamente in fase successiva all’avvio dei controlli in loco si procederà alla autorizzazione del pagamento, per la successiva liquidazione del premio riconosciuto. Nel caso in cui l’importo del premio riconosciuto è superiore a € 154.937,07 dovrà essere richiesta l’informativa antimafia alla Prefettura competente. Per le aziende sottoposte a controllo in loco il pagamento potrà essere effettuato solo successivamente alla chiusura del procedimento e tenuto conto delle risultanze dello stesso. 4.22 Subentro, recesso anticipato, decadenza totale Nel caso di cessione parziale o totale della azienda durante il periodo di esecuzione di un impegno è consentito il subentro da parte di soggetto diverso dal beneficiario, purché lo stesso mantenga gli impegni assunti dal cedente e rispetti i criteri di selezione attribuiti riferiti alla priorità soggettiva. In caso di mancato subentro nell’impegno da parte del rilevatario della azienda, il beneficiario dovrà rimborsare il sostegno riconosciuto sino alla data del cambio parziale o totale della titolarità dell’azienda. In deroga qualora la prosecuzione dell’impegno non sia realizzabile non sarà richiesto il rimborso nel caso di cessione definitiva delle attività agricole successiva al compimento del terzo anno di impegno. 65 Inoltre nel caso in cui, a seguito di operazioni di ricomposizione fondiaria o di interventi di riassetto fondiario pubblici o approvati dalla pubblica autorità, il beneficiario non sia nelle condizioni di rispettare gli impegni assunti si procederà ad adeguare gli impegni alla nuova situazione. Qualora non sia possibile procedere all’adeguamento, decadrà l’impegno assunto senza obbligo di rimborso da parte del beneficiario per l’effettiva durata di validità dell’impegno stesso. In tutti casi il beneficiario è tenuto a dare comunicazione delle mutate condizioni alla amministrazione affinché la stessa possa dopo aver verificato il sussistere delle predette condizioni adottare i consequenziali provvedimenti. Nel caso di impossibilità a mantenere gli impegni assunti per cause di forza maggiore previste dalla regolamentazione comunitaria, appresso riportate, non si procederà al rimborso totale o parziale degli aiuti percepiti: a) decesso del beneficiario; b) incapacità professionale di lunga durata del beneficiario; c) espropriazione di una parte rilevante dell’azienda, se detta espropriazione non era prevedibile al momento dell’assunzione dell’impegno; d) calamità naturale grave che colpisce in misura rilevante la superficie agricola dell’azienda; e) distruzione fortuita dei fabbricati aziendali adibiti all’allevamento; f) epizoozia che colpisce la totalità o una parte del patrimonio zootecnico del beneficiario. Nel caso in cui ricorrano casi di forza maggiore o circostanze eccezionali le stesse devono essere notificate per iscritto dal beneficiario o dal suo rappresentante all’ufficio Provinciale dell’Assessorato Agricoltura e Foreste territorialmente competente entro dieci giorni lavorativi a decorrere dal giorno in cui il beneficiario o il rappresentante stesso è in grado di provvedervi, unitamente alla necessaria documentazione atta a supportare quanto richiesto. 66 4.23 Sistema sanzionatorio In applicazione degli articoli 16, 17 e 18 del Regolamento Comunitario 1975/2006 in caso di mancato rispetto degli impegni, cui è subordinata la concessione dell’aiuto, si procederà alla riduzione, alla esclusione o al rifiuto dello stesso, proporzionalmente alla irregolarità commessa, secondo la classificazione dell’inadempienza constatata in conformità a quanto indicato nel DM n. 1205 del 20/3/2008 recante “Disposizioni in materia di violazioni riscontrate nell’ambito nel Reg.(CE) 1782/03 del Consiglio del 29 settembre 2003 sulla PAC e del Reg. (CE) 1698/05 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR” pubblicato sulla GURS n.76 del 31/3/2008. (http://www.psrsicilia.it) 67 5.0 Annualità 2008 214/1d Dall’analisi della graduatoria definitiva regionale relativa al bando pubblico del 2008 riguardante le domande di aiuto relative all’azione 214/1D “Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono” facente parte della misura 214 “Pagamenti agroambientali” del PSR Sicilia 2007-2013 è possibile avere i dati relativi alle singole province. Nella Figura 2 è riportata la distribuzione per provincia del numero di domande di aiuto, il 63% delle quali è concentrata in provincia di Messina. • Siracusa. All’IPA di Siracusa tra giugno e luglio del 2008 sono state presentate nove domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui una risulta essere accoppiata alla misura 214/1A “Metodi di gestione dell’azienda agricola ecosostenibile” e sei accoppiate con la misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica” (Fig. 3). L’età media dei richiedenti si aggira sui cinquant’anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 250 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 87 UBA. • Ragusa. All’IPA di Ragusa nel mese di luglio del 2008 sono state presentate otto domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui solo una risulta essere accoppiata alla misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”. L’età media dei richiedenti si aggira sui trentacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 750 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 260 UBA. • Palermo. All’IPA di Palermo tra giugno e luglio del 2008 sono state presentate sedici domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui una risulta essere accoppiata alla misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”. L’età media dei richiedenti si aggira sui sessant’anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 900 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 310 UBA. • Messina. All’IPA di Messina tra maggio e luglio del 2008 sono state presentate ottantuno domande di aiuto per la misura 214/1D. 68 L’età media dei richiedenti si aggira sui sessant’anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 2400 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 857 UBA. • Catania. All’IPA di Catania nel mese di luglio del 2008 sono state presentate quattro domande di aiuto per la misura 214/1D. L’età media dei richiedenti si aggira sui trentacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 209 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 73 UBA. • Enna. All’IPA di Enna tra giugno e luglio del 2008 sono state presentate cinque domande di aiuto per la misura 214/1D. L’età media dei richiedenti si aggira sui quarant’anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 376 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 131 UBA. • Caltanissetta. All’IPA di Caltanissetta nel mese di luglio del 2008 è stata presentata una domanda di aiuto per la misura 214/1D. L’età del richiedente è di trent’anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 43 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 15 UBA. • Agrigento. All’IPA di Agrigento nel mese di luglio del 2008 sono state presentate quattro domande di aiuto per la misura 214/1D. L’età media dei richiedenti si aggira sui quarantacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 225 Ha. Le unità di bestiame adulto sono pari a 78 UBA. 69 Figura 2 - Domande d’aiuto presentate ad ogni IPA 81 9 8 16 4 5 1 4 Numero dei partecipanti al bando Figura 3 - Domande d’aiuto associate ad altre misure 1% 6% 214/1A+214/1D 214/1B+214/1D 214/1D 93% 70 Delle 128 richieste ben 97 contano imprenditori con una età media di 60 anni (fig.4). Figura 4 - Età media dei beneficiari 97 100 80 50 anni 60 35 anni 40 9 20 60 anni 12 5 0 50 anni 35 anni 60 anni 40 anni 40 anni 1 4 30 anni 45 anni 30 anni 45 anni La superficie coinvolta pari a 5153 ettari vede sempre la provincia di Messina (fig. 5) in prima linea con il 47% della superficie e con le unità di bestiame adulto (fig 6). Figura 5 - Superficie in Ha impegnata per provincia 2500 2000 1500 1000 500 0 2400 750 900 250 209 376 43 225 Superficie in Ha 71 Figura 6 - Superficie in UBA impegnata per provincia 1% 4% 7% 4% 5% Agrigento 15% Caltanissetta Siracusa Ragusa 17% 47% Palermo Messina Catania Enna 72 6.0 Annualità 2010 214/1D Dall’analisi della graduatoria definitiva regionale relativa al bando pubblico del 2010 riguardante le domande di aiuto relative all’azione 214/1D “Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono” facente parte della misura 214 “Pagamenti agroambientali” del PSR Sicilia è possibile avere i dati relativi alle singole province. Nella Figura 7 è riportata la distribuzione per provincia del numero di istanze ammissibili ed inammissibili, in provincia di Messina si contano ben 59 domande ammesse mentre, in provincia di Palermo le domande escluse superano quelle ammesse. • Siracusa. All’IPA di Siracusa nel mese di marzo del 2010 sono state presentate quattro domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui due risultano essere accoppiate alla misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”. L’età media dei richiedenti si aggira sui trent’anni. La superficie totale impegnata per tale misura è pari a 87.90 Ha/UBA. Inoltre dall’ulteriore analisi di approfondimento che mi è stata consentita di fare sono riuscito a risalire alle specie e quindi alle relative razze richieste da ogni singola azienda beneficiaria e rispettivamente: 1. Due asini ragusani in 41,46 Ha/UBA con un aiuto pari a € 14.247,70 (misura accoppiata). 2. Un asino ragusano in 33,94 Ha/UBA con un aiuto pari a € 18.249,00 (misura accoppiata). 3. Quattro asini ragusani in 5,00 Ha/UBA con un aiuto pari a € 1.000,00. 4. Sette suini neri dei Nebrodi in 7,40 Ha/UBA con un aiuto pari a € 1.480,00. Quindi, la provincia nel totale ha richiesto un premio pari a € 34.976,70. • Ragusa. All’IPA di Ragusa nel mese di marzo del 2010 sono state presentate due domande di aiuto per la misura 214/1D. L’età media dei richiedenti si aggira sui quarantacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 16,85 Ha/UBA. Il premio richiesto è pari a € 2.400,00. 73 • Palermo. All’IPA di Palermo nel mese di marzo del 2010 sono state presentate tre domande di aiuto per la misura 214/1D che risultano essere accoppiate tutte con la misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica” (fig. 8). L’età media dei richiedenti si aggira sui quarantacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 222.2900 Ha/UBA. Il premio richiesto è pari a € 55.047,46. Inoltre sono state presentate altre otto domande inerenti a tale bando, ma tali sono risultate non ammissibili poiché la documentazione era incompleta e/o errata, per i seguenti motivi relativi a ciascuna azienda: 1. Manca l’estratto di mappa catastale e l’iscrizione al registro anagrafico degli animali; 2. Manca la dichiarazione specifica per l’azione D, e la scheda di punteggio e il quadro di identificazione dei capi; 3. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale; 4. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale e l’iscrizione al libro genealogico L.G.; 5. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale e l’iscrizione al libro genealogico L.G.; 6. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale e il quadro di identificazione dei capi; 7. Inammissibile poiché il numero dei capi richiesti è maggiore rispetto la superficie posseduta; 8. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale. • Messina. All’IPA di Messina nel mese di marzo del 2010 sono state presentate cinquantanove domande di aiuto per la misura 214/1D. L’età media dei richiedenti si aggira sui sessant’anni. Inoltre sono pervenute al sopracitato ufficio altre due domande di aiuto ma sono state scartate a priori poiché una delle due domande aveva richiesto un aiuto di UBA maggiore rispetto la superficie a disposizione, mentre la seconda azienda non ha fornito la documentazione relativa al registro di razza. 74 Non è stato possibile acquisire i dati relativi alla superficie impegnata Ha/UBA e il relativo premio richiesto per tale impegno (fig. 10 e 11). • Enna. All’IPA di Enna nel mese di marzo del 2010 sono state presentate otto domande di aiuto per la misura 214/1D. L’età media dei richiedenti si aggira sui sessantacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 174.7500 Ha/UBA. Il premio richiesto è pari a € 20.150,00. Inoltre al sopraelencato ufficio è pervenuta un’altra domanda d’aiuto risultata inammissibile al bando pubblico poiché nella documentazione mancava la certificazione sanitaria, il libro genealogico, il quadro dei capi interessati all’impegno ed il registro anagrafico. • Agrigento. All’IPA di Agrigento nel mese di marzo del 2010 è stata presentata una domanda di aiuto per la misura 214/1D. L’età del richiedente è di quarantacinque anni. La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 5.5500 Ha/UBA. Il premio richiesto è pari a € 1.100,00. Inoltre sono pervenute al sopracitato ufficio altre due domande di aiuto, ma sono state scartate a priori poiché una delle due domande dichiarava una disponibilità aziendale inferiore alla durata dell’impegno, mentre il richiedente della seconda azienda non ha compilato l’elenco relativo alla documentazione della disponibilità delle superfici aziendali. • Catania. All’IPA di Catania nel mese di marzo del 2010 è stata presentata una domanda di aiuto per la misura 214/1D. L’età del richiedente è di quarant’anni. Ma tale domanda è risultata non ammissibile al bando pubblico poiché nella documentazione risultava che le certificazioni sanitarie sono state prodotte con data superiore ai 12 mesi consentite dal bando. 75 Figura 7 - Confronto istanze ammissibili e inammissibili 59 60 50 40 30 20 10 8 4 8 3 2 2 1 Messina Catania 1 1 2 0 Siracusa Ragusa Palermo Istanze ammissibili Enna Agrigento Istanze inammissibili Figura 8 – Misure associate 6% 214/1B+214/1D 214/1D 94% 76 Il maggior numero dei richiedenti (59) ha una età media di 35 anni (fig. 9). Figura 9 - Età media beneficiari istanze ammesse. 59 60 40 20 8 4 0 35 anni 6 Numero Beneficiari 65 anni 30 anni 45 anni Numero Beneficiari Figura 10 - Superficie in Ha/UBA istanze ammissibili 250 200 150 100 50 222,29 174,75 87,9 16,85 0 Siracusa Ragusa 5,55 Palermo Enna Agrigento 77 Figura 11 – Premio richiesto per provincia € 55.047,46 € 34.976,70 € 1.110,00 Agrigento € 20.150,00 € 2.400,00 Siracusa Palermo Ragusa Enna 78 7.0 Conclusioni Il patrimonio italiano è ricco di endemismi e conta per quanto riguarda le specie tipiche, oltre 5 mila specie, tra animali e piante. Molti di questi endemismi sono minacciati e rischiano l'estinzione. Tra questi vi sono antiche varietà di frutta e di vite, diverse razze autoctone che danno un valore aggiunto agli allevamenti, ma anche piante aromatiche dalle quali si estraggono gli oli essenziali dalle proprietà curative. Tutte queste varietà di piante e razze animali, alcune importate da secoli e ormai parte della tradizione agricola italiana, fanno parte del patrimonio biologico e culturale delle aree agricole e delle comunità rurali del nostro Paese. Negli ultimi 50 anni, secondo gli esperti, in Italia sono scomparse 5 razze bovine, 3 di capre, 10 di ovini e suini, mentre sono considerate a rischio di estinzione almeno 1.500 varietà di frutta. In Europa sono scomparse circa la metà delle razze che esistevano all'inizio del Novecento, mentre quasi il 20% delle razze bovine, ovine, suine, equine e avicole dell'intero pianeta sono attualmente a rischio d'estinzione. Presentando la prima valutazione globale della biodiversità zootecnica e della capacità dei Paesi di gestire le proprie risorse genetiche animali, nel settembre 2007 la FAO ha lanciato un appello alla comunità internazionale: "molte razze a rischio di estinzione presentano caratteristiche uniche che potrebbero essere utili nell'affrontare cambiamenti climatici ed epidemie del bestiame. Senza le capacità di adattamento dei sistemi di produzione agricoli, inoltre, si rischia una perdita di diversità genetica a causa dell'utilizzo di un numero limitato di maschi riproduttori". In Italia, la salvaguardia della cultura materiale, delle tecniche agronomiche e delle modalità tradizionali di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici consentono alle specie animali e alle varietà vegetali autoctoni di inserirsi in territori "modello" nella cornice di leggi regionali di tutela e con il supporto di iniziative che ne promuovono la valorizzazione come, ad esempio, i progetti di filiera corta inseriti nei programmi di sviluppo rurale (PSR) 2007-2013. 79 Le produzioni tipiche agricole e zootecniche hanno un'identità ben specifica e molto marcata che trae origine dalla forte caratterizzazione del "sistema locale" in cui nascono e sono espressione della cultura e della biodiversità locale e nazionale. Gli elementi che conferiscono tipicità a un prodotto agro-alimentare si possono riassumere nei punti seguenti: • la localizzazione geografica, in quanto le condizioni ambientali dell'area di coltivazione o di allevamento imprimono al prodotto caratteristiche non riproducibili; • le metodiche di lavorazione tradizionali e artigianali con l'utilizzo di materie prime locali; • la memoria storica, ovvero il prodotto è direttamente collegabile alla storia e alle tradizioni del luogo di produzione; • le qualità organolettiche e nutrizionali del prodotto che conferiscono gusto, genuinità e unicità al prodotto. A livello comunitario e nazionale, hanno trovato riconoscimento normativo: 1. l'origine geografica (legame con il territorio), la tradizionalità del processo produttivo e il talento dell'uomo che conferiscono tipicità al prodotto; 2. l'impiego di pratiche ecocompatibili rispettose dell'ambiente e della salute dell'uomo, di cui ne sono un esempio i prodotti ottenuti con metodo biologico e i prodotti ottenuti da agricoltura integrata. Il recente annuncio, da parte della Commissione Europea, dell’imminente fallimento dell’Europa nel raggiungere l’obiettivo di arrestare il declino della biodiversità entro il 2010, rappresenta un forte segnale dall’allarme, e una chiara indicazione che molte delle nostre politiche non stanno raggiungendo i loro obiettivi. La politica di Sviluppo Rurale della UE, il cosiddetto “secondo pilastro” della Politica Agricola Comune (PAC) rappresenta una fondamentale opportunità per il miglioramento ambientale nelle zone rurali, per l’aiuto alla conversione dei sistemi agricoli verso pratiche più sostenibili e per la trasformazione degli agricoltori da puri produttori di cibo ad attori multifunzionali che combinano la produzione di cibo con la “produzione” di biodiversità e paesaggio, e con lo svolgimento di indispensabili funzioni sociali quali la gestione dei cicli idrici e del carbonio. 80 Garantire un buon utilizzo dei fondi Europei e nazionali dello Sviluppo Rurale, dovrebbe rappresentare una priorità per tutti, enti pubblici, agricoltori, società civile e cittadini. Si tratta infatti di affrontare importanti elementi della crisi ambientale, di promuovere un reale benessere delle aree rurali, di fare un buon uso dei soldi dei contribuenti. Si tratta anche di non screditare la parte più progredita e costruttiva della PAC. Vale infatti la pena di riflettere sul fatto che oltre il 70% dei fondi della PAC continua ad essere destinato a sussidi privi di qualsiasi legame col servizio (o danno) reso dai beneficiari alla società, sussidi che sono per lo più basati su riferimenti storici e che quindi discriminano in maniera ingiustificabile tra agricoltori dal comportamento e necessità analoghi. Il processo di revisione del bilancio dell’Unione Europea, attualmente in corso, non potrà fare a meno di un’approfondita analisi della PAC, che rappresenta tuttora oltre il 40% del complessivo bilancio dell’Unione. Una buona implementazione dello Sviluppo Rurale rappresenta quindi anche un indispensabile elemento di credibilità per il mantenimento dell’impegno Europeo a favore del settore agricolo, delle aree rurali e della gestione del territorio. Il presente studio effettuato dai colleghi della LIPU, Partner italiano di BirdLife International, si inquadra nell’ambito di una più ampia ricerca sul contributo degli strumenti della PAC alla conservazione della biodiversità. Siamo felici di dare il via alla pubblicazione dei risultati di tale ricerca con lo studio della LIPU, uno dei più dettagliati e coerenti realizzato finora in Europa. L’analisi dei PSR italiani rileva un panorama complesso, con estreme disparità tra Regioni. Se alcune Regioni italiane possono probabilmente vantare una posizione vicina alla cima della “classifica Europea”, altre purtroppo si stagliano come veri e propri fanalini di coda. Risulta anche una drammatica mancanza di regia comune e di implementazione strategica. Sul lato positivo si può notare un forte miglioramento dell’attenzione verso la biodiversità, rispetto al periodo di programmazione precedente. Alcune delle misure migliori, sperimentate da una o due Regioni, sono state riprese da altre; fondi sono stati stanziati per il completamento dei piani di gestione della Rete Natura 2000 e molte misure positive sono state introdotte. Particolarmente incoraggiante é l’esclusione dai nuovi piani di molti finanziamenti perversi che in passato hanno incentivato attivamente 81 la distruzione di importanti habitat (come era il caso degli imboschimenti, lo spietramento dei pascoli, ecc.). Nonostante questi passi avanti, nell’insieme si deve constatare un panorama piuttosto desolante; spesso le razze/popolazioni sono salvaguardate esclusivamente in modo virtuale. Il messaggio di sostegno non arriva alle aziende così come il rapporto di comunicazione su alcune misure agroambientali è lontano da trovare riscontri. 82 Sitografia http://europa.eu http://www.reterurale.it http://www.psrsicilia.it http://www.aia.it http://www.anas.it http://www.assonapa.it http://www.regione.sicilia.it http://www.ilportaledelcavallo.it 83 1.0 Introduzione ........................................................................................................................... 1 1.1 La biodiversità nell'Unione Europea .................................................................................. 1 1.2 L'UE e la biodiversità nel mondo ........................................................................................ 2 1.3 Biodiversità e cambiamento climatico ............................................................................... 3 1.4 La base di conoscenze ........................................................................................................ 3 1.5 Un quadro efficace di sostegno al piano d'azione ............................................................. 4 1.6 La visione a lungo termine della biodiversità..................................................................... 4 1.7 La necessità di proteggere la biodiversità .......................................................................... 4 2.0 Ridurre la perdita di biodiversità: strumenti e azioni nei PSR 2007-2013 ............................. 7 Il contributo dello sviluppo rurale a favore della biodiversità: si è avuto nel PSR 2000-2006 e si ha nel PSR 2007-2013: ................................................................................................................... 8 3.0 L’Azione F4b: “Allevamento di specie animali locali in pericolo di estinzione” .................. 10 3.1 Finalità del bando ............................................................................................................. 11 3.2 Area di applicazione, ammissibilità e priorità finanziaria ................................................ 11 3.3 Termini di presentazione delle istanze e decorrenza dell'impegno ................................ 12 3.4 Soggetti richiedenti .......................................................................................................... 14 3.5 Documentazione da allegare alle domande..................................................................... 14 3.6 Documentazione per la formazione della graduatoria .................................................... 17 3.7 Livelli di aiuto ................................................................................................................... 17 3.8 Dotazione finanziaria........................................................................................................ 18 3.9 Elementi di valutazione e punteggi .................................................................................. 18 3.10 Recesso, modalità di variazione e ampliamento impegno .............................................. 20 3.11 Prescrizioni e procedure relative alle singole azioni ........................................................ 21 3.12 Impatto ambientale della misura ..................................................................................... 22 3.13 Conclusioni ....................................................................................................................... 22 4.0 4.1 Azione 214 1/D “Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono” 23 Obiettivi dell’azione ......................................................................................................... 25 84 4.2 Beneficiari......................................................................................................................... 26 4.3 Criteri di selezione e di accesso........................................................................................ 27 4.4 Elementi di valutazione e punteggi .................................................................................. 28 4.5 Localizzazione ................................................................................................................... 29 4.6 Durata degli impegni ........................................................................................................ 29 4.7 Fascicolo aziendale ........................................................................................................... 29 4.8 Condizioni ed obblighi per l'adesione all'impegno .......................................................... 30 4.9 Adeguamento e trasformazione impegni agroambientali ............................................... 32 4.10 Coerenza con il primo pilastro della PAC ......................................................................... 33 4.11 Entità e intensità dell’aiuto .............................................................................................. 33 4.12 Schede descrittive delle razze autoctone minacciate di abbandono ............................... 34 4.13 Cumulabilità del premio ................................................................................................... 58 4.14 Procedure per il trattamento delle domanda di aiuto e di pagamento........................... 58 4.15 Documentazione richiesta................................................................................................ 59 4.16 Altra documentazione ...................................................................................................... 60 4.17 Verifiche tecnico-amministrative sulle domande di aiuto ............................................... 62 4.18 Controlli sulle dichiarazioni .............................................................................................. 63 4.19 Presentazione domande annuali di pagamento (ex conferma impegno)........................ 63 4.20 Controlli amministrativi e controlli in loco ....................................................................... 64 4.21 Pagamenti del premio riconosciuto ................................................................................. 65 4.22 Subentro, recesso anticipato, decadenza totale .............................................................. 65 4.23 Sistema sanzionatorio ...................................................................................................... 67 5.0 Annualità 2008 214/1d......................................................................................................... 68 6.0 Annualità 2010 214/1D ........................................................................................................ 73 7.0 Conclusioni ........................................................................................................................... 79 Sitografia .......................................................................................................................................... 83 85