GBC Italia generale - Green Building Council Italia

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GBC Italia generale - Green Building Council Italia
GBC ITALIA
Rassegna Stampa dal 05 al 12 febbraio 2016
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INDICE
GBC ITALIA
10/02/2016 Cronaca Qui Torino
Nuovo premio per il grattacielo Intesa Sanpaolo «Costruzione dell'anno nella
categoria "uffici"»
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07/02/2016 GT Il Giornale del Termoidraulico
Efficienza certificata al "business building dell'Energy Park
6
06/02/2016 L' Adige
Festival dell'Economia... verde
8
GBC ITALIA WEB
10/02/2016 viaggi.corriere.it 20:01
Torino vince (ancora) il "Building of the year" con il grattacielo Intesa - Sanpaolo
10
10/02/2016 www.alternativasostenibile.it 12:00
Findomestic inaugura la nuova sede ristrutturata in chiave ecosostenibile
11
10/02/2016 italianvenue.com 11:09
LaGare Milano, quando il lusso è sostenibile
12
09/02/2016 www.rinnovabili.it 12:36
Riduzione dei consumi, a Los Angeles la rimessa dei bus LEED Gold
13
09/02/2016 www.bioecogeo.com 09:26
Green Week: Io non spreco!
14
08/02/2016 www.ilgiornaledelturismo.com 12:26
A LaGare Hotel Milano la certificazione LEED GOLD
16
ECOSOSTENIBILITA
12/02/2016 Il Venerdi di Repubblica
IL BOSCO E' TORNATO (ANCHE IN CITTA')
18
12/02/2016 Specchio Economico
DA EXPO 2015 A RIO 2016, L'AMICIZIA TRA L'ITALIA E IL BRASILE SI GIOCA CON
AGONISMO, FILOSOFIA, PARTECIPAZIONE
21
11/02/2016 ItaliaOggi
Il Sud perde 100 milioni
27
11/02/2016 Il Sole 24 Ore
Verso un marchio Enea per i professionisti
28
10/02/2016 ItaliaOggi
Parigi, rivoluzione urbanistica
29
GBC ITALIA
3 articoli
10/02/2016
Pag. 17
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DAL SITO ARCHDAILY.COM
Nuovo premio per il grattacielo Intesa Sanpaolo «Costruzione dell'anno
nella categoria "uffici"»
Il grattacielo Intesa Sanpaolo progettato da Renzo Piano, già premiato per le sua attenzione alla
sostenibilità ambientale, è stato scelto come Building of the Year 2016 per la categoria "uffici" da
Archdaily.com, il sito di architettura più importante al mondo. Nel 2015, Palazzo Valperga Galleani di via
Alfieri aveva vinto il concorso Building of the Year per la categoria "ristrutturazioni". Il grattacielo Intesa
Sanpaolo era stato già segnalato come il più ecologico d'Europa, aggiudicandosi lo scorso anno» il "Leed
Pla tinum", ovvero il massimo livello attribuito dal Green Building Council, organo internazionale per l'ecovalutazione degli edifici. La sede della banca è l'unico edificio di grande altezza in Europa a essere salito
così in alto nella scala delle certificazioni ambientali, collocandosi nella ristretta cerchia dei primi dieci al
mondo per la categoria "Nuove costruzioni". La costruzione è durata cinque anni e l'inaugurazione si è
tenuta nell'aprile del 2014. Il costo complessivo dell'opera è stato di mezzo miliardo.
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 12/02/2016
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07/02/2016
Pag. 18 N.1 - gennaio 2016
GT Il Giornale del Termoidraulico
diffusione:14858
tiratura:15040
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CLIMATIZZAZIONE REALIZZAZIONE
Efficienza certificata al "business building dell'Energy Park
L'ENERGY PARK DI VIMERCATE È STATO COSTRUITO SEGUENDO IL PRINCIPALE DRIVER DELLA
SOSTENIBILITÀ. IL COMPLESSO SI ESTENDE SU UN'AREA DI 160.000 MO E COMPRENDE IL
BUILDING 4-OGGETTO DELL'APPROFONDIMENTO DI QUESTE PAGINE - REALIZZATO IN CLASSE
ENERGETICA B SECONDO LA CERTIFICAZIONE CENED E UNO DEI PRIMI AD ESSERE
CERTIFICATO LEED ® PLATINUM IN ITALIA.
Lara Morandotti
Il benessere ambientale degli utenti e la particolare flessibilità nella gestione del sistema di controllo
termico, che può essere adeguato alle esigenze specifiche degli utilizzatori, sono tra le chiavi delle scelte
impiantistiche effettuate. Esse sono ricadute sul sistema VRF Compo Multi di Mitsubishi Electric, che per
climatizzazione e riscaldamento permette un risparmio energetico del 23% rispetto ad un sistema
tradizionale ed azzera le emissioni di C0 sul posto. L'impianto dell'edificio Building 4 si compone di 129
sistemi VRF condensati ad aria a recupero di calore che forniscono oltre 4.000 kW termici. A questi sistemi
sono collegate 1.182 unità interne di diversa tipologia dedicate al raffrescamento estivo e al riscaldamento
invernale ad aria e 14 moduli idronici ad alta temperatura HWS per la produzione d'acqua calda sanitaria in
accumulo. Nelle zone comuni sono stati installati pavimenti radianti con 4 moduli idronici a bassa
temperatura ATW, con doppio circuito interno, perché più opportuni per la produzione di acs fino a 70°C,
che forniscono 75 kW termici e 67 kW frigoriferi. Il sistema VRF adottato Negli edifici del terziario, una
grande criticità è rappresentata dal sistema di raffrescamento. Una volta dimensionato, ecco che occorre
scegliere se utilizzare un sistema idronico o un sistema ad espansione diretta. La scelta è ricaduta sul
sistema VRF perché determinate prestazioni sono raggiungibili solo con l'espansione diretta ed un flusso di
refrigerante variabile. Fino a pochi anni fa l'espansione diretta aveva costi elevati, oggi il suo costo è
compardbite aHa soluzione idronica. Dalla progettazione alla posa L'espansione diretta, tra i plus, presenta
un dimensionamento più semplice ed una maggiore facilità e flessibilità di progettazione, soprattutto per
quanto riguarda le varianti. Il sistema VRF utilizza tubazioni con diametri inferiori, spesso in rotoli, tutti gli
organi di regolazione sono interni alle macchine e gestiti attraverso la linea bus proprietaria del sistema,
quindi per l'installatore risulta più semplice la sua posa. "Con l'espansione diretta si ha solo un fornitore,
quindi un unico interlocutore, con tutte le semplificazioni del caso. Oltre a ciò, in termini di consumi elettrici,
i sistemi VRF risultano essere meno inquinanti e più vantaggiosi secondo la comparazione effettuata tra il
sistema in oggetto ed un impianto alimentato con gas metano" - afferma l'Arch. Paolo Garretti. Il sistema
VRF dell'Energy Park è abbinato ad un rilevatore di presenza che dialoga con il sistema di climatizzazione.
La distribuzione primaria avviene attraversando 4 cavedi in corrispondenza dei due corpi scala, mentre la
distribuzione secondaria passa nel controsoffitto, nella zona corrispondente alla circolazione primaria degli
uffici. "L'aria primaria - ci spiega il progettista - viene convogliata nella rete di distribuzione dei fancoil,
collegati a diffusori ad alta induzione a soffitto, ed immessa nell'ambiente. Il vantaggio delle unità a
recupero di calore deriva dal pieno sfruttamento in recupero delle richieste contemporanee di caldo e
freddo da parte dell'edificio". Il recupero di calore II modulo idronico HWS consente di riutilizzare il calore
sottratto dai locali da raffreddare, che andrebbe altrimenti espulso nell'atmosfera, per contribuire alla
produzione dell'acqua calda, innalzandolo alla temperatura desiderata e aggiungendovi le sole aliquote di
calore eventualmente necessarie. Il modulo, inoltre, è in grado di garantire una temperatura dell'acqua
calda in ritorno fino a 70°C con capacità in riscaldamento fino a 12.5 kW per modulo ma scalabile sulla
base dei carichi interni da soddisfare. La regolazione L'edificio Building 4 all'Energy Park è gestito da 42
centralizzatori Web Server, dai quale è possibile controllare in modo indipendente sia da locale che da
remoto, ciascuna unità interna, ogni modulo idronico a bassa ed alta temperatura e l'unità di trattamento
aria. I controlli centralizzati degli edifici sono annessi ad un sistema di supervisione Mitsubishi Electric
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 12/02/2016
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07/02/2016
Pag. 18 N.1 - gennaio 2016
GT Il Giornale del Termoidraulico
diffusione:14858
tiratura:15040
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mod.TG-2000 ed integrati in parte ad un sistema BMS avente protocollo di dialogo BACnet. IL BUILDING 4
in classe energetica B secondo la Certificazione CENED, è uno dei primi ad essere certificato LEED©
PLATINUM in Italia. Proprietà: Fondo Energy Park gestito da Hines Italia SGR Capocommessa architettura
e progettazione integrata, D.L., Sicurezza e LEED: GARRETTI ASSOCIATI Progettazione Impianti
Meccanici, Elettrici e Speciali: ARIATTA Ingegneria dei Sistemi General Contractor: Cesi Imola Involucro
architettonico: TELEYA Principali fornitori: Mitsubishi Electric, impianti climatizzazione Arcelor Mittal,
rivestimento metallico facciate Holzbau, strutture in legno Pircher, rivestimento legno facciate Model
System, sistemi frangisole regolabili Classe energetica: B Certificazione LEED» 1 Platinum (Building 3 e 4)
L'ENERGY FARK di Vimercate è stato costruito seguendo il principale driver delia sostenibilità. Il
complesso si estende su un'area di 160.000 mq. L'EFFICIENZA, RISULTATO DI PIÙ FATTORI
Climatizzazione a parte, guali sono le altre mosse che hanno portato a tali risultati di efficienza? "Sull'intero
edificio sono stati installati frangisole esterni regolabili e comandati da un sistema BMS per evitare
l'irraggiamento solare diretto sulle superfici delle facciate e quindi il relativo apporto di calore. Lo scopo è
quello di schermare l'irraggiamento prima che colpisca il vetro.Per quanto riguarda l'illuminazione, è stato
scelto il sistema DALI con dimmerazione. Per raggiungere il livello minimo ideale di 350/500 lux, si innesca
il meccanismo di lettura dell'illuminazione che consente di utilizzare tutta la luce naturale che giunge
nell'ambiente, per integrarla se necessario con quella artificiale soltanto nella misura che occorre".
SOLUZIONI GREEN PER LA REALIZZAZIONE Ottimizzazione delle risorse idriche e riduzione dei
consumi d'acqua potabile; Riutilizzo dei materiali dalle demolizioni e uso di materiali locali; Riduzione dei
problemi legati al livello di qualità dell'aria (derivanti da processi di costruzione) volti ad incrementare il
benessere ambientale degli utenti; Particolare flessibilità nella gestione del sistema di controllo termico,
dedicato anche agli utilizzatori di spazi indipendenti; Ottimizzazione della luce naturale e minimizzazione
dell'emissione luminosa proveniente dall'edificio e conseguente incremento della visibilità notturna per la
salvaguardia degli ambienti naturali notturni; Fornitura di energia certificata 100% proveniente da risorse
rinnovabili (RECs) Impiego di legno di provenienza e fattura certificati; Attivazione di e-mobility Italy,
esclusivo progetto di mobilità elettrica per promuovere la diffusione e l'utilizzo di veicoli elettrici con
tecnologie di ricarica all'avanguardia.
IL RAFFRESCAMENE. La scelta è ricaduta sul sistema VRF perche determinate prestazioni sono
raggiungibili solo con l'espansione diretta ed un flusso di refrigerante variabile.
COMFORT INTERNO. L'aria primaria viene convogliata nella rete di distribuzione dei fancoil, collegati a
diffusori ad alta induzione a soffitto, ed immessa nell'ambiente.
SCHERMATURA SOLARE. Sull'intero edificio sono stati installati frangisole esterni regolabili e comandati
da un sistema BMS per evitare l'irraggiamento solare diretto sulle superfici delle facciate.
REGOLAZIONE PERSONALIZZATA. Il sistema è caratterizzato dalla particolare flessibilità nella gestione
del sistema di controllo termico.
LA SCELTA IMPIANTISTICA. L'impianto dell'edificio Building 4 si compone di 129-sistemi VRF Mitsubishi
condensati ad aria a recupero di calore che forniscono oltre 4.000 kW termici.
I MODULI IDRONICIadalta temperatura HWS per la produzione d'acqua calda sanitaria in accumulo.
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 12/02/2016
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06/02/2016
Pag. 20
diffusione:22130
tiratura:28548
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In marzo tre giorni di dibattiti su sprechi e sviluppo sostenibile ECOLOGIA
Festival dell'Economia... verde
«Il non spreco», questo il titolo della «Green week» il festival della green economy che quest'anno vedrà tra
i protagonisti anche la città di Trento. Da venerdì 4 a domenica 6 marzo, infatti, la città si animerà sotto le
luci del festival della sostenibilità, dedicato ai temi del risparmio energetico e della sostenibilità con 20
incontri e 50 relatori. Tre giorni di appuntamenti per parlare della riduzione degli sprechi alimentari ed
energetici, della sharing economy e dello sviluppo sostenibile nei più diversi settori. La manifestazione è
promossa da VeneziePost ed è ormai giunta al quinto anno di vita ed è lanciata quest'anno assieme
all'Università gli Studi di Trento, la Fondazione Edmund Mach, il Muse e Trentino Sviluppo - Progetto
Manifattura. Diversi poi i partner da Informatica Trentina a eAmbiente e tanti altri. A presentare l'approdo in
Trentino di «Green Week» sono stati ieri l'assessore comunale all'Ambiente Marika Ferrari, il rettore
dell'Università di Trento Paolo Collini, il direttore del Muse Michele Lanzinger, il ricercatore della
Fondazione Edmund Mach Agostino Cavazza e, ovviamente, Filiberto Zovico editore di VeneziePost e
ideatore dell'iniziativa. A Trento, dal 4 al 6 marzo, ci saranno tutti i principali esperti nazionali e
internazionali, i più importanti imprenditori impegnati nello sviluppo di prodotti eco-sostenibili, i giornalisti del
settore e moltissimi giovani che hanno avviato start up nella green economy. «E' importante - ha affermato
Paolo Collini - divulgare sapere e informazioni anche su questi temi che sono trasversali e che toccano
diversi ambiti. La sostenibilità ambientale è senz'altro una delle principali scommesse con cui il nostro
mondo, abituato alle logiche del consumo e spesso dello spreco, deve confrontarsi». La Green Week si
dividerà in due parti. La prima dall'1 al 3 marzo, vedrà un'immersione tra le imprese più avanzate del
territorio dell'area delle Venezie. SI terrà quindi principalmente in Veneto con la visita di attività innovative
per conoscere le tecnologie e i prodotti che segneranno il futuro in diversi campi: dall'energia al paesaggio,
dai trasporti all'architettura, dall'economia all'alimentazione e allo sviluppo sostenibile. Nel weekend (dal 4
al 6 marzo), ci sarà invece la seconda parte dell'iniziativa in Trentino con incontri, convegni e momenti di
studio e analisi. Sono già numerosi i personaggi di rilievo che hanno confermato la propria adesione a
partire da Jan Lundqvist, senior scientific advisor SIWI-Stockholm International Water, Alessandro Profumo
presidente di Equita SIM, il violoncellista Mario Brunello, Gianni Silvestrini presidente GBC Italia, il
sociologo Aldo Bonomi, Roberto Siagri di Eurotech e tantissimi altri. Gli eventi di terranno in sedi del
Comune di Trento e dell'Università mentre l'ultima giornata sarà al Muse. Il programma dell'evento si potrà
trovare su http://veneziegreen.it. G.Fin Paolo Collini, Filiberto Zovico, Marika Ferrari e Agostino Cavazza
(foto Coser)
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 12/02/2016
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GBC ITALIA WEB
6 articoli
10/02/2016 20:01
Sito Web
viaggi.corriere.it
pagerank: 7
Nel 2015 l'Archdaily, il sito di architettura più visto al mondo, aveva premiato la città sabauda per "la casa
più bella". Questa volta sono gli spazi del nuovo quartier generale della banca a ottenere il titolo di
"costruzione dell'anno", nella categoria "Uffici". Un altro fiore all'occhiello che si aggiunge al recente "Leed
Paltinum", importante riconoscimento sull'ecosostenibilità. Così i 38 piani e i 166 metri di questo grattacielo
firmato da Renzo Piano riportano di nuovo Torino sotto i riflettori
orino si conferma, per il secondo anno di seguito, un polo fondamentale dell'architettura mondiale: a far
vincere quest'anno il prestigioso premio "Building of the year" (nella categoria "Uffici") è stato il nuovissimo
grattacielo di corso Inghilterra 3, progettato per Intesa - Sanpaolo dall'archistar Renzo Piano. La giuria di
esperti del più famoso sito di architettura al mondo, Archdaily, ha dunque di nuovo scelto la città
piemontese, dopo aver premiato nel 2015 The Number 6, il gioiello contemporaneo nato dal restauro dello
storico Palazzo Valperga Galleani di via Alfieri.
La casa più bella del mondo? È un palazzo di Torino: Scopri di più
Inaugurato nell'aprile 2014, dopo cinque anni di lavori, il grattacielo sarà in futuro aperto al pubblico (con
visite di 45 minuti dell'auditorium e dei tre piani in cima alla torre, info: grattacielointesasanpaolo.com). Il
progetto iniziale del grattacielo è stato modificato: l'altezza prevista doveva essere di circa 200 metri, ma ci
si è fermati a 166 metri per rimanere al di sotto dell'edificio simbolo della città, la Mole Antonelliana. Il costo
per la realizzazione dei 38 piani è stato di circa mezzo miliardo. Negli ultimi piani una serra bioclimatica,
ventilata naturalmente, accoglie il pubblico sui tre livelli panoramici: il ristorante con giardino, la hall per le
esibizioni e la terrazza. È tra le più attese dell'anno l'apertura del ristorante in vetta, che pare ormai certo
sarà guidato dalla sapiente mano dello chef Ivan Milani. La sala conferenze del grattacielo può essere
trasformata in uno spazio per eventi e può ospitare concerti e performance per un pubblico di 364 persone.
L'edificio è il risultato di ricerche avanzate che permettono di sfruttare le circostanti fonti naturali di energia
(luce solare, acqua, aria). Le acque sotterranee vengono utilizzate per il raffreddamento degli uffici,
l'energia solare viene catturata dai pannelli fotovoltaici che coprono tutta la facciata Sud della torre. Proprio
per questo la struttura di Renzo Piano è già stata premiata con il Leed Platinum del Green Building Council,
il riconoscimento di massimo livello per l'eco-valutazione degli edifici: il grattacielo di Intesa San Paolo è,
infatti, risultato l'unico edificio di grande altezza in Europa ad aver avuto un punteggio così alto nella
certificazione ambientale.
Un altro fiore all'occhiello per Torino, che conferma così il suo periodo fortunato di grande fermento
culturale e turistico, dopo la recente selezione come unica meta turistica italiana da consigliare per il 2016
da parte del New York Times.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 12/02/2016
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Torino vince (ancora) il "Building of the year" con il grattacielo Intesa Sanpaolo
10/02/2016 12:00
Sito Web
www.alternativasostenibile.it
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Lecupole findomestic10 Febbraio 2016 - 12:00
E' stato inaugurato alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella e del Presidente del Consiglio della
regione Toscana Eugenio Giani il nuovo building eco sostenibile di Findomestic. L'edificio, oggi ribattezzato
"Le Cupole" in virtù della sua caratteristica copertura, è infatti ora diventato a tutti gli effetti una costruzione
green.
Il progetto, curato per gli aspetti di sostenibilità dal LEED AP Mario Pinoli e dal suo team di Greenwich, è
registrato per la prestigiosa certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), con
l'obiettivo di ottenere il livello Gold. Il progetto si caratterizza infatti per l'attenzione dimostrata in tutte le sue
fasi ai temi ambientali. Ad oggi a Firenze non ci sono ancora progetti certificati LEED. Il building punta a
garantire il massimo rispetto dell'ambiente circostante grazie all'utilizzo di impianti refrigeranti di ultima
generazione, che sfruttano gas non nocivi per lo strato di ozono e che limitano il surriscaldamento globale.
Il progetto mira anche al raggiungimento dei massimi livelli di salubrità e benessere degli ambienti interni,
grazie ad un'attenta progettazione delle portate di ventilazione dell'aria, l'accurata protezione degli impianti
di ventilazione durante il periodo di cantiere e l'utilizzo di prodotti per costruzione con bassissimi livelli di
emissioni di composti organici volatili. Il progetto non ha tralasciato le vernici, il cui impatto sulla natura e
sulla salute è altrettanto importante della gradevolezza estetica. Luce naturale e artificiale solo a LED,
irrigazione delle aree verdi, grazie ai sensori di umidità del terreno, permettono invece di gestire l'acqua
piovana e completano il quadro ecosostenile dell'edificio.
Si è andati anche oltre: Findomestic ha immaginato un luogo in cui i dipendenti possano godere di un
ambiente confortevole e stimolante: aree destinate al book sharing, spazi dedicati al relax e bagni e docce
per chi ama fare sport. Oggi, grazie alla riqualificazione sostenibile dell'edificio, il Gruppo bancario dimostra
di essere ancora una volta al passo con l'evoluzione di un territorio la cui amministrazione comunale,
guidata dal Sindaco Dario Nardella, ha proprio recentemente ottenuto un finanziamento europeo di 10
milioni di euro grazie alla vittoria del progetto Replicate. Firenze, unica città italiana in alleanza con San
Sebastian e Bristol, ha conseguito questo risultato che persegue l'obiettivo di accelerare la trasformazione
della città in una Smart City. Gli interventi sono focalizzati su Novoli, Cascine e Piagge e prevedono tre
aree pilota: efficientamento energetico, mobilità sostenibile, innovazione tecnologica. Il progetto "Le
Cupole" si mostra ancora un volta come il risultato della perfetta integrazione tra il gruppo Findomestic e la
città di Firenze.
A testimoniare quanto la Responsabilità Sociale ed Ambientale siano temi fondamentali per il gruppo, già
nel luglio 2015, Findomestic ha accolto l'appello dell'assessore allo sport Andrea Vanucci stanziando
35.000 euro di fondi destinati al rilancio degli impianti sportivi comunali: 5 campi, uno per quartiere, 4 da
basket di cui uno di calcetto. Completa e dimostra sino ulteriormente la sensibilità di Findomestic verso il
territorio che la ospita, l'iniziativa "IO aiuto Firenze": un contributo finalizzato a ripiantare gli alberi dei parchi
Anconella e Albereta e al ripristino delle importanti strutture sportive e sociali all'interno dei due spazi
distrutte dal nubifragio dello mese scorso agosto.
di Tommaso Tautonico
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 12/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Findomestic inaugura la nuova sede ristrutturata in chiave
ecosostenibile
10/02/2016 11:09
Sito Web
italianvenue.com
Un primato importante per l'hotellerie di casa nostra. LaGare Hotel Milano MGallery by Sofitel del Gruppo
AccorHotels è infatti il primo albergo in Italia ad aver ricevuto la certificazione volontaria LEED Gold
(Leadership in Energy and Environmental Design) promossa dal US Green Building Council grazie alla
rigorosa ristrutturazione del preesistente edificio in linea con gli standard elaborati dal GBC Italia Nuove
Costruzioni e Ristrutturazioni per la realizzazione di edifici sostenibili. Con questa prestigiosa certificazione
LaGare Hotel Milano è il primo albergo che pone accanto al lusso la sostenibilità, dimostrando che
l'eleganza, il comfort e l'alto design non precludono il rispetto per l'ambiente.
Sono diverse le caratteristiche che contraddistinguono questo Hotel a quattro stelle come "green building" e
che quindi hanno contribuito al conseguimento della certificazione LEED Gold a partire, ad esempio, dal
consumo di energia che in questa struttura è ridotto del 30% rispetto al normale fabbisogno elettrico. Ciò è
possibile grazie all'utilizzo di lampade a LED con rilevazione di movimento per l'illuminazione, all'impiego
dell'acqua di falda per il riscaldamento e rinfrescamento delle stanze e dell'impianto fotovoltaico della
struttura che produce energia pulita.
Ancora, per promuovere un trasporto alternativo e favorevole all'ambiente, LaGare mette a disposizione dei
propri ospiti delle biciclette a pedalata assistita, prenotabili gratuitamente presso la reception dell'hotel.
Situato nel distretto più innovativo e moderno di Milano a due passi dalla Stazione Centrale, LaGare è un
moderno hotel di design. Particolarmente apprezzato dalla clientela business e Mice, la struttura offre 141
camere di varia tipologia, due ristoranti, Spa e ampi spazi destinati agli eventi. Il quattro stelle schiera infatti
sei sale meeting, per complessivi 250 metri quadri di spazi modulabili con luce naturale, dotati delle più
moderne tecnologie audio e video.
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
LaGare Milano, quando il lusso è sostenibile
09/02/2016 12:36
Sito Web
www.rinnovabili.it
pagerank: 6
La maxi rimessa rimodernata con un sistema di raccolta dell'acqua piovana e il riciclo di quella degli
impianti antincendio. Più di 1.000 pannelli solari coprono il 10% del fabbisogno energetico
bus1
(Rinnovabili.it) -Riduzione dei consumi con il recupero dell'acqua piovana e pannelli solari per le
infrastrutture del trasporto pubblico di Los Angeles. La trasformazione green riguarda la Division 13 Bus
Maintenance and Operations Facility, nel cuore amministrativo e geografico della megalopoli americana, e
ha un valore totale di 120 milioni di dollari. Una volta che la struttura sarà a regime, darà lavoro a più di 500
persone e potrà ospitare, revisionare e pulire fino a 200 bus a gpl contemporaneamente.
L'edificio ha ricevuto la certificazione LEED Gold grazie a una serie di caratteristiche che puntano ad
abbattere lo spreco di risorse e vanno in direzione di una riduzione dei consumi. Prima di tutto il consumo
energetico globale della struttura. Per questo motivo la zona adibita a officina di revisione è stata modificata
introducendo larghi finestroni in modo da accogliere la maggior quantità di luce naturale possibile per
illuminare non in modo artificiale i quasi 40.000 metri quadri occupati dall'edificio. Parallelamente, sia sul
tetto sia sulla parete rivolta verso sud sono stati installati 1.176 pannelli solari, che permettono di soddisfare
all'incirca l'8-10% del fabbisogno energetico dell'intera struttura.
Riduzione dei consumi, a Los Angeles la rimessa dei bus GoldParticolare attenzione è stata posta nella
gestione dell'acqua, di cui la rimessa fa largamente uso per il lavaggio dei mezzi. L'edificio dispone di una
cisterna sotterranea principale di 1.000 metri cubi di capienza, cui si aggiunge quella secondaria di circa
200 mc. Al loro interno viene convogliata l'acqua piovana raccolta e incanalata dal tetto. Inoltre, la struttura
recupera più di 100 mc d'acqua ogni settimana dalla vicina prigione Twin Towers, che rinnova la sua scorta
impiegata nel sistema anti-incendio.
Una misura che si è resa quanto mai necessaria alla luce della cronica scarsità d'acqua che colpisce
l'intera California, ma anche per abbattere l'impronta ambientale di un sistema di trasporto pubblico di
dimensioni notevoli. Sulla sommità dell'edificio è stato realizzato anche un piccolo tetto verde, dove è stata
piantata una scelta di piante originarie della California del sud.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 12/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Riduzione dei consumi, a Los Angeles la rimessa dei bus LEED Gold
09/02/2016 09:26
Sito Web
www.bioecogeo.com
pagerank: 4
Giunta alla sua quinta edizione, la Green Week continua ad essere il punto di riferimento per le discussioni
sui grandi temi della green economy.
Nell'edizione 2016, la Green Week sarà divisa in due parti: dal 1 al 3 marzo avrà luogo un tour alla scoperta
delle aziende d'eccellenza delle Venezie, mentre dal 4 al 6 marzo sarà il momento per un festival di tre
giorni a Trento: dibattiti, incontri, eventi, all'insegna dello slogan "Io non spreco".
BioEcoGeo_greenweekAd unirsi per completare la seconda parte della Green Week trentina sono
l'Università di Trento, la Fondazione Edmund Mach, il MUSE-Museo delle Scienze, Trentino SviluppoProgetto Manifattura.
Le principali sedi universitarie, ma anche l'intero centro storico cittadino, saranno affollate da giovani
provenienti da tutta Italia, da cittadini curiosi di comprendere tutte le opportunità offerte dalla green
economy, da professionisti e studiosi interessati ad approfondire temi specifici legati alla sostenibilità. La
manifestazione promossa da VeneziePost, giunta al quinto anno di vita, vedrà peraltro la collaborazione di
prestigiose fondazioni nazionali ed enti internazionali, come Symbola-Fondazione per le Qualità Italiane,
Fondazione Feltrinelli, Fondazione Mattei, Istituto Bruno Leoni, ICTP-International Centre for Theoretical
Physics, che cureranno alcuni dei principali eventi coinvolgendo studiosi e ricercatori di primo livello.
IL TEMA
"Io non spreco" indica l'impellente necessità di affrontare con maggiore impegno il grande tema
dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse, da quelle idriche a quelle alimentari, da quelle energetiche a quelle
produttive. Nuovi modi di produrre, quindi, ma anche nuovi modelli di consumo, sempre più attenti alle
conseguenze locali e globali di ogni singolo gesto e comportamento.
I PROTAGONISTI
Numerosi i personaggi di rilievo che hanno già confermato la presenza alla manifestazione, a partire da Jan
Lundqvist, senior scientific advisor SIWI-Stockholm International Water Institute e tra i massimi esperti
mondiali di gestione delle risorse idriche, Alessandro Profumo, attualmente presidente di Equita SIM, che
interverrà sui temi delle ricadute economico-finanziarie dei conflitti geopolitici, il violoncellista Mario Brunello
che sarà a Trento per presentare il suo libro Silenzio, Gianni Silvestrini, presidente GBC Italia, che
presenterà la sua ultima opera -2 gradi.
Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l'economia, il sociologo Aldo Bonomi, il
designer Aldo Cibic, curatore della mostra Guardando avanti. L'evoluzione dell'arte del fare alla 56°
Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia; e ancora, imprenditori come Daniele Lago
(Lago), Fabio Brescacin (EcorNaturaSì), Roberto Siagri (Eurotech). Tra i numerosi ospiti anche la
giornalista Eliana Liotta, curatrice del blog Il bene che mi voglio su Io donna, che presenterà il suo ultimo
libro La dieta Smartfood (in uscita il 25 febbraio per Rizzoli), realizzato con la consulenza scientifica dello
IEO-Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
L'ECCELLENZA DEL TRENTINO
Saranno le realtà trentine che si occupano di sostenibilità a essere le vere protagoniste della Green Week;
in prima linea i docenti dell'Università di Trento sui temi della gestione idraulica e del territorio, la
Fondazione Edmund Mach con Andrea Segré sui temi dello spreco e dell'innovazione in ambito agricolo,
ambientale e alimentare, Trentino Sviluppo-Progetto Manifattura con le numerose iniziative che vanno dai
temi dell'edilizia sostenibile con Habitech e GBC-Green Building Council, ai temi della mobilità sostenibile e
della smart city, del futuro delle rinnovabili, della finanza green. Il MUSE sarà invece protagonista della
giornata di chiusura non solo con appuntamenti sul tema del turismo sostenibile, ma anche ospitando tutti
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 12/02/2016
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Green Week: Io non spreco!
09/02/2016 09:26
Sito Web
www.bioecogeo.com
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gli eventi in programma domenica 6 marzo. La Green Week vedrà inoltre la collaborazione sia di enti
istituzionali come il Comune di Trento che di aziende come Informatica Trentina.
COME PARTICIPARE
Il programma completo della Green Week sarà disponibile online sul sito www.veneziegreen.it a partire da
lunedì 15 febbraio. Tutti gli eventi della Green Week sono ad ingresso libero: per avere garanzia di posto a
sedere in sala, è consigliata la registrazione online sul sito seguendo le indicazioni in calce a ciascun
evento.
08/02/2016 12:26
Sito Web
www.ilgiornaledelturismo.com
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LaGare Hotel MilanoImportante riconoscimento in tema di sostenibilità dell'ambiente per il LaGare Hotel
Milano MGallery by Sofitel del Gruppo AccorHotels. L'hotel, infatti, è il primo in Italia ad aver ricevuto la
certificazione volontaria LEED Gold (Leadership in Energy and Environmental Design) promossa dal US
Green Building Council grazie alla rigorosa ristrutturazione del preesistente edificio in linea con gli
standards elaborati dal GBC Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni per la realizzazione di edifici
sostenibili. Con questa prestigiosa certificazione LaGare Hotel Milano è il primo albergo che pone accanto
al lusso la sostenibilità, dimostrando che l'eleganza, il comfort e l'alto design non precludono il rispetto per
l'ambiente.
Per ottenere la certificazione come "green building", il LeGare Hotel è intervenuto su diverse caratteristiche
della struttura e fra queste quelle relative al consumo di energia che in questa struttura è ridotto del 30%
rispetto al normale fabbisogno elettrico. Ciò è possibile grazie all'utilizzo di lampade a LED con rilevazione
di movimento per l'illuminazione, all'impiego dell'acqua di falda per il riscaldamento e rinfrescamento delle
stanze e dell'impianto fotovoltaico della struttura che produce energia pulita.
La sostenibilità si ritrova anche nell'utilizzo e gestione dell'acqua: LaGare Hotel Milano utilizza l'acqua
piovana per tenere puliti gli scarichi igienici dell'edificio e grazie alla temporizzazione dei rubinetti e delle
docce contribuisce al risparmio di ingenti quantità di acqua potabile. Tutti i materiali impiegati per la
costruzione e ristrutturazione non generano gas organici e il legno utilizzato proviene solo da foreste
controllate.
Infine, per promuovere un trasporto alternativo e favorevole all'ambiente, LaGare mette a disposizione dei
propri ospiti delle biciclette a pedalata assistita, prenotabili gratuitamente presso la reception dell'hotel.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 12/02/2016
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A LaGare Hotel Milano la certificazione LEED GOLD
ECOSOSTENIBILITA
5 articoli
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IL BOSCO E' TORNATO (ANCHE IN CITTA')
In Nord America, Giappone, Italia: i terreni agricoli hanno ceduto spazio a nuove foreste. Che ora spuntano
perfino tra i grattacieli. Ne parlerà un convegno a Treviso
Giuliano Aluffi
Il bosco è tornato, in Italia come in Europa: in particolare da noi ci sono il doppio degli alberi rispetto a
cinquant'anni fa e le aree boschive hanno raggiunto - con un aumento di oltre 600 mila ettari dal 2005 a
oggi - 10,9 milioni di ettari, quanto basta per catturare la metà delle emissioni causate dal settore dei
trasporti. Proprio al ritorno del bosco è dedicata la.XII edizione delle Giornate internazionali di studio sul
paesaggio, convegno organizzato a Treviso dalla Fondazione Benetton, il 18 e 19 febbraio. A spiegarci le
ragioni e gli effetti di questo fenomeno è Giuseppe Scarascia-Mugnozza, docente di selvicoltura
all'Università della Tuscia che parlerà al convegno il 18. «Accade così in pressoché tutti i Paesi più
industrializzati: in Europa, in Nordamerica e in Giappone, con trend partiti qualche decennio fa» dice. «E
negli ultimi dieci anni i boschi stanno riprendendo spazio anche nelle più grandi economie emergenti, come
Cina e India». Le cause di questo ritorno? «Soprattutto una: i terreni di agricoltura più marginale sono stati
via via abbandonati. Già dagli anni Trenta, ma soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, in Italia c'è
stato lo spostamento verso le città. Non tanto dalle pianure, ossia dalle zone più fertili, ma dalle montagne e
dalle colline: ed è proprio lì che il bosco è tornato». Insieme a questo ritorno spontaneo, c'è stato poi un
marcato intervento umano. «Dal dopoguerra agli anni Sessanta abbiamo avuto opere di rimboschimento
che rispondevano a due scopi: anzitutto proteggere il suolo - per esempio in Calabria - dall'erosione e dal
rischio di frane continue e poi dare lavoro agli italiani appena usciti dalla guerra» spiega ScarasciaMugnotta. «L'avanzamento degli alberi per l'abbandono dei terreni dedicati al pascolo e all'agricoltura è
invece più recente. Ed è molto rapido: a partire da nuclei già esistenti, basta una ventina d'anni perché
crescano boschi con alberi di altezza da cinque a venti metri». Con il doppio beneficio ambientale della
stabilizzazione del suolo e dell'assorbimento di CO2. «Un ettaro di bosco fissa ogni anno dalle 3 alle 5
tonnellate di carbonio. Oggi, con l'ampliamento avuto dai nostri boschi, ci troviamo di fronte a una capacità
consistente: sono in grado di assorbire tra il 10 e il 15 per cento di tutte le emissioni del Paese» osserva
Scarascia-Mugnotta. I servizi naturali offerti dal bosco non si limitano a contrastare l'effetto serra: «II bosco
non porta solo vantaggi ecologici e culturali. L'aumento del legname disponibile può fare anche da volano
per un'economia "verde". Casi d'eccellenza, anche per la capacità di monitoraggio e cura del bosco
attraverso sensori e strumenti informatici, sono il Trentino e l'Alto Adige. Qui non c'è solo l'industria del
legno da costruzione e da mobilio, ma anche l'impiego degli scarti a fini energetici: in tutte le valli oggi si
usano gli scarti delle lavorazioni del legno come biomassa per produrre energia». Il verde non fa bene solo
all'economia, ma anche alla psiche. Camminare in boschi e parchi riduce la pressione sanguigna, abbassa
il collisolo (l'ormone dello stress), fa salire il livello di deidroepiandrosterone (ormone che riduce l'adipe e
previene osteoporosi e arteriosclerosi), riduce l'attività nel sistema nervoso simpatico (associato
all'eccitazione) e aumenta quella del parasimpatico (responsabile del riposo e della digestione). Lo
evidenziano studi condotti a cavallo tra il 2010 e il 2015 - come quelli della Nippon Medicai School di Tokyo
- che oggi offrono ottimi motivi scientifici non solo per le gite fuori porta, ma anche per una maggiore
presenza del bosco nelle città. «Il nostro cervello si è evoluto nella savana. È probabile che tutto ciò che ci
ricorda quell'ambiente in qualche modo ispiri un senso di familiarità alle regioni più istintive e profonde della
nostra mente» ci spiega PeterWalker, tra le massime archistar del paesaggio e autore del progetto della
Ground Zero Memorial Forest di New York, che interverrà a Traviso il 19 febbraio. «La scienza, con il
biologo E.O. Wilson, chiama questo effetto "biofilia". E l'architettura ne è affascinata da tempo. Basta
pensare a quell'esempio di "architettura organica" che sono gli uffici della Johnson Wax progettati da Frank
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SCIENZE / IL VERDE CHEAVANZA
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Lloyd Wright negli anni Trenta: la perfetta riproduzione di una foresta». Walker e suoi colleghi come
Stefano Boeri - padre del Bosco Verticale di Milano, che nel 2015 è stato giudicato il miglior edificio
almondodalC ouncil on Tali Buildings and Urban Habitat - e Andrew Grant, padre dei Super Trees di
Singapore, sono esponenti di spicco di quell'architettura biofilica che rappresenta un ritorno della natura
nelle città attraverso il tavolo da disegno. Riprogettare le metropoli in modo che aumentino gli spazi verdi con i palazzi-giungla, come gli uffici del Pasona Group a Tokyo, 0 i tetti "verdi" che fanno tornare in città gli
uccelli, oggi obbligatoli per legge nei nuovi palazzi di Toronto e Basilea - non ha benefici solo naturali ed
estetici, ma anche sociali. Lo conferma un recente studio di Nicolas Guéguen e Jordy Stefan dell'Université
de Bretagne-Sud: la presenza di ambienti naturali favorisce altruismo e voglia di cooperazione. E a farci
bene non sarebbero solo gli alberi veri, ma anche le architetture che imitano l'intricata complessità di rami e
fronde, in particolare le strutture frattali, così diverse dalla classica piattezza delle linee delle città. Queste
strutture, secondo uno studio del 2006 del neuroscienziato Irving Biederman, stimolano infatti il rilascio di
endorfine e quindi il senso di piacere. «Ma nelle nostre metropoli il piacere è ancora troppo poco. Pensate
nel ventesimo secolo, le città da un lato sono troppo incentrate sul trasporto - basta pensare che un terzo
della superficie urbana è tipicamente occupato dalle strade - e dall'altro si sviluppano tutte in verticale. Per
dare più equilibrio e contrastare la durezza urbana bisogna inserire spazi orizzontali e verdi, che portino più
umanità al livello zero, quello dei pedoni» commenta PeterWalker. «Io per la Ground Zero Memorial Forest
ho voluto uno spazio piano e libero, dove la vista non fosse limitata - per quanto possibile - da alti palazzi.
Come avveniva nella savana. Gli alberi non danno solo ombra e ristoro: ma spezzano il vento e mitigano il
calore riflesso dal vetro e dal cemento» sottolinea Walker. «Le costruzioni urbane ereditate dal passato
sono pensate soprattutto per il commercio. Questo fa nascere, come reazione, l'esigenza di una "memoria
della vita". E piantare alberi o aprire spazi verdi significa inserire vita. Non solo per l'ovvio valore estetico.
Ma anche perché, una volta che li si è piantati, degli alberi è necessario avere cura. E questo, in qualche
modo, ribadisce di continuo non solo l'idea ma anche la pratica stessa della vita». Giuliano Aluffi STEFANO
DAL POZZOLO/CONTRASTO, GETTY IMAGES, AP
A LEZIONE DI PAESAGGIO SUL RITORNO DEL BOSCO SARÀ IL TEMA DELLE GIORNATE
INTERNAZIONALI DI STUDIO SUL PAESAGGIO ORGANIZZATE A TREVISO DALL£ FONDAZIONE
BENETTON. {VIA CDRNAROTTA 7-9). AL CONVEGNO PARTECIPERANNO VENTI ESPERTI
INTERNAZIONALI - ARCHITETTI. SOCIOLOGI. SCIENZIATI. UMANISTI. IL 18 FEBBRAIO ALLE ORE
10.30 GIUSEPPE SCARASCIA-MUGNOZZA PARLERÀ DI FORESTE AL TEMPO DELLA
GLOBALIZZAZIONE. ALLE 15 MAURO AGNOLETTI, COORDINATORE DEL LABORATORIO PER IL
PAESAGGIO E I BENI CULTURALI DELL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE. ILLUSTRERÀ IL RUOLO DI
BOSCHI E CAMPI NELL'EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO. IL 19 FEBBRAIO PETER WALKER
PRESENTERÀ IL SUO PROGETTO DEL GROUND ZERO MEMORIAL FOREST. UNA FORESTA SORTA
NEL LUOGO DELL'ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE DI NEW YORK. ALLO STESSO TAVOLO,
GEORGES DESCOMBES PARLERÀ DELLA SUA VOIE SUISSE A GINEVRA, STRADA PROGETTATA
NEL CUORE DI UNA FORESTA. SEMPRE VENERDÌ 19 LUCA CARRA RACCONTERÀ L'ESPERIENZA
MILANESE DI BOSCOINCITTÀ. 110 ETTARI CHE COSTITUISCONO IL PRIMO PROGETTO } TALIANO
DI RIFORESTAZIONE URBANA. ALLO STESSO TAVOLO THILO FOLKERTS PARLERÀ DEI BOSCHI
SORTI NEGLI SPAZI ABBANDONATI DAL TEMPO DELLA GUERRA FREDDA. PER INFORMAZIONI:
WWW.FBSR.
Foto: PETER WALKER. AUTORE DEL PROGETTO GROUND ZERO MEMORIAL FOREST DI NEW
YORK. NE PARLERÀ IL 19 A TREVISO NEL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDIO SUL
PAESAGGIO DEDICATO AL RITORNO DEL BOSCO
Foto: SOPRA. IL BOSCO VERTICALE DI STEFANO BOERI, MILANO: MIGLIOR EDIFICIO 2015
SECONDO IL COUNCIL ON TALL BUILDINGS AND URBAN HABITAT. QUI SOTTO. UNA QUERCIA NEL
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GROUND ZERO MEMORIAL FOREST DI PETER WALKER PIANTE SUI GRATTACIELI E BOSCHI IN
CITTÀ: È NATA UNANUOVA ARCHITETTURA, BIOFÌSICA
12/02/2016
Pag. 64 N.1 - gennaio 2016
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DA EXPO 2015 A RIO 2016, L'AMICIZIA TRA L'ITALIA E IL BRASILE SI
GIOCA CON AGONISMO, FILOSOFIA, PARTECIPAZIONE
ROMINA CIUFFA
Incalza ex abrupto Ricardo Neiva Tavares, carioca, ambasciatore del Brasile in Italia: «Mi congratulo con
tutti voi che avete contribuito ad intensificare i nostri legami: sappiamo che questo non è stato facile ma
siamo riusciti a promuovere notevoli sviluppi delle nostre relazioni». Inizia così, con un apostrofo sulla
collaborazione, l'intervento del padrone di casa al convegno organizzato il 17 dicembre 2015
dall'Associazione di amicizia Italia-Brasile, fortemente voluto dal suo presidente, l'onorevole Fabio Porta
(deputato presente anche nella Commissione parlamentare Italia-Brasile guidata dalla vicepresidente della
Camera Marina Sereni, e presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione del sistema Paese della
Camera). Il sottosegretario generale dell'AAIB, la brasiliana Bartira Da Silva, spiega a Rioma: «Il 2015 e il
2016 sono due anni importantissimi per quanto riguarda l'Italia e il Brasile, per l'Expo milanese e le
Olimpiadi carioca. A Milano il nostro padiglione è stato il più visitato e ha prodotto un grande successo per il
Brasile all'estero, confermando le affinità con il Belpaese. L'Italia condivide tale successo in quanto,
attraverso di esso, fotografa una personale riuscita per un evento che non ha mancato di suscitare
polemiche ma che ha ricevuto un folto pubblico visitante dall'inizio alla fine. Anche questo connubio è stato
vincente». Futuro prossimo: nel 2016 il Brasile ospiterà le Olimpiadi, e con questo spunto Porta ha attivato
le energie per fare il punto della situazione, un punto colto, nel quale convergono l'ambasciatore del Brasile
a Roma, a casa propria in quanto mette a disposizione la transitoria sua dimora per questo brainstorming; il
professore Domenico De Masi, sociologo dalla cittadinanza carioca ad honorem per il quale è il Brasile a
presentare il modello che, meglio di altri, risponde alle esigenze contemporanee (tradotto in portoghese, il
suo libro «Ozio creativo» sta riportando un grande riscontro); il ministro «agricolo» Maurizio Martina, con
delega all'Expo; Laura Coccia, ex atleta paralimpica campionessa italiana nei 100 metri, affetta da
tetraparesi spastica contratta dopo la nascita ed oggi deputata del Pd; Alfredo Accatino, italiano,
l'organizzatore ufficiale della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Rio 2016; Michelina Borsari,
presidente del Festival della Filosofia di Modena, per il collegamento con il nuovo tema 2016: l'agonismo
nella filosofia; Dario Pellizzari, architetto e progettista per lo Studio Mosae (Padiglione Brasile Expo 2015);
Athos Schwantes, campione brasiliano di scherma. Premessa dell'ambasciatore: il presidente brasiliano
Dilma Rousseff ha visitato l'Italia e il nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è appena rientrato dopo
proficue viste in Brasile accompagnato da oltre 30 imprenditori, un anticipo della visita ufficiale che il
premier Renzi farà in Brasile nel 2016; in Italia sono venuti centinaia di studenti brasiliani per studiare
nell'ambito del programma «Scienze senza frontiere», finanziato dal Governo brasiliano; sono stati
registrati alti investimenti italiani nel settore dell'energia; infine l'Italia, oltre a riprendere la crescita, ha
ospitato uno degli eventi internazionali più importanti, l'Expo 2015, mentre il Brasile, dopo aver organizzato
i Mondiali di calcio, si sta preparando alle Olimpiadi 2016. RICARDO NEIVA TAVARES l'ambasciatore
Spiega l'ambasciatore: «Il Brasile e l'Italia sono stati al centro degli eventi più importanti di questi ultimi 2
anni, e il Brasile ha presentato nei 6 mesi dell'Expo la propria capacità tecnologica per aumentare la
produzione di alimenti e rispondere alle domande mondiali di sostenibilità, approfondendo alcuni dei più
importanti dibattiti globali sulla questione della fame e del nutrimento della popolazione del pianeta». Il
padiglione del Brasile ha contato oltre 8 milioni di visitatori, tra i 3 padiglioni più visitati dell'Expo, e ha dato il
modo di conoscere un Brasile in trasformazione, moderno e consapevole del proprio ruolo di protagonista
nella lotta contro la fame nel mondo. «Infatti, il Brasile è il primo produttore ed esportatore mondiale di
caffè, zucchero, etanolo, succo d'arance, ma è anche il più grande esportatore di soia, latte, carne di
manzo e pollo-specifica il carioca-. I risultati positivi si sono visti, il padiglione brasiliano ha ricevuto il
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TUTTO SUL BRASILE CIRCUITO DIVULGATIVO DI CULTURA BRASILIANA
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premio per la sostenibilità creato dal Ministero dell'Ambiente italiano e la menzione d'onore per le
architetture di Expo Milano 2015. In entrambi i casi sono state riconosciute le preoccupazioni per la
sostenibilità e l'efficienza energetica dimostrate dal Paese nel processo di costruzione e di manutenzione
del nostro padiglione». Per quanto riguarda le Olimpiadi, secondo l'ambasciatore ospitare i Giochi del 2016
rappresenta un'opportunità per approfondire i legami con i Paesi partecipanti e divulgare l'immagine di una
società inclusiva che riconosce i valori della diversità culturale e la pratica sportiva. La conquista
dell'Olimpiade offre l'occasione per una nuova fase di sviluppo delle strutture sportive in Brasile, per
migliorare le infrastrutture per nuove iniziative nell'ambito dello sport educativo, per l'incremento del
sostegno all'atleta e per migliorare le prestazioni di ogni modalità sportiva. «Sono sicuro che saranno le più
belle Olimpiadi di tutti i tempi», sentenzia l'ambasciatore. FABIO PORTA il politico Al di là delle formali
esternazioni di simpatia reciproca e di amicizia tra i due Paesi, esiste una grande ignoranza sulle
reciproche opportunità: se da un lato gli italiani non conoscono il Brasile, dall'altro i brasiliani non
conoscono l'Italia, e la reciproca conoscenza è superficiale e influenzata da vecchi stereotipi che mal
favoriscono lo sviluppo di effettive iniziative di collaborazione basate su solide fondamenta. Per questo
Porta ha fondato l'Associazione d'amicizia Italia-Brasile come strumento per risvegliare, valorizzare e
sensibilizzare le imprese, le istituzioni, le università, i giovani, per conoscere ancora di più il Brasile ma
anche perché il Brasile conosca di più l'Italia, Paesi complementari e speculari, e nella maniera più corretta
possibile. L'associazione è privata, non riceve fondi pubblici e non ha nessun rapporto organico con il
Parlamento. Esistono gruppi di amicizia parlamentari, ma questa si rivolge a tutti e va al di là della
legislatura; un'associazione è uno strumento molto più semplice, veloce e snello, e meno burocratico.
«Sebbene non abbiamo le risorse e le strutture che hanno i grandi enti, dalla nostra abbiamo la vivacità e la
leggerezza di una forma associativa privata». Non a caso il convegno organizzato coincide con l'assemblea
annuale dei soci dell'Aaii: «Ciò ci consente di fare un bilancio dell'anno trascorso e delle iniziative
realizzate, ma non solo: ci dà la possibilità di socializzare, di sentire la confraternita e la cultura, di dare
corpo e anima a quell'amicizia tra Italia e Brasile che è nel simbolo e nel nome della nostra associazione».
Secondo il deputato del Pd, l'Expo di Milano del 2015 è stato un successo non soltanto per la
partecipazione del pubblico ma anche per l'importante contenuto. «Non vogliamo che l'Expo finisca.
Vogliamo che da Milano 2015 a Rio 2016 ci sia un percorso virtuoso. Iniziative specifiche con il patrocinio
delle Nazioni Unite e della Fao metteranno al centro delle Olimpiadi anche il tema della salute e
dell'alimentazione, per crescere e progredire anche a livello di diritti umani e civili. L'evento, che è
agonistico, deve essere anche un momento di fraternizzazione e di pace». Le relazioni tra Italia e Brasile
sono, dicono, eccellenti: recenti la visita del presidente brasiliano Rousseff, quindi quella del ministro degli
Esteri Mauro Luiz Iecker Vieira. «Siamo fiduciosi e crediamo che il 2016 possa essere l'anno di altre visite
istituzionali da entrambe le parti», conclude Porta. DOMENICO DE MASI il sociologo Dieci anni fa il Brasile
era all'undicesimo posto nella graduatoria dei Paesi per Pil, mentre noi eravamo al settimo posto. Oggi
siamo noi ad essere al decimo posto e il Brasile al settimo. Domenico De Masi, sociologo, professore che
ha insegnato ininterrottamente dal 1961 ad oltre 5 mila studenti, già assessore alla cultura e al turismo del
Comune di Ravello, dove ha condotto una tenace battaglia per la realizzazione dell'Auditorium dell'amico
brasiliano Oscar Niemeyer che gliene aveva regalato il progetto, scrittore noto in Brasile, che ne traduce i
libri, dal 2010 ha la cittadinanza onoraria di Rio de Janeiro. «Il Brasile ci ha superati nel Pil, ma ne siamo
felici. È interessante-nota De Masi-il fatto che l'associazione Italia-Brasile colga l'occasione degli eventi,
perché l'evento è qualcosa di fortemente post-industriale: siamo abituati a organizzazioni come la catena di
montaggio dove tutto è previsto e dove il lavoro è praticamente tutto esecutivo. Gli eventi, invece, sono un
qualcosa di straordinario e proprio per il loro essere effimero sono fortemente post-industriali. Sono però
una forma organizzativa estremamente difficoltosa proprio perché non hanno la prevedibilità che è propria
delle organizzazioni industriali: due musicisti, Liszt e Wagner, sostenevano che l'evento deve essere unico
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nel suo genere, e cioè non deve avere le caratteristiche che sono proprie della fabbrica». «Tutto questoprosegue il sociologo molisano-riguarda quattro eventi: il Campionato mondiale di calcio, le Olimpiadi 2016,
l'Expo, e speriamo a Roma le Olimpiadi successive, una ghirlanda di eventi mondiali che ci legano
fortemente. L'Italia ha già sperimentato i grandi eventi, basti pensare alla storia romana, alla Chiesa, che è
una grandissima organizzatrice di eventi. Ma il Brasile fa altrettanto: la più grande festa del mondo è il
carnevale, e quello brasiliano è un prodigio, migliaia di persone sfilano soltanto con lo stimolo e la
motivazione della musica. È un miracolo straordinario, compiuto in assoluta felicità. E non è vero che
avvengono dei delitti durante quel periodo, anzi: è il periodo più sicuro per andare in Brasile». La differenza
tra evento italiano ed evento brasiliano? Eccola, per De Masi: il Brasile ha una propensione alla festa che è
straordinaria, è la fondamentale differenza con l'evento milanese, appartenente ad una società fortemente
industriale, quindi «triste» e portata al lavoro. Il milanese è felice quando dice: «Oggi è stata una giornata
d'inferno»; invece alle Olimpiadi di Rio si aggiungeranno le caratteristiche del popolo brasiliano, cioè
l'allegria, l'accoglienza, la solidarietà e la sensualità, che in Europa ormai sono diventati 4 peccati mortali e
che in Brasile invece sono ancora delle grandi virtù. «Credo che con tali virtù la grande idea delle Olimpiadi
sarà quella di un'Expo felice: non che l'Expo sia stata infelice, ma è stata milanese, quindi 'composta',
mentre in Brasile si arriverà alla giusta 'scompostezza', che è alla base della felicità». Sottolinea anche il
fatto che gli organizzatori di Rio 2016 siano italiani: «Guardate quanto sono straordinari i brasiliani, che
hanno un senso di fede nell'impossibile: affidano non ai tedeschi, ma agli italiani l'organizzazione, perché
l'italiano fa le automobili senza trucco». L'agonismo, tema che tratterà quest'anno il Festival della filosofia di
Modena con Michelina Borsari, «è più bello della competitività: questa, tipica del mondo industriale
comporta che il concorrente soccomba, invece nell'agonismo si è felici anche di non essere arrivati primi,
purché vi sia stata partecipazione». Questo è l'incredibile De Masi. MAURIZIO MARTINA il ministro
Scenari completamente diversi, Rio e Milano. Maurizio Martina, dal 22 febbraio 2014 ministro delle politiche
agricole, alimentari e forestali con delega ad Expo, vi trova un legame profondo: «Il Brasile ha portato a
Milano una carica e un modo di fare che ci ha aiutato a rendere il nostro un evento speciale, e lo ha fatto
con l'intelligenza di una proposta architettonica che ha lasciato il segno. Più delle nostre parole conta la
parola di tanti, soprattutto i più giovani, che negli anni ricorderanno come il padiglione migliore sia stato
quello del Brasile. I brasiliani sono stati parte fondamentale del racconto di Expo». Il Paese verdeoro ha
interpretato al meglio il messaggio architettonico ed il percorso educativo per comunicare correttamente il
tema «Nutrire il pianeta. energie per la vita», compiendo la missione con un'originalità e un modo di fare
che fa la differenza. «Brasiliani eccellenti hanno aiutato il mio Ministero ad interpretare fino in fondo quel
tema in una scommessa completa, quella di caricare l'esposizione universale di un significato politico,
istituzionale, civile più profondo delle ultime edizioni dell'Expo. Noi concepimmo proprio a San Paolo quello
che poi è stato uno degli appuntamenti più importanti dell'Expo, e cioè il Forum globale sull'agricoltura
realizzato a giugno, anche alla presenza di Lula: questo è stato e rimane oggi uno dei passaggi
fondamentali che il Brasile e l'Italia hanno sviluppato insieme e che ha consentito all'Expo di caratterizzarsi
marcatamente sul piano istituzionale e civile. È stato anche uno degli eventi preparatori di quanto accaduto
qualche settimana fa a New York: la votazione definitiva dei nuovi obiettivi del millennio, in particolare
quello di azzerare la fame nel 2030. Questi passaggi sono parte fondamentale del lavoro che abbiamo fatto
insieme e sono soddisfatto che eccellenze italiane lavorino in questa nuova occasione». C'è chi ha detto
che eventi di tale portata ormai sono superati, specialmente l'Expo: che senso ha l'Expo nel 2015 quando
ormai l'innovazione si trova in un click? «Credo che il passaggio di Milano sia stato cruciale nella storia
delle esposizioni universali: nella sua austerità e laboriosità Milano ha aiutato a rileggere la funzione di
questi appuntamenti centrandola sul fatto che le esposizioni da generaliste sono diventate più tematiche.
Milano segna una grande novità rispetto a Shanghai 2010, che è stata più una vetrina monotematica sulla
Cina», conclude il ministro. ALFREDO ACCATINO il creativo «Dietro ai grandi eventi ci sono tante storie, e
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sono storie di tante persone che hanno tante storie da raccontare». Direttore creativo esecutivo e partner
della Filmmaster Events-Filmmaster Group, Accatino è l'autore di molti eventi celebrativi e istituzionali,
spettacoli dal vivo, programmi televisivi, progetti multimediali, eventi aziendali. Nel 2009 ha organizzato,
nello stadio di Cesena, il maggiore corporate show realizzato in Italia, con 11 mila ospiti provenienti da tutte
le regioni. Ha firmato apertura e chiusura dei XX Giochi olimpici invernali Torino 2006, la Flag Handover
Cerimony a Salt Lake City nel 2002, l'apertura dei IX Giochi paralimpici invernali, della Dubai World Cup
2007-2009 e dei XVI Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009, e l'apertura e chiusura dell'Expo di Milano
2015. Ora è pronto per Rio 2016. «Dietro questi grandi eventi ci sono notti di fatica-spiega Accatino-. Ho
firmato l'Expo, eravamo in ritardo, davanti a un Paese che non aveva fiducia, ma noi ce l'abbiamo fatta.
Oggi abbiamo vinto la gara per tutti gli eventi olimpici di Rio (torcia, apertura e chiusura): è la prima volta
che una società organizza sia le Olimpiadi invernali che quelle estive, ed è la prima volta che lo fa
un'italiana. Il giorno prima della cerimonia torinese eravamo preoccupati perché tutto il mondo ci guardava,
in un evento che l'Italia non ha capito: la Rai non ha fatto nemmeno un promo di quello che poi sarebbe
stato l'evento più visto nella storia della televisione. Ma un'ora prima della cerimonia ero sereno perché più
di quello non era possibile fare: abbiamo lavorato per due anni, studiato tutte le cerimonie ed esibito un
sistema organizzativo complesso, chiamando anche un australiano. Siamo sereni in Brasile perché la forza
di quest'avventura nasce da un'intuizione». La società di Accatino ha gareggiato contro colossi americani,
inglesi, australiani, e il maggior concorrente è stato il responsabile dell'insediamento di Eisenhower alla
Casa Bianca. «Tutti si sono presentati con i loro progetti creativi per la gara internazionale avendo
ingaggiato grandi nomi per coreografie, balli ed altro-prosegue il creativo-. Noi ci siamo presentati con
umiltà, dicendo che sappiamo fare cerimonie, che devono essere brasiliane, e che lavoreremo per
permettere al Brasile di presentarsi al meglio». È nata così la CC2016 Cerimônias Cariocas, joint venture
tra la Filmmaster e la brasiliana Sercom, nella quale le posizioni chiave delle direzioni artistiche sono state
affidate a figure brasiliane «perché soltanto un brasiliano può raccontare il suo Paese», e questa scelta è
stata vincente «perché l'umiltà paga sempre». CC2016 unisce l'identità italiana a quella brasiliana in
un'amicizia. «Miliardi di persone vedranno la cerimonia. Sceglieremo 18 mila volontari, li formeremo, con
migliaia di costumi e migliaia di ore di prove: se dovesse valorizzarsi il lavoro dei volontari, le Olimpiadi non
avrebbero prezzo». E poi: «Esser volontario è una delle cose più straordinarie, racconteremo l'anima
brasiliana al mondo, e l'identità del Sud America il giorno dopo sarà ancora più forte. Penso che il sogno
delle Olimpiadi renderà i brasiliani migliori, e per quei giorni anche il mondo un po' migliore». ATHOS
SCHWANTES il campione Terza generazione di schermitori Schwantes: suo nonno ha insegnato a suo
padre e suo padre ha insegnato a lui e a suo fratello. Ecco perché si chiama Athos, la spada maschile, il
campione di scherma del Paranà. «Mia madre mi disse che se volevo girare il mondo dovevo diventare un
bravo schermitore, perché soldi non ne avevamo. Mi sono dedicato alla scherma sfruttando anche la fase
di crescita economica del Brasile e gli impianti sportivi rimasti dai Panamericani del 2007». Muta il Brasile a
causa di tanti grandi eventi? «Gli eventi disputati in Brasile hanno portato a un cambiamento di mentalità,
modificato il modo di vedere lo sport. Faccio parte di un gruppo di atleti aventi uno sponsor privato, altri
hanno sponsor pubblici. Non possiamo competere con la scherma italiana ma siamo molto avanti rispetto a
10 anni fa. Con questo cambiamento il Brasile ha ora una struttura sportiva, l'85 per cento dei lavori sono
conclusi e Rio 2016 sarà una stupenda occasione per conoscere gli sport ed insieme la bellezza del
Brasile». Italia e Brasile nella scherma: «Sono venuto ad allenarmi in Italia perché qui ci sono gli
schermitori più forti del mondo. Mi alleno tutti i giorni con l'ex campione mondiale Paolo Pizzo; Valentina
Vezzali al pari è una grandissima campionessa. Questo scambio sportivo è frequente, nella scherma, tra
Italia e Brasile per un accordo tra le federazioni. Il mio maestro, Filippo Lombardo, mi ha dato una
preparazione eccezionale con la quale mi presenterò a Rio. Sono fortunato a vivere questo momento,
importante per la scherma e per il mio Paese. E mi sto preparando per vincere, perché il Brasile non ha mai
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avuto questa medaglia». MICHELINA BORSARI la filosofa La filosofia ci è stata consegnata dalla
tradizione con due aggettivi: ascetica (seria e pesante) e mentalista (perché razionale). Michelina Borsari è
il direttore scientifico del Consorzio per il Festivalfilosofia, manifestazione che guida fin dalla prima
edizione, e spiega: «Quando circa 15 anni fa ci è venuta l'idea che il mondo avesse bisogno di ricominciare
a pensare, e non soltanto di muoversi, non volevamo fare riferimento esplicito a una tradizione ascetica,
che era la filosofia bagnata nelle acque del cristianesimo, e neanche a quella troppo razionale bagnata
dalla razionalità illuministica, bensì fare appello a una filosofia che avesse a che fare con l'esperienza di
tutti e che s'interrogasse sul senso delle questioni che attraversano il tempo presente, e magari riuscisse a
leggere queste questioni che sono quelle tradizionali della filosofia senza passare attraverso quel vestitino
che l'accademia ha imposto alla filosofia». Insomma, una filosofia che fosse in grado di fare un discorso
senza noie e senza gergo: «Doveva essere in grado di riacquistare la sua anima greca per diventare una
forma di vita comune e di tutti, e non soltanto una disciplina scolastica. Abbiamo immediatamente
colonizzato le piazze delle città, e l'abbiamo fatto scegliendo un tema tutti gli anni. La filosofia è conosciuta
come l'elogio all'inutilità e a scuola ci viene presentata come quella disciplina con la quale o senza la quale
il mondo resta rigorosamente tale e quale, ma noi abbiamo dimostrato che non è così: il mondo non resta
tale e quale quando noi ci affidiamo alle risorse del pensiero e l'Occidente di matrice greco-latina ha nella
filosofia la risorsa migliore. La filosofia ce l'avrebbe fatta da sola, ma noi volevamo andare in piazza e
dovevamo trovare degli aiuti e delle ancelle: le arti, i corpi, la danza, la musica, la cucina». Così i nuovi
filosofi hanno fatto un mix in cui si occupano del loro visitatore da quando arriva a quando parte,
costruendo per lui una città che non ha mai visto, vuotandola della macchina. «Non ci sono in giro banchetti
ma si mangia nei ristoranti con la cucina filosofica, la sera ci si siede dove si vuole perché ci sono spettacoli
per tutti ed è tutto rigorosamente gratuito. Ha funzionato, abbiamo scelto bei temi come la felicità, la
bellezza, la vita, e sotto Expo abbiamo scelto l'eredità, cioè qual è il rapporto tra tradizione e innovazione».
Cosa c'entra, allora, il Brasile? Quest'anno il tema è l'agonismo; l'agon è uno dei temi centrali con cui la
filosofia nasce in Grecia, non a caso anche le Olimpiadi sono nate in Grecia, e la parola filosofia si dice sia
stata coniata su «filopponia», l'amore per il sudore, quello delle palestre e dei ginnasi, perché i greci non
distinguevano tra l'esercizio mentale e intellettuale e l'esercizio fisico. «L'uno è possibile solo se c'è l'altro, e
a noi sembra che questo sia stato dimenticato-sottolinea la Borsari-, lo sport di oggi è fatto solo di corpo e
manca il pensiero. Il nostro compito sarà quello di mettere in scena la possibilità di capire che i corpi
pensano, che i pensieri sono sempre incorporati, che lo sforzo fisico è anche un esercizio spirituale».
LAURA COCCIA l'atleta la politica Cosa ci fa un politico a parlare di sport? Se lo chiede Laura Coccia,
deputata del Pd, affetta da tetraparesi spastica ma atleta: nel 1998 i Giochi sportivi studenteschi insieme
alle ragazze normodotate, dall'anno successivo gare per disabili. Correndo controlla meglio la sua
spasticità. A giugno 2003 i Campionati italiani assoluti della Fisd nei 100 metri e il suo primo titolo italiano,
quindi gare di 100, 200 e 400 metri. Nel 2005 è convocata in Nazionale per i Campionati europei (quinto
posto), e intanto alle elezioni del 2013 è eletta deputata nella circoscrizione XX Campania 2 per il Partito
democratico. Nel 2014 presenta la proposta di legge per introdurre i laureati in scienze motorie nella scuola
primaria, e la proposta di legge per la parità di genere nello sport professionistico; nel 2015 riceve la delega
come responsabile del settore Calcio per il Pd. A settembre 2015 pubblica una sua foto in bikini su un
social network, nella quale è visibile una delle tante sue cicatrici, per esortare a vivere la propria vita libere
dagli stereotipi sul corpo. Tra le condivisioni anche quella di Matteo Renzi che la ringrazia pubblicamente.
«I politici di solito non parlano di sport-sottolinea dinnanzi agli amici di Italia e Brasile-per il sacro principio
dell'indipendenza dello sport dalla politica. Eppure lo sport è stato ed è uno straordinario strumento di
messaggi politici, basti pensare alle Olimpiadi di Berlino del 1936, a Città del Messico del 1968, all'attentato
di Monaco di Baviera del 1972, al boicottaggio del 1980, a Seul 1988, a Sochi 2012. Pur essendo uno
strumento straordinario, la politica non ne parla mai, delegando e nascondendosi dietro questa autonomia.
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Ma lo sport è uno strumento sociale straordinario, perché le sue regole valgono per tutti: lo sport è la cosa
più democratica che esista, non importa il colore della pelle e la religione, e si impara moltissimo guardando
una competizione. Dallo sport la politica può imparare molto». «Del simbolo dei Giochi di Rio mi piace il
cerchio dell'amicizia, che ricordo il quadro di Matisse, l'armonia dei popoli. Questo è il senso profondo dello
sport, a partire dalla pace del mondo greco in cui le Olimpiadi erano una cosa sacra. Mi auguro che i Giochi
di Rio possano essere un momento di amicizia tra tutti i popoli, e che questo messaggio straordinario arrivi
a tutto il mondo», e davvero non c'è altro.
Foto: www.riomabrasil.com
Foto: [email protected]
Foto: il tavolo uno
Foto: REPORTAGE (foto, testi e video) di ROMINA CIUFFA
Foto: Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali con delega all'Expo,
l'onorevole Fabio Porta, presidente dell'Associazione di amicizia Italia-Brasile, l'ambasciatore brasiliano
Ricardo Neiva Tavares e il sociologo Domenico De Masi
Foto: il tavolo due
Foto: La deputata Pd ed ex atleta Laura Coccia, il presidente del Festival della Filosofia di Modena
Michelina Borsari, il campione brasiliano di scherma Athos Schwantes e l'organizzatore della cerimonia di
apertura dei Giochi olimpici di Rio 2016 Alfredo Accatino
Foto: Da sinistra in alto, l'on. Fabio Porta con l'ambasciatore Ricardo Neiva Tavares originario di Rio de
Janeiro; il ministro Maurizio Martina; l'ambasciatore con il professor Domenico De Masi
Foto: Bartira Da Silva, segretario generale dell'Associazione di Amicizia Italia-Brasile, con i relatori Fabio
Porta, Ricardo Neiva Tavares, Athos Schwantes, Laura Coccia, Michelina Borsari, Alfredo Accatino e
Domenico De Masi
Foto: L'Accademia Romana Ensemble presenta «Itinerario Italia-Brasile» a margine del convegno. A
suonare Massimo Aureli, italiano tra i migliori sette corde sulla scena, anche riconosciuto dal grande
Yamandù Costa; il chitarrista Gianluca Persichetti, fondatore dell'Accademia Romana di Musica; il flautista
Calogero Giallanza; il pianista Massimo Salvatore. Nelle foto l'esibizione nella sala Palestrina di Palazzo
Pamphilij, sede dell'Ambasciata brasiliana a Roma il video del concerto su www.riomabrasil.com
11/02/2016
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Il Sud perde 100 milioni
Cambia il piano Ue sullo sviluppo: rotta sul web
LUIGI CHIARELLO E MARCO OTTAVIANO
Il nuovo quadro «Programma operativo nazionale (Pon) Imprese e Competitività 2014-2020» corregge il
tiro, punta dritto sul web, ma perde per strada cento milioni di euro. La nuova versione punta sul
riconoscimento di un ruolo centrale della comunicazione. Attraverso un maggiore utilizzo del canale digitale
web, in formato accessibile alle persone con disabilità per la divulgazione del Pon. Una maggiore presenza
in Europa, con la partecipazione ai momenti transnazionali di confronto e promozione dei risultati.
L'apertura di canali social di ascolto e dialogo con l'utenza e meno eventi generalisti. Maggiore presenza
mirata sul territorio, mediante la implementazione del contact center a supporto delle attività di attuazione
del Pon. I nuovi obiettivi Ue sono contenuti nella versione corretta del programma di fi nanziamento Ue,
riapprovata il 23 novembre 2015, con una dotazione complessiva di circa 2,3 miliardi di euro per il
rafforzamento delle imprese del Mezzogiorno. La precedente versione, approvata dalla Commissione
europea il 23 giugno 2015 (si veda ItaliaOggi del 13 luglio 2015), aveva stanziato 2,4 miliardi di euro. In
pratica Bruxelles, investendo maggiormente sul web, non ha dirottato le risorse stanziate per l'Italia su altre
voci. Ma le ha trattenute. E, al momento, non è dato sapere su quale linea di fi nanziamento e in quale
stato membro dell'Unione intenda investire i cento mln rimasti in cascina. T ORNANDO ALLA NUOVA
VERSIONE DEL P ON, l'obiettivo generale è accrescere gli investimenti in settori chiave nelle regioni meno
sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) e in quelle in transizione (Abruzzo, Molise,
Sardegna), contribuendo all'obiettivo di portare il peso relativo del settore manifatturiero sul Pil europeo dal
15,6% del 2011 al 20% entro il 2020 e sostenere così un duraturo processo di sviluppo dell'intero sistema
imprenditoriale del paese. LA NUOVA STRATEGIA. Come detto, la seconda versione del piano di coesione
2014-2020 riconosce alla comunicazione via web un ruolo centrale (regolamento Ue n. 1303/2013, allegato
XII e regolamento Ue n. 821/2014). La strategia si focalizza sul sostegno al riposizionamento competitivo
del sistema produttivo delle otto regioni del Mezzogiorno agendo in modo diretto, attraverso azioni, previste
in tutti gli assi di intervento del programma, che offrono sostegno fi nanziario alle imprese, in modo indiretto,
attraverso azioni di carattere infrastrutturale, per lo sviluppo della banda ultralarga nelle aree a maggiore
rilevanza industriale e per l'adeguamento della rete elettrica di trasporto dell'energia, attraverso azioni a
operatività e impatto immediati per fornire una risposta in tempi rapidi agli effetti del contesto economico
sfavorevole su lavoratori e imprese e attraverso azioni strutturali di m/l periodo, per uno sviluppo duraturo e
sostenibile del sistema imprenditoriale in senso innovativo. Q UATTRO OBIETTIVI. Il programma per lo
sviluppo del tessuto produttivo del Mezzogiorno poggia su interventi di natura multi/sovraregionale,
differenziati territorialmente in funzione delle singole specificità regionali. Questi interventi afferiscono a
quattro obiettivi tematici (Ot), corrispondenti ad altrettanti assi di intervento: Asse I (Ot 1) - Innovazione;
Asse II (Ot 2) - Banda ultralarga e crescita digitale; Asse III (Ot 3) - Competitività pmi; Asse IV (Ot 4) Efficienza energetica. LA SPARTIZIONE DELLE RISORSE. Nell'ambito del nuovo Pon, il Comitato di
sorveglianza ha inoltre previsto criteri di valutazione allineati a quelli di Horizon 2020. Corredati da una
specifi ca premialità per i progetti di investimento che hanno ottenuto il certifi cato di eccellenza da parte
della Commissione europea. Dei 2,3 mld di euro di dotazione fi nanziaria del Pon (Ue + cofi nanziamento
nazionale), circa 2,1 mld di euro sono per le regioni meno sviluppate e 148 mln di euro per le regioni in
transizione). A questi fondi Pon si aggiungono altri 820 mln di euro di risorse nazionali previste da un
programma a supporto di operazioni complementari. E si potrebbero aggiungere ancora ulteriori fondi, per
102,5 mln di euro, sempre attinti dal budget nazionale. Capitolo di spesa «iniziativa Pmi». © Riproduzione
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La versione riscritta del Programma operativo nazionale per il 2014/20
11/02/2016
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CASA 24 PLUS
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tiratura:209613
Verso un marchio Enea per i professionisti
adriano lovera
pag. 21 a Diffondere la formazione nell'edilizia sui temi dell'efficienza energetica e giungere a un marchio
italiano di qualità per tutto il settore. Sonoi propositi del progetto Bricks (Building Refurbishment with
Increased Competences, Knowledge and Skills), promosso dall'Enea e da altri 15 partner tra associazioni
di categoriae centri di formazione, co-finanziato dal percorso europeo Intelligent Energy Europe. Un
progetto che nel 2016 entra nel vivo e spera di arrivare a risultati concreti. «L'Ue si è data risultati ambiziosi
con il Quadro per il clima e l'energia approvato nel 2014 e, tra questi, c'è un miglioramento generale del
27% dell'efficienza energetica entro il 2030 - spiega Anna Moreno, ricercatrice dell'Enea che coordina il
piano -. Oggi il mercato italiano sconta alcuni ritardi. Per esempio, molti idraulici non sanno neppure che
cosa sia una pompa di calore. E quando un ente pubblico vuole sapere quali sono le imprese più avanzate
su questi temi, in realtà non sa dove cercare, perché non esiste né un elenco né una certificazione». Cosa
che c'è in altri Paesi, come ad esempio in Francia, dove da dieci anni il Governo ha promosso il marchio
Qualit'ENR (Qualification des energies renouvelables). Ecco allora la prima idea. «Insieme al gruppo Cs
(Consulenza e formazione) e Unioncamere vogliamo creare un marchio di qualità anche per l'Italia, da
richiedere presso gli sportelli delle Camere di commercio locali. Un bollino di certificazione per le aziende
sui temi dell'efficienza energetica». Accanto a questo, nasceranno specifici corsi di formazione per i singoli
lavoratori, «in modo che, se anche l'intera impresa non è certificata, almeno un tecnico al suo interno possa
disporre di queste competenze. In questo caso, a verificarle sarà Accredia, l'ente italiano di
accreditamento». L'altro tema è dare una forma certificata e più chiara a nuove figure professionali che si
stanno affermando, ma che faticano ad essere codificate e inserite nei sistemi di classificazione regionali.
«Proprio le Regioni sono i primi enti che stiamo cercando di coinvolgere. Ciascuna di esse predispone il
proprio sistema delle qualifiche professionali. La Lombardia, per esempio, lo ha appena aggiornato. È un
volume di quasi mille pagine, ma dove mancano numerose diciture che oggi sarebbe necessario
contemplare, come gli installatori di sistemi di isolamento termico a cappotto, di impianti geotermicia pompa
di calore e di sistemi domotici, gli auditor energetici e i formatori d'aula e di cantiere». Secondo Enea,
questo tipo di aggiornamento sarebbea costo quasi zero per le Regioni, che potrebbero attingere al Fondo
sociale europeo. Ad esempio sarebbe importante sviluppare il formatore di cantiere, un tecnico, cioè, che
conosca le migliori tecnichee abbia anche nozioni di insegnamento ai sui colleghi. Nel Lazio c'è già stata
una sperimentazione di una sessione di formazione svolta direttamente in cantiere, durata solo un giorno,
«che ha avuto successo e in cui tutti i partecipanti hanno chiesto che durasse di più». Per quanto riguardai
tempi? «Coni partner del progetto- spiega la ricercatrice- ci stiamo muovendo affinché tutti i soggetti
coinvolti firmino un policy paper dove saranno individuate le azioni che i Ministeri, le Regioni e le Province
autonome dovranno realizzare entro il 2020». Una data fondamentale, che l'Ue ha fissato come anno dopo
il quale tutte le nuove costruzioni edilizie dovrebbero essere ad alta efficienza. Ma già il biennio 2016-2017
sarà il periodo in cui Enea imprimerà un'azione decisa sul versante della formazione.
sul sito dell'enea
La piattaforma e gli skill richiesti Enea mette già a disposizione una piattaforma e-learning sul suo sito
www.formazione.enea.it. Entro breve tempo saranno pronti materiali aggiornati. Una delle figure più
importanti da sviluppare è quella del "formatore di cantiere", un tecnico, cioè, che conosca le ultime novità
tecnologiche e abbia anche nozioni di insegnamento. Si è guardato all'esempio francese, dove i lavoratori
delle imprese impegnate per il settore pubblico svolgono obbligatoriamente una settimana di formazione,
prima di iniziare i lavori, seguiti da un tecnico specializzato
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Ef ficienza energetica
10/02/2016
Pag. 16
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Parigi, rivoluzione urbanistica
C'è persino un condominio di 18 mila mq tutto trasparente
GIUSEPPE CORSENTINO
Palazzi di vetro e cemento ricoperti di piante, come il bosco verticale del nostro architetto Boeri. Palazzi
avveniristici con gli archi di acciaio che scavalcano la pèripherique, la tangenziale parigina sempre «
bouchée», intasata, in qualsiasi ora del giorno. Torri di legno e acciaio che svettano come nuove Torri Eiffel
sul panorama delle banlieues, le periferie. Un enorme condominio di 18 mila metri quadrati completamente
trasparente, completamente ecologico, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. E
ancora: un grande museo della moda, parchi, giardini, scuole, appartamenti destinati al social housing, la
vecchia stazione ferroviaria di Paris-Massèna trasformata in una struttura verticale dedicata all'agricoltura
biologica mentre la sottostazione ParisVoltaire si riempirà di sale cinematografiche, ristoranti, palestre,
luoghi del relax metropolitano. E' la «Parigi sorprendente del futuro prossimo» come ha twittato e ritwittato
una raggiante Anne Hidalgo, il sindaco, felice di aver portato a termine il progetto « Réinventer Paris» « ,
reinventare Parigi, un concorso internazionale molto innovativo che, in poco più di un anno (è stato lanciato
a novembre 2014) ha mobilitato 650 équipe d'architetti di tutto il mondo e, quel che conta di più, decine di
grandi gruppi fi nanziari, da Bnp Paribas al fondo sovrano norvegese, che si sono impegnati a investire 1,3
miliardi di euro per realizzare i 23 progetti selezionati (su 75 presentati) da una giuria di esperti presieduta
dall'assessore all'urbanistica Jean-Louis Missika, in cambio della cessione (in affi tto o in proprietà: è
ancora da decidere) dei 23 «siti» di proprietà comunale dove sorgeranno tutte quelle meraviglie
urbanistiche fififi rmate dagli archistar e ora esposte (fififi no all'8 maggio) all'Arsenal nel IV arrondissement,
nel cuore del Marais. Insomma, una gigantesca operazione di project fi - nancing che, secondo i calcoli
dell'assessore alle fi nanze, Julien Bargeton, membro importante e temutissimo (dalle imprese) della
commissione esaminatrice, uno che non ha mai mollato la presa continuando a chiedere ai privati di alzare
le proprie offerte, dovrebbe portare nelle casse della Marie 565 milioni di euro sotto forma di oneri di
urbanizzazione (« recettes ») a cui si aggiungeranno, a lavori conclusi, i canoni d'affi tto o il prezzo delle
cessioni. Una una nuova vita per stazioni abbandonate, pezzi di banlieue, terreni demaniali senza valore,
fabbriche dismesse, resa possibile (se tutto andrà secondo i piani e i gruppi finanziari privati onoreranno gli
impegni) grazie anche all'indubbia abilità politica con cui la Hidalgo ha condotto l'operazione, mixando
social housing e edilizia di lusso, parchi&giardini e palazzi per uffi ci. E così anche l'opposizione in consiglio
comunale non ha potuto fare altro che sostenere il progetto «Rèinventer Paris» nonostante le critiche
iniziali: i comunisti hanno apprezzato il gran numero di appartamenti destinati alla gente comune,
socialmente svantaggiata; gli ecologisti la bioedilizia, i repubblicani l'innovazione urbanistica e il campo
libero lasciato ai grandi gruppi immobiliari e fi nanziari. I quali, da parte loro, non si sono lasciati scappare
l'occasione. Bnp Paribas, per esempio, associata al fondo sovrano norvegese (il più ricco del mondo, 800
miliardi di attivi), fi nanzierà con 44 milioni di euro la costruzione di una serie di città multistrati, palazzi ecocompatibili nella zona di Ternes-Villers (17° arrondissement, quartiere alto-borghese), cui si aggiungerà,
sempre nella stessa zona, un palazzo davvero avveniristico, un palazzo-ponte sulla « péripherique» «
disegnato » dallo studio tedesco di architettura, Sauerbruch Hutton. « Les Arches Maillots», questo il nome
del progetto (perché si trova a ridosso di Port Maillot) costerà 39 milioni di euro (finanziatore: il fondo
immobiliare Fonçière des Régions, tra i più grandi di Francia) e sarà, parola del suo progettista, il primo
«ponte abitato» al mondo. Ammesso alla terza fase del concorso anche il progetto «La foresta abitata»
dell'architetto giapponese Sou Fujimoto, che sarà fi nanziato da Compagnie de Phalsbourg + Ogic Altri 30
milioni di euro li investirà in un paio di progetà ti la Compagnie de Phalsbourg fondata e guidata da Philippe
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Partono in contemporanea ben 23 mega- progetti realizzati da famosi architetti internazionali ranea ben 23
mega- progetti realizzati da famosi archi
10/02/2016
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Journo: «La nuova scena», un grandioso spazio pubblico, teatri-ristoranti-residence-hotel. Ci sarà anche un
grande edifi cio ecologico con il tetto trasformato in un sistema di orti e giardini, la «foresta abitata»
progettata dall'architetto giapponese Sou Fujimoto. Hertel Investissement fi nanzierà con 47 mln il progetto
di Riken Yamamoto «Equilibre». E ci sarà, infi ne, una nuova università della moda nei à locali del vecchio
Hôtel de Coulange nel IV arrondissement, cuore storico di Parigi, 1.800 mq destinati ai giovani creatori
della moda e del design. Chi lo fi nanzierà? Provate a indovinare. Sarà Julie Gayet, sì lei la «fi amma» di
Hollande che ha un sua piccola pregiatissima holding di partecipazioni nel settore moda-cinemaentertainment, associata in questo caso con Xavier Niel, il tycoon delle telecom, gran patron di Free e
concorrente di Bollorè nel riassetto della nostra Telecom. Le vie degli affari, in effetti, sono infi nite. ©
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Foto: Due progetti vincitori del concorso «Réinventer Paris»: sopra, «Equilibre» di Riken Yamamoto (Hertel
Investissement) e, sotto, «Les Arches Maillot» di Sauerbruch Hutton (Foncière des Régions)