Kaa, il serpente

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Kaa, il serpente
Unità
8
I TEMI: GLI ANIMALI
Rudyard Kipling
Kaa, il serpente
Baloo e Bagheera erano pazzi di rabbia e di dolore. La pantera si arrampicava sugli alberi ancora più agilmente e più in alto di quanto
avesse mai fatto prima, ma i rametti si spezzavano sotto il suo peso e
ricadeva giù, affondando disperatamente gli artigli nella corteccia.
– Perché non hai messo in guardia il cucciolo d’uomo? – Bagheera
continuava a rimproverare il povero Baloo, che si era avventato in un
trotto goffo e sgraziato con la speranza di riuscire a riprendere le
scimmie.
– Corri! Corri! – ansimava Baloo. – Possiamo ancora raggiungerle!
– A questa velocità non si potrebbe raggiungere neppure una vacca
ferita! Siediti tranquillo e pensa, piuttosto! Fai un piano. Questo non
è il momento di giocare ad acchiapparella. E le scimmie, se le inseguiamo troppo da vicino e si sentono minacciate, potrebbero scaraventare Mowgli giù dagli alberi.
– Arrula! Uhu! – A quell’idea Baloo prese a disperarsi e a lamentarsi
ancor più sonoramente. – Speriamo che già non lo abbiano scaraventato giù, stanche di portarlo! Come ci si può fidare delle Bandar-log?
Mettetemi sulla testa dei pipistrelli morti! Datemi da mangiare degli
ossi anneriti! Rotolatemi sopra un alveare di vespe affamate che mi
pungano a morte e poi seppellitemi con una iena, perché sono il più
miserabile degli orsi! Arrulalà! Uhaoool Ahuhu! Oh, Mowgli, Mowgli
mio, perché non ti ho messo in guardia contro questo dannato Popolo delle Scimmie, invece di romperti la testa?
Baloo si picchiò le zampe sugli orecchi e si rotolò per terra avanti e
indietro, lamentandosi penosamente.
Bagheera prese a leccarsi una delle zampe anteriori, il che di solito la
aiutava a riflettere meglio.
– Che razza di stupido sono! – Baloo saltò su di scatto. – Che grasso,
bruno, stupido mangiatore di radici che non sono altro! Come dice
Hathi l’elefante: “A ciascuno la sua paura”, e io so benissimo che loro,
le Bandar-log, sono terrorizzate da Kaa, il serpente delle rocce. Lui può
arrampicarsi sugli alberi come loro. Rapisce i piccoli delle scimmie
nottetempo. Basta che venga pronunciato il suo nome perché quelle
dannate si sentano rabbrividire fino alla punta della coda! Basta: andiamo subito da Kaa.
– E lui che cosa sarà disposto a fare per noi? – esitò Bagheera. – Non
fa parte della nostra tribù, dato che non ha zampe... Però ha quei
diabolici occhi!
– Kaa – replicò Baloo, animato da una nuova speranza – è molto vecchio e molto astuto. Soprattutto, è sempre affamato. Promettiamogli
parecchie capre.
Kaa, il serpente
– Dopo ogni pasto si addormenta e dorme per un mese intero. Potrebbe essere addormentato e, anche se provassimo a destarlo, chi ci dice
che non preferisca mangiare le capre uccise da lui stesso? – Bagheera,
che sapeva molto poco sul conto di Kaa, era sospettosa per natura.
– In quel caso, noi due insieme – ribatté Baloo, animosamente – da
quei valorosi cacciatori che siamo, sapremo trovare la maniera di farlo ragionare.
L’orso e la pantera si avviarono a fianco a fianco e andarono in cerca
di Kaa il pitone.
Lo trovarono arrotolato su un caldo lastrone di pietra, al sole del pomeriggio, in ammirata contemplazione della sua pelle nuova: infatti era
stato dieci giorni in ritiro, appunto per mutare pelle, e adesso era davvero splendido, con la sua grossa testa dalla punta smussata che dondolava lentamente sul terreno, con i dieci metri del suo lungo corpo
che disegnavano una successione fantastica di curve e di intrecci.
Si leccava le labbra come se stesse già pregustando il prossimo pasto.
– Non ha mangiato – osservò Baloo, tirando un respiro di sollievo,
non appena scorse la stupenda tunica screziata di bruno e di giallo.
– Sta’ attenta, Bagheera! Quando Kaa ha cambiato la pelle da poco,
non ci vede molto bene, ma in compenso è velocissimo a colpire.
Kaa non era un serpente velenoso anzi, disprezzava i serpenti velenosi, che giudicava dei codardi e la sua pericolosità era tutta nella sua
stretta: e una volta che aveva arrotolato intorno alla preda le sue forti spire non restava altro da aggiungere.
– Buona caccia! – gridò Baloo, sedendosi sulle cosce.
Kaa, come tutti i serpenti della sua specie, era piuttosto sordo e sulle
prime non udì; poi si arrotolò su se stesso, pronto per ogni evenienza,
e abbassò la testa.
– Buona caccia a tutti voi – rispose. – Oh, Baloo, che fai tu qui? E
buona caccia anche a te, Bagheera. Evidentemente fra noi c’è almeno
uno che ha bisogno di cibo. Si sta preparando una battuta di caccia?
Si tratta di una cerbiatta, o forse di un torello? Sono vuoto come un
pozzo in secca.
– Sì, in effetti siamo a caccia – disse Baloo, con ben simulata noncuranza. Sapeva di non dover essere precipitoso, con Kaa: il pitone era
troppo grosso anche per lui.
– Permettetemi di venire con voi – disse Kaa. – Per te, cara Bagheera,
e per te, Baloo, un boccone in più o in meno non fa differenza; ma
io... bene, io invece devo aspettare per giorni e giorni appostato fra le
radici di un albero e poi strisciare sui rami anche una notte intera, a
rischio di non trovare altra preda che una scimmietta appena nata.
Puah! Gli alberi non sono più quelli di una volta: adesso non sono
altro che ramoscelli marciti e rami secchi! Diventa pericoloso arrampicarsi molto in alto.
– Forse dipende dal tuo peso – suggerì Baloo.
Unità
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I TEMI: GLI ANIMALI
– No, il fatto è che sono troppo lungo – disse Kaa, non senza una
punta di orgoglio. – Comunque, dipende da tutti questi alberi che
vengono piantati per essere poi utilizzati come legname da costruzione. Non hanno tempo di diventare abbastanza vecchi e forti. L’ultima
volta che sono andato a caccia, sono stato là là per precipitare e mi
sono salvato unicamente perché, per fortuna, tenevo la coda arrotolata molto strettamente intorno al tronco; però il rumore che ho fatto
ha svegliato le Bandar-log, che mi hanno beffato a sangue e mi hanno
chiamato con gli epiteti più insultanti.
– Forse “vermiciattolo giallo e senza piedi”? – chiese Bagheera, ridacchiando sotto i baffi, con l’aria di essersi ricordata a un tratto di qualcosa.
– Co-ssssa? – sibilò Kaa, infuriato. – Que-ssssto hanno detto di me?
– Durante l’ultima luna hanno urlato anche a noi qualcosa del genere,
ma noi non abbiamo badato a loro e a ciò che dicevano. Comunque
so che dicono di tutto, persino che tu hai perso tutti i denti e che non
hai il coraggio di affrontare nessuno che già più grande di un bambino, perché, secondo loro (e questo dà la misura di quanto sono spudorate) temi le corna dei caproni – affermò Bagheera, tutto d’un fiato.
Accade ben di rado che un serpente, specialmente un vecchio pitone
diffidente, mostri la sua ira; ma quella volta Bagheera e Baloo poterono vedere i grossi muscoli della deglutizione che si gonfiavano e fremevano su ambedue i lati della gola di Kaa.
– Le Bandar-log si sono spostate dai loro territori di caccia – aggiunse la
pantera, con aria sorniona. – Oggi, venendo qui, le ho udite strillare
sulle cime degli alberi.
– Si dà il caso – aggiunse Baloo – che noi adesso siamo proprio alla
caccia delle Bandar-log....
La frase gli morì in gola giacché, per quanto potesse ricordare, era la
prima volta che un appartenente al Popolo della Giungla dovesse
badare a ciò che facevano le scimmie.
– Allora – li adulò Kaa, che moriva di curiosità – certamente, non deve trattarsi di una faccenda di poco conto, se ha messo sulle piste
delle Bandar-log due cacciatori come voi, che nella Giungla tutti considerano i loro capi naturali.
– Macché! – replicò Baloo. – Io ormai non sono altro che il vecchio e
qualche volta molto stupido Maestro della Legge dei cuccioli del branco di Seeonee, e Bagheera...
– Bagheera è Bagheera! – troncò la pantera nera, che non ci teneva
affatto a fare ostentazione di modestia. – Le cose, Kaa, stanno così:
quelle ladre di noccioline hanno rapito il nostro cucciolo d’uomo, di
cui forse tu hai già sentito parlare. Lui è il migliore, il più saggio e il
più valoroso di tutti i cuccioli di uomo; ed è il mio allievo prediletto,
che renderà il nome di Baloo famoso in tutta la Giungla. E oltre tutto...
oltre tutto.., ecco, Kaa, io gli voglio un sacco di bene!
Kaa, il serpente
– Tssss! Tssss! – Il pitone dondolò la testa avanti e indietro. – So bene
che cosa significa essere affezionati a qualcuno. Potrei raccontarvi
certi fatti...
– Un’altra volta – troncò Bagheera. – Sarà meglio rimandare a una
notte chiara, in cui saremo tutti ben nutriti e si potrà stare a parlare
con calma. Adesso il nostro cucciolo d’uomo è nelle mani delle Bandarlog, e sappiamo che loro di tutto il Popolo della Giungla temono soltanto Kaa.
R. Kipling, Il libro della giungla, trad. di L. Conetti – G. Padoan, Mondadori

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