Periodico d`informazione dell`Unione dei comUni della valle di ledro
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Periodico d`informazione dell`Unione dei comUni della valle di ledro
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - Art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - D.C.I. di Trento • Pubblicazione quadrimestrale - Giugno 2003 N. 3 - Giugno 2003 COMUNITAS LEUDRI Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro 2 Sommario COMUNITAS LEUDRI Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro N. 3 - Giugno 2003 Aut. Trib. Rovereto n. 243/2002 Terzo appuntamento con “Comunitas Leudri” 3 Occasione di confronto per favorire l’Unione 3 Organi dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro 4 Unione dei Comuni della Valle di Ledro 5 Unificazione dei servizi per soddisfare le aspettative della popolazione 7 Acquedotti, fognature e scuole 9 I lavori nei singoli Comuni 11 Noi ragazzi dei centri aperti di Molina e Bezzecca 15 I 75 anni del liceo “Maffei” 16 La strada del Ponale diventerà un sentiero alpino 17 Molina di Ledro per la riapertura 18 La Ponale deve riaprire 20 Una mostra, un libro e diecimila firme raccolte 22 Direttore responsabile Vittorio Colombo Una infinita serie di appelli per la Ponale 23 Il fascino irresistibile di una strada “a picco sul lago” 24 Consiglieri Amadori Orietta, Bezzecca Dal Bosco Paolo, Molina di Ledro Dal Bosco Patrizia, Pieve di Ledro Mazzola Maurizio, Concei Ferrari Franco, Tiarno di Sotto Penner Bernardo, Pieve di Ledro Sartori Ermanno, Concei Tiboni Massimiliano, Tiarno di Sopra Zecchini Lilia, Molina di Ledro La Ponale, una realizzazione che migliorò la vita economica della Valle 25 Ponal! Uno spettacolo in roccia 26 Le frane, il degrado, gli anni del silenzio 28 La vecchia via del Ponale splendido balcone sul Garda 30 Raccolta rifiuti, conferme e novità 33 Nuovo servizio raccolta rifiuti solidi urbani 34 I bambini e il riciclaggio dei rifiuti 35 La pace, un valore assoluto che richiede l’impegno di tutti 37 I gruppi promotori dell’iniziativa pacifista e la mozione approvata dal Consiglio dell’Unione 38 Gli alunni della quinta classe di Concei vogliono la pace 38 Gli enti locali al servizio della pace 39 Tremalzo Ledro Volley 41 Trofei di caccia in mostra a Tiarno di Sopra 42 Il giallo preistorico alle palafitte di Ledro è approdato nelle scuole 43 L’abilità di Gumen 44 Le vostre lettere 46 Proprietario Unione dei Comuni Valle di Ledro Piazza Cassoni, 2 - 38060 BEZZECCA (TN) Stampa Grafica 5 snc - 38062 ARCO (TN) Comitato di Redazione Presidente Franco Brighenti Segretario di redazione Ottorino Bertani Comunitas Leudri viene stampato in 2500 copie e inviato gratuitamente a tutte le famiglie della Valle di Ledro e agli emigrati. Viene inoltre spedito a vari enti, organismi e associazioni, e a chiunque ne faccia richiesta. Un ringraziamento particolare all’associazione “Pinter” e agli autori del volume “A picco sul lago” dal quale sono tratte le foto di copertina e del dossier “Ponale”. In copertina: Zeno Diemer: strada del Ponale, cartolina, Ottmar Zieher - Monaco, viaggiata 1900, coll. R. Trenti. In quarta di copertina: 1901: cinquantesimo anniversario apertura della strada della Val di Ledro, cartolina, Unione Tip. Lit. - Brescia, viaggiata 1905, coll. R. Trenti. Si invitano i cittadini della valle a fornire il proprio contributo con articoli, saggi, opinioni, suggerimenti, idee, critiche. Tutto il materiale dovrà essere inviato presso la Redazione in Bezzecca, piazza Cassoni, n.2 e sarà vagliato dal Comitato di Redazione che ne valuterà l’opportuna pubblicazione. 3 Terzo appuntamento con “Comunitas Leudri” Occasione di confronto per favorire l’Unione Terzo appuntamento con Comunitas Leudri, il notiziario dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro. Il notiziario è nato con lo scopo di dare voce ad una esigenza di unità e alla affermazione di un comune spirito di valle. Il processo di superamento di logiche localistiche contraddistingue il cammino dell’Unione dei Comuni della Valle, soggetto politico-amministrativo che è rivolto al futuro. Questo non significa voltare alle spalle alla propria identità, che rimane come patrimonio di storia, di cultura e di affetti, ma portare le proprie peculiarità ad arricchire un progetto comune che potrà avere forza e autorevolezza. Comunitas Leudri, questo notiziario, intende cogliere e rappresentare questo spirito: considera la Valle di Ledro come un’unica realtà territoriale e la gente che vi abita, sia pure nei diversi Comuni, come una comunità ch e intende progredire in maniera omogenea ed unitaria. Questo notiziario è un luogo di incontro e di confronto; si affrontano i problemi più significati (nel secondo numero si è parlato del rilancio della stazione sciistica di Tremalzo), si segnalano servizi e lavori pubblici, viene dato spazio alle realtà associative, al mondo della scuola. Uno degli argomenti centrali di questo numero del notiziario è il recupero della strada del Ponale, come sentiero ciclo turistico. La Ponale appartiene alla storia della valle di Ledro e il suo recupero, in una prospettiva di valorizzazione turistica, storica e naturalistica, è una conquista che va segnalata con soddisfazione. Una conquista per l’intera comunità della Valle di Ledro. Il lavoro di “costruzione” dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro non può avvenire se non passando attraverso una crescita della “cultura” dell’Unione. Ci sono segnali confortanti che ci dicono come molte persone sono convinte che per affrontare le dinamiche sociali ed economiche che oggi contraddistinguono la nostra comunità è necessario lavorare assieme. Mettere le nostre forze in un progetto unitario. Questo porta ad evitare doppioni, contrapposizioni e spreco di risorse nella elargizione dei servizi, porta ad evitare che ci siano, a pochi chilometri di distanza, delle disparità, con cittadini che godono di benefici che altri non possono avere. O che li hanno ma a maggior prezzo. Il nostro impegno di amministratori è quello di lavorare per dare omogeneità alla qualità della vita dell’intera Valle di Ledro. Sicuramente non tutto è facile, ci sono molti ostacoli da superare. L’unificazione dei servizi richiede un atteggiamento di disponibilità e la convinzione che quella che stiamo seguendo è la strada giusta. Ma questa maturazione di una mentalità non deve essere limitata a interventi concreti, a progetti singoli e settoriali; quello che crediamo sia necessario conquistare è una mentalità complessiva, un senso di appartenenza che ci possa portare ad essere consapevoli di una nostra identità ledrense. Non dobbiamo pensare che tutto questo sia facile, né è possibile sostenere che tutto fili per il verso giusto. Credo, ed in questo ho fortunatamente il conforto di moltissimi ledrensi, che i momenti difficili vadano superati e facciano parte di ogni importante realizzazione. Questo notiziario vuole essere un contributo per pensare tutti assieme al progetto di Unione della comunità ledrense. Vittorio Colombo Direttore responsabile Franco Brighenti Presidente dell’Unione dei Comuni Valle di Ledro 4 Organi dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro COMPOSIZIONE GIUNTA DELL’UNIONE 1 Brighenti Franco Molina di Ledro Presidente 2Oliari Vito Tiarno di Sopra Assessore 3 Collotta Mauro BezzeccaVice Presidente 4Mazzola Maurizio ConceiAssessore 5 Calcari Franco Tiarno di Sotto Assessore 6 Pellegrini Giuliano Pieve di Ledro Assessore COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE 1 Brighenti Franco Molina di Ledro Presidente 2 Berlanda Tullio Tiarno di Sopra Consigliere 3 Calcari Franco Tiarno di SottoAssessore 4 Casari Nicola Molina di LedroConsigliere 5 Cis Angelo Bezzecca Consigliere 6 Collotta Mauro Bezzecca Vice Presidente 7Mazzola MaurizioConcei Assessore 8 Giacometti Renzo Tiarno di SottoConsigliere 9 De Guelmi Alessandro Concei Consigliere 10Mora Rolando Bezzecca Consigliere 11Oliari Vito Tiarno di Sopra Assessore 12 Pellegrini Angelo Pieve di Ledro Consigliere 13 Pellegrini Giuliano Pieve di Ledro Assessore 14 Penner Bernardo Pieve di Ledro Consigliere 15 Sartori Roberto Concei Consigliere 16 Toniatti Maria Teresa Tiarno di SottoConsigliere 17 Vescovi Umberto Tiarno di Sopra Consigliere 18 Zecchini Lilia Molina di LedroConsigliere COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO ISTITUZIONALE ORGANIZZATIVO 1Assessore competente 2Assessore competente 3 Toniatti Maria Teresa Tiarno di Sotto 4 Vescovi Umberto Tiarno di Sopra 5Mora Rolando Bezzecca 6 Penner Bernardo Pieve di Ledro 7 Giacometti Renzo Tiarno di Sotto 8 Zendri Walter Tiarno di Sotto 9Oradini Pia Bezzecca 10 Sartori Mariano Concei 11 Trentini Stefano Pieve di Ledro COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO SOCIO CULTURALE 1Assessore competente 2Assessore competente 3 Casari Nicola Molina di Ledro 4 Cis Angelo Bezzecca 5 Zecchini Lilia Molina di Ledro 6 Giovanetti Massimo Bezzecca 7 Ravizza Orlando Concei 8 Zecchini Angioletta Molina di Ledro 9 Ferrari Paolo Tiarno di Sotto 10 Dal Bosco Patrizia Pieve di Ledro 11 Sartori Ermanno Concei 12 Tiboni Massimiliano Tiarno di Sopra COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO ECONOMICO - SERVIZI 1Assessore competente 2Assessore competente 3 De Guelmi Alessandro Concei 4 Pellegrini Angelo Pieve di Ledro 5 Sartori Roberto Concei 6Morandi Ottorino Molina di Ledro 7 Berlanda Tullio Tiarno di Sopra 8 Ferrari Franco Tiarno di Sotto 9 Cellana Lorenzo Tiarno di Sopra 10 Rosa Stefano Molina di Ledro 11 Cis Germano Bezzecca 5 Questa pubblicazione intende proporsi come luogo di riflessione, analisi e come occasione di sensibilizzazione per l’affermazione del progetto di Unione dei Comuni della Valle di Ledro. Per questo è indispensabile ripercorrere il percorso politico che, in questi ultimi anni, ha portato alla realizzazione di un progetto che per affermarsi pienamente ha bisogno del convinto contributo di tutti. Se si considera il percorso che ha condotto alla costituzione dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro è possibile considerare come tale scelta non è stata frutto di una decisione improvvisata o strettamente connessa a disponibilità di incentivazioni finanziarie. La scelta di procedere alla costituzione dell’Unione va letta invece come il punto di arrivo di un lungo processo politico basato sulla convinzione che, di fronte alle profonde riforme della Pubblica Amministrazione ed in particolare degli Enti Locali chiamati a gestire maggiori competenze in nome dell’autonomia comunale e del principio di sussidiarietà, l’unico modo possibile per esercitarle fosse quello di attivare forme collaborative intercomunali. Già alle elezioni del 1990 si presentarono nei comuni della Valle di Ledro delle liste che aderivano ad un cartello chiamato “Uniti per la Valle” con un programma politico predisposto, non solo tenendo conto delle esigenze di ciascun comune, ma ragionando in termini di dimensione di valle. In seguito all’entrata in vigore della L.R. n. 1/93, nel periodo a cavallo tra il 1994 ed il 1995, fu istituita una commissione intercomunale al fine di stilare una proposta di Statuto da adottare in tutti i comuni. Il risultato fu quello di approvare in ogni comune, con la sola esclusione di Tiarno di Sopra, uno Statuto analogo dal quale traspariva un forte orientamento all’assunzione di forme Unione dei Comuni della Valle di Ledro Nascita e affermazione di un progetto per progredire insieme Cartolina d’epoca. Lago di Ledro. collaborative nella gestione delle funzioni comunali, in particolare mediante lo strumento dell’Unione, con la prospettiva di giungere ad una fusione dei comuni salvaguardando i Municipi. La commissione elaborò anche dei testi regolamentari relativi al funzionamento del Consiglio comunale, alla consultazione, ed alla partecipazione dei cittadini, adottati successivamente dai vari comuni. Nello stesso periodo i comuni, ad esclusione di Tiarno di Sopra e successivamente alle elezioni del 1995 Tiarno di Sotto, costituirono una commissione intercomunale per affidare l’incarico di stesura di un piano regolatore generale intercomunale di Valle a dimostrazione di come fosse matura la consapevolezza di agire in ambiti sovracomunali in materia di gestione del territorio. Dopo le elezioni del 1995 i Sindaci e le Amministrazioni comunali di Bezzecca, di Concei, di Molina di Ledro e di Pieve di Ledro, concordarono sulla necessità di concretizzare i propositi sopra evidenziati mediante la creazione di una Unione. Fu istituita una commissione intercomunale con il compito di affrontare le problematiche inerenti la costituzione dell’Unione, nonché di predisporne lo Statuto. Nello stesso periodo, il gruppo culturale Città dell’Uomo, promosse una serie di iniziative coinvolgenti la popolazione con l’intento di promuovere la consapevolezza dell’importanza di giungere all’unificazione dei comuni della valle. Si ricorda a riguardo la realizzazione nel 1997 di uno studio che, partendo dall’analisi dei bilanci dei comuni della Valle e comparandoli con quello relativo ad un comune di analoghe dimensioni (Brentonico), evidenziò i possibili vantaggi derivanti da una gestione centralizzata di servizi e 6 Cartolina d’epoca. Bezzecca. di competenze da parte dei piccoli comuni della Valle di Ledro. La commissione intercomunale, nella primavera del 1998, predispose un progetto politico contenente le linee guida e le caratteristiche fondamentali dell’Unione cui si intendeva dar vita. Il progetto fu trasmesso dai Sindaci dei comuni interessati alla Provincia, e alla Regione. La commissione intercomunale, dopo aver esaminato altre esperienze di Unioni sorte nel resto d’Italia - in particolare quella della Valconca in Emilia Romagna - e successivamente ad una serie di incontri pubblici in valle finalizzati alla pubblicità del progetto, giunse alla redazione di una bozza di Statuto anch’esso illustrato alla cittadinanza in un incontro. Il progetto trovò effettiva concretizzazione nella primavera del 1999 con l’approvazione dello Statuto e dell’atto costitutivo dell’Unione da parte dei quattro comuni aderenti. L’avvio dell’esperienza Amministrativa, in questa prima fase, non vide la partecipazione dei due Comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, in quanto gli stessi ritenevano opportuno attendere prima di prendere una decisione in tal senso. L’Unione voleva essere il punto di partenza di un cammino che nel futuro avrebbe portato alla costituzione di un unico comune della Valle di Ledro, salvaguardando sempre e comunque i Municipi, cui affidare la gestione di servizi di base come previsto dalla L.R. n. 1/93 e s.m. La rappresentatività diretta dell’Unione si ipotizzava che doveva essere garantita a partire dal 2005 con la prima elezione diretta dei suoi organi istituzionali. Lo Statuto stabiliva inoltre che, i Sindaci e gli Assessori dei comuni aderenti, non avrebbero potuto ricoprire la carica di Presidente o di Assessore dell’Unione al fine di garantire una gestione libera da ogni condizionamento. Il 24 agosto 1999 i Sindaci delle quattro Amministrazioni comunali di: Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Bezzecca e Concei sottoscrissero l’at- to costitutivo dell’Unione dei comuni della Valle di Ledro. Dispiacque che l’avvio di questa nuova esperienza amministrativa non vedesse la partecipazione dei due comuni rappresentanti l’alta Valle, Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, per loro rimaneva sempre aperta la possibilità di aderire all’Unione in quanto, l’obiettivo politico di fondo previsto nei diversi statuti comunali e dell’Unione stessa, era quello di far partecipare all’Unione tutti i comuni della Valle. Un importante segnale positivo in questa direzione da parte dei due comuni era la disponibilità di gestire in convenzione con l’Unione i due servizi di valle della biblioteca e del polo scolastico di Bezzecca, fino ad allora gestiti da enti consortili. Nel marzo 2000 si adottarono i primi provvedimenti di scioglimento dei consorzi, di trasferimento di competenze nonché di approvazione del primo progetto di Unione presentato in Regione per la concessione del contributo incentivante di cui all’art. 7 42 della L.R. n° 1/93. Con le elezioni del maggio 2000 si modificava il quadro politico di Valle con la sostituzione di cinque dei sei Sindaci precedentemente in carica. Nel frattempo la Regione con propria delibera di Giunta concedeva il finanziamento decennale sul progetto. I Sindaci dei Comuni aderenti all’Unione si attivarono immediatamente per il coinvolgimento dei due Comuni non aderenti. Il dibattito si sviluppò sulla visione dell’operatività dell’Unione, condivisa per l’aspetto funzionale mentre per quanto riguardava l’elezione diretta prevista per il 2005 non era condivisa, oltre che dai due Comuni di Tiarno anche dai Comuni di Molina di Ledro, di Pieve di Ledro e di Bezzecca. Veniva nel contempo però rimarcato e condiviso da tutti l’obiettivo finale della Fusione. Si iniziava quindi a rielaborare lo Statuto modificando quegli articoli che non avevano un indirizzo legato alle nuove ipotesi organizzative. Al termine della elaborazione, il documento posto all’attenzione del Consiglio dell’Unione e delle Amministrazioni Comunali trovava una parte del Consiglio dell’Unione dissenziente e l’Amministrazione di Concei non pienamente d’accordo. Attraverso un’operazione di mediazione non facile si giungeva all’inizio dell’anno 2001 alla stesura definitiva dello Statuto modificato. Lo stesso veniva approvato a fine gennaio dai Comuni aderenti e nei primi giorni di febbraio aderivano anche i Comuni di Tiarno di Sopra e di Tiarno di Sotto. Si concludeva quindi il percorso auspicato dell’Unione con la partecipazione di tutti i Comuni della Valle di Ledro e da qui la ridefinizione del progetto nell’attuale stesura al fine di ottenere una nuova quantificazione in aumento del contributo regionale. Unificazione dei servizi per soddisfare le aspettative della popolazione Alcune riflessioni sui motivi e sulle necessità che hanno portato ad attuare il progetto di Unione dei Comuni della Valle di Ledro. Nessuno nasconde le difficoltà del percorso nuovo che si va ad iniziare. Nello stesso tempo, però, si è convinti della validità della strada intrapresa per offrire alla popolazione della Valle di Ledro una rappresentanza politica più forte a livello regionale, provinciale e comprensoriale; maggiori e migliori servizi; risorse finanziarie aggiuntive grazie agli incentivi previsti da leggi regionali e provinciali in favore delle Unioni di Comuni. Per raggiungere gli anzidetti obiettivi bisogna disporre di un progetto che individui il percorso istituzionale da seguire per dare concreta attivazione all’Unione, nonché tempi, modi e tipologie di competenze da trasferire alla stessa. Lo statuto approvato delinea la cornice istituzionale in cui muoversi, indicando con precisione gli obiettivi da perseguire, ma lasciando nel La chiesetta di Sant’Antonio in una vecchia fotografia. contempo libertà nelle strategie da usare, tenendo ben presente che la gradualità nell’azione dovrà essere una costante dell’agire politico, soprattutto nel trasferimento delle competenze all’Unione. A tale fine lo statuto ha previsto una fase transitoria tesa a favorire la suddetta gradualità 8 dell’azione amministrativa. Il passaggio della gestione dei servizi dal comune all’Unione è un processo complesso che si vuole guidare nel rispetto di due principi. Il primo, è che l’Unione non deve diventare un doppione degli attuali comuni bensì una struttura che li sostituisca nell’esercizio delle funzioni e delle competenze ad essa trasferite. Il secondo, è che il processo di unificazione dei servizi non deve in alcun modo causare penalizzazioni per l’utenza, ma al contrario soddisfarne le aspettative risolvendo il maggior numero possibile dei problemi attualmente esistenti. In tal senso, una delle prime cose che intende fare l’Unione, è la realizzazione di un collegamento telematico tra i singoli comuni per la circolazione delle informazioni. Si sottolinea per finire che, per ogni competenza trasferita all’Unione, si procederà all’assunzione di un unico regolamento della materia, nel caso in cui sia contestualmente trasferita la relativa potestà amministrativa, altrimenti si perseguirà l’obiettivo di una convergenza dei regolamenti vigenti nei comuni. La prosecuzione di un’iniziativa di questo tipo deve vedere coinvolti, ciascuno per la propria competenza, i vertici politici e tecnici delle varie Amministrazioni e dell’Unione. La certezza e la maggiore consistenza possibile delle risorse finanziarie acquisibili a titolo di incentivazione, possono influenzare in modo determinante la capacità di intervento dell’Unione nella realizzazione di iniziative che le singole Amministrazioni comunali non riuscirebbero a compiere. L’obiettivo dell’acquisizione degli incentivi finanziari è molto importante e va perseguito con forte determinazione. Il passato politico della Valle e il suo costante impegno da oltre una decina d’anni a questa parte sul versante delle collaborazioni intercomunali, deve essere speso per valorizzare e legittimare la serietà del progetto che si sta realizzando. Cartolina d’epoca. Molina di Ledro. Unione: sfida politica per lo sviluppo Le Amministrazioni dei comuni di piccola dimensione, a causa della loro insufficienza strutturale, si trovano in difficoltà nel rispondere alle esigenze della collettività ed evidenti sono le differenze in termini di quantità e di qualità dei servizi da loro offerti rispetto a quelli erogati da comuni di maggiore dimensione. Dinanzi all’esigenza di riuscire a rispondere ad una domanda di servizi sempre più estesa ed articolata è inevitabile un processo di riorganizzazione gestionale. L’unica risposta che potrà garantire la futura sopravvivenza della micro municipalità nel rispetto della propria autonomia è rappresentata dallo sviluppo di nuove organizzazioni gestionali di tipo associativo. Può sembrare retorico e scontato, ma è importante sottolineare che l’unione fa la forza ed è in grado di fare la differenza. Le gestioni associate già operative in territorio nazionale hanno in buona parte dimostrato che possono, non solo rappresentare una efficace soluzione ai problemi descritti inizialmente, ma in aggiunta hanno in molti casi consentito l’erogazione di un maggior numero di servizi. Studi sulla finanza locale hanno individuato nei 5.000 - 8.000 abitanti (con la cosiddetta curva ad U) la dimensione demografica ottimale per raggiungere economie di scala. Del resto, alle stesse conclusioni, era giunta anche l’analisi, eseguita dall’Associazione “Città dell’Uomo” che attraverso la comparazione dei dati del rendiconto dei sei comuni della Valle, con quelli del comune di Brentonico. Del resto l’Unione si inserisce perfettamente ed anticipa dal punto di vista organizzativo, il contenuto del disegno di legge provinciale sul decentramento amministrativo che a livello nazionale ha già trovato parzialmente attuazione, mentre a livello locale rappresenta la sfida politica più alta ed impegnativa del prossimo futuro per un nuovo sviluppo economico e sociale del Trentino, in cui gli enti locali dovranno avere una funzione sempre più importante. 9 Ufficio tecnico: tre centri operativi L’Ufficio tecnico, passato alla dirette competenze dell’Unione dei Comuni, è stato riorganizzato e sono stati creati tre centri operativi dislocati in Valle, ciascuno con proprie competenze. A Molina è dislocata la sede dell’Edilizia privata. A Tiarno di Sopra è attivo l’Ufficio Lavori pubblici. A Concei si trova l’ufficio che segue il Patrimonio, Cantiere ecc. Il cittadino per la modulistica, per la presentazione di atti e richieste, per informazioni, può agevolmente rivolgersi al Comune di appartenenza. L’Unione ha organizzato un sistema di collegamento giornaliero che garantisce lo smistamento delle pratiche e degli atti nei diversi uffici competenti. Se la riorganizzazione operata dall’Unione intende rispondere a criteri di efficienza, razionalità e risparmio, si è cercato di salvaguardare in pieno il diritto del cittadino ad essere seguito ed assistito nel migliore dei modi, nella forma più semplice ed agevole possibile. E di garantire risposte senza dover affrontare disagi, in tempi rapidi e con le necessarie garanzie di professionalità. Lavori pubblici di competenza diretta dell’Unione Acquedotti, fognature e scuole Il quadro aggiornato delle opere pubbliche in Valle di Ledro. Prendiamo in esame i lavori pubblici di competenza diretta dell’Unone. Il riferimento è ad acquedotti, fognature e scuole. a cura di Agostino Rosa e Domenico Donati Comune di Tiarno di Sopra Il progetto esecutivo redatto dal geometra Oscar Cipriani che riguarda i lavori per la realizzazione di un ramale per il convogliamento delle acque bianche in via A. Degasperi è già appaltato. I lavori sono in corso di esecuzione, verranno portati a termine presumibilmente entro giugno, in corso d’opera sono state apportate alcune variazioni che hanno permesso anche la predisposizione di altri sottoservizi quali l’illuminazione pubblica e rete telefonica. Sono stati affidati i lavori di amplia- mento dell’Auditorium scolastico di Tiarno di Sopra, i lavori inizieranno entro giugno 2003, gli stessi riguardano l’aggiunta di servizi e camerini per gli attori che utilizzano la sala per le attività teatrali proposte dall’Amministrazione comunale. È stato concluso l’iter ammini- strativo per l’appalto dei lavori di rifacimento della rete di distribuzione dell’acquedotto potabile nel centro abitato di Tiarno di Sopra. I lavori sono stati aggiudicati alla ditta Paisoli. Appena perfezionato il contratto si potranno iniziare i lavori (giugno-luglio). 10 Cartolina d’epoca. Enguiso. Comune di Tiarno di Sotto I Lavori dell’acquedotto di Tiarno di Sotto sono già stati affidati all’impresa Rosa Fedele e potranno essere iniziati nel mese di maggio. I lavori riguardano tra le altre cose il potenziamento dei serbatoi di accumulo e la realizzazione di un sistema di garanzia dei livelli. La spesa prevista è di 369 mila euro. Comune di Molina di Ledro Sono in fase di completamento i lavori relativi al rifacimento dell’impianto termico e delle pavimentazioni interne delle scuole elementari di Molina di Ledro. Alcune aule potranno essere completate appena realizzato il trasferimento degli uffici comunali nella nuova sede municipale che è in fase di completamento. È stato redatto da parte dell’Ufficio Lavori Pubblici anche il progetto per il rifacimento dei serramenti esterni della Scuola Elementare per un’importo previsto di Euro 144.000. La Provincia ha concesso un contributo di Euro 129.900. L’opera che potrà essere perfezionata entro fine anno comporterà ulteriori migliorie all’edificio scolastico oltre alla conseguente diminuzione dei consumi energetici dovuta alle migliori prestazioni di isolamento termico. L’arch. Claudio Feltre di Riva del Garda, ha redatto il progetto esecutivo relativo al rifacimento della rete di distribuzione dell’acquedotto potabile nella frazione di Prè. L’opera prevede il rifacimento delle tubazioni idriche di adduzione, distribuzione e nuovi allacciamenti agli edifici esistenti. In una fase successiva si potrà procedere alle opere di arredo e pavimentazione stradale. Il geom. Franzinelli Sergio ha realizzato la progettazione esecutiva per la sistemazione degli acquedotti rurali a sevizio delle Malghe “ Tremalzo”, “La Pertica” e la sistemazione della Malga “Giù”. Le opere porteranno ad una riqualificazione delle malghe di proprietà comunale e l’effettiva possibilità di utilizzo da parte degli operatori zootecnici. Il costo delle opere è previsto nell’importo di Euro 200.000. Per l’opera è stato chiesto il finanziamento provinciale nel settore agricoltura - Piano Provinciale di sviluppo rurale. Comune di Concei Polifunzionale: Si è provveduto all’approvazione del progetto relativo alle opere di completamento interno funzionale della struttura consistenti in bonifica e riqualificazione acustica, arredo, realizzazione graticcio, apparato scenico, impianto video e audio, per rendere la struttura utilizzabile a tutti gli effetti. La gara per l’aggiudicazione delle relative forniture è in corso di effettuazione ed i lavori verranno eseguiti nell’estate. 11 Competenza dei Comuni, coordinamento tecnico dell’Unione I lavori nei singoli Comuni L’Ufficio tecnico dell’Unione, con sede a Tiarno di Sopra, è impegnato a seguire una settantina di opere pubbliche. Questa la situazione aggiornata: L’ufficio lavori pubblici dell’Unione ha elaborato il progetto per la sistemazione dell’area destinata a parco giochi presso il campo sportivo e annessa all’attività didattica della scuola elementare. I lavori sono stati affidati Comune di Molina di Ledro Ristrutturazione della sede municipale; i lavori sono in fase di completamento entro la fine di giugno è prevista la disposizione degli arredamenti e le opere di finitura che permetteranno il trasferimento degli uffici comunali nella nuova sede. I lavori hanno riguardato nuove pavimentazioni interne, le opere murarie, l’impianto di riscaldamento, l’impianto elettrico e l’arredo completo oltre all’ineserimento dell’ascensore per l’adeguamento dell’edificio alla norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche. È stato ultimato l’intervento di illuminazione del campo sportivo. L’edificio ex Porcilaia di Legos è stato ristrutturato e destinato ad un uso sociale. Un intervento rilevante è quello che si riferisce alla ristrutturazione di Malga Tremalzo, nel Comune di Molina. Non è servita da strada e il trasporto del materiale avviene tramite elicottero. È stata completata, al grezzo, la parte in muratura. In primavera sarà completata l’intera struttura. Sono stati completati i lavori di rifacimento della rete di distribuzione dell’acquedotto di Barcesino. È stato sistemato e pavimentato un tratto rilevante della strada di accesso alla località Leano nella frazione di Prè e sono in fase di affidamento i lavori relativi al consolidamento e alla pavimentazione della strada per la località “Verdesina” nel centro abitato di Molina di Ledro. Cartolina d’epoca. Biacesa. all’impresa Battisti Renato di Besenello e verranno iniziati entro il mese di aprile si prevede la pavimentazione dei percorsi pedonali e la realizzazione di un campo da gioco per la pratica sportiva del volley e della pallacanestro. 12 In primavera sono stati eseguiti i lavori riguardanti la pavimentazione e l’illuminazione del percorso pedonale “La passeggiata” che collega il centro abitato alla zona turistica del lago di Ledro. L’Ufficio Lavori pubblici ha elaborato il progetto per la pavimentazione e sistemazione di un tratto stradale alla località “Ai Maganzini” nella frazione di Legos. Le opere prevedono oltre alla pavimentazione un adeguato sistema di raccolta e convogliamento delle acque superficiali. I lavori comportano una spesa di Euro 39.000. Il per. ind. Robat Dimitri dello studio Stain di Trento, incaricato dall’Ammnistrazione comunale, ha redatto il progetto per il prolungamento dell’illuminazione pubblica in via dei Colli. I lavori verranno appaltati entro questa estate. smo provinciale per il progetto di illuminazione pubblica. Sono stati affidati alla ditta Edilbaldo s.p.a. i lavori di rifacimento delle pavimentazioni di numerose strade del centro abitato per l’importo di Euro 77.000. I lavori diretti dal geom. Barilari Leandro sono iniziati nel mese di aprile. Comune di Tiarno di Sotto È in fase di progettazione ed è stato richiesto il contributo provinciale per la realizzazione di un Centro visitatori a Malga Tremalzo. Per interventi di questo tipo è prevista la possibilità di accedere ad una forma di finanziamento europea. La redazione del progetto del Centro visitatori è affidata all’architetto Fabio Pederzolli di Riva. Il centro funzionerà in collegamento con il Museo di Scienze Naturali di Trento e rappresenterà una dotazione preziosa per i sempre più numerosi appassio- Comune di Tiarno di Sopra Sono stati appaltati e sono iniziati i lavori di costruzione della nuova scuola materna. L’impresa incaricata è quella di Dionisio Tiboni, la spesa prevista per l’impegnativa opera è di 2 miliardi 56 milioni di lire. Si tratta di una costruzione da realizzare ex novo; la vecchia scuola materna era ormai insufficiente a far fronte alle richieste delle famiglie e all’incremento demografico che si è registrato negli ultimi anni. È stata demolita e al suo posto sorgerà una nuova moderna scuola materna. Sono in fase di completamento i lavori di ristrutturazione e sistemazione del campo da calcio comunale; riguardano la costruzione di una piccola tribuna per gli spettacoli, la recinzione e il rifacimento del fondo del campo sportivo. La spesa prevista per l’intervento in corso è di 467 milioni. Una spesa di 77 mila euro è invece prevista dal progetto, in fase di appalto, di rifacimento dell’asfaltatura del centro abitato. Risulta già finanziato e sono in fase di acquisizione i pareri dell’organi- Cartolina d’epoca. Il campanile di Tiarno di Sotto. 13 nati di flora e di fauna. Sono stati affidati i lavori di sistemazione del Rifugio Garibaldi. Le opere previste riguardano il completamento del opere murarie di finitura del rifugio e il completo arredamento delle camere, della cucina e della sala da pranzo in maniera da permette entro la fine anno la possibilità di utilizzo della struttura. Sono stati completati i lavori per la realizzazione Cartolina d’epoca. Tiarno di Sopra. di un tratto di fognatura per le acque bianche per la di Locca di Concei, sono stati aggiuloc. “Besti” ed è stato completato un dicati alla Ditta Edilbaldo di Nago e tratto di nuovo marciapiede a servizio verranno consegnati ed iniziati prima della zona residenziale. dell’estate. Sono in fase di appalto i lavori di Centralina idroelettrica: Terminati ristrutturazione dell’edificio ad i lavori progettati dall’Ing. Franuso zootecnico “Malga Cap”. Il ceschetti Carlo di Pieve di Bono e progetto esecutivo redatto dal dott. realizzati a cura della Ditta Vaglia Livio Stenico prevede una spesa di di Condino, relativi alle opere edili Euro 286.000. I lavori permetteranno e forniture elettromeccaniche si darà di recuperare funzionalmente i fabbri- seguito nei prossimi mesi ai lavori cati esistenti all’uso rurale ricavando di allacciamento elettrico all’enel idonei servizi per gli addetti alla dell’impianto e delle relative verifiche custodia del bestiame e dell’alpeggio. per la messa in funzione. Pista sci di fondo: Gli ultimi lavori Comune di Concei di apprestamento e completamento per rendere la pista agonistica, sono Esterni polifunzionale: Con progetto stati conclusi a mezzo del cantiere elaborato dal Geom. Zendri Alessan- comunale nell’inverno scorso. dra di Mezzolago, sono attualmente in Malga trat secondo lotto: Il progetto corso di esecuzione a cura della Ditta relativo, elaborato dal dott. agronomo Mora Ettore di Bezzecca le opere di Livio Stenico, riguardante la ristrutturifinitura degli esterni consistenti in razione dello stallone e realizzazione area a parcheggio, completamento caseificio è in attesa del finanziamenpavimentazioni, cabina elettrica di to per la successiva approvazione e alimentazione del centro e relativi appalto dei lavori. allacci e piazzola ecologica. Sentiero naturalistico: Il progetto Delega marciapiede Locca-Bezzec- elaborato dal dott. forestale Mauro ca, Locca-Pieve di ledro: I lavori di Tomasi, per la realizzazione di un miglioramento viario, progettati dallo percorso naturalistico lungo la valle di studio associato Barilari e Pellegrini Concei, è stato recentemente approva- to a tutti gli effetti e verrà consegnato al Servizio Ripristino della P.A.T. per la realizzazione dei lavori. Comune di Pieve di Ledro Nido verde: Entrambi i lotti, con progetto a cura dell’arch. Luigi Marino di Riva del Garda, finalizzati al recupero ed ampliamento dello stabile per ricavare la nuova sede della Proloco, il locale officina per il cantiere comunali e recupero discoteca, sono in pieno corso di realizzazione a cura della Ditta Martinatti Silvio di Arco. Consolidamento Gumen: I lavori progettati e diretti dall’Ing. Mario Mezzi di Storo sono stati regolarmente portati a termine. Pieve-Pur-Molina: Il progetto a cura dell’Ing. Carlo Franceschetti di Pieve di Bono inteso alla sistemazione complessiva di tutto il tracciato affinchè su di esso possano transitare in relativa sicurezza sia gli automezzi che le biciclette e i pedoni. Il progetto definitivo che prevede la realizzazione dell’intervento per un importo pari a 2,2 milioni di Euro è attualmente in fase di ottenimento di tutte le autorizzazioni di carattere 14 Cartolina d’epoca. La Val di Ledro di una volta. urbanistico-edilizio e tale tortuoso iter dovrebbe essere a breve concluso per dare seguito alla progettazione esecutiva e al successivo appalto dei lavori. Strada forestale Dromaé: Il progetto redatto dal geom. Paternoster Valentino, con Studio tecnico a Mezzolombardo intende garantire un accesso viario praticabile alla località di Dromaè a Mezzolago, sia per completare la barriera antincendio ed il mantenimento silvocolturale, sia per garantire il collegamento alla Malga Dromaè ed ai “Casinei”. Il progetto definitivo redatto per un importo complessivo di euro 254.000 è in attesa dell’ottenimento del finanziamento. Passeggiata Mezzolago: Il progetto redatto a cura dell’Ing. Lotti di Riva del Garda, inteso a completare la passeggiata che da Mezzolago conduce a Molina di Ledro lungo lago, non appena regolarizzato il passaggio sulle proprietà private, verrà consegnato al Servizio Ripristino della P.A.T. per la relativa realizzazione dei lavori. Chiosco Proloco: Il progetto a cura del geom. Alessandra Zendri di Mezzolago intende provvedere alla realizzazione di un piccolo fabbricato da mettere a disposizione della locale Proloco di Mezzolago, da realizzarsi ai margini dell’area attualmente destinata a parco giochi in C.C. Mezzolago il fabbricato risulta essere oltremodo necessario al fine di assicurare un locale idoneo per il confezionamento dei pasti per le attività promosse dalla Proloco, in un ambiente sicuro ed in linea con le norme a carattere igienico sanitario. Il progetto è attualmente in fase di ottenimento delle autorizzazioni paesaggistico-edilizie. Comune di Bezzecca Asilo: I lavori progettati e diretti dall’arch. Mauro Malfer di Riva del Garda sono stati regolarmente portati a termine compreso l’arredamento interno e gli allacciamenti ai servizi pubblici. Rimangono da concludere le sistemazioni e rinverdimenti esterni a cura del Servizio Ripristino della P.A.T. Pubblica illuminazione: I lavori progettati e diretti dal Perito Giuseppe Chizzola di Mori, sono in corso di esecuzione e risultano ultimati per la parte relativa all’incrocio di Santa Lucia. Rimangono da eseguire gli attraversamenti lungo l’abitato e la parte in zona artigianale. Marciapiede: Le opere progettate a cura dell’Ing. Toniatti Giovanni di Tiarno di Sotto, intese a garantire la sicurezza pedonale ai margini della S.S. 240 trà l’abitato di Bezzecca e quello di Pieve di Ledro con interessamento anche dell’incrocio per la val Concei, sono state autorizzate dal punto di vista urbanistico edilizio ed una volta conclusa la procedura espropriativa dei terreni privati si darà seguito all’appalto e affido dei lavori. Assat: I lavori di messa a norma dei parapetti sul torrente Assat, affidati alla Ditta Grassi di Storo e diretti dal Geom. Mora Carlo di Bezzecca, sono in pieno corso di esecuzione e verranno terminati prima della stagione estiva. 15 Come trascorriamo le nostre giornate e le nostre valutazione Noi ragazzi dei centri aperti di Molina e Bezzecca Riceviamo dai ragazzi dei Centri Aperti di Molina e Bezzecca Cari amici di “Comunitas Laudri” siamo i ragazzi del Centro Aperto di Bezzecca e Molina di Ledro. Abbiamo deciso di scrivervi per raccontarvi come trascorriamo le giornate al Centro Aperto e le nostre opinioni sulle attività svolte. Il pomeriggio del lunedì e del mercoledì andiamo al Centro che si trova di fronte alla biblioteca della Valle di Ledro. Lì c’è Emilia che ci aspetta. Noi facciamo i compiti e se abbiamo bisogno di lei ci aiuta assieme a Debora l’assistente bibliotecaria. Un po’ di tempo fa abbiamo fondato una “Merenderia” che abbiamo chiamato “Inferno” (Laura T.). La merenderia è un luogo dove tutti noi ci riuniamo per fare merenda, per discutere dei nostri problemi e progetti. In questo luogo non si paga e non si bevono alcolici come nei bar comuni, ma la nostra bevanda preferita è il thé. Noi ragazzi di Molina ci troviamo al Centro il lunedì, mercoledì e venerdì. Nel primo pomeriggio portiamo i nostri compiti e poi con Vania, la nostra educatrice, facciamo delle attività, dopo aver fatto merenda assieme nel nostro “Punto Merenda” (Sara P.) Dall’apertura dei Centri Aperti ci siamo impegnati in alcune attività tra cui: - Il Mercatino di Natale sia a Bezzecca che a Molina (con l’aiuto della Pro Loco di Bezzecca, il Circolo pensionati, il Centro Aperto bambini e le Acli di Prè) il cui ricavato è stato da noi usato per materiale necessario per le nostre attività. - Il Carnevale di Bezzecca dove vestiti da Diavoli abbiamo aiutato la Pro-Loco di Bezzecca nel distribuire gli gnocchi. - Il mercatino della Festa del Sol. Al centro abbiamo incarichi diversi che ci aiutano a essere autonomi e a rispettare le cose e le persone che ci circondano (Emanuel). Ci piace venire al Centro perché ci ritroviamo con gli amici, facciamo i compiti assieme, si gioca e ci si diverte (Giorgia, Jessica, Laura, Fede, Erica, Chiara). Venire al Centro ci aiuta a diventare responsabili (Monica). Veniamo al Centro per chiacchierare, svolgere le ricerche e i compiti e per sperimentare cose nuove (Boyan, Alex, Paolo, Tiziana, Elisa, Moderna e Nicolle). Vengo al Centro per stare con gli amici e fare merenda insieme (Mattia B.). Ci piace venire al Centro per organizzare tornei di calcio e pallavolo con i nostri amici di Bezzecca con cui ci divertiamo molto (Daniele Z). Abbiamo organizzato insieme alle Pro-Loco di Bezzecca e Molina e all’Oratorio di Molina di Ledro una giornata per i bambini più piccoli dove siamo diventati degli abili burattinai e simpatici attori di Cabaret. I ragazzi dei Centri Aperti di Molina e Bezzecca 16 La storia della scuola rivana e altogardesana ha uno sviluppo notevole, lungo almeno cinque secoli: già a partire dal XV secolo è attiva a Riva una scuola superiore cittadina, perfettamente in linea linea con quelle umanistiche e rinascimentali dei grandi centri italiani. A partire dall’anno 1429 si hanno notizie del “grammaticus”, docente di grammatica latina, mentre dal 1485 assume le funzioni di “magister” e “professor scolarium” un nome piuttosto noto dell’intellettualità trentina, Paris Blancus, alias Paride Dardanio, compagno di Giulio Cesare Scaligero e Nicolò d’Arco. La tradizione scolastica, mai interrotta fino all’età moderna nonostante le difficoltà, viene ripresa in modo ufficiale 75 anni fa dopo la Grande guerra, con il trasferimento del ginnasio superiore dalla città di Pallanza-Verbania sul lago Maggiore alle sponde del lago di Garda. E finalmente si conclude il travagliato iter delle origini con l’istituzione del Ginnasio Andrea Maffei all’inizio dell’anno scolastico 1927/28, poi Liceo Classico nell’anno 1935. Gli anni della scolarità di massa vedono quindi l’istituzione accanto al Liceo classico degli altri tre indirizzi liceali: il Liceo scientifico (a partire dall’anno scolastico 1972-73) , il Linguistico (dall’anno scolastico 1989-90), infine il Socio-psico-pedagogico (dall’anno scolastico 1996-97). Una scuola una e quadruplice, quindi, con unico collegio docenti e consiglio d’istituto, ma percorsi, programmi, piani di studio e staff specialistici differenziati a seconda dell’indirizzo. Mostra documentaria La mostra del Liceo “Andrea Maffei”, presso il Museo Civico di Riva del Garda, riguarda la storia dell’istituto e le testimonianze di chi l’ha frequentato nella sua lunga vicenda. È stata inaugurata martedì 29 aprile alla presenza dello storico e ricercatore Quinto Antonelli. Durata della mostra: fino a fine maggio. I 75 anni del liceo “Maffei” Andrea Maffei è sicuramente una gloria ledrense. Nato a Molina di Ledro nel 1798, a lui è intitolato il liceo di Riva che quest’anno festeggia il 75° di attività. Il liceo Maffei è stato frequentato, e continua a esserlo, da un gran numero di studenti della Valle di Ledro che hanno scelto per il loro ciclo di studi questa prestigiosa scuola. Pubblichiamo dunque (alcune iniziative si sono già svolte, altre sono in corso, altre ancora sono in programma) il programma delle manifestazioni per il 75°. Ciclo filmico Il ciclo di film, sulla storia della scuola nel tempo, ha affrontato il tema della scuola da diverse angolature grazie a una serie di registi di varie nazionalità. Esso è stato effettuato alla Biblioteca Civica “Emmert” di Arco, presso Palazzo Panni. Nei mesi di aprile e maggio sono stati proposti i film: “Una gita scolastica” di Pupi Avati (1983). “Arrivederci Ragazzi” di Louis Malle (1987). “La scuola” di Daniele Lucchetti (1995). “Auguri professore” di Riccardo Milani (1997). Concerti La musica sulla scia del poeta-traduttore amico di Verdi, Andrea Maffei, affronta tre distinti percorsi tematici, dalla musica classica a quella jazz e bandistica. Camerata Musicale “Città di Arco”: a Molina di Ledro, sabato 24 maggio, sala comunale, ore 20,30. Banda e Coro del liceo, in istituto, venerdì 30 maggio, ore 20,30. Andrea Maffei Spritz Band: ad ArcoRock Master di Prabi, sabato 7 giugno, ore 20,30. Convegno storico sul 28 giugno Il convegno ha inteso ricostruire la storia degli studenti del Liceo che vissero le giornate della Resistenza, lasciando due vittime della ferocia nazista sul campo, Eugenio Impera e Enrico Meroni. Patrocinio del Museo Storico. Al convegno hanno presenziato presso la biblioteca “Emmert” a Palazzo Panni con il prof. Luigi Pestalozza gli studenti di allora per offrire alla cittadinanza la loro testimonianza. Il convegno si è svolto venerdì 16 maggio. Pubblicazioni La pubblicazione relativa al 75° anniversario della scuola sarà speciale in tutti i sensi, raccogliendo la storia della scuola, degli studenti, dei presidi, degli insegnanti e del personale in simbiosi con il territorio altogardesano. Entro l’autunno del 2003, a conclusione del 75° anno. Sociale Le celebrazioni terminano con una “rimpatriata” di tutti i maffeiani (ex alunni ed ex insegnanti) con una festa ad hoc, presso il liceo, con Banda e Coro liceali, presenti scuole gemellate o corrispondenti di Bensheim, Berlino, Vienna, Palermo, Pallanza, “Rosmini” di Rovereto. Entro l’annata 2003, a conclusione del 75° anno. Sono previsti inoltre il Concorso nazionale di traduzione in omaggio del traduttore Andrea Maffei, la Serata maffeiana su Andrea Maffei, l’Annullo postale speciale. DOS SIE RP ONA 17 La strada del Ponale diventerà un sentiero alpino a vocazione turistica Autobus Fiat 621 RN da 22 posti del 1939 della ditta Leonardi sulla Ponale, coll. R. Trenti •Le prospettive e i nuovi scenari •Gli anni della chiusura •Appelli e iniziative per far rivivere la strada •“A picco sul lago” un libro prezioso •La figura di Giacomo Cis •La storia e gli anni dell’entusiasmo Le foto che corredano il dossier “Ponale” e la foto di copertina sono tratte dalla pubblicazione dell’associazione Riccardo Pinter “A picco sul lago”. Un grazie agli autori che ci hanno consentito di proporre le preziose immagini. Riaprirà di nuovo l’antica via del Ponale La strada del Ponale diventerà un sentiero alpino a vocazione turistica, uno splendido biglietto da visita per consentire di ammirare uno dei paesaggi più suggestivi del Trentino, quello offerto dall’anfiteatro roccioso che si specchia nelle acque del lago di Garda. Lo hanno confermato gli assessori provinciali Iva Berasi e Sergio Muraro che - accompagnati dai tecnici della Provincia - hanno effettuato nel mese di marzo scorso un sopralluogo assieme agli amministratori dei Comuni di Riva del Garda e di Molina di Ledro (rappresentata in occasione del sopralluogo dal vicesindaco Walter Zendri). Chiusa dai primi anni Novanta e protagonista di una lunga e tormentata vicenda, la ex strada statale 240 è di fatto da tempo interdetta alla circolazione vista la pericolosità della situazione. Numerose le frane che si sono staccate dal Monte Sperone, alcune - come ricorda la cronaca - con tragico esito. Nondimeno, il valore storico della strada (molti i rifugi bellici disseminati lungo il percorso) ed il suo indiscusso fascino hanno sempre mantenuta alta l’attenzione circa il suo destino. “Ora finalmente - hanno spiegato gli assessori - le analisi tecniche da un lato ma soprattutto le verifiche di natura giuridica dall’altro hanno permesso di trovare una soluzione che valorizzi quest’opera”. Una soluzione che gli stessi amministratori locali nonché i rappresentanti del Comitato Cis (che si occuperà della “gestione” di quella che probabilmente verrà ribattezzata “ antica via del Ponale”) hanno mostrato di gradire, e di cui è stata anzi sollecitata la realizzazione in tempi brevi. Tecnicamente, si tratta di asportare LE LE ONA RP SIE DOS 18 in toto lo strato di asfalto esistente che sarà portato in un impianto di rigenerazione ed utilizzato per altri scopi. La strada del Ponale sarà quindi rinaturalizzata, dapprima con l’apporto di terreno (si ipotizza di recuperare del materiale dalla frana di Tenno, ma sarà “importato” anche humus fertile), poi con una serie di interventi a cura del Servizio ripristino e valorizzazione ambientale della Provincia che si occuperà di abbellire il percorso con piante e di renderlo sicuro con parapetti consoni all’ambiente. Una segnaletica specifica ricorderà poi ai visitatori la particolarità del sito roccioso e quindi i rischi connessi al suo attraversamento. La prima fase dell’operazione sarà condotta dal Servizio opere stradali della Provincia che si è detto pronto ad approntare un progetto esecutivo al più presto. È stato ricordato che allo scopo è già stato previsto uno stanziamento pari a 750 mila euro. Naturalmente, prima di dare avvio ai lavori, si dovranno effettuare tutti gli interventi necessari a garantire agli operai il massimo livello di sicurezza lungo tutti i 2400 metri in cui si sviluppa il percorso. Nel frattempo sono già stati effettuati i rilievi topografici e si sono abbozzati i primi preventivi di massima. Quanto ai tempi, Berasi e Muraro si sono detti fiduciosi. “Se il cantiere non riserverà sorprese - hanno confermato i tecnici - contiamo di chiudere l’intervento entro agosto o settembre di quest’anno”. La volontà espressa all’unanimità dal Consiglio comunale Molina di Ledro per la riapertura Riapertura della vecchia strada del Ponale. Dopo anni di dibattito un passo in avanti molto importante era stato effettuato con l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale di Molina di Ledro della mozione presentata dalla civica Margherita già nel mese di luglio del 2002. L’approvazione è avvenuta nel corso della seduta del consiglio comunale del 23 ottobre, sempre del 2002. La mozione, su proposta del sindaco Franco Brighenti, è stata modificata nella riga finale in cui si richiamava l’uso ciclopedonale, sostituendo la frase con “in sintonia con quanto stabilito dalla giunta provinciale nella seduta del 2 agosto 2002”. Le zete del Ponale, fotografia, Wherli A.G. Kilckberg - Zurigo, primi ’900, coll. U. Torboli “La strada del Ponale - si afferma nella mozione, - fin dai tempi remoti ha permesso il passaggio di uomini e carri, ha sempre favorito scambi commerciali e culturali fra la Valle di Ledro e il Basso Sarca con conseguenti benefici economici. Sostituita nel 1989 dalla strada alternativa ricavata nei due tunnel Agnese e Dom, oggi la ex strada del Ponale rimane un monumento alla storia e all’ambiente che attende di essere rivalutato per la sua suggestiva conformazione e posizione geografica. Considerato che la nostra Valle è chiamata ad esprimere al meglio la sua vocazione turistica, deve sicuramente fare leva sulle potenzialità naturalistiche che la caratterizzano; la ex strada del Ponale costituisce una di queste potenzialità; il sentiero ciclopedonale potrebbe diventare anche un tassello importante nel percorso dell’Ecomuseo che rientra nei progetti dell’Unione dei Comuni; sicuramente andrebbe a costituirsi come cerniera tra le iniziative culturali naturalistiche Ledrensi e dell’Alto Garda. Pertanto il consiglio comunale impegna il Sindaco ad attivarsi con la massima sollecitudine, per DOS SIE RP ONA 19 Due dame a passeggio con un soldato austriaco sulla Ponale, cartolina, Joh. F. Amonn - Bolzano, ante 1918, coll. R. Trenti quanto di sua competenza, operando in sinergia con il Comune di Riva del Garda e la PAT, allo scopo di patrocinare e promuovere ogni iniziativa utile che consenta di restituire l’agibilità effettiva del sentiero recuperato dalla ex SS 240 nel tratto Riva del Garda - Biacesa, in sintonia con quanto stabilito dalla giunta provinciale nella seduta del 2 agosto 2002”. Nell’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Molina si fa riferimento ad un deliberato della giunta provinciale che risale all’inizio dell’agosto del 2002. Questi i punti principali: “L’assessore Berasi informa che a seguito degli approfondimenti con le strutture provinciali e con le amministrazioni comunali interessate, è stato individuato il seguente iter al fine di consentire l’utilizzo del tracciato dell’ex strada del Ponale a fini turistici e ricreativi. 1. Il tracciato ex stradale viene trasformato in “sentiero alpino: Dal punto di vista concreto mediante interventi di “rinaturalizzazione” che saranno eseguiti dal Servizio opere stradali e dal Servizio ripristino ambientale; Dal punto di vista giuridico, mediante iscrizione del tracciato nell’elenco di cui all’articolo 3 della L.P. 15.03.1993, n. 8 (ordinamento dei rifugi alpini, bivacchi, sentieri e vie ferrate) quale “sentiero alpino” ovvero “sentiero alpino attrezzato” così come definiti dall’art. 8 della stessa legge. 2. In base agli art. 19 e segg. della L.P. 8/93 per la classificazione di un tracciato come sentiero è necessario che vi sia un soggetto impegnato al controllo e alla manutenzione. 3. Il soggetto di cui sopra è stato individuato dal Comune di Riva del Garda nel comitato “Giacomo Cis”, con il quale il Servizio turismo prenderà gli opportuni contatti. Accertato l’impegno di tale soggetto a provvedere al controllo e alla manutenzione del tracciato, si potrà procedere all’iscri- zione nell’elenco dei sentieri di cui all’art.3 della citata L.P. 8/93. 4. Sdemanializzazione: poiché l’uso pubblico del bene è già venuto meno nel concreto dal 1994 con la cessazione della sua destinazione a “strada”, il provvedimento di sdemanializzazione si pone come atto dovuto con efficacia meramente dichiarativa nell’interesse della certezza delle posizioni giuridiche. Tale atto quindi non comporta di per sé modificazioni all’attuale situazione giuridica di fatto che resta quella di un bene di proprietà pubblica ma non più destinato all’uso stradale (vedi parere dd. 28.04.2002 dell’avv. De Pretis). 5. Le due procedure - trasformazione in sentiero e sdemanializzazione - possono procedere indipendentemente l’una dall’altra, stante che il tracciato è già di fatto classificato per l’intervenuta cessazione dell’uso pubblico stradale. 6. La segreteria generale è incaricata di impartire ai Servizi interessati le direttive. LE LE ONA RP SIE DOS 20 PRIMO DOCUMENTO La data è quella del 27/12/2000. In questi termini il comitato “Giacomo Cis” rinnovava l’appello per la strada del Ponale ad un anno dalla raccolta delle diecimila firme in calce alla petizione. «È passato un anno dalla conclusione della raccolta delle 10.000 firme a sostegno della riapertura ciclo-pedonale della vecchia strada del Ponale - scrivono per il comitato Giacomo Cis, Donato Riccadonna e Fabrizio Di Stasio - ed è passata molta acqua sotto i ponti , e sono caduti anche molti sassi sulla vecchia strada del Ponale. Si è parlato di un convegno organizzato dal Comune di Riva sulla responsabilità della pubblica amministrazione sulle insidie della viabilità (in sostanza un commento ad una sentenza della Corte Costituzionale favorevole), e non se ne è fatto nulla. Si è parlato di una perizia geologica da parte di Eugenio Castelli per la Provincia, ma, allo stato attuale, il Comune di Riva non è stato ufficialmente informato e gli uffici legali della Provincia non sono ancora stati in grado di esprimere il loro parere sulla proposta di trasformare la vecchia Ponale in un semplice sentiero su cui ci si avventura a proprio rischio e pericolo, proposta che ci fu illustrata dagli Assessori Casagrande e Berasi nel novembre scorso, e che sembrava cosa fatta. Ed intanto la natura ha fatto il proprio corso con la frana di qualche giorno fa che ha interessato proprio il primissimo tratto della Ponale. Noi del Comitato Giacomo Cis però non ce la sentiamo di arrenderci: lo dobbiamo ai 10.000 firmatari dell’appello; lo dobbiamo all’impresa titanica di Giacomo Cis di cui ricorre (il 3 gennaio 2001) il 150° della morte nonché il 150° dell’apertura della strada; lo dobbiamo soprattutto agli straordinari valori storici e paesaggistici rappresentati da quel pezzo di Rocchetta conosciuto in tutta Europa. Non ci arrendiamo ed anzi, alla luce degli La Ponale deve riaprire Tre esempi di iniziative e di mobilitazione Cartolina speciale con le scritte della lapide a Giacomo Cis, Brunner & Co. - Como, circa 1910, coll. U. Torboli DOS SIE RP ONA 21 Il porto del Ponale con la nuova Gardesana, fotografia, anni ’30, coll. D. Maffei ultimi avvenimenti franosi lanciamo un’altra proposta sulla quale siamo sicuri varrà la pena di riflettere. Innanzitutto partiamo dal dato di fatto incontrovertibile che ci viene dato dalla “superperizia Castelli” che dice testualmente: Il tratto compreso tra la prima galleria naturale (della S.S.45) ed il Torrente Sperone non appare difendibile…” Infatti è esattamente in questo tratto che si sono concentrate tutte le frane, a partire da quella maledetta del 3 febbraio 1999. È da qui che parte il ragionamento della Provincia: costruiamo una galleria per superare questo tratto ed arrivare in corrispondenza della spiaggetta dello Sperone (da lì al Ristorante Casa della Trota c’è già una galleria nuova). Per non utilizzare il tratto più potenzialmente pericoloso (e questo è il nostro ragionamento), un mezzo ci sarebbe: usare ciò che già esiste e cioè la lunga scalinata della Tagliata del Ponale: in sostanza se l’unica soluzione per la Gardesana è quella di costruire una galleria, riprende quota parte della proposta che a suo tempo abbiamo valutato in modo piuttosto scettico e cioè una pista ciclo-pedonabile che bypassi il problema con la variante che anziché salire lungo ripidi pendii di orribile impatto ambientale su tutta la Valle dello Sperone, esca dalla galleria in corrispondenza dell’ingresso della Tagliata (tra la quinta e la sesta galleria della Gardesana). A questo punto si potrebbe (con una spesa infinitamente inferiore alla costruzione ex novo del tracciato stradale) attrezzare la lunga e molto ampia scalinata di circa 200 scalini (circa 50 metri di dislivello) con un’illuminazione adeguata e magari anche con una piattaforma a cremagliera (ovviamente a pagamento) che porti i bikers ed i pedoni in quota. Una volta sbucati all’interno della terza galleria e poi facile salire verso la valle di Ledro (dalla valletta dello Sperone in su la strada ha bisogno solo di un’ordinaria manutenzione). Tutto ciò avrebbe la doppia valenza di mantenere e quindi monitorare con una certa costanza la vecchia Ponale e valorizzare veramente la “più ardita opera di architettura militare di tutta la linea di resistenza del settore dell’Alto Garda”, e cioè la Tagliata del Ponale, il complesso di opere, distribuito su quattro piani nelle viscere della Rocchetta sotto Forte Teodosio e costruito dagli austroungarici nel 1913-14, come ultimo baluardo verso la valle di Ledro: valorizzare significa mettere in sicurezza, attrezzare e dare in gestione il complesso ed il tutto con una cifra, secondo noi, assolutamente non spropositata. A questo punto sì che il Comitato Giacomo Cis accetterebbe la proposta (a suo tempo provocatoria) dell’assessora Berasi circa un possibile comodato gratuito». LE LE ONA RP SIE DOS 22 SECONDO DOCUMENTO La data è quella del 18/7/2001. L’articolo di Stefano Ischia prendeva in considerazione le iniziative per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dell’apertura della strada del Ponale e i 150 anni dalla morte di Giacomo Cis. La mostra A Picco sul Lago a Bezzecca proposta dall’associazione “Riccardo Pinter” e la presentazione del libro su Cis a Pieve e una lettera appello della stessa Associazione Pinter al presidente della giunta provinciale Dellai. Ristorante Belvedere - Strada Ponale, cartolina pubblicitaria, cartolina, C. Majer - Riva, circa 1910, coll. U. Torboli Una mostra, un libro e diecimila firme raccolte di STEFANO ISCHIA La strada Ponale, con i suoi 150 anni di gloriosa storia fu un’arteria stradale vitale per togliere dall’isolamento la valle di Ledro. E 150 anni sono passati anche dalla morte di Giacomo Cis, l’artefice di quell’opera d’ingegno che si è rivelata di vitale importanza per il commercio, la vita sociale, per l’imprenditoria e per il turismo. Domenica alle 16.30 a Bezzecca, proprio per celebrare la memoria di quell’evento che rivoluzionò la vita della valle di Ledro e quel personaggio lungimirante, verrà inaugurata la mostra A picco sul lago. Alla presenza del sindaco dell’Unione dei comuni della valle di Ledro, Franco Brighenti, e del primo cittadino di Riva del Garda, Cesare Malossini (citazione in ricordo del compianto sindaco n. d. r.), l’associazione Riccardo Pinter apre i battenti dell’ex scuola materna alla splendida raccolta di materiale fotografico, in gran parte inedita, e di documentazione storica sulla Ponale. Grazie all’indefesso lavoro dei soci, soprattutto di Donato Riccadonna, le 170 immagini distribuite su 35 pannelli offrono una panoramica sulla strada e sulla valle del Ponale che affonda nel tempo. Arricchisce l’esposizione un prezioso videodocumentario di una quindicina di minuti, realizzato da Mauro Zattera. A picco sul lago è stata allestita dall’associazione Riccardo Pinter su sollecitazione dell’amministrazione comunale di Bezzecca di Mauro Collotta, in collaborazione con il museo civico di Riva del Garda e gode dei finanziamenti dell’Unione di Ledro, del comune di Bezzecca, dell’operato delle associazioni Giacomo Cis e Bepa Giosef e della generosità di molti collezionisti. Rimarrà aperta ogni giorno dalle 18 alle 22 fino al 24 agosto. Sarà poi donata al museo civico di Riva. Venerdì, peraltro, alle 20.30 verrà presentato anche il libro su Giacomo Cis alla sala dei vigili del fuoco di Pieve. L’associazione Riccardo Pinter preme con il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai perché si ripristini, «lasciando, comunque, impregiudicato l’utilizzo futuro della vecchia strada come pista ciclabile o come sentiero», il collegamento viario con la Ponale che è stato «annullato» durante i lavori per la realizzazione della nuova galleria sulla Gardesana. Sicuramente la Ponale diventerebbe, come lo fu, strumento utile per la promozione turistica della valle consentendo a molti bikers di conoscerla e apprezzarne la straordinaria offerta paesaggistica e sportiva. «Ci uniamo volentieri al coro degli applausi e ai complimenti del presidente Ciampi per l’apertura della Gardesana Occidentale - ha scritto nella missiva a Dellai, il presidente del sodalizio culturale Graziano Riccadonna - Il sollievo dei rivani, dei limonesi, dei turisti e degli automobilisti per la riapertura al traffico non deve comunque far dimenticare la mole di lavoro che ancora attende le pubbliche amministrazioni, sia a livello provinciale che comunale riguardo alla Gardesana e alla sovrastante Ponale. L’imbocco dalla parte di Riva del nuovo tunnel ha annullato il collegamento con la vecchia dismessa Ponale. Consapevoli degli intralci burocratici e delle difficoltà economiche chiediamo ogni sforzo possibile perché venga realizzato quanto prima quanto previsto dal progetto iniziale ossia il collegamento viario con la Ponale grazie alla strada in salita prima dell’attuale bivio della Gardesana, che possa congiungersi con il vecchio tracciato. Il recupero dell’accesso alla Ponale si impone come logico completamento dell’opera sulla Gardesana». Per il raggiungimento di questo obiettivo furono peraltro raccolte 10 mila firme. DOS SIE RP ONA 23 TERZO DOCUMENTO La data è quella del 6/9/2001. Nuovo appello del comitato “Giacomo Cis” per la strada del Ponale. Una infinita serie di appelli per la ponale Dopo alcuni mesi di silenzio il comitato culturale «Giacomo Cis» torna a far sentire la sua voce in difesa della strada Ponale, la vecchia strada che collegava la val di Ledro a Riva del Garda, e della Tagliata, il forte austroungarico che la divide e che fungeva da maniero di guardia sui confini. L’intervento del comitato giunge a stagione turistica inoltrata e in cui l’assenza della panoramica via si è fatta sentire in maniera pesante per quelle migliaia di biker che per spostarsi tra la valle e il Basso Sarca hanno dovuto affrontare, loro malgrado, la galleria Agnese, lunga e piena di smog, gravida di rischi dovuti al traffico intenso. «A nessuno sembrano interessare le sorti della Ponale - fa sapere accorato il comitato - forse proprio perché essendo un patrimonio comune e quindi di tutti, di fatto, nessuno ne incassa direttamente il corrispettivo per l’uso. È possibile che gli operatori del turismo, e non solo, non si rendano conto che Riva del Garda vive di turismo? Che a Riva si viene perché si spera di trovare ciò che è sempre più difficile trovare, vale a dire un ambiente integro, sano, con una qualità della vita sensibilmente migliore di Milano o Torino. Riva queste peculiarità le avrebbe innate anche se lentamente si stanno defilando. E Riva si sta uniformando in caduta libera alle più brutte realtà, perdendo gran parte del proprio patrimonio, dal quale non può essere esclusa un’opera mirabile come la Ponale». Non solo il turismo del Basso Sarca beneficerebbe di una riapertura della Ponale ma anche quello Zeno Diemer: Garda und Ledrosee vom Monte Baldo aus, cartolina, Ottmar Zieher - Monaco, coll. C. Tiboni - G. Oliari ledrense. Se i villeggianti sportivi appassionati di rampichino salendo da Riva scopriranno le bellezze della val di Ledro, potranno decidere, magari alla prossima occasione, di fermarsi negli hotel o nei campeggi ledrensi. Se non potranno salire, magari, opteranno per il Baldo... Il comitato si è detto stupito di alcune voci che girano in val di Ledro, attribuite a qualche esponente di spicco, per cui la Ponale sarebbe meglio tenerla chiusa per favorire il turismo. Va ricordato a proposito che un’attendibilissima indagine tra gli abitanti valligiani (il questionario realizzato in primavera dalla Terza media della scuola di Bezzecca fu distribuito a 345 famiglie delle elementari e medie di valle) ha rivelato che il 91% ritiene importante il ripristino della Ponale riservata a pedoni e biciclette. La lettera del comitato “Cis” avverte, poi, un rischio per la Tagliata a causa dell’ipotesi di realizzare un tunnel, detto di “scarico”, per la nuova galleria “Epica” della Gardesana sulla Riva-Limone. Sarebbe troppo vicino al forte austroungarico tanto che lo sparo delle mine «potrebbe compromettere seriamente un’opera di grande valenza storica». «Infine - conclude il comitato - avremmo piacere che le amministrazioni comunali di Riva e di tutta la valle di Ledro, i direttori e/o presidenti delle varie Pro loco e Apt, delle Associazioni culturali e sportive e delle associazioni di categoria ribadissero in modo chiaro e trasparente la loro posizione in merito al “problema Ponale”, o riferissero di cose che a noi non è dato di sapere e che forse si stanno muovendo». LE LE ONA RP SIE DOS 24 Il fascino irresistibile di una strada “a picco sul lago” «Salviamo la strada del Ponale!» È l’appello, forte, lanciato in più occasioni e con diverse iniziative dall’Associazione Riccardo Pinter che dopo la mostra organizzata “A picco sul lago” in collaborazione con il Circolo di cultura popolare “Beppa Giosef” di Arco, ha pubblicato un libro omonimo, curato da Donato Riccadonna, con le immagini esposte nella mostra. La strada del Ponale è infatti stata dismessa dopo l’apertura della galleria per la Val di Ledro, nel 1989, e con il passare del tempo si è lentamente deteriorata. Il colpo di grazia è arrivato nel 1999, con una disastrosa frana che ne ha compromesso la sicurezza. Attualmente è chiusa anche al passaggio pedonale. L’ipotesi sostenuta dall’Associazione Pinter, che ha raccolto anche 10.000 firme per la riapertura della strada, è quella di realizzare il ripristino del tratto di via risparmiato dalla frana mantenendo aperto il collegamento pedonale e ciclabile tra la prima e la seconda galleria e bonificando le rocce soprastanti. Un libro, “A picco sul lago”, che non si limita a celebrare la spettacolarità di questa strada scolpita nelle rocce strapiombanti sul lago soltanto attraverso immagini storiche, ma che ne ricostruisce, con precisione, la nascita e lo sviluppo nel corso dei secoli. La Ponale infatti ha oltre un secolo e mezzo di vita e fu voluta dal benefattore Giacomo Cis di Bezzecca che nel 1833 si pose alla presidenza di un Comitato stradale per consorziare i Comuni della valle, allo scopo di risolvere le disastrose condizioni delle strade ledrensi. Sua l’idea ardita di una via di collegamento diretto Ledro - Riva, per togliere la valle dal suo isolamento secolare. Nel 1848, alla vigilia dei moti rivoluzionari europei, iniziarono i lavori per la realizzazione di questo progetto impossibile e spettacolare. I debiti contratti dai paesi della Val di Ledro e di Riva gravarono per numerosi anni sulle casse comunali. Un’opera che rappresenta un’occasione egregia, come scrive Riccadonna, per riflettere sull’immaginario di questa strada eccezionale, metafora dell’ardimento umano, monumento di un’epoca fatta di grandi slanci e di intuizioni profonde che rendono la natura accessibile all’esperienza dell’uomo, al suo bisogno di abissali aperture e coraggiosi sguardi. Strada del Ponale verso Riva, cartolina, Cesare Capello - Milano, primi ’900, coll. E. Tomasi DOS SIE RP ONA 25 Dalla pubblicazione “A picco sul lago” l’importanza della strada del Ponale per le comunità della Valle di Ledro e dell’Alto Garda nella prefazione proposta, per Riva del Garda, dal compianto sindaco Cesare Malossini e dall’assessore alla cultura Luigi Marino, quindi da Franco Brighenti, sindaco di Molina e presidente dell’Unione di Valle, e dagli assessori Alessando de Guelmi e Paolo Dal Bosco. La storia della vecchia Ponale che l’Associazione “Riccardo Pinter” ha voluto raccogliere in questo Quaderno è emblematica e mette in evidenza l’eterna problematicità che affligge le infrastrutture stradali del nostro territorio provinciale. Una storia scritta dalla caparbietà di uomini abituati da sempre a convivere con le asperità delle proprie montagne. Fu forse questa la ragione principale che spinse Giacomo Cis a perseguire con determinata ostinazione la realizzazione di un sogno che avrebbe portato non pochi benefici economici, sociali e culturali agli abitanti della Valle di Ledro. Le prospettive di migliorare la vita economica della Valle e rendere più agevole la via di comunicazione con la città di Riva del Garda superando le difficoltà naturali di un paesaggio di enorme pregio ambientale, hanno reso possibile la realizzazione di uno dei più suggestivi percorsi del nostro territorio. L’importanza che ebbe questa strada nella vita di relazione fra le popolazioni della Valle e le altre realtà territoriali è sottolineata dalla molteplicità d’interessi che si sono attestati lungo la Via del Ponale nel corso degli anni e dall’enorme quantità di documenti storici raccolti in questo prezioso volume. Risultano pertanto legittime le aspettative di quanti ritengono necessario il recupero di “questa ardita opera dell’ingegno umano” al nostro patrimonio storico ambientale, che restituirebbe il piacere di percorrere una passeg- La Ponale, una realizzazione che migliorò la vita economica della Valle Zeno Diemer: ein Cavallerist aus dem Ledrothal, cartolina, Ottmar Zieher - Monaco, coll. R. Trenti giata in serena armonia con la natura e lo spettacolare paesaggio a picco sul Lago di Garda a tutti coloro che intendono salire verso la Valle di Ledro percorrendo il tracciato della vecchia Ponale. LE LE ONA RP SIE DOS 26 Da “A Picco sul lago”, introduzione del presidente dell’associazione “Riccardo Pinter” di GRAZIANO RICCADONNA Ponal! Da queste rocce, a cui la mente Coraggiosa dell’uomo aperse un calle, Guardo atterrito la profonda valle, Ove strepita e bolle il tuo torrente... Ponal! Uno spettacolo in roccia (Andrea Maffei, “Benaco”, in Liriche, le Monnier, Firenze 1901) La lirica del Maffei bene esprime tutto il senso dell’arcano horror spettacolare che ancora oggi ispira l’ardito tronco di strada che si inerpica da Riva e dalle sponde del Benaco verso l’impervia valle di Ledro, letteralmente a picco sul lago. A 150 anni dalla costruzione della strada della Ponale e dalla morte del suo ideatore, Giacomo Cis, si rimane ancora meravigliati dell’arditezza del tronco stradale in un’epoca in cui i mezzi della tecnica erano ancora molto scarsi e limitati rispetto all’opera in questione. Molti poeti e letterati hanno “cantato” l’ardimento in roccia della strada sospesa a picco sul lago, dal filosofo Nietzsche allo scrittore Rilke, dal nostro Andrea Maffei al poeta romantico Giovanni Prati, dando stura alla loro fantasia sbrigliata nella rappresentazione di una immaginaria iperbole ai limiti delle umane possibilità. Ma di tutta l’utopia che allora spinse Giacomo Cis e i suoi collaboratori ad ideare e quindi realizzare la Ponale, un’opera dalla verticalità assoluta, oggi che cosa rimane? La vecchia strada della Ponale, dismessa dopo l’apertura della galleria “Rosa” per la Val di Ledro e ora in pericolo di essere chiusa per sempre anche al passaggio pedonale dopo la disastrosa frana del 3 febbraio 1999 e le conseguenti misure di sicurezza messe in atto dagli Enti pubblici interessati, è una delle questioni che più si impongono all’attenzione dell’opinione pubblica. Il distacco del diedro di roccia di 10.000 metri cubi L’ingresso a Riva della strada del Ponale, cartolina, Photoglob - Zurigo, coll. E. Marzari strapiombante sopra la Ponale e la statale della Gardesana Occidentale, uccidendo un uomo e interrompendo le comunicazioni viarie, non modifica comunque la situazione di stallo in cui è caduta la questione già sollevata dalla mobilitazione popolare una decina d’anni fa. Non c’è dubbio che la Ponale rappresenta una grossa occasione per il turismo gardesano-ledrense e per lo sport della bicicletta, dato il valore ambientale e paesaggistico della località e della via, letteralmente intagliata nella roccia. Dell’alto valore paesaggistico era consapevole lo stesso imperatore Francesco Giuseppe, ospite nel, 1852 dell’Hotel Sole, che salì solo soletto nel buio della notte per godersi lo spettacolo di “uno: dei tratti più spettacolari dell’Alto Garda, in un ambiente che trova altrove ben pochi riscontri”, come riportano le guide turistiche del secolo scorso. E anche come percorso pedonale e di accesso escursionistico alla Rocchetta risulta assai apprezzabile e panoramico, tanto da richiedere se realizzato una vera e propria regolamentazione nel transito con specifiche corsie pedonali. Accanto ai valori ambientali, paesaggistici, alpinistici, ludici, rimane primario il valore storico del vecchio “relitto” della strada progettata da Giacomo Cis con tre gallerie, poi salite ad otto, sia come ardita opera pubblica in sé che come accesso al patrimonio storico, Proprio sulla Ponale sono infatti localizzate le fortificazioni più ardite dell’intero fronte italo-austrungarico risalente alla Grande Guerra, dalla Tagliata del Ponale al forte Teodosio, dal Defensionauer alla scalinata al lago. Anche dopo la costruzione della nuova galleria sulla Gardesana Occidentale, denominata “Casagranda” dal nome dell’assessore provinciale di Trento che più di altri ha soste- DOS SIE RP ONA 27 nuto tale realizzazione, inaugurata nel giugno 2001 alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, si pone il problema della viabilità gardesana. La manutenzione della Gardesana occidentale comporta comunque un continuo e costante monitoraggio delle pareti soprastantio, comprese quindi quelle incombenti - sulla Ponale. Per questo possiamo affermare che la sicurezza della Gardesana per Limone passa anche per la sicurezza della Ponale e i controllo delle pareti verticali nel tratto della Rocchetta. Risulta ancora possibile realizzare il ripristino del tratto di via risparmiato dalla frana del 3 febbraio, mantenendo aperto il collegamento pedonale e ciclabile tra la prima e la seconda galleria, grazie a un tipo di bonifica delle rocce soprastanti “mirata” alla salvaguardia della comunicazione? Sarebbe un modo atteso da molti per venire incontro all’esigenza espressa fortemente con le 10.000 firme, raccolte sotto l’egida del Comitato Giacomo Cis per la riapertura a tutti gli effetti della vecchia via di collegamento con Ledro. Un recente parere legale afferma che non esiste alcuna responsabilità da parte di chi ha in gestione la strada (Provincia o Comuni) in caso di incidenti, naturalmente una volta messi i segnali di pericolo e realizzata una difesa “minima” per chi percorre la strada, ormai divenuta di fatto sentiero escursionistico. Ciò supera le due questioni sul tappeto: il problema geologico della montagna sovrastante e il problema giuridico delle competenze e delle responsabilità dei vari soggetti chiamati in causa, Comuni locali e Provincia Autonoma. Naturalmente in ogni caso dovrebbe essere garantito il monitoraggio continuo lungo le rocce strapiombanti con sensori e lavori periodici di disgaggio, in grado di prevenire laddove possibile il rischio di caduta di frane e assicurare al passante o al visitatore, al ciclista o all’appassionato, quel tipo di rischio “minimo” che sempre sarà presente nei luoghi caratterizzati da verticalità e da strapiombi. Accanto al recupero della Ponale nel suo complesso, problemi di manutenzione comporterà anche il “relitto” della vecchia Gardesana dimessa tra l’imbocco e lo Sperone, soprattutto in vista di un riutilizzo in casi di emergenza, già ventilato del resto anche per la Ponale, oppure come passeggiata ciclo-pedonale fino allo Sperone. L’associazione “Pinter” si è a suo tempo fatta promotrice della manifestazione a memoria del 150° della strada della Ponale, intesa non come mero atto di rievocazione nostalgica, ma come riproposizione del tema che da anni assilla gli amanti dell’ambiente gardesano: salviamo la Ponale! Salviamo il vecchio tronco di strada o di sentiero dalla sicura scomparsa ed obsolescenza con tutti i pericoli che questo fatto comporta! Dopo la prima tranche dedicata alla bella mostra sulla Ponale, A Picco sul lago, curata da Donato Riccadonna, realizzato nel corso del 2001 nei comuni ledrensi in collaborazione con il Circolo di cultura popolare “Beppa Giosef” di Arco, con generale soddisfazione dei comuni sostenitori, Riva del Garda e i sei comuni del Consorzio ledrense, l’associazione è passata ora alla seconda tranche del progetto Ponale, la realizzazione del catalogo-pubblicazione sulla stessa Ponale, utilizzando le belle immagini esposte in mostra e messe a disposizione da numerosi appassionati e collezionisti, che anche in questa sede vanno pubblicamente ringraziati come il Museo Civico, i Comuni, la Cartiera del Garda: il loro contributo ha reso possibile la pubblicazione. Il Quaderno 3 dell’Associazione, intitolato A picco sul lago. Ponal! Uno spettacolo in roccia, pubblicazione sulla storica strada dell’Alto Garda, in collaborazione con il Museo Civico di Riva del Garda, i Comuni di Riva del Garda, Molina di Ledro e l’Unione di Valle intende riandare all’immaginario sulla mitica strada della Ponale a fianco della mostra iconografica e documentaria “A picco sul lago”. Sostanzialmente è un’occasione egregia per riflettere sull’immaginario di questa strada eccezionale senza dimenticare nel contempo i problemi attuali sul tappeto. Metafora dell’ardimento umano e della lotta dell’homo faber contro i limiti della natura in nome dell’idea di progresso, la Ponale resta anche a distanza di un secolo e mezzo dalla sua apertura in roccia come monumento muto ma espressivo di un’epoca fatta di grandi slanci e di intuizioni profonde, che non intendono stravolgere la natura ma renderla accessibile all’esperienza dell’uomo, al suo bisogno di abissali aperture e coraggiosi sguardi. Ponal! Il porto e la valle del Ponale con barca, cartolina, Hospe - Staffelstein Baviera, viaggiata 1921, coll. D. Maffei LE LE ONA RP SIE DOS 28 Dalla pubblicazione dell’Associazione Riccardo Pinter il capitolo conclusivo che considera le vicende degli ultimi anni e propone passaggi significativi della perizia geologica redatta dall’ingegnere e geologo Eugenio Castelli. Le frane, il degrado, gli anni del silenzio Sul finire degli anni ’50 il fondo stradale fu asfaltato, i muretti di protezione rinforzati ed in alcuni punti, dove era possibile, furono eseguiti lavori di allargamento e, soprattutto, alle gallerie ne furono aggiunte di nuove. A volte, infatti, specie nei periodi di forti piogge e del disgelo, qualche frana cadeva dalle pareti rocciose sovrastanti ed occupava con massi e pietrame il fondo stradale. Ma questi erano inconvenienti di normale amministrazione ed in tanti anni successe solo qualche rara volta che il tratto Riva-Ponale non fosse transitabile per poche ore. E a differenza di altre strade più confortevoli e più dotate di protezioni, ad esempio la Gardesana orientale, la strada del Ponale non causò mai la morte di persone. Riportiamo un sunto delle conclusioni della “Verifica della situazione delle pareti soprastanti e sottostanti la strada denominata vecchia Ponale”, riportate da un lungo e dettagliato Ultima ora Mercoledì 21 maggio si è svolta una riunione operativa per la strada del Ponale presso la sede dell’Assessorato provinciale ai lavori pubblici e viabilità di Trento. Hanno partecipato alla conferenza di servizio i responsabili provinciali e una rappresentanza delle amministrazioni comunali di Riva del Garda e Molina di Ledro. Nel corso del confronto è stato approvato e definito ogni particolare operativo del progetto di rinaturalizzazione della strada del Ponale, con riferimento al tratto che va dal bivio di Riva al Belvedere. Tra poco dovrebbero, dunque, iniziare i lavori. La frana del dicembre 2000, foto Galas DOS SIE RP ONA 29 studio del 2000 dell’ingegnere e geologo Eugenio Castelli. “Le indagini eseguite non hanno che confermato quanto noto fin da quando venne decisa la chiusura della strada, probabilmente fin da quando venne tracciata e costruita, e cioè che la natura e le condizioni geomeccaniche della roccia, unite alla morfologia dei versanti, rendono la sicurezza della strada di difficile ed onerosa soluzione. La strada interrompe bruscamente il pendio, e perciò ogni dissesto che si verifica nella zona la coinvolge più o meno direttamente, determinando in genere gravi conseguenze alla sicurezza del traffico. ... Caratteristiche tettoniche e natura delle rocce presenti hanno dato origine alla formazione di diedri rocciosi, alternati a ripidi colatoi e canaloni riempiti di detrito, che creano condizioni di instabilità e l’instaurarsi di fenomeni di dissesto più o meno evidenti. I litotipi rivelano inoltre un grado di microfratturazione accentuato, con orientazioni anch’esse tra loro mutuamente ortogonali, che conferiscono dal punto di vista geomeccanico un aspetto di instabilità e di continua evoluzione... Altro fattore che ha concorso a rendere critica la situazione dell’ammasso roccioso è poi il rimodellamento del territorio ad opera dei ghiacciai quaternari, che raggiungevano in quest’area spessori elevati ed esercitavano una notevole spinta sui versanti presenti, con conseguente sollecitazione, cui è ovviamente seguito un fenomeno di decompressione e di rilassamento dell’ammasso roccioso che ha causato evidenti aree di instabilità. Gli agenti esogeni concorrono poi come elementi scatenanti finali dei crolli e, talvolta, anche alle frane di maggior dimensione... Le acque subcorticali, unitamente agli apparati radicali si insinuano nelle fratture di nuova e vecchia formazione allargandole, inducono poi sovrappressioni destabilizzanti, sia superficiali che profonde, le quali, andando ad agire su un ammasso roccioso già Degrado sulla Ponale, 2000, foto Galas di scadente qualità geomeccanica e cinematicamente in equilibrio precario, innescano distacchi di elementi rocciosi. Tali distacchi sono in genere di dimensioni ridotte, perciò poco “visibili” ed arginabili con opere di tipo standard; talvolta accade però che essi raggiungano dimensioni tali da creare serio pericolo alla viabilità e al tempo stesso richiedere opere speciali di protezione, fino ad arrivare anche alla necessità di modificare il tracciato della strada. Il tratto compreso tra l’imbocco Sud della galleria n. 1 fino a poco prima del Torrente Sperone non risulta, a parere dello scrivente, difendibile con impegni tecnici ed economici commensurabili con l’uso finale della strada e con il mantenimento dell’attuale tracciato; ... I tratti successivi, in considerazione della loro posizione protetta, dovuta alla roccia aggettante entro cui in gran parte sono stati scavati, e della scelta di impiegare la parte più a monte della sezione per avere la migliore fondazione possibile, possono essere messi in sicurezza con gallerie artificiali e barriere paramassi…”. I volontari alla giornata ecologica alla Tagliata del Ponale, 26 giugno 1999, D. Riccadonna LE LE ONA RP SIE DOS 30 La figura e l’opera di Giacomo Cis, ideatore e costruttore La vecchia via del Ponale splendido balcone sul Garda L’ultimo scrollone dello Sperone, poco prima di Natale, l’ha strappata alla montagna e l’ha consegnata alle acque del Garda, centocinquant’anni dopo che, scavata palmo a palmo nella roccia, aveva collegato con uno zigzagante nastro di strada sterrata sospesa sullo strapiombo del lago, la valle di Ledro a Riva e al mondo intero. La vecchia via del Ponale, splendido balcone sul Garda tra olivi, ginestre, fichi e limoni, opera ardita e temeraria, che segnò un’epoca e ruppe l’isolamento millenario di Ledro, ha forse, purtroppo, terminato la sua corsa. Proprio 150 anni dopo il fatidico taglio del nastro, 150 anni - proprio il 3 gennaio - dalla morte del suo ideatore e costruttore: Giacomo Cis. Per chi conosce la valle di Ledro, un unicum nell’arco alpino per la sua caratteristica di “valle sospesa”, a ponte, chiusa da una parte e dall’altra da due gole profonde e da un dislivello di quasi 700 metri sul Garda, l’ingegnosa realizzazione di Giacomo Cis, completata in tre anni, dal 1848 al 1851, grazie alla lungimiranza del commerciante di Bezzecca e all’unità di intenti dei Comuni della vallata, rappresentò Zeno Diemer: Ponalefall, cartolina, Ottmar Zieher - Monaco, viaggiata 1910, coll. R. Trenti La cascata del Ponale, cartolina, Purger & Co. - Monaco, coll. E. Marzari L’articolo di Pierangelo Giovanetti che riproponiamo, è stato scritto e pubblicato nel 2001 in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della Ponale e del 150° della morte di Giacomo Cis di PIERANGELO GIOVANETTI DOS SIE RP ONA 31 Il curvone della fonte dello Sperone, cartolina multipla, Joh. F. Amonn - Bolzano, circa 1900, coll. U. Torboli veramente l’inizio di una nuova epoca. Prima, per secoli, le vie d’accesso alla valle erano state tortuose mulattiere che si inerpicavano sulle montagne, note fine dall’epoca romana e prima ancora: il valico della bocca di Trat che da Campi di Riva portava a Lenzumo e da qui in val Mulini, alla Plagna, e da castello di Tiarno a bocca di Giumella-Por e attraverso i passi di Rango e di Giovo nelle Giudicarie; e il passo Nota, che da Tremosine portava a Pur, Legos, Barcesino, passo Giumella di Biacesa e di nuovo a Campi di Riva. Solo in epoca scaligera e poi veneziana, trovò regolare utilizzo il porto del Ponale, allo sbocco della valle come via di collegamento, attraverso un’erta mulattiera, con la magnifica comunità ledrense, autonoma repubblica. L’ideatore, un carbonaio. Si deve però a Giacomo Cis, nato nella seconda metà del Settecento da un carbonaio di Bezzecca e, grazie ad intuito e capacità, ben presto prosperoso uomo di affari e di traffici commerciali tra il Tirolo e il Lombardo-Veneto, l’idea di un collegamento più funzionale e confortevole. Convinto com’era che, solo grazie ad un sistema viario ripensato da cima a fondo, la valle di Ledro avrebbe potuto uscire da un isolamento economico, politico e sociale a cui era stata relegata fino ad allora. Di qui, l’avvio, con un instancabile impegno finanziario e impulso politico, di un progetto che avrebbe portato in pochi anni, dal 1832 quando fu creata la Deputazione distrettuale per le strade della valle di Ledro, al 1851, quando fu inaugurata la strada del Ponale, a realizzare un collegamento che da Riva portava a Storo, attraverso la nuova strada dell’Ampola e la carrozzabile di fondo valle da Biacesa a Tiarno. A far conoscere la storia straordinaria di quest’uomo, nato da umili origini e ben presto diventato personaggio di spicco nel Trentino a cavallo tra i due secoli, tanto da sposare la figlia più giovane dei nobili conti Pompeati di Trento, la contessina Gioseffa, ci pensa il libro «Giacomo Cis da Bezzecca 1782-1851», di Carlo e Paolo Cis, realizzato e pubblicato in occasione del centocinquantesimo anniversario della morte. Si tratta un libro agevole, ricco di documenti familiari e di ricordi inediti che escono dalla corrispondenza personale dell’uomo d’affari (gli autori sono infatti, tra i discendenti, anche se non diretti, del ceppo di Giacomo Cis, il quale non ebbe figli). In esso, si trova il ritratto di un uomo che, con grande forza d’animo, determinazione e capacità di visione delle cose, prima mise in piedi una rete commerciale di vaste proporzioni che fungeva da tramite e da punto di scambio fra la pianura padana, ricca di cereali e derrate alimentari, e il Tirolo storico, ricoperto di foreste e prezioso fornitore di legnami. Poi, dedicò tutto se stesso fino alla morte, con impegno ingente di risorse personali e di energie, nella creazione di un nuovo sistema viario per il Basso Trentino, comprensivo anche del collegamento verso Vezzano, attraverso la strada delle Marocche di Dro e Pietramurata e verso le Giudicarie, così da creare, in tempi di boom economico per il Lombardo-Veneto il più breve collegamento dell’epoca tra Trento e Brescia. Al centro della vita e delle opere di Giacomo Cis, l’idea ardita e straordinaria di una strada scavata nella roccia. «La strada - perorava il Cis - è uno dei più importanti oggetti che reclama la sollecitudine ed il benessere della nostra città e dei limitrofi paesi. Essa compenserà i forti sacrifizi fatti da questa valle e nell’atto che schiuderà alla città di Riva una nuova fonte di prosperità commerciale si dovrà mediante il compimento di tale opera vedere assicurato un nuovo utile alla strada delle Marocche che presenterà in tal modo la più sollecita comunicazione fra il Tirolo e le province lombarde». Con una capillare campagna di propaganda e di persuasione fra i maggiorenti ed il popolo, si battè (coinvolgendo tutte le persone che potevano e contavano), per ottenere il concorso e le autorizzazioni necessarie dalle autorità. Fu una battaglia lunga che sembrava addirittura persa in partenza dati gli ostacoli, le paure, i costi, la temerarietà dell’opera. Nel 1847 il Cis rivolse un’istanza direttamente al governatore del Tirolo che ospitò nella propria casa di Bezzecca: questi, accolta la richiesta, fece pesare con tutta probabilità, la sua autorità e sbloccò la situazione. Nel luglio di quell’anno l’imperial regio Capitanato circolare di Rovereto comunicava la decisione della LE LE ONA RP SIE DOS 32 Veduta di Ponale, litografia mm 125x188, F. Odorici, 1850 ca. cancelleria aulica di concedere il permesso per l’apertura del tronco stradale. Per i finanziamenti, però, avrebbe dovuto pensarci lo stesso Giacomo Cis e i Comuni della valle di Ledro e di quello di Storo. L’esecuzione della strada, progettata dall’ingegner Giovanni Piva, fu affidata alla ditta Pialorsi di Vestone. Ventisei mesi fu il tempo preventivato per portare a termine i lavori, e l’importo complessivo dei costi fu stimato in 111.300 fiorini che salirono però a 185 mila ad opera conclusa. Di questi, due terzi, 124mila circa, li pagò la valle di Ledro; il resto il Comune di Storo. La via dello Sperone era lunga 3350 metri nel tratto RivaPonale e 2 mila metri circa, fra il Ponale il ponte di Porcil, a Biacesa. Aveva una carreggiata larga poco più di tre metri nei punti più impervi; regolare era l’andamento altimetrico con pendenze varianti fra il 4,5 ed il 6%, tortuoso l’andamento planimetrico per assecondare la conformazione della montagna. Furono praticate tre gallerie dalle dimensioni di metri 5 per 5, lunghe rispettivamente 31, 70 e 100 metri. «L’erto stradale intagliato nelle vive rocce che brulle e selvagge precipitano a picco sino al lago, in poco più d’un quarto d’ora porta dallo Sperone alla terza galleria», scriveva Angelo Foletto, il farmacista di Pieve, all’inizio del secolo scorso nel suo libro «La valle di Ledro» (1901). «Dalla via godesi l’incantevole vista della pianura del Sarca, sparsa di villaggi e città, e quella maestosa del Garda e del monte Baldo... Lunghe panche di granito sono appoggiate al parapetto della via, ed invitano il passeggero a sedere, ed a porgere un saluto al Garda, che sta a tergo, ed uno alla valle, che s’apre dinanzi gaia e ospitale». Dagli anni ’50 amata dai turisti Il piano viabile era a semplice ciottolato. Il bordo verso il lago era protetto da muri di sostegno con parapetto e ringhiere di legno. Nel 1891 cominciarono a transitarvi le prime automobili private, e nel 1911 furono istituite corse regolari di automessaggerie postali. Successivamente la strada fu oggetto di vari interventi di sistemazione e di conservazione che ne hanno migliorato la transitabilità con l’allargamento della sede stradale a 5,5 metri e l’apertura di altre cinque gallerie in roccia. Verso la fine degli anni Cinquanta venne asfaltata e, per la bellezza del panorama che da lì si poteva ammirare, divenne ben presto meta di gite e visite turistiche. Una delle prime automobili sulla Ponale, cartolina, Kapper - Trento, coll. R. Trenti 33 È partita la nuova articolazione del servizio in tutto il Comprensorio Alto Garda e Ledro Raccolta rifiuti, conferme e novità Utenze domestiche, prosegue il servizio stradale Attività economiche, ecco la novità del servizio “porta a porta” Raccolta rifiuti di cambia: con il primo di aprile scorso è stato avviato il nuovo appalto del servizio di competenza del Comprensorio Alto Garda e Ledro; il servizio è stato aggiudicato all’Ati Sogap snc, Pasina srl e Cooperativa Provincia e Lavoro Tiarno di Sopra Scarl. La nuova articolazione del servizio è stata illustrata alla conferenza dei sindaci del Comprensorio dal presidente Vito Oliari, dall’assessore competente Mauro Collotta e dai responsabili della società aggiudicatrice che ha attivato la propria sede nel capanno ex Bmc alla Baltera (per qualsiasi informazione è in funzione il numero verde 800601300). Due le prospettive, assai diverse, della nuova organizzazione del servizio. Per le utenze domestiche, non ci saranno in sostanza variazioni. Le diverse amministrazioni comunali hanno optato per il servizio di tipo stradale, il che significa che i rifiuti saranno raccolti con il sistema oggi in vigore, cioè con cassonetti disposti sulle strade nei quali i cittadini continueranno a riporre i propri rifiuti domestici. La novità, e decisamente rilevante, riguarda invece le attività economiche per le quali sarà attivato il servizio porta a porta. Il sistema riguarda le attività commerciali, i negozi, quindi gli alberghi, quindi le aziende artigiane, le imprese ecc.: ogni attività economica nell’ambito del sistema “porta a porta” avrà dei contenitori che riguarderanno i rifiuti indifferenziati, cartoni, vetro, alluminio-banda stagnata, plastica e organico. Il servizio “porta a porta” prevede un pagamento direttamente riferito alla quantità di rifiuti prodotti. In questo modo si attua dunque una regolamentazione che riguarda le attività produttive e commerciali che radicalmente diffuse nel Comprensorio Alto Garda e Ledro producono, ovviamente, una grande quantità di rifiuti. Altri aspetti importanti del nuovo servizio: sono in fase di appalto i due CRM, Centri di Raccolta Materiali, di Tiarno di Sopra e Pieve di Ledro mentre già nel corso di quest’anno si procederà anche con la progettazione esecutiva dei tre CMR finanziati dalla Provincia nei comuni di Riva del Garda, Bezzecca e Dro. S i sta val u tando la possibilità di attivare dei Centri di raccolta provvisori per potenziare le raccolte differenziate. È stato consegnato alla Provincia il progetto esecutivo del CRZ, centro rifiuti zonale, della “Maza” che è rivolto alle utenze non domestiche. I prossimi mesi saranno determinati per una importante campagna di sensibilizzazione; il Comprensorio si è mosso e continuerà ad operare in stretto rapporto di collaborazione con i Comuni. L’obiettivo formulato dall’Ati, aggiudicataria del servizio per l’anno in corso, è del 35% quale quota per la raccolta differenziata; la riorganizzazione comunque essendo partita con il mese di aprile sconta tre mesi di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. 34 Comprensorio Alto Garda e Ledro Nuovo servizio raccolta rifiuti solidi urbani 1. Per quanto riguarda i lavori di ampliamento della discarica con il mese di gennaio è stata attivata la prima vasca di raccolta di emergenza che dovrebbe garantire la possibilità di accedere alla vasca principale con il mese di luglio-agosto. 2. È stato pressochè completato all’80-90% del tomo arginale della vasca e si sta completando la posa del ghiaione e si stà avviando la posa dell’argilla. 3. Con il primo di aprile 2003 è stato avviato il nuovo appalto del servizio che è stato aggiudicato all’A.T.I. SOGAP s.n.c., PASINA s.r.l. e COOPERATIVA PRODUZIONE E LAVORO TIARNO DI SOPRA S.c.a r.l.; 4. Le Amministrazioni Comunali hanno optato in prima istanza per il servizio di tipo stradale, è comunque da evidenziare che il servizio stradale è rivolto solamente alle utenze domestiche mentre le attività saranno interessate da una raccolta porta a porta. 5. La raccolta porta a porta per le attività riguarderà: r.s.u. indifferenziati, cartoni, vetro-alluminiobanda stagnata, plastica e organico. 6. Verrà avviata la distribuzione dei contenitori per la raccolta dell’organico per le grandi utenze del Comprensorio. Successivamente si procederà all’attivazione della raccolta dell’organico stradale per le utenze private. 7. Allo scopo di avviare il nuovo servizio sono in corso incontri con le singole Amministrazioni Comunali che permettono di concordare e definire nello specifico quelle modifiche non sostanziali all’appalto, di adeguamento alle varie realtà comunali. 8. Sono in fase di appalto i due C.R.M. finanziati di Tiarno di 14 punti per saperne di più Sopra e Pieve di Ledro che permetteranno di risolvere le problematiche degli scarrabili aperti che determinano conferimenti impropri. 9. Nel corso di quest’anno si procederà anche con la progettazione esecutiva dei tre C.R.M. finanziati dalla P.A.T. nei Comuni di Riva del Garda, Bezzecca e Dro. 10.L’Amministrazione sta valutando la possibilità, considerando l’iter temporale necessario alla realizzazione dei C.R.M., di attivare dei Centri provvisori onde permettere un potenziamento delle raccolte differenziate anche sulla scorta di analoghe iniziative già in atto in altre realtà provinciali. 11.È stato consegnato alla P.A.T. il progetto esecutivo del C.R.Z. della “Maza” che sarà rivolto alle utenze non domestiche e inoltre potrà svolgere la funzione di C.R.M. per i censiti di Arco. L’appalto, compatibilmente con l’assenso al progetto da parte del Servizio Opere Igienico Sanitarie della P.A.T., potrebbe essere effettuato entro l’autunno del c.a.. 12.Nel corso di questi mesi si procederà inoltre all’acquisizione delle attrezzature necessarie per l’attivazione del nuovo servizio r.s.u. sulla base delle proposte operative formulate dal progetto offerta aggiudicatario del servizio. Gli stanziamenti a Bilancio per tali interventi sono già stati eseguiti ed è solo necessario procedere all’indizione delle gare per gli affidamenti. 13.L’A.T.I. ha realizzato il proprio cantiere e ufficio nella zona Baltera di Riva del Garda e ha attivato il numero verde previsto in C.S.A. per le comunicazioni dell’utenza. 14.I prossimi mesi saranno determinanti per un corretto avvio del servizio e per attivare una necessaria campagna di sensibilizzazione della popolazione e delle attività produttive. Fondamentale in questo tipo di servizio è la collaborazione della popolazione che non può essere imposta ma può essere conquistata fornendo un servizio che garantisca il soddisfacimento della domanda. È fondamentale pertanto che l’av- 35 vio del nuovo servizio avvenga con la piena collaborazione dei Comuni interessati al servizio e con la realizzazione di una serie di incontri pubblici. 15.Ad ogni Comune viene consegnato un fascicolo predisposto dalla ditta in fase di progetto offerta che è riassuntivo di tutte le iniziative che verranno messe in atto. Tali iniziative (raccolte) sono state opportunamente diversificate sulla base delle diverse caratterizzazioni del territorio comprensoriale. Pertanto le modalità di espletamento del servizio e le sue frequenze saranno articolate territorialmente in maniera tale da ridurre possibilmente i costi di esecuzione garantendo comunque il soddisfacimento della domanda. 16.Nel corso degli incontri con le Amministrazioni Comunali saranno definiti quegli aggiustamenti minimi necessari rispetto ad una previsione progettuale che non poteva senz’altro prevedere il dettaglio specifico di ogni particolare situazione. 17.È necessario per ultimo ribadire che queste iniziative, in corso di attivazione e concordate in fase di predisposizione del C.S.A. con i Comuni, sono volte ad ottenere il raggiungimento degli obiettivi programmati delle raccolte differenziate che determinano, di pari passo, una riduzione degli smaltimenti presso la discarica comprensoriale garantendo di riflesso il prolungamento della sua attività. 18.L’obiettivo formulato dall’A.T.I. aggiudicataria del servizio per l’anno 2003 è del 35%, tale obiettivo potrà non essere raggiunto quest’anno in relazione al fatto che il servizio e la sua complessiva riorganizzazione è potuta partire solamente con il mese di aprile e pertanto con tre mesi di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Pertanto quest’anno il livello di raccolte differenziate potrà essere inferiore rispetto alle previsioni. Interessante esperienza alla scuola elementare di Tiarno I bambini e il riciclaggio dei rifiuti Stimolare un atteggiamento positivo e partecipe verso il riutilizzo e il riciclaggio sta diventando un obiettivo da perseguire con maggior costanza e richiede che fin da bambini si attivino comportamenti positivi che con il tempo diventano “normali” e quotidiani. Per mettere meglio a fuoco le informazioni che ogni giorno anche i bambini ricevono dai mass media, dalle famiglie, dalla scuola, le classi 36 prime, della Scuola elementare di Tiarno, si stanno attivando per fare propria la strategia delle 3R, Ridurre, Riusare, Riciclare. In tal senso stanno portando avanti un progetto che li vede protagonisti all’interno della scuola nella raccolta, del riuso e del riciclo della carta. Non sono stati comunque dimenticate informazioni relative ad altri materiali ma vista l’età si è ritenuto di puntare sull’aspetto più vicino a loro nel quotidiano. Aderendo ad una proposta della Federazione delle Cooperative Trentine dal titolo “Perbacco che Pacco” nella mattinata del 19 febbraio, attivandosi in giochi stimolanti, visitando il punto vendita di Tiarno di Sopra, osservando, acquistando, hanno approfondito la conoscenza dei vari imballaggi, le caratteristiche dei materiali che li compongono, per maturare una corretta selezione e di conseguenza un corretto smaltimento. Il tutto premiato da una merenda offerta dalla Federazione delle Cooperative. Il lavoro è ancora piuttosto lungo ma l’impegno è di presentare i risultati ai genitori prima della fine dell’anno scolastico. R. e M. T. 37 Iniziative e testimonianze in Valle di Ledro La pace, un valore assoluto che richiede l’impegno di tutti L’impegno per la pace dei bambini di Concei Nei primi giorni di aprile scorso presso la caserma dei Vigili del fuoco di Pieve di Ledro si è svolta una manifestazione di Valle convocata per dare spessore all’impegno a favore della pace. Impegno che aveva visto il Gruppo Missionario e le altre associazioni della Valle assumere una iniziativa che aveva portato alla votazione di un ordine del giorno da parte del consiglio dell’Unione dei Comuni e quindi alla raccolta di firme nei diversi Municipi. Alla manifestazione di Pieve di Ledro hanno partecipato i gruppi promotori dell’iniziativa pacifista, l’Unione e gli amministratori dei Comuni della Valle, quindi i cittadini che hanno raccolto l’invito ad essere presenti. Le firme raccolte sono state 550; il dibattito ha fatto registrare numerosi interventi. È stato elaborato un documento, con contributo diretto del consigliere Rolando Mora, sul quale si sono registrati alcuni distinguo e che dovrà essere valutato dal consiglio dell’Unione. Nel corso del dibattito sono emerse alcune indicazioni e proposte; tra queste quella di fare sinergia con le associazioni per sostenere adozioni a distanza, l’organizzazione di un cineforum su tematiche pacifiste e l’attivazione di spazi sul notiziario “Comunitas Leudri” (questo servizio risponde all’indicazione emersa) per dare voce all’impegno per la pace e proseguire nell’opera di informazione e sensibilizzazione. Dopo il confronto civile si è svolto un momento di preghiera in chiesa, con i parroci della valle e successivamente si è svolta una fiaccolata nelle vie di Pieve con canti e recita di poesie sulla pace. Nel frattempo sul piazzale i bambini della quinta elementare di Concei che avevano allestito un banchetto, offrivano poesie e strisce bianche con scritte a favore della pace; le offerte raccolte erano finalizzate a sostenere l’iniziativa di adozione a distanza di una bambina indiana. •Manifestazione di Valle presso la caserma dei Vigili del Fuoco di Pieve con i gruppi promotori dell’iniziativa pacifista e gli amministratori •Dopo il confronto civile un momento di preghiera e fiaccolata •Proposto un documento •Iniziative dei bambini delle elementari di Concei 38 I gruppi promotori dell’iniziativa pacifista e la mozione approvata dal Consiglio dell’Unione Per poter agire concretamente per la pace, il Consiglio dei Comuni della Valle di Ledro, facendo propria la richiesta del Gruppo Missionario controfirmata da parecchie altre Associazioni di Valle, aveva nei mesi scorsi votato una mozione grazie alla quale i cittadini della Valle di Ledro hanno avuto la possibilità di recarsi presso gli uffici comunali a firmare il proprio dissenso alla guerra e a ribadire che la guerra non potrà mai essere strumento per risolvere i problemi ed i conflitti internazionali. Questo appello verrà inviato al Governo della Repubblica Italiana con la speranza che questa iniziativa, assieme a tante altre analoghe, possa influenzare le decisioni di chi ci governa, anche perché: • l’articolo 11 della nostra Costituzione, rifiuta la guerra come strumento di risoluzione nelle controversie internazionali; • il ricorso alla guerra non risolve i conflitti ma li acuisce e li allarga ad altri popoli e Nazioni; • la guerra è ormai diventata strage di popolazioni civili; • il popolo italiano non vuole la guerra, è un popolo di pace; • la guerra è violenza che genera morte, inquinamento e distruzione; • il costo di una bomba può sfamare moltissimi che hanno fame. Sempre su richiesta del Gruppo Missionario, sono state esposte presso ogni struttura comunale, le bandiere della Pace per ricordare a tutti noi questo nostro impegno. Hanno aderito e promosso l’iniziativa: il Gruppo Missionario della Valle di Ledro, l’Associazione Futura, la Sat Ledrense, la Comunità Comboniana, il Gruppo Giovani Adolescenti, l’Associazione Orizzonte, l’Associazione Mappamondo, il Circolo Pensionati ed Anziani, il Corpo Soccorso Alpino, il Coro Cima d’Oro, la Fondazione Aiutiamoli a Vivere, Creativamente, calcio Ledrense, Sci Club ledrense, Casa della Pace Alto Garda e ledro, Parrocchie di Ledro. In occasione della fiaccolata del 4 aprile allestita una bancarella per donare simboli di pace Gli alunni della quinta classe di Concei vogliono la pace Questa la lettera testimonianza scritta degli alunni della quinta classe di Concei Abbiamo iniziato questa attività andando a firmare in Comune una petizione contro la guerra. Tornati a scuola, ne abbiamo parlato. Abbiamo visto il film di Benigni “La vita è bella” e la maestra ci ha letto alcune parti del libro “Auschwitz spiegato a mia figlia” di Annette Wieviorka. Abbiamo riflettuto e qualcuno ha proposto di fare dei gruppi per cercare il sistema di far capire alla gente che noi siamo contrari ad ogni guerra. Le proposte sono state molte e ci siamo trovati costretti a fare una scelta. Abbiamo anche capito che la guerra è costosa mentre la Pace non costa nulla, per questo si è deciso di fare una bancarella e di regalare simboli di Pace. Da quel momento le ricreazioni Proposte per comunicare alla gente il nostro messaggio di pace -Fare delle manifestazioni; - Parlare più che si può di pace; - Sventolare le bandiere della pace; -Fare capire agli altri che la guerra non vale niente; -Andare in giro con al polso delle stoffe; - Scrivere su cappellini la scritta pace; -Votare per la pace; - Scriversi sulle braccia la scritta pace; - Scrivere sulle magliette la scritta pace; -Colorarsi i capelli con i colori della pace; -Far delle assemblee e parlare di pace; -Colorare il comune dei colori della pce; -Vestirsi a carnevale con i colori della pace; -Fare un mercatino per la pace; - Girare per i paesi con cartelloni per la pace; -Realizzare una scenetta per la pace; -Fare un programma per la tace (tv, radio, Internet); - Giornalini per la pace (per adulti e bambini); -Costruire braccialetti con la scritta pace; -Disegni per la pace; Calendari per la pace; -Cassette con canzoni per la pace. 39 le abbiamo utilizzate lavorando, tagliando, colorando e costruendo cartelloni, bandierine e striscioline. Oltre a questi oggetti abbiamo cercato poesie di autori vari sull’argomento, la abbiamo stampate su fogli colorati, arrotolate e legate. Nella nostra iniziativa abbiamo coin- volto i nostri genitori ed insegnanti che molto volentieri ci hanno sostenuto. Il giorno 4 aprile alle ore 18 siamo andati ad ascoltare come i grandi trattavano l’argomento in un Consiglio Comunale a Pieve di Ledro, poi in occasione della fiaccolata per la Pace, abbiamo allestito in piazza la nostra bancarella e donato alle persone i nostri pensieri che sono stati molto graditi. Nella stessa occasione abbiamo raccolto offerte per l’adozione a distanza della nostra “sorellina” indiana Aparna Munda. Il documento proposto dal consigliere Rolando Mora nell’incontro di Pieve di Ledro Gli enti locali al servizio della pace La guerra in Irak è conclusa ma il documento resta una testimonianza contro ogni guerra e conflitto Le valutazioni divergenti sui risultati delle ispezioni ONU, emerse fin dall’inizio, fra il segretario Kofi Annan e il Presidente americano Bush avevano subito dimostrato come questa guerra era già stata decisa con o senza l’avallo degli organismi internazionali. Un fatto grave per chi crede nella democrazia come capacità decisionale basata sul dialogo e sul confronto delle idee in alternativa all’uso della forza e dell’intimidazione tipico dei regimi dittatoriali. Un fatto che lascerà una macchia indelebile sul sistema delle democrazie occidentali ed in particolare di quella americana; foriero di gravi conseguenze nelle relazioni internazionali future dove alla regola del dialogo si va a sostituire quella dell’uso della forza addirittura preventiva. Un salto all’indietro nella storia, con una perdita di credibilità delle classi governanti occidentali, - o meglio, di gran parte di esse, vista la spaccatura che c’è stata a livello europeo sull’uso o meno della forza, - che in balia dei potentati economici stanno dimenti- cando i valori fondanti della Democrazia: quali la libertà,l’uguaglianza, la giustizia e la pace fra i popoli. Dopo la guerra del Golfo, il valore della pace è stato aggredito da una nuova concezione della guerra che, dai fini “umanitari” (vedi Jugoslavia”) a quelli “giusti” (vedi Afganistan), con l’Irak è scivolata a quelli “preventivi”. Di questo passo non si sa dove si andrà a finire. Di certo è che stanno mutando radicalmente i rapporti fra gli Stati stante il diffondersi nella politica internazionale del principio della forza a scapito del diritto, della rincorsa agli armamenti di distruzione 40 di massa quale unico strumento per rivendicare un ruolo di autonomia e di rispetto. Se la guerra è una barbarie, questa guerra, attivata unilateralmente dalla più potente e moderna “democrazia” occidentale, nei confronti di uno Stato povero, distrutto da 12 anni di embargo, rappresenta un dramma e un crimine per l’umanità. E a nulla vale l’argomentazione che Saddam è comunque un dittatore. Saddam non è il suo popolo. Sul dramma che sta vivendo la popolazione irakena, stante anche la sproporzione delle forze in campo, alte si sono levate le parole del Papa, sicuramente la più alta Autorità morale del nostro tempo, preoccupato più che mai che fra le conseguenze di questa guerra vi sia lo svilupparsi di una altra guerra, quella di religione, fra mondo cristiano e mondo musulmano, che vanificherebbe una politica di ecumenismo e di dialogo interreligioso perseguita pervicacemente in questi ultimi anni dal Pontefice. Per fortuna che a fronte a questo smarrimento delle classi governanti, oltre alla voce del Papa, emerge sempre più chiara e forte anche quella della gente comune, come stanno a dimostrare le migliaia di manifestazioni svoltesi in tutto il mondo per la pace. E qui sorge un grosso interrogativo sulla situazione del nostro Paese: se “ La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” come recita l’art. 1; se “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; .. “ come recita l’art. 11; che Paese è quello in cui la classe governante, su un tema di vitale importanza come la guerra, prende posizione diversa da quella della maggioranza dei propri cittadini (i sondaggi danno stime sull’80% di contrari alla guerra) ed emette addirittura una circolare, priva di fondamento giuridico, per evitare l’esposizione della bandiera della pace dai luoghi istituzionali più vicini alla popolazione, come i Comuni, che democraticamente hanno deciso di esporla nel rispetto dei principi della Carta Costituzionale? Questo è un interrogativo preoccupante, che deve far riflettere la gente, soprattutto in un Paese come l’Italia dove la Costituzione è stata scritta, non a caso, dopo uno dei periodi più bui delle vicende umane, quale è stata la seconda guerra mondiale; ed è stata scritta da persone che avevano provato sulla loro pelle cosa sia la guerra, comprendendo che la violenza da sola non può risolvere i conflitti, anzi la violenza chiama violenza in una spirale senza senso e senza fine del quale il terrorismo ne è uno dei frutti malefici. Per fortuna questa capacità di riflessione e questa nuova volontà di partecipazione è presente anche nella comunità Ledrense; ne è dimostrazione l’incontro di oggi, pensato e ideato come confronto di idee fra le istituzioni laiche, rappresentate dai consiglieri comunali e dell’Unione di Valle, e la popolazione, rappresentata da diversi associazioni di volontariato della Valle, cui seguirà anche un momento spirituale e religioso nella chiesa di Pieve e successiva fiaccolata per le vie del paese. Una incontro che ha già favorito la raccolta di ben 500 firme presso i Comuni della Valle in calce ad un appello alla Pace presentato dalle associazioni e fatto proprio dal consiglio dell’Unione in maniera unanime. Un momento importante per la Valle di Ledro per l’alto valore simbolico dell’iniziativa che, partita dalla cosiddetta società civile, ha visto nelle istituzioni comunali ed in primis nell’Unione un luogo di accoglienza delle persone che con la loro firma hanno reso effettiva e concreta la partecipazione popolare ed in sostanza la democrazia. Purtroppo gli auspici della sottoscrizione non si sono avverati ed è accaduto quello che non si voleva accadesse. Per questo siamo qui oggi, per riflettere sulle problematiche della pace nel nostro mondo. Per comprendere che nuovi compiti e nuove prospettive si aprono agli Enti Locali, i quali devono saper cogliere questo desiderio di partecipazione della popolazione per creare insieme iniziative su tematiche fondamentali per il nostro futuro quali: la Pace, la Convivenza interetnica, la difesa dell’Ambiente, il riequilibrio dei rapporti fra Nord e Sud del mondo, cercando così di favorire la crescita, soprattutto nei giovani, di una coscienza civile nuova, dell’essere e non dell’apparire, del pensare globalmente e dell’agire localmente. Per rendere concreto quanto affermato propongo di: 1)ribadire la nostra contrarietà alla guerra di cui si chiede una immediata interruzione con l’invio tempestivo da parte degli organismi internazionali di aiuti umanitari alle popolazioni per evitare quella che il direttore dell’Unicef in Iraq ha definito “ la strage degli innocenti” in quanto senza aiuti massici oltre centinaia di migliaia di bambini e di donne incinte non sopravviveranno”; 2)di aderire come Unione dei Comuni della Valle di Ledro agli Enti Locali per la Pace ponendo un cartello indicativo di tale scelta all’inizio e alla fine della Valle; 3)di attivare , in sintonia e con il sostegno delle diverse associazioni presenti in loco, iniziative permanenti e progetti di solidarietà internazionale sull’argomento della PACE, della Convivenza interetnica, della difesa dell’AMBIENTE, e di riequilibrio dei rapporti fra Nord e Sud del mondo; in particolare su quest’ultimo punto impegnandosi ad avviare una o più adozioni a distanza di bambini che rappresentano sempre e comunque la speranza per il futuro. 41 Tremalzo Ledro Volley Under 13 femminile Under 15 femminile Terza divisione femminile 2003: un altro anno di attività per la pallavolo ledrense, ed un altro anno di novità. L’anno scorso le squadre erano due, quest’anno ci siamo raddoppiati. Infatti, oltre alle squadre under 15 e terza divisione femminile, ora abbiamo anche una under 13 femminile e una 2° divisione maschile. I campionati si sono ormai conclusi. Quante partite quante schiacciate, battute, difese, urla, grida, pianti e gioie nei campi della pallavolo. Le emozioni non sono mancate con qualche delusione e qualche soddisfazione. Da notare che la squadra più piccola è quella che ha ottenuto il miglior risultato piazzandosi a metà classifica su un totale di 40 squadre regionali. Cosa di cui siamo molto fieri. La squadra di terza divisione femminile ha partecipato al torneo delle Marcoliniadi di Marco piazzandosi al primo posto. Ancora c’è da dire che l’entrata della squadra ha portato nuova linfa nell’attività, abbiamo molti più aiuti e disponibilità. I ragazzi si sono impegnati a fondo non solo nei campi ma anche nel lavoro della società, come arbitri segnapunti e allenatore. Cose indispensabili cose vitali per far funzionare le squadre. Gli aiuti comunque non bastano mai, ed il lavoro è sempre tanto, ma il bello è avere l’opportunità di giocare e vivere insieme uno sport così bello. Ci sono troppe persone da ringraziare, dirigenti sponsor giocatori genitori tifosi ecc. Ringraziarli tutti sarebbe impossibile e per non fare torti a nessuno diremo solo... GRAZIE! Giulio 42 La squadra di seconda divisione maschile. Trofei di caccia in mostra a Tiarno di Sopra Un fine settimana con la mostra dei trofei di caccia delle zone dell’Adige, Sarca e Ledro a Tiarno di Sopra. Nel suo genere è stata sicuramente una delle manifestazioni più importanti dell’intera provincia di Trento e gli organizzatori hanno visto premiati i loro sforzi da una massiccia adesione di persone, soprattutto di cacciatori di tutte le sezioni del Trentino. Sono state proposte conferenze e sono stati invitati amministratori comunali e provinciali, ma uno degli aspetti più significativi è quello che ha portato a visitare l’esposizione diverse classi delle scuole elementari della Valle. Tutti hanno visitato la mostra, che vantava anche uno splendido diorama con gli animali imbalsamati, potendo contare sull’assistenza e sul supporto di esperti guardia caccia e della forestale, che hanno illustrato ogni aspetto della classificazione dei trofei, del rapporto tra caccia ed ecosistema. Il programma ha visto nella giornata di venerdì 27 marzo la visita guidata per le scolaresche della Valle, quindi la serata culturale sulla lepre, con il dottor. Umberto Zamboni. Sabato sono stati presentati i risultati degli abbattimenti in Valle di Ledro, proiettate diapositive sul tema “La gestione degli ungulati in ambiente alpino”. Domenica sono stati presentati i risultati della mostra; nel pomeriggio si è svolta la lotteria e la cerimonia di chiusura. In serata, il ballo del cacciatore. 43 Il piacere della lettura con “Il destino di Bacmor” Il giallo preistorico alle palafitte di Ledro è approdato nelle scuole L’autore Mauro Neri ha incontrato i ragazzi presso l’auditorium di Tiarno di Sopra di Lilia Zecchini Nel Natale di due anni fa l’Unione dei Comuni si presentava agli alunni delle scuole elementari e medie della Valle donando loro il libro di Mauro Neri: “Il destino di Bacmor”, giallo preistorico alle palafitte di Ledro. Alunni ed insegnanti colti da sorpresa, tanto inaspettata quanto gradita, hanno potuto avere tra le mani un racconto ambientato sulle rive del Lago di Ledro, al tempo della preistoria. Naturalmente furono una minoranza i bambini incuriositi alla lettura, sappiamo quante alternative allentanti esistano per loro e come esse soppiantino tutto ciò che sa di carta stampata. La scuola non poteva limitarsi a prendere atto che il libro fosse salito sicuramente su molti scaffali, doveva in un certo qual modo “sfruttare” la singolare occasione, per trasformare il libro in uno strumento magico, capace di sollecitare il piacere della lettura. Ne è nato così un progetto, “Il piacere della lettura”, appunto, che ha coinvolto i bambini frequentanti le terze e le quinte elementari insieme alle prime medie. La lettura animata del racconto è stata affidata alla Signora Francesca Sorrentino, esperta in ambito teatrale, che ha saputo coinvolgere gli alunni, interpretando con straordinaria efficacia tanto la quotidianità dei fatti narrati, quanto la straordinarietà di alcuni eventi. I ragazzi, gradualmente accompagnati “nella storia”, hanno preso confidenza con i personaggi, hanno ripercorso continua a pag. 45 Nelle foto, l’autore Mauro Neri incontra i ragazzi. 44 Il racconto L’abilità di Gumen Nell’ultima palafitta del villaggio del piccolo Lago Verde, viveva Gumen, un ragazzo sveglio ed intelligente. Aveva bei lineamenti, era alto e snello ma, per sua sfortuna, era cieco. Nonostante questo, era sensibilissimo: captava ogni minimo movimento. Stupiva tutti per la sua abilità nel prendere i pesci: stava sulla piroga con le mani nell’acqua e, quando percepiva le vibrazioni del pesce, stringeva la mano e lo catturava! Gumen andava d’accordo con tutti perché aveva un carattere gentile e premuroso, ma soprattutto con Rastor perché Gumen era la voce di Rastor e Rastor gli occhi di Gumen. Insieme andavano nel bosco a raccogliere frutti, bacche, radici; insieme preparavano decotti, unguenti e Gumen imparava tutti i segreti delle piante. Non stava con Rastor solo quando arrivava Bacmor; in quelle occasioni correva nella fucina e con gli altri ragazzi a “sentire” il lavoro di Bacmor: lo scoppiettio del fuoco, il tintinnio del martello quando veniva battuto sull’incudine, il friggio del ferro arroventato che veniva immerso nell’acqua e le forti soffiate di Bacmor nel tubo di cuoio arrotolato per alimentare il fuoco. Gumen era particolarmente felice: aveva sentito che Bacmor si sarebbe fermato al villaggio per sempre. 45 continua da pag. 43 momenti significativi dentro un tempo scandito unicamente dall’alternarsi del giorno e della notte e dal succedersi delle stagioni. Hanno colto l’intensità e la bellezza del rapporto reciproco uomoambiente; hanno rivisitato luoghi sorprendentemente consueti, quelli sulle rive del “piccolo lago torbido”, scoprendo nelle descrizioni del Neri colori e sfumature, profumi e sapori particolarmente nuovi. I ragazzi hanno cercato i loro personaggi, li hanno inseriti nelle vicende di un villaggio preistorico; hanno fatto parlare i protagonisti del romanzo, immedesimandosi nei momenti più cruciali del racconto; hanno dato forma e colore alle parole e alle immagini evocate dal testo; sono entrati come attori fra le pagine del libro, lasciandosi guidare in divertenti esercizi teatrali. Ne è scaturito infine un fascicoletto per raccogliere una parte di lavori realizzati dagli alunni. Certamente la scuola non è riuscita a rendere visibile tutto quanto è stato prodotto; le basta credere che in ogni alunno si siano accese scintille di piacere per la lettura, sia viva la curiosità di aprire un altro libro, e un altro ancora... e si ripeta l’avventura in mezzo ad altre storie uniche ed irripetibili. Una ventata di particolare interesse l’ha portata sicuramente l’autore stesso “del destino di Bacmor”, che ha incontrato i giovani lettori presso l’auditorium di Tiarno di Sopra. Mauro Neri ha risposto con freschezza e semplicità alle molteplici domande che gli sono state rivolte, approfondendo sia tematiche strettamente legate al romanzo, sia aspetti più generali, riguardanti l’arte dello scrivere e la professione dello scrittore. In quest’occasione Mauro Neri ha fatto conoscere altre sue pubblicazioni, in particolare la sua nutrita serie di leggende ripescate nella più autentica tradizione trentina: 999 storie… che attendono la millesima, forse, e perché no, da uno dei tanti ragazzini ledrensi. A conclusione del lavoro le classi quinte e prime medie dell’Istituto hanno partecipato ad una caccia al tesoro che si è snodata nei pressi della zona archeologica di Molina e dintorni. Il tema conduttore della “caccia” ha voluto essere sempre legato al “destino di Bacmor” e le otto squadre partecipanti rappresentavano otto attività lavorative dell’età del bronzo. Il tesoro rinvenuto sulla riva del “piccolo lago torbido” è stato apprezzato da tutti i ragazzi e colto come un incentivo a proseguire nel “piacere alla lettura”. Nella prima settimana di giugno le classi terze si inseriranno con dei loro prodotti nella mostra curata dal museo, con lo scopo di mettere in luce le analogie e le differenze tra la vita di un villaggio di 3000 anni fa e quella di un paese dei nostri giorni. 46 Riceviamo e volentieri pubblichiamo Caro Franco Brighenti, permettimi di scriverti fuori dal giro ufficiale delle cariche pubbliche. Ho avuto occasione, con molta calma, di dedicarmi alla lettura del periodico “Comunitas Leudri”, di cui sei promotore e Presidente. Forte dello spirito che Ti anima e che Vi spinge a cercare percorsi di miglioramento per la comunità, mi complimento per lo sforzo e la intelligente qualità culturale che la pubblicazione propone e che dimostra quanto impegno profondete in essa. Condurre un simile impegno editoriale immagino quanto Ti e Vi costi di preoccupazioni prima e dopo la stampa. Il periodico e il risultato positivo raggiunto dimostrano le buone radici. Auguro a te e ai tuoi collaboratori auguri di costruttivo proseguimento nel perseguire quei fini e raggiungere quegli obiettivi che Vi siete proposti. Noi “lontani solo col cuore!” dalla Valle abbiamo bisogno dei vostri contributi che ci permettono di rimanere a Voi vicini. Un augurio Bruno Caviola Roma Le vostre lettere Caro Presidente Brighenti, ho letto con attenzione il Bollettino d’informazione “Comunitas Leudri” n° 2, dicembre 2002. Molto interessante. Noto quanti problemi s’impongono alla realizzazione del Progetto “Unione dei Comuni Valle di Ledro”, esperimento che stai conducendo con serietà e zelo. Perciò meriti il mio sincero augurio di buon lavoro e di un felice esito. Ciò che mi permetto di ricordarti è il dovere, nei limiti del possibile, di salvare “l’identità” di ciascuna comunità ledrense; identità che conta millenni di storia. A riguardo dell’articolo “Un dossier su Tremalzo”, mosso da quanto vi viene scritto “... valenza del problema, che debba essere assicurata ai cittadini la massima informazione possibile. Dunque, documenti ufficiali, analisi e commenti per dare a tutti la possibilità di seguire (e, aggiungerei, di intervenire per costituire un dialogo) le molte problematiche emerse” ritengo opportuno segnalar- Ti, nella Tua qualità di Presidente del Nuovo Ente ledrense, il problema che riguarda appunto lo sviluppo turistico di Tremalzo. Si tratta della divisione del Monte Tremalzo avvenuta nel 1747 tra i Vicini di Tiarno di Sopra, di Tiarno di Sotto e di Bezzecca, le cui proprietà - un tempo assolute quali demanio - sono oggi comprese nell’unico catasto di Tiarno di Sopra. Proprio come avvenne per le Regole di Spinale, la cui soluzione del problema catastale ha consentito lo sviluppo attuale di Madonna di Campiglio. E altrettanto dicasi per l’Altipiano di Serrada-Folgaria ed altre località trentine. Sul problema non mi dilungo, perché già trattato nei miei scritti: “I 4 Concei di Ledro; il Concel di Tiarno e sua spartizione”, del quale Ti segnalo le 10 pagine 46-56; e “Relazione sulla presentazione del libro “i 4 Concei ecc.” di pagg. 9, rinvenibili rispettivamente su Judicaria n° 39 e n° 48 , testi presenti presso la Biblioteca di Valle. Bezzecca. Ad essi mi permetto rimandarTi con la speranza di esserti stato di una certa utilità. Con i migliori auguri di un proficuo 2003, porgo distinti saluti. Bortolo Degara Tiarno di Sotto 47 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SERVIZI E RELATIVI RESPONSABILI UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLE DI LEDRO SEGRETERIA DELL’UNIONE E DEI COMUNI ADERENTI Responsabile Orazio Vescovi SETTORE I - Affari generali e tecnico gestionali Responsabile GIORGIO MERLI SETTORE II - Programmazione e gestione economica-finanziaria Responsabile FEDERICA GIORDANI SERVIZIO POLIZIA MUNICIPALE Responsabile VITTORIO PRADINI UFFICIO DEMOGRAFICO E SVILUPPO ECONOMICO Responsabile MILENA TRENTINI UFFICIO AFFARI AMMINISTRATIVI E SERVIZI GENERALI Responsabile ACHILLE ZONTINI UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA Chiamate di emerg Responsabile SILVANO CATTOI enza venerdì, sa bato e dom UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI enica 0464 592 094 Responsabile AGOSTINO ROSA UFFICIO TECNICO PATRIMONIO Responsabile MARCO SARTORI NUMERI TELEFONICI DEI COMUNI E DELLE SEDI DEI SERVIZI DELL’UNIONE DEI COMUNI VALLE DI LEDRO UNIONE BEZZECCA Presidenza - Segreteria - Affari generali Tel. 0464 592065Fax 0464 592064 COMUNE BEZZECCA - Anagrafe Tel. 0464 591013Fax 0464 591707 COMUNE CONCEI - Anagrafe Tel. 0464 591065Fax 0464 591644 COMUNE MOLINA DI LEDRO - Anagrafe Tel. 0464 508127Fax 0464 508655 COMUNE PIEVE DI LEDRO - Anagrafe Tel. 0464 591036Fax 0464 590206 COMUNE TIARNO DI SOPRA - Anagrafe Tel. 0464 596161 Fax 0464 596116 COMUNE TIARNO DI SOTTO - Anagrafe Tel. 0464 594127 Fax 0464 594185 POLIZIA MUNICIPALE Sede PIEVE DI LEDRO Tel. 0464 591089 Fax 0464 592354 UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA Sede MOLINA DI LEDRO Tel. 0464 509280 - 509278 Fax 0464 508610 UFFICIO TECNICO PATRIMONIO Sede CONCEI Tel. 0464 592094Fax 0464 591644 UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI Sede TIARNO DI SOPRA Tel. 0464 596210Fax 0464 596116 UFFICIO RAGIONERIA Sede MOLINA DI LEDRO Tel. 0464 509279 Fax 0464 508655 UFFICIO TRIBUTI Sede TIARNO DI SOTTO Tel. 0464 595445 Fax 0464 594185 BIBLIOTECA Sede BEZZECCA Tel. 0464 591433 Fax 0464 591433