ATTENZIONE AI BLOCCHI TEDESCHI (O AUSTRIACI)!

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ATTENZIONE AI BLOCCHI TEDESCHI (O AUSTRIACI)!
Per ma ggi ori inf orm
azi oni
sugli articoli o sui
prodotti
citati rivolgersi al Con
sorzio
Alveolater ® (fax 051
509816;
e-mail consorzio@a
lveolater.com; indirizzo Via
le Aldo
Moro 16, 40127 Bo
logna).
N. 23 - maggio 2005 - anno XII
Semestrale - Sped. in abb. post. - 45% - art. 2 comma 20/b
L. 662/96 - C.M.P. Bo - Aut. Trib. Bo n. 6224 dell’8/10/93.
In caso di mancato recapito restituire al C.M.P. di Bologna.
Il mittente si impegna a pagare la relativa tariffa.
Comitato di redazione: Gülnaz Atila, Daniele Balducci, Biagio Marra,
Mario Moscati, Giorgio Zanarini.
Direttore responsabile:
Giorgio Zanarini.
Redazione e amministrazione:
Consorzio Alveolater ®, Viale Aldo
Moro 16, Bologna, tel. 051 509873.
Editing, grafica e impaginazione: M+W di Mario Moscati & C,
Bologna, tel. 051 444312. Stampa: Grafiche dell’Artiere,
Bentivoglio (Bo), tel. 051 6640072.
rdinanza
Ordinanza
3431
N
N TT U
U
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uovo
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esto
nico
nico
L’Assemblea generale del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, in data 30 marzo, ha dato una prima approvazione al
Testo Unico delle norme tecniche per le
costruzioni, che dovrà avere il necessario concerto con la Protezione civile prima della discussione finale nella conferenza Stato-Regioni.
Il testo è molto ampio: oltre 400 pagine e
11 capitoli che trattano sia la sicurezza
alle azioni ambientali e accidentali (vento, temperatura, neve, incendio, esplosioni, urto), che le norme sulle costruzioni (in cemento armato, acciaio, legno,
muratura, anche in presenza di azioni sismiche), sulle opere stradali e ferroviarie, sui terreni, sul collaudo, sui progetti
esecutivi, sulle modalità di prova dei materiali. Uno specifico punto consente di
fare riferimento anche a norme europee,
come pure all’Ordinanza 3274, considerata anch’essa norma tecnica consolidata. Un testo così articolato non potrà che
richiedere un lungo periodo di transitorietà dalla data di pubblicazione sulla
G.U. Nel frattempo l’Ordinanza della
Protezione civile 3431 del 3 maggio 2005,
che riporta in allegato le norme tecniche
con le modifiche resesi necessarie per
assicurare maggiore chiarezza ed efficacia alle disposizioni normative precedentemente allegate all’Ordinanza 3274, ha
Ordinanza rinviato all’8 agosto 2005 l’entrata in
vigore delle norme così aggiornate.
Ancora per tre mesi quindi sarà
3 mesi di
proroga
possibile utilizzare il decreto 16 gennaio 1996 Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche e, in alcune regioni, il d.m. 20 novembre 1987 in zona 4.
Fra un paio di anni, con l’entrata in vigore del Testo Unico, le norme della Protezione civile non avranno più lo status di
norma obbligatoria; ma manterranno,
comunque, il valore di autorevole riferimento e potranno essere utilizzate a discrezione dei professionisti.
NORMATIVA
ATTENZIONE AI
BLOCCHI TEDESCHI
(O AUSTRIACI)!
La bassa conduttività termica con la quale questi
elementi si accreditano in Italia è in realtà
smentita
dal calcolo eseguito secondo la Uni
10355.
E noi ve ne diamo la dimostrazione.
3431 e Nuovo Testo Unico
Attenzione ai blocchi
tedeschi (o Austriaci!)
2 Alveolater
®
e Perlater ®
crescono ancora
RASSEGNA:
Blocchi Vela
microalveolati con lolla
di riso
Blocchi Siai per muratura
armata
3 “Laterizi srl”,
non solo laterizi
4 Polistirolo e segatura
VERIFICARE RESISTENZA TERMICA!
non modificano la
biocompatibilità del
laterizio Alveolater ®!
VERIFICARE COMPATIBILITÀ
CON NORMATIVE STATICHE!
6 Nuova Uni sulle malte
per murature
7 Nuova Uni
sui tavelloni
8 Alveolater d’Italia
10 Massa volumica
®
e conduttività termica
delle argille
11 Eurocodice 7 su
progettazione geotecnica
Decisioni delle Regioni
Un opportuno
chiarimento
12 “Il parere di…”
Certificazione CasaClima
Per la sicurezza dei
trasporti nei cantieri
3431
Giorgio Zanarini
direttore Consorzio Alveolater ®
SOMMARIO
1 EDITORIALE: Ordinanza
13 Villetta bifamiliare
a Ravenna
n molti
comuni dell’Alto Adige (ma
anche del Trentino) è diffusa la consuetudine di impiegare laterizi di produzione tedesca o austriaca in quanto accreditati di una conduttività termica
particolarmente bassa, di 0,16 W/mK,
e in alcuni casi addirittura di 0,14,
0,12 e 0,09 W/mK. Poiché anche solo
il valore 0,16 W/mK sembra non raggiungibile da blocchi di produzione italiana, si è voluto applicare a un blocco
I
tedesco, appunto accreditato di una conduttività equivalente di 0,16 W/mK con malta LM 21 (di conduttività 0,21 W/mK),
la norma Uni 10355 per il calcolo della
resistenza termica di pareti in blocchi
di laterizio.
È il caso di ricordare che la Uni 10355
è stata recepita dall’ordinamento italiano con il decreto 412, ed è quindi legge dello Stato da applicare per la verifi(continua a pag. 16) 14 Fessurazioni nelle
murature. Forse la causa
sta nella malta
15 Il laterizio svela
i suoi segreti
16 (dalla prima pagina)
Attenzione ai blocchi
tedeschi (o Austriaci!)
Sud 27%
RISULTATI 2004
Nord 60%
Centro 13%
Alveolater e Perlater
crescono ancora
®
Nelle foto, esempi di
blocco Alveolater ®
(sopra) e Perlater ®
(sotto); a destra, la malta
termica Alveolater ®.
Nei grafici: in
basso, andamento
delle vendite di
blocchi Alveolater ® e
Perlater ® dal 1986 (anno
di costituzione del
Consorzio) al 2004; in alto
a destra, composizione
delle vendite per aree
geografiche (2004).
+19%
+15%
Più che positivo il bilancio di fine 2004.
Alveolater ® e Perlater ® sono oggi al primo
posto in Italia nel campo dei laterizi termici.
blocchi Alveolater® e Perlater®
hanno fatto registrare nel 2004
un nuovo record di vendite raggiungendo la considerevole quantità di 1 milione e 322 mila tonnellate, il
13,7 per cento in più rispetto
al 2003. Per il Consorzio Alveolater®, nato nel 1986, è
l’ottavo anno di crescita consecutiva.
La diffusione dei blocchi Alveolater® e Perlater®, che oggi si collocano per quantità vendute al primo posto in Italia nel campo dei laterizi termoisolanti, è per il 60 per cento al
Nord, per il 13 per cento al Centro e
per il 27 per cento al Sud e Isole. Gli incrementi maggiori di vendite si sono
avuti al Sud, più 19 per cento circa, e
al Centro, più 15 per cento. Nel Nord,
I
NOVITÀ
ALVEOLATER
®
Chicco di riso
2
+11%
®
dove è più consolidata la presenza dei
laterizi Alveolater® e Perlater®, l’incremento delle vendite è stato comunque
rilevante: oltre l’11 per cento.
Una diffusione sempre maggiore stanno avendo i blocchi Alveolater® per muratura armata che riescono a soddisfare al meglio, per la loro economicità e
semplicità costruttiva, le attuali esigenze in zona sismica di progettisti e imprese.
Incremento delle
vendite anche per
divisori e tramezze Alveolater ® .
Disponibili negli spessori che vanno da 8 a 20
cm hanno eccellenti doti fonoisolanti, dimostrate da tutta una serie di prove sperimentali condotte in
Blocchi Vela
microalveolati
con lolla di riso
Lolla (buccia)
questi ultimi anni dal Consorzio e i cui
dati, pubblicati a più riprese su Alveolater ® Notizie, sono sempre a disposizione di tecnici, imprese e progettisti.
Anche la crescente domanda di prodotti biocompatibili non ha colto il
Consorzio impreparato,
anzi. Già da tempo,
infatti, oltre ai classici laterizi Alveolater®, vengono prodotti anche blocchi
Alveolater® microalveolati
con farina di legno o lolla di
riso e blocchi Perlater® con perlite.
Da non dimenticare, inoltre, anche la
malta premiscelata Alveolater® che, impiegata insieme ai blocchi, consente
un incremento delle prestazioni termiche della muratura in quanto elimina
completamente i ponti termici causati
dalle normali malte in corrispondenza
dei giunti.
Per tutelare chi acquista i blocchi Alveolater® e Perlater® e garantire la rispondenza dei prodotti agli standard
prestazionali fissati dal regolamento
consortile, ricordiamo che i tecnici del
Consorzio effettuano periodici controlli
di qualità negli stabilimenti delle aziende associate, che attualmente sono
venti su tutto il territorio nazionale (v.
elenco associati pagg. 8 e 9).
Da segnalare, infine, che molti degli
stabilimenti Alveolater® sono stati certificati secondo il protocollo previsto
dalle norme Uni En Iso 9001 Il gruppo Vela, con stabilimenti a Corte Franca (Bs) e
a Bologna, ha recentemente
avviato la produzione di blocchi Alveolater ® microalveolati
con lolla di riso. L’azienda ha messo a punto
questa linea di laterizi per soddisfare
l’ormai sempre
più crescente
domanda di
prodotti alleggeriti con materiali di origine vegetale.
Questi elementi
sono il risultato
di un processo di
lavorazione studiato dai tecnici del gruppo Vela e sono
disponibili nei formati dei
normali blocchi Alveolater ®
(v. pag. 9 “Alveolater ® d’Italia”, elenco formati Vela). Da
segnalare che le caratteristiche di biocompatibilità dei
blocchi, anche in termini di
impatto ambientale (in particolare per quanto riguarda le
emissioni) sono state certificate da qualificati istituti autorizzati. I blocchi Alveolater ®
Vela microalveolati con lolla
di riso sono dunque perfettamente ecologici e di qualità
conforme agli standard del
gruppo bresciano ASSOCIATI ALVEOLATER ®
DISTRIBUTORI
PER VOCAZIONE
“Laterizi srl”,
non solo laterizi
Con sede a Cagliari, la Laterizi srl è una società
commerciale che oltre ai blocchi Alveolater ®
offre una vastissima gamma di prodotti per
l’edilizia. Puntando molto anche su Internet.
ata nel 1994 come società com-
N merciale per la vendita dei lateri-
zi prodotti dalla Latersistem di Cagliari
– azienda associata al Consorzio Alveolater® (v. elenco associati pagg. 8 e 9)
me in Italia a puntare anche su un
mezzo di diffusione tecnologicamente
avanzato quale Internet. E questo le ha
dato, e continua a darle, un grande
vantaggio competitivo.
AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2000
– la Laterizi srl ha poi ampliato la propria offerta aggiungendo agli originari
blocchi Alveolater® e laterizi comuni
un’ampia gamma di altri prodotti per
l’edilizia, con una particolare attenzione a quelli destinati all’isolamento termoacustico e alla bioedilizia.
Obiettivo di questa trasformazione è
stato quello di offrirsi come partner di
lavoro a tutti gli operatori del settore
edile, nella ricerca di prodotti in grado
di garantire allo stesso tempo alta qualità e prezzi concorrenziali. Tutto ciò le
è riuscito grazie e sopratutto ai rapporti instaurati con importanti aziende produttrici e alla propria rete commerciale,
organizzata capillarmente su tutto il
territorio sardo. In più è stata tra le pri-
L'ubicazione geografica della sede la
favorisce indubbiamente nei contatti
con le aziende e i professionisti sardi,
ma non per questo l’azienda si sente limitata, anzi, si dichiara in grado di eseguire ogni tipo di fornitura su tutto il territorio nazionale.
Con il crescere poi dell’interesse attorno ai problemi della salvaguardia ambientale e della tutela della salute, la
Laterizi srl ha infine introdotto nel
2000 un settore di attività esclusivamente dedicato all’edilizia biocompatibile, affiancando a una vasta gamma
di prodotti ecologici anche un’assistenza tecnica volta a far crescere nei cittadini e negli operatori una vera e propria
“cultura ambientale” Blocchi Siai
per muratura
armata
Anche
la Siai di
Petacciato Scalo (Cb) è entrata nel
gruppo delle aziende
produttrici di blocchi Alveola®
ter per muratura armata (le
altre sono: gruppo Fantini e
Laterizi Alan Metauro). I bloc-
«Nel corso degli anni – ci ha
dichiarato Giorgio Morabito, direttore commerciale
della Laterizi srl – abbiamo
cercato di accentuare la vocazione della nostra azienda alla distribuzione indirizzata esclusivamente agli
operatori del settore. Ci siamo così concentrati unicamente sulla gestione di depositi e sulla vendita all'ingrosso, cercando di instaurare con le reti di rivenditori e imprese una forma di collaborazione e non di concorrenza, destinando all'utente finale soltanto
la consulenza tecnica. Oggi, grazie
al numero dei nostri collaboratori
sul territorio e a un’efficiente organizzazione per le consegne, possiamo affermare di essere riusciti a
mantenere fede ai nostri propositi
e contiamo per il futuro, grazie anche alle nuove tecnologie, di migliorare e ampliare ulteriormente la
nostra operatività. Vorrei anche
segnalare
che nel
marzo di
quest’anno
la società è
stata certificata secondo la Iso
9001:2000.
Per noi è motivo di
grande
soddisfazione,
non solo
perché
premia il
nostro impegno, ma
sopratutto
perché dimostra il livello qualitativo del
servizio offerto ai nostri clienti».
chi messi a punto dalla Siai
sono di due tipi: quello principale di 30x19x25 cm, e il
mezzo blocco coordinato di
30x19x14,5 cm. Gli elementi
sono di forma a “C”, presentano cioè una tasca laterale
aperta che consente, accostando specularmente tra
loro i blocchi, di formare il
vano per l’alloggiamento
delle armature verticali.
Il mezzo blocco coordinato permette di realizzare
angoli, innesti, incroci e
terminali della muratura
senza dover tagliare gli
elementi principali, evitando così sprechi di mate-
riale e perdite di tempo. Nei
corsi della muratura i vani
che si formano tra i blocchi
vanno sempre riempiti con
malta Sotto, il logo della Laterizi
srl, società commerciale
con sede a Cagliari.
La Laterizi srl oltre ai
blocchi Alveolater ® e
laterizi comuni offre
un’ampia gamma di altri
prodotti per l’edilizia, in
particolare quelli
destinati all’isolamento
termoacustico e alla
bioedilizia.
A centro pagina,
i marchi
attestanti la
certificazione di
qualità Iso
9001:2000
ottenuta
recentemente
dall’azienda.
A fianco,
i certificati
rilasciati, in
data 4
marzo
2005, dalla
società
Iqnet.
A sinistra, particolare
costruttivo dell’incrocio
della muratura realizzata
con i blocchi Alveolater ®
per muratura armata della
Siai di Petacciato Scalo
(Cb).
A fianco,
il blocco
principale di 30
x19x25 cm e il
mezzo blocco
coordinato
di 30x19x
14,5 cm.
3
A centro pagina, a destra,
foto molto ingrandita di
una sferetta di polistirolo
(diametro reale compreso
tra 2 e 2,5 mm circa) e di
una particella di segatura
(dimensione reale
compresa tra 1 e 2 mm
circa) impiegate per la
creazione degli alveoli nel
laterizio Alveolater ®.
Polistirolo e segatura (o
farina di legno) vengono
miscelati in modo
uniforme all’argilla cruda.
Durante la cottura del
laterizio scompaiono
senza lasciare residui. Al
loro posto rimangono
cavità vuote contenenti
solo aria che, nel caso del
polistirolo, sono visibili
anche sulla superficie del
laterizio (v. foto in basso),
.
Le prove effettuate
presso diversi istituti di
ricerca hanno dimostrato
che sia il polistirolo che la
segatura non modificano
assolutamente le
caratteristiche di
biocompatibilità del
laterizio in quanto le
cavità vuote, prima
occupate dalle sferette di
polistirolo o dalla
segatura, non contengono
nessun tipo di gas ma
solo aria. E non potrebbe
essere altrimenti, anche
perché le stesse prove
hanno evidenziato che il
laterizio alveolato
«dimostra una
permeabilità all’aria
oltre quattro volte
maggiore del laterizio
normale» (v.
“hanno detto”
punto ).
BIOEDILIZIA
Polistirolo e segatura non
modificano la biocompatibilità
del laterizio Alveolater !
®
Le cose stanno proprio così! Tra i blocchi alveolati con polistirolo e
quelli con segatura non vi è alcuna differenza in termini di
biocompatibilità. Durante la cottura, infatti, sia il polistirolo che la
segatura scompaiono senza lasciare tracce. E le prove lo confermano.
’alleggerimento dell’argilla mediante materiali combustibili al
fine di ottenere migliori prestazioni termiche del laterizio risale agli anni ’60
ed è basato su un brevetto dell’ingegnere svedese Sven Fernhof.
Il brevetto prevedeva una miscela di
argilla e sfere di polistirolo, ma l’impiego di materiali combustibili (segatura
di legno, paglia ecc.) è sempre stato
relativamente diffuso, seppure al solo
scopo di ridurre i consumi energetici
nella fase di cottura.
La sempre maggiore attenzione alla
salubrità dell’ambiente abitato ha portato a ritenere che la miscela di argilla
e polistirolo potesse in qualche modo
causare, anche dopo la cottura, l’emissione di residui incombusti o comunque che potesse verificarsi la
permanenza di residui organici all’interno della matrice di argilla.
Questo sospetto ha reso necessaria l’esecuzione
di prove volte a
confer-
L
Alveolater,
il blocco
che respira!
®
Le prove* hanno dimostrato
che il laterizio Alveolater®,
oltre a un’elevata capacità
di isolamento termico, ha
anche una permeabilità all’aria di oltre quattro volte
superiore a quella del laterizio normale. Questa maggiore traspirabilità permette alle pareti in blocchi Alveolater® di “respirare”, di
favorire cioè il rapido smaltimento del vapore che si
produce all’interno delle
abitazioni, impedendo così
il sorgere di fenomeni di
condensa interstiziale.
* vedi “hanno detto” punto 4
Sferette
di polistirolo
mm
Segatura
mm
2,5
2÷
2
1÷
mare, al contrario, l’assoluta equipollenza del laterizio alleggerito con il laterizio tradizionale.
La prima verifica fu effettuata già nel
1990 presso il Centro Ceramico di Bologna. La relazione finale, dal titolo
Prove di permeabilità all’aria, a firma
del professor Carlo Palmonari, concludeva con le considerazioni riportate
nel box al punto .
In seguito sono state fatte prove di rilascio di sostanze volatili presso la
Sezione chimica del “hanno detto”
“...si rileva che il laterizio alveolato presenta
una permeabilita’ all’aria oltre quattro volte
maggiore del laterizio
normale. ...Una tale permeabilita’ all’aria conferma l’ipotesi che non e’
possibile una permanenza
di gas all’interno della
massa di argilla cotta”.
“...La prova ha evidenziato che il campione analizzato non rilascia alcuna sostanza volatile”.
(a proposito di un’eventuale
presenza di idrocarburi)
“...ciascuno di questi
componenti nel mattone e’
inferiore a 0,1 ppm”.
“...il polistirolo e’ chimicamente stabile sia a
temperatura ambiente che
nell’intervallo di temperatura usualmente impiegato nei cicli di essiccamento, per cui non si
pongono problemi ne’ a
livello di ambiente di
lavoro che per quanto
riguarda le emissioni dagli essiccatoi; inizia a
decomporsi non prima di
250 oC, cioe’ in piena
fase di preriscaldo all’interno del forno e la
decomposizione procede
come combustione completa, come dimostrano sia
deduzioni di natura chimica che risultati di
prove specifiche effettuate come controllo delle emissioni”.
Laboratorio tecnologico mantovano. Sia nel caso di blocco alleggerito
con polistirolo che con farina di legno
il rapporto si concludeva con le considerazioni evidenziate al punto .
Verifiche analoghe sono state eseguite da altri produttori presso Enichem
Polimeri. In seguito all’analisi volta
alla ricerca di residui di idrocarburi la
relazione concludeva affermando (v.
punto ) che il laterizio alleggerito
con polistirolo è del tutto simile al laterizio tradizionale.
Può essere rilevato che durante la cottura si possono avere emissioni al camino inquinanti. Anche su questo punto si chiese, nel 1989,
al Centro ceramico
una valutazione di
merito. La conclusione, sempre a firma del professor Carlo Palmonari, è riportata al punto .
Ma esperienze condotte
in Germania hanno evidenziato la possibilità del verificarsi della cosiddetta “carbonizzazione a bassa temperatura”, con possibili emissioni di
benzene. Tali emissioni sono
però fortemente condizionate dalle modalità di conduzione del forno,
e in particolar modo dal gradiente di
temperatura impostato fra 250 e 400
°C. E infatti il certificato n. 0302334
del 23/12/2003 Ecam sas di Schio
(Vi) non evidenzia presenza, nei fumi
al camino, di derivati del benzene incompatibili con quanto stabilito dal
d.m. 12 luglio 1990.
Si vuole qui solo evidenziare come la
carbonizzazione a bassa temperatura
possa verificarsi anche per altre sostanze organiche (ad esempio farina o
segatura di legno), seppure con emissioni di diversa natura.
Per quanto riguarda invece la possibile
fonte di inquinamento da radon, poiché all’inizio del 2001 la Commissione
europea ha pubblicato la bozza di norma Radiation protection 112, il Consorzio Alveolater® ha condotto un’amplissima serie di verifiche sperimentali
impiegando i rilevatori disponibili presso il laboratorio Enea di Bologna al
fine di individuare, per ogni argilla, con
o senza polistirolo o altri additivi, il valore dell’indice di radioattività “I”, legato alle emissioni di Torio, Potassio e
Radio e, contemporaneamente, indice
di presenza di Radon. Per tutte le argille tale indice è risultato minore del limite ammesso, pari a 1.
Anche il laterizio Alveolater® alleggerito
con polistirolo può quindi considerarsi
del tutto idoneo all’impiego in fabbricati per i quali si richieda una particolare
attenzione ai principi dell’architettura
bioecologica L’ACUSTICA IN
EDILIZIA SECONDO
ROCKWOOL
Con la pubblicazione del manuale
Acustica in Edilizia, Rockwool fornisce un importante contributo alla
conoscenza di problematiche che
oggi, giustamente, costituiscono un
elemento fra i più importanti ai fini
del benessere abitativo.
Il manuale si compone di
quattro capitoli
(principi base di acustica, acustica edilizia,
assorbimento acustico dei materiali in lana di roccia Rockwool,
d.p.c.m. 5 dicembre 1997 sui requisiti
acustici passivi degli edifici) e di
un’appendice che riporta i risultati di
venti prove sperimentali, corredate
da efficaci immagini delle pareti e
dai grafici della risposta in frequenza.
Il professor Patrizio Fausti, docente
di Acustica e fisica tecnica
presso il dipartimento di
Ingegneria dell’Università di Ferrara,
ha curato l’impostazione teorica
in modo facilmente leggibile per il
neofita, ma
con ampia
possibilità di
approfondimento per i
più esperti,
realizzando una
pubblicazione
certamente di riferimento per il
settore.
Per informazioni:
Rockwool Italia
Via Mascheroni 31
20145 Milano
tel. 024996181
fax 0249961843
www.rockwool.it
Sotto, il nuovo manuale di
acustica pubblicato dalla
Rockwool Italia.
Da segnalare che per le
prove acustiche sono
stati scelti per
l’esecuzione dei muri in
laterizio i blocchi
Alveolater ®.
In basso, due delle pareti
sottoposte alle prove
acustiche riportate in
appendice al volume: la
prima è costituita da due
strati in blocchi
Alveolater ® a
incastro (uno
di 8 cm di
spessore,
l’altro di
12 cm)
con
interposto, a
completo riempimento
dell’intercapedine, un
pannello in lana di roccia
Rockwool di 5 cm di
spessore (densità 40
kg/m3); la seconda è
costituita da blocchi
Alveolater ® di spessore
25 cm con placcaggio in
pannelli di lana di roccia
LabelRock di 4 cm di
spessore (densità
85 kg/m3)
preaccoppiati a
una lastra di
cartongesso di spessore
13 cm.
5
NORMATIVA
La nuova norma Uni
distingue due tipi di
malta: la malta da
muratura «a prestazione
garantita», quando la
composizione e il metodo
di produzione sono scelti
dal produttore per
ottenere le proprietà
specificate (concetto di
prestazione); e la malta
da muratura «a
composizione prescritta»,
quando le proprietà
risultano dalla
proporzione dichiarata dei
costituenti.
Una seconda distinzione è
basata sull’uso: si hanno
infatti malte di «tipo G»,
per scopi generali e quindi
senza caratteristiche
speciali; di «tipo T»,
per la posa di
blocchi
rettificati
(malta per
muratura a
strato
sottile); di
«tipo L»,
quando si
tratta
Nuova Uni sulle
malte per murature
La norma, dedicata alle malte per muratura prodotte in
fabbrica, è il recepimento della norma europea En 998-2.
Indicate anche le modalità per la vendita con marchio Ce.
el mese di marzo 2004 Uni ha
N pubblicato una norma dedicata
alle malte per muratura prodotte in
fabbrica destinate all’impiego in pareti, colonne e partizioni di muratura, recepimento, in lingua italiana, della norma europea En 998-2, edizione aprile
2003.
La malta per muratura è definita come «miscela di uno
o più leganti inorganici,
aggregati,
di
malta
leggera,
con massa
volumica
(malta indurita
secca) non
superiore a 1300
kg/m3, e a
prestazioni
termiche
migliorate.
Una terza
distinzione è fra
«malta prodotta in
fabbrica», che può essere
“umida”, se già pronta
all’uso, o “secca”; «malta
semifinita», prodotta in
fabbrica, alla quale
possono essere o meno
aggiunti ulteriori
componenti specificati o
forniti dal fabbricante;
«malta prodotta in
cantiere», che tuttavia
non è normata dalla
998–2.
acqua ed eventualmente aggiunte e/o
additivi per il riempimento, il collegamento e l’allettamento della muratura».
Si distinguono due tipi di malta: la
malta da muratura a prestazione garantita, quando la composizione e il
metodo di produzione sono scelti dal
produttore per ottenere le proprietà
specificate (concetto di prestazione); e la malta da muratura
a composizione prescritta,
quando le proprietà risultano dalla proporzione dichiarata
dei costituenti.
Una seconda distinzione è basata
sull’uso: si hanno
infatti malte di tipo
G, per scopi
generali e
quindi
senza
caratteristiche speciali; di tipo T, per la
posa di blocchi rettificati (malta per muratura a
strato sottile); di tipo L, quando si tratta di malta leggera, con
massa volumica (malta indurita secca) non superiore a 1300 kg/m3, e a
prestazioni termiche migliorate.
Una terza distinzione è fra malta prodotta in fabbrica, che può essere “umida”, se già pronta all’uso, o
“secca”; malta semifinita, prodotta in
fabbrica, alla quale possono essere o
meno aggiunti ulteriori componenti
specificati o forniti dal fabbricante;
malta prodotta in cantiere, che tuttavia non è normata dalla 998-2.
Al punto 5.4.1 Resistenza a compressione (prospetto 1) sono definite sette
classi di malta, in funzione della resistenza a compressione che la malta
supera (v. prospetto 1).
La norma specifica che la tabella si
applica a malte a prestazione garantita; ma sicuramente la stessa classificazione può essere utilizzata per malte a composizione prescritta, dato che
per tali malte le proprietà meccaniche
risultano dalla proporzione dichiarata
dei costituenti.
Per le malte a prestazione garantita va
dichiarata anche la forza di adesione
della malta all’elemento per muratura, con riferimento a prove sperimentali sulla base della En
1052-3 o con riferimento a valori tabulati.
Per tutte le malte, destinate a
impieghi esterni, ed esposte direttamente alle intemperie, va valutato e
dichiarato l’assorbimento d’acqua, secondo la En 1015-18; analogamente
per la permeabilità al vapore d’acqua,
il cui valore va però dichiarato secondo valori tabellati nella tabella A.12
della En 1745.
Sempre al prospetto A 12 della En
1745 si deve fare riferimento quando
si tratti di malte destinate a essere utilizzate in elementi soggetti a requisiti
termici, e per le quali quindi si debba
dichiarare il valore della conduttività
λ 10, secco.
Prospetto 1 - Classi delle malte
Classe
Resistenza a compressione N/mm2
M1
M2,5
M5
M10
M15
M20
Md
1
2,5
5
10
15
20
d
Prospetto Z.A.2 (sintesi)
Nelle immagini, la malta
premiscelata Alveolater ®
con conduttività termica
equivalente a quella dei
laterizi Alveolater ® e
Perlater ®.
6
Prodotto
Impieghi previsti
Sistema di attestazione di conformità
Malte a prestazione garantita, prodotte in fabbrica
In pareti, colonne e divisori
2+
Malte a composizione prescritta, prodotte in fabbrica
In pareti, colonne e divisori
4
Le malte per posa a strato sottile
sono poi soggette a requisiti sulla dimensione massima dell’aggregato (2
mm) e al tempo di correzione,
ossia il tempo entro il quale
è possibile eseguire aggiustamenti sulla posizione degli elementi per muratura.
È normata anche la Reazione
al fuoco, che, nel caso il contenuto di organico, in massa o in volume, sia inferiore all’1 per cento, è
sempre A1, senza necessità di prove.
Malte leggere nelle quali siano, ad
esempio, presenti sfere di polistirene
in quantità superiore all’1 per cento
andranno quindi opportunamente provate e classificate.
Naturalmente, prima di immettere sul
mercato il prodotto preconfezionato,
devono essere eseguite le prove di
tipo iniziale e attivato un controllo di
produzione in fabbrica, basato su ispezioni, controlli e prove regolari per controllare le attrezzature, le materie prime, il processo di produzione e il prodotto finito. Va anche attivato un sistema di tracciabilità e di controllo dei
materiali in ingresso, delle scorte e il
metodo di trattamento delle produzioni non conformi.
L’Appendice B (informativa) della norma fornisce alcuni esempi (è chiaramente specificato che sono esempi
che «…dovrebbero solo essere considerati come tali…») di costruzioni soggette a esposizione severa, moderata,
passiva.
L’esposizione passiva non è altro che
quella di pareti esterne di muratura,
provviste di protezione adatta (come
ad esempio uno strato spesso di intonaco. Lo spessore non è definito, ma
è lasciato alla valutazione delle condizioni climatiche del luogo).
L’Appendice C (normativa) fissa la resistenza caratteristica a taglio iniziale
delle malte a prestazione garantita in:
0,15 N/mm2 per la malta per scopi generali e per la malta leggera; 0,3
N/mm2 per la malta in strato sottile.
Tale resistenza può essere assunta
come valore di adesione malta/elemento per muratura (punto 5.4.2.) in
assenza di prove sperimentali.
L’Appendice ZA1 (informativa) individua le caratteristiche essenziali che
devono essere oggetto di dichiarazione da parte del produttore.
Si rileva pertanto che per malte da
muratura a prestazione garantita devono essere dichiarati i valori di:
- resistenza a compressione;
- aderenza (in base a prove o a valori
tabulati);
- contenuto di cloruri (nel caso di malte
destinate a opere di muratura armata);
- reazione al fuoco (per malte destinate a essere impiegate in murature soggette a requisiti antincendio);
- assorbimento d’acqua (per malte destinate a impieghi esterni);
- permeabilità al vapore d’acqua (per
murature esterne );
- conducibilità termica (per malte destinate a murature soggette a requisiti di
isolamento termico);
- durabilità;
- sostanze pericolose.
Ovviamente dovranno essere dichiarati i valori delle caratteristiche pertinenti per l’impiego previsto e obbligatorie
nello stato membro di commercializzazione del prodotto.
Nel caso di prestazioni non obbligatorie, si potrà utilizzare l’opzione Prestazione non determinata – N.P.D.
L’Appendice ZA2 (informativa) definisce i sistemi di attestazione di conformità in funzione del tipo di malta prodotta secondo le indicazioni del prospetto Z.A.2, Sistema di conformità (v.
prospetto Z.A.2, sintesi).
Naturalmente è ipotizzabile che sia
consentito il sistema di attestazione
2+ anche nella produzione di malte a
composizione prescritta, mentre non
sarà possibile il sistema 4 nella produzione di malte a prestazione garantita.
Marcatura Ce
Come per tutti i prodotti, una volta eseguite le
prove di tipo, istituito
un sistema di controllo interno (Sistema 4), e acquisito il certificato rilasciato dall’ente notificato (Sistema 2+), il
produttore (o l’agente designato nello
stato membro di commercializzazione)
dovranno elaborare e conservare una
dichiarazione di conformità Ce che autorizzi alla marcatura Ce, comprendente:
- nome e indirizzo del
produttore o del rappresentante designato;
- descrizione del prodotto
e copia delle informazioni
di accompagnamento alla
marcatura Ce;
- elenco delle disposizioni alle quali il
prodotto è conforme (ad esempio, appendice ZA della norma Uni En 998-2);
- condizioni particolari applicabili all’uso del prodotto (ad esempio, impiego
in determinate condizioni);
- nome e qualifica della persona autorizzata alla firma.
A questo elenco, richiesto in Sistema
4, chi opera in Sistema 2+ dovrà aggiungere:
- numero del certificato del controllo di
produzione in fabbrica;
- nome e indirizzo dell’ente notificato;
- condizioni di validità e periodo di validità del certificato;
- nome e qualifica della persona incaricata di firmare il certificato.
Ultimate queste attività, sarà finalmente possibile vendere il prodotto
marcato Ce NORMATIVA
Nuova
Uni sui
tavelloni
o scorso dicembre 2004 Uni ha
pubblicato la norma 11128 dal
titolo Prodotti per costruzione di laterizio. Tavelloni, tavelle e tavelline. Terminologia, requisisti e metodi di prova.
La Uni 11128 sostituisce le vecchie
norme risalenti a oltre sessanta anni
fa (Uni 2105-1942; 2106-1942;
2107-1942). La norma, che anche
nell’aspetto grafico segue il nuovo corso delle norme Uni, è strutturata in
nove parti, e precisamente:
1 - Scopo e campo di applicazione;
2 - Riferimenti normativi;
3 - Termini, definizioni e simboli;
4 - Requisiti degli elementi;
5 - Modalità di prova;
6 - Altre caratteristiche;
7 - Documentazione
tecnica e etichettatura;
8 - Valutazione di conformità;
9 - Denominazione.
Al punto 3 sono
definiti i tavelloni a taglio retto,
obliquo e a
gradino
L
e le
modalità di
classificazione, oltre alla definizione di eventuali difetti.
Le tolleranze dimensionali e le caratteristiche geometriche sono definite al
punto 4, insieme a planarità e ortogonalità delle facce e rettilineità degli
spigoli.
Al punto 4.5.1, prospetto 3, è invece
indicato il carico al quale l’80 per cento degli elementi sottoposti a prova
deve resistere. Il carico varia da 600 a
1200 N in funzione della lunghezza e
dello spessore degli elementi.
Al punto 9, Denominazione, è stabilita
la modalità di designazione degli elementi. Ad esempio, un tavellone con h
= 8 cm, b = 25 cm, L = 60 cm a taglio
obliquo e fianchi retti deve essere designato T8x25x60/to/fr La nuova norma Uni,
riguardante tavelloni,
tavelle e tavelline,
stabilisce tra l’altro anche
il carico al quale l’80 per
cento degli elementi
sottoposti a prova deve
resistere (variabile da
600 a 1200 N in funzione
della lunghezza e dello
spessore dei prodotti).
Stabilisce inoltre la
denominazione e la
modalità di designazione
degli elementi. Un
tavellone, ad esempio,
con h = 8 cm, b = 25 cm,
L = 60 cm a taglio obliquo
e fianchi retti dev’essere
definito T8x25x60/to/fr.
Sopra, alcuni esempi di
tavelloni a fianchi retti: il
primo, dall’alto, ha uno
spessore di 6 cm ed è del
tipo a taglio obliquo con
gradino; il secondo, ha
uno spessore di 8 cm e
ha il taglio retto; l’ultimo,
ha uno spessore di 6 cm
e ha il taglio obliquo
semplice (produzione
Wienerberger Brunori).
7
Alveolater d’Italia
®
Produttori e formati dei blocchi Alveolater
tel. 0721 897526, fax 0721 897198,
[email protected]
www.alanmetauro.com
Currò Carmelo Laterizi di G.S.T. srl,
Contrada Timoniere,
98040 Torregrotta (Me),
tel. 090 9942181, fax 090 9943464,
[email protected],
www.currolaterizi.it
Produzione: blocchi
Classe 55
30 x 24 x 24
Stabilimenti:
- Cormòns (Go), tel. 0481 638111,
fax 0481 60012;
- Sagrado (Go), tel. 0481 99226,
fax 0481 92768
Classe 55
30 x 25 x 20
8
,
Classe 45
30 x 25 x 25 per muratura armata
14,5 x 30 x 25 per muratura armata
14,5 x 25 x 25 per muratura armata
Fornaci Giuliane spa, Via Isonzo 145,
34071 Cormòns (Go),
tel. 0481 638111, fax 0481 60012,
[email protected]
www.fornacigiuliane.com
Classe 50
35 x 25 x 20
30 x 25 x 20
25 x 20 x 20
25 x 18 x 20
17 x 50 x 24,5
17 x 50 x 20
12 x 50 x 20
8 x 50 x 20
Via San Rocco 45, 71036 Lucera (Fg),
tel. 0881 527111, fax 0881 527248,
[email protected], www.alafantini.it
Produzione: blocchi
blocchi per muratura armata
Classe 60
30 x 24 x 24
20 x 24 x 24
15 x 24 x 24
Classe 45
30 x 25 x 20
38 x 25 x 24,5 a incastro
35 x 25 x 24,5 a incastro
30 x 25 x 24,5 a incastro
12 x 30 x 24,5
12 x 30 x 20
12 x 25 x 24,5
12 x 25 x 20
Produzione: blocchi
blocchi per muratura armata
Stabilimenti:
- Lattarico Cs), tel. 0984 939820,
fax 0984 938092;
- San Martino Valle Caudina (Av),
tel. 0824 840149, fax 0824 840907
Classe 45
30 x 24 x 24
20 x 30 x 24
13 x 30 x 24
Produzione: blocchi
Stabilimento Secchiano Marecchia:
- Via Montefeltro 118,
61010 Secchiano Marecchia (Pu),
tel. 0541 912331, fax 0541 912154
e
Classe 60
37 x 25 x 25 a fori orizzontali
35 x 25 x 25 a fori orizzontali
30 x 25 x 25 a fori orizzontali
25 x 25 x 25 a fori orizzontali
20 x 25 x 25 a fori orizzontali
15 x 25 x 25 a fori orizzontali
12,5 x 25 x 25 a fori orizzontali
10 x 25 x 25 a fori orizzontali
25 x 25 x 33 a fori orizzontali
20 x 25 x 33 a fori orizzontali
15 x 25 x 33 a fori orizzontali
12,5 x 25 x 33 a fori orizzontali
10 x 25 x 33 a fori orizzontali
30 x 25 x 25 Iper a incastro
18,1 x 37 x 24
17,1 x 35 x 25
14,6 x 30 x 24
Laterizi srl, Via della Nautica 3,
09122 Cagliari, tel. 070 240012,
fax 070 240016, [email protected]
www.laterizisrl.com
Società commerciale
Per i prodotti commercializzati dalla
società Laterizi srl consultare il sito
www.laterizisrl.com
Laterizi Alan Metauro srl,
Stabilimento Cartoceto:
- Via S. Anna 36,
61030 Cartoceto (Pu),
,
e
Classe 45
30 x 30 x 19 per muratura armata
30 x 25 x 19 per muratura armata
14 x 30 x 19 per muratura armata
45 x 30 x 19
30 x 25 x 19
30 x 50 x 19 a incastro
30 x 25 x 19 a incastro
20 x 30 x 19
14 x 30 x 25
14 x 30 x 19
12 x 30 x 19
Classe 50
12 x 25 x 25
12 x 25 x 19
Classe 55
30 x 50 x 19 a incastro
30 x 25 x 25
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 a incastro
28 x 25 x 19
25 x 50 x 19 a incastro
25 x 25 x 19 a incastro
16,5 x 30 x 25
16,5 x 30 x 19
12 x 28 x 19
Classe 60
35 x 25 x 19 a incastro
30 x 25 x 25
30 x 25 x 19
30 x 25 x 25 a incastro
30 x 25 x 19 a incastro
20 x 25 x 19
Laterizi Margonara srl, Via Ronchi 91,
46020 Ronchi di Palidano (Mn),
tel. 0376 58465/6, fax 0376 528223,
[email protected]
www.margonara.it
Produzione: blocchi
classici e alleggeriti con segatura
Classe 45
38 x 25 x 24 a incastro
35 x 25 x 19 a incastro
30 x 25 x 19 universale
30 x 25 x 19 a incastro
12 x 30 x 19
12 x 30 x 24
12 x 25 x 24
12 x 25 x 19
12 x 25 x 15
®
Classe 50
42 x 25 x 24 a incastro
38 x 25 x 24 a incastro
35 x 25 x 24 a incastro
30 x 25 x 15 universale
25 x 45 x 24 a incastro
20 x 45 x 24 a incastro
17 x 45 x 24 a incastro
8 x 25 25 tramezza fonoisolante
Classe 55
30 x 25 x 19 universale
30 x 25 x 24 a incastro
25 x 25 x 24 a incastro
Classe 60
30 x 25 x 24 a incastro
30 x 25 x 19 a incastro
Later Sistem srl, Via della Nautica 3,
09122 Cagliari, tel. 070 240190,
fax 070 240941,
[email protected]
Produzione: blocchi
Classe 45
30 x 25 x 25
30 x 23 x 24 a incastro
25 x 23 x 24 a incastro
15 x 20 x 30
12 x 25 x 30
Classe 55
30 x 23 x 24 a incastro
25 x 23 x 24 a incastro
Classe 60
25 x 30 x 30 a fori orizzontali
Nencini Laterizi spa,
Sanlorenzo Laterizi srl,
Via Salaiola 28,
57010 San Pietro in Palazzi
Cecina (Li), tel. 0586 6181,
fax 0586 662416,
[email protected]
Stabilimento: Grosseto,
tel. 0586 6181, fax 0586 662416
Produzione: blocchi
Classe 45
30 x 25 x 18
25 x 45 x 18 a incastro
25 x 20 x 18
12 x 30 x 18
Classe 50
30 x 25 x 18
Classe 60
30 x 25 x 18
16 x 45 x 18 a incastro
Nigra Industria Laterizi srl,
Traversa Mazzini 2,
10037 Torrazza Piemonte (To),
tel. 011 9180034, fax 011 9189517,
[email protected], www.nigra.it
Produzione: blocchi
Classe 45
35 x 25 x 19
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 a incastro
25 x 30 x 19 a incastro
20 x 30 x 19
14 x 25 x 19
12 x 30 x 19
10 x 30 x 19
8 x 30 x 19
Classe 50
30 x 25 x 19
Classe 55
30 x 25 x 19
20 x 30 x 19
Ril Laterizi spa, Via Rovasenda 79,
13045 Gattinara (Vc),
tel. 0163 831012, fax 0163 834086,
[email protected], www.rillaterizi.it
Produzione: blocchi
classici e alleggeriti con segatura
Classe 45
30 x 25 x 19
20 x 30 x 19
12 x 30 x 19
10 x 30 x 19
8 x 30 x 19
Siai srl, Via Mediterraneo 40,
86030 Petacciato Scalo (Cb),
tel. 0875 67302, fax 0875 678553,
[email protected], www.siailaterizi.it
Produzione: blocchi
blocchi per muratura armata
Sarda Laterizi spa, Via Pigafetta 1,
07046 Porto Torres (Ss),
tel. 079 516104, fax 079 516170,
[email protected]
Produzione: blocchi
Classe 45
25 x 23 x 22,5 a incastro
30 x 22 x 22,5 a incastro
Classe 55
25 x 45 x 22,5 a incastro
30 x 44 x 22,5 a incastro
Classe 60
20 x 45 x 22,5 a incastro
25 x 45 x 22,5 a incastro
Wienerberger Brunori srl,
Stabilimento Mordano:
- Via Ringhiera 1, fraz. Bubano,
40020 Mordano (Bo),
tel. 0542 56811, fax 0542 51143,
[email protected]
www.wienerberger.it
,
Classe 45
45 x 30 x 19
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 per muratura armata
Vela spa,
Classe 55
30 x 25 x 25
12 x 30 x 25
Stabilimento Bologna:
- Via C. Colombo 56, 40131 Bologna,
tel. 051 6328111, fax 051 702570,
[email protected]
www.velaspa.it
Classe 60
37 x 25 x 25 a fori orizzontali
35 x 25 x 25 a fori orizzontali
30 x 25 x 25 a fori orizzontali
25 x 25 x 25 a fori orizzontali
20 x 25 x 25 a fori orizzontali
15 x 25 x 25 a fori orizzontali
Sila srl, Via Calatafimi 32,
45100 Rovigo, tel. 0425 405218,
fax 0425 908556, [email protected]
www.silasrl.it
Produzione: blocchi
Classe 45
30 x 25 x 19 a incastro
30 x 25 x 19
25 x 30 x 19 a incastro
20 x 30 x 19
12 x 30 x 19
12 x 25 x 19
Classe 50
33 x 25 x 19
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 a incastro
Classe 55
30 x 25 x 19
12 x 25 x 24,5
12 x 30 x 19
12 x 25 x 19
30 x 25 x 19
20 x 30 x 24,5
20 x 30 x 19
Gruppo Stabila spa,
Stabilimento Isola Vicentina:
- Via Capiterlina 141,
36033 Isola Vicentina (Vi),
tel. 0444 977009, fax 0444 599040,
[email protected]
www.gruppostabila.com
Produzione: blocchi
Classe 45
42 x 25 x 24,5 a incastro
38 x 25 x 24,5 a incastro
35 x 25 x 24,5 a incastro
30 x 25 x 24,5 a incastro
25 x 30 x 24,5
30 x 50 x 19 a incastro
25 x 50 x 19 a incastro
20 x 50 x 19 a incastro
17 x 50 x 24,5 a incastro
12 x 50 x 24,5 a incastro
8 x 50 x 24,5 a incastro
12 x 30 x 24,5
Produzione: blocchi
Classe 45
30 x 25 x 19
20 x 30 x 19
12 x 30 x 19
12 x 25 x 19
Classe 50
30 x 25 x 19
Stabilimento Corte Franca:
- Via Provinciale 28,
25040 Corte Franca (Bs),
tel. 030 984261, fax 030 984264,
[email protected]
Classe 55
30 x 25 x 19
Produzione: blocchi
classici e alleggeriti con lolla di riso
e
sono marchi del
Consorzio Alveolater®,
Viale Aldo Moro 16,
40127 Bologna
tel. 051 509873, fax 051 509816,
[email protected]
www.alveolater.com
www.muraturaarmata.it
Classe 45
42 x 25 x 24,5 a incastro
38 x 25 x 24,5 a incastro
35 x 25 x 24,5 a incastro
35 x 25 x 24,5 a incastro
35 x 25 x 19
30 x 27 x 19 a incastro
30 x 25 x 24,5 a incastro
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 a incastro
25 x 30 x 24,5 a incastro
25 x 30 x 19 a incastro
20 x 45 x 24,5
20 x 45 x 19
20 x 30 x 19
20 x 25 x 19
18 x 25 x 19
12 x 45 x 24,5
12 x 45 x 19
12 x 38 x 24,5
12 x 35 x 24,5
12 x 35 x 19
12 x 30 x 24,5
12 x 30 x 19
12 x 25 x 24,5
12 x 25 x 19
Classe 50
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 a incastro
25 x 30 x 19 a incastro
Classe 55
30 x 25 x 19
30 x 25 x 19 a incastro
28 x 25 x 19
25 x 30 x 19 a incastro
Classe 60
30 x 25 x 19
35 x 25 x 19
30 x 27 x 19 a incastro
Classe 60
30 x 25 x 19 a incastro
30 x 25 x 19
LEGENDA
I blocchi sono sempre a fori verticali
salvo quando vi è l‘indicazione “a fori
orizzontali”.
Dimensioni = a x b x c (cm)
Blocchi a fori verticali o a incastro
a = dimensione del blocco nel senso
dello spessore del muro (larghezza)
b = dimensione nella direzione
longitudinale del muro (lunghezza)
c = dimensione nel senso verticale del
muro (altezza)
Blocchi a fori orizzontali
a = dimensione nel senso trasversale
del muro (larghezza)
b = dimensione nel senso verticale del
muro (altezza)
c = dimensione nella direzione
longitudinale del muro (lunghezza)
blocco a fori
orizzontali
c
a
blocco a fori
verticali
b
b
c
a
c
blocco a
incastro
a
b
9
Sotto, i grafici elaborati
sulla base dei risultati
della ricerca. La curva
verde dei grafici 1 e 2
indica la linea di tendenza
mentre quella gialla tiene
conto della maggiorazione
prevista dalla Uni 10351.
Il grafico 3 riporta i valori
sperimentali compresi nel
campo 1450-1850 kg/m3.
In basso, il “cumulo”
dell’argilla in una fornace.
RICERCA
Massa volumica e conduttività
termica delle argille
Una ricerca del Cnr stabilisce una correlazione tra conduttività,
composizione e caratteristiche delle argille. I dati sono ora a disposizione
e possono essere utilizzati per il calcolo termico secondo la Uni 10355.
Grafico 1
Tabella 1
Conduttività sperimentali con e senza maggiorazione
Massa
Conduttività
Differenza
0,90
Valori Uni
Valori sperimentali
con maggiorazione con maggiorazione
0,80
0,70
W/mK
W/mK
%
1400
0,50
0,37
– 27
1600
0,60
0,47
– 23
1800
0,72
0,60
– 17
2000
0,90
0,78
– 13
Conduttività W/mK
0,60
0,50
0,40
0,30
0,20
0,10
1.200
1.400
Massa volumica kg/m3
1.600
1.800
2.000
Grafico 2
Valori di conduttività Uni 10351 con e senza maggiorazione
1,00
0,90
0,80
Conduttività W/mK
0,70
0,60
0,50
0,40
0,30
0,20
1.200
1.400
Massa volumica kg/m3
1.600
1.800
2.000
Grafico 3
Valori di conduttività nel campo 1450-1850 kg/m3
0,75
0,65
Conduttività W/mK
0,55
0,45
0,35
0,25
0,15
1.450
10
1.550
1.500
Massa volumica kg/m3
1.600
1.650
1.700
1.750
1.800
1.850
el corso degli ultimi anni sono
N state fatte numerose prove di
conduttività termica sulle argille, in diversi laboratori, universitari e privati, al
fine di verificare la relazione che lega la
massa volumica dell’argilla al valore
della conduttività termica.
Già sul numero 65/2000 della rivista
L’industria dei laterizi è stato pubblicato un articolo, risultato di una ricerca
Cnr, nel quale si è tentata una correlazione fra conduttività e composizione e
caratteristiche delle argille.
Anche la norma Uni 10351 Materiali
da costruzione. Conduttività termica e
permeabilità al vapore fornisce indicazioni e valori di utile riferimento al riguardo, pur con le incertezze rilevate
dalla norma stessa: «…Laterizi. Per
mattoni forati la conduttività non è definibile né misurabile… Le masse volumiche e le conduttività indicative di riferimento si riferiscono al solo laterizio
(includendo nel volume del laterizio fori
e porosità) mentre le conduttività utili
di calcolo si riferiscono alla
muratura completa…».
Le prove sono state effettuate, in modo indifferenziato, seguendo la norma
Uni 7891 Determinazione
della conduttività termica
con i metodo del termoflussimetro o la norma Uni
Determinazione della conduttività termica con i metodo della piastra calda in
funzione delle attrezzature
dei laboratori utilizzati.
I risultati, riportati nel grafico 1, sono relativi a settantuno prove sperimentali.
La curva esponenziale ver-
de indica la linea di tendenza dei valori
trovati, mentre la linea di tendenza gialla tiene conto della maggiorazione prevista dalla Uni 10351. Analogamente,
il grafico 2 riporta i valori, con e senza
maggiorazione, forniti dalla Uni 10351.
In tabella 1 sono riportati i valori numerici di confronto.
Dall’esame dell’andamento dei valori
sperimentali, si può ritenere che nel
campo compreso fra 1450 e 1600
kg/m3, i valori, sia originali che maggiorati, si posizionino esattamente sulla linea esponenziale di tendenza, mentre
maggiore variabilità si ha fra i 1600 e
1800 kg/m3. Si possono pertanto ritenere attendibili, anche ai fini del calcolo termico secondo Uni 10355, i valori
maggiorati riportati in tabella 2 Tabella 2
Massa
Conduttività
kg/m3
W/mK
1380
0,36
1400
0,37
1430
0,38
1450
0,39
1480
0,405
1500
0,415
1530
0,43
1550
0,44
1580
0,46
1600
0,47
1630
0,49
NORMATIVA
PROGETTAZIONE ANTISISMICA
Eurocodice 7
su progettazione
geotecnica
Decisioni delle Regioni
l 3 novembre 2004, con la sigla
En 1997-1:2004, il Cen ha pubblicato la versione definitiva della parte
1 dell’Eurocodice 7, relativo ai principi
e alle regole generali della progettazione geotecnica.
La parte 1 è divisa in 12 sezioni. Nelle
prime vengono definiti i procedimenti
generali per le analisi e il dimensiona-
I
ell’articolo Come hanno delibera-
N to le Regioni apparso sul n. 22 di
Alveolater ® Notizie è stata pubblicata
una tabella relativa alle decisioni delle
Regioni interessate in merito alla progettazione antisismica in zona 4.
Ci sono ora alcune modifiche e integrazioni, per questo ripubblichiamo la tabella aggiornata alle ultime novità. Infatti la regione Sardegna, già con delibera del 30 marzo 2004, ha deciso di
non introdurre la progettazione antisi-
smica in zona 4. La Liguria ha invece
esteso l’obbligo della progettazione antisismica anche in zona 4 per qualunque tipo di edificio (richiamandosi però
anche al punto 8.4 della norma allegata all’ordinanza 3274 della Protezione
civile che consente, rispettando determinate condizioni progettuali, di non applicare la progettazione antisisimica).
La Provincia autonoma di Bolzano ha in
corso di emanazione la delibera di recepimento della normativa sismica Nell’Eurocodice 7
risultano ben definiti i
requisiti e le procedure
per la progettazione
geotecnica, e si evidenzia
la connessione fra
indagini geotecniche e
progettazione. Viene
altresì data particolare
importanza alla
definizione del modello
geotecnica, linea guida
da seguire nella soluzione
di un problema
progettuale.
L’Eurocodice 7 è quindi
un documento
fondamentale per la
progettazione strutturale,
relativamente agli aspetti
che riguardano
l’interazione delle opere
con il terreno.
Progettazione antisismica in zona 4
Regione
Emilia-Romagna
Obbligatoria
solo per edifici
strategici o
rilevanti ai fini
della Protezione
civile, pubblici
o privati
Nessun
obbligo,
salvo diverse
successive
deliberazioni
✔
Lazio
✔
✔
Lombardia
✔
Piemonte
✔
Puglia
✔
Sardegna
✔
Sicilia
Deve
ancora
decidere
✔
Friuli Venezia Giulia
Liguria
mento geotecnico; quelle successive riguardano riempimenti di terreno, drenaggio, miglioramenti e rinforzi, fondazioni dirette, fondazioni su pali, ancoraggi, opere di sostegno, instabilità
idraulica, stabilità generale, rilevati.
La versione italiana dell’Eurocodice 7
sarà composta dalla traduzione della
norma e da un’appendice nazionale,
che conterrà specifiche scelte progettuali. L’Eurocodice 7 prevede infatti la
possibilità di adottare fino a tre diversi
metodi di progettazione geotecnica agli
stati limite.
Nell’Eurocodice 7 risultano ben definiti
i requisiti e le procedure per la progettazione geotecnica e si evidenzia, in
modo par ticolare, l’imprescindibile
connessione fra indagini geotecniche e
progettazione e viene data particolare
importanza alla definizione del modello
geotecnico, linea guida da seguire nella soluzione di un problema progettuale (definizione del programma delle indagini, valutazione dei risultati per la
scelta dei parametri geotecnici, individuazione delle situazioni limite, scelta
dei modelli di analisi, dei parametri da
controllare e del programma di costruzione e di monitoraggio).
Questa norma è quindi un documento
fondamentale per la progettazione
strutturale, relativamente agli aspetti
che riguardano l’interazione delle opere con il terreno Sempre
obbligatoria
✔
✔
Toscana
Trentino
✔
Alto Adige
✔
✔
Valle d’Aosta
Veneto
✔
Un opportuno chiarimento
i è discusso in molte sedi e convegni se la nuova classificazione
sismica del territorio, prevista dall’ordinanza 3274 della Protezione civile, sia
operativa o se abbia subito il rinvio previsto dall’ordinanza 3379 del 5 novembre 2004. L’articolo 6 dell’ordinanza
3379 precisa: «Ferma restando la possibilità di continuare ad applicare e utilizzare le normative tecniche allegate
all’ordinanza di protezione civile n.
3274 del 2003 e successive modificazioni, nei termini e nelle finalità ivi previste, il periodo di diciotto mesi di cui
all’art. 2, comma 2, della medesima
ordinanza è prolungato di sei mesi».
Un chiarimento è sempre opportuno,
ma, leggendo l’articolo 6, è evidente
che la proroga era relativa alle sole
norme tecniche e non alla classificazione. La Protezione civile ha chiarito che
la classificazione è operativa dal no-
S
vembre 2004. L’allegato 1 all’ordinanza 3274 Criteri per l’individuazione delle zone sismiche. Individuazione, formazione e aggiornamento degli elenchi
nelle medesime zone al punto 3, Prima
applicazione, specifica che le zone sismiche, fino a deliberazione delle Regioni, sono individuate sulla base del
documento Proposta di riclassificazione sismica del territorio nazionale della Commissione nazionale previsione e prevenzione grandi rischi. Se quindi le Regioni hanno
deliberato,
vale la classificazione di
delibera. In
caso contrario, vale la
Proposta di riclassificazione Rispetto a quanto
pubblicato sul numero
precedente di Alveolater®
Notizie, riguardo le
deliberazioni delle Regioni
in materia di
progettazione antisismica
in zona 4, ci sono alcune
novità. La Sardegna,
infatti, ha deciso di non
introdurne l’obbligo. La
Liguria, invece, ne ha
esteso l’obbligo per
qualunque tipo di edificio
(richiamandosi però
anche al punto 8.4 della
norma allegata
all’ordinanza 3274 della
Protezione civile che
consente, rispettando
determinate condizioni
progettuali, di non
applicare la progettazione
antisisimica). La
Provincia autonoma di
Bolzano ha in corso di
emanazione la delibera di
recepimento.
Dopo vari chiarimenti si è
arrivati a stabilire che la
nuova classificazione
sismica stabilita
dall’ordinanza 3274 della
Protezione civile è
operativa dal novembre
2004 e che la proroga,
prevista nell’ordinanza
3379 del 5 novembre
2004, riguarda le sole
norme tecniche.
Sotto, un esempio di
blocco Alveolater ® per
muratura armata (con
cartella rimovibile) e di
mezzo blocco coordinato
accostati per la creazione
della tasca per
l’alloggiamento
dell’armatura
verticale.
11
Il parere
di…
Sopra, muratura armata
Alveolater ®, particolare
costruttivo dell’innesto.
Nel “parere di…” sulle
problematiche delle
costruzioni in muratura in
zona sismica, il professor
Roberto Capozucca
afferma, tra l’altro, che
per queste strutture non
c’è necessità di
complesse analisi
dinamiche per poter
eseguire le verifiche di
resistenza. La regolarità e
semplicità dell’impianto
strutturale degli edifici in
muratura permette infatti
di poter cogliere, con
un’analisi statica
equivalente, informazioni
sufficienti per la verifica
di sicurezza dell’edificio
contro le forze sismiche
previste.
A destra, plastico del
complesso residenziale
“Rosenbach” di Oltrisarco
(Bz). Al complesso,
progettato dallo studio di
architettura Menz &
Gritsch di Merano, è stata
recentemente assegnata
la certificazione
“CasaClima”, introdotta
dal Comune di Bolzano
per promuovere metodi di
costruzione che rispettino
l’ambiente e consentano
il risparmio energetico.
Edifici in muratura sottoposti a forze sismiche
È purtroppo sempre molto attuale la problematica del
comportamento degli edifici sotto le azioni sismiche, anche alla luce degli eventi così catastrofici che hanno coinvolto negli ultimi mesi tanti Paesi dell’Asia. E sempre
più spesso mi capita di essere sollecitato da studenti e
colleghi a esprimere un parere sul comportamento degli edifici in muratura.
Vorrei qui sintetizzare alcune riflessioni. Gli edifici
in muratura sono organismi strutturali con pareti portanti sottoposte a carichi verticali e pareti di controvento in grado di sostenere anche forze orizzontali dovute a un terremoto. Le pareti murarie disposte nelle due direzioni principali della pianta dell’edificio,
collegate ai solai, rappresentano un insieme scatolare in grado di sostenere anche
condizioni di carico straordinarie imposte da un evento sismico. In generale, i principi
di base, le ipotesi e i modelli che vengono utilizzati per lo studio di edifici a pareti portanti in cemento armato possono essere estesi all’analisi di organismi a struttura muraria, considerando, ovviamente, le specifiche caratteristiche meccaniche della muratura e dei materiali costituenti. Negli edifici in muratura, la resistenza alle azioni sismiche è legata alla capacità dell’impianto strutturale di mantenersi sostanzialmente
integro e in grado di ripartire le azioni orizzontali sui pannelli di controvento evitando, quindi, che l’organismo perda la sua struttura scatolare e intervengano meccanismi locali di ribaltamento che possono portare al collasso l’intera costruzione. Se non
nascono fenomeni di perdita di stabilità locale, la resistenza alle azioni sismiche è affidata alla capacità di resistenza al taglio, nel proprio piano, delle pareti di controvento.
Le pareti murarie, se sottoposte ad azioni orizzontali complanari, presentano un comportamento elastico quasi lineare sino al valore del carico di massima resistenza. A
tale livello del carico si sviluppa la fessurazione nei giunti di malta o attraverso giunti
e mattoni, ma permangono ancora capacità di duttilità intesa come possibilità di sostenere i carichi verticali e di ridistribuire i carichi sismici dalla parete danneggiata
alle pareti meno danneggiate o non danneggiate. Ciò rende possibile la capacità di
dissipare energia durante l’evento sismico. In generale, negli edifici regolari di nuova
costruzione, e in quelli recenti, se realizzati con buona qualità dei materiali, continuità
delle pareti negli incroci, presenza di cordoli ai vari livelli di piano o tiranti e catene
metallici, i meccanismi locali sono scongiurati e si può pensare che il danneggiamento sia legato a un funzionamento globale dell’intero organismo che si
basa sulla attivazione di un certo grado di duttilità delle pareti murarie.
Infine, alcune considerazioni, sul calcolo. Nel caso di strutture in muratura, non c’è necessità di complesse analisi dinamiche per poter eseguire le verifiche di resistenza. La regolarità e semplicità dell’impianto
strutturale degli edifici in muratura permette di poter cogliere, con un’analisi statica
equivalente, informazioni sufficienti per la verifica di sicurezza dell’edificio contro le
forze sismiche previste. Inoltre, benché il problema sia sempre di tipo tridimensionale, non è necessario adottare complessi modelli spaziali. Nei casi normali, la verifica
alla resistenza delle strutture nelle due direzioni ortogonali della pianta dell’edificio risulta appropriata. I metodi di calcolo che possono essere utilizzati sono quindi essenzialmente di tipo statico, lineari o non lineari.
prof. ing. Roberto Capozucca
(professore associato di Tecnica delle costruzioni, Università politecnica delle Marche,
Dipartimento di architettura costruzioni e strutture, Sezione strutture, Ancona)
Certificazione
CasaClima
o scorso 3 dicembre è stata assegnata la certificazione CasaClima al complesso di 64 alloggi Rosenbach, costruito a Oltrisarco (Bz). L’attestato CasaClima, istituito dal Comune
di Bolzano ed elaborato nel 2002 dall’Ufficio aria e rumore dell’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente), premia il minor impiego di
energia nell’edilizia residenziale.
Quello di Oltrisarco è il primo condominio a basso consumo realizzato secondo i criteri di risparmio energetico di livello A del progetto CasaClima, che fissa in 30 kWh/m2 anno il consumo per
riscaldamento. Lo scheletro dell’edificio, progettato dallo studio di architettura Menz & Gritsch di Merano, è in cemento armato; tutte le pareti esterne e
interne sono invece in legno prefabbricato. Ogni appartamento è dotato di
un impianto di ventilazione che funziona come scambiatore di calore: l’aria
pulita, aspirata dall’esterno, viene fatta passare in una tubazione interrata,
in modo che possa già iniziare a riscaldarsi. Nello scambiatore aria esausta
(a 20 °C) aria pulita, quest’ultima si riscalda a 17 °C circa. L’apporto termico è quindi limitato all’innalzamento
della temperatura dell’aria da 17 a 20
°C. In estate lo stesso sistema funziona da condizionatore.
Il programma CasaClima consente
non solo di ottimizzare l’efficienza energetica
degli edifici già nella
fase di progettazione,
adottando soluzioni costruttive e materiali per un miglior isolamento, ma porta anche a un elevato
benessere abitativo dovuto all’interazione di fattori, quali la temperatura
dell’aria e delle superfici interne, l’umidità relativa, la luce e l’irraggiamento.
Da sottolineare che costruire in classe
A consente un risparmio sugli oneri di
urbanizzazione e un aumento di volume del fabbricato L
Per la sicurezza dei trasporti nei cantieri
Le indicazioni contenute
nel documento pubblicato
dall'Istituto superiore per
la prevenzione e la
sicurezza dei luoghi di
lavoro (Ispesl) sono molto
importanti perché
forniscono chiarimenti e
dettagli tecnici preziosi
per la prevenzione e la
sicurezza dei lavori edili
nei cantieri temporanei.
12
'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza dei luoghi di
lavoro (Ispesl) ha recentemente pubblicato le Linee guida sul trasporto di persone e materiali fra piani definiti in cantieri temporanei in collaborazione con il
ministero del Lavoro e delle politiche
sociali, il ministero delle Attività produttive, il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di
L
lavoro, l’Acai (Associazione tra i costruttori acciaio italiani), l’Anima (Federazione delle associazioni nazionali dell’Industria meccanica) e l’ANCE (Associazione nazionale costruttori edili).
Finora il sollevamento e il trasporto in
cantiere era regolato dal dpr 547/55,
ormai non applicabile a mezzi e attrezzature evoluti o del tutto nuovi. Inoltre il
dpr 547/55 era indubbiamente supe-
rato e non congruente con la recente
norma europea En 12159. Le indicazioni contenute nel documento sono
quindi molto importanti perché forniscono chiarimenti e dettagli tecnici preziosi per la prevenzione e la sicurezza
dei lavori edili nei cantieri temporanei.
Ma nel documento sono anche analizzati gli apparecchi e i materiali più sicuri attualmente in commercio REALIZZAZIONI PERLATER ®
Villetta bifamiliare
a Ravenna
«Ormai i miei progetti li realizzo quasi tutti in
muratura portante di laterizi Perlater ®. E questo
per le eccezionali caratteristiche meccaniche e
termiche dei blocchi» ci dichiara il progettista.
l fabbricato, per la cui costruzione sono stati impiegati blocchi
Perlater® (laterizi ecologici con inclusi
granuli di perlite) della Laterizi Alan Metauro di Secchiano Marecchia di Novafeltria (Pu), sorge a Bastia, una località
nei pressi di Ravenna.
L'edificio, una villetta bifamiliare, è costituito da un unico corpo articolato in
tre volumi: parte fronte strada, parte
centrale e parte retrostante destinata
a servizi.
«La parte fronte strada – ci precisa il
progettista, geometra Valerio Fabbri – è
formata da un piano terra e da un piano sottotetto; è coperta in falda ed è
marcata da due porticati a tutta altezza sui fronti Nord e Sud. I porticati si
caratterizzano per i pilastri in mattoni
faccia vista che sorreggono le travature del tetto; quest’ultimo è realizzato in
legno lamellare verniciato di bianco. La
parte centrale, a un solo piano, ha la
copertura a terrazzo, alla quale si può
accedere dal sottotetto. Questo volume si denota per le superfici esterne
rivestite in listelli di mattoni faccia vista
dello stesso tipo utilizzato per i pilastri
dei portici. La parte retrostante, destinata a servizi, è costituita da un unico
piano, coperto da un tetto a due falde
regolari, anch’esso realizzato con struttura in legno lamellare verniciato di
bianco».
«Le fondazioni – prosegue il geometra
Fabbri – sono continue in cemento armato mentre le strutture verticali interne ed esterne, verificate ai sensi delle
normative vigenti, sono in muratura
portante di blocchi Perlater® PL 62/45
S e PL 36/45 S per zona sismica. I solai di interpiano e il tetto piano sono in
laterocemento mentre il tetto a falde è
del tipo ventilato con struttura portante
in legno lamellare sempre verniciato di
bianco. Le superfici esterne, finite con
intonaco civile, sono in alcune parti rivestite con listelli faccia a vista. Il manto di copertura è di tegole portoghesi
in cotto, le lattonerie sono in rame».
«Nella costruzione dell'edificio – ci tiene a sottolineare il geometra Fabbri –
ho privilegiato l'uso di materiali e tecniche costruttive con caratteristiche tali
da conferire alle abitazioni un superiore comfort abitativo. Ritengo, inoltre,
che la struttura verticale in muratura
I
IN CANTIERE
Villetta per due alloggi
Bastia (Ra), Via Petrosa 316
Committente/proprietà
famiglie Bonoli e Carnevale
Progettista e direttore lavori
(architettonico e strutturale)
geometra Valerio Fabbri
Cervia (Ra)
Impresa esecutrice
Amoroso Leonardo
Carraie (Ra)
Laterizi
Laterizi Alan Metauro srl
Secchiano Marecchia di
Novafeltria (Pu)
blocchi Perlater® per muratura
portante in zona sismica PL 62/45 S
di 30x25x19 cm e PL 36/45 S di
45x30x19 cm
portante è senz’altro la tecnica ideale
per ottenere questi risultati, almeno
per edifici sino a tre piani fuori terra.
Questa mia convinzione si è andata
sempre più rafforzando man mano che
verificavo i risultati ottenuti. La muratura portante in blocchi di grandi dimensioni costituisce quindi da tempo il denominatore comune di quasi tutte le
costruzioni da me progettate, sia in
zona sismica che non. Dando quindi
per scontata la scelta di questa tecnica costruttiva, l'uso dei blocchi Perlater® è stata per me una logica conse-
guenza. Infatti ho avuto modo di verificare che le murature eseguite con questi elementi rispondono in pieno a tutte
le esigenze sia statiche che di comfort
abitativo. I laterizi Perlater®, infatti, oltre a superiori caratteristiche di resistenza meccanica, che li rendono ideali dal punto di vista statico-strutturale,
possiedono anche un’elevata inerzia
termica, tale da influire in modo determinante e positivo su tutti i parametri
che regolano il microclima all’interno
degli ambienti: temperatura, umidità
relativa ecc.» Sopra, alcune immagini
della villetta in fase di
ultimazione dei lavori.
A centro pagina, i blocchi
Perlater ® PL 62/45 S e
PL 36/45 S impiegati
nell’intervento. I laterizi
Perlater ® sono elementi
dotati di elevate
caratteristiche termiche e
meccaniche dovute alla
presenza nel laterizio di
perlite, un prodotto
naturale inorganico,
incombustibile e dotato di
bassissima conducibilità
termica.
13
RICERCA
Fessurazioni nelle murature.
Forse la causa sta nella malta
Il riscontro in alcuni cantieri di fessurazioni su murature appena
eseguite e non ancora caricate ha fatto ritenere che il fenomeno
fosse provocato dal ritiro della malta. E la ricerca non lo esclude.
n questi anni, visitando cantieri, si sono riscontrate in alcune murature costruite da pochi giorni,
e ancora non caricate, o caricate solo parzialmente,
fessurazioni verticali al centro della parete esterna di
alcuni blocchi, in corrispondenza del giunto di malta
superiore e inferiore.
Blocchi e malta avevano diversa origine, e i blocchi risultavano sempre integri prima della posa. L’unico elemento comune era la classe
della malta, sempre cementizia, presumibilmente di
classe M1.
Si è ritenuto che il ritiro della malta potesse essere in qualche modo responsabile del fenomeno rilevato. Pertanto
si è promossa una ricerca che ha previsto una fase sperimentale e una successiva fase di analisi teorica.
In laboratorio sono stati costruiti quattro pannelli di dimensioni 1,00x1,00 m
circa, ognuno costituito da cinque corsi
di blocchi forati (F/A = 55%), a facce
piane, di formato 30x25x19 cm, spessore cm 30, due dei quali, dopo sette
giorni dalla confezione, sono stati sottoposti a carico verticale con una sollecitazione di 0,1 MPa. La posa in opera
è stata fatta con malta premiscelata,
dichiarata M1, con giunti continui verticali e orizzontali di spessore di 1,0 cm,
e previa bagnatura dei blocchi. Sono
stati poi confezionati due pannelli, di
dimensioni 0,75x1,60 m circa, con
blocchi semipieni (F/A = 45%), a incastro, di dimensioni 30 x 25 x 24,5 cm,
con giunti orizzontali interrotti per un
terzo e con blocchi solo parzialmente
inumiditi in corrispondenza delle facce
di appoggio. Sono state periodicamente rilevate le deformazioni ed evidenziate tutte le fessurazioni che si sono
manifestate dal primo al settantasettesimo giorno dalla confezione.
Il ritiro della malta, valutato su provini
4x4x 16 cm, privi quindi del benefico
effetto di confinamento dovuto al laterizio, e stagionati all’aria, è stato di 4,37
10-4 m/m a 28 giorni; la resistenza media a compressione è stata di 10,05
MPa, e pertanto inferiore al valore atteso. Le basi di misura applicate I
Sopra, muratura in blocchi
con fessurazioni in
continuità ai giunti
verticali di malta.
Nelle immagini a destra,
stato tensionale in alcuni
dei pannelli sottoposti a
prova:
- fig. 1, stato tensionale
nei pannelli quadrati non
caricati verticalmente;
- fig. 2, stato tensionale
nei pannelli rettangolari
non caricati verticalmente;
- fig. 3, stato deformativo
nei pannelli rettangolari
non caricati verticalmente.
Pur con le necessarie
cautele, si può ritenere
che le tensioni di trazione
generate dal ritiro delle
malte possano causare,
soprattutto in murature
eseguite con blocchi a
elevata percentuale di
foratura, fessurazioni negli
elementi di laterizio con
superamento locale di
resistenza a trazione del
laterizio stesso
Sopra, il logo
dell’Università politecnica
della Marche di Ancona
presso la quale si è svolta
la ricerca.
14
Plate stress: xx (MPa)
1,15138516582 (PT: 998)
1,03270010044
0,79532996969
0,55795983893
0,32058970818
0,08321957743
–0,15415055333
–0,39152068408
–0,62889081484
–0,86626094559
–1,10363107635
–1,22231614172 (PT: 498)
Plate stress: xx (MPa)
1,136094503526 (PT: 1869)
0,620934221940
0,105773940354
–0,409386341232
–0,945153034081 (PT: 1478)
Plate strain: xx
0,000018734192 (PT: 1015)
–0,000036450031
–0,000091634254
–0,000146818477
–0,000204210069 (PT: 1478)
in corrispondenza dei giunti hanno mostrato deformazioni di trazione
più elevate in negli strati superiori nel
caso di pannelli quadrati costruiti con i
blocchi a facce piane; mentre hanno rilevato valori di compressione costante
nei pannelli a sviluppo orizzontale realizzati con blocchi a incastro.
Presso l’Istituto di Scienza e Tecnica
dell’Università Politecnica delle Marche
di Ancona si è successivamente sviluppata un’analisi non lineare con modellazione agli elementi finiti su entrambe
le tipologie di pannelli, assumendo
come valore di ritiro della malta, in aderenza al laterizio, di 1,00·10-4 m/m; valore certamente affidabile, tenuto conto dei risultati di altre ricerche precedenti, che individuarono valori variabili
in un campo di 0,67÷3,44·10-4 m/m.
L’analisi ha consentito di localizzare
zone di probabile fessurazione da ritiro
nei punti in cui le tensioni di ritiro raggiungono intensità non trascurabili. Per
avere una indicazione sulla resistenza
a trazione, alcuni blocchi sono stati
sottoposti a prova di trazione indiretta
(splitting test), scegliendo, da partite
diverse, blocchi di normale standard
qualitativo e blocchi di presumibile minor resistenza per scarsa qualità della
materia prima.
Il valore medio della resistenza dei
blocchi di buona qualità è stato di circa
0,25 MPa; mentre i blocchi di qualità
inferiore hanno fornito una resistenza
di circa 0,08 MPa.
Dai risultati relativi allo stato tensionale nei pannelli non caricati, di forma
pressoché quadrata, si rileva una concentrazione di tensioni di trazione nei
blocchi, nelle posizioni in cui effettivamente il quadro fessurativo sperimentale ha evidenziato la presenza di lesioni, con un massimo di circa 0,5 MPa, e
quindi pari al doppio della resistenza a
trazione del laterizio migliore provato in
laboratorio. Nei pannelli caricati si è rilevata una funzione stabilizzante del
carico, che ha consentito di ridurre le
tensioni locali. Nei pannelli di forma
rettangolare, realizzati con elementi a
incastro, i blocchi sono risultati soggetti a stati di compressione, in accordo con le deformazioni riscontrate in
fase sperimentale.
Pur con le necessarie cautele, si può
ritenere che le tensioni di trazione generate dal ritiro delle malte possano
causare, soprattutto in blocchi a elevata percentuale di foratura, fessurazioni
negli elementi in laterizio con superamento locale di resistenza a trazione
del laterizio stesso. Sarà necessario indagare il comportamento sperimentale
di murature eseguite con malte di diversa qualità e diverso ritiro, che comunque è elemento certamente non
trascurabile nel comportamento della
muratura INIZIATIVE
Il laterizio svela
i suoi segreti
ndil Assolaterizi (Asso-
A ciazione nazionale degli industriali dei laterizi) per
promuovere la cultura del laterizio lancia una nuova iniziativa: l’apertura al pubblico degli stabilimenti.
“Fornace Aperta”, infatti, è
il nome eloquente scelto
per indicare l'apertura degli stabilimenti di produzione del laterizio a un pubblico composito – progettisti, studenti e utilizzatori
finali – per mostrare
come le attuali strutture
produttive siano un luogo
di alta tecnologia, in continua evoluzione e sede
di sperimentazione e ricerca. L’intento di “Fornace Aperta” è quello di veicolare il laterizio come il perfetto legame tra tecnologia avanzata e tradizione, mirando inoltre a diffondere i concetti di compatibi-
lità ecologica, efficienza energetica e sicurezza degli ambienti di lavoro. L'iniziativa
ha l’intento di attrarre i più giovani
affinché possano
in futuro incarnare
le figure professionali maggiormente
richieste dal settore e anche contribuire, attraverso il
coinvolgimento delle strutture scolastiche, a orientarli verso percorsi formativi
nell’ambito delle
scuole e delle università a indirizzo edile.
Per informazioni: Andil Assolaterizi, Via
Alessandro Torlonia 15, 00161 Roma,
tel. 0644236926, fax 0644237930,
[email protected], www.laterizio.it MANUALE SUI SOLAI
IN LATEROCEMENTO
Il nuovo volumetto, edito dalla Sezione solai dell’Andil Assolaterizi e
curato dall’ingegner Vincenzo Bacco, pone a confronto, in modo semplice e diretto, i solai oggi presenti
sul mercato, con diverse tipologie di
elementi di alleggerimento (in laterizio e in altri materiali), sottolineandone le differenze in termini di prestazioni rese, coerenza con la normativa vigente, corretta posa in opera, sicurezza in cantiere, rispetto ambientale e comfort abitativo.
La pubblicazione
inizia con un’analisi delle disposizioni tecniche contenute nel capitolo
7 del d.m. 9 gennaio 1996, Norme
complementari relative ai solai,
alla quale fa seguire una descrizione
delle tipologie dei solai in laterocemento e la loro rispondenza alla normativa. Prosegue quindi con i paragrafi relativi alle caratteristiche costruttive e strutturali delle tre tipologie base dei solai in laterocemento
(solai in opera, solai a travetti e
blocchi, solai a pannelli e solai a lastre con blocchi in laterizio) e con i
confronti con i sistemi alternativi.
Il manuale si prospetta come un efficace strumento di consultazione per
progettisti e costruttori, utile in particolare quando occorre avere un riferimento preciso per una scelta che
condizionerà il buon esito di tutto il
lavoro.
Solaio in laterocemento confronto
con sistemi alternativi, Vincenzo
Bacco, cm 14x21, 56 pagine, 35 disegni e tabelle, Roma 2005.
Per informazioni:
Sezione Solai Andil Assolaterizi
Via A. Torlonia 15, 00161 Roma
tel. 0644236926
fax 0644237930
[email protected]
www.solaioinlaterizio.it
Sempre riguardo la
ricerca sulle fessurazioni
delle murature, si è anche
sviluppata un’analisi non
lineare con modellazione
agli elementi finiti su
entrambe le tipologie dei
pannelli sottoposti a
prova. L’analisi ha
consentito di localizzare
zone di probabile
fessurazione da ritiro nei
punti in cui tali tensioni
raggiungono intensità non
trascurabili. Per avere
un’indicazione sulla
resistenza a trazione,
alcuni blocchi sono stati
sottoposti a prova di
trazione indiretta
(splitting test).
A sinistra, il volantino che
pubblicizza l’iniziativa
“Fornace aperta”. Con
questa proposta l’Andil
Assolaterizi intende
promuovere la cultura del
laterizio attraverso
l’apertura al pubblico
degli stabilimenti di
produzione.
AVVISO AI
LETTORI
Chi ricevesse più di
una copia di Alveolater ® Notizie è pregato
di segnalarlo al Consorzio Alveolater ®
(tel. 051 509873, fax
051 509816, e-mail
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trattamento dei dati relativi
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soggetti identificati per la
loro attività professionale. Il
Consorzio Alveolater ® garantisce il rispetto dei diritti
dei soggetti interessati di
cui all’art.7 della legge.
15
(segue dalla prima pagina)
VERIFICARE RESISTENZA TERMICA!
VERIFICARE COMPATIBILITÀ
CON NORMATIVE STATICHE!
Dai risultati ottenuti,
appare chiaro che il
metodo di verifica seguito
dai produttori tedeschi è
decisamente diverso dal
nostro. È quindi
necessaria una riflessione
sull’effettiva prestazione
termica di questi blocchi
valutata secondo le leggi
dello Stato italiano. Ma
non solo. Tale riflessione
va anche estesa alla loro
compatibilità con le
normative statiche
previste in Italia per le
murature strutturali: lo
spessore dei setti interni
di questi elementi è
infatti inferiore a quanto
prescritto nel nostro
Paese.
λ
λ
dichiarato(1) =
eq.
calcolato(2)
(2) Conduttività termica
calcolata secondo la
Uni 10355, come
previsto dalla legge
italiana.
Blocco tedesco sottoposto a calcolo di verifica
Specifiche
tecniche
cm3 e quindi il volume netto risulta di
10.863,19 cm3. Pertanto la massa volumica del cotto è di: 16,75 kg /
10.863,19 cm3 = 1542 kg/m3.
Con riferimento alle prove sperimentali
di conduttività termica dell’impasto di
argilla attualmente disponibili, e assu-
Spessore
setti interni
mm 7
Dimensioni
(da fondo incastro
a testa incastro)
cm 36,5x24,7x23,8
Spessore
pareti esterne
mm 10
cm 23,8
Percentuale
di foratura
49,3%
Peso blocco
kg 16,75
Massa volumica
del cotto
kg/m3 1542
Massa volumica
apparente
kg/m3 805
cm 36,5
cm 24,7
Risultati verifica conduttività termica λ secondo Uni 10355
Tipo di verifica
Conduttività
equivalente λ
W/mK
1 - conduttività equivalente della porzione di muratura costituita
da due semiblocchi accostati secondo Uni 10355 con giunti
orizzontali continui di spessore 1 cm, in malta normale λ =
0,90 W/mK, senza intonaco e con penetrazione della malta
nei fori per 1 cm; conduttività dell’argilla 0,32 W/mK
0,281
2 - con giunti orizzontali interrotti
0,253
3 - con malta termica λ = 0,21 W/mK e giunti orizzontali continui
0,217
4 - con malta normale, giunti orizzontali interrotti e senza le
maggiorazioni previste dalla norma Uni 1035
0,228
5 - con malta termica λ = 0,21 W/mK, giunti orizzontali continui
e senza le maggiorazioni previste dalla norma Uni 10351
0,193
mendo i valori migliori, a una argilla di
peso 1542 kg/m3 può corrispondere
una conduttività di 0,32÷0,34 W/mK.
Si sono fatte le seguenti verifiche (v. tabella):
1 - conduttività equivalente della porzione di
muratura costituita da
due semiblocchi accostati secondo Uni
10355 con giunti orizzontali continui di
spessore 1 cm, in malta normale λ = 0,90
W/mK, senza intonaco
e con penetrazione
della malta nei fori per
1 cm; conduttività dell’argilla 0,32 W/mK;
2 - con giunti orizzontali interrotti;
3 - con malta termica λ
= 0,21 W/mK e giunti
orizzontali continui;
4 - con malta normale, giunti orizzontali
interrotti e senza le maggiorazioni previste dalla norma Uni 10351;
5 - con malta termica λ = 0,21 W/mK,
giunti orizzontali continui e senza le
maggiorazioni previste dalla norma Uni
10351.
0,16 W/mK
= 0,217 W/mK
eq.
(1) Conduttività termica
dichiarata dal
produttore tedesco.
16
ca delle prestazioni termiche dei laterizi a prestazioni energetiche
migliorate, secondo il
d.m. 2 aprile 1998.
Il blocco tedesco è
caratterizzato da
pareti esterne di
spessore mm 10 e
setti interni di
spessore 7 mm.
Quest’ultimo dato
ne precluderebbe l’impiego,
per murature
strutturali, sul
territorio italiano in
quanto non conforme a quanto richiesto dal d.m. 20 novembre 1987 (richiamato anche
nella norma allegata
all’Ordinanza 3274
della Protezione civile),
che prevede, per i setti interni, lo spessore minimo di 8 mm.
Il blocco, a incastro, ha dimensioni
36,5x24,7 (da fondo incastro a testa
incastro) x23,8 cm. La percentuale di
foratura, con riferimento alla superficie
rettangolare, al netto degli incastri, è
pari al 49,3 per cento. Sono infatti presenti 20 fori di 1,44x1,24 cm e 85 fori
di 3,58x1,24 cm per un totale di 412
cm2 su di una superficie di 835,85 cm2
(22,9x36,5 cm). Il volume totale è di
20.812,15 cm3 e il peso dichiarato è di
16,75 kg.
Tenendo conto di tutte le forature presenti, anche dei piccoli fori di alleggerimento in corrispondenza degli incastri,
il volume totale dei fori è di 9.948,96
Il valore λ equivalente della muratura
0,16 W/mK (che porta a una trasmittanza per la parete in blocchi di spessore cm 36,5, senza intonaco, di 0,40
W/m2K) si ottiene soltanto con un valore di conduttività dell’argilla di 0,22
W/mK, con malta di conduttività 0,16
W/mK e senza applicare le maggiorazioni previste dalla Uni 10351.
È il caso di precisare che un valore di
conduttività dell’argilla λ di 0,22
W/mK è stato ottenuto sperimentalmente soltanto con una argilla alleggerita di massa di 1270 kg/m3 e quindi
ben più leggera (in questo caso il blocco peserebbe non più 16,75 kg, come
il blocco esaminato, ma 13,80 kg).
Inoltre, mentre sono reperibili sul mercato malte con conduttività di 0,220,24 W/mK, non lo sono, ancora, malte con conduttività di 0,16 W/mK.
Dai risultati ottenuti, appare chiaro che
il metodo di verifica seguito dai produttori tedeschi è decisamente diverso
dal nostro.
Non solo quindi è necessaria una riflessione sulla compatibilità di questi
blocchi con le normative statiche, ma
anche sull’effettiva loro prestazione
termica, valutata secondo le leggi dello
Stato italiano