numero 4, settembre 2016
Transcript
numero 4, settembre 2016
N. 4 - Settembre 2016 - Mensile a diffusione gratuita Le nostri estate sembrano sempre più calde, è davvero così? Si, l‟aumento delle temperature estive e dell‟intensità e durata delle ondate di calore è uno dei dati di fatto più evidenti, conseguenza del processo di riscaldamento globa- MIRANDOLA - FINALE - SAN FELICE - CAMPOSANTO - BOMPORTO - MEDOLLA - SAN PROSPERO - CAVEZZO - SAN POSSIDONIO - CONCORDIA www.sulpanaro.net — hemingwayeditore.wordpress.com — direttore: Antonella Cardone L’EDITORIALE La scuola come progetto di cittadinanza autentica di Giorgio Siena Mirandola Finale Emilia e Massa Bomporto Una calda estate di polemiche in tv Beatrice Ferrarini la donna delle frazioni Fiumi e argini attendono le piogge A pag. 3 Alle pagine 4 e 5 A pag. 9 IL CASO Il porta a porta attivo quasi in tutta la Bassa, tra disagi e polemiche Collezionisti di spazzatura Aimag, Hera e Geovest: in pochi chilometri tre multiutility con sistemi diversi In alcuni comuni o paghi di più o tieni l’indifferenziato a casa per mesi Intanto San Prospero riscontra abbandoni “anomali” e protesta. E i costi? Settembre è il mese della riapertura delle scuole. Nei mesi scorsi il movimento delle popolazioni in fuga, le difficoltà d’integrazione nelle capitali, il terrorismo, hanno evidenziato scenari cupi e dolenti verso i quali la crisi sociale sempre più si traduce in ribellione ed ostilità indistinta allo straniero e alla sua presenza: ostilità che movimenti politici emergenti traducono in crescenti consensi. Eppure le Olimpiadi di Rio, ad agosto, sono state un esempio del valore che nello sport, e non solo, possano portare gli immigrati di recente o consolidata integrazione; la Gran Bretagna, negli anni, ha dato sapienza tecnica alle risorse fisiche di giovani immigrati, dai paesi dell’antico impero, dominando i giochi in relazione alla piccola dimensione di Stato. Il nostro Continua a pag. 2 rapporto con la LA BASSA NELLA PRESSA a cura di LUCA GARDINALE Curiosa coincidenza in casa Pd. Dopo il nuovo incarico conferito all’ex governatore Errani, tutti i democratici modenesi passano almeno mezz’ora al giorno allo specchio ripetendo la frase: “ non cerco poltrone ma farò sempre politica” Premessa fondamentale: la raccolta differenziata è cosa buona e giusta, è una questione di civiltà, rispetto e futuro. Su questo non si deroga. Eppure, in attesa che le buone pratiche diventino abitudini, la fotografia dell‟esistente è confusione e disomogeneità. Il 2016, nella Bassa, sarà ricordato in gran parte dei comuni come quello dell‟inizio della raccolta domiciliare porta a porta: a giugno sono partiti Cavezzo, Concordia e San Possidonio, a novembre toccherà a San Felice e Camposanto, mentre il servizio era già attivo a Bomporto, Finale, Mirandola e Medolla. Ma un‟opportunità, in alcuni casi, si trasforma in un problema. Modalità - Diversissime nel raggio di pochi chilometri. Il sistema è regolato da tre diverse multiutility: Geovest a Finale, Hera a Bomporto, Aimag negli altri comuni. Attenzione, però: il servizio che la stessa azienda applica in un modo un comune, magari in quello confinante lo applica in modo differente. E non tutto viene raccolto a domicilio, perché alcuni rifiuti differenziati continuano ad essere conferiti nei cassonetti situati in strada. Bidoni - Il grande problema è l‟indifferenziato. In alcuni comuni, tipo Medolla, viene fornito un bidoncino grigio da 35 litri che viene svuotato ogni settimana. Medolla, peraltro, è in testa alle classifiche sulla differenziazione in tutta la regione, segno che il sistema adottato funziona. Invece nei comuni limitrofi, partiti più tardi, si fa diversamente e (si veda anche a pagina 8) vengono distribuiti ai singoli utenti gli enormi bidoni da 120 litri. E chi ha casa piccola e non ha giardino perché vive in un condominio, deve pure trovare spazio per loro. Svuotamenti - In quest‟ultimo caso, si ha diritto a un numero di svuotamenti gratuiti calcolato in base al numero di componenti il nucleo familiare. C‟è chi ha diritto a due svuotamenti gratuiti all‟anno, mentre gli ulteriori - anche se il bidone è mezzo vuoto ma, semplicemente, puzza, si pagano. E dal momento che per riempire un bidone da 120 litri di rusco ce ne vuole, il rischio è di tenerselo in casa o in giardino per mesi. Fasce deboli - Per un anziano, che magari viva da solo, moltiplicate i problemi per due, perché spesso è facile confondere il materiale e sbagliarsi. Il rischio? Che la differenziata venga considerata non conforme e non raccolta, e un giorno arrivino anche le sanzioni. La privacy- Per chi usa i pannoloni per le perdite urinarie sono previsti sconti e agevolazioni, ma i pannoloni vanno raccolti in un apposito bidoncino, che va esposto nei giorni della raccolta Non è piacevole far sapere a tutti che si soffre di incontinenza... Casi - E chi ha bambini piccoli, e dunque, chili di pannolini? E la lettiera di gatti? E gli sfalci? Dubbi che poco alla volta vengono risolti, ma creano grattacapi, errori, incomprensioni e anche spese. Inciviltà - A San Prospero, dove il www.sulpanaro.net porta a porta arriverà più avanti (e sarà l‟ultimo Comune della Bassa a partire) sono stati rilevati aumenti anomali di spazzatura nei cassonetti dell‟indifferenziato. Indiziati: i cittadini dei comuni vicini che hanno da poco iniziato - non senza problemi - la domiciliare, e fanno i furbetti. Le sanzioni - Telecamere mobili da installare vicino ai luoghi dove si lascia la spazzatura illegittimamente. E‟ la soluzione, che fa tanto spy story, cui stanno ricorrendo i Comuni per chiedere conto ai furbetti delle multe che li attendono. Costi - In alcuni comuni le cifre della tariffa puntuale sperimentale non sono ancora noti., decideranno i singoli Consigli comunali per gennaio. Si sa quanto costano gli svuotamenti in eccesso ma, mancando la base, sapere quanto si spenderà, oggi, per tanti è impossibile. Diminuiranno i costi delle bollette? Non scommette nessuno. Ma ci lasciamo stupire volentieri. Primo Piano L’Approfondimento del mese IL DRAMMA Il sisma del 24 agosto in Lazio e Umbria ha risvegliato brutti ricordi mai del tutto sopiti Macerie e polvere per un triste deja vu Ce ne siamo accorti dalla tv o perché eravamo in vacanza lì. E tanti sono partiti per dare aiuti Per noi che le notizie le diamo e il giornale lo scriviamo, parlare del terremoto che ha colpito il centro Italia è stato difficile. Perché sappiamo che tanti nostri lettori sono interessati a sapere che cosa accade, cosa fare per potere aiutare, come muoversi per potere andare lì a Volontari nel campo allestito dlla Protezione Civile emiliana dare una mano, ma contarlo con sobrietà e continenza, almeno altrettanti di coloro che ci dirimendo le notizie dagli allarmileggono non vogliono più saperne di smi, facendo in qualche modo anterremoto, perché la ferita è ancora che da garanti nelle raccolte fondi aperta. Dà fastidio rivedere immagiche spuntano come funghi ma che ni di distruzione, è un pugno nello possono riservare a volte anche sorstomaco immaginare cosa provano prese avvelenate. quelle persone, dà noia persino legCi piace, però, raccontare l’ondagere di qualche anniversario da rita di solidarietà sincera che dall‟Ecordare o di una iniziativa di solidamilia si sta riversando in Centro rietà. Reazioni, sia chiaro, del tutto Italia. Il terremoto ci fa paura, ma legittime. risveglia anche sentimenti solidali e Ognuno vive il dramma come commoventi. riesce. A noi spetta il compito di rac- IL MEDICO I pazienti tra lacrime e voglia di rimuovere «Era come riviverlo di nuovo» Coordinamento anche per i dottori che portano aiuto di Nunzio Borelli Ho rivissuto i momenti drammatici del sisma del maggio 2012 che ha colpito soprattutto l'area nord della provincia di Modena. Tutti i pazienti che ho visto in studio mi hanno parlato del sisma in Centro Italia e a tutti sono venute alla mente le scosse maledette del maggio 2012 e ad alcuni mentre parlavano sono scese anche le lacrime. Una persona mi ha detto che ha spento la TV, non reggeva alle immagini. Avendo provato quattro anni fa, mi rendo conto del dramma che stanno vivendo le popolazioni del Centro Italia. Abbiamo ricevuto tanto ed il cuo- re ci porta ad essere là con loro a scavare nelle macerie. Mi sono giunte parecchie mail di colleghi che hanno vissuto il terremoto del 2012, qualcuno voleva partire subito, ma è bene essere coordinati. Ho saputo che è stata attivata L'AMFE Associazione Nazionale Medici di Famiglia, Volontari per le Emergenze. Rivedendo quelli immagini di devastazione e morte si rivive una seconda volta il sisma di quattro anni fa, pensando alla fase emergenziale (container, campi di accoglienza, punti medici di intervento e altro ancora) e a quella successiva di ricostruzione. la commovente iniziativa popol azi one Segue dalla Prima straniera appartiene ancora a un luogo sommerso: ne vediamo certi benefici irrinunciabili, ma più spesso si associa l’integrazione al problema della sicurezza e dei costi per la collettività che essa comporta. Proprio su questo terreno ci manca un esplicito e forte progetto di società per una cittadinanza autentica, fatta di diritti e di doveri. Chi vive nella scuola non ha difficoltà a vedere nei giovani e nella vita quotidiana l’origine di problemi, ma anche l’evidenza di vere risorse umane. Non si conosce abbastanza il livello di assoluta eccellenza di tanti giovani provenienti da parti diverse del mondo; essi portano nella una bimba LA TESTIMONIANZA Spettatori coscienti della tragedia Ma non siamo più quelli del 2012 «Non so dove abbiamo preso le forze, ma ci siamo rialzati» di Alice Gattamorta Rivivere le immagini, le pietre, i pianti, le tende, il sole sulla faccia per tutto il giorno, non è facile. Lo riviviamo ma non ne facciamo parte, immaginiamo ma non è come allora, lo guardiamo da uno schermo e pensiamo di sapere esattamente cosa si prova, eppure non lo proviamo più. Ne siamo spettatori coscienti. Usiamo quelle frasi che ci sono state dette: vi siamo vicini, vi pensiamo. La nostra vita ora scivola mentre la loro è ferma a quell‟eterno minuto. Esattamente come gli oro- La base per una cittadinanza di diritti e doveri L’EDITORIALE di Lucrezia ha 9 anni ed è di Finale Emilia. La mattina del terremoto in Centro Italia ha ascoltato cosa le raccontava papà Dario e mamma Letizia, poi senza dire nulla a nessuno coi risparmi ha comprato dei regali per i bimbi terremotati, che sono stati recapitati dagli Alpini alla tendopoli di Montegallo. Ha scritto una lettera ai bimbi che come lei hanno dormito in tendopoli, per rassicurali: «Non abbiate paura» scuola, e porteranno domani nella società, una linfa di cui vi è bisogno. Mi sembra opportuno dedicare questo nuovo anno scolastico a quei ragazzi e ragazze che, da lontane radici, vivono nelle nostre aule, danno il meglio di loro e sono una risorsa per un mondo che sta cercando un nuovo equilibrio. www.sulpanaro.net Giorgio Siena logi simbolo del nostro sisma. Fermi in silenzio. Si ha paura di quello che non si conosce, il terremoto però noi lo conosciamo e fa ancora paura. Come si supera? Come siamo potuti andare avanti? Non so da dove abbiamo preso la forza di alzarci, di fare quei passi che ci sembravano impossibili eppure li abbiamo fatti, non solo con forza, ma anche con inerzia, forse la terra che ha tremato ha fatto sì che ci muovessimo per restare in piedi. Come la gru cadrebbe se non si girasse alla forza del vento noi ci siamo mossi, abbiamo provato a costruire, oltre alle case, una nuova normalità fatta di risate, quotidianità. Non siamo quelli del 2012. Ora siamo questi, che ricordano come ci si sente ma che forse e per fortuna, hanno cominciato a lasciare quel ricordo in un cassetto avvolto da un velo di vita che ci ha accompagnato in questi anni. Siamo come gli aquiloni appesi ad un filo, qualcuno lo strattona e perdiamo la rotta. Il vento soffierà e gli aquiloni voleranno ancora. Passerà, dicevano. Passerà anche per loro. Pagina 2 Mirandola Abitanti: 23.911 (2015) Superficie: 137,09 km² Cap: 41037 Comune: 0535-29511 Biblioteca: 0535-29781 Polizia: 0535-613911 Carabinieri: 0535-20041 Carabinieri San Martino Spino: 0535-33004 Polizia Municipale: 0535-611039 Ospedale: 0535-602111 IL CASO Mirandola al centro dei dibattiti politici nazionali per ricostruzione, moschea, ospedale Un’estate calda tra paure e polemiche In televisione, in radio e su Internet si sono messi sul tavolo problemi irrisolti e non detti Mentre tanti mirandolesi erano al mare o in montagna, in città si è consumato un dibattito politico molto forte sulla ricostruzione, legato alla sicurezza dell‟ospedale e sui tempi giudicati molto lenti e con disparità, come accadrebbe, ad esempio nel confronto tra moschea (già realizzate) e chiese del centro (ancora chiuse). A portare avanti le denunce tanti esponenti di centrodestra, e il confronto ha avuto momenti aspri, specie quando si è parlato della questione, più volte, in televisione. Di Mirandola si è parlato ad esempio su Rete 4, nella trasmissione Dalla vostra parte. «Un indegno teatrino che sfrutta il dolore delle popolazioni colpite dal sisma per Il centro storico di Mirandola fini politici», lo ha bollato il sindaco Maino Benatti senza tanti giri di parole. La moschea - Si chiama ufficialmente “centro culturale islamico” è a Crocicchio Zeni ed è stato restaurato con 600 mila euro di soldi della Regione e dallo stato del Qatar con 400 mila euro. Sono state espresse preoccupazioni, cui non è stata data risposta, an- che sui possibili problemi di sicurezza legata la rischio terrorismo. L’ospedale - La Regione ha annunciato che che il Santa Maria Bianca alla fine dei lavori di ristrutturazione avrà “sicurezza sismica al 60%”. Per gli edifici vecchi come l‟ospedale vuol dire che si prevede che anche dopo una scossa di medio-alta intensità la struttura rimanga in piedi e perfettamente funzionante. Ma su quel 60% l‟opposizione chiede chiarezza. Ricostruzione e sicurezza Il terremoto in Centro Italia in cui abbiamo visto tutte le immagini della scuola “antisismica” ridotta in briciole hanno fatto tornare prepotente la necessità di avere rassicurazioni sulla sicurezza nella nostra ricostruzione. «La Regione Emilia-Romagna ha approvato progetti, come la trasformazione della Scuola Dante Alighieri di Mirandola in municipio, con un intervento di adeguamento sismico solo al 60%. Bisogna riprogettare tutto per garantire il 100%», incalza da Forza Italia Antonio Platis. E ancora non si sa nulla del cemento depotenziato che si sospetta sia stato usato nella ricostruzione della Bassa. Negozi vuoti e centri storici desolati - In televisione e on line i centri storici di Concordia e Mirandola, che sono ancora in attesa di corposi interventi di ristrutturazione, sono apparsi in qualche servizio come modello di cattiva ricostruzione. Immagini forse riduttive di una realtà comunque molto complessa. IL PERSONAGGIO Il mirandolese Guido Ganzerli è appena tornato da un lunghissima passeggiata in montagna Guido e Polsino, quella strana coppia sulla “Via degli dei” Storie di uomini e cani: viaggio da Bologna a Firenze a piedi per riscoprire la natura tra i sentieri dell’Appennino Lo ha adottato da un canile in Meridione, dove era stato lanciato un appello per trovare casa a un cagnolino trovato per strada. Da allora lui e Polsino non si sono più lasciati e, a fine agosto, per suggellare il loro sodalizio, hanno percorso insieme anche la “Via degli dei”, il percorso naturalistico tra Bologna e Firenze. Che Guido Ganzerli, esperto di comunicazione ed etologo mirandolese e Polsino hanno fatto assieme. A piedi. «Abbiamo impiegato 4 giorni dalla partenza in piazza Maggiore all'arrivo in piazza della Signoria. Ne avevo sentito parlare e mi affascinava l'idea di arrivare da piazza a piazza, anche se non sono un escursionista. Ma che l'avrei fatta col cane, non l'avrei mai detto. Lui vuole sempre stare con me, quindi prima di partire ho chiesto consiglio al veterinario, mi ha detto che il cane ce l'avrebbe fatta senza problemi. E siamo partiti». Storie di uomini e cani: uno si prende cura dell‟altro e viceversa. «Il veterinario aveva consigliato di farlo bere molto e stare Guido Ganzerli e il cane Polsino attento ai colpi di calore, curarne i polpastrelli e avere attenzione alla stanchezza o ai segni di disagi. La Via degli dei prevede che non si sia mai troppo lontano dai centri abitati, non è un'impresa eroica ma nemmeno una passeggiata al parco. Servono attrezzature adatte, non è che se l'Appenino è più dolce delle Alpi non voglia dire che non siamo in montagna, dove il percorso può diventare insidioso se piove. E devo dire che in certi momenti a trainarmi è stato Polsino». Quattro giorni per riprendere confidenza con la nat ur a: «L'Appennino l'ho riscoperto, si notano particolari nuovi nel passaggio graduale dai colli b o l o g ne s i alla campagna toscana, con ulivi, cipressi, girasoli, è bello avvicinarsi alla meta. Abbiamo visitato luoghi naturalistici e di interesse storico, come ad esempio il bello cimitero germanico in cima www.sulpanaro.net alla Futa. E' un tipo di turismo che può piacere per motivi economici, per semplicità, per il gusto dello slow. Se ci sono strutture per accoglienza e sentieri ben segnati perché no? Si possono riscoprire angoli sottovalutati». E nella Bassa sarebbe possibile pensare a questo tipo di turismo? »Credo di sì, penso ad esempio al percorso della ferrovia ModenaMirandola o ai percorsi della Resistenza, che avrebbero un loro fascino». Prossimo obiettivo? «Calma. Mi sto ancora riposando da questa, Polsino è arrivato più fresco di me«. Pagina 3 Finale Emilia Abitanti: 15.617 (2015) Superficie: 105,13 km² Cap: 41034 Comune: 0535-788111 Biblioteca: 0535-788331 Carabinieri: 0535-91067 Polizia Municipale: 0535-611039 Vigili del Fuoco: 0535-91222 Polo sicurezza: 0535-90504 Ospedale: 0535-654911 IL CASO E’ l’istituto che si sospetta costruito con cemento di qualità più bassa rispetto a quanto stabilito Frassoni, la scuola rimandata. A quando? Si attende l’incidente probatorio sul calcestruzzo utilizzato. Intanto gli studenti sono tornati nelle aule provvisorie Un tempo si rimandavano gli studenti, oggi si rimandano direttamente le scuole: rimandate peraltro non a settembre, ma a quando non si sa. Eppure, nel caso delle Frassoni di Finale non c‟è nulla da ridere, e la situazione è ancora lungi dall‟essere risolta. La nuova struttura che ospita l‟istituto, inaugurata in pompa magna ad aprile dalla giunta Ferioli, a settembre non ha aperto le porte agli studenti di Finale perché, come noto, pochi giorni dopo il taglio del nastro, la scuola è stata al centro dell‟inchiesta sul cemento depotenziato, quella in cui si sospetta che la struttura fosse costruita con un cemento di qualità inferiore rispetto a quanto stabilito al momento dell‟aggiudicazione dei lavori. E‟ l‟inchiesta “cubetto”. Sulla sicurezza degli edifici non si può derogare: lo ha dimostrato anche il caso della scuola I TAGLI Alle elementari Cambiano i servizi genitori arrabbiati foto La sorpresa a inizio lezioni La nuova sede della scuola secondario di primo grado Frassoni non ha ancora aperto i battenti “antisismica” crollata ad Amatrice, ma più in generale la nostra Bassa, dopo essersi trovata a dover ricostruire gran parte delle scuole dopo il sisma, dovremmo avere imparato la lezione. Lo sa anche la Procura, ed è per questo che il prossimo passo sarà l‟incidente probatorio che dovrà stabilire una volta per tutte la qualità del cemento utilizzato e al centro dell‟indagine. Una procedura necessaria, a tutela della cittadinanza. Solo dopo si potrà delineare il futuro delle Frassoni. Intanto, però, per gli studenti delle medie il nuovo anno scolastico è cominciato nelle aule provvisorie, quelle che si pensava sarebbero state abbandonate. Sono a pochi metri dall‟edificio sotto inchiesta. Che ora sembra molto più lontano. www.sulpanaro.net L‟assessore Gianluca Borgatti l‟aveva scritto a suo tempo: «rTrasporto scolastico, euro lasciati in cassa dalla giunta di sinistra: zero. Educatori di sostegno per portatori di Handicap, euro lasciati in cassa dalla giunta di sinistra: zero. Insegnanti per asilo nido, euro lasciati in cassa dalla giunta di sinistra: zero. Trasporto scolastico, euro lasciati in cassa dalla giunta di sinistra: zero». E all’avvio del nuovo anno scolastico i genitori hanno avuto la prova concreta: sono stati ripensati diversi servizi. In attesa di tempi migliori. E di un bilancio più ricco. Pagina 4 Massa Finalese Abitanti: 4.061 (2014) Cap: 41034 Delegazione comunale: 0535-99113 Ufficio postale: 0535-96549 IL PERSONAGGIO Nella squadra del nuovo sindaco di centrodestra spazio alle frazioni Beatrice Ferrarini, una massese in giunta Già visibili i primi risultati del suo lavoro con la riasfaltatura di via Monte Bianco Nella compagnia di quelli del 1986 era quella riflessiva, affidabile, che rispettava sempre le regole. La musica l‟ha conosciuta sulle orme del fratello bassista rock e non si perderebbe un concerto di Ligabue o dei Subsonica. Giocatrice di pallavolo, estati a lavorare col mais, il sorgo o alla soia, è a un passo dalla laurea in Biologia. Ecco Beatrice Ferrarini, il volto nuovo della politica della Bassa, da poche settimane assessora a Frazioni, Pari Opportunità, Agricoltura, Attività Produttive. Il battesimo di fuoco in politica, che ha sempre seguito come passione personale, l‟ha avuto in quest‟ultima campagna elettorale, in cui «ho visto che per la mia scelta di sostenere il centrodestra tante persone mi hanno tolto il saluto. Ci ho sofferto tanto. Ma appena sono diventata assessore sono diventati di nuovo tutti amici», ci tiene a sottolineare. Poco il tempo per riprendersi dalla sorpresa della vittoria («Sono pessimista, mai avrei detto, e invece…») si è messa subito al lavoro in un ruolo che non è solo quello di assessora a Finale Emilia, ma assessora massese, la prima volta che accade. Racconta che i concittadini si sono abituati presto a considerarla un punto di riferimento vicino, un‟interfaccia immediata visto che vive proprio nella frazione e la sua famiglia la conoscono tutti. Tra le prime cose realizzate in paese dopo la sua nomina, ciò di cui va fiera è la riasfaltatura di via Monte Bianco - la strada tutte buche che gridava vendetta da tempo foto - e gli interventi nella scuola elementare («i più urgenti, visto che ci pioveva dentro») ed ora è impegnata a cercare risorse per via Albero, Salde Entrà e Abba Motto. Vorrebbe valorizzare il ricco associazionismo massese creando un collettivo e un referente unico per il Comune, aspetta di tagliare il nastro alla nuova struttura della Prosolidar, per far partire i lavori della quale si è in attesa di alcuni via libera dalla Prefettura. Per quanto riguarda la Provinciale 468, ha allo studio diverse ipotesi di creazione di una pista ciclabile mentre per l‟autovelox ci vuole più tempo, ma è certa: «Va installato». Per la sua Massa Finalese da qui alla fine del mandato, tra cinque anni, vorrebbe due cose in particolare: estendere l‟orario dell‟Anagrafe e riportare il Centro prelievi. Cosa fare per la cronica mancanza di risorse e denaro del Comune? «Utilizzare di più i bandi europei, utili anche per cambiare atteggiamento, perché costringono a essere al passo coi tempie e a rinnovarsi» PAESI DIMENTICATI La sicurezza dell’area è un problema. Una lettrice ci scrive: «Siamo ormai esasperati» Reno Finalese, la rabbia all’estrema periferia dell’impero Quello relativo alla sicurezza e al decoro delle frazioni più piccole e periferiche è un problema di tanti comuni. Non fa eccezione Finale. In redazione è arrivata la lettera di una residente di Reno Finalese, esasperata dall‟ennesimo furto subito. Ne riportiamo anche qui alcuni stralci: «Si tratta dell‟ennesimo furto che, da due anni a questa parte, si verifica in questa strada (via Campodoso, ndr), a danno dei residenti, che ormai sono esasperati: ognuno di noi ha subito un furto o almeno un tentativo di furto, in molti casi anche reiterato, con danni più o meno ingenti (…). Questa strada, come tutto il territorio finalese, ormai non sono più sicuri. E‟ ora di finirla con le balle che ci vengono propinate, secondo cui nel territorio finalese i reati predatori sarebbero in calo, in quanto nella frazione in cui risiedo succede esattamente il contrario (…). Il servizio offerto dall’Arma è sempre svolto con estrema cortesia e competenza, ma il vero problema è il numero assolutamente insufficiente di agenti in servizio, non idoneo a soddisfare in maniera adeguata le esigenze dei cittadini. (…) E‟ l‟unico modo di spendere www.sulpanaro.net bene le risorse pubbliche». Lo scorso febbraio, il Comune aveva annunciato il potenziamento del servizio di videosorveglianza sul territorio, ma le telecamere erano destinate ad altre frazioni (Massa e Casoni) e alle zone industriali. E Reno Finalese? Beh, a Reno è stato piazzato un autovelox. E non è esattamente la stessa cosa. Pagina 5 San Felice s/P Abitanti: 8.659(2015) Superficie: 40,97 km² Cap: 41033 Comune: 0535-412911 Biblioteca: 0535-412937 Carabinieri: 0535-40609 Polizia Municipale: 0535-412959 Polizia Stradale Mirandola: 0535-665911 Vigili del Fuoco San Felice: 0535-81017 Croce Blu: 0535-40165 LA MANIFESTAZIONE Più di 2 mila persone hanno partecipato alla divertente gara a settembre L’esercito dei Tutti Tinti ha colorato il paese Il segreto di tanto insperato successo? Coinvolgere gli “influencer” della zona a suon di… sorrisi «La cosa più bella? E‟ stato vedere tutto il paese che sorrideva». Duemila e passa persone tutte in una volta, in un normale sabato pomeriggio di settembre, San Felice le ha viste raramente. Sorridenti e colorate, proprio mai. Cosa è successo sabato 3 settembre? E‟ successo che tutti i giovani del paese si sono dati appuntamento a “Tutti tinti”, sotto la rocca, chiamando amici e compagni di scuola dagli altri paesi, portando i fratelli maggiori coi bambini al seguito e le zie più in gamba che fossero disponibili a una passeggiata ricoperti di polvere colorata. E in men che non si dica, 2 mila persone hanno riempito il paese per una “corsa” che prevedeva tante stazioni in cui si veniva ricoperti di colori e si ballava con l‟animazione dei dj. Il passaparola è stato il segreto del successo, spiega Maria Rosa Bellodi, la fotografa ideatrice dell‟iniziativa e sempre in prima fila quando di tratta di animare San Felice. Racconta che l‟idea è venuta a Sara, la figlia adolescente che conosceva di eventi passo dopo passo Fitness, le app sono attendibili? di Lorenzo Cavazzuti simili nelle capitali europee e sapeva che ce ne sarebbe stato uno a Reggio Emilia. «E perché non a San Felice?» Detto fatto. Rosa ha chiamato Mattia Rebecchi, Enrico Monari e Davide Casoni, conosciuti come “influencer” della Bassa, ovvero persone note e apprezzate, in grado di suggerire mode e tendenze, e il progetto è partito. Qualche mugugno inziale dei c om m e r c i a n t i (chi pulisce?), un po‟ di flemma del Comune (autorizzazioni arrivate a luglio), ma il successo travolgente ha fatto dimenticare tutto. Si è riusciti a pagare le spese e ne avanza per comprare un trattore a un agricoltore terremotato del Centro Italia. Si ripete l’anno prossimo? Certo. Chi ha pulito? La pioggia: i colori usati sono farina di riso con coloranti naturali. www.sulpanaro.net Li vediamo per le strade della Bassa, col telefonino al braccio o un marchingegno al polso. Sono gli appassionati di fitness, che misurano tutti i loro sforzi con precisione millimetrica. Palestre e contapassi sono stati sostituiti dalle moderne app degli smartphone… ma funzionano davvero? Ben poco si sa su osa contengano e quanto differiscano le une dalle altre. Un’equipe di medici della facoltà di Medicina dell’Università del Texas ha voluto saperne di più. I ricercatori hanno testato 13 differenti app per una settimana. Lo studio includeva diverse tecniche associate al raggiungimento di un obiettivo nell'attività fisica o alla perdita di peso, attuate secondo raccomandazioni basate sull'evidenza scientifica. Le app di fitness insomma non improvvisano niente e sono serie. Molti interrogativi rimangono però senza risposta: non è ancora chiaro, ad esempio, quanto possa incidere sul raggiungimento del risultato la mancanza di una supervisione professionale o la visita medico/paziente. Non è da sottovalutare inoltre l'impatto sulla privacy dei dati sanitari dell’utente. App promosse con riserva, dunque. Serviranno ancora altri studi per capire fattibilità, l'accettabilità e l'efficacia di queste tecniche di "salute elettronica". Pagina 6 San Felice s/P Abitanti: 10.881 (2015) Superficie: 55,66 km² Cap: 41038 Comune: 0535-86311 Biblioteca: 0535-671120 Carabinieri: 0535-85449 Polizia Municipale: 0535-81149 Vigili del Fuoco: 0535-81017 Croce Blu San Felice-Medolla-Massa: 0535-81111 Cup: 0535-654525 L’INTERVISTA Ogni mese un sindaco risponde a domande e dubbi: tocca ad Alberto Silvestri «Cantieri lenti? La burocrazia garantisce legalità» Sulla sicurezza: «Ronde e controllo di vicinato non servono: il problema è che si denuncia sempre meno » A San Felice sul Panaro l‟estate ha portato un‟ondata di furti e rapine, anche cruenti. Un allarme criminalità che ha sconvolto il paese in cui governa, al secondo mandato, Alberto Silvestri, Pd. Con lui parliamo di sicurezza, ma anche di ricostruzione, Cispadana, spazi pubblici e Comune Unico. Criminalità: le telecamere comunali non funzionano perché l’impianto è inaccessibile nella sede storica del municipio, cosa si può fare di più? «La sicurezza è un tema in primo piano per noi. Con le risorse che abbiamo come Comune si può fare poco, per questo serve un progetto diffuso per l‟Unione dei Comuni di cui facciamo parte, che preveda un intervento con le telecamere e con strumenti di prevenzione, agendo di più sul coinvolgimento della popolazione». Ronde e controllo di vicinato? «Le iniziative sporadiche non sono FOTO 1 rilevanti, non ci si sostituisce alle forze dell‟ordine, non serve. Penso piuttosto al fatto che si denuncia sempre meno il reato che si subisce, convinti che sia inutile. Non è così, fa comprendere meglio alle forze dell‟ordine la dimensione del fenomeno e può aiutare a compiere scelte diverse in termini di investimenti». Ricostruzione: il centro è ben lontano da essere tornato a posto, soprattutto per gli edifici pubblici. Cosa serve? «La strategia della ricostruzione in Emilia ha dato priorità a scuole, imprese, case e poi i centri storici. E‟ una scelta consapevole. La riqualificazione dei centri storici richiede tempi lunghi. Abbiamo sofferto per un anno il cambio in Sovrintendenza regionale, ci è mancato un punto di riferimento importante, quindi LE CAHIER DES DOLEANCES Lorenza Borsari consigliera di opposizione Il sindaco Silvestri, In basso, il centro e l’auditorium in costruzione. Ma fermo... adesso abbiamo presentato i progetti e cerchiamo di sollecitare le autorizzazioni per poter aprire i cantieri al più presto». Tempi? «I tempi che saranno necessari. Su legalità e trasparenza non si deroga, abbiamo visto che i tentativi di infiltrazione sono diversi e sappiamo che bisogna fare le cose con attenzione. Spesso i controlli vengono chiamati “burocrazia”, ma sono necessari anche se allungano i tempi». L’Auditorium è ancora uno scheletro e nessuno ci sta lavorando, il Pala round table è chiuso da marzo, insomma, tutti gli spazi di aggregazione più importanti sono inaccessibili. «Il Pala round table è una struttura nata temporanea e in emergenza, che va adeguata anche alle nuove disposizioni sull‟ordine pubblico. Stiamo provvedendo e conto venga riaperta entro fine settembre. Per l‟Auditorum la situazione è diversa. Il consorzio che aveva l‟appalto è fallito, e ora la struttura commissariale deve preparare un nuovo progetto per terminare i lavori e metterlo a bando. I tempi in effetti si stanno allungando, stanno facendo un po‟ tardi». La Polisportiva Unione 90? «Manca l‟ultimo stralcio, aspettiamo le autorizzazioni di conformità di spesa dalla Regione». Un appello pubblico affinché a Bologna si ricordino di noi? «C‟è ancora tanto da fare, anche per loro». Cispadana e opere annesse porteranno una nuova ondata di cementificazione sul nostro territorio, che ne pensa? «La ricostruzione post terremoto ci ha obbligato a recuperare un patri- SAGRA NATIVITA’ DI MARIA SS Grazie ai commercianti A Rivara la piazza è tornata a vivere Negli ultimi anni, anche nei giorni di festa che coinvolgevano altre zone della frazione, era stata dimenticata, messa in disparte. Grazie alle iniziative dei commercianti, però, anche la piazza di Rivara è tornata a vivere nel corso della sagra 2016 ospitando concerti, il fascino degli antichi mestieri e degli hobbysti, cibo e gelateria per alcune serate in cui il centro è tornato… in centro. www.sulpanaro.net * Sicurezza: Mancano iniziative concrete, ad esempio un serio investimento sulle telecamere * Ricostruzione: Lenta e col centro storico fermo * Spazi pubblici: Fermi i lavori per l’auditorium, chiuso il Pala Round table, manca un luogo di aggregazione per i cittadini * Ambiente: C’è eccessivo consumo del suolo e non si conoscono le effettive ricadute ambientali della Cispadana monio edilizio che non avremmo riqualificato. E indubbiamente gli strumenti urbanistici del 2009 vanno rivisti, gli avvenimenti ci chiedono un ripensamento, cancellando aree FOTO 1 di possibile espansione come ad esempio il polo scolastico. Ma non credo che il nostro territorio sia eccessivamente cementificato. Per quanto riguarda la Cispadana, abbiamo una vocazione produttiva nazionale, il biomedicale è tra i primi distretti a livello mondiale e ormai le penalizzazioni dovute a infrastrutture mancanti non sono più ammissibili. Più andiamo avanti peggio è». All’indomani della vittoria del centrodestra a Finale Emilia, il Pd ha lanciato una idea di Comune Unico della Bassa cui già San Possidonio ha detto chiaramente no. Lei che ne pensa? «Ragioniamoci. Capiamo cosa voglia dire in concreto. Come Unione stiamo per affidare un incarico ad Anci per capirne di più. Questo non vuol dire che San Felice ci sta o non ci sta, ma sono scelte di lungo periodo che vanno ben ponderate. Bisogna avere un occhio di riguardo alle comunità, che non vanno cancellate per vezzo burocratico». Pagina 7 Camposanto Abitanti: 3.223 (2015) Superficie: 22,71 km² Cap: 41031 Comune: 0535-80911 Biblioteca: 0535-80936 Carabinieri (San Felice): 0535-85449 Polizia Municipale: 0535-80921 Emergenze Polizia municipale: 800-197197 Vigili del Fuoco (San Felice): 0535-81017 FOCUS A Camposanto e San Felice sta per cambiare il modo in cui conferire la spazzatura Nuova differenziata? Serve armarsi di pazienza Entrerà in vigore il 21 novembre. Ma i precedenti di Cavezzo e Concordia fanno già discutere Questi sono i giorni destinati alle spiegazioni e alle informazioni. A breve, arriveranno i bidoni, il “rifiutologo” (e cioè un foglio che illustrerà i principali tipi di rifiuti, dove e come andranno smaltiti) e il calendario della raccolta, quindi dal 21 novembre non ci saranno più scuse e anche Camposanto e San Felice passeranno al nuovo regime di raccolta differenziata domiciliare e, nel 2017, il pagamento avverrà attraverso la tariffa cosiddetta “puntuale”. Il progetto prevede la raccolta domiciliare per rifiuti indifferenziati carta, cartone e cartoni per bevande; rifiuti organici; sfalci e potature. I cassonetti grigi, azzurri e marroni saranno eliminati e, al loro posto, saranno consegnati appositi contenitori da esporre, davanti ”questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio” Mi mortificano a casa e al lavoro, e io sento di valere poco. Cosa fare? foto di Stefania Costi Buongiorno dottoressa. Mi chiamo Adele e ho 32 anni. Ho due bimbi di 3 e 6 anni e lavoro come impiegata in una ditta del tessile. Da qualche tempo mi sento giù di morale. Ho la sensazione di non valere nulla, sensazione che viene alimentata dalle continue critiche che ricevo sul lavoro e in famiglia. Mi rendo conto che certe critiche che mi vengono mosse sono ingiustificate, so di non essere perfetta, ma so anche che cerco di fare del mio meglio. E allora penso che ho dei limiti oggettivi, che forse, purtroppo, valgo meno di quello che pensavo fino a qualche tempo fa. E più mi assale questa sensazione di incapacità e più piombo nello sconforto e le cose mi vengono ancora peggio. Cosa mi consiglia? all‟abitazione o all‟attività, in giorni e ad orari prestabiliti. Nessun cambiamento, invece, per la raccolta degli imballaggi in plastica e di vetro e lattine: i cassonetti gialli e le campane verdi resteranno a disposizione sul territorio. Unica certezza: all’inizio, bisognerà armarsi di molta pazienza. Eppure, i casi di Cavezzo, Concordia e San Possidonio (vedi pag. 1) fanno già discutere. I TUTOR Informatori in giro per il paese. Non è facile per loro Quella firma che… fa paura È la “scheda di rilevazione”. Tranquilli: non è una truffa Si presentano alla porta con un sorriso, chiedono di entrare, parlano, parlano, chiedono di firmare una carta e dopo vanno foto via. Sono i tutor di Aimag, un gruppo di ragazzi e ragazze che stanno girando il paese per spiegare cosa cambierà con la nuova raccolta differenziata e la nuova tariffa puntuale. Tutto tranquillo, ma c‟è chi resta interdetto. Sì, Gli informatori Aimag che stanno girando in paese perché la richiesta di firmare un documento (in bientale incaricato da Aimag che questo caso la scheda di rilevazione, viene a domicilio, con regolare docucon i dati dell‟intestatario) lascia mento di riconoscimento, per descrispiazzati, e chi ha genitori anziani vere nel dettaglio le modalità del che vivono da soli teme, coi tempi nuovo servizio; in seguito, una squache corrono, ogni volta che mamma dra di operatori Aimag passerà a o papà firmano qualcosa, dal moconsegnare i contenitori e i materiali mento che l‟attualità ci ha purtroppo illustrativi con le indicazioni per seabituato alle truffe più odiose. Ma i parare ed esporre i rifiuti in modo tutor Aimag sono legittimi e riconocorretto. scibili. Vediamo di fare chiarezza, Anche le aziende verranno contatallora. tate direttamente dai tecnici Aimag In questi giorni i cittadini sono per l‟illustrazione del nuovo servizio. contattati da un informatore am- Carissima amica, sono molto dispiaciuta per il tuo momento difficile. Mi ha colpito molto la tua frase “purtroppo, valgo meno di quello che pensavo”. Quel purtroppo mi ha colfoto pito “alla pancia”, volendo usare una metafora. Che cosa vuol dire, per te, quel purtroppo? Ti rendi conto di come alcune critiche siano ingiustificate, così come ammetti di fare del tuo meglio, eppure c'è quel purtroppo. Sai, io sono fermamente convinta che le parole non siano soltanto 'parole' ma siano potenti strumenti che possiamo usare nella relazione con gli altri ma, e soprattutto, nella relazione con noi stessi. Quando tu ti dici “purtroppo”, mentalmente registri un messaggio che rischia di diventare una convinzione e sedimentare dentro di te. Non dipende da te, non puoi farci niente, non hai alcun potere su di te e sul tuo cambiamento. Questo mi trasmette questa parola. L'ineludibilità di questa tua sensazione di incapacità. E' così? Spesso capita che queste convinzioni errate (nel coaching si chiamano convinzioni limitanti) che abbiamo di noi trapelino nella relazione. Raramente troveremo persone con cui relazionarci che ci attribuiscono più valore di quello che noi diamo a noi stessi. E' un po' come se ogni persona fosse un prodotto: difficilmente se l'etichetta riporta 100 € troverai un acquirente che ne vuole pagare 150. Il modo in cui parliamo a noi stessi, di noi stessi, è la nostra "etichetta". In quel “non sono perfetta” sento una grande voglia di metterti in gioco, ingrediente essenziale per affrontare il cambiamento. E' una grande risorsa, mettila in atto! Comincia da qui: ogni volta che ti accorgi di rivolgerti a te stessa con un purtroppo, immagina un campanellino che suona fastidiosamente. Uno di quei campanellini che si trovano nelle hall degli alberghi. A volte ci vuole un po' per mettere da parte queste convinzioni limitanti, questo piccolo esercizio ti può essere utile a liberarti di quella sensazione di incapacità di cui mi parli. *** “Questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio” è una citazione del film Dirty Dancing usata nelle sedute di coaching emozionale per far capire l’ambito su cui si lavora. Se ne parlerà martedì 27 settembre, a partire dalle ore 20.30, nel gruppo Donne per le donne, patrocinato dal Comune di Camposanto, condotto dalla counselor Silvia Costi che cura questa rubrica. Il gruppo di crescita si pone come spazio di condivisione e confronto, per donne ma non solo, dove si sviluppano temi legati alla crescita personale e al benessere. Gli incontri si svolgono ogni ultimo martedì del mese, presso la Sala civica Donatori di Sangue, in via Marconi 35. Info: 389 99 51 808. Potete scriverle mandando una mail a [email protected] www.sulpanaro.net Pagina 8 Bomporto Abitanti: 10.182 (2015) Superficie: 38,87 km² Cap: 41030 Comune: 059-800711 Biblioteca: 059-909780 Carabinieri: 059-909187 Polizia Municipale: 059-800773 Cup Bomporto: 059-6554000 Guardia medica: 059-375050 NODO IDRAULICO Si avvicina la stagione delle piogge e delle piene. Come stanno gli argini? I fiumi aspettano la prova dell’autunno Borghi: «Solo due cantieri in ritardo». ArginiaMO: «Situazione migliorata, ma i cittadini non vengono coinvolti» Venti cantieri sugli argini di Secchia, Panaro e Naviglio per prepararli all'arrivo dell'autunno. Obiettivo, tagliare la vegetazione, ripristinare le frane lungo gli argini e fare manutenzione straordinaria per undici milioni di euro. Questa è la situazione, così come la racconta il sindaco di Bomporto, Alberto Borghi: «I lavori iniziati in primavera sono tutti conclusi o in conclusione tranne due, che hanno dei ritardi. In un caso per il cambio di procedure per adeguarsi alla nuova legge appalti, invece sul muro di contenimento del Naviglio vicino alla Darsena sono emerse strutture particolari e la Sovrintedenza vuole un progetto diverso. In attesa di prepararlo si effettuerà la messa in sicurezza . E' sufficiente? «C'è un cambio di rotta in positivo, ora l'approccio degli enti che si occupano della sicurezza dei fiumi è più puntuale nella descrizione dei lavori e sulla progettazione condivisa- commenta il sindaco -. Per il futuro ci sono in ballo lavori da 70 milioni per l'adeguamento degli argini di Secchia e Pa- a Bomporto il 19 aprile l'assessore r e g io na le Paola Gazfoto zolo ha promesso davanti ai cittadini di fornire un piano dettagliato di lavori fatti, e Lavo sull’argine del Secchia a Sorbara durante lo scorso mese di agosto interventi da fare. naro e per la cassa di espansione del Finora non abbiamo visto nulla, ed è Secchia nei prossimi due anni e c'è grave perché ci sentiamo presi in l'impegno a comunicare alla cittadigiro. Attendiamo anche che a Bastinanza il livello di sicurezza raggiunglia si faccia quello che è già stato to, che significa più trasparenza. fatto a Bomporto, ovvero delle mapBene, ma la tensione va tenuta alta pe Snea (simulazione numerica di affinché la progettazione definitiva si evoluzione allagamento) per evidenfaccia presto e la consegna di lavori ziare le situazioni critiche probabili e sia rapida». per capire cosa succede e quanto tempo c'è per organizzare gli interIn realtà capire su tutto il nodo idraulico modenese a che a punto venti». Lavori di messa in sicurezza, siamo non è cosa semplice, illustra aggiunge il comitato «comunque ne Vittorio Cajò del comitato Arginiasono stati fatti, alcuni male altri beMO. «Nell'ultimo incontro pubblico ne». www.sulpanaro.net Eppure sono estremamente importanti, perché col bel tempo non ci si pensa, ma quando pioverà e potrebbe piovere molto, se si interviene come si deve si possono limitare i danni. Come ha più volte ricor- dato Pietro Corni, storico dei fiumi e membro del direttivo di ArginiaMo, «occorre un ripristino strutturale con mantenimento routinario. Il nostro nodo idraulico non è sano, si è riempito di depositi in 30 anni di abbandoni. La pulizia ha migliorato la velocità dell‟onda di piena del Secchia da 1,7 a 2,2 km/h, ma siamo molto lontani da quei 3 km/h che sarebbe la velocità ideale per il corretto equilibrio tra deposito ed erosione. Il Secchia non è ancora in buona salute, si comporta come un lavandino intoppato, basta un filino d‟acqua per riempirlo, e tanto tempo per svuotarlo; anche il Panaro non sta perfettamente bene, facciamo sopralluoghi periodici e ci sono tratti in cui una sponda pare messa in sicurezza, e l'altra no. L‟argine è come una catena, l‟anello più debole la condiziona tutta» . Pagina 9 Cavezzo Abitanti: 7.030 (2015) Superficie: 26,77 km² Cap: 41032 Comune: 0535-49850 Biblioteca: 0535-49830 Carabinieri San Prospero: 059-908815 Polizia Municipale: 0535-49806 Protezione Civile comunale: 0535-49813 Croce Blu: 0535-46555 LA STORIA Definiva, fin dagli anni ’70, lo skyline del paese per chi osservava da via per Concordia Cerealfiocco, la demolizione di un simbolo Iniziata nel maggio scorso, sta andando avanti a piccoli passi e terminerà tra qualche settimana Ci sono fabbriche che entrano nell‟immaginario collettivo per i prodotti che realizzano, per i marchi che impongono alle mode o per la loro semplice presenza capace di determinare lo skyline di una città. A Cavezzo questa fabbrica è la Cerelafiocco, che da maggio scorso viene smontata pezzo dopo pezzo dopo diversi decenni di onorata attività. Erano gli anni Settanta quando il mulino incominciò a lavorare prosperando e dando occupazione a tanti abitanti della Bassa. La struttura, così alta e ampia, ha però subito danni notevoli dal terremoto del 2012, per questo la casamadre Lameri, che continua la lavorazione di cereali in Lombardia, ha deciso di disfarsi della struttura cavezzese, facendola abbattere. Il lavoro è notevole: stiamo parlando di una struttura cubica di quasi 20 metri di altezza, e farla esplodere era impensabile: avrebbe creato troppe polveri nella zona intorno, per questo la si sta sbriciolando, pezzo dopo pezzo, creando un cumulo altissimo di macerie. Se ne avrà ancora per settimane e settimane. Intanto, chi passa sulla via per Concordia, nota come sta cambiando rapidamente il paesaggio, come mostra bene il fotomontaggio del prima e dopo di Carlo Malagoli che pubblichiamo a destra. In molti si risvegliano i ricordi: c‟è chi ci ha lavorato negli anni d‟oro, c‟è chi ha avuto parenti impegnati in qualche stagione, chi la considerava, al di là dei giudizi estetici, una struttura significativa per Cavezzo. Per molto simboleggia comunque posti di lavoro che non ci sono più. Un segno dei tempi bui che la nostra economia sta passando e che sper i am o passino p r e s t o. IL LIBRO ”Le chiese della Bassa” di Simonetta Calzolari Non dimenticate la nostra arte «Lo scopo è parlare di quadri e opere d'arte che nessuno vede, ne parlo perché non se ne perda la memoria, come sprone a recuperarli, perché sono parte della nostra storia, vanno valorizzati, affinché tornino nella Bassa e la gente li possa vedere». Ecco cosa c'è dietro Le chiese della Bassa il nuovo libro di Simonetta Calzolari, esperta di arte che dopo la laurea in Conservazione dei Beni culturali a Ravenna ha portato avanti una decennale carriera in questo settore. Sono tanti i beni che dopo il terremoto sono al sicuro a Sassuolo in attesa di tornare nelle chiese messe in sicurezza». Mentre ha da poco riaperto l’oratorio La Gaviola a Disvetro, tutto il nostro patrimonio artistico è fuori dal contesto originario, arredi e quadri sono a Sassuolo, sottratti a fedeli e al pubblico: «Oratori a parte, oggi le nostre chiese riaperte sono solo quella del seminario di Finale, le parrocchiali di Vallalta, e di San Lorenzo della Pioppa e San Nicola a Camposanto. Si sta lavorando su Rivara che dovrebbe essere prossima a riaprire». www.sulpanaro.net Gli anni passano, e i ricordi sbiadiscono: «Penso ad esempio al busto di Antonio Begarelli, scultore del Cinquecento, che era a Camurana; a Finale del quadro di Giuseppe Maria Crespi, pittore del Settecento, del Sustermans, pittore fiammingo per i Medici di Firenze e ritrattista. O alle opere di pittori e ritrattisti nati qui come Poltronieri, diventato famoso a Bologna nel Settecento, o del medollese Bernardino Malagoli, noto per le nature morte nell'Ottocento». Come interviene Simonetta Calzolari nel dibattito sul recupero delle chiese? «La mia idea è recuperare i beni così com'erano, al contrario di chi dice che gli edifici distrutti andrebbero ricostruiti con interventi visibili, evidenziando la frattura netta tra prima e dopo la tragedia. Cosa fare ne casi in cui la comunità di fedeli ha già un nuovo luogo di culto e la vecchia chiesa non sarebbe strettamente necessaria? «Vorrei la mia vecchia chiesa, anche se ora c'è una chiesa migliore, vale la pregnanza storica dell'edificio e religiosa, una storia di secoli». Pagina 10 San Possidonio Abitanti: 3.566 (2015) Superficie: 17,06 km² Cap: 41039 Comune: 0535-417911 Biblioteca: 0535-417957 Carabinieri Concordia: 0535-40609 Polizia Municipale: 0535-417920 Vigili del Fuoco San Felice: 0535-81017 Ospedale Mirandola: 0535-602111 L’INIZIATIVA L’ha promossa Paola Occhi, il soprano che qui dirige la scuola di canto lirico La nazionale cantanti lirici ha cuore a San Pois Una nuova, ambiziosa iniziativa per valorizzare una realtà che ha radici profonde nella Bassa L‟idea è n at a, letteralmente, per gioco. E ora sta diventando realtà, portando la nostra Bassa al centro del panorama dell‟opera lirica italiana e internazionale. Merito di Paola Occhi, cantante lirica mirandolese che a San Possidonio ha fondato una delle scuole di canto lirico che dirige (l‟altra è a Ischia) e che adesso ha costituito la Nazionale Cantanti Lirici. La Occhi, carriera decennale nella lirica come soprano leggero apprezzato anche all‟estero, ci racconta quanto sia importante far avvicinare adulti e bambini al bel canto. Specie in una terra come la nostra, dove poco vicino ci sono stati i natali a personaggi di caratura internazionale come Luciano Pavarotti o, nella musica leggera, Mensile a distribuzione gratuita diffuso nei comuni di Bomporto, Camposanto, Concordia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero ROC 11542 DIRETTORE RESPONSABILE Antonella Cardone [email protected] EDITORE Hemingway S.A.S. https://hemingwayeditore.wordpress.com STAMPA Litosei Pianoro (Bo) PROGETTO GRAFICO Bruno Di Bernardo, Lorenzo Longhi HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Gianni Bellini, Nunzio Borelli, Paolo Campedelli, Lorenzo Cavazzuti, Stefania Costi, Luca Gardinale, Alice Gattamorta, Katia Motta e Flora Hyeraci, Camilla Perugina, Giorgio Siena CONTATTI [email protected] PUBBLICITA’ Ginevra Cretì 3470673158 [email protected] WEB www.sulpanaro.net Le immagini di archivio sono tratte da Fotoreporter – Archivio fotografico della Giunta della Regione Emilia-Romagna che ne detiene tutti i diritti. Numero chiuso in redazione il 15 settembre 2016 ai vari Vasco Rossi, Ligabue, e Caterina Caselli, giusto per fare alcuni nomi, mentre nella Bassa vera e propria la “produzione” di cantanti di questo livello non c‟è. «La musica - spiega l’artista viene insegnata troppo a senso unico, ci si innamora di certe metodologie e se ne trascurano altre. A scuola, ad esempio, chi studia musica impara a suonare uno strumento o se va bene due, ma nessuno insegna a cantare. E che dire della musica che si sente sui territori? Pare che nei paesi ci si innamori solo di un tipo di musica, ad esempio il liscio, e si suona e ascolta sempre e solo quella. Facendo investimenti solo su quello». Cosa manca? «Si sottovaluta poi quanto sia importante far ascoltare la musica, educare l‟orecchio. Anche insegnare il canto non è cosa da tutti, è molto facile sbagliare e rovinare le corde vocali« C’è poi una certa diffidenza, forse un timore reverenziale, quando si parla di musica classica. «Spesso usiamo Mozart con i bambini che frequentano la scuola di canto lirico. Loro lo apprezzano e gli piace, sono i genitori che hanno remore». Per l’opera va meglio? «Manca una conoscenza almeno di base delle nostre opere che sono apprezzate in tutto il mondo. Non si conoscono neanche le trame». Cosa ne pensa dei talent show musicali? «Hanno poco a che fare con la vera musica, ti buttano sul palco e anche se non sai cantare modificano lo spettacolo all‟occorrenza» Per quanto riguarda la Nazionale Cantanti Lirici si tratta di una iniziativa pensata a scopo benefico, con l‟obiettivo, ci spiega lo staff del soprano di «dar vita a un qualcosa mai vista prima nella storia Paola Occhi della Lirica italiana. I più grandi nomi nel mondo della Lirica, si sono così uniti nel formare con www.sulpanaro.net tempestività la Nazionale Cantanti Lirici. Accettando di far parte di questo immenso progetto, cantanti lirici d‟indiscutibile professionalità, sono stati pronti ad iscriversi per collaborare, a livello sia artistico sia sportivo amatoriale, sfatando così il mito di artisti superbi per ribaltarlo in quello più reale di professionisti umili». La Nazionale Cantanti Lirici sarà presentata ufficialmente il 9 ottobre 2016 alle ore 10.30 nel Teatro Mauro Pagano di Canneto sull‟Oglio, in provincia di Mantova. E c‟è da immaginare che, prima o poi, verrà a farsi vedere per iniziative benefiche anche nella Bassa. Dopo tutto, è nata proprio qui... Pagina 11 Altri Comuni CONCORDIA Abitanti: 8.659 (2015), superficie: 40,97 km² MEDOLLA Abitanti: 6.282 (2015), superficie: 22 km² SAN PROSPERO Abitanti: 5.840 (2015), superficie: 34,56 km² VIABILITA’ In corso i lavori per la rotonda sulla Ss12 alle porte di Medolla Sulla Canaletto che cambia look In partenza anche il cantiere per la rotatoria di Ponte dell’Uccellino Chi lavora a Modena e la percorre tutti i giorni, quotidianamente può valutare lo stato dei lavori, anche senza bisogno di fare… l‟umarell che si ferma davanti al cantiere. Più di qualcosa di intuisce già, per quanto concerne il bivio di Medolla destinato a fare spazio ad una rotatoria che direzionerà il traffico all‟intersezione tra la Canaletto e la Sp468, la strada che in centro a Medolla diviene Via Roma. E’ la Canaletto che finalmente si rifà il look in un punto storicamente critico per la viabilità in uscita da Medolla in direzione Modena, soprattutto nelle ore di punta. Al momento, stanti le limitazioni e le deviazioni per i mezzi pesanti, il cantiere non sta creando troppi disagi. E’ quello che si spera accada anche verso la città, poco oltre Bastiglia, dove è in programma la realizzazione di un‟altra rotatoria i cui cantieri accompagneranno il traffico almeno per tutto l‟inverno: l‟intervento porterà una rotonda all‟incrocio tra la Canaletto e altre due strade, la strada comunale di Albareto e la strada del ponte dell‟Uccel- PILLOLE CONCORDIA Scuole infanzia A Fossa ampliata la Girasole Lunedì 12 settembre la scuola statale dell‟infanzia Girasole ha riaperto accogliendo i bambini nella struttura ampliata con una nuova sezione e rinnovata negli arredi. Le quattro sezioni della scuola dell‟infanzia sono così finalmente riunite nella sede di Fossa: si chiude definitivamente la sede staccata in via Gramsci. A ottobre una festa presenterà la scuola ai cittadini della frazione. SAN PROSPERO Da ottobre I lavori per la costruzione della rotonda alle porte di Medolla lino, altro punto di grande congestione della viabilità sulla statale dell‟Abetone e del Brennero. A lavori conclusi, e considerando anche gli interventi precedenti con la rotonda della variante di Mirandola, la Statale12 si presenterà finalmente abbastanza diversa rispetto a com‟era cinque anni fa. Eppure, c‟è ancora molto da fare, per quella che con la Panaria è ancora l‟arteria principale della Bassa e che ha fatto dannare migliaia di cittadini per decine d‟anni. Ma qualche vantaggio, alla fine, si vede. Che sia un modo per indorare la pillola Cispadana che presto o tardi arriverà? Nuova tesoreria per il Comune Aggiudicato nei giorni scorsi l'affidamento del servizio di tesoreria del comune di San Prospero che, dal prossimo 1 ottobre e sino al 31 dicembre 2021, sarà effettuato dal Banco Popolare di Verona, e non più dalla filiale Bper di San Prospero. OCCUPAZIONE I consigli dell’esperta Francesca Monari per chi si mette alla ricerca o vuole cambiare mestiere Cerchi lavoro? Occhio a quello che scrivi sui social network E’ un aspetto spesso sottovalutato ma molto importante: un selezionatore su 4 trova il candidato giusto su Facebook Cosa si pensa di noi quando si va a curiosare sui nostri social network? E‟ importante dare una immagine di sé positiva se cerchiamo lavoro? Lo abbiamo chiesto a Francesca Monari, esperta di tematiche legate alla ricerca di occupazione. «La prima impressione che diamo di noi è fondamentale! I social media impattano prati- camente su ogni parte delle nostre vite, fino ad arrivare al modo in cui cerchiamo lavoro. A partire da Facebook, molti di noi stanno già utilizzando i social media per entrare in contatto con selezionatori e potenziali datori di lavoro, ma utilizzarli a scopo professionale può richiedere - e in alcuni casi esige - un po‟ di pratica». I numeri sembrano dare ragione a chi cura particolarmente i propri social. «Un recruiter su quattro ha trovato il candidato giusto su Facebook - spiega Monari - e i selezionatori considerano ormai la ricerca sul web una parte fondamentale della loro professione. Sui social media, bisogna valutare i possibili effetti sui potenziali datori di lavoro quando si commenta o si condivide qualcosa, occorre trovare il giusto equilibrio tra professionale e personale». Cioè? «Mostrare la propria unicità e personalità è irilevante, ma bisogna ricordare che la reputazione è importante, tutto rimane su Internet. La reputazione ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella ricerca del lavoro, online ancora di più. Oggi chiunque pensa di collaborare lavorativamente con noi, probabilmente cercherà il nostro nome su Google e analizzerà il nostro profilo Facebook e lo farà sempre di più in futuro. E non www.sulpanaro.net c'è nulla che possiamo fare per impedirlo». Come venirne fuori? «L'unica cosa che possiamo fare è cercare di creare, promuovere e diffondere sul web contenuti veritieri e positivi. La ricerca di lavoro su Facebook ha un'attrattiva quasi irresistibile per via della sua facilità e velocità». La dote più importante per approcciarsi al mercato del lavoro oggi? «Probabilmente la consapevolezza e la qualità di contenuti e di contesti. Necessario utilizzare il vostro vero nome e avere una foto del profilo adatta, subito dopo completare il percorso accademico e lavorativo. Fondamentale "il commento", consigliata ed efficace una breve presentazione che dovrebbe convincere un datore di lavoro a dare quel lavoro proprio a te!». E, naturalmente, astenersi da volgarità e frasi offensive quando si va in giro sulle bacheche altrui a commentare: sono segni che restano. Pagina 12 Agorà Sport, spettacoli, appuntamenti e varia umanità IL PERSONAGGIO Calanca, fotografa sanfeliciana, in mostra a Colorno Il mondo di Daniela entra in Reggia La scuola del Photoclub Eyes forgia un altro talento... da esportazione Saranno esposte alla Reggia di Colorno le opere fotografiche del nuovo talento forgiato alla mirabile scuola del Photoclub Eyes, l‟artista sanfeliciana Daniela Calanca. L‟occasione è il Colorno Photo Life 2016, prestigioso festival che si tiene a novembre a Parma. Sono davvero pochi quelli che non conoscono il Photoclub Eyes, fucina di talenti della fotografia di stanza a San Felice sul Panaro dove ogni anno organizzano il Magico Carnevale, arcinoto appuntamento per gli appassionati del settore che accorrono qui da tutto il mondo. E‟ una delle realtà più vive della Bassa, dove passano grandi nomi come quelli di Luca Monelli col fratello Vanni. Michele Luppi, Fiorenzo Amadelli, e fresche promesse come Daniela Calanca. Studi all’istituto d’arte Venturi di Modena, professione grafica, Daniela si è avvicinata tardi alla fotografia. «Ho co- minciato per curiosità ma il m o n d o dell‟arte, del teatro e del disegno mi è sempre piaciuto. Il salto c‟è stato a una serata con il fotografo Silvano Bicocchi in cui spiegava cosa fossero i Un’immagine tratta dal portfolio Intro Pt.1 portfolio, un insieme di foto che generasuper professionali, non faccio no una storia. Per me é stata tanta postproduzione, non uso una fulminazione: da lì io ho Photoshop». A Colorno, Calaniniziato a fare questi gruppi di ca è arrivata partecipando a storie e non ho più smesso». un concorso molto selettivo, e Per lei la fotografia «è quello porta il portfolio Intro Pt.1 che tu hai dentro, l‟idea, e coIl Photoclub eyes, intanto, me le realizzi. Fotografare è con l‟avvio della nuova stagiopancia, è terapeutico. Lo strune riprende i corsi di fotografia mento non è così importante, base. Per info e iscrizioni 370 la mia Reflex non è di quelle 3003876 (ore serali). L’EVENTO A Ottobre Far Filo’ E’ tempo di Mat Il mondo delle nostre lettrici mirandolesi Eros e Psiche visto da Whatsapp (in dialetto, più o meno…) Si parlerà di salute mentale Si confronteranno gli studenti, i genitori, gli operatori e gli esperti. Obiettivo: rompere lo stigma che ancora aleggia quando si dice “salute mentale” e creare nuove collaborazioni valorizzando le esperienze positive del territorio. Arriva Mat, la settimana della salute mentale promossa dall‟Ausl che tra Mirandola e San Felice a ottobre promuoverà diversi eventi. Segnaliamo in particolare quello del 28 ottobre, dalle ore 15 all‟auditorium Montalcini di Mirandola. “Dentro tutti, si può fare? Forme e percorsi di inclusione sociale” Sarà l‟occasione di conoscere esperienze di inclusione formale (come quella dei Sert o il Social Point) e di inclusione informale, come quella della banda Rulli Frulli e del gruppo Facebook Mirandola Lavoro. Parleranno anche i giovani studenti delle superiori. Conclude i lavori il sindaco di Mirandola, modera la direttrice del nostro giornale Antonella Cardone. Si chiude con musica e aperitivo. www.sulpanaro.net SPORT Olimpiadi Rio 2016 Greg-oro e Ale-bronzo: medaglie made in Bassa 1500 stile, Paltrinieri boom Nora terzo col Settebello Impossibile non notarlo se lo si incrocia per strada, cosa che qui nella Bassa, a Mirandola dove abita zio Carlo e dove sono originari i nonni e dunque anche il papà, capita non di rado: alto, portamento elegante, spalle larghe, sorriso coinvolgente. Un bel ragazzo e un grande campione che la Bassa ha l‟onore di avere come icona sportiva: Gregorio Paltrinieri, classe 1994, a Rio 2016 si è laureato campione olimpico nei 1500 stile, regalando al nuoto azzurro la più grande soddisfazione dei Giochi. Un trionfo merito di tante vasche, anni di allenamenti e… tortellini. Carpi - dove Greg è nato - lo scorso 16 settembre gli ha consegnato le chiavi della città in una cerimonia pubblica che è stata davvero partecipata. Un giusto tributo per un grande campione dello sport e di simpatia. Quella di Greg, però, non è l‟unica medaglia made in Bassa: c‟è infatti un altro ragazzo della nostra terra, il mirandolese Alessandro Nora, ad essere salito sul podio olimpico carioca. Alessandro infatti ha vinto la medaglia di bronzo con il settebello, la nazionale azzurra della pallanuoto. E, a proposito di pallanuoto, anche la nazionale femminile ha vinto una medaglia, in questo caso d‟argento. Tra le ragazze del Setterosa, c‟era anche Aleksandra Cotti da San Giovanni in Persiceto. Perché lo sport, da noi, si fa sul serio. Pagina 13 Forum Le rubriche mensili di SulPanaro.net LETTERE PERSIANE VENDERE 2.0 RISPARMIO E DINTORNI La Bassa come gli States, sognando Gotham city a 6 km di curve dalla vita La sfida del Lambrusco: ora si punta sulla qualità Il prodotto si tutela così Guida alla finanza: il vocabolario economico (seconda parte) di Camilla Perugina “… non dirmi che non ci sei stata mai che non vorresti esserci nata mai che preferisci rimanere solo qua nella provincia denuclearizzata a sei chilometri di curve dalla vita…”. La state canticchiando, vero? Ma veniamo al punto. Alla scelta, più o meno razionale, degli abitanti della Bassa modenese, di rimanere ancorati piantati invischiati nella terra originaria, sviluppando una sorta di paura reverenziale – mascherata da sdegno – che potremmo battezzare come La Sindrome di Gotham. Gotham è la metropoli tentacolare in cui l‟eroe pipistrello che tutti conosciamo combatte il crimine più becero, le inclinazioni più malate, la sporcizia interiore di tutta l‟umanità. La metropoli che propone scuole, negozi, teatri, associazioni, perfino ristoranti, più vari. Una città con un centro storico e una periferia, una stazione dei treni degna di questo nome e traffico, fumo, rumore, povertà, criminalità… Non c‟è un bene senza un male, ma il „male‟, in questo caso, fa parte del fascino della città. Eppure le genti della Bassa non ne colgono le peculiarità, né il valore dell‟offerta, per concentrarsi esclusivamente sugli aspetti negativi. Dai quali, peraltro, la campagna non è del tutto scevra, come insegnano, ad esempio, certi film americani. Che, mi sembra, la Bassa ricordi un po‟ gli States, in quegli spazi ampi, dipinti di campi di grano e stazioni di servizio (ho dei dubbi sul proliferare di rotatorie, ma per il resto…), lindi e pinti, dove tutto sembra perfetto, se non ci si soffermasse a grattare via un po‟ di patina giustapposta. Ci sono persone, qui, che non sono mai andate nel proprio capoluogo di provincia. Altre che lo avvicinano solo se costrette da esigenze burocratiche o di salute e ne fuggono via il prima possibile. Si vocifera che, ogni tanto, qualche abitante della Bassa ne venga inghiottito e non torni più a casa. Stiamo esagerando, va da sé. Ma il sentire alla base di questo atteggiamento esiste. Eccome. Fa parte di quella diffidenza verso ciò che non è „country‟ che si res pir a da queste parti. Alcuni scappano. Magari si trasloca per studiare, o per lavoro. Ma col magone nel cuore. E poi, si torna. Gotham attrae, prende; ma se la rifiuti, ti risputa nel nowhere da cui sei arrivato. di Katia Motta e Flora Hyeraci In estate, tempo di vacanze e relax, si viaggia scoprendo posti lontani e nuovi, andando anche alla ricerca delle loro tipicità. Il nostro Paese è al primo posto per l‟offerta di beni esclusivi che tutto il mondo ci invidia e che non riguardano solo il cibo. Questo è proprio il motivo per cui i nostri prodotti sono i più soggetti a contraffazione. Nel comparto agroalimentare, ad esempio, si calcola che circa due prodotti su tre commercializzati all‟estero siano dei “falsi” made in Italy. Un giro d’affari che si stima essere equivalente al doppio del valore delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari. Pare anche che il riconoscimento dei falsi favorisca in un certo modo l‟importanza e quindi la vendita dei beni originali e in alcuni casi introduca addirittura il prodotto a nuovi clienti. Ciò può essere vero; ma nonostante ciò, è fondamentale che si lavori concretamente per la tutela e la promozione dei prodotti originali. E come? In questi ultimi tempi, il Lambrusco si è trovato al centro del problema; prima, con una battaglia in UE per riuscire a mantenere il proprio marchio di tutela messo in dubbio delle autorità europee; poi, notizia più recente, alcuni dei maggiori produttori di Lambrusco di Modena e Reggio Emilia hanno fatto sapere che intendono usare la denominazione d‟origine come maggiore tutela del prodotto (il Lambrusco è uno dei vini più venduti al mondo), aumentandone la qualità e l‟immagine di prodotto d‟eccellenza anche a scapito dei volumi di produzione. Una decisione coraggiosa che va verso una strada virtuosa di vera tutela, non solo giuridica, ma soprattutto culturale del prodotto. Occorre infatti imparare a educare il consumatore, impedendo che mere considerazioni di prezzo senza consapevolezza di prodotto distorcano il valore del bene. Quello che sicuramente nessuno potrà mai imitare è il saper fare che ha originato il prodotto, il territorio con la sua storia e le sue materie prime che lo ha reso possibile, il brand del produttore e la sua specificità. Tutte queste cose insieme rendono autentico un prodotto e inimitabile. Bisogna imparare a comunicarle. www.sulpanaro.net di Paolo Campedelli Dopo “bail-in”, “bond subordinati” ed “ebitda”, proseguiamo il nostro vocabolario economico con altri quattro termini. Cds: I credit default swap (Cds) sono strumenti finanziari derivati del credito che funzionano come polizze assicurative per chi vuole proteggersi dal rischio di insolvenza di un‟emittente di titoli obbligazionari. Pagando un premio (misurato in centesimi di punto percentuale dell‟importo che si vuole assicurare), qualunque investitore può comprare una polizza contro il default di qualunque emittente: azienda, banca o Stato. Chi gli vende la polizza (e incassa il premio) deve rimborsargli l‟intero capitale investito nel caso in cui il default si verificasse, restituendo il valore nominale dei titoli obbligazionari coperti con i crediti default swap. Duration: La duration è un indicatore sintetico sulla durata finanziaria di un titolo: in altre parole, la sua vita residua ponderata con il flusso di cedole che il titolare pagherà in futuro. Si usa come parametro per valutare gli investimenti obbligazionari su un titolo singolo o di un intero portafoglio, perché il suo valore espresso in anni e giorni - esprime la data entro la quale l‟investitore rientrerà in possesso del capitale che ha investito. Può essere utilizzato anche come indicatore dei rischi di investimento in bond: maggiore sarà la duration dello strumento acquistato, maggiore si annuncia l‟esposizione dei titoli alla variazione dei tassi di mercato. Eba: Eba sta per European Banking Authority, è l‟Autorità bancaria europea: il sorvegliante delle banche dell‟Unione. È quella che il 29 luglio, nel pomeriggio, a mercati chiusi, darà l‟atteso esito sugli stress test (le simulazioni di solidità patrimoniale in funzione di diversi scenari) delle banche europee più rilevanti. Ha sede (per il momento) a Londra e il suo presidente è un italiano, l‟economista Andrea Enria, già capo dei supervisori in Banca d‟Italia. Costituita nel gennaio 2011 come parte dell‟Esfs (European System of Financial Supervision), il sistema europeo di supervisione finanziaria, l‟Eba è l‟autorità indipendente che deve assicurare la regolazione e la supervisione dell‟intero settore bancario in Europa. Il suo obiettivo, dice il sito, è «mantenere la stabilità finanziaria nell‟Ue e salvaguardare l‟ integrità, l‟efficienza e il funzionamento ordinato del settore bancario». Inoltre deve contribuire alla costituzione del «libro delle regole» unico per l‟Europa sulle banche. Euribor: L'Euribor (acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra un panel di banche prevalentemente europee. Rappresenta uno degli indicatori del costo del denaro all‟ingrosso (assieme al tasso di riferimento della Bce) ed è certamente più noto perché è il principale indice con cui vengono calcolate le rate dei mutui a tasso variabile. Da gennaio 2015 l‟Euribor è finito sottozero. Quindi le banche anziché sommarlo devono sottrarlo allo spread. (2– continua) Pagina 14 Il caffè Al bar di piazza 20-29 maggio SulPanaro.net numero 4 Hanno scritto per noi... LA FIGURINA DEL MESE I Castellazzi, clamoroso al Cibali! Nato a Massa Finalese, un suo gol ispirò la celebre frase di Sandro Ciotti Oltre a Mario, in A nel Mantova giocò anche suo fratello Dante di Gianni Bellini Vi sono alcune espressioni che sono rimaste nella storia del calcio, andando anche oltre il gergo del pallone. Una di queste è celeberrima e - anche se lo sanno in pochi - nasce proprio grazie ad un uomo della Bassa. Andiamo allora indietro nel tempo, al 4 giugno 1961. Quel giorno, a Catania si gioca la partita Catania-Inter, con i nerazzurri strafavoriti. Così, alla prima rete dei siciliani, il noto radiocronista, a Tutto il calcio minuto per minuto, se ne uscì con una frase storica, l‟indimenticabile “clamoroso al Cibali!”, frase che viene ricordata ancora oggi. Ebbene, per la cronaca la partita finì 2-0 per i siciliani, e a segnare quella fantastica rete, con un tiro all'incrocio dei pali, fu Mario Castellazzi, classe 1935 da Massa Finalese, allora calciatore del Catania. Già, i Castellazzi erano due fratelli nati per il calcio. Mario era una discreta ala destra, con 60 presenze e 11 reti in Serie A fra Roma e Catania ma che in carriera ha vestito anche le maglie di Spezia, Livorno e Pistoiese fra Serie B e Serie C, oltre ad una ottima carriera da allenatore. Con lui alla guida, peraltro, si ricorda la prima ed unica promozione in Serie D del San Felice. Calciatore anche il fratello Dante, di un anno più giovane, essendo nato anche lui a Massa Finalese ma nel 1936. Dopo l'esordio nella Massese, passò alla Reggiana con cui disputò due campionati - il secondo da titolare - venendo poi acquistato dalla Lazio che lo girò in prestito al Taranto per due campionati di Serie B. Rientrato a Roma debuttò in Serie A il 29 settembre 1957, nella vittoria interna per 2-0 sul Lanerossi Vicenza, ma impiegato come rincalzo dei titolari (perché allora non era possibile ancora fare lo sostituzioni) disputò appena 6 partite in due stagioni, prima di ritornare in Serie C con le maglie di Siena e Mantova. Il Mantova (allora soprannominato Piccolo Brasile) allenato ad Edmondo Fabbri - che diventerà successivamente ct della Nazionale italiana del Mondiale 1966, quello della disfatta Coreana tanto per intenderci ritrova il posto da titolare contribuendo alla doppia promozione dalla C alla A dei virgiliani e disputando altri due campionati in massima serie. Chiude la carriera con stagioni da rincalzo con le maglie di Palermo e Modena. In totale totalizzò 40 presenze in Serie A e ben 80 in B con 3 reti. Nel suo palmares c'è anche una Coppa Italia vinta nel 1958 dalla Lazio: non entrò mai in campo nel corso della competizione, ma era in rosa, e tanto basta per annoverarlo tra i vincitori. Oltre ai più noti Sentimenti, la dinastia calcistica di Bomporto (cinque fratelli tutti calciatori), la Bassa modenese ha avuto pertanto anche altri due fratelli famosi del calcio italiano. E a modo loro sono rimasti nella storia, perché se ancora si dice “Clamoroso al Cibali”, il merito è proprio di uno di loro: Mario Castellazzi da Massa Finalese. Giorgio Siena Dirigente scolastico dell„istituto di Istruzione Superiore “G. Luosi" di Mirandola che include anche il Liceo “G. Pico”, ha insegnato scienze e matematica. Presidente di ASAMO, l‟associazione delle scuole superiori modenesi. A Mirandola è stato anche assessore e consigliere comunale - ALLE PAGINE 1 E 2 Luca Gardinale Ferrarese trapiantato a Modena, è giornalista professionista dal 2010. Attualmente responsabile di redazione del quotidiano Prima Pagina, per SulPanaro.net cura la rubrica 'La Bassa nella Pressa' - A PAGINA 1 Nunzio Borelli Originario di Quarantoli, dopo la laurea e la specializzazione in pneumologia si è trasferito a Medolla dove è medico di famiglia. Collezionista di papillon, il dottor Nunzio Borelli è anche presidente del Circolo medico Mario Merighi - A PAGINA 2 Alice Gattamorta Alice Gattamorta, 27 anni, concordiese, ha fatto parte al percorso partecipativo sulla ricostruzione post sisma promosso dall'Università di Venezia e dal Comune di Concordia - A PAGINA 2 Lorenzo Cavazzuti Carpigiano, diventato reggiano per amore. Dal 2008 è fisioterapista laureato. Dopo aver lavorato anche a San Felice oggi è all'Ospedale di Carpi. E' divulgatore scientifico fuori orario di lavoro per Anatomia & Fisioterapia, pagina Facebook che ha l'obiettivo di diffondere la buona pratica della fisioterapia basata sull'evidenza scientifica. Per SulPanaro.net cura la rubrica “Passo dopo passo” A PAGINA 6 Stefania Costi Laureata in Scienze del Comportamento e master in Gestalt Counseling per la relazione d'aiuto. Da diversi anni ha fatto della sua passione per lo sviluppo personale una professione, per dedicarsi completamente alla formazione e alle risorse umane. Come professionista affianca le persone nel loro percorso di crescita e collabora con aziende del territorio. Conduce presso il Comune di Camposanto, il gruppo di crescita donne per le donne - A PAGINA 8 Camilla Perugina Immigrata asburgica, sfidando impavida rotonde e camion, dalle finestre di casa vede campi di pere a perdita d'occhio, rimpiangendo senza sosta la panificazione priva di strutto e riflettendo sul perché delle zanzare nel mondo. Dall‟interno e dall‟esterno, ci svela la Bassa con i suoi occhi. - A PAGINA 14 Katia Motta e Flora Hyeraci Katia Motta e Flora Hyeraci sono consulenti aziendali: il team di cui fanno parte, Vendere 2.0, è la prima rete solidale di lavoro indipendente in Emilia Romagna e si occupa di supportare le aziende nella crescita e nel rilancio commerciale. - A PAGINA14 Paolo Campedelli Paolo Campedelli, mirandolese, dal 1988 nel settore bancario, dal 1999 lavora come consulente finanziario. E‟ formatore all‟interno del progetto nazionale di educazione finanziaria „Economic@mente‟. Per SulPanaro.net cura l'approfondimento 'Risparmio e dintorni'. - A PAGINA 14 www.sulpanaro.net Gianni Bellini E‟ uno dei maggiori collezionisti mondiali di figurine calcistiche. Ha curato per un biennio la rubrica „Figurineide‟ per il quotidiano Modena Qui. Gira l’Italia con le sue mostre. - A PAGINA 15 Il prossimo numero del magazine verrà diffuso nella seconda metà di ottobre. A tutti gli inserzionisti, i collaboratori e ai lettori, il nostro grazie! Pagina 15 IL MAGAZINE - N. 4 Settembre 2016 www.sulpanaro.net