Eravamo sul finire dei nostri game drive in Tanzania, lo scorso

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Eravamo sul finire dei nostri game drive in Tanzania, lo scorso
Eravamo sul finire dei nostri game drive in Tanzania, lo scorso agosto, quando Adriano, la nostra guida, ci
disse che il periodo migliore per visitare il Serengeti è in Aprile. Nacque così l’idea di ritrovarci per le vacanze
di Pasqua, e tornare in quei luoghi che tanto ci avevano emozionato. Peccato però che il gruppo, formato da
quattro elementi, si sia ridotto a uno solo… chi doveva chiudere bilanci, chi aveva appena cambiato lavoro…
e mi ritrovo così ad organizzare un viaggio in totale solitudine. Mi aspettano 10 giorni di game drive in
compagnia della mia guida, ma soprattutto dell’Africa.
21.04
Il giorno della partenza è finalmente arrivato. Il primo volo è alle 7.30 da Malpensa, quindi sveglia alle 4!!!
Esco di casa che riesco a malapena a tenere gli occhi aperti, la tangenziale è completamente libera. Supero il
casello della MILANO-LAGHI ripercorrendo mentalmente gli ultimi minuti trascorsi in casa, “ho preso tutto
l’occorrente per non restare senza batterie, ho preso tutto, si…” fino a quando un flash mi riporta sul
divano… la digitale è li!!! Sono assalito dal pensiero di tornare indietro, ma il tempo a mia disposizione non è
sufficiente… per fortuna ho preso la vecchia reflex e la videocamera… Arrivo all’aeroporto quando stanno per
iniziare il check-in, questa volta ho preparato solamente un bagaglio a mano per non correre il rischio di
perderlo nel cambio aereo, ma sfortunatamente il volo per Zurigo è pieno e imbarcano tutto. Il volo è molto
breve, non si ha il tempo di realizzare di essere partiti che già inizia la discesa… Una volta a terra il tempo
tra un volo e l’altro non è molto, cambio terminal, check-in e si riparte… Parto per Nairobi alle 10.00, dove
arrivo dopo poco più di 7 ore, alle 18.20 ora locale. Il cielo è molto nuvoloso, e scuro. Tempo di ottenere il
visto e recuperare il bagaglio che incontro Simon, il mio contatto, che durante il tragitto verso
l’InterContinental Hotel mi illustra brevemente il mio viaggio, dove andrò, cosa vedrò ecc… Serata tranquilla,
la televisione via cavo ritrasmette la partita Milan-Barcellona.
22.04
La prima giornata è dedicata alla visita di Nairobi. Mi incontro con Edward, la mia guida, alle 9, ma il primo
museo dove ci rechiamo è chiuso per lavori, riapre nell’estate 2007, quindi proseguiamo verso il museo della
K.U.R. (Kenya Uganda Railway) dove ho la possibilità, attraverso fotografie originali e didascalie, di
documentarmi riguardo alla costruzione della linea ferroviaria, avvenuta intorno al 1900. (KIMA). La seconda
tappa del nostro itinerario è l’orfanotrofio degli animali, una specie di zoo al limite del Nairobi National Park.
Samuel, il ragazzo che mi accompagna nella passeggiata, mi illustra la storia di ogni animale che vediamo, e
mi porta in luoghi dedicati solamente allo staff, facendomi trovare a ½ mt solamente da 3 leoni adulti… uno
sta dormendo, tenendo sotto la zampa destra un costato di bue, un altro ruggisce improvvisamente
facendomi balzare il cuore in gola. Al termine del nostro giro Samuel mi accompagna all’interno di un recinto
nel quale tre ghepardi stanno riposando. Mi invita a lasciare la borsa della macchina fotografica appesa
all’ingresso, per evitare che si mettano a giocare con la mia attrezzatura, dopodiché ci avviciniamo. Sono di
fronte a quello che da sempre considero il mio animale preferito, sono emozionantissimo… Siamo di fronte ai
primi 2 e quando Samuel inizia a carezzarne uno gli chiedo se posso farlo anche io… la risposta è un si, ma
l’importante è carezzarli sul muso, non sul corpo perché potrebbero rivoltarsi, e lo imito all’istante. Carezzare
un ghepardo… una cosa che è stata fino a quel momento solamente nella mia immaginazione… toglie il
fiato… sei a contatto con un predatore e l’eccitazione è mista al rispetto e al timore che impone questa
presenza… Ci avviciniamo al terzo, Samuel mette la sua mano davanti al muso dell’animale che inizia a
leccarlo, stavolta non perdo tempo a chiedere, appena Samuel si allontana è il mio turno… Lasciamo poco
dopo l’orfanotrofio e procediamo per il Giraffe Center, un santuario per la giraffa Rothschild, dove si ha la
possibilità di avvicinare le giraffe e di dar loro da mangiare. Dopo pranzo proseguiamo verso la casa di Karen
Blixen. A metà pomeriggio sono piuttosto stanco e rientro in hotel per riposare, appuntamento alle 18:45 per
la cena al Carnivore. Il Carnivore è un ristorante molto carino, soprattutto nella parte all’aperto. In menu
almeno una ventina di tipi di carne, spiccano lo struzzo il cammello e il coccodrillo, come dessert una torta di
ananas, calda, con gelato al fiordilatte... davvero deliziosa.
23.04
Oggi è il giorno in cui iniziamo il safari. Prima destinazione Amboseli, dove arriviamo poco prima di
mezzogiorno. Abbiamo un piccolo problema all’ingresso, Edward sembra aver smarrito la sua tessera, ma
pochi minuti dopo risolviamo il tutto ed entriamo. Giungiamo all’Amboseli Lodge per l’ora di pranzo, ma il
primo impatto con il parco mi lascia un po’ male… me lo aspettavo molto più verde, invece le pianure hanno
erba corta e ormai quasi del tutto ingiallita. Sono certo comunque che quello che mi aspetta nel pomeriggio
sarà molto appassionante. Ci ritroviamo verso le 16, e il paesaggio intorno a noi sembra completamente
mutato… il verde è ora dominante, appaiono dovunque pozze d’acqua nelle quali si trovano famiglie di
ippopotami ed elefanti. La cosa che maggiormente mi colpisce e mi lascia letteralmente senza fiato è
osservare gli elefanti… ogni nucleo familiare è composto in media da una trentina di esemplari e ci sono
tantissimi piccoli… non mi era mai capitato di assistere a uno spettacolo del genere… Poco prima della fine
del nostro primo game drive ecco arrivare il tramonto, a regalare colori indescrivibili a tutto ciò che
raggiunge… e finalmente si mostra… Kibo… la vetta del Kilimanjaro che si affaccia tra le nubi, ma che sta
dicendo Edward?? “lion”?? Ero così rapito dalle nevi tinte di arancio da non rendermi nemmeno conto che di
fronte a noi, a qualche decina di metri, un leone maschio ci stava osservando… La giornata volge ormai al
termine e non ci resta che il tempo per rientrare al lodge per la cena…
24.04
La vetta si vede chiaramente questa mattina, e i giapponesi in partenza si affrettano a farsi immortalare
davanti a questo gigante… peccato che come loro tradizione non sorridano mai nelle foto, piazzandosi così
come mummie di fianco al teschio del bufalo che troneggia sotto l’insegna del lodge… Partiamo per un safari
all’alba, vediamo solamente qualche bufalo e poche gazzelle ma si sa, un safari è fatto in gran parte da una
buona dose di fortuna, e per questa mattina mi ha voltato le spalle… Ritorniamo nel parco dopo essere
rientrati per la colazione, Edward frena ogni volta che si trova vicino a un uccello, prende tra le mani un libro
illustrato e mi mostra quello che abbiamo appena visto. Anche stavolta non incontriamo felini, in compenso
ci troviamo di fronte a uno spettacolo di quelli che si vedono solamente nei documentari… due grossi gruppi
di elefanti intenti a rinfrescarsi in alcune pozze
d’acqua… dietro di loro volano stormi di uccelli
bianchi… più dietro il Kilimanjaro… molto
affascinante!! Dopo aver pranzato, mentre sono
in camera per riposare, si scatena un violento
acquazzone: fortuna che dura poco più di
mezz’ora, così possiamo uscire nuovamente nel
pomeriggio. La pioggia caduta ci fa trovare uno
spettacolo di colori molto suggestivo, i panorami
sono fantastici, gli animali passano in secondo
piano, anche se abbiamo la fortuna di vedere
due leoni molto giovani… hanno le criniere
appena visibili, giacciono l’uno di fianco all’altro
e così rimangono, per più di un’ora…
25.04
Oggi passo il confine a Namanga, vado in Tanzania per proseguire il mio viaggio… destinazione i parchi del
nord. Incontro Geofrey, la mia nuova guida, e dirigiamo verso Arusha. La strada è incredibile, siamo
circondati da colline completamente verdi… ricoperte di fiori di un giallo acceso, dove pascolano tranquille le
mandrie degli allevatori. Appena arrivato in città vengo accompagnato all’Impala Hotel dove incontro Rose,
una ragazza squisita, la corrispondente della agenzia con cui farò safari in Tanzania, per un breve briefing.
Arriviamo al Tarangire in tempo per un game drive pomeridiano. Mi aspetto grandi cose da questo parco…
Poco dopo il nostro ingresso scorgiamo un grosso elefante, intento a strappare alcuni ciuffi d’erba tra gli
alberi… un gruppo di waterbuck… poi si scatena all’improvviso un acquazzone… dopo pochi minuti un
secondo… e infine il nulla… Niente più animali, solo una vegetazione molto rigogliosa, l’erba in alcune zone
arriva intorno al metro di altezza. Complici i sentieri, resi molto scivolosi dall’acqua, decidiamo di sospendere
il nostro safari e torniamo al Tarangire Safari Lodge, da dove si può godere di una delle migliori viste sul
parco. Geofrey fissa per le 7.30 di domani la partenza per il Serengeti, dicendo che ci sono molti animali e di
sicuro molte più cose interessanti cui assistere.
26.04
Entriamo nella Ngorongoro Conservation Area poco prima delle 10, e siamo ormai giunti in prossimità
dell’ingresso del Serengeti, quando all’improvviso ci troviamo a pochi metri da due leonesse, intente a
guardare un gruppo di gnu e zebre… Alziamo lo sguardo e poco più avanti scorgiamo la sagoma ben distinta
di un ghepardo che si aggira solitario nelle pianure… La giornata inizia nel migliore dei modi non c’è che
dire…!! Entriamo nel parco e subito ci troviamo nel mezzo di un branco di gnu e zebre, saranno più di un
migliaio, sopra di loro volteggiano alcuni uccelli bianchi… percorriamo un centinaio di metri e Geofrey frena
di colpo… stavolta ha visto qualcosa sulla nostra sinistra… prende il binocolo e… leoni!! Tre leoni, maschi,
stavano li… con le criniere nel vento!! Sono eccitatissimo!!! In pochi minuti abbiamo visto già molto!! Siamo
leggermente in ritardo dopo le ripetute fermate, ma riusciamo ad arrivare comunque in tempo per il pranzo
al Serengeti Sopa Lodge: giusto il tempo di mettere il bagaglio in camera e siamo di nuovo là fuori… Geofrey
è grandissimo, sembra addirittura più ansioso di me di uscire a cercare qualcosa!!! Avvistiamo subito alcuni
bufali, poi troviamo una leonessa solitaria. E’ un po’ lontana, ma guardando più attentamente mi rendo
conto che porta un radiocollare. Geofrey mi dice che stanno studiando questa leonessa, in quanto è la
migliore cacciatrice di un gruppo. Proseguiamo per la nostra strada, talvolta Geofrey spara i 70, talvolta
rallenta, si ferma per ogni cosa che gli sembra di aver notato. Ad un certo punto frena di colpo… percorre
qualche metro in retromarcia… cerca il binocolo sul sedile… una sola parola… “leopard”!! Provo a guardare
anche io, stento a vederlo, poi lo riconosco, è afflosciato su un ramo e volge la sua attenzione verso la base
dell’albero. Non è molto vicino e siamo controluce, quindi decidiamo di passare dalla parte opposta. Siamo
ora meno vicini rispetto a prima, ma almeno riusciamo a vederlo meglio. Restiamo per un po’ ad aspettare,
si alza, poi si siede, infine torna a sdraiarsi, e così lo lasciamo. Non passano che pochi secondi e Geofrey
frena nuovamente, dicendomi che sta scendendo dall’albero. Guardiamo con i binocoli, ma quello che aveva
attirato la sua attenzione non era in realtà il leopardo che stava scendendo, era un’altra cosa… era la sua
preda!!! Era una gazzella, adagiata sulla prima biforcazione del tronco… era chiaro adesso cosa stesse
guardando… Sono quasi le 18 ormai e stiamo tornando al lodge, il tramonto è bellissimo, smorzato
solamente dalle solite nuvole… Geofrey frena ancora e stavolta “leone” lo dice in italiano. Mi giro, era proprio
li, a un paio di metri da noi, sdraiato nell’erba alta, completamente invisibile. Geofrey mi dice di averlo visto
solamente perché ha mosso la coda e, in effetti, poco dopo la rialza. Sto scattando alcune foto, quando
Geofrey nota qualche cosa sotto un albero. E’ una zebra, cacciata da poco. Poi nota qualcosa, un altro leone
dice… guardo vicino alla zebra, passa uno sciacallo… ma poco più in la ecco che noto anche io qualcosa…
un’altra coda si alza. Erano due leoni, ancora giovani ma con la criniera già ben definita. Qualche decina di
metri più avanti, lungo la strada, c’è un’area picnic… “posto tranquillo” penso… Si è fatto buio e siamo sulla
strada che sale al lodge, quando davanti a noi un’ombra attraversa la strada. Geofrey rallenta, stavolta è un
animale che non ho mai visto prima… è un serval cat, un piccolo felino capace di balzi incredibili!! Arrivati al
lodge prendo accordi per domani, proveremo a visitare una zona piuttosto lontana dove, dice Geofrey, gli
animali si radunano prima di cominciare la loro migrazione. Sicuramente sarà un’altra giornata molto
interessante!!
27.04
Partiamo dopo colazione per esplorare la zona circostante il Lago Ndutu, si trova oltre il gate, verso la
Ngorongoro Conservation Area, ma la prima sorpresa l’abbiamo ancora prima di arrivare al colle su cui si
trova l’uscita del parco. A pochi metri dalla strada c’è una famiglia di leoni! Questa volta sto parlando di un
gruppo composto, tra esemplari adulti, giovani e cuccioli, di dodici esemplari, ma c’è qualcosa che stona…
qualcuno manca all’appello… ci giriamo guardando dietro di noi ed eccolo che appare, attento e fiero, il
maschio dominante! E’ enorme, nonostante sia ancora giovane. Tredici leoni, sicuramente un buon inizio.
Proseguiamo verso la nostra destinazione, svoltando alla prima a destra una volta superato il gate, ma
qualcosa attira l’attenzione di Geofrey che frena, fa retromarcia e riprende la strada principale per qualche
centinaio di metri. Sulla nostra destra, a un metro dalla strada, giace una leonessa, di fianco a quello che
rimane della sua preda. Poco distante attendono rispettosamente alcuni sciacalli, degli avvoltoi, un marabù
e, più indietro, due iene. Eccellente! Torniamo sui nostri passi, e percorsi alcuni chilometri ci troviamo
immersi in alcuni gruppi, che si vanno facendo
sempre più numerosi, di gnu e zebre. Lo spettacolo
toglie il fiato… la macchina è spenta… mi guardo
intorno, a 360 gradi… sembra di essere sotto una
cupola di cielo… e tutto quello che si vede sono
animali in movimento… le madri stanno allattando i
propri cuccioli, tantissimi, nati appena qualche
mese fa… si stanno radunando per percorrere
insieme il lungo e pericoloso viaggio che li porterà
in Kenya, alla ricerca di pascoli freschi. Decidiamo
di lasciare la carovana e dirigerci verso il lago,
passando per una zona piuttosto secca e polverosa.
Mi guardo intorno, siamo gli unici in questo posto,
poi guardo davanti a me, sto per dire qualcosa ma Geofrey mi anticipa… altri leoni. Questa volta sono tre
leonesse, nei pressi di una pozza d’acqua. Aspettiamo qualche minuto di fianco a loro, una si alza, si avvicina
all’acqua e si abbevera dopo qualche attimo di esitazione, poi torna a sdraiarsi e proseguiamo oltre.
Arriviamo al lago, gli giriamo intorno incontrando solamente qualche gazzella ed alcuni fenicotteri, poi
passiamo di fianco a una zona ricca di alberi sui quali speriamo di trovare qualche sorpresa… ma la nostra
ricerca questa volta è vana, “no leopard today” sentenzia Geofrey. Terminiamo il giro del lago che si è fatta
ora di pranzo, torniamo dove abbiamo lasciato le leonesse, sono ancora li, saliamo su un colle e pranziamo.
Scendiamo, sono sempre li, e torniamo nelle pianure, dove qualche ritardatario si affretta a raggiungere il
gruppo. Decidiamo di tornare nel Serengeti, passiamo il gate, scolliniamo, ritroviamo i leoni di stamattina.
Proseguiamo, cercando qualche ghepardo, il grande
assente, fino a quando notiamo un mucchio di terra
con una macchia di colore diverso sulla sommità… altri
leoni! Ci avviciniamo, sono due leonesse, una è quella
con il radiocollare. Ricapitoliamo… la famiglia di
tredici… la leonessa sola con lo gnu… le tre vicino al
lago… queste due… fanno in totale diciannove leoni…
in un solo giorno… WOW!!! Ormai siamo a caccia di
ghepardi, non hanno scampo… Ci portiamo nella zona
del Seronera, dopo poco vediamo una jeep ferma
davanti a noi, le teste fuori a guardare… “è la volta
buona”, penso… Guardo verso il basso, senza riuscire
a scorgere niente, allora alzo lo sguardo verso l’albero
davanti a noi e la prima cosa che vedo è un impala,
penzolante… poco dopo, più nascosto, appare anche il leopardo, sta dormendo. Secondo me è troppo
piccolo e giovane per essere solo e aver cacciato quella preda. Geofrey sulle prime è titubante, poi guarda
meglio e mi da ragione, probabilmente sua madre ha cacciato per lui. Proseguiamo la nostra ricerca dei
ghepardi e dopo una mezz’ora troviamo altre due jeep ferme ma… anche stavolta niente… in basso… altro
leopardo, più vicino e più visibile del precedente!! Si prepara il tramonto e torniamo al lodge con in tasca
diciannove leoni e due leopardi, Geofrey battezza il 27 aprile come “SIMBA DAY”.
28.04
Partiamo presto stamattina, abbiamo chiaro in mente i contorni che stiamo cercando… Non sono quelli dei
bufali, che incontriamo sulla strada per il Seronera… e nemmeno quelli dei due leoni che fiutano il vento,
accucciati dietro un cespuglio… no… guardiamo nelle pianure… tra le rocce… per quasi due ore…
cerchiamo… cerchiamo… finché sono io, per la prima volta, a dire a Geofrey di fermare la macchina… ho
visto qualcosa sull’albero davanti alle rocce, un bellissimo leopardo… Stiamo diversi minuti ad osservarlo,
siamo molto vicini ma soprattutto… siamo soli… il silenzio è assoluto e ci fa sentire parte di questo mondo!!
Ripartiamo, e dopo qualche chilometro incontriamo una jeep con due signori anziani: le due guide si
scambiano un cenno, si fermano e iniziano a scambiarsi informazioni relative a quello che hanno visto.
Geofrey spiega dove trovare il leopardo, lo intuisco perché indica la direzione con la mano, l’altro guarda
nella direzione dalla quale provengono, e pronuncia una parola che tra le altre riconosco… “duma”… Appena
ripartiti Geofrey mi conferma, in inglese, quello che stiamo per trovare… Poco dopo vediamo 4 jeep ferme,
riesco a scorgere tra due di queste due ghepardi, ma mi rendo presto conto che in realtà sono tre… Sono al
settimo cielo!!! Finalmente li abbiamo trovati, dopo tanto cercare… ma c’è qualcosa che stimola i miei
pensieri… il loro comportamento è strano, sono seduti uno di fianco all’altro, molto vicini, e hanno i musi
rossi… i musi rossi??? cavolo stanno mangiando!! Non ci posso credere!! La scena è molto emozionante!!
Due si nutrono, il terzo controlla che intorno sia tutto tranquillo… che non stia arrivando qualcuno a sottrarre
la loro preda… senza parole!! Ci spostiamo per due volte cercando la migliore prospettiva per osservare, poi,
prima delle altre jeep, ci allontaniamo rispettosamente, in silenzio. Proseguiamo il nostro girovagare, fino a
che d’un tratto Geofrey ferma la macchina e guarda in direzione di un albero, un solo albero, in mezzo a un
campo… mi ha spiegato che gli alberi solitari sono il frutto della “cattiva digestione” degli elefanti… dice di
averci visto sopra dei leoni… Siamo lontani, ma guardando con il binocolo non posso far altro che battergli
un colpo sulla spalla per congratularmi per il suo colpo d’occhio!! Solitamente i leoni non salgono sugli alberi,
ad eccezione di quelli del Lake Manyara, ma pare che questa abitudine si stia diffondendo tra la specie…
Arriviamo al Serengeti Visitors Center, dove pranzo insieme agli altri turisti e seguo un percorso informativo
riguardante il parco e la migrazione. Al termine del pranzo ci dirigiamo verso una hippo pool. Facciamo
qualche metro a piedi e subito la nostra presenza infastidisce un coccodrillo che riposava sulla riva.
Rientriamo presto al lodge questa sera, domani mattina partiamo presto per l’ottava meraviglia… il cratere di
Ngorongoro!! Qui potrò finalmente incontrare l’ultimo dei grandi “big”… il rinoceronte.
29.04
Questa mattina, prima di proseguire per Ngorongoro, abbiamo fatto l’ultimo game drive nel Serengeti ma
non è stato molto prolifico, se escludiamo il gruppo di cinque leoni che abbiamo visto poco prima di lasciare
il parco… Arriviamo al Seronera Wildlife Lodge all’ora di pranzo, che consumiamo velocemente in quanto
sono molto ansioso di scendere, e poco dopo ci presentiamo all’ingresso del cratere. Il tempo non è dei
migliori sull’anello… è nuvoloso, talvolta piove e c’è una leggera nebbia… ma la visibilità all’interno del
cratere sembra buona. Giungiamo all’interno del parco e subito ci troviamo circondati da uno spettacolo fino
a quel momento inimmaginabile… coloratissimi arcobaleni nascono dalle foreste e dal centro del cratere, le
rive del lago sono tinte di rosa e le pendici del cratere
sono completamente ricoperte di verde!!! Percorriamo
lentamente i sentieri del parco, tra mandrie di bufali ed
elefanti maschi, fino a quando riconosciamo la sagoma
del corno… abbiamo trovato tre rinoceronti neri, due
adulti e un “piccolo”, che pascolano placidamente in un
prato. Si stanno allontanando dalla nostra posizione, così
decidiamo di sorprenderli dalla parte opposta… Restiamo
ad aspettare… si avvicinano… attraversano davanti a
noi… poi percorrono qualche decina di metri oltre, e ci
allontaniamo. Io e Geofrey ci guardiamo per qualche
istante, abbiamo visto i “big five” e i nostri sguardi
sembrano dire “e adesso… cosa cerchiamo ancora??”, e
giriamo nel parco, come smarriti…
30.04
Mi sveglio presto, per prima cosa controllo la visibilità che è ottima, anche se alcune nuvole si avvicinano da
sud-est. Tempo di fare colazione e la situazione cambia repentinamente, sta iniziando a piovere. Stiamo
partendo per l’ultimo game drive, le strade sono molto scivolose e le ruote spesso slittano, ma non sarà
certo questo a fermarci!!! Arriviamo all’ingresso del parco, ricompaiono sole e caldo. Scendiamo nel cratere e
qualche centinaio di metri davanti a noi, sulla nostra destra, ci sono parecchie jeep ferme. Il motivo è subito
chiaro… ci sono tre ghepardi che fissano un gruppo di gazzelle!! Uno prende l’iniziativa e avanza, con il
ventre schiacciato a terra, fino a un cespuglio di erba alta… e resta li… fissando dritto davanti a lui… imitato
pochi istanti dopo dagli altri due… Sono ancora troppo lontani e alcune gazzelle stanno guardando nella loro
direzione, meglio restare nascosti per un po’… Realizzo che non ci sono altri posti nei quali avanzare
inosservati nella attesa del momento giusto per lo scatto, le gazzelle si allontanano, i ghepardi restano
immobili. Lasciamo questa scena e ci inoltriamo nella foresta, in cerca del leopardo di Ngorongoro, ma
questa volta ci dice male… Il resto della mattinata scorre veloce, fino a quando arriviamo in una radura e qui
ritroviamo una sagoma inconfondibile… un altro ghepardo si sta guardando intorno. Sfortunatamente per lui,
e per noi, gli unici animali visibili sono gnu e bufali, prede fuori portata. Dopo pranzo torniamo nei pressi del
lago, e qui sono nella confusione più totale… non so se guardare i tre rinoceronti che abbiamo visto ieri… gli
altri due che arrivano dalla nostra destra… o se seguire le sorti di una decina di zebre in cammino verso il
lago che si trovano la strada sbarrata da 6 leonesse… Scelgo questa ultima, la tensione è palpabile!! Le
zebre avanzano timidamente di qualche metro…
salvo tornare sui propri passi appena una delle
dorate alza la testa… La scena si ripete per un
paio di corse… alla fine desistono, e nulla accadrà
più… Percorriamo il parco in ogni direzione ma,
complice il caldo che si fa sempre più opprimente,
gli animali sembrano improvvisamente spariti. Gli
unici che sono rimasti nelle pianure nei pressi del
lago sembrano paralizzati, fino a quando un
grosso elefante, con le zanne che sfiorano terra,
fa la sua apparizione… tutti si alzano e, riverenti,
lasciano il passo al grande pachiderma. Siamo
ormai a metà pomeriggio, un ultimo giro nei pressi
della foresta e poi via, si torna al lodge… resta giusto il tempo per vedere un grosso rinoceronte, immerso
per metà nell’erba alta, e due elefanti che si affacciano dalla macchia... ma ormai stiamo salendo…
racconteremo di loro un’altra volta…