Agenda 1-2007
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Agenda 1-2007
ACR “È BELLO CIÒ CHE P(I)ACE” Oltre trecento ragazzi e cento educatori hanno partecipato alla giornata diocesana ACR della pace, domenica 21 gennaio 2007, nella parrocchia di San Giacomo fuori le mura Domenica 21 gennaio 2007: anche quest’anno la giornata della pace ha costituito una tappa fondamentale del cammino ACR nella nostra diocesi. Un’iniziativa che ha visto la collaborazione dell’èquipe diocesana e dei tanti educatori che hanno contribuito alla sua realizzazione. Protagonisti assoluti, come sempre, i fanciulli e i ragazzi che con entusiasmo hanno aderito alla proposta: circa 300 gli acierrini in campo. Con la vivacità tipica della loro età hanno invaso i locali della parrocchia cittadina di San Giacomo fuori le mura che, ormai da alcuni anni, ospita l’ACR in occasione di questa giornata. Quest’anno poi, anche la parrocchia confinante di San Lorenzo ha accolto i più piccoli. I fanciulli delle elementari infatti hanno avuto a loro disposizione la palestra della parrocchia di via Mazzoni: uno spazio tutto per loro, per giocare e svolgere le attività previste per la mattinata. Per tutti la giornata ha avuto inizio presto: alle 9 accoglienza e... sveglia, sulle note dei bans, dei canti e dell’inno ACR di quest’anno, dal titolo “Bello, vero?!”. La giornata della pace è entrata nel vivo con la preghiera: l’immagine di una colomba bianca è stata per noi simbolo di una pace da ricercare, da donare e per la quale, appunto, pregare. Le parole del Signore hanno fatto da sfondo al grande gioco che ha visto i ragazzi dell’ACR impegnati nel corso di tutta la mattinata; a guidarci, tappa dopo tappa, il racconto della Trasfigurazione, per un confronto su quello che significa per noi “salire al monte”: un’impresa difficile, spesso faticosa, ma che porta all’incontro con la vera bellezza, che è Cristo trasfigurato. Nel pomeriggio, poi, l’attenzione è stata rivolta ai ragazzi del villaggio albanese di Bathore, che ormai da due anni l’ACR di Bologna sostiene e accompagna con la sua iniziativa annuale di carità: un grande show nella palestra di San Giacomo, che per un’ora è diventata territorio di Jack Sparrow e della ciurma dei p. 10 | agenda | gennaio - febbraio 2007 | n. 1 ACR pirati dei Caraibi. L’ambientazione, tratta dall’omonimo film del regista Gore Verbinski, ha accompagnato i ragazzi che si sono trovati nei panni di pirati al seguito di capitan Sparrow, in un viaggio per mare: destinazione Albania, alla scoperta di un grande tesoro. Le tappe dell’avventura, intercalate dalla proiezioni di foto e immagini del villaggio e dei ragazzi di Bathore, hanno portato a capire che il vero tesoro può essere davvero l’incontro con l’altro. L’incontro tra le persone, prima di tutto tra la gente di Bathore e i giovani di Azione Cattolica che due volte all’anno partono per condividere con loro parte del proprio tempo e della propria vita. Lo sguardo agli amici di Bathore non può che far riecheggiare le parole di papa Benedetto XVI in occasione della Giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2007: “Ho voluto che in occasione della Giornata mondiale della pace la comune attenzione si concentrasse sul tema: ‘persona umana, cuore della pace’. Sono infatti convinto che rispettando la persona si promuova la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale. È così che si prepara un futuro sereno per le nuove generazioni”. È legittimo chiedersi, a questo punto, se l’uguaglianza tra le persone e il rispetto dei diritti di ciascuno, tanto invocati dal Santo Padre nel suo discorso, possano partire dal basso. Un germoglio di pace, oggi, può nascere anche dal cuore dei più giovani? A questa domanda è fonda- 21 gennaio 2007: la giornata ACR della pace mentale rispondere per capire che senso ha, nel 2007, proporre a fanciulli e a ragazzi tra gli 8 e i 14 anni una giornata interamente dedicata al tema della pace. Non è raro sentirli dire che “non c’è molto da fare”, che “se anche io facessi qualcosa non cambierebbe nulla, perchè il mondo va così”. Già, perchè il mondo va così. La pace avrà sempre solo i tratti di una grande utopia? Forse sì, specialmente agli occhi dei più piccoli. Ma la pace di cui ci parla il Papa, rivolgendosi prima di tutto ai bambini, è anche e soprattutto un’ecologia della pace, basata sul rispetto dell’ambiente e della natura che ci sono stati donati. È anche una pace che si radica nell’impegno di tante organizzazioni internazionali che Benedetto XVI, nel suo discorso, ha messo in primo piano. È lui ad indicarci, infine, la via del rispetto dei diritti dell’uomo come via privilegiata per costruire la pace: diritti per i quali non si è mai troppo piccoli per combattere. Pizzicare il cuore dei ragazzi su questi temi, parlare con loro di pace, pregare insieme per essa, e sentire quello che hanno da dire: ne vale la pena, perchè proprio questi ragazzini saranno i giovani del domani, e gli adulti del futuro. L’imperativo, per noi giovani e adulti di oggi, è quello di dare loro un costante ed instancabile segnale di speranza. Isabella Cornia n. 1 | gennaio - febbraio 2007 | agenda | p. 11