dopo tangentopoli e calciopoli, avremo anche Formulopoli? “Mai più

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dopo tangentopoli e calciopoli, avremo anche Formulopoli? “Mai più
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
Settimanale d’informazione
ANNO LV- N. 28
Euro 1
DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145
Editoriale
emergenza acqua
Ci stupiamo?
E’
notizia di questi ultimi giorni del
mese di luglio, diffusa dagli organi
dell’informazione, sulla presentazione
del primo “Salone del divorzio” che si
svolgerà a Vienna, e in seguito in altre
città austriache (in Austria un matrimonio su due termina in divorzio).
L’idea è venuta all’organizzatore di fiere per matrimoni Anton Bar. In questo
salone le coppie da poco separate potranno trovare stand con avvocati, psicologi e notai che elargiscono consigli
utili nel campo del divorzio. Inoltre
per una “vera rinascita” delle coppie
nel salone si potranno trovare stand di
agenzie di viaggio e immobiliari, venditori di auto e offerte speciali per club
di fitness e istituti di bellezza. Questo
altro non è che l’evoluzione dell’essere umano, evoluzione ben radicata
nei valori che generiamo con le nostre
idee emancipate…allora di che cosa ci
stupiamo? Non è forse giusto “affittare”
l’utero ad una donna di sessanta anni?
Non è altrettanto giusto uccidere o
prostituirsi per i soldi? Non è forse
più che lecito approvare la clonazione
umana per concepire figli come noi
li vogliamo, o meglio da usare come
pezzi di ricambio? E perché mai tenere il crocefisso nei luoghi pubblici se
offendiamo la libertà altrui? Per quale
motivo allora dovremmo sposarci se
il matrimonio è solo un’ invenzione
di certi preti, e se soprattutto lede la
nostra libertà sessuale, di carriera …?
Non è forse una fortuna poter divorziare appena l’altro o l’altra ci annoia?
Poi come va tanto in voga credere, Dio
non esiste, e allora, se Dio non esiste
perché amare il prossimo nostro come
noi stessi, non desiderare la donna (o
l’uomo) altrui? Che importanza dare al
comandamento non uccidere? Nessuno! Dio non esiste! “Esisto io, Capo di
stato” che dico che tu puoi venire giustiziato. E badiamo bene che da come
vanno oggi le cose è da poco intelligenti non aver pensato prima ad un
“salone del divorzio”! Propongo pure
di fare un “salone del pedofilo”, uno
“del perfetto assassino” e un altro “del
trafficante illegale di organi”… Certo,
sono proprio i cattolici la rovina del
mondo, mica certi tizi di questo calibro che sanno bene valutare le leggi di
mercato… poi come ben ci insegna la
storia c’è sempre un dopo per ripudiare errori come quelli compiuti ai tempi
dei nazisti… ci dicono che l’unico nostro dio sia in banca e non in Chiesa…
Speriamo che prima o poi ciascuno
sappia scoprire nel suo cuore ciò per
cui vale veramente la pena vivere.
Rachele Mancinelli
iniziative estive
pensioni
Per un uso
delle risorse idriche
più attento
I campi scuola
dell’Azione
Cattolica
15
9
di Paola Cocola
Impôt repriséTassa riscossa Ufficio di Jesi
domenica 29 luglio 2007
castelbellino
Accordo
tra governo
e sindacato
Cinema, musica
e letteratura
4
5
di G. Pigliapoco
“Mai più sequestri”
Foto AFP/Sir
Padre Giancarlo Bossi, dopo essere stato rilasciato, dopo quaranta
giorni, il 19 luglio dai rapitori, ha
incontrato a Manila la presidente
Gloria Macapagal-Arroyo. Subito
dopo l’incontro, padre Bossi ha detto
ai giornalisti che la Arroyo gli aveva
riferito dell’impegno con cui si erano
svolte le ricerche, esprimendo gioia
e soddisfazione per la conclusione
della vicenda. Anche la Conferenza
episcopale filippina, oltre a compiacersi per la liberazione si augura che
a nessuno dei missionari “impegnati
anche con grandi rischi in zone sperdute del paese” capiti più di essere
sequestrato.
Manila, 22 luglio: padre Giancarlo
Bossi saluta i bambini dopo la celebrazione della messa nella parrocchia Maria Regina degli Apostoli
La Ferrari insidiata dallo spionaggio industriale – Giovedì 26 il processo
Dopo tangentopoli e calciopoli, avremo anche Formulopoli?
“S
e li tolga per favore, devo sequestrarli”. E’ un carabiniere
che, nel maggio scorso, presso
Modena, impone ad un tecnico
di alto livello della Ferrari di togliersi i pantaloni, perché quei
pantaloni meritano un esame
molto attento. Così prende forma la bufera che, in Italia come
in Inghilterra, sta investendo
una delle più prestigiose scuderie della FormulaUno, la McLaren-Mercedes, quella che, al momento, domina le classifiche.
Tutto era cominciato da una
bianca polverina osservata dai
tecnici del Cavallino all’imbocco
del serbatoio di un’auto. Un tentativo di sabotaggio? Poi il fondato sospetto che la causa non
fosse accidentale, ma voluta da
un dirigente dell’equipe ferrarista deluso per la mancata promozione, l’inglese Stepney. I suoi
pantaloni erano contaminati dalla stessa polverina bianca. Di qui
gli approfondimenti. Spionaggio
industriale e sportivo? Perchè
incontri poco giustificabili fra
due tecnici delle opposte scuderie? Poi arriva il sequestro di
un malloppo di ben 780 pagine
presso l’abitazione di un altro
inglese, dirigente della McLaren,
un certo Coughlan. Trattasi di
appunti riservatissimi, fissati su
fogli intestati alla Ferrari, tutti
riferiti a studi e innovazioni delle
auto in gara. E Coughlan, messo
alle strette da prove inconfutabi-
li, rilascia ampia confessione dei
suoi rapporti con il capo tecnico
della Ferrari e del suo tentativo
di offrire a tre dirigenti della sua
McLaren gli ultimi ritrovati tecnici della prestigiosa industria
italiana.
Ma proprio in questi giorni,
mentre i vertici della scuderia
sotto investigazione dichiarano
che di quel fascicolo nulla sanno, scoppia l’ennesima prova di
un vero e proprio spionaggio
industriale a scapito del nostro
fiore all’occhiello. Una email del
marzo scorso, inoltrato dal “traditore” di Maranello a Coughlan,
invitava a denunciare una novità introdotta dalla Ferrari “ nel
fondo piatto mobile delle auto”.
La McLaren come poteva sapere
di una così modesta variazione
senza l’aiuto di qualche addetto
del gruppo di Maranello?
***
Ora tutto è nelle mani della FIA,
la Federazione Internazionale
dell’Automobile. con sede a Parigi, che giovedì 26 aprirà il processo contro la scuderia anglotedesca.
Ancora una volta un’indicibile
mortificazione dello sport. Dopo
quanto avvenuto nel calcio, dopo
quello che ancora sta avvenendo
nel ciclismo, s’è giunti a dare un
sonoro schiaffo a tutti noi ingenui tifosi che ci attacchiamo
al televisore ogni volta che nel
mondo scorazzano quelli della FormulaUno o delle MotoGP.
Pare che niente possa più salvarsi in nome dei soldi, che l’oro
tutto contamini, che l’impegno
più puro e generoso di un atleta
o di un’equipe lo vedi improvvisamente melmoso e irriconoscibile.
Che la giustizia faccia il suo corso nel modo migliore, ma una
sola cosa potrà veramente salvarci: che l’uomo, in ogni campo,
e anche nello sport dove la lealtà
è inscindibile dalla capacità, ritrovi gli ideali che sempre hanno affascinato l’umanità, fin dai
tempi delle antiche olimpiadi.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
2
Cultura e società
29 luglio 2007
Del più e del meno
Maiolati Spontini - Padre Armando Pierucci
L’identikit dello jesino 1861
Musica e solidarietà
di Giuseppe Luconi
S
i è parlato, scritto e discusso molto, nei giorni scorsi, sulla riforma
del sistema pensionistico: scaloni, scalini
e scalette… I lavoratori di un tempo non
avevano di questi problemi: per loro le
giornate di lavoro cominciavano all’alba
e finivano al tramonto e di solito i lavoratori andavano in pensione quando non
erano più validi o non erano più vivi… Se
ne è fatta di strada, da allora!
Non si può non pensare a questo leggendo quanto scriveva nel lontano 1861
l’ingegnere Francesco De Bosis sullo
stato dell’economia
della nostra provincia. Un opuscolo di neppure venti
pagine e tuttavia
interessante perché
ci permette di conoscere e riflettere
sulle condizioni di
quegli anni..
Un secolo e mezzo fa l’agricoltura
era «la primaria
industria della provincia»:
occupava, infatti, la metà
della popolazione.
La conduzione dei
terreni era quasi ovunque a mezzadria,
il lavoro dei campi avveniva «a forza
di animali» o a colpi di vanga. De Bosis
tracciò un identikit del contadino del suo
tempo. Lo descriveva come un «uomo
sobrio, amante della famiglia e pacifico,
considerato poco più di una macchina,
tenace agli antichi sistemi, alle tradizioni
e alle superstizioni». Un uomo che aveva
bisogno di essere consigliato, istruito. De
Bosis non mancò perciò di lodare l’Accademia Agraria Jesina di Padre Rinaldi
che lavorava “per il progresso della patria agricoltura».
Non stavano meglio gli jesini di città.
In una relazione del giugno 1861, a cura
della Deputazione provinciale, si leggeva:
«Quaranta e più Comuni mancano affatto d’alcuno stabilimento industriale, e se
si escludono pochi agiati borghesi, gli altri
sono piuttosto che operai, braccianti della giornata, che vivono una vita del tutto
precaria, e i quali una stagione infelice,
una crisi qualunque getta all’improvviso
nello squallore, e per grave risorsa all’accattonaggio, e talvolta a peggior partito».
Era stata introdotta l’industria della
seta. Nel 1861 era Osimo ad avere, nella
nostra provincia, il più alto numero di filande (nove); seguivano Jesi (sette), Ancona e Massaccio, cioè Cupramontana, (tre
ciascuna). Nei territori di Jesi e Chiaravalle era molto praticata la coltivazione
del tabacco (la «fabbrica» di Chiaravalle
occupava, tra uomini e donne, più
di cinquecento persone).
Tra le industrie presenti a Jesi
De Bosis citava
una fabbrica di
«cremor di tartaro»,
una manifattura di
lana, una cartiera;
quindi concerie di
pelli, fabbriche di
saponi, distillerie.
Jesi si distingueva
anche “per i lavori di rame, per i
tessuti in cotone e
per l’arte del tintore”. Godeva pure
di una “ben meritata fama per i lavori di
oreficeria esercitata da una classe numerosa” e da “orafi eccellenti”.
E il commercio? Jesi trafficava, in particolare, «canape lavorate, sete greggie, tessuti di cotone, saponi». Insomma, notava
il relatore, «Jesi deve una certa floridezza
dall’attività da cui è animata: ma non
basta, e si duole di non poter utilizzare
l’acqua che mediante un canale artificiale
ne bagna alcuni borghi». La corrente elettrica non era stata ancora inventata: alla
forza motrice provvedevano i «rotoni»
azionati dall’acqua di canali e vallati.
Jesi, concludeva De Bosis, “spera perciò
che il governo favorisca lo sviluppo dello
spirito di associazione nei suoi abitanti e
l’ardore per le imprese industriali e commerciali, le quali eziandio per la detta
ragione dell’acqua potrebbero prosperarvi”. Come dire: agli jesini dategli un punto
d’appoggio e vi sollevano il mondo…
Il parco Colle Celeste di Maiolati Spontini è stato la suggestiva cornice al concerto del Coro Lirico Mezio Agostini di
Fano che ha proposto un coinvolgente
repertorio di musica napoletana presentato da Claudio Petrelli. I quaranta
coristi sono
stati diretti
dal maestro
Stefano Vagnini che
ha frequentato il corso
di Organo
e
composizione organistica
presso
il
Conser vatorio
“G.
Rossini” di
Pesaro sotto
la guida del
M° Padre
Armando Pierucci, diplomandosi con
il massimo dei voti. La serata, organizzata l’associazione Premio Vallesina e
dall’Amministrazione comunale, è stata
un’occasione per raccogliere fondi per la
ristrutturazione della scuola di musica
Magnificat, fondata
da padre Armando
Pierucci a Gerusalemme. Il religioso,
che l’anno scorso è
stato insignito della
cittadinanza onoraria
di Maiolati Spontini,
ha partecipato alla
serata ed ha ringraziato per la simpatia
e l’affetto che la comunità maiolatese gli
stanno manifestando.
Ha ricordato anche il
decennale impegno
musicale con il maestro Vagnini e con i coristi di Fano, circa
venti anni fa.
Padre Pierucci è considerato uno dei più
grandi compositori e organisti in Europa, ma è soprattutto il creatore di un
istituto che prepara musicisti, ebrei e
palestinesi, che si esibiscono nelle chiese
di Terra Santa. Il conferimento della cittadinanza onoraria al religioso è stata la
Solidarietà Vallesina-bielorussia
Legambiente propone scambi formativi
N
on si interrompe il ponte della solidarietà tra Jesi e la Bielorussia. Mentre riprende, dopo
lo stop forzato dello scorso anno,
l’accoglienza dei bimbi bielorussi
da parte di decine di famiglie di
tutta la Vallesina, lo stretto legame
che unisce Jesi con il paese dell’Est
si fa ancora più intenso. In questi
giorni saranno infatti ospitati a
Jesi fino agli inizi di settembre due
vigili del fuoco, una dirigente scolastica e una giovane dottoressa
provenienti da due cittadine bielorusse, Vetka e Dobrush. Durante
questo periodo potranno partecipare ad un interessante scambio
formativo. I vigili del fuoco, grazie
ad un permesso speciale arrivato
direttamente dal Ministero, potranno prender parte agli interventi con i loro colleghi jesini e così
apprenderne i metodi di lavoro,
ma anche mettere a disposizione
la propria esperienza. La giovane
dottoressa sarà invece affidata al
reparto di pediatria dell’ospedale
di Jesi, dove avrà l’occasione di aggiornarsi sulle tecniche in uso nel
nostro paese.
Lo scambio fa parte di un progetto sostenuto dal comune di Jesi e
condotto dal circolo Azzaruolo di
Legambiente, che già nell’aprile di
quest’anno aveva raggiunto a bordo di un camper la Bielorussia per
portare aiuti concreti alle aree ancora contaminate da radionucleidi
delle regioni di Gomel e Moghilev.
Un gesto diverso dall’accoglienza dei bambini bielorussi che Legambiente sosteneva da vent’anni.
Allora il camper partito da Jesi
aveva percorso oltre 6000 km per
far prima tappa a Dobrush, sede
di una scuola media frequentata
da 800 bambini (la maggior parte
dei quali ospitati negli anni scorsi
dalle famiglie di Jesi e Monsano) a
cui furono donati strumenti informatici e soprattutto un filtro per
l’acqua potabile. In secondo luogo
aveva raggiunto la cooperativa del
latte dove in collaborazione con
l’Agenzia regionale Arpam si erano affrontate le tematiche relative
alla decontaminazione radioattiva
dei prodotti caseari. Infine si erano
recati negli ospedali di Klimovichi
e Vetka, i nosocomi dove vennero
curati i vigili del fuoco che spensero l’incendio della centrale nucleare di Chernobyl più di vent’anni fa,
con la finalità di avviare futuri rapporti con gli ospedali della nostra
zona e attivare scambi formativi e
di tecnologie ed attrezzature. Ora
l’intenzione è di non spezzare ma
di sostenere con ulteriori iniziative questo rapporto che si auspica
sia sempre più stretto.
Luca Galeazzi
prima tappa di un percorso volto a sensibilizzare la popolazione del Comune a
sostenere economicamente i progetti di
volontariato di padre Armando. Il religioso, nato a Moie, risiede attualmente
a Gerusalemme dove da 10 anni è presidente del
conservatorio
di musica
Magnificat.
Nei
p r i m i
giorni di
agosto la
pre sidenza
della
scuola sarà
assunta da
Padre Pierbattista
Pizzaballa,
custode di
Terra Santa, quale segno di attenzione, da parte
della congregazione dei Frati Minori, al
Magnificat come strumento di crescita,
di studio, di promozione culturale dei
giovani.
L’edificio sede della
scuola, tuttavia, si
trova in una situazione precaria e l’associazione
Premio
Vallesina sta promuovendo una campagna
per raccogliere i 120
mila euro necessari
a ripristinare i locali. Finora sono stati
incamerati 50 mila
euro ma le iniziative
di sensibilizzazione
andranno avanti. Padre Armando si augura che la comunità
marchigiana si renda
disponibile a fornire
aiuti concreti, che si senta protagonista.
I presidenti della Regione, del Consiglio
Regionale e della Provincia, nei mesi
scorsi, hanno visitato i locali del Magnificat e hanno potuto anche constatare la
bravura dei docenti e degli allievi che sostengono gli esami di musica, al termine
di ogni corso, al conservatorio Pedrollo
di Vicenza.
3
Cultura
29 luglio 2007
Il Libro – Sui sentieri del Kurdistan
SCUSATE IL BISTICCI O
(ghiribizzi lessicali)
Peter Pun (con la u)
www.peterpun.it
- BIIP ! - BIIP ! - BIIIP ! - BIIIP !
Tempo fa abbiamo assistito a un confronto
televisivo tra Aldo Busi e Vittorio Sgarbi.
Le attese non sono andate deluse: si è trattato di un feccia a feccia memorabile.
TV = TURPILOQUIO + VOLGARITà
Una mamma al suo ragazzo a cui è sfuggita
una parola sconveniente: Vergogna! Ma dove
credi di essere? In televisione?
SECONDA GUERRA PUNICA
Cambio di vocale… patriottico
Quinto Fabio Massimo (il Temporeggiatore) fu detto lo scudo di Roma. Marco Claudio Marcello (l’espugnatore di Siracusa) fu
soprannominato la spada di Roma. Come
dire:
la diga e la daga.
IL NIDO ANTICO
DEL CIGNO DI JESI
Sciarada semi-campanilistica
(3+4=7)
In mezzo a due fattori è il mio primiero;
più della spada ne uccide il secondo;
gli Eugubini fondarono l’ intero,
che coi suoi “Bronzi” fa impazzire il mondo
***
Soluzione del gioco precedente:
Cingoli, singoli
LA CITTÁ DI JESI A “UNOMATTINA”
Oltre un milione di telespettatori hanno seguito in TV la
rubrica curata da Fede e Tinto sulla città di Jesi e hanno apprezzato la ricetta a base di Ciauscolo proposta da
Andy Luotto in compagnia dei due conduttori Veronica
Maya e Duilio Giammaria.
Il servizio era stato girato il 9 giugno scorso e i due
conduttori sono stati accompagnati da Domenico Gioia
e dal suo staff che ha supportato la visita nelle Marche
delle troupes del popolare programma. Per ben 13 minuti il nome di Jesi ha fatto da sfondo insieme al Teatro
Pergolesi al cuoco d’eccezione ed ai conduttori. Anche
sabato 14 luglio, i due inviati di “Unomattina” sono
tornati nelle Marche per visitare la riviera del Conero e
Portonovo, accompagnati da Domenico Gioia che ritiene queste iniziative ottime per avere dei positivi riscontri sotto il profilo della promozione del territorio.
Per comprendere bisogna esserci
S
ui sentieri del Kurdistan: è un
viaggio nella vita del popolo curdo raccontato da Joanna Al-Askari
Hussain, divenuta protagonista dell’ultimo romanzo di Jean P. Sasson,
scrittrice e conferenziera, autrice di
numerosi best-seller internazionali
che testimoniano le tormentate condizioni delle donne nel mondo arabo.
Il passato è ancora vivo nella vita di
Johanna, cresciuta a Bagdad, ma di
origine curda. E al Kurdistan appartiene il suo cuore, tanto che, giovanissima, sceglie di vivere sulle sue
montagne la lotta per i diritti del
popolo curdo insieme ai combattenti del PUK, l’Unione Patriottica del
Kurdistan. Subisce la persecuzione
ordinata del governo di Saddam Hussein, il genocidio dei curdi alla fine
degli anni ‘80, attuato con una violenta campagna militare denominata
«Anfal» che costò la vita ad almeno
182mila persone. Sopravvissuta ai
bombardamenti dello spietato “Alì il
chimico” e alle violenze della polizia
segreta, Johanna ci regala una preziosa testimonianza di coraggio e impe-
condanne a morte nel processo per il
genocidio dei curdi narrato nel libro.
La pena capitale è stata decretata per
molti dei dirigenti del governo di allora: Ali Hassan al-Majid, il cugino
dell’ex rais noto come “Alì il Chimico”; a Sultan Hashem Ahmad, già
generale dell’esercito di Saddam e poi
ministro della Difesa; all’ex alto ufficiale dell’esercito Rashid Muhmmad;
e a Hussein Rashid Al-Tikriti, vice comandante delle operazioni delle Forze armate.
Il romanzo di J. P. Sasson, scritto con
uno stile sobrio e carico di delicatezza
e incisività, realismo e poesia, ci introduce, attraverso i sentieri impervi
della passione e del coraggio, in una
realtà lontana cancellando, pagina
dopo pagina, ogni distanza di tempo
e luogo. Ci permette di non essere
semplicemente dove si è e sentirsi a
casa dentro questa preziosa e appasgno per la pace e per la libertà. E la sionata testimonianza di vita vissuta.
cronaca recente sembra quasi fare da E ci offre l’opportunità di viaggiare da
epilogo al romanzo: poco meno di un “entronauti”, perché per comprendere
mese fa il Tribunale speciale irache- bisogna esserci.
no (Tsi) ha emesso a Bagdad le prime
Tiziana Tobaldi
Unione dei Comuni della Media Vallesina
Il laboratorio di archivistica
diventa un cd
U
n cd e
un opuscolo
per
r a cco nt a re
un’esperienza unica fra
documenti e
volumi conservati negli
archivi storici comunali.
E’ il risultato
del progetto
“Laboratorio
di storia locale della Media Vallesina” realizzato
dall’Unione dei comuni della Media Vallesina,
nell’ambito del servizio
Università degli adulti, e
finanziato per 5 mila euro
dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Jesi. Nel programma dell’anno accademico conclusosi da poco
era inserito anche un laboratorio che ha concentrato
l’attenzione sull’archivio e
l’archivistica, con lezioni
tenute dal docente Riccardo Ceccarelli e dalla tutor
Cristiana Simoncini. Dalle
lezioni in aula gli iscritti sono passati alla visita
d e l l ’a r c h i vio storico
comunale
di
Cupramontana e
a quello di
Castelplanio.
Sono seguiti
quattro incontri per il
laboratorio
pratico
di
archivistica
poi, a fine
maggio, è stata fatta la visita all’archivio dell’abbazia silvestrina di Montefano di Fabriano. Insomma,
un lavoro durato mesi, che
si è concluso con la realizzazione di un cd e dell’opuscolo che raccontano
l’esperienza fatta, riporta
in allegato documenti e
tutto il materiale da supporto alle lezioni teorico-pratiche. Gli iscritti al
corso, oltre una ventina di
persone, potranno quindi
avere uno strumento per
ripetere e ripercorre la
tappe di un progetto che
ha riscosso molto gradimento.
Castelbellino Arte - Le opere di Patrizia Calovini
L
“Ha l’arte
di far fiorire il gelo”
a mostra d’arte
ospitata quest’anno nel museo civico
di Villa Coppetti, all’interno della rassegna Castelbellino
Arte, è particolarmente interessante:
protagoniste saranno
infatti le suadenti tele
della pittrice Patrizia
Calovini. La mostra è stata inaugurata il 22 luglio e
rimarrà aperta al pubblico
per tutta la durata di Castelbellino Arte, fino al 5
agosto.
Patrizia Calovini è nata a
Tarquinia nel 1952; si è diplomata all’istituto d’arte di
Trento ed ha proseguito la
sua formazione a Milano
dove, dopo il diploma in
Grafica Pubblicitaria, ha
lavorato come grafica in
una nota agenzia di pubblicità milanese. Nel 1976 si è
trasferita ad Ancona ed ha
proseguito gli studi presso
la sezione di Pittura dell’Accademia di Belle Arti
di Macerata, diplomandosi
nel 1988. Attualmente vive
e lavora ad Ancona. Ha
partecipato a numerose
rassegne artistiche, mostre
collettive e personali: una
delle ultime, nel 2005, alla
Mole Vanvitelliana di Ancona.
Di lei, il Direttore della
Pinacoteca Civica del Comune di Ancona, Michele
Polverari, che presenterà la
Mostra all’inaugurazione,
ha scritto: “La Calovini ha
la capacità di contraddire
dall’interno ciò che è sordo,
chiuso, immobile. Ha l’arte di far fiorire il gelo. Ma
anche di far intuire (celebrandola perciò davanti ai
nostri occhi) l’intimità di
una festa”.
Il catalogo della mostra è
curato da Riccardo Ceccarelli, storico e bibliotecario.
Cultura come priorità
Contemporaneità come dovere
Q
ual è lo stato della politica culturale nel nostro Paese? Da tempo
si assiste ad un crescendo di dichiarazioni – soprattutto nelle fasi elettorali
– con le quali i politici (aspiranti amministratori in primo luogo) si propongono di dare spazio e sostegno allo sviluppo della cultura. Ma poi, una volta
che le elezioni sia sono svolte, che cosa
accade? E perché così tante dichiarate
intenzioni verso la cultura? Forse le
risposte sono contenute, almeno in
parte, nel rapporto recentemente elaborato da Federculture, la struttura
associativa che riunisce Regioni, enti
locali, aziende di servizio pubblico
locale e altri soggetti con responsabilità di programmazione e gestione nei
settori della cultura, del turismo, dello
sport e del tempo libero.
Ebbene, i dati forniti ci assicurano che
la cultura, nelle sue varie articolazioni,
si presenta oggi ai primi posti dei bisogni collettivi, ma senza godere dello
stesso interesse da parte dello Stato.
Nel 2006 gli investimenti sono infatti diminuiti, da parte degli enti locali,
quantunque poi, alla fine, questi enti
(Regioni, Province, Comuni) si dimostrino molto più prodighi dello Stato.
In Italia il rapporto tra la spesa per la
cultura e il bilancio dello Stato è fissato, per il 2007, allo 0,29%: cinque
anni fa era dello 0,35%. Si tratta di
percentuali da prefisso telefonico che
offendono la storia culturale plurimillenaria della nazione e che ci collocano tra gli ultimi posti in Europa. Certo
esistono eccezioni, come quella del
Comune di Roma, che per il corrente
anno ha preventivato un esborso del
4,7% del proprio bilancio. Ancora meglio hanno fatto Genova e Milano.
Si parla spesso della necessità di coinvolgere i privati nella politica di sostentamento della cultura anche perché, da noi, tale intervento è limitatissimo rispetto a quello a ciò che accade
in altre nazioni. Tuttavia va registrato
che la sensibilità dei privati in questo
ambito è cresciuta e si presenta in netta ascesa. Le cifre ci dicono che, rispetto al 2005, si registra un aumento del
2,5%. E se il rapporto tra pubblico e
privato venisse impostato in modo più
corretto, certamente la partecipazione
di quest’ultimo settore della vita sociale risulterebbe più corposo. Oggi, in
sostanza, ai privati si chiede di offrire
occasionalmente una sorta di obolo a
favore di questa o di quella manifestazione, mentre essi giustamente aspirano a svolgere un ruolo maggiore qual
è quello della condivisione, assieme al
pubblico, delle scelte di politica culturale. Se i poteri pubblici rinunciassero
alla pretesa di essere gli unici arbitri
delle vicende, certamente potrebbero
far conto su interventi più sistematici
e più rilevanti da parte dei privati.
(1-continua)
Armando Ginesi
4
Attualità
29 luglio 2007
Il presidente Bucciarelli - Risparmi nel Consiglio Regionale
Una nuova attenzione alle spese
I
l costo della politica è un tema che
vede la quasi totalità dei cittadini
concorde nel bisogno di abbassarlo ed
indignata di fronte ad alcuni privilegi o
presunti tali di cui godono i cosiddetti
politici. Io credo che il problema esista,
che vada affrontato con decisione e coraggio, senza ipocrisie e soprattutto tenendo presente alcuni punti chiave.
Primo: la democrazia rappresenta il sistema politico più costoso e di questo
dobbiamo prendere pienamente coscienza.
Secondo: quando parliamo di costi della politica non dobbiamo limitare l’attenzione alle indennità degli eletti, ma
considerare anche i costi a volte certamente evitabili dei vari staff, consulenze, ecc.
Terzo: evitare di essere artefici di un
spettacolo davvero indecoroso di proporre gli Enti dove operiamo e che rappresentiamo come i primi della classe
ed individuare negli altri gli spreconi.
Quarto: i provvedimenti per ridurre
e contenere il costo della politica non
possono essere calati dall’alto per motivi relativi all’autonomia di ognuno. In
tal senso sono benvenute le sollecita-
Pinocchio di chi è?
di Riccardo Ceccarelli
F
inalmente lo sappiamo: Harry Potter
è di sinistra, è un compagno. Ad
arruolarlo è stato il quotidiano di Rifondazione Comunista, “Liberazione”,
con un articolo di Andrea Camorrino
del 14 luglio. Camorrino è un dirigente
di Rifondazione, coordinatore dell’area
informazione, comunicazione ed eventi.
Uno insomma che detta la linea. Ironico, serio o scherzoso? Non lo sappiamo.
“Cara ‘Liberazione’, sbagli. Harry Potter
è un compagno!” titolava il quotidiano
sabato 14, in risposta alla stroncatura
senza pietà apparsa il giorno prima
della saga cinematografica del “maghetto occhialuto”. “È di sinistra perché
l’immaginazione è di sinistra. Perché
non ama le soluzioni facili, analizza ed
intuisce, racconta che la realtà che si
vede non va e che bisogna cambiare”. E
giù, fino ad affermare che è di sinistra
“perché ha i capelli spettinati”. Queste
alcune motivazioni dell’arruolamento a sinistra del personaggio-eroe di
Kathleen Bowling. Non sapevo che
l’immaginazione fosse di sinistra e che
l’analisi dei fatti e l’intuizione stessero
da quella parte. Giorgio Gaber aveva
ironizzato, anni fa, su ciò che è di destra e su ciò che è di sinistra. Siamo
allo svuotamento di ogni ideale. E lo si
evince dalle inopportune appropriazioni che si tenta di fare. Alcune delle
quali sono vecchie e desuete. Come
quella che ha fatto “l’Unità” arruolando
a sinistra addirittura Gesù, lasciando
intendere di non sapere che già era
stato strumentalmente reclutato dai
socialisti tra l’Ottocento e il Novecento
e che con periodiche cartoline di precetto a lui si rivolgevano convinti di
averlo tra i propri ranghi. Distorsione
della realtà e della verità, mezze verità
fatte proprie senza alcuna vergogna pur
di trovare appigli in mezzo a naufragi
che non si vogliono vedere. E siamo
pure al ridicolo. Per sopravvivere si
tenta di tutto. Con campagne-acquisti e
giustificazioni che vanno al di là di ogni
comprensibile riferimento di contenuti.
Pronti a reclutare, badando al comodo,
nuove ed antiche “icone” e pronti a
mandare in congedo o in pensione figure storiche che per generazioni hanno
significato ragioni di impegno politico
e talvolta anche di vita. Come spiegare
una vita vissuta in loro nome, ora che
sono in congedo definitivo? Vite vissute
invano forse, alla luce del poi. Nessuno le potrà far ritornare significanti;
si proverà a farlo, pur sapendo di non
riuscirci, con operazioni “nostalgia” che,
seppure calorosamente applaudite, sanno tanto di obsoleto e di far “contenti
comunque”. Alla prova dei fatti e della
storia quotidiana sono arruolamenti
improponibili, visti proprio i congedi
effettuati. Credo che ciò si possa dire
sia per le aggregazioni ormai storiche,
pur nel variare delle denominazioni
(dov’è il nuovo autentico?), sia per quelle che si è in procinto di varare. Tra i
miti che resistono ancora c’è quello di
Ernesto Che Guevara a quarant’anni
dalla morte e a dieci dal ritrovamento
dei suoi resti. Non perché sia stato un
campione del comunismo o della rivoluzione (lo è ancora per una minoranza
dal sapore archeologico) quanto perché
è diventato un gadget del capitalismo e
del consumismo. Di lui non interessa la
verità storica, il suo vero ritratto, il suo
operato politico e militare, il suo essere
burocrate e pure assassino, quanto la
fotografia scattata da Alberto Korda nei
primi anni della rivoluzione cubana e
stampata in migliaia e migliaia di manifesti, di magliette, di tazzine, di portachiavi, di oggetti più vari: un mito diventato consumo e pubblicità. Mito per
mito e reclutamento per reclutamento,
andando di questo passo molti, se non
tutti, come “icona” di riferimento, dovrebbero ingaggiare Pinocchio. Ma con
il naso più lungo possibile.
zioni e le proposte che dovranno trovare una doverosa armonia tra Regioni,
Autonomie Locali e Parlamento. Ma
l’autonomia non è offesa se si cerca e
si trova un complessivo accordo. Promuovere questo accordo è per me un
impegno d’onore.
Il Presidente del Consiglio Regionale
delle Marche vuole offrire al confronto
il risultato di un modo di operare che è
il frutto di un modo di intendere la politica e dello “stare nelle istituzioni” che
viene da lontano e da un “nobile scuola”,
confrontato e supportato dal contributo dei gruppi consiliari, dell’Ufficio di
Presidenza e della Giunta Regionale.
Il raffronto è tra i dati relativi alle minori spese dell’Esercizio 2007 rispetto a
quello del 2006.
Considerando le spese del Gabinetto
del Presidente, c’è stato un abbattimento dei costi del 39%; le spese per progetti dell’Ufficio di Presidenza sono calate
del 77%, mentre quella per i Comitati
interni del 56%.
Le spese per le prestazioni d‘opera sono
calate del 100%, cioè completamente
annullate. Le spese per le cosiddette
auto blu sono calate del 30%. Le spese
per le consulenze, studi e ricerche sono
state pressoché azzerate.
Non è certamente la “rivoluzione”, ma
un sicuro e visibile passo nella direzione giusta che acquisisce più valore se
si pensa che tutto ciò è avvenuto con
qualche piccolo sacrificio ma senza penalizzare il ruolo del Consiglio Regionale, utilizzando risorse e competenze
interne. Poggiando sulla nostra solida
cultura contadina che ci insegna a realizzare prima i fatti poi a parlare, oppure di metterci per primi nelle condizioni migliori per chiedere agli altri di
fare altrettanto, penso che ora si possa
avviare l’istituzione di un Tavolo in cui
tutti gli Enti si confrontino e concordino ulteriori misure per ridurre i costi
della politica, alla luce del sole ed informando i marchigiani.
So bene che il Consiglio Regionale delle
Marche è tra i primi in Italia per la sua
parsimonia e per il “basso costo”, ma, in
particolare oggi, occorre farsi carico ed
operare con piena coscienza a servizio
dei marchigiani.
Raffaele Bucciarelli
Presidente Consiglio regionale
delle Marche
Cooperlat Gruppo Fattorie Italia
Nuove acquisizioni e dati export
C
ooperlat si rafforza nel centro Italia con l’acquisizione del pacchetto di maggioranza di Latte Primavera
S.r.l., storica azienda di Aprilia (LT), il
cui marchio è presente dal 1962 nell’area della provincia di Latina.
“Si tratta di una acquisizione che ben si
colloca all’interno della politica aziendale di Cooperlat TreValli - commenta
il Presidente Giovanni Cucchi – che
negli anni ha scelto di valorizzare le
realtà produttive locali puntando su
marchi storici a forte riconoscibilità
territoriale e capaci di rendere garanzie
di provenienza e genuinità del prodotto ai consumatori”. Con l’acquisizione
di Latte Primavera, Cooperlat punta
ad una maggiore presenza nel Lazio e
in special modo nell’area metropolitana di Roma, dove anche il marchio
TreValli sarà presente in maniera ancor
più capillare nel segmento del fresco,
freschissimo e caseari. Latte Primavera
rappresenta da anni una garanzia per
i consumatori rispetto al latte fresco e
con l’acquisizione da parte di Cooperlat, verrà estesa la gamma di prodotto.
Sulle confezioni verrà indicata la rispettiva zona di mungitura a ulteriore
garanzia del consumatore. Inoltre verrà potenziata la rete commerciale con
l’introduzione di nuovi prodotti lattie-
ro caseari nell’area del Lazio.
Mercato Italia ed export
Cooperlat è riuscita nella prima metà
del 2007 a consolidare i propri risultati, aumentando significativamente le
quote di mercato nei segmenti del latte
fresco, dessert pronti e creme a base
vegetale dove il marchio Hoplà è leader
nazionale ed internazionale.
Ottima affermazione per l’export, che
nella prima metà del 2007 ha registrato un aumento del +25% con punte del
30% in Grecia e nei Balcani, aree dove
la cooperativa opera attraverso la collegata Torre Cooperlat.
block notes
Previdenza
Pensioni - maggiore tutela
I
l Governo e le Organizzazioni
Sindacali hanno raggiunto un
importante accordo sulla rivalutazione
delle pensioni. Dai primi dati emersi gli
aumenti dovrebbero riguardare circa
3.400.000 persone di cui 300.000 sono
i soggetti più svantaggiati (titolari di
assegni sociali, invalidità civile ecc.)
E’ sicuramente una prima risposta, pur
se parziale, che attenua la perdita del
potere di acquisto che hanno subito da
parecchi anni le pensioni. Certamente
occorrerà fare ulteriori passi affinché
possa essere risolta la annosa questione
della previdenza e si dia finalmente una
risposta definitiva sia alle giuste esigenze dei già pensionati sia alle aspettative
dei giovani, il tutto tenendo conto delle
compatibilità finanziarie.
Sugli specifici punti dell’accordo e sulla
sua valenza politica abbiamo chiesto
un parere al Segretario provinciale della Cisl di Ancona Stefano Mastrovincenzo (nella foto).
Quali sono i punti dell’accordo più significativi ?
• Il potenziamento del sistema di
rivalutazione, legato alla dinamica dei
prezzi, per le pensioni previdenziali di
entità compresa tra tre e fino a cinque
volte il minimo.
• L’incremento delle pensioni sociali (pensioni e assegni sociali, invalidi
civili, ciechi, sordomuti) al fine di assicurare almeno un reddito individuale
mensile complessivo pari a € 580. Per
accedere al beneficio resta confermato il limite di età pari o superiore a 70
anni, tranne per gli invalidi civili totali, sordomuti
ciechi per i quali il limite è
stabilito a 60 anni.
• Dal 2008 i pensionati riceveranno aumenti correlati agli
anni di contribuzione e con differenziazione tra ex lavoratori
dipendenti e ex lavoratori
autonomi. L’aumento riguarderà i pensionati con
reddito individuale non
superiore a 1,5 il trattamento minimo (8.504,73
reddito individuale, 655
euro mensili). Non concorrono a determinare
il reddito la prima casa
e rutti i redditi soggetti
a tassazione separata; gli
aumenti non costituiscono reddito ai fini Irpef,
non sono valutati per le
prestazioni legate al reddito (maggiorazioni, assegno per nucleo familiare..). La considerazione del
reddito individuale è condizione voluta
fortemente dal Sindacato.
L’aumento è legato a tre fasce di anzianità contributiva differenziate tra ex
lavoratori dipendenti e ex lavoratori
autonomi. L’importo dell’aumento è lo
stesso, ma il periodo di contribuzione
è valutato al 60%. Gli aumenti saranno
erogati sotto forma di mensilità aggiuntiva a metà anno.
Quali, in sintesi, i benefici immediati e
quali in futuro?
Queste importanti innovazioni rappresentano in primo luogo una importante se pur parziale risposta ai problemi
di reddito e al disagio di milioni di
pensionati; inoltre fanno da traino al
tavolo annuale di contrattazione sulla
rivalutazione delle pensioni che rappresenta uno dei principali obiettivi
che le organizzazioni sindacali si erano
prefissate. Negli ultimi anni le pensioni hanno perso molto
in potere d’acquisto
proprio per la inadeguatezza del sistema di
aggiornamento al costo
della vita
Che giudizio danno la
Cisl e la Federazione
Pensionati?
Il giudizio è positivo, oltre che per i contenuti,
anche per il percorso
di prospettiva che viene
avviato. E’ significativa
la ripresa dell’attività
di concertazione con
il Governo, che da anni non vedeva
frutti concreti. L’accordo è ancora più
importante se collegato all’altra intesa
fatta col Governo sul miglioramento della indennità di disoccupazione,
sulla sua validità a fini previdenziali
,sull’abbattimento dei costi per il riscatto della laurea, sull’aumento della
copertura previdenziale per i lavoratori parasubordinati e su altri aspetti
che intervengono prevalentemente a
favore dell’area del lavoro precario e
dei giovani. E’ l’evidenza dell’azione di
un sindacato che interviene sulle aree
problematiche della realtà sociale, in
un’ottica di patto e non di contrapposizione tra le generazioni.
Gianfranco Pigliapoco
5
Cultura
29 luglio 2007
Immagine e ruolo della donna nel piccolo schermo
Donne e tv, il sesso femminile nel piccolo schermo
I
l ruolo della donna è molto
cambiato da cinquanta anni
a questa parte, non solo con le
conquiste legislative faticosamente ottenute ma anche per
mezzo dei movimenti femministi
che attorno agli anni ‘60, complici anche le condizioni sociali
ed economiche, aprirono alle
donne possibilità di lavoro al di
fuori dello spazio domestico raggiungendo così il riconoscimento
della parità di diritti rispetto agli
uomini.
Oggi, infatti, la donna ha raggiunto quasi tutte le professioni
facendo scomparire la tendenza
per cui era solo l’uomo a lavorare
e ad accedere al mondo dell’istruzione. Abbandonati scopa
e secchio dunque, la donna si è
resa più indipendente.
Fondamentale per l’evoluzione
della figura femminile è stata la
televisione, che ha offerto alle
donne la possibilità di informarsi
ed intrattenersi, permettendo a
queste non solo
di sapere cosa accadeva nel mondo ma anche di
scoprire l’immagine che l’ambito
maschile aveva di
loro stesse.
La televisione è
il mezzo che più
di altri fotografa
l’evoluzione del
corpo e della
mente delle
donne, a partire
dall’eleganza e
dalla raffinatezza
come “Signorine
Buonasera”, giornalini viventi dei
programmi della
serata, fino alle
letterine e veline poco pratiche
dell’uso della parola ma molto di
più dell’uso del corpo.
Il fatto che sia il corpo, piuttosto che il cervello a mettere in
evidenza le nuove star, ha probabilmente delle conseguenze negative per l’immagine di queste e
del loro ruolo all’interno di tutta
la società italiana, dove la donna
Prestito d’onore: un servizio di assistenza
Per l’idea imprenditoriale
U
n supporto concre- tadini stranieri immigrati,
to per la definizione donne) intende stimolare
dell’idea imprenditoriale. l’avvio di lavoro autonomo
E’ questa la finalità della e la creazione di piccole
convenzione tra la Regio- imprese attraverso la conne Marche e la Camera di cessione di micro-credito a
Commercio di Ancona che, medio lungo termine, fino
attraverso l’ufficio Nuove ad un massimo di 80 mila
imprese e Orientamen- euro. Un finanziamento
to, metterà a disposizione agevolato, da parte della
gratuitamente un servizio Banca delle Marche, senza
di assistenza e consulen- il ricorso a garanzie, da reza a coloro che intendono stituire in 6 anni e destinapresentare la domanda per to a sostenere il cosiddetto
l’accesso al Prestito d’Ono- “start up” d’impresa.
re regionale. Il termine per “Abbiamo voluto risponla presentazione è stato dere con un ulteriore auprorogato al 31 dicembre silio- ha precisato l’asses2007.
sore regionale al Lavoro,
Come è noto, questo pro- Ugo Ascoli - alle necessità
getto di finanza innovativa, prospettate dai potenziaattivato dall’assessorato re- li imprenditori di poter
gionale al Lavoro-Forma- contare su una consulenzione in favore di soggetti za specifica per la presendisoccupati ( laureati, cit- tazione delle domande.
E per realizzare questo
accordo abbiamo potuto
contare sulla disponibilità
e sull’esperienza qualificata della Camera di Commercio dorica.”
Il progetto di Prestito
d’Onore regionale prevede,
inoltre, un tutoraggio personalizzato nei primi 12
mesi di attività fino ad un
massimo di 500 iniziative
economiche finanziate.
Da settembre 2006- data
di pubblicazione del bando- al 1° giugno 2007, si
sono svolti, presso la sede
della Sida, 190 colloqui di
approfondimento, veri e
propri percorsi-guida per
avviare alla creazione di
impresa e a far acquisire
al potenziale imprenditore
una capacità decisionale
autonoma.
I templari. Ultimo atto
S
abato 28 luglio alle ore 21.30, nel nove comuni italiani ospitano spettacobellissimo scenario di piazza Baccio li e incontri legati alla via dei Templari.
Pontelli a Jesi, la compagnia Schegge Il programma prevede l’allestimento di
di Mediterraneo presenta lo spettacolo tre spettacoli: “I Templari. Ultimo atto”,
“I Templari. Ultimo atto” di Gian Piero “Matilde di Canossa” di Ornella Mariani,
Alloisio, con Paolo Graziosi, Orlando con Manuela Kustermann e “Medioevo
Cinque, Marco Avogadro e Elisabetta a chi?”, recital di Lucrezia Lante Della
Arosio. Con questa rappresentazione la Rovere. L’iniziativa si svilupperà il proscompagnia, diretta da Consuelo Barilari, simo autunno, in concomitanza con il
prosegue la sperimentazione di un nuo- 700° anniversario dell’ordine di arresto,
vo circuito integrato di turismo, teatro emesso da Filippo il Bello, che il 13 ote arte denominato “Templari. Cultura tobre del 1307 pose fine all’epopea dei
e Territorio”. Dal 7 luglio al 14 agosto, Cavalieri del Tempio.
Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 - Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149
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è definita in base
all’immagine che
ne deriva dagli
spot pubblicitari e
dalla maggioranza
dei programmi di
intrattenimento.
Negli spot, infatti,
la donna è per lo
più occupata in
situazioni limitate
all’ambiente domestico: pulizie
di casa, in cucina,
alle prese con i
pannolini o a dare
la merenda ai figli.
Analizzando la
situazione odierna
della programmazione televisiva,
si avverte quasi
un’inversione di tendenza da parte delle donne rispetto ai primi
anni della tv.
Se, infatti, inizialmente le donne
decidevano di usare il piccolo
schermo come mezzo per promuovere una nuova immagine di
donna contemporanea, moderna
ed intelligente, adesso invece
sembrano volerla distruggere,
ricoprendo quei ruoli marginali e
leggeri da cui un tempo si voleva
rifuggire.
Per i giovani in questo ambito
mancano quasi del tutto figure
femminili alternative e positive,
che rivestano ruoli importanti
a cui ispirarsi, perciò non deve
sorprendere il fatto che per tante
ragazze l’aspirazione della vita sia
di diventare stella dello spettacolo e, di fidanzarsi con un calciatore. La presenza di questi modelli
femminili in un mezzo così persuasivo, può portare a credere
infatti che ad essi corrispondano
dei reali modelli sociali.
Il modello che la tv propone è
certamente errato, ma scendere
a compromessi pur di avere successo è diabolico.
Eleonora Dottori
XVII edizione di Castelbellino Arte
Cinema, musica,
letteratura e mostre
C
astelbellino Arte è la matografia del ‘900”; alle loggia rinascimentale con
rassegna di appunta- ore 21 in piazza la Sera- l’introduzione a cura di
menti che per circa due ta di Gala in piazza con Patrizia Rosini. Sempre
settimane mette il paese la consegna del premio la loggia rinascimentale
al centro dell’attenzione “Mario Camerini – mi- ospiterà il giorno prima,
di appassionati di arte, gliore canzone da film” al sabato 4 agosto ore 17,30,
musica e cinema d’autore. cantautore Neffa; alle ore la conferenza “TommaOrganizzata dal Comune 23 la proiezione del film so Moro e la seduzione
in collaborazione con la “Saturno contro”
dell’utopia” a cura della
Compagnia dell’Arco e la Quest’anno Castelbellino professoressa Laura CaPro Castelbellino, la ma- arte apre anche alla let- vasassi. Tutte le informanifestazione è stata inau- teratura con la Presenta- zioni sugli avvenimenti
gurata sabato 21 luglio zione del libro di Loren- di Castelbellino Arte, si
con il concerto “Vivaldi zo Verdolini “La trama possono richiedere al nuConsort”
segreta”: l’appuntamento mero 0731/701606 o sul
Venerdì 3 agosto, ore è fissato per domenica 5 sito internet www.comu21,15, alla terrazza Ca- agosto alle ore 17,30 alla ne.castelbellino.an.it.
merini, spazio al jazz del
Luca Pernici Quartet;
domenica 5 agosto, ore
21,15, l’eccezionale chiusura affidata alla chitarra portoghese di Marco
Poeta, da molti consideIMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA
rato il migliore esecutoMATERIALI E ACCESSORI PER BAGNI
re italiano di Fado con il
concerto “Il fado, l’anima
TERMOIDRO
in una guitarra!”.
di GIANFRANCO MUZI
Anche quest’anno, grande
Via Giuseppe Guerri, 17 JESI
spazio al cinema d’autore,
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con la rassegna dedicata
a “Mario Camerini e la
cinematografia del 900”
e il Premio Camerini alla
migliore canzone da film.
A partire da martedì 24
luglio, cinque le pellicole
proiettate e due i convegni dedicati alla figura
del grande regista Alessandro Blasetti (per certi
versi considerato l’antagonista di Camerini)
protagonista della rassegna nel ventennale della
scomparsa.
Domenica
29 luglio alle ore 17,30 al
Teatro il convegno su “M.
Camerini e A. Blasetti”;
alle ore 19 la presentazione della pubblicazione
“M. Camerini e la cine-
6
Vita Ecclesiale
29 luglio 2007
Parola di Dio
domenica 29 luglio 2007 - XVII del tempo ordinario (anno c)
La preghiera è come il pane
di don Mariano Piccotti
[email protected]
Milani, il prete votato alla
scuola ha scritto: “Io dedico il 99% della mia vita alla
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno
scuola e l’ho sempre fatta
dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni
passare innanzi al mio libro,
ha insegnato ai suoi discepoli”. Ed egli disse loro: “Quando pregate, dite:
anzi nel libro l’ho esaltata
Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro
come mezzo di apostolato(?)
pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad
intrinsecamente sacro. Ma
ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione”. Poi aggiunse: “Se uno di
questa non è la mia intima
voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani,
convinzione e quantunque
perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli
non abbia motivo di temere
davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta
la disapprovazione di Dio
è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per
sulla scuola, resto però intedarteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà
riormente sicuro che io poa dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene
trei e dovrei dargli qualcosa
io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà
di più essenzialmente reliaperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
gioso che non sia la scuola e
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se
cioè un po’ di preghiera”(17
gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede
settembre 1958). La letteun uovo, gli darà uno scorpione?
ra inedita restituisce a don
Parola del Signore
Milani la sua anima autenticamente sacerdotale. La
pagina raccoglie insegnamenti diversi: l’esempio di
Commento
la riuscita della nostra vita sulle Gesù che provoca la domanda, il
“Padre nostro”, una parabola e un
Un’altra pagina, come quella della “costruzioni umane” in se stesse.
settimana scorsa estremamente In una lettera al mistico e poeta gruppo di detti.
provocante per noi che misuriamo don Divo Barsotti, don Lorenzo Che sia essenziale la preghiera, è
un generico Essere Supremo, ma è partecipare alla
relazione offerta a tutti coloro che accolgono Gesù,
il Signore, come volto del
Padre. Il resto non c’è spazio per essere commentato.
Ma il Padre nostro è Vangelo in sintesi (il nome, il
Regno, la volontà di Dio, il
pane, il perdono, la libertà
dalla tentazione. Luca non
parla del male). Sono tutti
doni di Dio, che ci è chiesto di domandare e possiamo ottenere grazia al dono
supremo dello Spirito.
Tutte le religioni cercano
Dio e pregano. Per noi oltre che essere espressione
umile della nostra creaturalità, è relazione personale di amicizia e partecipazione all’opera trinitaria di
riconciliazione. Perciò non
può che essere posta nel
grembo del silenzio, cioè
dell’ascolto.
Vangelo secondo Luca (Lc 11,1-13)
Agenda
Pastorale
del Vescovo
Giovedì 26 luglio
Ore 10: Casa di Riposo: S. Messa e visita alla
Comunità di Suore nella festa di S. Anna
ore 11.30: Visita ai ragazzi partecipanti al corso
estivo a Moie
ore 21: Incontro con i Diaconi
Venerdì 27 luglio
Visita al campo degli scout FSE a Monte Cavallo
(MC)
ore 21: Moie:Incontro con il Consiglio pastorale e
collaboratori parrocchiali
Sabato 28 luglio
ore 16: Visita al Campo dei G.mi di A.C. di S.
Francesco e San Giuseppe a Foce Cerqueto
Domenica 29 luglio
ore 9: S. Messa e incontro con il Gruppo Scout
Jesi 5
Pomeriggio: Incontro con il Gruppo Scout di
Pianello a Comunanza (AP)
Lunedì 30 luglio
Mattino: Incontro con E/G del Gruppo Scout Jesi
1 al Catria
ore 21: Incontro alla parrocchia della Regina della
Pace
Martedì 31 luglio
ore 15-17.30: il Vescovo riceve nella cappella di
San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano
confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza
appuntamento.
ore 18: Visita e S. Messa ai Lupetti FSE a S. Maria
del Colle
Mercoledì 1 agosto
Visita al campo L/C e E/G Jesi 4 a Castelcavallino
ore 18.30: Incontro con i partecipanti al campo di
formazione AC a Colle Ameno
Giovedì 2 agosto
Mattino: Visita al campo delle Guide FSE a
Montecavallo
ore 18: S. Messa ad Angeli di Rosora in occasione
della festa del Perdono di Assisi
affermato sia dalla scelta di Gesù
di dedicare tempo alla preghiera
(in Luca c’è spesso!), sia dal titolo
di “Padre” rivolto a Dio. Se c’è un
rapporto di familiarità con Dio,
come lo ha Gesù, questo si manifesta anche nella preghiera. La
preghiera non è un rivolgersi ad
CHIESA dell’ADORAZIONE
luogo di adorazione e di ascolto
Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali),
dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella
Chiesa dell’Adorazione per le Confessioni e il colloquio
spirituale.
Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo
particolare una opportunità data ai giovani. Viene
di seguito indicato il Sacerdote presente per ciascun
giorno:
Lunedì 30 luglio: Martedì 31 luglio: Don Adelio Papi
Don Emilio Campodonico
Durante il mese di agosto a motivo dei campi scuola i
Sacerdoti sospenderanno i turni di presenza presso la
chiesa dell’Adorazione, la quale, comunque, continuerà a
rimanere aperta per la preghiera dei fedeli.
monsano domenica 5 agosto
N
Chiesa degli Aroli
ell’anno 1471 la Madonna è apparsa sull’Altare della Chiesa di Santa Maria degli Aroli a fra
Giordano “comandandolo
di andare dai priori e dai
preti di Monsano” perché
facessero la Chiesa di Santa
Maria fuor di Monsano “in
cui ci sarebbe stata grande
devozione e dove la Vergine Maria avrebbe fatto
molti miracoli”. Il Consiglio
pastorale interparrocchiale
ha predisposto il programma dei festeggiamenti che
prevede il triduo di preparazione alle ore 21 nei giorni di giovedì 2, venerdì 3 e
sabato 4 agosto. Domenica
5 agosto alle ore 10 sarà
celebrata la Santa Messa
e alle ore 18,30 ci sarà la
recita del Rosario e la benedizione eucaristica. La
giornata si concluderà con
una merenda offerta dal
comitato organizzatore.
Oggi sposi
28 luglio: Carlo Giansanti e Laura Pipitone a Moie
- Luca Cardinali e Michela Mancini a Pianello Vallesina
- Fabrizio Perazzelli e Anna Maria Totano
a Monte S. Angelo (FO) - Fabrizio Concettoni
e Barbara Cioccolanti a Numana .
29 luglio: Massimo Moretti e Elisabetta Catani a S.
Massimiliano Kolbe - Federico Pettinari
e Tiziana Masè a Moie.
Osimo:
indulgenza
plenaria
Osimo si prepara ad
un settembre denso di
celebrazioni con inizio
il primo del mese con
la concessione dell’indulgenza plenaria da
parte di Benedetto
XVI ai pellegrini e a
quanti partecipano
alle celebrazioni nel
Santuario di San Giuseppe da Copertino di
Osimo, retto da padre
Giulio Berrettoni.
Le condizioni per ottenere l’indulgenza plenaria - la remissione
totale della pena temporale - sono: l’adempimento della confessione sacramentale,
la Comunione eucaristica, la preghiera
del Padre nostro e del
Credo, le preghiere secondo l’intenzione del
Papa e la disposizione
d’animo che escluda
ogni affetto al peccato. Per volontà dell’Arcivescovo Edoardo
Menichelli in tutte le
diocesi delle Marche
verrà celebrata il 18
settembre la memoria liturgica obbligatoria di San Giuseppe
da Copertino in cui le
parrochie delle Marche. e le comunità religiose celebreranno il
medesimo rito uniti
nel segno del Santo
dei Voli, protettore
degli studenti e degli
esaminandi e patrono
della città di Osimo.
Valeria Rabini
preghiera
In povertà di carne, come
sono
eccomi, Padre; polvere di
strada
che il vento leva appena in
suo perdono.
Ma se scarnire non sapevo
un tempo
la voce primitiva ancora
rozza,
avidamente allargo la mia
mano;
dammi dolore cibo
quotidiano.
(S. Quasimodo, in Acque
e terre, in Poesie e discorsi
sulla poesia, Mondatori,
p. 30)
Apostolato
della preghiera
Le intenzioni dell’Apostolato della preghiera per il
mese di agosto: Per la scoperta dell’autentica felicità
in Cristo di chi attraversa
prove e difficoltà interiori
(generale)
Perché la Chiesa in Cina
viva nell’unità e in comunione con il Successore di
Pietro (missionaria). Perché ogni famiglia, fedele
alla sua vocazione, sia segno visibile nella difesa e
cura della vita umana (dei
vescovi).
Nella nostra società, che va
incontro a rapide e radicali
trasformazioni che coinvolgono i singoli individui e le
comunità, la famiglia possa riscoprire e vivere la sua
vocazione di essere il luogo
privilegiato per fare fiorire
la vita in ogni sua forma, e
la prima scuola di umanità,
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per tutte le generazioni.
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Venerdì 3 agosto
Mattino: Visita al campo Lupetti FSE a San
Silvestro di Fabriano
Sera: Loreto: partecipazione alla festa dei bambini
Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953
Sabato 4 agosto
Loreto: giornata di celebrazioni con i pellegrini a
malati della diocesi
Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del
10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento
annuo 35 euro - quadrimestrale 12 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì •
Domenica 5 agosto
ore 8.30: S. Messa e incontro con la Comunità
della parrocchia del S. Cuore-Coppetella
ore 18.30: Duomo: S. Messa e amministrazione
del Battesimo
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Vita ecclesiale
29 luglio 2007
7
Riflessioni - La comunità in cammino
O
Aperta la tenda della parrocchia
rmai i giornali ne hanno
scritto e tra i fedeli se ne
parla. Credo che riflettere sulle
decisioni prese dal Vescovo insieme al Consiglio presbiteriale
possa aiutare a capire che non
si può relegare la decisione degli
spostamenti di alcuni sacerdoti
in altre parrocchie o mansioni
ad un fatto puramente organizzativo, ma è una decisione che
va in profondità, nel modo e nel
come portare avanti la pastorale.
Conosciamo tutti i sacerdoti
coinvolti, con molti di essi siamo amici. Abbiamo condiviso il
percorso pastorale nella nostra
città, nelle varie parrocchie o
movimenti.
Nella scelta si vuole far emergere il concetto di comunità, non
più limitata alla singola parrocchia, ma estesa al territorio che
può comprendere altre parrocchie gestite nell’insieme di un
processo.
Tale esigenza è dovuta a diversi fattori, prima di tutto al fatto
che per la carenza di sacerdoti
c’è la necessità di mettere insieme le forze. La crisi dei seminari porta inevitabilmente ad una
penuria di sacerdoti, che hanno
sempre maggiore età e si trovano senza un ricambio e con un
lavoro che diventa sempre più
gravoso.
I seminari, in cui da adolescenti
si sperimentava la vita religiosa,
era un grande polmone di ricambio e anche per molti possi-
bilità di studio. Oggi le vocazioni tendono sempre più ad essere
adulte, cioè la formazione del
giovane avviene altrove e nella
maturità avviene la scelta. Indubbiamente più consapevole e
sicura, perché l’uomo formatosi
nell’ambiente familiare, passato anche attraverso esperienze
affettive e di società arriva alla
vera scelta vocazionale dove c’è
maggiore di quello che si compie. Questo indubbiamente si
ripercuote sul numero.
Tutto questo si riflette nelle diocesi che trovano difficoltà nei
ricambi, dove i territori vengono fusi insieme per poter dare
un servizio a tutti. E qui sta la
novità. Cioè le parrocchie fanno parte di un territorio dove
alcuni sacerdoti che erano sparsi formano una comunità in cui
con compiti diversi suddivisi tra
di loro rispondono alla domanda del territorio. La parrocchia
non viene vista più agganciata
solo ai quartieri o a piccoli paesi
di appartenenza, ma fa parte di
un più vasto comprensorio dove
l’organizzazione divisa per compiti diventa basilare affinché la
presenza pastorale arrivi a tutti
e vi sia partecipazione.
Noi laici dobbiamo essere contenti di questa novità. Siamo
popolo di Dio in cammino, diversificati nei vari carismi in cui
non c’è esclusione ma inclusione,
dove il laico deve essere visto
molto più come coadiutore nei
Mons. Armando Trasarti
è il nuovo Vescovo di Fano
l’asterisco
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola (Italia), presentata da S.E. Mons. Vittorio Tomassetti, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di FanoFossombrone-Cagli-Pergola mons. Armando Trasarti,
finora Vicario Generale dell’arcidiocesi di Fermo.
Nato a Campofilone (Ascoli Piceno) il 16 febbraio 1948,
ha compiuti gli studi classici e quelli filosofico-teologici nel Seminario di Fermo. Ha conseguito la licenza
in Teologia alla Pontificia Università Lateranense ed
è stato ordinato sacerdote il 1° novembre 1974. E’ stato
vice-parroco, parroco a Porto S.Elpidio e a Montegranaro. amministratore parrocchiale a s. Lucia di Fermo.
Prima vicario Foraneo e poi Vicario Generale della
diocesi, è divenuto anche amministratore Diocesano di
Fermo alla morte di S.E. Mons. Gennaro Franceschetti.
E’ docente presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose. Tra gli altri incarichi è consigliere Ecclesiastico della Coldiretti. Mons. Armando Trasarti sarà ordinato
vescovo nella Cattedrale di Fermo domenica 7 ottobre
al termine della Missione Vocazionale diocesana.
*
di Giacomo Galeazzi
Papa Wojtyla e il generale
Un questore all’Aquila poco discreto che provocò tensione intorno alla sciata di Giovanni Paolo II, a Ovindoli, il 16 febbraio 1987, e le misure di sicurezza rafforzate dopo la sua invettiva
contro la mafia, nella Valle dei Templi di Agrigento, nel maggio 1993. Due episodi inediti che
figurano nel libro «Papa Wojtyla e il generale»
(ed. Nova Itinera) di Enrico Marinelli, prefetto
di polizia e dal 1985 al ’99 dirigente dell’Ispettorato generale di pubblica sicurezza in Vaticano, presentato recentemente all’Oratorio di San
Pietro, a Roma. Quel 16 febbraio 1987 sulla pista di Ovindoli (L’Aquila) si affollavano, a tratti
in competizione tra di loro, uomini della vigilanza vaticana, Guardia di Finanza, Corpo forestale dello Stato, agenti di pubblica sicurezza e
Carabinieri. Tutto ciò avveniva mentre il capo
della Polizia, Vincenzo Parisi, insediato da
pochi giorni in quel ruolo, ascoltava allibito il
resoconto di quanto stava avvenendo su quella
pista che, in teoria, avrebbe dovuto accogliere
papa Wojtyla nella più completa discrezione.
vari ambiti parrocchiali, dove di più diventare una comunità smettiamo con la testimonianabbia delle responsabilità e porti di riferimento, il motore deve za, vivendoli. Ecco allora che la
la sua esperienza di vita sociale essere l’evangelizzazione passa parrocchia non è più un luogo
e familiare ed arricchisca la co- attraverso la testimonianza.
fuori della realtà, ma diventa
munità.
Allora quale migliore testimo- il luogo dove si sperimenta lo
La comunità in cui viviamo de- nianza sapere che alcuni sacer- stare insieme, dove rifocillarci
vono testimoniare i valori e la doti anche abitando in posti dalla vita, prendere forza per
spiritualità: per far questo ne- diversi si mettono insieme per “combattere” per la solidarietà,
cessita sempre conoscere, di- portare avanti la parrocchia in- la giustizia, il perdono. La tenda
ventare amico e condividere le tesa come territorio?
della parrocchia deve rimanere
ansie del territorio, vivendo le In questo processo non c’è sempre aperta ad ogni integraproblematiche della gente, di- emarginazione, perché tutti tro- zione e ad ogni esperienza, il
ventando “rifugio” in cui la pre- vano il proprio spazio in una senso del spirituale vissuto in
ghiera e l’ascolto siano i fonda- concertazione per raggiungere cui il sacerdote sia a capotavomentali punti di riferimento.
lo stesso obiettivo: Evangelizza- la nella mensa, dove la parola di
E’ difficile entrare nell’eroismo re, testimoniare. Il compito del- Dio sia il centro, non per dividi ogni vita. Il padre e la madre la chiesa è quello di custodire la dere ma unire e dare senso alla
lo sperimentano ogni giorno af- memoria.
vita. Recuperare il senso della
frontando la vita di famiglia in Gesù disse riferendosi al Padre: comunità non ha un significato
cui la preoccupazione dei figli, “Quando ero con loro conser- fisico, ma ha un valore spirituail tirare avanti diventa sempre vavo nel Tuo nome coloro che le in una società in cui i punti di
più problematico. I sacerdoti lo mi hai dato e li ho custoditi…. E riferimento sono effimeri, dove
sperimentano nella concretezza dico queste cose finché sono an- i giovani sballottati dalle contidella scelta che hanno fatto fin cora nel mondo perché abbiano nue sollecitazioni si sentono anda giovani. Alcuni di loro per in se stessi la pienezza della mia gosciati perché sono affamati di
più di trent’anni o in un paesino gioia. (Gv. 17,12)
valori che non trovano e a volte
di campagna o in una parrocchia Custodire è un verbo che non si rifugiano per disperazione in
di un quartiere di città hanno allontana dal mondo, ma di- quell’effimero che passato l’efpassato la vita nel servizio ma fende dal mondo. Non difesi da fetto del momento li lascia in
anche in quella solitudine di af- sbarre, da muraglie, ma svegli e balia degli eventi.
fetti che non sperimenta un pa- con l’astuzia del mercante, con Per questo la parrocchia divendre o una madre di famiglia.Per la saggezza del contadino, addi- ta esistenziale nel momento in
questo lo sforzo di ridisegnare rittura la malizia del fattore, per- cui mette a confronto la parola
oggi in modo diverso la parroc- ché incaricati di portare avanti di Dio e la realtà, si confronchia necessita del loro coinvolgi- il Regno, difendere rispetto alla ta con essa, cerca di diventare
mento, perché anche nella chie- società sempre più relativista i quel luogo dello “stare” in cui la
sa, come avviene nella società, il figli di Dio in un mondo in cui Parola, il consiglio, la comunipatto generazionale tra giovani sempre più Dio è assente nei cazione, la solidarietà possano
e anziani diventa fondamentale progetti degli uomini.
coinvolgerli in un cammino di
perché mette insieme esperien- Oggi abbiamo la necessità di speranza.
ze. La parrocchia deve sempre difenderci con i valori che traRemo Uncini
PADRE GIANCARLO BOSSI
Il messaggio che consegna
P
adre Giancarlo Bossi,
libero. Il 19 luglio, attorno alle 21, finalmente la
notizia nel giorno del compleanno della sua mamma,
87 anni, che certamente
ha ricevuto uno dei regali
più grandi e più belli della
sua vita.
Anche se donato a Dio e
agli altri, un figlio rimane
sempre nel cuore di chi lo
ha generato e noi amiamo
pensare che nel momento
del sì nasce tra una madre,
Dio e gli altri una comunicazione che non ha eguali e
neppure può essere raccontata solo con parole umane.
Abbiamo trepidato in queste settimane e, quale segno di condivisione, abbiamo aperto e chiuso i nostri
servizi quotidiani con un
flash sul missionario del
Pime rapito il 10 giugno.
Alla mente tornano ora i
volti di molti che, come lui,
negli angoli più sperduti
del mondo e spesso a rischio della vita, condividono le fatiche, le sofferenze
e le speranze degli ultimi
della terra. Con un gesto
di solidarietà e di giustizia
che non si spiega solo con
la ragione e i sentimenti.
Sono uomini e donne che,
tra le parole vane del mondo e le parole folli del Vangelo, hanno scelto e scelgono queste ultime perché in
esse hanno trovato e trovano l’essenziale, il motivo di
una fedeltà estrema a Dio e
agli uomini, la sorgente di
una perfetta letizia.
Padre Giancarlo Bossi ha
ricordato queste verità
senza mai poter dire una
parola.
Non c’era bisogno, era lui
stesso parola.Non a caso
abbiamo scritto che nel periodo del sequestro è stato
più missionario nel vicino
Occidente che nel lontano
Oriente: il rapimento e il silenzio forzato sono diventati una domanda per molti, credenti e non credenti.
Fuori dalle polemiche e
dalle strumentalizzazioni
hanno invitato alla ricerca
di significato per la propria
e altrui vita, all’incontro
con Chi libera dalla mediocrità e dall’indifferenza.
Non siamo davanti a un
eroe ma a un uomo che
fin da giovane ha ascoltato, ha risposto a un appello
e così ha dato alla propria
vita una direzione precisa
con quella umiltà che, ben
lungi dall’essere complesso
di minoranza, è ricca della
fierezza e della libertà di
appartenere a quella Verità
che chiede di lasciare tutto
e tutti per stare con tutto e
tutti.
Tra poco si spegneranno i
riflettori, padre Giancarlo
Bossi, come ha già annunciato, continuerà a condividere la vita della gente
nella missione delle Filippine. Ma se torniamo alla
sua vicenda non solo con
gli occhi della cronaca, non
possiamo non cogliere un
messaggio che aiuta a rompere un silenzio e un isolamento interiori che sono
spesso presenti nell’esperienza umana.
Padre Bossi sta dicendo
di non essersi sentito mai
solo anche se non c’era
altra comunicazione che
quella con i rapitori. C’é
stata, come sempre, una
Comunicazione che nessu-
no può interrompere. Ecco
il messaggio che consegna
nel giorno della gioia per la
sua liberazione.
Paolo Bustaffa
Direttore dell’agenzia Sir
I primi commenti
La notizia della liberazione
di padre Giancarlo Bossi era stata resa nota il 19
luglio, pochi minuti prima
delle 21 dal presidente del
Consiglio Romano Prodi
in una conversazione con i
giornalisti. Intanto, padre
Bossi ha fatto sapere che
intende continuare la sua
missione nelle Filippine.
MAI PIÙ VIOLENZA. “Le
nostre preghiere sono state
ascoltate”. Questo il commento del portavoce della
Santa Sede, padre FEDERICO LOMBARDI , alla
notizia della liberazione
di padre Giancarlo Bossi.
Padre Lombardi, a nome
di Papa Benedetto XVI, ha
espresso “grandissima gioia”
per questa “bellissima notizia”. “Adesso - ha aggiunto
il portavoce vaticano - ci
auguriamo che padre Bossi possa riprendere la sua
attività missionaria con serenità e che non si ripetano
più sequestri o altri episodi
di violenza nella regione”.
CREDERE NELLA PREGHIERA. “Veramente la
nostra preghiera è stata
insistente presso il cuore
del Signore e ha ottenuto la
grazia del rilascio di padre
Giancarlo”. Così, pochi minuti dopo l’ufficializzazione della notizia, il cardinale
DIONIGI TETTAMANZI
ha commentato la libera-
zione di padre Giancarlo
Bossi. L’arcivescovo di Milano ha chiamato al telefono mons. Paolo Masperi,
prevosto di Abbiategrassso,
paese natale del missionario del Pime, per testimoniargli, ancora una volta,
la vicinanza e l’affetto dell’intera diocesi ambrosiana.
“Quando l’abbiamo saputo ha detto, commosso, mons.
Masperi - abbiamo subito
suonato le campane e, al
concerto di festa, si sono
unite tutte le chiese della
città. Il Signore ha ascoltato la nostra supplica quotidiana e ci ha ridonato questo nostro amato confratello. Noi abbiamo sempre
creduto alla liberazione
- aggiunge il prevosto - e
non abbiamo mai smesso
di pregare. Bisogna credere alla preghiera”. Anche il
sindaco di Abbiategrasso,
ROBERTO ALBETTI , ha
voluto manifestare al prevosto la gioia della cittadinanza, che è scesa in strada a festeggiare una notizia attesa da tanto tempo.
LA TELEFONATA ALLA
FAMIGLIA. “Ciao, sono
Giancarlo”. Alle 20.30 di
ieri sera è finita l’attesa in
casa Bossi. All’altro capo
del telefono, una voce
stanca e tirata, ma sufficiente a far esplodere la
gioia dei familiari. “La linea era molto disturbata
- ha riferito PINUCCIA
BOSSI, sorella del missionario rapito - ma, non appena ho avuto la certezza
che fosse davvero lui, sono
scoppiata a piangere. Per
noi è davvero la fine di un
incubo”.
8
Vallesina
29 luglio 2007
Vallesina week-end
Dai Castelli a Jesi regina
di
Paolo
Marcozzi
SAFFI AURELIO (Via, da Corso Matteotti a Via
Cavour) Politico (Forlì, 1819-1890) Ebbe una formazione universitaria giuridica a Ferrara, ma iniziò l’attività politica nella sua città natale, prendendo posizione contro il malgoverno locale guidato dai legati pontifici. Si accostò velocemente
alle posizioni mazziniane, partecipando, nel
1848, alla Repubblica Romana come componente
del Triumvirato a capo del nuovo regime, assieme ad Armellini e allo stesso Mazzini. Dopo la
caduta della repubblica si ritirò in esilio in Liguria, raggiunse successivamente Mazzini in Svizzera, per poi trasferirsi con lui di nuovo a Londra.
Ritornò in patria solo nel 1853, per pianificare
una serie di moti che avrebbero dovuto aver luogo a Milano; in seguito al fallimento del progetto
fu condannato a vent’anni di prigione. In carcere sposò, nel 1857, Giorgina Janet Craufurd, ardente mazziniana ed esponente del femminismo
risorgimentale italiano. Ebbero quattro figli, tutti maschi. Nel 1860 fu a Napoli, per ricongiungersi nuovamente con Mazzini. Nel 1861 venne
eletto deputato al parlamento del nuovo Regno
d’Italia. Dopo pochi anni tornò a vivere a Londra dove rimase fino al 1867, quando si stabilì
definitivamente nella sua villa nella campagna di
San Varano (una frazione di Forlì). Cominciò allora la sua carriera di insegnante universitario a
Bologna. Nel frattempo si occupò della memoria
storica dell’amico Mazzini, oramai morto, curandone gli scritti e la loro pubblicazione. Morì nella
sua casa a 70 anni. Villa Saffi è attualmente sede
museale.
SALIMBENI JACOPO E LORENZO (Via, da
Viale Verdi a Via Crivelli) Fratelli pittori (Jacopo,
morto dopo il 1427; Lorenzo, San Severino Marche, circa 1374, morto prima del 1420). Lorenzo
firmò il Trittico nella pinacoteca di San Severino
(1400), e sempre in San Severino la frammentaria
Crocefissione nella sacrestia di San Lorenzo in
Doliolo (1407). Gli affreschi eseguiti a Sanseverino, nell’abside di Santa Maria della Pieve, nella
cripta di San Lorenzo in Doliolo con le Storie di
Sant’Andrea e quelli al duomo vecchio (Storie di
San Giovanni Evangelista), appaiono più che mai
vicini all’arte oltremontana per il tono concitato
della narrazione e la ricchezza di annotazioni
grottesche e bizzarre e preludono alle Storie del
Battista (1416, Urbino, San Giovanni), firmate da
Lorenzo, anche se Jacopo fu fedele esecutore e
collaboratore delle idee del fratello.
(continua al prossimo numero)
P
ubblichiamo alcuni stralci giochi con la corona in tedel testo “Vallesina week sta », come diceva l’amico
end” di Mario Livieri edito Er­mete Grifoni. E sembra
da Nicolini nel 1971.
l’emblema dello spiritaccio
Proponiamo facili itinerari. jesino e delle piccole « Jesi
Ottimo il sistema di strade, » sulle colline: fieri, fierissisu cui intuire e creare invi- mi (« Chi ci vuol cono­scere
tanti anelli turistici, per una venga qua ». Così, non saserie di week-end con la fa- pendo di noi, poi tutti ci
miglia o cogli amici: amico snobbano - vecchia storia),
è il mare, amici il fiume e da sottili umori pervasi,
il monte; patetiche e silenti tutti son re in terra di re. Re
le abbadie sparse fra i cam- chi fondò Jesi; re chi vi nacpi verdi; tipici i castelli, che que da Costanza imperacosì li trovi solo nelle Mar- trice; serenissima sul trono
che e a passeggiarci in ton- della sua loggia colonica, re
do e in largo han tante cose del suo fondo il contadino;
da rivelare; rasserenanti re, nei paesi, l’artigiano che
come carezze d’amore le decide le opere e i giorni; re
inquadrature panoramiche chi si affacciaa tra antiche
per colline e convalli, tutte cornici di pietra, in sui pasorprese ed incanti. Non lazzotti gentilizi dei castelli
so dire com’è, ma bisogna o sui palazzoni di città.
provare, cambiare aria, Regali e noncuranti di ciò
trovar gente nuova per ve- che ad altri tantissimo predere quante facce abbiamo merebbe far sapere (Città
e quanti dialetti per scam- “regia”? Un titolo scombiarci parole di cortesia, per parso dalla carta inte­stata
conoscerci meglio.
del municipio; tanto, ce
Dai colli di sole vestiti, di l’abbiamo tutti dentro, che
querce e di viti e di ulivi; chi ce lo leva?) gli jesini del
fino ai monti, la pigrizia Centro storico, umanissimi,
pungente a chi fa vita se- pigliano subito il tono aladuta in città; dai castelli, to se debbono dire i valori
signori dei colli, fino a Jesi della loro città.
lunga, regina della Valle, JESI BELLA
tutto è un cordialissimo in- Per scoprire il volto artistivito da accogliere con sim- co di Jesi un paio d’ore pospatia, per il fine settimana.
sono bastare. Meglio sarebTUTTI RE (O QUASI)
be, naturalmente, potersi
Con nostalgia, saltando soffermare a “leg­gere” con
dall’Esino al Musone, al agio tutti gli aspetti - quelMisa, fin dove han radice i lo urbanistico, singolare e
fiumi, una bella avventura significativo; quello archisentimentale ho vissuto per tettonico, dei palazzi e delle
la Vallesina, d’inverno scri- chiese; quel­lo dell’arte pitvendo, pensando all’esta- torica, musicale; ecc. - della
te. Un cenno su Jesi, che città che ripete il nome dal
cercheremo di presentare mitico re Esio.
l’occhio fisso - davanti a Girare per Jesi vale proPalazzo della Signoria - sul vare a cogliere il senso di
Leone dello stemma (“Ae- una città millenaria, rapisis rex dedit “ - non voglio re l’anima di una città viva.
dire!), il quale sta, che non Jesi: un cuore fervido che
sapreste « se rampi o se batte al ritmo di sonanti
industrie, con uno spirito
indomito d’antica sovrana
che, se vi accoglie a Palazzo,
nella cornice «lieta ed affascinante» di quello della
Si­gnoria, è per farvi vibrare
di commozione, in cospetto alle tele di un Lotto bisogna andare al Palazzo Pianettti o vuole stregarvi con
le melodie d’un Pergolesi o
con quelle d’uno Spontini,
ma allora vi riceve al palco
d’onore d’un signorile Teatro accuratamente rinnovato, caldo di velluti e di colori; o vi apre la fan­tastica
Galleria di Palazzo Pianettif
un “unicum” in Italia, tutto
da scoprire, tutto da goder
in sfolgorante rococò.
Jesi bella, che conferma tuttora la sua secolare vocazione che le valse l’appellativo di Piccola Milano delle
Marche, agli inizi del secolo
(quando - tanto per dire contava 16 filande da seta,
una cinquantina di piccole
e medie industrie meccaniche; aveva 110 addetti
alla lavorazione dell’oro e
dell’argento; 600 unità lavorative occupate nel settore
dei cordai e canapini...)..
Una sosta a Jesi significa
assai più di una semplice
tappa se­gnata sul taccuino
di viaggio: è fare turismo
ad occhi aperti su un nobile passato e su un presente
fervido di vita: è turismo
che arricchisce.
Da Jesi, cuore delle Marche,
ai suoi Castelli sulle colline,
cuore della provincia “felice” della regione, si respira
il senso pie­no d’una terra
celebrata per il sottile, antico equilibrio dei rapporti
tra uomini e cose, tuttora
presente, valido, consolante. Vogliamo andare a trovarlo?
Mario Livieri
rande attesa per
la
ventiduesima
edizione del Monsano
Folk Festival (Rassegna
internazionale ed itinerante di Musica Popolare originale e di revival),
allargata a undici Comuni dell’anconetano.
Il Festival, voluto dal
Comune di Monsano,
con il contributo ed il
patrocinio della Provincia di Ancona e della
Regione Marche, curato
da La Macina e dal Centro Tradizioni Popolari,
per la direzione artistica di Gastone Pietrucci,
si svolgerà nell’arco di
ben sedici giornate (dal
2 al 17 agosto) ed in forma itinerante, tra i comuni di Monsano, Jesi,
Ancona, Castelfidardo,
Mergo, Montecarotto,
Montemarciano, Monte Roberto, Monte San
Vito, Polverigi e Santa
Maria Nuova.
Il Monsano Folk Festival, si caratterizza per la
sua particolare formula
di rapporto, di scambio,
di confronto-“scontro”,
tra la musica originale
degli autentici portatori
della tradizione e quella
dei vari gruppi ed interpreti del folk-revival,
in un accostamento di
pari dignità, di notevole interesse e di grande
valore scientifico.
Un Festival singolare, che per la “libertà”
e la spontaneità con
cui viene organizzato
e vissuto, si distingue
nettamente dall’attuale,
sconfortante panorama di falsificazione e di
massificazione operate
sulla cultura tradizionale e sulla civiltà popolare.
Anche quest’anno il
Monsano Folk Festival
ha un ricco cartellone
di proposte che spazia dal grande evento
musicale del Trio Joel
Guzman, Sarah Fox,
Andrew Hardin, tre
dei più conosciuti e
quotati musicisti della
scena folk/blues/roots
del Texas, per la prima
volta insieme a Monsano, sabato 4 agosto
con Concerto Grande
della Sera all’attesissimo Concerto Inaugurale
del Festival dell’inedito
duo Gastone Pietrucci & Fabio Verdini, nel
loro Concerto per voce
e pianoforte: “Dicono di
me” (Monsano: giovedì
3 agosto, ore 22).
Mons.
Costantino Urieli
Ad un mese dal ritorno alla Casa del Padre,
la comunità diocesana lo ricorda nella
preghiera e nell’esempio della sua vita. Una
Santa Messa sarà celebrata in Cattedrale
sabato 28 giugno alle
ore 18.
Anniversario
1988 2 agosto 2007
Dott.
Francesco Martini
Nel diciannovesimo
anniversario
della
scomparsa del titolare
della nota farmacia di
Jesi, la moglie Alba, i
figli, i nipoti Edoardo e
Francesco e i congiunti tutti pensano a lui
con sentito rimpianto
e grande amore.
Anniversario
monsano folk festival
In undici comuni
G
Trigesimo
Festivalia – Il 28 luglio a Morro d’Alba
Percorso di educazione artistica
Venerdì 10 agosto ricorre il quinto anniversario della scomparsa di
A
leggiano note di lavanda, nei viali di piccole variazioni sul tema (un Tango
di Villa Sant’Amico a Morro d’Alba, eseguito da Mollicone ha coinvolto la
ma anche note musicali. Quelle del ciclo platea). La particolare forma di paralle“Festivalia”, giunto al suo secondo appun- lepipedo - diversamente dalla classica
tamento sabato 14 luglio scorso, con la “a goccia” della stanza che ha ospitato
“Tribuna dei giovani solisti marchigia- l’evento, unita ai legni della costruzioni”. Festivalia è l’evoluzione di “Musica ne, ai vetri degli infissi e alla presenza di
in Villa Pianetti”, che deriva a sua volta pubblico “ha creato un’acustica di alta
da “Harmonia” e prima ancora da “Mu- qualità” – hanno confermato gli artisti.
sia – Musica e Poesia”, associazione già Marchigiani solo di adozione musicaattiva a Milano nel 1986. Non solo una le, Elena Zucchini e Antonio Mollicone
manifestazione musicale, ma un vero e hanno sentito il calore del pubblico ed
proprio percorso culturale finalizzato al- hanno ringraziato affermando che “È
l’educazione artistica. La prima esibizio- bello essere sostenuti da applausi così”.
ne del ciclo ha avuto luogo presso la Villa A chiusura della serata, presenziata anUccellini Amurri di Belvedere Ostrense che dal sindaco di Morro d’Alba Simone
sabato 7 luglio, con l’”Omaggio a Mo- Spadoni e dal vice sindaco Wanni Vezart e Brahms” eseguito da Leo Boanta nanzoni, un ricco buffet accompagnato
(dalla Romania) al clarinetto e Adrian dai vini della Cantina Sant’Amico, alleVasilache al pianoforte. Il 14 luglio è sta- stito nell’omonima sede. Ancora per lo
ta la volta di Elena Zucchini e Antonio stesso ciclo, “Il quintetto raro” (oboe, faMollicone, rispettivamente alla chitarra gotto, clarinetto, corno e pianoforte) con
e alla fisarmonica, entrambi diplomandi musiche di Mozart e Beethoven – eseal Conservatorio di Musica “G.B. Pergo- guito domenica 22 luglio a Villa Salvati
lesi” di Fermo. A cornice dell’esibizione di Monte Roberto e “Archorchestra della
la Villa Sant’Amico di Morro d’Alba, con Marca” (diretta da Adrian Vasilache con
i suoi viali profumati dalle piante di la- violino, voce recitante e danzatrice) con
vanda, la sua limonaia, l’orangerie, i suoi musiche di Pachelebel, Vivaldi, Mozart
giardini verdeggianti. I diplomandi, an- e Britten – ancora a Villa Sant’Amico di
noverati tra i migliori del conservatorio, Morro d’Alba, il 28.
si sono dilettati nell’esecuzione – da soli- Il ciclo di concerti “Festivalia”, organizzasti – di pezzi di Bach (Preludio), C. Giu- to grazie alla collaborazione tra il Comuliani (Sonata) e Albeniz (Suite spagnola) ne di Morro d’Alba, di Monte Roberto e
per la chitarra e di Frescobaldi (Toccata l’associazione Harmonia di Jesi, è ad inIII), Merulo (Toccata I), Scarlatti (So- gresso libero e con invito rivolto a tutti
nata in Re maggiore) e Dubois (Toccata gli interessati.
III) per la fisarmonica, con l’inserimento
Raffaella Fioretti
Vito Martelli
La moglie e le figlie lo
ricordano con affetto e nella certezza di
averlo ancora vicino.
Liberazione di Jesi
A margine della celebrazione del 63° anniversario della liberazione di Jesi, lo scorso
20 luglio, il sindaco ha
consegnato a Rossella
Cantoni, sindaco di
Gattatico e Presidente dell’Istituto Alcide
Cervi, l’edizione degli
antichi statuti comunali di Jesi, opera insigne di Mons. Costantino Urieli.
9
Regione
29 luglio 2007
Quando far finta di niente è troppo difficile
Lo scarpone
Il 19 luglio Alexander Stille,
è
stato ripreso da Marco
l’anniver- Turco, attraversa
sario del- le vie di Palermo
la morte r i p e r c o r r e n d o
di Paolo la storia accomBorsellino. A quin- pagnato
dalla
dici anni dal suo sacrificio, straordinaria fodopo i numerosi speciali de- tografa Letizia
dicati e il film-documentario Battaglia (sue sono le foto di Dalla
In un altro paese di Marco Chiesa martoriato dalle pallottole
Turco dal libro di Alexander nella sua auto o di Cassarà straziaStille Excellent cadavers. The to nel vialetto di casa), che da braMafia and the Death of the va palermitana gli fa da Cicerone in
First Italian Republic (Cada- quei vicoli che i due giudici del pool
veri eccellenti. La mafia e la antimafia tanto hanno cercato di
morte della prima Repubblica “svuotare”. I fatti sono tanti, impositaliana), ammetto di inizia- sibile da descrivere l’immenso lavore a capirci un po’ di più.
ro di ricerca e catalogazione che feLa memoria degli attenta- cero e che portarono a quell’unicum
ti di Falcone e Borsellino è che è stato il super processo antiper me sfocata, come sono i mafia nell’aula bunker di Palermo.
ricordi, anche se importanti, ma vis- Eppure in molti sono stati semplicesuti troppo presto per essere ben fo- mente a guardare.
tografati. Eppure ho ancora un pro- Quello che occorre combattere è il
fondo senso di tristezza, come triste senso di impotenza del resto delè stata la cena di quel sabato sera di l’Italia, paralizzata come lo era Anpioggia quando andava in onda lo tonino Caponnetto, creatore del
speciale su Giovanni Falcone, o il pool antimafia, che con le lacrime
ritorno dalla messa della domenica agli occhi davanti a Via D’Amelio
pomeriggio quando mi diedero noti- disse alle telecamere “E’ tutto finito”.
zia della strage di Via D’Amelio.
Non è tutto finito. A quindici anni
Dal 31 luglio al 4 agosto
di distanza il messaggio
che viene dall’esempio
di Falcone e Borsellino,
vissuti per più di dieci
anni segregati per restituire dignità e giustizia alla democrazia, è
più forte che mai.
Noi giovani delle marce della pace, della Giornata della
Gioventù, delle veglie di preghiera,
dobbiamo essere i primi a recepire
questo messaggio. Viene da chi, pur
sapendo con certezza di dover morire, non ha mai e poi mai pensato
di abbandonare la terra per la quale stava combattendo, senza mezze
misure.
Ecco chi ha il coraggio di osare, di
andare contro i propri limiti, di
uomo, di marito, di padre.
Non si tratta solo di esempi da accogliere e imitare, ma di modelli di
vita che dovrebbero insegnarci e
guidarci nel quotidiano, nel lottare ogni giorno, sempre, affinché il
nostro sguardo tenda sempre di più
verso l’alto.
Giorgia Barboni
Nell’immagine Letizia Battaglia
fotografata a Palermo
INIZIATIVE ESTIVE
I campi scuola dell’Azione Cattolica
A
nche quest’anno i
gruppi
parrocchiali
dell’Azione Cattolica jesina, sono pronti a partire per i campi scuola,
che animano la stagione
estiva. Dall’Acr ai Giovanissimi, non mancano le
proposte. Ecco una breve
panoramica:
- dal 5 al 12 agosto l’Acr di
Moie sarà a Talamello, in
provincia di Pesaro. 30 i
ragazzi, seguiti da quattordici animatori e dai
due assistenti, don Fabio
e don Gianni. Tema del
campo: Peter Pan;
- dal 19 al 26 agosto l’Acr
(Azione Cattolica Ragazzi) ed i Giovanissimi
di San Sebastiano e San
Marcello, si recheranno a
Garulla di Amandola, in
provincia di Ascoli Piceno;
- nella stessa settimana
partiranno anche i ragazzi “Jonathan Livingstone”;
dell’Acr di San Giuseppe, - sempre dal 19 al 25 agoSan Giovanni Battista e sto, si muoveranno anche
San Pietro Martire. La de- i ragazzi di San Francesco
stinazione è la stessa del- d’Assisi, Santa Maria del
l’anno scorso, Prelato di Piano e Kolbe, che traFano, in provincia di Pe- scorreranno la settimana
saro. 39 i partecipanti che a Castello di Barcaglione,
affronteranno,
assistiti non molto lontano da Faldagli animatori e dall’assi- conara. Parteciperanno al
stente don Marco Cecco- campo tutti ragazzi delle
ni, la storia del gabbiano classi medie.
le Figaro e l’imprenditoria marchigiana
Q
Esempio di eccellenza
uattro aziende della Vallesina protagoniste di un articolo comparso venerdì scorso, 13 luglio, sulle pagine di Le
Figaro. Il famoso quotidiano francese dedica un’ampia pagina a Paradisi, Antonio
Merloni, Meccanica Generale e Aria, accomunate dalla scelta di preservare l’imprenditorialità e l’artigianalità italiana in
un settore dove la delocalizzazione è la
strada più battuta.
Il giornalista francese Richard Heuzé ha
incontrato, nei giorni scorsi, le quattro
aziende e frutto della sua visita è stato un
articolo su come queste siano riuscite a
preservare le conoscenze e competenze
artigianali locali, contro la tendenza diffusa di trasferire la produzione in Cina. Una
decisione coraggiosa, ma rivelatasi vincente. Consente di rispondere velocemente alle richieste dei clienti, come afferma
Sandro Paradisi, titolare dell’omonima
azienda che realizza prodotti torniti di
precisione. La sua esperienza sessantennale è così vasta che non ha trovato, in
Cina, partner che potessero essere al suo
livello. Nello stabilimento Antonio Merloni, Heuzé è rimasto colpito dall’alta tecnologia e dai colori vivaci che caratterizzano
l’ambiente di lavoro. Anche in questo caso
l’azienda fa della vicinanza con i suoi clienti e fornitori il suo punto di forza. Marco
Montevecchio, di Meccanica Generale,
racconta a Heuzé che chi è andato in Cina,
non solo non ha trovato la stessa esperien-
za che c’è in Europa, ma nemmeno le stesse norme ambientali e di risparmio energetico. Anche Aria di Serra San Quirico,
produttrice di filtri per cappe aspiranti, ha
visto alcuni suoi clienti tentati dai prodotti cinesi, perché più economici, salvo poi
rendersi conto che la loro qualità non era
paragonabile a quella italiana.
Una conferma leggere, su uno dei più importanti quotidiani francesi, un articolo
dedicato alla piccola e media impresa
italiana, presa a modello per la sua efficacia nel rispondere alle nuove sfide
che la globalizzazione del mercato pone
alle aziende. “Le nostre aziende possono contare su una lunga esperienza, che
si tramanda di padre in figlio”, dichiara
Laura Marinelli, presidente di PressCom,
azienda di Jesi che lavora nel settore della
comunicazione che ha aperto il contatto
con il giornalista francese. “La loro artigianalità è garanzia di qualità, e quando si
unisce ad una ricerca costante delle nuove tecnologie consente di migliorare ulteriormente. E’ questo che ci rende famosi
nel mondo, e su questo le aziende dovrebbero puntare per resistere nel mercato
moderno. Il nostro lavoro, come agenzia
di comunicazione”, continua Laura Marinelli, “è proprio quello di far conoscere
le eccellenze che caratterizzano la nostra
realtà industriale ed è un bel risultato vedere che un giornale prestigioso come Le
Figaro lo riconosce”.
L
“Pit stop: fermarsi
per formarsi”
a grande novità di questa estate, per quanto
riguarda l’Azione Cattolica
jesina, è l’organizzazione
del campo diocesano di
formazione per educatori
Acr, Giovanissimi, Giovani
ed Adulti. Il simpatico titolo “Pit Stop: fermarsi per
formarsi” pone, infatti, l’attenzione sull’importanza
della formazione, strumento fondamentale per tutti
gli animatori che svolgono
un servizio educativo.
I circa quaranta partecipanti, provenienti da tutta
la diocesi, partiranno martedì 31 luglio alla volta di
Colle Ameno, vicino Ancona e ritorneranno a Jesi
sabato 4 agosto.
In ogni giornata sarà affrontato un aspetto della
formazione, come la conoscenza della Bibbia, la
storia della Fede Cristiana,
le metodologie comunica-
tive applicate alla Fede Cristiana, la conoscenza dei
documenti associativi e la
vocazione dei laici cristiani. La serata di venerdì 3
sarà interamente dedicata
agli Adulti ed al loro ruolo
educativo. Quella di sabato 4 invece, sarà riservata
alla presentazione ed alle
proposte per il nuovo anno
associativo.
Interverranno Mons Rocconi, nella giornata di mercoledì per una lectio divina
e tutti gli assistenti di settore (don Cristiano Marasca per i Giovani e don
Luca Giuliani per l’Acr),
più quello generale don
Giovanni Rossi. Numerosi anche gli ospiti, da don
Mariano Piccotti dell’ufficio catechistico diocesano
a don Corrado Magnani ed
al presidente del consiglio
comunale, Paolo Cingolani.
Giuseppe Papadia
il bilancio sociale dell’azienda fileni
Tradizione, innovazione, impegno
Fileni presenta il suo bilancio sociale 2006, una
fotografia che racconta
le relazione dell’azienda
con l’ambiente, il territorio, la comunità. Roberta
Fileni ha presentato, martedì 24 luglio, il secondo
bilancio sociale Fileni, a
conferma dell’importanza
che l’azienda dà a questo
strumento. Un modo per
comunicare le positive
ricadute nel sociale e nell’ambiente delle scelte e del
lavoro dell’azienda apprezzato dall’assessore provinciale alle politiche attive
del lavoro e alla formazione professionale di Macerata, Carla Monachesi. Il
sindaco di Cingoli, Gianfilippo Bacci ha espresso
soddisfazione per i risultati raggiunti e l’auspicio che
il comparto riesca a progredire ulteriormente.
Per Fileni il 2006 ha segnato una crescita di fatturato
del 20%, arrivando a oltre
134 milioni di euro, contro
un trend del mercato avicolo nazionale nello stesso periodo fermo al 4,5%.
Risultato raggiunto anche
grazie al volume di carni
prodotte, aumentato del
14,3% dal 2005 al 2006, significativamente maggiore
rispetto al mercato avicolo
italiano, che ha prodotto
solo il 2,4% di carni in più
lo scorso anno. Dati che
mostrano un’azienda in
buona salute, che ridistribuisce questa ricchezza
anche sul territorio, perché il lavoro di un’azienda
non finisce con i suoi dati
economici. Da qui la volontà di redigere un bilancio sociale, per raccogliere
le attività collaterali di Fileni.
I dipendenti dell’azienda
nel 2006 sono arrivati ad
essere 955, 66 in più rispetto all’anno precedente, per un monte salari
erogato ogni anno pari a
oltre 18 milioni 700 mila
euro. Risorse giovani l’età media è dì 38,4 anni e con un livello d’istruzione elevato, dato che il 40%
del personale è diplomato
o laureato. La formazione
continua anche in azienda: un impegno a sostegno
Fileni ha organizzato per i dello sport e dell’Aurora
suoi dipendenti un totale Basket rinnovato anche
di 6.400 ore formative per per la prossima stagione,
55 corsi tenuti nel 2006 e il sostegno al concorso
seguiti da 632 dipendenti. “Antonio Nebbia” per gli
Le persone che lavorano in studenti degli Istituti AlFileni determinano il suo berghieri.
impatto
economico-so- Infine, dati relativi alciale anche sul territorio, l’impatto del lavoro delanimando l’economia ter- l’azienda
sull’ambiente.
ritoriale, vivendo le città, La produzione curata in
innescano una spirale di ogni sua fase, condotta
effetti positivi per l’intero con mangimi controllati,
sistema economico, locale tecniche di allevamento e
e nazionale.
di confezionamento che
Rilevante anche l’impat- garantiscono un controllo
to dell’intera filiera Fileni, sull’intera filiera e un basche occupa oltre 2000 di- so impatto ambientale. La
pendenti, e i fornitori a cui produzione biologica, su
l’azienda si rivolge. Solo cui l’azienda punta molto
tanto da essere diventata il primo produttore in
Italia di carni avicole bio.
“Dal 1978 il gruppo Fileni,
con il lavoro e l’impegno
di tutti quelli che lo compongono, è arrivato ad essere, oggi, il quarto nel suo
settore a livello nazionale”,
dichiara Giovanni Fileni,
amministratore delegato
dell’azienda. “Una grande
azienda, ancora indissolubilmente legata al territorio. Dopo trent’anni di
storia ci sembra giusto far
nelle Marche si tratta di 86 conoscere cosa abbiamo
soggetti, su 297 totali, da fatto e cosa abbiamo genecui acquistano il 60% delle rato, non solo economicaforniture.
mente, ma a livello di vaUn documento, il bilancio lore creato per il territorio
sociale 2006 Fileni, che e condiviso con lo stesso.
vuole raccogliere anche Perché creare valore è la
tutte le iniziative organiz- prima motivazione di senzate dall’azienda a favore tirci azienda”.
del territorio, come i corsi
di italiano per i dipendenti Nella foto di Candolstranieri, l’adesione a pro- fi, Roberta Fileni in una
getti europei per l’inseri- precedente conferenza
mento lavorativo di lavo- di presentazione delratori svantaggiati, disabili l’Aurora Basket, società
e over 45, la sponsorizza- sportiva sponsorizzata
zione della Fileni-Bpa Jesi, dall’azienda
10
Agorà giovani
29 luglio 2007
Agorà dei giovani alle porte
La Diocesi di Jesi mobilitata per l’arrivo di quasi 900 giovani
M
anca ormai poco più di un mese all’Agorà dei giovani: il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile, la Regione Marche e le diocesi ospitanti stanno
ormai ultimando i preparativi per l’accoglienza e per la partecipazione all’evento.
Obiettivi
Gli obiettivi principali che la Diocesi di
Jesi si è prefissata per questo evento sono
due: da una parte per gli adulti di Jesi la
tempo e giovani e lavoro.
I temi
Saranno giovani e tempo e giovani e lavoro i temi che verranno affrontati prima nel corso dei workshop (30 agosto)
a livello parrocchiale e dei forum (31
agosto) a livello diocesani. Per i forum
in particolare verranno invitati a dare il
proprio contributo esponenti del mondo del lavoro e dell’Accademia, che parleranno ai giovani ospitati su queste tematiche (assegnate dal
Servizio Nazionale di
Pastorale Giovanile) ad
essi tanto care.
I numeri
presa di coscienza e l’aumento d’interesse, nei confronti dei giovani, in un’ottica
di dialogo, di accoglienza e di ascolto. Per
i giovani (siano ospiti o meno): la percezione dell’esistenza di una comunità ecclesiale che apre le porte, che si interessa
e ha voglia di ascoltare, conoscere, imparare e rileggere il vangelo attraverso i
loro occhi e la riflessione sui temi principali dei giorni dell’accoglienza: giovani e
Veniamo ai dati: al 23
luglio sono 771 i ragazzi ospitati, con un
numero di quasi 300
famiglie disposte ad
accogliere. Un numero
straordinario che si discosta nettamente dalla
situazione delle altre
diocesi ospitanti, che
hanno trovato numerose difficoltà nel permeare la realtà delle famiglie (credenti o
meno).
I ragazzi attesi sono infatti circa 800, numero destinato a essere completamente
coperto.
Il programma
In via di definizione inoltre anche il programma dei tre giorni che i giovani ospitati trascorreranno presso la nostra Diocesi, dal 29 al 31 agosto.
Un programma che si
arricchisce anche della presentazione della
delegazione di giovani
australiani venuti in
Italia in occasione dell’Agorà per presentare
l’evento della Giornata
Mondiale della Gioventù di Sidney del 2009. I
ragazzi australiani saranno a Jesi nel pomeriggio del 29, proprio
in occasione del “lancio” dell’Agorà al Pala-
triccoli alla presenza del Vescovo e delle
Autorità cittadine di Jesi e della Vallesina,
nonché di tutti i giovani ospitati.
Il 30 e il 31 saranno invece giorni di confronto: il 30 agosto, giornata dedicata
ai workshop, vedrà una provocazione
ed un filmato uguale per tutti i gruppi,
sia del tema del lavoro che del tempo.
Ogni workshop avrà due animatori uno
della nostra Diocesi e ovviamente della parrocchia ospitante e uno delle altre
diocesi ospitate. Ogni
workshop sarà tenuto
da animatori.
La giornata del 31 è invece giornata di forum:
i forum saranno 4 (2
per ciascun tema) a
ciascuno parteciperanno un numero definito
di gruppi che il giorno
precedente
avevano
costituito il workshop
e che porteranno nel
luogo del forum uno
slogan di sintesi preparato il giorno precedentemente. Ovviamente a questi Forum
parteciperanno gli animatori dei gruppi
dei workshop presenti. Al Forum prenderà parte un coordinatore “autorevole”
che dovrà gestire l’incontro.
La grande festa
Infine la grande festa della serata del 31
agosto, prima della grande partenza per
Loreto. Tutto il centro storico sarà animato da feste e spettacoli, che culmineranno con un grande
concerto in Piazza
della Repubblica di Joshua Blakesley e della
sua band, che suonano
musica cristiana e che
sono stati insigniti nel
2004 del Unity Award
come Miglior Artista
emergente.
Diocesi di Oppido Palmi per andare a
far visita al Clan del gruppo Jesi 4, Parrocchia di San Giuseppe, che ha svolto
un campo di lavoro nelle terre di Libera
confiscate alla mafia, è sempre in moto:
a tal proposito è stata allestita una postazione fissa, presso il Vicariato di Colle Paradiso fino alla fine dell’evento, per
svolgere al meglio tutte le pratiche di
iscrizione e accoglienza.
Giorgia Barboni
Nella prima foto i rappresentanti delle
diocesi ospitate a Jesi, lo scorso marzo;
nella seconda la conferenza stampa di
presentazione dell’Agorà, il 30 marzo
in Episcopio; nella terza il Ragno dell’Agorà in piazza della Repubblica; nella quarta un momento dell’incontro tra
la segreteria, i referenti delle diocesi
ospitate e delle nostre parrocchie, il 30
giugno e il 1° luglio.
La grande macchina
dell’Agorà, che tra l’altro ha visto il viaggio
del Vescovo Don Gerardo a Polistena, della
Lavori in corso
Si prepara l’accoglienza dei giovani dell’Agorà
I pellegrini che arriveranno per PAOLI , responsabile
l’Agorà dei giovani a Loreto, l’1 della pastorale giovanile
e il 2 settembre 2007, saranno regionale e responsabile
nei giorni precedenti (29-31 dei gemellaggi per l’Agorà
agosto), ospitati nelle diocesi di - è un’occasione per una
Abruzzo, Emilia Romagna, Um- ripartenza della pastorabria e Marche.
le giovanile e non si può
dire non mi interessa. LoDALLA LIBIA E DALL’AUSTRA- reto poi, non è stato scelto
LIA. Le tredici diocesi marchi- a caso: il Santuario della
giane accoglieranno circa 26.000 casa della Madonna rimangiovani, che saranno accolti in da alla ferialità, ai luoghi
parte nelle famiglie che si sono deve vivono i ragazzi. Il
rese disponibili in parte in grandi messaggio che si vuole
strutture come palestre o palaz- far passare è quello di
zetti. I ragazzi arriveranno dalle una Chiesa che si muodiocesi italiane, da vari gruppi, ve, che si sposta e che va
movimenti e associazioni laicali; in piazza, l’agorà appunin più ci sono delle delegazioni di to, per incontrare tutti i
Paesi europei e del Mediterraneo, giovani”.
tra cui 6 ragazzi dalla Libia, 3 dei
quali di origine irachena (a San INESAURIBILE CREATIBenedetto), la delegazione uffi- VITÀ. Il mettersi all’”ascolto” dei
ciale della diocesi di Cracovia (ad giovani del proprio territorio,
Ancona) e una rappresentanza come previsto per questo primo
di 14 ragazzi australiani che an- anno dal cammino dell’Agorà, è
nunceranno la prossima Gmg di stato fatto prevalentemente duSydney, nel 2008. Il lavoro di pia- rante l’anno con iniziative che
nificazione del pellegrinaggio è vanno dalla rassegna-concorso “I
coordinato dalla Protezione civile care” nelle scuole (scritti, video,
ed è portato avanti da gruppi di disegni) della diocesi di Ancona
lavoro che riguardano i trasporti, , alla cura di rapporti personali e
la sanità, la logistica, la comuni- diretti con i giovani, fatti attravercazione e altro ancora formati sia so incontri quindicinali svolti per
da uomini delle istituzioni sia da tutto l’anno (diocesi di Fabriano),
rappresentanti del comitato or- al lancio dell’evento Agorà daganizzatore dell’Agorà. “L’evento vanti a duemila persone il sabato
- dice don FRANCESCO PIER- delle Palme (diocesi di Cameri-
no). Nei
mesi di luglio e
agosto si svolgeranno le abituali
attività estive e ci saranno anche
attività pensate ad hoc: un concorso di musica, poesia e immagine
e un pellegrinaggio in bicicletta
a Fermo ; tornei di calcetto e un
concerto di gruppi locali in piazza a Loreto ; una festa in spiaggia
aperta a tutti e una serata letteraria a Senigallia ; un evento in
piazza il giorno di Ferragosto a
San Benedetto , la partecipazione di 25 educatori della diocesi
di Macerata , guidati dal vescovo,
al pellegrinaggio nazionale (preparatorio all’Agorà) all’Adamello
o, ancora, la partenza di un
gruppo di giovani di Jesi per
un campo di lavoro nelle terre confiscate alla mafia che si
trovano nel territorio di una
diocesi che poi sarà ospitata.
I giovani della diocesi di
Ascoli stanno sperimentando i laboratori (spiritualità, stati di vita, migrazioni,
musica, cinema) che poi saranno
proposti e organizzati insieme ai
ragazzi ospiti. In alcune diocesi
(Pesaro, Macerata, Loreto, Fermo, San Benedetto) sta girando
per parrocchie, feste di quartiere,
feste cittadine e patronali, centri
commerciali, la tenda dell’agorà,
una struttura mobile e gonfiabile utilizzata per sensibilizzare. Alcuni ragazzi sono andati o
stanno andando a invitare direttamente i giovani delle diocesi
che ospiteranno, come i giovani
di Loreto (sono stati a Patti), di
Fano (si recheranno a Treviso), di Jesi (sono stati a Parma).
I VESCOVI IN MEZZO AI GIOVANI. Nei giorni in cui arriveranno nelle Marche i pellegrini,
dal 29 al 31 agosto, l’accoglienza,
nelle diocesi di San Benedetto e
Loreto sarà accompagnata dal
gesto della lavanda dei piedi e
a Jesi si caratterizzerà per una
merenda a base di prodotti tipici che ogni diocesi porterà con
sé. Nei due giorni seguenti sono
previsti, sia a livello di parrocchia che di vicaria che di diocesi, incontri, momenti di festa,
workshop, laboratori, escursioni,
ma anche veglie di preghiera, celebrazioni, penitenziali, Lodi e
catechesi, evangelizzazione per
le strade, le piazze e le spiagge. Nelle diocesi dove ci sono
le università, come Camerino
e Urbino , saranno organizzate
attività che coinvolgeranno gli
atenei; a Senigallia si farà un
pellegrinaggio a Corinaldo, sulle orme di Santa Maria Goretti;
ad Ancona, gli itinerari di fede e
di arte, cultura e natura proposti agli ospiti comprenderanno
anche luoghi significativi come
la Mensa del Povero; nella diocesi di Macerata è previsto uno
spettacolo di gospel internazionale, a Jesi lo Spiritual-festival,
a San Benedetto un concerto
rock tributo a Giovanni Paolo II.
In tutte le diocesi i vescovi incontreranno i giovani, nei duomi o nelle piazze, ma anche allo
stadio (a Fermo) e in un grande
parco (a Pesaro ). Particolare
infine la festa del 31 agosto ad
Ancona: l’evento si svolgerà in
diverse piazze della città e sarà
trasmesso in diretta. Ulteriori
informazioni sui siti delle diocesi.
A cura di Simona Mengascini
LORETO 2007 SARÀ
UN GRANDE EVENTO!
UN EVENTO ECOLOGICO
Loreto sarà un evento rispettoso del Creato: ti
Uno speciale momento di attenzione della Chie- proporrà comportamenti e stili di vita efficaci per
sa verso i giovani. Un’occasione per incontrarsi, la tutela dell’ambiente, dalla raccolta differenziaconoscersi, scambiarsi esperienze e condividere ta dei rifiuti all’utilizzo delle bio-plastiche. Inoltre
gli aspetti fondamentali della vita di noi giova- tutti gli oggetti che riceverai saranno riutilizzabili
ni. Ci ritroveremo insieme con Papa Benedetto anche a casa: non c’è niente da buttare!
l’1 e il 2 settembre a Loreto, sul grande prato • La sacca del pellegrino è così bella e comoda
di Montorso, per ascoltare la sua voce e per
che non potrai fare a meno di portarla con te
pregare insieme a lui.
ogni giorno.
• Anche il Pass è fatto di stoffa: una tasca poISCRIVERSI È INDISPENSABILE!
steriore in rete lo rende utilizzabile come simpatico porta-cellulare.
Non sarai un partecipante anonimo e darai il tuo
sostegno a questo grande momento ecclesiale. • Il cappello sarà simile a quello di Colonia
Puoi rivolgerti al responsabile per la Pastorale
2005: un vero e proprio oggetto-cult per le
Giovanile della tua
grandi occasioni.
diocesi, oppure • La torcia elettrica funziona senza batteria (si
iscriverti direttacarica girando una manovella) e può anche
mente on line,
caricare i cellulari delle maggiori marche.
anche con i tuoi
• La busta che contiene i pasti è una borsa
amici, nel sito
termica in piena regola, riutilizzabile per il trawww.loreto07.it.
sporto dei surgelati o come sacca per alimenti
Iscriversi è importake-away.
tante!
• Per non parlare del telo in nylon da stendere
sotto il sacco a pelo: lo potrai riutilizzare davvero in molti modi.
AIUTIAMO LA CHIESA IN ETIOPIA
A Loreto ti verrà proposto un gesto concreto
di solidarietà,
rivolto alla Diocesi etiopica di
Emdeber, dove
verranno costruiti una chiesa ed
un centro giovanile. Inviando
un semplice sms, potrai contribuire a sostenere
l’evangelizzazione e la formazione dei giovani.
Sarà un gesto di conversione ad una vera condivisione
evangelica, perché “non di
solo pane vive l’uomo...”.
I PASTI
A LORETO SI’, MA NON DA SOLO…
Viaggia in pullman o in treno: è più sicuro, divertente, e rispettoso dell’ambiente.
Se puoi, organizza un pullman insieme ad altri
giovani. Se siete in pochi, perché non pensare al
treno? Per conoscere tutte le possibilità (e sono
tante) visita il sito www.loreto07.it
INDICAZIONI PER CHI VIENE
SOLO ALLA SS. MESSA
All’atto dell’iscrizione puoi richiedere i pasti:
il pranzo di sabato 1 settembre; la “giornata
alimentare” completa, che comprende la cena
di sabato 1 settembre, la colazione e il pranzo
di domenica 2 settembre.
I pasti verranno distribuiti in una comoda
sacca termica, in prossimità degli accessi
a Montorso: non dovrai trasportare il tuo
cibo per chilometri e avrai la garanzia di
un nutrimento sicuro e di qualità.
Se stai pensando di partecipare con il tuo gruppo
(o la tua parrocchia) solamente alla Celebrazione Eucaristica di domenica 2 settembre, scarica
dal sito www.loreto07.it il modulo di adesione
per avere la sacca del pellegrino e la copertura
assicurativa.
Publi280x410.indd 1
17-07-2007 13:43:26
12
Vallesina
29 luglio 2007
Attività estive a S. Giuseppe
Di ricamo in ricamo, le piccole donne crescono…
D
icono “No al razzismo queste cose nella realtà?
punto Erba…fino ad arrivare non pensavamo che ci fosse
nelle scuole” le piccole “Perché si vuole essere sempre all’ambito traguardo del pun- tutta questa adesione: più di
donne del Corso estivo di Cu- al centro dell’attenzione, si ha to Croce, Pieno, Ombra…
cinquanta bambini che hanno
cito e Ricamo di San Giusep- paura di essere messi da par- “L’anno scorso insegnavamo transitato qui con una media
pe.
te e di non essere considerati pure l’uncinetto - ci dice una di 25 - 30 al giorno…molti
Lo dicono con uno spettacolo importanti… queste cose suc- nonna -;le ragazzine più gran- bambini sono venuti perché
ideato e prodotto interamente cedono non solo nei confronti di si facevano i braccialetti… affascinati dal calcio: in realtà
da sole, con pochi mezzi ma dei ragazzi stranieri, ma an- in effetti, proponiamo lavori la nostra aspettativa, specialcon le idee chiare, e soprat- che con chi ad esempio porta adatti a ciascuna età perchè mente per i più piccolini, non
tutto con grande consapevo- gli occhiali, o per altre stupi- le bambine più piccole, per era quella di insegnare il callezza di sé e del gruppo.
daggini di questo genere…”
esempio, non riescono a sta- cio ma di fare dell’attività moPiccole donne che crescono, Come risolvete tra di voi, a re sempre fisse sul lavoretto: toria visto che oggi la fanno
passando di anno in anno per scuola, questo problema?
un momento si fermano, un molto poco…Abbiamo lavoral’arco di questa più che ven- “In qualche modo troviamo la momento chiacchierano con to per gruppi di età, tre giorni
tennale tradizione estiva, in maniera per fargli capire a chi la compagna…oppure non alla settimana per cinque setuno scenario sociale odierno si comporta così che non è vedono l’ora di fare merenda timane…negli altri giorni eramultietnico, ben differente da giusto…difendendo chi è trat- perché magari vanno a gioca- no seguiti da una maestra e
tato male perché noi non re nel prato, o vanno con
abbiamo paura del “diver- quelle più grandine a racso” : se fossimo tutti ugua- contarsi…”
li sarebbe una noia…”
Chiediamo ad una bimba
Da che cosa nasce secondo cosa ne pensa di questa
voi questa voglia di essere esperienza…
cattivi?
“Mi è piaciuto tutto… Io ri“A volte si fanno le cose camo solo l’estate e questi
perché le fanno gli altri, lavori poi li faccio vedere
per seguire il branco…ma alla maestra…faccio la ternon ci si può stare sempre za elementare…”
dentro…”
Novità di quest’anno, il
calcio per i ragazzini orAllo spettacolo, che ha re- ganizzato da tre istrutgistrato un pienone di ge- tori volontari della MMS
nitori, amici e parenti an- (scuola calcio Minonna
che di diverse nazionalità, Monsano Spes) e da ragazè seguita una mostra dei zi che li hanno aiutati per
lavori realizzati nell’ambi- alcuni giorni.
quello ottocentesco e ameri- to del Cor“Ci era sta- da una professoressa sia per i
cano del romanzo, ma fatto so di Ricata chiesta compiti delle vacanze, sia per
comunque di una quotidiani- mo e Cu– spiega un altre attività ricreative.
tà infarcita di cose lieti e tristi, cito tenuto
i s t r u t t o r e Logicamente, non essendo un
di bene e di male.
– ormai da
-, dalle si- vero e proprio centro estivo,
High School Musical New: di venticinque
gnore che si è avvertito il bisogno delche cosa si tratta?
anni - da
organi z z a- la partecipazione e della diCi risponde Sofia, vice regista, una ventina
no il Corso sponibilità anche di qualche
tredici anni…
di
nonne
di Ricamo genitore perché l’iniziativa
“È un film musicale da cui ab- che seguoe
Cucito, - preziosa risorsa per il quarbiamo preso le canzoni e al- no i vari
una mano tiere- potesse funzionare al
cuni balli, cambiando però la g r u p p e t t i
per metter meglio e svilupparsi ulteriortrama. Io faccio la parte della cimentarsi
su
un’at- mente negli anni a venire.”
cattiva…c’è un’audizione in inizialmentività che
una scuola e io voglio parteci- te
nell’atcoinvolges- Interessanti anche altre attiparvi con mio fratello…anche taccare
i
se partico- vità collaterali al Corso come
due ragazzi di colore vogliono bottoni o
larmente i quelle di decoupage, di pittura
farlo, ma io voglio impedir- nell’eseguimaschietti. e manipolative.
glielo…alla fine mi fanno ca- re ricami
Ci
siamo E, in chiusura di serata, una
pire che non è giusto…”
con il punattrezzati… merenda all’aperto.
Perché secondo te accadono to Filza, il
anche
se
Fotoservizio Paola Cocola
Guida turistica 2007 edizioni Gei
Vallesina da scoprire
“A
ndare lentamente, assaggiando
senza voracità i paesaggi che si
presentano, senza perdersi l’opportunità di individuare e di interpretare i mille legami che costituiscono la trama più profonda di questo
territorio…un territorio che ha il
suo centro in Jesi e vive soprattutto dei suoi rapporti reciproci tra le
genti che lo abitano; rapporti secolari, che affondano le radici già in
epoca romana… viaggiare riscoprendo il valore della sosta riposante e intelligente…”
Con un approccio parco e schietto, che definisce subito i termini di
un turismo di qualità in Vallesina,
la nuova guida turistica 2007 delle
edizioni Gei “Vallesina da scoprire”
dà il suo benvenuto ai Visitatori,
e assieme, le chiavi di lettura del
paesaggio; dei centri storici murati,
ricchi di bellissime strutture e opere d’arte; delle abbazie; dei prodotti
tipici delle colline, come il Verdicchio e altre eccellenze della tradizione marchigiana, dal latte fresco
ai formaggi e ai salumi D.O.P e tipici.
In formato agile, delicato e al tempo stesso accattivante nella grafica
come nei contenuti, apre con una
panoramica essenziale della Valle
che, passando per la storia ed il pae-
quindi alla conservazione della sua
identità.
Una scheda essenziale sulle peculiarità di ciascun comune della
Vallesina mette al sicuro il turista
da ogni divagazione che gli faccia
correre il rischio in “tanto vedere”
di “non vedere niente”…
Stimolante, in chiusura, la pagina
dedicata a “La via dei Tesori”, un
sentiero ciclopedonale che dal Rotone di Moie di Maiolati Spontini
si spinge fino a Pantiere, percorrendo quattro chilometri e mezzo
e “accarezzando spesso il fiume
ma entrando anche nel verde e nel
contesto di un fondo valle dimenticato. Tra un anno e forse prima
- si legge nell’opuscolo – il sentiero
arriverà fino a Sant’Elena di Serra
San Quirico e da lì altri percorsi
porteranno ai monti. E da Pantiere,
in un prossimo futuro, si collegherà
alle piste ciclabili di Jesi e di Chiasaggio, si sofferma in particolare su ravalle per arrivare a completare il
alcuni luoghi e mete irrinunciabili progetto mare-monti. Poi, dai Ca: la Riserva naturale Ripa Bianca stelli abbarbicati sulle dolci colline
di Jesi, il Museo Spontini, l’Enoteca si innesteranno altri sentieri.”
Regionale delle Marche- sezione di Tradotte in inglese, le notizie sulle
Jesi, le Grotte di Frasassi…
abbazie. La guida viene distribuita
Snocciola poi un interessante itine- gratuitamente lungo la costa presrario attraverso la rete di abbazie so luoghi di ricettività turistica e
che contribuì in maniera rilevan- nei comuni della Vallesina.
te alla solidarietà del territorio e
Paola Cocola
Il suo domani
A una nostra gentile
collaboratrice
in attesa di Ciro
Raccoglierei le stelle
ad una ad una
e le metterei in un
cestino.
Potessi regalarle
nel mondo
ad ogni bambino
e metterle a grappolo
nelle sue mani
che illumini sempre il
suo domani.
M.B
A
Buon compleanno
uguri tanti e vivissimi al sempre dinamico e attivo Mario
Martarelli, nostro affezionato lettore e abbonato che ha tagliato lo scorso 19 luglio
il traguardo delle 80
primavere. Pervenga,
con la gentile signora
Gina, alla più lontana
senectude,
accompagnato dall’affetto dei
figli Paola e Paolo, del
genero Alberto, della
nuora Stefania e dei
nipoti.
Si uniscono nell’augurio più fervido gli ami-
ci di Mazzangrugno, i
dirigenti e soci dell’associazione invalidi del
lavoro, gli ex artiglieri e
Voce della Vallesina
In dialogo
Opinioni
a confronto
13
29 luglio 2007
In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo
agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La
pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per email a
[email protected]
Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del mittente
Sulla storia
del Pergolesi
Gentile Direttore, per correttezza e buon senso politico, ho atteso volutamente
la fine della campagna elettorale di Jesi, per manifestarle alcune considerazioni.
Premetto che ho sempre
seguito con attenzione il
compito di Voce della Vallesina nel campo dell’editoria
e dell’informazione locale,
apprezzandone sinceramente l’obiettività e la ricchezza
di contenuti per quanto riguarda la vita della nostra
comunità civile. Debbo però
manifestarle un certo disappunto per la sua decisione di
pubblicare, nel pieno della
campagna elettorale gli articoli a firma del dott. Gianni
Gualdoni sui numeri 20 e 21
del settimanale. Questi ultimi si inquadrano nella storia
a puntate del Teatro Pergolesi scritta dal Gualdoni, ma
hanno una particolarità: che
in più parti dell’articolato la
vicenda storica, che assume
i tratti definitivi della quotidianità
contemporanea,
lascia spazio abbondante ai
giudizi soggettivi dello storico, che entrano nel merito
di scelte politiche recenti e
di temi che sono stati oggetto di un aspro confronto
politico nella stessa campagna elettorale comunale.
Inoltre trovo del tutto strumentale che si gettino qua
e là numeri e dati di bilanci
economici della Fondazione (presi chissà dove) solo
per giustificare una precisa
riflessione politica, quando
invece un bilancio di gestione è un articolato e complesso insieme di dati ed
informazioni. Ora a me non
interessa
particolarmente
interloquire con il Gualdoni
nel merito delle questioni da
lui affrontate, sarebbe anche
troppo facile dal punto di
vista politico e culturale. Mi
interessa invece che “Voce
della Vallesina”, periodico
che apprezzo e che ritengo
importante, non cada nei
tranelli di esporsi a critiche
che potrebbero avere pertinenza anche con il rispetto
della norma elettorale. Ciò
per una ragione di deontologia giornalistica che auspico
possa essere sempre riconoscibile e promossa, piuttosto
che per le reali capacità del
Gualdoni di orientare politicamente i lettori di Voce della Vallesina ed elettori jesini.
Leonardo Animali componente del CDA della Fondazione Pergolesi Spontini
e Consigliere Provinciale
La ringrazio del suo apprezzamento in merito alla “obiettività e la ricchezza di contenuti”
di Voce, che siamo lieti lei segua. Per questo mi sorprende
molto che creda tali valori
sospesi proprio in merito a due
nostri articoli pubblicati e da
Lei non graditi, che giungono
alle stampe quale conclusione di una storia del teatro a
puntate iniziata nello scorso
novembre e il cui sviluppo non
ha a che vedere con l’appena
conclusa tornata elettorale.
Come sempre questo giornale
è attento a pubblicare testi con
responsabilità, grazie all’opera
disinteressata di collaboratori
di valore dei quali abbiamo
piena stima: per questo, permetterà, non possiamo né
vogliamo un tale giudizio. Né
possiamo accettare l’accusa
generica di gettare “qua e là
numeri e dati di bilanci economici della Fondazione presi
chissà dove”, come Lei sostiene:
proprio perché conosciamo e
stimiamo la preparazione e
la serietà del redattore in questione. Poiché il nostro giornale è aperto al dibattito e al
confronto, se è vero che siano
stati da noi riportati dati non
veritieri -ove invece il nostro
redattore li riferisce a precisi documenti- Lei dovrebbe
dimostrarne con altrettanta
documentazione la fallacità.
Non vorrei che il suo ammonirci a non “cadere nei tranelli”
e a non “orientare politicamente i lettori” sia un tentativo
di screditare il redattore -il cui
lavoro, fino a prova contraria, rispettiamo per come ne
conosciamo la cura- quanto
piuttosto una mancanza di rispetto nella libertà del giornale, che non possiamo accettare
in virtù di quella deontologia
giornalistica che ci sforziamo
di rispettare. Con l’occasione
le auguro un buon lavoro nel
nuovo ruolo di consigliere provinciale.
B.T.
Fede e ragione
(1° parte)
Penso sia ora di ricondurre
la controversia sui temi eticamente sensibili (“aborto”,
“eutanasia” e “coppie di fatto”,
omosessuali o eterosessuali)
sui binari di una sana “razionalità”. La “ragione”, infatti, è
prerogativa di qualsiasi essere umano, al di là di qualsiasi schieramento ideologico
o religioso. Finora si è assistito, invece, ad una vera e
propria inflazione di dibattiti televisivi e d’interventi
sulla carta stampata che
appaiono tutti condizionati dal grosso equivoco della
falsa e assurda contrapposizione “laici-cattolici”: da
una parte (prevalentemente
“a sinistra”) sono schierati
coloro che, eludendo la sostanza specifica dei problemi in questione, accampano
esclusivamente il pretesto
della “laicità” dello Stato,
rivendicata per altro in termini che appaiono fideistici
ed emotivamente faziosi;
dall’altra (prevalentemente
“a destra” o tra i “moderati”), non mancano coloro
che chiariscono di prendere
posizione non come “cattolici”, ma come “laici”. Come
se non fosse possibile essere
“cattolici” e “laici” nello stesso tempo!
In realtà, va denunciata
innanzitutto la “mistificazione”, anzi l’indebita usurpazione della parola “laico”,
parola di origine prettamente cristiana con cui, nel Medioevo, venne indicato l’appartenente al “popolo” (laos
in greco), rispetto alla “parte
eletta” (kleros in greco), ma
in una comune condivisione
di principi e valori di quella
che anche uno storico “laico” come Raffaello Morghen
ebbe a definire “societas
christiana”. La corretta contrapposizione (anzi “integrazione”) sarebbe, semmai,
“laici-chierici”. Ma è facile
immaginare quale sarebbe
la reazione, nel popolo degli
“elettori”, se i sedicenti “laici”
si chiamassero con il loro
vero nome: “atei”, “irreligiosi”,
“anticristiani”, al limite anche
“anticlericali” o “mangiapreti”...
È fin troppo ovvio, tuttavia,
che certe questioni quali
l’aborto o le coppie di fatto
andrebbero affrontate e discusse sulla base più della
“ragione” che della “fede”:
la “fede” si può avere o non
avere [i cristiani ritengono
che sia una delle tre “virtù
teologali”, insieme alla “speranza” e alla “carità”, ricevute in “dono” gratuito all’atto del battesimo]; ma la
“ragione” è dote comune di
tutti gli uomini, a meno che
non l’abbiano “offuscata” o
“smarrita” in quella che Dante definisce “selva oscura”
dello smarrimento intellettuale e morale! E la “ragione”
dovrebbe far riconoscere a
tutti gli uomini il valore almeno della “legge naturale”,
in primo luogo la norma del
«Non fare agli altri quello
che non vuoi gli altri facciano [o abbiano fatto] a te».
Questa “legge naturale” da
rispettare con la “ragione”
dovrebbe essere riconsiderata innanzitutto da quanti
propongono e difendono la
“liceità” e “legittimità” dell’aborto, dichiarato non più
reato se praticato nei ter-
mini prescritti dalla legge
civile, spesso così grottescamente ipocriti nella loro
formulazione [come se la
povera “creatura” umana
che si consente di uccidere
nel grembo materno solo
perché con soli 89 giorni di
vita, anziché 90, non rimane egualmente “vittima” di
omicidio, al di là del fatto
che questo venga perpetrato nella dimensione squallida degli aborti clandestini
o nelle condizioni igienicamente più “rassicuranti” di
una sala operatoria gestita
e finanziata con i soldi dei
contribuenti!].
A denunciare l’infamia dell’aborto non è soltanto la
cultura della vita proclamata da tutte le religioni,
ma anche, e prima ancora
del cristianesimo, la cultura classica greco-romana,
scandalosamente ignorata
o disattesa da tanti pseudoprogressisti dei giorni nostri,
“ignoranti” non solo delle
radici “cristiane”, ma anche
di quelle “classiche” della
civiltà europea/occidentale.
Non è neppure necessario
riascoltare, in proposito, le
voci nobili dell’etica romana,
quelle di un Catone il Censore, di un Cicerone, di un
Seneca. Basterebbe rileggersi i versi terribili di un poeta
così “sessualmente” disinvolto come Ovidio, confinato in esilio per la sua vita e
i suoi scritti moralmente discutibili prima da Augusto
e poi da Tiberio. (continua
al prossimo numero)
Edmondo Coccia
14
Jesi
29 luglio 2007
Jesi – Il Palazzo e dintorni
AGENDA
Il Santo del giorno
Venerdì 27 luglio beato Raimondo Palmerio, sabato 28 santi Nazario e Celso, domenica 29 santa
Beatrice, lunedì 30 santa Donatella, martedì 31
sant’Ignazio di Loyola, mercoledì 1° agosto sant’Alfondo Maria de’ Liguori, giovedì 2 agosto sant’Eusebio di Vercelli, venerdì 3 agosto santa Lidia,
sabato 4 agosto san Giovanni Maria Vianney, domenica 5 agosto sant’Emidio.
Farmacie di turno a Jesi
Venerdì 27 luglio Martini, sabato 28 Calcatelli,
domenica 29 Comunale 2, lunedì 30 Comunale
1, martedì 31 Cerni, mercoledì 1° agosto Moretti,
giovedì 2 Barba, venerdì 3 Grazie, sabato 4 Comunale 1, domenica 5 Cerni.
Farmacie di turno in Vallesina
Venerdì 27 luglio Castelbellino Stazione, sabato
28 Pianello Vallesina, domenica 29 Montecarotto,
lunedì 30 Moie (Angelico), martedì 31 Macine di
Castelplanio, mercoledì 1° agosto Moie (Lucarelli),
giovedì 2 Angeli di Rosora, venerdì 3 Poggio San
Marcello, sabato 4 Castelbellino Stazione, domenica 5 Pianello Vallesina.
comune di jesi
Immobili in vendita
L’Amministrazione comu- Qualora si fosse interessati
nale informa che intende a partecipare ad entrambe
procedere alle vendite di- le aste, le domande dovranstinte di una abitazione e no essere due. In entrambe
di un magazzino mediante le vendite, l’aggiudicazione
offerta da presentare entro sarà disposta a favore del
il prossimo 3 agosto. L’abi- concorrente che avrà fornitazione, posta al secondo to l’offerta economicamenpiano di una palazzina in te più vantaggiosa. Si proviale Papa Giovanni XXIII cederà all’aggiudicazione
5, è composta da sei vani e anche in presenza di una
ha un prezzo a base d’asta sola offerta valida.
di 103 mila euro. Il magaz- L’Ufficio Opere Pubbliche
zino, di 34 mq, è ubicato - Patrimonio del Comune
sottostrada in viale della di Jesi, in piazza IndipenVittoria, e viene venduto denza, resta a disposizione
con un prezzo a base d’asta nei giorni di martedì, giodi 15 mila euro. Entrambe vedì e sabato dalle ore 10
le unità sono libere. Gli in- alle ore 12, per tutte le interessati dovranno far per- formazioni inerenti le movenire l’offerta al Comune dalità procedurali dell’asta
di Jesi, in piazza Indipen- e della vendita, nonché per
denza 1, entro e non oltre prendere visione della dole ore 12,30 del 3 agosto. cumentazione tecnica.
Parcheggi nel centro storico
In arrivo i parcometri
R
ivoluzione in vista per
la sosta a pagamento
del centro storico con l’introduzione dei parcometri
e controllo affidato agli
ausiliari del traffico. È
stato pubblicato il bando
(scadenza il prossimo 28
agosto) con cui l’Amministrazione comunale
affiderà l’appalto per la
gestione dei cosiddetti
“parcheggi blu” che avrà
durata triennale e che
sarà operativa entro l’anno. Il progetto interessa
ben 583 posti auto dislocati intorno alla cinta
muraria, compresi gli 80
di piazza Mercantini che
dovrebbero essere disponibili all’inizio del 2008.
A controllare la regolarità
della sosta nella zona blu
saranno gli ausiliari del
traffico, una figura già
presente in molte città e
che verrà introdotta anche
a Jesi ed il cui personale
sarà assunto a cura della
stessa ditta aggiudicataria
dell’appalto.
L’avvio dell’introduzione
dei parcometri sarà pubblicizzata a cura della ditta
aggiudicataria mediante
depliant che indicheranno
le aree di parcheggio interessate, orari e tariffe, le
modalità di funzione del
servizio e l’opportunità
delle tessere pre-pagate.
L’operazione, oltre a disciplinare in maniera più
regolare la sosta a pagamento assicurerà anche
benefici economici al Comune di Jesi.
CESARI
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Piano sanitario
insoddisfacente
Se i sindaci della Vallesina hanno, sostanzialmente, dato un parere
favorevole al nuovo piano sanitario regionale
(2007-09), protestano
invece i nostri operatori
sociali che denunciano
come la Regione non
abbia tenuto abbastanza presente la situazione dei malati non autosufficienti, compresi
quelli affetti da forme
di demenza. Dei 4000
aventi bisogno, solo 350
ricevono un’assistenza
intorno ai cento minuti
al giorno. E i posti per
malati di Alzheimer
sono appena poche decine. E’ un settore sociosanitario che va profondamente rivisitato.
Con sorpresa di molti
– ma una sorpresa altamente positiva – Jesi si
è aperta ai turisti con
il graditissimo metodo
del B&B, cioè del Bed
and Breakfast. Sembra
che ormai siano più di
una ventina le famiglie
che offrono un letto e
la colazione a prezzi del
tutto accettabili. E con
piena soddisfazione di
chi offre e di chi riceve. Una novità di accoglienza cui la città non
ha mai creduto, ma che
sta dando risultati superiori ad ogni aspettativa.
Avanti per un ulteriore
sviluppo.
Non cessa la telenovela
dei lavori in via XXIV
Maggio e lungo il viale
Trieste. Le polemiche si
fanno sempre più accese contro l’amministrazione e contro i tecnici
che hanno proposto
la ristrutturazione dei
marciapiedi e la rotonda all’inizio del viale
della stazione. Si ribellano soprattutto i commercianti che rischiano
di perdere clienti sia
per la prevista riduzione dei parcheggi sia per
una rotatoria che ap-
pare troppo invadente:
chiede la testa di due
tigli. L’opposizione Jesi
per Jesi , che affianca le
proteste, minaccia di
scendere in piazza. Nel
contempo fa diverse
proposte
alternative,
delle quali mi sembra
che meriti attenzione
la possibilità di introdurre il senso unico in
viale Trieste, un espediente che, a ragionarci
bene, potrebbe salvare
capra e cavoli: fare una
rotatoria come esigenze tecniche richiedono e salvaguardare un
numero sufficiente di
posti auto nei punti
nevralgici. Può apparire una proposta un po’
troppo rivoluzionaria,
ma è solo una questione psicologica. Chi non
ricorda, circa venti anni
fa, le infinite proteste
per l’introduzione del
senso unico in via Setificio e via S,Giuseppe?
Fu creata una specie di
grande rotatoria che
funziona alla perfezione. La stessa cosa avverrebbe oggi con viale
Trieste, via XXIV Maggio, parte di via Setificio
e via Buozzi.
Ancora accesissime le
polemiche di Rifondazione comunista contro
il sindaco per il solito
problema del mancato
assessorato e le mancate iniziative di Jesi
Estate E’ che, mi viene
di pensare, Rc, che ha
perso voti, fa voce grossa per visibilità. Proprio
come si sta comportando Rc in sede nazionale a proposito della
riforma delle pensioni:
strepita per recuperare
l’elettorato perso nelle
ultime amministrative.
Altrimenti come si spiega che un partito al governo scavalchi a sinistra gli stessi sindacati?
Più papalini del papa!
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durante tutto l’anno
Il comune di Jesi ricorda
Uso razionale dell’acqua
E’ in vigore l’ordinanza del sindaco Belcecchi con
la quale - nell’invitare la cittadinanza ad un uso
razionale dell’acqua potabile - viene imposto il divieto di utilizzo per usi impropri della stessa come
l’innaffiamento di giardini o il lavaggio di auto. Di
fronte all’ulteriore peggioramento della situazione
idrica e allo stato di emergenza riguardo alla disponibilità di acqua potabile segnalato dalla Multiservizi, si rinnova la raccomandazione a limitare il più
possibile i consumi non indispensabili, evitando
qualsiasi forma di spreco per scongiurare una crisi
che costringerebbe la Multiservizi alla sospensione
del rifornimento dell’acqua. Il controllo del rispetto
dell’ordinanza verrà effettuato dalla polizia municipale e dalle altre forze dell’ordine.
FOCARELLI
OTTICA
15
Non solo sport
29 luglio 2007
VOLLEY Lavori al via il 23 agosto
Il mercato della Monte Schiavo
Emergenza acqua
L’Esino è …
al fondo
Adriana, del Vivaio Garden Europa
Com’è la situazione con l’acqua?
Difficile, perché - per la maggior parte
- i pozzi qui attorno sono secchi...
E quindi cosa fate?
Abbiamo un altro pozzo qui vicino che
ancora sembra venare, ossia che abbia
delle risorse…però dobbiamo razionare
parecchio l’acqua…quindi molte piante
moriranno perché saremo costretti a
lasciare indietro quelle più incerte, che
già sappiamo che difficilmente andrebbero avanti… dobbiamo innaffiare a
scaglioni, e non possiamo dare l’acqua
due volte al giorno come facciamo normalmente…Quattro anni fa abbiamo
avuto di nuovo problemi così grossi
con l’acqua, ricordo…anche se non fino
a questo punto…
essa la parola fine
alla campagna acquisti, la Monte Schiavo
Banca Marche si gode il
meritato riposo, in vista di
una stagione che sarà lunga e ricca di appuntamenti.
A giudicare il mercato jesino ci ha pensato proprio il
tecnico Marcello Abbondanza (nella foto di Ballarini). “Sono soddisfatto
di quanto fatto – ha detto il coach – Questo è un
anno dove è stato difficile
fare mercato, apparso più
povero. La squadra ha le no dare”.
mie caratteristiche. Sono I lavori inizieranno giovedì
felice dei due arrivi dal 23 agosto, data del raduBrasile, Marcelle e Caroli- no. Mancheranno Bown
ne. Saranno due giocatrici e Caroline Gattaz ma ci
da scoprire. Conosco mol- saranno Togut e Rinieri.
ti dei nuovi arrivi ed è un “La rosa è di undici giocabene: so quello che posso- trici – ha affermato Ab-
bondanza – Ci potranno
essere sorprese da qui al
23 agosto ma anche a dicembre in sede di mercato
di riparazione. Le avversarie? Bergamo è più solida,
Perugia è sempre un’ottima squadra con Pachale in
banda e Francia opposta.
Novara è un po’ sbilanciata con quattro centrali ma
ha un buon sestetto”.
La prossima serie A1 sarà
formata ancora da dodici
squadre: Perugia, Monte
Schiavo Banca Marche Jesi,
Novara, Pesaro, Bergamo,
Imola (che sostituisce Vicenza), Chieri, Forlì (che
ha acquistato di diritti di
Padova), Santeramo, Altamura e le neo-promosse
Busto Arsizio e Sassuolo.
Gip
BASKET E’ partita la campagna abbonamenti
no lasciato perdere altre colture…eppure, devono stare attenti per riuscire
a portarlo avanti…in effetti, il livello al
quale il pozzo riceve l’apporto di acqua dalle “vene” si è abbassato di quasi
due metri…parlo, per esempio, di pozzi in via Piandelmedico, a 200 metri
dal fiume…mio fratello ha un pozzo,
anche se non di vena: e pure quello è
asciutto. Proprio stamattina il Corriere marchigiano riferiva che si prevede
la vendemmia con quindici giorni di
anticipo, addirittura nella terza settimana d’agosto…Bisogna accelerare, se
no si perde tutto…La gente dice “Non
ho più voglia di lavorare così…” Anche
il ragazzo che ha preso in affitto le mie
terre ieri si lamentava che quest’anno
ha consumato un terzo in più di nafta
rispetto agli altri anni solo per riuscire
a lavorarle…
Coniugi Mancini, agricoltori
Avete l’acqua nei pozzi?
Pochissima. Si riesce a tirarla a fatica
perché viene su a singhiozzo… Tutta
la verdura, gli ortaggi ne stanno risentendo. Noi facciamo i mercati di Ancona e Falconara e sentiamo che ovunque la situazione è difficile. A Pesaro
e a Fano addirittura hanno razionato
l’acqua: da mezzanotte alle prime ore
del mattino i rubinetti sono asciutti…
Giuseppe Ciccarelli, agricoltore in pen- Una settimana di pioggia non bastesione
rebbe a recuperare…se dovesse arrivaÈ vero che i pozzi sono secchi?
re un altro inverno come quello passaSì, quest’anno il problema è molto gra- to c’è davvero da aver paura…!
ve…
Lei è da parecchi anni che segue l’agri- La lettera conclude dicendo che l’acqua
coltura…
è necessaria e preziosa per cui bisogna
Fino a cinque anni fa facevo l’agricol- utilizzarla con intelligenza come le altore…poi ho affittato le terre perché tre risorse della natura…segue poi un
ormai non recuperavo nemmeno più elenco delle attività condotte dalla sole spese. Prima, i piccoli coltivatori di- cietà per gestire al meglio l’acqua e tutretti costituivano la parte attiva della ta una serie di consigli per l’utenza…
società; oggi è quella che non dà più In particolare, nella nota “sprechi” si
niente perchè con pochi ettari di terra fa appello a non utilizzare il WC come
non si riesce a stare sul mercato: o ci cestino della spazzatura e di montare
si organizza su grandi estensioni, o si scarichi a pulsante con i quali si può
fa un discorso di qualità per riuscire a interrompere il flusso visto che ad ogni
vendicchiare…
scarico partono 12 litri d’acqua…il proIl fiume ha solo un velo di acqua…
blema è che molta gente è in affitto e
È dal ’58 che vivo a Jesi e un fiume così trova già i bagni accessoriati diversanon l’ho visto mai…purtroppo abbia- mente…e spesso ci sta poco tempo nelmo avuto un inverno senza neve, con lo stesso posto…
poche piogge, poco freddo…i miei Forse, a questo punto, occorrerebbe
amici agricoltori proprio ieri mi dice- rendere obbligatorio il montaggio di
vano che si sono un po’salvati perché scarichi controllabili dall’utente…
hanno piantato molto granturco e hanFotoservizio Paola Cocola
Fileni Bpa, da Imola ecco Bonessio
N
onostante il
caldo estivo
non si fermano i
lavori in casa Fileni
Bpa per la costruzione della nuova
squadra. La società
aurorina ha messo
a segno un nuovo
colpo,
l’acquisto
dell’ala
Daniele
Bonessio,
proveniente dall’Andrea
Costa Imola. Romano,
diciannovenne, alto 197
centimetri, Bonessio è di scuola Virtus Roma, società
con la quale ha disputato la sua prima
esperienza professionistica nella stagione
2004/05 in A, collezionando otto presenze.
È iniziata lunedì 23 luglio la campagna
abbonamenti della Fileni. Il costo dell’abbonamento per la curva è rimasto invariato, a fronte di un prezzo del biglietto
aumentato di due Euro. Per l’Avanguardia,
il cui abbonamento era già a prezzo agevolato, è stata addirittura applicata una
ulteriormente riduzione. Per i restanti
settori, i prezzi presentano lievi aumenti
rispetto alle tre stagioni precedenti. Altra novità riguarderà i ragazzi del settore
giovanile, i quali avranno l’abbonamento
gratuito. I genitori potranno acquistare
la propria tessera, in qualsiasi settore del
PalaTriccoli, al prezzo super-scontato di
80 Euro (escluso settore Gold).
Ecco in sintesi i prezzi dei vari settori:
settore Gold 600 euro, tribuna centrale
290, tribuna laterale 180, parterre 260,
curva 120, curva Avanguardia 75. Per
maggiori informazioni si può consultare
il sito aurorabasket.it.
Giuseppe Papadia
Nella foto di A. Giglietti: i testimonials
della campagna abbonamenti.
Pillole di oratorio
L’Oratorio è il luogo favorevole alle relazioni
umane, all’incontro tra
persone diverse…ma è
anche il luogo che “mette”
in relazione con il territorio, con le istituzioni.
Sono le relazioni significative che
cambiano la vita, salvano, orientano,
danno speranza…..
Il progetto educativo dell’oratorio
elaborato dal Centro Sportivo Italiano si appoggia su quattro pilastri:
-il valore non negoziabile della persona umana e della vita;il valore del
bene comune, della prossimità; il
valore della partecipazione e della
cittadinanza attiva e responsabile; il
valore del volontariato:
gli educatori.
Sei atteggiamenti di fondo: * Costruire * Collaborare * Affascinare
* Orientare * Accompagnare * Guardare oltre.
Con alcuni strumenti “generativi”:lo
sport, il gioco, la recitazione, la musica
La prima posta in gioco è il valore
non negoziabile della persona umana,
dei valori connessi al vivere sociale
movendosi innanzitutto criticamente verso tutto quanto nella cultura
di oggi mortifica la persona riducendola spesso a consumatore di servizi,
spettatore, cliente. (Fine 4 – segue)
WWWBPAIT
Con una lettera inviata a tutti gli utenti circa un mese fa,
la Multiservizi richiamava
l’attenzione della popolazione sul problema dell’acqua.
“L’inverno 2006 – si legge nella comunicazione - è stato
considerato il più caldo degli
ultimi duecento anni: le temperature insolitamente elevate, la diminuzione di pioggia
e di neve hanno pesato fortemente sul territorio. A seguito di questo problema, l’acqua è particolarmente scarsa
nei bacini di alimentazione
sia di sorgenti e pozzi che alimentano i Comuni dell’Alta
Valle dell’Esino, sia della sorgente Gorgovivo, come pure
è molto basso il livello delle
falde di fondovalle.
La disponibilità delle sorgenti dell’Alta Valle dell’Esino è
scesa del 50% rispetto allo
scorso anno e anche la falda della sorgente Gorgovivo, che rifornisce tutti i
Comuni della bassa e media Vallesina e
che normalmente non risente di brevi
periodi di magra, risulta, nello stesso
periodo, al di sotto delle medie di circa
90 cm.”
Oggi, a distanza di un mese, la situazione è peggiorata e il caldo che in questi giorni attanaglia il territorio non fa
pensare al meglio…
Ascoltiamo qualche voce in giro…
M
16
Esperienze
29 luglio 2007
La testimonianza di Gianluca e Stefania
Bomboniere solidali… per occasioni speciali!
I
l Matrimonio, il Battesimo, la Prima Comunione…sono momenti davvero unici
della nostra vita. E possono acquistare
un valore ancora più speciale se diventano l’occasione per un gesto di solidarietà!
L’associazione Oikos di Jesi dà l’opportunità di trasformare le tue bomboniere in una possibilità concreta di regalare un futuro migliore ai
bambini ospiti nelle comunità Paides.
Paides in greco significa fanciulli, quei
fanciulli che l’Associazione Oikos ospita
in due comunità educative per minori:
bambini i cui genitori, residenti, hanno
problematiche di tossicodipendenza, oppure bambini i cui genitori hanno altri
tipi di disagio sociale. Le due comunità
portano avanti tanti progetti individuali
per i minori. Un’équipe specializzata, costituita da medici, psicologi, educatori e
assistenti sociali segue i piccoli ospiti con
progetti personalizzati di valutazione, sostegno e accompagnamento a favore del
genitore e nell’interesse del minore.
Da anni l’idea di offrire un aiuto concreto
a questi bambini, attraverso le Bomboniere Solidali, è venuta grazie alla collaborazione con il negozio Bonton, lista nozze e
articoli da regalo, la cui titolare è Cinzia
Latini, coordinatrice dei volontari che
prestano servizio all’Oikos.
Oikos: una casa
“...Avevamo un’unica
certezza:
costruire una casa (Oikos
appunto) per accogliere persone, giovani in particolare, con il problema della
tossicodipendenza...”
“...Sicuramente grati a tutti
Le Bomboniere Solidali
sono accompagnate
da una pergamena arrotolata,
personalizzata per l’occasione:
un ricordo
che lascerà
ad
amici
e parenti
qualcosa
di veramente
speciale,
proprio come
quello che hanno
scelto due giovani
sposi, ai quali abbiamo
chiesto una loro testimonianza. Gianluca e Stefania (nella foto) hanno
deciso di sostenere l’Oikos Onlus nel loro
giorno più bello, compiendo una scelta
d’amore tra di loro e verso gli altri:
Come avete pensato ad un matrimonio
solidale?
Per noi il significato del matrimonio è di tipo
religioso e non
consumistico:
una scelta di
valore che vuole tradursi in
un dono verso
chi ha più bisogno, come una
forma di beneficenza a favore dei bambini.
Abbiamo scelto
di non regalare
oggetti ai nostri
invitati, perché
potrebbero rovinarsi nel tempo: un aiuto concreto ai
bambini, invece, ci permette di camminare al
loro fianco.
Da quanto tempo conoscete l’Oikos e le sue
quei giovani che hanno voluto condividere
con noi un pezzo della loro vita, ci riproponiamo di fare sempre del nostro meglio, convinti
che la Casa dell’Oikos può diventare la casa di tutti.”
Don Giuliano Fiorentini
attività?
Conosciamo personalmente un educatore della comunità Paides
di Osimo, il
quale ci ha
indiriz zati
all’Associazione. Lavora
ogni
giorno con i
piccoli bisognosi di aiuto;
è stato per noi
una testimonianza
diretta.
Come mai avete scelto
proprio l’Associazione Oikos?
Volevamo fare del bene ai bambini che si
trovano nella nostra realtà locale, infatti
una delle due comunità per minori dell’Oikos è situata proprio qua a Jesi.
Quale Progetto desiderate che venga sostenuto attraverso la Vostra donazione?
Con la nostra offerta abbiamo deciso
di sostenere il progetto di integrazione
mamma-bambino, per lavorare affinché
venga evitato l’allontanamento del bambino dalla propria mamma, permanendo
i due nella stessa comunità.
L’Associazione finora ha ospitato tanti
bambini in una nuova casa (Oikos, appunto), consentendo loro di ritrovare
l’affetto familiare di cui sono stati privati. Attualmente sono ospiti nelle due comunità Paides 14 bambini e 6 mamme in
difficoltà: l’augurio è che presto vengano
reinseriti nella società, per poter vivere
un futuro migliore.
L’Associazione Oikos è grata ai giovani
sposi per questo gesto concreto di solidarietà, e, insieme a tutta la redazione di
Voce della Vallesina, augura Tanta Felicità!
Per informazioni o ordinazioni chiamare
in sede il numero 0731-213125 oppure il
cellulare 335-7197885, o inviare un’email
all’indirizzo [email protected]
Elena Pesaresi
Area Raccolta Fondi