Recensione_2016-17_n° 14_La ragazza del treno

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Recensione_2016-17_n° 14_La ragazza del treno
14° film rassegna
Cineforum
La ragazza
gazza del treno
La nostra recensione
Note tecniche
Titolo originale
originale:
inale: The Girl on the Train
Regia:
Regia Tate Taylor
Sceneggiatura: Erin Cressida Wilson
Montaggio: Michael McCusker
Musiche: Danny Elfman
Fotografia: Charlotte Bruus Christensen
Paese: USA 2016
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 112 minuti
Interpreti e personaggi
Emily Blunt: Rachel Watson
Haley Bennett: Megan Hipwell
Rebecca Ferguson: Anna Boyd
Justin Theroux: Tom Watson
Luke Evans: Scott Hipwell
Allison Janney: sergente Riley
Édgar Ramírez: dott. Kamal Abdic
Il quotidiano viaggio in treno che ti porta al
lavoro, la vista dal finestrino sulle anonime
vite degli altri, lo sguardo ossessivo che
cade
de su una coppia di giovani amanti, ten
tentazione colpevole da cui liberarsi, e poi il
rimorso per la vita che si sarebbe potuta
vivere.
Lo sguardo e l'immaginazione della pro
protagonista
sta inquadrano la realtà, la dise
disegnano
e la dipingono, la tra
trasformano come una
rappresentazione
presentazione teatrale, meglio, un film.
Nell'Incipit all'opera Il mondo come volontà
e rappresentazione di A. Schopenhauer,
l'Autore
utore scrive che ““il mondo è una mia
rappresentazione”.
”. L'uomo non conosce il
sole e la terra, ma un occhio che vede il
sole
le e una mano che tocca la terra.
Nel film le apparenze finiscono per ingan
ingannare Rachel, la ragazza del treno, una
passione per la pittura; e per confondere le
idee anche allo spettatore, attirato in un
thriller psico-familiare
liare sviluppato attorno al
sapiente mix dei punti di vista di tre don
donne.
Quello di Rachel, che vive in presa diretta
la sua vita che si avvita su se stessa, e
che pensa di assistere ad un omicidio visto
con i suoi occhi, ma filtrato dal vetro della
bottiglia di vodka a cui è attaccata. Quello
di Megan, la donna che, agli occhi di Ra
Rachel, incarna con l'uomo con cui vive la
perfetta armonia coniugale. Quello di An
Anne, la donna che ha preso il posto di Ra
Rachel nella vita di Tom, l'ex marito.
Qual è la coppia perfetta? Quale la fami
famiglia ideale, quale la donna che ha visto
giusto?
Il film tratto dall'omonimo best seller di
Paula
la Hawkins coglie l'occasione di un ge
genere narrativo
arrativo e filmico particolarmente
42º anno sociale
dal 17 al 21 gennaio 2017
sfruttato
tato al cinema e nelle serie tivù per
mostrare come la realtà in generale e le
relazioni umane in particolare spesso sono
una galleria degli specchi che distorce la
realtà, che finisce per confondersi
dersi e annulannul
larsi nella sua immagine riflessa.
Rapporti di coppia apparentemente normanorma
li in realtà mascherano vissuti ben diversi.
Il thriller psicologico, attraverso flash back
che conducono lo spettatore in un crecre
scendo
do verso il giorno del delitto, è costruicostrui
to sulle interpreti femminili, gli uomini semsem
brano avere ruoli da comprimari.
Le donne sono alla ricerca di se stesse e
di una dimensione di autenticità che semsem
bra sfuggire. Anne maschera e nasconde il
suo presente, ostinandosi a non guardare
sotto il velo della sua vita apparentemente
normale. Megan fugge dal suo passato, lo
rimuove e lo rinnega, ma non può cancan
cellarlo. Rachel vive di rimpianti, di sensi di
colpa, convinta di essere la protagonista
dei propri fallimenti.
Sono donne sole, obbligate a prendersi
si
sulle spalle il proprio fardello di dolore e di
morte. Dolori sepolti che riemergono con
forza,
za, finzioni assunte per mantenere le
apparenze,
renze, giochi di ruoli fondati su potere
e violenza. Tutto questo si concentra attorattor
no alla sparizione di Megan, emerge pulpul
sante in tutta la sua violenza psicologica e
verrà risolto nella catarsi finale.
La trama, più lineare di quella del libro cui
s'ispira, non offre l'occasione solamente
Cineforum G. Verdi
www.cineverdi.it
per riflettere sulla facciata spesso ipocrita
delle nostre relazioni e dei nostri ruoli sociali, ma ci consente di pensare anche a
come ciascuno di noi rilegge la propria vita, compone e ricompone i puzzle dell'esistenza cercando di ricavarne un disegno
per lo meno sensato ed equilibrato.
La memoria è il nostro passato, noi siamo
la nostra memoria. La sua distorsione o
modificazione colpevole genera una violenta trasformazione della persona che
non può non avere conseguenze.
Il regista si sofferma sui primi piani dei volti
dei protagonisti, cerca di scrutarne la verità, che però sfugge. Intenso, ambiguo, fragile, ossessionato quello di Rachel, ben interpretato da Emily Blunt. Sofferto, sensuale, provocatorio quello di Haley Bennet
che interpreta Megan.
Il finale a sorpresa sembra risolvere la tensione in una solidarietà al femminile che
recupera e ricompone il senso di solitudine, frustrazione e isolamento. Non si tratta
di una mera riproposizione di un'alleanza
di genere al femminile, ma di una esigenza
di verità e libertà. Nello sguardo della detective che raccoglie la deposizione il nostro dubbio: verità e libertà ottenute a quale prezzo?
Nel finale, un treno, un viaggio, una nuova
carrozza, un nuovo sguardo che spazia
verso l'ignoto: ora tutto è possibile.
Fabio Siviero
[email protected]
14° film rassegna
Cineforum
Il regista
La ragazza
gazza del treno
L’attr
L’attrice
ice
42º anno sociale
dal 17 al 21 gennaio 2017
Curiosità
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di PauPau
la Hawkins, pubblicato in Italia da Piemme.
Il romanzo della Hawkins è stato un caso ediedi
toriale mondiale, ha venduto
o solo negli Stati
Uniti 3 milioni di copie. Anche iI film è andato
dato
molto bene: prodotto con un budget di 45
milioni di dollari ne ha incassati più di 170.
NOME: Tate Taylor
LUOGO DI NASCITA: Jackson (USA)
DATA DI NASCITA: 3 giugno 1969
NOME: Emily Blunt
LUOGO NASCITA: Londra
DATA DI NASCITA: 23 febbraio 1983
Gli ultimi tre film:
Gli ultimi tre film:
2015 – Grace and Frankie
2014 – Get on Up
2011 – The Help
2016 – Il cacciatore e la regina di ghiaccio
2015 – Sicario
2014 – Into the Woods
L’intervista a Emily Blunt
«Non è stato facile interpretare Rachel perché durante le riprese aspettavo il secondo
figlio, ero turbata dal personaggio. Di solito è
un buon indicatore: se ho paura, vuol dire che
la parte rappresenta una sfida da accettare.
Ma Rachel è una persona talmente tossica,
emotivamente e fisicamente, che non puoi respirare troppo a lungo la sua stessa aria.
Quindi, durante il lungo viaggio in macchina
verso casa meditavo, e cercavo di concentrarmi su pensieri felici. Per fortuna avere una
bambina che mi aspettava mi impediva di
stare troppo a lungo sul personaggio. Però mi
attirava molto interpretare Rachel, per la sua
complessità dovuta alla sua psiche sconvolta
dalla solitudine e dall’alcol».
Colonna sonora
Le musiche originali del film sono state affidate
te a Danny Elfman che ha già musicato di
diversi thriller vedi L'ultima eclissi, Soldi spor
sporchi, Instinct e il remake Red Dragon.
Negli ultimi 30 anni Danny Elfman ha dimo
dimostrato di essere uno dei più versatili compo
compositori per ill cinema lavorando con registi co
come Tim Burton, Gus Van Sant, Paul Haggis,
Ang Lee, Brian De Palma e altri. E’ stato
candidato agli Oscar per 4 volte, con Milk,
Men in Black, Big Fish e Will Hunting - Genio
ribelle. La colonna sonora d
de La ragazza del
treno include, tra gli altri
altri, i brani "Fuse" di
Claire
aire e Andrew Buckland, "Twisted" di Lon
London Thor e "I Don't Get It" di Cowboy Junkies
Junkies.
Tra il libro e il film ci sono parecchie differen
renze: mentre il libro è ambientato a Londra, nel
film la storia è stata spostata a New York; nel
libro non c’è il personaggio di Martha,, la dondon
na che aiuta Rachel a realizzare come Tom
abbia mentito sui suoi scatti violenti;; infine
nel romanzo c’è una coppia di detective menmen
tre il film li sintetizza in un unico personaggio.
personaggio
Il film della prossima settimana
Lettere da Berlino
di Tate Taylor
Italia 2016, 112 minuti
Latitudini 2017
lunedì 13 febbraio 20.30
20.30
Appena apro gli occhi
di Leyla Bouzid
Tunisia 2015, 102 minuti
ingresso gratuito per soci – 5 non soci
Breganze film festival
domenica 19 febbraio 20.30
20.30
Questi giorni
di Giuseppe Piccioni
Italia 2016, 120 minuti
ingresso 2 euro soci – 5 non soci
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IN GUERRA PER AMORE
“Trovo particolarmente speciali coloro che
riescono a far sorridere le persone anche raccontando fatti di per sé tragici. In realtà, pensando al contenuto del film, ci sarebbe poco
da ridere. Pif ci è riuscito in maniera del tutto
naturale e, a mio parere, anche alcune scene
surreali non danno la sensazione di una forzatura ma risultano ben inserite nel contesto.
Tanti bei quadretti di luoghi, usi e mentalità
diverse, amalgamati al meglio e visti con la
forza dell’ironia.” Gi.
“Questo, per me, è ‘il Cinema’: far sorridere,
sognare, riflettere. Inaspettata e geniale la
‘riproduzione’ della memorabile foto di Capa,
che tanto amo da averla nel mio soggiorno;
esilarante il duello Madonna/Mussolini; e poi
l’asino volante che a me ha ricordato l’amato
Chagall. Brovo, Pif!” M.
La classifica
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11.
12.
13.
Fiore del deserto
Race il colore della vittoria
Suffragette
L’uomo che vide l’infinito
La pazza gioia
Room
The Danish Girl
Veloce come il vento
In guerra per amore
In nome di mia figlia
L’ultima parola
Les souvenirs
Quel fantastico peggior ….
4,61
4,42
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4,27
4,23
4,17
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