1 - Europa Emergente e CSI:INTERNO RISCHIO PAESE

Transcript

1 - Europa Emergente e CSI:INTERNO RISCHIO PAESE
Europa Emergente e CSI
7
SACE
in Europa Emergente e CSI
ESTONIA
LETTONIA
LITUANIA
BIELORUSSIA
GEORGIA
POLONIA
UCRAINA
REP. CECA
SLOVACCHIA
ARMENIA
AZERBAIJAN
UZ
MOLDAVIA
TURKMENISTA
UNGHERIA
ROMANIA
SLOVENIA
CROAZIA
BOSNIA
SERBIA
BULGARIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
ALBANIA
TURCHIA
CIPRO
MALTA
RUSSIA
KAZAKISTAN
ZBEKISTAN
AN
KYRGYZISTAN
TAJIKISTAN
Apertura
Apertura con condizioni
Chiusura
EUROPA EMERGENTE E CSI
EUROPA EMERGENTE E CSI
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La stabilità politica nell’area rimane relativamente elevata, se si escludono le economie più
deboli e i paesi in cui persistono tensioni geopolitiche.
Rischio economico. La situazione economica è relativamente solida. Mentre la maggior parte dei paesi dell’Europa Emergente fatica a soddisfare i criteri di Maastricht, la performance delle economie dei paesi CSI è
fortemente dipendente dalla dotazione di materie prime, in particolare energetiche.
Rischio bancario e operativo. I sistemi bancari sono in miglioramento ma potrebbero soffrire della recente
crisi del credito. Sono stati avviati molti investimenti nel settore delle infrastrutture. I maggiori rischi legati
alla burocrazia e alla corruzione sono concentrati prevalentemente nei paesi CSI.
Principali indicatori economici: Europa Emergente 1
2004
PIL (variazione % reale)
6,7
Inflazione media annua (%)
6,1
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (variazione %)
15,4
• Importazioni (variazione %)
16,7
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
-59,7
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
-5,9
Debito estero totale ($ mld)
539,8
Debito estero totale/PIL (%)
53,3
Debt service ratio (%)
21,6
2005
5,6
4,9
2006s
6,3
5
2007p
5,8
5,1
2008p
5,2
4,1
9,7
9
-61,9
-5,2
588,5
49,4
20,7
13,3
12,9
-88,1
-6,6
745,6
55,7
21
11,8
13,4
-119,2
-7,3
843,6
51,8
19,6
10,4
10,4
-134,3
-7,5
929,9
52,1
18,8
2004
8,4
10,3
2005
6,6
12,1
2006s
7,7
9,4
2007p
7,8
8,9
2008p
7
8,3
13,4
20,0
63,5
8,2
280,9
36,2
24,4
4,7
15,3
88,3
8,8
335,1
33,4
27,6
8
18,2
98,4
7,6
420,2
32,5
29,7
8,1
20,1
77,2
4,8
534
33,4
21,0
7,7
15,2
57,7
3,0
610,5
31,8
21,2
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, novembre 2007
Principali indicatori economici: CSI 2
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (variazione %)
• Importazioni (variazione %)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, novembre 2007
1 Include i seguenti paesi: Albania, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia (F.Y.R.), Malta, Polonia Romania, Slovacchia, Turchia e Ungheria.
2 Include anche la Mongolia.
11
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. I paesi dell’Europa Emergente hanno beneficiato di una situazione politica stabile e hanno
confermato il consolidamento della democrazia. Non mancano aree ad alto grado di incertezza: come la Turchia, che appare come un paese diviso tra tendenze kemaliste e islamiste, oppure i paesi balcanici, su cui pesa l’ancora irrisolta questione del Kosovo e le divisioni etniche interne. I paesi della CSI sono stabili politicamente, anche grazie ad una gestione tendenzialmente autoritaria del potere. Costituiscono un’eccezione i
paesi coinvolti, nel recente passato, dalle “rivoluzioni colorate”, come Ucraina, Georgia e Kirghizistan, in cui
sopravvivono tensioni tra le élite filo-occidentali e quelle filo-russe: difficilmente verranno risolte nel breve
periodo.
Relazioni internazionali. L’Europa Emergente guarda con favore all’Occidente e, in particolare, alle sue istituzioni economiche e militari (IFI, UE e NATO). I paesi della CSI devono confrontarsi con la Russia che,
grazie al suo peso economico ed energetico, sta premendo per riconquistare l’influenza sui paesi dell’ex Unione Sovietica. L’area nel suo complesso non è esente da questioni geopolitiche irrisolte e dal possibile effetto
destabilizzante sugli equilibri regionali: il Kosovo nell’area balcanica, la Transnistria in Moldavia, l’Ossezia e
l’Abkhazia in Georgia, il Nagorno Karabakh conteso tra Armenia ed Azerbaijan, la Cecenia in Russia. La questione degli approvvigionamenti energetici è diventata centrale per i paesi europei: avrà certamente un peso
crescente nei rapporti tra Russia e paesi europei, soprattutto fino a quando non verrà definita a Bruxelles una
politica energetica comune.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. La crescita del PIL reale è stata robusta in tutta l’area, sostenuta soprattutto dall’aumento del consumo privato e dal crescente afflusso di IDE, principalmente legato alla delocalizzazione nei paesi
dell’Europa centro orientale e alla privatizzazione di imprese pubbliche nei paesi balcanici e della CSI. La crescita economica della Russia e dei paesi dell’Asia centrale è stata mantenuta elevata dai prezzi delle commodity,
in particolare degli idrocarburi. Le prospettive di crescita restano positive per il biennio 2007-08, anche se in
leggera diminuzione.
Bilancio pubblico e inflazione. Bilancio pubblico e inflazione sono osservati speciali nei 10 paesi di recente
ammissione nell’UE, in quanto costituiscono 2 dei 5 requisiti da soddisfare per l’adozione dell’euro. Infatti
la maggior parte dei paesi ha fallito nel soddisfarli contemporaneamene. Nei paesi europei non-UE e nei paesi CSI, se si escludono le oil-economies, si sono invece registrati deficit di bilancio. L’inflazione media è stata
elevata nel 2006, e dovrebbe mantenersi tale anche nel 2007-08, a causa degli elevati prezzi degli idrocarburi
e della forte espansione del credito ai privati.
Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 la dinamica delle esportazioni è rimasta sostenuta e in miglioramento, soprattutto nei paesi dell’Europa Emergente. Nei paesi CSI il settore energetico è stato particolarmente influente sul saldo commerciale a seconda della dotazione di oil&gas di ciascun paese. I paesi esportatori, nonostante registrino elevati surplus di parte corrente, rischiano di aumentare la dipendenza da tale settore, mentre i
paesi importatori hanno visto aumentare la dipendenza dalla Russia che controlla, quasi monopolisticamente, il mercato dell’area. Il saldo di parte corrente medio nel 2006 è stato pari al 7,6% del PIL. Al contrario, nei
paesi dell’Europa Emergente si è registrato un deficit di parte corrente medio del 6,6% in rapporto al PIL. Per
il 2007-08 si prevede che il saldo delle partite correnti peggiori in entrambe le aree.
12
EUROPA EMERGENTE E CSI
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero dei paesi dell’Europa Emergente era intorno al 55% del PIL mentre l’indebitamento dei paesi CSI si attestava intorno al 32% del PIL. Il
servizio del debito è stato, tuttavia, molto più elevato nei paesi CSI anche se, per il biennio 2007-08, si prevede converga, in entrambe le aree, ad un valore prossimo al 20%. Le riserve in valuta sono cospicue nei paesi CSI grazie alle entrate derivanti dall’esportazione degli idrocarburi.
Tasso di cambio. Nell’area esistono diversi regimi di cambio. I paesi dell’Europa Emergente sono, per la maggior parte, ancorati all’euro. Si registra una generale tendenza all’apprezzamento di tutte le valute.
Saldo delle transazioni correnti
Europa Emergente
Crescita PIL e inflazione
Europa Emergente
7
-40
-2
6
-60
-3
5
-80
-4
-100
-5
3
-120
-6
2
-140
-7
1
-160
-8
0
mld US$
2005
2006
2007
2008
%
8
-1
2004
%
0
0
-20
4
2004
Saldo delle transazioni correnti
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
Saldo delle transazioni correnti
CSI
2008
Inflazione
Crescita PIL e inflazione
CSI
14
10
120
12
9
100
8
8
60
5
%
6
%
mld US$
10
7
80
6
4
40
3
2
20
4
2
1
0
0
2004
2005
2006
Saldo delle transazioni correnti
2007
2008
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
2008
Inflazione
Saldo delle transazioni correnti/PIL
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Struttura del sistema. I sistemi bancari dell’Europa Emergente sono migliorati notevolmente soprattutto grazie alla crescente presenza di attori stranieri. In alcuni paesi le banche straniere arrivano a controllare più del
50% degli asset. Nei paesi CSI lo stato gioca ancora un ruolo rilevante. Inoltre, i sistemi di tali paesi sono caratterizzati da un numero elevato di attori e, allo stesso tempo, dal potere di mercato di poche banche che
controllano quote, di asset e depositi, superiori al 50% del totale.
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EUROPA EMERGENTE E CSI
Performance. Gli indicatori di solidità finanziaria nei paesi dell’Europa Emergente sono positivi. Le banche
sono ben capitalizzate, hanno una capitalizzazione adeguata, una buona qualità degli asset ed una discreta redditività. Non mancano tuttavia le eccezioni, in particolare nei paesi balcanici e baltici. Anche nei paesi CSI
si è registrato un miglioramento negli indicatori di solidità, seppure il settore bancario risulta più fragile e meno sviluppato, soprattutto nell’Asia Centrale. La trasparenza è limitata, soprattutto negli assetti proprietari, e
la supervisione delle banche centrali spesso è carente. In entrambe le aree, la forte espansione del credito e la
dipendenza dai prestiti stranieri potrebbero costituire elementi di instabilità, aumentando il rischio di cambio
e di liquidità. Alcuni paesi (ad esempio: Kazakistan, Russia, Ucraina e paesi baltici) potrebbero essere particolarmente vulnerabili alle turbolenze finanziarie, iniziate questa estate con la crisi dei mutui subprime. In particolare, l’aumento nella percezione del rischio degli investitori e l’ampliamento degli spread potrebbero avere effetti negativi sulla capacità delle banche fortemente indebitate con l’estero di emettere nuovo debito e rifinanziare i prestiti in valuta forte.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. Gli sforzi compiuti dai paesi dell’Europa Emergente per adeguarsi all’acquis communautaire
hanno comportato un sostanziale miglioramento nel sistema legale. Il sistema normativo e giudiziario sono
completi e tendenzialmente adeguati agli standard europei. Al contrario, molti paesi CSI soffrono di limitata
trasparenza, eccessiva burocrazia, scarsa indipendenza dei giudici e la corruzione, talvolta, può costituire un
limite per l’attività degli investitori internazionali.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’Europa Emergente è aperta agli investitori internazionali e non presenta particolari limitazioni alla loro attività. I paesi CSI limitano l’apertura in alcuni settori
strategici, come per esempio quello dell’oil&gas in cui si è registrata la tendenza alla cosiddetta creeping expropriation a sfavore dei grandi gruppi energetici internazionali firmatari di PSAs (Production Sharing Agreements).
Non esistono particolari limitazioni alla convertibilità della valuta né restrizioni ai movimenti di capitali, se
si escludono i paesi dell’Asia centrale. Si registra, inoltre, un miglioramento generale nell’attitudine dei governi nei confronti degli investitori, vista la necessità di attrarre capitali esteri.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Nel biennio 2006-07 si è assistito a un generale miglioramento
delle infrastrutture; l’Europa Emergente, in particolare, ha beneficiato dei progetti di investimento dell’UE.
Tuttavia anche i paesi CSI hanno visto crescere la qualità delle proprie infrastrutture, eccetto le economie più
fragili. Nel corso del biennio 2006-07 è cresciuto il numero dei progetti finalizzati all’aumento dell’export di
idrocarburi. Gli episodi di violenza politica rimangono circoscritti ai paesi con forti tensioni geopolitiche (territori contesi o indipendentisti) o attraversati da profonde divisioni etniche. I rischi legati alle calamità naturali sono nel complesso limitati.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Nel 2006 l’interscambio tra Italia e l’area Europa Emergente e CSI è aumentato del 21%, raggiungendo circa 103 milioni di euro. Il deficit commerciale italiano è peggiorato passando da 86 milioni nel
2005 di euro di dollari a 2,3 miliardi. Le esportazioni sono state pari a 50,2 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2005 del 18%, mentre le importazioni a 52,5 miliardi, in aumento del 23%. I settori principali dell’export italiano sono stati: la meccanica strumentale (24% del totale), metallurgia e prodotti in metallo (12%) e,
sullo stesso livello, autoveicoli, elettronica ed elettrotecnica e prodotti chimici e fibre (8%). I principali prodotti importati sono stati i prodotti delle cave e delle miniere (28% del totale), metallurgia e prodotti in me-
14
EUROPA EMERGENTE E CSI
tallo (16%) e autoveicoli (11%). Nel corso del 2007 le esportazioni italiane hanno avuto una dinamica leggermente superiore a quella delle importazioni ed in linea con la forte dinamica dell’anno scorso.
Investimenti diretti esteri. Europa Emergente e CSI è la seconda area del mondo per afflusso di IDE, dopo
l’Asia e Pacifico: a fine 2006 è stato pari a circa 90 miliardi di dollari, in aumento del 75% rispetto al 2005.
Gran parte degli investimenti esteri italiani sono diretti verso i paesi dell’Europa centro orientale.
Esportazioni italiane nell’area per settori
(2006, %)
abbigliamento
5%
altro
22%
pelli e calzature
6%
Interscambio commerciale con l’area
(1997-2006, mld €)
60
meccanica
strumentale
24%
50
40
30
prod. tessili
7%
20
10
prod. chimici e
fibre
8%
0
1997
elettronica ed
elettrotecnica
8%
autoveicoli
8%
metallurgia e prod.
in metallo
12%
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-10
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) nei paesi dell’area sono pari a 6.591,4 milioni di euro. Le garanzie
perfezionate in quota capitale ammontano a 4.465,3 milioni di euro, di cui 3.205,6 milioni di euro già erogati.
15
Albania
ALBANIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La situazione politica è stabile. Le sfide che l’esecutivo si trova ad affrontare sono legate all’ammissione nella NATO e nell’UE.
Rischio economico. Il paese ha difficoltà nel soddisfare il consumo di energia elettrica. Ciò incide notevolmente sulla crescita economica e sul deficit di parte corrente. Quest’ultimo è uno dei principali elementi di
vulnerabilità dell’economia. Tuttavia vi sono buone prospettive per il settore del turismo e delle costruzioni.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ed il contesto operativo sono ancora problematici, rispetto
ai paesi dell’area. Tuttavia l’obiettivo dell’ammissione nell’UE costituisce uno stimolo al miglioramento e all’approvazione delle riforme.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 6/7
Rischio sovrano: apertura (nel rispetto dei limiti del FMI)
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio ALL/USD*
2004
5,9
2,9
-5,1
2005
5,5
2,4
-3,6
2006s
5,0
2,4
-3,2
2007p
6,0
2,5
-3,9
2008p
6,0
3,4
-3,9
0,5
1,7
-1,2
-0,2
-3,9
1,2
20,4
4,1
1,0
3,9
102,8
0,5
2,0
-1,5
-0,4
-6,5
1,4
20,5
3,9
1,2
4,0
99,9
0,6
2,3
-1,7
-0,4
-5,8
1,4
19,8
4,7
1,3
4,0
98,1
0,8
2,6
-1,8
-0,6
-7,4
1,6
19,9
4,5
1,5
4,1
91,9
0,9
2,8
-1,9
-0,6
-6,5
1,7
19,8
5,2
1,6
4,2
91,5
S: stime - P: previsioni.- Fonte: FMI, luglio 2007; *EIU Bureau van Dijk, luglio 2007
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
B1
Fitch
-
SACE
-
17
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il Partito Democratico di Sali Berisha ha vinto le elezioni del 2005 ed è alla guida della coalizione di maggioranza. Le elezioni amministrative, tenutesi nel febbraio 2007, hanno penalizzato i partiti
della coalizione di governo che ora stanno cercando di dare attuazione alle riforme previste dal programma
(lotta alla corruzione, supporto alla crescita e minor ruolo dello stato nell’economia). Il 20 luglio il parlamento albanese ha eletto il nuovo capo dello Stato: Bamir Topi, vicepresidente del Partito Democratico. In ragione di ciò il controllo sulla politica albanese di Berisha si è notevolmente rafforzato. Non sembrano esserci
problemi specifici di instabilità politica.
Relazioni internazionali. Diventare membro della NATO e della UE sono le due priorità della politica estera albanese. Nel summit NATO del 2008 a Bucarest, l’Albania dovrebbe esser inclusa tra i paesi invitati ad entrare nell’alleanza. Per quanto riguarda l’UE, l’Albania partecipa allo Stabilisation and Association Process (SAP).
Il 12 giugno 2006 ha firmato lo Stabilisation and Association Agreement (SAA) che dovrà deve esser ratificato da
tutti i membri dell’Unione affinché entri in vigore. Le relazioni con gli stati della regione sono pacifici. Gli
unici elementi di tensione riguardano la questione dell’indipendenza del Kosovo (abitato da albanesi) e della tutela delle minoranze albanesi in Grecia e Macedonia. Tuttavia la possibilità che tali questioni possano originare conflitti violenti è molto improbabile.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. L’elevata domanda interna, sostenuta dal cospicuo afflusso di rimesse degli immigrati e
dal boom nel settore del credito, è stata uno dei principali motori della crescita del PIL. Il rallentamento nel
2006 (5% rispetto al 5,5-6% nel biennio 2004-05) è stato provocato dalla competizione crescente nel settore
tessile e calzaturiero da parte delle economie asiatiche e da problemi nella produzione di elettricità (la società elettrica pubblica KESH non riesce a soddisfare il consumo interno). Per il biennio 2007-08 la crescita del
PIL, prevista intorno al 6%, potrebbe esser sostenuta da una buona performance del settore del turismo e delle costruzioni.
Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio sul PIL è progressivamente migliorato negli ultimi anni
(arrivando al 3,2% del PIL nel 2006) grazie ad una migliore raccolta delle tasse. Tuttavia si prevede un peggioramento per il periodo 2007-08 (intorno al 3,9% del PIL) a causa di un aumento della spesa nell’educazione,
sanità e infrastrutture. Sulla quota della spesa rientra anche il sostegno alla società elettrica KESH. L’obiettivo
di inflation targeting della Banca Centrale albanese (2-4%) è stato ampiamente raggiunto nel periodo 2004-06
mantenendosi al di sotto del 2,9%. Per il 2008 è previsto in lieve aumento al 3,4% per via delle pressioni dei
prezzi internazionali del petrolio e dell’aumento delle forniture elettriche.
Bilancia dei pagamenti. Il paese sperimenta un elevato deficit sia nella bilancia commerciale sia nella bilancia dei servizi (1,7 miliardi di euro). Gli elevati trasferimenti privati (principalmente rimesse), pari al 14% del
PIL, impediscono che il deficit di parte corrente vada fuori controllo, sebbene rimanga comunque elevato.
Nel 2007 il saldo di parte corrente dovrebbe toccare il suo record negativo (7,5% del PIL) a causa delle crescenti importazioni energetiche. Gli investimenti diretti esteri nel 2006 sono stati pari al 3,5% del PIL (per un
valore di 259 milioni di euro) ed è previsto un aumento intorno al 5% per il prossimo biennio.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero si mantiene su livelli contenuti, intorno al 20%
del PIL, ed appare sostenibile nel breve-medio termine. Sul totale del debito estero la quota del debito pub-
18
Albania
blico è predominate, intorno al 18% del PIL. Nel 2006 il servizio del debito è stato pari al 4,7% della quota
di esportazioni e servizi. Le riserve internazionali si mantengono costanti intorno ai 4 mesi di importazione.
Tasso di cambio. Il regime di cambio del lek è a fluttuazione libera. Nel primo semestre del 2007 si è rafforzata la tendenza del triennio 2004-06 all’apprezzamento della valuta rispetto al dollaro, a causa dell’afflusso
di capitali in valuta forte e dagli elevati tassi d’interesse. Il trend previsto per il biennio 2007-08 è per un ulteriore apprezzamento rispetto al dollaro. Rispetto all’euro il lek ha avuto un tendenziale deprezzamento, attestandosi ad un valore medio nel 2006 di 123 lek.
Saldo delle transazioni correnti
0
2004
2005
2006
2007
-0,2
2008
Crescita PIL e inflazione
0
7
-1
6
-2
5
-0,4
-4
-5
-0,6
-6
-7
-0,8
Saldo delle transazioni correnti
%
%
mld €
-3
4
3
2
1
2004
2005
-8
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
Saldo delle transazioni correnti/PIL
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario è composto da 16 banche di cui 14 di proprietà estera o partecipate da banche estere, per un totale attivo pari a circa il 52% del PIL. La concentrazione del settore è elevata,
infatti le prime 4 banche detengono il 73% del totale attivo del sistema. La privatizzazione della Cassa di Risparmio albanese, ceduta al gruppo austriaco Raiffeisen, ha portato ad un aumento della concorrenza e ad una
crescita dei volumi di prestiti. Ciò ha anche aperto la strada alla privatizzazione di tutte le quote detenute dal
governo nelle altre banche albanesi a cominciare dalla quota liquidata della Banca Italo-Albanese.
Performance. Il settore bancario albanese nella fase di transizione post-comunista ha avuto una limitata disponibilità di credito. Particolarmente penalizzate nell’accesso al credito erano le piccole imprese che dovevano ricorrere alle rimesse degli emigrati come unica fonte di finanziamento. Gli ultimi anni sono tuttavia stati caratterizzati da grande dinamismo: una marcata crescita del totale dell’attivo, la diversificazione dei prodotti bancari disponibili e una crescita del numero di banche e di sportelli. Dal 2001 sono state effettuate una
serie di riforme per rafforzare la supervisione e adeguare il sistema ai criteri di Basilea II. La maggior parte delle attività e dei crediti del sistema (rispettivamente l’83% e il 38% del totale) sono denominati in valuta estera, principalmente in euro e in dollari. La quota dei non-perfoming loans rispetto al totale dei crediti è diminuita notevolmente dal 2001 ed ha raggiunto il 4% nel 2006.
19
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. Il sistema legale ha beneficiato di alcuni miglioramenti grazie agli sforzi per raggiungere
l’acquis communautaire definiti nello Stabilisation and Association Agreement (SAA). Tuttavia esistono ancora alcuni problemi: l’indipendenza della magistratura è ancora limitata; la professionalità degli avvocati è da migliorare; vi sono notevoli ritardi nei giudizi.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La legge n° 7764 del 2 novembre 1994 è stata approvata per incoraggiare gli afflussi di IDE e offre una serie di garanzie a tutti gli investitori stranieri. I settori preclusi all’attività di investimento sono quelli di broadcasting, sanità e servizi legali. Altre restrizioni esistono nel
settore immobiliare: l’acquisto di terreni agricoli è vietato agli stranieri che tuttavia possono affittarlo per 99
anni; una proprietà commerciale può essere acquistata da stranieri solo se il valore dell’investimento è tre volte quella della terra acquistata. I casi di esproprio/nazionalizzazione sono stati rari nel periodo post-comunista. La volontà di entrare nell’UE dovrebbe azzerare tale rischio. Il lek è liberamente convertibile. Per combattere il flusso di capitali illegali è stata approvata nel 2003 una legge anti-riciclaggio. Tale legge impone alle banche una reportistica dettagliata per tutte le transazioni superiori a 20.000 dollari.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il contesto operativo è poco attraente soprattutto per l’alto livello di corruzione ed un sistema infrastrutturale poco efficiente. I problemi legati alla sicurezza non vanno
sottostimati. La realtà sociale è pericolosamente frammentata e nel paese c’è una diffusa presenza di armi da
fuoco. Inoltre, il fenomeno del banditismo è presente, in particolare nel nord del paese, e sul territorio operano organizzazioni criminali di stampo mafioso
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
136° su 178
66° su 157
105° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Attualmente sono in vigore un accordo EFF (Extended Fund Facility) e un
accordo PGRF (Poverty Reduction and Growth Facility) in scadenza entrambi il 31 gennaio 2009. Sono in vigore i limiti sull’indebitamento sovrano a carattere non concessionale sul MLT e i divieti sul BT.
Banca Mondiale. L’azione della Banca Mondiale si concentra principalmente su: la riduzione della povertà
attraverso gli investimenti, il sostegno alle riforme strutturali e alla governance, la lotta alla corruzione e il miglioramento delle infrastrutture. Alcuni progetti specifici hanno come fine l’accelerazione e il sostegno al processo di privatizzazione dei settori chiave e di ristrutturazione delle public utilities. I progetti attivi nel paese
ammontano ad un totale di 276 milioni di dollari
Banca Europea per lo Sviluppo e la Ricostruzione. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 36 progetti per un ammontare complessivo di 336 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 737 milioni di euro da altre fonti. Il 45% degli investimenti è nel settore privato. La BERS partecipa anche al supporto della impresa statale fornitrice di energia elettrica, la
KESH, con un finanziamento di circa 16 milioni.
20
Albania
Banca Europea per gli investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati progetti per un valore complessivo di 132 milioni di euro. Nessun nuovo progetto è stato approvato nel 2007.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il primo partner commerciale seguito dalla Grecia e dalla Germania. Il saldo commerciale fra i due paesi è favorevole all’Italia: dal 2002 si è mantenuto costante intorno ai 250 milioni di euro,
sebbene si sia registrato un aumento costante sia delle importazioni sia delle esportazioni. Nel 2006 le importazioni sono state pari a 414 milioni di euro, in aumento del 17%. Le esportazioni sono state pari a 676 milioni di euro, in aumento del 11% rispetto all’anno precedente, ed i prodotti maggiormente richiesti dal mercato albanese sono stati: meccanica strumentale (12% delle esportazioni totali), pelli e calzature (12%) e metallurgia e prodotti in metallo (11%). Nei primi mesi del 2007 l’interscambio tra i due paesi è migliorato rispetto all’anno precedente.
Investimenti diretti esteri. Nel periodo 2000-2005, gli investimenti stranieri sono stati di circa 1 miliardo di
euro. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2004 il 48% degli investimenti diretti esteri in Albania provenivano dall’Italia (seguita dalla Grecia con il 34,2%). Gli investimenti italiani sono concentrati principalmente
nella parte ovest del paese, lungo la costa adriatica. Si tratta di interventi di piccole-medie imprese che operano per il 35% nel settore edile, per il 21% nel settore tessile e calzaturiero, per il 16% nel commercio e servizi, per l’8% nell’industria agro-alimentare. Infrastrutture, settore energetico e delle public utilities, settore tessile
ed abbigliamento sono i settori dove ci potrebbero esser buone opportunità di business per le imprese italiane.
Esportazioni italiane in Albania per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con l’Albania
(1997-2006, mln €)
800
prod. chimici e
fibre
7%
altro
18%
abbigliamento
12%
700
meccanica
strumentale
10%
600
500
prodotti della
lavorazione di
minerali non
metalliferi
6%
400
pelli e calzature
14%
300
200
prod. tessili
7%
elettronica ed
elettrotecnica
9%
prod. alimentari
8%
metallurgia e
prod. in metallo
9%
100
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 52,7 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono state pari a 6,1 milioni di euro di cui 0,3 milioni di euro già erogati.
21
EUROPA EMERGENTE E CSI
ARMENIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. L’esito delle ultime elezioni parlamentari è stato favorevole ai partiti che supportano il presidente. L’unica fonte di instabilità per il paese è l’irrisolta questione del Nagorno-Karabakh con l’Azerbaijan.
Rischio economico. L’economia è fortemente dipendente dall’afflusso di capitali dall’estero, in particolare di
rimesse. L’apprezzamento del cambio sta progressivamente erodendo la competitività delle esportazioni armene. Si prevede un peggioramento del deficit di parte corrente per il biennio 2007-08.
Rischio bancario e operativo. Il settore bancario soffre di una limitata efficienza e competitività. Il credito al
settore industriale è modesto. La poca trasparenza del sistema giuridico-legale rappresenta uno dei principali
freni per gli investitori internazionali.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 6/7
Rischio sovrano: chiusura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio AMD/USD*
2004
10,5
7,0
-1,7
2005
14,0
0,6
-2,6
2006s
13,4
2,9
-1,9
2007p
9,0
4,0
-2,3
2008p
8,0
4,5
-2,6
0,7
-1,1
-0,5
-0,1
-4,5
33,3
9,7
0,5
3,3
533,452
1,0
-1,6
-0,6
-0,2
-3,9
1,0
22,4
5,7
0,7
3,4
457,688
1,0
-1,9
-0,9
-0,3
-4,0
1,1
19,0
4,2
1,1
4,8
416,041
1,1
-2,2
-1,1
-0,4
-5,0
1,2
16,8
3,3
1,2
5,0
352,013
1,2
-2,4
-1,2
-0,4
-5,1
1,3
15,8
3,1
1,3
5,1
327,629
S: stime - P: previsioni.- Fonte: FMI, maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk, agosto 2007
Rating
22
Standard and Poor’s
-
Moody’s
Ba2
Fitch
BB-
SACE
-
Armenia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il paese ha raggiunto una discreta stabilità politica interna. Le ultime elezioni parlamentari,
tenutesi lo scorso maggio, si sono svolte pacificamente e sono state riconosciute a livello internazionale. Il
Partito Repubblicano (HHK) ha ottenuto la maggioranza relativa (33,8% dei consensi), seguito dal Partito Armenia Prospera (15%) e dalla Federazione Rivoluzionaria Armena (13,1%). Tutti questi partiti supportano il
presidente Kocharian, il cui mandato scadrà il prossimo anno. Il candidato favorito per le elezioni presidenziali dovrebbe essere l’ex primo ministro, il repubblicano Serzh Sarkisian.
Relazioni internazionali. Le truppe armene occupano dal 1994 circa il 15% del territorio dell’Azerbaijan, il
Nagorno-Karabakh, dove vive un’enclave armena. Nel luglio scorso si sono tenute le elezioni presidenziali in
questa regione che non sono state riconosciute da nessun paese, con l’eccezione dell’Armenia. Difficilmente
si troverà un accordo nel breve periodo: nel 2008 si terranno le elezioni presidenziali in entrambi i paesi e,
quindi, una soluzione di compromesso, prima della consultazione elettorale, appare improbabile. L’Armenia
gode di buoni rapporti con l’UE dopo l’ammissione, nel novembre 2006, nell’ENP (European Neighbourood
Policy).
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Per il 5° anno consecutivo il PIL reale è cresciuto ad un tasso a doppia cifra (13,4% nel
2006), spinto soprattutto dal settore delle costruzioni (+37% rispetto all’anno precedente). I consumi interni
hanno beneficiato dell’afflusso di capitali dall’estero (rimesse, aiuti internazionali e IDE). Per il biennio 20072008 si prevede che il tasso di crescita rallenti intorno ad un tasso più sostenibile (8-9%). Il paese è riuscito a
contenere gli effetti negativi dell’aumento del prezzo del gas grazie ad un sussidio temporaneo, finanziato dalla vendita di un impianto energetico del valore di circa 250 milioni dollari.
Bilancio pubblico e inflazione. La politica fiscale è stata responsabile e costituisce un punto centrale del programma concordato con il FMI. Il deficit di bilancio è stato pari all’1,9% del PIL nel 2006 (rispetto al 2,3%
atteso). Il deficit previsto per il 2007 (2,3% del PIL) dovrebbe riuscire a soddisfare le necessità di spesa senza
compromettere la stabilità macroeconomica. Il tasso di inflazione, che nel 2005 e nel 2006 era su livelli sostenibili, dovrebbe tornare a crescere oltre il 4% nel biennio 2007-08.
Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 si è registrato un peggioramento della bilancia commerciale a causa di una
dinamica dell’esportazioni (+3% rispetto al 2005) inferiore a quella delle importazioni (+20%). Ciò è conseguenza dell’aumento dei domanda interna (in particolare degli investimenti) e dell’apprezzamento del dram.
Tuttavia il deficit di parte corrente è rimasto sostanzialmente stabile grazie all’afflusso di rimesse: i trasferimenti privati, che costituiscono circa l’8% del PIL, sono cresciuti del 46,4% nel 2006. Nel biennio 2007-08 si
prevede un peggioramento del deficit (intorno 5% del PIL) soprattutto a causa di un rallentamento della crescita delle riserve.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Nel 2006 il debito con l’estero ammonta a circa 1 miliardo di
dollari. Nel biennio 2007-08 si prevede che il debito cresca leggermente in valore mentre, grazie agli elevati
tassi di crescita, diminuisca considerevolmente in rapporto al PIL. Nel 2006 le riserve internazionali hanno
raggiunto un livello appena soddisfacente (1,1 miliardi di dollari pari a 4,8 mesi di importazione).
L’accantonamento delle riserve è stato reso possibile dalle entrate provenienti dal processo di privatizzazione.
Tasso di cambio. Il tasso di cambio nominale si è apprezzato di circa il 20% nel corso del 2006, a causa del-
23
EUROPA EMERGENTE E CSI
l’afflusso di valuta forte, e tale trend sembra destinato a continuare anche nel biennio 2007-08. La valuta si è
apprezzata anche in termini effettivi reali a causa di un aumento dell’inflazione superiore a quello dei principali partner commerciali. Ciò pone seri problemi alla competitività dei prodotti armeni esportati all’estero.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
-0,05
2004
2005
2006
2007
16
2008
14
-1
-0,1
12
-2
-3
10
%
-0,2
%
mld US$
-0,15
8
-0,25
-4
-0,3
6
4
-0,35
-5
-0,4
-0,45
-6
Saldo delle transazioni correnti
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario è composto da 21 banche. La concentrazione è abbastanza bassa;
le tre banche principali controllano il 36% degli asset: HSBC Bank Armenia (15%), Ardshinvestbank (’11%)
e Armsavingsbank/ VTB Bank (10%). Lo stato non controlla nessuna banca.
Performance. Il sistema non è molto sviluppato ma risulta stabile. Le banche generalmente sono ben capitalizzate, liquide e profittevoli. I crediti al settore privato, sebbene modesti, sono in aumento e la qualità dei
crediti rimane buona: i non performing loans si sono attestati al 2,5% nel dicembre 2006. Tuttavia, la differenza tra i tassi d’interesse attivi e passivi rimane alta, e denota una limitata efficienza e competizione del settore. I prestiti al settore industriale sono limitati mentre sono in forte crescita i prestiti al consumo e i mutui.
La redditività del sistema è abbastanza elevata: il ROA è pari al 3,6% mentre il ROE è pari al 15,9%. Il governo sta procedendo ad una riforma del settore per rafforzare la vigilanza, migliorare la governance e tutelare i
diritti dei creditori.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema giuridico-legale si sta lentamente sviluppando e, per ora, soddisfa solo parzialmente gli standard internazionali. Il sistema delle corti manca ancora di trasparenza. La riforma del sistema legale è una delle principali e più urgenti sfide che le autorità si trovano ad affrontare.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. I principali ostacoli per gli investitori sono legati alla
lentezza della burocrazia e alla corruzione. Tuttavia la legislazione è favorevole agli investimenti diretti esteri. La maggior parte degli afflussi di capitali provengono dagli armeni della diaspora. Non esistono limitazioni al rimpatrio dei profitti e il dram è liberamente convertibile.
24
Armenia
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è arretrato ma sono in corso importanti investimenti per il suo ammodernamento. L’embargo della Turchia e dell’Azerbaijan limitano i flussi commerciali, di persone e di capitali.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
39° su 178
32° su 157
99° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. A maggio 2007 è stato approvato la quarta review del Poverty Reduction and
Growth Facility arrangement (PRGF) per l’Armenia, in scadenza nel maggio 2008.
Banca Mondiale. Nel paese sono attivi 19 progetti per un valore totale di circa 280 milioni di dollari. Il portafoglio della Banca Mondiale è principalmente concentrato nel settore agricolo (34%) e nella purificazione
della acque (15%). Nel giugno 2004 è stato adottato, in collaborazione con il FMI, un nuovo Country Assistance Strategy (CAS) con l’obiettivo di sviluppare il settore privato, ridurre la povertà, rinnovare le infrastrutture e migliorare i programmi di protezione sociale e di istruzione.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 40 progetti per un ammontare complessivo di 133 milioni di euro. Il 58% degli investimenti è nel settore privato.
Gli sforzi dell’istituzione si concentrano nel migliorare il contesto operativo per gli investitori. In collaborazione con FMI e Banca Mondiale, la BERS sta ristrutturando il settore energetico, rafforzando il settore finanziario e fornendo supporto al settore delle piccole-medie imprese.
Banca Asiatica di Sviluppo. L’Armenia è entrata a far parte nel settembre 2005 dell’ADB. Attualmente sono
attivi 3 progetti di assistenza tecnica del valore di 150 mila dollari ciascuno, concentrati nel miglioramento
delle infrastrutture.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’intercambio fra Italia ed Armenia è cresciuto notevolmente negli ultimi anni. Nel 2006 il saldo commerciale era favorevole all’Italia con circa 70 milioni euro. Dal 2004 le importazioni armene in valore sono rimaste pressappoco costanti mentre le esportazioni italiane sono cresciute del 64%, toccando, nel
2006, il massimo storico di 87 milioni di euro. I prodotti maggiormente esportati in Armenia sono nel settore dell’abbigliamento (21% delle esportazioni totali), della meccanica strumentale (18%) e dei prodotti in metallo (15%). Gli aumenti più consistenti nelle esportazioni si sono registrati nei prodotti chimici (+100%) e
prodotti agricoli (+90%). Per il 2007 si prevede una perfomance in linea con quella del 2006.
25
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Armenia per settori
(2006, %)
prod. alimentari
7%
Interscambio commerciale con l’Armenia
(1997-2006, mln €)
100
altro
9%
abbigliamento
21%
meccanica
strumentale
18%
90
80
70
metallurgia e prod.
in metallo
15%
60
50
40
prod.chimici e fibre
4%
mobili
4%
30
20
metallurgia e prod.
in metallo
4%
elettronica ed
elettrotecnica
7%
pelli e calzature
11%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione complessiva è nulla.
26
10
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
saldi
2005
2006
Azerbaijan
AZERBAIJAN
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M3
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La leadership del Presidente Alivev è solida. Unica fonte d’instabilità è la questione del Nagorno-Karabakh che verrà probabilmente affrontata soltanto dopo le elezioni presidenziali del 2008.
Rischio economico. La crescita del PIL reale è stata esplosiva grazie all’esportazione degli idrocarburi con ricadute positive su tutti i fondamentali. Tuttavia si intravedono i sintomi di perdita di competitività nel settore non-oil.
Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è ancora fragile, poco sviluppato e con una forte presenza
statale. Il contesto operativo è in leggero miglioramento. Tuttavia la principale fonte di attrazione gli investitori internazionali rimane il settore oil.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 5/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio AZN/USD
2004
10,4
6,7
1,0
2005
24,3
9,7
2,6
2006s
31,0
8,4
0,1
2007p
29,1
21,1
2,4
2008p
23,1
17,0
24,4
3,7
-3,5
0,2
-2,6
-29,8
3,5
40,8
n.d.
1,1
3,8
0,9829
7,6
-4,3
3,3
0,2
1,3
4,6
34,7
n.d.
1,2
3
0,9455
13
-5,2
7,8
3,1
15,7
5,4
27,4
n.d.
2,5
4,7
0,8935
17,4
-6,1
11,3
7,9
27,4
7,9
25,3
n.d.
4,7
6,9
0,8568
24,4
-7,4
16,9
14,6
36,2
9,5
21,4
n.d.
6,2
n.d.
0,8204
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, giugno 2007; *EIU Bureau van Dijk, luglio 2007
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
Ba1
Fitch
BB+
SACE
-
27
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il presidente Ilham Alivev, succeduto al padre Heydar, è al potere dal 2003. Le elezioni presidenziali si terranno nell’ottobre 2008 e ci si aspetta che Alivev sarà riconfermato per un secondo mandato.
L’opposizione ha limitate possibilità di incidere nel dibattito pubblico e di opporsi alle decisioni del presidente. La situazione politica appare stabile, nonostante le tensioni nazionaliste legate alla questione del Nagorno
Karabakh. Il paese, a maggioranza sciita ma con un’impronta laica, non sembra essere toccato dal rischio di
attacchi terroristici.
Relazioni internazionali. I rapporti con l’Armenia sono tesi a causa del conflitto congelato (il “cessate il fuoco” è in vigore dal 1994) per il controllo del Nagorno-Karabakh, attualmente occupato dalle truppe armene
ma formalmente attribuito all’Azerbaijan. Difficilmente si troverà un accordo nel breve periodo in quanto in
entrambi i paesi si terranno le elezioni presidenziali nel 2008: una soluzione di compromesso diminuirebbe
il consenso dei presidenti in carica. La politica estera azerbaijana è diventata sempre più filo-occidentale, anche se tenta di mantenere buone relazioni anche con Russia ed Iran. Il paese fa parte del GUAM (Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico) insieme a Georgia, Ucraina e Moldavia.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Il settore oil è stato il motore principale della crescita del PIL azero che dal 2000 è a due
cifre: nel 2006 il tasso di crescita è stato pari al 31%. Il boom del settore potrebbe essere temporaneo, nel caso in cui non vengano scoperti nuovi giacimenti, in quanto il picco di produzione dovrebbe essere raggiunto nel 2009-10. Allo stesso tempo continuerà ad avere effetti di spillover sui settori non tradable (telecomunicazioni, trasporti e costruzioni) aggravando i sintomi del dutch disease. Per il biennio 2007-08 si prevede un tasso di crescita del PIL elevato, intorno al 20-30%.
Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico è in attivo grazie alle imposte petrolifere che contano per più del 50% sul totale delle entrate. Nel 2006 c’è stato un peggioramento rispetto all’anno precedente a causa dell’aumento delle spese per la difesa (di circa 1,5 volte) e per le infrastrutture legate ai trasporti e
alle telecomunicazioni (di circa 4 volte). Nel 2008 si prevede un cospicuo aumento delle entrate petrolifere
(in quanto il giacimento di Shaz Deniz dovrebbe diventare operativo) tanto da portare l’avanzo pubblico dal
2,6% del PIL nel 2007 al 24,4%. Il tasso di inflazione medio annuo è in crescita a causa dell’aumento della
spesa pubblica, dei salari e dell’afflusso di capitali esteri. Le misure della Banca Centrale, volte a contenere le
pressioni inflazionistiche (politica monetaria restrittiva e nessun intervento per contenere l’apprezzamento del
manat), dovrebbero essere insufficienti.
Bilancia dei pagamenti. Il saldo delle partite correnti è in avanzo dal 2005 quando è diventato operativo
l’oleodotto BTC. In ragione di ciò nel 2006 le esportazioni sono aumentate del 71%, comportando un deciso miglioramento sia della bilancia commerciale sia del saldo di parte corrente. Il trend dovrebbe rimanere crescente anche nel 2007-08. L’afflusso di IDE ha raggiunto il picco nel 2003-04 e si prevede che diminuiscano
progressivamente con la conclusione dei principali progetti legati al settore oil&gas.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è contenuto, pari al 27,4% nel 2006, e dovrebbe
diminuire fino ad arrivare al 21% del PIL nel 2008. Le riserve in valuta estera sono in aumento: a fine 2006
erano pari a 2,5 miliardi di dollari (4,7 mesi di importazione) e si prevede che a fine 2008 raggiungano i 6,2
miliardi di dollari. Le autorità hanno costituito un fondo dove accumulare i proventi derivati dall’esportazio-
28
Azerbaijan
ne del petrolio, il SOFAZ, in cui attualmente sono stanziati circa 1,5 miliardi di dollari.
Tasso di cambio. Il regime di cambio è un de facto crawling peg. Il 1 gennaio 2006 è stato emesso un nuovo manat al valore di 5.000 vecchi manat. L’afflusso di valuta forte per l’esportazione degli idrocarburi ha generato
una tendenza verso l’apprezzamento della valuta (nel corso del 2006 il manat si è rafforzato di circa il 5%).
La banca centrale sta tentando di sterilizzare l’afflusso di valuta forte con l’utilizzo del SOFAZ e l’emissione
di buoni del tesoro. Si prevede un apprezzamento del tasso di cambio reale effettivo di circa il 20% nel biennio 2007-08.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
16
40
35
14
30
30
12
20
25
8
10
6
0
4
-10
%
20
%
mld US$
10
15
2
-20
10
0
-2
2004
2005
2006
-4
Saldo delle transazioni correnti
Saldo delle transazioni correnti /PIL
2007
2008
-30
5
-40
0
2004
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema è composto da 44 banche di cui due pubbliche. Delle 42 banche private 21
banche hanno partecipazioni straniere (6 con una quota tra il 50% e il 100% e 13 con una quota inferiore al
50% del capitale). Le due banche pubbliche, International Bank of Azerbaijan (IBA) e Kapital Bank, dominano
il settore (IBA da sola controlla circa il 51% degli asset) e finanziano l’attività delle numerose imprese pubbliche. La privatizzazione di queste due banche è stata annunciata e posticipata diverse volte. La Banca Europea
per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha manifestato più volte la disponibilità ad acquistare il 20% di IBA.
Performance. Il sistema bancario è poco sviluppato, fragile e subisce il ruolo giocato dallo Stato attraverso
IBA. A fine 2006 la quota di non-performing loans del sistema era pari al 6,6% dei prestiti totali (9,5% è la quota delle banche pubbliche). Il ROA è pari a 1,3%, mentre il ROE è 9,9%.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legislativo è in fase di transizione. Nonostante le riforme in via di approvazione, la
separazione tra potere esecutivo e giudiziario è molto debole e la legislazione locale è ancora lontana dagli
standard minimi di un’economia di mercato. Altri aspetti altrettanto carenti riguardano: l’effettiva applicazione delle leggi; i conflitti tra le nuove leggi e il sistema legale di stampo sovietico; la continua necessità di decreti e regolamenti ad integrazione di leggi ambigue.
29
EUROPA EMERGENTE E CSI
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Gli investimenti esteri nel settore petrolifero e nel suo
indotto sono regolamentati in modo dettagliato. Questo mercato è presidiato dall’azienda petrolifera statale
(SOCAR) e dall’industria petrolifera inglese BP in virtù di uno specifico contratto firmato nell’autunno del
1994. Per quanto concerne invece gli altri settori vi sono invece delle gravi incertezze sotto il profilo normativo e sotto il profilo fiscale. Molti settori sono caratterizzati dalla presenza di monopoli. A ciò si aggiungono le problematiche tipiche delle economie post-sovietiche (la corruzione, un sistema molto burocratizzato,
l’incidenza del potere politica sull’economia). A seguito delle pressioni della WTO e del FMI l’Azerbaijan ha
accettato l’anno scorso di rimuovere le restrizioni sui trasferimenti di capitale. In linea di principio, la legge
garantisce gli investimenti contro l’esproprio o la nazionalizzazione (tranne nei casi di interesse nazionale, per
cui sono previste forme di compensazione).
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La qualità del sistema infrastrutturale è poco soddisfacente tuttavia negli ultimi anni il governo ha aumentato le spese dedicate alla costruzioni, in particolare quelle legate
al settore dei trasporti. Il paese soffre un certo grado di insicurezza legato alla criminalità.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2006
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
96° su 178
107° su 157
150° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il Fondo (PGRF) è scaduto nel giugno 2005. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. I progetti attivi del Gruppo della Banca Mondiale ammontano a 768 milioni di dollari. I
due progetti più consistenti, di oltre 200 milioni di dollari ciascuno riguardano l’ammodernamento della rete idrica e la costruzione di un’autostrada. Molti degli altri progetti avviati s’indirizzano al sostegno del settore agricolo.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Una delle principali preoccupazioni della BERS è la diversificazione dell’economia attraverso il rafforzamento dei settori non-oil. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 60 progetti per un ammontare complessivo di 738 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 3,27 miliardi di euro da altre fonti. Il 51% degli investimenti è nel settore privato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il 1° paese importatore dall’Azerbaijan, a causa degli acquisti di petrolio, mentre è il 13°
paese esportatore. L’importazione di idrocarburi rende l’interscambio con il paese sfavorevole all’Italia con
crescenti disavanzi: soprattutto negli ultimi tre anni a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici.
Nel 2006 il disavanzo commerciale è più che raddoppiato toccando i 2,2 miliardi di dollari. I prodotti maggiormente richiesti dal mercato azero sono stati: meccanica strumentale (35% delle esportazioni totali), metallurgia e prodotti in metallo (19%) e abbigliamento (9%). Questo trend dovrebbe continuare anche nel 2007.
Investimenti diretti esteri. L’afflusso di investimenti diretti esteri si è indirizzato principalmente verso il settore degli idrocarburi e dell’indotto. Anche il settore delle costruzioni ha beneficiato di cospicui flussi di ca-
30
Azerbaijan
pitale. Con la conclusione di alcuni grandi progetti di costruzione per lo sfruttamento dei giacimenti, gli IDE
potrebbero esaurirsi. I flussi di capitale con l’Italia sono nulli.
Esportazioni italiane in Azerbaijan per settori
(2006, %)
prod.
alimentari
3%
altri mezzi
di trasporto
3%
prod. chimici e
fibre
3%
Interscambio commerciale con l’Azerbaijan
(1997-2006, mln €)
3.000
altro
10%
2.500
meccanica
strumentale
35%
2.000
1.500
1.000
500
pelli e calzature
4%
0
-500
mobili
6%
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-1.000
-1.500
elettronica ed
elettrotecnica
8%
abbigliamento
9%
metallurgia e
prod. in metallo
19%
-2.000
-2.500
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione complessiva è nulla.
31
EUROPA EMERGENTE E CSI
BIELORUSSIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: NEGATIVO
Rischio politico. La natura autoritaria del sistema politico limita l’iniziativa privata, interferisce nella vita economica e politica del paese e non garantisce sufficienti tutele giuridiche.
Rischio economico. La crisi del gas potrebbe avere ripercussioni negative sui principali fondamentali economici nel 2007-08, in particolare nei conti con l’estero.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è molto concentrato e con una forte presenza statale. Il contesto operativo è poco attraente per gli investitori internazionali che godono di tutela limitata.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Plafond: € 70 milioni
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio BYR/USD*
2004
11,4
18,1
0,4
2005
9,3
10,3
-0,6
2006s
9,9
7,0
0,5
2007p
7,8
8,1
0,5
2008p
6,4
10,0
0,5
13,9
-16,1
-2,2
-1,2
-5,2
5,0
21,5
3,8
0,8
0,5
2.160,3
16,1
-16,6
-0,5
0,5
1,6
5,2
17,2
3,4
1,3
0,7
2.153,8
19,9
-22,2
-2,3
-1,5
-4,1
6,9
18,6
2,6
1,4
0,6
2.144,6
21,0
-25,3
-4,3
-3,4
-7,9
9,9
25,6
3,4
1,8
0,7
2.175,0
23,6
-28,4
-4,8
-4,1
-8,1
12,4
31,4
5,0
2,2
0,8
2.300,0
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, settembre 2007; *EIU Bureau van Dijk, novembre 2007
Rating
32
Standard and Poor’s
B+
Moody’s
B1
Fitch
-
SACE
-
Bielorussia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il presidente Lukashenko, al potere dal 1994, governa per decreto, lasciando poco spazio all’opposizione. L’interferenza dello stato nella vita politica ed economica del paese è notevole: il sistema industriale è ampiamente sussidiato e la spesa sociale è elevata. Il nuovo accordo sugli idrocarburi imposto dalla
Russia ad inizio 2007 (che prevede il raddoppio dei prezzi del gas importato da Gazprom e l’introduzione di
una nuova tassa sull’esportazione di greggio russo), ha avuto un notevole impatto sulla fragile economia bielorussia. Ciò non sembra aver compromesso il consenso di cui gode Lukashenko che dovrebbe restare saldamente al potere mentre l’opposizione continua ad essere debole e frammentata. Il presidente ha dato inizio
ad un processo di privatizzazione che, tuttavia, sembra verrà gestito in maniera poco trasparente e difficilmente potrà portare ad una maggiore liberalizzazione del mercato.
Relazioni internazionali. I rapporti fra Mosca e Minsk si sono raffreddati dopo la crisi di inizio 2007. Tuttavia i due paesi necessitano uno dell’altro. Per questo si prevede che continueranno a collaborare ed avere intense relazioni diplomatiche e commerciali. Il progetto di costruzione del North Stream (un gasdotto che collegherebbe Russia e Germania passando sotto il Mar Baltico) potrebbe ridurre i pedaggi (transit fee) pagati da
Mosca per il passaggio dei propri idrocarburi sul territorio bielorusso. Le relazioni con Polonia e stati baltici,
che premono in favore di una maggiore democratizzazione del paese, continuano ad essere tese.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: NEGATIVO
Attività economica. Lo stato controlla quasi interamente la produzione nazionale. Il settore privato contribuisce soltanto per 1/4 alla formazione del PIL. L’economia bielorussa negli tre ultimi anni ha registrato dei
tassi di crescita del PIL reale intorno al 10%, tuttavia si prevede un rallentamento dell’economia a causa dei
rincari dovuti al nuovo accordo per l’importazione di idrocarburi dalla Russia. Il sistema industriale potrebbe essere il più penalizzato in quanto, in passato, ha beneficiato di cospicui sussidi da parte dello stato ed in
particolare di prezzi energetici particolarmente bassi (circa 1/5 rispetto a quelli di mercato).
Bilancio pubblico e inflazione. Nonostante l’aumento della bolletta energetica, il saldo di bilancio pubblico
dovrebbe registrare un surplus dello 0,5% del PIL, come nel 2006, grazie alle entrate eccezionali generate dalla vendita a Gazprom di BelTransGaz, il monopolio statale bielorusso per il trasposto del gas, e alla riduzione delle spese. Il contenimento della spesa dovrebbe continuare anche nel 2008. Anche l’aumento dell’inflazione dovrebbe risultare limitato grazie all’azione di controllo dei prezzi del governo, ma ciò potrebbe essere poco sostenibile nel medio periodo.
Bilancia dei pagamenti. Il disavanzo di parte corrente è previsto in forte peggioramento nel biennio 20072008 attestandosi all’8% del PIL. L’aumento delle importazioni non è dovuto esclusivamente all’aumento del
prezzo del gas ma anche dalla crescente domanda di beni di consumo e di investimento. Inoltre le esportazioni del paese stanno perdendo progressivamente quote di mercato in Russia (principale partner commerciale). Per questo motivo il disavanzo commerciale dovrebbe passare dal 2,3 miliardi di dollari nel 2006 a circa
4,3 miliardi nel 2007.
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito estero era contenuto (18,6% del PIL), tuttavia nel biennio 2007-08 è previsto aumentare (intorno al 25-30% del PIL) per contenere i crescenti disavanzi correnti. Il DSR è contenuto: 2,6% nel 2006 ma è previsto in crescita. Lo stock di riserve invece è decisamente limitato: a fine 2006 è stato pari a 1,4 miliardi di dollari pari a 0,6 mesi di importazioni.
33
EUROPA EMERGENTE E CSI
Tasso di cambio. La politica monetaria e sul tasso di cambio della banca centrale si è orientata al mantenimento del tasso di inflazione programmato. Infatti anche se la banca definisce dei target per l’offerta di moneta (M1) e una banda esplicita di oscillazione rispetto al rublo russo (e un’implicita con il dollaro), tali target possono essere modificati nel corso dell’anno al fine di raggiungere l’obiettivo relativo all’inflazione. Nel
2006 il tasso di cambio nominale medio è stato 2.144BYR: 1USD. Per il biennio 2007-2008 ci si aspetta un
graduale deprezzamento sia nominale sia reale effettivo della valuta sul dollaro.
Saldo delle transazioni correnti
1
4
0
2
20
18
16
2004
2005
2006
-1
2007
2008
0
14
12
-2
-3
%
-2
%
mld US$
Crescita PIL e inflazione
10
-4
8
-6
6
4
-4
-8
-5
-10
Saldo delle partite correnti
Saldo delle partite correnti/PIL
2
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. 28 banche hanno la licenza per operare nel sistema e tra queste 4 sono di proprietà statale. 14 banche sono controllate da banche straniere (9 sono 100% a capitale straniero e 5 con una quota di
controllo superiore al 50%). Le 5 banche più grandi del settore (le 4 banche pubbliche più Priorbank di proprietà di Raiffeisen International) controllano circa l’80% degli asset del sistema. Fino ad oggi la banca pubblica Belarusbank ha avuto una posizione dominante nel settore in termini di asset, di depositi e di numero di
sportelli. Tuttavia il 2006 è stato un anno particolarmente favorevole per la seconda banca del paese, Belagroprombank, che ha visto migliorare notevolmente la propria performance finanziaria e la presenza sul territorio.
Si registra il crescente interesse delle banche russe ad aprire le proprie sedi nel paese (ad es. Belvnesheconombank, Belgazprombank, etc). Alcune banche europee hanno un ufficio di rappresentanza nel paese.
Performance. Il sistema bancario è fortemente influenzato da fattori non economici. Le quattro banche statali sono ampiamente sovvenzionate dallo Stato e spesso subiscono delle pressioni per fornire prestiti orientati politicamente. L’indipendenza della banca centrale è limitata. Il Capital Adequacy Ratio (regulatory capital)
è abbastanza alto (27,1%) mentre la profittabilità è decisamente bassa (ROA è pari all’1,25% , il ROE è pari
al 6,75%). Le attività liquide rappresentano il 24,5% del attività totali. I non-performing loans sono l’1,8% dei
prestiti totali.
34
Bielorussia
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale offre poche garanzie all’investitore straniero. Il sistema giudiziario manca di
indipendenza e il presidente può legiferare per decreto su tutte le materie.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il contesto operativo è poco attraente per gli investitori internazionali principalmente a causa della forte ingerenza dello stato nell’economia. Le riforme, ed in particolare il processo di privatizzazione, sono state lente e limitate. Il paese non ha avviato speciali programmi per attrarre investimenti diretti esteri. Spesso i progetti di investimento proposti sono di larga scala e senza garanzia,
per gli investitori, di avere una reale controllo sulla gestione dell’impresa. Nel 2005 il governo ha creato l’High
Technologies Park che consiste in una zona economica speciale alla periferia di Minsk che garantisce particolari
condizioni legali ed economiche alle imprese straniere e locali che sviluppano prodotti ad alta tecnologia.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema burocratico, ancora di stampo sovietico, risulta inefficiente e poco trasparente. I collegamenti infrastrutturali esistono e coprono quasi tutto il territorio, ma sono obsoleti e necessiterebbero di un ampio programma di ammodernamento.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2006
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
110° su 178
145° su 157
150° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Il FMI ritiene che l’economia nazionale sia altamente vulnerabile e suggerisce la promozione di profonde riforme in campo economico e finanziario. L’ultimo accordo (Stand-By) è
scaduto nel 1996. L’attività del FMI si limita alla consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. Il Country Assistance Strategy in vigore è stato approvato nel 2002 e si concentrava su quattro aree specifiche: le infrastrutture sociali, la protezione e lo sviluppo delle foreste, la costruzione di solide
istituzioni e il processo delle riforme. Ma, data la scarsa volontà del governo a introdurre le riforme per realizzare la transizione verso la democrazia e l’economia di mercato, non è stato dato seguito a tale iniziativa.
Attualmente sono attivi due progetti del valore complessivo di 72,6 milioni di dollari.
Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla
BERS 10 progetti per un ammontare complessivo di 203 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 95 milioni di euro da altre fonti. Il 48% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. La Russia è il principale partner commerciale del paese. L’Italia è il 4° partner per flusso di esportazioni. L’Italia ha registrato crescenti surplus commerciali. Nel 2006 l’avanzo è stato pari a 168 milioni di euro, in aumento rispetto ai 123 milioni nel 2005. Rispetto all’anno precedente nel 2006 le esportazioni in va-
35
EUROPA EMERGENTE E CSI
lore sono aumentate del 20% mentre le importazioni solo dell’1,3%. I prodotti maggiormente richiesti dal
mercato bielorusso sono stati: meccanica strumentale (37% delle esportazioni totali), prodotti tessili (12%) e
metallurgia e prodotti in metallo (9%). Nei primi mesi del 2007 l’avanzo commerciale italiano risulta in miglioramento rispetto al 2006.
Investimenti diretti esteri. Nel 2006, gli investimenti in Bielorussia hanno costituito il 24,3% del PIL, rispetto al 23,2% dell’anno precedente. Lo stock degli investimenti italiani diretti nell’economia bielorussa ammonta a 12,5 milioni di dollari, pari all’1,6% degli investimenti totali. Nel paese sono state create 78 società con
capitale italiano (41 società miste e 37 società a capitale interamente italiano). Si tratta in prevalenza di imprese che operano nel settore tessile e dell’abbigliamento, dei prodotti cosmetici, della lavorazione legno, società commerciali e di servizi. Nel settore bancario non è presente capitale italiano.
Esportazioni italiane in Bielorussia per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con la Bielorussia
(1997-2006, mln €)
300
prod. lavoraz.
di minerali non
metalliferi
3%
elettronica ed
elettrotecnica
7%
altro
11%
250
meccanica
strumentale
37%
200
150
prod.chimici e fibre
8%
100
metallurgia e prod.
in metallo
9%
abbigliamento
3%
50
legno e prod. in
legno
7%
mobili
3%
prod. tessili
12%
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 35 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota
capitale sono state pari a 31,1 milioni di euro di cui 26,3 milioni di euro già erogati.
36
Bosnia Erzegovina
BOSNIA ERZEGOVINA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Esiste ancora una limitata integrazione economica ed istituzionale tra le due entità della Bosnia Erzegovina. Ciò costituisce un freno allo sviluppo ma anche alla firma del Patto di Stabilità ed Associazione con l’UE.
Rischio economico. La situazione macroeconomica è relativamente positiva, se si esclude l’ampio deficit di
parte corrente e si considerano le difficoltà post-belliche. I rischi per l’economia sono principalmente legati
al grado di stabilità politica nel paese e al processo di riforma dell’economia.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario sta sperimentando il boom del credito grazie alla crescente
presenza di banche straniere nel sistema. Il contesto operativo è ancora lontano dall’efficienza.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio BAM/USD*
2004
6,1
0,3
-0,5
2005
5,0
3,6
1,0
2006s
6,0
7,5
3,0
2007p
6,0
2,5
-1,4
2008p
6,5
1,9
-1,6
1,7
-5,4
-3,7
-1,5
-19,7
3,8
51,1
15,2
1,8
3,7
1,5752
2,1
-6,1
-4,0
-1,8
-21,7
4,6
56,4
8,1
2,1
4,0
1,5727
2,7
-6,1
-3,4
-1,0
-11,5
4,6
50,7
8,9
2,8
5,1
1,5576
3,1
-7,0
-3,9
-1,4
-13,4
4,9
48,5
7,8
3,2
5,3
1,4419
3,7
-7,7
-4,0
-1,5
-13,5
5,2
47,9
7,0
4,2
6,2
1,4198
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, agosto 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
B2
Fitch
-
SACE
-
37
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Dagli accordi di Dayton del 1995, il paese è diviso in due Entità, ciascuna dotata di un proprio parlamento e governo: la Federazione croato-mussulmana di Bosnia e Erzegovina e la Repubblica Srpska
(a cui si aggiunge il distretto di Brcko che è sottoposto a giurisdizione internazionale). L’impianto situazionale creatosi è decisamente fragile. Le elezioni dell’ottobre 2006 hanno portato alla formazione di una coalizione estremamente eterogenea, composta da 7 partiti, che fatica ad avviare le riforme richieste dalla comunità
internazionale. La vittoria dei filo-indipendentisti nella Repubblica Srpska ha reso più critico il dialogo istituzionale fra le due Entità; difficoltà rese evidenti dalle tensioni intorno alla decisione del governo centrale di
unificare il controllo sulle forze di polizia. I rischi legati all’aumento dell’instabilità politica e al rallentamento delle riforme sono da tenere in considerazione.
Relazioni internazionali. Le negoziazioni per la stesura del Patto di Associazione e Stabilità sono state concluse nel dicembre 2006. Tuttavia la mancata riforma delle forze di polizia e la parziale integrazione delle economie delle due entità costituisce il principale freno alla firma del Patto. La questione del Kosovo potrebbe
avere ricadute sulla stabilità e sulla coesione della federazione. La proclamazione dell’indipendenza della regione albanese potrebbe alimentare le aspirazioni secessioniste della Repubblica Srpska e della minoranza
croata. Nell’ultimo summit NATO (novembre 2006) la Bosnia Erzegovina è stata invitata a entrare nel programma Partenrship for Peace.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. La crescita economica rimane sostenuta (6%) e in accelerazione rispetto al 2005 (5%). I
contributi alla crescita della domanda interna e delle esportazioni nette sono stati entrambi positivi.
L’andamento dell’economia bosniaca è sempre più influenzato dall’andamento economico dei paesi dell’UE,
che assorbono quasi il 50% delle esportazioni del paese. Nel biennio 2007-08 il PIL dovrebbe continuare a
aumentare, intorno al 6-6,5%, sulla spinta degli investimenti nelle costruzioni e della crescita dei prestiti bancari e dei salari.
Bilancio pubblico e inflazione. Il bilancio pubblico generale è cresciuto negli ultimi due anni raggiungendo
un avanzo del 3% del PIL nel 2006, grazie al miglioramento del sistema di prelievo e soprattutto all’introduzione dell’IVA ad inizio anno. Tuttavia si prevede per il biennio 2007-08 un deterioramento, che dovrebbe
portare ad un disavanzo dell’1,4-1,6% del PIL, a causa delle aumento delle spese per i veterani nella Federazione, promesso prima delle elezioni. Il bilancio della Repubblica Srpska dovrebbe invece essere in pareggio.
I prezzi nel 2006 sono cresciuti del 7,5%, rispetto al 3,6% nel 2005, principalmente a causa della crescita dei
prezzi internazionali degli idrocarburi e dell’introduzione dell’IVA. Nel biennio 2007-08 l’inflazione media
dovrebbe tornare su livelli più contenuti.
Bilancia dei pagamenti. Il disavanzo di parte corrente si è quasi dimezzato nel 2006 (dal 21,7% del PIL nel
2005 all’11,5%) principalmente grazie al miglioramento del disavanzo commerciale: le esportazioni sono aumentate del 26%, per i crescenti prezzi dei metalli, mentre il livello delle importazioni è rimasto invariato.
Inoltre, il paese ha beneficiato di ampi afflussi di trasferimenti privati (1,5 miliardi di euro). Nel biennio 200708 si prevede che le importazioni tornino a crescere mentre i trasferimenti dovrebbero rimanere pressoché costanti. Per tale motivo si prevede un peggioramento del disavanzo di parte corrente intorno al 13,5% del PIL.
Il saldo positivo del conto finanziario copre solo parzialmente il disavanzo di parte corrente (circa il 27-28%).
38
Bosnia Erzegovina
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero è relativamente elevato, circa il 50% del
PIL (28% privato e 22% pubblico), tuttavia gli indicatori di vulnerabilità (debito estero/export, debito estero/PIL e DSR) sono previsti in miglioramento nel breve-medio termine anche in assenza di riforme strutturali dell’economia. Negli ultimi tre anni le riserve sono cresciute costantemente e si prevede che il trend continui nel 2007-08. A fine 2006 ammontavano a 2,8 miliardi di euro, pari a 5 mesi di importazione, e sembrano sufficientemente elevate per proteggere il paese da shock esogeni.
Tasso di cambio. Il rischio di cambio in Bosnia Erzegovina è basso. L’ancoraggio del marco bosniaco all’euro (BAM,96:EUR1) è mantenuto efficacemente dalla banca centrale grazie alle riserve in valuta straniera. Si
prevede che nel 2007 il marco si deprezzi nei confronti del dollaro in termini effettivi reali di circa 1,3%.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
-0,2
2004
2005
2006
2007
8
2008
7
-5
-0,4
6
5
-1
-15
-1,2
%
-10
-0,8
%
mld €
-0,6
4
3
-1,4
-20
-1,6
2
1
-1,8
-2
-25
Saldo delle transazioni correnti
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Nella Federazione della Bosnia Erzegovina operano 19 banche, nella Repubblica Srpska
10. Gli istituti stranieri controllano circa il 94% delle attività del settore e il 95% dei crediti. Il 71% dei prestiti ed il 63% delle passività sono denominate in valuta straniera. Le principali banche straniere sono: il Gruppo Unicredit (HVB Banka e Zagrebacka banka) che controlla il 25% degli asset, Raiffeisen con il 22%, Bayern
Landesbank (HAA Mostar e HAA Banja Luka) con il 19% e Nova Ljubljankska (Razvojna banka e Tuzlanski
banka) con il 9%. Uno dei problemi ancora irrisolto è la supervisione generale del sistema. Si rileva la mancanza di: una classificazione dei prestiti definita, regole di accantonamento adeguate, una maggiore cooperazione con i supervisori stranieri.
Performance. La presenza di banche straniere ha dato al sistema bosniaco maggiore solidità: è cresciuta la fiducia del consumatori e anche la predisposizione al credito da parte delle banche. Tuttavia la presenza straniera ha generato, come conseguenza, un elevato indebitamento in valuta straniera dell’intero settore. Il capital adequacy ratio è pari al 13,6% mentre i nonperforming loans rappresentano circa il 4% dei prestiti totali. La
profittabilità del sistema è aumentata ma rimane ancora contenuta (il ROA era pari allo 0,9%, il ROE era pari all’8,5%).
39
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. La riforma del sistema giudiziario non è ancora completa: la durata dei processi, l’influenza
esterna sulle decisioni dei tribunali e la corruzione costruiscono ancora un problema. Le difficoltà incontrate nel creare maggiore coesione fra le due entità, anche dal punto di vista delle regole, ha portato all’Iniziativa Bulldozer. Vista la mancanza di volontà e di capacità da parte delle autorità nell’approvare le riforme, questa iniziativa prevede il coinvolgimento della società civile (in particolare degli imprenditori) per richiedere,
dal basso, l’abbattimento delle regole che limitano la cooperazione fra le due entità.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il governo ha avviato una serie di riforme politiche ed
economiche volte a creare un clima più favorevole agli investimenti e allo sviluppo economico del paese: riforma della difesa del sistema doganale e fiscale. Non ci sono limitazione al trasferimento di capitali. Esistono quattro free trade zone.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale soffre ancora dei danni subiti durante la guerra. Attualmente è in fase di ammodernamento e ricostruzione. Il livello di sicurezza è migliorato notevolmente negli ultimi anni tuttavia c’è sempre il rischio che le tensioni tra le diverse etnie possano nuovamente erompere. La criminalità organizzata ha un discreto potere nel paese.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
105° su 178
115° su 157
84° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto il febbraio 2004. Attualmente le relazioni con l’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV)
Banca Mondiale. Sono attivi 20 progetti della Banca Mondiale per un ammontare complessivo di circa 260
milioni di euro. I finanziamenti sono principalmente indirizzati verso il settore agricolo, la costruzione di infrastrutture e il settore energetico.
Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla
BERS 43 progetti per un ammontare complessivo di 584 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 744 milioni di euro da altre fonti. Il 35% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per un
ammontare di 331 milioni di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 263 milioni.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Nel 2006 il saldo commerciale continua ad essere positivo per l’Italia (61 milioni di euro),
nonostante abbia registrato una diminuzione del 52%. Le importazioni italiane dalla Bosnia, infatti, sono cre-
40
Bosnia Erzegovina
sciute del 10% rispetto all’anno precedente: grazie soprattutto all’aumento dell’importazione di: abbigliamento, prodotti in legno, prodotti alimentari e prodotti chimici e fibre. Il comparto più importante è quello della metallurgia (circa il 26% del totale delle importazioni) anche se nel 2006 ha registrato una leggera flessione (-5%). Le esportazioni italiane invece sono diminuite del 7% e sono composte principalmente da: pelli e
calzature (20%), meccanica strumentale (15%), metallurgia e prodotti in metallo (13%). Quasi tutti i settori
hanno registrato un rallentamento dell’export verso il mercato bosniaco. Nel 2007 l’interscambio tra i due
paesi dovrebbe aumentare e l’avanzo commerciale italiano tornare a crescere.
Investimenti diretti esteri. Gli imprenditori italiani stanno mostrando un crescente interesse verso le possibilità di investimento in Bosnia. Vi sono state le iniziative dell’Unione degli Industriali di Venezia e quelle di
Italproject nel Distretto di Brčko; l’avvento nel settore creditizio di UniCredito e Banca Intesa; i risultati positivi fatti registrare da imprese, come Top Sedia ed Olip, che hanno trasferito in Bosnia parte della loro produzione.
Esportazioni italiane in Bosnia per settori
(2006, %)
elettronica ed
elettrotecnica
5%
500
altro
23%
450
pelli e
calzature
20%
prod. chimici
e fibre
5%
Interscambio commerciale con la Bosnia
(1997-2006, mln €)
400
350
300
250
prod. tessili
6%
200
150
autoveicoli
6%
prod.
alimentari
7%
metallurgia
e prod. in
metallo
13%
meccanica
strumentale
15%
100
50
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 26,6 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono circa state pari a 22,6 milioni di euro e risultano tutte già erogate.
41
EUROPA EMERGENTE E CSI
BULGARIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il Partito Socialista Bulgaro sta perdendo progressivamente consenso e ciò potrebbe pregiudicare la tenuta della coalizione.
Rischio economico. L’ammissione nella UE ha avvantaggiato il paese in termini di crescita economica, di occupazione e attrattiva per gli investitori internazionali. Tuttavia vi sono alcune vulnerabilità: l’ampio deficit
di parte corrente e l’elevato indebitamento con l’estero.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario beneficia della presenza di molti operatori stranieri. É stata potenziata la supervisione del sistema ma il boom del credito costituisce un fattore di preoccupazione. Il
contesto operativo è migliorato ma gli sforzi per combattere la corruzione e migliorare l’efficienza del sistema giuridico sono stati, finora, poco proficui.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 3/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio BGN/USD*
2004
5,7
6,1
1,8
2005
5,5
5,0
2,3
2006s
6,2
7,3
3,6
2007p
6,0
4,9
2,3
2008p
6,0
3,5
1,4
8,0
-11,0
-3,0
-1,1
-5,8
12,6
64,2
21,6
6,8
5,0
1,5731
9,5
-13,8
-4,3
-2,4
-11,3
15,1
70,5
42,4
7,4
4,2
1,5700
12,0
-17,3
-5,3
-3,9
-15,9
19,8
81,2
19,3
8,9
4,6
1,5576
13,4
-19,3
-5,9
-4,2
-15,8
21,9
81,0
8,3
9,3
4,4
1,4499
14,9
-21,2
-6,3
-4,3
-14,7
24,3
82,0
8,8
10,1
4,5
1,4198
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, marzo 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
42
Standard and Poor’s
BBB+
Moody’s
Baa3
Fitch
BBB
SACE
-
Bulgaria
–
+
Rischio Politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. I problemi incontrati nella lotta alla corruzione stanno mettendo in difficoltà il governo, ed
in particolare il Partito Socialista Bulgaro, vincitore delle elezioni del 2005, favorendo nei sondaggi il partito
di opposizione, Cittadini per uno Sviluppo Europeo. La tenuta della coalizione di maggioranza (che unisce i
socialisti, il Movimento Nazionale per la Stabilità ed il Progresso e il Movimento Turco per i Diritti e le Libertà) è resa incerta da tale perdita di consenso e dalle divisioni interne al Movimento Nazionale per la Stabilità; per questo motivo l’ipotesi di elezioni anticipate, sebbene ancora improbabile, non è da escludersi
completamente.
Relazioni internazionali. Il report della Commissione Europea di valutazione dei primi sei mesi del paese
all’interno dell’UE sottolinea l’ancora elevato livello di corruzione, soprattutto nel sistema giudiziario.
Nonostante il duro giudizio, la Commissione non ha imposto alcuna sanzione nei confronti della Bulgaria
(per esempio di limitazione ai fondi UE) e ha riconosciuto gli sforzi fatti dall’esecutivo. Inoltre, il paese sta
incontrando resistenze per essere ammesso nello SME2 a causa della debolezza di alcuni fondamentali macroeconomici. La posizione strategica rende la Bulgaria interessante per il passaggio delle pipeline sia per la
Russia (progetto Burgas-Alexandrupolis e progetto South Stream) sia per l’UE (progetto Nabucco).
–
+
Rischio Economico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: NEGATIVO
Attività economica. L’aumento dei consumi interni ha dato una spinta considerevole alla crescita economica
del paese (6,2% nel 2006) controbilanciando il risultato negativo delle esportazioni nette. Per il biennio 200708 si prevede una crescita stabile, intorno al 6%.
Bilancio pubblico e inflazione. Il rispetto del programma definito dalle autorità con il FMI ha permesso al
paese di portare il bilancio pubblico in surplus (3,2% del PIL nel 2006). Tuttavia nel caso di elezioni anticipate c’è il rischio che il governo possa incrementare la spesa pubblica. L’inflazione nel 2006 è stata particolarmente elevata a causa dell’aumento nei prezzi internazionali degli idrocarburi e dei prodotti alimentari e agricoli. Per il biennio 2007-08 l’inflazione media dovrebbe diminuire ma non abbastanza per rispettare il criterio di Maastricht.
Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente nel 2006 ha registrato il suo record negativo (15,9% del
PIL) a causa di un aumento delle importazioni del 25% (principalmente materie prime e beni di consumo) e
di rallentamenti nel processo di ristrutturazione del settore metallurgico. A ciò si sono aggiunti fattori congiunturali: un temporaneo calo nel settore del turismo, un eccezionale deflusso dei profitti e un afflusso più
modesto di trasferimenti privati. Tuttavia tale deficit è stato efficacemente bilanciato dagli IDE in entrata. Per
il biennio 2007-08 si prevede una diminuzione degli IDE e, conseguentemente, il paese potrebbe incontrare
delle difficoltà a finanziare un deficit di parte corrente previsto intorno al 15% del PIL.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito pubblico (25,4% del PIL a fine 2006) rispetta il criterio di Maastricht (inferiore al 60% del PIL), Il debito estero è aumentato negli ultimi anni, raggiungendo a fine 2006 circa i 20 miliardi di euro (pari all’81% del PIL). Tale debito, quasi completamente privato, non sembra destinato a diminuire nel biennio 2007-08. Le riserve sono aumentate (a fine 2006 ammontavano a 9 miliardi euro, pari a 4,6 mesi di importazioni) ma non sembrano sufficienti a fronteggiare una crisi.
Tasso di cambio. Il lev bulgaro è ancorato all’euro al tasso di cambio di BEN1,95583:EUR1. L’elevata inflazione
e il rafforzamento dell’euro dovrebbe portare al moderato apprezzamento reale della valuta bulgara nel 2007-2008.
43
EUROPA EMERGENTE E CSI
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
2005
2006
-1
2008
0
8
-2
7
-4
-1,5
6
-6
-2
mld €
2007
-8
-2,5
5
%
2004
%
-0,5
4
-10
-3
-12
-3,5
3
-4
-14
2
-4,5
-16
1
-5
-18
0
Saldo delle transazioni correnti
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2004
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio Bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema è composto da 32 banche per un totale di attività di circa 27,2 miliardi di dollari. Circa il 34% delle attività sono concentrate nelle tre banche principali del paese: Bulbank, State Saving
Bank (DSK), and United Bulgarian Bank (UBB). La Bulgaria ha completato il processo di privatizzazione delle proprie banche pubbliche; ciò ha attratto molte banche straniere, tra le altre: UniCredito Italiano SpA, BNP
PARIBAS, National Bank of Greece, Société Générale, Bank Austria Creditanstalt, Regent Pacific Group e Citibank .
Performance. Le autorità ritengono che le restrizioni temporanee al credito, introdotte nel 2005 e parzialmente eluse dalle banche, possano essere fatte decadere. La Banca Centrale dovrà cercare di dare piena attuazione ai criteri di Basilea 2. Il capital adequacy ratio è diminuito dal 43% nel 1998 a circa il 14% nel 2006. Nel frattempo, la qualità dei prestiti è migliorata anche se gli accantonamenti a riserva sono ancora circa il 3% dei
prestiti totali. I rischi di un boom del credito potranno essere contenuti spostando parte dei crediti nel settore
finanziario non bancario. In tal senso, la Financial Supervision Commission, che ha beneficato dell’assistenza
tecnica del FMI, sta migliorando la supervisione di tale settore che attualmente è in forte crescita.
–
+
Rischio Operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il paese si è impegnato per rendere il sistema legale compatibile con gli standard europei, raggiungendo alcuni significativi miglioramenti. Tuttavia la Commissione Europea, a sei mesi dall’ammissione
della Bulgaria nell’UE, ha espresso la sua preoccupazione sull’efficienza del sistema giudiziario, soprattutto
nella persecuzione di alcuni reati come il riciclo di denaro sporco, il mancato rispetto dei contratti, la contraffazione e il traffico di stupefacenti.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Per quanto riguarda gli investimenti esteri sono stati
compiuti passi importanti verso l’agevolazione del regime fiscale per le società, oltre ad uno snellimento, ancora in atto, delle procedure burocratiche. Dall’inizio del 2007 l’imposta sull’utile delle società è stata ridotta
al 10%, fra le più basse dell’Europa a 27. È prevista la tassazione zero sull’utile in zone con alta disoccupazio-
44
Bulgaria
ne. Gli investitori stranieri non sono discriminati rispetto a quelli nazionali. La corruzione e la burocrazia talvolta possono costituire un freno all’attività di chi voglia investire nel paese. Non ci sono restrizioni al rimpatrio dei capitali né settori preclusi agli investitori esteri. Il rischio di esproprio è basso. Sono operative sei
free exporting zone.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è migliorato grazie ai fondi strutturali europei ma necessita investimenti ulteriori, soprattutto per lo sviluppo dei collegamenti stradali. Il paese è
stabile e non ci sono minacce per la sicurezza anche se esiste una criminalità organizzata piuttosto forte.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
46° su 178
62° su 15
57° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’accordo con il FMI (Stand-by) è scaduto nel marzo 2007, con esso sono
venuti meno i limiti all’indebitamento sovrano. Nessun accordo è in fase di negoziazione.
Banca Mondiale. I progetti attivi nel paese ammontano a 406 milioni di dollari e si concentrano principalmente nell’ammodernamento del sistema infrastrutturale.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Nel 2006 la BERS ha approvato 23 progetti per un ammontare complessivo di 155 milioni di euro. Quasi tutti gli investimenti sono indirizzati verso il settore privato (corporate o bancario). Un altro settore a cui l’istituzione dedica particolare attenzione è quello energetico: il paese, per la posizione geografica, ha la possibilità di diventare un importante hub per la regione.
Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per un
ammontare di 277 milioni di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 407 milioni.
Interscambio con l’Italia
Commercio. I paesi dell’area UE-25 rappresentano il 55% delle esportazioni bulgare ed il 47% delle importazioni, la Russia circa il 26% delle importazioni (dato su cui pesano fortemente le importazioni di energia da
parte della Bulgaria). Oltre l’80% delle esportazioni bulgare sono indirizzate verso i paesi europei e balcanici. L’Italia mantiene la sua posizione di terzo fornitore (8,7%), dopo Russia e Germania. Il saldo commerciale tra Italia e Bulgaria è diventato positivo per l’Italia a partire dal 2005. Nel 2006 l’avanzo commerciale è ulteriormente migliorato passando da 12 milioni di euro a 278 milioni. Le esportazioni sono aumentate rispetto all’anno precedente di circa il 26% grazie ad un generalizzato aumento per tutti i principali prodotti esportati dall’Italia. Tra questi: meccanica strumentale (circa il 22% del totale delle esportazioni nel paese), prodotti tessili (13%) e autoveicoli (11%). Tra i principali prodotti importati ci sono i prodotti della metallurgia
(22%) e l’abbigliamento (16%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Bulgaria dovrebbe essere inferiore rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della performance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. Gli IDE netti per tutto l’anno 2006 hanno raggiunto il livello record di 4.132 milioni di euro (16,6% del PIL), rispetto ai 3.093 milioni di euro del 2005. La struttura settoriale degli IDE per
il 2006 mostra al primo posto il settore dei beni immobili (1.210,7 milioni di euro), seguito da quello dell’in-
45
EUROPA EMERGENTE E CSI
dustria manifatturiera (776,6 milioni) e da quello finanziario (627,2 milioni). La maggior parte degli investimenti stranieri provengono dai paesi dell’UE. Per stock di capitale investito, i principali paesi investitori sono
stati nell’ordine: Gran Bretagna con il 17,1% del totale degli investimenti, l’Olanda con il 16,6% e Austria con
l’11,2%. La maggior parte degli IDE negli ultimi dieci anni hanno riguardato l’outsourcing, in quanto il paese
è attraente per il basso costo della mano d’opera, altamente qualificata, per le risorse naturali e per la strategica posizione geografica. L’Italia figura al settimo posto nella graduatoria per investimenti diretti stranieri
(943,2 milioni di dollari), che raggiungono però i 1.550 milioni di dollari se si conteggiano nel dato aggregato due importanti investimenti di Enel e di Italcementi.
Esportazioni italiane in Bulgaria per settori
(2006, %)
altro
17%
1,8
meccanica
strumentale
22%
abbigliamento
4%
Interscambio commerciale con la Bulgaria
(1997-2006, mld €)
1,6
1,4
1,2
prod. chimici e
fibre
6%
1,0
prod. tessili
13%
metallugia e
prod. in metallo
8%
0,8
0,6
0,4
0,2
0,0
elettronica ed
elettrotecnica
9%
pelli e calzature
10%
autoveicoli
11%
-0,2
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-0,4
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 693 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota
capitale sono circa state pari a 22,6 milioni di euro e risultano tutte già erogate.
46
Ceca (Repubblica)
CECA (REPUBBLICA)
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il governo ha ottenuto la fiducia alla camera dei deputati solo grazie all’appoggio esterno di
due deputati dell’opposizione. Per questo il margine di operatività del governo è molto ridotto.
Rischio economico. Il paese è diventato un importante centro di produzione di autoveicoli. La cresciuta è sostenuta. Rimane qualche preoccupazione per la politica fiscale: il parametro di Maastricht del 3% non dovrebbe venire rispettato neanche nel biennio 2007-08.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è solido e controllato dalle banche estere. Il contesto operativo non presenta particolari criticità.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 1/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)*
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio CZK/USD*
2004
4,6
2,8
-4,0
2005
6,5
1,8
-3,6
2006s
6,4
2,6
-4,8
2007p
5,6
3,2
-4,7
2008p
4,6
3,0
-3,8
67,2
-68,2
-1,0
-5,7
-5,2
45,8
41,8
10,4
28,4
4,4
25,700
78,2
-76,5
1,7
-2,2
-1,6
46,0
36,8
11,6
29,6
4,1
23,957
96,6
-94,7
1,9
-4,4
-3,1
52,7
37,0
10,1
31,8
3,6
22,596
115,2
-113,1
2,1
-5,7
-3,4
57,2
34,0
9,6
33,8
3,2
20,530
132,0
-129,0
3,0
-6,4
-3,5
60,3
32,7
9,2
34,0
2,9
18,893
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, febbraio 2007; * EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
A
Moody’s
A1
Fitch
A
SACE
-
47
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio Politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Le elezioni di giungo 2006 hanno ripartito equamente i seggi disponibili tra i partiti di sinistra e i partiti di destra (100 seggi per ciascuno schieramento). La coalizione di governo (composta dal Partito Democratico, dall’Unione Cristiano Democratica e dai Verdi) ha ottenuto la fiducia nel gennaio 2007, dopo che due deputati del Partito Social Democratico Ceco hanno acconsentito ad astenersi dal voto. L’efficacia
dell’azione del governo dipende dall’abilità del primo ministro, Mirek Topolanek, di dare ascolto alle diverse
anime della coalizione che rimane divisa su molti temi. Inoltre, il potenziale di ricatto dei piccoli partiti è
molto più alto del loro effettivo peso politico. Per questo motivo il margine di operatività del governo per
continuare il processo di riforme è molto ridotto.
Relazioni internazionali. Nonostante il Partito Democratico sia scettico nei confronti di una maggiore integrazione politica europea, Topolanek, nel summit europeo di giungo, ha accettato il compromesso sul nuovo
trattato. L’adozione dell’euro, inizialmente fissata dalle autorità per il 2010, potrebbe avvenire non prima del
2014. Il progetto statunitense, che prevede la costruzione di un sistema radar antimissilistico e coinvolge Repubblica Ceca e Polonia, ha inasprito le relazioni con la Russia.
–
+
Rischio Economico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Nel biennio 2005-06 la crescita del PIL è stata robusta (6,5%), sostenuta dall’aumento
della produttività, dall’ottima performance dell’export e dalla crescita del consumo privato e pubblico (grazie
ai fondi UE). Nell’ultimo quinquennio la Repubblica Ceca è diventato un importante centro produttivo di
autoveicoli. Nel 2007-08 si prevede un rallentamento a causa delle misure di riforma fiscale che dovrebbero
diminuire i consumi privati.
Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio è cresciuto nel 2006 sulla spinta di una politica fiscale
espansiva (-4,8% del PIL). Per il biennio 2007-08 è prevista una riforma fiscale che dovrebbe aumentare il prelievo e che nel 2008 dovrebbe portare il deficit al 3,8% del PIL (ancora al di sopra dei parametri di Maastricht).
L’aumento della produttività e la corona forte hanno lasciato l’inflazione nel 2006 al di sotto del target del
3%. Nel biennio 2007-08 i prezzi sono previsti in leggero aumento.
Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente è raddoppiato nel 2006 ma rimane relativamente contenuto (-3,1% del PIL), grazie al surplus della bilancia commerciale. Esso è stato efficacemente finanziato dagli
afflussi di IDE. Nel biennio 2007-08 tale deficit è previsto in leggero aumento
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero è stato contenuto (37% del
PIL) ed è previsto in diminuzione in valori percentuali nel biennio successivo. Le riserve sono aumentate in
valori assoluti a fine 2006 (circa 32 miliardi di euro) mentre risultano in diminuzione in termini di mesi di
importazione (3,6).
Tasso di cambio. Dopo il rafforzamento nel 2006, la corona ceca si è deprezzata nei confronti dell’euro. La
debolezza della valuta è stata parzialmente dovuta al suo utilizzo per operazioni di carry trade. Tuttavia le turbolenze di agosto hanno portato alla chiusura di molte operazioni rafforzando la valuta. La corona, grazie ai
fondamentali solidi dell’economia e all’afflusso di IDE, è prevista in rafforzamento nei confronti sia dell’euro sia del dollaro.
48
Ceca (Repubblica)
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
2004
2005
2006
-1
0
7
-1
6
2008
5
-2
-3
%
4
-3
-4
%
mld US$
-2
2007
3
-4
-5
2
-6
-5
1
-7
-6
0
Saldo delle transazioni correnti
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio Bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema è composto da 39 banche commerciali di cui più dei due terzi risultano controllate da banche straniere. Le banche straniere controllano circa il 90% delle attività bancarie.
Performance. Gli indicatori di solidità finanziaria mostrano un settore bancario sano. I non perfoming loans sono circa il 4% dei prestiti totali. Tuttavia la rapida crescita del credito alle famiglie (circa +40% nel biennio
2005-06), in particolare per i mutui, può costituire un fattore di criticità. Questa situazione è mitigata dal fatto che la porzione di prestiti in valuta straniera è trascurabile e l’aumento dei prezzi della case moderato.
–
+
Rischio Operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. L’adeguamento legislativo all’acquis communautaire europeo ha contribuito a migliorare il sistema legale del paese portando a numerose riforme che hanno coinvolto il sistema giudiziario,
l’amministrazione, la regolazione dei mercati finanziari, la protezione dei diritti di proprietà e la legislazione
legata all’attività degli investitori stranieri.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Le autorità ceche garantiscono un’ottima apertura verso
gli investitori internazionali. Il settore energetico e quello dei mass media sono protetti da regolamenti complessi. La valuta è liberamente convertibile. La corruzione è diminuita progressivamente.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato ed efficiente anche se necessita di ulteriori investimenti. Il rischio di violenza politica è molto basso
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
56° su 178
31° su 157
41° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
49
EUROPA EMERGENTE E CSI
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel marzo 1994. I rapporti con
l’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. Nel paese è attivo un solo progetto che riguarda il settore energetico. Esso non prevede alcun finanziamento da IBRD-IDA.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
54 progetti per un ammontare complessivo di 1,1 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 3,6 miliardi di euro da altre fonti. Il 96% degli investimenti è
indirizzato nel settore privato.
Banca Europea per gli Investimenti. La BEI negli ultimi 5 anni ha finanziato progetti per un valore complessivo di 4,9 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 470 milioni di euro.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia si colloca la settimo posto nella graduatoria sia dei paesi fornitori sia nei paesi clienti.
Dal 2004 il saldo commerciale, positivo per l’Italia, è peggiorato considerevolmente, passando da 947 milioni di euro nel 2004 a 114 milioni nel 2006. In tre anni, infatti, le importazioni sono cresciute ad un tasso medio del 24,5% mentre le esportazioni italiane sono cresciute soltanto del 8,5% medio annuo. Nel 2006
l’importazione di autoveicoli, che pesa per il 24% dell’import totale dalla Repubblica Ceca, è cresciuta del
60%. I prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica invece pesano per il 18%. I prodotti italiani maggiormente
richiesti dal mercato ceco sono: meccanica strumentale (21% dell’export totale), metallurgia e prodotti in metallo (17%), elettronica ed elettrotecnica (11%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Repubblica Ceca dovrebbe essere leggermente superiore rispetto al quinquennio
precedente e al di sopra della performance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. Secondo i dati della Banca Nazionale Ceca, gli IDE in entrata hanno raggiunto nel
2006 i 4,7 miliardi di euro, di cui 1,25 miliardi di euro in equity, 2,9 miliardi di euro in profitti re-investiti. La maggior parte degli investimenti continua a riguardare il settore manifatturiero (in particolare: prodotti metallici, legno, materiale plastico e industria automobilistica), seguito dal comparto immobiliare e dell’intermediazione finanziaria. Il Lussemburgo è stato il principale paese investitore in Repubblica Ceca (1,3 miliardi di euro), seguono Germania (924 milioni di euro), Austria (667 milioni di euro) e Paesi Bassi (528 milioni di euro). Il dato italiano è sottostimato in quanto molte grandi imprese italiane che hanno effettuato investimenti in Croazia si sono
avvalse di triangolazioni finanziarie, transitanti attraverso paesi terzi come Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi.
Esportazioni italiane in Repubblica Ceca per settori
(2006, %)
prod. in gomma
e plastica
5%
prod. tessili
6%
3.500
altro
22%
prod. chimici e
fibre
9%
Interscambio commerciale con la Repubblica Ceca
(1997-2006, mln €)
3.000
2.500
meccanica
strumentale
21%
2.000
1.500
1.000
500
autoveicoli
9%
elettronica ed
elettrotecnica
11%
metallurgia e
prod. in metallo
17%
0
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
2003
esportazioni
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 6,6 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota
capitale sono state pari a 5,65 milioni di euro di cui 5,60 milioni di euro già erogati.
50
Cipro
CIPRO
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Permangono le tensioni tra la parte greca e quella turca dell’isola. La situazione, dopo
l’elezione di Papadopulos, non sembra vicina ad una soluzione.
Rischio economico. Turismo e attività finanziarie sono il traino dell’economia cipriota. Il paese nel 2008 dovrebbe entrare a far parte dell’unione monetaria adottando l’euro. Il debito estero supera l’80% del PIL.
Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è molto attivo e non presenta particolari criticità. Il contesto operativo è favorevole.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 2/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio CYP/USD*
2004
4,2
2,3
-4,0
2005
3,9
2,6
-2,4
2006s
3,7
2,5
-1,9
2007p
3,9
2,1
-1,6
2008p
4,0
4,0
-0,9
1,1
-5,2
-4,1
-0,7
-5,0
10,1
64,2
5,8
4,1
6,3
0,468
1,5
-5,7
-4,2
-0,9
-5,6
12,6
74,4
6,5
4,4
6,3
0,464
1,5
-6,4
-4,9
-1,1
-6,2
14,8
81,5
6,4
4,9
6,3
0,458
1,5
-6,9
-5,4
-1,1
-5,6
16,3
80,9
10,6
5,2
6,1
0,430
1,6
-7,3
-5,7
-1,2
-5,6
17,2
80,4
11,7
5,5
6,1
0,424
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, gennaio 2007; EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
A
Moody’s
A
Fitch
AA-
SACE
-
51
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio Politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Permangono le tensioni tra la parte greca e quella turca dell’isola, divisa dal 1974 quando le
truppe turche si insediarono nella parte settentrionale di Cipro, creando la Repubblica Turca di Cipro Nord
(TRNC). Nonostante la forte pressione internazionale, i tentativi di una riunificazione sono naufragati con
l’esito negativo del referendum dell’aprile 2004, dovuto alla prevalenza di “no” della comunità greca. L’attuale
governo, guidato da Papadopulos, mantiene una posizione molto rigida in tema di riunificazione: il raggiungimento di un accordo duraturo sembra ancora lontano.
Relazioni internazionali. La tensione greco-turca influenza le relazioni tra il governo ufficiale di Cipro e i rispettivi paesi. L’Unione Europea prosegue nel tentativo di risolvere la questione, specialmente dopo
l’adesione di Cipro all’UE.
–
+
Rischio Economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Cipro è fra le economie più piccole della UE ed è incentrata principalmente sul turismo
(25% del PIL) e sul settore finanziario (20%). La crescita economica è positiva, tuttavia si prevede una lieve
flessione per il biennio 2007/2008. Da segnalare la disparità di ricchezza tra la parte greca, economicamente
più attiva e destinataria di molti fondi da parte della UE, e quella turca.
Bilancio pubblico e inflazione. L’ingresso nell’Unione ha portato ad un necessario miglioramento degli indicatori di politica fiscale e monetaria. Il deficit di bilancio e l’inflazione sono in calo e nel 2007 sono entrambi rientrati nei target fissati secondo gli accordi di Maastricht. Da segnalare che il debito pubblico nel 2006 è
stato pari al 64% del PIL ma è previsto scendere sotto la soglia del 60%, come richiesto dai criteri di Maastricht.
Bilancia dei pagamenti. A causa della mancanza di risorse naturali, Cipro registra tradizionalmente ampi deficit commerciali, parzialmente compensati dagli afflussi derivanti dal turismo. Il deficit di parte corrente è cresciuto nel 2006, raggiungendo circa il 6,2% del PIL.
Posizione debitoria e riserve internazionali. L’indebitamento con l’estero è in aumento, sia in valore assoluto che in percentuale del PIL. Le riserve internazionali, pari a circa 6 miliardi di dollari, hanno superato i 7
mesi di copertura in mesi di importazioni.
Tasso di cambio. Nel 2005 il pound cipriota è stato agganciato all’euro, in vista dell’adozione piena della moneta europea prevista per il 2008. La tendenza recente è di un apprezzamento del cambio medio del pound
con il dollaro.
52
Cipro
Debito estero
Crescita PIL e inflazione
90
18
80
4
16
70
3,5
60
3
50
2,5
10
40
8
30
6
4
20
2
10
0
0
2004
2005
2006
2007
2008
%
12
%
14
mld US$
4,5
20
2
1,5
1
0,5
0
2004
Debito estero ($ mld)
2005
Debito estero/PIL (%)
2006
2007
Crescita PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio Bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario cipriota comprende 12 banche commerciali, oltre 300 istituti di credito cooperativo e 25 filiali di istituti stranieri.
Performance. Il settore è molto attivo e le attività bancarie costituiscono più del 50% delle attività finanziarie totali. Il sistema è pienamente allineato agli standard europei e non presenta elementi significativi di vulnerabilità.
–
+
Rischio Operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale è basato su quello inglese ed è considerato pro-business. Il sistema fiscale è
competitivo ed allineato agli standard europei. La corruzione può costituire un problema per l’attività degli
investitori così come le procedure burocratiche talvolta possono essere poco trasparenti.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Con l’ingresso nell’Unione Europea il governo ha progressivamente facilitato la partecipazione degli investitori esteri, specialmente quella degli operatori comunitari.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema dei trasporti e delle infrastrutture è efficiente. Il livello di sicurezza è buono e il tasso di criminalità inferiore al livello medio europeo. Non ci sono particolari rischi legati a calamità naturali.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
20° su 157
39° su 181
In vigore
In vigore
Firmato
53
EUROPA EMERGENTE E CSI
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Attualmente il Fondo non ha programmi attivi nel paese.
Banca Europea per gli Investimenti. La Banca Europea degli Investimenti (BEI) ha approvato una serie di
progetti per l’ammodernamento delle infrastrutture urbane. La Nazioni Unite hanno presentato una richiesta
per creare un fondo speciale per lo sviluppo della parte turca. Tuttavia il governo greco-cipriota si è opposto
a questo progetto.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Le esportazioni dell’Italia nel 2006 hanno raggiunto i 730 milioni di euro, restando sostanzialmente stabili rispetto al 2006. I prodotti di punta dell’export sono quelli energetici raffinati (22% del totale),
quello della meccanica strumentale (15%), della metallurgia e del settore degli altri mezzi di trasporto (entrambi 8%). I primi mesi del 2007 mostrano un notevole calo dell’export, dovuto ad un generale rallentamento di
tutti i settori, ma soprattutto della meccanica strumentale e del tessile. Le importazioni da Cipro, pari a 54
milioni nel 2006, sono concentrate nel settore dei mezzi di trasporto e della metallurgia. L’andamento del
2007 mostra un lieve calo, causato dal rallentamento dei settori dei mezzi di trasporto e alimentare.
Esportazioni italiane a Cipro per settori
(2006, %)
altro
29%
Interscambio commerciale con Cipro
(1997-2006, mln €)
800
prod. energetici
raffinati
22%
mobili
5%
700
600
500
400
vetro, ceramica e
materiali
6%
elettronica
ed elettrotecnica
7%
300
meccanica
strumentale
15%
altri mezzi di
trasporto
8%
metallurgia e
prod. in metallo
8%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione complessiva è nulla.
54
200
100
0
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
2003
esportazioni
2004
saldi
2005
2006
Croazia
CROAZIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M2
OUTLOOK: POSITIVO
Rischio politico. Il paese è stabile politicamente. Le autorità sono impegnate nel conseguimento dello status
di membro dell’UE che non dovrebbe avvenire prima del 2009-10.
Rischio economico. La crescita è moderata ma stabile, l’inflazione contenuta e il deficit di bilancio in diminuzione. Tuttavia il deficit di parte corrente si è ampliato notevolmente e il debito pubblico supera l’80% del PIL.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario si è rafforzato ma la forte presenza straniera ha dato una
spinta all’espansione del credito e all’indebitamento delle banche in valuta estera. Il contesto operativo non
presenta particolari criticità.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 4/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio HRK/USD*
2004
3,8
2,0
-4,8
2005
4,3
3,3
-4,1
2006s
4,6
3,2
-2,8
2007p
4,7
2,3
-2,8
2008p
4,5
2,8
-2,6
6,6
-13,3
-6,7
-1,4
-4,9
22,8
80,2
21,7
6,4
4,4
6,034
7,2
-14,7
-7,5
-2,0
-6,4
25,5
82,5
24,2
7,4
4,5
5,949
8,1
-16,8
-8,7
-2,8
-8,1
28,5
84,0
26,4
8,9
5,0
5,838
8,8
-18,1
-9,3
-3,0
-8,3
30,9
84,9
26,0
9,3
4,9
5,373
9,6
-19,5
-9,9
-3,0
-7,8
33,2
84,8
€
9,4
4,6
5,057
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, gennaio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
BBB
Moody’s
Baa3
Fitch
BBB-
SACE
-
55
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il paese appare stabile politicamente e ha compiuto numerosi progressi in campo politicoistituzionale. L’attuale governo di minoranza dell’Unione Democratica Croata, che ha il sostegno di sei partiti, è al potere dal 2004. Le prossime elezioni parlamentari si terranno il 25 novembre 2007. I sondaggi danno il Partito Socialdemocratico di opposizione come favorito.
Relazioni internazionali. Nell’ottobre 2005 la Croazia ha cominciato i negoziati per l’accesso nell’Unione
Europea. La prima fase (screening) è stata completata nell’ottobre 2006. Se la Croazia dovesse riuscire ad avviare tutte le riforme richieste dall’UE, il paese potrebbe acquisire lo status di membro già nel 2009-10. Tuttavia le divergenze all’interno dell’UE, in merito all’allargamento a nuovi paesi, potrebbero rallentare il processo di ammissione. Rimane irrisolta la questione della definizione dei confini con la Slovenia in prossimità della costa: ciò ha inasprito i rapporti tra i due paesi.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. La crescita del PIL reale è stata solida negli ultimi anni (4,6% nel 2006). I principali contributi alla crescita sono dati dal consumo privato e dagli investimenti. I ricavi dal settore turistico contano
per circa il 20% del PIL. Il tasso di crescita dovrebbe mantenersi costante nel biennio 2007-08.
Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit pubblico è migliorato negli ultimi tre anni, dal 6,1% del PIL nel
2003 al 2,8% nel 2008, grazie alla riforma delle pensioni, all’aumento moderato dei salari, ai tagli agli investimenti. La Banca di Sviluppo pubblico ha ridimensionato la sua attività quasi-fiscale. L’inflazione è contenuta ed è prevista in diminuzione.
Bilancia dei pagamenti. Il deficit delle partite correnti nel 2006 è aumentato di 2 punti percentuali, raggiungendo l’8,1% del PIL, soprattutto a causa dell’aumento delle importazioni. Nel biennio 2007-08 dovrebbe rimanere intorno all’8% del PIL. Gli afflussi di capitale sono consistenti: nel 2006 gli IDE sono stati in grado
di bilanciare quasi interamente le passività di parte corrente, anche se sono previsti in diminuzione nel 200708 a causa del completamento del processo di privatizzazione.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero è particolarmente elevato e costituisce una
vulnerabilità notevole per l’economia croata (a fine 2006 era pari all’84% del PIL): nel biennio 2007-08 non
dovrebbe ridursi. Anche il debt service ratio (26% nel 2006) sembra destinato a rimanere elevato. Dagli stress test
del FMI il debito è particolarmente sensibile ad uno shock nel deficit di parte corrente e di deprezzamento
reale della valuta (30%). A fine 2006, le riserve internazionali hanno raggiunto i 9 milioni di euro (pari a 5
mesi di importazione).
Tasso di cambio. Il principale obiettivo di politica monetaria della Banca Centrale è quello di mantenere la
stabilità del cambio kuna/euro anche se non è stata fissato un particolare livello o banda di oscillazione. Si
vuole evitare un eccessivo apprezzamento dovuto agli afflussi di valuta forte derivati dal settore turistico e dagli investimenti. Nei confronti del dollaro la valuta si costantemente apprezzata e tale trend dovrebbe continuare anche nel biennio 2007-08.
56
Croazia
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
-0,5
2007
2008
5
4,5
-1
4
-2
3,5
-3
-4
-2
-5
-6
-2,5
-3
-3,5
Saldo delle transazioni correnti
3
%
-1,5
%
mld €
-1
2,5
2
1,5
-7
1
-8
0,5
-9
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. In Croazia operano 35 banche commerciali e 5 banche di risparmio. Zagrebacka Bank
e Privredna Bank, entrambe di proprietà italiana (rispettivamente Unicredit e Intesa Sanpaolo IMI), sono le
due banche principali del sistema (quasi il 48% del mercato del credito). Unicredit ha acquistato una partecipazione anche in Splitska, terza banca del paese. Gruppo Veneto Banca ha acquisito Gospodarsko – Kreditna
Banka e mentre Banca Popolare di Verona e Novara ha acquistato Banca SONIC. Operano nel sistema anche banche austriache e tedesche. Lo stato possiede una sola banca.
Performance. Il processo di ristrutturazione, dopo la crisi del 1998, ha rafforzato il sistema finanziario croato. Le banche straniere controllano il 90% degli asset che è ben sviluppato se confrontato con i sistemi bancari della regione. Gli indicatori di solidità mostrano una capitalizzazione adeguata e una buona qualità degli asset. Tuttavia l’intensa competizione tra le banche e il facile accesso al credito, grazie alla presenza di attori stranieri, ha contribuito ad un’eccessiva espansione del credito. Inoltre, la presenza straniera ha facilitato
la concessioni di prestiti in valuta straniera: ciò costituisce un’ulteriore fonte di preoccupazione (il 75% dei
prestiti di lungo termine alle famiglie è in valuta straniera).
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. Il sistema legale presenta ancora inefficienze nonostante gli sforzi di adeguarsi agli standard
europei. La lunghezza dei processi può costituire un problema nella risoluzione delle controversie. La Corte
costituzionale è indipendente dal potere politico.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il contesto operativo per gli investitori esteri è migliorato notevolmente negli ultimi anni. Il processo di privatizzazione ha attratto un cospicuo afflusso di IDE anche se recentemente sono stati sviluppati molto progetti di investimento greenfield. La corruzione è sensibilmente diminuita anche se talvolta può costituire ancora un freno all’attività degli operatori stranieri. Il trasferimento di capitali è libero e non è soggetto ad alcuna restrizione. I negoziati per l’ammissione nell’UE dovrebbero dare la spinta per nuove riforme che facilitino l’attività imprenditoriale straniera e migliorino il contesto operativo.
57
EUROPA EMERGENTE E CSI
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato. La sicurezza non sembra
costituire un problema per l’attività degli investitori, sebbene la criminalità organizzata resta un problema da
tenere in considerazione. Si registra qualche occasionale episodio di violenza interetnica.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
97° su 178
109° su 157
64° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel novembre 2006 (Stand-By). Attualmente il paese non sta rinegoziando nessun nuovo programma. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. Nel paese sono attivi 19 progetti per un ammontare complessivo di circa 1 miliardo di euro e si concentrano principalmente nello sviluppo dei trasporti (26%), l’educazione (14%), la gestione delle
acque e degli acquedotti (14%) e la protezione sociale (11%).
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
69 progetti per un ammontare complessivo di 1,6 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 3 miliardi di euro da altre fonti. Il 66% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per un
ammontare di 827 milioni di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 330 milioni.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il primo partner commerciale della Croazia sia per volumi di esportazioni sia di importazioni, seguono Germania, Russia e Slovenia. Nel 2006 il saldo commerciale è stato favorevole all’Italia
(1,1 milioni di euro), nonostante la dinamica delle importazioni (+26%) sia stata superiore a quella delle
esportazioni (+17%). I prodotti maggiormente richiesti dal mercato croato sono stati: i prodotti della metallurgia (20% delle esportazioni totali), la meccanica strumentale (14%) e i prodotti chimici e fibre (8%). Il settore più dinamico è stato quello dei prodotti energetici raffinati (+350% rispetto al 2005). I prodotti delle miniere e delle cave sono invece quelli maggiormente importati dall’Italia (circa il 24% del totale delle importazioni). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Croazia
sarà peggiore (+8%) rispetto al quinquennio precedente (+10%) ma al di sopra della performance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. Lo stock complessivo di IDE per il 2006 è stato di 2,7 miliardi di euro. Nel 2006
l’Italia è stato il sesto paese investitore in Croazia, con un ammontare di 180 milioni di euro, preceduto da
Olanda, Francia, Lussemburgo, Svizzera e Germania. Occorre considerare che molte grandi imprese italiane
che hanno effettuato investimenti in Croazia si sono avvalse di triangolazioni finanziarie, transitanti attraverso paesi terzi come Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi. Per questo motivo l’ammontare degli investimenti italiani è stato il più alto rispetto ai dati ufficiali e potrebbe, secondo le stime dell’ICE, essere superiore al 10%
dello stock totale degli IDE in Croazia. I settori di maggiore concentrazione degli IDE netti italiani in Croa-
58
Croazia
zia sono: intermediazione finanziaria (per circa il 94% del totale), varie attività commerciali (dalla grande distribuzione al commercio al dettaglio e/o all’ingrosso), attività turistico-alberghiere e di ristorazione.
Esportazioni italiane in Croazia per settori
(2006, %)
autoveicoli
5%
vetro,
ceramica
e materiali
4%
altro
28%
metallurgia
e prod. in
metallo
20%
prod.
energetici
raffinati
5%
3.000
2.500
2.000
1.500
meccanica
strumentale
14%
prod.
alimentari
5%
prod. tessili
5%
Interscambio commerciale con la Croazia
(1997-2006, mln €)
elettronica ed
elettrotecnica
6%
prod. chimici
e fibre
8%
1.000
500
0
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
2003
esportazioni
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 8,4 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota
capitale sono state pari a 7,6 milioni di euro di cui 7,2 milioni di euro già erogati.
59
EUROPA EMERGENTE E CSI
ESTONIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L3
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La tenuta della coalizione al governo è pregiudicata dall’eterogeneità dei partiti che la compongono.
Rischio economico. L’economia manifesta i sintomi del surriscaldamento anche se dovrebbe rallentare nel
2007-08. Il deficit di parte corrente e il debito con l’estero sono particolarmente elevati. L’inflazione è l’unico
criterio ancora da soddisfare per entrare nell’area euro.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario appare solido anche grazie alla forte presenza di banche straniere. Il sistema operativo non presenta particolari criticità.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 2/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio EEK/USD*
2004
8,1
3,0
1,6
2005
10,5
4,1
1,6
2006s
11,4
4,4
3,3
2007p
9,1
6,0
2,3
2008p
6,9
6,9
2,8
4,8
-6,4
-1,6
-1,2
-12,5
7,4
78,5
12,5
1,3
2,5
12,595
6,3
-7,8
-1,5
-1,2
-10,5
9,5
86,0
12,9
1,6
2,5
12,583
7,6
-9,8
-2,2
-1,9
-14,8
12,6
96,0
14,4
2,1
2,6
12,473
8,7
-11,6
-2,9
-2,5
-16,6
14,6
97,0
14,9
2,5
2,6
11,535
9,5
-12,7
-3,2
-2,7
-16,1
16,9
100,4
15,6
2,7
2,6
11,359
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
60
Standard and Poor’s
A
Moody’s
A1
Fitch
A
SACE
-
Estonia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il sistema politico estone è abbastanza frammentato. A seguito della vittoria del Partito Riformatore (RP) nel marzo 2007, il primo ministro Andrus Ansip (RP) ha formato una coalizione che unisce il
RP con l’Unione Pro Patria-Res Publica (IRL) e il Partito Social Democratico (SDP). Nonostante i diversi
orientamenti, questi partiti hanno concordato un programma comune cui dare attuazione e hanno manifestato la ferma intenzione di rimanere coesi fino alle elezioni nel 2011. Tuttavia le tensioni interne alla coalizione, in particolare tra RP e IRL, potrebbero minacciarne la tenuta.
Relazioni internazionali. La corona estone è entrata nello SME2 nel giugno 2004. L’inflazione è l’unico criterio non ancora rispettato dal paese. L’adozione della moneta unica non dovrebbe avvenire prima del 2010. Le
relazione con la Russia sono tese. La rimozione del Soldato dell’Armata Rossa (posto a ricordo della liberazione dall’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale) e la forte opposizione della minoranza russa che
ne è seguita hanno portato ad una nuova crisi diplomatica tra i due paesi. Tuttavia gli effetti sembrano essere
limitati al settore dei trasporti (vale a dire al boicottaggio da parte russa dei porti e delle ferrovie estoni) ma
l’economia del paese non dovrebbe subire alcuna ritorsione. L’Estonia osteggia la costruzione del North Stream.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Dopo anni di crescita robusta (nel 2006 il PIL è cresciuto dell’11,4%), l’economia estone è in surriscaldamento. Il maggiore contributo alla crescita è stato fornito dagli investimenti e dal consumo
privato, spinto dall’aumento dei salari e dal boom del mercato immobiliare, mentre le esportazioni nette sono decresciute del 5%. Tuttavia la domanda interna dovrebbe diminuire e conseguentemente nel biennio
2007-08 si prevede un tasso di crescita del PIL in rallentamento (9,1% e 6,9% rispettivamente). Il rischio di
hard landing è presente.
Bilancio pubblico e inflazione. La politica fiscale continua ad essere restrittiva ma il surplus di bilancio dovrebbe diminuire nel 2007-08 portandosi in un range tra il 2-3% del PIL, rispetto al 3,3% registrato nel 2006.
L’inflazione è cresciuta (4,4% nel 2006) e dovrebbe superare il 6% nel biennio 2007-08, ponendosi al di sopra
della soglia definita da Maastricht (che attualmente è del 3%).
Bilancia dei pagamenti. La perdita di competitività delle imprese estoni e la crescente domanda interna hanno portato ad un costante peggioramento della bilancia commerciale. Il deficit commerciale nel 2006 ha raggiunto quasi il 15% del PIL e sembra destinato ad aumentare dell’1% nel biennio successivo. Il conto finanziario è in attivo grazie ai prestiti e altri investimenti finanziari (non equity) mentre gli IDE netti sono diminuiti sensibilmente e nel 2006 sono stati pari a circa il 3% del PIL. Tale trend dovrebbe continuare nel 2007-08.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è aumentato considerevolmente (96% del PIL nel
2006) e sembra destinato a superare il 100% del PIL nel 2008. Il DSR è al di sopra del 14%. Le riserve internazionali sono invece limitate: a fine 2006 ammontavano 2,1 miliardi di euro, pari a 2,6 mesi di importazione.
Tasso di cambio. La corona estone è ancorata all’euro al valore di EEK15,65:EUR1. Fino all’adozione della
moneta unica il paese dovrebbe mantenere questo regime di cambio. La valuta estone è entrata nello SME2
nel giugno 2004, quindi segue l’andamento dell’euro che si è rafforzato nel 2007 rispetto al dollaro e dovrebbe deprezzarsi leggermente nel 2008. A causa degli stretti legami commerciali con l’UE, il tasso di cambio effettivo reale non è stato particolarmente colpito dalle fluttuazioni nel tasso di cambio del dollaro nei confronti dell’euro. Tuttavia l’elevato tasso di inflazione dovrebbe portare ad aumento del tasso reale effettivo nel 2008.
61
EUROPA EMERGENTE E CSI
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
2007
2008
12
-2
-0,5
10
-4
-6
8
%
-8
-1,5
%
mld €
-1
6
-10
-2
-12
4
-14
2
-2,5
-16
-3
-18
Saldo delle transazioni correnti
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema ha beneficiato di un progressivo consolidamento: attualmente operano 8
banche nel paese. Il 99% degli asset bancari sono controllati da banche straniere, in particolare di origine scandinava. La banca più grande è Hansapank, posseduta da Swedbank, che controlla il 53,2% della quota di mercato estone. Seguono: SEB Eesti Uhisppank, posseduta dalla svedese SEB, con il 24,2%; Sampo Pank, che è
stata acquistata da danese Danske Bank, con il 9,8%; Nordea, con l’8,7%.
Performance. Gli indicatori di solvibilità sembrano solidi. Le banche sono ben capitalizzate, nonostante i liquidity ratio siano diminuiti. La profittabilità è elevata se comparata con le banche nell’UE. Il livello di non
perfoming loans è trascurabile. A fine 2006 gli asset erano cresciuti del 29% rispetto all’anno precedente, (15,3
miliardi di euro), i prestiti del 42% (11,4 miliardi) e i depositi del 29% (7,9 milioni). L’espansione del credito
al settore privato, che nel 2005-2006 era stata robusta intorno al 66-67%, dovrebbe rallentare nel biennio 200708. La Financial Supervision Authority sta cercando di migliorare i sistemi supervisione in collaborazione con
le corrispettive autorità della Svezia e della Finlandia.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Gli sforzi per ottenere la membership nell’UE hanno migliorato notevolmente il sistema legale del paese che ormai è al pari con gli standard europei.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese è aperto agli investitori internazionali. Le imprese locali possono essere possedute al 100% dagli attori stranieri e non esistono settori preclusi all’attività
di investimento estero. Non esistono restrizioni valutarie né limitazioni al rimpatrio di capitali. Il sistema burocratico può esser causa di alcuni rallentamenti.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le infrastrutture necessitano di un processo ulteriore di ammodernamento ed espansione. Non esistono particolari problemi legati alla sicurezza, se si escludono le tensioni tra le autorità e la minoranza russa.
62
Estonia
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
17° su 178
12° su 157
28° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel 2001. I rapporti con l’istituzione
si limitano alle consultazioni periodiche (articolo IV).
Banca Mondiale. Non ci sono progetti attivi della Banca Mondiale.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 48 progetti per un ammontare complessivo di 417 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 712 milioni di euro da altre fonti. L’87% degli investimenti è nel settore privato.
Banca Europea per gli Investimenti. La BEI negli ultimi 5 anni ha finanziato progetti per un ammontare
complessivo di 200 milioni di euro. Nel 2007 non è stato finanziato nessun nuovo progetto.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Il saldo commerciale tra i due paesi continua a essere favorevole all’Italia, soprattutto nel 2006
che è cresciuto del 45%, raggiungendo l’ammontare di 261 milioni di euro. Le importazioni, dopo essere rimaste stazionarie nel 2005, sono cresciute del 38% nel 2006, toccando i 63,6 milioni di euro. Le esportazioni italiane sono cresciute del 44%, raggiungendo quota 324 milioni di euro. I prodotti maggiormente esportati sono stati: meccanica strumentale (23% dell’export totale), metallurgia e prodotti in metallo (9%) e autoveicoli (9%). Per il 2007 si prevede un aumento nella crescita delle importazioni estoni in Italia. Tuttavia tale
aumento non dovrebbe pregiudicare la crescita del surplus commerciale per l’Italia.
Investimenti diretti esteri. Secondo i dati dell’ICE, la quota degli investimenti diretti esteri effettuati in Estonia da imprese italiane rimane piuttosto marginale.
Esportazioni italiane in Estonia per settori
(2006, %)
altro
29%
Interscambio commerciale con l’Estonia
(1997-2006, mln €)
350
meccanica
strumentale
23%
abbigliamento
6%
300
250
200
150
prod. tessili
8%
100
50
prod. chimici e
fibre
8%
elettronica ed
elettrotecnica
8%
autoveicoli
9%
metallurgia e
prod. in metallo
9%
0
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 110 milioni di euro.
63
EUROPA EMERGENTE E CSI
GEORGIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il consenso di cui ha goduto il presidente in questi anni è in diminuzione. I rapporti tesi
con la Russia non sembrano destinati a migliorare nel breve termine.
Rischio economico. L’economia è in continua crescita sostenuta dal settore manifatturiero, dai servizi, e dalle costruzioni. Tuttavia si registrano crescenti disavanzi di parte corrente che nel biennio 2007-08 dovrebbero
superare il 10% del PIL.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è vulnerabile agli shock legati al tasso di cambio e alla liquidità. Il contesto operativo è in costante miglioramento tanto che la Banca Mondiale considera la Georgia il
paese “più riformatore” del 2006.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 6/7
Rischio sovrano: chiusura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero pubblico totale ($ mld)
Debito estero pubblico totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio GEL/USD*
2004
5,9
5,7
3,2
2005
9,6
8,3
-1,5
2006s
9,0
9,3
-2,9
2007p
7,5
6,3
-2,4
2008p
6,5
5,5
-0,9
1,2
-1,9
-0,7
-0,4
-8,4
1,86
36,2
9,5
0,4
2,0
1,92
1,6
-2,5
-0,9
-0,3
-5,4
1,73
27,1
7,2
0,5
1,8
1,81
1,9
-3,6
-0,7
-0,7
-9,5
1,70
21,8
6,7
0,8
2,3
1,78
2,1
-4,4
-2,3
-1,4
-15,3
1,67
18,0
5,5
1,1
2,4
1,72
2,3
-4,6
-2,3
-1,3
-12,7
1,67
15,9
4,1
1,2
2,5
1,74
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, marzo 2007; *EIU Bureau van Dijk, settembre 2007
Rating
64
Standard and Poor’s
B+
Moody’s
-
Fitch
BB-
SACE
-
Georgia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Politica interna. Nelle elezioni del gennaio 2004, successive alla Rivoluzione delle Rose, è stato eletto presidente Mikhail Saakashvili. Da allora le autorità hanno attivato un corposo programma di riforme che sta tentando di portare il paese verso la democrazia e l’economia di mercato. Il presidente ha goduto di un ampio
consenso che attualmente sembra in pericolosa diminuzione. Infatti, ad inizio novembre vi sono state proteste di piazza ed alcuni scontri tra i manifestanti e le forze di polizia tanto da spingere Saakashvili a decretare
lo stato di emergenza per 15 giorni. Inoltre il presidente ha proposto le elezioni anticipate per il 5 gennaio
2008 (invece di aspettare la fine dell’anno).
Relazioni internazionali. Le relazioni con la Russia continuano ad essere problematiche all’orientamento
pro-occidente della Georgia. I legami tra i due paesi restano tesi a causa del sostegno russo alle regioni secessioniste dell’Abkhzia e dell’Ossezia meridionale. A questo si aggiungono le dichiarazioni da parte russa della
presenza terroristica nelle Gole Pankisi, in Georgia, considerate rifugio per i ribelli ceceni. La Russia nel corso del 2006 ha bloccato le importazioni di prodotti agricoli georgiani. Attualmente le frontiere tra i due paesi sono chiuse. Le relazioni con UE sono buone ed in crescente miglioramento. Nel luglio 1999 è entrato in
vigore l’Accordo per la Partnership e la Cooperazione (Partnership and Cooperation Agreement - PCA) tra la
Georgia e la UE. La decisione del Consiglio Europeo del 14 giugno 2004 sancisce l’ingresso della Georgia (insieme all’Armenia ed all’Azerbaijan) nella Politica del Vicinato Europeo (European Neighborhood Policy– ENP).
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Il tasso di crescita del PIL nel 2006 ha continuato ad essere elevato (9%), nonostante
l’aumento dei prezzi del gas e le sanzioni imposte dalla Russia (che hanno determinato una riduzione
dell’80% delle importazione russe). Il paese è riuscito a trovare nuovi mercati di sbocco per i propri prodotti
e l’economia è cresciuta, spinta dal settore manifatturiero, dai servizi, e dalle costruzioni. La buona performance è attribuibile anche al deciso miglioramento del contesto operativo grazie alle riforme avviate dal 2003. Per
il biennio 2007-08 si prevede un rallentamento della crescita (7,5% e 6,5% rispettivamente).
Bilancio pubblico e inflazione. La spesa pubblica è stata più espansiva di quanto programmato e nel 2006 il
paese si è trovato un disavanzo del 2,9% del PIL (rispetto all’1,5% nel 2005). Nel corso dell’anno il processo
di privatizzazione ha subito un rallentamento. Si prevede che il disavanzo torni su livelli sostenibili nel 2008
(0,9% del PIL). Nel 2000 l’inflazione media annua si è mantenuta di poco al di sotto del 10% e si prevede un
rallentamento delle pressioni sui prezzi nel 2007-08.
Bilancia dei pagamenti. Le sanzioni russe ai prodotti georgiani non hanno compromesso la crescita delle
esportazioni (+19% nel 2006). Tuttavia la dinamica delle importazioni è stata nettamente superiore (+44%)
contribuendo ad aggravare il deficit di parte corrente (-9,5% del PIL). Per il biennio successivo si prevede un
ulteriore peggioramento (nel 2007 oltre il 15% del PIL). Gli afflussi di capitale privato permettono di compensare l’elevato deficit di parte corrente.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero pubblico nel 2006 era pari a 1,7 milioni di dollari ed è previsto rimanere costante nel biennio 2007-08, anche se si prevede una diminuzione in percentuale
del PIL. Il servizio del debito sta progressivamente migliorando. Le riserve internazionali nel 2007 dovrebbero superare il milione di dollari, pari a 2,4 mesi di importazione.
Tasso di cambio. Le autorità devono bilanciare la necessità di evitare un apprezzamento troppo rapido della
65
EUROPA EMERGENTE E CSI
valuta e l’obiettivo di ridurre l’inflazione. Tuttavia nel biennio 2007-08 il lari dovrebbe continuare ad apprezzarsi nei confronti del dollaro sia in termini reali sia nominali a causa dei consistenti afflussi di capitali in valuta forte. Le autorità dovrebbero tentare una sterilizzazione di tali afflussi. Si prevede un tasso di cambio medio pari di GEL 1,72:USD1 nel 2007 e di GEL 1,74:USD nel 2008.
Saldo delle partite correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2005
2006
2008
12
-2
10
-4
-0,4
mld US$
2007
-6
-0,6
-8
-0,8
8
%
2004
%
-0,2
6
-10
-1
-12
-1,2
4
-14
2
-1,4
-16
-1,6
-18
Saldo delle partite correnti
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle partite correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: POSITIVO
Struttura del sistema. A fine 2006 operavano 17 banche commerciali. Le sei banche principali controllano
circa l’85% delle attività bancarie, dei prestiti e dei depositi, mentre le prime due banche circa il 40% delle attività e 46% dei depositi. Gli attori stranieri giocano un ruolo rilevante nel settore. Circa 12 banche hanno
partecipazioni straniere. Tre banche straniere (una armena, una kazaka e una russa) detengono circa il 17%
delle attività del sistema. Oltre a ciò alcune istituzioni finanziarie internazionali (come la BERS e l’IFC) e
agenzie di sviluppo detengono alcune partecipazioni nel settore.
Performance. Il settore bancario è migliorato significativamente, anche se rimane di piccole dimensione, ed
il processo di riforme sembra destinato a continuare. È ben capitalizzato e il livello di non-performing loans è
limitato. La continua crescita del credito insieme alla dollarizzazione dei conti delle banche potrebbe costituire un fattore di rischio alla stabilità finanziaria. Infatti i test del FMI hanno evidenziato la vulnerabilità del
sistema agli shock legati al tasso di cambio e alla liquidità. La trasparenza è limitata (soprattutto sugli assetti
proprietari) e si registra la mancanza di una supervisione consolidata. La profittabilità è modesta.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. Dopo la “Rivoluzione delle Rose” il paese ha avviato un inteso e profondo programma di riforme, privatizzazione e lotta alla corruzione tanto che il Doing Business della Banca Mondiale ha nominato
la Georgia “miglior paese riformatore”. Il paese infatti è passato dalla 112° posizione nell’edizione del 2006
alla 18° nell’edizione del 2008. La trasparenza e la complessità delle leggi e dei regolamenti è stata migliorata. Tuttavia il sistema giudiziario non è ancora completamente indipendente.
66
Georgia
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La Georgia si aperta progressivamente agli investitori
stranieri. La legge georgiana garantisce il diritto degli investitori di rimpatriare i capitali guadagnati nel paese,
dopo aver pagato le tasse. Anche la piena convertibilità è garantita. Non esistono casi recenti di esproprio e
nazionalizzazione
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è ancora scadente e necessita di investimenti. Grazie alla sua posizione geografica, il paese è interessato dal passaggio di corridoi energetici (come
l’oleodotto BTC e il gasdotto BTE) e il progetto per la costruzione del TRACECA (Transport Corridor Europe
and Central Asia). Le regione separatiste dell’Abkhzia e dell’Ossezia meridionale non sono controllate dal governo di Tbilisi e quindi sono considerate poco sicure per l’attività di investimento.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
18° su 178
35° su 157
79° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI, Poverty Reduction and Growth Facility, è stato firmato il giugno 2004 ed è scaduto il 30 settembre 2007. Non dovrebbe essere rinegoziato un nuovo accordo.
Banca Mondiale. Il valore dei progetti della Banca Mondiale attivi nel paese ammonta a 288 milioni di dollari. I settori principalmente interessati sono: il settore agricolo (27,3% degli investimenti totali), settore energetico ed estrattivo (13,4%) e servizi sociali (13,2%).
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
57 progetti per un ammontare complessivo di 298 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 342 milioni di euro da altre fonti. Il 78% degli investimentiè indirizzato nel settore privato.
Banca Asiatica di Sviluppo. La Georgia è diventato il 67esimo membro dell’ADB il 2 febbraio 2007. Non ci
sono attualmente progetti attivi.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’interscambio commerciale fra l’Italia e la Georgia sta crescendo negli ultimi anni, pur rimanendo ancora limitato. Nel 2006 l’avanzo commerciale italiano è più che raddoppiato rispetto al 2005 passando
da 44 milioni di euro a 87 milioni di euro. Tale aumento è dovuto alla dinamica delle esportazioni, che sono
state pari a 129 milioni di euro (+67% rispetto all’anno precedente). Le importazioni sono state pari a 42 milioni di euro, con un aumento del 28% rispetto all’anno precedente. I prodotti maggiormente esportati in
Georgia sono nel settore della metallurgia (40% delle esportazioni totali), della meccanica strumentale (23%)
e altri manufatti (8%). Gli aumenti più consistenti nelle esportazioni si sono registrati nei prodotti delle miniere e della cave e altri manufatti. Nel 2007 le esportazioni italiane nel paese dovrebbero più che raddoppiare rispetto al 2006, trainate dalla vendita di altri manufatti e dai prodotti della metallurgia.
Investimenti diretti esteri. Il volume degli investimenti diretti esteri dell’Italia in Georgia nel 2006 è stato pari a 37,1 milioni di dollari, collocando l’Italia al 9° posto tra i paesi investitori.
67
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Georgia per settori
(2006, %)
prod. della
lavoraz.di minerali
non metalliferi
4%
pelli e
calzature
2%
prod. chimici e
fibre
altro
2%
7%
150
100
metallurgia e
prod. in metallo
40%
mobili
4%
prod. alimentari
5%
elettronica ed
elettrotecnica
5%
Interscambio commerciale con la Georgia
(1997-2006, mln €)
50
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-50
altri manufatti
8%
meccanica
strumentale
23%
-100
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 0,34 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono state pari a 0,33 milioni di euro, già interamente erogati.
68
Kazakistan
KAZAKISTAN
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M3
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il presidente domina la scena politica nazionale. Il paese è stabile anche se, i recenti emendamenti della Costituzione (che permettono al presidente di ricandidarsi oltre i due mandati) hanno accresciuto i malumori nell’élite dirigente.
Rischio economico. Gli alti prezzi degli idrocarburi garantiscono una crescita robusta. Tuttavia la dipendenza dal settore oil, le pressioni inflazionistiche e l’alto indebitamento del settore bancario in valuta estera sono
elementi di vulnerabilità dell’economia.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ha mostrato le proprie vulnerabilità dopo le turbolenze finanziarie di questa estate. Il business climate non è particolarmente attraente per gli investitori anche se appare in miglioramento grazie alle riforme avviate.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 4/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio KZT/USD*
2004
9,4
6,9
2,5
2005
9,7
7,6
5,8
2006s
10,6
8,6
7,5
2007p
9,5
8,5
4,3
2008p
9,0
8,0
3,9
20,6
-13,8
6,8
0,3
0,8
32,8
75,8
37,8
9,2
5,9
130,0
28,3
-18,0
10,3
-1,1
-1,9
43,4
76,0
42,1
7,0
3,3
133,8
38,8
-24,1
14,6
-1,8
-2,2
73,5
91,3
32,3
19,1
7,0
127,0
41,1
-28,1
13,0
-3,2
-3,3
94,8
91,5
36,0
23,6
8,2
121,1
45,3
-31,6
13,6
-2,8
-2,5
112,8
89,6
43,2
27,2
7,9
115,6
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2007; *EIU Bureau van Dijk, luglio 2007
Rating
Standard and Poor’s
BBB-
Moody’s
Baa2
Fitch
BBB
SACE
-
69
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il paese è governato dal 1991 dal presidente Nursultan Nazarbayev, confermato nelle elezioni del 2005 con il 91% delle preferenze. Egli controlla, tramite la sua famiglia, le imprese energetiche del paese. Il 18 maggio 2007 il parlamento ha approvato un emendamento della Costituzione che permette all’attuale presidente di ricandidarsi per un numero illimitato di mandati. La modifica di legge riguarda lui soltanto e
non sarà perciò applicabile ai suoi successori, che potranno ricoprire la carica per due volte al massimo.
L’opposizione, sebbene sia rappresentata in parlamento, è poco incisiva e tenuta al margine della vita politica. Le elezioni parlamentari dell’agosto 2007 sono state dominate dal partito presidenziale Nur Otan che si è
aggiudicato tutti i 98 seggi in quanto nessuno dei partiti di opposizione è riuscito a superare lo sbarramento
proporzionale del 7%. L’impegno del presidente per impedire che possa emergere un potenziale rivale sta facendo crescere le tensioni all’interno dell’élite dirigente. Non ci sono tensioni particolari tra la popolazione
kazaka e la minoranza russa (circa un terzo del totale).
Relazioni internazionali. Il Kazakistan ha ottime relazioni con i paesi dell’area grazie ai grandi giacimenti di
idrocarburi. La collaborazione con Russia e Cina per lo sfruttamento dei giacimenti e la costruzione/ampliamento delle pipeline è in crescita. La Russia è riuscita ad ottenere il quasi monopolio sull’esportazione del gas kazako dopo la visita diplomatica di Putin in Asia centrale a inizio maggio. Il paese è membro della Shanghai Cooperation Organization (SCO) ed è in attesa di diventare membro della World Trade Organization
(WTO). La questione di Kashagan-ENI ha inasprito le relazioni con l’Italia che, tuttavia, sembrano essere state risolte dalla visita del primo ministro italiano.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Per il sesto anno consecutivo il PIL reale kazako è cresciuto ad un tasso superiore al 9%:
nel 2006, sostenuto dalle esportazioni di idrocarburi, dalla crescente domanda interna (sia privata sia pubblica) e dagli afflussi di capitali dall’estero, è stato pari al 10,6%. Il settore oil&gas, in rallentamento, ha beneficiato degli alti prezzi degli idrocarburi. Si è registrata un’ottima performance dei settori non-oil (11,4%) ed in
particolare nel settore delle costruzioni e dei servizi. La domanda interna privata è stata supportata dalla crescita del reddito pro capite ma anche da un credito bancario in forte espansione (l’80% nel 2006 dopo essere
cresciuto di una media del 60% negli anni precedenti). Per il 2007-08 si prevede che la crescita rimanga sostenuta anche grazie al continuo afflusso di capitali (in crescita soprattutto dalla Cina) per i maggiori progetti legati allo sfruttamento degli idrocarburi (Tengiz, Karachaganak, Kashagan).
Bilancio pubblico e inflazione. Anche se la spesa pubblica è costantemente aumentata, il bilancio pubblico
è in forte attivo (7,5% del PIL nel 2006) grazie alle entrate petrolifere (altrimenti sarebbe in deficit). Il settore
delle costruzioni ha beneficiato notevolmente dei capitali pubblici (per esempio per la costruzione della nuova capitale, Astana). Per il 2007-08 ci si aspetta un peggioramento del surplus di bilancio che comunque dovrebbe rimanere intorno al 4%. L’inflazione media annua continua ad essere elevata (8,6% nel 2006) a causa
degli elevati consumi, del largo afflusso di capitali in valuta estera e della crescita dei salari. Per il 2007-08, il
tasso di inflazione dovrebbe rimanere intorno all’8%.
Bilancia dei pagamenti. Nonostante l’ampio surplus commerciale nel 2006 (14,6 miliardi di dollari), il saldo
delle partite correnti è stato negativo (1,8 miliardi dollari, pari al 2,2% del PIL) soprattutto a causa di un ampio deficit nella bilancia dei servizi e dei crescenti rimpatri dei redditi degli investitori internazionali. Si pre-
70
Kazakistan
vede un aumento del deficit di un punto percentuale per il 2007 a causa di un più deciso aumento delle importazioni, anche se nel 2008 dovrebbe tornare intorno al 2,5% del PIL. Il conto capitale e finanziario è in
attivo grazie agli afflussi di capitali diretti principalmente verso il settore oil&gas.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è molto consistente (pari al 91% del PIL a fine
2006) a causa dell’indebitamento del settore privato (soprattutto bancario). Circa un terzo del debito con
l’estero è composto da prestiti intra-gruppo. L’indebitamento dovrebbe rimanere intorno al 90% del PIL sia nel
2007 sia nel 2008. Allo stesso tempo però il paese sta aumentando la quota di riserve internazionali per proteggersi dagli shock finanziari. A fine 2006 sono stati accantonati circa 17,7 miliardi di dollari (circa 7 mesi di
importazioni) e si prevede aumentino nel biennio 2007-08. Inoltre, nel National Oil Fund a fine 2006 sono state accantonati circa 12 miliardi di dollari. Il servizio del debito si mantiene elevato, oscillante tra il 30-40%.
Tasso di cambio. Nel 2006 un dollaro veniva scambiato mediamente con 127 tenge kazaki (contro i 133,8 nel
2005). Il tasso di cambio nominale nel primo semestre 2006 si è apprezzato del 12,7%. Nel secondo semestre
la Banca centrale è intervenuta per contenere il rafforzamento della valuta. Il FMI da tempo suggerisce alla
Banca centrale di lasciare fluttuare il tenge in modo da ridurre le pressioni inflazionistiche. Si prevede che la
tendenza all’apprezzamento continui anche nel 2007-08.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0,5
1
2004
2005
2006
2007
2008
10
0,5
0
8
-1
-1,5
%
-0,5
-1
%
mln US$
-0,5
12
1,5
0
6
-1,5
-2
-2
-2,5
-2,5
4
2
-3
-3
-3,5
-3,5
-4
Saldo delle transazioni correnti
Saldo delle transazioni correnti/PIL
0
2004
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Struttura del sistema. Il sistema bancario si è progressivamente consolidato grazie allo sforzo delle Autorità
di richiedere il rispetto degli standard internazionali definiti da Basilea I e Basilea II. Il numero delle banche
è sceso da 130 nel 1994 a 34 nel 2006 (di cui 14 a partecipazione straniera). Il settore è dominato da 3 banche private (Kazkommertsbank, Bank TuranAlem e Halyk Savings Bank of Kazakhstan) che, a fine 2006, controllavano circa il 55% delle attività bancarie e circa il 60% dei depositi. Nonostante la predominanza di queste
tre banche, la loro quota di mercato ha subito una riduzione rispetto al biennio 2004-05. Lo Stato possiede
2 banche: Development Bank of Kazakhstan e Kazakhstan Mortgage Company. Le banche estere non possono agire nel paese attraverso filiali ma possono istituire della subsidiaries, joint ventures e uffici di rappresentanza. Al
contrario si segnala una propensione delle banche principali kazake all’espansione negli altri paesi della CSI,
soprattutto in Russia, in Cina e in Turchia.
Performance. Il sistema bancario è il più sviluppato dell’Asia Centrale anche se la crisi dei mutui subprime ha
reso evidenti alcune criticità. Infatti, negli ultimi anni il sistema è cresciuto notevolmente: le attività bancarie
totali sono passate dal 25% del PIL nel 2001, a quasi il 70% nel 2006. La dinamica dei prestiti (in particolare
71
EUROPA EMERGENTE E CSI
quella dei prestiti alla famiglie) è stata esplosiva: dal 15% nel 2001 ha raggiunto il 50% nel 2006. Anche la capitalizzazione è migliorata. Nel 2006 il ROA è stato pari a 1,4% mentre il ROE è stato pari al 10,9%. Tuttavia le turbolenze di finanziarie di questa estate, insieme alla forte espansione del credito, hanno fatto emergere alcune vulnerabilità: i) il deterioramento della qualità degli asset; ii) la crescente rilevanza del finanziamento estero (l’indebitamento del settore bancario costituisce più di un terzo del totale); iii) l’aumento del rischio di cambio per famiglie e imprese. Ciò ha accresciuto la percezione del rischio degli investitori e potrebbe avere effetti negativi sulla capacità delle banche kazake di emettere nuovo debito e rifinanziare loans in valuta forte.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. La trasparenza nell’applicazione delle leggi resta uno dei principali ostacoli all’espansione del
commercio e degli investimenti. Il sistema giudiziario è migliorato notevolmente negli ultimi anni anche se
l’influenza del potere politico è ancora notevole ed è tale da non garantire l’indipendenza della magistratura.
L’Investment Committee del Ministero dell’Industria e del Commercio, istituito per facilitare gli investimenti
esteri, risulta spesso inefficace. La burocrazia è ancora lenta e inefficiente mentre la corruzione può costituire un problema per gli investitori internazionali
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento verso gli investitori esteri è in evoluzione grazie soprattutto ai negoziati per l’accesso del paese nella WTO. Il governo sta emanando numerose leggi che gli consentano una sempre maggiore ingerenza nell’economia (e soprattutto nei settori strategici, come
l’oil&gas). Per esempio, il parlamento ha recentemente approvato una nuova legge che permette la revisioni
dei PSAs (Production Sharing Agreements) già firmati. Gli investimenti in alcuni settori sono limitati da barriere legislative. La partecipazione delle imprese estere nella proprietà dei mezzi di comunicazione non può superare il 20%, mentre le stesse non possono superare il 49% di proprietà del settore delle telecomunicazioni.
Il governo può decidere di escludere alcune compagnie dalle gare di appalto per il settore oil&gas. Dal 2005
per i progetti offshore l’impresa petrolifera statale deve essere coinvolta almeno al 50% delle quote. La compensazione in caso di esproprio non è certa.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le infrastrutture sono obsolete ed inefficienti e necessiterebbero un ampio processo di ammodernamento. Il paese è interessato da terremoti. Il prosciugamento del lago di
Aral ha creato forti squilibri ecologici nell’area. A seguito dei test nucleari sperimentati sotto la dominazione
russa, l’area risulta ancora interessata da un alto livello radiazioni. Non sono presenti tensioni etniche o religiose interne né ragioni di conflitto con gli altri paesi dell’area.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2006
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
72
Rank
71° su 178
75° su 157
150° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Kazakistan
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. La cooperazione con il FMI si attua attraverso l’assistenza tecnica fornita
dall’istituzione per il sistema monetario e fiscale, le statistiche e il dipartimento legale. Il FMI continua a condurre la sua azione di monitoraggio mediante le consultazioni annuali per l’Articolo IV.
Banca Mondiale. A partire dal 1992, la Banca Mondiale ha promosso 28 progetti in Kazakistan, per un totale di 2 miliardi di dollari. Nell’anno fiscale 2006, ha investito nel paese 130 milioni di dollari, portando lo
stock dei progetti in essere a 648 milioni di dollari. I progetti attivi riguardano i settori dell’agricoltura, dell’ambiente e dell’energia.
Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla
BERS 81 progetti per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 1,5 miliardi di euro da altre fonti. Il 73% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Banca Asiatica di Sviluppo. Il Kazakistan ha beneficiato a partire dal 1994 di 14 prestiti, per un totale di 483
milioni di dollari e di 62 progetti di assistenza tecnica pari a 26,4 milioni di dollari. Dal 2006 al 2008, il paese riceverà aiuti medi annui di circa 51,5 milioni di dollari, dei quali 50 milioni in prestiti e 1,5 milioni per
assistenza tecnica, al fine di portare a termine progetti riguardanti la gestione delle risorse naturali, i trasporti, lo sviluppo urbano e rurale.
Unione Europea. Il sostegno dell’UE è di 153,6 milioni di euro a partire dal 1991, all’interno del programma
TACIS (volto a favorire la transizione verso un’economia di mercato e a consolidare la democrazia e lo stato
di diritto negli stati partner dell’Europa orientale e dell’Asia centrale), di cui 11,5 milioni erogati nel 2006.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Dal 1999 il saldo commerciale nei confronti del Kazakistan è sempre stato negativo, soprattutto a causa dell’importazione italiana di idrocarburi. Nel 2006 il disavanzo è stato pari a 2,1 miliardi di euro
rispetto a 1,5 miliardi nel 2005. le esportazioni italiane, in aumento del 55% rispetto all’anno precedente, sono state pari a 632 milioni di euro. Il settore trainante dell’export italiano è stato la meccanica strumentale, i
cui volumi sono raddoppiati e corrispondono al 54% delle esportazioni totali. Seguono metallurgia e prodotti in metallo (9% del totale, in diminuzione del 25% nell’ultimo anno) e l’abbigliamento (al 6%, in aumento
del 42%). Le importazioni sono state pari a 2,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 47% rispetto
al 2005 (circa 1,9 milioni euro). L’Italia importa soprattutto i prodotti delle miniere e delle cave (75% del totale) e metallurgia e prodotti in metallo (23% del totale).
Investimenti diretti esteri. A fine 2006 gli IDE hanno toccato la cifra record di 10,4 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 6,6 miliardi a fine 2005. Anche Gli IDE italiani sono cresciuti, raggiungendo l’ammontare
di 374,8 milioni di dollari (pari a 3,6% degli afflussi totali) a fine 2006 rispetto ai 306,6 milioni dell’anno precedente. I maggiori paesi investitori sono Olanda (2,9 miliardi di dollari), Stati Uniti (1,7 miliardi di dollari)
e Regno Unito (851 milioni di dollari). L’Italia è il nono paese investitore per afflussi di IDE. Finora i settori
di maggiore interesse per gli investitori internazionali sono stati l’immobiliare (54% degli IDE totali) e
l’estrattivo (22%).
73
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Kazakistan per settori
(2006, %)
prodotti chimici e
fibre
altri mezzi di
2%
trasporto
4%
prod. della
lavoraz. di
minerali non
metalliferi
1%
Interscambio commerciale con il Kazakistan
(1997-2006, mln €)
3.000
altro
7%
2.000
pelli e calzature
5%
1.000
meccanica
strumentale
54%
mobili
6%
elettronica ed
elettrotecnica
6%
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-1.000
-2.000
abbigliamento
6%
-3.000
metallurgia e prod.
in metallo
9%
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) sono pari a 66 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota
capitale sono state pari a 61 milioni di euro di cui 59 milioni di euro già erogati.
74
Kirghizistan
KIRGHIZISTAN
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La Rivoluzione dei Tulipani del 2005 non ha portato stabilità politica. Nonostante il Presidente Bakiyev goda del consenso della popolazione, l’opposizione protesta per ottenere le sue dimissioni.
Rischio economico. Dopo il brusco rallentamento del 2005, l’economia è in ripresa. Il pesante debito estero
(nonostante una ristrutturazione in sede Club di Parigi) rappresenta una delle principali vulnerabilità.
L’avanzamento dell’iniziativa HIPC dovrebbe portare ad un miglioramento della situazione macroeconomica.
Rischio bancario e operativo. Nonostante le recenti riforme il sistema bancario resta ancora debole. Il governo sta comunque cercando di migliorare il contesto operativo per attrarre maggiori investimenti (concentrati
nel settore estrattivo). Le tensioni etniche e le divisioni tra il nord e sud del paese rendono comunque il Kirghizistan un mercato poco attraente.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: chiusura
Rischio bancario: chiusura
Rischio corporate: chiusura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito pubblico estero totale ($ mld)
Debito pubblico estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio KGS /USD*
2004
7,0
4,1
-4,4
2005
-0,2
4,3
-3,7
2006s
2,7
5,6
-2,1
2007p
7,5
8,0
-2,2
2008p
7,0
7,0
-2,0
0,7
0,9
-0,2
-0,07
-3,5
1,9
88,0
6,4
0,6
4,7
42,650
0,8
1,1
-0,3
0,08
3,2
2,0
78,0
6,5
0,8
3,3
41,012
1,0
1,8
-0,8
-0,2
-6,6
2,0
70,2
3,5
0,9
3,9
40,153
1,4
2,8
-1,4
-0,6
-17,9
2,0
57,7
3,5
1,0
3,4
37,745
1,7
3,1
-1,4
-0,6
-15,1
2,0
50,5
3,5
1,2
3,8
37,210
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, novembre 2007, *EIU Bureau van Dijk, novembre 2007
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
-
Fitch
-
SACE
CCC
75
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Dopo la cosiddetta Rivoluzione dei Tulipani, le elezioni sono state vinte dall’alleanza tra
Kurmanbek Bakiyev (diventato presidente) e Felix Kulov (primo ministro). Le dispute in merito all’assetto costituzionale del paese, che hanno contrapposto i due politici, hanno portato Kulov a lasciare la carica di premier. Nonostante il presidente Bakiyev goda di un certo consenso, i gruppi dell’opposizione, guidati da Kulov, organizzano costantemente manifestazioni in diverse parti del paese per chiedere le sue dimissioni. Tali
partiti hanno spinto anche per riformare la costituzione. La riforma, approvata tramite referendum il 21 ottobre, rafforza però più la carica del presidente che il parlamento. Il giorno dopo il presidente ha sciolto il parlamento indicendo le prossime elezioni parlamentari per il 16 dicembre. L’instabilità e la fragilità istituzionale sono aggravate, da un lato dalla scarsa trasparenza del sistema politico ed amministrativo, dall’altro dalle
latenti tensioni politiche e sociali tra i diversi gruppi etnici (kirghizi, uzbeki e russi).
Relazioni internazionali. Il Kirghizistan ha buone relazioni sia con la Russia sia con gli Stati Uniti, entrambi presenti nel paese con basi militari, la prima per riaffermare il suo ruolo di potenza nella regione, i secondi per avere un avamposto nella “guerra al terrorismo”. Nel 2001 il Kirghizistan ha costituito insieme a Cina,
Russia, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), i cui
obiettivi sono relazioni di fiducia e buon vicinato, cooperazione politica ed economica.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Dopo la contrazione del 2005 (dovuto all’instabilità seguita alla Rivoluzione dei Tulipani ed alla diminuita produzione di oro), la crescita del PIL reale nel 2006 è stata del 2,7%. Le previsioni di
crescita sono positive per il biennio 2007-08 (intorno al 7%). La crescita è trainata dai consumi privati che beneficiano di un discreto afflusso di rimesse. L’attività di estrazione dell’oro contribuisce in maniera rilevante
alla ricchezza del paese: l’importante miniera di Kumtor conta per un quarto nelle esportazioni kirghize.
Bilancio pubblico e inflazione. L’adozione di una politica fiscale prudente ha contribuito al dimezzamento
del deficit di bilancio dal 2004 al 2006. Nel biennio 2007-08 dovrebbe mantenersi intorno al 2% del PIL.
L’inflazione è aumentata del 5,6% nel 2006 a causa della diminuzione della produzione agricola e dell’aumento dei prezzi internazionali del petrolio. Nel 2007-08 dovrebbe crescere sopra al 7%.
Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 il deficit delle partite correnti è stimato intorno all’6,6% del PIL nonostante nel paese vi sia un ingente afflusso di rimesse degli emigrati (che nel 2006 sono state pari al 15% del PIL).
L’aumento del valore delle importazioni, a causa della crescita dei prezzi internazionali del petrolio e il contemporaneo rallentamento delle esportazioni di oro, hanno contribuito all’ampliamento del deficit commerciale (-0,8 miliardi di dollari). Tale deficit dovrebbe peggiore nel 2007 portando il deficit corrente al di sopra
del 17% del PIL.
Posizione debitoria e riserve valutarie. La posizione debitoria resta onerosa (intorno ai 2 miliardi di dollari
nel 2006). Il paese attende il completamento dell’iniziativa HIPC (attualmente in Pre-Decision Point). Il rapporto debito/PIL risulta tuttavia in discesa per via della prevista crescita economica (dal 70% del 2005 al 50%
del 2008). Con l’afflusso di rimesse sono aumentate le riserve monetarie: a fine 2006 ammontavano a 0,9 miliardi di dollari (pari a 3,9 mesi di importazioni). Questa tendenza dovrebbe continuare, tanto che nel 2007
dovrebbero superare il miliardo di dollari.
Tasso di cambio. Il Kirghizistan ha un regime di cambio a fluttuazione controllata intorno ad un valore in-
76
Kirghizistan
dicativo di 39,5 som per dollaro. La banca centrale ha mantenuto al minimo gli interventi (in particolare a partire dall’inizio del 2006) al fine di rafforzare l’ammontare delle riserve valutarie. Il som si è apprezzato in termini nominali e reali e tale tendenza dovrebbe mantenersi nel 2007-08. In linea con l’obiettivo di contenimento dell’inflazione la banca centrale kirghiza potrebbe aumentare gli interventi per controllare l’espansione
monetaria.
Saldo delle partite correnti
Crescita PIL e inflazione
9
5
0,2
8
0,1
2005
2006
2007
6
2008
-5
-0,2
%
2004
%
mln US$
-0,1
7
0
0
-0,3
-10
-0,4
5
4
3
2
-0,5
-15
1
0
-0,6
-0,7
-20
-1
2003
Saldo delle partite correnti
Saldo delle partite correnti/PIL
2004
2005
Crescita PIL
2006
2007
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Ad aprile 2007 erano attive nel settore 22 banche commerciali con 182 filiali diffuse
sul territorio. La legge non discrimina la presenza straniera: attualmente vi sono 8 banche estere operanti nel
paese, principalemente di nazionalità kazaka (che detengono circa il 50% dei presitti). La recente crisi del credito che ha colpito il settore bancario kazako potrebbe avere delle ripercussioni, seppur limitate, sul sistema
kirghizo: in particolare ci si aspetta la riduzione di prestiti concessi dalle banche kazake alle proprie consorelle operanti nel paese.
Performance. Il settore in generale rimane debole e poco sviluppato ma con lievi segnali di miglioramento.
Grazie alle riforme adottate dalle autorità kirghize di regolamentazione e consolidamento, è aumentato il potere di supervisione della banca centrale e all’inizio del 2006 è stato disposto l’aumento del capitale minimo
a 1,5 milioni di dollari (con un ulteriore aumento a 2,5 milioni programmato per il 2008). Sono inoltre previste azioni per modernizzare il sistema dei pagamenti ed incrementare i versamenti elettronici. Nel 2006 i
non-performing loans si sono attestati al 7,7% sui prestiti totali (rispetto al 6,6% del 2005) invertendo la tendenza di diminuzione dimostrata negli ultimi anni.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale è relativamente sviluppato. I problemi derivano più dalle debolezze del sistema che dalla mancanza di regolamentazione. Si sono verificati casi di corruzione e la risoluzione delle controversie talvolta è eccessivamente prolungata. La burocrazia, è causa di rallentamenti per le attività di investimento.
77
EUROPA EMERGENTE E CSI
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La business regulation è stata adottata sul modello occidentale anche per preparare il paese all’ingresso nella WTO, avvenuto alla fine del 1998. Insieme a nuove norme doganali sono state approvate leggi per incentivare e garantire gli investitori contro esproprio e nazionalizzazione (il diritto al rimpatrio dei capitali è stato stabilito nel 2003). Per migliorare il business climate è stata
abbassata l’imposta sui profitti dal 20% al 10%. Gli investimenti si dirigono soprattutto nel settore minerario;
sono in crescita anche nel settori agricolo e idroelettrico.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Le strutture delle telecomunicazioni non sono molto sviluppate. Il Kirghizistan si estende sulle montagne che rendono difficoltoso lo sviluppo della rete stradale (difficilmente percorribile d’inverno) e della rete ferroviaria (che non collega il nord e il sud del paese). In Kirghizistan, oltre a delle tensioni etniche, vi è un potenziale rischio di terrorismo di stampo islamista per via dell’attività dell’Estern Turkestan Islamic Movement e dell’Islamic Movement of Uzbekistan che operano nella regione. Il
paese si trova in una zona sismica.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
94° su 178
79° su 157
150° su 181
Firmato
In vigore
-
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Il 15 marzo 2005, il paese ha firmato un accordo a carattere concessional (Poverty Reduction and Growth Facility), in scadenza il 14 marzo 2008, che prevede un prestito di circa 13,5 milioni di dollari. L’accordo prevede divieti d’indebitamento sovrano per il BT e MLT.
Banca Mondiale. La Banca Mondiale è attiva nel paese con diversi progetti, per un valore complessivo pari
a circa 232 milioni di dollari, incentrati principalmente su progetti per lo sviluppo del settore agricolo ed energetico – minerario.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. La Strategia per il Kirghizistan è stata approvata nel dicembre 2004 (inserita nell’ambito dell’iniziativa per gli “Early Transition Countries”). I finanziamenti della
BERS ammontano a circa 175 milioni di euro e si concentrano nel rafforzamento del settore finanziario, nella promozione del settore privato (in particolare piccole e medie imprese) e nel miglioramento del sistema infrastrutturale.
Banca Asiatica di Sviluppo. L’istituzione ha circa 10 progetti di finanziamento attivi nel paese che si concentrano nel sostegno all’agricoltura e nella costruzione di infrastrutture per i trasporti. A ciò si aggiungono 11
progetti finanziati con gli aiuti e numerosi interventi di assistenza tecnica.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’interscambio tra Italia e Kirghizistan è di scarso peso per l’economia italiana. Il saldo commerciale del 2006 (5,2 milioni di euro) è diminuito del 41% rispetto al 2005. L’export italiano, incentrato su meccanica strumentale (26%), pelli e calzature e abbigliamento, ammontava nel 2006 a 6 milioni di euro (con una
diminuzione del 40% rispetto al 2005). Le importazioni italiane sono concentrate nei settori della metallurgia, prodotti in metallo e prodotti agricoli.
78
Kirghizistan
Esportazioni italiane in Kirghizistan per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con il Kirghizistan
(1997-2006, mln €)
12
carta e stampa
4%
altro
15%
prodotti chimici
e fibre
4%
meccanica
strumentale
26%
8
6
altri mezzi di
trasporto
5%
elettronica ed
elettrotecnica
5%
10
pelli e calzature
14%
4
2
prodotti tessili
7%
mobili
8%
abbigliamento
12%
0
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE nel paese è nulla.
79
EUROPA EMERGENTE E CSI
LETTONIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M1
OUTLOOK: NEGATIVO
Rischio politico. Le elezioni politiche nell’ottobre 2006 hanno confermato la coalizione al governo.
L’ingresso nell’Unione Europea e nella NATO ha ridotto l’influenza della Russia sul paese.
Rischio economico. La Lettonia sta crescendo a ritmi sostenuti e vi sono alcuni segnali di surriscaldamento
dell’economia. Le autorità lettoni sono intenzionate ad adottare l’euro entro il 2008, ma l’elevato livello dei
prezzi quasi sicuramente ritarderà l’entrata del paese nell’area euro a dopo il 2010.
Rischio bancario e operativo. Il settore bancario ha visto aumentare il credito verso il settore privato e
l’esposizione in valuta estera (dollaro ed euro). Il sistema legale si sta adeguando agli livelli europei. Le infrastrutture sono adeguate, la sicurezza garantita.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 3/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
2004
2005
2006s
2007p
PIL (variazione % reale)
8,6
10,2
11,0
9,0
Inflazione media annua (%)
6,2
6,8
6,6
6,3
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
-1,1
-1,2
-1,3
-1,0
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni: beni ($ mld)*
4,2
5,3
6,0
7,0
• Importazioni: beni ($ mld)*
-7,0
-8,2
-11,0
-12,6
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)*
-2,8
-2,9
-5,0
-5,6
• Saldo transazioni correnti ($ mld)*
-1,8
-2,0
-4,3
-5,1
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)*
-12,9
-12,5
-21,1
-20,0
Debito estero totale ($ mld)*
12,7
15,2
22,6
27,0
Debito estero totale/PIL (%)*
92,2
95,9
118,5
115,9
Debt service ratio (%)*
20,4
18,9
20,0
21,6
Riserve valutarie lorde ($ mld)*
2,0
2,2
4,3
5,0
Riserve valutarie lorde (mesi import)*
2,2
2,5
4,2
4,3
Cambio medio LVL/USD*
0,540
0,565
0,562
0,516
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, settembre 2006; *EIU Bureau van Dijk, giugno 2007
Rating
80
Standard and Poor’s
BBB+
Moody’s
A2
Fitch
A-
2008p
6,7
5,8
-0,9
7,9
-13,7
-5,8
-5,2
-17,7
30,1
112,2
22,5
5,5
4,3
0,508
SACE
-
Lettonia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Nelle elezioni tenutesi ad ottobre 2006 è stata confermata la coalizione al governo (Partito
del Popolo, l’Unione dei Verdi e dei Contadini e il Primo Partito Lettone/la Via Lettone). Il partito del primo
ministro Aigars Kalvitis (il Partito del Popolo) ha ottenuto la maggioranza relativa (il 20% delle preferenze).
La coalizione, nonostante abbia ottenuto la maggioranza in Parlamento (51 su 100), ha invitato il partito nazionalista Per la Patria e la Libertà a far parte del governo in modo da assicurarsi la maggioranza legislativa.
Molti ministri sono stati confermati a loro volta e ciò dovrebbe contribuire ad una certa continuità nella politica del governo. Tuttavia un grave scandalo di corruzione ha messo in difficoltà la tenuta della coalizione.
Relazioni internazionali. L’entrata nell’Unione Europea e nella NATO ha mitigato l’influenza russa sulla Lettonia. Ad ottobre i due paesi hanno ratificato un accordo per il riconoscimento dei confini che fino ad allora erano stati oggetto di una disputa. Tuttavia le relazioni con la Russia rimangono ancora relativamente tese:
da una parte, c’è la questione della minoranza russa (circa il 20% della popolazione) presente in Lettonia che
rivendica maggiori tutele; dall’altra, il tema dell’approvvigionamento energetico e della dipendenza dagli idrocarburi russi. Per esempio, si discute sulla costruzione del gasdotto Nord Stream che, passando al di sotto del
mar Baltico, collegherebbe direttamente la Russia alla Germania. La Lettonia potrebbe appoggiare il progetto
soltanto che caso in cui le fosse permesso di allacciarsi alla pipeline. Il paese si sta impegnando a rispettare i
criteri di convergenza per l’adozione dell’euro ma sta incontrando alcune difficoltà.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Attività economica. Dopo l’entrata del paese nell’UE a metà 2004, l’economia lettone si è surriscaldata notevolmente spinta principalmente sul lato della domanda da una crescita esplosiva del credito bancario, dai cospicui aiuti europei e dall’aumento dei salari. Dal lato della produzione, la crescita più sostenuta si è registrata nelle costruzioni e nel commercio interno. La difficoltà nel raffreddare la crescita del credito sottopone
l’economia lettone a rischio di hard landing. L’adozione dell’euro, che doveva avvenire nel 2008, è stata posticipata al 2010-11 e non è escluso che possa subire ritardi ulteriori. Per il 2007 e il 2008 ci si aspetta un rallentamento del tasso di crescita del PIL.
Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio non è particolarmente consistente (1,3% del PIL nel 2006
e si prevede sia destinato a diminuire). Tuttavia la crescita della spesa pubblica desta preoccupazione. In mancanza di politiche di contenimento della spesa, aumentano i rischi di hard landing. Il tasso di inflazione nel
2006 è stato pari al 6,6% spinto dalla domanda interna, dalla crescita dei salari e dall’aumento dei prezzi degli idrocarburi. Sebbene si preveda in leggera diminuzione nel 2007-08, l’inflazione dovrebbe rimanere intorno al 6%, decisamente al di sopra del limite imposto dai criteri di Maastricht.
Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 il disavanzo commerciale è cresciuto notevolmente rispetto all’anno precedente a causa della superiore dinamica delle importazioni rispetto a quella delle esportazioni, soprattutto
per la crescente domanda di beni investimento. Ciò ha comportato un peggioramento considerevole del deficit di parte corrente (21,1% del PIL). Nel 2007-08 il deficit dovrebbe migliorare leggermente, rimanendo comunque su livelli insostenibili (di poco al di sotto del 20% del PIL).
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero ha superato i 22 miliardi dollari (118% del PIL) a causa del crescente ricorso del settore bancario ai finanziamenti esteri. Per il prossimo
biennio si prevede un ulteriore aumento. Le riserve valutarie sono raddoppiate a fine 2006, toccando i 4,3 miliardi di dollari (pari a 4,2 mesi di importazioni).
81
EUROPA EMERGENTE E CSI
Tasso di cambio. La banca centrale lettone sta cercando di mantenere il lat in una banda di oscillazione del
±1% intorno al tasso di cambio con l’euro, nonostante lo SME2 preveda una banda di oscillazione di ±15%.
Ad inizio anno, i gravi disequilibri dell’economia lettone hanno portato alla speculazione sulla possibile svalutazione del lat. Tuttavia a marzo tali pressioni si sono allentate, grazie all’intervento della banca centrale volto a ridurre la quantità di moneta in circolazione. Non è escluso che in futuro la valuta non subisca ulteriori
attacchi a seguito di un peggioramento dei fondamentali.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
-1
2007
12
2008
10
-5
8
-3
%
-10
%
mld US$
-2
6
-15
-4
4
-20
-5
-6
-25
Saldo delle transazioni correnti
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2
0
2004
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. La Lettonia dispone di un settore bancario moderno con una rilevante partecipazione
straniera. Alla fine del 2006, il settore era composto da 22 istituti di credito. Le dieci banche principali controllano circa l’80% degli asset. Le banche di proprietà straniera (8) hanno assunto una crescente importanza
tanto che oggi controllano circa il 53% degli asset. Lo Stato possiede una banca, Mortgage and Land Bank of
Latvia, che conta per circa il 4% degli asset del settore.
Performance. La supervisione del sistema è prudente e la normativa è trasparente. In questi anni la banca centrale si è impegnata nel rafforzare i suoi poteri e nell’imporre l’adozione degli standard internazionali. Gli indicatori di solidità finanziaria delle banche restano adeguati, il volume di non-performing loans è basso. Il settore soffre però di un mismatch valutario.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema, indipendente ed autonomo, si sta adeguando agli standard richiesti dall’UE, ma permane ancora incertezza nell’applicazione delle leggi. Da aprile 2006 è entrata in vigore una nuova legge sugli
arbitrati, che mira a ridurre l’opportunità di ricorre a tale strumento, prima abusato.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’attitudine verso gli investimenti esteri è positiva. Numerosi incentivi sono presenti nelle zone economiche speciali di Liepaja e Rezekne, nonché nei porti di Riga e Ventspils. Le restrizioni agli investimenti diretti esteri riguardano le assicurazioni e i servizi di telecomu-
82
Lettonia
nicazione, mentre per accedere al settore bancario è necessaria l’approvazione della banca centrale. Gli investimenti possono però essere ostacolati dalla mancanza di trasparenza dell’amministrazione e dalle numerose procedure burocratiche.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture, già adeguato, sarà rinforzato grazie agli stanziamenti dell’UE. Non esistono particolari problemi legati alla sicurezza, con l’esclusione delle
tensioni etniche tra popolazione lettone e minoranza russa.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
22° su 178
41° su 157
51° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel dicembre 2002. I rapporti con
l’istituzione si limitano alla consultazione periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. La Banca Mondiale ha finanziato 25 progetti in Lettonia per un totale di 415 milioni di
dollari. Non sono previsti ulteriori finanziamenti nel breve periodo.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
31 progetti per un ammontare complessivo di 322 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 663 milioni di euro da altre fonti. Il 64% degli investimenti è
indirizzato nel settore privato.
Banca Europea degli Investimenti. Negli ultimi 5 anni la BEI ha finanziato progetti per un ammontare di
451,8 milioni di euro. Nel 2007 i finanziamenti sono stati pari a 20 milioni di euro.
Interscambio con l’Italia
Commercio. I principali partner commerciali della Lettonia sono Lituania, Germania ed Estonia.
L’interscambio con l’Italia è contenuto, ma in continua crescita. Nel 2006 le esportazioni italiane in Lettonia
sono aumentate del 25%. Il settore trainante dell’export italiano è stato quello della meccanica strumentale,
che ha registrato un aumento del 22% rispetto al 2005: da sola rappresenta il 25% del totale. Seguono i prodotti tessili (10% del totale) e elettronica ed elettrotecnica (9%): quest’ultimo settore è stato protagonista di
una crescita del 32%. Le importazioni italiane hanno interessato il settore del legno e prodotti in legno (8,7%
del totale, in aumento del 48% rispetto al 2005), i prodotti alimentari (6,3%) ed i prodotti tessili (4,2%, che,
pur partendo da valori bassi, ha duplicato il suo valore percentuale). Il saldo dell’interscambio commerciale
risulta quindi favorevole all’Italia, registrando un surplus di 256,6 milioni di euro.
Investimenti diretti esteri. Gli IDE in Lettonia nel 2006 hanno raggiunto 7,3 miliardi di dollari. Tra i principali investitori ci sono Svezia, Stati Uniti ed Estonia. L’Italia è al 18° posto.
83
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Lettonia per settori
(2006, %)
prod.
energetici
raffinati
4%
Interscambio commerciale con la Lettonia
(1997-2006, mln €)
350
altro
23%
meccanica
strumentale
25%
300
250
prod. chimici e
fibre
4%
200
prod. tessili
10%
mobili
5%
100
prod.
alimentari
6%
abbigliamento
7%
metallurgia e
prod. in
metallo
7%
elettronica ed
elettrotecnica
9%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE è nulla.
84
150
50
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
saldi
2005
2006
Lituania
LITUANIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L3
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. L’attuale coalizione al governo non ha la maggioranza in parlamento ma gode dell’appoggio esterno del partito d’opposizione: la tenuta dell’esecutivo è quindi incerta.
Rischio economico. La crescita continua ad essere sostenuta, spinta da una forte domanda interna. Si teme tuttavia che il paese manchi l’ingresso nell’area euro a causa dell’inflazione e del deficit pubblico troppo elevati.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in espansione e caratterizzato da una rapida crescita del
credito. Il sistema legale si sta adeguando agli standard europei, così come le infrastrutture. L’adeguamento all’acquis communautaire non è ancora stato completato.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 2/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio LTL/USD*
2004
7,3
1,2
-2,5
2005
7,6
2,7
-1,3
2006s
7,5
3,8
-0,6
2007p
7,0
3,5
-0,9
2008p
6,5
3,4
-0,7
9,3
11,7
-2,4
-1,7
-7,7
9,5
42,1
14,2
3,6
0,7
2,8
11,8
14,7
-2,9
-1,8
-7,1
11,2
43,6
16,3
3,8
0,5
2,8
13,5
17,8
-4,3
-3,6
-12,2
16,2
54,3
16,1
5,8
0,6
2,8
15,4
20,4
-5,0
-4,9
-12,3
19,6
54,5
23,0
6,8
0,6
2,6
17,4
22,4
-5,1
-5,2
-11,0
22,7
54,8
25,4
7,9
0,6
2,6
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, aprile 2007; * EIU- Bureau van Dijk, aprile 2007
Rating
Standard and Poor’s
A
Moody’s
A2
Fitch
A
SACE
-
85
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. L’attuale coalizione, composta da quattro partiti di centro-sinistra, è al potere da luglio 2006
ma non ha la maggioranza in parlamento (61 seggi su 141): governa quindi grazie all’appoggio dell’opposizione conservatrice, il partito Homeland Union (TS). Le divergenze tra il partito socialdemocratico della coalizione e il TS, soprattutto in tema di politica fiscale, rendono incerta la durata dell’alleanza. Nel mese di maggio 2007 è stato sostituito il ministro delle finanze, a causa sia della mancata adozione dell’euro nell’anno corrente sia di scandali politico-finanziari. Le prossime elezioni saranno in ottobre 2008.
Relazioni internazionali. Le autorità sono impegnate nel cercare di soddisfare i criteri di Maastricht in modo da adottare l’euro entro il 2010. Insieme alla Polonia, il paese preme affinché la vicina Bielorussia avvii un
processo di democratizzazione delle istituzioni: ciò sta rendendo più tesi i rapporti con Minsk e Mosca.
L’influenza russa sul mercato energetico lituano è rilevante e causa di tensioni. È prevedibile che, con la chiusura dell’impianto nucleare di Ignalina nel 2009, il paese aumenterà la sua dipendenza energetica dalla Russia. A Bruxelles la Lituania sostiene con forza la necessità di definire una politica energetica comune.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Dal 2000 la Lituania ha registrato elevati tassi di crescita del PIL reale, come molti altri
paesi area. Nel 2006 la crescita si è confermata sui livelli del 2005 (7,5%) sostenuta principalmente dalla domanda interna. I settori che contribuiscono maggiormente alla formazione del PIL sono costruzioni e industria (35%) e servizi (55,5%). Gli investimenti sono supportati da un cospicuo afflusso di capitali provenenti
dall’UE.
Bilancio pubblico e inflazione. Dal 2002 il bilancio pubblico è sempre stato negativo, a causa di un elevato
livello di spesa corrente. Dal 2005 al 2006 il disavanzo si è dimezzato, attestandosi a -0,6% del PIL. Tale valore, che si prevede in aumento nel 2007, rispetta il criterio di convergenza di Maastricht. Al contrario
l’inflazione media annua (3,8% nel 2006) resta lontana dalla soddisfazione del criterio di convergenza, anche
nel biennio 2007-08. L’obiettivo dell’ingresso nell’area euro nell’anno 2010 appare dunque di difficile attuazione.
Bilancia dei pagamenti. Il saldo della bilancia commerciale registra crescenti disavanzi, incidendo negativamente sul deficit delle partite correnti, che resta tra i maggiori elementi di vulnerabilità dell’economia lituana (12,2% del PIL nel 2006). Tale valore dovrebbe essere confermato nel 2007. Il saldo finanziario risulta, al
contrario, in costante crescita, grazie ad cospicui afflussi di capitali esteri.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero, pari a 16,5 miliardi di dollari a fine 2006,
è aumentato negli ultimi anni. Si prevede che riesca ulteriormente nel 2007-08, superando i 20 milioni di dollari. Grazie agli alti tassi di crescita del PIL, tuttavia, il livello del debito sembra destinato a restare intorno al
55% del PIL. Il paese è sempre stato in grado di onorare il suo debito ma il debt service ratio dovrebbe raggiungere il 23% nel 2007 e il 25,4% nel 2008. A fine 2006 le riserve valutarie sono cresciute del 52% rispetto all’anno precedente ma restano inferiori ad un mese d’importazioni.
Tasso di cambio. La Lituania è entrata nello SME2 nel giugno 2004 con un tasso di cambio rispetto all’euro
di 3,5 litas. La valuta si è dimostrata stabile, così come nei confronti del dollaro (2,8LTL/1USD). Rispetto a
quest’ultimo è previsto un leggero apprezzamento nel 2007.
86
Lituania
Saldo delle transazioni correnti
0
Crescita PIL e inflazione
8
0
2004
2005
2006
2007
2008
7
-2
-1
6
-4
-2
5
%
-6
-3
-8
-4
4
3
-10
2
-5
-12
1
-6
-14
0
2004
Saldo transazioni correnti
Saldo transazioni correnti/PIL
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario è composto da undici banche, di cui sei sono controllate da banche estere e due sono filiali di banche estere. Le tre maggiori banche, a controllo estero, detengono il 69% del
settore bancario ed una parte importante del settore finanziario non bancario. Gli asset totali ammontano al
64% del PIL.
Performance. I bassi tassi di interesse hanno portato ad un’esplosione del credito nel paese. Ciò non dovrebbe compromettere la stabilità del settore finanziario, che appare ben regolato e protetto. L’espansione dei prestiti, che ha registrato un incremento del 38% nel 2006, è finanziato soprattutto dalle banche estere, in particolari scandinave. La rapida crescita del credito, connessa al recupero del ciclo immobiliare e dei consumi privati, ha spinto la banca centrale a rafforzare la vigilanza sulle banche per contenere i rischi della dipendenza
da capitali esteri, sia in termini di prestiti erogati sia in termini di esposizione in valuta. I non-performing loan
sono in continua diminuzione e si attestano nel 2006 all’1% dei total loan. La profittabilità è alta: nel 2006, il
ROA era 1,5% e il ROE era il 21,3%.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il tentativo di mettersi al pari con l’acquis communautaire ha portato il paese a migliorare il proprio sistema legale. La fase di adeguamento è ancora in atto. I tribunali sono indipendenti e i giudici sono
considerati imparziali. L’apparato burocratico si sta adeguando agli standard europei.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Gli investitori esteri sono equiparati a quelli nazionali e
quindi non necessitano di nessun permesso speciale per investire nel paese. Tutti i settori dell’economia sono
aperti agli investimenti, tranne la sicurezza e la difesa. Farmaceutica, assicurazioni, turismo e produzione di
superalcolici richiedono una licenza speciale. Il sistema fiscale è coerente e strutturato. L’unica free trade zone
ancor attiva è nel porto di Klaipeda.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La rete ferroviaria è ancora lontana dall’efficienza europea, ma
grazie ai fondi elargiti dall’UE ne è previsto un rinnovamento. I fondi della BERS e della EIB finanzieranno
87
EUROPA EMERGENTE E CSI
il potenziamento delle infrastrutture legate al trasporto navale. Le telecomunicazioni registrano rapidi miglioramenti. La contaminazione del suolo e delle falde acquifere da prodotti chimici e dagli idrocarburi sotto la
dominazione russa resta un problema delicato.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
26° su 178
22° su 157
51° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. I rapporti con il FMI si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo
IV).
Banca Mondiale. Il totale degli investimenti fatti dalla Banca Mondiale in Lituania è di 491 milioni di dollari per 17 progetti. Attualmente soltanto due sono ancora attivi, riguardanti la ristrutturazione del porto di
Klaipeda e il settore energetico, per un ammontare complessivo di 35 milioni di dollari.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
45 progetti per un ammontare complessivo di 461 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 637 milioni di euro da altre fonti. Il 65% degli investimenti è
indirizzato nel settore privato.
Banca Europea degli Investimenti. Negli ultimi 5 anni la BEI ha finanziato progetti per 176,8 milioni di euro. Nel 2007 non è stato finanziato nessun nuovo progetto.
Interscambio con l’Italia
Commercio. I principali partner commerciali della Lituania sono Russia, Germania e Polonia. Il saldo dell’interscambio è positivo per l’Italia, nell’anno 2006 è stato di 365,6 milioni di euro, in aumento del 58% rispetto al 2005. Le esportazioni italiane hanno registrato un aumento del 43% nel 2006 rispetto all’anno precedente, attestandosi a 555,7 milioni di euro; nello stesso anno le importazioni italiane sono cresciute del
20%, pari a 191 milioni di euro. La meccanica strumentale si è confermata il prodotto trainante dell’export
italiano (25% del totale, in aumento del 62% rispetto all’anno precedente), seguita da metallurgia e prodotti in metallo (11%, in aumento del 60%) e prodotti tessili e fibre (9%, in aumento del 20%). Le importazioni italiane riguardano il settore alimentare (28% del totale, in aumento del 5%), i prodotti tessili (17%, in diminuzione del 18%) e metallurgia e prodotti in metallo (10% del totale, partendo da valori modesti sono
più che raddoppiate). Nei primi mesi del 2007 le esportazioni sono cresciute di circa il 30% rispetto all’anno precedente.
Investimenti diretti esteri. Lo stock degli IDE in entrata è tra i più bassi tra i paesi di nuovo accesso all’UE,
mentre nel 2006 si è registrato un aumento dei flussi, in particolare nel settore energetico e dei servizi. I principali investitori sono Polonia e Regno Unito. La presenza italiana è modesta.
88
Lituania
Esportazioni italiane in Lituania per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con la Lituania
(1997-2006, mln €)
600
meccanica
strumentale
25%
altro
20%
pelli e calzature
3%
500
400
altri mezzi di
trasporto
5%
300
prod. in gomma e
plastica
5%
elettronica ed
elettrotecnica
7%
200
autoveicoli
7%
prod. chimici
e fibre
8%
prod. tessili
9%
metallurgia e
prod. in metallo
11%
100
0
1997
1998
importazioni
1999
2000
2001
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Lituania sono pari a 18 milioni di euro. Le garanzie
perfezionate in quota capitale ammontano a 18 milioni di euro, non ancora erogati.
89
EUROPA EMERGENTE E CSI
MACEDONIA (F.Y.R.)
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M3
OUTLOOK: POSITIVO
Rischio politico. Il paese ha raggiunto una discreta stabilità politica. Le autorità sono impegnate nel conseguimento della membership europea che potrebbe avvenire non prima del 2012.
Rischio economico. La crescita rimane modesta e sostenuta dai consumi interni e dagli investimenti.
L’economia beneficia dell’afflusso di capitali dall’estero (IDE e rimesse) a cui si potrebbero aggiungere gli aiuti europei di supporto al processo di integrazione.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in miglioramento. Anche il contesto operativo è migliorato ma necessita ancora di numerose riforme che sembrano essere tra le priorità del governo.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 5/7
Rischio sovrano: apertura (nel rispetto dei limiti del FMI)
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio MKD/USD*
2004
4,1
-0,4
0,7
2005
3,8
0,5
0,3
2006s
4,0
3,2
-0,6
2007p
4,5
2,5
-1,0
2008p
4,5
2,5
-1,2
1,3
2,2
-0,9
-0,3
-7,7
1,9
43,7
13,0
0,7
2,9
49,41
1,6
-2,5
-0,9
-0,06
-1,3
1,9
40,9
19,2
1,1
4,1
49,28
1,9
-2,9
-1,0
-0,02
-0,4
2,0
40,3
17,8
1,4
4,6
48,80
2,1
-3,2
-1,1
-0,2
-3,2
2,1
39,8
15,9
1,5
4,4
45,34
2,3
-3,5
-1,2
-0,2
-3,5
2,2
39,0
18,2
1,7
4,9
44,65
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2006; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
90
Standard and Poor’s
BB+
Moody’s
-
Fitch
BB+
SACE
-
Macedonia (F.Y.R.)
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. La situazione politica interna è migliorata negli ultimi due anni. Nel luglio 2006 il paese ha
eletto un nuovo governo che si è impegnato ad avviare tutte le riforme necessarie all’ammissione nell’UE. La
coalizione di governo, guidata dall’Organizzazione Rivoluzionaria Macedone-Partito Democratico per
l’Unità Macedone, gode una maggioranza minima (3 seggi di differenza) che è resa scarsamente efficace dalla mancanza di un accordo con il principale partito albanese (DUI, che ha raccolto i voti del 62% della minoranza albanese nel paese). Tale esclusione impedisce di fatto al governo l’adozione di normative di particolare interesse nazionale, per le quali è necessaria una doppia maggioranza, comprensiva anche dei voti delle
minoranze etniche (cosiddetta “maggioranza Badinter”, definita negli Accordi di pace di Ohrid). Le tensioni
interetniche, il cui livello si e’ notevolmente ridotto, non possono considerarsi ancora del tutto spente nell’area nord occidentale e nelle aree confinanti con il Kossovo.
Relazioni internazionali. La priorità di politica estera del governo è di assicurare l’ammissione nell’UE (che
non potrà avvenire prima del 2012) e ciò sta dando una discreta spinta al cambiamento. Nel 2001 la Macedonia ha firmato il Patto di Stabilità e Associazione (SAA) mentre è in fase di adozione lo Strumento di PreAdesione (IPA): esso prevede lo stanziamento 210,4 milioni di euro che dovranno aiutare il paese nel processo di riforma. Le relazioni con i paesi dell’area sono buone. Nel dicembre del 2006 è stato firmato il nuovo
CEEFTA (Central and East European Free Trade Area), tra la Macedonia e tutti i paesi dei Balcani occidentali
(Croazia, Serbia, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Albania, e Kosovo), con l’aggiunta della Moldavia, che
crea un’effettiva zona di libero scambio, non solo delle merci ma anche dei servizi. Il paese sperimenta un
certa dipendenza dalla Russia per l’ importazione di idrocarburi. Non è ancora membro della NATO ma potrebbe diventarlo nel 2008.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. La crescita economica (4% nel 2006), sostenuta dai consumi interni, risulta modesta se
paragonata a quella dei paesi dell’area. Il settore industriale è poco dinamico e attrae pochi investimenti, anche se nel 2006 il settore delle costruzioni ha registrato una buona perfomance. Il settore dei servizi (in particolare commercio, trasporti e servizi finanziari) risulta più dinamico. Le dimensioni dell’economia sommersa sono considerevoli. Per il 2007-08 si prevede una crescita del PIL intorno al 4,5%.
Bilancio pubblico e inflazione. Il giudizio del FMI sulla politica fiscale è positivo. Nel 2006 il deficit di bilancio è stato pari allo 0,6% del PIL. Per il 2007-08 ci si aspetta una riduzione delle entrate (a causa dell’eliminazione di ogni prelievo sui profitti delle imprese reinvestiti nel paese) che dovrebbe portare il deficit oltre l’1%
del PIL. L’inflazione, cresciuta nel 2006 a tasso del 3,2%, nel 2007-08 dovrebbe rallentare intorno al 2,5%.
Bilancia dei pagamenti. Il deficit commerciale nel 2006 è stato pari ad un miliardo di euro. Il deficit di parte corrente è arrivato ad essere prossimo al pareggio, grazie all’afflusso di riserve (che nel 2006 sono state stimate intorno al 19% del PIL). Per il biennio 2007-08 si prevede un aumento del disavanzo commerciale mentre le rimesse dovrebbero rimanere stazionarie: per questo motivo un peggioramento del deficit corrente (intorno al 3-3,5% del PIL) è molto probabile. Tale deficit comunque dovrebbe essere bilanciato dal largo afflusso di IDE.
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero era pari a 2 miliardi euro, circa il 40% del PIL. Il debito di breve termine costituisce soltanto il 5% dell’intero ammontare. Si prevede che
91
EUROPA EMERGENTE E CSI
tale livello rimanga costante anche nel biennio 2007-08. Il DSR è abbastanza elevato: 17,8% nel 2006. Le riserve sono raddoppiate in due anni (a fine 2006 ammontavano a 1,4 miliardi di euro). Sono previste in aumento.
Tasso di cambio. Il regime di cambio è a fluttuazione controllata in relazione all’andamento dell’euro. Nel
2006 il tasso di cambio ha fluttuato intorno ad un valore medio di 60,5 dinari per 1 euro. Tale ancoramento
ha portato il dinaro ad un apprezzamento nei confronti del dollaro.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
-0,05
2007
2008
5
-1
4
-2
-3
-4
-0,2
-5
3
%
-0,15
%
mld €
-0,1
2
-6
-0,25
1
-7
-0,3
-8
-0,35
0
2004
-9
Saldo delle transazioni correnti
2005
2006
2007
2008
-1
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: POSITIVO
Struttura del sistema. Il Transtion Report 2006 della BERS ha dato un’ottima valutazione del sistema bancario macedone. Attualmente operano 19 banche, tuttavia soltanto 16 possono effettuare transazioni con
l’estero. Le tre banche principali (Stopanska Skopje, Komercijalna e Tutanska) sono in una posizione dominante, esse controllano: il 67% degli asset, il 72% dei depositi e 67% dei prestiti. 7 banche sono proprietà di banche straniere (slovene e greche) e controllano circa il 53% degli asset totali. Il ruolo dello stato è minimo, soltanto una banca è interamente pubblica (Makedonska Banka za Poddruska na Razvojot AD Skopje).
Performance. Alla fine del 2006 gli asset del sistema erano cresciuti del 36% rispetto all’anno precedente. I
depositi sono aumentati del 7% mentre la concessione dei prestiti delle banche al settore privato è cresciuta
di circa un terzo, raggiungendo la quota del 28% del PIL. L’outlook del sistema bancario è positivo a causa della crescente integrazione fra i paesi della regione e grazie agli sforzi compiuti per avvicinarsi agli standard europei. Tuttavia il sistema necessita ancora di riforme sia nei regolamenti sia nel potenziamento della supervisione da parte della banca centrale
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. Il sistema legale, sebbene soffra di alcune inefficienze e manchi di adeguate risorse, è sottoposto ad un processo di riforma. Attualmente esiste un problema nell’enforcement delle leggi e il sistema giuridico patisce ancora alcune interferenze da parte del potere politico.
92
Macedonia (F.Y.R.)
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La Macedonia è una economia piccola e relativamente
aperta. Le autorità si stanno impegnando per rendere più attraente il paese agli investitori internazionali. Non
ci sono restrizioni per i non-residenti che vogliono investire in Macedonia, né esistono limitazioni al rimpatrio dei profitti. Il dinaro è pienamente convertibile nel mercato macedone, ma non viene cambiato nei mercati valutari internazionali. La corruzione, talvolta, può costituire un freno per l’attività degli investitori.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è alquanto limitato e necessita di investimenti per essere potenziato. Il rischio di violenza politica, dopo l’accordo di Ohrid, è contenuto, Tuttavia le divisioni e le tensioni interetniche (tra i macedoni e la minoranza albanese) rimangono elevate.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
75° su 178
71° su 157
84° su 181
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Attualmente è in vigore un accordo con il FMI (Stand-by) in scadenza il
30 agosto 2008. L’accordo prevede dei limiti all’indebitamento sovrano sul medio-lungo termine e dei divieti sul breve termine.
Banca Mondiale. I progetti attivi del gruppo della Banca Mondiale ammontano a 177 milioni di dollari. Essi coinvolgono tutti i settori di intervento classico dell’istituzione.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. L’ultima strategia della BERS è stata approvata nel luglio
2006. La maggior parte dei progetti sono indirizzati nel potenziamento del settore privato (bancario e corporate). I finanziamenti della banca su i progetti attivi ammontano a 130 milioni di euro.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Nell’interscambio totale della Macedonia l’Italia si colloca al 5° posto dopo Germania (12,7%),
Serbia (12,7%), Grecia (11,3%) e Russia (8,9%). A partire dal 2001 le importazioni dalla Macedonia sono cresciute costantemente portando il saldo commerciale tra i due paesi ad essere sfavorevole per l’Italia: nel 2006
è stato pari a -76 milioni di euro rispetto ai -59 milioni nel 2005. Anche le esportazioni italiane sono cresciute in questi anni (+6% nel 2006) ma sempre ad un tasso inferiore rispetto alle importazioni (+12%). I prodotti maggiormente richiesti dal mercato macedone sono: pelli e calzature (21% del totale delle esportazioni italiane), meccanica strumentale (19%) e prodotti tessili (13%).
Investimenti diretti esteri. Negli ultimi 10 anni la quota di IDE dell’Italia in Macedonia è stata contenuta
con due eccezioni: l’investimento della DUFERCO nel settore siderurgico e quello del Gruppo SOL di Monza nel settore del gas tecnico. Dopo gli ottimi risultati nel 2005, quando l’Italia si è collocata al 1° posto tra i
paesi investitori in Macedonia, nel 2006 gli investimenti italiani diretti in Macedonia sono tornati sui livelli
degli anni precedenti. L’ICE intravede sviluppi positivi per l’Italia nel settore tessile, calzaturiero, bancario e
del tabacco.
93
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Macedonia per settori
(2006, %)
prod. alimentari
4%
abbigliamento
altro
5%
elettronica ed
12%
elletrotecnica
5%
autoveicoli
6%
Interscambio commerciale con la Macedonia
(1997-2006, mln €)
300
250
200
pelli e calzature
21%
150
100
50
mettalurgia e
prod. in
metalllo
7%
prod. chimici e
fibre
8%
0
1997
prod.i tessili
13%
meccanica
strumentale
19%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE è nulla.
94
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
-50
importazioni
-100
esportazioni
saldi
2005
2006
Malta
MALTA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L3
OUTLOOK: POSITIVO
Rischio politico. Il partito nazionalista è uscito vincitore dalle elezioni del 2004. Nel 2008 il paese entrerà a
far parte dell’Unione Monetaria Europea.
Rischio economico. Il settore turistico resta il traino dell’economia che cresce a tassi moderati.
Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è solido, nonostante alcune vulnerabilità. Il contesto operativo è soddisfacente.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 2/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale/PIL (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio MLT/USD*
2004
0,1
2,7
-4,9
2005
3,3
2,5
-3,0
2006s
3,3
2,6
-2,4
2007p
3,2
2,4
-1,9
2008p
2,8
2,3
-1,7
2,1
-2,8
-0,7
-0,2
-6,3
41,2
2,7
6,5
0,34
2,0
-2,9
-0,9
-0,3
-8,0
44,1
2,5
6,7
0,34
2,3
-3,2
-0,9
-0,3
-6,1
46,0
2,9
6,0
0,33
2,4
-3,4
-1,0
-0,5
-9,2
47,5
0,31
2,5
-3,5
-1,0
0,4
-8,0
48,6
0,30
S: stime - P: previsioni - Fonte: IMF, luglio 2007; EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
A
Moody’s
A
Fitch
A+
SACE
-
95
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Le elezioni presidenziali del 2004 hanno determinato la vittoria del presidente Adami e del
partito nazionalista di centro destra (PN). La disputa riguardo la piena integrazione del paese in Europa, osteggiata dal partito laburista di opposizione (PL), sembra ormai superata. Il PL, pur rimanendo scettico, sta conducendo la campagna per le elezioni del 2008 con una certa apertura all’Europa, in vista dell’ingresso nell’Unione Monetaria prevista a gennaio dello stesso anno.
Relazioni internazionali. I rapporti con gli stati europei sono generalmente positivi. Particolarmente intensa
è la collaborazione con l’Italia, sia per gli scambi commerciali, sia per le questioni riguardanti l’immigrazione
clandestina. Nel 2005 Malta è stata cancellata dalla lista nera del Memorandum of Understanding di Parigi
(un’autorità marittima internazionale per la sicurezza dei traffici marittimi), restituendo al registro navale di
Malta (l’ottavo al mondo per numero di navi) una maggiore libertà di azione.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. L’economia del paese, di dimensioni piuttosto limitate, si basa sul settore turistico che
negli ultimi anni ha registrato una buona performance. Investimenti nel settore turistico e la domanda interna
sono i principali traini della crescita del PIL che si attesta su livelli moderati (3,3% nel 2006).
Bilancio pubblico e inflazione. Nonostante la limitata crescita economica il paese ha compiuto progressi nella riduzione del disavanzo pubblico, grazie alle entrate derivanti dalla privatizzazione del settore delle telecomunicazioni e ad alcune riforme strutturali necessarie per il futuro ingresso nella UE. Il deficit pubblico è sceso nel 2006 sotto al 2% del PIL e, nello stesso anno, il tasso di inflazione è risultato pari al 2,6%, previsto in
ulteriore diminuzione nel breve periodo.
Bilancia dei pagamenti. L’aumento dei prezzi energetici e delle importazioni di beni capitali e la stagnazione dell’export mantengono la bilancia commerciale in deficit. Il disavanzo del saldo corrente, elevato nonostante l’incremento dei trasferimenti da parte dell’Unione Europea, costituisce un fattore di vulnerabilità.
Posizione debitoria e riserve internazionali. I dati relativi al debito estero maltese non sono disponibili pubblicamente. Le stime del FMI danno il debito estero al 46% del PIL nel 2006, previsto in aumento per il prossimo biennio. Gran parte del debito è imputabile al sistema bancario. Le riserve valutarie si mantengono stabili in termini assoluti e in mesi di importazioni (nel 2006 rispettivamente 2,9 miliardi di dollari e 6 mesi).
Tasso di cambio. Nel 2005 Malta è entrata nello SME2, fissando la parità centrale della lira maltese a 0,4292
per euro. Il primo gennaio 2008 il paese entrerà a far parte dell’Unione monetaria, adottando la moneta unica europea.
96
Malta
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
-0,1
3,5
0
2004
2005
2006
2007
-0,2
2008
-2
3
-4
2,5
-0,4
-8
%
2
-6
%
mld US$
-0,3
1,5
-0,5
-0,6
-0,7
-0,8
-10
1
-12
0,5
-14
0
2004
Trans corr ($ mld)
2005
Trans corr/ PIL
2006
2007
Crescita PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Nel paese sono attive 6 banche principali ed un istituto di investimento. Banca Centrale di Malta (BCM) dal 2004 è entrata a far parte del sistema europeo delle banche centrali. L’attività di controllo sulle attività finanziarie del paese è svolta dalla Autorità Maltese per i Servizi Finanziari (MFSA) creata
nel 2002 e particolarmente attiva nella lotta al riciclaggio di denaro.
Performance. Il sistema finanziario maltese gode di una certa stabilità e di buoni meccanismi di vigilanza. Gli
indicatori della performance sono migliorati, il ROE è in aumento e il livello dei non-performing loans è sceso al
di sotto del 3% del totale dei crediti. L’elevata esposizione del sistema bancario nei confronti del settore immobiliare resta il principale elemento di vulnerabilità.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale è basato sul sistema anglosassone e non presenta particolari problemi. La risoluzione delle dispute è affidata ad un sistema di corti, in cui gli episodi di corruzione sono abbastanza rari. La corruzione risulta più frequente nella burocrazia, peraltro farraginosa.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il sistema è caratterizzato da una generale apertura agli investitori stranieri, che possono usufruire di diverse agevolazioni e di una agenzia dedicata (Malta Enterprise).
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è adeguato. Il livello di criminalità è ridotto, anche se si segnala l’aumento dell’attività di narcotraffico. Non si segnalano particolari rischi naturali.
97
EUROPA EMERGENTE E CSI
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
42° su 157
33° su 181
Firmato
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. I rapporti si limitano alle consultazioni periodiche per l’Articolo IV.
Banca Mondiale. La Banca non ha progetti attivi nel paese.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è uno dei principali partner commerciali di Malta. Nel 2006 le esportazioni sono risultate pari a 744 milioni di euro, sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente. L’export italiano è concentrato nel settore dei prodotti energetici raffinati (37% del totale), dei prodotti alimentari (10%) della meccanica strumentale e dell’elettronica (entrambi 8%). Per il 2007 l’andamento delle esportazioni è previsto stabile. L’import, pari nel 2006 a 170 milioni, è costituito principalmente da prodotti chimici e da altri mezzi di
trasporto. Il rallentamento del settore dei mezzi di trasporto nei primi mesi del 2007 sta determinando un calo delle importazioni.
Esportazioni italiane a Malta per settori
(2006, %)
metallurgia e
prod. in
metallo
5%
vetro,
ceramica
e materiali
4%
Interscambio commerciale con Malta
(1997-2006, mln €)
1.000
altro
22%
900
800
700
600
prod.
energetici
raffinati
37%
prod. chimici
e fibre
6%
500
400
300
200
100
elettronica ed
elettrotecnica
8%
0
meccanica
strumentale
8%
prod.
alimentari
10%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE nel paese è nulla.
98
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
2003
esportazioni
2004
saldi
2005
2006
Moldavia
MOLDAVIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. I principali rischi sono legati ai rapporti economici e politici con la Russia e alla soluzione
della questione della Transdnistria.
Rischio economico. Il 2006 è stato un anno particolarmente negativo a causa dell’innalzamento dei prezzi
del gas importato e delle restrizioni commerciali applicate dalla Russia sul vino moldavo. Per il 2007-08 si prevede un miglioramento ma l’economia resta ancora fragile.
Rischio bancario e operativo. Il settore bancario è debole e concentrato. Il contesto operativo è poco attraente per gli investitori internazionali e necessiterebbe di un processo di riforme profondo.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: chiusura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio MDL/USD*
2004
7,4
12,5
0,5
2005
7,5
11,9
1,3
2006s
4,0
12,7
0,3
2007p
5,0
10,6
-0,5
2008p
5,0
9,3
-0,5
1,0
-1,7
-0,7
-0,05
-2,0
1,6
63,8
21,0
0,5
2,1
12,3
1,1
-2,3
-1,2
-0,3
-10,3
1,6
53,4
20,3
0,6
2,2
12,6
1,0
-2,6
-1,6
-0,4
-12,0
1,8
53,3
16,0
0,8
2,5
13,1
1,2
-3,1
-1,9
-0,3
-8,9
2,0
49,1
13,1
1,0
2,9
12,2
1,4
-3,5
-2,1
-0,4
-8,2
2,0
43,3
13,2
1,2
3,3
12,1
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, agosto 2007; *EIU Bureau van Dijk, novembre 2007
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
Caa1
Fitch
B-
SACE
-
99
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Le elezioni amministrative in giugno hanno penalizzato il Partito Comunista, attualmente
al governo, e aumentato le divisioni interne. L’opposizione continua a collaborare con la maggioranza spinta
dalla volontà di migliorare i rapporti con i paesi occidentali e sanare la preoccupante situazione economica,
anche se si è registrato un peggioramento delle relazioni tra i due schieramenti. Le elezioni parlamentari e presidenziali si terranno all’inizio del 2009. Rimangono insoluti i problemi che minano la stabilità del paese: la
questione della Transdnistria (una regione del paese, di fatto indipendente, sostenuta dalla Russia), l’alto grado di corruzione e la presenza di potenti organizzazioni criminali dedite al riciclaggio di denaro sporco e a
diversi traffici illeciti.
Relazioni internazionali. La Moldavia si è progressivamente avvicinata all’occidente: è inclusa nella European
Neighbourhood Policy dell’UE ed è interessata ad un Individual Partenrship Action Plan con la NATO. La svolta
“occidentale” del Presidente ha comportato un raffreddamento dei rapporti con la Russia. Nel corso del 2006
il Cremlino ha bloccato l’esportazione di vino moldavo e ha alzato i prezzi del gas naturale mettendo in difficoltà l’economia del paese. A novembre 2007 sono riprese le esportazioni di vino dopo gli sforzi intrapresi
dai produttori moldavi per soddisfare gli standard qualitativi richiesti da Mosca. La questione della Transinistria è “congelata” e sembra rimanere senza soluzione nel breve periodo. I numerosi incontri tra il presidente Putin e il presidente Voronin, durante il 2007, hanno fatto sospettare la presenza di un accordo segreto che
prevedrebbe la creazione di uno stato federale: tuttavia non ci sono state dichiarazioni ufficiali delle parti coinvolte.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Il blocco delle esportazioni di vino in Russia (che assorbiva circa l’80% dell’export),
l’innalzamento dei prezzi del gas e, in ultimo, la recente siccità hanno rallentato la crescita del PIL reale (4%
nel 2006). Tuttavia il grande afflusso di rimesse, circa il 33% del PIL, continua a costituire una notevole spinta ai consumi privati. Nel biennio 2007-08 si prevede che la crescita sia pari al 5%.
Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 il bilancio pubblico, come nel triennio precedente, ha registrato piccoli surplus, grazie ad entrate inaspettate, specialmente dal prelievo dell’IVA e dai dazi sulle importazioni. Al
contrario nel 2007-08 si prevede un deficit dell’0,5%, a causa dell’aumento della spesa corrente. Dal 2004 al
2006, il tasso di inflazione annuo è cresciuto di circa il 12%. Nel 2007 e nel 2008 ci si aspetta che le pressioni inflazionistiche si attenuino leggermente, nonostante gli alti prezzi energetici e dei beni alimentari.
Bilancia dei pagamenti. L’innalzamento dei prezzi del gas e le restrizioni commerciali hanno avuto un impatto negativo sulla bilancia commerciale, peggiorata del 33% nel 2006, e hanno portato il deficit delle partite correnti al 12% del PIL. L’ingente afflusso di trasferimenti (privati e ufficiali) e la ripresa delle esportazioni di vino in Russia dovrebbe migliorare tale deficit che si prevede intorno all’8-9%. Gli afflussi di IDE sono
in crescita e dal 2007 dovrebbero essere in grado di coprire interamente lo squilibri di parte corrente.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero (1,8 miliardi di dollari a fine 2006) non dovrebbe crescere di molto, in termini assoluti, nel 2007-08; in percentuale del PIL dovrebbe scendere al di sotto del 50%. Le riserve valutarie, anche se in crescita, sono insufficienti per proteggere il paese da shock finanziari: a fine 2006 ammontavano a 0,8 miliardi di dollari, corrispondenti a 2,5 mesi di importazioni.
Tasso di cambio. Nonostante l’afflusso di capitali dall’estero, dal 2004 al 2006 il deprezzamento in termini
100
Moldavia
nominali del leu è stato costante anche se modesto. Nel 2006 il tasso di cambio medio è stato pari a MLD13,1:
1USD. Tuttavia la crescita delle rimesse e degli aiuti internazionali dovrebbero portare all’apprezzamento della valuta. A causa dell’elevata inflazione nel paese rispetto ai suoi principali partner commerciali, ci si aspetta che il leu si apprezzi anche in termini effettivi reali.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
14
-2
12
-4
10
-0,2
-6
8
-0,25
-8
6
-10
4
-12
2
-14
0
0
-0,05
2004
2005
2006
2007
2008
%
mld US$
-0,15
-0,3
%
-0,1
-0,35
-0,4
-0,45
Saldo delle transazioni correnti
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2004
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario del paese è composto da 15 banche (di cui 7 sono di proprietà straniera). Le 2 banche controllate dallo Stato detengono il 19,3%: recentemente però il governo a manifestato
l’intenzione di vendere una delle più grandi banche del paese, la Banca de Economii. La banche straniere controllano circa il 19,6% degli asset totali e quasi il 50% del capitale. Il sistema è decisamente concentrato in
quanto le 5 banche principali hanno circa il 70% delle attività bancarie totali.
Performance. Il settore bancario moldavo, sebbene dal 2000 sia migliorato notevolmente, soffre alcune debolezze: la vulnerabilità macroeconomica del paese; i problemi di governance del sistema (lo stato gioca ancora un ruolo rilevante); assetti proprietari poco trasparenti; il recente boom dei crediti. Le attività bancarie sono pari a circa il 52% del PIL. I non performing loans al 4% del totale dei prestiti. Il sistema è dotato di un deposit insurance scheme. Sono in corso processi di liberalizzazione del sistema. L’Italia è rappresentata da Veneto
Banca che nel maggio 2006 ha acquisito Eximbank.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale moldavo è poco trasparente. Da quando il governo ha firmato l’European
Union Action Plan, sono stati fatti alcuni passi avanti. In particolare nel 2005 è stata approvata la Legge di Revisione e di Ottimizzazione del Sistema Legale per la Regolamentazione dell’Attività Imprenditoriale. Gli effetti, tuttavia, sono stati finora limitati. Inoltre, la corruzione e la scarsa indipendenza della magistratura costituiscono ancora un forte limite per l’attività degli investitori.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La povertà, la corruzione e la limitata certezza del dirit-
101
EUROPA EMERGENTE E CSI
to rendono il paese poco attraente per gli investitori internazionali. L’afflusso di FDI costituisce ancora una
bassa percentuale del PIL annuo (circa il 6-7%). L’atteggiamento nei confronti degli investitori è migliorato
negli ultimi due anni anche se il business climate è ancora rischioso. Attualmente è in corso il processo di privatizzazione di circa 300 aziende pubbliche, operanti in diversi settori (alimentare, agricolo, edile, alberghiero, di commercio, varie industrie di lavorazione e trasformazione, trasporti, turismo ecc.), che avviene attraverso le gare bandite dall’Agenzia di Privatizzazione presso il Ministero dell’Economia e il Commercio.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è inefficiente ed obsoleto; necessita
un ampio processo di ammodernamento ed ampliamento. La corruzione e la presenza di potenti organizzazioni criminali (dedite principalmente al riciclaggio di denaro sporco e ai traffici illeciti) rendono il paese piuttosto pericoloso. Il progressivo avvicinamento all’UE potrebbe costituire un spinta per la risoluzione di tali
problemi.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
92° su 178
81° su 157
111° su 181
Firmato
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Dal maggio 2006 è attivo un programma con il FMI (PRGF), in scadenza
nel maggio 2009. L’accordo prevede dei divieti (indicativi) all’indebitamento sovrano non concessionale, con
l’unica eccezione per due progetti, finanziati dalla BERS/BEI e dalla CEB, rispettivamente di 60 e 9 milioni
di euro.
Banca Mondiale. Nel paese sono attivi 20 progetti, per un ammontare di 145 milioni di dollari. Le aree di intervento, per il triennio 2005-08, sono definite dalla Country Assistence Strategy, in particolare: riduzione della
povertà tramite promozione della stabilità economica, aumento dei servizi sociali e lotta alla corruzione.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
45 progetti per un ammontare complessivo di 190 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 112 milioni di euro da altre fonti. Il 67% degli investimenti è
indirizzato nel settore privato.
Banca Europea per gli investimenti. Ha concesso un prestito di 30 milioni di euro (gli altri 30 sono stati erogati dalla BERS), nell’ambito della European Neighbourhood Policy, per l’ammodernamento del tratto di strada
che collega la capitale moldava con il confine con la UE.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Nel 2005-06 il saldo commerciale è stato molto positivo per l’Italia, intorno ai 30 milioni di euro, dopo parecchi anni in cui si erano registrati risultati in peggioramento costante. Nel 2006 le esportazioni
italiane sono state pari a 153 milioni di euro (con una crescita del 25% rispetto al 2005). Nello stesso periodo le importazioni sono aumentate del 40% per un valore di circa 125 milioni di euro. L’Italia ha esportato
in Moldavia soprattutto i prodotti del tessile e dell’abbigliamento (entrambi con 32 milioni di euro) e della
meccanica strumentale (25 milioni di euro), che insieme coprono circa il 50% della quota totale. Nel 2006
l’Italia ha importato principalmente prodotti dell’abbigliamento, (per valori superiori a 55 milioni di euro) del
102
Moldavia
tessile (28 milioni di euro) e delle pelli e calzature (22 milioni). Nei primi mesi del 2007 la performance delle
esportazioni è migliorata di poco rispetto al passato.
Investimenti diretti esteri. Il peso nel numero totale delle società a partecipazione straniera rimane ancora
piuttosto scarso (3,2%). Nel 2006 la Moldavia ha attratto 222 milioni di dollari di investimenti diretti netti
mentre si è registrato un deflusso di investimenti di portafoglio pari a 4,7 milioni di dollari. I primi 3 paesi
investitori sono: Russia, Germania, Stati Uniti. Gli investimenti più significativi sono stati realizzati nel settore di energia, gas, approvvigionamento idrico, industrie di trasformazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio, attività finanziarie, trasporti e comunicazioni, immobiliare. Nel 2006, l’Italia si posizionava al 20° posto per capitale investito e le società con capitale italiano che operavano nel paese erano 377 aziende.
Esportazioni italiane in Moldavia per settori
(2006, %)
Mobili
2%
Prodotti chimici e
fibre
Prodotti in
Elettronica
ed
5%
gomma e plastica
elettrotecnica
Autoveicoli
2%
3%
Altro
5%
6%
Metallurgia e
Prod. Tessili
prodotti in
22%
metallo
7%
Interscambio commerciale con la Moldavia
(1997-2006, mln €)
180
160
140
120
100
80
60
40
20
Pelli e calzature
11%
0
Meccanica
strumentale
16%
Abbigliamento
21%
-20
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
2003
esportazioni
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE nel paese è nulla.
103
EUROPA EMERGENTE E CSI
MONTENEGRO
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La firma dell’Accordo di Stabilizzazione e Associazione ha dato un’ulteriore spinta al programma di riforme dell’economia e delle istituzioni.
Rischio economico. L’economia è poco diversificata e dipendente dal turismo e dall’esportazione di alluminio. Il deficit di parte corrente è il più alto d’Europa.
Rischio bancario e operativo. Grazie al processo di privatizzazione il sistema bancario è cresciuto e progredito notevolmente. L’obiettivo dell’acquisizione della membership europea nel più breve tempo possibile costituisce una notevole spinta per il miglioramento del contesto operativo.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: paese non valutato
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Plafond paese: € 20 milioni
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mln)
• Importazioni ($ mln)
• Saldo bilancia commerciale ($ mln)
• Saldo transazioni correnti ($ mln)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mln)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (% del PIL)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio EUR/USD
2004
4,2
3,4
-2,8
2005
4,0
3,4
-3,0
2006s
6,5
2,1
1,2
2007p
7,0
3,6
0,6
2008p
6,0
3,0
1,0
561,9
1.079,5
-517,6
-148,7
-7,6
810,7
41,7
2,6
81,8
0,8
0,805
572,3
1.210,5
-638,2
-191,4
-8,9
812,6
37,7
3,1
204,0
1,8
0,805
814,2
1.880,9
-1.066,7
-642,9
-26,5
875,0
36,1
2,0
432,7
2,4
0,796
923,2
2.408,7
-1.485,4
-856,0
-29,6
1.113,7
38,5
1,7
519,2
2,3
0,732
1146,3
2.699,7
-1.553,3
-696,2
-20,7
1.164,5
34,7
1,5
612,7
2,4
0,673
S: stime - P: previsioni - Fonte: Global Insight’s Montenegrin Forecast , settembre 2007
Rating
104
Standard and Poor’s
BB+
Moody’s
-
Fitch
-
SACE
-
Montenegro
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: POSITIVO
Politica interna. Dopo il referendum del 21 maggio 2006, il Montenegro ha ottenuto l’indipendenza dalla federazione che lo legava alla Serbia. Le elezioni tenutesi a settembre hanno confermato l’atteggiamento proindipendenza e pro-UE della popolazione. Infatti, the Coalition for a European Montenegro (composta dal partito socialista, dal partito socialdemocratico e dal partito Iniziativa Civica Croata) ha ottenuto 41 seggi su 81:
ciò dovrebbe garantire la stabilità politica e l’impegno a portare avanti il processo di riforma al fine di diventare in breve tempo membro dell’UE.
Relazioni internazionali. Nel corso del 2006-07, il paese è diventato membro dell’ONU, della Banca Mondiale, del FMI e dell’OSCE. In ottobre 2007 ha firmato l’ Accordo di Stabilizzazione e Associazione con la
UE, il primo passo per l’ottenimento della membership europea. Bruxelles ha chiesto al paese di adottare una
nuova costituzione, di riformare il sistema giudiziario e impegnarsi nella lotta alla corruzione. I rapporti con
la Serbia rimangono relativamente positivi. L’irrisolta questione del Kosovo, nello scenario peggiore, potrebbe incidere negativamente più sulla situazione economica, visti gli stretti legami commerciali con la Serbia,
piuttosto che su quella politica.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Nel 2006 la crescita reale del PIL è stimata intorno al 6,5%, sostenuta dalla domanda interna e dalla crescita dei settori delle costruzioni, bancario e turistico. L’economia soffre una limitata diversificazione dipendendo principalmente dal settore del turismo (in crescita del 15,5% rispetto al 2005) e dall’esportazione di alluminio (circa il 40% delle esportazioni totali). Tuttavia il processo di riforme avviato, il completamento delle privatizzazioni, l’ingente afflusso di IDE e gli investimenti nelle infrastrutture dovrebbero
mantenere il tasso di crescita intorno al 6-7% nel biennio 2007-08.
Bilancio pubblico e inflazione. La politica fiscale prudente e il miglioramento del sistema di prelievo delle
tasse hanno portato il bilancio pubblico in surplus nel 2006 (1,2% del PIL). Tale situazione dovrebbe peggiorare nel 2007-08, anche se il saldo di bilancio dovrebbe rimanere positivo. L’inflazione rimane contenuta
(2,1% nel 2006).
Bilancia dei pagamenti. Il deciso peggioramento del deficit di parte corrente (26,5% del PIL) si giustifica con
la crescente importazione di beni di consumo, di investimento ed energetici (in particolare relativi alla costruzione di strutture per l’industria turistica), la stagnante performance delle esportazioni (la cui competitività è limitata dall’uso dell’euro come valuta nazionale) e il calo registrato nell’attivo della bilancia dei servizi ed in
quella dei trasferimenti. L’ingente afflusso di IDE (stimato intorno al 24% del PIL nel 2006) tuttavia mitiga
questo ampio disavanzo. Per il 2007-08 si prevede che il deficit rimanga al di sopra del 20% ma anche l’afflusso
di IDE dovrebbe continuare ad essere cospicuo.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è contenuto (36% del PIL nel 2006) anche se gli
elevati disavanzi correnti, nel medio periodo, potrebbero costringere ad incrementare notevolmente
l’indebitamento con l’estero. Le riserve sono contenute (433 milioni di euro a fine 2006, pari a 2,4 mesi di
importazione) e dovrebbero rimanere costanti nel biennio 2007-08.
Tasso di cambio. Dopo l’indipendenza, il paese non ha introdotto una propria valuta ed utilizza l’euro. L’uso
della divisa europea gli permette di mettersi al riparo dalle classiche crisi della bilancia dei pagamenti e dagli
attacchi speculativi. Tuttavia, il continuo apprezzamento dell’euro, potrebbe ridurre ulteriormente la competitività dell’export montenegrino.
105
EUROPA EMERGENTE E CSI
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
-100
2004
2005
2006
2007
0
8
-5
7
2008
-200
-300
-500
-20
%
5
-400
-15
%
mld US$
6
-10
4
3
-600
-25
-700
-800
-900
Saldo delle transazioni correnti
2
-30
1
-35
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario montenegrino ha compiuto numerosi progressi negli ultimi anni, a
partire dalla creazione di una banca centrale (CBCG) nel 2000. Il settore è composto da 13 banche, tra queste, Ekos banka e Jugobanka, sono in fase di liquidazione. La privatizzazione del settore bancario è ormai completa. A fine 2006, il 78,8% del capitale bancario è detenuto da attori stranieri, il 17,6% da investitori locali e
il 3,6% dallo Stato. La principale banca del settore è Crnogorska komercialna banka (Commercial Bank of Montenegro) che è stata acquistata dalla banca Ungherese OTP. Nel novembre 2006. l’imrpesa Monte Nova ha acquisito la quota di maggioranza di Niksicka banka, l’ultima banca ad essere ancora pubblica. Il settore è abbastanza concentrato: le prime due banche (Crnogorska Komercijalna banka, Montenegrobanka) controllano circa
il 54% degli asset totali.
Performance. Gli asset del sistema sono più che raddoppiati a fine 2006: 1.431 milioni di euro rispetto a 695
milioni a fine 2005. Il sistema non è particolarmente profittevole in quanto il ROA è pari a 1,7% mentre il
ROE a 6,8%. Tuttavia la fiducia nel settore bancario è aumentata velocemente come è testimoniato dal rapido aumento dei depositi. Ciò è stato accompagnato da un boom del credito verso il settore privato (+133%
nel 2006). Il rapporto tra il credito bancario e il PIL è passato dal 20% nel 2005 al 42% nel 2006. Si è registrato anche un veloce sviluppo del mercato dei mutui.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. La volontà dell’esecutivo di accelerare il processo di ammissione nella UE e di attrarre un maggiore afflusso di IDE, ha fatto registrare alcuni miglioramenti nel sistema legale. Tuttavia le riforme avviate
non sono state del tutto implementate e l’imparzialità delle corti non è ancora completamente raggiunta.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese ha avviato numerose riforme per avvicinarsi agli
standard europei e attrarre investimenti stranieri. Non esistono restrizioni per il rimpatrio dei capitali investiti e dei profitti. Gli unici limiti per gli investitori stranieri sono il divieto di operare nel settore della difesa, di
gestire i parchi nazionali o di acquisire territori di confine. Il sistema fiscale è stato semplificato. Il prelievo
106
Montenegro
sulle imprese è il più basso d’Europa (9%). I ritorni sul capitale sono invece tassati al 23%, l’IVA è al 17%. La
corruzione può costituire un problema per l’attività degli investitori internazionali. L’adesione del Montenegro al CEFTA (Central European Free-Trade Agreement), del quale entreranno a fare parte, oltre alla Croazia ed
alla Macedonia, anche Bosnia e Herzegovina, Moldavia, Serbia ed Albania, offrirà agli investitori e alle imprese un quadro unico di accordi commerciali armonizzati con l’UE.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale necessita di forti investimenti. Il Montenegro non soffre particolari problemi dal punto di vista della sicurezza anche se il contesto geopolitico in
cui si trova non è privo di rischi. La questione del Kosovo (e, più in generale, delle minoranze albanesi diffuse nei paesi dell’area) non è ancora risolta. È difficile escludere completamente rigurgiti nazionalisti in Serbia.
Tuttavia, con l’eccezione del Kosovo, tutta l’area sembra procedere verso una progressiva stabilizzazione.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
81° su 178
84° su 181
In vigore
-
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Il Montenegro è diventato membro del FMI nel gennaio 2007, per questo
motivo nessun accordo è in essere e si è in attesa della pubblicazione del primo Articolo IV.
Banca Mondiale. Nel gennaio 2007 il paese ha acquisito anche lo status di membro della Banca Mondiale.
Sono attivi 6 progetti per un ammontare complessivo di 43 milioni di euro.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Il Montenegro è diventato membro dell’EBRD nel settembre 2006. Attualmente sono stati firmati 9 progetti del valore di 43,3 milioni di euro. Ciò ha permesso di
generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 37,4 milioni di euro da altre fonti. Circa il
37% dei finanziamenti è indirizzato verso il settore privato mentre la maggior parte dei progetti sono stati
concentrati nello sviluppo delle infrastrutture.
Interscambio con l’Italia
Commercio. La Serbia continua ad essere il primo partner commerciale del Montenegro mentre l’Italia si trova al terzo posto dopo la Germania. Nel 2006 le importazioni dal Montenegro sono aumentate del 264% portando la bilancia commerciale tra i due paesi in disavanzo per l’Italia (da -36 milioni di euro nel 2005 a 33
milioni). I settori merceologici più rilevanti per il 2006, per quanto riguarda le esportazioni italiane, sono i seguenti: prodotti energetici raffinati (18% del totale delle esportazioni), elettronica ed elettrotecnica (17%) e
prodotti alimentari (9%). Per quanto riguarda le importazioni dal Montenegro, esse sono dominate (circa il
92%) dal settore prodotti della metallurgia, strutture ed utensili, con 164 milioni di euro.
Investimenti diretti esteri. Gli investimenti diretti esteri nel 2006 sono stati di 505 milioni di dollari, un dato che colloca il Montenegro al terzo posto nella graduatoria degli investimenti diretti esteri pro capite tra i
paesi dell’Europa in transizione, dietro la Repubblica Ceca e la Estonia. L’attenzione degli investitori internazionali è stata principalmente attratta dal processo di privatizzazione. Rimangono limitati gli investimenti
greenfield.
107
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Montenegro per settori
(2006, %)
prod. chimici e
fibre
5%
meccanica
strumentale
5%
200
altro
18%
150
prod. energetici
raffinati
18%
autoveicoli
6%
metallurgia e
prod. in metallo
7%
prod. della
lavoraz. di
minerali non
metalliferi
7%
Interscambio commerciale con il Montenegro
(2005- 2007 giugno, mln €)
100
50
elettronica ed
elettrotecnica
17%
abbigliamento
8%
prod. alimentari
9%
0
2005
2006
2007 giugno
-50
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Montenegro sono pari a 0,2 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono state pari a 0,2 milioni di euro, non ancora erogati.
108
Polonia
POLONIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L3
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La nuova coalizione di maggioranza dovrebbe portare qualche novità nella politica polacca
sia nella gestione dell’economia sia nelle relazioni con l’UE.
Rischio economico. L’economia è tornata crescere dopo il rallentamento del 2005. Al fine di adottare l’euro
rimangono ancora due parametri da soddisfare: del deficit di bilancio pubblico e di stabilità del cambio
(SME2).
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è cresciuto e appare solido. Il contesto operativo è migliorato sulla spinta all’adeguamento all’acquis communautaire.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 2/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio PLN/USD
2004
5,3
3,5
-5,7
2005
3,6
2,2
-4,3
2006s
6,1
1,1
-3,9
2007p
6,5
2,4
-3,4
2008p
6,2
2,4
-3,2
81,9
-87,5
-5,6
-9,5
-3,8
129,4
51,2
19,8
35,3
3,7
3,66
96,4
-99,2
-2,8
-4,1
-1,4
132,7
43,7
18,3
40,9
3,9
3,24
117,3
122,2
-4,9
-5,8
-1,7
166,8
48,9
11,9
46,4
3,5
3,10
137,9
-148,8
-10,9
-14,3
-3,5
187,3
45,7
11,4
49,0
3,0
2,81
157,8
-174,5
-16,7
-20,7
-4,5
206,0
44,6
10,9
51,4
2,7
2,71
S: stime - P: previsioni - Fonte: IIF, Agosto 2007
Rating
Standard and Poor’s
A-
Moody’s
A2
Fitch
A-
SACE
-
109
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. A inizio settembre il presidente Lech Kaczynski ha indetto le elezioni per il 21 ottobre dopo l’autoscioglimento del Parlamento. La necessità di anticipare il voto si è dovuto alle accuse di corruzione
mosse contro alcuni rappresentati del governo. La nuova coalizione di centro destra è composta dal partito
Piattaforma Civica e dal Partito dei Contadini: insieme controllano 240 dei 460 seggi della camera dei deputati. Il precedente partito di governo, Legge e Giustizia, ha ottenuto soltanto 166 seggi. Dalla nuova coalizione ci si aspetta una politica economica più coerente, una riforma fiscale e un miglioramento dei rapporti con
l’UE. Inoltre, dovrà valutare quanto considera prioritaria l’entrata nella zona euro.
Relazioni internazionali. Il paese ha raffreddato la sua spinta europeista con il passato esecutivo. La Polonia
ha rimproverato all’UE una limitata intraprendenza nel risolvere la questione della sicurezza energetica. La
Russia è particolarmente interessata ad acquisire una porzione ancora maggiore di asset delle imprese che operano nel settore oil&gas polacco. La Polonia inoltre si oppone alla costruzione del North Stream. Le relazioni
con gli USA rimangono solide grazie all’aiuto fornito in Iraq ed Afghanistan.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Dopo il rallentamento del 2005 (3,6%), il tasso di crescita del PIL è tornato ad essere robusto nel 2006 (6,1%) grazie alla ripresa dei consumi, alla crescita degli investimenti fissi e delle esportazioni
nette. Le previsioni di crescita per il biennio 2007-08 rimangono positive.
Bilancio pubblico e inflazione. La spesa pubblica continua ad essere elevata in quanto sta scontando i costi
della riforma delle pensioni. Tuttavia grazie ad un aumento delle entrate dal 2004 si è registrato un lento ma
progressivo miglioramento del deficit di bilancio che nel 2006 si è attestato intorno al 3,9% del PIL (superando il tetto del 3% definito dai criteri di Maastricht). Si prevede che tale trend continui nel biennio 2007-08.
L’inflazione, che nel 2006 (1,1%) era stata contenuta da una politica monetaria e fiscale restrittiva, dovrebbe
tornare a crescere intorno al 2,4% sia nel 2007 sia nel 2008.
Bilancia dei pagamenti. Il peggioramento del deficit di parte corrente nel 2006 (5,8 miliardi di dollari pari
all’1,7% del PIL) si giustifica con l’aumento del deficit commerciale, sebbene si sia registrato un surplus nella bilancia dei servizi e soprattutto un elevato afflusso di trasferimenti ufficiali (fondi UE). Per il 2007 il deficit di parte corrente dovrebbe aumentare intorno al 3,5% del PIL a causa di un deciso peggioramento sia del
bilancia commerciale (-122% rispetto all’anno precedente) sia della bilancia dei servizi (-277%). Tale deficit,
tuttavia, dovrebbe essere bilanciato dall’ingente afflusso di IDE e da un discreto afflusso di investimenti di
portafoglio.
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito pubblico era pari al 47,8% del PIL, al di
sotto del limite del 60% imposto dai criteri di Maastricht. Il debito con l’estero ammontava a 166 miliardi di
dollari, pari al 48,9% del PIL. Il DRS è stato pari all’11,9%. Le riserve internazionali non sono molto elevate: a fine 2006 erano pari a 46 miliardi di dollari pari a 3,5 mesi di importazione.
Tasso di cambio. La valuta nei confronti del dollaro è in progressivo apprezzamento, nonostante le incertezze politiche. Si prevede che questo trend continui anche nel biennio 2007-08. Nel breve periodo è difficile che
lo zloty entri nello SME2 fino a che le autorità non saranno fiduciose di riuscire a soddisfare tutti i criteri di
Maastricht.
110
Polonia
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
-5
2007
2008
7
-0,5
6
-1
5
-10
-2
-20
4
%
-2,5
-15
%
mld US$
-1,5
-3
3
-3,5
2
-4
-4,5
-25
-5
Saldo della transazioni correnti
1
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo della transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. La salute del sistema bancario polacco è generalmente buona. Tuttavia l’influenza del
governo è ancora avvertibile (4 banche sono ancora pubbliche). Gli investitori internazionali possono operare facilmente nel settore. Il settore è composto da 649 banche, di cui 64 banche commerciali e 585 istituti di
credito cooperativo. Il 48% degli asset complessivi è detenuto dalle 5 maggiori banche commerciali, il 6% dalle 585 banche di credito cooperativo. Le banche straniere hanno circa l’50% delle attività bancarie del sistema. L’Italia è il paese con la presenza più significativa: la quota di mercato delle banche sotto il controllo italiano, fra cui spicca la Pekao-BPH Bank di Unicredit, era del 21,3% a giugno 2006 (il totale dei paesi dell’UE
contava per il 58,5%).
Performance. Il FSAP del FMI ha registrato la presenta di banche ben capitalizzate, resilienti agli shock e profittevoli. Nel 2005, le banche polacche hanno adottato gli International Accounting Standards e International Financial Reporting Standards. I finanziamenti alle imprese e ai privati sono cresciuti a tassi sostenuti, grazie alla
robusta crescita economica e alla progressiva discesa dei tassi d’interesse, ma non hanno registrato il forte
boom del credito avvenuto nei paesi dell’area. La qualità del portafoglio è migliorata: la quota dei non performing loans rispetto ai prestiti totali è calata, attestandosi intorno al 7%. Il FSAP ha registrato anche un miglioramento nella supervisione del sistema. Gli indicatori finanziari relativi al 2006 segnalano un aumento della
profittabilità delle banche, con buoni livelli di capitalizzazione e liquidità.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema giuridico e regolatorio rispettano gli standard europei visti gli sforzi compiuti dalle
autorità nell’adeguamento all’acquis communautaire.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’attitudine nei confronti degli investitori internazionali è positiva anche se la burocrazia talvolta costituisce un limite all’attività degli imprenditori. Esistono restrizioni in alcuni settori in cui viene limitata la partecipazione straniera: trasporto aereo, radio e televisione, gioco d’azzardo. Lo zloty è pienamente convertibile, con l’eccezione di alcune restrizioni sui movimenti di capi-
111
EUROPA EMERGENTE E CSI
tale a breve termine. I consistenti sgravi fiscali di cui godono gli investitori nel sud del paese, secondo gli accordi presi con la UE, termineranno nel 2010.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è perlopiù efficiente, ma necessita
di miglioramenti nel trasporto su strada. Uno dei fattori di rischio è la presenza di tensioni tra le parti sociali.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
74° su 178
87° su 157
61° su 181
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Nessun accordo è in essere. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. I progetti attivi nel paese ammontano a 863 milioni di dollari e si concentrano principalmente nel settore energetico e di costruzione delle infrastrutture.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. La BERS ha partecipato attivamente nel processo di ristrutturazione delle imprese nei settori più problematici: agricolo, finanziario, ambientale e delle municipalità. Ha anche aumentato la disponibilità di capitale per lo sviluppo delle piccole-medie imprese.
Banca Europea per gli Investimenti. Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati dall’istituzione progetti per un
ammontare di 8,3 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di circa 1,1 miliardi.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Il saldo commerciale tra i due paesi (1,3 miliardi di euro) è positivo per l’Italia anche se nel 2006
è diminuito del 12% a causa di una dinamica delle importazioni superiore a quella delle esportazioni. Le
esportazioni italiane in valore sono cresciute passando da 5,6 miliardi di euro a 6,8 miliardi. I prodotti maggiormente esportati sono: i prodotti della meccanica strumentale (27% del totale delle esportazioni), gli autoveicoli (17%) e i prodotti in metallo (12%). Anche le importazioni sono aumentate, passando da 4,1 miliardi
di euro a 5,5 miliardi.
Investimenti diretti esteri. Nel 2006 è stato registrato un vero è proprio boom degli investimenti esteri, con
un flusso in entrata che è balzato a 14,7 miliardi di dollari, dopo la flessione del 2005 (9,6 miliardi di dollari). Per quanto concerne l’analisi settoriale degli IDE, la maggior parte degli investimenti continua a riguardare il settore manifatturiero, seguito dal settore dell’intermediazione finanziaria. Tende inoltre ad assumere
sempre più consistenza il settore della logistica. Accanto ad una presenza tradizionale di grandi aziende (FIAT,
Unicredit, Ferrero, Merloni), un numero crescente di piccole e medie imprese (si stima la presenza attiva di
circa 800 società a capitale, interamente o parzialmente, italiano) guarda con sempre maggiore interesse al
mercato locale.
112
Polonia
Esportazioni italiane in Polonia per settori
(2006, %)
pelli e calzature
3%
prod. tessili
5%
prod. in gomma e
plastica
6%
en. elettrica, altro
2%
Interscambio commerciale con la Polonia
(1997-2006, mld €)
8
altro
12%
7
6
5
meccanica
strumentale
27%
prod. chimici e
fibre
8%
4
3
2
elettronica ed
elettrotecnica
8%
1
0
metallurgia e
prod. in metallo
12%
autoveicoli
17%
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Polonia sono pari a 135,3 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono state pari a 21 milioni di euro di cui 17 milioni di euro già erogati.
113
EUROPA EMERGENTE E CSI
ROMANIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Le divergenze fra presidente e primo ministro rimangono. Ciò potrebbe rallentare le riforme richieste da Bruxelles.
Rischio economico. Sull’onda dell’ammissione nella UE avvenuta ad inizio anno, la crescita è stata robusta e
le esportazioni stanno aumentando (in particolare di prodotti ad alto valore aggiunto). Tuttavia il deficit di parte corrente sembra destinato a rimanere oltre al 10% del PIL anche se bilanciato dagli ingenti afflussi di IDE.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario rumeno è diventato più solido e efficiente, grazie anche alla forte presenza straniera. Rimane qualche preoccupazione per l’eccessiva espansione del credito al settore
privato. Anche il contesto operativo è migliorato ma la Commissione Europea ha criticato l’elevata corruzione e i limitati miglioramenti nella riforma del sistema giudiziario.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 3/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde (€ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio ROL/USD*
2004
8,5
11,9
-1,0
2005
4,1
9,0
-0.8
2006s
7,7
6,6
-1,7
2007p
6,5
4,4
-0,9
2008p
4,8
4,8
-0,7
14,7
-17,4
-5,3
-5,1
-8,5
21,1
35,1
15,3
14,9
4,1
3,263
22,3
-30,1
-7,8
-6,9
-8,7
31,1
39,3
13,5
18,3
5,1
2,914
25,8
37,6
-11,8
-10,0
-10,3
41,1
42,4
13,4
21,3
4,8
2,819
30,0
-45,1
-15,1
-12,4
-10,2
47,5
39,2
11,6
24,8
5,0
2,450
34,5
-52,0
-17,5
-13,8
-9,6
52,5
36,7
10,6
27,2
4,9
2,420
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
114
Standard and Poor’s
BBB-
Moody’s
Baa3
Fitch
BBB
SACE
-
Romania
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Da quando la Romania è entrata nella UE nel gennaio 2007, i disaccordi politici tra il Partito Liberale (NPL) e il Partito Democratico (DP), e tra il primo ministro, Calin Popescu Tariceanu del NPL, e
il presidente, Traian Basescu (precedentemente del DP) sono aumentati. In aprile il parlamento ha sospeso il
presidente Basescu per abuso di potere e ha tentato di promuovere l’impeachment nei suoi confronti. Tuttavia
lo scorso 19 maggio, i cittadini rumeni in un referendum hanno restituito i poteri al loro presidente. Basescu
si trova ora a governare con lo stesso parlamento che ha tentato di sospenderlo dall’incarico. Non si possono
quindi escludere elezioni parlamentari anticipate rispetto a quelle previste per il 2009 anche per la crescente
perdita di consenso dei due partiti di governo (NPL e Unione Democratica Rumena, HDUR).
Relazioni internazionali. Le divergenze interne alla politica rumena potrebbero avere conseguenze negative
sul processo di riforme richiesto da Bruxelles. Il report della Commissione Europea di valutazione dei primi
sei mesi del paese all’interno dell’UE ha sottolineato la necessità di agire con maggiore determinazione nella
riforma del sistema giudiziario e nella lotta alla corruzione. Nonostante il duro giudizio, la Commissione non
ha imposto alcuna sanzione. Tuttavia alcuni paesi, come Francia, Paesi Bassi e Regno Unito, hanno richiesto
maggiore severità da parte della Commissione nel monitoraggio futuro. Il paese non è ancora entrato nello
SME2. Il governo rumeno ha definito il 2014 come data-obiettivo per l’adozione della moneta unica.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Il PIL reale è cresciuto al di sopra del potenziale (7,7%, rispetto al 4,1% del 2005), grazie
alla ripresa del settore agricolo e all’aumento di produttività del settore industriale. La domanda interna è aumentata sulla spinta di una solida crescita degli investimenti e un deciso incremento del consumo privato. Per
il 2007-08 si prevede che la crescita rallenti.
Bilancio pubblico e inflazione. Il deficit di bilancio è contenuto, -1,7% del PIL nel 2006 anche se in peggioramento rispetto al 2005. Il governo ha rivisto il budget quattro volte durante il 2006. Lo staff del FMI ritiene che le previsioni di entrate per il 2007 siano troppo ottimiste. Nonostante l’inflazione media annua abbia
continuato a diminuire, toccando il 6,6% nel 2006 dall’11,9% nel 2004, l’inflazione core è rimasta costante.
Nel biennio 2007-08 è previsto che tale trend continui.
Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente è cresciuto nel 2006, raggiungendo il 10,3% del PIL, a causa del peggioramento della bilancia commerciale. La perfomance delle esportazioni rimane robusta, guidata dall’export del manifatturiero e confermando lo spostamento verso una maggiore produzione di prodotti ad alto valore aggiunto. L’accesso nella UE ha eliminato le barriere doganali con gli altri paesi membri e facilitato
il supporto finanziario. Tuttavia per il 2007-08 si prevede un deficit di parte corrente intorno al 10% del PIL.
Gli afflussi di IDE coprono circa il 90% di tale deficit.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero nel 2006 è stato pari al 42% del PIL e si prevede si riduca nel biennio successivo in termini percentuali. Il debito pubblico è al di sotto del 20% del PIL. Le
riserve a fine 2006 ammontavano a 21 milioni di euro, pari a 5 mesi di importazioni.
Tasso di cambio. Il progressivo apprezzamento nominale del leu nei confronti del dollaro e dell’euro è stato interrotto dalla crisi dei mercati finanziari di questa estate portando ad un forte deprezzamento della valuta (circa
il 9% nei confronti di entrambe le valute). I larghi afflussi di valuta estera, tuttavia, dovrebbero portare la valuta nuovamente ad apprezzarsi. Permangono i rischi di volatilità del cambio legati all’instabilità dei mercati.
115
EUROPA EMERGENTE E CSI
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
-2
2004
2005
2006
2007
0
14
-2
12
2008
-4
10
-4
-6
%
%
mld €
8
-6
-8
6
-10
-8
-12
-14
-16
Saldo delle transazioni correnti
4
-10
2
-12
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario rumeno è composto da 38 banche (di cui 7 filiali di banche estere).
Il totale attivo del sistema ammonta a 50,9 miliardi di euro, di cui il 60,3% è detenuto dalle prime 5 banche.
Attualmente il 88,6% delle banche è a controllo straniero, il 5,9% a controllo privato domestico e il restante
5,5% a controllo statale. Il sistema bancario ha registrato negli ultimi anni notevoli progressi. La privatizzazione di diversi istituti (Banca Agricola, Romanian Development Bank, Banc Post, Banca Commerciale Romena,
Banca CEC), la chiusura delle banche insolventi e la razionalizzazione dei criteri di redazione dei bilanci hanno contribuito a consolidare il settore e a favorire l’ingresso di investitori stranieri nel sistema. La quota di
maggioranza della Banca Commerciala Romana è stata recentemente venduta all’austriaca Erste Bank per un valore pari a circa US$4,54 miliardi. Il primo settembre 2006 è stata completata la fusione tra HVB Bank Romania (gruppo Unicredit) e Banca Comerciala Ion Tiriac.
Performance. L’aumento della competizione, grazie alla forte presenza straniera, ha migliorato il sistema bancario che rimane liquido, ben capitalizzato e profittevole. Il livello di non-perfoming loans è moderato. La banca centrale sta potenziando le sue attività di monitoraggio. Tuttavia il sistema è ancora in transizione e un’espansione del credito troppo rapida potrebbe creare delle vulnerabilità nel medio periodo.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Gli sforzi delle autorità per rendere il sistema legale compatibile con gli standard europei non sono bastati e la Commissione Europea, a sei mesi dall’ammissione della Romania nell’UE, ha sottolineato la necessità di riformare il sistema giudiziario e combattere con maggiore decisione il fenomeno della corruzione.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La Romania cerca di promuovere l’afflusso di IDE nel
paese. Non ci sono restrizioni al rimpatrio dei capitali né settori preclusi agli investitori esteri e il leu è liberamente convertibile. Il rischio di esproprio è molto basso. Ci sono 6 free trade zones operative.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale sta migliorando sulla spinta degli investimenti europei. Non esistono minacce particolari per la sicurezza o episodi di violenza politica.
116
Romania
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
48° su 178
67° su 157
69° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel luglio 2006 (Stand-By). Attualmente il paese non sta negoziando nessun nuovo accordo. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche.
Banca Mondiale. Attualmente sono attivi 20 progetti per un valore complessivo di circa 1,8 miliardi di dollari.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo settembre 2007 risultano approvati dalla BERS
127 progetti per un ammontare complessivo di 3,6 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso
addizionale per il finanziamento dei progetti di 6,2 miliardi di euro da altre fonti. Il 70% degli investimenti
è indirizzato nel settore privato.
Banca Europea per gli Investimenti. La BEI negli ultimi 5 anni ha finanziato progetti per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di 142 milioni di euro.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il primo partner commerciale della Romania, con un interscambio di 9,9 miliardi di
euro nel 2006. Dal 2002 il saldo commerciale tra i due paesi è progressivamente migliorato per l’Italia e nel
2006 ha raggiunto 1,2 miliardi di euro, in aumento del 105% rispetto al 2005. Le importazioni nel 2006 sono cresciute del 6% circa. Le esportazioni nel 2006 sono cresciute del 18%, grazie alla buona perfomance dell’export della meccanica strumentale, dei prodotti in metallo e di autoveicoli. I prodotti che pesano di più sull’export italiano in Romania sono stati: meccanica strumentale (18% dell’export totale), pelli e calzature (16%)
e prodotti tessili (14%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Romania sarà peggiore rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della performance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. L’Italia continua ad essere, da oltre 10 anni, il principale paese investitore per numero di aziende registrate, ed è al quinto posto per capitale investito. Secondo i dati dell’ICE, gli investimenti italiani in Romania si sono concentrati nei settori labour intensive. Recentemente si è assistito ad una evoluzione della nostra presenza imprenditoriale, con l’affermarsi di joint ventures o contratti con produttori locali
per la fornitura e l’assemblaggio di parti meccaniche o di beni strumentali.
117
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Romania per settori
(2006, %)
abbigliamento
7%
autoveicoli
6%
altro
18%
Interscambio commerciale con la Romania
(1997-2006, mln €)
6.000
meccanica
strumentale
19%
5.000
4.000
3.000
elettronica ed
elettrotecnica
8%
2.000
1.000
metallurgia e
prod. in metallo
12%
pelli e calzature
16%
prod. tessili
14%
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-1.000
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Romania sono pari a 282 milioni di euro. Le garanzie
perfezionate in quota capitale sono state pari a 115 milioni di euro di cui 100 milioni di euro già erogati.
118
Russia
RUSSIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il paese è stabile e il potere fortemente accentrato nelle mani del Presidente. Il conflitto ceceno, per quanto lontano dall’essere risolto, sembra essere stato congelato.
Rischio economico. L’economia è fortemente dipendente dal settore oil&gas e i fondamentali sono vulnerabili alla variazione dei prezzi internazionali degli idrocarburi. I settori tradable non petroliferi stanno soffrendo una perdita di competitività a causa dell’apprezzamento della rublo e degli scarsi investimenti.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in crescita anche se ancora poco trasparente e fortemente frammentato rispetto agli standard internazionali. Il contesto operativo è caratterizzato da elevata burocrazia, inadeguato enforcement delle leggi da parte delle autorità locali, scarsa governance e un ruolo crescente dello stato nel controllo dell’economia.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 3/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio RUB/USD*
2004
7,2
10,9
4,9
2005
6,4
12,7
8,2
2006s
6,7
9,7
8,4
2007p
7,0
7,7
4,9
2008p
6,8
7,5
2,8
183,2
-97,4
85,8
59,0
10,0
214,5
36,2
19,8
124,5
11,4
28,81
243,8
-125,4
118,4
83,8
11,0
257,2
33,7
20,4
182,2
13,3
28,28
303,9
-164,7
139,2
94,5
9,6
309,7
31,4
17,6
303,7
17,4
27,20
315,2
-210,3
104,9
61,7
5,1
418,4
34,8
12,6
431,8
19,8
25,70
332,6
-249,2
83,4
42,8
2,9
504,5
34,7
13,7
524,4
20,6
25,40
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, luglio 2006; * EIU Bureau van Dijk, settembre 2007
Rating
Standard and Poor’s
BBB+
Moody’s
Baa2
Fitch
BBB+
SACE
-
119
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. La situazione politica è stabile. Il presidente Putin mantiene elevati livelli di consenso e il
suo partito (Russia Unita) conserva la maggioranza in parlamento. Negli ultimi anni lo stato ha ripreso il controllo di alcuni settori strategici, ad esempio quello energetico. Recentemente non ci sono più stati attacchi
terroristici da parte del movimento indipendentista ceceno, nonostante il conflitto sia lontano dall’essere risolto. A dicembre 2007 si terranno le elezioni per il rinnovo del parlamento mentre, a marzo 2008, le elezioni presidenziali. Rimane incertezza sul nome del candidato che avrà il sostegno di Putin.
Relazioni internazionali. L’esportazione di idrocarburi è stato il motore principale della rinascita russa ma anche la causa di tensioni con alcuni paesi della CSI. Tra questi si sta creando un piccolo gruppo di fronda, il
GUAM (composta da Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldova), che cerca di uscire dalla sfera di influenza
russa per avvicinarsi al campo occidentale. La Russia è membro, insieme a Cina ed ai paesi dell’Asia centrale
(escluso il Turkmenistan), della Shanghai Cooperation Organization. I rapporti con gli USA e l’UE sono in peggioramento, sebbene le relazioni economiche siano in crescita. La decisione della NATO di installare dei sistemi anti-misslistici in Europa centro orientale è stata particolarmente mal vista dal Cremlino. Mosca è interessata ad aumentare il controllo sul Circolo Polare e ciò sta creando delle tensioni con i paesi che si affacciano sul mare Artico.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. Gli elevati prezzi degli idrocarburi e delle materie prime hanno mantenuto robusta la crescita (6,7% nel 2006) nonostante il rallentamento della produzione nel settore oil&gas. I settori non tradable
(in particolare costruzioni e vendita al dettaglio) hanno registrato un’ottima performance, con una crescita a
due cifre. Il settore oil&gas necessita di ingenti investimenti che, per quanto consistenti, rimangono al di sotto del potenziale. Il settore manifatturiero soffre la concorrenza internazionale a causa degli scarsi investimenti e dell’apprezzamento del rublo.
Bilancio pubblico e inflazione. Le entrate derivate dalla vendita degli idrocarburi garantiscono da diversi anni avanzi di bilancio consistenti (8,4% del PIL nel 2006). Dal 2004 parte di questo surplus viene accantonato in un Fondo di Stabilizzazione, che è stato finora utilizzato per pre-pagare i creditori ufficiali. Per biennio
2007-2008 si prevede una consistente diminuzione nell’avanzo pubblico. L’inflazione è diminuita nel 2006
passando dal 12,7% del 2005 a 9,7%. Per i due anni successivi si prevede un tasso intorno al 7,5% in quanto
la Banca Centrale Russa sembra più concentrata nel mantenimento della competitività piuttosto che nel contenimento dell’inflazione.
Bilancia dei pagamenti. Dopo i picchi nel 2006, per il prossimo anno si prevede un peggioramento del surplus commerciale del 40% e del surplus di parte corrente del 54%, causata principalmente dalla riduzione dei
prezzi internazionali degli idrocarburi. Il 2006 è stato un anno record per afflusso di capitali: gli investimenti diretti esteri netti sono passati da -0,8 miliardi di dollari nel 2005 a 10,8 miliardi, mentre gli investimenti di
portafoglio netti da -3,3 miliardi di dollari a 10,8 miliardi.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il paese ha effettuato il pagamento anticipato del debito verso
il FMI e il Club di Parigi. Il debito estero è aumentato negli ultimi tre anni in termini assoluti, mentre la robusta crescita dell’economia lo ha mantenuto costante intorno al 30-35% del PIL. La novità degli ultimi anni consiste nella riduzione del debito con l’estero del settore pubblico e del consistente aumento dell’indebi-
120
Russia
tamento del settore privato (in particolare bancario). Il DSR è diminuito al 17,6% nel 2006 e dovrebbe scendere di nuovo al 12,6% quest’anno. A fine 2006, le riserve valutarie ammontavano a 304 miliardi di dollari
(pari a quasi 17,4 mesi di importazioni) in crescita del 67% rispetto al 2005. A queste si aggiungono le risorse
accantonate nel Fondo di Stabilizzazione, alimentato dalle imposte sulla produzione e sull’export di petrolio.
Operativo dal gennaio 2004, alla fine del 2006, secondo quanto comunicato dal Ministero delle Finanze, ha
superato 89 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al 2005.
Tasso di cambio. Negli anni scorsi la banca centrale è intervenuta sul mercato dei cambi per contrastare le
spinte all’apprezzamento della valuta generate dalle consistenti entrate petrolifere. In termini effettivi reali il
rublo nel biennio 2005-06 si è apprezzato di oltre il 20% con negative ripercussioni sui settori non-oil in termini di competitività. Nonostante gli sforzi della banca centrale per frenare il rafforzamento del rublo, per il
biennio 2007-08 è prevedile che la valuta continui ad apprezzarsi, a causa dei cospicui afflussi di valuta forte.
Mercato azionario. L’indice della borsa russa, RTS index, in cui sono considerati 50 titoli azionari, è cresciuto di circa il 6% rispetto l’inizio della anno anche se l’andamento è stato altalenante.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
100
12
14
10
12
8
10
6
8
90
80
60
40
30
20
%
50
%
mln US$
70
4
6
2
4
10
0
0
2004
2005
2006
Saldo delle transazioni correnti
2007
2008
2
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Dopo la crisi russa, il sistema bancario ha sperimentato un processo di consolidamento, ma rimane caratterizzato da debolezze strutturali e da scarsa trasparenza. A fine 2006, era composto da
1.293 banche (di cui 52 detenute al 100% da banche estere e 13 con più del 50% di proprietà straniera). 5
banche controllano circa il 45% degli asset totali e due di esse (Sberbank e Vneshtorbank) sono statali. Il primato di Sberbank, che controlla il 29% degli asset totali e il 60% dei depositi, è insidiato da Vneshtorbank,
Gazprombank e Alfa Bank, che, negli ultimi anni, stanno conseguendo ottimi risultati. Nonostante il settore bancario russo stia crescendo molto rapidamente, sia in termini di liquidità sia di crediti, la fiducia del
piccoli risparmiatori è ancora limitata. Si sta assistendo ad un lento processo di consolidamento tramite fusioni e acquisizioni fra le banche piccole e medie anche se è prevedibile che il livello di frammentazione attuale rimanga tale ancora a lungo. Banca Intesa opera nel settore russo attraverso ZAO Banca Intesa (la prima banca a capitale interamente italiano) e ha recentemente accresciuto la propria presenza con
l’acquisizione del pacchetto di controllo di KMBBank, specializzata nel credito alle piccole imprese (il restante 25% del capitale è detenuto dalla BERS). Il Gruppo Unicredit controlla l’ottava Banca russa, International Moscow Bank (IMB), grazie all’acquisizione della tedesca HVB. È inoltre presente con una società di
leasing, la Locat, ed ha di recente rilevato una banca di investimento russa (Aton Group).
121
EUROPA EMERGENTE E CSI
Performance. Le Autorità hanno predisposto un programma di assicurazione dei depositi e il processo di ammissione delle banche in tale schema avrebbe dovuto portare ad un consolidamento degli istituti meno solidi. Tuttavia, la maggior parte delle banche è stata inclusa e il FMI ha espresso perplessità sui criteri di selezione adottati. Le attività di credito al consumo e i prestiti alle PMI hanno registrato un aumento ma restano a
livelli piuttosto bassi, come i risparmi delle famiglie. L’interesse delle banche internazionali verso la Russia è
comunque elevato, anche se esistono delle limitazioni cui sono soggetti gli operatori internazionali in tema
di apertura di nuove filiali. Il livello di non-performing loans è andato decrescendo ed è pari al 2,8% dei prestiti totali, con un ROA del 3,2% e un ROE pari al 24,2%. Il sistema ha manifestato una discreta vulnerabilità
in occasione della recente crisi del credito.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il paese ha compiuto progressi negli ultimi anni per quanto riguarda l’adozione di un quadro
normativo coerente, soprattutto per uniformare la legislazione regionale a quella federale. Il problema principale è comunque legato all’enforcement di tali provvedimenti. Il sistema giudiziario è burocratizzato e dotato
di scarsa indipendenza dal potere politico.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento delle autorità verso l’afflusso di capitali è positivo, anche se esiste la volontà di proteggere alcuni settori strategici, in particolare quello energetico.
Il governo ha manifestato l’intenzione di ridurre la partecipazione delle imprese straniere nei progetti di sfruttamento dei giacimenti (si veda il caso di Sakhalin 2). Il contesto operativo per gli operatori stranieri rimane
caratterizzato da elevata burocrazia, applicazione arbitraria delle leggi da parte delle autorità locali e livelli inadeguati di governance. In particolare si registra mancanza di chiarezza nel sistema fiscale e amministrativo.
Molte regioni hanno approvato leggi e programmi specifici per attrarre un flusso maggiore di investimenti. Il
1° luglio 2006 è entrata in vigore la piena convertibilità del rublo. La decisione delle autorità ha comportato
l’eliminazione del deposito obbligatorio non remunerato per i non residenti che acquistano titoli denominati in rubli.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale avrebbe bisogno di un ammodernamento ed ampliamento. Particolarmente carenti le telecomunicazioni ed i servizi infotelematici. Il conflitto
ceceno continua a mantenere alto il livello di rischio di attentati anche se l’uccisione del leader separatista Aslan Maskhadov nel 2005 e del guerrigliero Shamil Basayev nel 2006 ha portato allo sbandamento del movimento separatista e alla “cecenizzazione” del conflitto. Inoltre, in Russia le organizzazioni criminali sono particolarmente potenti e spesso legate (se non coincidenti) con i grandi gruppi industriali controllati dagli oligarchi.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
122
Rank
106° su 178
120° su 157
143° su 181
Firmato
In vigore
In vigore
Russia
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Il paese non ha finanziamenti in essere con il FMI. I rapporti con il Fondo si limitano alle consultazioni periodiche (art. IV).
Banca Mondiale. Dal 1994 sono stati approvati progetti per circa 14 miliardi di dollari, destinati principalmente ai settori dell’energia, industria, trasporti e al sistema legislativo. Al momento i progetti attivi sono 22
per un totale di 2 miliardi di dollari.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Le principali aree di intervento della banca sono: la riduzione della dipendenza della Russia dalla propri risorse naturali; migliorare la corporate governance; la modernizzazione delle infrastrutture e la promozione dell’intermediazione finanziaria. L’ammontare totale dei progetti è
pari a circa 20 miliardi di euro mente il finanziamento erogato dalla EBRD ammonta a 7,1 miliardi di euro.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il secondo partner commerciale dopo la Germania. L’interscambio fra i due paesi è sfavorevole all’Italia, soprattutto a causa delle importazioni di risorse naturali (circa il 74% delle importazioni totali nel 2005). Il disavanzo nel 2006 è stato pari a 5,9 miliardi di euro, rispetto ai 5,6 miliardi del 2005. Si è registrato un aumento sia nelle importazioni (del 16%) sia nelle esportazioni (del 25%). I prodotti maggiormente richiesti dal mercato russo sono: meccanica strumentale (29% delle esportazioni totali), abbigliamento (12%)
e mobili (8%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-II la perfomance del nostro export in Russia
sarà peggiore rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della perfomance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. Il volume degli investimenti italiani nella Federazione Russa è ancora modesto anche se in crescita. Nel 2005 gli investimenti diretti esteri italiani in Russia sono stati pari a 35,7 milioni di euro. Solo nel periodo gennaio-giugno 2006, l’Italia ha effettuato investimenti per 87,5 milioni di dollari, dei
quali 47,5 milioni di investimenti diretti. Nel primo semestre 2007 gli afflussi di investimenti dall’Italia ammontano a 122,6 milioni di dollari. I dati tendono a sottostimare il fenomeno, poiché alcune aziende italiane effettuano i propri investimenti in Russia per il tramite di partecipate con sede fuori dall’Italia per motivi
di strategia aziendale. Esempi in proposito sono il progetto “Blue Stream” realizzato dall’ENI per un valore di
circa 800 milioni di dollari ed l’acquisto del 45% della RusEnergoSbyt da parte di ENEL per un valore di 105
milioni di euro. Entrambe gli investimenti sono transitati tramite consociate registrate in Olanda.
Esportazioni italiane in Russia per settori
(2006, %)
prod. alimentari
4%
altro
14%
Interscambio commerciale con la Russia
(1997-2006, mln €)
15.000
meccanica
strumentale
29%
10.000
prod. tessili
5%
5.000
prod. chimici e
fibre
6%
0
1997
elettronica ed
eletrotecnica
7%
pelli e calzature
7%
abbigliamento
12%
metallurgia e prod. In
metallo
8%
mobili
8%
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-5.000
-10.000
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Russia sono pari a 2,2 miliardi di euro. Le garanzie
perfezionate in quota capitale sono state pari a 1,6 miliardi di euro di cui 1,2 milioni di euro già erogati.
123
EUROPA EMERGENTE E CSI
SERBIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. La principale incertezza sul futuro della Serbia è legata alla risoluzione della questione dell’indipendenza del Kosovo che attualmente appare in una fase di stallo.
Rischio economico. Grazie al programma di riforme supportato dal FMI la situazione economica è in miglioramento. L’elevato deficit delle partite correnti, l’indebitamento in valuta estera (euro) e il servizio del debito in forte crescita costituiscono fattori di vulnerabilità.
Rischio bancario e operativo. La presenza di banche straniere nel settore costituisce un fattore positivo ma il
sistema finanziario risulta ancora poco sviluppato rispetto agli altri paesi dell’area. Il contesto operativo è in
miglioramento ma l’impasse istituzionale di inizio 2007 ha comportato un brusco arresto nell’approvazione di
nuove riforme.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio RSD/USD*
2004
9,3
10,1
0,0
2005
6,3
17,3
0,8
2006s
5,5
14,3
2,6
2007p
5,0
9,7
3,0
2008p
5,0
7,5
3,0
4,1
-10,9
-6,8
-3,3
-14,8
14,1
62,8
14,0
4,2
4,2
58,692
5,0
-10,6
-5,6
-2,7
-11,2
15,5
64,4
19,0
5,8
5,2
67,206
5,9
-11,9
-6,0
-3,0
-11,0
17,3
62,6
35,4
10,0
7,7
66,876
7,0
-13,4
-6,4
-3,3
-10,6
18,4
59,4
42,4
10,3
7,3
60,688
8,3
-14,8
-6,5
-3,3
-9,8
19,5
58,5
43,2
10,6
7,2
62,483
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI , ottobre 2006); *EIU Bureau Van Dick, luglio 2007
NB: Tutti i dati non includono il Kosovo (con l’esclusione del debito estero)
Rating
124
Standard and Poor’s
BB-
Moody’s
-
Fitch
BB-
SACE
-
Serbia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: NEGATIVO
Politica interna. Nelle elezioni di gennaio 2007, il Partito Radicale Serbo ha ottenuto la maggioranza relativa
dei voti (circa il 30%), tuttavia i partiti del “blocco democratico” si sono uniti in una coalizione per impedire che potesse salire al governo. Le trattative sono durate fino al 15 maggio lasciando il paese privo di governo per più di tre mesi e rafforzando le frange più radicali. Nel paese permane il rischio d’instabilità politica
soprattutto in connessione con la questione del Kosovo.
Relazioni internazionali. L’UE continua ad insistere che la firma dell’Accordo di Stabilizzazione e Associazione potrà avvenire soltanto dopo la consegna dei 4 criminali di guerra al Tribunale dell’Aja ancora latitanti. Lo status del Kosovo, la regione serba a maggioranza albanese, è ancora incerto. USA e UE sostengono
l’indipendenza della regione, mentre Serbia e Russia vorrebbero preservare gli attuali confini. Nonostante
l’indipendenza del Montenegro (avvenuta nel giugno 2006) sia stata pacifica, si teme che, al contrario, l’autoproclamazione ed il riconoscimento dell’indipendenza kosovara possano dare luogo a reazioni violente.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. La situazione economica del paese è migliorata negli ultimi anni grazie al programma di
riforme e risanamento supportato finanziariamente dal FMI. Dopo un picco del 9,3% nel 2004, la crescita del
PIL reale ha registrato un rallentamento nel 2005 (6,3%) e nel 2006 (5,5%) a causa dell’instabilità politica. Rimangono significative fonti di vulnerabilità, legate all’inefficienza delle società pubbliche, la cui privatizzazione prosegue con lentezza. Tuttavia l’afflusso di investimenti, la sostenuta domanda interna trainata dalla
continua crescita dei salari, e la continua espansione del commercio, dei servizi finanziari e dei trasporti dovrebbero mantenere il tasso di crescita intorno al 5% nel biennio 2007-08.
Bilancio pubblico e inflazione. Grazie all’adozione di una rigida politica fiscale, il disavanzo pubblico si è ridotto fino a raggiungere il pareggio nel 2004. Nel 2006 ha registrato un avanzo (2,6% del PIL) e si prevede
che tale risultato sarà confermato anche nel 2007-08. Nonostante gli stipendi, i sussidi e altri trasferimenti correnti rappresentino voci di spesa elevate ed in crescita, il bilancio appare comunque sostenibile. Nel 2006
l’inflazione, che nel 2005 era cresciuta ad un tasso del 17,3%, si è attenuata (14,3%), nonostante il rincaro energetico. La crescita dell’indice dei prezzi al consumo (media annua) dovrebbe ridursi ulteriormente nel 2007
(9,7%) e nel 2008 (7,5%).
Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 il disavanzo commerciale è stato piuttosto consistente (6 miliardi di dollari) a causa degli elevati prezzi internazionali degli idrocarburi e delle materie prime e dell’ancora limitata
competitività delle imprese serbe ed è destinato a peggiorare nel biennio 2007-08. L’avanzo nella bilancia dei
servizi e l’afflusso crescente di rimesse dall’estero hanno permesso di dimezzare questo saldo negativo tuttavia il deficit di parte corrente rimane elevato, pari all’11% del PIL. Si prevede decresca leggermene nel biennio 2007-08. Gli afflussi di capitale nel 2006 sono stati relativamente consistenti (il saldo del conto capitale
è in attivo con circa 7,1 miliardi di dollari) anche se gli IDE greenfield e gli investimenti di portafoglio sono
stati limitati.
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero ammontava a 17,3 miliardi di
dollari (pari al 62,6% del PIL), detenuto principalmente dai creditori commerciali (40%) e dalle istituzioni internazionali (30%). La posizione debitoria è in progressivo miglioramento: a fine 2002 era pari a circa l’80%
del PIL mentre nel 2008 dovrebbe attestarsi intorno al 58% del PIL. I test del FMI hanno evidenziato una
125
EUROPA EMERGENTE E CSI
discreta sostenibilità del debito agli shock. La vulnerabilità principale deriva dalla quota elevata di debito in
valuta forte (in particolare euro) che espone il paese al rischio di cambio. Inoltre si segnala un aumento considerevole del DSR nel 2006 (35,4% delle esportazioni di beni e servizi rispetto al 19% nel 2005) a causa della fine del periodo di grazia concesso dal Club di Parigi e della ricomposizione del debito estero con una quota crescente del settore privato rispetto a quello pubblico. Si prevede che il DSR superi il 40% nel biennio
2007-08.
Tasso di cambio. Dal 2001 il regime è a fluttuazione amministrata. La banca centrale si sta spostando verso
una maggiore flessibilità. Nel 2006 il dinaro serbo si apprezzato progressivamente di circa il 20% rispetto al
dollaro grazie agli afflussi di IDE e ai prestiti al settore bancario. La prevista riduzione degli afflussi di capitale nel 2007 dovrebbe mantenere la valuta intorno ad un tasso di cambio di 60,7RSD: 1USD. Nel 2008 si prevede un leggero deprezzamento del dinaro.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
2005
2006
2007
-0,5
2008
18
-2
16
-4
-1
14
-6
-8
-2
%
12
-1,5
%
mld US$
20
0
2004
10
8
-10
6
-2,5
-12
4
-3
-14
2
-3,5
-16
0
2004
Debito estero totale
Debito estero/PIL
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il settore bancario è costituito da 38 banche, di cui: 18 controllate da banche estere, 9
da privati nazionali e 11 controllate dallo Stato. Il 55% del totale attivo del sistema è concentrato nelle prime 6 banche. Le banche straniere controllano il 71% dei crediti. Le banche locali sono specializzate in crediti a breve termine e non riescono a competere con le banche estere maggiormente esposte in crediti a lungo
termine. È in atto un processo di concentrazione del sistema bancario, data la presenza di 15 banche con appena l’1% della quota di mercato. Tre delle prime cinque banche sono straniere: Raiffeisenbank (14,2%), Delta Banka (10,6%), Kypo Alpe-Adria-Bank (7,4%). Le altre due grandi banche, recentemente privatizzate, sono
le banche serbe Komercjijalna banka (9,8%) e Vojvodanska (5,8%).
Performance. A partire dal 2001, il sistema bancario è in continua crescita, anche se risulta ancora poco sviluppato rispetto ai paesi dell’est Europa. La maggior parte dei depositi bancari (67% del totale) sono denominati in valuta estera, principalmente in euro e in dollari. La crescita del sistema bancario è incentivata dall’elevata profittabilità del mercato dovuta agli spread ancora ampi. I non-performing loans sul totale dei prestiti sono pari al 20,7%.
126
Serbia
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: POSITIVO
Sistema legale. Il sistema legale è in via di ristrutturazione e l’impasse politica di inizio 2007 ha rallentato tale processo. Dalla caduta del regime di Milosevic, l’indipendenza dei giudici è aumentata anche se il fenomeno della corruzione è ancora rilevante. La prospettiva dell’ammissione all’Unione Europea costituisce uno stimolo per il miglioramento del contesto operativo.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. La nuova normativa sugli investimenti esteri è entrata in
vigore nel 2002: per gli investitori esteri è assicurato un trattamento paritario rispetto a quelli nazionali. Il trasferimento e il rimpatrio dei profitti è permesso. È prevista compensazione in caso di esproprio. Restrizioni
permangono nella produzione e nel commercio d’armi, nonché nelle aree soggette a limitazioni legali.
L’eccessiva burocrazia costituisce un freno all’iniziativa imprenditoriale. Nel paese sono attive 13 zone franche.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. La ristrutturazione delle infrastrutture a seguito dei bombardamenti aerei del 1999 procede grazie agli aiuti internazionali: si ricorda in particolare lo sviluppo del Corridoio
X°, che collegherà Salisburgo a Tessalonica attraverso Budapest e Belgrado. Le tensioni in Kosovo non hanno
ancora trovato soluzione, fomentate dal nazionalismo e dai gruppi criminali.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2006
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2006
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
86° su 178
79° su 181
In vigore
In vigore
-
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con la Serbia, che prevedeva divieti all’indebitamento sovrano, è scaduto nel febbraio 2006. Con il successivo Post-Program Monitoring (PPM) sono stati reintrodotti
dei divieti indicativi (e quindi non vincolanti) fino a dicembre 2006. I divieti non sono stati riconfermati e
nessun nuovo programma è in fase di negoziazione: il FMI si limita alle consultazioni periodiche (Article IV).
Il debito con il FMI è stato cancellato e le tranches di pagamento riguardano esclusivamente gli interessi.
Banca Mondiale. Nel 2004 il consiglio direttivo della Banca Mondiale ha approvato la Country Assistance Strategy 2005-2007 per la Serbia. I tre obiettivi perseguiti sono: 1) creare un settore pubblico più snello ed efficiente; 2) creare un settore privato più grande e dinamico; 3) ridurre la povertà della popolazione. I progetti attivi al momento ammontano a 385 milioni di dollari.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS
69 progetti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 1,28 miliardi di euro da altre fonti. Il 47% degli investimenti è
indirizzato nel settore privato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. I principali partner commerciali della Serbia sono Italia e Germania. L’interscambio con l’Italia
127
EUROPA EMERGENTE E CSI
è positivo e nel 2006 si è attestato intorno ai 200 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. La
forte riduzione degli scambi nel 2005 è dovuta alla disaggregazione statistica tra Serbia e Montenegro e all’introduzione dell’IVA in Serbia, che ha comportato un forte incremento degli ordini alla fine del 2004. Nel
2006 le esportazioni italiane in Serbia sono quasi duplicate rispetto al 2005, raggiungendo i 936 milioni di euro. La meccanica strumentale si conferma il settore trainante dell’export italiano (22% del totale), registrando
un incremento del 34% rispetto al 2005. Seguono abbigliamento (cresciuto del 41%) ed autoveicoli, che rappresentano entrambi il 10% delle esportazioni italiane nel paese. Anche le importazioni sono aumentate nel
2006, attestandosi intorno a 734 milioni di euro. I principali prodotti importati in Italia sono: mobili (35%
del totale), prodotti tessili (13%) e abbigliamento (11%).
Investimenti diretti esteri. Nel 2006 gli IDE netti sono stati 4,3 miliardi di dollari, pari all’11% del PIL. I principali investitori sono Norvegia, Grecia e Germania che rappresentano quasi l’80% degli IDE totali. L’Italia è
al dodicesimo posto, con un flusso di IDE pari a 52,8 milioni dollari.
Interscambio commerciale con la Serbia1
(1997-2006, mln €)
Esportazioni italiane in Serbia per settori
(2006, %)
1.000
elettronica ed
elettrotecnica
6%
altro
18%
900
meccanica
strumentale
21%
800
700
600
abbigliamento
8%
pelli e calzature
11%
500
400
300
200
prod. chimici e fibre
8%
metallurgia e prod.
in metallo
8%
prod. tessili
10%
autoveicoli
10%
100
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Serbia sono pari a 4,6 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale ammontano a 4,3 milioni di euro, già interamente erogati.
1 I dati relativi alla Serbia fino al 31.05.2005 sono la somma dei dati del paese a quelli del Montenegro.
128
Slovacchia
SLOVACCHIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il paese è politicamente stabile. Tuttavia alcune forze politiche della maggioranza si fanno
portavoce di istanze populiste e xenofobe e sono molto criticate a livello europeo.
Rischio economico. La buona perfomance dell’economia dovrebbe permettere al paese di adottare l’euro entro il primo gennaio del 2009, anche se ci sono dei dubbi sulla sostenibilità di tale andamento.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è di piccole dimensioni ma solido. Il contesto operativo
non presenta particolari criticità.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 1/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio SKK/USD*
2004
5,4
7,4
-3,2
2005
6,0
2,7
-2,8
2006
8,3
4,5
-3,4
2007p
8,8
2,3
-2,9
2008p
7,5
2,0
-2,4
14,5
-16,6
-2,1
-3,3
-7,8
23,8
52,4
10,8
14,9
5,5
32,257
32,0
-34,5
-2,5
-4,1
-8,6
27,0
59,9
11,7
15,5
4,8
31,018
41,7
-44,8
-3,1
-4,6
-8,3
32,2
55,6
4,7
13,4
3,2
29,611
53,2
-55,4
-2,2
-3,7
-5,3
33,9
48,5
4,2
17,6
3,5
24,919
63,1
-64,9
-1,8
-3,3
-4,2
36,8
46,6
3,8
20,2
3,4
24,610
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
A
Moody’s
A1
Fitch
A
SACE
-
129
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Lo coalizione di centro-sinistra, guidata dal Partito Smer-Democrazia Sociale (Smer-SD),
controlla 85 seggi su 150, fino ad ora è sembrata coesa e in grado di rimanere al potere per l’intero mandato.
Le tendenze più populiste del Partito del Popolo-Movimento per la Democrazia Slovacca (LS-HZDS) e xenofobe del Partito Nazionale Slovacco (SNS) di estrema destra all’interno della coalizione dovrebbero essere
contenute dall’obiettivo di entrare nell’Unione Monetaria e dalla necessità di attrarre investimenti dall’estero.
Relazioni internazionali. La presenza nel governo di LS-HZDS e SNS preoccupa le cancellerie europee. In
particolare, l’SNS continua ad alimentare tensioni con la vicina Ungheria. L’esclusione dei leader di questi
due partiti dal governo non ha impedito la sospensione dello Smer-SD dal Partito Socialista Europeo. Il paese dal 2007 dovrebbe rispettare tutti i parametri di Maastricht e, per questo motivo, la sua ammissione nell’Unione Monetaria dovrebbe avvenire all’inizio del 2009.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: POSITIVO
Attività economica. Il tasso di crescita reale del PIL nel 2006 è stato pari all’8,3% sostenuto dall’aumento della produttività, dalla domanda interna che è rimasta robusta ed dall’export in rapida crescita grazie alla domanda estera di autoveicoli e beni durevoli. Nel 2007-08 la crescita economica dovrebbe rimanere sostenuta
grazie soprattutto al contributo delle esportazioni nette.
Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 il bilancio pubblico ha registrato un risultato migliore di quello previsto dal budget ma superiore alla soglia del 3% di Maastricht (-3,4% del PIL). L’aumento dei prezzi degli idrocarburi e delle materie prime ha inciso sul tasso di inflazione medio (4,5%) che è cresciuto al di sopra del limite fissato per l’ingresso nell’Unione Monetaria. Per il biennio 2007-08 si prevede che entrambi i criteri siano rispettati.
Bilancia dei pagamenti. La dinamica delle esportazioni è stata superiore a quella delle importazioni; tuttavia
a causa del deterioramento delle ragioni di scambio, il disavanzo commerciale è peggiorato nel 2006. Il deficit di parte corrente è migliorato leggermente e rimane elevato (dall’8,6% del PIL nel 2005 all’8,3%). Circa
l’80% di tale deficit è stato bilanciato dall’afflusso di IDE. Nel biennio 2007-08 il deficit dovrebbe ridursi mentre l’afflusso di IDE dovrebbe rimanere costante.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero sta progressivamente migliorando (55,6%
del PIL) e appare sostenibile nel breve-medio periodo. Il debito pubblico, che è stato pari al 30% del PIL nel
2006, in pieno rispetto del criterio di Maastricht, è previsto in miglioramento. Le riserve dovrebbero crescere
nel 2007 (17,6 milioni di dollari rispetto ai 13,4 milioni a fine 2006) a causa degli interventi della banca centrale finalizzati a contenere l’apprezzamento del cambio. In termini di mesi di importazione, tuttavia, dovrebbero rimanere contenute (3,5 mesi).
Tasso di cambio. La banca centrale sta perseguendo una politica monetaria ibrida volta al contenimento dell’inflazione e al mantenimento del tasso di cambio all’interno della banda di oscillazione dello SME2 (in cui
la corona slovacca è entrata nel novembre 2005). Nel 2006 la corona slovacca ha subito una spinta verso
l’apprezzamento, nei confronti sia del dollaro sia dell’euro, a causa del crescente afflusso di capitali. Nel biennio 2007-08 si prevede che continuino le pressioni verso il rafforzamento della valuta.
130
Slovacchia
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
2007
2008
10
9
-1
-2
8
-1,5
-3
7
-2
-4
6
-2,5
-5
-3
-6
4
-3,5
-7
3
-4
-8
2
-4,5
-9
1
-10
0
-5
Saldo delle transazioni correnti
%
-1
%
mld US$
-0,5
5
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni corrent/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. In Slovacchia operano 16 banche. Soltanto 2 banche, di piccole dimensioni, sono di
proprietà locale (di cui una è di proprietà statale). Le altre banche sono straniere, in particolare di nazionalità austriaca, tedesca e italiana. Il sistema è relativamente concentrato: 3 banche, possedute da Erste bank, Raiffeisen Bank e Banca Intesa, controllano circa il 50% delle attività bancarie totali.
Performance. Gli indicatori di solidità finanziaria sono buoni e gli stress test sembrano indicare una buona resilienza agli shock. Il capital adequacy ratio è diminuito ma rimane su buoni livelli (13%). La profittabilità è elevata (ROE al 16,6%) e i non perfoming loans sono diminuiti fino al 3,2% dei prestiti totali. Il miglioramento
della concorrenza ha aumentato la possibilità di finanziamento per le famiglie e le piccole e medie imprese.
L’espansione del credito sembra gestibile. Infatti, a differenza degli altri paesi dell’Europa centro-orientale, il
prestito è stato finanziato dai crescenti depositi interni ed è prevalentemente denominato in valuta locale.
L’apparato di supervisione e regolamentazione del sistema è migliorato ma necessita di ulteriori riforme.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. La Slovacchia ha compiuto un grande sforzo per raggiungere gli standard legali e giuridici europei; ora il processo di armonizzazione è per lo più completato.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese è aperto agli investitori internazionali, che possono possedere il 100% delle imprese slovacche, con l’eccezione di alcuni settori, come la difesa e la sicurezza. La corona slovacca è liberamente convertibile e non esistono restrizioni al rimpatrio di capitali. Il paese
dovrebbe entrare a far parte dell’area Shengen dal dicembre 2007.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è adeguato ma il trasporto su strada è
rallentato dalla natura montuosa del territorio. Tuttavia esistono molti progetti in cantiere finanziati dall’UE.
Il rischio di violenza politica è molto basso. Esiste qualche problema di convivenza con la minoranza ungherese e Rom, ma non tale da pregiudicare la sicurezza nel paese.
131
EUROPA EMERGENTE E CSI
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
32° su 178
40° su 157
49° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel marzo 1996. I rapporti con
l’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. Ci sono 4 progetti attivi in Slovacchia per un ammontare complessivo di 42,4 milioni di
dollari.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 67 progetti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 2,9 miliardi di euro da altre fonti. Il 92% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Banca Europea per gli Investimenti. La BEI, negli ultimi 5 anni, ha finanziato progetti per un valore complessivo di 909 miliardi di euro. Nel 2007 nessun progetto è stato finanziato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. Nel 2006 il saldo commerciale è stato favorevole all’Italia (-545 milioni di euro). Le importazioni sono state pari a circa 2 miliardi di euro, in aumento del 27%. I prodotti maggiormente importati dall’Italia sono stati: autoveicoli (22% dell’import totale) ed elettronica ed elettrotecnica (18%). Le esportazioni sono state pari a circa 1,5 miliardi di euro, in aumento del 19%. I prodotti italiani maggiormente richiesti dal
mercato slovacco sono stati: meccanica strumentale (19% del’export totale), metallurgia e prodotti in metallo (17%) ed elettronica ed elettrotecnica (17%). Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Slovacchia dovrebbe essere peggiore rispetto al quinquennio precedente ma al
di sopra della performance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. Secondo i dati forniti dalla Banca Centrale Slovacca, il volume complessivo degli
IDE nel 2006 è stato di 1,5 miliardi di euro. I maggiori paesi investitori sono stati l´Italia, per un totale 851,7
milioni di euro, Austria per 214 milioni, Corea del Sud per 211,6 milioni e la Germania per 120,9 milioni.
Dal punto di vista settoriale, il maggiore flusso degli IDE ha riguardato il settore dell’amministrazione pubblica ed assicurazione sociale (54,3%) e il settore industriale (25,6%).
132
Slovacchia
Esportazioni italiane in Slovacchia per settori
(2006, %)
altro
20%
prod. in gomma
e plastica
5%
prod. tessili
6%
Interscambio commerciale con la Slovacchia
(1997-2006, mln €)
2.500
meccanica
strumentale
19%
2.000
1.500
1.000
prod. chimici
e fibre
7%
500
0
autoveicoli
9%
elettronica ed
elettrotecnica
17%
metallurgia e
prod. in metallo
17%
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-500
-1.000
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE è nulla.
133
EUROPA EMERGENTE E CSI
SLOVENIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: L1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Le elezioni di fine 2004 sono state vinte dal principale partito di centro destra, che guida il
paese in coalizione con altri partiti.
Rischio economico. La situazione economica del paese, a seguito dell’ingresso nella UE, è migliorata. La posizione debitoria presenta qualche criticità.
Rischio bancario e operativo. La banca centrale ha avviato un processo di riforme per favorire il sistema bancario. Il contesto operativo è nel complesso favorevole agli investimenti esteri.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 0/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni (€ mld)
• Importazioni (€ mld)
• Saldo bilancia commerciale (€ mld)
• Saldo transazioni correnti (€ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale (€ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)*
Riserve valutarie lorde (mesi import)*
Cambio medio EUR/USD*
2004
4,4
3,3
-1,4
2005
4,0
2,3
-1,1
2006s
5,2
2,8
-0,8
2007p
4,5
2,6
-1,2
2008p
4,1
2,4
-1,6
12,9
-13,9
-1
-0,7
-2,7
15,3
58,4
16,7
9
5,4
0,804
14,5
-15,6
-1,1
-0,5
-2,0
19,6
71,0
17,7
8
4,4
0,802
17,0
-18,1
-1,1
-0,7
-2,6
23,6
79,5
19,0
7
3,3
0,796
18,8
-20,0
-1,2
-0,8
-2,6
27,3
86,6
17,2
9
3,1
0,737
20,6
-21,9
-1,3
-0,8
-2,5
30,7
91,4
18,0
9
2,8
0,726
S: stime - P: previsioni - Fonte: IMF, maggio 2007; * EIU Bureau van Dijk, ottobre 2007.
Rating
134
Standard and Poor’s
AA
Moody’s
Aa
Fitch
AA
SACE
-
Slovenia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Le elezioni di fine 2004 sono state vinte dal partito di centro destra Slovenian Democratic Party,
che, per ottenere una stretta maggioranza parlamentare, ha formato una coalizione con alcune formazioni politiche minori. Dissidi all’interno della coalizione sono nati al momento della recente presentazione del programma di riforme economiche che il governo ha intenzione di portare avanti, e che prevede, tra le varie misure, l’introduzione di un regime fiscale caratterizzato da un’unica aliquota per tutte le fasce di reddito.
Relazioni internazionali. Dal 1991, anno dell’indipendenza, la Slovenia ha conquistato un ruolo importante nel contesto internazionale: nel 2004 è entrata a far parte della NATO e dell’Unione Europea. Nel 2008
avrà la presidenza dell’Unione Europea ed è molto probabile che coprirà un ruolo primario in alcune missioni di peacekeeping della NATO, specialmente nel Kosovo. Permangono forti contrasti con la Croazia, per la definizione dei confini marittimi nella baia di Piran.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. La Slovenia è il paese che presenta la situazione economico-finanziaria migliore fra i dieci nuovi membri dell’UE. I tassi di crescita, seppure in leggero calo, sono positivi, grazie principalmente al
settore delle costruzioni e agli investimenti (specialmente per i fenomeni di delocalizzazione di alcune grandi industrie europee nel paese).
Bilancio pubblico e inflazione. L’ingresso nella UE ha favorito il miglioramento dei conti pubblici e il saldo
del bilancio pubblico e l’inflazione sono contenuti. Il deficit di bilancio è sceso al di sotto dell’1% del PIL,
mentre l’inflazione media annua si mantiene al di sotto del 3%.
Bilancia dei pagamenti. Nonostante la buona performance dell’export, la dinamica delle importazioni resta sostenuta e mantiene la bilancia commerciale in disavanzo. Anche le partite correnti presentano un deficit, pari a meno del 3% del PIL.
Posizione debitoria e riserve internazionali. La situazione del debito presenta qualche criticità. Il debito estero è
in aumento e nel prossimo biennio è previsto che superi i 30 miliardi di euro (più dell’80% del PIL). Le riserve valutarie sono in crescita in termini assoluti e hanno raggiunto i 9 miliardi di dollari, pari a 3 mesi di importazioni.
Tasso di cambio. Nel 2004 la Slovenia è entrata nello SME2, fissando il cambio con l’euro a 239,640 con una
banda di oscillazione dello 0,01%.
Debito estero
Crescita PIL e inflazione
35
6
100
90
30
5
20
60
50
15
40
10
30
4
%
70
%
mld €
80
25
3
2
20
5
10
0
1
0
2004
2005
2006
2007
2008
0
2004
Debito estero (mld €)
Debito estero (% PIL)
2005
2006
Crescita PIL
2007
2008
Inflazione
135
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: POSITIVO
Struttura del sistema. Il sistema bancario sloveno comprende 27 istituti di credito. Il maggiore istituto presente è la Nova Liubljana Banka che, da sola, detiene il 36% degli asset totali.
Performance. La Banca Centrale di Slovenia (BCS) ha avviato una serie di riforme per liberalizzare i flussi di
capitali e, più in generale, favorire lo sviluppo del sistema finanziario. Gli indicatori sono in miglioramento:
la percentuale dei NPLs è scesa sotto al 3% del totale dei crediti e ROA e ROE sono in aumento.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. L’assetto legislativo è stato quasi del tutto armonizzato con quello dei paesi dell’UE. Il sistema fiscale sta subendo un lento processo di trasformazione. Permangono alcuni elementi di criticità legati alla lentezza delle procedure amministrative. La corruzione non è molto diffusa.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento della Slovenia nei confronti degli investitori esteri sta diventando sempre meno ostile. L’attuale governo è particolarmente attivo nella promozione
degli investimenti e ha creato un’agenzia ad hoc, la Slovene Trade and Investment Agency (TIPO).
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema delle infrastrutture è adeguato. Il livello di sicurezza
è buono e non ci sono particolari rischi legati a calamità naturali.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
55° su 178
58° su 157
27° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Il Fondo non ha progetti attivi nel paese al momento.
Banca Mondiale. La BM non ha progetti finanziati nel paese.
Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo. La BERS ha in totale 42 progetti per un totale di 658 milioni di euro. Il 70% degli stanziamenti è nel settore privato, in modo particolare per il supporto delle piccole e medie imprese.
Banca Europea per gli investimenti. La BEI ha in attivo progetti per un miliardo di euro in Slovenia, nel settore delle infrastrutture e in quello finanziario.
136
Slovenia
Interscambio con l’Italia
Commercio. Le esportazioni dall’Italia nel 2006 sono state pari a 2,9 miliardi di euro, composte principalmente da prodotti della metallurgia (21% del totale), della meccanica strumentale (13%) e della chimica
(10%). Per il 2007 è previsto un aumento dell’export grazie ad un ulteriore incremento dei settori di punta.
Le importazioni nel 2006 sono state pari a 1,8 miliardi di euro e sono costituite principalmente da macchine
elettriche, autoveicoli e metallo. I primi mesi del 2007 mostrano una crescita dell’import, dovuta ad un’impennata della domanda di macchinari elettrici e prodotti alimentari.
Esportazioni italiane in Slovenia per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con la Slovenia
(1997-2006, €)
3.500.000.000
altro
30%
metallurgia e prod.
in metallo
21%
elettronica ed
elettrotecnica
8%
3.000.000.000
2.500.000.000
2.000.000.000
1.500.000.000
1.000.000.000
500.000.000
prod. energetici
raffinati
9%
autoveicoli
9%
prod. chimici e
fibre
10%
meccanica
strumentale
13%
0
1997
1998
1999
2000
2001
importazioni
2002
2003
esportazioni
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Slovenia sono pari a 1,2 milioni di euro. Le garanzie
perfezionate in quota capitale sono state pari a 1,1 milioni di euro, interamente erogati.
137
EUROPA EMERGENTE E CSI
TAJIKISTAN
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il potere è detenuto saldamente dal presidente che è stato confermato per il terzo mandato
nelle ultime elezioni presidenziali.
Rischio economico. L’economia soffre di una scarsa diversificazione dei prodotti esportati (cotone e alluminio costituiscono circa il 70% dell’export). Nel 2007 il raddoppio del prezzo del gas importato dall’Uzbekistan
ha comportato un deciso peggioramento dei conti con l’estero.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è in crescita ma ancora debole, mentre il contesto operativo è poco attraente per gli investitori internazionali.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: chiusura
Rischio bancario: chiusura
Rischio corporate: chiusura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mln)
• Importazioni ($ mln)
• Saldo bilancia commerciale ($ mln)
• Saldo transazioni correnti ($ mln)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero pubblico totale ($ mln)
Debito estero pubblico totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio TJS/USD*
2004
10,6
5,7
-2,4
2005
6,7
7,1
-2,9
2006s
7,0
12,7
1,7
2007p
7,5
9,0
-14,1
2008p
8,0
6,0
-15,3
-82
-3,9
189
2,5
2,97
346
-968
-622
-58
-2,5
887
38,4
17,4
224
2,1
3,12
350
-1.336
-986
-70
-2,5
859
30,6
13,1
252
1,7
3,30
383
-1.860
-1.477
-476
-15,2
1.265
40,3
16,2
284
1,8
3,48
416
-2.013
-1.597
-528
-15,3
1.746
50,5
16,4
334
2,3
3,56
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI aprile 2007; *EIU Bureau van Dijk settembre 2007
Rating
138
Standard and Poor’s
-
Moody’s
-
Fitch
-
SACE
CC
Tajikistan
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il presidente Emomali Rahmonov continua a consolidare il suo potere e l’opposizione rimane debole e frammentata. Il presidente controlla il parlamento e ha vinto, con larga maggioranza, le elezioni
presidenziali di novembre 2006 che lo confermano per il terzo mandato settennale (scadenza 2013). Persistono le tensioni etniche e religiose che hanno infiammato la guerra civile del ’92-’97, anche se lo scoppio di un
nuovo su conflitto larga scala appare improbabile. Si registra la presenza di bande armate nel sud del paese,
al confine con l’Afghanistan, coinvolte nel traffico di stupefacenti.
Relazioni internazionali. Le relazioni economiche e militari con la Russia si stanno rafforzando. Mosca ha
una base militare nel paese e sta accrescendo gli investimenti nel settore energetico. Anche la cooperazione
con la Cina sta crescendo. Le relazioni con i paesi della regione sono mantenute prevalentemente attraverso
la Shanghai Cooperation Organization. I legami con gli USA continuano ad essere stretti: in cambio dell’assistenza finanziaria, il paese lascia aperto il proprio spazio aereo ai voli militari statunitensi.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: NEGATIVO
Attività economica. La crescita del PIL nel 2007 dovrebbe mantenersi robusta (7%), spinta dal settore delle
costruzioni e dall’afflusso di rimesse dall’estero (circa il 25% del PIL). L’economia ha inoltre tratto beneficio
dall’alto prezzo mondiale dell’alluminio. Tale minerale e il cotone rappresentano circa il 70% delle esportazioni del paese.
Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 il saldo di bilancio pubblico è risultato positivo (1,7% del PIL) grazie ad un forte aumento nelle entrate. Tuttavia i crescenti investimenti pubblici (previsti dal Public Investmet
Program) porteranno il disavanzo pubblico nel biennio 2007-08 ad un deciso peggioramento (14-15% del PIL).
L’inflazione nel 2006 ha superato il 10%, principalmente a causa del limitato raccolto di prodotti agricoli e
del raddoppio del prezzo del gas (importato dall’Uzbekistan), ma anche a causa di una politica monetaria poco rigorosa e dell’aumento dei consumi connessi all’afflusso di rimesse.
Bilancia dei pagamenti. Il deficit di parte corrente, che fino nel 2006 era stato contenuto (2,5% del PIL), dovrebbe peggiorare sensibilmente nel biennio 2007-08 (intorno al 15% del PIL) a causa delle forti passività che
si dovrebbero registrare nella bilancia commerciale e nella bilancia dei servizi.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito estero è uno dei principali elementi di rischio, nonostante il paese abbia appena beneficiato della remissione del debito nell’ambito della MDRI. L’entità dei prestiti (circa 1 miliardo di dollari in tre anni) a carattere concessionale, elargiti dalla Cina per la realizzazione di
grandi progetti infrastrutturali, potrebbero generare dei problemi di solvibilità se il paese fallisse nel raggiungimento dei suoi obiettivi di crescita. Le riserve accantonate sono insufficienti a difendere il paese da shock
esogeni: a fine 2006 ammontavano a 0,2 miliardi di dollari pari a 1,7 mesi di importazione.
Tasso di cambio. Il regime di cambio in Tajikistan è a fluttuazione amministrata. Nel 2006 il tasso di cambio
nominale del somoni rispetto al dollaro è stato pari a 3,30. L’afflusso delle rimesse nel biennio 2007-08 dovrebbe contenere la tendenza al deprezzamento della valuta che nel 2006 si è indebolita del 5,8% rispetto all’anno precedente. In termini effettivi reali, il somoni dovrebbe apprezzarsi nei confronti dell’euro e del rublo.
139
EUROPA EMERGENTE E CSI
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
2007
2008
14
-2
12
-100
-4
10
-6
-300
-400
8
%
-8
%
mld US$
-200
-10
6
-12
4
-14
-500
2
-16
-600
Saldo delle transazioni correnti
-18
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni corrent/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario tagiko comprende 9 banche, di cui una di proprietà straniera ed una
di proprietà statale. Il Governo ha promesso di liberalizzare maggiormente il settore, in particolare facilitando l’entrata di attori stranieri, tuttavia la competizione rimane molto limitata.
Performance. Il sistema bancario si è rafforzato e ha visto aumentare i crediti domestici, anche se rimane di
piccole dimensioni e vulnerabile, soprattutto per la forte dollarizzazione. Sebbene i non-performing loans stiano diminuendo (11,3% sui crediti totali nel 2006 rispetto al 14,3% nel 2005), rimangono relativamente alti rispetto agli standard internazionali. La profittabilità del sistema è abbastanza elevata: il ROA è pari al 3,8% e
il ROE è pari al 15,8%. Il capital adequacy ratio (tier I) è pari al 26,8% nel 2006.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale ricalca ancora quello di stampo sovietico e il paese necessiterebbe di un ampio processo di riforme per rendere moderno e coerente l’intero impianto legislativo.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Numerosi limiti agli investimenti esteri diretti rendono
l’economia poco attraente per gli investitori internazionali, nonostante il governo abbia manifestato la volontà di migliorare il business climate. La corruzione pervade tutti i livelli della società e dell’amministrazione a livello sia centrale sia locale.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è povero e i trasporti sono difficili.
L’energia elettrica è razionata in quanto il paese non è in grado di soddisfare la domanda interna. Il Tajikistan
non solo necessiterebbe della costruzione di centrali idroelettriche ma anche dell’ammodernamento del sistema di distribuzione attualmente in funzione, largamente inefficiente. Inoltre, il controllo e la presenza dello
stato sul territorio è molto limitato.
140
Tajikistan
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
153° su 178
98° su 157
150° su 181
-
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’accordo di carattere concessional (Poverty Reduction and Growth Facility) è
scaduto il 10 febbraio 2006: metteva a disposizione del paese un totale di 65 milioni di diritti speciali di prelievo. Il paese, pur non essendo un paese HIPC, è stato incluso nell’iniziativa MDRI .
Banca Mondiale. Attualmente sono attivi 18 progetti per un totale di 185 milioni di dollari che si concentrano principalmente nello sviluppo del settore agricolo e nella gestione delle acque e degli acquedotti.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Dal 1991 al 2006 la BERS ha erogato circa 56 milioni di
euro. I progetti riguardano lo sviluppo del sistema delle piccole e medie imprese, il supporto allo sviluppo del
sistema bancario, il miglioramento delle infrastrutture e delle telecomunicazioni
Banca Asiatica di Sviluppo. Il paese ha ricevuto circa 300 milioni di dollari in prestiti, circa 30 milioni in assistenza tecnica e 16,7 milioni in aiuti da quando è diventato membro nell’ADB nel 1998. L’allocazione per
il 2007-08 è di circa 70 milioni di dollari, di cui fino al 40% possono essere erogati sotto forma di aiuti
Interscambio con l’Italia
Commercio. Gli scambi commerciali tra i due paesi sono di scarsa rilevanza. Il saldo commerciale è sfavorevole all’Italia (-28 milioni di euro nel 2006 rispetto a -14 milioni nel 2005) a causa delle importazioni di metallo e prodotti in metallo in aumento del 71% rispetto al 2005. Le esportazioni italiane sono sempre state di
limitata entità (dal 1997 al 2004 si calcola una media di 7 milioni di euro); nel 2006 sono state pari a 13 milioni di euro in diminuzione rispetto ai 17 milioni del 2005. Per il 2007 si prevede una diminuzione delle
esportazioni italiane nel paese.
Esportazioni italiane in Tajikistan per settori
(2006, %)
altri manufatti
3%
prod. chimici e
fibre
11%
mobili
5%
Interscambio commerciale con il Tajikistan
(1997-2006, mln €)
60
elettronica ed
elettrotecnica
2%
40
30
20
metallurgia e
prod. in
metallo
27%
prodotti tessili
13%
elettronica ed
elettrotecnica
14%
50
altro
8%
10
0
-10
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-20
-30
meccanica
strumentale
17%
-40
-50
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione nel paese è nulla.
141
EUROPA EMERGENTE E CSI
TURCHIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M3
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Le recenti elezioni hanno decretato la vittoria dell’AKP, confermando Erdogan a guida del
parlamento e agevolando l’elezione dell’ex ministro degli esteri Gul alla carica presidenziale. Il nuovo esecutivo è composto principalmente da tecnici di ispirazione moderata.
Rischio economico. Il deficit delle partite correnti dovrebbe diminuire nel 2007-08 ma è probabile rimanga
elevato. L’inflazione sarà ancora al di sopra del target. Tali criticità insieme all’ampio stock di investimenti di
portafoglio detenuti dai non residenti rendono il paese vulnerabile ai cambiamenti dell’investor sentiment.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario ha resistito alla crisi e nonostante alcune vulnerabilità appare in miglioramento. Le infrastrutture sono in espansione possono garantire una buona operatività agli investitori internazionali.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 5/7
Rischio sovrano: apertura nel rispetto del limiti del FMI
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio TRY/USD*
2004
9,9
8,6
-7,1
2005
7,6
8,2
-2,2
2006s
6,0
9,6
0,1
2007p
5,0
8,0
-0,7
2008p
6,0
4,3
0,8
67,0
-90,9
-23,9
-15,6
-5,2
162,2
50,5
27,2
37,6
3,4
1,4255
76,9
-109,7
-32,8
-23,1
-6,4
170,1
47,0
26,4
52,2
4,2
1,3436
87,8
-128,2
-40,4
-32,7
-8,5
193,9
53,2
27,5
54,5
4,0
1,4285
99,9
-140,7
-40,8
-31,8
-7,9
212,2
53,2
27,9
58,0
4,0
1,3190
108,9
-149,6
-40,7
-29,4
-6,7
231,9
53,7
26,7
60,3
3,9
1,3968
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI maggio 2007; *EIU Bureau van Dijk novembre 2007
Rating
142
Standard and Poor’s
BB-
Moody’s
Ba3
Fitch
BB-
SACE
-
Turchia
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Le elezioni di luglio hanno decretato la vittoria del partito islamico moderato per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), riconfermando il mandato di Erdogan con un buon margine di voti. Questo ha permesso l’elezione alla carica di presidente di Abdullah Gül, ex ministro del governo Erdogan, la cui nomina
era stata fortemente osteggiata nei mesi precedenti dall’esercito e dall’opposizione. Il neo presidente ha confermato il team di ministri proposti da Erdogan. Il nuovo esecutivo, composto principalmente da tecnici, ha
espresso le proprie intenzioni riformiste e europeiste, tranquillizzando i mercati finanziari e la comunità internazionale.
Relazioni internazionali. Il processo di allargamento dell’UE alla Turchia è stato sospeso: a dicembre 2006, i
ministri degli esteri dei 25 membri dell’UE hanno deciso di congelare 8 dei 35 capitoli del negoziato di adesione della Turchia. Una delle principali questioni in sospeso rimane l’apertura a Cipro dei porti ed aeroporti turchi. Inoltre la Turchia, anche a causa delle recenti elezioni, ha rallentato il processo di riforme di adeguamento agli standard europei. Tuttavia il paese sta accrescendo la sua rilevanza per la sicurezza energetica europea grazie alla posizione strategica tra paesi produttori e paesi consumatori che rende il territorio turco un
passaggio quasi obbligato nell’interscambio energetico fra Est ed Ovest. Stanno aumentando le tensioni tra il
governo turco e il Kurdistan iracheno che supporta le mire indipendentiste delle regioni meridionali della Turchia, a larga maggioranza curda. Il governo ha minacciato di intervenire militarmente.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. L’economia ha reagito bene alle turbolenza finanziarie dello scorso anno. Nonostante
l’aumento dei tassi di interesse, l’indebolimento della lira e la contrazione del mercato azionario, il tasso di
crescita del PIL reale è rimasto robusto (anche se in diminuzione: 6% rispetto al 7,6% dell’anno precedente),
e l’afflusso di IDE è stato consistente. La crescita è stata spinta dal consumo interno, in particolare da un forte aumento della spesa pubblica in presenza di un rallentamento dei consumi privati. Per il 2007-2008 si prevede un tasso di crescita intorno al 5-6%, frenato dagli alti tassi di interesse e dalla conseguente ulteriore riduzione prevista del tasso di crescita dei consumi interni.
Bilancio pubblico e inflazione. L’aumento della spesa pubblica è stato bilanciato da un incremento nelle entrate fiscali permettendo il pareggio di bilancio nel 2006. Per il 2007 si prevede un leggero peggioramento del
saldo fiscale (-0,7% del PIL). L’inflazione rimane sotto stretta sorveglianza. Il mancato raggiungimento del target fissato dal FMI e dalla banca centrale è stato uno dei fattori scatenanti della crisi di maggio/giugno 2006.
Per il 2007-2008 ci si aspetta un rallentamento del tasso di inflazione (rispettivamente 8% e 4,3%) anche se il
rischio che possa tornare a crescere velocemente non è da escludersi.
Bilancia dei pagamenti. Nel 2006 le importazioni sono aumentate di circa il 17% portando il disavanzo commerciale a circa 40 miliardi di dollari rispetto ai 32 miliardi dell’anno precedente. Per il 2007-2008 il disavanzo commerciale dovrebbe rimanere intorno ai 40 miliardi di dollari. Il disavanzo delle partite correnti ha toccato il suo picco nel 2006 (circa 33 miliardi di dollari, pari a 8,5% del PIL) ma nel biennio 2007-2008 dovrebbe migliorare. Il saldo del conto capitale continua ad esser positivo anche se in diminuzione, a causa del minore afflusso di investimenti diretti esteri e ad una crescente propensione al disinvestimento (soprattutto di
investimenti a breve detenuti da non residenti). La composizione degli afflussi di capitale è migliorata negli
ultimi anni con uno spostamento verso gli IDE e l’indebitamento a medio-lungo termine. È da notare, tutta-
143
EUROPA EMERGENTE E CSI
via, che l’afflusso record di IDE registrato nel 2006 (18,3 miliardi di dollari rispetto all’8,6 miliardi dell’anno
precedente) è stato possibile grazie ad alcune privatizzazioni.
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero ammontava a circa 194 miliardi di dollari (di cui circa il 23% a breve termine), in aumento rispetto all’anno precedente (170 miliardi). A fine 2007 e fine 2008 si prevede cresca oltre i 210 miliardi di dollari anche se in percentuale del PIL dovrebbe
rimanere intorno al 53%. Il debt-service ratio rimane elevato intorno al 26-27% per tutto il periodo in esame.
Le riserve in valuta straniera a fine 2006 ammontavano a circa 54 miliardi di dollari (pari a 4 mesi di importazioni).
Tasso di cambio. Nel corso del 2007 la lira turca si è apprezzata nei confronti del dollaro grazie al forte afflusso di capitali dall’estero, nonostante la crisi dei mutui subprime di questa estate. Si prevede che nel 2008
la tendenza si inverta a causa della prevista diminuzione dei tassi di interesse e del conseguente minor afflusso di capitali. Il deprezzamento previsto dovrebbe esser più consistente nei confronti dell’euro, che dovrebbe ulteriormente apprezzarsi nei confronti del dollaro. Tuttavia bisogna registrare la grande volatilità della valuta turca e la sua sensibilità agli eventi di natura politica.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
0
2004
2005
2006
-5
2007
2008
12
-1
10
-2
-3
-4
-20
-5
-6
-25
8
%
-15
%
mld US$
-10
6
4
-7
2
-30
-8
-35
-9
Saldo delle partite correnti
Saldo delle partite correnti/PIL
0
2003
2004
2005
Crescita PIL
2006
2007
Inflazione media annua
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario turco ha vissuto un periodo di consolidamento dopo la crisi del
2001 e le riforme procedono, seppure con alcuni ritardi. Il Governo ha aumentato la trasparenza, rafforzato
la regolamentazione e migliorato le funzioni di supervisione della Banca Centrale. A luglio 2006 è stato annunciato il programma di privatizzazione delle principali banche pubbliche, che dominano il settore detenendo circa i 2/3 dell’attivo totale; in particolare, a breve dovrebbe essere completata la privatizzazione di Halkbank. Il sistema è composto da 33 banche commerciali, di cui: 3 banche possedute dallo stato, 13 banche private e 17 controllate da banche straniere. Di particolare rilievo anche la presenza italiana nel settore bancario,
con la partecipazione del 50% di Unicredit nella Koç Financial Services, compartecipata dal Gruppo Koç (primario conglomerato industriale turco che controlla la Koçbank, la KoçYatirim Brokerage, la Koçbank Netherland e la Koçbank Azerbaijan) e la recente acquisizione da parte della stessa Koç Financial Services del 57,4%
del capitale di Yapi Kredi detenuto in maggioranza dal gruppo Cukurova. Nel paese sono presenti una filiale
della Banca di Roma ed Uffici di rappresentanza del Monte dei Paschi di Siena, Intesa San Paolo.
Performance. La quota di asset del sistema bancario nelle mani di istituti stranieri è aumentata, passando dal
5% al 15% negli ultimi 2 anni. Ciò ha causato un’espansione del credito, che necessita di un attento monito-
144
Turchia
raggio in quanto potrebbe portare all’aumento dei non-performing loans, che finora sono diminuiti portandosi
intorno al 2,8% dei prestiti a metà 2006. Allo stesso tempo, la redditività del sistema è andata diminuendo: a
fine giugno 2006 il ROA era pari a 1,69% e il ROE pari a 6,31%. Nonostante la crisi di maggio/giugno 2006,
il sistema bancario è riuscito a contenere le perdite determinate dall’aumento dei tassi di interesse e dall’indebolimento della lira (legato all’elevato indebitamento in valuta estera). Tuttavia vi è un rischio indiretto, difficilmente quantificabile, derivante dall’esposizione in valuta estera delle imprese affidate dalle banche. Nel
complesso il sistema bancario appare in miglioramento, anche se è comunque indispensabile che venga mantenuto un attento monitoraggio e che vengano eliminate le vulnerabilità che ancora permangono in termini
di mismatch di durata e tassi di interesse.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legislativo turco è in fase di adeguamento all’acquis communautaire europeo e non presenta particolari rischi in tema di discrezionalità o di repentini cambiamenti legislativi. Le corti sono tendenzialmente indipendenti e imparziali. Tuttavia i tempi di risoluzione delle dispute tendono ad essere lunghi.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Con la Legge per gli Investimenti Esteri del 2003, gli investitori stranieri sono stati del tutto equiparati a quelli nazionali. Gli investitori esteri possono acquisire partecipazioni fino al 100%, tranne in alcuni settori strategici (ad es., telecom e mezzi di informazione), dove
permangono alcune restrizioni.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il livello del sistema infrastrutturale è buono e ci sono crescenti investimenti nel settore dei trasporti e delle costruzioni. Da segnalare anche l’espansione e il miglioramento delle reti legate all’esportazione di idrocarburi provenienti da oriente. La sicurezza nel paese è minacciata
dalla presenza di episodi di terrorismo, di matrice sia islamica sia curda. La rinascita del fondamentalismo islamico può costituire una minaccia per la stabilità del paese.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
57° su 178
83° su 157
64° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. La Turchia è il primo paese nel portafoglio del FMI. A maggio il FMI ha
approvato la sesta review del finanziamento Stand-by triennale di quasi 6,6 miliardi di DSP approvato nel maggio 2005 ed in scadenza nel 2008.
Banca Mondiale. La Banca è attiva nel paese con circa 30 progetti, per un totale di 5,6 miliardi di dollari, nei
settori dell’energia, della sanità e della tutela sociale e dello sviluppo urbano e rurale.
Banca Europea per gli Investimenti. La BEI, negli ultimi 5 anni, ha finanziato progetti per un ammontare
complessivo di 4,6 miliardi di euro. Nel 2007 il finanziamento è stato di 1,5 miliardi.
145
EUROPA EMERGENTE E CSI
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il terzo partner commerciale della Turchia dopo Germania e Regno Unito.
L’interscambio fra i due paesi è favorevole all’Italia: dalla crisi turca del 2001, in cui si è registrata una flessione delle esportazioni, è tornato a crescere fino a toccare il picco nel 2005 (1,8 miliardi di euro). Nel 2006
l’avanzo commerciale è diminuito del 25% rispetto all’anno precedente a causa di una dinamica delle importazioni (+24%) superiore a quella delle esportazioni (+10%). Le esportazioni sono state pari a 6,8 miliardi di
euro ed i prodotti maggiormente richiesti dal mercato turco sono stati: meccanica strumentale (28% delle
esportazioni totali), prodotti chimici e fibre (14%) e autoveicoli (13%). I prodotti di cui è cresciuta maggiormente la domanda turca sono stati: altri mezzi di trasporto (non autoveicoli) con un incremento del 147% rispetto all’anno precedente e i prodotti delle miniere e delle cave con un aumento del 82%. Secondo le previsioni SACE, nel quinquennio 2007-11 la performance del nostro export in Turchia dovrebbe essere inferiore
rispetto al quinquennio precedente ma al di sopra della performance media dell’export italiano.
Investimenti diretti esteri. Il processo di privatizzazione avviato dal Governo Erdogan ha comportato un
consistente afflusso di investimenti diretti esteri (18,3 miliardi di dollari nel 2006). Nel 2007 ci si aspetta una
contrazione degli IDE che dovrebbero comunque rimanere elevato (13,2 miliardi di dollari). Lo stock degli investimenti diretti italiani, al 31 marzo 2006, era pari a oltre 3,6 miliardi di dollari (con una quota dell’8,9%
sullo stock complessivo di investimenti esteri diretti verso la Turchia). Le aziende italiane investitrici hanno
superato le 500 unità. L’Italia è un partner fondamentale in due settori strategici quali l’energia e la difesa, grazie al Gruppo ENI ed alla Finmeccanica. In generale, gli investimenti sinora realizzati dalle imprese nazionali coprono molteplici settori, dal manifatturiero al tessile, dall’agro-alimentare ai servizi. In continua crescita,
comunque, rimane l’interesse delle imprese italiane ad avviare una presenza diretta “in loco” (tessile, trasformazione agricola, strutture permanenti per l’assistenza post-vendita in partnership con ditte locali).
Esportazioni italiane in Turchia per settori
(2006, %)
prod.
chimici e fibre
14%
altro
9%
metallurgia e
prod. in metallo
11%
8.000
7.000
meccanica
strumentale
28%
6.000
5.000
4.000
autoveicoli
13%
prod. in gomma
e plastica
3%
Interscambio commerciale con la Turchia
(1997-2006, mln €)
3.000
altri manufatti
3%
prod. tessili
6%
prod.
energetici
raffinati
5%
elettronica ed
elettrotecnica
8%
2.000
1.000
0
1997
1998
1999
2000
importazioni
2001
2002
esportazioni
2003
2004
2005
2006
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Turchia sono pari a 2,5 miliardi di euro. Le garanzie
perfezionate in quota capitale sono state pari a 2 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi già erogati.
146
Turkmenistan
TURKMENISTAN
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il presidente Berdymukhamedov ha introdotto alcune riforme politiche. Tuttavia sembra che
il nuovo presidente non voglia discostarsi dalle scelte di fondo del predecessore.
Rischio economico. Lo stato controlla quasi ogni aspetto dell’economia. Tuttavia la performance è molto positiva grazie all’esportazione degli idrocarburi ma rimane estremamente dipendente da questo settore.
Rischio bancario e operativo. Anche il sistema bancario è controllato dallo stato. Il contesto operativo è molto rischioso a causa del forte accentramento di potere del presidente, del carente sistema infrastrutturale e delle limitate facilitazioni e protezioni per gli investitori internazionali.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: chiusura
Rischio bancario: chiusura
Rischio corporate: chiusura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mln)
• Importazioni ($ mln)
• Saldo bilancia commerciale ($ mln)
• Saldo transazioni correnti ($ mln)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mln)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio TMM/USD
2004
14,7
5,9
0,4
2005
9,6
10,7
0,9
2006s
9,0
8,2
1,1
2007p
10,0
9,0
-
2008p
10,0
9,0
-
545
82
0,6
1,273
9,0
9,6
2.729
8,5
5.200,00
1.301
875
5,1
924
5,4
6,3
4.445
14,9
5.200,00
1.500
3.351
15,3
743
3,2
3,6
8.042
17,8
5.200,00
1.900
3.067
11,7
530
2,0
2,5
12.091
22,5
-
2.934
3.703
11,7
16.395
24,34
-
S: stime - P: previsioni - Fonte: ADB (Asian Development Outlook 2007 e Asian Development Outlook Update)
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
B2
Fitch
-
SACE
-
147
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. L’ex ministro della Sanità ed ex vice primo ministro, Gurbanguly Berdymukhamedov, ha vinto le elezioni presidenziali tenutesi a febbraio 2007, dopo la morte di Saparmurad Niyazov, al potere dal 1991.
Il nuovo presidente ha mostrato qualche segnale di cambiamento rispetto al passato: avviando la riforma del
sistema scolastico, alleggerendo le restrizioni all’utilizzo di internet e mostrando un certo interesse ad aumentare i flussi di investimenti diretti esteri. Tuttavia non sembra intenzionato a smantellare il sistema fortemente centralizzato impostato dal suo predecessore. Lo stato fornisce alla popolazione gratuitamente il gas,
l’elettricità e l’acqua mentre mantiene i prezzi calmierati per il pane e la benzina.
Relazioni internazionali. Dal 1991 il paese ha sempre mantenuto un atteggiamento di neutralità, che si sostanzia in una chiusura alle relazioni con gli altri paesi. La Russia intrattiene rapporti privilegiati con il Turkmenistan. In maggio il paese ha firmato un accordo per la costruzione, insieme a Russia e Kazakistan, di una
rete di gasdotti che colleghi questi tre paesi. Anche la Cina ha firmato un accordo con il paese nel 2006 che
dovrebbe portare al completamento di un gasdotto entro il 2009. É ancora incerto l’atteggiamento del presidente nei confronti del progetto Nabucco, fortemente osteggiato dalla Russia.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: POSITIVO
Attività economica. L’economia è estremamente dipendente dal settore oil&gas che garantisce tassi di crescita del PIL intorno al 10%. La difficoltà di reperire dati attendibili, tuttavia, rende le stime incerte. Esistono
forti dubbi sulla reale entità delle riserve rispetto a quella dichiarata dalle fonti ufficiali del paese. Alcuni analisti mettono addirittura in dubbio la capacità del paese di onorare le commesse già firmate. Il cotone è il secondo prodotto esportato ma il settore sembra essere in crescente difficoltà. Il settore privato, che contribuisce per il 25% alla formazione del PIL, è concentrato nella vendita al dettaglio, nei servizi e nella produzione alimentare.
Bilancio pubblico e inflazione. Il bilancio pubblico è in avanzo (1,1% nel 2006) grazie alle entrate derivate
dalla vendita di idrocarburi. La recente riforma delle pensioni (che prevede l’ampliamento del bacino degli
aventi diritto alla pensione, numero fortemente ridotto a inizio 2006 da Niyazov) dovrebbe aumentare notevolmente la spesa corrente. L’inflazione è stata intorno al 8% nel 2006 ma non rispecchia la realtà in quanto
lo stato interviene nella determinazione dei prezzi di alcuni beni ed esiste un mercato nero molto sviluppato.
Bilancia dei pagamenti. L’esportazione degli idrocarburi garantisce ampi surplus nella bilancia commerciale
e di parte corrente. Soltanto una drastica riduzione dei prezzi di tali beni potrebbe incidere negativamente su
tali conti. L’afflusso di investimenti diretti è limitato e concentrato nel settore oil&gas.
Posizione debitoria e riserve internazionali. L’indebitamento estero del paese è limitato ed in diminuzione:
a fine nel 2006 era pari a 0,7 miliardi di dollari (si è quasi dimezzato rispetto a fine 2004) pari al 3,2% del PIL.
Le riserve accantonate invece sono cospicue: circa 8 miliardi di dollari a fine 2006, pari a circa 18 mesi di importazione.
Tasso di cambio. Nel paese esiste un doppio sistema di cambio. Quello ufficiale, che scambia un dollaro per
5.200 manat turkemeni e quello del marcato nero che scambia un dollaro per 24.000 manat. Nell’ultima parte del 2006 il governo ha permesso ad alcune banche di convertire il manat nelle transazioni con alcune entità commerciali, ad un tasso vicino a quello del mercato nero (22.800 per un dollaro).
148
Turkmenistan
Crescita PIL e inflazione
4000
18
3500
16
3000
14
16
14
12
12
10
2000
8
1500
6
1000
4
500
2
0
0
2004
2005
2006
Saldo delle transazioni correnti
2007
2008
10
%
2500
%
mld US$
Saldo delle transazioni correnti
8
6
4
2
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario turkmeno è sottoposto alla stretta sorveglianza dello stato. Esso è
composto da 8 banche, tutte a controllo statale. Le sei banche principali (Vnesheconombank, Dayhanbank,
Turkmenbashy Bank, Turkmenistan Bank, Halk Bank e President Bank) ricalcano il sistema sovietico delle
banche specializzate in un determinato settore (commercio con l’estero, agricoltura, industria, depositi, prestiti e mutui). Le altre due banche commerciali hanno partecipazione straniera: una è una joint venture con la
turca Ziraat Bank e l’altra è una filiale della National Bank of Pakistan. Queste due banche non posso fornire servizi alle aziende pubbliche. Il 95% dei prestiti finanziano le imprese statali. La banca centrale non è indipendente dal potere politico.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Sono state approvate, nel corso degli anni, numerose leggi che disciplinano diverse materie.
Tuttavia il problema rimane l’applicazione. La forte concentrazione di potere nelle mani del presidente rende difficili l’enforcement delle leggi e l’indipendenza delle corti.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Il paese non è molto aperto nei confronti degli investitori internazionali ed esistono pochissime imprese che operano o hanno investito nel paese. Il settore dell’oil&gas
è particolarmente protetto. Non esistono restrizioni particolari al rimpatrio dei capitali. Limitata trasparenza ed
episodi di corruzione costituiscono un ostacolo per chi vuole operare nel paese. Il rispetto dei contratti è incerto e, di fatto, il beneplacito da parte del potere politico è più importante di ogni tutela legale.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è particolarmente carente. Anche le
foreign trade zone che sono state aperte risultano poco attraenti per i gli investitori internazionali in quanto poco dotate di infrastrutture (per esempio di telecomunicazioni). Senza un ampio piano d’investimento questa
situazione costituisce un limite notevole per gli investimenti.
149
EUROPA EMERGENTE E CSI
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
152° su 157
162° su 181
-
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. Il Turkmenistan è diventato membro dell’FMI il 22 Settembre 1992. Fino
ad ora non è stato avviato alcun accordo né il paese ha ricevuto alcun finanziamento.
Banca Mondiale. Dal 1997 la Banca Mondiale non ha finanziato nuovi progetti.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Gli investimenti della BERS, dal 1991 al 2006, ammontano a circa 116,7 milioni di euro. I progetti riguardano il settore oil&gas, delle infrastrutture (strade e porti)
e lo sviluppo delle piccole e medie imprese.
Banca Asiatica di Sviluppo. Non esistono prestiti approvati recentemente dal board dell’ADB. L’unico progetto attivo è costituto da un’assistenza tecnica del valore di 150.000 dollari.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’interscambio fra i due paesi è negativo a causa delle importazione di idrocarburi (che nel 2006
sono state il 79% delle importazioni italiane). Il deficit commerciale è migliorato leggermente nel 2006 passando da 160 milioni di euro nel 2005 a 144 milioni. Le esportazioni italiane in valore sono molto limitate anche
se in miglioramento (da 20 milioni di euro a 25 milioni nel 2006). I prodotti maggiormente esportati sono i
prodotti della meccanica strumentale (52% del totale delle esportazioni), della metallurgia (28%) e i prodotti
chimici (8%). Nei primi mesi del 2007 le esportazioni italiane nel paese sono diminuite di circa il 45%.
Esportazioni italiane in Turkmenistan per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con il Turkmenistan
(1997-2006, mln €)
200
prod. chimici e
fibre
8%
prod.della
lavoraz. di
minerali non
metalliferi
5%
prod. alimentari
2%
mobili
2%
150
elettronica
ed elettrotecnica
1%
100
altro
2%
50
0
metallurgia e prod.
in metallo
28%
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
-50
-100
-150
meccanica
strumentale
52%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione di SACE è nulla.
150
importazioni
-200
esportazioni
saldi
2005
2006
Ucraina
UCRAINA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H1
OUTLOOK: NEGATIVO
Rischio politico. La situazione politica rimane incerta a causa delle divisioni politiche ed istituzionali.
Rischio economico. L’economia ha reagito bene all’aumento dei prezzi del gas. Non mancano tuttavia debolezze strutturali: la dipendenza dai rifornimenti russi di idrocarburi, gli alti consumi energetici, la scarsa diversificazione dei prodotti esportati ed un disavanzo corrente in progressivo peggioramento.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario necessita di riforme che aumentino la trasparenza e la regolamentazione. Il contesto operativo è migliorato dopo la rivoluzione “arancione” ma l’incertezza della situazione politica rende variabile l’atteggiamento delle autorità verso gli investitori stranieri.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 5/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Plafond paese € 200 milioni
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio UAH/USD
2004
12,1
9,0
-4,4
2005
2,6
13,5
-2,4
2006s
6,0
9,1
-2,7
2007p
4,3
12,9
-2,8
2008p
4,8
7,3
-2,4
33,4
29,7
3,7
6,9
10,5
20,1
47,3
4,6
9,5
2,7
5,30
35,0
36,1
-1,1
2,5
3,1
19,8
46,6
4,9
19,4
4,4
5,13
39,5
-43,8
-4,3
-1,0
-1,0
23,8
48,3
5,1
21,1
4,2
5,05
41,9
-50,1
-8,2
-4,4
-3,9
30,6
49,4
4,6
23,5
4,2
5,05
43,9
-56,6
-12,7
-8,2
-6,6
37,6
50,3
3,9
22,9
3,7
5,05
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, febbraio 2007
Rating
Standard and Poor’s
BB-
Moody’s
B1
Fitch
BB-
SACE
-
151
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Politica interna. Lo scontro istituzionale fra il “presidente arancione” Yushchenko e il primo ministro Viktor
Yanukovych ha portato, in aprile, allo scioglimento del parlamento e all’indizione di nuove elezioni (30 settembre). Il Partito delle Regioni ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti (175 seggi). Tuttavia i due partiti “arancioni”, Blocco di Yulia Tymoshenko (156 seggi) e Nostra Ucraina (72 seggi) hanno ottenuto una maggioranza semplice che permetterà a Yulia Tymoshenko di tornare ad esser primo ministro. Queste elezioni non
sembrano risolvere i problemi di instabilità politica ed istituzionale del paese.
Relazioni internazionali. La politica di avvicinamento verso le istituzioni occidentali (UE e NATO) avviata
da Yushchenko è stata frenata da Yanukovych che, al contrario, ha mantenuto un orientamento filo-russo. La
nomina della Tymoshenko come primo ministro potrebbe invertire questa tendenza. La questione dell’ingresso nella WTO è ancora bloccata. Il paese ha avviato numerose riforme per adeguarsi alle richieste dell’organizzazione, anche se a settembre il governo ha deciso di introdurre delle restrizioni sull’esportazioni di grano
che ritarderanno ulteriormente l’ammissione.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Attività economica. Dopo il rallentamento nel 2005 (2,3%), la crescita economica ucraina sembra essersi ripresa (6% nel 2006) nonostante l’innalzamento del prezzo del gas importato e la situazione politica incerta. La crescita ha beneficiato della buona performance del settore dell’acciaio e chimico e di una robusta domanda interna. Tuttavia l’instabilità politica, la mancanza di riforme strutturali e l’andamento dei prezzi del
gas e dell’acciaio rendono l’economia vulnerabile. Per il biennio 2007-08 ci si aspetta una crescita superiore al 4%.
Bilancio pubblico e inflazione. Nel 2006 le Autorità sono riuscite a mantenere il deficit di bilancio intorno
al 2,7% del PIL, nonostante ci sia stato un aumento consistente dei salari pubblici e delle pensioni. Per finanziare l’incremento della spesa, il governo ha deciso di aumentare il prelievo e di eliminare i vantaggi concessi nelle free economic zones. Tra le voci della spesa corrente pesano particolarmente i sussidi erogati in favore
delle inefficienti imprese statali. Nonostante gli alti prezzi del gas, l’inflazione ha rallentato nel 2006 (9,1% rispetto al 13,5% dell’anno precedente), tuttavia dal 2007 dovrebbe tornare a crescere al di sopra del 12%, in
particolare a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari.
Bilancia dei pagamenti. Le importazioni energetiche sono molto elevate a causa delle inefficienze nell’utilizzo dell’energia. Il disavanzo commerciale, pari a 4,3 miliardi di dollari nel 2006, dovrebbe triplicare in due
anni. Anche il disavanzo di parte corrente ha subito un peggioramento costante, nonostante anche un discreto afflusso di trasferimenti correnti. Nel 2005 e nel 2006 il disavanzo corrente è stato compensato da un aumento negli afflussi netti di capitali. Anche per gli anni successivi, ci si aspettano buoni risultati in conto capitale. Tuttavia, l’incertezza politica, che non sembra destinata a risolversi nel breve periodo, potrebbe rendere poco attendibili le previsioni del FMI.
Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 2006 il debito con l’estero è aumentato, passando da 19,8
miliardi di dollari a 23 miliardi. A fine 2007 dovrebbe superare i 30 miliardi, attestandosi intorno al 50% del
PIL. Dai bound test del FMI gli shock che possono compromettere la sostenibilità del debito sono legati ad un
peggioramento consistente del disavanzo corrente o ad un forte deprezzamento della valuta. Il DSR nel 2006
ha superato il 5,1% ma si prevede che nel 2007-08 diminuisca intorno al 4%. Le riserve internazionali a fine
152
Ucraina
2006 ammontavano a 21 miliardi di dollari, pari a 4,2 mesi di importazione. Tale livello dovrebbe rimanere
pressoché costante anche nel 2007 e nel 2008.
Tasso di cambio. Da aprile 2005 l’hryvnia è ancorata al dollaro (UAH 5,05: 1USD). Il de facto peg, sebbene abbia preservato il cambio da eccessiva volatilità, ha creato una dollarizzazione del sistema bancario e le banche soffrono di mismatch valutari. Lo staff del FMI ritiene che la valuta sia sottovalutata in termini reali e consiglia alla NBU di adottare nuovamente un regime di cambio flessibile. La NBU ha preso in considerazione
l’ancoraggio ad un paniere di valute (basket regime mechanism) che permetterebbe una maggiore flessibilità del
cambio. Ma non è stato compiuto alcun passo concreto in questa direzione. In termini effettivi reali l’hryvnia
si apprezzata del 3,5% nel 2006, rispetto al 12% nel 2005.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
8
12
16
6
10
14
4
8
%
2004
2005
2006
2007
2008
2
0
-4
%
mln US$
10
4
0
-2
12
6
2
8
6
-2
4
-6
-4
2
-8
-6
0
-10
-8
Saldo delle transazioni correnti
2004
2005
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2006
2007
Crescita PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. In Ucraina, a fine 2006, esistevano 193 banche registrate di cui 170 banche con licenza per operare nel mercato finanziario. 35 banche hanno una partecipazione straniera (di cui 13 controllate
al 100% da capitale straniero) e 2 sono pubbliche. Le prime 10 banche controllavano a fine 2006 il 53,4% degli asset. Aval (di proprietà di Raiffeissenbank) e PrivatBank sono le prime due banche del paese (sia per asset
sia per depositi) e sono cresciute notevolmente negli ultimi anni in termini di quote di mercato. Al contrario,
le due banche ancora interamente possedute dallo stato, Oschadny Bank e Ukreximbank (la banca per il supporto al commercio con l’estero), stanno perdendo progressivamente quote di mercato. Ukrsibbank (di proprietà di BPN Paribas) e Ukrsotsbank (che dovrebbe venire acquistata da Unicredit) sono rispettivamente la
3° e la 5° banca del paese in termini di asset. A metà 2006, infatti, le banche straniere detenevano circa il 24%
degli asset totali (rispetto al 12% di fine 2004). Gli assetti proprietari delle banche sono poco trasparenti. Inoltre, non esiste una legge sui gruppi finanziari industriali. Come in Russia, molte banche private sono state costituite da grandi industrie e, per questo motivo, prestano denaro e fanno affari con le stesse industrie che le
posseggono o controllano.
Performance. Il sistema bancario ha superato bene la crisi politica di fine 2004 (che ha generato uno shock di
liquidità ingente anche se temporaneo), ma la crisi ha messo in luce le inefficienze del sistema. In particolare, la NBU ha risposto alla crisi supportando la liquidità delle banche, approvando misure amministrative finalizzate a bloccare l’emorragia delle riserve e dei depositi. Esistono altre debolezze nel sistema: la capitalizzazione delle banche, il boom del credito, l’eccessiva dollarizzazione dei debiti delle banche e delle imprese,
le pratiche di risk managment, related-party lending e il livello di non-performing loans (17,9% su total loan nel set-
153
EUROPA EMERGENTE E CSI
tembre 2006), che continua ad essere abbastanza elevato nonostante sia decresciuto rispetto il passato (30% a
dicembre 2004). Tuttavia la redditività è in crescita: a fine 2006 il ROE era pari 1,7% e il ROA al 14%. Inoltre, gli effetti della crisi del credito di questa estate sono parzialmente mitigati dalla presenza di grandi gruppi bancari stranieri e dalla mancanza di ingenti debiti in scadenza a fine 2007 e nel 2008.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Nonostante a partire dal 2000 l’Ucraina abbia dato il via a numerose riforme (legge sulla bancarotta, sulle imprese, sulla concorrenza, sui monopoli, sull’ambiente), l’ambiente legale-giuridico è ancora
lontano da una piena efficienza. La fiducia degli investitori nel sistema giudiziario è limitato a causa della scarsa trasparenza e dalle influenze provenienti dall’ambiente economico e politico. Inoltre, Le riforme sono state frenate dall’instabilità politica.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Dal 1996 la Legge sugli investimenti stranieri garantisce
un equo trattamento agli investitori stranieri ed ucraini. Ciò nonostante, esistono restrizioni legate ad alcuni
settori strategici (energia, telecomunicazioni, banche e assicurazioni). Il contesto operativo è reso incerto dalla questione delle ri-privatizzazioni che resta molto dibattuta e controversa. Le privatizzazioni avviate nel periodo 2000-2004 sono state poco trasparenti, arbitrarie e, in molti casi, hanno favorito l’entourage dell’ex presidente Kuchma. I partiti della coalizione arancione (in particolare, Timoshenko) hanno promesso di ri-privatizzare quei beni ceduti a condizioni troppo favorevoli, espropriandoli agli attuali proprietari. Ciò è accaduto alla grande acciaieria Kryvorizhstal, posseduta da Viktor Pinchuk, genero dell’ex presidente. La magistratura ha indetto una nuova asta internazionale per la vendita della acciaieria che, alla fine, è stata acquistata da
Mittal. Il rischio che il governo possa espropriare quelle imprese in cui oggi partecipano anche investitori stranieri è basso ma da prendere comunque in considerazione. Le imprese devono rispettare alcune regole per il
rimpatrio dei profitti: ogni transazione superiore ai 50.000 dollari deve esser approvata dalla banca centrale,
a cui deve essere pagata una tassa.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il processo di ammodernamento delle infrastrutture procede
molto lentamente. Tuttavia il paese è coinvolto nello sviluppo dei progetti dei Corridoi Multimodali Transeuropei. I pericoli più grandi per la sicurezza del paese sono legati alle tensioni fra gruppi etnici/religiosi/linguistici diversi. La popolazione si divide principalmente in una parte ortodossa-russofona, stanziata principalmente nelle regioni orientali, e una parte uniate-ucrainofona, nelle regioni occidentali. Tuttavia
le tensioni più rilevanti si registrano nella penisola di Crimea, popolata da una maggioranza slava russofona
(67% della popolazione) ed una minoranza tartara di religione musulmana.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
154
Rank
139° su 178
125° su 157
118° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Ucraina
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’accordo con il FMI (Stand-By Agreement), che prevedeva dei limiti all’indebitamento sovrano, è scaduto. L’Ex Post Assessment ha rilevato che i programmi di supporto del FMI sono
stati abbastanza efficaci nel garantire una certa stabilità al sistema macroeconomico. Le autorità e il FMI non
hanno ritenuto necessario negoziare un nuovo accordo per la buona capacità di finanziamento della bilancia
dei pagamenti. I rapporti con l’istituzione si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. Ad oggi, gli impegni della Banca Mondiale in Ucraina ammontano complessivamente a 4,5
miliardi per un totale di 33 progetti. Gli impegni approvati nell’anno fiscale 2006 sono pari a 500 milioni di
dollari e ciò porta l’ammontare complessivo dei progetti in essere a 858 milioni. I settori di intervento comprendono: amministrazione pubblica, settore energetico e infrastrutture, settore sociale, sviluppo rurale e settore privato.
Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al 30 giugno 2007 risultano approvati dalla BERS
140 progetti per un ammontare complessivo di 2,9 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso
addizionale per il finanziamento dei progetti di 3 miliardi di euro da altre fonti. Il 63% degli investimenti è
indirizzato nel settore privato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’interscambio fra i due paesi è sfavorevole all’Italia, soprattutto negli ultimi tre anni quando il
disavanzo ha superato i 500 milioni di euro, principalmente a causa crescenti importazioni dall’Ucraina di
prodotti della metallurgia (circa il 58% delle importazioni totali). Nel 2006 il deficit commerciale è stato pari a 534 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 592 milioni del 2005 a causa di una dinamica delle esportazioni (+30%) superiore alla dinamica delle importazioni (+17%). I prodotti maggiormente richiesti
dal mercato ucraino sono stati: meccanica strumentale (33% delle esportazioni totali), abbigliamento (12%) e
metallurgia e prodotti in metallo (9%). I prodotti di cui è cresciuta la domanda ucraina sono stati: altri mezzi di trasporto (non autoveicoli) e i prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica. Nei primi mesi del 2007 le
esportazioni italiane nel paese sono aumentare di circa il 30% rispetto al 2006, trainate dalla vendita di altri
manufatti e dai prodotti della metallurgia.
Investimenti diretti esteri. L’Italia è il 16° investitore di 116 paesi per flusso di IDE. A fine 2006 gli IDE totali hanno registrato un incremento di circa il 30% raggiungendo la cifra di 21.186 milioni di dollari (rispetto ai 16.375 a fine 2005). Gli investitori principali sono stati: Germania (5.621 milioni di dollari, pari al 26,5%
degli investimenti totali), Cipro (3.012 milioni di dollari, pari al 14,2%), Austria (1.601 milioni, pari al 7,6%),
Regno Unito (1.557 milioni, pari al 7,4%). Gli IDE italiani cumulati al 1° gennaio 2007 hanno raggiunto i
132,8 milioni di dollari (pari al 0,6% degli IDE totali nel paese) per un totale sull’anno di circa 15,4 milioni
di dollari. I settori ucraini che hanno beneficiato maggiormente dei capitali italiani sono stati: la costruzione
di macchine e l’industria leggera. In Ucraina operano più di 350 aziende italiane. Il 20% è dislocata nella capitale del paese (Kiev), le altre società sono distribuite sul territorio con la preferenza dell’industria leggera e
lavorazione del legno a ovest e industrie pesanti nelle regioni dell’est. Il settore agricolo presenta le prospettive migliori di espansione e di attrazione di IDE (sebbene per ora sia sottoposto ad alcune restrizioni). Anche il settore finanziario è particolarmente attraente per gli investitori internazionali: ciò è testimoniato dalla
sottoscrizione del Gruppo Unicredit di un accordo per l’acquisizione di una quota di maggioranza del 95%
di Ukrsostsbank.
155
EUROPA EMERGENTE E CSI
Esportazioni italiane in Ucraina per settori
(2006, %)
prodotti chimici
e fibre
6%
vetro, ceramica e
materiali
3%
mobili
8%
pelli e calzature
7%
Interscambio commerciale con l’Ucraina
(1997-2006, mln €)
2.500
prod. tessili
5%
2.000
1.500
elettronica
ed elettrotecnica
5%
1.000
500
abbigliamento
12%
0
1997
altro
12%
meccanica
strumentale
33%
metallurgia e prod.
in metallo
9%
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-500
-1.000
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Ucraina sono pari a 403,7 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono state pari a 50 milioni di euro di cui 36 milioni di euro già erogati.
156
Ungheria
UNGHERIA
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: M1
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Il consenso nei confronti del governo è in peggioramento. Il paese non rispetta nessuno dei
criteri di Maastricht per questo l’adozione dell’euro non potrà avvenire prima del 2013-14.
Rischio economico. I fondamentali macroeconomici del paese sono fragili: l’economia è in rallentamento, il
deficit pubblico in aumento e il debito con l’estero notevolmente elevato.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è efficiente e competitivo ma alcuni rischi devono essere tenuti sotto controllo, in particolare il boom del credito. Il contesto operativo non presenta particolari criticità.
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 3/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio HUF/USD*
2004
4,8
6,8
-6,5
2005
4,2
3,6
-7,8
2006s
3,9
3,9
-9,1
2007p
2,7
7,3
-6,3
2008p
3,0
3,6
-4,3
55,6
-58,7
-3,0
-8,6
-8,4
68,6
67,1
16,0
2,8
202,74
62,3
-64,1
-1,8
-7,5
-6,7
82,5
74,7
18,6
2,9
199,58
73,6
-74,1
-0,5
-6,5
-5,8
103,1
91,3
21,6
3,0
210,39
86,8
-84,9
1,8
-6,5
-4,9
107,5
78,8
23,8
2,9
186,15
97,9
-94,9
3,0
-6,5
-4,6
113,3
77,2
26,2
2,8
181,48
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, agosto 2007; *EIU-Bureau van Dijk, ottobre 2007
Rating
Standard and Poor’s
BBB+
Moody’s
A2
Fitch
BBB+
SACE
-
157
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Le elezioni di aprile 2006 hanno portato alla vittoria il partito socialista ed il partito liberale. Attualmente il governo gode di un debole consenso a causa dell’introduzione di una maggiore austerità fiscale e di un celebre episodio in cui il primo ministro Gyurcsany ha ammesso di aver mentito all’elettorato
sullo stato dell’economia nazionale. Ciò ha provocato reazioni violente nel settembre/ottobre del 2006. Le
riforme economiche pianificate per il 2007-08 potrebbero generare ancora proteste e tensioni sociali.
Relazioni internazionali. L’Ungheria non entrerà nell’Unione Monetaria nel breve periodo in quanto il paese non soddisfa nessuno dei criteri introdotti dal trattato di Maastricht. Il paese non dovrebbe adottare l’euro
prima del 2013-14. L’estrema dipendenza dalle importazioni di idrocarburi russi preoccupa il governo ungherese.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: NEGATIVO
Attività economica. Dal 2004 il tasso di crescita del PIL ha progressivamente decelerato a causa del rallentamento sia dei consumi privati ed, in particolare, degli investimenti. La crescita moderata dei salari, le tasse elevate e la recente riforma fiscale sono state tra le principali responsabili di tale rallentamento che dovrebbe
continuare anche nel 2007 (2,7%).
Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico è una delle principali vulnerabilità dell’economia ungherese (9,1% del PIL a fine 2006 rispetto al 6,4% previsto dal budget). Oltre ai costi della riforma delle pensioni, tale peggioramento è dovuto all’aumento generale della spesa. Il debito pubblico è cresciuto del
4% raggiungendo il 66% del PIL, superando la soglia di Maastricht. Una politica fiscale più prudente dovrebbe riportare il bilancio pubblico a livelli più sostenibili. L’aumento dell’inflazione nel 2006, che dovrebbe continuare nel 2007, si giustifica con l’incremento dell’IVA, la riduzione dei sussidi statali per il gas, gli elevati
prezzi per l’elettricità e l’introduzione di nuove tasse per i servizi sanitari.
Bilancia dei pagamenti. Il miglioramento della bilancia commerciale nel 2006 grazie all’aumento delle esportazioni ha permesso una riduzione del deficit di parte corrente (5,8% del PIL). Questo trend dovrebbe continuare
anche nel 2007-08. Il paese è dipendente dall’afflusso di capitali dall’estero per controbilanciare il deficit.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero è molto elevato: a fine 2006 era pari al 91%
del PIL. Per il 2007-08 è previsto in diminuzione intorno al 77-78%. Le riserve sono aumentate e a fine 2006
ammontavano a 21,6 miliardi di euro. Tuttavia, in termini di mesi di importazione non superano i 3 mesi.
Tasso di cambio. Il fiorino ungherese è ancorato all’euro dal 2001 con una banda oscillazione del ±15%. La
crisi dei sub-prime USA ha avuto un discreto impatto sulla valuta portando ad un deprezzamento di circa il
6% nei confronti dell’euro e del 9% nei confronti del dollaro. Sebbene ci sia stato un parziale recupero, si
prevede che la valuta rimanga volatile nei prossimi mesi. Se il governo dovesse riuscire a ridurre il deficit fiscale e la crescita dovesse migliorare è possibile che il fiorino torni ad apprezzarsi, nel 2007-08, intorno al valore di HUF 180-186: USD1. Il paese non è ancora entrato nello SME2.
Mercato azionario. Il Budapest Stock Exchange Index da inizio anno è aumentato del 14,5%. Il mercato azionario ha risentito della crisi di questa estate: attualmente l’indice è tornato intorno ai valori pre-crisi. Tuttavia
se ci dovessero essere nuove tensioni nei mercati, il marcato azionario ungherese potrebbe essere tra i più colpiti a causa della difficile situazione macroeconomica.
158
Ungheria
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
0
2005
2006
-2
2008
0
8
-1
7
-2
-3
mld US$
2007
6
-3
-4
-4
-5
5
%
2004
%
-1
4
-5
-6
-6
-7
3
-8
-7
2
-9
-8
1
-10
-9
0
Saldo delle transazioni correnti
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: NEGATIVO
Struttura del sistema. Le riforme necessarie ad entrare nell’UE hanno coinvolto anche il sistema bancario che
oggi è competitivo ed efficiente. Molte banche straniere operano nel paese e contano per circa l’80% del capitale bancario totale. Due tra le principali banche, FHB Land Credit e Mortgage Bank, sono parzialmente
possedute dallo stato e controllano, insieme, circa il 7,5% degli asset. Lo stato ha una golden share nella più
grande banca nazionale l’OTP Bank.
Performance. Il capital adequacy ratio rimane intorno all’11%; la profittabilità è alta ma potrebbe essere compromessa dall’aumento dei costi del funding e dalla diminuzione dei margini di interesse. Il sistema non finanziario è in rapida crescita, specialmente i fondi pensione e di investimento. Ci sono alcuni elementi da tenere
sotto controllo: i) a causa della crescente competizione, le banche stanno finanziando attività sempre più rischiose; ii) l’esposizione non coperta dei prestiti ai consumatori in valuta estera sta continuando a crescere, aumentando il rischio di credito; iii) per finanziare la crescita del credito, le banche fanno affidamento sui depositi interbancari in valuta straniera e sui titoli di debito, alcuni dei quali sono soggetti al rischio di liquidità.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: BASSO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema legale è notevolmente migliorato negli ultimi anni ed ora la legislazione ed il sistema giuridico sono perfettamente armonizzati con quelli dell’UE. I diritti degli investitori internazionali godono di piena tutela.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento verso gli investitori internazionali è positivo ed è testimoniato dal largo afflusso di IDE negli ultimi anni. Non esistono particolari criticità in tal senso.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il sistema infrastrutturale è soddisfacente. Non esistono particolari problemi per la sicurezza se si esclude la crescente attività di gruppi eversivi di estrema destra.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
45° su 178
44° su 157
39° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
159
EUROPA EMERGENTE E CSI
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI (Stand-by) è scaduto il febbraio 1998. Attualmente le relazioni con l’istituzione si limitano alla consultazioni periodiche (Articolo IV)
Banca Mondiale. Sono attivi 5 progetti della Banca Mondiale ma soltanto uno è finanziato da IBRD-IDA
per un valore di 31,6 milioni di euro. I finanziamenti sono principalmente indirizzati verso il settore agricolo, la costruzione di infrastrutture e il settore energetico.
Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo. Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla
BERS 97 progetti per un ammontare complessivo di 1,85 miliardi di euro. Ciò ha permesso di generare un
flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 6,1 miliardi di euro da altre fonti. Il 90% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’Italia è il quarto paese per interscambio dopo Germania, Austria e Russia. Nel 2006 il saldo commerciale con l’Ungheria è diventato negativo per l’Italia (-132 milioni di euro rispetto ai 95 milioni nell’anno
precedente). Le esportazioni italiane sono cresciute del 10,5%. I prodotti maggiormente richiesti dal mercato
bulgaro sono stati: la meccanica strumentale (18% del totale delle esportazioni), metallurgia e prodotti in metallo (14%) ed elettronica ed elettrotecnica (11%). Le importazioni sono cresciute del 18% grazie soprattutto
alla produzione di prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica che costituisce circa un terzo dell’export bulgaro
in Italia. SACE prevede che nel prossimo quinquennio (2007-2011) le esportazioni italiane in Ungheria cresceranno dell’8,8% medio annuo, in forte decelerazione rispetto al quinquennio precedente (15,6%).
Investimenti diretti esteri. L’attività di investimento dall’estero è stata intensa in Ungheria a partire dagli anni ’90 grazie alle privatizzazioni e al basso costo del lavoro. La presenza italiana è limitata e riferita per la maggior parte a investimenti non recenti (Eni, Iveco, Pirelli, Merloni e Ferrero). In Ungheria sono presenti anche
i gruppi Mapei e Benetton che di recente hanno annunciato consistenti piani di investimento nel paese.
Esportazioni italiane in Ungheria per settori
(2006, %)
prod. in
gomma e
plastica
4%
prod.
alimentari
4%
4.000
altro
20%
3.500
3.000
meccanica
strumentale
18%
prod. tessili
8%
2.500
2.000
1.500
metallurgia e
prod. in
metallo
14%
autoveicoli
10%
prod. chimici
e fibre
11%
elettronica ed
elettrotecnica
11%
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
L’esposizione complessiva è nulla.
160
Interscambio commerciale con l’Ungheria
(1997-2006, mln €)
1.000
500
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
-500
importazioni
esportazioni
saldi
2005
2006
Uzbekistan
UZBEKISTAN
Low
Executive summary
Medium
High
–
+
L1 L2 L3 M1 M2 M3 H1 H2 H3
RISCHIO: H2
OUTLOOK: STABILE
Rischio politico. Le elezioni del prossimo dicembre dovrebbero confermare nuovamente Karimov come presidente. Esistono delle sanzioni dell’UE sull’esportazioni di armi.
Rischio economico. L’economia è in forte crescita e il saldo di parte corrente in ampio surplus non solo grazie all’esportazioni di materie prime, ma anche di prodotti manifatturieri. L’elevata inflazione e la dipendenza dalla performance economica di Russia e Kazakistan costituiscono le due principali vulnerabilità dell’economia uzbeka.
Rischio bancario e operativo. Il sistema bancario è ancora debole e poco sviluppato. Il contesto operativo è
difficile e poco attraente per gli investitori internazionali
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 7/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
• Esportazioni ($ mld)
• Importazioni ($ mld)
• Saldo bilancia commerciale ($ mld)
• Saldo transazioni correnti ($ mld)
• Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio UZS/USD
2004
7,7
8,8
0,6
2005
7,0
21,0
1,3
2006s
7,2
19,5
0,4
2007p
7,7
10,4
-0,6
2008p
7,5
12,2
…
4,3
-3,1
1.2
1,2
10,2
4,3
36,2
17,1
2,1
6,6
1.020
4,7
-3,3
1,4
1,9
14,3
4,1
30,4
14,1
2,9
8,5
1.115
5,8
-3,8
2,0
3,1
19,5
3,9
24,5
11,3
4,6
12,0
1.219
6,7
-4,4
2,3
3,6
19,6
3,8
20,6
9,4
6,1
13,8
1.263
7,7
-5,2
2,5
4,0
18,7
3,6
16,8
7,6
7,9
15,4
1.310
S: stime - P: previsioni - Fonte: FMI, Gennaio 2007
Rating
Standard and Poor’s
-
Moody’s
-
Fitch
-
SACE
CCC
161
EUROPA EMERGENTE E CSI
–
+
Rischio politico
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Politica interna. Il presidente Islam Karimov ha pieno controllo sul paese mentre le opposizioni non hanno
possibilità di incidere sulla vita politica del paese. Il suo mandato, in scadenza nel dicembre 2007, è già stato
prorogato da due referendum, nel 1995 e nel 2002. Si prevede che il presidente ripresenti la sua candidatura
alle prossime elezioni, indette per il 23 dicembre, ed ottenga un nuova vittoria elettorale. Nonostante
l’apparato statale abbia pieno controllo sulla società civile si sta assistendo ad un rafforzamento dei gruppi islamisti più radicali.
Relazioni internazionali. Le relazioni con l’UE stanno lentamente migliorando dopo il brusco raffreddamento a seguito dei fatti di Andijan che ha comportato l’imposizione di sanzioni nei confronti del paese (in particolare sull’esportazione di armi). A metà ottobre sono state sospese, per 6 mesi, le restrizioni individuali in
materia di viaggi (12 persone responsabili della repressione ad Adijan non potevano entrare o transitare nei
paesi dell’UE). L’Uzbekistan ha rafforzato i rapporti commerciali e di cooperazione con Russia e Cina, soprattutto in campo militare e nell’estrazione/trasporto degli idrocarburi. Il paese è membro della Shanghai Cooperation Organization.
–
+
Rischio economico
RISCHIO: MEDIO
OUTLOOK: STABILE
Attività economica. L’Uzbekistan è un paese ricco di materie prime: idrocarburi, oro, rame e uranio. Nel 2006
il tasso di crescita del PIL è stato pari al 7,2% rispetto all’anno precedente, sostenuto principalmente dalla domanda estera e dai crescenti prezzi delle materie prime. Tuttavia il paese non solo ha accresciuto le esportazione in valore di oro (che costituiscono circa il 25% delle esportazioni totali) ed energia (14%) ma anche
l’esportazioni di altri beni: come macchinari, prodotti petrolchimici e prodotti tessili. Per il biennio 2007-08
si prevede che l’economia cresca ad un tasso del 7,5%.
Bilancio pubblico e inflazione. Il saldo di bilancio pubblico nel 2006 ha registrato un piccolo surplus (0,4%
del PIL), un risultato migliore del deficit del 3% del PIL messo a budget. Per il 2007 si prevede un deficit dello 0,6% del PIL a causa di una riduzione delle tasse per promuovere l’investimento privato. Tuttavia se si considerano anche le entrate accumulate nel Fondo per la Ricostruzione e lo Sviluppo (FRD), il saldo di bilancio diventa positivo (2,9% del PIL). Il rapido accumulo delle riserve e la conseguente espansione monetaria,
combinata con il raddoppio in due anni dei salari e delle pensioni, ha notevolmente aumentato le pressioni
inflazionistiche (circa il 20% nel 2005 e nel 2006). Nel 2007-08 si prevede un dimezzamento dell’inflazione.
Bilancia dei pagamenti. L’ampio surplus di parte corrente nel 2006 (19,5% del PIL) ha beneficiato dell’andamento delle ragioni di scambio, della crescita delle esportazioni di beni non-commodity (+43%) e delle limitazioni all’importazioni di beni di consumo. Inoltre, sebbene l’afflusso di investimento sia stato limitato, si è
registrato un largo afflusso di rimesse degli immigrati. Per il 2007-08 si prevede che tale situazione rimanga invariata. Tuttavia, considerati gli stretti rapporti commerciali con Russia e Kazakistan, il paese rimane vulnerabile al rallentamento di queste due economie.
Posizione debitoria e riserve internazionali. Il debito con l’estero non costituisce fonte di preoccupazione:
a fine 2006 era contenuto (3,9 miliardi di dollari pari a al 24% del PIL) e si prevede diminuisca nel biennio
2007-08 sia in termini assoluti sia in termini percentuali. Le riserve sono cospicue: a fine 2006 ammontavano
a 4,6 miliardi di dollari pari a 12 mesi si importazione.
Tasso di cambio. Nel paese esistono due tassi di cambio legali: uno per le transazioni commerciali ed uno per
162
Uzbekistan
convertire la valuta al’interno del paese (exchange booth rate). Esiste anche un mercato nero che tuttavia applica un tasso di cambio molto vicino all’exchange booth rate. Nella seconda metà del 2006 il sum è stato di fatto
ancorato al dollaro: la banca centrale, agendo sulle riserve, ha tenuto la valuta nazionale all’interno di una
banda di oscillazione di 200 bps. Il tasso di cambio effettivo reale è rimasto relativamente stabile, dopo il deprezzamento avvenuto tra il 2001 e il 2003.
Saldo delle transazioni correnti
Crescita PIL e inflazione
4,5
25
25
20
20
4
3,5
15
2,5
15
2
10
%
%
mld US$
3
10
1,5
1
5
5
0,5
0
0
2004
2005
2006
Saldo delle transazioni correnti
2007
2008
0
2004
2005
2006
2007
Crescita PIL
Saldo delle transazioni correnti/PIL
2008
Inflazione
–
+
Rischio bancario
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Struttura del sistema. Il sistema bancario include 29 banche, molte delle quali sono private. Tuttavia il governo possiede tre banche che controllano circa il 70% delle transazioni con l’estero e il 60% delle attività bancarie totali. La proprietà delle banche da parte di un operatore straniero non può superare il 50%.
L’indipendenza della banca centrale è limitata.
Performance. Le autorità si stanno impegnando per rafforzare il sistema bancario che rimane poco sviluppato. Tuttavia alcuni criteri prudenziali sono rispettati (il capital adequacy ratio è al di sopra della soglia minima)
e i non-perfoming loans stanno diminuendo (7% dei prestiti lordi totali nel 2006). Gli indicatori di solvibilità
sembrano solidi sebbene vi sia una significativa esposizione del sistema in valuta estera (circa il 65% delle passività). Tuttavia la forza delle banche è conseguenza dei prestiti concessi con garanzia dello stato (circa il 50%
del totale dei prestiti) che riduce notevolmente il rischio. La crescita del credito è ancora bassa ed il rapporto
tra credito e PIL continua a diminuire. La limitata di fiducia dei consumatori nelle banche frena la crescita
dei depositi.
–
+
Rischio operativo
RISCHIO: ALTO
OUTLOOK: STABILE
Sistema legale. Il sistema giudiziario è dipendente dal potere esecutivo e questo pone delle difficoltà quando
le dispute commerciali hanno come controparte un’impresa pubblica. Il paese, tuttavia, ha ratificato sia la
Convenzione di New York sia la Convenzione di Washington. L’apparato regolatorio è ambiguo e quindi variamente interpretabile.
163
EUROPA EMERGENTE E CSI
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. L’atteggiamento delle autorità è favorevole agli IDE anche se l’interferenza dello stato nell’economia è notevole ed il settore privato è poco sviluppato. Vi sono anche degli incentivi (esenzioni fiscali, libera importazione di beni capitale e la protezione contro l’esproprio)
tuttavia l’ambiguità del quadro regolatorio e la limitata indipendenza delle corti limita fortemente l’afflusso
di capitali. La proprietà straniera è, nella maggior parte dei casi limitata, e per questo l’investitore deve operare attraverso joint venture con partner uzbeko. Il sum è liberamente convertibile dal 2003 anche se esistono due
tassi di cambio ufficiali. La burocrazia e la corruzione possono costituire un impedimento agli investitori stranieri. I dazi per l’importazione di beni sono i più alti della regione.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il paese non è particolarmente attraente per gli investitori stranieri. Le infrastrutture per il trasporto e per la comunicazione sono povere ed obsolete. Il radicalismo islamista sta accrescendo la presa sulla popolazione. Il Dipartimento di Stato statunitense ha denunciato la presenza di alcuni gruppi terroristici legati ad al-Qaeda.
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2008
Index of Economic Freedom 2007
Corruption Perceptions Index 2007
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Convenzione di New York
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia
Rank
138° su 178
132° su 157
175° su 181
In vigore
In vigore
In vigore
Rapporti con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
Fondo Monetario Internazionale. L’ultimo accordo con il FMI è scaduto nel 1997. I rapporti con l’istituzione
si limitano alle consultazioni periodiche (Articolo IV).
Banca Mondiale. Sono attivi 7 progetti per un valore di 266 milioni di dollari. Circa 200 milioni sono indirizzati verso il settore rurale e la gestione delle acque che costituiscono le due principali aree di intervento dell’istituzione.
Banca Asiatica di Sviluppo. I progetti dell’ADB ammontano a 975 milioni di dollari di cui: 245 milioni nel
settore agricolo e dell’estrazione; 400 milioni nel settore delle infrastrutture sociali; 190 nei trasporti e nelle
comunicazioni; 70 milioni nel settore finanziario e governance.
Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Al 1 giugno 2007, risultano attivi 48 progetti di investimento per un totale di 486 milioni di euro. Ciò ha generato un afflusso addizionale di capitale, fornito da entità private, di 789 milioni di euro. Il 57% degli investimenti è indirizzato nel settore privato.
Interscambio con l’Italia
Commercio. L’interscambio con l’Italia, che nel 2006 è stato di 133 milioni di euro, è aumentato del 25,5%
rispetto al 2005. Il saldo commerciale con l’Uzbekistan è stato sfavorevole all’Italia, registrando un disavanzo
di 68 milioni di euro, in forte peggioramento rispetto ai 4,9 milioni dell’anno precedente. Tale diminuzione
si giustifica con un raddoppio delle importazioni dall’Uzbekistan (100,7 milioni di euro rispetto ai 55 milioni
nel 2005): in particolare a causa dell’aumento delle importazioni di prodotti della metallurgia (+140% rispetto all’anno precedente, esse hanno costituito circa l’80% dell’import totale). Allo stesso tempo si è assistito ad
una contrazione delle esportazioni (32 milioni rispetto ai 50 milioni nel 2005) soprattutto causa del forte calo della domanda di prodotti della meccanica strumentale (-61%) che comunque continuano a costituire il
principale bene esportato dall’Italia in Uzbekistan (30% delle esportazioni totali nel paese). Gli altri beni mag-
164
Uzbekistan
giormente richiesti sono: i prodotti dell’elettronica ed elettrotecnica (17%) e dell’abbigliamento (16%).
Esportazioni italiane in Uzbekistan per settori
(2006, %)
Interscambio commerciale con l’Uzbekistan
(1997-2006, mln €)
250
prod. chimici
e fibre
4%
prod. alimentari
2%
metallurgia e
altro
prod. in metallo
9%
2%
200
150
meccanica
strumetale
30%
100
50
pelli e calzature
8%
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-50
mobili
12%
-100
abbigliamento
16%
elettronica ed
elettrotecnica
17%
-150
-200
importazioni
esportazioni
saldi
Garanzie SACE al 30 settembre 2007
Le garanzie deliberate (capitale e interessi) da SACE in Uzbekistan sono pari a 14 milioni di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale sono pari a 9,8 milioni di euro, già interamente erogati.
165