Rassegna Selpress
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Rassegna Selpress
Rassegna Stampa Mercoledì 22 Giugno 2016 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. FIEG Italia Oggi 22/06/2016 Gazzetta del Mezzogiorno (La) 22/06/2016 E Polis Bari 22/06/2016 21 La carta sostiene ancora i giornali 1 L'editoria riunita a Bari «Insieme contro la crisi» 1 2 (Costarella Livio) 6 La carta stampata ai tempi di internet (Di Zanni 4 Elisabetta) Gazzetta del Sud 22/06/2016 10 Wan-ifra italia Le nuove frontiere dei quotidiani tra pubblicità e innovazione. 6 Pubbli.com Now! 22/06/2016 11 Wan-ifra Italia 2016, "la filiera dei quotidiani fra slogan e realtà" 7 Stampa (La) 22/06/2016 20 Rcs, ecco perché la fusione con La7 è quasi impossibile 8 Giornale (il) 22/06/2016 25 La battaglia per Rcs - In Borsa l'Ops di Cairo oltre l'Opa di Bonomi 9 MF mercati finanziari 22/06/2016 12 Rcs, Bonomi verso rilancio (Montanari Andrea) 10 Italia Oggi 22/06/2016 20 Rcs, Cairo supera opa di Bonomi 11 Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 23 Editoria - Del Torchio (Sole 24 Ore) esclude la fusione con Rcs 12 Corriere della Sera 22/06/2016 38 «Sole24Ore-Rcs, fusione esclusa» 13 Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 25 Assicurazioni - Caltagirone secondo socio delle Generali (R. Fi.) 14 Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 29 Il bilancio è online - Cir, il documento di sostenibilità 15 DailyNet 22/06/2016 42 Mercato News Corp primo editore a usare il formato vertical video mobile di Unruly 16 Corriere della Sera 22/06/2016 21 Addio Pietro Sormani, firma garbata e gentile che ha raccontato la Turchia, Mosca e Bonn 17 2. EDITORIA (Ferrari Antonio) Daily Media 22/06/2016 10 Eventi Riprendono a Bari gli appuntamenti culturali organizzati da Corriere del Mezzogiorno e Fondazione Corriere aelia Sera 18 Specchio Economico 30/06/2016 74 Corsera Story - Oggi essere giornalista è più pericoloso che mai: vuoi aìre essere detenuto, sospettato, disoccupato 19 Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 23 Master Intesa-Sole 24Ore - Accompagnare le Pmi ad innovare (Cavestri Laura) 20 Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 10 Vescovi e politica - Avvenire: bene Grillo ma il Paese sarà esigente 21 Repubblica (la) 22/06/2016 11 Tarquinio: "Serie e intelligenti, ecco perché ho promosso le grilline" (Rodari Paolo) 22 Testata Data Pag. Titolo p. 2. EDITORIA Corriere della Sera 22/06/2016 34 Danna - Web e informazione, tanti i pezzi condivisi, pochi li leggono davvero (Danna Serena) 23 Manifesto (il) 22/06/2016 15 Il «caro prezzi» della Siae 24 International New York Times 22/06/2016 Italia Oggi 22/06/2016 20 Chessidice in viale dell'editoria 26 Italia Oggi 22/06/2016 22 Share, ammiraglie sempre in testa 27 Italia Oggi 22/06/2016 22 Tv locali, serve innovazione E l'Auditel dia certezze 28 Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 35 Tassa Tv - Canone Rai, importi ragguagliati 29 6 How Britain's media went pro-Brexit 25 (Fossati Saverio) Libero 22/06/2016 1 Il ritorno in Rai del mullah Lerner con Islam, Italia 30 Italia Oggi 22/06/2016 20 Porro a Canale 5 32 Italia Oggi 22/06/2016 24 II plotone di Lilli Gruber contro Alessandro Sallusti 33 Pubbli.com Now! 22/06/2016 9 Accordo fra Tribuna Economica e Radio Monte Carlo per lo scambio di contenuti 35 3. ORGANISMI DI SETTORE Corriere della Sera 22/06/2016 Daily Media 22/06/2016 24 Caso Sopaf-Inpgi. Un teste chiave: soldi a Toschi, non a Camporese (Ferrarella Luigi) 1 ADS: attesa per venerdì la verifica sulle multiple digitali. Intanto, però, il "confronto" tra diflusioni e lettori Audipress rivela molte incoerenze 36 37 4. RELAZIONI SINDACALI Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 38 Pensioni - Legittimo il divieto di cumulo dell'Inpgi 38 (Prioschi Matteo) Sole 24 Ore (Il) 22/06/2016 38 Retribuzioni - Meno vincoli al welfare aziendale 39 (De Fusco Enzo) 5. FIEG - WEB Corriere delle Comunicazioni.it 21/06/2016 1 Antitrust, ecco perché in Europa Google non farà la fine di Microsoft 40 Lavoce.info 21/06/2016 1 Perché con la Ue Google non farà la fine di Microsoft 42 Mediakey.tv 21/06/2016 1 "La filiera dei quotidiani fra slogan e realtà". Recuperare efficienza e contenere i costi in redazione, pubblicità, stampa e logistica, il 21 e 22 giugno a Bari WAN-IFRA Italia 2016 45 6. TWOSIDES Mattino (Il) 22/06/2016 38 Pubblicità 46 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Dati mondiali Wan-ifra: il 90% del fatturato proviene dalle edizioni tradizionali delle testate La carta sostiene ancora i giornali In Italia pubblicità in ripresa contenuta e sempre più mobile DI MARCO A. CAPISANI 11 digitale sta cam «biando in profondità l'industria editoriale, ma non esistono soluzioni standard né business consolidati. Le culture sono diverse, le economie sono differenti. E i ricavi vengono ancora per il 90% dalla carta», ha avvertito ieri da Bari Gianni Paolucci, presidente dell'Associazione stampatori italiana giornali (Asig), ricordando che è vero che si sperimenta e si deve sperimentare sul web ma, ugualmente, «anche i big internazionali, europei compresi, continuano a sviluppare prodotti cartacei verticali, in abbinamento alle loro principali testate». Tanto più che, secondo il segretario Asig Sergio Vitelli, per la prima volta nel mondo i ricavi da diffusioni hanno superato quelli pubblicitari, considerando il forte calo della raccolta negli ultimi anni, «l'aumento del numero di copie stampate come conseguenza dei trend in atto in paesi tra cui l'India ma anche il valore aggiunto di un giornale, ossia l'approfondimento, i commenti». Per la precisione, stando al Rapporto AsigOsservatorio Carlo Lombardi sul solo comparto tricolore, il mercato pubblicitario flette di un contenuto 0,5% nel 2015 (sul 2014) ma il suo valore pari a 6,271 miliardi di euro si è ridotto di un quarto negli ultimi cinque anni. A raccogliere più pubblicità sono le tv con il 58,2% ma una consistente fetta degli investimenti verrà spostata sul mobile. Nel primo trimestre 2016 si registra una piccola ripresa. Il consiglio di Vitelli per gli editori è «tendere alla globalizzazione dei prodotti, all'adattamento degli stessi alle piattaforme esistenti, alla creazione di una propria nicchia specialistica». Insomma, al centro della Wan-ifra Italia 2016,19° edizione della conferenza internazionale per l'editoria e la stampa quotidiana italiana, promossa dall'Associazione mondiale degli editori Wanifra e da Asig nella città della Gazzetta del Mezzogiorno edita dalla famiglia Ciancio Sanfilippo, infatti, ci FIEG sono tutti i nuovi e possibili scenari del settore tra gestione dei contenuti digitali, riorganizzazioni redazionali, pubblicità, stampa e logistica. Senza trascurare efficienza e contenimento dei costi. Comunque vada, «mai come oggi i giornali hanno ricoperto un ruolo centrale nella formazione dell'opinione pubblica», ha dichiarato Claudio Giua del gruppo L'Espresso che pubblica Repubblica, perché «i contenuti sono raggiungibili su molteplici piattaforme, ma i giornali restano fondamentali offrendo una gerarchia delle notizie e dando un senso al flusso di informazioni». Constatazione che non vuoi dire tralasciare ogni tentativo d'innovare online visto che, a giudizio del direttore del Fattoquotidiano.it Peter Gomez, «è assolutamente necessaria l'integrazione con i social media. La formula del blog all'interno del sito di informazione funziona». Anche Domenico Ioppolo, presidente FcpAssoquotidiani, ha precisato che «occorre concentrarsi non sulle notizie, oggi disponibili ovunque, ma sulle informazioni, che richiedono approfondimento e interpretazione. È sull'informazione di qualità che si può fare business». Informazione che può essere arricchita da analisi sui big data e accompagnata da eventi «capaci di coinvolgere sia i lettori abituali sia quelli che non lo sono», ha aggiunto Massimo Colombo del gruppo StampaSecolo XIX. Pag. 1 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giuseppe De Tomaso 28.072 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress COSMO COME RECUPERARE Ef HCIEffi« E CONTEBEtt I COSTI. Il RUOtO W GIOBIWUSTIE imORJ L'editoria riunita a Bari «Insieme contro la crisi» Web e cartaceo: così 11 futuro del giornali COSTARELLA A PAGINA 18 » BARI II convegno Wan-ifra «Uniti contro la crisi» II riscatto dei domali A Bari la conferenza dell'Associazione mondiale degli editori Domenico Ciancio Sanfilippo: dobbiamo anticipare il mercato I nuovi possìbili scenari per carta stampata e web. «Dobbiamo essere noi gli artefici dei cambiamenti, senza subirli passivamente» I contributi di Capparelli, Colombo, DeTomaso, Giua, Gomez, Ioppolo, Lorusso, Martellini, Paolucci, Recchiuti, Zamboni, Zanotti, Werfel di LIVIO COSTARELLA j$**""% e la possiamo fare solo se stiamo Centro Congressi di Villa Romanazzi Carducci ASIG (Associazione Stampatori Italia Giornali), che pubblica la «Gazzetta del Mezzogiorno»). //muniti Solo così possiamo salvarci \ \ \ I AWruBenti> affondiamo tutti insie^ ^ ^^*X me» L'accorato appello di Domenico Ciancio Sanfilippo, editore della «Gazzetta» e condirettore de «La Sicilia», è rivolto all'industria dell'editoria e della stampa italiana, ed è giunto alla conclusione della prima giornata di WAN-IFRA Italia 2016, la conferenza internazionale che dopo sette anni è tornata da ieri a Bari - nel per provare a disegnare nuovi possibili scenari per il business editoriale «Se si tratta di fare accorpamenti di centri stampa- ha proseguito Ciancio Sanfilippo - bisogna farlo con intelligenza Dobbiamo essere noi gli artefici dei cambiamenti, se saranno necessari, senza subirli dal mercato Ragionando sul contratto giornalistico e poligrafico, senza dimenticare il comparto della distribuzione Dobbiamo trovare tutti insieme la maniera più virtuosa per farlo, altrimenti non riusciremo a uscire da questa crisi che attanaglia il settore» Alla conferenza internazionale, promossa da WAN-IFRA (Associazione mondiale degli editori) e con oltre 180 partecipanti e 14 sponsor aderenti all'evento, si è parlato di gestione dei contenuti digitali, organizzazione redazionale, pubblicità multimediale, stampa e logistica del prodotto, con dati e numeri in leggera ripresa negli ultimi mesi Insomma, se nessuno ha la palla di cristallo (come lo studioso di editoria Philip Meyer' nel 2007 ha annunciato che l'ultima copia cartacea del «New York Times» sarà stampata nel 2043), è inevitabile ragionare sulla «rivoluzione epocale» che si sta vivendo, come ha sottolineato nei saluti iniziali Franco Capparelli, direttore generale di Edisud (società Gianni Paolucci, presidente ASIG, ha posto subito le carte in tavola' «II digitale sta cambiando in FIEG Pag. 2 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giuseppe De Tomaso 28.072 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress profondità l'industria editoriale, ma non esistono soluzioni standard, né business consolidati Le culture sono diverse, le economie differenti E i ricavi vengono ancora per il 90% dalla carta» E se Manfred Werfel, deputy CEO di WAN-IFRA, ha evidenziato il bisogno di innovazione tecnologica per tutta la stampa internazionale, si è poi discusso dello scenario della pubblicità in Italia e l'evoluzione del mercato Massimo Martellini, presidente della Federazione delle concessionarie di pubblicità, ha spiegato che «gli indicatori economici e politici obbligano a mantenere cautela nelle previsioni sugli investimenti pubblicitari, anche se si intravedono segnali pratiche» internazionali è stata curata da Gregor Waller di WAN-IFRA, con le esperienze di Franco Zamboni del Gruppo Athesis e Virginia Gonzalvo Yanes di «El Economista». Oggi i lavori riprendono alle 9,30, per l'ultima giornata del convegno. di ripresa II futuro dei giornali sta nello scommettere sulla propria storia e credibilità Poi bisogna raccontare storie, scriverle bene, coltivare talenti, analizzare e contribuire alla circolazione delle idee» Un esempio concreto di come delineare strategie pubblicitarie nuove è giunto da Massimo Colombo (Publikompass, «La Stampa»)' il gruppo Stampa-Secolo XIX punta sull'organizzazione di eventi capaci di coinvolgere i lettori abituali, ma anche attrarne nuovi Per Domenico Ioppolo (Class Editori) occorre concentrarsi soprattutto sulle informazioni «La sfida - ha detto - sta nell'interpretare e approfondire la notizia, che non è monetizzabile, mentre l'informazione di qualità ha un valore sul quale si può costruire business Stiamo attenti a non dare la colpa solo a Internet» Si è poi parlato di come produrre e valorizzare i contenuti giornalistici, con un ripensamento profondo dei modelli organizzativi redazionali « Abbiamo posto al primo punto - ha detto Raffaele Lorusso, segretario della Federazione nazionale della stampa - nel confronto con gli editori per il rinnovo del contratto di lavoro, l'occupazione e l'inclusione contrattuale di quanti oggi esercitano la professione con continuità' sono lavoratori strategici per molte aziende editoriali, ma non sono assolutamente inquadrati e versano in uno stato di inammissibile precarietà» Se Claudio Giua, del gruppo editoriale «L'Espresso», ha tracciato poi una mappa internazionale di questi cambiamenti, sottolineando il dato fruttuoso dell'integrazione della redazione cartacea e on lme nel caso della «Repubblica», Peter Gomez ha raccontato l'esperienza nella direzione de « ilfattoquotidiano.it», il cui sito è votatamente distaccato nei contenuti dal «Fatto Quotidiano» cartaceo, una scelta che ha premiato finora. Il direttore della «Gazzetta» Giuseppe De Tomaso ha aperto poi un altro fronte, come la sempre più necessaria lotta alla pirateria, mentre «dalla politica e da coloro che legiferano - ha affermato - ci aspettiamo che non vi siano più atteggiamenti negativi e ostativi nei confronti dei giornali, elemento che penalizza fortemente la solidità dei bilanci. Il Sud soffre una crisi economica più grave del Nord, e bisogna tener presente che i bilanci ormai non possono fare affidamento né sulle vendite né sugli introiti pubblicitari. Il futuro? Se l'integrazione tra EDITORIA, CONVEGNO A BARI Sopra: Domenico Ciancio Sanfilippo, editore de «La Gazzetta del Mezzogiorno». Qui a fianco, da sinistra: Raffaele Lorusso (presidente nazionale Fnsi), Giuseppe De Tomaso (direttore della «Gazzetta») e Peter Gomez (direttore de «II Fatto Quotidiano.it»}. In pagina 18 in alto: Franco Capparelli (direttore generale di «Edisud»}» [foto Luca Turi] EDITORIA, CONVEGNO A BARI Sopra: Domenico Ciancio Sanfilippo, editore de «La Gazzetta del Mezzogiorno». Qui a fianco, da sinistra: Raffaele Lorusso (presidente nazionale Fnsi), Giuseppe De Tomaso (direttore della «Gazzetta») e Peter Gomez (direttore de «II Fatto Quotidiano.it»}. In pagina 18 in alto: Franco Capparelli (direttore generale di «Edisud»}» [foto Luca Turi] internet e cartaceo è sempre più necessaria, abbiamo bisogno di un giornalista che sia capace di offrire una notizia in tre righe, di svilupparla in dodici e pian piano di approfondirla in un articolo vero e proprio». Sono intervenuti anche Martina Recchiuti, de «L'Internazionale», che ha descritto l'utilizzo sistematico dei social, e Francesco Zanotti, della Federazione Italiana Settimanali Cattolici, che ha sottolineato il bisogno del pluralismo dell'informazione. Infine una panoramica delle «migliori FIEG Pag. 3 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. E Polis Bari 6 Direttore Responsabile Diffusione Testata Dionisio Ciccarese 23.000 Mercoledì 22/06/2016 La carta stampata ai tempi di internet La fetta della torta pubblicitaria si fa sempre più esigua. La salvezza c'è: si chiama innovazione di contenuti Da sinistra: Gianni Paolucci, presidente ASIG e Manfred Werfe), Geo Wan-ifra ! CENZIO DI ZANNI C y è chi ne ha predetto la fine ora per il 2018, ora per il 2043. "Cassandre", per gli operatori del settore. No, la carta stampata non scomparirà dopo la tempesta soffiata dalla Rete, così come non è scomparsa la radio dopo l'irruzione della tv. È vero, la fetta della torta pubblicitaria si fa sempre più esigua, ma per gli operatori una strada per la salvezza c'è: si chiama via dell'Innovazione. Di contenuti, innanzitutto. La notizia arriva dal summit internazionale dell'industria editoriale e della stampa quotidiana, che ieri s'è data appuntamento a Bari per una due giorni voluta dalla Wan-ifra, l'associazione mondiale degli editori. i dati. Ma prima per capire qual è lo spazio vitale per il futuro di quotidiani e settimanali occorre partire dai numeri di oggi. Innanzitutto, dal -6,6% che il fatturato pubblicitario dei quotidiani ha registrato nel 2015 sull'anno precedente, a cui eco la voce grossa della Tv, che "mangia" il 58.2% della torta delle pubblicità, mentre ai quotidiani resta il 12%. Poi, nonostante nel primo trimestre 2016 si sia vista una piccola ripresa del mercato pubblicitario, la carta stampata continua ad arretrare: -4,6% per i quotidiani, -3,9% per i periodici. Ancora, i dati - elaborati dall'Osservatorio Carlo Lombardi - indicano che una consistente quota di inserzioni si sta spostando sui dispositivi mobili, perché nel panorama internazionale i consumatori trascorrono in media due ore e 14 minuti al giorno su smartphone e tablet, contro gli Slminuti della tv, i 70 del pc, i 44 della radio e i 33 del quotidiano. Pure i dati sulla diffusione dei quotidiani cartacei stonano: -17% rispetto al 2014, da 3.4 a 2.8 milioni di copie giornaliere. Accantonati i numeri da requiem, le voci favorevoli sono tre. Primo: il 90% dei ricavi è ancora generato dalla carta, come ha detto il presidente dell'Associazione italiana degli FIEG crescono "al ritmo promettente" del 23%, dalle 430mila giornaliere del gennaio '14 alle 530mila di dicembre '15. La via dell'Innovazione. Se la fotografia del rapporto è impietosa per l'oggi, la strada per il domani passa - si diceva - dall'innovazione dei contenuti. Che secondo lo stesso Martellini significa pubblicare non tanto le notizie, "molto poco monetizzabili e difficilmente contendibili", ma la loro interpretazione. Il quotidiano dovrebbe fornire le chiavi di lettura delle news fornite prima dai concorrenti multimediali. Dello stesso tenore Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, per il quale l'approfondimento è "una polizza assicurativa sul futuro del cartaceo, anche per evitare la cannibalizzazione fra carta e web". Resta valida la flessibilità nell'uso di vari canali per attrarre altre risorse. Un esempio? Il New York Times - come ha detto Claudio Giua, del Gruppo L'Espresso - ha usato anche WhatApp perseguire la visita del Papa negli Usa. Ecco, su questa via, i quotidiani potranno spandere ancora il profumo della carta. Pag. 4 Estratto da pag. 6 E Polis Bari Direttore Responsabile Diffusione Testata Dionisio Ciccarese 23.000 Mercoledì 22/06/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress |||!lffjl|^ zione nazionale della stampa llllfflil^ stragrande maggioranza delle imprese editoriali" si sta "avventurando in un'area in cui il lavoro lllllfj^ }|f!!!!^ della conferenza internazionale dell'industria editoriale e della j^ Wan-ifra. Nel corso dell'incontro illlllll^ Jllflll^^ ressanti per i lettori e più appetibili per la pubblicità, migliorando ifllpl^ iliÌIÌA ||||!!l^ iiillilillA llllfll!^ notizie spariranno dai giornali di Jlllll^ fi||fi||j|^^ jlflllllf^ IllllI^^ iflllllf^ ïllillll^^ lllllflj^ nare, tagliare, ridurre organici e partire dall'elemento centrale di j||||||i|^ lista e il suo lavoro. Il giornalista llllll!^ mento di una comunità di lettori |||§f|||^^ •fllllll^ adeguatamente remunerato". FIEG Pag. 5 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 10 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Notarstefano 34.033 Wan-ifra italia Le nuove frontiere dei quotidiani tra pubblicità e innovazione Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress BARI Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— II presidente Asig Gianni Paolucci e il direttore generale Fieg Fabrizio Carotti hanno aperto ieri, nel Centro Congressi dell'Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, i lavori di Wan-ifra Italia 2016, la conferenza internazionale dell'industria editoriale e della stampa promossa da Wan-ifra (Associazione mondiale degli editori) e Asig (Associazione Stampatori Italiana Giornali) con il titolo «La filiera dei quotidiani fra slogan e realtà». A distanza di sette anni dall'edizione del 2009, Wan-ifra Italia torna a Bari per disegnare i nuovi possibili contorni per il business editoriale. Dopo le relazioni introduttive, la prima sessione è stata «Nuovo giornalismo e nuova pubblicità: riorganizzare lo sviluppo», È iniziata con una presentazione dello scenario pubblicitario italiano coordinata da Massimo Martellini, presidente della Federazione delle concessionarie di pubblicità. È seguito un dibattito dal titolo «Giornalismo: produrre e valorizzare i contenuti». Le mutate abitudini di consumo delle notizie richiedono nuovi prodotti e nuovi servizi e un ripensamento profondo dei modelli organizzativi redazionali e del lavoro giornalistico. Ne hanno parlato Giuseppe de Tomaso della Gazzetta del Mezzogiorno, Claudio Giua del gruppo editoriale L'Espresso, Peter Gomez del Fatto Quotidiano, Raffaele Lorusso della Fnsi, Martina Recchiuti de L'Internazionale e Francesco Zanotti della Federazione Italiana Settimanali Cattolici. I lavori riprenderanno oggi con la terza sessione, dal titolo «Tecnologie e riorganizzazione: il futuro è FIEG qui». L'innovazione tecnologica ed organizzativa rimane fondamentale nell'ottica di creare maggiore efficienza nella filiera produttiva e maggiore sinergia tra i suoi attori. Dopo una rassegna delle novità tecnologiche emerse dalla Drupa 2016 di Dusseldorf seguiranno relazioni sul tema «Tecnologie, automazione e materiali di consumo: a che punto siamo?«. « (a.a.) Pag. 6 Mercoledì 22/06/2016 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Lorenzo Martorana 1.200 Wan-ifra Italia 2016, "la filiera dei quotidiani fra slogan e realtà"II presidente dell'Associazione Stampatori Italiana Giornali, Gianni Paolucci, e il direttore generale Fieg, Fabrizio Carotti, hanno aperto ieri, presso il Centro Congressi dell'Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, i lavori di Wan-ifra Italia 2016, conferenza internazionale dell'industria editoriale e della stampa promossa da Wan-ifra, associazione mondiale degli editori) e Asig, Associazione Stampatori Italiana Giornali), dedicata a ""La filiera dei quotidiani fra slogan e realtà". Dopo le relazioni introduttive, si è parlato di "Nuovo giornalismo e nuova pubblicità: riorganizzare lo sviluppo", con una presentazione dello scenario pubblicitario italiano coordinata da Massimo Martellini, presidente della Federazione delle concessionarie di pubblicità. Al dibattito seguente, "Giornalismo: produrre e valorizzare i contenuti", hanno partecipato Giuseppe de Tomaso della Gazzetta del Mezzogiorno, Claudio Giua del gruppo editoriale L'Espresso, Peter Gomez del Fatto Quotidiano, Raffaele Lorusso della Fnsi, Martina Recchiuti de L'Internazionale e Francesco Zanotti della Federazione Italiana Settimanali Cattolici. I lavori riprenderanno oggi con la terza sessione, dal titolo "Tecnologie e riorganizzazione: il futuro è qui". L'innovazione tecnologica e organizzativa rimane fondamentale nell'ottica di creare maggiore efficienza nella filiera produttiva e maggiore sinergia tra i suoi attori. Dopo una rassegna delle novità tecnologiche emerse dalla Drupa 2016 di Dusseldorf seguiranno rela zioni sul tema "Tecnologie, automazione e materiali di consumo: a che punto siamo?", nelle quali stampatori dall'Italia e dall'estero presenteranno le proprie esperienze nell'utilizzo delle tecnologie. Wan-ifra Italia 2016 sarà anche l'occasione per illustrare la ricerca annuale dell'Osservatorio Tecnico Carlo Lombardi, con la sua mappa anagrafica di editori, testate, centri stampa, concessionarie e agenzie di informazione, e i dati statistici più aggiornati dell'industria editoriale e della stampa italiana. CONFERENCE World Association of^ewspapïrs and Utvis Publisher) Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. FIEG Pag. 7 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Molinari 215.250 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Le spine di Cairo RCS, ECCO PERCHÉ LA FUSIONE CON LA7 È QUASI IMPOSSIBILE La fusione tra Cairo Communication e Rcs è uno dei punti forti del rilancio con cui il patron de La7 punta a disinnescare gli 0,70 euro con cui Andrea Bonomi (insieme a Diego Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli) si è presentato al mercato. C'è però un particolare che finora è passato sotto traccia: la cordata guidata dal numero uno di Investindustrial coagula fin d'ora il 22,5%. Dal momento che per dare il via libera alla fusione occorrerebbero i due terzi dei «sì» in assemblea, o Cairo ottiene un successo «bulgaro» nell'Ops, conquistando quasi tutto il capitale residuo, oppure la fusione - col «no» implicito dei soci storici risulta impossibile fin d'ora. Tutto finito? Secondo la matematica è così, non secondo le dinamiche di una società dove, in caso di vittoria netta di una cordata, difficilmente un'altra potrebbe mantenere un ostruzionismo ad oltranza, bloccando l'afflusso di oltre 100 milioni di cassa della Cairo in Rcs.[F.SP.] EDITORIA Pag. 8 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 25 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 83.271 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress LA BATTAGLIA PER RCS In Borsa l'Ops di Cairo oltre l'Opa di Bonomi H L'Ops di Urbano Cairo supera di un soffio l'Opa a 70 centesimi in contanti lanciata su Rcs da Andrea Bonomi insieme ad alcuni soci storici del Corriere. Le Cairo Comm hanno infatti toccato in Borsa un top di seduta a 4,396 euro (+1,52%) valorizzano quindi il titolo Rcs 0,703 euro. L'editore di La7, dopo il rilancio, propone lo scambio di 0,16 azioni Cairo Comm per ogni titolo Rcs. Scarse comunque finora le adesioni alle due offerte awersarie: lo 0,00532% per quella di Cairo, lo 0,00307% per Bonomi & C. Il titolo Rcs ha chiuso la seduta in flessione dello 0,52% a 0,7635 euro, ma sale l'attesa per il rilancio che la cordata di Bonomi dovrebbe annunciare entro venerdì prossimo. Intanto il neo capo azienda del gruppo Sole 24 Ore, Gabriele Del Torchio ha escluso qualsiasi ipotesi di integrazione con Rcs. EDITORIA Pag. 9 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 12 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress ENTRO VENERDÌ E ATTESA LA RISPOSTA A CAIRO Rcs, Bonomi verso rilancio DI ANDREA MONTANARI C 5 è tempo fino a venerdì sera. E la contromossa potrebbe arrivare all'ultimo secondo. Secondo quanto appreso da milanofinanza. it, è altamente probabile che la cordata composta dalla Investindustrial di Andrea Bonomi e dai soci storici di Rcs Mediagroup Diego Della Valle, Mediobanca, Pirelli e UnipolSai (che assieme già detengono il 22,6% del capitale della casa editrice), riveda i termini dell'epa cash, che è partita formalmente ieri e si concluderà il prossimo 15 luglio. La cordata, che punta a conquistare il 66,7% del capitale della società presieduta da Maurizio Costa e guidata dali'ad Laura Cioli (ma l'offerta potrà andare a buon fine anche se raggiungerà solo il 30%) e che vuole continuare a mantenere quotato il titolo Rcs dando fiducia all'attuale management, sta valutando con i propri advisor (Mediobanca) e consulenti legali l'opportunità di alzare l'asticella dell'opa, ora fissata a 0,70 euro, portandola a un valore tra gli 0.73 e gli 0,75 euro. Un livello ancora inferiore all'attuale corso azionario del titolo Rcs (0,76 euro) e più basso rispetto al consensus medio degli analisti (0,81 euro) e al valore attribuito alle azioni dal perito indipendente Roberto Tasca, nominato nelle scorse settimane dal cda del gruppo di via Rizzoli, ovvero 0,95 euro. Per la cronaca, sempre in tema di valutazione, Mediobanca Securities mantiene un target price di 0,95 euro, mentre gli analisti di Equita sim (Equita è con Banca Imi uno dei due advisor dell'ops lanciata dalla Cairo Communication) hanno portato il prezzo obiettivo di Rcs addirittura a 1,03 euro per azione. L'eventuale risposta di Bonomi & C arriverebbe dopo la mossa effettuata dalla società di Urbano Cairo (socio al 4,72% di Rcs), che venerdì scorso ha migliorato il concambio da 0,12 a 0,16 azioni Cairo Communication per ogni titolo Rcs, assegnando implicitamente un controvalore al titolo di via Rizzoli di 0,69 euro. Cairo ha anche proposto la fusione tra le due società editoriali, ha varato un aumento di capitale al servizio dell'operazione di 70 milioni, ha autorizzato il voto maggiorato per chi deterrà le azioni per almeno due anni e, infine, ha deciso la distribuzione di un dividendo straordinario di 20 milioni nel caso in cui l'offerta pubblica di scambio non dovesse andare in porto. Intanto il mercato continua a snobbare le due offerte: ail'opa ieri sono state 4.772 azioni portando il totale allo 0,0031%, mentre all'ops 4.891 azioni per un totale pari allo 0,0053% (riproduzione riservata) 21 mar'16 21 giù'16 EDITORIA Pag. 10 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress IN BORSA Rcs, Cairo supera opa di Bonomi DI MARCO A. CAPISANI Cairo Communication ha chiuso ieri in Borsa a 4,396 euro (+1,52%), valorizzando di conseguenza un'azione Rcs 0,70336 euro e superando, seppur di poco, l'offerta presentata da Andrea Bonomi pari a 0,7 euro. Già ieri il titolo del gruppo di Urbano Cairo aveva toccato la soglia dei 4,33 euro (+0,6%), valorizzando un'azione Rcs 0,6928 euro. Adesso diventa più probabile il rilancio della Investindustrial di Bonomi in cordata con Mediobanca, Diego Della Valle, Unipol e Pirelli, che ha tempo per questo fino a venerdì. La decisione è attesa proprio per venerdì sera. Sempre ieri in piazza Affari, sono state conferite all'ops dell'editore de La7 4.891 azioni, spingendo il dato totale a 27.766, a sua volta pari allo 0,00532%. All'opa di Bonomi, invece, sono stati apportati 4.772 titoli del gruppo del Corriere della Sera. In tutto 12.402 azioni (circa lo 0,003070%). Il titolo Rcs ha chiuso infine a 0,7635 euro, giù dello 0,52%. EDITORIA Pag. 11 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 23 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress EDITORIA Del Torchio (Sole 24 Ore) esclude la fusione con Rcs II nuovo amministratore delegato del Gruppo Sole 24 Ore Gabriele Del Torchio ha escluso ieri l'ipotesi di un'aggregazione con Rcs. «È una domanda bella e insidiosa» ha risposto Del Torchio, a margine del convegno su Industria 4.0 di cui si parla in questa pagina, a chi gli chiedeva di un ritorno delle voci sul consolidamento del settore editoriale italiano. «Credo che II Sole 24 Ore abbia tutte le caratteristiche per continuare a crescere, a essere un puntodieccellenzanelpanorama dell'editoria italiana, (...) quindi questo lo escluderei». EDITORIA Pag. 12 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress «Sole240re-Rcs, fusione esclusa» D neoamministratore delegato del Sole 24 Ore, Gabriele Del Torchio, non vede un'aggregazione con il «Corriere». «Lo escluderei» ha risposto interpellato su una possibile integrazione con Rcs Media Group EDITORIA Pag. 13 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 25 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Assicurazioni Caltagirone secondo socio delle Generali Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress 12,4 13,2 Andamento del titolo a 1 < Francesco Gaetano Milano Generali 12,0 11,6 11,2 Caltagirone è diventato il 20/05 21/06 secondo azionista delle Generali. Stando alle più recenti comunicazioni di internal dealing, l'imprenditore romano ha arrotondato la partecipazione al 3,19%. Ciò lo pone alle spalle del primo socio Mediobanca (13,21%) e un passo avanti alla Delfin (3,17%) di Leonardo Del Vecchio. Caltagirone, che è anche vice-presidente della compagnia assicurativa, ha acquistato nei giorni scorsi in due distinte operazioniun totale di 9Oomila azioni del Leone di Trieste per un controvalore complessivo di 10,43 milioni di euro. In particolare, il 15 giugno gli acquisti sono avvenuti a 11,65 euro Per azione, su 662.239 titoli, mentre il 16 giugno il prezzo unitario è stato di 11,45 euro su un pacchetto di 237.761 azioni. Il lógiugno Caltagirone ha anche proceduto alla vendita di due pacchetti - da 500 mila l'uno - di opzioni Generali "put American style", con scadenza 19 settembre, per un controvalore di poco meno di un milione di euro, aventi come sottostante un milione di azioni della società. Lo strike price del primo pacchetto era di 11,5 euro e del secondo di 12 euro. Ieri il titolo Generali ha archiviato la seduta in rialzo dell'i,79% a 12,51 euro. Caltagirone a fine maggio deteneva il 3,13% di Generali, raggiunto dopo una corposa campagna acquisti iniziata a febbraio quando risultava detenere il 2,44% della compagnia. R.Fi. ©RIPRODUZIONE RISERVAI A EDITORIA Pag. 14 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 29 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress It bilancio è online Cir, il documento di sostenibilità \ - < Oltre 13.500 azionisti della capogruppo, più di I4mila dipendenti (Smila dei quali in Italia) e 2,5 miliardi di euro di valore economico globale netto. Sono alcuni dei numeri del gruppo Cir contenuti nel bilancio di sostenibilità 2015, redatto sulla base degli standard del Global Reporting Initiative (GRI). Il documento, pubblicato sul sito del gruppo, contiene informazioni quantitative e qualitative sull'attività di Cir rispetto ai suoi principalistakeholder. ©RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 15 Mercoledì 22/06/2016 42 Direttore Responsabile Diffusione Testata Daniele Bologna 4.000 Mercato News Corp primo editore a usare il formato vertical video mobile di Unruly I siti a sperimentare la novità sono il Sun e il New York Post. Per la misurazione c'è Moat News Corp ospiterà un nuovo prodotto di vertical video ads per mobile. Lo ha annunciato la società stessa di proprietà del magnate australia no Rupert Murdoch, che per l'occasione ha stretto una partnership con Unruly, che fornirà all'editore il nuovo formato mobile e Moat, che si occuperà invece della parte relativa alla misurazione. "Il panorama sta evolvendo rapidamente e i nostri formati verticali aiuteranno i brand a connettersi con la mobile audience in modo più autentico, intimo ed effettivo". Come indica la nota, la novità è compatibile sia con device lOS sia Android e ri spetta i criten di viewability del Media Rartmgs Council. In aggiunta al formato video, Unruly ha presentato anche Vertical Video Collective, un network di content creator mobile-first fecalizzato sulla produzione di contenuti video. I primi siti di News Corp a sperimentare la novità sono il Sun e il New York Post mentre nel prossimo mese saranno coinvolte tutte le properties, incluso il Wall Street Journal. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 16 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 HI ricordo Addio Pietro Sormani, firma garbata e gentile che ha raccontato la Turchia, Mosca e Bonn di Antonio Ferrari Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Ogni tanto capitava di incontrarlo, in via Solferino, in quella che sembrava la passeggiata della nostalgia. Gentile, garbato, con la sua aria un po' casseur, Pietro Sormani lanciava un'occhiata all'edificio del suo Corriere, di cui era stato una firma importante. Come corrispondente da Mosca, allora capitale dell'Unione Sovietica, si era fatto apprezzare per i suoi articoli equilibrati, attenti, scrupolosi. Rientrato in Italia, aveva cominciato una seconda vita da _____________ inviato. Era in Turchia, quando i carri armati dell'ultimo golpe militare (1980) entravano nelle città del Paese. Ma il suo vero ____________ piacere professionale, dove dava il meglio, era proprio l'ufficio di corrispondenza, che sapeva guidare con quieta maestria. Quando Alberto Cavallari gli propose l'ufficio di Bonn, allora capitale della Germania occidentale, non ebbe dubbi. L'ho incontrato più volte anche in Germania, dove mi aiutò per un'intervista all'allora ministro degli Interni Gerhart Baum, ai tempi dei terroristi della Raf. Ricorderò sempre un suo simpatico intercalare «Beh, vabbè...» Era il suo modo di comunicare, perché era timido. Se n'è andato a 83 anni. Riposa in pace, amico mio. n Corriere non ti ha dimenticato. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 17 Mercoledì 22/06/2016 10 Direttore Responsabile Diffusione Testata Vittorio Parazzoli 9.000 Eventi Riprendono a Bari gli appuntamenti culturali organizzati da Corriere del Mezzogiorno e Fondazione Corriere aelia Sera II primo incontro sarà domani: "Duchamp docet" alle 19, con Gianluigi Colin e Marco Senaldi A un anno dall'esordio, gli incontri di Palazzo Diana, organizzati da Corriere del Mezzogiorno e Fondazione Corriere della Sera, sono diventati un appuntamento da non mancare. Dopo il successo della serie di incontri "Ban incontra il mondo", dal quotidiano barese arriva ora una nuova proposta: "Quanto è contemporanea l'arte contemporanea?". Da domani, sulle Terrazze di Palazzo Diana, sede del giornale, si parlerà dell'arte del presente, con quattro eventi a cura di Marilena Di Tursi. "Negli incontri sulle Terrazze del nostro giornale, abbiamo scelto di avvicinarci a grandi temi culturali cercando connessioni tra discipline diverse", spiega il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d'Ernco. "Il nostro pubblico ha mostrato di apprezzare questa impostazione, con cui nei mesi scorsi abbiamo parlato di flussi e relazioni tra città e culture. Adesso vogliamo guardare all'arte contemporanea, che come dimostra il successo del settimanale la Lettura riscuote grande interesse da parte dei lettori". Gli incontri del ciclo "Quanto è contemporanea l'arte contemporanea?"affronteranno questioni attuali, facendo dialogare esperti di arte e intellettuali che si occupano di discipline apparentemente estranee, ma straordinariamente connesse tra loro: antropologia, filosofia, fìsica, architettura. Ogni evento è completato e arricchito da un piccolo focus su giovani artisti pugliesi vicini alle tematiche affrontate. Due studenti saranno i giudici finali assegnando voti al dibattito, da 1 a 10. Il primo appuntamento, domani, è "Duchamp docet. Arte contemporanea, spettacolarizzazione e new media", condotto dall'ari director de la Lettura Gianluigi Colin, che mostrerà una selezione di copertine, in dialogo con Marco Senaldi, docente di Cine ma e Arti visive all'Università di Milano Blcocca. Giovedì 30 giugno sarà la volta di "Green art. Arte contemporanea e emergenza ambientale" con Marco Scotini e Mano Cucinella e con la presenza dell'artista Maia Anthea Mannelli. Il 7 luglio Achille Bonito Oliva e Roberto Esposito parleranno di "Gaugin 3.0. Arte contemporanea tra migrazioni e multiculturalismo", con la presenza dell'artista Miko Angiuli. Ultimo appuntamento giovedì 15 luglio, con "Post media. Arte contemporanea, tecnologie e neuro-scienze". Dialogheranno Domenico Quaranta e Roberto Cingolani, con la presenza dell'artista Pamela Diamante. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 18 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Giovedì 30/06/2016 74 Direttore Responsabile Diffusione Testata Victor Ciuffa 40.000 Corsera Story Oggi essere giornalista è più pericoloso che mai: vuoi aìre essere detenuto, sospettato, disoccupato £*' ———— ^^^ I è celebrata la giornata della ^^A • libertà di stampa, valore in ^^J ff sidiato ed offeso. Il cardine 1^^^della liberaldemocrazia non è questa o quella legge elettorale, né il bi o il monocameralismo, né la Costituzione scritta o quella di fatto, bensì la I libertà di stampa. Molti, troppi, sono i Paesi dove è negata, ma a noi europei dovrebbero preoccupare soprattutto le situazioni contigue e, quindi, a rischio I contagio. All'interno della Ue, ad esempio, c'è chi preme per l'ingresso della Turchia, divenuta, però, emblema di repressione dell'informazione. «Oggi essere giornalista è più pericoloso che mai e richiede molto coraggio. Essere un giornalista in Turchia . vuoi dire essere detenuto, sospettato o disoccupato»: così Can Dündar, diret ' tore del quotidiano «Cumhuriyet», già condannato solo per aver criticato il presidente Erdogan. Non aveva previsto, però, che in quelle lande il giornalista può essere preso anche a revolverate, come gli è capitato il 5 maggio scorso. Appena sfuggito a 3 pallottole, il tribunale gli ha, a sua volta, «sparato contro» 5 anni di galera. Il reato? Pubblico la notizia del ca I mion dell'intelligence carico di armi, diretto verso la Siria, chissà verso quale destinatario. Sono decine i giornalisti sotto processo in Turchia, molti reporter curdi vengono percossi o arre . stati arbitrariamente. Ai giornalisti stranieri - come il tedesco Volker ' Schwenck o lo statunitense David Lepeska - è riservato un trattamento preventivo: espulsione non appena toccano il suolo turco. Non si contano più le testate chiuse o messe sotto amministrazione controllata, perché colpevoli d'aver respinto le veline governative. Insomnia, verrebbe da rimpiangere la dittatura illuminata, eppur niente affatto liberale, del generale Atatürk Kemal ( 1880-1938), il quale, dopo aver cancellato sultanato ottomano, califfato e diritto canonico islamico, laicizzò lo Stato e proclamò la repubblica. La Turchia odierna sta scontando il paradosso d'aver superato il modello autoritario eppur modernizzatore di Atatürk, il padre della patria, ripreso, quindi, da militari illuminati, sostituendolo con l'attuale regime, formalmente eletto dal popolo sovrano, ma che, con l'avvento al potere della « fratellanza musulmana», sta mettendo in discussione, insieme alla libertà di stampa, la stessa laicità dello Stato. Gli Erdogan si sono visti anche da noi, tanto è che varie volte abbiamo subito attentati alla libertà di stampa. Il primo si verificò nel maggio 1898, quando Milano, la capitale economica del Regno, fu scossa da un forte moto continuato a lavorare; ebbe paura la borghesia, che s'immaginò che il gran giorno della liquidazione fosse giunto; ebbero paura le autorità che non fidavano nella resistenza dell'esercito. La paura gettò sulla strada tutti gli operai di Milano, la paura fece ammazzare un centinaio di persone (...), la paura ha fatto credere in tutta Italia che la nostra città fosse a due dita da una catastrofe; la paura ha fatto sì che siamo fuor della legge, e che sia stata sospesa ogni libertà, ogni guarentigia costituzionale. (...) Al Sindaco dissi che la città era di piazza. I giornali radicali e socialisti che appoggiavano o incoraggiavano la rivolta furono chiusi e molti cronisti vennero arrestati. Il «Corriere della Sera» evitò la mannaia, grazie alla defenestrazione di fatto di Viollier, il fondatore, emarginato da Domenico Oliva. Sia Viollier che Oliva avevano le loro buone ragioni. Il nuovo direttore, per coerenza con la storia del quotidiano e per lealtà verso la monarchia, tenne bloccato il timone sulla rotta filogovernativa, esagerando il pericolo di un moto capace di elevarsi a rivoluzione, minando le fondamenta del Regno. Il silenziato Viollier, invece, più da giornalista che da politico, avrebbe voluto una cronaca obbiettiva, senza allarmismi ingiustificati. Allo storico Pasquale Villari illustrò il proprio punto di vista: «(...) Io mi trovo in questi giorni oggetto d'avversione così degli scalmanati radicali come degli scalmanati moderati (...). I moti di Milano furono cosa molto meno spettacolosa di quello che s'è creduto qui e fuori. Li ha ingranditi la paura generale, li ha ingranditi non soltanto nella immaginazione, ma nella realtà. Hanno avuto paura gli operai, che abbandonarono alcuni stabilimenti alle prime intimazioni dei malintenzionati; ebbero paura gli industriali che chiusero gli stabilimenti - ed erano la maggioranza - ove gli operai avevano tranquilla e ch'era indispensabile egli agisse presso le autorità militari per far cessare un macello che ormai non faceva che vittime innocenti. E tentai persuaderlo che la rivoluzione era stata esagerata. Quanti soldati sono caduti?, dissi. C'è stato un morto solo, un ufficiale ferito, pare, di coltello e poco più di mezza dozzina di soldati feriti da sassi. Dall'altra parte, si hanno 500 persone tra morti e feriti. I rivoltosi non avevano altre armi che sassi e tegole da cui l'esercito si è difeso con molta facilità. È stato un movimento di poca canaglia, e di donne e ragazzi, che furono facilmente dispersi. Questo ed altre cose dissi al Sindaco Vigoni, e mi accorsi che erano poco gradite. Nei giorni successivi, non potendo dire nel giornale quel che pensavo, lo dissi ad altri pezzi grossi, senz'altro risultato, pare, che di passare per uomo che vuoi tenere i piedi in due staffe e per un falso conservatore, un infido, un giornalista che mira soltanto alle palanche, ecc. Non potei parlare nel Corriere come piaceva a me, anche perché capivo che non era quello il momento d'indebolire l'autorità; ma non volli neanche parlare come piaceva agli altri». L'Historia insegna che l'analisi di TorelliViollier fu certamente corretta, eppure a salvare il Corsera dalla chiusura fu il cinico realismo di Domenico Oliva.• EDITORIA Pag. 19 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 23 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Master Intesa-Sole 240re Accompagnare le Pmi ad innovare Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Accompagnare, con conoscenze trasversali e mirate e un più agevole accesso a prestiti e finanziamenti, il percorso delle Pmi verso un'innovazione di sistema e di processo. Da qui nasce l'accordo tra Intesa Sanpaolo e il Gruppo 24Ore, attraverso 24Óre Business School. L'offerta prevede un nucleo di master trasversali sulle tematiche aziendali e digitali, ed una serie di percorsi che, farmo leva sui valori del nostro patrimonio nazionale: artigianato, design, lusso, turismo, agrifood ebeni culturali. L'accordo entrerà nel vivo a partire da settembre, quando partiranno i primi master specialistici in aula e on line, a numero chiuso e frequenza obbligatoria con attestato di frequenza. I master in aula avranno una durata di 2 mesi, articolati in 5 week end (venerdì e sabato) con presenza in aula e lavoro su piattaforma online. Le prime città coinvolte sul territorio saranno Ancona, Bari, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Parma, Torino, Vicenza. I terni: nuovi modelli di business imposti dalla rivoluzione digitale, le competenze necessarie per le nuove professioni e i processi di internazionalizzazione. Intesa Sanpaolo punta ad attivare, attraverso lepropriefilialUaconcessionediprestiti d'onore perla formazione permanente, sia per i privati che per le imprese, con l'offerta di strumenti per il check-up delle competenze digitali delle Pmi e di programmi di filiera, per un accesso al credito più facile e vantaggioso. Verrà inoltre creato un Osservatorio permanente per il monitoraggio della digitalizzazione e internazionalizzazione delle imprese, con proposte concrete alle aziende per migliorare il business. LCa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA O APPROFONDIMENTO ONLINE______ Tutti i video e gli approfondimenti www.ilsole24ore.com/impresa-e-territori EDITORIA Pag. 20 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 10 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Vescovi e politica. Ipsos: oltre il 50% dei cattolici ha votato Raggi a Roma e Fassino a Torino Avvenire: bene Grillo ma il Paese sarà esigente «È Grillo il vero vincitore». L'Avvenire, il quotidiano della Cei, ieri ha dato le pagelle ai protagonisti del voto alle amministrative. Di fatto promuovendo non soltanto Grillo (8), Appendino (9)6 Raggi (7,5) ma l'intera strategia pentastellata: «La corsa in solitària, il no a qualsiasi alleanza, la scommessa sulla legalità e su uomini (e donne) senza macchia, la forza della Rete rispetto a quella della popolarità dei candidati». Per Matteo Renzi, di contro, neppure la sufficienza, ma un 5. Il merito che gli va riconosciuto è l'onestà di aver «ammesso» la sconfitta, sua e del Pd. La verifica finale, scrive il quotidiano, si avrà a ottobre con il referendum sulle riforme. E lo si aspetta «al varco delPItalicum: ha sempre sostenu to che la legge elettorale andava bene così perché era fatta per assicurare il governo del Paese, e non per il Pd». Cambiarla ora sarebbe una modifica «ad partitum». Ma adesso per i Cinque Stelle arriva il difficile: «C'è tanto da dimostrare». «Il Paese ha dato fiduciaaM5Sma-awerteAvveràre-i] Paese sarà esigente, attento, capace di punire a posteriori come è stato capace di premiare, prima. Pizzarotti e Nogarin (oggi sindaci M5S a Parma e a Livorno) spesso hanno traballato. Ora aspettiamo le prime mosse di Raggi e Appendino. E pensiamo all'ultima sfida di Beppe: "Costringeremo i nostri awersari a diventare persone perbene". Un bel proposito». Tutto da attuare per provare che «legalità e capacità di governo non erano solo un'allucinazione di Grillo e Casaleggio». La posizione attendista ma non pregiudiziale del quotidiano si sposa con un'indagine Ipsos, riportata da Radio Vaticana, che ha fotografato il voto cattolico: a Milano i cattolici che vanno settimanalmente a Messa hanno votato in modo equanime per Stefano Parisi e Giuseppe Sala, 500/0-50%. A Roma sono prevalse le preferenze per Virginia Raggi (53%), mentre a Torino il voto cattolico è andato a Piero Fassino (54%). «In questocaso-haspiegatoLucaComodo, della divisione politico-sociale dell'Istituto - ha fatto premio la percezione di continuità di buona amministrazione che a Fassino era riconosciuta». ©R [PRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 21 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress L'INTERVISTA/TAKQUWIO, »I "AVVENIRE""Serie e intelligenti, ecco perché ho promosso le grilline" PAOLO RODARI ROMA Ieri Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, ha dato i voti ai protagonisti delle amministrative. Promossi i 5 Stelle, bocciati Renzi, Fassino e Salvini, mentre nonostante la sconfitta raggiungono la sufficienza Parisi e Giachetti. Direttore Marco Tarquinio, il suo giornale apprezza l'esito del voto «Non facciamo apprezzamenti né endorsement per nessuno. Semplicemente abbiamo voluto fotografare la realtà così come si è palesata. E il dato da non eludere è che i voti, questa volta, si contano e si pesano. Abbiamo cercato di pesarli e rilevare come sia saltata l'aritmetica tradizionale. Ieri, in sostanza, avremmo cercato di dire che avevano vinto o il centrodestra o il centrosinistra. Oggi, invece, in un momento nel quale in troppi si sono consegnati al non voto, ha vinto chi ha saputo interpretare una basilare volontà di cambiamento degli elettori». È la stessa volontà di cambiamento su cui si è appoggiato precedentemente Renzi? «Certo, di questo voto di "cambiamento" ha goduto anche Matteo Renzi nel 2014. Ma ritengo che il tutto sia frutto più di un mix di disillusione e di speranza che di una profonda convinzione. In questo senso è il voto di oggi sembra estremamente volubile». I vescovi secondo lei cosa pensano in merito «Ognuno ha le sue idee. In generale la Chiesa è sempre per le forme partecipative, forme che il mondo cattolico sperimenta e promuove da sempre. Il fatto che in molti non abbiano voluto votare è un segnale che certamente non piace all'interno del la Chiesa, seppure sia un fatto da ascoltare e capire». Quale risultato l'ha maggiormente colpita «La vera sorpresa è per me Torino. Roma è la terza volta che cambia cavallo. I due esiti in ogni caso dovrebbero farci tutti riflettere. Comunque sia, i toni che hanno scelto di usare Raggi e Appendino subito dopo la vittoria sono molto intelligenti e istituzionali. Non ce l'aspettavamo all'inizio della loro parabola. E rilevarlo ora mi sembra un fatto del tutto importante e non scontato». EDITORIA Pag. 22 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 34 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress di Serena Danna n corsivo del giorno WEB E INFORMAZIONE TANTI I PEZZI CONDIVISI POCHI LI LEGGONO DAVVERO Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— ei 13 mf Ja linfe ad articoli della Bbc che vengono condivisi in un mese su Twitter ne vengono aperti— con conseguente lettura reale— meno della metà. Va peggio al «New Yorfc Times», che si attesta al 64,94% di contenuti non letti, mentre la Cnn supera addirittura il 70%. I poco confortanti risultati emergono da un nuovo studio — realizzato da ricercatori di Columbia University e dell'Istituto nazionale francese per la ricerca nell'informatica e nell'automazione — che ha analizzato l'attività social di alcune testate giornalistiche. Obiettivo della ricerca, pubblicata sulla piatta/orma Hal, è capire il valore reale dei cosiddetti «social clicfc»; i pezzi/avoriti, citati, condivisi che compaiono sulle nostre bacheche. Emerge quello che, purtroppo, da tempo si sospettava: un titolo di poche righe (meglio se «urlato») e una testata bastano per diffondere articoli — creando l'illusione che un contenuto, e non semplicemente il suo titolo, sia virale. Credevamo che commentare senza aver letto fosse una prerogativa dei romanzi, e scopriamo che la stessa sorte tocca alle news. Le ragioni? Molteplici. I pregiudizi,innanzitutto, che spesso vengono alimentati dalla «bolla del filtro» dei nostri contatti; la fiducia nella testata, che ancora costituisce una forza contro {'overload informativo; la fretta di dire la propria; e un po' di pigrizia. Se l'obiettivo dei giornali è quello di essere letti e l'aspirazione dei cittadini è essere informati, in quelle percentuali si nasconde un pericolo per le industrie editoriali e per la conoscenza, che Internet si limita a rivelare. Non esistono, infatti, strumenti scientifici per capire se un lettore «della carta» abbia letto davvero l'articolo che discuterà al bar con gli amici e che orientera le sue scelte politiche. Online, piaccia o meno, tutto viene misurato. E le bugie durano poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 23 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 15 Direttore Responsabile Diffusione Testata Norma Rangeri 11.151 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Diritto d'autore/AssociazioniI // «caro prezzi» della Siae Ringrazio «il manifesto» per aver sollevato il problema dei diritti d'autore governati dalla Siae. Vorrei far notare come le cifre dovute alla Siae sono a tutt'oggi, in un momento di quasi nullo sostegno pubblico alla partecipazione dei cittadini alla vita civile, il principale fattore limitante di numerose attività culturali. Per esempio, nel caso di manifestazioni per scopi benefici, spesso quanto dovuto a Siae compromette la riuscita delle raccolte fondi, a meno che non siano sponsorizzate da personaggi con un altissimo potere di richiamo, il che avviene in un'infima minoranza dei casi. Inoltre, organismi di partecipazione di base, come i Comitati Cittadini delle frazioni, i quali non godono di alcun aiuto economico da parte delle Amministrazioni Comunali di riferimento, spesso non riescono a realizzare eventi, pur estremamente utili alla coesione sociale delle popolazioni, proprio per l'impossibilità a far fronte alle spese per i diritti Siae. Lancio una proposta, sulla quale chiedo che si esprima il mondo associative), così articolata: 1) Che alle iniziative per scopi benefici e senza obiettivi di produzione di reddito venga tolto l'obbligo di pagare le imposte Siae. 2) Che agli organismi di partecipazione dal basso (Comitati Cittadini, Consigli Territoriali, Pro-Loco, Polisportive), venga consistentemente ridotta (indicativamente del 75%) la tariffa Siae, e che questa venga concordata forfettariamente con i Comuni di riferimento. 3) Che la scadenza del Copyright, per qualsiasi esibizione senza scopo di lucro, venga fissata a venti anni a partire dalla data di produzione dell'opera presentata, e non - come oggi - a settanta dalla morte dell'artista. 4) Che per le feste private (compleanni, pensionamenti, matrimoni, ecc), purché sia dimostrabile l'assenza dello scopo di lucro, la tariffa Siae sia sostituita da una tassa fissa di pertinenza comunale, indicativamente pari al dieci per cento delle attuali tariffe Siae. Resta aperto un discorso, più ampio, sull'opportunità che la Siae e il suo monopolio debbano esistere, ma questa è un' altra storia. PippoTadolini EDITORIA Pag. 24 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 6 Direttore Responsabile Diffusione Testata Martin Gottlieb (non disponibile) Martin Fletcher LONDON No one should be surprised that Bi itam could vote to leive the European Union on Thuisdi\ For decades Bi itish new&pipei s have offei ed then readeto an endless stream of biased misleading ind dowmightfallacious, stoi tes about Bi ussels And the journalist who helped set the tone — long before he became the ma\ or of London 01 the face of the pi o-Bi exit campaign — was Boi is Johnson [ know this because I was appointed Bi ussels correspondent foi The Times of London in 1999 a few \ ears after Mi Johnson reported from there for anothei London newspapei The Telegi nph 1 had to Jive with the conséquences Mr Johnson fired fi om The Times in 1988 for fabricating a quotation made his nime in Brussels not w ith honest i epoi ting but with exti erne euroskepti cism, tu elessh attacking mocking and denigrating the European Union He w i ote about Eui opean Union plans to take over Em ope ban Britain s favoi ite potato chips standirdizecondom sizes and blow up its ow n asbestos filled headquai ter s These ai tides v. ei e nn doubtedlv coloi fui but thev boi e scant i elation to the ti nth Mr Johnson s dispatches galvanized the rest of Bi itam s highly competitive and partisan newspapei industry They wei e tar moie fun than the usual drv pohcv driven Bi ussels fai e Editoi s at the Continent embraced the former Communist countries of Centnl Eui ope bioken up cartels 01 forced headlines like BeLeave in Britain per market Thev matter if the) have collectiveK and individually misled then teadeisfot decades the Eur opean Umon that he hrmself as i eai as the one in Loch Ness Mr h small circulations and preach lai geh to the convei ted The Times has been evenhanded though it finallv declared on June 18 that it favoied staving in the Em opean Union But the biggest bi oad sheet (The Telegi aph) the biggest midmarket papei (The Dailj Mail) and the biggest tabloid (The Sun) htve thrown themselves shamelesslv behind Brexit The\ have peddled the myths that Britain pa\ s 350 million pounds a week (about $500 million) to the Eui opean ______ Union thatmillions Led by Boris °^ ^U1 ' Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress How Britain's media went pro-Brexit othei new spapei s particularlj but not exclusivelj the tabloids, started pi ess ing their own correspondents to match Mi Johnson s imaginative rejxn ts B% the time I ai i ived in Bi tinsels ed itors winted onK i eports about faceless Eui oci ats dictating the shape of the cucumbet s that could be sold in Bi itam oi plots to impose a European supet state 01 Butish prime mmisteib fighting plucky i eai guai d actions against a hostile Continent Much of the Bi itish pi ess seemed unable to view the Europein Union through an\ othei prism These nan atives i eflected and exploited the mn ite nationalism, his toncal sense of superici itv and disdain foi Johnnv Foreignei ofman> readeis Ai tides that did not bash Brussels that acknowledged the European Un ion s achievements that lecogmzed that Butani had mam natural allies m Eui ope and often won important aigumentson sa\ the cieation of the single market were almost mvambK killed The European Union can be meddle some irrog int and incompetent but seldom if evei was the 01 dinary British i eadei told how it Ind secui ed peace on the Continent embraced the former Communist countries of Centnl Eui ope bioken up cartels 01 forced EDITORIA short \ ears by this relentlesslj expand ing German-dominated federal state Loughboiough University s Center foi Reseai ch in Communication and Cultui e has calculated that 82 pei cent of new spaper ai tides ibout the refei endum favoi Brexit w hen cu dilation and sti ength of p iper s endorsements are taken into account InFacts apio-Re mim group that campaigns foi accurate journalism has filed 11 complaints with the Independent Pi ess Standards Or gamzation Britain s print media watch dog leading to five collections including one against a headline m The Sun that pi oclaimed Queen Backs Bi exit The watchdog has yet to i uie on the i est It is often said that new spapei s no longer matter Butthev do matter when the contest is so close and shoppei s see headlines like BeLeave in Britain emblazoned across the front pages of tabloids whenevei thev visit then su per market Thev matter if the) have Pag. 25 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 CHESSIDICE IN VIALE DELL EDITORIA Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Agcom assolve Rai e Mediaset sugli investimenti in opere europee indipendenti. Il consiglio dell'Autorità ha archiviato i procedimenti su Mediaset e Rai sul 2013: per la prima perché ha dimostrato che si sono superate le quote previste dalla legge e per la seconda perché ha accolto le argomentazioni di viale Mazzini circa il legittimo affidamento in merito all'indirizzo interpretativo seguito dall'Agcom per le verifiche precedenti. Prorogato invece U procedimento per Sky Italia. Tivitter, un'app per autori di video. Twitter ha rivelato una nuova app per telefoni cellulari progettata per aiutare gli autori di video a incrementare il loro pubblico sul social network e, di conseguenza, ottenere dei ricavi. L'app, chiamata Twitter Engage, disponibile solo per dispositivi iOS, permetterà ai creatori di postare su Twitter video da 140 secondi. Darà anche la possibilità agli utenti di ottenere informazioni in tempo reale sulla performance del loro tweet, oltre a offrirgli un metodo per identificare gli user più «influenti». Prima dei video postati su Engage appariranno messaggi pubblicitari pre-roll, a patto che il creator faccia parte del programmaper le pubblici tà di Twitter Amplify Open. Al momento, 120 partner hanno preso parte al programma Amplify Open, ma la società vede il numero dei partner in aumento. «I video stanno diventando sempre più un elemento centrale nell'uso di Twitter per le conversazioni in realtime», ha dichiarato il ceo e co-fondatore Jack Dorsey. «Stiamo investendo sempre più nei video, negli autori e negli influencer per costruire un nuovo pubblico e dar la possibilità ai creator di fare soldi attraverso Twitter e, molto presto, anche con Vine». Peppe Cirillo e Giovanni Chiarelli direttori creativi di YAM112003. La divisione consumer brand di YAM 112003, parte di Endemol Shine Italy, ha due nuovi direttori creativi: Giovanni Chiarelli e Peppe Cirillo. Integreranno U team creativo storico guidato da Elena Bianchi e Gory Fianca e la dirczione creativa web di Davide Mancosu. LifeGate, sul sito il web magazine di Legambiente. LifeGate e Legambiente hanno avviato una collaborazione per portare all'interno della piattaforma di comunicazione LifeGate.it il web magazine tematico dedicato all'attivismo e al volontariato dell'associazione ambientalista. EDITORIA Pag. 26 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 22 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress A maggio Canale 5 svetta sulle 24 ore (17,06%), Rai Uno in prima serata (18,08%) Share, ammiraglie sempre in testa Tv8 di Sky stabile all'8° posto, ma a distanza da La7 DI CLAUDIO PLAZZOTTA Canale 5 è la tv più vista durante le 24 ore, mentre Rai Uno ha la leadership in prima serata. Nel maggio 2016, nonostante la rivoluzione in atto nell'universo del piccolo schermo italiano, sono ancora le due tradizionali ammiraglie a contendersi i primati, con share tra il 16 e il 18%. Nessuno riesce ad avvicinarsi a loro, separate da un gap incolmabile per le altre contendenti généraliste classiche, che stazionano tra il 4 e il 7% (quando va benissimo). All'ottavo posto, però, c'è la novità Tv8 di Sky, che occupa questa posizione sia nelle 24 ore, sia in prima serata, dove ha appena superato Iris di Mediaset (certo, gli investimenti sul palinsesto dei due canali sono molto differenti, e Tv8 costa sicuramente di più). La distanza tra La7 (3% sulle 24 ore, 4% in prima serata) e Tv8 (1,5% sulle 24 ore, 1,7% in prima serata) appare ancora sensibile, pur considerando che i trend delle due reti (La7 (il Biscione porta in classifica Premium Sport, ventesimo, con 10 0,73%), Discovery tre ma con audience non proprio straordinarie (il migliore è Nove con lo 0,92%, seguito da Real Time allo Sky due (gli ascolti di Cielo, tuttavia, sono in drastico calo e 11 canale, a dirla tutta, sembra avere anche perso di senso da un punto di vista editoriale) e La7 uno. C'è maggiore frammentazione nelle 24 ore, mentre in prima serata solo 12 reti superano la fatidica soglia dell'1% di share. Una soglia alla quale, nelle dichiarazioni di rito, ambiscono almeno in 30 canali. Ma che, come risulta evidente dai dati Auditel, è molto difficile da raggiungere. Altrimenti non si spiegherebbe il ritardo, per esempio, nella pubblicazione dei dati di Paramount channel, canale partito il 27 febbraio con notevoli ambizioni, ma che ancora non ha comunicato nulla circa le sue audience. Le Top 20 dello share % a maggio Totale 24 ore Canale 5 Rai Uno Rai Tre Rai Due Italia Uno Rete 4 La7 Tv8 Rai YoYo Iris Real Time Dmax Rai 4 Rai Movie Cielo Top Crime Nove Rai Sport 1 Rai Premium Boing 17,06 16,59 6,78 6,35 4,97 4,37 3,02 1,56 1,26 1,25 1,24 1,04 1,03 1 0,97 0,95 0,94 0,94 0,92 0,90 Prima serata 20,30-22,30 Rai Uno Canale 5 Rai Tre Rai Due Italia Uno Rete 4 La7 Tv8 Iris Rai 4 Rai Movie La5 Rai Premium Nove Cielo Rai YoYo Top Crime Real Time Dmax Premium Sport 18,08 16,44 6,82 6,77 5,59 4,43 4,08 1,72 1,71 1,23 1,20 1,08 0,93 0,92 0,88 0,83 0,83 0,79 0,74 0,73 Fonte: Elaborazione ItaliaOggi su dati Auditel. Share media quotidiana è stabile, Tv8 è in crescita) potrebbero diminuire l'ampiezza della forbice. Notevole l'exploit di Rai YoYo, al nono posto assoluto nelle 24 ore. Significa che il canale Rai, che da maggio è anche senza pubblicità, ha una forza immensa sul target dei più piccoli, tale da far diventare rilevante anche l'ascolto di chi li accompagna (gli adulti) davanti alla tv. Per ora non ci sono canali del gruppo Discovery (Nove, Real Time, Dmax ecc.) nella top ten degli ascolti, né sul totale giorno, né in prima serata. Ed è proprio per quest» che i nuovi palinsesti autunnali del gruppo americano presenteranno personaggi più pop (con volti da tv larga tipo Max Giusti, Fabio Volo, Giancarlo Giannini, Federico Russo, Roberto Saviano, Antonino Cannavacciuolo, Massimiliano Rosolino, Costantino della Gherardesca ecc.) e che in gennaio arriverà una star come Maurizio Crozza. Nella top 20 di maggio sulle 24 ore Rai infila otto canali, Mediaset sei, Discovery tre, Sky due e La7 uno. In quella in prima serata, invece, Rai e Mediaset ne hanno sette ciascuno EDITORIA Pag. 27 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 22 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Il sottosegretario Giacomelli al forum di Aeranti-Corallo Tv locali, serve innovazione E VAuditel dia certezze Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress DI PIERRE DE NOLAC Rispetto all'Auditel abbiamo bisogno di un sistema che dia certezze e non stati d'animo. Glielo abbiamo già detto, se l'Auditel ce l'assicura bene, altrimenti serve uno strumento più raffinato, che catturi dinamiche più complesse»: parole pronunciate dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, nel suo intervento al RadioTv Forum 2016, il convegno annuale di Aeranti-Corallo, svoltosi a Roma nella sede nazionale di Confcommercio. Un incontro aperto dal coordinatore Aeranti-Corallo e presidente di Aeranti, Marco Rossignoli: «II comparto radiotelevisivo locale è ora in grande difficoltà e sta rischiando un forte ridimensionamento», chiedendosi se «il governo, dopo quarant'anni, voglia ancora un sistema radiotelevisivo basato anche sull'emittenza locale». Le emergenze denunciate dalle televisioni locali sono tantissime: Rossignoli ha evidenziato il totale dissenso di AerantiCorallo dai provvedimenti legislativi e regolamentari assunti negli ultimi anni, in materia di uso delle frequenze: «Le criticità di tali provvedimenti sono confermate dalla circostanza che gli stessi, a oggi, non hanno ancora trovato attuazione, con ciò alimentando ulteriormente lo stato di permanente incertezza in cui il settore si trova a operare. Occorre superare questa situazione, in modo tale che le tv locali possano pensare a fare impresa e non soltanto a rispettare continui, complessi e onerosi adempimenti burocratici». Giacomelli ha riconosciuto lo sforzo svol to quotidianamente dalle televisioni locali: «C'è chi scommette sul proprio ruolo di editore ogni mattina, facendo conti con le difficoltà, e c'è chi ha approfittato fino a oggi delle lacune della normativa e ha preso contributi a pioggia. Io vorrei che si uscisse da questa fase, evitando di disperdere risorse e concentrandole su chi scommette sulla propria impresa». Giacomelli è convinto che «questo settore potrà essere ancora protagonista a patto che mantenga la caratteristica di quaranta anni fa, quando si è affermato perché era innovativo e rivoluzionario. Penso che le tv locali non debbano rimanere ferme e confermare se stesse, ma che debbano mantenere la capacità di essere innovative». Ma quali possono essere le prospettive? Secondo il sottosegretario, «si può puntare sul fatto che siano sul mercato e sull'autonomia industriale che hanno, oppure puntare sul riconoscimento della funzione pubblica che svolgono. Ci sono rischi e pro in entrambi i casi». Secondo il componente dell'esecutivo Aeranti-Corallo e presidente Corallo, Luigi Bardelli, «occorre essere consapevoli che, in un mondo sempre più globalizzato, vi sarà sempre una forte esigenza di emittenza locale, che è emittenza di prossimità, capace di ricostituire le nostre comunità». Al termine del convegno, per la ricorrenza del quarantennale della liberalizzazione dell'etere, operata a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 1976, Aeranti-Corallo ha consegnato un riconoscimento alle imprese radiofoniche e televisive locali già attive in quell'anno. ———©Riproduzione riservata——| EDITORIA Pag. 28 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 35 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Ip Le regole per il canone •f'..Ì addebitato in bolletta AGENZIA DELLE ENTRATE Ip Le regole per il canone •f'..Ì addebitato in bolletta Saverio Fossati *• pagina 39 Ip Le regole per il canone DIRITTO Tassa Tv. Dall'agenzia delle Entrate le regole per calcolare le somme nel caso di contratti elettrici stipulati durante l'anno Canone Rai, importi ragguagliati La data della dichiarazione sostitutiva fa scattare l'esenzione annuale o per sei mesi Saverio Fossati Le Entrate chiariscono le regole per pagare il canone Rai con una corposa circolare (la 29/E, diramata ieri) che di fatto risolve alcuni casi dubbi e riepiloga la normativa. Il meccanismo è comunque molto avanti e le scadenze (nonostante le lungaggini nella pubblicazione del Dm attuativo dello Sviluppo, a lungo bloccato dal cambio di ministro) sono state tutte rispettate. Quindi, assicurano allo Sviluppo, in luglio tutti i contribuenti titolari di utenza elettrica riceveranno con la bolletta la prima maxi rata del canone, che dovrebbe essere di circa 70 euro. Naturalmente non verrà coinvolto chi (circa Siymila persone secondo le Entrate) ha attestato di essere sì titolare di utenza elettrica ma di non dover pagare perché il canone è già a carico di altri familiari. La circolare, infatti, indica come «utenze residenziali», quelle cioè obbligate al pagamento, quelle che in bolletta hanno la sigla Di, D2 o 03 (queste ultime solo se effettivamente residenziali in base all'allineamento fatto con i dati dell'Anagrafe tributaria). Quando allo stesso codice fiscale sono abbinate più utenze classificate in bollettacomeresidenziali o «altri clienti domestici» (come può accadere se, al momento del contratto, ci si è di- menticati di comunicare che si l'Agenzia assicura che il canone verrà addebitato su una sola fornitura, quella per la quale risulta la residenza all'Anagrafe EDITORIA tributaria (se risultano ambedue le tipologie) o quella di attivazione più recente (se risultano solo Per la prima applicazione del sistema, comunque, saranno addebitate in bolletta le rate di canone relativamente a utenze attive alla data del 1° luglio 2016. Nella circolare sono anche indicati gli importi per il rinnovo semestrale (51,03) e trimestrale (26,58) e quelli a seconda del mese di attivazione. In ogni caso, conferma la circolare, per determinare l'importo del canone valgono le dichiara zioni sostitutive presentate entro ilio maggio scorso (circa Siymila) sulla «non detersione» di apparecchi televisivi e sulla « sussistenza di altra utenza elettrica per laqualeunodei componenti della famiglia è già tenuto al pagamento». Nelle bollette, quindi, se ne terrà conto. Per quanto riguarda la «non detenzione» (il "quadro A" della dichiarazione), per chi aveva utenze elettriche già attive al 1° gennaio 2016, se la dichiarazione è stata presentata nei termini, l'esenzione vale per tutto il 2016; se invece è stata presentata tra il 17 maggio e il 30 giugno, il canone è dovuto per il primo semestre 2016 ma non per il secondo. Chilapresenteràdopo il 30 giugno pagherà tutto il 2016 ma sarà esente per il 2017. Se invece l'utenza elettrica è stata attivata dopo il 1° gennaio 2016 (ed entro il 31 marzo 2016), la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata entro il 16 maggio 2016. Per chi ha attivato in aprile c'era tempo sino al 31 maggio e per le attivazioni di maggio sino al 30 giugno. In tutti questi casi, esenzione per tutto il 2016. Se questi termini non sono stati rispettati, ma la dichiarazione è stata presentata comunque entro il 30 giugno 2016, l'esenzione spetta per il secondo semestre. Per chi, invece, presenta la dichiarazione dal 1° luglio al 31 dicembre 2017, il canone è dovuto per il 2016 ma non per il 2017. Se la dichiarazione è di « sussistenza di altra utenza elettrica» cioè relativa al fatto che altri membri dello stesso nucleo familiare già pagano il canone, questo non verrà addebitato all'interes FUORI DAL PERIMETRO Sono 871mila i contribuenti che hanno dichiarato di non dover pagare la somma in quanto già a ca rico di altri familiari sato o, se ladichiarazione è arrivata troppo tardi, l'addebito verrà interrotto alla prima rata possibile e poi andrà chiesto il rimborso. Inoltre, precisa la circolare, la dichiarazionedivariazioneeventual mente resa in un momento successivo alla prima, nella quale si comunica che è venuto meno il diritto all'esenzione, comporterà l'addebito adecorreredal mese di presentazione. Infine, per le altre tipologie di soggetti esenti (perché pagano in altro modo, oppure hanno almeno 75 anni e pensione non superiore alla sociale, o godono di esenzioni in base a convenzioni internazionali) l'addebito in bolletta non ci sarà, sulla base dell'incrocio delle date di attivazione deH'utenzaelettricaedeldirittoal non addebito. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 29 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 70.539 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Rieccolo: Gad Lerner parla in tv dell'isiam Adesso si salvi chi può MALABARBA a pagina 2 II ritorno in Rai del mullah Lerner con Isiam, Italia Da gennaio Gad andrà in onda su RaiTre con un programma sul modello di «Milano, Italia». Stavolta per educarci (con i soldi del canone) all'accoglienza ;;;MALABARBA ••• Bisogna ammettere che a Gad Lerner non difetta il physique du rôle. La barba folta da imam ce l'ha da un pezzo, dunque è perfetto per EDITORIA condurre un programma televisivo sull'isiam. Già, perché la notìzia è che Lerner si prepara a tornare in video, dopo la chiusura - ormai qualche anno fa - del suo talk show L'Infedele e dopo aver lasciato la dirczione di LaEffe, il canale tv della Feltrinelli, con ascolti non proprio esaltanti. All'inizio del prossimo Pag. 30 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 70.539 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress anno, forse già da gennaio, Gad apparirà su RaiTre e presenterà al pubblico una trasmissione in sei puntate intitolata Isiam, Italia, sulla falsariga del suo successo degli anni Novanta, Milano, Italia. Non si tratterà però di un talk, bensì di una serie di documentari simili, pare, a quelli della serie Fischia il vento, realizzata per LaEffe. Insomma, diciamo che per la terza rete di viale Mazzini non si prevede un bagno di share. Ma volete mettere la soddisfazione, per la direttrice di RaiTre Daria Bignardi, di trovarsi di nuovo gomito a gomito con il suo vecchio, caro collega di La7? Una bella rimpatriata sul canale gentilmente finanziato dai contribuenti. Speriamo si scambino baci e abbracci rimembrando i fasti sostenitore di tali fandonie? Indo ::: IL RITORNO MILANO, vinato: Gad Lerner. Lo ha scritto chiaramente sul suo sito in maggio, subito dopo l'incontro tra Papa Francesco e l'imam di al-Azhar, cioè il signor al-Tayyeb. A parere di Lerner, dialogare con simili figuri, per quanto integralisti, è una «necessità ineludibile». Per inciso, al-Tayyeb è uno che sostiene che sia giusto prendere a pugni le donne, crocifiggere e mutilare i nemici del vero isiam e, per gradire, accoltellare qualche israeliano durante l'Intifada. Se Gad sostiene e promuove il ITALIA «Milano, Italia» è un talk show andato in onda su RaiTre dali 992 ah 994, in piena epoca di Tangentopoli. Lo stesso titolo prende spunto dal fatto che Milano era il simbolo della rivoluzione giudiziaria in atto in quegli anni IN VIDEO DA GENNAIO In seguito ha condotto, per oltre 10 anni «L'Infedele», su La7, programma che ha chiuso nel 2012. Ora il ritorno a RaiTre con una nuova trasmissione sull'isiam che potrebbe partire già da gennaio Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— dialogo con costui, figuriamoci che atteggiamento avrà nei confronti dei vari tifosi della sottomissione degli infedeli sparsi sul nostro territorio. Come minimo h' riempirà di coccole. Sinceramente, per delle Invasioni barbariche e degli altri format progressisti. capire che certi personaggi L'aspetto più discutibile della vanno evitati e possibilmente tenuti a debita distanza faccenda, tuttavia, non dall'Italia non servono sei riguarda gli ascolti né puntate del muezzin Lerner tantomeno le amicizie da salottino chic, ma l'argomento pagate dai contribuenti tramite il canone (anzi, la del programma di Gad. Secondo l'informatissimo sito tassa sulla tivù). A capire che TvBlog, Isiam, Italia sarà una l'isiam rappresenta un grave trasmissione «d'inchiesta e di problema per l'Europa e che i reportage, in cui Lerner girerà fanatici musulmani sono dei pericolosi pirla, ci arriviamo l'Italia raccontando l'isiam benissimo da soli. Con buona che oggi è a casa nostra, pace di Daria Bignardi, a cui come vive e come si è il velo sul capo non integrato nel tessuto del nostro Paese, anche alla luce donerebbe granché. © RIPRODUZIONE del fenomeno RISERVATA dell'immigrazione». Ancora una volta, dunque, agli italiani viene propinata l'idea che sia «necessario» conoscere fin nei minimi anfratti la cultura musulmana. Quando, piuttosto, dovrebbero essere gli islamici (specie quelli appena giunti qui) a preoccuparsi di apprendere usi e costumi locali, onde non calpestarli come regolarmente avviene. Invece no, ogni volta tocca a noi « approfondire» e «dialogare». Essere tolleranti e accoglienti, ben disposti all'ascolto. Persinò nei confronti dei fanatici religiosi, degli integralisti come i Fratelli Musulmani o i sunniti della Grande Moschea egiziana di alAzhar. Sapete chi è il primo EDITORIA Pag. 31 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Chiamata di Mediaset dopo la chiusura di Virus Porro a Canale 5 Un programma al posto di Matrix DI MARCO LIVI Dal 1° luglio Nicola Porro passa a CanaleS. Lo ha annunciato ieri, in un comunicato, Mediaset. Il giornalista, vicedirettore del Giornale, con un passato a La7, viene da una fortunata stagione a Rai 2. Il nuovo direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, ha deciso a maggio di ridimensionare gli spazi informativi in prima serata, cancellando Virus, il programma di Porro, dai palinsesti. Anche per Ballarò si annuncia un ridimensionamento, con cambio di conduttore e accorciamento della messa in onda. Una mossa, evidentemente, poco azzeccata, tanto che Mediaset e La7 si sono subito gettati sugli spazi liberi lasciati dalla Rai. Il nuovo programma di Porro andrà in onda a settembre, due volte la settimana, in seconda serata sulla rete ammiraglia del Biscione. Prenderà il posto di Matrix, ma ancora non è stato stabilito il nome. A Luca Telese verrà invece affidato un nuovo programma di reportage. Mauro Crippa, direttore generale dell'informazione Mediaset, ha commentato: «Mediaset, in controtenden za, aumenta i propri spazi d'informazione. Siamo lieti di dare il benvenuto a un giornalista che ha molto innovato il genere talk-show, grazie al suo stile, al suo equilibrio, alla capacità di scegliere ospiti sorprendenti e di lasciarli parlare richiedendo i chiarimenti necessari senza irritante concitazione. Il nostro obiettivo è proprio quello di far tornare i talk-show politici momenti realmente informativi, senza caos e senza discutibili escamotage, che con la politica c'entrano molto poco, per rincorrere gli ascolti». ——— ©Riproduzione riservata——U EDITORIA Pag. 32 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 24 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress TELE-VISIONI II plotone di Lilli Gruber contro Alessandro Sallusti DI GIORGIO PONZIAMO Lilli Gruber vivacizza il suo Otto e mezzo (La7). Chiama il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, sotto accusa per avere allegato al quotidiano una copia del Mein Kampfe 10 redarguisce. Lui risponde per le rime: «Non so se sia peggio la stupidità o la faziosità, certo 11 mix è devastante come in questo caso, con un plotone di esecuzione contro di me». Roberto Chiattelli, direttore di Laeffe, ringrazia Daria Bignardi, direttore di Rai3. Ha ingaggiato al volo Sintona Ercolani, che si era ritagliata uno spazio interessante nell'accesa prime time della rete pubblica con SconosciutiLa nostra personale ricerca della felicità. Quando la Bignardi le ha comunicato che la prossima stagione non avrebbe messo in palinsesto il programma, lei ha cercato un rifugio e Chiattelli s'è fatto avanti. Potrà quindi inserire un tassello popolare nel mosaico di restyling della rete, che prevede anche il lancio di un nuovo logo. Col passaggio sulla piattaforma Sky, Laeffe cerca di conquistare audience dopo la poco brillante stagione firmata Gad Lerner. È stata anche interrotta la collaborazione col gruppo Espresso. Francesca Fagnani, storica inviata di Ballarò (Rai3) e, prima, dei talk di Michele Santoro, si interroga sul declino di questo tipo di programmi: «I talk politici erano pochi e si riusciva a creare un appuntamento con il pubblico. Poi c'è stata la frammentazione dell'offerta ma la compagnia di giro dei politici che vanno in tv è sempre la stessa. È chiaro che l'effetto è un impoverimento o banalizzazione della proposta televisiva». Ilaria Dalla Tana, direttore Rai2, ce la mette tutta per raggiungere l'obiettivo che le ha affidato il dg Antonio Campo Dall'Orto: acquisire il pubblico giovane, quello che da tempo latita nei canali Rai. Così sta firmando l'ingaggio di un personaggio popolarissimo tra gli under40, la popstar Mika, che condurrà quattro puntate a novembre tra autobiografia e spettacolo. Proprio in vista di questo impegno, egli aveva rinunciato dopo tre edizioni a far parte della giuria di X Factor (Sky). Non sarà facile convincere i suoi fans a traslocare da Sky a Rai2: complimenti per il coraggio. Aldo Romersa, ovvero la spallata a Rai e Mediaset con l'obiettivo di diventare il terzo polo, asfaltando sia La? che le ambizioni Sky di posizionarsi anche sul digitale terrestre free. L'allettante ingaggio di Maurizio Crozza, con una cifra (200 milioni a puntata più le spese di allestimento) che ha impedito all'editore di La7, Urbano Cairo di gareggiare, indica che Romersa, direttore di Nove, canale di proprietà Discovery, non sta badando a spese pur di riuscire a diventare il diretto concorrente del duopolio. Un altro evento sarà l'inedita accoppiata Emina Marone-Fabio Volo. La Marone, dopo l'esperienza di direttore artistico di Amici (CanaleS) di Maria De Filippi debutterà come attrice in una fiction, ideata da Volo: Untraditional; 10 puntate di 40 minuti, storia di una famiglia che si divide tra Milano e New York. Livia Pomodoro, prima donna d'Italia a presiedere il tribunale di Milano, poi capo di EDITORIA gabinetto al ministero della giustizia, oggi in pensione, boccia la fiction Gomorra (Sky): «Mi pare una schifezza. Il dibattito comunque mi pare un po' superficiale: non credo che rappresentare il male possa servire a produrre altro male». Stefano Accorsi replica. Interpreterà una nuova serie di 1992, la docu-fiction sugli anni di Mani pulite andata in onda su Sky Atlantic. La storia procede e quindi il nuovo titolo sarà 1993. La regia sarà sempre di Giuseppe Gagliardi. Dieci episodi per raccontare le vicende politicogiudiziarie di 13 anni fa. Accorsi impersonerà ancora Leonardo Notte, uno spregiudicato uomo di marketing con un misterioso passato mentre Miriam Leone tornerà nei panni di Veronica Castello, bellissima soubrette in cerca di fama. Altro ritorno sul set, ma in questo caso dopo ben 12 anni di assenza, per Kim Rossi Stuart, protagonista di Maltese, il romanzo del commissario. Lui è appunto un commissario che negli anni 70, dopo il suicidio del padre investigatore, torna in Sicilia per indagare sulla mafia. Sarà in palinsesto su Rail dopo l'estate. Cristina Parodi (La Vita in diretta, Rail) si riposa in attesa della rentrée di settembre (sempre in coppia con Marco Liorni) e ne approfitta per farci sapere che tiene famiglia: «Non nego che mi piacerebbe poter condurre un programma con mia sorella Benedetta e mio fratello Roberto. Li adoro. Siamo compiici e ci vogliamo molto bene». Ilenia Pastorelli (ex concorrente del Grande Fratello, CanaleS) e Fabrizio Biggio (/ Sociopatici, Radio2) condurranno Stracult, magazine di cinema di Rai2 firmato da Marco Giusti. Sostituiscono (dall'8 luglio) Andrea Delogu, che era dal 2014 alla guida della trasmissione (insieme, tra gli altri, a Nino Frassica). Adam F. Goldberg è l'ideatore di The Goldbergs, sit-com su una famiglia della Pennsylvania del 1980 con al centro l'ultimogenito che documenta con la videocamera i momenti più vivaci della vita familiare, tra tic, nevrosi e manie tipiche degli anni 80. A proporla in Italia sarà ora Joi (Mediaset Premium) dal 7 luglio in prima serata. Maria Rita Munizzi, presidente del Moige, movimento italiano genitori, ha premiato il direttore di Tv2000, Paolo Ruffini, e Franco Nembrini, conduttore di Nel mezzo del cammin, programma sulla Divina commedia, ritenuto il più family friendly della tv italiana della Pag. 33 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 24 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress stagione 2015-2016. Maglia nera a CanaleS, che ha proposto i programmi ritenuti più inadatti alle famiglie: Grande Fratello 14, Ciao Darwin 7, Uomini e donne, e L'onore e il rispetto (parte quarta). Luigi Pelazza (Le Iene, Italial) in tribunale a Torino per un servizio realizzato nel 2012 su una comunità per disabili. Per l'inchiesta era stata utilizzata una telecamera nascosta. Di qui la denuncia della direzione della comunità e il processo, che ancora una volta si incentra sui limiti del diritto di cronaca. Enrico Mentana, direttore del Tg de La7, e la maratona postelettorale. Forse provato dalla stanchezza, se la prende con un ospite, il senatore 5 stelle Alberto Airola, che si dilunga nel celebrare la vittoria del movimento: «Non esageriamo», lo interrompe Mentana, «sembra che abbiate combattuto la resistenza e siate arrivati al 25 aprile». Gabriele Romagnoli, direttore Raisport, sta preparando la squadra per il Tour de France, impegno che cade tra gli Europei di caldo e le Olimpiadi di Rio. Davvero un'estate intensa per la testata. Dal 2 al 24 luglio sono previste 150 ore di trasmissione su Rai3. Ogni tappa sarà seguita dalle ore 15 fino alla conclusione, con in più four Replay, che proporrà analisi e commenti. Anche RadioRail seguirà il Tour: gli ultimi 30 minuti di ogni tappa. Twitter: ©gponziano ———©Riproduzione riservata- EDITORIA Pag. 34 Mercoledì 22/06/2016 9 Direttore Responsabile Diffusione Testata Lorenzo Martorana 1.200 Accordo fra Tribuna Economica e Radio Monte Carlo per lo scambio di contenuti Radio Monte Carlo e Tribuna Economica diventano partner per lo scambio reciproco di contenuti. L'iniziativa messa in campo dai due editori (Finelco e AFC Editore), già insieme negli ultimi anni nel servizio giornalistico "Rapporti Ambasciate Principato di Monaco" di Tribuna Economica, prevede, a partire da fine mese di giungo 2016, una sinergia per la divulga zione reciproca di materiali giornalistici. Radio Monte Carlo ospiterà nei propri programmi alcuni approfondimenti a cura della redazione di Tribuna Economica, al fine di mettere in evidenza la percezione del Made in Italy all'estero, il contributo italiano nelle economie estere non solo sotto l'aspetto puramente economico, ma anche di società, ponendo l'accento sui servizi giornalistici "Rapporti Ambasciate" curati dalla testata da 30 anni. Tribuna Economi ca introdurrà nella "Terza pagina" del giornale il glamour di RMC: notizie, concerti, iniziative, eventi culturali e molto altro così da offrire ai lettori uno spazio leggero e di approfondimento dedicato al fascino della Radio Italiana del Principato di Monaco. Non solo: Radio Monte Carlo e Tribuna Economica sono accomunate dal target di ascoltatori/lettori ma anche dall'attenzione che negli ultimi anni hanno rivolto alle nuove tecnologie. Per questo la partnership si estenderà anche alle rispettive edizioni online, creando un'area dedicata alle notizie divulgate dalle rispettive testate. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 35 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 24 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 O Milano Caso SopafInpgi Un teste chiave: soldi a Toschi, non a Camporese di Luigi Ferrarella Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Colpo di scena al Tribunale di Milano nell'udienza di ieri del processo sul dissesto della Sopaf dei fratelli Magnoni, che tra gli imputati vede anche Andrea Toschi (amministratore delegato della società di gestione del risparmio Adenium Sgr spa con Alberto Ciaperoni), ü consulente Gianfranco Paparella e il presidente dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti (Inpgi) Andrea Camporese. Quest'ultimo, infatti, accanto all'ipotesi di reato di truffa da 7,6 milioni ai danni delllnpgi e a favore di Sopaf nelle operazioni di trasferimento di quote di Fondo immobili pubblici (Fip), risponde anche di una accusa di corruzione che fino a ieri si reggeva prevalentemente su una prospettazione dei fatti messa a verbale da Toschi. L'amministratore delegato di Adenium Sgr spa (in ipotesi a fronte degli investimenti veicolati su Adenium e dei contatti propiziati da Camporese quale presidente Inpgi) affermava di essersi intestato il 4 marzo 2013 un conto presso la banca Bsi di Lugano e di avervi detenuto fiduciariamente 142.000 euro per conto di Camporese, somma poi usata per vari prelievi in contanti nel corso del tempo fino al 2013. E sempre stando a Toschi, su sua indicazione un fiduciario della Bsi aveva prelevato e consegnato una tranche di soldi direttamente nelle mani di Camporese. Ma ieri in udienza il pm Gaetano Ruta ha depositato l'esito a sorpresa di una rogatoria svizzera nel cui ambito è stato interrogato proprio il fiduciario bancario indicato da Toschi. E la sua ORGANISMI DI SETTORE versione è molto diversa. Opposta. Salvagente per Camporese e boomerang per Toschi. D fiduciario racconta infatti di aver sì ricevuto da Toschi l'ordine di prelevare 53.000 euro, ma di averli poi consegnati non a Camporese, che specifica di non aver mai conosciuto, bensì proprio direttamente a mani a Toschi, nel corso di in un incontro a piedi in strada davanti alla stazione ferroviaria di Lugano. Ora si vedrà se nel seguito del processo Toschi insisterà nella propria versione dopo l'esito della rogatoria, che certo non giova alla credibilità di questo consulente finanziario arrestato nel maggio 2014 nell'indagine Sopaf condotta dalla CdF, e la cui parentela proprio con un fratello generale CdF (Giorgio) è tornata d'attualità sia appena prima sia subito dopo che ü Consiglio dei Ministri ha nominato appunto il fratello Giorgio Toschi nuovo comandante generale della Guardia di Finanza. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 36 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Vittorio Parazzoli 9.000 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress ADS: attesa per venerdì la verifica sulle multiple digitali. Intanto, però, il "confronto" tra diflusioni e lettori Audipress rivela molte incoerenze In arrivo il risultato dell'audit di Reply per 'eventuale ripristino dei relativi dati. L'incrocio tra le due rilevazioni evidenzia, per altro, anche l'esistenza di notevoli incongruenze tra i due report 17 Indagini ADS: venerdì la verifica sulle multiple digitali. Ma il "confronto" tra diffusioni e lettori rivela molte incoerenze Dovrebbe arrivare dopodomani il risultato dell'audit di Reply per un eventuale ripristino dei dati. L'incrocio con i numeri forniti da Audipress, per quanto relativamente legittimo, pone in evidenza, però, anche forti incongruenze tra i due report di Vittorio Parazzoli Dovrebbe essere pronto dopodomani secondo quanto risulta a Daily Media il report di Reply sulle co pie multiple digitali IICdAdiADS sarà cosi nelle condizioni di valu tare se e come remserirle ail m terno degli accertamenti delle diffusioni stampa dopo la loro so spensione cautelativa, che ha por tato alla non pubblicazione dei relativi dati per il report di aprile riferito a quotidiani e settimana li e di marzo per i periodici Lor ganismo di cui e presidente Carlo Mandelli e soprattutto il merca to si attendono lumi sul nodo di fondo del problema che e stato sollevato da Conde Nast la verifi cabihta, e quindi la possibile, sue cessiva certificazione, che le re pliche vendute attraverso questo canale siano state effettivamen te scaricate II Gruppo guidato da Gianpaolo Grandi aveva po sto il problema dopo aver appu rato (m base a verifiche condot te a campione con la Johnsons, lo stesso operatore con cui era stata concordata una vendita in bloc co di copie digitali di una serie di sue testate), che solo lo 0,42% di queste era stato effettivamen te downlodato II fatto si era veri ficaio nel 2014 e Conde Nast ave va deciso nello scorso autunno, m fase di certificazione delle dlf fusioni delle sue testate, di toglie re i dati relativi alle multiple digi tali, dichiarando che non avrebbe più utilizzato questo canale Ea sospensione di questi ultimi, come gia ricostruito da DailyMe dia, ha determinato la sottrazione del loro contributo al totale delle diffusioni con penalizzazioni, so prattutto, per una serie di testate di Hearst Magazines Italia, II Sole 24 Ore e Italia Oggi Quali siano le modalità e le verifiche che poi portano alle relative certificazio ni delle repliche diffuse attraver so questo canale (ma cio riguarda qualsiasi editore che se ne avva le), non e stato dato sapere, al di la delle dichiarazioni rilasciate dal quotidiano confindustriale e cioè che le vendite tramite questo ca nale avvengono m logica b2b e, quindi, ad aziende e associazioni professionali' II problema, pero, non e questo, ma piuttosto se le multiple digitali vengono poi ef fettivamente scaricate Eimpres sione e che i dubbi su questa mo dalita diffusionale evidenzmo > DailyMedia II quotidiano della comunicazione anno XXVI114-| "7 mercoledì 22 giugno 2016 p. JL / una problematica più ampia sui sistemi di verifica delle diffusioni e dei lettorati nel loro insieme Ce da premettere, infatti, che il con fronto tra queste due indagini ha una relativa fondatezza Nel caso di Audipress, i numeri sono frut to di campionature nazionali e di altri elementi che ovviamente li appiattiscono e che forse, pro prio per questo, potrebbero an che essere migliorate Nel caso, emergerebbe un quadro sicu ramente giustificabile e da inter pretare, appunto, caso per caso che presenta comunque del le mcoerenze che non si posso no non evidenziare Ad esempio, parlando ancora del Sole 24 Ore, i calcoli (magari non precisi al mil lesimo) elaborati m base alle ulti me rilevazioni, danno un rappor to di 3,08 tra copie complessive diffuse e numero complessivo di lettori, che diventa 3,03 m quel 10 tra sole copie digitali diffuse e soli lettori digitali Rapporto che, pero, scende a 0,96 se si aggiun gono le ultime multiple digitali dichiarate Tradotto e ancora n badilo che il confronto vale per quel che vale significa che, m questo caso, il quotidiano di Con findustna vanta più copie digita 11 diffuse rispetto al numero di chi le legge o dichiara di leggerle Gli stessi tre indici diventano, rispet tivamente, 3,04, 10 e 0,87 per Ita lia Oggi Per II Corriere della Sera, sono 6,5, 2,16 e 2,01 Per La Stam pa ,6,25,1,96 e 1,87 E ancora, per la Repubblica, sono 8, 3,68 e 3,50 Una certa ricorrenza, comun que, si nota Per La Gazzetta del lo Sport (esclusa I edizione del lu nedi), grazie forse ai tavoli dei bar, i rapporti si attestano a 15,53,8,30 e 7,33 Se pero si esamina il maga zme lo Donna (m abbinata obbli gatoria con il Corsera), i rapporti cambiano completamente 2,66, 0,11 e 0,10 Certo, si dira, chi si leg ge un penodico sul digitale7 Qua si nessuno, appunto La stessa di namica dovrebbe valere per D la Repubblica delle donne, che ha rapporti, rispettivamente, di 3,64, 0,33 e 0,32, e per il Venerdì, con 4,34, 0,55 e 0,51 L la domanda da prendersi, come detto, più che con le pinze e sempre la mede sima ma perche solo la meta, per non dire un terzo, delle copie di gitali diffuse (e si presume, qum di, pagate), viene letto7 Prendia mo qualche altro settimanale a caso per Sorrisi e Canzoni Tv, che non usa le multiple digitali, i rap porti sono del 4,98 e dello 0,42 Identica moria' per Settimana le Dipiu (4,84 e 0,81) e Oggi (7,38 e 0,81) Passando ai mensili, Lile ha un rapporto complessivo di 5,10, che diventa di 1,39 sul fron te digitale ma che crolla allo 0,20 con le multiple Analoga situazio ne ha Marie Claire, con 8,56, 1,02 e 0,075 Vogue e AD li hanno, n spettivamente, di 23,9 e 3,69 il primo, e di 12,15 e 2,77 il secon do Ma, come detto, per le due te state di Conde Nast, non ci sono più le multiple digitali, che avreb bero inevitabilmente abbassato il rapporto L che risulterebbero pochissime, per avanzare qual che ultimo esempio, anche per National Geographic che, invece, ha rapporti davvero interessanti 18,28, 48,04 e 41,45 Insomma, e una rivista che ci si passa di mano m mano e di tablet m tablet a dlf ferenza di Focus, che arriva si al 23,96 nel rapporto complessivo, ma che scende solo' ail 1,34 sul fronte digitale • ORGANISMI DI SETTORE Pag. 37 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Pensioni. Per la Cassazione l'istituto di previdenza dei giornalisti può stabilire regole diverse dall'assicurazione generale Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Legittimo il divieto di cumulo dell'Inpgi Matteo Prioschi L'Istituto di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) può legittimamente mettere un tetto al cumulo tra pensione e redditi da lavoro in quanto la sua autonomia non la obbliga ad adeguarsi alle regole previste per l'assicurazione generale obbligatoria (Ago) dell'Inps. Questa la decisione espressa dalla Corte di cassazione con la sentenza 12671/2016 relativa a un giornalista pensionato che si è visto trattenere parte dell'as 76 della legge 388/200 tra le forme previdenziali dell'Inpgi e quelle della previdenza sociale obbligatoria non inficia l'autonomia dell'Istituto, perché in tal caso si sarebbero usati i termini «conformazione» o « adeguamento». Riprendendo la sentenza 11023/2006, i giudici sottolineano che il coordinamento è «la negazione di una diretta e ne cessaria efficacia delle norme di previdenza sociale nell'ordinamento dell'Istituto, e, sul piano positivo, segno previdenziale a fronte di l'affermazione d'un autonomo reddito da lavoro autonomo. potere di adeguare le norme L'articolo 15 del regolamento dell'Inpgi (nella versione attuale) stesse alle interne esigenze, ed in particolare alle esigenze di stabilisce che le pensioni di bilancio». Inoltre viene ricordato anzianità ottenute con meno di che leSezioniuniteconlasentenza 40 anni di contributi sono 17589/2015 hanno stabilito che cumulabili con redditi per un le Casse privatizzate sono massimo di 2omila euro (nel organizzate sulla base della 2009, rivalutabili), mentre non disciplina elaborata dai rispettivi c'è limite per le pensioni di organi, mentre l'Ago del vecchiaia o per quelle di anzianità con più di 40 anni di contributi o una volta raggiunta l'Inps è assoggettata a una disciplina di carattere legislativo l'età della vecchiaia. e che gli enti privatizzati non Secondo la sentenza 12671/2016 rientrano tra le forme esclusive e sostitutive dell'Ago. «I due non si può stabilire, come riconosciuto in primo e secondo sistemi previdenziali sono fondati su principi organizzativi grado, la disapplicazione dell'articolo 15 del regolamento diversi» e questo si riflette anche sulle contribuzioni, i requisiti Inpgi sulla base del fatto che soggettivi e le modalità di quest'ultima è una forma di godimento. A conclusione di assicurazione sostitutiva dell'Inps e pertanto soggetta alla questo ragionamento la Cassazione ritieneche lanon stessa disciplina dell'Ago. confrontabilità dei due regimi Innanzitutto i giudici ricordano induce a «ritenere che il Digs 509/1994, con cui è manifestamente infondata ogni stato privatizzato l'Inpgi, ha questione di legittimità conferito all'istituto stesso costituzionale in proposito». autonomia gestionale, organiz ©RIPRODUZIONE RISERVATA zativa e contabile. A fronte di ciò, la necessità di « coordinamento» prevista dall'articolo RELAZIONI SINDACALI Pag. 38 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Enzo De Fusco Spettano i benefici fiscali e contributivi pieni per i progetti diwelfareaziendaleche nascono sin dall'inizio per erogare solo beni e servizi ai lavoratori (senza opzioni con premi in denaro); e ciò anche se ilriconoscimento del welfare è legato al raggiungimento di specifici risultati aziendali. E quanto emerge dalla lettura della circolare 28/16 delle Entrate, che affronta in modo organico le norme contenute nella legge di stabilità2Oi6 che incentivano lo sviluppo del welfare aziendale (si veda il Sole 24 Ore di giovedì 16 giugno). Il tema di questi giorni nelle aziende è proprio come coordinare una corretta iniziativa di welfare aziendale e il riconoscimento dei premi ai lavoratori. Ciò anche alla luce della precisazione della circolare 28/16, secondo cui l'erogazione in natura non deve tradursi in un aggira Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress LAVORO Retribuzioni. Benefici fiscali e contributivi pieni in caso di erogazione di beni e servizi senza opzioni rispetto ai premi in denaro Meno vincoli al welfare aziendale In caso di conversione agevolazioni limitate al tetto di 2mila o 2.500 euro Una scelta aziendale alternativa sarebbe quella di progettare sin dall'origine una quota di premio in denaro e una quota in servizi di welfare senza opzioni tra loro. Nei fatti, dunque, la strategia aziendale potrebbe essere quella di contenere la parte di premio in denaro affiancando ad essa una piano di servizi che, complessivamente, potrebbero assumere anche un valore superiore alle aspettative dei lavoratori. Tale aspetto è pienamente legittimo e può essere introdotto seguendo due strade: la prima attraverso la negoziazione in occasione della misurazione delle performance con i sindacati; la seconda, inserendo una specifica previsione all'interno di un regolamento aziendale vincolante per il datore di lavoro. Come spiega l'Agenzia, questa operazione è legittima anche qualora il riconoscimento della quota di welfare sia strettamen- Una soluzione alternativa, che potrebbe avere un suo interesse, sarebbe quella di predisporre piani di welfare aziendali appetibili peri lavoratori, tali da indurre gli stessi a rinunziare a elementi retributivi ad personam (come il superminimo) per aderire ai servizi aziendali. Non si tratterebbe di una opzione tra denaro e welfare: le parti, avendo la piena disponibilità di eliminare elementi retributivi aggiuntivi al Ceni, farebbero, infatti, questa scelta a fronte di un vantaggioso piano di welfare. E ciò senza che l'operazione si possa tradurre in un aggiramento degli ordinari criteri di determinazione del reddito di lavoro dipendente in violazione dei principi di capacità contributiva e di progressività dell'imposizione. Infatti, non può valutarsi un "aggiramento" della legge il comportamento che è consentito dalla stessa legge. © RIPRÛDUZIÛNERISERVATA te collegato ai risultati aziendali e dunque diventi un elemento premiale. La scelta delle Entrate è molto importate poiché in questo modo il welfare può certamente essere una valida leva per aumentare la produttività aziendale. Sulla scia di questa precisazione della circolare 28/16, nulla vieta all'azienda di riconoscere servizi con un valore diversificato anche all'interno della stessa categoria omogenea di lavoratori. Cosi come non ci sono controindicazioni normative affinchè un piano di welfare predisposto, ad esempio, a giugno 2016 possa prevedere il riconoscimento delle spese sostenute per l'intero anno 2016. Diverso è il caso delle aziende sciuti a titolo di premio da parte che normalmente non prevedono dell'azienda. In questo caso però, il riconoscimento premi. Una soluzione ordinaria potrebbe scatta un limite secondo cui i essere quella di stanziare somme benefici fiscali e contributivi aggiuntive per finanziare un sono limitati all'importo di 2.OOO euro, innalzabile a 2.500 piano di welfare. euro al verificarsi delle specifiche condizioni. mento degli ordinari criteri di determinazione del reddito di lavoro dipendente in violazione dei principi di capacità contributiva e di progressività dell'imposizione. La prima certezza è che i lavoratori posso convertire in welfare somme di denaro riconoL'ALTERNATIVA Possibile predisporre piani appetì bi li in modo da «convincere» a rinunciare a elementi retributi vi ad personam RELAZIONI SINDACALI Pag. 39 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. 1 Martedì 21/06/2016 Antitrust, ecco perché in Europa Google non farà la fine di Microsoft La Commissione Ue ha aperto una procedura per abuso di posizione dominante: sotto accusa gli accordi vincolanti con i produttori di smartphone. Ma la situazione è diversa da quella che portò alla multa per Redmond e allo spacchettamento di Windows. L'analisi dell'economista Vincenzo Visco Comandini di Vincenzo Visco Comanditi!, economista e professore dell'Università Tor Vergata II commissario europeo Margrethe Vestager ha annunciato il 20 aprile l'apertura di una procedura per abuso di posizione dominante nei confronti di Google per accordi anti-competitivi relativi al suo sistema operativo Android. È un nuovo caso Microsoft, condannata per pratiche finalizzate a estendere la dominanza di Windows all'attiguo mercato dei browser? L'Economist ritiene di sì, perché i contratti di Google con i costruttori di smartphone sono assai vincolanti. Microsoft, in effetti, fu obbligata a "spacchettare" Windows per consentire ai consumatori di installare programmi concorrenti. Ma i comportamenti contestati a Google hanno uguali effetti negativi sui consumatori e sull'innovazione, evidenti nel caso di Microsoft? Oggi si addebita a Google 1) di richiedere ai Antitrust, ecco perche in Europa Google non fara la fine di Microsoft costruttori di smartphone la preinstallazione di Chrome, You Tube e Gmail come condizione per usufruire di incentivi finanziari e di ottenere le licenze di alcune app proprietarie, come Google Play o Musica; 2) di impedire la commercializzazione di smartphone che montano sistemi operativi Android modificati da terzi. In apparenza, la dominanza di Android, adottato nel 2015 dall'80 per cento degli smartphone venduti nel mondo, è simile a quella di Windows sui Pc. E simile è anche la strategia di usare quel potere per favorire le proprie applicazioni. Tuttavia, la fattispecie è piuttosto diversa, sia perché Android è gratuita e open source, sia perché i due principali concorrenti di Google - Microsoft e Apple - applicano i medesimi contratti di esclusiva (i cosiddetti Mada, Mobile Application Distribution Agreement) per Windows Mobile e los. Dunque qui, a differenza del caso Microsoft, non può essere la dominanza a consentire l'eventuale comportamento abusivo. La posizione dominante sembra piuttosto dovuta alla preveggente (e fortunata) scelta di Google di stringere accordi con Samsung, che nel 2015 deteneva il 22,7 per cento delle vendite di smartphone nel mondo, mentre la stessa strategia non è riuscita a Microsoft con Nokia, le cui vendite sono in costante calo. L'obiettivo di Google non è estendere la sua dominanza ad altri mercati attigui come voleva fare Microsoft, ma mantenerla anche sugli smartphone per sfruttare le esternalità di rete godute nella fornitura dei servizi pubblicitari sui Pc. Nel caso di Microsoft la riduzione di benessere del consumatore, cui era impedito di disporre di programmi concorrenti di Explorer, era evidente. Qui non vi è alcun FIEG - WEB Pag. 40 1 Martedì 21/06/2016 impedimento a usare altre app. Il ruolo dell'analisi economica L'analisi economica può fornirci alcuni elementi di valutazione dell'eventuale abusività dei comportamenti contestati. La teoria dei costi di transazione di Williamson sembra cogliere un profilo rilevante: l'integrazione verticale, nella forma di sistema chiuso o aperto ma legato da clausole di esclusività, permette significativi risparmi nei costi di transazione per fornitori e consumatori. Ciò spiegherebbe perché i contestati Mada sono la regola e non l'eccezione. Aver sottovalutato l'importanza dei costi di transazione e la necessità di innovare costò a Blackberry, che adottava un sistema chiuso, il crollo della sua quota di mercato nel mobile. Quanto all'innovazione, sembra essere favorita - e non bloccata - dall'integrazione verticale: solo la versione Google di Android garantisce infatti la piena compatibilita con Chrome. In Cina, dove sugli smartphone è montata una versione modificata del sistema operativo, Chrome non funziona. La politica entra in gioco È probabile che il caso Android costituisca il tentativo della Commissione di mostrare ai cittadini europei il proprio zelo, visto che nell'altro caso Google Search, aperto ormai da cinque anni, nonostante recenti voci non riesce a costruire prove fondate di abuso. In quel caso, Google è accusata da alcuni grandi gruppi editoriali europei (cui si è aggiunta ora Newscorp) e dai cosiddetti motori verticali (siti che offrono servizi specializzati, come Yandex, DuckDuckGo, eDreams e altri) di alterare deliberatamente le sue modalità di indicizzazione dei risultati delle ricerche. Il fronte sta però perdendo di compattezza. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Antitrust, ecco perché in Europa Google non farà la fine di Microsoft Da un lato Microsoft, il principale concorrente con il suo motore Bing, ha di recente ritirato le proprie accuse dalla procedura europea. Dall'altro, Google ha stretto accordi con alcune federazioni nazionali (anche in Italia con la Fieg - Federazione italiana editori giornali) che prevedono forme di revenue sharing sui dispositivi mobili, l'uso di strumenti come Google Analytics e investimenti per decine di milioni di euro. A contestare Google sono rimasti alcuni gruppi editoriali poco attrezzati nella competizione sul digitale, che sostengono di perdere ricavi pubblicitari a causa di Google News (dove peraltro non c'è pubblicità), ma non sono neanche in grado di valutare se convenga o meno auto-escludersi dal servizio. È esemplare il caso degli editori tedeschi, che hanno dapprima vietato a Google l'uso delle loro news, salvo poi ripensarci due mesi dopo. FIEG - WEB Pag. 41 Estratto da pag. W30 Martedì 21/06/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Perché con la Ue Google non farà la fine di Microsoft 21.06.16 Vincenzo Visco Comandini ^ Commenta La Commissione europea ha aperto una procedura contro Coogle-Android per abuso di posizione dominante. Sotto accusa gli accordi vincolanti con i produttori di smartphone. Ma la situazione è diversa da quella che portò alla multa per Microsoft e allo spacchettamento di Windows. Innovazione favorita. Commissione contro Google II commissario europeo Margrethe Vestager ha annunciato il 20 aprile l'apertura di una procedura per abuso di posizione dominante nei confronti di Google per accordi anticompetitivi relativi al suo sistema operativo Android. È un nuovo caso Microsoft, condannata per pratiche finalizzate a estendere la dominanza di Windows all'attiguo mercato dei browser? L'Economist ritiene di sì, perché i contratti di Google con i costruttori di smartphone sono assai vincolanti. Microsoft, in effetti, fu obbligata a "spacchettare" Windows per consentire ai consumatori di installare programmi concorrenti. Ma i comportamenti contestati a Google hanno uguali effetti negativi sui consumatori e sull'innovazione, evidenti nel caso di Microsoft? Oggi si addebita a Google 1 ) di richiedere ai costruttori di smartphone la preinstallazione di Chrome, You Tube e Gmail come condizione per usufruire di incentivi finanziari e di ottenere le licenze di alcune app proprietarie, come Google Play o Musica; 2) di impedire la commercializzazione di smartphone che montano sistemi operativi Android modificati da terzi. In apparenza, la dominanza di Android, adottato nel 201 5 dall'80 per cento degli smartphone venduti nel mondo, è simile a quella di Windows sui Pc. E simile è anche la strategia di usare quel potere per favorire le proprie applicazioni. Tuttavia, la fattispecie è piuttosto diversa, sia perché Android è gratuita e open source, sia perché i due principali concorrenti di Google - Microsoft e Apple - applicano i medesimi contratti di esclusiva (i cosiddetti Mada, Mobile Application Distribution Agreement) per Windows Mobile e los. Dunque qui, a FIEG - WEB Pag. 42 Estratto da pag. W30 Martedì 21/06/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress differenza del caso Microsoft, non può essere la dominanza a consentire l'eventuale comportamento abusivo. La posizione dominante sembra piuttosto dovuta alla preveggente (e fortunata) scelta di Google di stringere accordi con Samsung, che nel 201 5 deteneva il 22,7 per cento delle vendite di smartphone nel mondo, mentre la stessa strategia non è riuscita a Microsoft con Nokia, le cui vendite sono in costante calo. L'obiettivo di Google non è estendere la sua dominanza ad altri mercati attigui come voleva fare Microsoft, ma mantenerla anche sugli smartphone per sfruttare le esternalità di rete godute nella fornitura dei servizi pubblicitari sui Pc. Nel caso di Microsoft la riduzione di benessere del consumatore, cui era impedito di disporre di programmi concorrenti di Explorer, era evidente. Qui non vi è alcun impedimento a usare altre app. Il ruolo dell'analisi economica L'analisi economica può fornirci alcuni elementi di valutazione dell'eventuale abusività dei comportamenti contestati. La teoria dei costi di transazione di Williamson sembra cogliere un profilo rilevante: l'integrazione verticale, nella forma di sistema chiuso o aperto ma legato da clausole di esclusività, permette significativi risparmi nei costi di transazione per fornitori e consumatori. Ciò spiegherebbe perché i contestati Mada sono la regola e non l'eccezione. Aver sottovalutato l'importanza dei costi di transazione e la necessità di innovare costò a Blackberry, che adottava un sistema chiuso, il crollo della sua quota di mercato nel mobile. Quanto all'innovazione, sembra essere favorita - e non bloccata dall'integrazione verticale: solo la versione Google di Android garantisce infatti la piena compatibilita con Chrome. In Cina, dove sugli smartphone è montata una versione modificata del sistema operativo, Chrome non funziona. La politica entra in gioco È probabile che il caso Android costituisca il tentativo della Commissione di mostrare ai cittadini europei il proprio zelo, visto che nell'altro caso Google Search, aperto ormai da cinque anni, nonostante recenti voci non riesce a costruire FIEG - WEB Pag. 43 Estratto da pag. W30 Martedì 21/06/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress prove fondate di abuso. In quel caso, Google è accusata da alcuni grandi gruppi editoriali europei (cui si è aggiunta ora Newscorp) e dai cosiddetti motori verticali (siti che offrono servizi specializzati, come Yandex, DuckDuckGo, eDreams e altri) di alterare deliberatamente le sue modalità di indicizzazione dei risultati delle ricerche. Il fronte sta però perdendo di compattezza. Da un lato Microsoft, il principale concorrente con il suo motore Bing, ha di recente ritirato le proprie accuse dalla procedura europea. Dall'altro, Google ha stretto accordi con alcune federazioni nazionali (anche in Italia con la Fieg - Federazione italiana editori giornali) che prevedono forme di revenue sharing sui dispositivi mobili, l'uso di strumenti come Google Analytics e investimenti per decine di milioni di euro. A contestare Google sono rimasti alcuni gruppi editoriali poco attrezzati nella competizione sul digitale, che sostengono di perdere ricavi pubblicitari a causa di Google News (dove peraltro non c'è pubblicità), ma non sono neanche in grado di valutare se convenga o meno autoescludersi dal servizio. È esemplare il caso degli editori tedeschi, che hanno dapprima vietato a Google l'uso delle loro news, salvo poi ripensarci due mesi dopo. FIEG - WEB Pag. 44 Estratto da pag. 1 Mediakey.tv Martedì 21/06/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress 21 giugno 2016 "La filiera dei quotidiani fra slogan e realtà". Recuperare efficienza e contenere i costi in redazione, pubblicità, stampa e logistica, il 21 e 22 giugno a Bari WAN-IFRA Italia 2016 Categoria Tv, editoria, radio e concessionarie, Sponsorship, partnership, eventi e award II presidente ASIG Gianni Paolucci e il Direttore Generale FIEG Fabrizio Garatti aprono oggi, martedì 21 giugno, presso il Centro Congressi dell'Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, i lavori di WAN-IFRA Italia 2016, la conferenza internazionale dell'industria editoriale e della stampa promossa da WAN-IFRA (Associazione mondiale degli editori) e ASIG (Associazione Stampatori Italiana Giornali) con il titolo "LA FILIERA DEI QUOTIDIANI TRA SLOGAN REALTà" A distanza di sette anni dall'edizione del 2009, WAN-IFRA Italia torna a Bari per disegnare i nuovi possibili contorni per il business editoriale Dopo le relazioni mtroduttive delle ore 14,00, la prima sessione di martedì 21 giugno, "Nuovo giornalismo e nuova pubblicità riorganizzare lo sviluppo", inizierà con una presentazione dello scenario pubblicitario italiano coordinata da Massimo Martellmi, presidente della Federazione delle concessionarie di pubblicità Seguirà un dibattito dal titolo "Giornalismo produrre e valorizzare i contenuti" Le mutate abitudini di consumo delle notizie richiedono nuovi prodotti e nuovi servizi e un ripensamento profondo dei modelli organizzativi redazionah e del lavoro giornalistico Ne parleranno Giuseppe de Tomaso della Gazzetta del Mezzogiorno, Claudio Giua del gruppo editoriale L'Espresso, Peter Gomez del Fatto Quotidiano, Raffaele Lorusso della FNSl, Martina Recchiuti de L'Internazionale e Francesco Zanotti della Federazione Italiana Settimanali Cattolici Concluderà la sessione la presentazione di alcuni tra i prodotti e servizi più innovativi del panorama italiano ed internazionale dell'industria dei quotidiani Questa prima parte dei lavori si concluderà alle 19,00 I lavori riprenderanno mercoledì 22 giugno alle ore 9 30 con la terza sessione, dal titolo "Tecnologie e riorganizzazione il futuro è qui" L'innovazione tecnologica ed organizzativa rimane fondamentale nell'ottica di creare maggiore efficienza nella filiera produttiva e maggiore sinergia tra i suoi attori Dopo una rassegna delle novità tecnologiche emerse dalla Drupa 2016 di Dusseldorf seguiranno relazioni sul tema "Tecnologie, automazione e materiali di consumo a che punto siamo"?", nelle quali stampatori dall'Italia e dall'estero presenteranno le proprie esperienze nell'utihzzo delle tecnologie La sessione si concluderà con un panel di discussione sulla realtà italiana, dal titolo "Riorganizzare il network di stampa cambiare si può"?" L'ASIG presenterà un modello di simulazione dei costi di stampa, con l'obiettivo di evidenziare le attuali criticità ed i possibili recuperi di efficienza nella filiera produttiva Tutti i soggetti della filiera stessa - redazione, stampatori e sistema logistico - si confronteranno su questo tema II confronto con il pubblico concluderà la sessione La Conferenza WAN-IFRA ITALIA sarà anche l'occasione per illustrare la Ricerca Annuale dell'Osservatorio Tecnico Carlo Lombardi, con la sua mappa anagrafica di editori, testate, centri stampa, concessionarie e agenzie di informazione, e i dati statistici più aggiornati dell'industria editoriale e della stampa italiana La conclusione dei lavoro è prevista per le ore 14,00 Hashtag dell'evento #wanifraitaha2016 FIEG - WEB Pag. 45 Estratto da pag. Mercoledì 22/06/2016 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 50.205 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress •o i Puoi stare franqoiì|o, Le nostre dell'iriter .«*»*"",/ / fi • /""^%i^ la carta e i la gestione sostenibile deioroprip, I di quelli tagliati. ^fesciuli^dji^^^Ärficie pari a quella ^ •j*'' / ,„X* f ^V*' % ^""N 2^\éP \^^ì l_ * IH "Y^Jri_i * * i n il i ^i^iJiVfii Qo/^r^nno • V/v/v/ v*l 1111 \A l Owv«WI Ivi W / più riciclato d^uropa. lllalo NAT(/RAU4€NTe lo CARTA-carta www.twosides.info/it * elaborazione Two Sides su dati FAO 2015 - ** fonte ERPC 2015 TWOSIDES Pag. 46