Chiodo resinato
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Chiodo resinato
GRUPPO SCOIATTOLI DENTI DELLA VECCHIA Premessa Illustrazione Caio, wwwcaiocomix.com Scopo della serata • presentare i vari tipi di ancoraggi possibili su roccia • informare sul metodo di posa corretta degli ancoraggi • informare sugli aspetti generali riguardanti la chiodatura di un itinerario (responsabilità, aspetti giuridici, protezione della natura,…) • fornire utili consigli pratici per l’apertura di un itinerario di più tiri • discutere sull’etica di chiodatura e di richiodatura in Ticino Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Tipi di chiodo • • • • Chiodo Chiodo Chiodo Chiodo normale ad espansione resinato a vite Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Chiodo ad espansione (Spit) Composto da: • Placchetta • Tassello ad espansione M10 lunghezza ca. 80 mm M12 lunghezza ca. 90 mm Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Chiodo ad espansione (Spit) Materiale placchetta • Alluminio • Acciaio zincato • Acciao cromato • Acciao inox Foto Marco Pagani Chiodo ad espansione (Spit) Materiale tassello • Acciaio zincato • Acciao cromato • Acciao inox (A2, A4, HRC) Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Chiodo ad espansione (Spit) Principio di fissaggio Illustrazione DAV fascicolo “Bohrhaken” Chiodo Long-Life (Petzl, Mammut) Composto da: • Placchetta e tassello con spinotto d’espansione M10 lunghezza ca. 50 mm M12 lunghezza ca. 50 mm Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Attenzione: chiodo che non rispetta più le norme di sicurezza! Chiodo Long-Life (Petzl, Mammut) Principio di fissaggio Illustrazione DAV fascicolo “Bohrhaken” Posa chiodo ad espansione Materiale necessario: • • • • • Trapano con percussione Punta per roccia Pompetta e spazzolino Martello Chiave (meglio se dinamometrica) Foto Marco Pagani Posa chiodo ad espansione Procedimento: 1. Scelta posizione del chiodo: roccia solida; distanza da bordi o fessure >15 cm; distanza tra 2 chiodi >30 cm. 2. Eseguire il foro (M10: Ø 10 mm; M12: Ø 12 mm), profondità foro = lunghezza del tassello +5 mm. 3. Pulire il foro con pompetta e spazzolino. 4. Inserire il chiodo (tassello+placchetta) nel foro con l’aiuto di un martello. Attenzione a non colpire il dado: si danneggia il filetto! 5. Fissare il chiodo con una chiave, meglio se dinanometrica: valore di serraggio 20-60 Nm! Posa chiodo ad espansione Video Errori di posa Posizione sbagliata Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Foto Marco Pagani Errori di posa Posizione sbagliata Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Foto Marco Pagani Errori di posa Mancata espansione Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Errori di posa Valore di serraggio (Vs) non rispettato Vs < dado si allenta Foto Marco Pagani Vs > rottura del materiale Foto Marco Pagani Chiodo resinato Composto da: • Chiodo (fittone) • Resina bicomponente in fiala o cartuccia Foto Marco Pagani Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Posa chiodo resinato Materiale necessario: • • • • Trapano con percussione Punta per roccia Pompetta e spazzola Resina in fiala o resina in cartuccia con pistola • Martello • Spatola e stracci • Cartello indicatore Foto Marco Pagani Posa chiodo resinato Foto Marco Pagani Posa chiodo resinato 1. Scelta del chiodo e della resina ► Un chiodo resinato va infisso nella roccia almeno 70 mm, in caso di roccia tenera da 100 a 300 mm. ► Non tutte le resine sono adatte per una trazione assiale. Consultare le indicazioni di utilizzo del produttore e la scheda tecnica di lavorazione! ► Attenzione alla data di scadenza: una resina vecchia o conservata troppo al caldo non si indurisce! ► Se si utilizza la resina in fiale è importante che lunghezza del chiodo e fiala coincidano. Posa chiodo resinato 2. Eseguire il foro ► Cercare roccia solida. ► Forare perpendicolarmente alla roccia (ev. 5 gradi oltre la perpendicolare). ► A dipendenza della forma dell’occhiello creare una sede per accogliere lo stesso. Provare inserendo il chiodo. ► Lunghezza foro: - con fiala = lunghezza fiala = lunghezza codolo chiodo. - con cartuccia = lunghezza codolo chiodo + ev. 5mm. ► Diametro foro = diametro massimo chiodo + 1,5-2 mm. Posa chiodo resinato 3. Pulire il foro ► Il foro va ripulito con cura sia con la pompetta che con la spazzola circolare: ripetere più volte l’operazione. Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Posa chiodo resinato 4. Riempire il foro ► Le fiale di resina vanno tenute verticalmente: la resina deve scorrere e si deve formare una bolla nella parte superiore della fiala. ► La fiala va infissa completamente nel foro utilizzando il martello. ► Utilizzando l’erogatore e la cartuccia di resina riempire il foro per 2/3. ► Se si utilizza una cartuccia o un miscelatore nuovi, scartare le prime 2-3 pompate di resina in quanto i rapporti di miscelazione non sono corretti. Posa chiodo resinato 5. Posare il chiodo ► Nella posa con la resina in fiale il chiodo va inserito centimetro dopo centimetro utilizzando un martello e ruotando il chiodo una decina di volte. ► Nella posa con la resina in cartuccia basta inserire lentamente il chiodo con le mani. ► La temperatura di utilizzo di tutte le resine deve essere di almeno +5° C. ► Il tempo di indurimento dipende dal tipo di resina utilizzata: più bassa è la temperatura ambientale più lungo sarà il tempo d’indurimento. Posa chiodo resinato 6. Lavoro finale ► Per gli ultimi 5-8 mm il chiodo va inserito con il martello, affinché la resina venga spinta verso l’esterno e vada a riempire lo spazio tra il foro e l’occhiello. ► Per terminare la posa posizionare correttamente il chiodo e ripulire la resina in eccesso con una spatola. ► Il tempo di indurimento della resina dipende dalla temperatura e va rispettato assolutamente (vedi indicazioni del produttore)! ► Durante il tempo d’indurimento i chiodi non possono venir sollecitati! Mettere un cartello alla base della via! Posa chiodo resinato 7. Controllo ► Dopo il periodo di indurimento ogni chiodo va testato. ► Il controllo si esegue inserendo un moschettone nell’occhiello e cercando di ruotarlo con la mano. ► Se il chiodo si muove, la tenuta non è sufficiente! ► Se invece il chiodo resta fisso, per esperienza, la tenuta è sufficiente! Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Posa chiodo resinato Video Attenzione! Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Sistemi a confronto vantaggi svantaggi Chiodo ad espansione • posa semplice • economici • diametro del foro ridotto • si possono sollecitare immediatamente • elevata pressione di espansione • foro non stagno • rispettare valore di serraggio Chiodo resinato • foro stagno • nessuna pressione nella roccia • alta resistenza • non si possono sollecitare immediatamente • posa complicata, rischio di errore di posa, tempo • controllo finale necessario • foro di dimensioni maggiori • relativamente costoso Possibilità di utilizzo roccia roccia tenera roccia media roccia dura (arenaria) (calcare) (gneiss, granito, basalto) cadute frequenti • chiodi resinati cadute rare • chiodi resinati (100 mm o più lunghi) (100 mm o più lunghi) • chiodi ad espansione M12 • chiodi resinati • chiodi a vite MMS12 • chiodi ad espansione M12 • chiodi resinati • chiodi ad espansione M10 • chiodi resinati • chiodi a vite MMS10 • chiodi ad espansione M10 • chiodi resinati • chiodi normali cadute frequenti = oltre 100 cadute su un punto per anno cadute rare = meno di 100 cadute su un punto per anno Corrosione Umidità, temperature elevate e cloruri (sotto forma di sali o inquinamento ambientale) favoriscono la corrosione. ► Utilizzare solo materiale inox (norme UIAA). ► In condizioni normali utilizzare acciaio A2 (qualità 1.4301 o superiore). ► In zone con elevato inquinamento ambientale è necessario l’acciaio A4. ► Nelle zone marine è consigliato l’utilizzo di acciaio HRC (High Corrosion Resistent). Elettrocorrosione • Mai utilizzare chiodi composti da differenti metalli nobili! • Migrazione di particelle dai metalli meno a quelli più nobili il metallo meno nobile si “scioglie”! • Il processo viene favorito dall’umidità, dai cloruri e dalle temperature elevate. Foto Marco Pagani Norme europee (EN 959, 2007) • La tenuta assiale (verso l’esterno) deve superare 15 kN. • La tenuta radiale (verso il basso) deve superare 25 kN. • Tutte le componenti del chiodo devono essere dello stesso materiale. • Nei chiodi resinati la profondità di posa deve essere almeno 70 mm. • Nei chiodi ad espansione la lunghezza del chiodo deve essere almeno 5 volte il diametro del foro. Consigliato lunghezza 70 mm. • Inoltre la norma UIAA Nr. 123 prevede che i chiodi devono essere di acciaio inox. Chiodi zincati o cromati non sono permessi. Ancoraggio di calata Toprope • • ► ► ► ► Rispettare il principio della ridondanza Considerare il problema dell’usura Materiale inox Ideale 2 anelli o catena con anello Non utilizzare moschettoni in alluminio! Evitare sosta alla francese (2 resinati) o sosta Bühler Foto Marco Pagani Ancoraggio di calata Toprope • • ► ► ► ► Rispettare il principio della ridondanza Considerare il problema dell’usura Materiale inox Ideale 2 anelli o catena con anello Non utilizzare moschettoni in alluminio! Evitare sosta alla francese (2 resinati) o sosta Bühler Foto Marco Pagani Ancoraggio di calata Toprope • • ► ► ► ► Rispettare il principio della ridondanza Considerare il problema dell’usura Materiale inox Ideale 2 anelli o catena con anello Non utilizzare moschettoni in alluminio! Evitare sosta alla francese (2 resinati) o sosta Bühler Foto Marco Pagani Ancoraggio di calata Toprope • • ► ► ► ► Rispettare il principio della ridondanza Considerare il problema dell’usura Materiale inox Ideale 2 anelli o catena con anello Non utilizzare moschettoni in alluminio! Evitare sosta alla francese (2 resinati) o sosta Bühler Foto DAV fascicolo “Bohrhaken” Ancoraggio di sosta • 2 punti fissi in linea (distanza 30 cm, altezza spalle) • per permettere calata: - 2 maglie rapide (22 kN, CE) o - catena (15 kN) e maglia rapida o moschettone (22 kN) - Evitare cordini o fettucce! Foto Marco Pagani Ancoraggio di sosta • 2 punti fissi in linea (distanza 30 cm, altezza spalle) • per permettere calata: - 2 maglie rapide (22 kN, CE) o - catena (15 kN) e maglia rapida o moschettone (22 kN) - Evitare cordini o fettucce! Foto Marco Pagani Ancoraggio di sosta • 2 punti fissi in linea (distanza 30 cm, altezza spalle) • per permettere calata: - 2 maglie rapide (22 kN, CE) o - catena (15 kN) e maglia rapida o moschettone (22 kN) - Evitare cordini o fettucce! Foto Marco Pagani Ancoraggio di sosta • 2 punti fissi in linea (distanza 30 cm, altezza spalle) • per permettere calata: - 2 maglie rapide (22 kN, CE) o - catena (15 kN) e maglia rapida o moschettone (22 kN) - Evitare cordini o fettucce! Foto Marco Pagani Attenzione! Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Da risanare! Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Da risanare! Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Da risanare! Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Da risanare! Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Foto Marco Pagani Aspetti generali • • • • • • • • Scelta del materiale Posizione dei chiodi Posizione dell’ancoraggio di calata/sosta Aspetti penali Diritto di proprietà Limitazioni di frequentazione Protezione della natura Etica Scelta del materiale ► Utilizzare solo materiale inox di qualità (certificazione CE, omologazione UIAA, …) ► In caso di utilizzo di chiodi resinati bisogna considerare temperatura, condizioni ambientali e tempi di indurimento della resina utilizzata. Alcune resine sono più sensibili all’umidità. Rispettare le indicazioni del produttore. Posizione dei chiodi ► Nel posizionare un chiodo, oltre a considerare la qualità della roccia e la distanza raccomandata da bordi, fessure o altri chiodi (>15 cm risp. >30 cm), bisogna valutare la posizione dei moschettoni componenti il rinvio per evitare possibili carichi a rottura. Foto Marco Pagani Posizione dei chiodi ► Una distanza ragionevole tra i chiodi è sempre una valutazione personale. Tuttavia bisogna sempre considerare coloro per cui si sta aprendo o risanando un itinerario. ► Specialmente all’inizio del tiro e in prossimità di cenge considerare le possibili conseguenze di una caduta. Posizionare quindi i primi 2-3 chiodi a distanza ravvicinata. ► In presenza di roccia poco solida evitare lunghi RunOuts anche se le difficoltà sono modeste. ► Posizionare i chiodi in modo che anche arrampicatori di piccola taglia riescano a moschettonare i chiodi in sicurezza. Posizione dei chiodi ► Considerare l’andamento della corda. Gli attriti sono pericolosi: forze maggiori sulla catena di sicurezza, cadute più “secche”, danneggiamento della corda. Posizionare i chiodi in modo che non si vengano a creare inutili attriti e che la corda non vada a poggiare su spigoli vivi. Illustrazione Petzl Posizione dell’ancoraggio di calata/sosta ► Posizionare l’ancoraggio di calata in modo che si riesca a moschettonarlo con facilità. ► Posizionare l’ancoraggio di calata considerando l’andamento della corda: evitare inutili attriti sulla roccia. ► Se possibile posizionare l’ancoraggio di sosta in un luogo confortevole e al riparo da eventuali cadute sassi. Aspetti penali ► Colui che attrezza o risana un itinerario d’arrampicata non stabilisce, dal punto di vista giuridico, nessuna relazione con ciò che ha realizzato e di conseguenza non ha nessuna responsabilità sulla sicurezza dell’opera stessa. ► L’itinerario non deve essere necessariamente attrezzato in modo che chiunque possa percorrerlo in sicurezza. Bisogna comunque considerare che il carattere dell’itinerario deve essere omogeneo e restare valutabile da persone estranee alla zona. ► La posa dei chiodi deve avvenire secondo lo standard tecnico attuale. Aspetti penali ► Un apritore non è tenuto alla manutenzione di un suo itinerario. Ogni apritore comunque deve essere cosciente che aprendo un itinerario crea una fonte potenziale di pericolo e di conseguenza ha una certa parte di responsabilità. ► Eventuali pubblicazioni devono rispecchiare la realtà. Diritto di proprietà ► Il risanamento e l’apertura di un itinerario d’arrampicata dovrebbe venir concordato con il responsabile regionale. Importante è la situazione proprietaria (suolo pubblico o privato). Il principio di tolleranza dei proprietari va rispettato. ► Generalmente i proprietari o i comuni, se consentono l’arrampicata sul proprio terreno, sono preoccupati di venir considerati responsabili in caso di incidente. Devono essere informati che il semplice consenso o la tolleranza all’arrampicata non portano ad una responsabilità. Limitazioni di frequentazione ► In molte zone d’arrampicata esistono delle limitazioni al diritto di frequentare liberamente la natura e di conseguenza anche di praticare l’arrampicata (p. es. zona bandita di caccia, zone protette, nidificazione degli uccelli). In genere queste zone sono ben riconoscibili da recinzioni o cartelli. ► In molte zone d’arrampicata al di fuori delle Alpi esistono concezioni specifiche che regolano, in accordo con le autorità locali, la pratica dell’arrampicata. Nell’ambito di queste concezioni spesso viene pure stabilito un regolamento per le nuove aperture di itinerari. ► Ignorare queste regolamentazioni, specialmente nella realizzazione di nuovi itinerari, può provocare tensioni e compromettere gli accordi raggiunti spesso con difficoltà. Protezione della natura Le rocce sono lo spazio vitale per una moltitudine di piante rare e animali e appartengono di conseguenza ai biotopi protetti dalla legge. È auspicato pertanto un comportamento rispettoso della natura per evitare la chiusura delle zone d’arrampicata: ► Nessun itinerario d’arrampicata su pareti con ricca vegetazione. ► Specialmente su roccia calcarea, terminare l’itinerario sotto il bordo della parete (sosta di calata). In caso di pareti di una certa altezza tralasciare la parte superiore. ► Mantenere una certa distanza dalle zone di svernamento dei pipistrelli (cavità, fessure profonde) ed evitare di chiodare durante l’inverno (novembre - aprile) nella vicinanza di queste zone. Protezione della natura ► Su grandi pareti con possibilità di nidificazione di uccelli evitare di chiodare durante il periodo di nidificazione (fine febbraio - fine giugno). ► Chiodare con riguardo: evitare grossi interventi rumorosi (p.es. taglio piante), non lasciare in parete corde fisse per lunghi periodi o depositi di materiale alla base, … ► Le nuove aperture di itinerari d’arrampicata possono provocare un afflusso di persone importante. Zone naturali sensibili ne possono risentire. Etica ► L’etica di arrampicata è diversa da zona a zona (p. es. distanza tra le protezioni, chiodatura dall’alto) e dovrebbe venir considerata al momento dell’apertura di un itinerario. ► In particolare se si risana un itinerario di più tiri bisognerebbe prendere contatto con gli apritori, i gruppi regionali, le sezioni o gli arrampicatori locali. In questo modo si evitano inutili conflitti. Come risanare un itinerario classico • Risanare un itinerario senza modificarne il carattere originale. • Prima di risanare un itinerario bisogna riflettere attentamente se si vuole modificare il carattere originale dell’itinerario. • Se possibile bisogna chiedere l’autorizzazione agli apritori e spiegar loro le nostre intenzioni. • Spesso lo standard Plaisir non è lo stile appropriato per il risanamento di un itinerario classico. • Come regole di principio si propone, nel limite del possibile, di mantenere invariato il numero di chiodi su una lunghezza. • Il vecchio materiale va rimosso danneggiando il meno possibile la roccia e va riportato a casa. Apertura di vie di più tiri dal basso 1. Punti da osservare prima di iniziare 2. Materiale ed organizzazione 3. Statiche e risalita 4. Pulizia 5. Spits si / Spits no… Foto Marco Bassi 1. Punti da osservare prima di iniziare ► ► ► ► Accesso? Vie già esistenti? Possibilità di uscita? Strategie di salita? • Via tutta a spits • Via mista • Solo soste • Completamente clean Foto Marco Bassi 2. Materiale ed organizzazione ► Il trapano ► Spits e soste ► Corde, cordino di servizio ► Cliffhangers ► Bidoni e sacchi da traino ► Martello e chiave Foto Marco Bassi 3. Statiche e risalita ► Corde statiche ► Maniglie/Croll ► Sacchi Foto Marco Bassi 4. Pulizia ► Materiale Foto Marco Bassi Foto Marco Bassi 5. Spits si / Spits no… ? Fonte delle informazioni • • • • • fascicolo Bohrhaken Deutscher Alpen Verein (DAV), November 2007 Merkblatt Expressanker Fachgruppe Sanieren und Erschliessen, Club Alpino Svizzero (CAS) Merkblatt Verbundanker Fachgruppe Sanieren und Erschliessen, Club Alpino Svizzero (CAS) Merkblatt Umwelt Fachgruppe Sanieren und Erschliessen, Club Alpino Svizzero (CAS) Manuale di tecnologia del fissaggio HILTI www.hilti.ch Grazie per l’attenzione! Illustrazione Caio, www.caiocomix.com Marco Pagani, Marco Bassi, Claudio Notari; aprile 2010 In Ticino esiste un’etica nella chiodatura? Moderatore: Roberto Bassi