Professioni Sanitarie

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Professioni Sanitarie
ARLL
ASSOCIAZIONE REGIONALE LOGOPEDISTI LAZIO
Roma, 15 e 16 Gennaio 2010
CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
La valutazione logopedica: aspetti clinici ed implicazioni legali
“Autonomia
professionale nella valutazione logopedica
Rosa Maria Gaudio
Università degli Studi di Ferrara, Medicina Legale
„
„
„
„
„
…. l'esercizio professionale sia legato "solo" a quello che c'è
scritto sul Profilo, ignorando i grandi cambiamenti con la
Legge 42/99, 251/00 gli stessi ordinamenti didattici e
codice deontologico.
…. le problematiche di "confine", tipo "posso vedere un
paziente prima del Medico?", "posso richiedere degli esami
o ulteriori indagini sul paziente che tratto anche se il
medico non è d'accordo?".
…. la "cartella logopedica", oppure "cartella integrata", può
esistere una cartella diversa da quella clinica, quella cioè
dove il medico apre con l'anamnesi e scrive la diagnosi?
…. il rapporto con le altre Professioni, molti conflitti con
Psicologi che protestano perchè, secondo il loro punto di
vista, non potremmo usare Test per la Valutazione
Cognitiva
…. il problema della nostra Professione che non è "Ordinata"
ma è assolutamente "regolamentata" da una serie di Leggi.
SENTENZE
SENTENZE DELLA
DELLA
CORTE
CORTE DI
DI CASSAZIONE
CASSAZIONE
„
„
„
“Gli operatori sanitari (medici e paramedici) sono tutti, ex
lege, portatori di una posizione di garanzia nei confronti
dei pazienti, […] dovere giuridico di provvedere alla tutela
contro
qualsiasi
pericolo
atto
a
minacciarne
l’integrità”(447/2000).
“Non c’è rapporto di subordinazione incondizionata tra un
responsabile e i suoi collaboratori, avendo diritto ciascun
professionista dell’équipe a esprimere opzioni diverse. In
caso di condivisione delle scelte, tutti sono responsabili con
le relative conseguenze” (226/2003).
“Davanti a un comportamento negligente del capo équipe,
il professionista deve manifestare le proprie osservazioni e
il proprio motivato dissenso per non essere coinvolto nelle
responsabilità penali e disciplinari. Il professionista non
deve ciecamente eseguire le direttive del superiore, ma a
fronte di scelte improprie, deve esternare le diverse
valutazioni con la perizia e diligenza richieste in relazione
alla posizione che ricopre” (4013/2004).
„
„
„
SENTENZE DELLA CORTE DI CASSAZIONE
Qualora ricorra l’ipotesi di cooperazione multidisciplinare anche se
svolta non contestualmente, ogni sanitario, oltre che al rispetto
dei canoni di diligenza e di prudenza connessi alle specifiche
mansioni svolte, è tenuto ad osservare gli obblighi ad ognuno
derivanti dalla convergenza di tutte le attività verso il fine comune
ed unico. Ne consegue che ogni sanitario non può esimersi dal
conoscere e valutare l’attività l’attività precedente o contestuale
svolta da altro collega…. (dicembre 2009)
le linee guida internazionali non possono rappresentare un
universale percorso obbligatorio in indagine diagnostica, ma al
limite una mera raccomandazione, apprezzabile caso per caso …
(ottobre 2009)
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna del
medico (cardiologo ospedaliero) che contravvenendo agli ordini
del
direttore
del
reparto
si
rifiutava
di
provvedere
all’espletamento del servizio di accompagnamento di pazienti
presso il presidio sanitario dove avrebbero dovuto essere
sottoposti ad esame specialistico. La suprema corte ha ritenuto
legittima la ricostruzione dei giudici di merito … punisce il
comportamento del pubblico ufficiale e dell’incaricato di pubblico
servizio che indebitamente rifiuti un atto del suo ufficio dovuto,
tra l’altro per ragioni di sanità allorchè questo debba essere
compiuto senza ritardo … la pretesa di ricevere dal dirigente una
ulteriore specificazione scritta dei suoi obblighi costituiva
espressione di un intenzionale e deliberato comportamento
ostruzionistico …. (ottobre 2009)
„
• competenza
•
„ •
„
autonomia
responsabilità.
COMPETENZA
„
“ciò che compete, ciò che è di
pertinenza” oppure “ciò di cui si ha
conoscenza e capacità di fare”. In
sintesi, alternativamente,
competenza potrebbe essere
sinonimo di “pertinenza” oppure di
“capacità”.
“competenza” come sinonimo di
pertinenza
„
„
i limiti fra i campi di attività delle professioni
sarebbero fissati a priori
seguendo questa interpretazione, non avrebbe
molto senso la locuzione “competenze previste
per le professioni mediche”. Infatti, non esistono
norme di legge che prevedano organicamente le
funzioni di pertinenza del medico, ma esistono
disposti che disciplinano alcuni aspetti
dell’esercizio della professione (p. es. norme di
materia di accertamento di morte, di trapianti
d’organo, di trasfusione di sangue e di
trattamenti sanitari obbligatori).
“competenza” come sinonimo di
“conoscenza-capacità”
„
„
„
le capacità di fatto acquisite in ambito professionale da chi
è concretamente in grado di gestire atti, tecnologie e
procedure
in quest’ultima ipotesi, assumerebbe un senso ben preciso
il richiamo conclusivo al “rispetto reciproco delle specifiche
competenze professionali”; la frase rappresenterebbe
quindi il riconoscimento delle capacità di fatto acquisite in
ambito professionale da chi è concretamente in grado di
padroneggiare o gestire atti, tecnologie o procedure.
Il che significa – in quest’ultima prospettiva interpretativa –
che il campo di esercizio professionale è da intendere in
continuo divenire e in continua ridefinizione, in rapporto al
progressivo abbandono dei modelli tradizionali di medicina
e di assistenza sanitaria in genere.
competenza
attitudine
Contesto
motivazione
COMPETENZA
capacità
TIROCINIO
+
esperienza
+
Comportamento
efficace
(performance)
conoscenza
Corsi teorici (?)
G.Marmo, 2006. (modificata)
Evoluzione normativa
DPR n. 761, 1979
Esercizio
DPR 10/03/1982,
n.162. Riordinamento
delle Scuole dirette ai
fini speciali
D.M. Sanità
30/1/1982
L. 833/1978, art 26
1969: Padova
Scuola Diretta a
1950: insegnamento ai bambini
Fini speciali
normoacusici con difficoltà di linguaggio triennale tecnico di
logopedia
1923: istruzione
obbligatoria per i
bambini sordi
Scuole di metodo di
Stato: diploma di
abilitazione al
Magistero dei
Sordomuti
(Normativa
concorsuale: SSN
corso di
abilitazione
biannuale)
Formazione
Evoluzione normativa
L. 1/2/2006 n.43
DM 15/4/2005
Esercizio
L. 251/’00
Codice Deontologico
L. 42/’99
D.M. 742/’94
D.Lgs. 7/12/1993 n.
517
D.M. 2/04/01
D.M. 509/’99
(autonomia
( ordinamento
didattico- classi di
lauree delle
professioni sanitarie)
didattica degli
atenei – classi
di laurea)
Formazione
L. 30/3/1971 n.118
L.19/11/1990 n. 341 -DU
D. Lgs 502/’92 – DU
DA PROFESSIONE “AUSILIARIA” A “PROFESSIONE
SANITARIA”, LEGGE N. 42 DEL 1999
„
„
„
Superamento della suddivisione proveniente dal T.U. delle
leggi sanitarie 1934: da “professione sanitaria ausiliaria” a
“professione sanitaria”
Superamento ed abrogazione dei mansionari: i profili
professionali diventano fonte unica della disciplina delle
attività professionali
Le professioni sanitarie principali sono definite professioni di
tipo intellettuale
Professioni sanitarie
principali:
quelle per il cui esercizio è richiesto il conseguimento di laurea:
medico chirurgo;
odontoiatra
veterinario
farmacista
biologo
Psicologo
ausiliarie:
quelle per il cui esercizio è richiesto il conseguimento di diploma:
ostetrica (levatrice);
assistente sanitario
infermiere professionale (diplomato)
arti ausiliarie delle professioni sanitarie :
quelle per il cui esercizio è richiesta licenza rilasciata dalle scuole
autorizzate all’insegnamento delle arti stesse:
odontecnico
ottico
meccanico ortopedico, ernista
infermiere abilitato, puericultrice;
Il focus: la competenza specifica
necessaria
La professione intellettuale, così come sostantivata dal codice
civile (art. da 2220 a 2238) e dalla “Legge di riordino delle
professioni intellettuali” (L.287/90) legittima la competenza
specifica professionale in quanto ne definisce le caratteristiche
precipue:
„
„
„
„
„
Titolo di studio universitario -non inferiore ai 3 anniEsame di stato
Iscrizione all’albo
Associazioni professionali
• in obbligo di accertare i requisiti di accesso
• con potere disciplinare
Rapporto fiduciario col cliente
Professioni intellettuali:
“espletamento di attività di natura prevalentemente
intellettuale riguardanti determinati e specifici settori
operativi di interesse collettivo o di rilevanza sociale: il
loro esercizio richiede il possesso di particolari ed
idonei requisiti di formazione culturale, scientifica e
tecnica ed è caratterizzato da autonomia decisionale
nella determinazione delle modalità di perseguimento
dei risultati, nonché dall’assunzione di responsabilità
dirette e personali in relazione alle prestazioni svolte”.
CC Capo II: Delle professioni intellettuali
Art. 2229 Esercizio delle professioni
intellettuali
La legge determina le professioni intellettuali per
l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione
in appositi albi o elenchi.
L'accertamento dei requisiti per l'iscrizione
negli albi o negli elenchi, la tenuta dei
medesimi e il potere disciplinare sugli iscritti
sono demandati alle associazioni professionali
sotto la vigilanza dello Stato, salvo che la
legge disponga diversamente.
Contro il rifiuto dell'iscrizione o la
cancellazione dagli albi o elenchi, e contro i
provvedimenti disciplinari che importano la
perdita o la sospensione del diritto all'esercizio
della professione e ammesso ricorso in via
giurisdizionale nei modi e nei termini stabiliti
dalle leggi speciali.
Corte di Cassazione sezione VI
„
Sentenza 2834/12 dicembre 2008
….inoltre
“titolarità e autonomia professionale”
e
“procedure di valutazione funzionale”
legge 10 agosto 2000, n° 251
(art. 2 comma 1)
LEGGE 10 agosto 2000, n.251
Disciplina delle professioni sanitarie
infermieristiche, tecniche, della riabilitazione,
della prevenzione nonchè della professione
1.
ostetrica.
Gli operatori delle professioni sanitarie dell'area
della riabilitazione svolgono con titolarità e
autonomia professionale, nei confronti dei singoli
individui e della collettività ,attività dirette alla
prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a
procedure di valutazione funzionale, al fine di
espletare le competenze proprie previste dai
relativi profili professionali.
Art. 2.
Professioni sanitarie riabilitative
1. Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area della riabilitazione
svolgono con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli
individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla
riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale, al fine di espletare le
competenze proprie previste dai relativi profili professionali.
2. Lo Stato e le regioni promuovono, nell’esercizio delle proprie funzioni
legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative, lo sviluppo e la
valorizzazione delle funzioni delle professioni sanitarie dell’area della
riabilitazione,
al
fine
di
contribuire,
anche
attraverso
la
diretta
responsabilizzazione di funzioni organizzative e didattiche, alla realizzazione del
diritto alla salute del cittadino, al processo di aziendalizzazione e al miglioramento
della qualità organizzativa e professionale nel Servizio sanitario nazionale, con
l’obiettivo di una integrazione omogenea con i servizi sanitari e gli ordinamenti
degli altri Stati dell’Unione europea.
„
L'attività del logopedista è volta
all'educazione e rieducazione di tutte
le patologie che provocano disturbi
della voce, della parola, del
linguaggio orale e scritto e degli
handicap comunicativi
“autonomia”
„
„
definizioni in termini prevalentemente negativi,
sottolineando che il termine sta a indicare
l’esistenza di un ambito proprio di esercizio
professionale, da realizzare senza vincoli di
subordinazione, operativa e decisionale, rispetto
ad altre professioni sanitarie;
definizione di carattere positivo, che si limiti a
enfatizzare i contenuti, le metodologie e gli
obiettivi propri della professione, una definizione,
cioè che sia formulata in modo da non dover
necessariamente stipulare che l’attività è svolta
senza vincoli rispetto ad altre professioni.
In riferimento alla diagnosi e alla prescrizione del medico, nell'ambito
delle proprie competenze:
a)
b)
elabora, anche in équipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto
all'individuazione e al superamento del bisogno di salute del disabile;
pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione
funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie
logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del
linguaggio, verbali e non verbali;
c) propone l'adozione di ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia;
d) svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi
sanitari e in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali;
e) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi
„
di recupero funzionale.
In GENERALE nell’attività clinica il
logopedista si occupa di
1 - raccolta della storia del paziente soprattutto per quanto
non riguarda questioni nettamente mediche o i relativi
collegamenti, in particolare per gli aspetti ambientali ed
educativi .
2 - esame delle abilità e disabilità comunicative con
particolare riguardo alla natura, all'articolazione ed alla
gravità dei disturbi redigendo un bilancio logopedico
mediante modalità, strumenti e tecnologie che fanno parte
essenziale e consistente della professione logopedica
(valutabile, secondo le opinioni dell'A-SHA, a circa un terzo
dell'attività professionale); la diagnostica logopedica da non
confondersi con la diagnosi medica (obbligatoriamente
vincolante a norma della vigente legislazione) e con
quest'ultima coagente; qualora vengano attivati programmi
di prevenzione (specie per la prevenzione secondaria o
individuazione precoce dei disturbi) questa componente
diventa essenziale.
„
„
3 - trattamento del paziente con modalità
preventive ( prevenzione terziaria o
trattamento precoce delle disabilita),
igieniche, educativo/abilitative,
rieducativo/riabilitative in concomitanza
quasi sempre con una terapia medica (per
esempio farmacologica, chirurgica o
protesica).
4 - counselling per il paziente, per i
parenti e per quant'altri lo richiedano o lo
si ritenga utile nonché il coordinamento
con le agenzie sociali della famiglia, della
scuola, delle pubbliche e private
istituzioni, del lavoro
“autonomia”
„
La scelta di basare la definizione del concetto di
autonomia sulla distinzione fra le funzioni proprie
da quelle di altre professioni sanitarie, e di quella
medica in particolare, può portare a teorizzazioni
che, forse utili dal punto di vista pratico,
rischiano di essere limitative dello stesso concetto
di autonomia. Tuttavia l’idea dell’autonomia delle
professioni “ex ausiliarie” tende a restare
ancorata a una sorta di affrancamento dalla
professione medica, il che indice a considerare
l’autonomia di una data professione per
contrapposizione a quella medica.
autonomia
„
„
criterio limite dell’atto medico è di
difficile interpretazione: si tratta
infatti di distinguere tra questo e atto
sanitario.
Il limite dell’atto medico è di
carattere professionale,
concretizzandosi nelle azioni e nelle
funzioni per cui sono necessarie le
capacità, le conoscenze e le
esperienze che solo un medico può
avere.
Corte di Cassazione, sez. VI, 21
febbraio 1997.
„
Il limite dell'atto medico si connota per la sua
difficile individuazione per motivi che potremmo
definire storici, in quanto nel nostro ordinamento
da sempre vi È una sorta di equivalenza tra l'atto
sanitario e l'atto medico. Equivalenza che ha
trovato anche l'avallo della giurisprudenza della
Suprema corte di cassazione che ha avuto modo
di precisare che solo una fonte normativa può
consentire a soggetti diversi da quelli esercitanti
la professione di medico interventi invasivi sulla
sfera corporale, sulla base di un ragionevole
riconoscimento di competenze tecniche e
professionali
„
L’assoluta originalità dell’atto, che può
qualificarsi come medico, discende dalla
necessità ad esso propria di far procedere
una formulazione diagnostica alla scelta
della cura, che non può che essere
successiva. Solo dalla indicazione
diagnostica, infatti, è più precisamente dal
percorso che è proprio alla diagnosi
differenziale, scaturisce l’indicazione
terapeutica, che nella sua qualità di
trattamento non necessariamente
farmacologico ben può essere affidata, in
termini di organizzazione prescrittiva, oltre
che di modalità di somministrazione, ad
altra figura tecnica o professionale diversa
dal medico.
Area Infermieristico Ost. Area della Riabilitazione
(classe 1)
(Classe 2)
1) Infermiere
2) Infermiere Pediatrico
3) Ostetrica/o
1) Fisioterapista
2) Logopedista
3) Ortottista
4) Podologo
5) Educatore
6) Terap. Occupaz.
7) Tec. Riabilit. Psic.
8) Tec.della Neuropsic.
Area Tecnica
(Classe 3)
Area Tecnico
1) Tec. Prevenzione
1) Tecnico Audiometrista 2) Assistente Sanitario
2) Tecnico di Laboratorio
3) Tecnico di Radiologia
4) T.Neurofisiopatologia
Area Tecnico Assist.
5) Tecnico Ortopedico
6) Tec. Fis. Card. e Perf.
7) Dietista
8) Tecnico Audioprotes.
9) Igienista Dentale
Corsi di Laurea di I Livello
(abilitazione all'esercizio Professionale)
Autonomia
Responsabilità
„ Tutti i Profili
Area della Prevenzione
(Classe 4)
Master di I Livello
Corsi di Laurea di II Livello
o Laurea Spec. o Magistrale
(Dirigere - Coordinare Insegnare - Ricerca)
Professioni Sanitarie (n. 22 – dal 1994 in poi)
Master di
II livello
Progettualità
+/”Infermieri ™Fisioterapisti
”Ostetriche ™Logopedisti
“…. in
in riferimento
riferimento alla
alla
”Tecnici della “….
diagnosi
diagnosi ee alle
alle prescrizioni
prescrizioni
Prevenzione del
del medico
medico …”
…”
„
„
Personale della riabilitazione: Tecnico
audioprotesista: DM 668/1994;
Fisioterapista: DM 741/1994;
Logopedista: DM 742/1994;
Ortottista: DM 743/1994; Terapista
della neuro e psicomotricità dell'età
evolutiva: DM 56/1997; Tecnico
dell'educazione e riabilitazione
psichiatrica e psicosociale: DM
57/1997
AUTONOMIA E COMPETENZA
„
Considerare l’autonomia come negazione
della interdipendenza professionale che
caratterizza oggi l’organizzazione sanitaria
nella cura della persona sarebbe
indubbiamente dannoso per quest’ultima.
Anzi, autonomia dovrebbe corrispondere a
competenza nella realizzazione dello specifico
professionale nell’integrazione con altri
professionisti. Al concetto di autonomia non
può quindi essere estraneo il concetto di
vincoli di partecipazione.
Le normative che disciplinano l’attività dei
professionisti e le responsabilità di riferimento
" 1994 - Tutti i Profili Professionali
" 1999 - i Codici Deontologici
(alcune professioni)
" 1999 - Legge 42/99 - Disposizioni
in materia di Professioni Sanitarie
" 2001 – Conferenza Stato –
Regioni – Op. Socio San.
" 2003 - PSN e PSR
" CCNL - Declaratorie
" Leggi Regionali
" 2000 - Legge 10 agosto 2000 n. 251
L. 43/2006 “Disposizioni
Disciplina delle professioni sanita- "
in materia di professioni
rie infermieristiche, tecniche, della
sanitarie inf., ost., riab.,
riabilitazione, della prevenzione,
tec.-san. e della prev. e
nonché della professione ostetrica
delega al Governo per
l'istituzione dei relativi
" 2001 - Determinazione delle Classi
Ordini Professionali”
dei CCLL
LA MEDICINA DEL MALATO
FISIOTERAPISTA
INFERMIERE
LOGOPEDISTA
DIETISTA
PSICOLOGO
MALATO
TECNICO
RADIOLOGO
MEDICO
PROGETTO RIABILITATIVO
•definisce quali sono gli esiti desiderati del
trattamento, stabilendo i tempi delle
verifiche tenendo conto in maniera globale
dei bisogni del paziente, delle
sue
menomazioni, disabilità ed abilità residue e
recuperabili, nonché dei limiti dati dalle
situazioni ambientali, contestuali e personali
• elaborato dal medico fisiatra e dall’équipe
riabilitativa
Programma riabilitativo
Per poter programmare ed attuare qualsiasi
riabilitativo, il logopedista ha bisogno di conoscere:
intervento
il tipo, l'entità e le caratteristiche specifiche dei disturbi di un
soggetto e quanto e come questi disturbi incidono sulle sue
abilità;
le motivazioni che spingono il soggetto alla richiesta di
intervento, le sue aspettative, le sue richieste esplicite ed
implicite.
Per conoscere tali dati, il logopedista, sulla base della diagnosi
medica, esegue una valutazione logopedica.
Infine redige un bilancio delle competenze, su cui programmare
ulteriore intervento.
Il programma deve contenere:
− le aree di competenza su cui la riabilitazione deve intervenire ed i relativi
obiettivi a breve o medio termine che ci si propone di raggiungere;
− i termini per il monitoraggio dell'evoluzione e delle modificazioni delle disabilità
e dell'efficacia del trattamento;
− la metodologia riabilitativa (in funzione dell'età del soggetto);
− il tipo di presa in carico (diretta, indiretta, mista);
− il tipo di trattamento (ambulatoriale, day hospital, domiciliare, ecc.);
− la modalità di svolgimento del trattamento (individuale, di gruppo, misto);
− la frequenza e la durata di ogni prestazione;
− i dati identificativi del logopedista che effettua il trattamento logopedico;
− i dati identificativi di eventuali altre strutture e di alti professionisti che
collaborano nell'attuazione del programma logopedico con la descrizione di ciò
che essi fanno;
− il ruolo della famiglia con descrizione degli impegni che si assume per il buon
esito del trattamento logopedico;
Valutazione
„
„
„
La Valutazione è un processo dinamico di "definizione del
problema" attraverso strumenti oggettivi (Test, prove
standardizzate) e strumenti soggettivi (osservazioni
dirette).
Sulla base dei dati dell'anamnesi, dei risultati di altre visite
mediche; degli esami specialistici, delle informazioni rese
dal soggetto in esame, dalla famiglia e dalla scuola, in
riferimento ai disturbi ed alle disabilità emergenti il
logopedista fa delle ipotesi sul disturbo, sceglie le strategie
e gli strumenti più adeguati per indagare le aree disturbate
e valutare le disabilità e somministra le prove.
Infine analizza e quantifica i risultati di tali prove.
BILANCIO LOGOPEDICO
„
„
„
Esso contiene la descrizione dei problemi emersi nelle
varie funzioni coinvolte nel linguaggio a livello delle
diverse sottocomponenti linguistiche e la
programmazione sintetica dell'intervento con i relativi
obiettivi, in linea generale, da conseguire a breve
medio e lungo termine, tenendo conto delle reali
possibilità di recupero o di superamento del problema.
In presenza di altre disabilità che non siano di
competenza logopedica, devono essere riportati i dati
identificativi dei professionisti e delle strutture che
attuano i programmi riabilitativi per tali disabilità.
Il bilancio logopedico è comunicato al soggetto e/o alla
famiglia e deve essere registrato in cartella, in quanto
rappresenta il quadro con cui il soggetto giunge alla
consultazione logopedica ed è un elemento di
riferimento e di confronto per valutare l'evoluzione del
disturbo e l'efficacia del trattamento.
Diario- MONITORAGGIO LOGOPEDICO
Il monitoraggio logopedico è una valutazione logopedica sintetica
cadenzata nel tempo centrata su indici specifici. E' finalizzata a
verificare l'evoluzione e le modificazioni dei disturbi in seguito al
trattamento logopedico, allo scopo di rilevarne l'efficacia rispetto agli
obbiettivi a breve termine prefissati dal programma logopedico e
ricavare i dati necessari per decidere se proseguire con le attività e la
metodologia precedentemente programmata o riformulare il programma
riabilitativo o gli obbiettivi riabilitativi successivi.
“responsabilità”
„
ha un duplice significato: non solo
come quello di attitudine a essere
chiamati a rispondere a qualche
autorità di una condotta
professionale riprovevole, ma anche
quello di impegno per mantenere un
comportamento congruo corretto.
L’AMBIVALENZA DEL
TERMINE RESPONSABILITA’
„
„
„
OTTICA NEGATIVA
ESSERE CHIAMATI A
RENDERE CONTO DEL
PROPRIO
OPERATO:
COLPEVOLEZZA
VALUTAZIONE
DA
PARTE
DI
UN
GIUDICANTE EX POST
„
„
„
OTTICA POSITIVA
COSCIENZA DEGLI
OBBLIGHI CONNESSI
CON LO
SVOLGIMENTO DI UN
INCARICO
IMPEGNO
DELL’OPERATORE
SANITARIO EX ANTE
OTTICHE DELLA RESPONSABILITA’ E
RISPETTIVI PRINCIPI ISPIRATORI DELLA
CONDOTTA PROFESSIONALE
„
„
„
„
„
„
OTTICA NEGATIVA
Obiettivo prevenzione di
sanzioni
Centralità del
professionista
Sentenza della
magistratura come guida e
appiattimento della cultura
scientifica
Professione espletata in
modo difensivo e possibili
danni all’assistito da
omesso intervento
qualificato
Esasperazione dei
formalismi
„
OTTICA POSITIVA
„
Obiettivo tutela della
salute
„
„
Centralità dell’assistito
Conoscenze scientifiche
aggiornate come guida
„
Professione ispirata alla
solidarietà con l’assistito
„
Valorizzazione degli aspetti
sostanziali
responsabilità
„
ricondotto ai doveri che l’esercizio
della professione comporta, di
impegno alla tenuta di un
comportamento irreprensibile e allo
svolgimento di un ruolo costruttivo,
assumendo compiti che consentono
una efficace lotta contro le malattie e
una efficace promozione della salute
responsabilità
i principi ai quali bisogna rifarsi per
poter parlare di condotta
responsabile:
„ • i presupposti scientifici delle
attività e delle funzioni proprie della
professione
„ • i valori etici condivisi e le
indicazioni che derivano dalla
coscienza personale
„ • le norme di riferimento contenute
nel codice deontologico.
„
Comprensione dei ruoli e delle
responsabilità
Ognuno è parte integrale nella
costruzione del profilo di cura
MULTIPROFESSIONALITA’
Non si tratta di cambiare ciò che
le persone già fanno, ma di dare
ordine alle stesse cose
(organizzazione)
e fare in modo che l’attività di
ogni singolo sia collegata alle
attività degli altri, in funzione di
un risultato qualitativo TRAMITE
UNA CORRETTA INFORMAZIONE
SCRITTA
…RELAZIONE
…RELAZIONE CON
CON II PAZIENTI…
PAZIENTI…
RESPONSABILITÀ DA CONTATTO SOCIALE
“[…] anche l'obbligazione del medico […]
nei confronti del paziente, ancorché non
fondata sul contratto, ma sul "contatto
sociale", ha natura contrattuale”.
(Cass. 22 dicembre 1999, n. 589;
28 maggio 2004, n. 10297)
Infatti, è sufficiente l'esistenza di un
“CONTATTO SOCIALE”, in quanto chi
esercita la professione sanitaria ha precisi
doveri di comportamento verso chi si è
affidato alle sue cure “entrando in contatto
con lui”, indipendentemente dall'esistenza
di un impegno formale.
(Cass. 19564/2004)
La documentazione in
riabilitazione logopedica:
„
„
„
„
„
Per aumentare la professionalità
(profiteri = dichiarare).
Per aumentare l’autonomia culturale,
abituandosi a codificare il proprio lavoro
(professione intellettuale).
Per migliorare la qualità dell’agire
riabilitativo.
Per favorire la comunicazione all’interno
del team riabilitativo e tra operatori di
aree diverse di competenza.
Per verificare l’efficacia delle cure erogate.
DOCUMENTAZIONE RIASSUNTIVA
dovrebbe contenere
„
una scheda riassuntiva che presenti in modo sintetico il quadro
logopedico soggetto all'inizio ed alla fine del trattamento ed
eventuali interruzioni delle prestazioni.
dovrebbero essere riportate in particolare:
„
- sintesi del quadro obiettivo all'arrivo del paziente, desunto dalla
prima valutazione e relativa data;
„
- eventuale interruzione della valutazione, relativa motivazione e
data;
„
- sintesi del trattamento eseguito (preferibilmente per aree di
problemi);
„
- eventuali interruzioni del trattamento, relative motivazioni e
date;
„
- sintesi del quadro obiettivo alla dimissione del paziente e data
della dimissione;
„
- consigli e suggerimenti forniti al paziente e/o alla famiglia;
„
- data di compilazione della scheda e firma del logopedista
Scheda anamnestica
„
- cognome e nome del paziente;
- il motivo per cui è giunto alla consultazione logopedica;
- l'indicazione della struttura, o del medico o altri da cui è stato inviato;
- i riferimenti del medico curante e della usl di appartenenza;
- l'anamnesi familiare, comprendente anche l'ambiente verbale e gli
aspetti comunicativi e relazionali;
- l'anamnesi personale fisiologica e patologica centrata sui dati connessi al
disturbo del soggetto. Nel caso di soggetti in età evolutiva indagherà
anche sul periodo prenatale, perinatale e neonatale oltre che sulle varie
tappe dello sviluppo:
motorio
delle funzioni orofacciali
del linguaggio
comunicativo relazionale
delle autonomie personali,
sull'iter scolastico e relative difficoltà.
„
Sarà infine descritta la storia del disturbo .
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
Scheda anamnestica
„
„
„
„
„
„
„
- epoca e modalità di comparsa del disturbo;
- eventuali trattamenti riabilitativi eseguiti in passato o in
corso;
- dati identificativi delle strutture presso le quali vengono
eseguiti e degli operatori che hanno in carico il soggetto, al
fine di favorire la circolazione delle informazioni riguardanti
il progetto riabilitativo tra gli operatori;
- l'evoluzione del disturbo, se ha interrotto il trattamento
riabilitativo e le relative motivazioni, per comprendere
qual'è la disponibilità e le possibilità del soggetto e della
famiglia a collaborare nel progetto riabilitativo, elementi
questi che incidono in modo determinante sulla buona
riuscita del trattamento logopedico;
- il giudizio del soggetto e/o della famiglia sull'entità del
disturbo, le motivazioni i desideri le aspettative del
soggetto e/o della famiglia riguardante il trattamento
riabilitativo, per verificare il grado di coerenza tra le
aspettative e le reali possibilità di recupero, e nel caso di
discrepanza
fornire loro un quadro il più possibile oggettivo del disturbo
e concordare
con loro i possibili obbiettivi a breve termine del
trattamento logopedico.
„
„
Se consideriamo la documentazione
adottata dal logopedista in funzione di un
protocollo previsto dalla Struttura o Ente
pubblico o privato convenzionato, sia che
tale documentazione contribuisca alla
diagnosi o che si riferisca al trattamento
riabilitativo del soggetto in carico alla
struttura, diventa parte integrante della
cartella clinica, sotto forma di “allegato”.
Se la cartella logopedica viene compilata
presso un ambulatorio privato
assumerebbe la funzione di semplice
promemoria personale
„
Se la documentazione riabilitativa è
rappresentata da una cartella
adottata spontaneamente dal
logopedista avrebbe solo valore di
indizi, che per essere confermati
necessiterebbero della prova
testimoniale di chi l'ha redatta, a
conferma della veridicità di quanto
ha scritto.
Sentenza n.75 del 14/03/2005 emessa
dal Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa del
Trentino Alto Adige
(riguardante l'accesso ai documenti sanitari
assistenziali) contro una Casa per Anziani, che
aveva respinto una domanda di accesso ai dati
infermieristici (una donna chiedeva il rilascio della
copia dei diari infermieristici relativi all'assistenza
prestata al marito durante la permanenza presso
la struttura in questione dove poi era deceduto).
La sentenza ha riconosciuto alla cartella
infermieristica la qualifica di “atto pubblico in
senso lato” (al pari del diario infermieristico) sia
pure come atto interno, posto in essere da un
pubblico impiegato incaricato di pubblico servizio
per “documentare fatti inerenti all'attività da lui
svolta e al pubblico servizio per uno scopo
inerente alle sue funzioni”. La sentenza citata non
differenzia la cartella adottata spontaneamente
dall'infermiere da quella facente parte integrante
della cartella clinica
Poiché anche il logopedista è un pubblico
impiegato “incaricato di pubblico servizio”
e le stesse finalità della documentazione
infermieristica
possono
essere
riconosciute, tra le altre, anche alla
documentazione logopedica, si potrebbe
prendere in considerazione la stessa
definizione di “atto pubblico in senso lato”.
Sono tutte da chiarire le implicazioni
giuridiche di questa definizione. Dal punto
di vista amministrativo la documentazione
può essere definita un bene pubblico
poiché appartenente ad una Struttura o ad
un Ente pubblico.
CARTELLA CLINICA
Cito-Istologia
Ricoveri
Gestione Flussi
Lavorativi
Strumentali
Ricerca
Consulti
Referenze, Linee Guida
Visite
Terapie
Comunicazione
Prenotazioni
Laboratorio
Archiviazione
Codifiche
CARTELLA: Contenuto o
contenitore?
Ciò che rileva è il contenuto (non il
contenitore) ma concepire la cartella
anche come involucro aiuta a fare
chiarezza, rappresentandola in maniera
unificante, come l’ insieme dei vari atti e
documenti di carattere sanitario,
coerentemente raccolti, ancorchè redatti
da parte di professionisti sanitari diversi
dai medici (cartella infermieristica, cartella
ostetrica, cartella riabilitativa, cartella
logopedica, ecc.), che riguardano una
determinata persona.
La documentazione…
„
„
„
Obbligo deontologico del professionista
Obbligo normativo del professionista
Garanzia dei diritti della persona assistita:
•
•
•
„
„
Informazione
Partecipazione
Trasparenza
CONSENSO VALIDO
Rilevanza pubblica (procedure aziendali;
controllo di Qualità)
Rilevanza giuridica Æ Æ Æ
La documentazione…
Da richiedere!
“…in mancanza di apposita
documentazione medica
(eventualmente non prodotta dal
paziente), lo stesso fisioterapista ha il
dovere di assumere tutte le
informazioni richieste dal
trattamento che si accinge a
praticare.” (Cassazione penale, sez IV, 10 aprile
„
1998, n.7678; ma anche profilo profess., legislazione
specifica e codice deontologico)
La documentazione…
Da produrre…
(cartella riabilitativa… e non
solo…)
„
REQUISITI FORMALI
(aspetti pratici di requisiti sostanziali):
™
indicazione data e ora
™
precisazione nome e cognome
™
firma
™
intelligibilità della grafia
La documentazione…
Da produrre…
(cartella riabilitativa…e non solo…)
„
REQUISITI SOSTANZIALI:
•
•
•
•
•
Veridicità
Chiarezza
Completezza
Tempestività
Rintracciabilità
La documentazione…
„
Veridicità “Atto pubblico di fede privilegiata” (art.2700c.c.):
atto il cui contenuto è da ritenere veritiero fino a prova di falso. (Cass.
Pen., Sez. VI 30 giugno 1975); Redatta da pubblico ufficiale,
autorizzato ad attribuirgli pubblica fede (art.2699c.c.). (Cass. Pen.,
Sez. V 17 dicembre 1992)
‰ “Falsità
ideologica in atto pubblico” (art. 479 c.p.)
‰ “Falsità
materiale in atto pubblico” (art. 476 c.p.)
‰ “Rifiuto/omissione
‰ “Falsità
di atti d’ufficio” (art. 328 c.p.)
commesse da pubblici impiegati
incaricati di un servizio pubblico”. (art. 493 c.p.)
Art. 493. Falsità commesse da pubblici
impiegati incaricati di un servizio
pubblico. –
{I}. Le disposizioni degli articoli
precedenti sulle falsità commesse da
pubblici ufficiali si applicano altresì
agli impiegati dello Stato, o di un altro
ente pubblico, incaricati di un pubblico
servizio relativamente agli atti che
essi redigono nell’esercizio delle loro
attribuzioni.
La documentazione…
„
Tempestività
Cassazione Penale, 21 aprile 1983
Poiché la cartella clinica adempie la funzione di
diario del decorso della malattia e di altri fatti
clinici, i fatti devono essere annotati
contestualmente al loro verificarsi; l’ annotazione
postuma integra il reato di falso materiale in atto
pubblico di cui all’ art. 476 c.p..
Cassazione Penale , 26 novembre 1997, n. 1098
La cartella clinica redatta da un medico di un
ospedale pubblico è atto pubblico che esplica la
funzione di diario del decorso della malattia e di
altri fatti clinici rilevanti, sicchè i fatti devono
essere annotati contestualmente al loro
verificarsi. Ne deriva che tutte le modifiche, le
aggiunte, le alterazioni e le cancellazioni
integrano falsità in atto pubblico
…
La documentazione…
PROCEDURE
PROTOCOLLI
LINEE GUIDA
Ma anche:
CERTIFICATI
CONSIGLI SCRITTI
ESERCIZI PER IL DOMICILIO
…
Codice deontologico del Logopedista:
Art. 9 (Cartella Logopedica)- 1. La Cartella Logopedica è lo
strumento fondamentale per la registrazione delle
tipologie e metodiche di intervento, con attestazione
della successione cronologica di ogni loro fase; ha la
funzione di traccia di confronto e di verifica del lavoro
svolto e degli obiettivi conseguiti, anche al fine
documentazione formale del trattamento espletato.
2- Tale documento, che –ove elaborato presso Strutture ed
Enti pubblici o privati- assume connotazione giuridica di
cartella clinica, viene redatto e conservato in conformità alle
disposizioni vigenti in tema di segreto professionale e di
tutela della riservatezza dei dati personali.
Direttiva del Direttore dell’
dell’ Ospedale di Trento (2003):
La cartella clinica foniatrica e logopedica viene aperta in sede di
prima visita foniatrica quando si programma la rieducazione
logopedica per il paziente, aggiornata durante il periodo di
terapia, chiusa quando il paziente viene dimesso in sede di
visita foniatrica di controllo ed archiviata per cinque anni
presso l’Ambulatorio stesso.
6.7.2. Esame elettroacustico della voce
Viene registrato ed archiviato su disco fisso.
Per quanto riguarda il materiale cartaceo si compone di quattro
stampe (relative agli esami acustici) che vengono inserite nella
cartella foniatrica e logopedica se il paziente deve eseguire una
rieducazione logopedica o una rieducazione logopedica pre e
post-operatoria e/o nella cartella clinica del reparto se il
paziente deve eseguire un intervento di fonochirurgia.
6.7.1. Cartella clinica foniatrica e logopedica
E’ costituita dalla cartella clinica contenente i dati del
paziente, l’anamnesi familiare,fisiologica, patologica
remota e patologica prossima, il tipo di indagine
endoscopica impiegata, la diagnosi e le indicazioni
terapeutiche.
All’interno della cartella clinica sono inseriti cinque allegati
con i dati ottenuti dalle indagini clinico-strumentali
eseguite
Allegato 1: vengono riportati i dati dell’esame
laringostroboscopico, è compilato dal medico.
Allegato 2: vengono riportati i dati relativi all’analisi
acustica, è compilato in parte dal medico ed in parte dal
Tecnico logopedista.
Allegato 3: contiene una serie di parametri di valutazione
percettiva della voce che vengono rilevati dal Tecnico
logopedista. In tale allegato sono contenute anche due
tabelle relative all’autovalutazione da parte del paziente.
Allegato 4: contiene la valutazione logopedica del paziente, è
compilato dal Tecnico logopedista.
Allegato 5: è riservato alla diagnosi formulata nei vari
controlli ed al diario logopedico, è compilato in parte dal
medico ed in parte dal Tecnico di Logopedia.
¾
¾
¾
E' sempre entrata a far parte della cartella
clinica tradizionale tutta la documentazione
scritta, che, a qualsiasi titolo, era redatta in
ospedale in relazione ad un dato soggetto.
E’ sorta la concezione della cartella clinica e
della “cartella” infermieristica, logopedica,
riabilitativa etc. come realtà separate.
E’ prospettata l’adozione dell’aggettivo
“integrata” per completare il concetto di
cartella clinica. E’ un pleonasmo?
Accertamento
Pianificazione
Attuazione
Diario
Prevenzione del rischio
Compromissione della deglutizione, correlata a
deficit cognitivo, ridotta salivazione e
alterazione dei movimenti della lingua.
(Piano di assistenza di infermieristica clinica)
Significato clinico
Criteri per
La terapia
l’accertamento
interferisce con la
mirato
capacità di
Capacità di deglutire
masticare e
cibi e liquidi
deglutire
Capacità di tossire
I riflessi alterati
aumentano il
rischio di
aspirazione.
Interventi
Stabilire un metodo visivo al letto del
paziente
per
comunicare
al
personale che si tratta di una
persona con disfagia
Assicurarsi che lo strumentario per
l’aspirazione sia funzionante e a
portata di mano durante i pasti
Posizionare la testata del letto in
posizione alta, in modo che il collo
sia leggermente flesso in avanti e il
mento piegato in basso.
Usare una tazza dal bordo ritagliato.
Preparare pasti frullati, liquidi densi.
Nell’assunzione dei pasti dare comandi
verbali per ogni fase.
Stabilire un obiettivo per quanto
riguarda l’assunzione di liquidi.
Consultare il medico per variare la
terapia e/o se necessario inserire un
sondino naso-gastrico
Spiegazione
scientifica
Il rischio di aspirazione può
essere ridotto se tutto il
personale ne è stato avvisato.
Questa posizione usa la forza di
gravità per aiutare il movimento
del cibo verso il basso e diminuisce
il rischio di aspirazione.
Questa misura contribuisce a
prevenire l’estensione del collo,
che potrebbe aprire le vie aeree e
determinare
il
rischio
di
aspirazione.
La persona confusa ha bisogno
di istruzioni semplici e ripetute.
Queste persone sono a rischio di
disidratazione
Garantire una prestazione
sicura, competente e
personalizzata per una risposta
diagnostica, terapeutica,
assistenziale globale e
appropriata.
Garantire continuità alla cura e
all’assistenza sia in ospedale,
sia al domicilio.
Permettere una valutazione delle
cure erogata.
SCHEDA INTEGRATA DI
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
U.O.. ______________________________
Operatore sanitario referente per la dimissione __________ Tel.
______
Al COAD
Centro Socio Sanitario di
____________________________
Al Medico di Medicina Generale
__________________________________
Al
reparto_____________________________________________________
data invio___________________
Utente Sig./Sig.ra Cognome ______________
Nome
______________
Nato Il ________Residente a ______________________Via
___________
Tel. n° _____ Familiare di riferimento ___________ ______Tel.n°
_______
|_|_| Vive solo |_|_| Vive con coniuge anz. |_|_| Vive con i figli o altre
persone
Invalidità civile |_| no |_| si: Inv.al 100% con acc. |_| Inv al 100% |_|
Inv.ric. < 99% |_| Inv . rich non ancora ric. |_|si |_|no
B) DI CARATTERE RIABILITATIVO
Tecnico della Riabilitazione
E’ stata effettuata riabilitazione durante la degenza ospedaliera
no
|_| si
|_|
Tipo di trattamento effettuato
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
______
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
_____________________
Data ________________________
Firma
____________________________________________
CONSENSO: REQUISITI PER LA VALIDITÀ DEL
CONSENSO
DERIVATO DALLA PERSONA CHE HA LA DISPONIBILITÀ
DEL BENE TUTELATO
DERIVATO DA PERSONA CAPACE
ESPLICITO / IMPLICITO
CHIARA RAPPRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA TECNICA
ESPRESSIONE DI VOLONTÀ EFFETTIVA DI AFFIDAMENTO
AL PROFESSIONISTA DELLA TUTELA DEL BENE
LIBERO
ANTE-FACTUM
REVOCABILE
MODULISTICA
carattere non liberatorio
non esonera dalla reiterazione di informazione
differenziata per fase di informazione / fase di recepimento
della manifestazione di volontà (consenso vs dissenso)
non esaurisce la necessità di verificare il livello di comprensione,
consapevolezza, corresponsabilizzazione del paziente
non personalizza la comunicazione professionista-paziente
offre al paziente la registrazione degli elementi tecnici
giudicati significativi
consente al paziente richieste di informazione mirate
„
„
„
„
Sono il Responsabile dei Poliambulatori della
struttura e le Logopediste del mio settore mi
hanno posto il problema della legittimità dei loro
interventi sul recupero della disfagia.
Ora, dopo qualche ricerca, mi pare di individuare
due nette posizioni sul territorio nazionale
relativamente all'argomento:
da un lato chi considera la disfagia come campo
proprio di intervento della figura del logopedista e
chi, dall'altro, lo ritiene addirittura
completamente esterno all'ambito della
professione di logopedista.
È possibile conoscere qualche cosa di specifico
dal punto di vista legale, sentenze o quant'altro
pensa possa essermi utile per dipanare i dubbi ed
organizzare il servizio nel rispetto delle
professioni e degli utenti?
„
„
„
„
„
Fino al … lavoravo in Clinica Orl … e trattavo in equipe i pazienti
con problemi di deglutizione a causa di interventi nel distretto
testa-collo per problemi oncologici. … facevamo riferimento al
Foniatra della nostra Clinica con il quale valutavamo il paziente e
insieme decidevamo se alimentarlo per os, la dieta più idonea alla
situazione e lo svezzamento dal SNG.
Dal … afferisco alla Clinica Neurologica … sulla base del mio
pregresso ed il mio percorso professionale e formativo (ho
frequentato il primo master in Deglutologia a Torino) mi è stata
affidata tutta la fascia di pazienti con problemi di eloquio e
deglutizione, quindi pazienti post-stroke, con malattie
degenerative (M. di parkinson, Sla, SM, ecc…), pazienti ricoverati
in geriatria e nelle varie medicine.
A parte il reparto di … in cui gli infermieri sono stati addestrati da
una logopedista americana negli anni precedenti il mio
trasferimento, nel nuovo ospedale manca completamente una
cultura in tale ambito.
… mi trovo quindi ad affrontare da sola tale problematica e mi
accorgo di essere posta di fronte a scelte che non sono di mia
competenza quali decidere se alimentare per os un paziente, il tipo
di dieta, la possibilità di svezzamento da una nutrizione enterale,
la possibilità di alimentazione entrale.
… ho iniziato ad essere sempre più cauta e soprattutto a rifiutarmi
di prendere tali decisioni, demandando al medico tale compito.
„
„
„
„
… però non esiste né un servizio di Foniatria né la possibilità di
richiedere una valutazione radiologica per la disfagia. Al bisogno posso
attivare la consulenza presso il servizio di Foniatria … che viene
erogata anche dopo tre mesi (sulla base della loro lista di attesa e dei
pochi appuntamenti dedicati a tale valutazione che vengono riservati
ai problemi di deglutizione). I referti prodotti non riportano mai
indicazioni sulla dieta, la postura da mantenere, le tecniche da
utilizzare, ecc..
Sul nostro profilo professionale non compare la voce ”valutazione e
trattamento della disfagia”, però la FLI ha depositato nel 2005 un
documento in cui inseriva la deglutizione tra le attività del logopedista.
(D.M. 14 Aprile 2005).
Inoltre sia al Master che durante l’ultimo congresso Sifel si è parlato
sia del Consenso Informato da far firmare al paziente come tutela sia
della possibilità di fare un’Assicurazione Privata per potersi tutelare da
eventuali problemi di tipo medico legale.
Il Responsabile medico mi ha “rassicurato” dicendo che i problemi di
tipo medico legale insorgono generalmente quando i pazienti ed i loro
familiari si sentono poco seguiti o maltrattati ed insorgono problemi.
„
„
… ogni atto professionale può dare spazio a problemi medicolegali e questo non può paralizzare gli operatori, … il consenso
informato è un’arma a doppio taglio ed in certe situazione forse
è meglio evitare, che si presta a firmare tutti i miei referti, che
ogni professione pone l’operatore di fronte al fatto di doversi
prendere delle responsabilità, ecc….
Da un lato posso essere in accordo, dall’altro invece credo che
ogni figura abbia il proprio livello di responsabilità, credo che il
logopedista per il proprio Profilo Professionale non possa fare
diagnosi e prendere decisioni se non in collaborazione con altre
figure di tipo medico, che la responsabilità in questo caso possa
essere eccessiva (in relazione al mio ruolo) e che non basti una
buon rapporto con il paziente per evitare rischi di questo tipo.
„
Che genere di responsabilità può comportare la disfagia per
una logopedista?Civile e/o penale? Quando in tal caso si può
parlare di imperizia, negligenza, dolo?
Cosa è possibile fare per tutelarsi da possibili cause?
„
Come è possibile affrontare serenamente tali problematiche?
„
STRUMENTI
„
„
„
La fisiopatologia della deglutizione è
parte integrante dell’ordinamento
didattico del corso di laurea?
È prevista una attività valutativa
clinica di tale disturbo nell’ambito
della specifica di tale classe di laurea
e nel codice deontologico?
Sono previsti adeguati percorsi
formativi all’uopo preposti?
IL CORE PROFESSIONALE
1. Contenuto dei profili Professionali
2. Ordinamento degli Studi
3. Contenuto dei codici deontologici
Le indicazioni previste dalla normativa si muovono su un piano generale e introducono, per le
professioni sanitarie “non mediche”, il concetto di responsabilità decisionale.
La professione non è più costituita, come nel passato, da un insieme di “mansioni”, ma da un
insieme di “responsabilità”, che devono essere svolte nel rispetto delle altrui competenze.
“ I logopedisti sono gli unici riabilitatori
ad aver pieno titolo professionale per la
valutazione (bilancio logopedico),
counseling, rimediazione della disfagia,
delle sue premesse e delle sue
conseguenze in collaborazione con altri
specialisti”.
O. Schindler, 2005
COMPETENZE E FUNZIONI DEL LOGOPEDISTA
Decreto 14 settembre 1994, n. 742. Regolamento concernente l'individuazione della
figura e del relativo profilo professionale del logopedista.
• È individuata la figura del logopedista con il seguente profilo:
Il Logopedista è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma
universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione
e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della
comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.
• L'attività del logopedista è volta all'educazione e rieducazione di
tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola,
del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi.
vi
Profil professionnel européen de l’orthophonistelogopède) CPLOL Lisbonne 1997
“ L’orthophoniste-logopède est le thérapeute qui assume
la responsabilité de la prévention, de l’évaluation , du
traitement et de l’étude scientifique des troubles de la
communication humaine et des troubles associés. Dans ce
contexte, la communication englobe toutes les fonctions
associées à la compréhension et à l’expression du langage
oral et écrit, ainsi qu’à toutes les formes appropriées de la
communication non/no verbale “
FORMAZIONE PROFESSIONALE
REALTA’ NAZIONALE
D.M. n.509 del 1999
FORMAZIONE PROFESSIONALE
REALTA’ EUROPEA
E’ stato inviato a tutti i Paesi aderenti al
CPLOL (Comitè Permanent de Liaison des
Orthophonistes-Logopedes
de
l’Union
Europeenn) un questionario di indagine sulla
presa in carico valutativa e riabilitativa del
paziente disfagico nelle varie età della vita, in
diversi contesti professionali e lavorativi
Università degli Studi di Ferrara
FORMAZIONE PROFESSIONALE
REALTA’ EUROPEA
• Nella maggior parte dei Paesi dell’U.E. i logopedisti
si occupano di disfagia, pur con realtà diverse da
Paese a Paese
• Solo la Danimarca dichiara di non prevedere nella
formazione di base dei logopedisti il trattamento della
disfagia
• Spagna, Grecia e Portogallo hanno iniziato da poco a
prendersi cura di questo quadro patologico
Università degli Studi di Ferrara
STRUMENTI
LINEE GUIDA
Raccomandazioni di comportamento clinico
prodotte attraverso un processo sistematico
allo scopo di assistere sanitari e pazienti
nel decidere quali siano le modalità di assistenza
più appropriate in specifiche circostanze cliniche.
Rappresentano il risultato delle migliori evidenze
scientifiche disponibili, opportunamente integrate
con l’opinione dei professionisti.
LINEE GUIDA
“…la valutazione clinica è solitamente eseguita dal
logopedista….”
“…la riabilitazione della deglutizione è un servizio
altamente specializzato e i professionisti che se ne occupano
devono possedere competenze ed esperienza…”
Linee guida ASHA
“…gli interventi riabilitativi volti al trattamento della
disfagia, generalmente effettuati da un logopedista…”
Linee guida SPREAD
Università degli Studi di Ferrara
I logopedisti, i terapisti occupazionali e i fisioterapisti possono
essere coinvolti nei trattamenti della disfagia nelle modalità ammesse
dalla loro formazione professionale e pratica clinica.
Il logopedista può impostare specifici esercizi per promuovere il
controllo orale, stabilendo quali consistenze e forme di cibo sono
appropriate, assistendo il paziente e consigliando i movimenti muscolari
necessari per la chiusura della cavità buccale o per l’elaborazione del
cibo nella bocca, durante la fase di preparazione orale.
Il terapista occupazionale può assistere nel posizionamento, nelle
strategie di adattamento autonomo, nelle tecniche di alimentazione
autonoma, o nell’inibire riflessi posturali o orali patologici.
Il fisioterapista deve essere indirizzato a un ruolo differente, come la
promozione della forza muscolare, dell’equilibrio da seduto o del
controllo del capo.
Speech-Language Hearing Association” Ottobre 2004, “revisione medica delle linee guida per
interventi sulla disfagia
LINEE GUIDA
“….una valutazione clinica standardizzata al letto del
paziente (bedside assessment) dovrebbe essere effettuata
da un professionista competente nella gestione della
disfagia,di norma il logopedista
Linee guida FLI
AGREE (Appraisal of Guidelines Research and Evaluation in Europe)
¾ Strumento generico, principalmente finalizzato ad assistere
chi elabora linee guida e chi le utilizza, nella valutazione della
loro qualità metodologica
¾ Fornisce un quadro di riferimento per la valutazione della
qualità di linee guida cliniche
Università degli Studi di Ferrara
LINEE GUIDA FLI : ?
OTORINOLARINGOIATRA
GERIATRA
RADIOLOGO
FISIOTERAPISTA
INFERMIERE
PNEUMOLOGO
LOGOPEDISTA
FONIATRA
NEUROLOGO
DIETISTA
MULTIDISCIPLINARIETA’
Medico di
MG
Otorinolaringo-iatra
Fisioterapista
Foniatra
Logopedista
PAZIENTE
Dietista
Radiologo
Altri
Professionisti
Specialisti
Familiari
Infermiere
Neurologo
Università degli Studi di Ferrara
STRUMENTI
PROTOCOLLI
Strumenti che formalizzano la successione
di un insieme di azioni fisiche e/o mentali e/o verbali
con le quali il professionista raggiunge un determinato
obiettivo definito nell’ambito della professione.
Rappresentano lo strumento di pianificazione
dell’assistenza che esplicita i principi scientifici
che guidano l’agire professionale
nel raggiungimento degli obiettivi assistenziali.
CONCLUSIONI
Quali soluzioni???
‰ Domanda al ministero della Sanità com’è stato fatto dagli
infermieri per EGA
‰ Inserimento nell’ ambito dell’Ordinamento didattico di tutte
le facoltà di un organigramma didattico che vede un
riferimento non solo le prime due ma tutte e quattro le fasi
della disfagia
‰ Protocollo d’intesa con l’università come avvenuto nella
Regione Emilia Romagna con DGR 297/2005 e istituzione
OPSER
‰ Rivisitazione delle Linee Guida Fli con coinvolgimento di
tutte le figure professionali che intervengono nella disfagia
per una serenità tecnico-giuridico
Nota n. 17425 del 09/05/06 PARERE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’ riguardo il prelievo da arteria radiale per EGA da parte di infermieri
Nota n. del PARERE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’
riguardo l’intervento logopedico nel trattamento della disfagia
• PROBLEMA
• PROBLEMA
•
•
•
•
•
•
DIFFORMITA’ DI PRATICA SUL
TERRITORIO NAZIONALE
RIGUARDO IL PRELIEVO DA
ARTERIA RADIALE PER EGA
Attività di competenza infermieristica in
molte U.O. (Rianimazione, Terapia
Intensiva, Pneumologia…
Attività di competenza medica per prassi
Atto medico esclusivo
Attività di competenza infermieristica se
prelievo da arteria radiale, medica se
prelievo da arteria femorale
•
DISOMOGENEITÀ
NELL’INTERVENTO
RIABILITATIVO LOGOPEDICO SUL
TERRITORIO NAZIONALE E
INTERNAZIONALE RIGUARDO IL
TRATTAMENTO DELLA DISFAGIA
Attività non prevista dal profilo
professionale
Attività con alto rischio professionale
•
Attività non presente in molti
•
ordinamenti didattici
Linee guida incomplete
•
CONCLUSIONI
Le Aziende Sanitarie
dovrebbero dotarsi di un
GRUPPO DI LAVORO MULTIDISCIPLINARE
chiamato a ricercare, valutare, integrare,
adattare ed aggiornare linee guida
Tutelare
l’interesse
del cittadino
Fornire validi strumenti
per la gestione
del rischio
in ambito sanitario
Garantire il
miglioramento
continuo della qualità
delle
prestazioni erogate
N. B.
I cambiamenti si fanno con e
per mezzo delle persone
Formazione (conoscenze e
competenze)
Coinvolgimento (gruppi di lavoro)
RESPONSABILITA’?
COMPETENZA?
PUNTO DI PARTENZA
Nota n. 17425 del 09/05/06
con cui il Ministero della Salute invia il
PARERE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI
SANITA’ riguardo il prelievo da arteria
radiale per EGA da parte di infermieri.
Nota n. 17425 del 09/05/06
PARERE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’ riguardo il
prelievo da arteria radiale per EGA da parte di infermieri
PROBLEMA
DIFFORMITA’ DI PRATICA SUL TERRITORIO
NAZIONALE RIGUARDO IL PRELIEVO DA ARTERIA
RADIALE PER EGA
- attività di competenza infermieristica in molte U.O.
(Rianimazione, Terapia Intensiva, Pneumologia…)
- attività di competenza medica per prassi
- atto medico esclusivo
- attività di competenza infermieristica se prelievo da
arteria radiale, medica se prelievo da arteria femorale
Considerato che tale tecnica:
- “è illustrata allo studente infermiere per la sola
osservazione, in quanto ritenuta TECNICA
AVANZATA DA APPRENDERSI POST LAUREA nelle
specifiche U.O. o in percorsi formativi successivi
come il Master in Area Critica;
- è appresa dall’infermiere nell’esercizio della
propria attività (…) e sul campo, negli specifici
reparti dove è praticata in forma routinaria (…) a
seguito di un adeguato addestramento, basato sul
superamento di step graduali e sequenziali
(osservazione diretta dell’esecuzione della tecnica
fatta dall’esperto; esecuzione guidata con
supervisione dell’esperto);
Il Consiglio Superiore di Sanità esprime PARERE
FAVOREVOLE a condizione che:
“ 1. l’infermiere ne abbia acquisito la
COMPLETA COMPETENZA
secondo le modalità definite dalle vigenti
normative in materia di profilo ed attività
professionali, ordinamenti didattici e deontologia;
2. sia prevista sempre l’esistenza di un
PROTOCOLLO OPERATIVO
correttamente redatto, condiviso ed approvato.”
Quindi
„
„
„
Nuova sfida
Figure sanitarie professionalmente
riconosciute a livello normativo
Necessario un forte coinvolgimento di tutte
le professioni coinvolte, di elaborazione, di
rflessione senza scivolare in posizioni
precostituite o rigidamente corporative in
modo tale da ridisegnare con scienza e
coscienza le competenze sulla base della
formazione rivevuta e deontologica indicati
dalla legge.
Dal Dire al Fare,
esercitare una professionalità
IL TOTALE ABBANDONO DELLA
ROUTINARIETA’
A FAVORE DELL’ACQUISIZIONE DELLA
CAPACITA’ DI OSSERVARE i
“PROBLEMI”
RIDETERMINANDO
QUOTIDIANAMENTE I PROPRI
INTERVENTI RIVOLTI ALLA
PERSONA.
GRAZIE
Buon lavoro a tutti !