Salvatore Natoli Soglie di transizione. Conflitti di civiltà o società
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Salvatore Natoli Soglie di transizione. Conflitti di civiltà o società
Salvatore Natoli Soglie di transizione. Conflitti di civiltà o società meticce? (Abstract) Il confine è una linea di demarcazione, ma è anche una linea condivisa: nel segnare un limite non esclude transiti. Ogni gruppo umano abita spazi e sotto quest’aspetto ha una patria - nell’accezione etimologica di “terra dei padri” –; ma la storia documenta ampiamente che frontiere e confini sono stati sempre mobili, mai definitivi. Di qui conflitti, ma anche mescolanze, barriere ed insieme interazioni. Ma gli uomini sconfinano perché sono ontologicamente istituiti nella dimensione dell’oltre e i processi di civilizzazione si sono sviluppati attivando di continuo sconfinamenti, fissando norme e violandole per istituirne di nuove. Oggi, in età di globalizzazione, questo è ancora possibile o ormai i confini sono cosi labili da poter essere facilmente cancellati? E’ vero taluni edificano ancora muri che - innalzati per sola paura - sono, però, sempre meno potenti. D’altra parte qualunque cosa accada nel mondo siamo tutti cointeressati, anche se non tutti allo stesso livello: la globalizzazione non ha affatto abolito le barriere anzi le ha accostate. Questo ha reso più visibile - e perciò meno sopportabile - il discrimine tra ricchezza e povertà, tra inclusi ed esclusi. Le comunità naturali si sono oggi dissolte esaltando le libertà personali, ma, per converso, emergono sempre di più molteplici istanze di comunità. Siamo passati da comunità di appartenenza - rette dall’obbedienza - a comunità d’elezione fondate su interessi comuni e su valori condivisi. Come si vede ci troviamo dentro ad un processo difficile e tuttavia irreversibile: conoscerà inevitabili scontri ma anche progressivi adattamenti e mediazioni. Mi pare verosimile immaginare un futuro che vedrà il lussureggiare dell’ibrido anche perché il mondo o diverrà meticcio o perirà.