2. TSM _LE SEDI 29 aprile 2019

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2. TSM _LE SEDI 29 aprile 2019
 TERRA SANCTA MUSEUM Le sedi Il Museo sorgerà all'interno delle mura antiche di Gerusalemme, realizzate da Solimano il Magnifico, in due siti esistenti, il Convento della Flagellazione e il Convento di San Salvatore. Il progetto prevede la completa ristrutturazione degli spazi ad esso destinati, che coprono una superficie di 2.573 m2. L'utilizzo della pietra di Gerusalemme per la pavimentazione contribuirà a creare uniformità a tutto l’allestimento. Convento della Flagellazione IL MUSEO ARCHEOLOGICO I luoghi evangelici in Palestina Il Convento della Flagellazione ospiterà il Museo Archeologico e il Museo Multimediale; si trova all'inizio della via dolorosa che porta al Santo Sepolcro (percorso delle “Via Crucis”). Attualmente è sede anche di un piccolo museo archeologico, attivo dal 1931. Il nuovo Museo Archeologico sarà allestito in un sito di grande rilevanza per l’identità storico-­‐tradizionale, dove si pensa ci fosse l'antica Fortezza Antonia, luogo della condanna di Gesù. Alcune pavimentazioni, murature e antiche cisterne ne documentano l’antichità. Il percorso museale, organizzato in due parti, si snoda in 17 sale su due piani e prevede uno spazio dedicato al bookshop. Al piano terreno sono previste sale tematiche che riflettono cronologicamente le tappe principali della vita di Gesù. Al primo piano sono collocate le collezioni specialistiche di monete vetri, iscrizioni, lucerne e oggetti dell’Egitto e della Mesopotania; alcune sale saranno destinate a mostre temporanee. L’allestimento presenterà una selezione dei reperti più significativi, provenienti dai ritrovamenti e scavi archeologici condotti dai francescani nei Luoghi Santi nel corso degli ultimi 150, riferibili cronologicamente ad un periodo storico che parte dall’età cananea (II millennio) fino al medioevo crociato (XI-­‐XII sec. D.C.). I contenuti del Museo sono di grande interesse, non solo per i cristiani, ma anche per il pubblico laico le comunità residenti, i pellegrini ebrei e musulmani. Per i molti visitatori provenienti dal pellegrinaggio cristiano il percorso museale offrirà la possibilità di approfondire e comprenderne contesto e tempi storici di riferimento. Il linguaggio dell’archeologia, infatti, quando è bene interpretato, consente di illustrare “concretamente” un’epoca del passato. Qui la vicenda di Gesù di Nazaret trova il suo contesto storico e culturale composto da ciò che la precede (il popolo ebraico e le culture bibliche) e da ciò che la segue (l’insediarsi della civiltà cristiana in Palestina nella millenaria convivenza con le altre civiltà storiche). La prima parte Un pellegrinaggio archeologico scandito dai momenti più importanti della vita di Gesù I luoghi della vita terrena di Gesù sono oggetto di questa prima parte del museo: dalla sua nascita a Betlemme, alla vita nascosta a Nazaret, a quella pubblica a Cafarnao e in Galilea, fino alla sua passione, a Gerusalemme. Il percorso attraversa i luoghi scoperti e studiati con sistematiche campagne di scavo realizzate dagli archeologi dello Studium Biblicum Franciscanum; oggi meta di pellegrinaggi e validi strumenti di riscoperta culturale e dialogo interreligioso. Il Museo conserva migliaia di oggetti che negli ultimi anni sono stati inventariati e schedati analiticamente su supporto informatico: materiali pittorici (affreschi), ceramici e scultorei, mosaici bizantini, monete, frammenti di piatti, materiali architettonici (capitelli crociati), vasi dalle tombe dell’età del bronzo, sarcofagi, alabastri, scarabei, gioielli (scarabei, sigilli e cammei), lampade, ossuari con iscrizioni, ecc. Come già sottolineato sono previste sale tematiche che seguono l’ordine tipico del pellegrinaggio. Betlemme, dove nacque Gesù e Nazareth, universalmente conosciuta come la sua città di origine, dove abitò durante la sua infanzia e giovinezza e dove avvenne l’Annunciazione. Tabga sulla riva del Mar di Galilea, luogo di importanti ricordi evangelici: la moltiplicazione dei pani, l’apparizione di Gesù risorto agli Apostoli e le Beatitudini; Cana, città dove è avvenuto il primo miracolo, la trasmutazione dell’acqua in vino. Cafarnao, patria di Pietro e suo fratello Andrea, di Giovanni e Giacomo, i figli di Zebedeo, entrambi pescatori, dove Gesù radunò i primi discepoli. Magdala, il luogo natio di Maria Maddalena. Il Monte Tabor, l’alto monte sul quale, secondo i Vangeli, avvenne la trasfigurazione di Gesù. Il santuario di Betfage, sul versante orientale del monte degli Ulivi, sull'antica strada che conduceva a Betania. Qui si commemorano l'incontro di Gesù con Marta e Maria prima di resuscitare Lazzaro e il suo ingresso a Gerusalemme tra l’esultanza dei discepoli e della folla osannante. Getsemani, un piccolo uliveto poco fuori la città vecchia di Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, dove Gesù Cristo, si ritirò dopo l'ultima cena prima di essere tradito da Giuda e arrestato. Dominus flevit, dove sono commemorati il pianto e il lamento di Gesù sulla città santa. Il Santo sepolcro, luogo che diverse tradizioni cristiane definiscono il “Centro del Mondo”. Le ultime sale di questo percorso sono dedicate alle “Istituzioni e il potere al tempo di Gesù” (Erode e i Romani); “La vita quotidiana al tempo di Gesù”; “Monachesimo e Monte Nebo” (dove Mosè ebbe la visione della Terra Promessa che Dio aveva destinato al Suo Popolo). La seconda parte Per addentrarsi in una narrazione semplice e affascinante Il visitatore al termine della prima sezione può decidere se continuare o meno inoltrandosi nelle parti architettonicamente più antiche e suggestive. I ricercatori dello Studium Biblicum hanno messo a disposizione del Museo le importanti e rare collezioni raccolte negli anni, grazie a importanti donazioni o acquisti. Vetri romani e vasi palestinesi, monete, iscrizioni in tutte le lingue orientali antiche, ceramiche locali di cultura egizia e micenea, bronzi, lampade consentono di leggere il succedersi delle culture che in questa terra, per millenni, si sono incontrate e scontrate. I contenuti di questa parte del museo saranno di grande interesse non solo per i cristiani, ma anche per il pubblico laico, per le comunità e per i pellegrini ebrei e mussulmani. Una didattica chiara con l’ausilio di supporti informatici e un allestimento rigoroso consentono di approcciare i materiali dentro una narrazione semplice e affascinante. Convento della Flagellazione IL MUSEO MULTIMEDIALE Gerusalemme e il Santo Sepolcro Il Museo multimediale, allestito nello spazioso Lapidarium dello Studium Biblicum Franciscanum, presso il Convento della Flagellazione, ha il vantaggio di trovarsi nel luogo in cui parte la Via Crucis ispirata dalla devozione cristiana. Si calcola che oltre un milione di pellegrini ogni anno inizino da questo cortile il percorso che conduce al Santo Sepolcro. Questa sezione costituisce uno strumento utile per vivere, con maggior cognizione, i luoghi della Via Dolorosa, in particolare del Santo Sepolcro, oggi difficilmente comprensibili. I supporti video (con immagini, mappe, ricostruzioni in 3D), proiettati in tempi brevi, potranno facilmente essere inseriti nei programmi dei pellegrinaggi organizzati e fruibili, annualmente, da centinaia di migliaia di visitatori. Il filo conduttore dell’installazione partirà dal presente, per procedere a ritroso fino all’età di Gesù ripercorrendo l’evolversi della mutazione urbanistica della Città Santa secondo l’interpretazione più recente: l'epoca ottomana con le mura di Solimano il Grande, il periodo crociato, quello bizantino, quello costantiniano, quello adrianeo (Aelia capitolina) e quello di Erode il Grande (l’epoca di Gesù). • • • • • • • • Convento di San Salvatore MUSEO STORICO La Custodia francescana in Terra Santa Ottocento anni di appassionanti vicende La presenza dei francescani a Gerusalemme, che si può far risalire simbolicamente all’incontro di San Francesco con il sultano Malik Al Kamil nel 1219, viene ufficializzata a partire dal XIV secolo. Con la bolla pontificia del 1342 (conservata presso il Museo) Clemente VI riconosce la Custodia di Terra Santa. Tale riconoscimento viene confermato nel 1347 col primo documento mamelucco conservato in archivio. Da allora i “frati della corda” non cesseranno di assistere i pellegrini e custodire i Luoghi Santi attraverso una secolare testimonianza, spesso in condizioni drammatiche, ininterrotta fino ad oggi. Il Convento di San Salvatore è l’attuale sede di tutte le attività della Custodia di Terra Santa. Si trova nei pressi di Porta Nuova, il punto di ingresso del quartiere Cristiano, quindi luogo di passaggio di molti pellegrini. In questo luogo sarà allestito il Museo Storico, dedicato al tema della Custodia, che racconta, in modo divulgativo, la presenza dei francescani in queste terre, partendo dal viaggio di San Francesco avvenuto all’inizio del secolo XIII. L’esposizione del patrimonio storico, documentario e artistico, rende il museo strumento prezioso per comprendere il significato del pellegrinaggio in Terra Santa e il ruolo svolto dai francescani nella storia, in nome della Chiesa Universale. Il patrimonio artistico della Custodia è composto da sculture, dipinti, oreficeria (calici e candelabri), codici miniati del 1400 e 1500, rari vasi da farmacia, armature, corredi, paramenti liturgici e preziosi documenti d’archivio. Il percorso, organizzato in 4 sezioni e sviluppato in 20 sale, segue una logica aderente alle “missioni” dei francescani in Terra Santa. La prima parte dell’allestimento avrà carattere documentario e didascalico, necessariamente non cronologico, ma tematico (anche se l’attenzione storica è presente negli ordinamenti interni alle sezioni) ed evidenzierà il carisma francescano a partire dalla venuta del suo fondatore ai tempi delle crociate, a cui sarà dedicata la prima sala. Saranno evidenziate le tre “missioni” storiche svolte dai francescani in Terra Santa da oltre ottocento anni: custodire i luoghi santi, accogliere i pellegrini e curare la comunità residente. La seconda parte chiamata appositamente “I tesori dall’Europa” avrà un andamento più emotivo e privilegerà la qualità artistica e la bellezza delle opere. I tesori servono a mantenere vivo l’interesse del visitatore, ma anche a sottolineare la vicinanza degli stati europei alla Custodia nei secoli. Anche qui i sacrifici sono stati tantissimi, il criterio di scelta seguito ha privilegiato gli insiemi più impressionanti per bellezza e valore storico-­‐artistico. • Custodia: presenza nei Luoghi Santi (liturgia, memoria, studio). I frati francescani hanno vissuto i primi 120 anni in balìa delle autorità mussulmane, fino all'acquisto del primo Convento al Sion propiziato dalla corona angioina di Napoli e confermato poi dal Papa e dal Sultano. Le bolle pontificie e i firmani arabi, mamelucchi e turchi hanno riconosciuto tale presenza, che ebbe come compito primario la celebrazione della liturgia (i bellissimi codici miniati) e lo studio dei luoghi santi che sfociò nell'attività archeologica (alcuni reperti dei primi scavi). • Accoglienza: ospitalità e promozione del pellegrinaggio e assistenza ai pellegrini. La seconda missione storica fu quella dell'accoglienza ai pellegrini che col tempo divenne un fenomeno molto diffuso. Un bacile d'argento documenta la cerimonia della lavanda dei piedi che il custode riservava ai pellegrini una volta giunti a Gerusalemme, mentre alcuni itinerari a stampa mostrano l'attività di promozione della pratica del pellegrinaggio. L'accoglienza veniva spesso ricambiata con doni devoti, ma anche con capolavori che andranno a costituire un vero e proprio patrimonio di arte sacra (come ad esempio il ciclo pittorico tardo quattrocentesco di Michael Pacher). • Carità: servizio alla comunità cristiana locale (assistenza spirituale e pastorale, istruzione, lavoro). La missione pastorale inizia al termine del XVI secolo e si declina nella cura delle anime, ma anche in quella dei corpi. I conventi diventano parrocchie e assicurano l'assistenza sanitaria, esercitata anche durante le numerose pestilenze (i bellissimi vasi da farmacia); danno lavoro ai residenti e diffondono nuove professioni con la creazione di officine artigiane; promuovono l’istruzione. Numerosi manufatti (oggetti di vita quotidiana e per l’igiene personale,) manoscritti con ricette e documenti d’archivio, ma anche quadri e fotografie, consentono di immedesimarsi in questa operosità spesso pionieristica. • Natura internazionale della Custodia e relazioni secolari con l’Europa cristiana. I Francescani per secoli, non avendo comunità religiosa a cui fare riferimento hanno sempre avuto bisogno del sostegno da parte degli stati cattolici europei. La loro indigente sopravvivenza e la loro presenza, spesso contrastata al limite del martirio, era assicurata unicamente dalle donazioni che provenivano dalla comunità cattolica d'oltremare. Anche le Case Reali europee (Spagna, Inghilterra, Francia di Luigi XIII e XIV, Impero Asburgico) e le Repubbliche italiane (Regno di Napoli, Ducato di Milano, Repubblica Veneta e Genovese) parteciparono con regalie di grande valore, manifestando così la loro devozione ai luoghi santi. Il rametto d'ulivo in oro portato in dono da Paolo VI nel 1964 termina il percorso museale ricordando la vicinanza sempre costante nel tempo della Santa Sede che è sfociata nei viaggi degli ultimi pontefici. Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si sono recati come pellegrini proprio in quei luoghi santi custoditi, per secoli dai francescani della Custodia. Convento di San Salvatore La cantina Nelle antiche cantine del Convento di San Salvatore sarà realizzata un'area ristorazione con circa 150 coperti. L’arredo, semplice e funzionale, è corredato da una mostra didattica permanente, allestita con i materiali della cantina, che ne raccontano la storia. Il riutilizzo di alcune botti e diversi altri attrezzi, impiegati per la vinificazione, descrive ulteriormente quest’attività svolta dai frati per molti anni.