ventimiglia: clandestini bloccati al confine. la francia
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ventimiglia: clandestini bloccati al confine. la francia
Sabato 02 Aprile 2011 Direttore Antonio Ciliento Anno III - Numero 12 www.gazzettinoeuropeo.it GAZZETTINO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO GAZZETTINO EUROPEO.IT L’Ue stigmatizza il comportamento della Francia: “Il regolamento di Schengen è molto chiaro al riguardo: i controlli sistematici sono banditi” VENTIMIGLIA: CLANDESTINI BLOCCATI AL CONFINE. LA FRANCIA NON VUOLE I PROFUGHI DI LAMPEDUSA Il Financial Times traccia lo scenario della situazione politica nei due Paesi IL POST ELEZIONI IN FRANCIA E GERMANIA: PER LA MERKEL E SARKOZY E’ GIA’ LA FINE? BCE UE: ALLE BANCHE IRLANDESI ALTRI 24 MILIARDI COMMISSIONE UE TRASPORTI 2050: IL NUOVO PIANO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE Dopo la débâcle delle elezioni locali di domenica 27 marzo in Germania e Francia, il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy rischiano il loro futuro politico e quello dei rispettivi partiti. FIRENZE DA MICHELANGELO A TIZIANO, I DISEGNI ITALIANI DEL '400 QUADRI GIURIDICI ANIMALI CLONATI: ISTITUZIONI EUROPEE SENZA UN ACCORDO Dopo una tappa londinese salutata da un eccezionale successo di pubblico, quest'antologia di cento fogli capaci di togliere il respiro approda agli Uffizi di Firenze Potrebbero arrivare sul mercato, e senza etichetta, formaggi, carne e latte derivati da animali clonati. A Bruxelles, infatti, è fallito ogni tentativo di accordo 2 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT L’Ue stigmatizza il comportamento della Francia: “Il regolamento di Schengen è molto chiaro al riguardo: i controlli sistematici sono banditi” VENTIMIGLIA: CLANDESTINI BLOCCATI AL CONFINE. LA FRANCIA NON VUOLE I PROFUGHI DI LAMPEDUSA E’ emergenza clandestini a Ventimiglia: in migliaia sono gli extracomunitari arrivati da Lampedusa nella speranza di poter passare in Francia. Speranza bloccata dall’inflessibilità della polizia di frontiera francese: gli immigrati devono stare in Italia, non possono passare sul suolo francese. C’è chi ha provato a passare in treno, chi cerca di attraversare incastrato nel bagagliaio di un auto. Qualcuno prova a passare via mare, altri preferiscono affrontare gli strapiombi della montagna, ma il risultato è sempre il medesimo: la polizia francese li respinge tutti. Ventimiglia si trova così assediata da migliaia di profughi. Qualcuno tenta di aizzare la folla di disperati, li fa marciare in colonna verso la frontiera, ma niente da fare: dopo neanche un’ora sono costretti a ritornare in stazione, dove è stata creata una sala d’attesa di fortuna. Arrivano a piedi, fuggono dai centri di accoglienza che li ospitano dopo aver passato giorni a Lampedusa, dove la situazione è sempre più al collasso a causa degli sbarchi di clandestini che non accennano a fermarsi. Sembra che presto aprirà un centro di accoglienza allestito in fretta e furia in una ex caserma dei vigili del fuoco. Pierpaolo Fanzone, dirigente della sede della polizia frontiera di Ventimiglia, è alquanto seccato da tutta questa situazione: “Per noi c’è una mole di lavoro notevolissima che riguarda tutte le attività legate alle riammissioni”. Ogni volta che la “Police” riporta indietro un clandestino, bisogna riprendere le impronte digitali, fare la foto di segnalazione, contattare la Questura per mettere in atto il procedimento di esplusione e via discorrendo. Molti profughi si sono rassegnati e si limitano a stare seduti lungo i binari della stazione della cittadina ligure: sanno benissimo che se valicano i confini con la Francia, la “Police” li riporterà subito indietro. A Ventimiglia la situazione più difficile si sta vivendo alla stazione, divenuta ormai un dormitorio, con condizioni igieniche al limite, tanto che il sindaco Gaetano Scullino ha dovuto allestire i locali inutilizzati dell’ex dogana per evitare che la città si trasformi in un bivacco a cielo aperto. «Anche se siamo molto impegnati con le attività legate alla riammissione - spiega il dirigente della polizia di frontiera Pierpaolo Fanzone - in questo momento non tralasciamo i controlli anche in entrata nel territorio nazionale e le attività investigative, legate alla commissione di reati specifici come quello dei passeur, che portano le persone da un lato all’altro. Solo in questi ultimi 10 giorni, infatti, ne abbiamo arrestati otto con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». Passeur, anche loro di nazionalità tunisina, che chiedono fino a 150 euro a viaggio per un passaggio oltre confine. Insomma, la situazione diventa di giorno in giorno sempre più insostenibile e da più parti è stato invocato l’intervento dell’Unione europea per aiutare l’Italia a sostenere la difficile situazione. L'Unione europea è pronta a sostenere con misure ulteriori l'Italia per gestire l'emergenza di Lampedusa e in particolare il rimpatrio degli immigrati illegali in Tunisia. Lo ha assicurato la commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstrom a Bruxelles, che poi ha ammonito la Francia sui respingimenti alle sue frontiere. "Parigi non può agire così perché i confini nello spazio di libera circolazione di Schenghen non esistono più", ha spiegato. Non hanno titolo di farlo se l’arresto dei clandestini è frutto d’una sistematica vigilanza di frontiera come quella a cui si assiste in queste ore, perché si violano gli accordi di Schengen sulla libera circolazione. Altra cosa è se il respingimento segue degli interventi a campione decisi per «una grave minaccia all’ordine pubblico». Anche qui, però, la svedese «non vede il caso». La Malmstrom ha auspicato una soluzione bilaterale tra Francia e Italia e ha aggiunto che l’Unione europea è pronta a sostenere con misure ulteriori l’Italia per gestire l’emergenza di Lampedusa e in particolare il rimpatrio degli immigrati illegali in Tunisia. Dallo scorso anno, l’Italia ha già ricevuto "una cifra considerevole" dai diversi fondi europei disponibili, ha specificato, "e ci sono ancora soldi che rimangono a disposizione: abbiamo già detto a Roma che questi soldi possono essere usati per gestire l’emergenza di Lampedusa. Ma siamo pronti a discutere altri fondi quando questi soldi saranno finiti e a discutere su cosa può essere utile fare per il futuro. Per questo restiamo in stretto contatto con le autorità italiane, alle quali spetta valutare la situazione". Quanto a Parigi, "siamo in Schengen, quindi non è possibile, né desiderabile che ci siano delle frontiere" tra Francia e Italia, ha detto la Commissaria europea, aggiungendo di "essere cosciente del problema" del ‘muro’ che le autorità francesi hanno elevato alla frontiera per respingere in Italia i migranti nordafricani. "Spero che si troverà una soluzione bilaterale — ha aggiunto Malmstrom — Se c’è un problema di sicurezza alla frontiera ci si dovrà rivolgere alla Commissione che affronterà la questione. Ma in questo momento sono le autorità francesi ed italiane che hanno contatti bilaterali. Finora nessuno si è rivolto alla Commissione". Il respingimento degli immigrati clandestini provenienti dall'Italia da parte delle autorità francesi è "perfettamente" conforme alle norme europee: lo dice il ministro dell'Interno francese, Claude Gueant, in una lettera inviata al commissario Ue all'Immigrazione, Cecilia Malmstrom, che aveva duramente criticato la Francia per i respingimenti degli immigrati clandestini provenienti dall'Italia. Nella missiva, inviata oggi a Bruxelles, Gueant si dice anche "stupito" per le parole della Malmstrom. Il rinvio degli immigrati irregolari verso l'Italia "sono naturalmente e perfettamente conformi al diritto comunitario, in particolare, all'acquis di Schengen. La direttiva Ue del 16 dicembre 2008, detta 'rimpatri', prevede (...) la pratica delle riammissioni di cittadini di Paesi terzi in situazione irregolare tra Stati membri, sulla base di accordi bilaterali esistenti". In questo contesto, sottolinea ancora Gueant nella missiva inviata a Bruxelles, "il trattato franco-italiano del 3 ottobre 1997 fissa l'attuale quadro giuridico in vigore, che rispettiamo scrupolosamente". Il ministro lancia quindi un forte appello alla Malstrom affinché Bruxelles mostri maggiore impegno nel campo dell'immigrazione: "Il governo attende, come molti altri in Europa, delle proposte e un'azione vigorosa da parte della Commissione per superare le difficoltà alle quali ci espone l'attuale situazione migratoria nel Mediterraneo". Gueant assicura infine che "i controlli operati nella zona frontaliera nella striscia di 20 chilometri lungo la frontiera interna sono anch'essi conformi al diritto europeo". La tua pubblicità su Efficace, conveniente, diversa. Plausibile alternativa. [email protected] Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 Pubblicità [email protected] 3 GAZZETTINO EUROPEO.IT SICUREZZA ALIMENTARE Nessuna nuova norma europea sui cibi provenienti da animali clonati o da loro discendenti. A Bruxelles, infatti, è fallito il tentativo di trovare un accordo tra il consiglio dei Ministri dell’Ue e il Parlamento europeo, chiamati a decidere se e in che modo dare il via libera a prodotti derivati dagli eredi della pecora Dolly. Uno scontro, quello tra il Parlamento e il Consiglio europeo, andato avanti per tutta la notte e conclusosi questa mattina, alle 7, con un nulla di fatto. E' stata una discussione fiume, racconta all'ASCA Gianni Pittella, capodelegazione dell'Europarlamento nella procedura di conciliazione Ue, ''che dura da tre, quattro mesi. Questa è stata l'ultima notte di discussione perché oggi era l'ultimo giorno, non si è raggiunta un'intesa e, per regolamento, ora aspetteremo che la commissione europea presenti una nuova proposta che sara' poi esaminata dal Parlamento e dal Consiglio''. Quello che è successo, spiega, ''è che il Parlamento ha chiesto a maggioranza il divieto degli alimenti derivanti da animali clonati e dai loro discendenti o almeno la loro etichettatura per permettere ai consumatori una scelta responsabile. Eravamo anche disponibili a fare una cosa graduale, iniziando da un alimento e introducendo man mano tutti gli altri, ma nel Consiglio abbiamo trovato un muro''. Il Consiglio infatti, prosegue Pittella, ''era a favore dell'etichettatura di un solo tipo di prodotto, la carne bovina, e a fare uno studio nei prossimi anni, ma la carne bovina è una percentuale CIBI DA ANIMALI CLONATI: SULLE NUOVE NORME FALLITI I NEGOZIATI TRA LE ISTITUZIONI DELL’UE minima, il problema sono anche i formaggi, lo yogurt''. I Governi, insomma, ''erano disponibili solo a mettere a bando l'ingresso di animali clonati nella Ue, ma gli animali clonati non arrivano: arriva invece il cibo derivato da animali clonati e i loro discendenti''. Tra i paesi contrari Pittella nomina Inghilterra, Svezia e Spagna. Tra i favorevoli, Polonia, Francia e Italia. Secondo la stampa britannica, è stata Caroline Spelman, ministro dell'ambiente del primo ministro conservatore David Cameron, a guidare, seguita a ruota dalla maggior parte dei colleghi europei, la crociata a Bruxelles per sabotare i tentativi di regolamentare la filiera. La ragione: tali controlli potrebbero provocare una guerra commerciale in primo luogo con Washington, ma anche con Brasilia e Buenos Aires, tutti Paesi dove questi prodotti vengono regolarmente venduti. Il governo di Londra ha insistito sul CdR: COMITATO DELLE REGIONI fatto che i prodotti derivati da animali clonati non sono diversi da quelli degli animali convenzionali. La stessa Food Standards Agency, l'agenzia per la sicurezza alimentare del Regno Unito, ha fatto sapere di essere ormai convinta della sicurezza di questi prodotti, aggiungendo che le restrizioni che ad oggi ne impediscono la vendita saranno ammorbidite "nel giro di alcuni mesi". Intanto, però, il mancato accordo apre un periodo senza norme e senza leggi, né sull’etichettatura né sull’importazione. Una situazione paradossale di liberalizzazione forzata per cui non solo potremo ritrovarci nel piatto prodotti derivati dalla prima generazione di organismi clonati, ma non sarà nemmeno possibile riconoscere tali alimenti attraverso un’etichettatura adeguata. "Il fallimento del negoziato tra Consiglio dei ministri Ue e Parlamento europeo per lo stop agli animali clonati desta non poche preoccupazioni. Il mancato compromesso lascia i consumatori e gli operatori del settore senza una chiara legislazione in materia. Una situazione che alimenta molte perplessità, con il rischio che sulle tavole di tutta Europa possano giungere carni, latte e formaggi da animali modificati geneticamente. E contro questa eventualità si sono espressi otto europei su dieci". E’ quanto sottolineato dal presidente della Cia-Confederazione ita- liana agricoltori Giuseppe Politi rammaricato per la conclusione negativa della trattativa. "Ora -rimarca Politi- si dovrà ricominciare tutto daccapo, con una nuova proposta legislativa; ma nel frattempo la commercializzazione dei prodotti alimentari da animali clonati o dalla loro discendenza non è sottoposta ad alcuna regolamentazione. Non solo. I produttori agricoli si troveranno ad operare in un contesto privo delle necessarie certezze". ”Senza l’accordo – spiega Coldiretti – gli operatori commerciali sono liberi di importare latte, formaggi o carne derivati dalla progenie e discendenza degli animali clonati senza peraltro alcuna etichettatura. Sotto osservazione in Europa e in Italia sono soprattutto le importazioni di carne proveniente da Brasile, Argentina e Usa dove la pratica della clonazione si è rapidamente diffusa”. L’Italia, secondo una analisi della Coldiretti su dati Istat, ha importato nel 2010 carne fresca, congelata o refrigerata per 18 milioni di chili dal Brasile, per 9,3 milioni di chili dall’Argentina e per 1,3 milioni di chili dagli Usa. Quasi marginali – continua Coldiretti – sono invece le importazioni di prodotti lattiero caseari da questi Paesi che assommano complessivamente a 350mila chili. Il consiglio per i consumatori è quindi – precisa Coldiretti – di verificare l’etichetta di origine che è oggi obbligatoria per la carne bovina e per quella di pollo e di preferire la produzione nazionale. COMITATO DELLE REGIONI: CONTRO LA POVERTÀ NON BASTANO LE PROPOSTE, SERVE UN CONCRETO IMPEGNO POLITICO E FINANZIARIO L'ambizioso obiettivo di sottrarre 20 milioni di europei alla povertà potrà essere raggiunto soltanto se gli enti regionali e locali avranno un ruolo chiave nello sviluppo dei programmi nazionali e se l'Europa sarà disposta ad appoggiare adeguatamente gli sforzi delle autorità nazionali, regionali e locali, anzitutto attraverso i finanziamenti del Fondo sociale europeo. È questo il messaggio centrale del parere del Comitato delle regioni (CdR) sulla Piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale, adottato nei giorni scorsi in sessione plenaria. Christine Chapman (UK/PSE), membro dell'Assemblea nazionale del Galles e relatrice del parere, esprime soddisfazione per l'impegno a coinvolgere gli enti regionali e locali nello sviluppo dei programmi nazionali di riforma, assunto formalmente in un documento che gli Stati membri pubblicheranno verso la metà di aprile, ma rimane scettica sulla qualità dei contributi. "Il vero banco di prova di questa iniziativa faro della strategia Europa 2020 sarà il suo successo sul campo, ed è a quel livello che sarà fondamentale il contributo degli enti regionali e locali, dato che sono proprio loro a fornire i servizi sociali ai citta- dini e a poter comprendere meglio l'entità della sfida e le possibili soluzioni. È per questo motivo che avrei voluto vedere qualche orientamento della Commissione europea sulle modalità di partecipazione di questi enti allo sviluppo dei programmi nazionali di riforma, per garantire che il loro contributo sia effettivo e pertinente". Il Comitato ha invitato la Commissione europea ad assicurarsi che venga offerto un sostegno sufficiente agli sforzi delle autorità nazionali, regionali e locali per realizzare gli obiettivi di questa iniziativa faro dell'UE. Sempre secondo Chapman, "la politica sociale è un ambito in cui l'Europa non ha competenze specifiche; per assicurarsi che gli obiettivi siano raggiunti, la Commissione dovrà quindi agire diversamente: garantendo, ad esempio, che il Fondo sociale europeo sia esteso in modo da finanziare non solo i progetti in materia di occupazione ma anche quelli per combattere la povertà e l'esclusione". Il parere del Comitato è stato elaborato sulla base di un contributo supplementare degli enti regionali e locali di tutta Europa, raccolto mediante un'inda- gine realizzata dalla Piattaforma di monitoraggio della strategia Europa 2020. Un questione essenziale, evidenziata da un'ampia maggioranza degli enti così interpellati, riguarda la misura in cui gli investimenti in programmi di contrasto alla povertà e all'esclusione debbano diventare un obbligo per gli enti regionali e locali nell'ambito dei futuri programmi regionali dell'UE. Alcuni enti interpellati, tuttavia, ritengono che un obbligo di questo genere limiterebbe le loro possibilità di utilizzare i fondi UE per investire in altri ambiti prioritari. Nel suo parere finale, tuttavia, il CdR suggerirà che in futuro il finanziamento di misure di contrasto all'esclusione sociale sia reso obbligatorio. Vi è inoltre un ampio consenso sul fatto che il CdR debba incoraggiare la Commissione ad adottare un approccio più proattivo, in particolare nella lotta alla povertà infantile. Chapman si dice particolarmente delusa dalle modeste ambizioni delle proposte presentate dalla Commissione in questo campo: "è necessario agire con urgenza, già adesso e non nel 2012 o più tardi. La Commissione avrebbe dovuto essere più coraggiosa e impegnarsi a elaborare una raccomandazione quest'anno, dato che il lavoro di preparazione è stato effettuato durante la presidenza belga". La relatrice si dice invece soddisfatta di scorgere nella proposta riferimenti specifici alla lotta contro l'esclusione dei Rom e alla riduzione del numero dei senza dimora. 4 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Proteggere le infrastrutture critiche informatizzate: rafforzare la preparazione, la sicurezza e la resilienza per proteggere l'Europa dai cyberattacchi L’UE RIESAMINA LA PROTEZIONE DEGLI STATI MEMBRI CONTRO GLI ATTACCHI INFORMATICI In una relazione che tiene conto dei progressi realizzati nell’attuazione del piano d'azione europeo del 2009, la Commissione europea si complimenta con gli Stati membri per gli sforzi intrapresi nella protezione delle infrastrutture informatiche critiche da possibili cyberattacchi e cyberperturbazioni. Al contempo, la relazione sottolinea la necessità di procedere a ulteriori azioni in questo settore – in particolar modo per creare, entro il 2012, una rete efficiente di gruppi di pronto intervento informatico (CERT). La sicurezza informatica e la protezione delle infrastrutture critiche in questo settore sono elementi vitali per i cittadini e per le aziende – se si vuole che gli utenti si rivolgano con fiducia a internet e alle altre reti – e rappresentano una priorità fondamentale dell'Agenda digitale europea. La commissaria europea per l’Agenda digitale e vicepresidente della Commissione Neelie Kroes ha spiegato: “I cittadini europei necessitano e desiderano un accesso a reti e servizi online sicuri, resilienti e robusti. Nel corso degli ultimi due anni abbiamo ottenuto successi significativi ma dobbiamo incrementare gli sforzi in tutta l'UE e a livello mondiale per essere in grado di far fronte a pericoli informatici sempre nuovi”. I recenti eventi hanno dimostrato che nuove minacce informatiche, sempre più sofisticate dal punto di vista tecnologico, possono perturbare o distruggere funzioni vitali sia per la vita economica che societale. Gli esempi includono gli attacchi alle reti del Ministero delle finanze francese prima del vertice del G20, al Sistema comunitario di scambi di emissioni e ancora più recentemente al Servizio europeo per l'azione esterna e alla Commissione stessa. Sono episodi che dimostrano la necessità di creare una rete governativa/nazionale perfettamente operativa di gruppi di pronto intervento in Europa, entro l'anno prossimo, nonché di organizzare a scadenza più regolare delle simulazioni di ciberattacchi a livello nazionale e di riesaminare i temi della governance per garantire la sicurezza delle tecnologie emergenti, come ad esempio il cloud computing. I principali risultati della ricerca descrivono questo scenario: - la maggioranza degli Stati membri è ora dotata di gruppi nazionali/governativi di pronto intervento informatico (CERT); - la cooperazione tra gli Stati membri sta migliorando grazie ai regolari scambi d’opinione sulle politiche da adottare, che avvengono all'interno di un forum europeo costituito nel 2009; - la costituzione di partenariati pubblico-privati europei per la resilienza (EP3R) si è dimostrata un passo fondamentale nella responsabilizzazione del settore privato e ha contribuito ad aumentare il livello di sicurezza in ambiente digitale e a sviluppare un solido mercato al servizio della sicurezza dell’informazione in Europa. La relazione indica chiaramente la strada da seguire per rafforzare la cooperazione internazionale nel settore. Di concerto con gli Stati membri e con il settore privato, la Commissione si impegna a: - istituire CERT presso gli Stati membri che ne sono ancora sprovvisti nonché per le istituzioni dell'UE, entro il 2012; - sviluppare un piano d’emergenza per rispondere ai ciberattacchi, entro il 2012, sulla base dei piani nazionali d'emergenza sullo stesso argomento; - organizzare simulazioni di ciberattacchi sia a livello nazionale (finora solo 12 Stati membri lo QUANDO I RIFIUTI CESSANO DI ESSERE TALI? LO SPIEGA L’UE CON UNA NUOVA DIRETTIVA QUADRO I rifiuti generati dalle industrie e dai consumatori europei sono in misura sempre maggiore rielaborati per ottenere materie prime secondarie e nuovi prodotti, anziché essere conferiti nelle discariche. Tuttavia in passato sono mancati criteri chiari per stabilire quando un materiale recuperato dai rifiuti cessi di rientrare in questa categoria e possa essere considerato un altro prodotto o una materia prima. Il primo regolamento su quando i rifiuti cessano di essere tali, adottat nei giorni scorsi, stabilisce detti criteri per i rottami di ferro, di acciaio e di alluminio. La sua finalità è di stimolare i mercati del riciclaggio in Europa. Janez Potoènik, commissario UE per l'ambiente, ha dichiarato: "Dobbiamo iniziare a trattare i rifiuti come una risorsa preziosa e l'adozione odierna di criteri su quando un rifiuto cessa di essere tale per i flussi di materiali costituirà un autentico stimolo per le industrie e i servizi di riciclaggio in Europa. Si tratta di un nuovo importante passo verso l'obiettivo che l'UE si è posta di diventare una società che ricicla e che utilizza in modo efficiente le risorse". Una finalità importante delle norme su quando i rifiuti cessano di essere tali è di stimolare i mercati del riciclaggio nell'Ue. Dette norme permetteranno infatti di creare certezza giuridica e parità di condizioni per l'industria del riciclaggio, di eliminare per tale settore gli oneri amministrativi super- flui, escludendo dall'ambito di applicazione della normativa sui rifiuti le materie prime secondarie sicure e pulite, e di contribuire all'approvvigionamento di materie prime delle industrie europee. In passato l'assenza di criteri chiari e armonizzati ha portato a una situazione in cui alcuni Stati membri hanno sviluppato quadri regolamentari differenti e non sempre compatibili per quanto concerne i materiali di recupero. Grazie al regolamento adottato i rottami di metallo puliti e sicuri non devono essere classificati come rifiuti, a condizione che i produttori applichino un sistema di gestione della qualità e dimostrino rispetto dei criteri prevedendo una dichiarazione di conformità per ciascuna partita di rottami. Prima che i rottami possano perdere la qualifica di rifiuti, occorre terminare qualsiasi trattamento (come taglio, frantumazione, lavaggio e disinquinamento) necessario per preparare i rottami all'utilizzazione finale in impianti di lavorazione dell'acciaio o dell'alluminio oppure nelle fonderie. Ad esempio per le vecchie autovetture occorre procedere allo smontaggio, alla rimozione di liquidi e composti pericolosi e al trattamento della frazione metallica, in modo da recuperare rottami metallici puliti che soddisfano i criteri stabiliti per definire quando un rifiuto cessa di essere tale. Scopo della nuova direttiva quadro sui rifiuti è quello di conseguire livelli assai più elevati di riciclaggio e a limitare l'estrazione di ulteriori risorse hanno fatto) che paneuropeo, sull'esempio dell’esercizio “Cyber Europe” del 2010; - promuovere principi condivisi a livello mondiale sulla stabilità e la resilienza di internet; - istituire partenariati strategici in questo settore con paesi non-UE (in particolare gli Stati Uniti), promuovendo contemporaneamente la discussione all'interno di forum internazionali come il G8. ETWINNING PER L'APPRENDIMENTO TRANSFRONTALIERO: ANNUNCIATI GLI 8 MIGLIORI PROGETTI DELLE SCUOLE Il programma della Commissione europea "eTwinning" che entra ora nel suo settimo anno di attività coinvolge più di 130.000 insegnanti in 31 paesi che si servono delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per creare progetti educativi transfrontalieri. 500 insegnanti e 120 allievi si riuniscono a Budapest tra il 31 marzo e il 2 aprile per scambiare idee sulle future iniziative di eTwinning e per celebrare gli otto migliori progetti eTwinning dell'anno cui partecipano scuole di Austria, Cipro, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna e Turchia. Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "L'iniziativa eTwinning è stata un successo fin dall'inizio. Essa promuove l'apprendimento e la creatività oltre a stimolare nei giovani l'orgoglio di essere europei. eTwinning non ha un'agenda prestabilita, si tratta di un contenitore in cui c'è spazio per tutto, il programma consiste soprattutto nell'uso della TIC per aiutare gli allievi a realizzare appieno le loro potenzialità." Gli otto progetti vincenti sono stati selezionati tra più di 300 candidature e sono ripartiti in tre categorie di età: 4-11, 12-15 e 16-19 anni. Ciascun progetto è un esempio di pratica innovativa nell'ambito del quale almeno due scuole di due diversi paesi hanno fatto opera di apprendimento comune in modo nuovo e creativo. Vi sono inoltre categorie speciali per la matematica e le scienze, l'apprendimento delle lingue francese, spagnola e italiana, nonché un premio speciale sponsorizzato dalla Commissione, per lo studio della lingue di un paese vicino. Una scuola francese (Lycée Benjamin Franklin, Auray, Bretagna) e due spagnole (IES Doctor Alarcón Santón, La Roda, IES Melchor de Macanaz, Hellín) riceveranno il premio relativo a un progetto che incoraggiava gli allievi a studiare le radici delle moderne lingue romanze. naturali. L'obiettivo a lungo termine è di far diventare l'Europa una società del riciclaggio, che evita di produrre rifiuti e che per quanto possibile usa i rifiuti inevitabili come risorsa. La nuova direttiva è basata su principi riconosciuti per la gestione dei rifiuti nel rispetto dell'ambiente, in modo da stabilire una gerarchia in cinque fasi che promuove la prevenzione, la preparazione al reimpiego, il riciclaggio e altre forme di recupero. I sistemi di smaltimento come la messa in discarica - che è ancora oggi quello più comunemente utilizzato per i rifiuti urbani nella maggior parte degli Stati membri - dovrebbero costituire l'ultima risorsa. La politica dell'UE in materia di rifiuti introduce il concetto di ciclo di vita per garantire che ogni azione comporti complessivamente un beneficio rispetto alle altre opzioni. Pubblicità [email protected] Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 5 GAZZETTINO EUROPEO.IT Il documento che chiarisce qual è l'ambito di applicazione della Carta e come rendere più agevole l'accesso dei cittadini alla giustizia PUBBLICATA LA RELAZIONE SUI PROGRESSI REALIZZATI IN MATERIA DI RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI NELL'UE Da oltre un anno la Carta dei diritti fondamentali dell'UE è diventata giuridicamente vincolante – prima di tutto per le istituzioni dell'UE (il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea) quando preparano nuove leggi europee, ma anche per le autorità nazionali quando attuano il diritto dell'Unione. Nell'ambito del suo impegno per far sì che i diritti fondamentali siano una realtà per i cittadini dell'UE, la Commissione europea ha stilato per la prima volta una relazione sull'applicazione della Carta. La relazione sottolinea l'importanza dei diritti fondamentali in un'ampia gamma di politiche, dalla protezione dei dati all'immigrazione e all'asilo, e testimonia il vivo interesse dei cittadini per la Carta. La relazione, tuttavia, segnala anche che questa viene spesso fraintesa. Nel 2010 la Commissione ha ricevuto più di 4.000 lettere di cittadini riguardanti i diritti fondamentali. Circa tre quarti di tali lettere denunciavano casi che esulano dal campo di applicazione del diritto dell'UE. Inoltre, un recente sondaggio commissionato dal Mediatore europeo ha riscontrato che il 72% degli europei non si ritiene adeguatamente informato sulla Carta. "Per far sì che la Carta venga messa in pratica occorre che i cittadini conoscano i propri diritti e sappiano come esercitarli per ottenere giustizia" ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresiden-te e Commissaria UE per la Giustizia. "L'UE non è un supergendarme dei diritti fondamentali. La Carta si applica principalmente alle istituzioni dell'UE. I giudici nazionali devono innanzitutto far rispettare i diritti sulla base delle rispettive costituzioni nazionali." L'interesse dei cittadini e le loro aspettative per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali dell'UE sono grandi. Molte delle denunce pervenu- dignità umana, la vita privata e familiare e la prote, però, riguardavano situazioni in cui la Carta non tezione dei dati. In materia di gestione delle fronpoteva applicarsi. Se ciò si verifica è perché spes- tiere, la Commissione ha proposto nuove norme so vengono fraintesi gli obiettivi della Carta e le per rendere più efficace la sorveglianza delle fronsituazioni in cui si applica, ma tiere marittime garantendo al contempo il rispetto anche il ruolo stesso dell'UE. dei diritti fondamentali dei migranti intercettati in La relazione presentata intende per- mare. La Commissione ha inoltre proposto modifitanto contribuire a far sì che i citta- che alle disposizioni relative a Frontex, l'Agenzia dini siano meglio informati sui casi dell'Unione europea per la gestione delle frontiere in cui possono appellarsi alla Carta. esterne. Le proposte prevedono una formazione sui In essa si cerca, in particolare, di diritti fondamentali per gli addetti al controllo delle chiarire i ruoli rispettivi degli Stati frontiere e chiedono che qualsiasi eventuale incimembri e dei loro ordinamenti dente sia segnalato alle autorità nazionali affinché nazionali per la tutela dei diritti e il provvedano a indagare sull'accaduto. ruolo della Commissione europea. I cittadini che ritengono che i propri diritti fondamentali siano stati lesi devono sapere a chi rivolgersi per accedere alla giustizia. La relazione offre poi una prima panoramica globale delle modalità con cui vengono fatti rispettare i diritti fondamentali nell'UE dopo il trattato di Lisbona che ha reso vincolante Ricercatori, ingegneri, imprenditori, innovatori, studenti la Carta. Vi si ribadisce che le istituzioni e tutti coloro che si sentono creativi hanno tempo fino al dell'UE devono sempre prendere attentamen- 10 maggio per suggerire un nome adeguato, attraente e te in considerazione i diritti sanciti dalla suggestivo per il nuovo programma UE di ricerca e innoCarta mentre gli Stati membri ne sono vinco- vazione che sarà introdotto dopo il 2013. Il concorso lati solo quando attuano il diritto e le politi- indetto nei giorni scorsi dalla Commissione europea è che dell'UE. La relazione si articola in sei collegato alla consultazione, tuttora in corso, delle parti capitoli che corrispondono ai sei titoli della interessate sul Libro verde relativo al nuovo programma, Carta dei diritti fondamentali dell'Unione che sarà al centro dell'iniziativa "Unione dell'innovazioeuropea: dignità, libertà, uguaglianza, solida- ne" e della strategia "Europa 2020". rietà, cittadinanza e giustizia. Ciò dimostra Il nuovo programma sarà basato su un "Quadro strategiquanto la Carta sia rilevante per una serie di co comune", che riunisce in modo coerente e flessibile politiche che sono competenza dell'Unione. diversi tipi di finanziamento. Sarà così possibile armoPer esempio, per quanto riguarda l'uso di nizzare più efficacemente i fondi destinati alla ricerca per body scanner negli aeroporti, la affrontare le sfide globali e dare un contributo importanCommissione ha fatto presente la necessità te alla strategia generale dell'UE "Europa 2020". Le fordi rispettare diritti fondamentali quali la malità burocratiche saranno ridotte al minimo e la partecipazione semplificata. La Commissione è quindi alla ricerca di un nome nuovo e si è assicurata l'aiuto di una Nuove regole per il riordino del settore giuria composta di personalità eminenti che, a partire dalle proposte ricevute, selezioneranno una rosa di possibilità; queste verranno poi votate on line. La Commissione europea ha avviato una consulta- dure nazionali trasparenti e agevolare un La commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la zione pubblica al fine di ammodernare le regole accesso più ampio e veloce ai medicinali. scienza Máire Geoghegan-Quinn ha speigato: "L'Europa sulla trasparenza applicabili alle decisioni degli Alcune delle tematiche toccate nella consul- ha tratto grande beneficio dai programmi quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, che continuano a creare creStati membri in merito alla fissazione dei prezzi e tazione comprendono: al rimborso dei medicinali. Nell'ambito di questa - ritardi nelle procedure di fissazione dei scita e occupazione e a migliorare la qualità di vita. Ma consultazione si invitano tutte le parti interessate a prezzi e di rimborso evidenziati dalla indagi- il nostro nuovo programma di ricerca e innovazione rapesprimere i loro punti di vista ne sul settore farmaceutico presenta un nuovo punto di partenza e una nuova avvensul riesame della direttiva (luglio 2009) condotta dalla tura, per questo abbiamo bisogno di un nuovo nome. Dobbiamo entrare in contatto con le parti interessate e 89/105/CEE del Consiglio, Commissione europea; spesso denominata 'direttiva tra- la coerenza tra le regole attual- con il pubblico e dare maggiore visibilità politica e sparenza'. Dal 1989 questa mente in vigore in tema di tra- mediatica al nostro lavoro, il che a sua volta promuoverà la partecipazione e migliorerà i risultati". direttiva non è stata modificata sparenza e: nonostante siano intervenuti - lo sviluppo di prodotti sempre Il Libro verde della Commissione pubblicato in febbraio propone un quadro strategico comune per le sfide che cambiamenti sostanziali nel più innovativi; mercato dei prodotti medicinali. - l'evoluzione di meccanismi per l'Europa dovrà affrontare nel prossimo decennio e oltre. Sebbene il prezzo dei medicinail contenimento dei costi dei Questo nuovo approccio richiede una nuova "identità"; si è così indetto un concorso per trovare un nome che sia li e il loro rimborso siano decisi a livello nazionale, medicinali negli Stati membri; la direttiva trasparenza è volta a facilitare la libera - il ruolo della giurisprudenza della Corte di facilmente associabile alla ricerca e innovazione e al circolazione dei medicinali nell'UE. Termine ulti- giustizia europea, che ha sempre dato un'in- tempo stesso originale, facile da ricordare, da pronunciamo per presentare i contributi è il 25 maggio 2011. terpretazione ampia delle norme esistenti per re e da scrivere e utilizzabile in un'ampia gamma di lingue o agevolmente traducibile. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione assicurarne l'efficacia; europea e commissario responsabile per l'Industria - l'opportunità e la fattibilità di ampliare il e l'imprenditoria, ha spiegato: "La trasparenza campo di applicazione della direttiva trasparenza membri hanno la responsabilità di controllare i loro prezzi e i rimborsi al fine di promuovere la sosteninelle procedure di fissazione dei prezzi e di rimbor- per includervi i dispositivi medici; so contribuisce a mantenere un mercato dinamico - l'eventualità di un sistema di sanzioni valido per bilità finanziaria dei loro sistemi di previdenza dei prodotti farmaceutici e può contribuire a ridur- tutta l'UE nel caso di ritardi nelle decisioni in meri- sociale. Le misure in tema di fissazione dei prezzi e di rimre l'onere che grava sui bilanci della sanità pubbli- to ai prezzi e ai rimborsi. ca. È giunto il momento di svecchiare il quadro Nell'UE i medicinali possono essere immessi sul borsi si ripercuotono sulla capacità delle società attuale: le autorità pubbliche, le imprese e, soprat- mercato solo dopo essere stati autorizzati dalla farmaceutiche di vendere i loro prodotti sui mercatutto, i cittadini si avvantaggeranno di un insieme Commissione europea o dalle autorità nazionali ti nazionali e possono costituire barriere agli scamdi regole più moderno". competenti. Le autorizzazioni alla commercializza- bi all'interno dell'UE. La direttiva trasparenza è La consultazione aiuterà la Commissione a deter- zione sono concesse conformemente alle regole finalizzata a mitigare l'impatto potenziale delle minare come meglio aggiornare le regole esistenti comuni dell'UE volte ad assicurare la qualità, la regole nazionali assicurando che le decisioni su per ridurre i prezzi dei medicinali, garantire proce- sicurezza e l'efficacia dei medicinali. Gli Stati prezzi e rimborsi seguano procedure trasparenti. MEDICINALI: UNA CONSULTAZIONE PER DEFINIRE PREZZI E RIMBORSI DATEGLI UN NOME! SI APRE LA GARA PER DESIGNARE IL NUOVO PROGRAMMA DI RICERCA E INNOVAZIONE DELL’UE 6 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Interrompere la dipendenza del sistema dei trasporti dal petrolio senza sacrificarne l'efficienza e compromettere la mobilità TRASPORTI 2050: L’UE DELINEA UN PIANO AMBIZIOSO PER INCREMENTARE LA MOBILITA’ E RIDURRE LE EMISSIONI La Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi una strategia di ampio respiro (Trasporti 2050) per un sistema di trasporti concorrenziale in grado di incrementare la mobilità, rimuovere i principali ostacoli nelle aree essenziali e alimentare la crescita e l'occupazione. Contemporaneamente, le proposte contribuiranno a ridurre sensibilmente la dipendenza dell'Europa dalle importazioni di petrolio, nonché a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro il 2050. Per raggiungere questo risultato sarà necessaria una trasformazione dell'attuale sistema dei trasporti europeo. Da qui al 2050, gli obiettivi essenziali saranno: - esclusione delle auto ad alimentazione tradizionale nelle città, - uso pari al 40% di carburanti sostenibili a bassa emissione di anidride carbonica nel settore aeronautico, riduzione di almeno il 40% delle emissioni del trasporto marittimo, - trasferimento del 50% dei viaggi intercity di medio raggio di passeggeri e merci dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via fluviale, - tutto questo porterà ad una riduzione del 60% delle emissioni nel settore dei trasporti entro la metà del secolo. La tabella di marcia Trasporti 2050 verso uno spazio unico europeo dei trasporti è diretta a eliminare i principali ostacoli e strozzature in molte aree essenziali di vari settori: investimenti e infrastrutture dei trasporti, innovazione e mercato interno. L'obiettivo è di creare uno spazio europeo unico dei trasporti con più concorrenza e una rete di trasporti pienamente integrata che colleghi i diversi modi e permetta un profondo cambiamento nei modi di trasporto per passeggeri e merci. La tabella di marcia Trasporti 2050 stabilisce diversi obiettivi per diversi tipi di viaggi: all'interno delle città, da una città all'altra e su lunga distanza. 1. Per i viaggi intercity: il 50% di tutti i trasporti di medio raggio di passeggeri e merci dovrebbe passare dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via navigabile interna. - Entro il 2050, la maggior parte del trasporto di passeggeri nel medio raggio, dovrebbe avvenire su rotaia. - Entro il 2030, il 30% del trasporto di merci su gomma dovrebbe passare ad altri modi di trasporto come la ferrovia e le vie navigabili interne e più del 50% entro il 2050. - Realizzare una rete pienamente funzionale e estesa in tutta l'UE di corridoi di trasporto, che assicuri le infrastrutture per un trasferimento efficiente tra i modi di trasporto (rete TENT) entro il 2030, con una rete ad alta capacità di elevata qualità entro il 2050 e una serie corrispondente di servizi di informazione. - Entro il 2050, collegare tutti gli aeroporti della rete centrale alla rete ferroviaria, preferibilmente ad alta velocità; assicurare un sufficiente collegamento di tutti i porti marittimi principali al sistema ferroviario merci e, se possibile, al sistema di navigazione interna. - Entro il 2020, stabilire il quadro per un'informazione europea sui trasporti multimodali, il sistema di gestione e pagamento, sia per i passeggeri che per le merci. - Passare alla piena applicazione dei principi "chi utilizza paga" e "chi inquina paga" e all'impegno del settore privato a eliminare le distorsioni, a generare profitti e assicurare il finanziamento dei futuri investimenti nei trasporti. 2. Per i viaggi a lunga distanza e il trasporto merci intercontinentale, continueranno a predominare i viaggi aerei e per nave. Nuovi motori, carburanti e sistemi di gestione del traffico aumenteranno l'efficienza e ridurranno le emissioni. - I carburanti a bassa emissione di anidride carbonica nel settore aeronautico dovranno arrivare al 40% entro il 2050; inoltre, entro il 2050, dovranno essere ridotte del 40% le emissioni UE di CO2 derivanti da combustibili di bordo nell'uso marittimo. - Una modernizzazione completa del sistema di controllo del traffico aereo europeo entro il 2020, che realizzi il cielo unico europeo: viaggi aerei più brevi e più sicuri e maggiore capacità. Completamento dello spazio aereo comune europeo di 58 paesi e 1 miliardo di abitanti entro il 2020. - Adozione di sistemi intelligenti di gestione dei trasporti a terra e in mare (ad esempio ERTMS, ITS, RIS, SafeSeaNet e LRIT ). - Collaborazione con partner internazionali e organizzazioni internazionali come l'ICAO e l'IMO per promuovere la competitività dell'Europa e gli obiettivi di ordine climatico a livello mondiale. 3. Per il trasporto urbano, il passaggio verso auto e carburanti più puliti. L'abbandono nell'ordine del 50% delle auto ad alimentazione convenzionale entro il 2030, escludendole gradualmente dalle città entro il 2050. - Dimezzare quindi l'uso di auto "ad alimentazione convenzionale" nel trasporto urbano entro il 2030; ottenere entro il 2030 nei maggiori centri urbani un trasporto delle merci essenzialmente esente da CO2. - Entro il 2050, avvicinarsi all'obiettivo di azzerare il numero delle vittime degli incidenti stradali. Coerentemente con questo obiettivo, l'UE mira a dimezzare il numero delle vittime di incidenti stradali entro il 2020. Per ricevere il sulla propria mail (in formato .pdf) compilare il modulo sul sito: www.gazzettinoeuropeo.it STANZIATI 24,2 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DELL'ELETTROMOBILITÀ IN EUROPA La Commissione europea finanzierà un'iniziativa transeuropea di elettromobilità, Green eMotion, del costo di 41,8 milioni di euro, con altri quarantadue partner di settori diversi: industria, servizi di pubblica utilità, costruttori di automobili elettriche, comuni, università e istituti di tecnologia e di ricerca. Scopo dell'iniziativa è scambiare e sviluppare know-how ed esperienze in alcune regioni europee selezionate e facilitare l'introduzione dei veicoli elettrici sul mercato europeo. La Commissione finanzierà con 24,2 milioni di euro parte delle attività previste dall'iniziativa. Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile dei trasporti, ha spiegato: "Attualmente il fabbisogno energetico del settore dei trasporti è coperto per il 96% dal petrolio. È una situazione assolutamente insostenibile. La tabella di marcia "Trasporti 2050" mira a porre fine all'attuale dipendenza dal petrolio dei trasporti e a consentire la crescita della mobilità. Possiamo e dobbiamo realizzare entrambi questi obiettivi per giungere a una situazione vantaggiosa per tutti. Ma si presentano grandi difficoltà: la strategia "Trasporti 2050" prevede una riduzione delle emissioni di CO² provenienti dai trasporti di almeno il 60% entro il 2050. Il punto centrale di questa strategia è un passaggio radicale, nelle città, all'utilizzazione di veicoli elettrici a scapito delle auto ad alimentazione convenzionale. Il livello di sostegno finanziario fornito dall'UE a questo progetto di elettromobilità dimostra che l'Unione europea è veramente decisa a raggiungere tali obiettivi. Si tratta di un progetto che affronta alcuni dei problemi pratici e degli ostacoli reali incontrati dalle città e dai costruttori di automobili che vogliono immettere sul mercato veicoli elettrici. È esattamente il tipo di iniziativa per la quale la cooperazione europea rappresenta un enorme valore aggiunto. Il suo futuro è molto promettente." La strategia Trasporti 2050 mira a dimezzare entro il 2030 e ad eliminare gradualmente entro il 2050 il numero di auto ad alimentazione convenzionale circolanti nelle città. Il progetto "Green eMotion", che si estende su un arco di quattro anni, fa parte dell'iniziativa europea per le auto verdi e sarà finanziato nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo al fine di: - raffrontare le dodici iniziative regionali e nazionali di elettromobilità in corso in otto diversi Stati membri dell'UE; - confrontare i diversi approcci tecnologici seguiti e - individuare le soluzioni migliori per il mercato europeo. E-mail [email protected] Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 7 8 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Europa Cronache IL POST ELEZIONI IN FRANCIA E GERMANIA: PER LA MERKEL E SARKOZY E’ GIA’ LA FINE? (Lettera 43) - L’Europa è vicina a un giro di boa? Dopo le elezioni locali di domenica 27 marzo in Germania e Francia, il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy rischiano il loro futuro politico e quello dei rispettivi partiti. Il Financial Times ha commentato il 29 marzo le sconfitte elettorali del Cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Nicolas Sarkozy inflitte il 27 marzo alle elezioni amministrative. Una débâcle pericolosa per i due leader anche per il loro futuro politico. Si tratta di casi isolati o i partiti di centrodestra europei stanno perdendo terreno? Sul fronte tedesco il risultato della consultazione elettorale nel BadenWürttemberg, che confina con Francia e Svizzera, ha segnato una pesante umiliazione per Frau Merkel, considerata dalla rivista Forbes per quattro anni consecutivi, dal 2006 al 2009, la donna più potente al mondo. Il partito della Merkel, la Cdu, ha perso una roccaforte politica governata per 58 anni dai cristiano democratici. La ragione della sconfitta, stando alle dichiarazioni rilasciate dal Cancelliere tedesco durante una conferenza stampa dai toni cupi, , è però fuori dalla Germania e dal partito: si trova in Giappone. Colpa, dunque secondo la Merkel, del disastro avvenuto a Fukishima e della conseguente crisi sul nucleare. Il partito della Merkel ha perso a favore dei verdi e dei social-demo- cratici in una regione sensibile al problema ecologico il cui elettorato, secondo la Merkel, ha così manifestato il suo dissenso con le posizioni pro-nucleare della maggioranza. «La Germania ora ha bisogna di una politica energetica nuova di zecca», ha detto il Cancelliere aggiungendo che «il dolore di questa sconfitta non scomparirà in un giorno». Secondo alcuni esponenti del centrodestra, ha puntualizzato l’autorevole quotidiano finanziario, le ragioni della sconfitta andrebbero ricercate all'interno del partito. Frau Merkel ha risposto picche dichiarando ufficialmente che nella coalizione al governo non ci sono tensioni né incomprensioni e che quindi non si procederà a un rimpasto. Il ministro degli Esteri e leader del partito liberale Fdp, Guido Westerwelle, si è però discostato in parte da questa visione limitandosi a dichiarare che «il terremoto in Giappone non è l’unico motivo della sconfitta elettorale». Stessa musica è suonata per il presidente francese Nicolas Sarkozy e per il suo partito, l’Ump. Al secondo turno delle elezioni cantonali, paragonabili alle nostre elezioni provinciali, domenica scorsa il partito del presidente ha preso una bella batosta e, secondo il Ft, «questa sconfitta a livello locale mette in pericolo la sua rielezione alle presidenziali dell’anno prossimo». Il suo interventismo in Libia non ha fatto evidentemente breccia nei cuori dei francesi e anche per Sarkò i prossimi mesi saranno un importante banco di prova. SARKOZY BATTUTO ALLE CANTONALI, LA FRANCIA VIRA A DESTRA Per molti osservatori erano le prove generali per verificare la popolarità di Sarkozy a un anno dalle presidenziali del 2012, ma il dato più eclatante del secondo turno delle elezioni cantonali francesi è stata l’astensione record: più di un elettore su due non è andato a votare. E quei pochi che lo hanno fatto, hanno confermato le tendenze che da settimane emergono nei sondaggi: la popolarità di Sarkò e del suo partito, l’Ump, è ai minimi; il Partito socialista e gli altri partiti di sinistra hanno consolidato il loro consenso, mentre è salito, radicandosi sul territorio, il Front National, la forza di estrema destra guidata da Marine Le Pen. La mappa politica non è stata però stravolta: il Partito socialista ha guadagnato due dipartimenti alla destra ma deve cedere il dipartimento di Val d'Oise, già roccaforte di Dominique Stauss-Kahn, attuale presidente del Fondo monetario internazionale e probabile candidato socialista alle presidenziali del 2012. I risultati in percentuale dei singoli partiti però raccontano di più. Per Le Figaro, si tratta di una «sconfitta incontestabile», nonostante il primo ministro François Fillon abbia tentato di minimizzare: «La maggioranza arretra meno del previsto». A gonfiare il petto è stato invece il Front National. Se a livello nazionale il partito di estrema destra ha raggiunto l’11,73% dei consensi, ottenendo solo due cantoni, Le Monde ha segnalato la reale portata della crescita del partito di Marine Le Pen e ha sottolineato come il Front National abbia guadagnato molti voti dal primo al secondo turno. Il risultato del partito nei soli 403 cantoni nei quali era presente al secondo turno ha mostrato infatti un aumento da 620 mila voti del primo turno a 914 mila nell’ultima tornata. Un incremento riscontrato sia quando i candidati della formazione di estrema destra erano in ballottaggio contro quelli di sinistra, sia quando lottavano contro l’Ump. Questo significa che al secondo turno hanno scelto il Front National anche elettori che al primo turno avevano votato a sinistra. A confermare l’avanzata dell’estrema destra sono stati anche i sondaggi, l’ultimo, pubblicato domenica, di Ipsos per France Télévisions, che hanno dato la leader del Front National al secondo turno delle presidenziali del 2012 contro il candidato socialista, e Sarkozy eliminato al primo turno. Ed è il presidente che risulta essere il vero sconfitto di queste elezioni: Le Monde ha parlato di crisi d'autorità. «Settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, il presidente della Repubblica non sembra più essere in grado di esercitare tutta l’autorità che dovrebbe essergli propria», ha sottolineato il quotidiano parigino. «Si fa quasi fatica a crederlo per come si era imposto nel 2007 come capo incontestato del suo campo». Ha perso autorità sul suo esecutivo, guidato da un primo ministro, François Fillon che gode più che della sua fiducia, di quella dei parlamentari della maggioranza. Ha perso autorità nel suo partito, all'interno del quale continuano a levarsi voci che criticano la sua strategia e chiedono un riallineamento verso posizioni più centriste. Ma Sarkozy non sembra voler fare marcia indietro, e come ha riportato Le Figaro, in una riunione con i suoi, ha confermato l'avvio del dibattito interno all’Ump sui temi dell'Islam e della laicità, sconfessando François Baroin, portavoce del governo che poco prima aveva chiesto «di farla finita con questi dibattiti», aggiungendo: «Penso che occorra allontanarsi da tutto ciò che può dare l'impressione di stigmatizzare, per concentrarci su occupazione e deficit». La strategia di Sarkozy, ha continuato il giornale, comunque non cambia: l'obiettivo è recuperare il consenso di quell’elettorato lo aveva sostenuto in passato e che ora alle urne ha virato verso l’estrema destra o non si è nemmeno presentato. Il 2012 è dietro l'angolo. GERMANIA: CLAMOROSO EXPLOIT DEI VERDI NEL BADEN-WUERTTEMBERG Clamorosa vittoria rosso-verde e storico crollo della Cdu di Angela Merkel nelle elezioni regionali del Baden-Wuerttemberg, in cui, dopo 58 anni di dominio assoluto, il partito della cancelliera è costretto a passare all'opposizione. La “Cancelliera buona”, che in Consiglio di sicurezza Onu ha scelto di restare neutrale sulla guerra in Libia e che, all'indomani del disastro nucleare di Fukushima, ha fatto un repentino dietrofront sul piano di prolungamento nucleare, non ha convinto i tedeschi ambientalisti e pacifisti. I quali, alle regionali hanno votato in massa i Verdi, eleggendo il primo presidente verde della storia del Land: Winfried Kretschmann. Né, soprattutto, ha convinto l'ala più conservatrice dei cristianodemocratici della Cdu: i falchi del nucleare e gli industriali che avrebbero voluto un ruolo più forte della Germania, al fianco dei francesi e degli inglesi, nel grande risiko del Nord Africa. Sul crollo, molto ha influito anche la campagna mediatica della settimana precedente al voto, in cui Angela Merkel e Guido Westerwelle, il ministro degli Esteri a capo dei liberali dell'Fpd, sono stati letteralmente fatti a pezzi dalla stampa nazionale bipartisan, che ha bollato l'astensione sulla Libia come una scelta dettata più dal non volersi esporre alla vigilia della tornata elettorale, che dalle reali convinzioni politiche. Se la guerra faceva paura all'opinione pubblica, il nucleare spaventava ancora di più. Ecco dunque, hanno gridato i Verdi cavalcando l'onda del dissenso, la molla che ha spinto il governo a bloccare sette delle 17 centrali tedesche. A dar loro manforte, il ministro dell'Economia tedesca Rainer Brüderle che, secondo indiscrezioni frettolosamente smentite dall'interessato, ha spiattellato chiaro e tondo, in una riunione a porte chiuse con la Confindustria tedesca a pochi giorni dalle urne, come il ripensamento sull'atomo fosse solo una strategia elettorale. I nodi della campagna elettorale di Stoccarda sono stati temi di rilevanza nazionale: oltre alle manifestazioni contro il nucleare, che da settembre 2010 hanno avuto come campo di battaglia la ricca capitale del Baden-Württemberg, la città è stata anche teatro degli scontri con la polizia dello scorso autunno, durante le dimostrazioni contro la costruzione della nuova stazione ferroviaria Stuttgart 21. Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 Pubblicità [email protected] 9 GAZZETTINO EUROPEO.IT Europa Cronache STRESS TEST SULLE BANCHE IRLANDESI: SERVIRANNO ALTRI 24 MILIARDI DI EURO Le banche irlandesi nel loro complesso necessitano di capitali freschi per 24 miliardi di euro per potersi considerare al sicuro da nuovi choc. È la stima fornita giovedì 31 marzo dalla banca centrale irlandese che ha pubblicato i risultati degli stress test. Oltre la metà di questa somma, ben 13,3 miliardi, rappresenta il buco teorico trovato nei bilanci di Allied Irish Banks mentre per Bank of Ireland il fabbisogno è di circa 5,2 miliardi. Lo stress test irlandese, che contempla potenziali perdite per un peggioramento dell'economia, porta a quasi 70 miliardi il totale degli aiuti di Dublino alle banche. L'onere più pesante, come detto, tocca ad Allied Irish Bank (13,3 miliardi) seguita da Bank of Ireland (5,2 miliardi), Irish Life (4 miliardi) ed Ebs Building society (1,5 miliardi). Il piano di ristrutturazione di Dublino - che aveva già ricevuto prestiti internazionali per 85 miliardi di euro - prevede la fusione di Allied Irish ed Ebs Building Society in una nuova banca, mentre Bank of Ireland dovrà avviare dal 2013 un processo di dismissioni da 30 miliardi. Per Irish Life & Permanent si profila la vendita del ramo assicurativo e la nazionalizzazione, la quinta dopo Anglo Irish Bank, Allied Irish Banks, Ebs e Inbs. Un destino - ha fatto capire il governatore della Banca centrale Patrick Honohan - che «realisticamente» toccherà a tutte le banche dell'Isola. Un aiuto dovrebbe arrivare dalla Bce con un nuovo meccanismo per la liquidità alle banche su un arco di tempo più lungo, fornendo un'ancora di salvezza immediata all'Irlanda. Per questo secondo stress test sulle banche irlandesi che non sono statik seguiti solo i criteri adottati dall'European banking authority per analizzare le banche dell'Unione, ma anche le modalità messe a punto dagli specialisti di BlackRock per soppesare, capitolo per capitolo, il debito in pancia ad ogni istituto. Il tutto è stato poi declinato con le esigenze di liquidità partendo dal rapporto depositi\prestiti che oggi supera il 170% e dovrà calare al 122, secondo le indicazioni della Banca centrale. L'esito impone, come detto, di ricapitalizzare le quattro banche con 24 miliardi per poter avere un core tier 1 del 10,5% in condizioni di relativa normalità e del 6% in condizioni di stress. In altre parole per poter avere banche ragionevolmente solide. Un disegno che secondo il governo irlandese si completerà creando un sistema bancario molto asciutto e ben piantato su due pilastri: da un lato Allied Irish si fonderà con Ebs, dall'altro Bank of Ireland si consoliderà concentrandosi sul business nazionale. Irish Life dovrà vendere subito gli asset assicurativi e sarà temporaneamente nazionalizzata. Non si è parlato di Anglo Irish, il pozzo più nero di Dublino. È banca ormai fuori dai giochi, in rapida marcia verso la liquidazione, nonostante 30 miliardi di ricapitalizzazione riversati in poco più di due anni e bruciati sotto perdite e sofferenze che solo nel 2010 hanno superato i 17 miliardi. In Irlanda le banche hanno già "ingoiato" 46 miliardi di euro in capitale dello Stato pur avendo superato gli stress test europei dello scorso anno. Il debito dell'Irlanda è arrivato a toccare il 125 per cento del Pil entro il 2013, secondo stime Fmi. Anche versando 25 miliardi di euro, di cui 17,5 miliardi di euro presi dal fondo pensione pubbliche d'Irlanda, nelle banche, il piano metterà a dura prova un paese il cui Pil è diminuito dell'1 per cento l'anno scorso. Con l'Irlanda che lotta per uscire da una delle peggiori recessioni del mondo industrializzato e a metà strada di un piano di tagli selvaggi, il premier Kenny è sotto pressione, politicamente e finanziariamente per ottenere concessioni da parte dell'Europa. Il tasso medio al 5,8% in Europa per gli 85 miliardi di euro di prestiti Ue-Fmi è visto come una penalizzazione dell'Irlanda. Ma Francia e Germania si rifiutano di offrire tutte le concessioni senza che Dublino ceda a sua volta sul suo tasso di tassazione delle società. L'aliquota del 12,5% è considerata pietra angolare irrinunciabile della politica industriale in Irlanda. MEGATRUFFA IN GERMANIA CON MONETE DA UNO E DUE EURO, RICICLATI 20 MILIONI Dopo indagini durate mesi, nei giorni scorsi gli inquirenti di e due euro, venivano vendute come metallo da riciclare a Francoforte sono riusciti a smascherare una mega-truffa milionaria fatta con monete da uno e due euro. Lo rivela la Bild, secondo la quale sono stati "riciclati" più di 20 milioni di euro. All'alba la polizia tedesca ha perquisito abitazioni, aziende e uffici nella zona del Reno, legate a impiegati della Bundesbank o a lavoratori della Lufthansa. Una truffa ben pensata: le monete che la Banca centrale tedesca rottamava finivano in Cina, dove venivano ricomposte rivela il tabloid - poi le hostess e gli steward della compagnia di volo di bandiera le riportavano in Germania, dove venivano cambiate con banconote di carta sempre alla Bundesbank. Sei gli arresti, fra cui quattro cinesi, per questa frode che avrebbe permesso almeno negli ultimi tempi il cambio di sei milioni di euro di monete false in banconote. Nella vasta operazione di polizia tra Francoforte, Offenbach, Fulda e Moerfelden-Walldorf, che ha permesso di svelare i retroscena della maxitruffa, sono state sequestrate circa tre tonnellate di monete spezzate, una saldatrice e alcuni computer. Secondo la ricostruzione delle autorità tedesche, tonnellate di monete spezzate, soprattutto da uno compratori cinesi. Ma una volta in Cina le monete venivano saldate e rispedite in Germania per poi essere cambiate in banconote alla Bundesbank, l'unica banca centrale in Europa che rimborsa monete danneggiate a valore facciale. La truffa sarebbe iniziata nel 2007 e, secondo quanto riferisce la Bild, vedrebbe coinvolti anche quattro assistenti di volo della Lufhtansa, che avrebbero introdotto di contrabbando le monete in Germania. I bagagli dell'equipaggio, infatti, non sono soggetti a restrizioni di peso, hanno spiegato le autorità. Non ci sono indagati tra i dipendenti della Bundesbank, hanno precisato le autorità tedesche. Ogni anno la Banca federale tedesca rottama centinaia di tonnellate di euro in moneta, dividendo il nucleo di rame dal cerchio di ottone. I mucchi di metallo sono stati probabilmente acquistati all'asta da una banda organizzata che ha poi trasportato il denaro in Cina. I soldi, una volta risistemati, sono tornati in Germania grazie a collaboratori di compagnie di volo. Gli affari andavano bene, se non fosse che all'inizio del 2010 una hostess si è fatta beccare dalla dogana con un bagaglio a mano un po' troppo pesante: dentro c'erano migliaia di monete da uno e due euro. A LONDRA TUTTI IN PIAZZA CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO CAMERON Oltre 250mila persone, ma c'è chi dice mezzo milione, hanno manifestato a Londra contro i tagli alla spesa decisi dal governo di David Cameron. La manifestazione, organizzata dai sindacati e considerata dalla Bbc la più grande dalle marce contro la guerra in Iraq nel 2003, è stata segnata da gravi scontri nel centro di Londra fra la polizia e una frangia marginale del corteo, circa 3-400 persone, che ha sfasciato vetrine di negozi e banche a Picadilly. Vi sono stati 202 arresti e 38 feriti, fra cui cinque poliziotti. I fermi sono stati fatti per reati di ordine pubblico, danni penali e per l'occupazione del negozio di Fortnum e Mason a Piccadilly. Anche quando la marcia di protesta si era conclusa, si sono registrati piccoli focolai di disordini in città. Molti teatri del West End hanno cancellato gli spettacoli per ragioni di sicurezza. La base della colonna di Nelson a Trafalgar Square è stata coperta di graffiti. In precedenza il leader laburista Ed Miliband aveva parlato alla folla ad Hyde park. «Siamo qui per mandare al governo il messaggio che siamo forti e uniti - aveva dichiarato - combatteremo contro i tagli selvaggi e non lasceremo che siano distrutti i servizi, posti di lavoro e la vita delle persone». Miliband ha "scaldato" la folla soprattutto quando ha gridato lo slogan "c'è un'alternativa". Alternativa, naturalmente, al piano di tagli che il premier David Cameron e il cancelliere George Osborne hanno varato, cioè la più violenta stretta alla spesa pubblica dell'ultimo trentennio. Via obbligata per l'esecutivo visto lo stato della finanza pubblica oberata da un defict pari al 10% del pil. Il corteo in serata si è sciolto riportando lentamente Londra verso la normalità, ma gli effetti politici non si dissolveranno troppo presto. Alla manifestazione hanno aderito persone di diversi ceti sociali e impegnate in diversi settori produttivi dalla sanità all'industria, dal giornalismo all'agricoltura confermando il malessere crescente verso una stretta economica che in realtà non si è ancora fatta sentire. La manifestazione era cominciata intorno a mezzogiorno nella zona di Victoria Embankment, sul Tamigi, ed aveva raggiunto Hyde Park, dove hanno parlato, tra gli altri, il segretario generale della Tuc (la confederazione sindacale britannica, Trade Union Congress), Brendan Barber, ed appunto il leader del Partito Laburista, Ed Miliband. 10 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Cultura orizzonti transnazionali È "Copy in Italy" a Barcellona: ovvero "Editoria veicolo di cultura italiana nel mondo" L’Istituto Italiano di Cultura (Iic) di Barcellona organizza, dal 14 aprile al 6 maggio, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri la mostra “Copy in Italy. Autori Italiani nel Mondo dal 1945 a Oggi” nel Salone della Casa degli Italiani. L’evento rientra tra le iniziative promosse dall’Iic per celebrare i primi 150 dell’Italia Unita. La mostra propone un approfondimento sul tema della tradizione e della diffusione intellettuale italiana degli ultimi sessant’anni, attraverso un percorso a ritroso lungo la filiera editorale che ha esportato la cultura italiana nel mondo. Un’occasione unica per entrare in contatto con la cultura italiana, approfondire la conoscenza di alcuni autori del Novecento (da Primo Levi a Eco, da Guareschi a Saviano, da Pasolini a Camilleri, da Gadda a Morante, solo per citarne alcuni), prendere coscienza dell’accoglienza a loro riservata lontano da casa , osservare da vicino i processi editoriali e le strategie di diffusione del libro. La mostra è a cura della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Una selezione della mostra “Copy in Italy. Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi” è stata presentata anche a Pechino, lo scorso anno, in occasione della Beijing Book Fair in collaborazione con l'Istituto per il commercio estero e nell'occasione è stata arricchita da nuovi pannelli, a cura di Giovanni Peresson, dedicati alla ricezione del copy italiano in Cina. Si tratta di un "percorso attraverso il quale si indaga su un aspetto del made in Italy meno scontato di altri: il prodotto editoriale ed i cambiamenti verificatisi nell’apprezzamento della letteraria italiana all’estero negli ultimi sessant’anni”, afferma la Direttrice della Fondazione Mondatori, Luisa Finocchi,“Un percorso attraverso il quale si indaga su un aspetto del made in Italy meno scontato di altri: il prodotto editoriale ed i cambiamenti verificatisi nell’apprezzamento della letteraria italiana all’estero”. Un impegno che, con l’ausilio di diverse università, centri di ricerca e la stessa AIE (Associazione Italiana Editori), affronta il vasto mondo della filiera editoriale. E ciò non solo dal punto di vista del marketing ma anche autoriale e più ampiamente “culturale”, a partire dalla diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo per proseguire approfondendo il flusso degli autori italiani verso i paesi stranieri ed i mutamenti più significativi nella percezione dell’immagine dell’Italia sociale e culturale all’estero grazie alla mediazione editoriale ed all’apporto delle diverse professionalità che ruotano intorno al processo editoriale. Caratterizzato alla fine della prima metà del novecento dalla richiesta di libri ed autori italiani da parte delle comunità italiane all’estero, il processo si è rapidamente evoluto, privilegiando le edizioni in lingua degli autori italiani, attraverso la vendita dei diritti, da Giovannino Guareschi, a Primo Levi, da Andrea Camilleri a Tiziano Terzani, da Umberto Eco a Roberto Saviano (Gomorra), che oggi rappresentano all’estero l’eccellenza letteraria italiana. Spesso con differenziazioni salienti da Paese a Paese. Sostanziali, naturalmente, per gli aspetti più attuali del panorama illustrati dalla mostra, le analisi dei risultati economici della vendita non solo dei libri quanto anche dei diritti d’autore e delle traduzioni nelle varie lingue estere, che segnalano il trend dei flussi e dei generi letterari maggiormente apprezzati. Sostanziale, in questo senso, l’incremento dei Paesi dell’Oriente dell’Europa dell’Est rispetto ai mercati americani e l’apprezzamento sempre verso alcuni generi letterari: come i libri di fede, quelli di più concreta utilità, i volumi dedicati al life style, all’area del Mediterraneo, i gialli ed i libri per ragazzi. Di particolare interesse, inoltre, l’evoluzione linguistica del processo editoriale, che ha registrato il successo di iniziative editoriali italiane all’estero relative ad autori italiani ed europei tradotti in lingua locale, seguendo l’esempio di non pochi scrittori di casa nostra, che si sono trasferiti all’estero ed hanno prodotto libri in lingua locale pur con una impronta talvolta tipicamente ancorata alla letteratura italiana. Per non parlare del fenomeno del “successo di ritorno” di alcuni volumi, poco più che ignorati inizialmente nel nostro Paese, dove sono rientrati a vele spiegate grazie ai riconoscimenti ottenuti oltralpe, dando vita ad una vitalità di joint venture fra editori di notevole valore. In mostra la chitarra di Mazzini al Museo Napoleonico a Roma "Giuseppe Mazzini e la musica", allestita dal 31 marzo al 29 maggio al Museo Napoleonico di Roma a cura di Pietro Finelli, Giuseppe Monsagrati, Paolo Peluffo, Raffaella Ponte, Stefano Ragni e Anna Villari. L'esposizione, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di Missione e da Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico Sovraintendenza ai Beni Culturali, celebra il valore sociale e rivoluzionario della musica in epoca risorgimentale e descrive il rapporto che Giuseppe Mazzini instaurò con la musica stessa, approfondendone i risvolti sia dal punto di vista teorico e filosofico sia da quello più intimo e personale. E' del resto ben noto come Mazzini sia stato amico di molti artisti, da Mario Candia, la cui casa parigina venne utilizzata come base per incontri e cospirazioni patriottiche, a Giulia Grisi, Antonio Ghislanzoni Agostino Ruffini. Testimonianze originali, oggetti personali e documenti provenienti, tra gli altri, dalla Domus Mazziniana di Pisa e dall'Istituto Mazziniano di Genova sono accompagnati in mostra da pannelli e immagini. Tra le testimonianze originali, il testo de La Filosofia della musica, pubblicato nel 1836, il manoscritto con lo spartito musicale autografo, il Canto delle mandriane bernesi che riproduce un canto popolare svizzero ascoltato nel 1836 durante l'esilio svizzero a Grenchen, e alcuni degli spartiti della collana di spartiti musicali patriottici patrocinata dallo stesso Mazzini negli anni Sessanta del secolo. In mostra il visitatore viene accompagnato lungo un viaggio ideale alla scoperta del progetto mazziniano di una musica sociale e "rivoluzionaria", che si inquadra in un più ampio contesto di uso "emozionale" della musica (e in particolare del melodramma) in politica. L'esposizione si articola a più livelli tematici e presenta, tra l’altro, la chitarra, risalente alla prima metà del XIX secolo e appartenuta alla madre di Mazzini, poi a Mazzini stesso e da questi donata, nel 1866, a Jannet Nathan. 100 capolavori d’arte dallo Stadel Museum di Francoforte a Palazzo delle Esposizioni a Roma Cento capolavori provenienti da una delle più ricche e prestigiose raccolte europee d'arte antica e moderna, fondata nel 1815 dal mercante e banchiere Johann Friederich Stadel sono da oggi in mostra a Palazzo delle Esposizioni a Roma fino al 17 luglio prossimo.. Opere che vanno dall'Espressionismo tedesco allo sperimentalismo visionario di artisti come Max Ernst, Paul Klee e Pablo Picasso in una grande rassegna a cura di Felix Krämer. Una selezione che si orienta sulla porzione otto-novecentesca della collezione tedesca, articolata in sette scansioni stilistico-cronologiche nelle sette gallerie ai lati della monumentale Rotonda di Palazzo delle Esposizioni. La rassegna si apre sullo scenario del classicismo tedesco di primo Ottocento, introdotto dal celeberrimo ritratto di Goethe in riposo sullo sfondo della campagna romana, realizzato nel 1787 da Tischbein e diventato simbolo assoluto del mito del Grand Tour in Italia. Un'ampia rappresentanza di pittori tedeschi attivi in Italia all'inizio del secolo (Pforr, Fohr, Blechen, Koch) testimonia del contesto culturale degli esordi dello Städel Museum, la cui direzione fu dal 1830 affidata al pittore nazareno Philipp Veit. "Nazareni" furono chiamati quei giovani pittori tedeschi che a partire dal 1809, in opposizione alla formazione accademica tradizionale, partirono per Roma alla ricerca di modelli tratti dalla natura (nelle forme del paesaggio classico) e dalle fonti antiche (nelle forme della pittura rinascimentale). Stabilitisi nel monastero francescano di Sant'Isidoro, abbracciarono uno stile di vita di assoluta concentrazione spirituale. La loro arte si distingue per la nettezza dello stile e la linearità del tratto ispirata ai maestri del Rinascimento, così come per il ricorso a figure del simbolismo cristiano. Nella stessa sala, opere di Friedrich, Dahl, Lessing e Delacroix documentano le molteplici direzioni seguite della cultura figurativa del Romanticismo, dalle poetiche rarefatte del Sublime nordico alle atmosfere tumultuose del meridione esotico Un secondo ambiente poi è dedicato alla pittura realista attorno alla metà del secolo XIX e presenta gli esiti della cultura romantica, nell’opera dei maggiori artisti. Pubblicità [email protected] Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 11 12 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Cultura orizzonti transnazionali Da Londra a Firenze, i grandi disegni Piaggio festeggia i dei maestri italiani del Quattrocento 65 anni di Vespa con il ritorno della PX “Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance Drawings”, la mostra aperta al British Museum nella primavera dell’anno passato e organizzata congiuntamente dal museo londinese e dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi ha riscosso un successo di pubblico ancora superiore alle pur ampie aspettative che ne avevano accompagnato gli accurati preparativi. Riprova indubitabile di una costante predilezione accordata al disegno italiano del Quattrocento, l’esposizione sottolineava con un’enfasi particolare il disegno fiorentino, da sempre ammirato, studiato e ricercato nel mondo anglosassone. A distanza di sette mesi dalla sua chiusura, la medesima selezione di cento disegni, equamente scelti tra quelli proprietà del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e quelli del British Museum - le due più vaste collezioni al mondo di disegni italiani del Quattrocento - viene riproposta alla Galleria degli Uffizi e al Gabinetto Disegni e Stampe della medesima Galleria. La mostra - aperta fino al 12 giugno - include autentici capolavori che prendono avvio dalla fine del Trecento, con fogli ancora improntati a caratteri tardogotici, e superano gli esordi del Cinquecento, approdando a esiti che Vasari avrebbe definito propri della maniera moderna. Decenni essenziali per l’affermazione del disegno come espressione artistica dotata di una propria autonomia e che di volta in volta è anche esercizio quotidiano, elaborazione di uno stile, riflessione progettuale, studio dell’antico, della figura umana o della natura, esplorazione e misurazione dello spazio. Gli autori, di prima grandezza, rappresentano in termini numericamente prevalenti la scuola centro-italiana, annoverando, tra gli altri, Lorenzo Monaco, Beato Angelico, Filippo e Filippino Lippi, i Pollaiolo, Verrocchio, Botticelli, Perugino, Ghirlandaio, per arrivare infine a Leonardo, Raffaello e Michelangelo; ma importanti approfondimenti non mancano anche per gli ambiti del nord Italia con Pisanello, Mantegna, Jacopo e Gentile Bellini, Carpaccio, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Amico Aspertini e, final- mente, Tiziano. La rassegna fiorentina non si limita tuttavia a riproporre quell’originaria selezione di opere esposta al British Museum, per quanto ampia e significativa, ma si arricchisce ulteriormente con integrazioni di disegni, incisioni e oreficerie, dando luogo a un percorso che si snoda all’interno del complesso monumentale degli Uffizi e che coinvolge sia la Galleria, sia il Gabinetto Disegni e Stampe. Nella sala dello stesso Gabinetto Disegni e Stampe e nella contigua Sala del Camino sarà possibile ammirare oltre cinquanta opere, capolavori visibili solo a Firenze (consultabili solo in loco per la particolare cautela che richiedono le tecniche e i supporti), come la Giuditta di Mantegna o il Cartonetto per il monumento equestre a Giovanni Acuto di Paolo Uccello o anche le due piccole prove un tempo attribuite, forse dallo stesso Giorgio Vasari, a Cimabue, oggi sappiamo senza fondamento. La rassegna non offre solo l'estasi estetica ma anche l'occasione per imparare qualcosa. Ad esempio, a che cosa servissero i disegni. Premessa: nessun disegno venne mai concepito per l'uso che ne facciamo oggi, cioè incorniciarlo e appenderlo a un muro. Michelangelo, che teneva i suoi fogli pudicamente nascosti alla vista di estranei, sarebbe inorridito nel vederli appesi ai muri degli Uffizi. Ma allora a che cosa servivano questi fogli? Servivano innanzitutto come magazzini di idee, come preziose riserve di motivi figurativi utili nella produzione di opere pittoriche, nonché quale bene prezioso da trasmettere a figli e allievi di bottega. Tipici, in questo senso, erano i disegni di animali e uccelli di area lombarda tramandati come repertori di motivi utilizzabili nelle opere pittoriche o nei manoscritti miniati. Grazie a quest'uso di bottega, molti disegni furono incollati in grandi libri e amorevolmente collezionati nei secoli. E così sono giunti sino a noi. I disegni potevano anche essere dei regali che artisti facevano ad altri artisti o a committenti; oppure erano legati ai ritratti: nei fogli si coglievano dal vivo volti e panneggi che poi servivano alla composizione del quadro in bottega. La mostra insegna che vi erano anche disegni fatti per essere allegati ai contratti delle opere di pittura e architettura. Pure nei libri di sociologia la Vespa è ricordata come il mezzo a due ruote che ha motorizzato l'Italia e poi raccolto successi in tutto il mondo. Quest'anno il simbolo della "Dolce Vita" e della mobilità individuale del dopoguerra festeggia 65 anni e, superate le 17 milioni di unità sinora prodotte, la Vespa è ancora oggi conosciuta e venduta in tutto il mondo, dall'Europa, agli Stati Uniti, all'Asia. Dopo il modello realizzato per il 150mo dell'Unità d'Italia, per festeggiare il compleanno della Vespa la Piaggio presenta una nuova PX, il modello classico che negli ultimi 34 anni ha venduto più di 3 milioni di esemplari in tutto il mondo ed è l'unico modello della gamma ad offrire un cambio a quattro marce al manubrio. Il suo design esclusivo, dal sapore retrò, si declina in diverse versioni dalla PX MY2011 classica alla "Vie della moda" dalla Sport alla Touring. L'elemento comune sono le motorizzazioni, tutte in linea con i più severi standard: i motori monocilindrici due tempi da 125 cc e 150 cc, sono raffreddati a circolazione forzata d'aria e adottano l'accensione elettronica Cdi. Si avviano con lo starter elettrico e tuttavia mantengono l'avviamento kick starter, l'indimenticabile pedivella. Comuni anche gli altri elementi, come l'estetica inconfondibile, la funzionalità e la facilità d'uso, la leggendaria robustezza. Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 Pubblicità [email protected] 13 GAZZETTINO EUROPEO.IT Eurofinanziamenti PROMUOVERE I PROGETTI EUROPEI Le attività promozionali e la divulgazione dei risultati conseguiti costituiscono un aspetto estremamente importante e obbligatorio per tutti i progetti che hanno ottenuto finanziamenti dall’Unione europea. Già in fase di redazione della richiesta di sovvenzionamento è necessario definire i supporti (giornali, riviste, siti web) e le azioni (ad esempio diffusione attraverso mailing list) che renderanno noti e pubblici i risultati di ciascuna azione finanziata. “GAZZETTINO EUROPEO”, proprio per la peculiarità delle proprie competenze nel settore dell’informazione comunitaria e, soprattutto, per la collaudata possibilità di diffusione multiregionale per ciascuna sua pubblicazione, può rappresentare un valido supporto per quelle organizzazioni italiane che, a diverso titolo, partecipano a progetti europei. Attività di “disseminazione”, dunque, attraverso “GAZZETTINO EUROPEO” che per questo specifico servizio ha elaborato una vantaggiosa piattaforma di offerte per garantire massima visibilità a costi assolutamente competitivi. Oltre al giornale, poi, una apposita sezione del proprio sito web può essere attivata, su richiesta, per accogliere le schede riassuntive e le note informative di ciascun progetto comunitario; garantendo, in questo caso - senza ulteriori costi aggiuntivi - sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate, sia l’ampliamento degli spazi web necessari a dare completa ed esauriente rendicontazione dei risultati conseguiti. Per conoscere l’intera gamma delle offerte o ricevere maggiori informazioni sulla tipologia dei servizi, scrivere a: [email protected] 14 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 Pubblicità [email protected] Bandi e Concorsi Europei APRILE APRILE APRILE GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/31/10 - MEDIA 2007 FESTIVAL AUDIOVISIVI Incentivare la promozione e la circolazione di opere audiovisive europee nel quadro di manifestazioni commerciali, di mercati professionali, nonché di festival di programmi audiovisivi. Stanziamento: € 1.600.000 - GUUE 2010/C 238/04 Scadenza: 30 aprile 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/02/11 - MEDIA 2007 SVILUPPO, DISTRIBUZIONE, PROMOZIONE E FORMAZIONE - SOSTEGNO ALLA CREAZIONE DI RETI E ALLA MOBILITÀ DI STUDENTI E FORMATORI IN EUROPA Sostegno a favore del settore audiovisivo europeo Stanziamento: € 2.000.000 - GUUE 2011/C 39/10 Scadenza: 30 aprile 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/41/10 - ATTUAZIONE DI ERASMUS MUNDUS 2009 - 2013 (Azione 1 - Programmi congiunti; Azione 2 - Partenariati; Azione 3 Promozione dell’istruzione superiore europea) Promuovere la comprensione interculturale con la cooperazione Stanziamento: € 95.600.000 - GUUE 2010/C 341/10 Scadenza: 29 aprile 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - Programma di apprendimento permanente (LLP) - Invito a presentare proposte per l’anno2011 2° termine per la presentazione di proposte relative a Comenius, Grundtvig: Formazione permanente Stanziamento: € 1.065.000.000 - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 29 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-ICT-2011-SME-DCL: invito a presentare proposte nell'ambito della priorità TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE nell'ambito del programma specifico 'COOPERAZIONE' del VII Programma Quadro di RST Stanziamento: € 35.000.000 - GUUE 2011/C 32/15 Scadenza: 28 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-NMP-2011-SME-5: invito a presentare proposte per l'azione NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del programma specifico 'COOPERAZIONE' del VII Programma Quadro di RST Stanziamento: € 40.000.000 - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 28 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-NMP-2011-SMALL-5: invito a presentare proposte per l'azione NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del programma specifico 'COOPERAZIONE' del VII Programma Quadro di RST Stanziamento: € 99.500.000 - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 28 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-NMP-2011-LARGE-5: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER L'AZIONE NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E AMBIENTE PROGRAMMA SPECIFICO 'COOPERAZIONE' DEL VII PROGRAMMA QUADRO DI RST Stanziamento: € 118.000.000 - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 28 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE ENIAC CALL 2011-1 : Invito a presentare proposte nell'ambito del programma di lavoro per ENIAC Joint Undertaking I progetti di ricerca ENIAC intendono contribuire allo sviluppo di competenze chiave per la nanoelettronica in vari settori. Stanziamento: € 18.700.000 - APRE del 23-02-2011 Scadenza: 21 aprile 2011 LAVORO E IMPRESE VP/2011/02 - INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE A FAVORE DELLE ORGANIZZAZIONI DEI LAVORATORI Sviluppo di misure per affrontare la dimensione occupazionale e sociale dell'UE in materia di uscita dalla crisi economica. Stanziamento: € 3.420.000 - VP/2011/02 Scadenza: 18 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-SST-CIVITAS-2011-MOVE : Invito a presentare proposte nell'ambito del programma di lavoro 2011 del Settimo Programma Quadro di attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione Area 7.2.3. ENSURING SUSTAINABLE URBAN MOBILITY Stanziamento: € 18.000.000 - GUUE 2010/C 247/03 Scadenza: 12 aprile 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/25/10 - MEDIA 2007 - SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DI PROGETTI DI PRODUZIONE - FICTION, DOCUMENTARI DI CREAZIONE E OPERE DI ANIMAZIONE - PROGETTI INDIVIDUALI, SLATE FUNDING E SLATE FUNDING 2ND STAGE Stanziamento: € 800.000 - GUUE 2010/C 262/09 Scadenza: 11 aprile 2011 AVVISO: Per dettagli e/o schede tecniche dei Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi completi di maggio, giugno e luglio 2011, consultare “GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm E-mail [email protected] Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 15 Bandi e Concorsi Europei APRILE APRILE APRILE GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/26/10 - MEDIA 2007 - SVILUPPO, DISTRIBUZIONE, PROMOZIONE E FORMAZIONE SUPPORTO PER LO SVILUPPO DI OPERE INTERATTIVE ONLINE E OFFLINE Contenuti digitali a complemento di un progetto audiovisivo Stanziamento: € 2.000.000 - GUUE 2010/C 262/10 Scadenza: 11 aprile 2011 OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI VP/2010/014 - PROGETTO PILOTA COOPERAZIONE ALL-INCLUSIVE TRA AUTORITÀ PUBBLICHE, AZIENDE E IMPRESE SOCIALI A FAVORE DELL'INCLUSIONE SOCIALE E L'INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO Stanziamento: € 1.500.000 - VP/2010/014 Scadenza: 08 aprile 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/131022/L/ACT/CY - INVITO A PRESENTARE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER OTTENERE BORSE DI STUDIO PER LA COMUNITÀ TURCO-CIPRIOTA PER L'ANNO ACCADEMICO 2011/12 Stanziamento: Borse Studio - EuropeAid/131022/L/ACT/CY Scadenza: 08 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-ENERGY-2011-2: : INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA PRIORITÀ ENERGIA DEL PROGRAMMA SPECIFICO 'COOPERAZIONE' DEL VII PROGRAMMA QUADRO DI RST Previste azioni in n. 5 Activity/Area. Stanziamento: € 137.000.000 - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 07 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-FISSION-2011- FISSIONE NUCLEARE E RADIOPROTEZIONE - Invito a presentare proposte nell'ambito del Settimo Programma Quadro Euratom (CEEA) per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare Stanziamento: € 41.000.000 - GUUE 2010/C 225/08 Scadenza: 07 aprile 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/36/10 - ATLANTIS: AZIONE A FAVORE DI LEGAMI TRANSATLANTICI E DI RETI UNIVERSITARIE IN MATERIA DI FORMAZIONE E STUDI INTEGRATI - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE Sviluppo delle risorse umane sia nell'UE sia negli USA Stanziamento: € 6.440.000 - GUUE 2011/C 02/02 Scadenza: 07 aprile 2011 RICERCA E INNOVAZIONE ERC-2011-AdG_20110406: Invito a presentare proposte nell'ambito del programma di lavoro «Idee» 2011 del VII Programma Quadro di RST Termine per la presentazione delle proposte per il dominio Social Sciences and Humanities (SH). Stanziamento: € 661.400.000 - ERC-2011-AdG Scadenza: 06 aprile 2011 GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI PROGRAMMA "GIUSTIZIA CIVILE" - FORMAZIONE DEI GIUDICI NAZIONALI NELL'UE DIRITTO DELLA CONCORRENZA E COOPERAZIONE GIUDIZIARIA TRA GIUDICI NAZIONALI Cofinanziare la formazione sul diritto europeo della concorrenza. Stanziamento: € 800.000 - 1149/2007/CE Scadenza: 04 aprile 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130956/L/ACT/UA - UCRAINA SOSTENERE IL MIGLIORAMENTO DEL QUADRO NORMATIVO E GIURIDICO IN MATERIA DI TELECOMUNICAZIONI DI COMPETENZA DELLA COMMISSIONE NAZIONALE Stanziamento: € 1.300.000 - EuropeAid/130956/L/ACT/UA Scadenza: 04 aprile 2011 AVVISO: Per dettagli e/o schede tecniche dei Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi completi di maggio, giugno e luglio 2011, consultare “GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm 16 Gazzettino Europeo 02 Aprile 2011 Pubblicità [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT