Luglio - Chiesa di pontecitra
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Luglio - Chiesa di pontecitra
MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA Anno 13 - N. 10 • Luglio 2013 • Diffusione gratuita ad uso interno 12 Sagra a a t t e n n Pe a t a i b b 3 1 0 2 o i Ar4r-a l g u l 5-6-7 della all’ Luglio 2013 Dodicesima edizione della sagra organizzata dalla nostra parrocchia. Un grazie a tutti quelli che hanno lavorato in queste sere, per rendere la nostra pennetta... Gustosamente arrabbiata 2 Rinascita Luglio 2013 Attualità Salvatore Sapio Marigliano: dove la morte è in agguato … Solo entro i prossimi cinquanta anni si conosceranno gli effetti devastanti dei continui sversamenti di scorie chimiche di aziende del nord nelle nostre campagne L a zona compresa tra Acerra, Marigliano e Nola da felix è diventata, da qualche decennio, infelix: in essa vivono, forse inconsci dei pericoli che incombono sulla propria salute circa 600.000 persone. L‘agro acerrano-mariglianese-nolano vanta, purtroppo, un triste primato: il più alto tasso di mortalità dovuto all’inquinamento ambientale. Inquinamento provocato dal deposito illegale di sostanze tossiche provenienti, in particolare, dalle industrie del nord Italia. Questa pezzo di territorio della provincia di Napoli, una volta ubertoso, fu definita da Alfredo Mazza, cardiologo, ricercatore del CNR di Pisa “Triangolo della morte italiano” in un articolo dell’agosto 2004, pubblicato dalla rivista scientifica internazionale The Lancet Oncology. L’esimio ricercatore ha dato tale definizione dopo approfonditi studi, seguiti anche da ricerche effettuate sulla zona dall’OMS e dall’Istituto Superiore di Sanità, sulla mortalità e sulle malformazioni congenite che nel triangolo di terra in questione si verificano in percentuali altissime rispetto non solo a tutto il territorio nazionale ma anche rispetto solo alla restante parte della Regione Campania. Epatiti di ogni tipo, cancro ai polmoni, alla vescica, agli organi genitali, al colon retto e gravissime malformazioni congenite sono gli effetti dell’interramento illegale di rifiuti di ogni genere Caffetteria Via Isonzo - MARIGLIANO Tel. 081 885 36 68 della cui esistenza sono a conoscenza tutte le istituzioni: dallo Stato alla Regione, dalla provincia ai singoli Comuni, dal Prefetto all’Autorità giudiziaria. Tutti lo sanno, tutti ne parlano, ma …! A Marigliano, è stata ritrovata un’intera autocisterna piena di sostanze velenose, interrata in una discarica abusiva, sita in località Boscofangone che comprende una vasta area di terre coltivate la cui vocazione naturale è stata completamente stravolta da circa un trentennio. Infatti, tale località è diventata un polo logistico e industriale, nazionale ed europeo, con l’insediamento del CIS, dell’Interporto di Nola, del centro commerciale Vulcano Buono, degli stabilimenti di manutenzione della NTV di Gianni Punzo, Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo e di altre industrie. Ma durante la costruzione del suddetto polo industro-commerciale, importantissimo per l’economia locale e nazionale, Boscofangone è diventato un’enorme sversatoio a cielo aperto di rifiuti di tutti i tipi, urbani ed industriali. Basta pensare che in queste campagne e nel sangue di alcuni abitanti sono state riscontrate alte concentrazioni di policlorobifenili (PCB), che sono prodotti da determinate industrie chimiche del tutto assenti nella regione Campania. Un‘idea della pericolosità dei “PCB”, la si può avere dal fatto che essi sono usati come additivi in vernici, pesticidi, carte copiative, adesivi, sigillanti, ritardanti di fiamma e fissanti per microscopia e che, nel febbraio 2013, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stabilito una correlazione certa tra esposizione ai PCB e cancro. «Il pentito Carmine Alfieri durante gli interrogatori ha spiegato con una certa minuziosità il tipo di sversamento che veniva tombato nelle campagne di quella che una volta era la Campania felix - dice l’avvocato Maria Franca Tripaldi - . Eppure nello stesso posto abbiamo costruito un grande centro commerciale. A nessuno pare essere importato che durante gli scavi siano stati rinvenuti bidoni di liquami industriali provenienti dalla Germania, il business criminale del clan Alfieri. Ma ora tutto è stato coperto dal cemento mentre i tumori qui hanno falcidiato intere famiglie» (dall’enciclopedia libera, Wikipedia). Dove sono finite le vecchie, svariate e reiterate promesse di BONIFICA DEL TERRITORIO? Quali risultati ha prodotto l’istituzione della COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SULLE ATTIVITA’ ILLECITE DELL’ECOMAFIA? Esistono varie relazioni. L’ultima, trasmessa al Parlamento nel febbraio 2013, così conclude: “Il danno ambientale che si è consumato è destinato, purtroppo, a produrre i suoi effetti in forma amplificata e progressiva nei prossimi anni con un picco che si raggiungerà, secondo quanto riferito alla Commissione, fra una cinquantina d’anni. Questo dato può ritenersi la giusta e drammatica sintesi della situazione campana”. Finora non si conoscono i provvedimenti adottati per la risoluzione, in primis, del problema sanitario. Si continua ad effettuare sopralluoghi nelle zone dichiarate altamente inquinate, ma di fatti concreti per la salvaguardia della salute pubblica NEMMENO L’OMBRA! Rinascita 3 Luglio 2013 Riflessioni La redazione Noi creiamo opportunità! Le iniziative della nostra parrocchia al servizio del nostro quartiere F in da subito nella nostra comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Pontecitra ci siamo attivati, grazie alle iniziative promosse dal nostro parroco, nel creare numerose opportunità per noi e per coloro che ci guardano dall’esterno. Cerchiamo di stilare veri e propri progetti educativi in primis per la nostra formazione, per imparare a crescere stando insieme e per imparare a dare uno sguardo all’esterno, cercando di creare una rete di unione con il resto del quartiere, per poi regalarci favolose iniziative che ci aiutano a mettere in pratica i frutti del nostro percorso formativo. Il nostro in effetti è un percorso che mai si conclude, a parte piccole pause. E se è vero ciò che diceva Maria Montessori, che la crescita deriva dall’attività, allora ci abbiamo visto proprio giusto! Per intensificare la nostra rete di relazioni, ci serviamo di iniziative quali SAGRA e GIOCHI DI QUARTIERE al fine di motivare e rendere l’ambiente circostante partecipe alle esperienze, perché è proprio l’attività comune che favorisce lo sviluppo. La Sagra, resa come un momento di aggregazione, favorisce il divertimento, il banchetto, regala momenti ludici e di formazione cercando di consumare insieme le nostre personalità, motivando l’inter-relazione e la condivisione tra le parti. Siccome la formazione dei giovani, dei ragazzi, dei bambini è fondamentale affinché avvenga tutto ciò in quanto saranno loro a diventare gli adulti del domani, da sempre ci impegniamo, attraverso la collaborazione di massa, ad integrare ognuno in questa piccola società, iniziando dai Giochi di Quartiere che rappresenta un’opportunità di gioco, ma soprattutto educativa regolata da temi accuratamente scelti, sperando che i nostri piccoli fanciulli intraprenderanno da settembre un percorso che non sia solo ludico ma esplicitamente formativo. E se questo articolo vi ha proprio incuriosito, non perdetevi l’occasione di assaporare insieme a noi questa forte emozione di esserci e di rimanere, iniziando dalla Sagra che inizierà fra pochissimi giorni e impegnando i fanciulli del quartiere all’iniziativa dei Giochi di Quartiere. 4 Rinascita Luglio 2013 Sociale Lucia Pina Giraldi Il miraggio “Fata Morgana” alias “Prof. scendi con i piedi per terra!!” Una specie di furbata del governo travestita da concorso per sanare errori di precedenti ministri della pubblica istruzione “I l concorso è cattivo e crudele, è vero, ma è l’unico mezzo che abbiamo a disposizione per garantire la qualità e la competenza degli insegnanti che dovranno preparare i nostri figli ad affrontare la vita. Vi sembra una cosa da poco?!?” Qualcuno ha fatto questo tipo di affermazione sul web, che ritengo giusta laddove, però, nessuno di questi insegnanti abbia mai partecipato ad un concorso pubblico e in più addirittura superato, ma non vinto e che, quindi, si trovi in una situazione di “stallo” da parecchi anni. Diciamo invece che questo concorso suona un po’ come una “furbata” del governo: assumere una manciata di precari per chiudere le vecchie graduatorie di merito del concorso precedente. Chi continua a rimanere totalmente fuori da questo rimescolamento illusionistico sono sempre i giovani ! E questo avviene in un sistema scolastico dove il corpo docente è il più vecchio d’Europa, forse del mondo. Il perverso meccanismo italiano di reclutamento ha da almeno trent’anni instillato in tutti il convincimento che per entrare in ruolo basta avere molta pazienza: un’abilitazione (non sempre e questo dipende dal governo di turno) e aspettare, aspettare, perché prima o poi “toccherà anche a me”. Peccato che possano partecipare al concorso solo i laureati abilitati e la SISSIS sia stata chiusa nel 2009, quindi c’è tutta una fetta di laureati “giovani” che non potrà mai partecipare ai concorsi perché al momento l’abili- tazione si prende solo col TFA (la SISSIS è uscita dalla porta e rientrata con un nome nuovo dal portone) che per giunta è solo in una fase di prova e minaccia di essere sostituita con Lauree Magistrali direttamente abilitanti. Questo è solo un modo per liberare le graduatorie strapiene, non per assumere gente giovane e meritevole. Non si capisce il significato di un nuovo concorso per le scuole. Ci sono circa 250.000 insegnanti ABILITATI il che significa che hanno passato i concorsi del 1999 e antecedenti e, inoltre, lavorano da anni nella scuola come precari in attesa di un ruolo. Questi precari sono tendenzialmente giovani e volenterosi. Quindi, se ci sono circa 12000 cattedre libere per i prossimi due anni, si assegnino a questi 250000, è vero “una goccia nel mare” ma è già qualcosa. Se poi ci sono proprio alcune graduatorie permanenti che risultano esaurite (molto poche), allora si effettui una selezione solo per quelle. Lo si faccia subito, come un normalissimo concorso, senza sbandierare chissà quale rivoluzione. Ma, soprattutto, si faccia chiarezza su quanto costa, nel momento di crisi, questo concorso. A voi, lettori, l’ardua sentenza!!!!!! da te i a f o r Il cent LUI PENTELLA COSE DI CASA FERRAMENTA CASALINGHI BAGNO COLORI ELETTRICO GIARDINO MARIGLIANO - Via G. Amendola, 41 - tel. 081 841 0073 Corso Umberto I, 303 Marigliano (NA) Rinascita 5 Luglio 2013 Sociale Mariateresa Vitelli Ne sentiremo parlare ancora… La corsa al mattone ha spesso mortificato il territorio sconfinando così nell’illegalità. Eppure, grazie anche agli innumerevoli condoni di questi anni, agli italiani piace trasgredire S i è da poco conclusa una campagna elettorale piuttosto deludente, causa la mancanza di veri programmi incentrati sui reali problemi e bisogni degli elettori; di fatto le proposte elettorali somigliavano a spot di compagnie telefoniche con le quali i nostri aspiranti politici si sono “ingegnati” vagamente e vanamente nel proporre antiche questioni. Fra queste, due che riguardano il bene forse più desiderato dai cittadini: la casa, spaziando dall’abolizione dell’ IMU al condono edilizio; e se la tassa sulla proprietà della casa è odiosa e temuta, altrettanto desiderato (e temuto) è il condono edilizio, quando si è provveduto a fornirsi indebitamente di una casa. Il cosiddetto abusivismo edilizio, ossia la costruzione di immobili senza le dovute autorizzazioni o in aree dichiarate non edificabili, è fra i fenomeni più diffusi nel nostro Paese, dove ha raggiunto proporzioni che non sono presenti altrove, con pesanti conseguenze sullo sviluppo urbanistico, sulla qualità del paesaggio, sull’economia e (non ultimo) sulla sicurezza del territorio. Nato con la crisi degli anni Settanta, quando l’incertezza economica spinse ad una gigantesca corsa al mattone, è quindi proseguito (in barba alle leggi), realizzando un numero impressionante di nuove unità immobiliari. Solo nel 1985 la L. 47 ha consentito per la prima volta di regolarizzare le posizioni dei proprietari abusivi e dei fabbricati, inaugurando una serie di condoni edilizi (ripetuti nel 1994 e nel 2003) che, in nome di un decantato introito straordinario per lo Stato, hanno invece premiato gli abusivi e fatto incassare pochi spiccioli che si sa di dover restituire in un futuro non troppo lontano, quando saremo costretti a trovare le risorse per rimediare ai danni di una ennesima frana o di una ennesima alluvione, come tanti casi di cronaca hanno dimostrato negli ultimi anni, poiché uno degli aspetti più rilevanti dell’abusivismo, è legato proprio alla violazione delle norme in materia di sicurezza che, ‘regalando’ al Paese colate di cemento illegale, contribuiscono ad aggravare il consumo di suolo e il rischio idrogeologico. Per questo motivo il Consiglio Nazionale dei Geologi e Legambiente, da tempo mettono in guardia dai gravi rischi dell’abusivismo edilizio, un fenomeno consolidato anche grazie - secondo l’associazione ambientalista - all’inerzia delle istituzioni preposte a contrastarlo, agli interessi della criminalità organizzata, ad una carente programmazione urbanistica e alla politica dei condoni che alimenta nuove colate di cemento fuorilegge. “Viene da chiedersi allora se sotto processo non debbano andare anche coloro che hanno avuto in tanti anni responsabilità politiche ed amministrative... ma soprattutto dovrebbero andare sotto processo quelli che de- gli allarmi se ne sono infischiati, continuando a perpetrare malaffare, speculazioni e ad attuare condoni edilizi” afferma il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. Qualche “novità” viene dalla recente proposta di Fabio Filippi, un consigliere Pdl della Regione Emilia – Romagna: “Chi intende accedere a questa forma di condono deve obbligatoriamente realizzare con esso opere di mitigazione ambientale e paesaggistica dell’abuso ed opere di efficientamento energetico. In questo modo non viene premiato, come in precedenza, chi ha abusato; al contrario, l’obiettivo primario è la riqualificazione dell’esistente e la sistemazione dei numerosi errori in ambito edilizio di cui sono costellate le nostre realtà”. Ma non è forse un’ennesima scappatoia?! Lo scopo delle leggi dovrebbe essere quello di favorire il sorgere di una coscienza veramente civile, impedendo gli intenti illegali che in questo caso hanno risvolti anche drammatici... 6 Rinascita Luglio 2013 Sociale Carmela Provvisiero Adolescenti in fuga Crescere significa separarsi dal mondo delle certezze infantili L ’ingresso dei figli nell’adolescenza costituisce un evento di crisi che coinvolge l’intera famiglia; spesso la vita in famiglia diventa all’improvviso un terreno di scontro per lo scatenarsi di conflitti riguardanti questioni considerate, purtroppo, banali come l’ora di rientro serale, l’andamento scolastico, la vita sociale dei ragazzi. Tali questioni sono tutt’altro che marginali, possono anzi essere considerati cruciali nell’instaurazione del rapporto fra genitori e figli, da un lato per la ricerca di autonomia dei ragazzi, dall’altro per il bisogno dei genitori di tutelarli e proteggerli; tutto ciò fa si che l’identità del gruppo familiare e dei singoli componenti sia trasformato. Rispetto ai figli adolescenti capita che in alcune famiglie i genitori assumano prevalentemente una funzione di controllo e di divieto attraverso atteggiamenti di colpevolizzazione e questo atteggiamento può provocare conflitti violenti o inibizioni, come al contrario ci sono genitori che assumono atteggiamenti complici, accettando quasi incondizionatamente i comportamenti dei figli. In tal modo si verifica una inversione di ruoli che crea una situazione rischiosa per la formazione della personalità dell’adolescente. L’adolescente ricerca l’affermazione del sé legata alla ricerca di autonomia dagli adulti, in particolare dai genitori; per abbandonare i legami www.eventimarigliano.it familiari egli deve prima di tutto accettare l´idea che crescere significa separarsi dal mondo delle certezze infantili, che diventare adulti vuol dire trasformare i bisogni in desideri, che il distacco dai genitori comprende l´elaborazione di un nuovo rapporto. Si tratta di superare la fase dell’infanzia per marcare la propria indipendenza e capacità di decisione che molti adolescenti risolvono con la fuga dal contesto familiare, ritenendola l’unico modo per essere ascoltati, fuga dunque come provocazione. È questa trasformazione che è difficile e, oggi, più problematica di ieri. Le fughe dalla famiglia sono in aumento, perfino in età preadolescenziale. I motivi? Tanti, Facebook? Anche! SI può fuggire da situazioni di disagio più o meno grave, abusi fisici e psicologici; oppure chi vuole ribellarsi, protestare contro regole opprimenti o, all’estremo opposto, eccessiva trascuratezza. Un rapporto difficile o inesistente con i genitori, la fragilità che porta, soprattutto a questa età, a sentirsi abbandonati, senza vie d’uscita se non la fuga: quasi sempre dietro ogni fuga si nasconde una situazione familiare difficile o un problema psicologico e relazionale da risolvere. Molto spesso i segnali di tali malesseri non vengono subito captati; azioni abituali dei ragazzi possono far suonare il campanello d’allarme: il non rientrare a dormire di notte senza dare spiegazioni, mentire e facendo capire di mentire per attirare l’attenzione, il non voler cenare a tavola, isolandosi dalla famiglia o dal contesto sociale in cui si è inseriti. A volte però, chi decide di sparire lo fa per motivazioni più frivole, amplificate da una società sempre più multimediale e dove già alle elementari ci si scontra con dei piccoli “adulti”; oggi i ragazzi iniziano a maturare fantasie, diventare grandi in un momento, facendo esperienze che li rendano più “trasgressivi” ai propri occhi e a quelli degli altri. Sui social network o in chat gli adolescenti scoprono cosa succede al di fuori del loro mondo, vengono attirati da una vita che non è la loro e che gli appare più entusiasmante. Una volta la fuga da casa rimaneva imprigionata nelle classiche frasi “non vedo l’ora di andare via da qui”, ma la paura dei genitori era predominante sulla fuga; oggi i ragazzi scappano soprattutto perché si vive al di fuori della famiglia, con il gruppo, quello che funge quasi da seconda famiglia e purtroppo questo porta a pensare che i ragazzi in età adolescenziale hanno grandi vuoti dentro da colmare, perché insoddisfatti di ciò che hanno o al contrario hanno talmente tanto che il vivere emozioni forti e diverse dalla vita quotidiana resta l’unico modo per sentirsi “qualcuno”. avvisi luglio Nuovi orari delle Celebrazioni Eucaristiche domenicali: ore 11,00 e ore 19,00 Mensile della Comunità Cristiana di Pontecitra Parrocchia del Sacro Cuore Anno 13 - N. 9 - Giugno 2013 Direttore responsabile: Don Pasquale Giannino Redazione: Francesco Aliperti Bigliardo, Carmine Egizio, Lucia Pina Giraldi, Francesco Panetta, Doriana Pianese, Salvatore Sapio, Mariateresa Vitelli. Progetto grafico e impaginazione: Carmine Egizio Questo giornale è online al sito: www.chiesadipontecitra.it Rinascita 7 Luglio 2013 Rubriche Francesco Aliperti Bigliardo Ho fatto un sogno ...E quindi uscimmo a rimirar le stelle... Un’iniezione di fiducia nel futuro risiede nll’ultimo verso dell’Infermo dantesco C ominciamo ad abituarci. Iniziamo a percepire gli enormi vantaggi promessi dai legislatori, ai tempi in cui il provvedimento fu adottato. Ricorre oggi il primo anniversario della salvifica inversione cui fummo sottoposti, passata alla cronache con il nome di “Ribaltamento”. È un anno ormai, che la popolazione civile incensurata, vive nelle case circondariali un tempo destinate ai trasgressori delle leggi contenute nei codici. La situazione d’altronde era divenuta insostenibile. Le reiterate procedure di infrazione avviate nei nostri confronti per via dello stato pietoso in cui versavano le nostre prigioni, il continuo ricorso ad indulti, a sconti di pena, come pure la sperimentazione di situazioni di libertà vigilata o domiciliare varate per fronteggiare l’endemica mancanza delle adeguate strutture in cui ospitare i condannati, aveva reso insostenibili le condizioni di vita di tutti; buoni e cattivi. La vita svolta alla luce del sole imponeva la vicinanza sempre più intima ed assidua tra incensurati e condannati. Le conseguenze di questo contatto, non potevano sfuggire alle vigili Istituzioni del nostro paese. Il pericolo di contaminare le mele buone con quelle guaste era ormai divenuto evidenza quotidiana. Così prese corpo l’ipotesi di lasciare a piede libero i “malviventi” e di tenere in gabbia quelle che mi piace definire, le persone perbene. Le reazioni, come era logico attendersi, furono dapprima violente, scomposte, a tratti, isteriche. Assurde ed inaccettabili apparivano le distorsioni cui era giunto il nostro sistema giudiziario. Decisiva si rivelò in tal senso, la compatta azione di sensibilizzazione operata della stampa specializzata e dagli esperti del settore. Le analisi sempre più puntuali e dettagliate dei vantaggi e delle ricadute positive che il provvedimento avrebbe generato nelle nostre esistenze, non tardarono a palesarsi e così la fonda- tezza del provvedimento, si insediò stabilmente nei nostri cuori impauriti. La libertà di cui disponiamo oggi all’interno di questa mura, ci consente di fare in piena tranquillità e sicurezza, tutto quello che vivendo all’aria aperta ci era stato negato. Abbiamo tempo per i nostri affetti, per coltivare le nostre passioni, il nostro talento, le nostre legittime aspirazioni. Lo stato d’animo che guida i miei passi mi permette di seguire i progressi giornalieri delle piante che crescono nelle serre climatizzate delle fondamenta, di guardare con fiducia al futuro dei miei figli e delle generazioni che certamente verranno. Senza contare che sono persino riuscito a rileggere, come da tempo mi ero ripromesso, la tanto odiata “Commedia” del Sommo Poeta. L’ho trovata finalmente “Divina”! Così bella che tutte le volte che mi capita di ripetere i versi che chiudono l’Inferno, non riesco a trattenere le lacrime. Carmine Egizio Sottostante - Dove i nostri occhi non arrivano Un allenatore in streaming I n una pausa pranzo dei giorni scorsi, i miei giovani colleghi non riuscivano a spiegarsi perchè fuori dagli stadi brasiliani della Confederation Cup ci fossero migliaia di manifestanti. Ho squarciato la loro svogliata miopia illustrando a grandi linee, e senza scendere tanto nei particolari, quali fossero le ragioni di quella generazione in strada. La gioventù chiama gioventù e in attimo si è stabilito un collegamento che ha oltrepassato l’equatore, tra i miei giovani colleghi e quelli brasialiani. Ho raccontato poi di Blatter che ha sentenziato che il calcio è più importante dei diritti dei giovani brasiliani, guadagnandosi così un caleidoscopio di epiteti. Devo ammetterlo: la mia creatività viene meno davanti alla fantasia di questi cantori della denigrazione altrui. Li ho allora incalzati raccontando la storia dell’argentino Jorge Carrascosa che prima dei mondiali del ‘78 smise la fascia di capitano della sua nazionale per non essere strumento della dittatura che imperversava allora nel paese sudamericano; rinunciò ai mondiali e non diventò mai campione del mondo, fu Passarella ad alzare la coppa, ma non si macchiò dell’onta di distrarre il mondo da quello che il regime del suo paese stava facendo in silenzio a migliaia di suoi giovani connazionali. In un attimo anche Carroscosa è diventato il loro idolo. Abbiamo poi parlato di quanto finanziassero il calcio e della loro forza di ridimensionare ingaggi da nababbi se soltanto non comprassero pay-tv o altre forme di vessazioni occulte. E’ stato un plebiscito, gongolavo già come il trionfatore. Ma io che li conosco troppo bene e so quanto godano nel farsi fregare dall’establishment pallonaro, dalle tv al cinismo di certi presidenti di calcio, fino agli annunci di un calciomercato di vacche magre, sapevo che da lì a poco avrebbero dimenticato i ragazzi brasiliani, Jorge Carrascosa e perfino le loro spolpate finanze. Alle cinque, infatti, rientrando in ufficio dalla produzione, ne ho sorpreso più d’uno ad ascoltare in streaming la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore della loro squadra del cuore. Ora, ascoltare un allenatore che parla d’estate, per me è come ascoltare i racconti delle vacanze degli altri intrisi sempre orgogliosamente di una mietitura eccezzionale: un senso di noia mortale accompagnato da una credibilità prossima allo zero. Però loro erano lì così gasati che parlavano già di andare a rinnovare l’abbonamento e intenti in proclami minacciosi verso esponenti di altre tifoserie. Contenti loro! Però devo ammetterlo: è questa loro ottusità, questa loro fede a garantirmi il calcio a zero spese. Loro finanziano e io vedo, in chiaro, ma vedo. Se soltanto non votassero sarebbero perfetti! 8 Rinascita Luglio 2013 Rubriche Francesco Panetta Visto, Letto, Ascoltato Un big di nome Little Tony Un ricordo dell’artista romano che con un ciuffo e un cuore matto ha entusiasmato più di una generazione S i è spento poco più di un mese fa a Roma il celebre cantante Antonio Ciacci in arte Little Tony , da molti definito come “l’Elvis Presley” italiano, che in particolare nell’arco degli anni 60 -70 ha fatto ballare e cantare diverse generazioni a colpi di Rock n’roll all’italiana. Ma come è nato il successo di questo eccentrico artista ? Antonio con il suo ciuffo sempre inconfondibile, a sottolineare se c’è ne fosse ancora bisogno, la grande ammirazione per il suo mito, Elvis, ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel campo musicali a 14 anni con la collaborazione dei suoi fratelli formavano la band che allietava i ristoranti dei Castelli Romani, da li si sposta di locale in locale, fino ad esser notato da un gruppo di impresari inglesi i quali furono gli artefici della sua scalata al successo. In pochi anni la “Little Tony and His Brother “ riuscì ad entrare nelle prime venti posizioni della “Hit” inglese, cantando un pezzo scritto da uno degli autori del suo amato Elvis , “Too Good” . Rientrato poi in Italia non smette di stupire, incidendo nel 1961 “24 mila baci” cantata in coppia al Festival di San Remo con Adriano Celentato, con la quale si piazza secondo , poi sforna nel 66 al Cantagiro il brano “Riderà” che non gli farà vincere la Via Umberto I°, Mariglianella (Na) Tel. 081.84124.31 cell. 330.82.45.45 - 329.07.93.009 e-mail: [email protected] manifestazione ma che con il quale riesce a vendere ben un milione di copie. Ma come si dice, il meglio doveva ancora venire, si perché , grazie alla verve creativa di Totò Savio nel 1967 ovvero un anno dopo il successone di “Riderà” incide “Cuore Matto” arriva prima in classifica e rimane li solitaria per ben 3 mesi . Questo ennesimo successo lo proietta sui diversi palchi internazionali dall’Europa al Sud America. Un artista che la figlia Cristina lo ricorda come un “cittadino del mondo” sempre in giro, con le sue numerose tournè, un padre un pò Peter Pan con la paura di diventare “vecchio”, ma che con il suo sorriso, trasmetteva quella gioia di vivere la vita e di fare musica, che nei suoi brani riecheggia ancora . Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica 110. Quale significato ha la Trasfigurazione? Nella Trasfigurazione appare anzitutto la Trinità: «Il Padre nella voce, il Figlio nell’uomo, lo Spirito nella nube brillante» (San Tommaso d’Aquino). Evocando con Mosè ed Elia la sua «dipartita» (Lc 9,31), Gesù mostra che la sua gloria passa attraverso la Croce e dà un anticipo della sua risurrezione e della sua gloriosa venuta, «che trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3,21). APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Intenzione generale: • Perchè la Giornata Mondiale della Gioventù che si svolge in Brasile incoraggi tutti i giovani cristiani a farsi discepoli e missionari del Vangelo. Intenzione Missionaria: • Perchè in tutto il continente asiatico siano aperte le porte ai messaggeri del Vangelo. e dall’Episcopato italiano: • Perchè cresca un laicato maturo che sappia testimoniare e incarnare il Vangelo nella società in un modo significativo anche per i non credenti. di Luigi Terracciano