numero 4, settembre 2016

Transcript

numero 4, settembre 2016
N. 4 - Settembre 2016 - Mensile a diffusione gratuita
Le nostri estate sembrano
sempre più calde, è davvero
così?
Si, l‟aumento delle temperature estive e dell‟intensità e
durata delle ondate di calore
è uno dei dati di fatto più evidenti, conseguenza del processo di riscaldamento globa-
MIRANDOLA - FINALE - SAN FELICE - CAMPOSANTO - BOMPORTO - MEDOLLA - SAN PROSPERO - CAVEZZO - SAN POSSIDONIO - CONCORDIA
www.sulpanaro.net — hemingwayeditore.wordpress.com — direttore: Antonella Cardone
L’EDITORIALE
La scuola
come progetto
di cittadinanza
autentica
di Giorgio Siena
Mirandola
Finale Emilia e Massa
Bomporto
Una calda estate
di polemiche in tv
Beatrice Ferrarini
la donna delle frazioni
Fiumi e argini
attendono le piogge
A pag. 3
Alle pagine 4 e 5
A pag. 9
IL CASO Il porta a porta attivo quasi in tutta la Bassa, tra disagi e polemiche
Collezionisti di spazzatura
Aimag, Hera e Geovest: in pochi chilometri tre multiutility con sistemi diversi
In alcuni comuni o paghi di più o tieni l’indifferenziato a casa per mesi
Intanto San Prospero riscontra abbandoni “anomali” e protesta. E i costi?
Settembre è il mese della riapertura delle scuole.
Nei mesi scorsi il movimento delle popolazioni in fuga, le
difficoltà d’integrazione nelle
capitali, il terrorismo, hanno
evidenziato scenari cupi e dolenti verso i quali la crisi sociale sempre più si traduce in ribellione ed ostilità indistinta
allo straniero e alla sua presenza: ostilità che movimenti
politici emergenti traducono in
crescenti consensi.
Eppure le Olimpiadi di Rio,
ad agosto, sono state un esempio del valore che nello sport, e
non solo, possano portare gli
immigrati di recente o consolidata integrazione; la Gran Bretagna, negli anni, ha dato sapienza tecnica alle risorse fisiche di giovani immigrati, dai
paesi dell’antico impero, dominando i giochi in relazione alla
piccola dimensione di Stato.
Il
nostro Continua a pag. 2
rapporto con la
LA BASSA
NELLA PRESSA
a cura di
LUCA GARDINALE
Curiosa coincidenza in casa Pd.
Dopo il nuovo incarico conferito
all’ex governatore Errani, tutti i
democratici modenesi passano
almeno mezz’ora al giorno allo
specchio ripetendo la frase:
“ non cerco poltrone
ma farò sempre politica”
Premessa fondamentale: la raccolta
differenziata è cosa buona e giusta,
è una questione di civiltà, rispetto e
futuro. Su questo non si deroga.
Eppure, in attesa che le buone
pratiche diventino abitudini, la fotografia dell‟esistente è confusione e
disomogeneità. Il 2016, nella Bassa,
sarà ricordato in gran parte dei comuni come quello dell‟inizio della
raccolta domiciliare porta a porta: a
giugno sono partiti Cavezzo, Concordia e San Possidonio, a novembre toccherà a San Felice e Camposanto, mentre il servizio era già attivo a Bomporto, Finale, Mirandola e
Medolla. Ma un‟opportunità, in alcuni casi, si trasforma in un problema.
Modalità - Diversissime nel raggio
di pochi chilometri. Il sistema è regolato da tre diverse multiutility:
Geovest a Finale, Hera a Bomporto,
Aimag negli altri comuni. Attenzione, però: il servizio che la stessa
azienda applica in un modo un comune, magari in quello confinante
lo applica in modo differente. E non
tutto viene raccolto a domicilio, perché alcuni rifiuti differenziati continuano ad essere conferiti nei cassonetti situati in strada.
Bidoni - Il grande problema è l‟indifferenziato. In alcuni comuni, tipo
Medolla, viene fornito un bidoncino
grigio da 35 litri che viene svuotato
ogni settimana. Medolla, peraltro, è
in testa alle classifiche sulla differenziazione in tutta la regione, segno che il sistema adottato funziona. Invece nei comuni limitrofi, partiti più tardi, si fa diversamente e (si
veda anche a pagina 8) vengono
distribuiti ai singoli utenti gli enormi
bidoni da 120 litri. E chi ha casa
piccola e non ha giardino perché
vive in un condominio, deve pure
trovare spazio per loro.
Svuotamenti - In quest‟ultimo caso, si ha diritto a un numero di
svuotamenti gratuiti calcolato in
base al numero di componenti il
nucleo familiare. C‟è chi ha diritto a
due svuotamenti gratuiti all‟anno,
mentre gli ulteriori - anche se il bidone è mezzo vuoto ma, semplicemente, puzza, si pagano. E dal momento che per riempire un bidone
da 120 litri di rusco ce ne vuole, il
rischio è di tenerselo in casa o in
giardino per mesi.
Fasce deboli - Per un anziano, che
magari viva da solo, moltiplicate i
problemi per due, perché spesso è
facile confondere il materiale e sbagliarsi. Il rischio? Che la differenziata venga considerata non conforme
e non raccolta, e un giorno arrivino
anche le sanzioni.
La privacy- Per chi usa i pannoloni
per le perdite urinarie sono previsti
sconti e agevolazioni, ma i pannoloni vanno raccolti in un apposito
bidoncino, che va esposto nei giorni
della raccolta Non è piacevole far
sapere a tutti che si soffre di incontinenza...
Casi - E chi ha bambini piccoli, e
dunque, chili di pannolini? E la
lettiera di gatti? E gli sfalci? Dubbi
che poco alla volta vengono risolti,
ma creano grattacapi, errori, incomprensioni e anche spese.
Inciviltà - A San Prospero, dove il
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porta a porta arriverà più avanti (e
sarà l‟ultimo Comune della Bassa a
partire) sono stati rilevati aumenti
anomali di spazzatura nei cassonetti dell‟indifferenziato. Indiziati: i cittadini dei comuni vicini che hanno
da poco iniziato - non senza problemi - la domiciliare, e fanno i furbetti.
Le sanzioni - Telecamere mobili da
installare vicino ai luoghi dove si
lascia la spazzatura illegittimamente. E‟ la soluzione, che fa tanto spy
story, cui stanno ricorrendo i Comuni per chiedere conto ai furbetti
delle multe che li attendono.
Costi - In alcuni comuni le cifre
della tariffa puntuale sperimentale
non sono ancora noti., decideranno
i singoli Consigli comunali per gennaio. Si sa quanto costano gli svuotamenti in eccesso ma, mancando
la base, sapere quanto si spenderà,
oggi, per tanti è impossibile. Diminuiranno i costi delle bollette? Non
scommette nessuno. Ma ci lasciamo
stupire volentieri.
Primo Piano
L’Approfondimento del mese
IL DRAMMA Il sisma del 24 agosto in Lazio e Umbria ha risvegliato brutti ricordi mai del tutto sopiti
Macerie e polvere per un triste deja vu
Ce ne siamo accorti dalla tv o perché eravamo in vacanza lì. E tanti sono partiti per dare aiuti
Per noi che le notizie
le diamo e il giornale
lo scriviamo, parlare
del terremoto che ha
colpito il centro Italia è stato difficile.
Perché
sappiamo
che tanti nostri lettori sono interessati
a sapere che cosa
accade, cosa fare
per potere aiutare,
come muoversi per
potere andare lì a
Volontari nel campo allestito dlla Protezione Civile emiliana
dare una mano, ma
contarlo con sobrietà e continenza,
almeno altrettanti di coloro che ci
dirimendo le notizie dagli allarmileggono non vogliono più saperne di
smi, facendo in qualche modo anterremoto, perché la ferita è ancora
che da garanti nelle raccolte fondi
aperta. Dà fastidio rivedere immagiche spuntano come funghi ma che
ni di distruzione, è un pugno nello
possono riservare a volte anche sorstomaco immaginare cosa provano
prese avvelenate.
quelle persone, dà noia persino legCi piace, però, raccontare l’ondagere di qualche anniversario da rita di solidarietà sincera che dall‟Ecordare o di una iniziativa di solidamilia si sta riversando in Centro
rietà. Reazioni, sia chiaro, del tutto
Italia. Il terremoto ci fa paura, ma
legittime.
risveglia anche sentimenti solidali e
Ognuno vive il dramma come
commoventi.
riesce. A noi spetta il compito di rac-
IL MEDICO I pazienti tra lacrime e voglia di rimuovere
«Era come riviverlo di nuovo»
Coordinamento anche per i dottori che portano aiuto
di Nunzio Borelli
Ho rivissuto i momenti drammatici
del sisma del maggio 2012 che ha
colpito soprattutto l'area nord della
provincia di Modena. Tutti i pazienti
che ho visto in studio mi hanno parlato del sisma in Centro Italia e a
tutti sono venute alla mente le scosse maledette del maggio 2012 e ad
alcuni mentre parlavano sono scese
anche le lacrime. Una persona mi
ha detto che ha spento la TV, non
reggeva alle immagini. Avendo provato quattro anni fa, mi rendo conto
del dramma che stanno vivendo le
popolazioni del Centro Italia.
Abbiamo ricevuto tanto ed il cuo-
re ci porta ad essere là con loro a
scavare nelle macerie. Mi sono giunte parecchie mail di colleghi che
hanno vissuto il terremoto del 2012,
qualcuno voleva partire subito, ma è
bene essere coordinati. Ho saputo
che è stata attivata L'AMFE Associazione Nazionale Medici di Famiglia,
Volontari per le Emergenze.
Rivedendo quelli immagini di
devastazione e morte si rivive una
seconda volta il sisma di quattro
anni fa, pensando alla fase emergenziale (container, campi di accoglienza, punti medici di intervento e altro
ancora) e a quella successiva di ricostruzione.
la
commovente
iniziativa
popol azi one
Segue dalla Prima straniera appartiene ancora a un luogo sommerso:
ne vediamo certi benefici irrinunciabili, ma più spesso si
associa l’integrazione al problema della sicurezza e dei
costi per la collettività che
essa comporta.
Proprio su questo terreno
ci manca un esplicito e forte
progetto di società per una
cittadinanza autentica, fatta
di diritti e di doveri.
Chi vive nella scuola non
ha difficoltà a vedere nei giovani e nella vita quotidiana
l’origine di problemi, ma anche l’evidenza di vere risorse
umane.
Non si conosce abbastanza il livello di assoluta eccellenza di tanti giovani provenienti da parti diverse del
mondo; essi portano nella
una
bimba
LA TESTIMONIANZA Spettatori coscienti della tragedia
Ma non siamo più quelli del 2012
«Non so dove abbiamo preso le forze, ma ci siamo rialzati»
di Alice Gattamorta
Rivivere le immagini, le pietre, i
pianti, le tende, il sole sulla faccia per tutto il giorno, non è facile. Lo riviviamo ma non ne
facciamo parte, immaginiamo
ma non è come allora, lo guardiamo da uno schermo e pensiamo di sapere esattamente
cosa si prova, eppure non lo
proviamo più. Ne siamo spettatori coscienti. Usiamo quelle
frasi che ci sono state dette: vi
siamo vicini, vi pensiamo. La
nostra vita ora scivola mentre la
loro è ferma a quell‟eterno minuto. Esattamente come gli oro-
La base per una cittadinanza di diritti e doveri
L’EDITORIALE
di
Lucrezia ha 9 anni ed è di Finale Emilia. La mattina del terremoto
in Centro Italia ha ascoltato cosa le raccontava papà Dario e mamma Letizia, poi senza dire nulla a nessuno coi risparmi ha comprato dei
regali per i bimbi terremotati, che sono stati recapitati dagli Alpini alla tendopoli di Montegallo. Ha scritto una lettera ai bimbi che come lei hanno
dormito in tendopoli, per rassicurali: «Non abbiate paura»
scuola, e porteranno domani
nella società, una linfa di cui
vi è bisogno.
Mi sembra opportuno dedicare questo nuovo anno
scolastico a quei ragazzi e
ragazze che, da lontane radici, vivono nelle nostre aule,
danno il meglio di loro e sono
una risorsa per un mondo
che sta cercando un nuovo
equilibrio.
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Giorgio Siena
logi simbolo del nostro sisma.
Fermi in silenzio.
Si ha paura di quello che
non si conosce, il terremoto
però noi lo conosciamo e fa ancora paura. Come si supera?
Come siamo potuti andare
avanti? Non so da dove abbiamo preso la forza di alzarci, di
fare quei passi che ci sembravano impossibili eppure li abbiamo fatti, non solo con forza,
ma anche con inerzia, forse la
terra che ha tremato ha fatto sì
che ci muovessimo per restare
in piedi. Come la gru cadrebbe
se non si girasse alla forza del
vento noi ci siamo mossi, abbiamo provato a costruire, oltre
alle case, una nuova normalità
fatta di risate, quotidianità.
Non siamo quelli del 2012. Ora
siamo questi, che ricordano
come ci si sente ma che forse e
per fortuna, hanno cominciato
a lasciare quel ricordo in un
cassetto avvolto da un velo di
vita che ci ha accompagnato in
questi anni.
Siamo come gli aquiloni appesi ad un filo, qualcuno lo
strattona e perdiamo la rotta. Il
vento soffierà e gli aquiloni voleranno ancora. Passerà, dicevano. Passerà anche per loro.
Pagina 2
Mirandola
Abitanti: 23.911 (2015)
Superficie: 137,09 km²
Cap: 41037
Comune: 0535-29511
Biblioteca: 0535-29781
Polizia: 0535-613911
Carabinieri: 0535-20041
Carabinieri San Martino Spino: 0535-33004
Polizia Municipale: 0535-611039
Ospedale: 0535-602111
IL CASO Mirandola al centro dei dibattiti politici nazionali per ricostruzione, moschea, ospedale
Un’estate calda tra paure e polemiche
In televisione, in radio e su Internet si sono messi sul tavolo problemi irrisolti e non detti
Mentre
tanti
mirandolesi erano al
mare o in montagna, in
città si è consumato un
dibattito politico molto
forte sulla ricostruzione, legato alla sicurezza
dell‟ospedale e sui tempi giudicati molto lenti e
con disparità, come
accadrebbe, ad esempio nel confronto tra
moschea (già realizzate)
e chiese del centro
(ancora chiuse). A portare avanti
le denunce tanti esponenti di
centrodestra, e il confronto ha
avuto momenti aspri, specie
quando si è parlato della questione, più volte, in televisione.
Di Mirandola si è parlato ad
esempio su Rete 4, nella trasmissione Dalla vostra parte.
«Un indegno teatrino che
sfrutta il dolore delle popolazioni colpite dal sisma per
Il centro storico di Mirandola
fini politici», lo ha bollato il
sindaco Maino Benatti senza
tanti giri di parole.
La moschea - Si chiama ufficialmente “centro culturale
islamico” è a Crocicchio Zeni
ed è stato restaurato con 600
mila euro di soldi della Regione e dallo stato del Qatar con
400 mila euro. Sono state
espresse preoccupazioni, cui
non è stata data risposta, an-
che sui possibili problemi
di sicurezza legata la rischio terrorismo.
L’ospedale - La Regione
ha annunciato che che il
Santa Maria Bianca alla
fine dei lavori di ristrutturazione avrà “sicurezza
sismica al 60%”. Per gli
edifici vecchi come l‟ospedale vuol dire che si prevede che anche dopo una
scossa di medio-alta intensità la struttura rimanga in piedi e perfettamente funzionante. Ma su
quel 60% l‟opposizione chiede
chiarezza.
Ricostruzione e sicurezza Il terremoto in Centro Italia in
cui abbiamo visto tutte le immagini
della
scuola
“antisismica” ridotta in briciole hanno fatto tornare prepotente la necessità di avere rassicurazioni sulla sicurezza
nella nostra ricostruzione. «La
Regione Emilia-Romagna ha
approvato progetti, come la
trasformazione della Scuola
Dante Alighieri di Mirandola
in municipio, con un intervento
di
adeguamento
sismico solo al 60%. Bisogna
riprogettare tutto per garantire il 100%», incalza da Forza
Italia Antonio Platis. E ancora
non si sa nulla del cemento
depotenziato che si sospetta
sia stato usato nella ricostruzione della Bassa.
Negozi vuoti e centri storici
desolati - In televisione e on
line i centri storici di Concordia e Mirandola, che sono ancora in attesa di corposi interventi di ristrutturazione, sono
apparsi in qualche servizio
come modello di cattiva ricostruzione. Immagini forse riduttive di una realtà comunque molto complessa.
IL PERSONAGGIO Il mirandolese Guido Ganzerli è appena tornato da un lunghissima passeggiata in montagna
Guido e Polsino, quella strana coppia sulla “Via degli dei”
Storie di uomini e cani: viaggio da Bologna a Firenze a piedi per riscoprire la natura tra i sentieri dell’Appennino
Lo ha adottato da un canile in
Meridione, dove era stato lanciato un appello per trovare
casa a un cagnolino trovato per
strada. Da allora lui e Polsino
non si sono più lasciati e, a
fine agosto, per suggellare il
loro sodalizio, hanno percorso
insieme anche la “Via degli
dei”, il percorso naturalistico
tra Bologna e Firenze. Che
Guido Ganzerli, esperto di comunicazione ed etologo mirandolese e Polsino hanno fatto
assieme. A piedi.
«Abbiamo impiegato 4 giorni
dalla partenza in piazza Maggiore all'arrivo in piazza della
Signoria. Ne avevo sentito parlare e mi affascinava l'idea di
arrivare da piazza a piazza,
anche se non sono un escursionista. Ma che l'avrei fatta
col cane, non l'avrei mai detto.
Lui vuole sempre stare con me,
quindi prima di partire ho
chiesto consiglio al veterinario,
mi ha detto che il cane ce l'avrebbe fatta senza problemi. E
siamo partiti».
Storie di uomini e cani: uno
si prende cura dell‟altro e viceversa. «Il veterinario aveva consigliato di farlo bere molto e stare
Guido Ganzerli e il cane Polsino
attento ai colpi di calore, curarne i polpastrelli e avere attenzione alla stanchezza o ai
segni di disagi. La Via degli dei
prevede che non si sia mai
troppo lontano dai centri abitati, non è un'impresa eroica ma
nemmeno una passeggiata al
parco. Servono attrezzature adatte, non è
che se l'Appenino è
più dolce delle Alpi
non voglia dire che
non siamo in montagna, dove il percorso
può diventare insidioso se piove. E devo
dire che in certi momenti a trainarmi è
stato Polsino».
Quattro giorni per
riprendere confidenza
con
la
nat ur a:
«L'Appennino l'ho riscoperto, si notano
particolari nuovi nel
passaggio
graduale
dai
colli
b o l o g ne s i
alla campagna toscana, con
ulivi,
cipressi,
girasoli, è bello avvicinarsi alla meta.
Abbiamo
visitato
luoghi naturalistici
e di interesse storico, come ad esempio il bello cimitero
germanico in cima
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alla Futa. E' un tipo di turismo
che può piacere per motivi economici, per semplicità, per il
gusto dello slow. Se ci sono
strutture per accoglienza e
sentieri ben segnati perché no?
Si possono riscoprire angoli
sottovalutati». E nella Bassa
sarebbe possibile pensare a
questo tipo di turismo? »Credo
di sì, penso ad esempio al percorso della ferrovia ModenaMirandola o ai percorsi della
Resistenza, che avrebbero un
loro fascino».
Prossimo obiettivo? «Calma.
Mi sto ancora riposando da
questa, Polsino è arrivato più
fresco di me«.
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Finale Emilia
Abitanti: 15.617 (2015)
Superficie: 105,13 km²
Cap: 41034
Comune: 0535-788111
Biblioteca: 0535-788331
Carabinieri: 0535-91067
Polizia Municipale: 0535-611039
Vigili del Fuoco: 0535-91222
Polo sicurezza: 0535-90504
Ospedale: 0535-654911
IL CASO E’ l’istituto che si sospetta costruito con cemento di qualità più bassa rispetto a quanto stabilito
Frassoni, la scuola rimandata. A quando?
Si attende l’incidente probatorio sul calcestruzzo utilizzato. Intanto gli studenti sono tornati nelle aule provvisorie
Un tempo si rimandavano
gli studenti, oggi si rimandano direttamente le scuole: rimandate peraltro non
a settembre, ma a quando
non si sa. Eppure, nel caso
delle Frassoni di Finale
non c‟è nulla da ridere, e la
situazione è ancora lungi
dall‟essere risolta. La nuova struttura che ospita l‟istituto, inaugurata in pompa magna ad aprile dalla
giunta Ferioli, a settembre
non ha aperto le porte agli
studenti di Finale perché,
come noto, pochi giorni
dopo il taglio del nastro, la
scuola è stata al centro
dell‟inchiesta sul cemento depotenziato, quella in cui si sospetta che la struttura fosse
costruita con un cemento di
qualità inferiore rispetto a
quanto stabilito al momento
dell‟aggiudicazione dei lavori. E‟
l‟inchiesta “cubetto”. Sulla sicurezza degli edifici non si può
derogare: lo ha dimostrato anche il caso della scuola
I TAGLI Alle elementari
Cambiano i servizi
genitori arrabbiati
foto
La sorpresa a inizio lezioni
La nuova sede della scuola secondario di primo grado Frassoni non ha ancora aperto i battenti
“antisismica” crollata ad Amatrice, ma più in generale la nostra Bassa, dopo essersi trovata
a dover ricostruire gran parte
delle scuole dopo il sisma, dovremmo avere imparato la lezione. Lo sa anche la Procura, ed è per
questo che il prossimo passo sarà
l‟incidente probatorio che dovrà stabilire una volta per tutte la qualità
del cemento utilizzato e al centro
dell‟indagine. Una procedura necessaria, a tutela della cittadinanza.
Solo dopo si potrà delineare il
futuro delle Frassoni. Intanto, però,
per gli studenti delle medie il nuovo
anno scolastico è cominciato nelle
aule provvisorie, quelle che si pensava sarebbero state abbandonate.
Sono a pochi metri dall‟edificio
sotto inchiesta. Che ora sembra
molto più lontano.
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L‟assessore Gianluca Borgatti
l‟aveva scritto a suo tempo:
«rTrasporto scolastico, euro
lasciati in cassa dalla giunta
di sinistra: zero. Educatori
di sostegno per portatori di
Handicap, euro lasciati in
cassa dalla giunta di sinistra: zero. Insegnanti per
asilo nido, euro lasciati in
cassa dalla giunta di sinistra: zero. Trasporto scolastico, euro lasciati in cassa
dalla giunta di sinistra: zero». E all’avvio del nuovo
anno scolastico i genitori
hanno avuto la prova concreta: sono stati ripensati
diversi servizi. In attesa di
tempi migliori. E di un bilancio più ricco.
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Massa Finalese
Abitanti: 4.061 (2014)
Cap: 41034
Delegazione comunale: 0535-99113
Ufficio postale: 0535-96549
IL PERSONAGGIO Nella squadra del nuovo sindaco di centrodestra spazio alle frazioni
Beatrice Ferrarini, una massese in giunta
Già visibili i primi risultati del suo lavoro con la riasfaltatura di via Monte Bianco
Nella compagnia di quelli del
1986 era quella riflessiva, affidabile, che rispettava sempre
le regole. La musica l‟ha conosciuta sulle orme del fratello
bassista rock e non si perderebbe un concerto di Ligabue o
dei Subsonica. Giocatrice di
pallavolo, estati a lavorare col
mais, il sorgo o alla soia, è a
un passo dalla laurea in Biologia. Ecco Beatrice Ferrarini, il
volto nuovo della politica della
Bassa, da poche settimane assessora a Frazioni, Pari Opportunità, Agricoltura, Attività
Produttive.
Il battesimo di fuoco in politica, che ha sempre seguito
come passione personale, l‟ha
avuto in quest‟ultima campagna elettorale, in cui «ho visto
che per la mia scelta di sostenere il centrodestra tante persone mi hanno tolto il saluto.
Ci ho sofferto tanto. Ma appena sono diventata assessore
sono diventati di nuovo tutti
amici», ci tiene a sottolineare.
Poco il tempo per riprendersi dalla sorpresa della vittoria
(«Sono
pessimista,
mai avrei detto, e invece…») si è messa
subito al lavoro in un
ruolo che non è solo
quello di assessora a
Finale Emilia, ma
assessora massese,
la prima volta che
accade.
Racconta che i
concittadini si sono
abituati presto a considerarla un punto di
riferimento
vicino,
un‟interfaccia immediata visto che vive
proprio nella frazione
e la sua famiglia la
conoscono tutti.
Tra le prime cose
realizzate in paese dopo la sua
nomina, ciò di cui va fiera è la
riasfaltatura di via Monte
Bianco - la strada tutte buche
che gridava vendetta da tempo
foto
- e gli interventi nella scuola
elementare («i più urgenti, visto che ci pioveva dentro») ed
ora è impegnata a cercare risorse per via Albero, Salde
Entrà e Abba Motto. Vorrebbe
valorizzare il ricco associazionismo massese creando un
collettivo e un referente unico
per il Comune, aspetta di tagliare il nastro alla nuova
struttura della Prosolidar, per
far partire i lavori della quale
si è in attesa di alcuni via libera dalla Prefettura. Per quanto
riguarda la Provinciale 468, ha
allo studio diverse ipotesi di
creazione di una pista ciclabile
mentre per l‟autovelox ci vuole
più tempo, ma è certa: «Va installato».
Per la sua Massa Finalese
da qui alla fine del mandato,
tra cinque anni, vorrebbe due
cose in particolare: estendere
l‟orario dell‟Anagrafe e riportare il Centro prelievi. Cosa fare
per la cronica mancanza di
risorse e denaro del Comune?
«Utilizzare di più i bandi europei, utili anche per cambiare
atteggiamento, perché costringono a essere al passo coi tempie e a rinnovarsi»
PAESI DIMENTICATI La sicurezza dell’area è un problema. Una lettrice ci scrive: «Siamo ormai esasperati»
Reno Finalese, la rabbia all’estrema periferia dell’impero
Quello relativo alla sicurezza e al
decoro delle frazioni più piccole e
periferiche è un problema di tanti
comuni. Non fa eccezione Finale.
In redazione è arrivata la lettera di
una residente di Reno Finalese,
esasperata dall‟ennesimo furto
subito. Ne riportiamo anche qui
alcuni stralci: «Si tratta dell‟ennesimo furto che, da due anni a questa
parte, si verifica in questa strada
(via Campodoso, ndr), a danno dei
residenti, che ormai sono esasperati: ognuno di noi ha subito un
furto o almeno un tentativo di furto, in molti casi anche reiterato,
con danni più o meno ingenti (…).
Questa strada, come tutto il territorio finalese, ormai non sono più
sicuri. E‟ ora di finirla con le balle
che ci vengono propinate, secondo
cui nel territorio finalese i reati
predatori sarebbero in calo, in
quanto nella frazione in cui risiedo
succede esattamente il contrario
(…). Il servizio offerto dall’Arma è
sempre svolto con estrema cortesia e competenza, ma il vero problema è il numero assolutamente
insufficiente di agenti in servizio,
non idoneo a soddisfare in maniera adeguata le esigenze dei cittadini. (…) E‟ l‟unico modo di spendere
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bene le risorse pubbliche».
Lo scorso febbraio, il Comune
aveva annunciato il potenziamento del servizio di videosorveglianza
sul territorio, ma le telecamere
erano destinate ad altre frazioni
(Massa e Casoni) e alle zone industriali. E Reno Finalese? Beh, a
Reno è stato piazzato un autovelox. E non è esattamente la stessa
cosa.
Pagina 5
San Felice s/P
Abitanti: 8.659(2015)
Superficie: 40,97 km²
Cap: 41033
Comune: 0535-412911
Biblioteca: 0535-412937
Carabinieri: 0535-40609
Polizia Municipale: 0535-412959
Polizia Stradale Mirandola: 0535-665911
Vigili del Fuoco San Felice: 0535-81017
Croce Blu: 0535-40165
LA MANIFESTAZIONE Più di 2 mila persone hanno partecipato alla divertente gara a settembre
L’esercito dei Tutti Tinti ha colorato il paese
Il segreto di tanto insperato successo? Coinvolgere gli “influencer” della zona a suon di… sorrisi
«La cosa più bella? E‟ stato
vedere tutto il paese che sorrideva». Duemila e passa persone tutte in una volta, in un
normale sabato pomeriggio di
settembre, San Felice le ha
viste raramente. Sorridenti e
colorate, proprio mai.
Cosa è successo sabato 3
settembre? E‟ successo che
tutti i giovani del paese si sono dati appuntamento a “Tutti
tinti”, sotto la rocca, chiamando amici e compagni di scuola
dagli altri paesi, portando i
fratelli maggiori
coi
bambini al
seguito e le
zie più in
gamba che
fossero disponibili a
una passeggiata ricoperti di polvere colorata.
E
in
men
che
non si dica,
2 mila persone hanno
riempito il paese per una
“corsa” che prevedeva tante
stazioni in cui si veniva ricoperti di colori e si ballava con
l‟animazione dei dj.
Il passaparola è stato il
segreto del successo, spiega
Maria Rosa Bellodi, la fotografa ideatrice dell‟iniziativa e
sempre in prima fila quando
di tratta di animare San Felice. Racconta che l‟idea è venuta a Sara, la figlia adolescente che conosceva di eventi
passo dopo passo
Fitness, le app
sono attendibili?
di Lorenzo Cavazzuti
simili nelle capitali europee e
sapeva che ce ne sarebbe stato uno a Reggio Emilia. «E
perché non a San Felice?»
Detto fatto. Rosa ha chiamato
Mattia Rebecchi, Enrico
Monari e Davide Casoni,
conosciuti come “influencer”
della Bassa, ovvero persone
note e apprezzate, in grado di
suggerire mode e tendenze, e
il progetto è partito.
Qualche mugugno inziale
dei
c om m e r c i a n t i
(chi
pulisce?), un po‟ di flemma
del Comune (autorizzazioni
arrivate a luglio), ma il
successo travolgente ha fatto
dimenticare tutto. Si è riusciti
a pagare le spese e ne avanza
per comprare un trattore a un
agricoltore terremotato del
Centro Italia.
Si ripete l’anno prossimo?
Certo. Chi ha pulito? La
pioggia: i colori usati sono
farina di riso con coloranti
naturali.
www.sulpanaro.net
Li vediamo per le strade della Bassa, col telefonino al
braccio o un marchingegno
al polso. Sono gli appassionati di fitness, che misurano
tutti i loro sforzi con precisione millimetrica. Palestre e
contapassi sono stati sostituiti dalle moderne app degli
smartphone… ma funzionano davvero? Ben poco si sa
su osa contengano e quanto
differiscano le une dalle altre. Un’equipe di medici della facoltà di Medicina dell’Università del Texas ha voluto
saperne di più.
I ricercatori hanno testato
13 differenti app per una
settimana. Lo studio includeva diverse tecniche associate al raggiungimento di un
obiettivo nell'attività fisica o
alla perdita di peso, attuate
secondo raccomandazioni
basate sull'evidenza scientifica. Le app di fitness insomma non improvvisano niente
e sono serie.
Molti interrogativi rimangono però senza risposta:
non è ancora chiaro, ad
esempio, quanto possa incidere sul raggiungimento del
risultato la mancanza di una
supervisione professionale o
la visita medico/paziente.
Non è da sottovalutare inoltre l'impatto sulla privacy
dei dati sanitari dell’utente.
App promosse con riserva, dunque. Serviranno ancora altri studi per capire
fattibilità, l'accettabilità e
l'efficacia di queste tecniche
di "salute elettronica".
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San Felice s/P
Abitanti: 10.881 (2015)
Superficie: 55,66 km²
Cap: 41038
Comune: 0535-86311
Biblioteca: 0535-671120
Carabinieri: 0535-85449
Polizia Municipale: 0535-81149
Vigili del Fuoco: 0535-81017
Croce Blu San Felice-Medolla-Massa: 0535-81111
Cup: 0535-654525
L’INTERVISTA Ogni mese un sindaco risponde a domande e dubbi: tocca ad Alberto Silvestri
«Cantieri lenti? La burocrazia garantisce legalità»
Sulla sicurezza: «Ronde e controllo di vicinato non servono: il problema è che si denuncia sempre meno »
A San Felice sul Panaro l‟estate ha
portato un‟ondata di furti e rapine,
anche cruenti. Un allarme criminalità che ha sconvolto il paese in cui
governa, al secondo mandato, Alberto Silvestri, Pd. Con lui parliamo
di sicurezza, ma anche di ricostruzione, Cispadana, spazi pubblici e
Comune Unico.
Criminalità: le telecamere comunali non funzionano perché l’impianto è inaccessibile nella sede
storica del municipio, cosa si può
fare di più?
«La sicurezza è un tema in primo
piano per noi. Con le risorse che
abbiamo come Comune si può fare
poco, per questo serve un progetto
diffuso per l‟Unione dei Comuni di
cui facciamo parte, che preveda un
intervento con le telecamere e con
strumenti di prevenzione, agendo di
più sul coinvolgimento della popolazione».
Ronde e controllo di vicinato?
«Le iniziative sporadiche non sono
FOTO 1
rilevanti, non ci si sostituisce alle
forze dell‟ordine, non serve. Penso
piuttosto al fatto che si denuncia
sempre meno il reato che si subisce,
convinti che sia inutile. Non è così,
fa comprendere meglio alle forze
dell‟ordine la dimensione del fenomeno e può aiutare a compiere scelte diverse in termini di investimenti».
Ricostruzione: il centro è ben
lontano da essere tornato a posto,
soprattutto per gli edifici pubblici.
Cosa serve?
«La strategia della ricostruzione in
Emilia ha dato priorità a scuole,
imprese, case e poi i centri storici. E‟
una scelta consapevole. La riqualificazione dei centri storici richiede
tempi lunghi. Abbiamo sofferto per
un anno il cambio in Sovrintendenza regionale, ci è mancato un punto
di riferimento importante, quindi
LE CAHIER DES DOLEANCES
Lorenza Borsari
consigliera di opposizione
Il sindaco Silvestri, In basso, il centro e l’auditorium in costruzione. Ma fermo...
adesso abbiamo presentato i progetti e cerchiamo di sollecitare le autorizzazioni per poter aprire i cantieri
al più presto».
Tempi?
«I tempi che saranno necessari. Su
legalità e trasparenza non si deroga,
abbiamo visto che i tentativi di infiltrazione sono diversi e sappiamo che
bisogna fare le cose con attenzione.
Spesso i controlli vengono chiamati
“burocrazia”, ma sono necessari
anche se allungano i tempi».
L’Auditorium è ancora uno scheletro e nessuno ci sta lavorando,
il Pala round table è chiuso da
marzo, insomma, tutti gli spazi
di aggregazione più importanti
sono inaccessibili.
«Il Pala round table è una struttura
nata temporanea e in emergenza,
che va adeguata anche alle nuove
disposizioni sull‟ordine pubblico.
Stiamo provvedendo e conto venga
riaperta entro fine settembre. Per
l‟Auditorum la situazione è diversa.
Il consorzio che aveva l‟appalto è
fallito, e ora la struttura commissariale deve preparare un nuovo progetto per terminare i lavori e metterlo a bando. I tempi in effetti si stanno allungando, stanno
facendo un po‟ tardi».
La Polisportiva Unione 90?
«Manca l‟ultimo stralcio, aspettiamo le autorizzazioni di conformità di spesa dalla
Regione».
Un appello pubblico
affinché a Bologna si
ricordino di noi?
«C‟è ancora tanto da
fare, anche per loro».
Cispadana e opere
annesse
porteranno
una nuova ondata di cementificazione sul nostro territorio, che ne
pensa?
«La ricostruzione post terremoto ci
ha obbligato a recuperare un patri-
SAGRA NATIVITA’ DI MARIA SS Grazie ai commercianti
A Rivara la piazza è tornata a vivere
Negli ultimi anni, anche nei giorni di festa che coinvolgevano altre zone della
frazione, era stata dimenticata, messa in disparte. Grazie alle iniziative dei
commercianti, però, anche la piazza di Rivara è tornata a vivere nel corso della
sagra 2016 ospitando concerti, il fascino degli antichi mestieri e degli hobbysti,
cibo e gelateria per alcune serate in cui il centro è tornato… in centro.
www.sulpanaro.net
* Sicurezza: Mancano iniziative
concrete, ad esempio un serio
investimento sulle telecamere
* Ricostruzione: Lenta e col centro storico fermo
* Spazi pubblici: Fermi i lavori per
l’auditorium, chiuso il Pala Round
table, manca un luogo di aggregazione per i cittadini
* Ambiente: C’è eccessivo consumo del suolo e non si conoscono
le effettive ricadute ambientali
della Cispadana
monio edilizio che non avremmo
riqualificato. E indubbiamente gli
strumenti urbanistici del 2009 vanno rivisti, gli avvenimenti ci chiedono
un ripensamento, cancellando aree
FOTO 1
di possibile espansione come ad
esempio il polo scolastico. Ma non
credo che il nostro territorio sia eccessivamente cementificato. Per
quanto riguarda la Cispadana, abbiamo una vocazione produttiva
nazionale, il biomedicale è tra i primi
distretti a livello mondiale e ormai le
penalizzazioni dovute a infrastrutture mancanti non sono più ammissibili. Più andiamo avanti peggio è».
All’indomani della vittoria del centrodestra a Finale Emilia, il Pd ha
lanciato una idea di Comune Unico della Bassa cui già San Possidonio ha detto chiaramente no. Lei
che ne pensa?
«Ragioniamoci. Capiamo cosa voglia
dire in concreto. Come Unione stiamo per affidare un incarico ad Anci
per capirne di più. Questo non vuol
dire che San Felice ci sta o non ci
sta, ma sono scelte di lungo periodo
che vanno ben ponderate. Bisogna
avere un occhio di riguardo alle
comunità, che non vanno cancellate
per vezzo burocratico».
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Camposanto
Abitanti: 3.223 (2015)
Superficie: 22,71 km²
Cap: 41031
Comune: 0535-80911
Biblioteca: 0535-80936
Carabinieri (San Felice): 0535-85449
Polizia Municipale: 0535-80921
Emergenze Polizia municipale: 800-197197
Vigili del Fuoco (San Felice): 0535-81017
FOCUS A Camposanto e San Felice sta per cambiare il modo in cui conferire la spazzatura
Nuova differenziata? Serve armarsi di pazienza
Entrerà in vigore il 21 novembre. Ma i precedenti di Cavezzo e Concordia fanno già discutere
Questi sono i giorni
destinati alle spiegazioni e alle informazioni. A breve,
arriveranno i bidoni, il “rifiutologo” (e
cioè un foglio che
illustrerà i principali tipi di rifiuti,
dove e come andranno smaltiti) e il
calendario
della
raccolta, quindi dal
21 novembre non
ci saranno più scuse e anche Camposanto e San Felice
passeranno al nuovo regime di raccolta differenziata domiciliare e, nel
2017, il pagamento avverrà attraverso la tariffa cosiddetta
“puntuale”.
Il progetto prevede la raccolta
domiciliare per rifiuti indifferenziati
carta, cartone e cartoni per bevande; rifiuti organici; sfalci e potature. I cassonetti grigi, azzurri e marroni saranno eliminati e, al loro
posto, saranno consegnati appositi
contenitori da esporre, davanti
”questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio”
Mi mortificano a casa e al lavoro,
e io sento di valere poco. Cosa fare?
foto
di Stefania Costi
Buongiorno dottoressa. Mi chiamo Adele e ho 32 anni. Ho due bimbi di 3 e 6 anni e lavoro come impiegata in una ditta del tessile. Da
qualche tempo mi sento giù di morale. Ho la sensazione di non
valere nulla, sensazione che viene alimentata dalle continue critiche che ricevo sul lavoro e in famiglia. Mi rendo conto che certe critiche che mi vengono mosse sono ingiustificate, so di non essere
perfetta, ma so anche che cerco di fare del mio meglio. E allora
penso che ho dei limiti oggettivi, che forse, purtroppo, valgo meno di
quello che pensavo fino a qualche tempo fa. E più mi assale questa
sensazione di incapacità e più piombo nello sconforto e le cose mi
vengono ancora peggio. Cosa mi consiglia?
all‟abitazione o all‟attività, in giorni
e ad orari prestabiliti. Nessun
cambiamento, invece, per la raccolta degli imballaggi in plastica e
di vetro e lattine: i cassonetti gialli
e le campane verdi resteranno a
disposizione sul territorio.
Unica certezza: all’inizio, bisognerà armarsi di molta pazienza.
Eppure, i casi di Cavezzo, Concordia e San Possidonio (vedi pag. 1)
fanno già discutere.
I TUTOR Informatori in giro per il paese. Non è facile per loro
Quella firma che… fa paura
È la “scheda di rilevazione”. Tranquilli: non è una truffa
Si presentano alla porta
con un sorriso, chiedono
di entrare, parlano, parlano, chiedono di firmare
una carta e dopo vanno
foto
via. Sono i tutor di Aimag,
un gruppo di ragazzi e
ragazze che stanno girando il paese per spiegare
cosa cambierà con la
nuova raccolta differenziata e la nuova tariffa
puntuale.
Tutto tranquillo, ma
c‟è chi resta interdetto. Sì,
Gli informatori Aimag che stanno girando in paese
perché la richiesta di firmare un documento (in
bientale incaricato da Aimag che
questo caso la scheda di rilevazione,
viene a domicilio, con regolare docucon i dati dell‟intestatario) lascia
mento di riconoscimento, per descrispiazzati, e chi ha genitori anziani
vere nel dettaglio le modalità del
che vivono da soli teme, coi tempi
nuovo servizio; in seguito, una squache corrono, ogni volta che mamma
dra di operatori Aimag passerà a
o papà firmano qualcosa, dal moconsegnare i contenitori e i materiali
mento che l‟attualità ci ha purtroppo
illustrativi con le indicazioni per seabituato alle truffe più odiose. Ma i
parare ed esporre i rifiuti in modo
tutor Aimag sono legittimi e riconocorretto.
scibili. Vediamo di fare chiarezza,
Anche le aziende verranno contatallora.
tate
direttamente dai tecnici Aimag
In questi giorni i cittadini sono
per l‟illustrazione del nuovo servizio.
contattati da un informatore am-
Carissima amica, sono molto
dispiaciuta per il tuo momento
difficile. Mi ha colpito molto la
tua frase “purtroppo, valgo
meno di quello che pensavo”. Quel purtroppo mi ha colfoto
pito “alla pancia”, volendo usare una metafora. Che cosa vuol
dire, per te, quel purtroppo? Ti
rendi conto di come alcune
critiche siano ingiustificate, così
come ammetti di fare del tuo
meglio, eppure c'è quel purtroppo. Sai, io sono fermamente convinta
che le parole non siano soltanto 'parole' ma siano potenti strumenti
che possiamo usare nella relazione con gli altri ma, e soprattutto, nella relazione con noi stessi. Quando tu ti dici “purtroppo”, mentalmente
registri un messaggio che rischia di diventare una convinzione
e sedimentare dentro di te. Non dipende da te, non puoi farci niente,
non hai alcun potere su di te e sul tuo cambiamento. Questo mi trasmette questa parola. L'ineludibilità di questa tua sensazione di incapacità. E' così? Spesso capita che queste convinzioni errate (nel coaching si chiamano convinzioni limitanti) che abbiamo di noi trapelino
nella relazione. Raramente troveremo persone con cui relazionarci che
ci attribuiscono più valore di quello che noi diamo a noi stessi. E' un
po' come se ogni persona fosse un prodotto: difficilmente se l'etichetta
riporta 100 € troverai un acquirente che ne vuole pagare 150. Il modo
in cui parliamo a noi stessi, di noi stessi, è la nostra "etichetta". In quel
“non sono perfetta” sento una grande voglia di metterti in gioco, ingrediente essenziale per affrontare il cambiamento. E' una grande risorsa, mettila in atto! Comincia da qui: ogni volta che ti accorgi di rivolgerti a te stessa con un purtroppo, immagina un campanellino che
suona fastidiosamente. Uno di quei campanellini che si trovano nelle
hall degli alberghi. A volte ci vuole un po' per mettere da parte queste
convinzioni limitanti, questo piccolo esercizio ti può essere utile a liberarti di quella sensazione di incapacità di cui mi parli.
***
“Questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio” è una citazione del film Dirty
Dancing usata nelle sedute di coaching emozionale per far capire l’ambito
su cui si lavora. Se ne parlerà martedì 27 settembre, a partire dalle ore
20.30, nel gruppo Donne per le donne, patrocinato dal Comune di Camposanto, condotto dalla counselor Silvia Costi che cura questa rubrica. Il
gruppo di crescita si pone come spazio di condivisione e confronto, per donne ma non solo, dove si sviluppano temi legati alla crescita personale e al
benessere. Gli incontri si svolgono ogni ultimo martedì del mese, presso la
Sala civica Donatori di Sangue, in via Marconi 35. Info: 389 99 51 808.
Potete scriverle mandando una mail a [email protected]
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Bomporto
Abitanti: 10.182 (2015)
Superficie: 38,87 km²
Cap: 41030
Comune: 059-800711
Biblioteca: 059-909780
Carabinieri: 059-909187
Polizia Municipale: 059-800773
Cup Bomporto: 059-6554000
Guardia medica: 059-375050
NODO IDRAULICO Si avvicina la stagione delle piogge e delle piene. Come stanno gli argini?
I fiumi aspettano la prova dell’autunno
Borghi: «Solo due cantieri in ritardo». ArginiaMO: «Situazione migliorata, ma i cittadini non vengono coinvolti»
Venti cantieri sugli argini di Secchia,
Panaro e Naviglio per prepararli
all'arrivo dell'autunno. Obiettivo,
tagliare la vegetazione, ripristinare le
frane lungo gli argini e fare manutenzione straordinaria per undici
milioni di euro. Questa è la situazione, così come la racconta il sindaco
di Bomporto, Alberto Borghi: «I lavori iniziati in primavera sono tutti
conclusi o in conclusione tranne
due, che hanno dei ritardi. In un
caso per il cambio di procedure per
adeguarsi alla nuova legge appalti,
invece sul muro di contenimento del
Naviglio vicino alla Darsena sono
emerse strutture particolari e la Sovrintedenza vuole un progetto diverso. In attesa di prepararlo si effettuerà la messa in sicurezza .
E' sufficiente? «C'è un cambio di
rotta in positivo, ora l'approccio degli
enti che si occupano della sicurezza
dei fiumi è più puntuale nella descrizione dei lavori e sulla progettazione condivisa- commenta il sindaco -. Per il futuro ci sono in ballo
lavori da 70 milioni per l'adeguamento degli argini di Secchia e Pa-
a Bomporto
il 19 aprile
l'assessore
r e g io na le
Paola Gazfoto
zolo ha promesso davanti
ai
cittadini di
fornire un
piano dettagliato
di
lavori fatti, e
Lavo sull’argine del Secchia a Sorbara durante lo scorso mese di agosto
interventi
da
fare.
naro e per la cassa di espansione del
Finora non abbiamo visto nulla, ed è
Secchia nei prossimi due anni e c'è
grave perché ci sentiamo presi in
l'impegno a comunicare alla cittadigiro. Attendiamo anche che a Bastinanza il livello di sicurezza raggiunglia si faccia quello che è già stato
to, che significa più trasparenza.
fatto a Bomporto, ovvero delle mapBene, ma la tensione va tenuta alta
pe Snea (simulazione numerica di
affinché la progettazione definitiva si
evoluzione allagamento) per evidenfaccia presto e la consegna di lavori
ziare le situazioni critiche probabili e
sia rapida».
per capire cosa succede e quanto
tempo c'è per organizzare gli interIn realtà capire su tutto il nodo
idraulico modenese a che a punto
venti». Lavori di messa in sicurezza,
siamo non è cosa semplice, illustra
aggiunge il comitato «comunque ne
Vittorio Cajò del comitato Arginiasono stati fatti, alcuni male altri beMO. «Nell'ultimo incontro pubblico
ne».
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Eppure sono estremamente importanti, perché col bel tempo non
ci si pensa, ma quando pioverà e
potrebbe piovere molto, se si interviene come si deve si possono limitare i danni. Come ha più volte ricor-
dato Pietro Corni, storico dei fiumi
e membro del direttivo di ArginiaMo, «occorre un ripristino strutturale con mantenimento routinario.
Il nostro nodo idraulico non è sano,
si è riempito di depositi in 30 anni di
abbandoni. La pulizia ha migliorato
la velocità dell‟onda di piena del Secchia da 1,7 a 2,2 km/h, ma siamo
molto lontani da quei 3 km/h che
sarebbe la velocità ideale per il corretto equilibrio tra deposito ed erosione. Il Secchia non è ancora in
buona salute, si comporta come un
lavandino intoppato, basta un filino
d‟acqua per riempirlo, e tanto tempo
per svuotarlo; anche il Panaro non
sta perfettamente bene, facciamo
sopralluoghi periodici e ci sono tratti
in cui una sponda pare messa in
sicurezza, e l'altra no. L‟argine è come una catena, l‟anello più debole la
condiziona tutta» .
Pagina 9
Cavezzo
Abitanti: 7.030 (2015)
Superficie: 26,77 km²
Cap: 41032
Comune: 0535-49850
Biblioteca: 0535-49830
Carabinieri San Prospero: 059-908815
Polizia Municipale: 0535-49806
Protezione Civile comunale: 0535-49813
Croce Blu: 0535-46555
LA STORIA Definiva, fin dagli anni ’70, lo skyline del paese per chi osservava da via per Concordia
Cerealfiocco, la demolizione di un simbolo
Iniziata nel maggio scorso, sta andando avanti a piccoli passi e terminerà tra qualche settimana
Ci sono fabbriche che entrano
nell‟immaginario collettivo per
i prodotti che realizzano, per i
marchi che impongono alle
mode o per la loro semplice
presenza capace di determinare lo skyline di una città. A
Cavezzo questa fabbrica è la
Cerelafiocco, che da maggio
scorso viene smontata pezzo
dopo pezzo dopo diversi decenni di onorata attività.
Erano gli anni Settanta quando il mulino incominciò a lavorare prosperando e dando
occupazione a tanti abitanti
della Bassa. La struttura, così
alta e ampia, ha però subito
danni notevoli dal terremoto
del 2012, per questo la casamadre Lameri, che continua
la lavorazione di cereali in
Lombardia, ha deciso di disfarsi della struttura cavezzese, facendola abbattere. Il lavoro è notevole: stiamo parlando di una struttura cubica
di quasi 20 metri di altezza, e
farla esplodere era impensabile: avrebbe creato troppe polveri nella zona intorno, per
questo la si sta sbriciolando,
pezzo dopo pezzo, creando un
cumulo altissimo di macerie.
Se ne avrà ancora per settimane e settimane. Intanto,
chi passa sulla via per Concordia, nota come sta cambiando rapidamente il paesaggio, come mostra bene il fotomontaggio del prima e dopo di
Carlo Malagoli che pubblichiamo a destra.
In molti si risvegliano i ricordi:
c‟è chi ci ha lavorato negli anni d‟oro, c‟è chi ha avuto parenti impegnati in qualche
stagione, chi la considerava,
al di là dei giudizi estetici, una
struttura significativa per Cavezzo. Per molto simboleggia
comunque posti di lavoro che
non ci sono più. Un segno dei
tempi bui che la nostra economia sta passando e che sper i am o
passino
p r e s t o.
IL LIBRO ”Le chiese della Bassa” di Simonetta Calzolari
Non dimenticate la nostra arte
«Lo scopo è parlare di quadri e opere d'arte che nessuno vede, ne parlo perché non se ne perda la memoria, come sprone a recuperarli,
perché sono parte della nostra storia, vanno valorizzati, affinché tornino nella Bassa e la gente li possa
vedere». Ecco cosa c'è dietro Le
chiese della Bassa il nuovo libro di
Simonetta Calzolari, esperta di arte
che dopo la laurea in Conservazione dei Beni culturali a Ravenna ha
portato avanti una decennale carriera in questo settore. Sono tanti i
beni che dopo il terremoto sono al
sicuro a Sassuolo in attesa di tornare nelle chiese messe in sicurezza».
Mentre ha da poco riaperto l’oratorio La Gaviola a Disvetro, tutto
il nostro patrimonio artistico è fuori
dal contesto originario, arredi e
quadri sono a Sassuolo, sottratti a
fedeli e al pubblico: «Oratori a parte, oggi le nostre chiese riaperte
sono solo quella del seminario di
Finale, le parrocchiali di Vallalta, e
di San Lorenzo della Pioppa e San
Nicola a Camposanto. Si sta lavorando su Rivara che dovrebbe essere prossima a riaprire».
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Gli anni passano, e i ricordi
sbiadiscono: «Penso ad esempio al
busto di Antonio Begarelli, scultore
del Cinquecento, che era a Camurana; a Finale del quadro di Giuseppe Maria Crespi, pittore del
Settecento, del Sustermans, pittore
fiammingo per i Medici di Firenze e
ritrattista. O alle opere di pittori e
ritrattisti nati qui come Poltronieri,
diventato famoso a Bologna nel
Settecento, o del medollese Bernardino Malagoli, noto per le nature morte nell'Ottocento».
Come interviene Simonetta Calzolari nel dibattito sul recupero
delle chiese? «La mia idea è recuperare i beni così com'erano, al
contrario di chi dice che gli edifici
distrutti andrebbero ricostruiti con
interventi visibili, evidenziando la
frattura netta tra prima e dopo la
tragedia. Cosa fare ne casi in cui la
comunità di fedeli ha già un nuovo
luogo di culto e la vecchia chiesa
non sarebbe strettamente necessaria? «Vorrei la mia vecchia chiesa,
anche se ora c'è una chiesa migliore, vale la pregnanza storica dell'edificio e religiosa, una storia di secoli».
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San Possidonio
Abitanti: 3.566 (2015)
Superficie: 17,06 km²
Cap: 41039
Comune: 0535-417911
Biblioteca: 0535-417957
Carabinieri Concordia: 0535-40609
Polizia Municipale: 0535-417920
Vigili del Fuoco San Felice: 0535-81017
Ospedale Mirandola: 0535-602111
L’INIZIATIVA L’ha promossa Paola Occhi, il soprano che qui dirige la scuola di canto lirico
La nazionale cantanti lirici ha cuore a San Pois
Una nuova, ambiziosa iniziativa per valorizzare una realtà che ha radici profonde nella Bassa
L‟idea
è
n at a,
letteralmente, per gioco. E
ora sta diventando realtà,
portando la nostra Bassa al
centro del panorama
dell‟opera lirica italiana e
internazionale. Merito di
Paola Occhi, cantante lirica
mirandolese che a San Possidonio ha fondato una
delle scuole di canto lirico
che dirige (l‟altra è a Ischia)
e che adesso ha costituito
la Nazionale Cantanti Lirici.
La Occhi, carriera decennale
nella lirica come soprano leggero
apprezzato anche all‟estero, ci racconta quanto sia importante far
avvicinare adulti e bambini al bel
canto. Specie in una terra come la
nostra, dove poco vicino ci sono
stati i natali a personaggi di caratura internazionale come Luciano
Pavarotti o, nella musica leggera,
Mensile a distribuzione gratuita diffuso nei
comuni di Bomporto, Camposanto, Concordia, Finale Emilia, Medolla,
Mirandola, San Felice sul Panaro,
San Possidonio, San Prospero
ROC 11542
DIRETTORE RESPONSABILE
Antonella Cardone
[email protected]
EDITORE
Hemingway S.A.S.
https://hemingwayeditore.wordpress.com
STAMPA
Litosei Pianoro (Bo)
PROGETTO GRAFICO
Bruno Di Bernardo, Lorenzo Longhi
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO
Gianni Bellini, Nunzio Borelli,
Paolo Campedelli, Lorenzo Cavazzuti,
Stefania Costi, Luca Gardinale,
Alice Gattamorta,
Katia Motta e Flora Hyeraci,
Camilla Perugina, Giorgio Siena
CONTATTI
[email protected]
PUBBLICITA’
Ginevra Cretì
3470673158
[email protected]
WEB
www.sulpanaro.net
Le immagini di archivio sono tratte da
Fotoreporter – Archivio fotografico
della Giunta della Regione Emilia-Romagna
che ne detiene tutti i diritti.
Numero chiuso in redazione
il 15 settembre 2016
ai vari Vasco Rossi, Ligabue, e
Caterina Caselli, giusto per fare
alcuni nomi, mentre nella Bassa
vera e propria la “produzione” di
cantanti di questo livello non c‟è.
«La musica - spiega l’artista viene insegnata troppo a senso
unico, ci si innamora di certe metodologie e se ne trascurano altre.
A scuola, ad esempio, chi studia
musica impara a suonare uno
strumento o se va bene due, ma
nessuno insegna a cantare. E che
dire della musica che si sente sui
territori? Pare che nei paesi ci si
innamori solo di un tipo di musica, ad esempio il liscio, e si suona
e ascolta sempre e solo quella.
Facendo investimenti solo su quello».
Cosa manca?
«Si sottovaluta poi quanto sia importante far ascoltare la musica,
educare l‟orecchio. Anche insegnare il canto non è cosa da tutti, è
molto facile sbagliare e rovinare le
corde vocali«
C’è poi una certa diffidenza, forse un timore reverenziale, quando si parla di musica classica.
«Spesso usiamo Mozart con i bambini che frequentano la scuola di
canto lirico. Loro lo apprezzano e
gli piace, sono i genitori che hanno
remore».
Per l’opera va meglio?
«Manca una conoscenza almeno
di base delle nostre opere che sono
apprezzate in tutto il mondo. Non
si conoscono neanche le trame».
Cosa ne pensa dei talent show
musicali?
«Hanno poco a che fare con la vera
musica, ti buttano sul palco e anche se non sai cantare modificano
lo spettacolo all‟occorrenza»
Per quanto riguarda la Nazionale Cantanti Lirici si tratta di una
iniziativa pensata a scopo benefico, con l‟obiettivo, ci spiega lo staff
del soprano di «dar vita a un qualcosa mai vista prima nella storia
Paola Occhi
della Lirica italiana. I più grandi
nomi nel mondo della Lirica, si
sono così uniti nel formare con
www.sulpanaro.net
tempestività la Nazionale Cantanti Lirici.
Accettando di far parte di questo immenso
progetto, cantanti lirici
d‟indiscutibile professionalità, sono stati
pronti ad iscriversi per
collaborare, a livello
sia artistico sia sportivo amatoriale, sfatando così il mito di artisti
superbi per ribaltarlo
in quello più reale di
professionisti umili».
La Nazionale Cantanti Lirici sarà presentata ufficialmente
il 9 ottobre 2016 alle
ore 10.30 nel Teatro
Mauro Pagano di
Canneto sull‟Oglio, in
provincia di Mantova.
E c‟è da immaginare
che, prima o poi, verrà
a farsi vedere per iniziative benefiche anche nella Bassa. Dopo tutto, è nata proprio
qui...
Pagina 11
Altri Comuni
CONCORDIA
Abitanti: 8.659 (2015), superficie: 40,97 km²
MEDOLLA
Abitanti: 6.282 (2015), superficie: 22 km²
SAN PROSPERO
Abitanti: 5.840 (2015), superficie: 34,56 km²
VIABILITA’ In corso i lavori per la rotonda sulla Ss12 alle porte di Medolla
Sulla Canaletto che cambia look
In partenza anche il cantiere per la rotatoria di Ponte dell’Uccellino
Chi lavora a Modena e la percorre
tutti i giorni, quotidianamente può
valutare lo stato dei lavori, anche
senza bisogno di fare… l‟umarell
che si ferma davanti al cantiere.
Più di qualcosa di intuisce già, per
quanto concerne il bivio di Medolla
destinato a fare spazio ad una rotatoria che direzionerà il traffico all‟intersezione tra la Canaletto e la
Sp468, la strada che in centro a
Medolla diviene Via Roma.
E’ la Canaletto che finalmente si
rifà il look in un punto storicamente critico per la viabilità in uscita da
Medolla in direzione Modena, soprattutto nelle ore di punta. Al momento, stanti le limitazioni e le deviazioni per i mezzi pesanti, il cantiere non sta creando troppi disagi.
E’ quello che si spera accada
anche verso la città, poco oltre Bastiglia, dove è in programma la realizzazione di un‟altra rotatoria i cui
cantieri accompagneranno il traffico almeno per tutto l‟inverno: l‟intervento porterà una rotonda all‟incrocio tra la Canaletto e altre due
strade, la strada comunale di Albareto e la strada del ponte dell‟Uccel-
PILLOLE
CONCORDIA Scuole infanzia
A Fossa
ampliata
la Girasole
Lunedì 12 settembre la scuola statale dell‟infanzia Girasole ha riaperto
accogliendo i bambini nella struttura ampliata con una nuova sezione
e rinnovata negli arredi. Le quattro
sezioni della scuola dell‟infanzia sono così finalmente riunite nella sede
di Fossa: si chiude definitivamente
la sede staccata in via Gramsci. A
ottobre una festa presenterà la
scuola ai cittadini della frazione.
SAN PROSPERO Da ottobre
I lavori per la costruzione della rotonda alle porte di Medolla
lino, altro punto di grande congestione della viabilità sulla statale
dell‟Abetone e del Brennero.
A lavori conclusi, e considerando anche gli interventi precedenti
con la rotonda della variante di
Mirandola, la Statale12 si presenterà finalmente abbastanza diversa
rispetto a com‟era cinque anni fa.
Eppure, c‟è ancora molto da fare,
per quella che con la Panaria è ancora l‟arteria principale della Bassa
e che ha fatto dannare migliaia di
cittadini per decine d‟anni. Ma
qualche vantaggio, alla fine, si vede.
Che sia un modo per indorare la
pillola Cispadana che presto o tardi
arriverà?
Nuova tesoreria
per il Comune
Aggiudicato nei giorni scorsi
l'affidamento del servizio di tesoreria del comune di San Prospero che, dal prossimo 1 ottobre e sino al 31 dicembre 2021,
sarà effettuato dal Banco Popolare di Verona, e non più dalla
filiale Bper di San Prospero.
OCCUPAZIONE I consigli dell’esperta Francesca Monari per chi si mette alla ricerca o vuole cambiare mestiere
Cerchi lavoro? Occhio a quello che scrivi sui social network
E’ un aspetto spesso sottovalutato ma molto importante: un selezionatore su 4 trova il candidato giusto su Facebook
Cosa si pensa di noi quando si
va a curiosare sui nostri social
network? E‟ importante dare
una immagine di sé positiva se
cerchiamo lavoro? Lo abbiamo
chiesto a Francesca Monari,
esperta di tematiche legate
alla ricerca di occupazione.
«La prima impressione che
diamo di noi è fondamentale! I
social media impattano prati-
camente su ogni parte delle
nostre vite, fino ad arrivare al
modo in cui cerchiamo lavoro.
A partire da Facebook, molti di
noi stanno già utilizzando i
social media per entrare in
contatto con selezionatori e
potenziali datori di lavoro, ma
utilizzarli a scopo professionale può richiedere - e in alcuni
casi esige - un po‟ di pratica». I
numeri sembrano dare ragione
a chi cura particolarmente i
propri social. «Un recruiter su
quattro ha trovato il candidato
giusto su Facebook - spiega
Monari - e i selezionatori considerano ormai la ricerca sul
web una parte fondamentale
della loro professione. Sui social media, bisogna valutare i
possibili effetti sui potenziali
datori di lavoro quando si
commenta o si condivide qualcosa, occorre trovare il giusto
equilibrio tra professionale e
personale». Cioè? «Mostrare la
propria unicità e personalità è
irilevante, ma bisogna ricordare che la reputazione è importante, tutto rimane su Internet. La reputazione ha sempre
avuto un ruolo fondamentale
nella ricerca del lavoro, online
ancora di più. Oggi chiunque
pensa di collaborare lavorativamente con noi, probabilmente cercherà il nostro nome
su Google e analizzerà il nostro profilo Facebook e lo farà
sempre di più in futuro. E non
www.sulpanaro.net
c'è nulla che possiamo fare per
impedirlo». Come venirne fuori? «L'unica cosa che possiamo
fare è cercare di creare, promuovere e diffondere sul web
contenuti veritieri e positivi.
La ricerca di lavoro su Facebook ha un'attrattiva quasi
irresistibile per via della sua
facilità e velocità».
La dote più importante per
approcciarsi al mercato del
lavoro oggi? «Probabilmente la
consapevolezza e la qualità di
contenuti e di contesti. Necessario utilizzare il vostro vero
nome e avere una foto del profilo adatta, subito dopo completare il percorso accademico
e lavorativo. Fondamentale "il
commento", consigliata ed efficace una breve presentazione
che dovrebbe convincere un
datore di lavoro a dare quel
lavoro proprio a te!».
E, naturalmente, astenersi
da volgarità e frasi offensive
quando si va in giro sulle bacheche altrui a commentare:
sono segni che restano.
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Agorà
Sport, spettacoli,
appuntamenti e varia umanità
IL PERSONAGGIO Calanca, fotografa sanfeliciana, in mostra a Colorno
Il mondo di Daniela entra in Reggia
La scuola del Photoclub Eyes forgia un altro talento... da esportazione
Saranno esposte alla Reggia di
Colorno le opere fotografiche
del nuovo talento forgiato alla
mirabile scuola del Photoclub
Eyes, l‟artista sanfeliciana Daniela Calanca. L‟occasione è il
Colorno Photo Life 2016, prestigioso festival che si tiene a
novembre a Parma.
Sono davvero pochi quelli
che non conoscono il Photoclub Eyes, fucina di talenti
della fotografia di stanza a San
Felice sul Panaro dove ogni
anno organizzano il Magico
Carnevale, arcinoto appuntamento per gli appassionati del
settore che accorrono qui da
tutto il mondo. E‟ una delle
realtà più vive della Bassa,
dove passano grandi nomi come quelli di Luca Monelli col
fratello Vanni. Michele Luppi,
Fiorenzo Amadelli, e fresche
promesse come Daniela Calanca.
Studi all’istituto d’arte Venturi di Modena, professione
grafica, Daniela si è avvicinata
tardi alla fotografia. «Ho co-
minciato
per curiosità ma il
m o n d o
dell‟arte,
del teatro e
del disegno
mi è sempre piaciuto. Il salto
c‟è stato a
una serata
con il fotografo Silvano Bicocchi
in cui spiegava cosa
fossero
i
Un’immagine tratta dal portfolio Intro Pt.1
portfolio,
un insieme di foto che generasuper professionali, non faccio
no una storia. Per me é stata
tanta postproduzione, non uso
una fulminazione: da lì io ho
Photoshop». A Colorno, Calaniniziato a fare questi gruppi di
ca è arrivata partecipando a
storie e non ho più smesso».
un concorso molto selettivo, e
Per lei la fotografia «è quello
porta il portfolio Intro Pt.1
che tu hai dentro, l‟idea, e coIl Photoclub eyes, intanto,
me le realizzi. Fotografare è
con l‟avvio della nuova stagiopancia, è terapeutico. Lo strune riprende i corsi di fotografia
mento non è così importante,
base. Per info e iscrizioni 370
la mia Reflex non è di quelle
3003876 (ore serali).
L’EVENTO A Ottobre
Far Filo’
E’ tempo di Mat
Il mondo delle nostre lettrici mirandolesi Eros e Psiche visto da Whatsapp
(in dialetto, più o meno…)
Si parlerà di salute mentale
Si confronteranno gli studenti, i
genitori, gli operatori e gli
esperti. Obiettivo: rompere lo
stigma che ancora aleggia
quando si dice “salute mentale”
e creare nuove collaborazioni
valorizzando le esperienze positive del territorio. Arriva Mat, la
settimana della salute mentale
promossa dall‟Ausl che tra Mirandola e San Felice a ottobre
promuoverà diversi eventi. Segnaliamo in particolare quello
del 28 ottobre, dalle ore 15
all‟auditorium Montalcini di
Mirandola. “Dentro tutti, si può
fare? Forme e percorsi di inclusione sociale” Sarà l‟occasione
di conoscere esperienze di inclusione formale (come quella
dei Sert o il Social Point) e di
inclusione informale, come
quella della banda Rulli Frulli e
del gruppo Facebook Mirandola
Lavoro. Parleranno anche i giovani studenti delle superiori.
Conclude i lavori il sindaco di
Mirandola, modera la direttrice
del nostro giornale Antonella
Cardone. Si chiude con musica
e aperitivo.
www.sulpanaro.net
SPORT Olimpiadi Rio 2016
Greg-oro
e Ale-bronzo:
medaglie
made in Bassa
1500 stile, Paltrinieri boom
Nora terzo col Settebello
Impossibile non notarlo se lo
si incrocia per strada, cosa
che qui nella Bassa, a Mirandola dove abita zio Carlo e
dove sono originari i nonni e
dunque anche il papà, capita
non di rado: alto, portamento
elegante, spalle larghe, sorriso coinvolgente. Un bel ragazzo e un grande campione che
la Bassa ha l‟onore di avere
come icona sportiva: Gregorio
Paltrinieri, classe 1994, a Rio
2016 si è laureato campione
olimpico nei 1500 stile, regalando al nuoto azzurro la più
grande soddisfazione dei Giochi. Un trionfo merito di tante
vasche, anni di allenamenti
e… tortellini. Carpi - dove
Greg è nato - lo scorso 16
settembre gli ha consegnato
le chiavi della città in una
cerimonia pubblica che è stata davvero partecipata. Un
giusto tributo per un grande
campione dello sport e di
simpatia.
Quella di Greg, però, non è
l‟unica medaglia made in
Bassa: c‟è infatti un altro ragazzo della nostra terra, il
mirandolese Alessandro Nora,
ad essere salito sul podio
olimpico carioca. Alessandro
infatti ha vinto la medaglia di
bronzo con il settebello, la
nazionale azzurra della pallanuoto. E, a proposito di pallanuoto, anche la nazionale
femminile ha vinto una medaglia, in questo caso d‟argento. Tra le ragazze del Setterosa, c‟era anche Aleksandra Cotti da San Giovanni in
Persiceto. Perché lo sport, da
noi, si fa sul serio.
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Forum
Le rubriche mensili di SulPanaro.net
LETTERE PERSIANE
VENDERE 2.0
RISPARMIO E DINTORNI
La Bassa come gli States,
sognando Gotham city
a 6 km di curve dalla vita
La sfida del Lambrusco:
ora si punta sulla qualità
Il prodotto si tutela così
Guida alla finanza:
il vocabolario economico
(seconda parte)
di Camilla Perugina
“… non dirmi che non ci sei stata mai
che non vorresti esserci nata mai
che preferisci rimanere solo qua
nella provincia denuclearizzata
a sei chilometri di curve dalla vita…”.
La state canticchiando, vero?
Ma veniamo al punto. Alla scelta, più o
meno razionale, degli abitanti della Bassa
modenese, di rimanere ancorati piantati
invischiati nella terra originaria, sviluppando una sorta di paura reverenziale –
mascherata da sdegno – che potremmo
battezzare come La Sindrome di Gotham.
Gotham è la metropoli tentacolare in cui
l‟eroe pipistrello che tutti conosciamo combatte il crimine più becero, le inclinazioni
più malate, la sporcizia interiore di tutta
l‟umanità. La metropoli che propone scuole, negozi, teatri, associazioni, perfino ristoranti, più vari. Una città con un centro
storico e una periferia, una stazione dei
treni degna di questo nome e traffico, fumo, rumore, povertà, criminalità… Non c‟è
un bene senza un male, ma il „male‟, in
questo caso, fa parte del fascino della città.
Eppure le genti della Bassa non ne colgono le peculiarità, né il valore dell‟offerta,
per concentrarsi esclusivamente sugli
aspetti negativi. Dai quali, peraltro, la
campagna non è del tutto scevra, come
insegnano, ad esempio, certi film americani. Che, mi sembra, la Bassa ricordi un po‟
gli States, in quegli spazi ampi, dipinti di
campi di grano e stazioni di servizio (ho dei
dubbi sul proliferare di rotatorie, ma per il
resto…), lindi e pinti, dove tutto sembra
perfetto, se non ci si soffermasse a grattare
via un po‟ di patina giustapposta.
Ci sono persone, qui, che non sono mai
andate nel proprio capoluogo di provincia.
Altre che lo avvicinano solo se costrette da
esigenze burocratiche o di salute e ne fuggono via il prima possibile. Si vocifera che,
ogni tanto, qualche abitante della Bassa
ne venga inghiottito e non torni più a casa.
Stiamo esagerando, va da
sé. Ma il sentire alla base di
questo atteggiamento esiste.
Eccome.
Fa parte di
quella diffidenza verso ciò
che
non
è
„country‟ che si
res pir a
da
queste
parti.
Alcuni scappano. Magari si
trasloca
per
studiare, o per lavoro. Ma col magone nel
cuore. E poi, si torna.
Gotham attrae, prende; ma se la rifiuti,
ti risputa nel nowhere da cui sei arrivato.
di Katia Motta e Flora Hyeraci
In estate, tempo di vacanze e relax, si
viaggia scoprendo posti lontani e nuovi,
andando anche alla ricerca delle loro tipicità. Il nostro Paese è al primo posto per
l‟offerta di beni esclusivi che tutto il mondo ci invidia e che non riguardano solo il
cibo. Questo è proprio il motivo per cui i
nostri prodotti sono i più soggetti a contraffazione.
Nel comparto agroalimentare, ad
esempio, si calcola che circa due prodotti
su tre commercializzati all‟estero siano
dei “falsi” made in Italy. Un giro d’affari
che si stima essere equivalente al doppio
del valore
delle esportazioni italiane
di
prodotti
agroalimentari.
Pare
anche che
il riconoscimento dei
falsi favorisca in un
certo modo
l‟importanza e quindi
la vendita
dei
beni
originali e in alcuni casi introduca addirittura il prodotto a nuovi clienti. Ciò può
essere vero; ma nonostante ciò, è fondamentale che si lavori concretamente per
la tutela e la promozione dei prodotti originali. E come?
In questi ultimi tempi, il Lambrusco si
è trovato al centro del problema; prima,
con una battaglia in UE per riuscire a
mantenere il proprio marchio di tutela
messo in dubbio delle autorità europee;
poi, notizia più recente, alcuni dei maggiori produttori di Lambrusco di Modena
e Reggio Emilia hanno fatto sapere che
intendono usare la denominazione d‟origine come maggiore tutela del prodotto (il
Lambrusco è uno dei vini più venduti al
mondo), aumentandone la qualità e l‟immagine di prodotto d‟eccellenza anche a
scapito dei volumi di produzione. Una
decisione coraggiosa che va verso una
strada virtuosa di vera tutela, non solo
giuridica, ma soprattutto culturale del
prodotto.
Occorre infatti imparare a educare il
consumatore, impedendo che mere considerazioni di prezzo senza consapevolezza
di prodotto distorcano il valore del bene.
Quello che sicuramente nessuno potrà
mai imitare è il saper fare che ha originato il prodotto, il territorio con la sua storia e le sue materie prime che lo ha reso
possibile, il brand del produttore e la sua
specificità. Tutte queste cose insieme rendono autentico un prodotto e inimitabile.
Bisogna imparare a comunicarle.
www.sulpanaro.net
di Paolo Campedelli
Dopo “bail-in”, “bond subordinati” ed “ebitda”,
proseguiamo il nostro vocabolario economico
con altri quattro termini.
Cds: I credit default swap (Cds) sono strumenti
finanziari derivati del credito che funzionano
come polizze assicurative per chi vuole proteggersi dal rischio di insolvenza di un‟emittente di
titoli obbligazionari. Pagando un premio
(misurato in centesimi di punto percentuale
dell‟importo che si vuole assicurare), qualunque investitore può comprare una polizza contro il default di qualunque emittente: azienda,
banca o Stato. Chi gli vende la polizza (e incassa il premio) deve rimborsargli l‟intero capitale
investito nel caso in cui il default si verificasse,
restituendo il valore nominale dei titoli obbligazionari coperti con i crediti default swap.
Duration: La duration è un indicatore sintetico
sulla durata finanziaria di un titolo: in altre
parole, la sua vita residua ponderata con il
flusso di cedole che il titolare pagherà in futuro.
Si usa come parametro per valutare gli investimenti obbligazionari su un titolo singolo o di
un intero portafoglio, perché il suo valore espresso in anni e giorni - esprime la data entro la quale l‟investitore rientrerà in possesso
del capitale che ha investito. Può essere utilizzato anche come indicatore dei rischi di investimento in bond: maggiore sarà la duration dello
strumento acquistato, maggiore si annuncia
l‟esposizione dei titoli alla variazione dei tassi di
mercato.
Eba: Eba sta per European Banking Authority,
è l‟Autorità bancaria europea: il sorvegliante
delle banche dell‟Unione. È quella che il 29 luglio, nel pomeriggio, a mercati chiusi, darà l‟atteso esito sugli stress test (le simulazioni di solidità patrimoniale in funzione di diversi scenari)
delle banche europee più rilevanti. Ha sede (per
il momento) a Londra e il suo presidente è un
italiano, l‟economista Andrea Enria, già capo
dei supervisori in Banca d‟Italia. Costituita nel
gennaio 2011 come parte dell‟Esfs (European
System of Financial Supervision), il sistema
europeo di supervisione finanziaria, l‟Eba è
l‟autorità indipendente che deve assicurare la
regolazione e la supervisione dell‟intero settore
bancario in Europa. Il suo obiettivo, dice il sito,
è «mantenere la stabilità finanziaria nell‟Ue e
salvaguardare l‟ integrità, l‟efficienza e il funzionamento ordinato del settore bancario». Inoltre
deve contribuire alla costituzione del «libro delle
regole» unico per l‟Europa sulle banche.
Euribor: L'Euribor (acronimo di Euro Inter
Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato
giornalmente, che indica il tasso di interesse
medio delle transazioni finanziarie in euro tra
un panel di banche prevalentemente europee.
Rappresenta uno degli indicatori del costo del
denaro all‟ingrosso (assieme al tasso di riferimento della Bce) ed è certamente più noto perché è il principale indice con cui vengono calcolate le rate dei mutui a tasso variabile. Da gennaio 2015 l‟Euribor è finito sottozero. Quindi le
banche anziché sommarlo devono sottrarlo allo
spread.
(2– continua)
Pagina 14
Il caffè
Al bar di piazza 20-29 maggio
SulPanaro.net numero 4
Hanno scritto per noi...
LA FIGURINA DEL MESE
I Castellazzi, clamoroso al Cibali!
Nato a Massa Finalese, un suo gol ispirò la celebre frase di Sandro Ciotti
Oltre a Mario, in A nel Mantova giocò anche suo fratello Dante
di Gianni Bellini
Vi sono alcune espressioni che sono rimaste nella storia del
calcio, andando anche oltre il gergo del pallone. Una di queste
è celeberrima e - anche se lo sanno in pochi - nasce proprio
grazie ad un uomo della Bassa.
Andiamo allora indietro nel tempo, al 4 giugno 1961. Quel
giorno, a Catania si gioca la partita Catania-Inter, con i nerazzurri strafavoriti. Così, alla prima
rete dei siciliani, il noto radiocronista, a Tutto il calcio minuto per
minuto, se ne uscì con una frase
storica,
l‟indimenticabile
“clamoroso al Cibali!”, frase che
viene ricordata ancora oggi. Ebbene, per la cronaca la partita
finì 2-0 per i siciliani, e a segnare
quella fantastica rete, con un tiro
all'incrocio dei pali, fu Mario Castellazzi, classe 1935 da Massa
Finalese, allora calciatore del Catania.
Già, i Castellazzi erano due fratelli nati per il calcio. Mario
era una discreta ala destra, con 60 presenze e 11 reti in Serie
A fra Roma e Catania ma che in carriera ha vestito anche le
maglie di Spezia, Livorno e Pistoiese fra Serie B e Serie C, oltre
ad una ottima carriera da allenatore. Con lui alla guida, peraltro, si ricorda la prima ed unica promozione in Serie D del San
Felice.
Calciatore anche il fratello Dante, di un anno più giovane,
essendo nato anche lui a Massa Finalese ma nel 1936. Dopo
l'esordio nella Massese, passò alla Reggiana con cui disputò
due campionati - il secondo da titolare - venendo poi acquistato dalla Lazio che lo girò in prestito al Taranto per due campionati di Serie B. Rientrato a
Roma debuttò in Serie A il 29
settembre 1957, nella vittoria
interna per 2-0 sul Lanerossi
Vicenza, ma impiegato come
rincalzo dei titolari (perché allora non era possibile ancora fare
lo sostituzioni) disputò appena
6 partite in due stagioni, prima
di ritornare in Serie C con le
maglie di Siena e Mantova.
Il Mantova (allora soprannominato Piccolo Brasile) allenato
ad Edmondo Fabbri - che diventerà successivamente ct della Nazionale italiana del Mondiale 1966, quello della disfatta Coreana tanto per intenderci ritrova il posto da titolare contribuendo alla doppia promozione
dalla C alla A dei virgiliani e disputando altri due campionati
in massima serie. Chiude la carriera con stagioni da rincalzo
con le maglie di Palermo e Modena. In totale totalizzò 40 presenze in Serie A e ben 80 in B con 3 reti. Nel suo palmares c'è
anche una Coppa Italia vinta nel 1958 dalla Lazio: non entrò
mai in campo nel corso della competizione, ma era in rosa, e
tanto basta per annoverarlo tra i vincitori.
Oltre ai più noti Sentimenti, la dinastia calcistica di Bomporto (cinque fratelli tutti calciatori), la Bassa modenese ha
avuto pertanto anche altri due fratelli famosi del calcio italiano. E a modo loro sono rimasti nella storia, perché se ancora si
dice “Clamoroso al Cibali”, il merito è proprio di uno di loro:
Mario Castellazzi da Massa Finalese.
Giorgio Siena
Dirigente scolastico dell„istituto di Istruzione Superiore “G. Luosi" di Mirandola che include anche il Liceo “G. Pico”, ha insegnato scienze e matematica. Presidente di ASAMO, l‟associazione delle scuole superiori modenesi. A Mirandola è stato anche
assessore e consigliere comunale - ALLE PAGINE 1 E 2
Luca Gardinale
Ferrarese trapiantato a Modena, è giornalista professionista dal
2010. Attualmente responsabile di redazione del quotidiano
Prima Pagina, per SulPanaro.net cura la rubrica 'La Bassa nella
Pressa' - A PAGINA 1
Nunzio Borelli
Originario di Quarantoli, dopo la laurea e la specializzazione in
pneumologia si è trasferito a Medolla dove è medico di famiglia.
Collezionista di papillon, il dottor Nunzio Borelli è anche presidente del Circolo medico Mario Merighi - A PAGINA 2
Alice Gattamorta
Alice Gattamorta, 27 anni, concordiese, ha fatto parte al percorso partecipativo sulla ricostruzione post sisma promosso dall'Università di Venezia e dal Comune di Concordia - A PAGINA 2
Lorenzo Cavazzuti
Carpigiano, diventato reggiano per amore. Dal 2008 è fisioterapista laureato. Dopo aver lavorato anche a San Felice oggi è
all'Ospedale di Carpi. E' divulgatore scientifico fuori orario di
lavoro per Anatomia & Fisioterapia, pagina Facebook che ha
l'obiettivo di diffondere la buona pratica della fisioterapia basata sull'evidenza scientifica. Per SulPanaro.net cura la rubrica “Passo dopo passo” A PAGINA 6
Stefania Costi
Laureata in Scienze del Comportamento e master in Gestalt
Counseling per la relazione d'aiuto. Da diversi anni ha fatto
della sua passione per lo sviluppo personale una professione,
per dedicarsi completamente alla formazione e alle risorse umane. Come professionista affianca le persone nel loro percorso di crescita
e collabora con aziende del territorio. Conduce presso il Comune di
Camposanto, il gruppo di crescita donne per le donne - A PAGINA 8
Camilla Perugina
Immigrata asburgica, sfidando impavida rotonde e camion, dalle finestre di casa vede campi di pere a perdita d'occhio, rimpiangendo senza sosta la panificazione priva di strutto e riflettendo sul perché delle zanzare nel mondo. Dall‟interno e dall‟esterno, ci svela la Bassa con i suoi occhi. - A PAGINA 14
Katia Motta e Flora Hyeraci
Katia Motta e Flora Hyeraci sono consulenti aziendali: il team di
cui fanno parte, Vendere 2.0, è la prima rete solidale di lavoro
indipendente in Emilia Romagna e si occupa di supportare le
aziende nella crescita e nel rilancio commerciale. - A PAGINA14
Paolo Campedelli
Paolo Campedelli, mirandolese, dal 1988 nel settore bancario,
dal 1999 lavora come consulente finanziario. E‟ formatore
all‟interno del progetto nazionale di educazione finanziaria
„Economic@mente‟. Per SulPanaro.net cura l'approfondimento
'Risparmio e dintorni'. - A PAGINA 14
www.sulpanaro.net
Gianni Bellini
E‟ uno dei maggiori collezionisti mondiali di figurine calcistiche.
Ha curato per un biennio la rubrica „Figurineide‟ per il quotidiano Modena Qui. Gira l’Italia con le sue mostre. - A PAGINA
15
Il prossimo numero del magazine verrà diffuso
nella seconda metà di ottobre.
A tutti gli inserzionisti, i collaboratori e ai lettori, il nostro grazie!
Pagina 15
IL MAGAZINE
-
N. 4 Settembre 2016
www.sulpanaro.net