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CULTURA CINEMA Pulce non c’è diventa film P ulce non parla, anche se avrebbe tante cose da dire. Ha nove anni, ascolta il tango e Bach e va matta per le persone arrabbiate. Non parla perché è autistica, ma la sua famiglia, in primis sua madre Anita, non riesce proprio a rassegnarsi e le prova tutte. Fino ad approdare nello straordinario mondo della comunicazione facilitata, che permette alla piccola Pulce di esprimere – almeno così sembra – tutto ciò che per anni si è portata dentro. Ma è proprio da questa scoperta, emozionante per tutta la famiglia, che nascono i guai. Un giorno, infatti, Pulce viene improvvisamente allontanata, dando inizio a una grottesca avventura burocratico giudiziaria: grazie proprio a quella comunicazione facilitata che le avrebbe restituito finalmente la parola suo padre Gualtiero è accusato di molestia. La vicenda, arricchita da un malinconico lieto fine, è stata raccontata dalla sorella Gaia Rayneri, in un piccolo, ma fortunato romanzo pubblicato nel 2009 da Einaudi: Pulce non c’è. Dopo aver fatto incetta di premi e riconoscimenti, il volume è diventato ora un film firmato da Giuseppe Bonito per la Overlook Production. «Sono stata coinvolta totalmente, in un primo tempo come collaboratrice alla sceneggiatura e poi come consulente a 360 gradi per rendere la vicenda più credibile – racconta Gaia Rayneri –. Il tentativo è stato quello di creare un personaggio realistico, ma non esibito. E per questo – prosegue – sono stata sempre sul set, cosa piuttosto insolita per un autore». Oltre a presidiare il set, accertandosi che tutto nel personaggio di Pulce fosse credibile – dagli atteggiamenti alle emozioni, fino ai pantaloni senza lampo né bottoni –, Gaia ha contribuito alla scelta dell’attrice che interpreta sua sorella. «Ludovica Falda è una bambina normodotata di otto anni che abbiamo scelto tra oltre 3.500 ragazze – sottolinea l’autrice –. L’abbiamo incontraNelle foto: Ludovica Falda nel ruolo di Pulce (a sinistra) e Francesca Di Benedetto nel ruolo della sorella maggiore Giovanna (a destra). Nel cast anche Pippo Delbono (Gualtiero), Marina Massironi (Anita) e Piera degli Esposti (Nonna Carmen). ta alcune volte e alla fine abbiamo raggiunto un risultato molto credibile e non troppo doloroso». Uno sguardo lucido e mai melenso, insomma, che il film condivide a pieno con il libro, dove Giovanna-Gaia descrive senza retorica né pathos la sua famiglia “anormale”. Una dichiarazione d’intenti, che appare evidente fin dalla copertina del volume, dove si legge: «Mai sopportati i melodrammi, ma qualcuno aveva deciso d’inscenarne uno nella mia famiglia». Il film vanta un cast di tutto rispetto, con Pippo Delbono nei panni del burbero papà Gualtiero e Piera Degli Esposti nel ruolo di nonna Carmen. Le riprese sono ormai finite e ora si attende solo un distributore. In ogni caso, la pellicola non sarà nelle sale prima dell’autunno. Nata nel 2003, la Overlook Production tra il 2004 e il 2008 ha collaborato con Gil Rossellini e la Rossellini & Associati alla produzione e realizzazione di Kill Gil 1, Kill Gil 2 e Kill Gil 2½: la trilogia legata alla vicenda del regista Gil Rossellini, figlio di Roberto, colpito da una rara malattia che lo ha condotto alla morte nel 2008. [A.P.] 34