Falò sotto la nevicata sulle rive dell`Adda per i canti della Merla

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Falò sotto la nevicata sulle rive dell`Adda per i canti della Merla
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GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2012
il Cittadino
Basso Lodigiano
A CROTTA SI È RINNOVATO IL TRADIZIONALE RITO DI FINE GENNAIO
Falò sotto la nevicata
sulle rive dell’Adda
per i canti della Merla
n L’atmosfera era davvero per­
fetta: freddo polare, fiocchi di
neve, strade ghiacciate. I giorni
di fine gennaio non si smenti­
scono mai ma quest’anno per la
serata conclusiva dei canti della
Merla è arrivata persino la ne­
ve. Martedì sera a Crotta d’Adda
il tradizionale appuntamento
folkloristico si è ripetuto ancora
una volta, attirando sule rive
dell’Adda un centinaio di curio­
si e affezionati. Molti meno del­
lo scorso an­
no, complice
proprio la
bufera di ne­
ve improvvi­
sa che ha
spinto i più
forestieri a
l a s c i a re l a
macchina
nel box, ren­
dendo però
ancora più
suggestivo il
quadro di
Crotta.
Come vuole
la tradizio­
ne, i cantori
della Merla
si sono alli­
neati a Crot­
ta d’Adda e
Meleti lungo l’Adda: da una
sponda all’altra del fiume, le
melodie vocali si sono rincorse,
restituendo anche quest’anno
un’esibizione a due cori inter­
pretata fra il pubblico rigorosa­
mente in silenzio, per meglio
percepire le risposte fra i cori
“oltre fiume”. Mentre i cantori
“conversavano” da una sponda
all’altra, lungo il fiume brillava­
no le candele accese per l’occa­
sione e un’enorme falò lungo la
riva scaldava l’atmsofera.
In piazza, alla presenza delle nu­
merose autorità civili e militari,
“el bal del Martìn e Mariàna”
ha dato il via ai riti finali dei
giorni più freddi dell’anno pro­
prio per voce degli appassionati
cantori, una sessantina, inter­
rotti soltanto dall’atteso falò
della vècia: nella tradizione ru­
rale, bruciare il fantoccio della
vecchia corrisponde a bruciare
tutti i mali e tutte le cose brutte
dell’anno appena trascorso co­
me buon auspicio per l’anno ap­
pena cominciato.
Amici del Fiume Crotta, Amici
della Merla Crotta, Gruppo Can­
tori Crotta, Pro loco Meleti,
Gruppo Cantori Meleti, Comu­
ne di Crotta e di Meleti, Provin­
ce di Lodi e Cremona e infine
Parco Nazionale Adda Sud: que­
sti i principali promotori del
tradizionale appuntamento, ga­
rantito dall’impegno dei tanti
volontari che hanno garantito
la sicurezza della manifestazio­
ne insieme alle forze dell’ordi­
ne.
Da Cremasco, Lodigiano e Pia­
centino martedì sera giovani e
adulti sono giunti a Crotta d’Ad­
da per assistere ai Canti della
Merla tra un sorso di vin brulè
al chiosco dell’Hostaria del Mo­
ro e una tappa all’Antica Tratto­
ria del Giglio, per gustare un
piatto fumante di brasato e po­
lenta e una calda scodella di
trippa. Pochissime invece le
bancarelle fra cui passeggiare e
fare qualche acquisto.
Sara Gambarini
Alcuni momenti
della serata
dedicata
ai tradizionali
canti della Merla
con il falò
della “vècia”
e i cori sulle rive
dell’Adda
Un centinaio i presenti, nonostante
la tormenta che ha tenuto molti lontano
GUARDAMIGLIO
ORIO n AL PROCESSO RIFIUTOPOLI IL PM FILIPPINI INTERROGA SANNA, MILLE E CIRESA
«Almen per quèl vò no in galera»
Ma l’intercettazione non c’è più
ORIO «Almèn vò no in galera, al­
men per quèl»: il 22 novembre del
2006 l'imprenditore di San Colom­
bano Alessandro Burlini lo avreb­
be confidato, al telefono, alla figlia
Monica, dopo aver incontrato il di­
rigente Aipo Luigi Mille: «Ti do
una bella notizia ­ l'esordio della
telefonata del padre alla figlia ­ al
90 per cento la archiviano, Mille
mi ha detto che la procura è orien­
tata così». Dell’intercettazione ha
parlato ieri il pm Paolo Filippini,
applicato appositamente da Mila­
no, nell'udienza del processo “Ri­
fiutopoli” in cui sono cominciati a
sfilare gli imputati. Ma la telefo­
nata, al progressivo 360 dell’in­
chiesta, non è stata trascritta. «E
quindi ­ sottolinea uno dei difen­
sori della famiglia Burlini ­ non è
processualmente ammissibile».
L’ingegner Mille, bresciano, diri­
gente di spicco dell’Aipo, è accusa­
to di favoreggiamento personale
perché si sospetta abbia informa­
to Alessandro Burlini riguardo al­
l’indagine avviata dalla procura
di Lodi riguardo a escavazioni
abusive nei fiumi. Il dirigente pe­
rò ha smentito seccamente: «Non
posso rispondere di quella telefo­
nata, e io non sapevo nemmeno
che ci fosse un’indagine. Forse
Burlini, al quale davo del lei,
l'avrà intuito. Forse gli avrò detto
“se ti comporti bene, non succede
nulla”».
Il pm si è anche concentrato su un
pranzo nel ristorante La Terrazza,
vicino alla sede Aipo di Milano, in
cui Mille e l'anziano imprenditore
si erano incontrati. Un episodio
ritenuto significativo perché, ini­
zialmente, l’appuntamento per il
pranzo di lavoro era alla Tavernet­
ta, poi la sede fu cambiata all'ulti­
mo momento e quando, di corsa, i
carabinieri del Noe si presentaro­
no alla Terrazza per installare le
microspie, il titolare si oppose. So­
lo Mille e Alessandro Burlini,
quindi, sanno cosa si sono detti a
quel tavolo. Per Mille, nulla di ille­
gale, era un incontro relativo a
un’istanza di autorizzazione per
scavi nell’alveo del Po avanzata da
Burlini per la zona di Monticelli
Pavese. Ed è stata la segretaria
dell'ufficio milanese di Mille ad at­
tribuirsi la responsabilità del
cambio in corsa del ristorante:
«Curavo io l'agenda di Mille ­ ha
testimoniato la dipendente Aipo ­
e siccome quel giorno aveva un
appuntamento in Regione alle
13.15 ho scelto un ristorante più
vicino all’ufficio e con un servizio
più veloce».
Il blitz del 2007 nella cava della Forca
Tra gli ultimi testimoni, anche
l’assessore provinciale dell’epoca
Francesca Sanna, che dopo gli ar­
resti dell’ottobre 2007 si era di­
messa. Ha ripetuto di non aver
mai sospettato attività illecite da
parte di dirigenti del settore a lei
affidato e neppure assenze irrego­
lari dei dirigenti, accusati di aver
fatto risultare presenze in ufficio
quando erano invece in viaggio o
in vacanza, a spese, secondo l’ac­
cusa, delle aziende autorizzate a
smaltire terre da spazzamento
stradale nell'ex cava della Forca di
San Colombano. «Ricordo solo che
una volta ho incrociato Damiano
Gritti che stava cercando di rico­
struire le sue presenze in ufficio ­
ha dichiarato al tribunale l’ex as­
sessore ­ e che gli ho semplicemen­
te consigliato di timbrare il cartel­
lino».
Ieri si sarebbe dovuto far interro­
gare anche Valter Sgaravatto, im­
prenditore di San Martino in Stra­
da, ma ha rinunciato; la difesa ha
evidenziato che soffre tuttora di
attacchi di panico, dopo essere
stato in carcere. Ha invece parlato
Marco Ciresa, 48 anni, di Como,
dove figurava nel direttivo provin­
ciale della Compagnia delle opere,
socio unico della Ciresa Spa e, al
50 per cento con Sgaravatto, della
Ecoeuropa, le due aziende che ave­
vano l’esclusiva commerciale con
un’azienda del gruppo Burlini per
smaltire le terre di spazzamento
stradale nella cava di Orio. «L’au­
torizzazione da parte della Provin­
cia di Lodi è del 2004, l'amicizia
con Damiano Gritti e Claudio Sa­
marati è arrivata invece alcuni
mesi dopo», ha ricordato l'impren­
ditore. Proprio su questa amicizia
il pm Filippini ha chiesto chiarez­
za: «Perché, assieme all’allora co­
mandante della polizia provincia­
le, a personaggi come un colonnel­
lo dei carabinieri, risultano bene­
ficiari di viaggi pagati dalle sue
aziende?». «Sarà stata una legge­
rezza ­ ha risposto Ciresa ­. Stiamo
parlando però di 24mila euro sud­
divisi fra tre aziende e nell’arco di
tre anni. Quando l’autorizzazione
era già stata rilasciata e poi, nel
2007, ci siamo ritrovati ben due so­
spensioni di attività da parte della
stessa Provincia di Lodi, per chia­
rimenti sulla normativa sugli
idrocarburi e per prescrizioni sul
rispetto delle modalità di smalti­
mento autorizzate».
Carlo Catena
Scoppia un incendio
in una villa di Valloria
per la canna fumaria
n A fuoco la canna fuma­
ria di una villetta. È suc­
cesso ieri mattina, intor­
no alle 7, alla frazione
Valloria di Guardamiglio.
Il camino era acceso per
scaldare l’abitazione, ma
il tubo di scarico del fumo
era sporco e ostruito e
così si è incendiato. Da
Lodi è partito subito un
mezzo dei vigili del fuoco,
ma le strade impraticabili
per la neve (caduta tutta
la notte) e il traffico ri­
schiavano di ritardare i
soccorsi, e di aggravare la
situazione, così dalla cen­
trale operativa di Lodi è
stato chiesto aiuto anche
ai colleghi di Piacenza,
decisamente più vicini a
Guardamiglio. Questi so­
no stati i primi ad arriva­
re nella frazione e a co­
minciare le operazioni di
spegnimento. Poi sono
stati raggiunti dai vigili
volontari del distacca­
mento di Casale e per ulti­
ma la squadra di Lodi. A
quel punto però l’inter­
vento era ormai concluso
e il fuoco spento. Dopo
una verifica dentro e fuo­
ri l’abitazione, per verifi­
care che non ci fossero
altri pericoli, tutti i mezzi
sono tornati alle rispetti­
ve caserme. Non ci sono
stati problemi invece ne
per il tetto, costruito in
cemento e non in legno,
ne all’interno dell’abita­
zione, dove pare sia arri­
vato solo un po’ di fumo.
Se l’intervento fosse stato
ritardato, le conseguenze
avrebbero potuto essere
ben diverse, ma da Lodi si
erano resi conto subito
che l’arrivo sul posto sa­
rebbe avvenuto dopo pa­
recchio tempo e così han­
no allertato anche il co­
mando di Piacenza, arri­
vato a Valloria con due
mezzi in pochi minuti.
MALEO n UN SERVIZIO SVELERÀ I “SEGRETI” DEL PAESE
La Messa di domenica
in diretta tv su RaiUno
La chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio attende le telecamere Rai
MALEO Conto alla rovescia per la di­
retta Rai. A Maleo fervono i prepara­
tivi per l’evento di domenica prossi­
ma 5 febbraio: la santa Messa delle
ore 11 sarà trasmessa in diretta su
RaiUno e per l’occasione sarà realiz­
zato anche un servizio sul piccolo pa­
ese della Bassa, svelandone gioielli
architettonici e storia. La chiesa par­
rocchiale dei Santi Gervasio e Prota­
sio potrà così essere ammirata da
milioni di spettatori che settimanal­
mente seguono la liturgia eucaristi­
ca sull’emittente nazionale.
Anche il paese però sarà protagoni­
sta della rete ammiraglia della tv di
Stato: le telecamere Rai infatti ap­
profitteranno dell’evento per realiz­
zare un picciolo filmato sulle tradi­
zioni e sulle bellezze del paese. Nei
giorni scorsi infatti gli inviati Rai
hanno già fatto tappa nella piccola
comunità della Bassa, indagando le
bellezze e i tesori malerini: dalla par­
rocchiale alla chiesa dell’Annuncia­
ta fino a Villa Trecchi.
Don Ciro Sarnataro, “regista” del
programma, è arrivato addirittura
da Napoli per visitare il paese con
l’aiuto del malerino Giulio Castel­
vecchio e dal parroco don Enzo Rai­
mondi. Le riprese hanno richiesto
un lavoro lungo e dettagliato, pro­
grammato secondo per secondo, così
come lo sarà la santa Messa che sarà
curata nei dettagli: dall’offertorio ai
canti. Il parroco di Maleo è stato con­
tattato dall’ufficio comunicazioni so­
ciali della Conferenza Episcopale
Italiana alcune settimane fa e pro­
prio l’ufficio ha comunicato a don
Enzo chela Rai avrebbe trasmesso in
diretta in tutta Italia la Santa Messa
malerina di domenica alle ore 11, per
cui si raccomanda come sempre la
puntualità. «La domanda era stata
inoltrata durante l’anno Trabatto­
niano ­ ha continuato il parroco ­, co­
me occasione per far conoscere la fi­
gura del Venerabile». Adesso però a
Maleo è data concretamente questa
opportunità, così come il piccolo pa­
ese della Bassa avrà l’occasione di
farsi conoscere, mostrando ciò che
di storico e artistico custodisce.
S.G.