Luglio 2000 - CORDIS

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Innovazione & Trasferimento
Tecnologico
ISSN 1560-8778
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Il commercio elettronico
La .com Missione
europea
E in più
●
Il vertice di Lisbona dà impulso alla politica innovativa europea
●
Le reti tecnologiche transnazionali di PMI
●
La politica per l'innovazione nell'Europa centrale e orientale
●
Il sostegno al trasferimento di tecnologia offerto dai Centri di collegamento per l'innovazione
... e altro ancora
P U B B L I C AT O D A L L A C O M M I S S I O N E E U R O P E A
PROGRAMMA INNOVAZIONE/PMI • LUGLIO 2000
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S O M M A R I O
Verso la società
dell’informazione europea
Il commercio elettronico, non solo nella sua forma attuale
Notizie politiche
ma integrato in apparecchi e servizi che possiamo appena
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immaginare, offre all'Europa straordinarie possibilità nel
• Un impulso alla politica per l'innovazione al vertice di Lisbona
• Il progetto Futures, un esercizio di anticipazione a livello europeo
• Gli aggregati tecnologici regionali di piccole e medie imprese:
un modello per le reti industriali europee?
• Un parco scientifico britannico adotta una nuova impostazione verso
lo sviluppo delle imprese
DOSSIER
struzione, della coesione sociale e del rafforzamento dell'identità culturale.
Ma affinché l'Europa possa realizzare questo potenziale, l'in-
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novazione è indispensabile. È necessaria nel software, nei set-
Commercio elettronico:
• Dalla riduzione dei costi alla creazione di valore:
nuove opportunità per l'Europa
• Dalla regolamentazione all'autoregolazione: un processo legislativo
rapido e flessibile
• In che modo il commercio elettronico impregna il tessuto della vita quotidiana
• Studio esemplificativo: i mercati elettronici
• Studio esemplificativo: le imprese virtuali
Programma Innovazione/PMI
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• I workshop di scenario, per sviluppare un ambiente
sociale favorevole all'innovazione
• Azione di sostegno alla competitività: nuovo strumento
diagnostico per la prevenzione delle ulcere
• La politica per l'innovazione nell'Europa centrale e orientale
• Progetto CRAFT: flessibilità ed efficienza economica nella produzione
di vernici
Notizie dagli IRC
senso della prosperità e competitività,dell'occupazione,dell'i-
zioni, che insieme svilupperanno le infrastrutture e i sistemi
necessari al commercio elettronico di domani. È necessaria
nella comunità più vasta delle imprese, grandi e piccole, in cui
questi sistemi devono essere applicati per ridurre i costi,migliorare la qualità e l'efficienza e per aggiungere valore. Occorre
nella pubblica amministrazione dell'Unione europea e dei suoi
Stati membri, sia per creare un quadro giuridico a sostegno del
commercio elettronico che per aprire nuovi canali elettronici
per la loro stessa interazione con le imprese e i cittadini.
Gli Stati Uniti sono indubbiamente passati in vantaggio
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• Sfide e opportunità per i prossimi due anni
• Prove non distruttive: l'incontro di partenariato in Grecia è stato fruttuoso
• Sicurezza antincendio: gli IRC e un programma nazionale per
l'esportazione organizzano una visita dedicata alle PMI
• Un'attività per il trasferimento di tecnologia dei nuovi materiali
in Europa orientale
• Stimolare i rapporti dell'Irlanda con le PMI francesi e belghe
• Un IRC dà man forte al settore idrico tedesco
• Primo seminario di formazione sui diritti di proprietà intellettuale
per la rete IRC
• Seminari interculturali: dalla differenza tra le regioni alla sinergia transnazionale
Aggiornamenti sul programma
tori della tecnologia dell'informazione e delle telecomunica-
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• Progetto FAIR: rete transnazionale di PMI dedicata ai solventi a base di fluidi supercritici
• ProTool: nuova versione del sistema di preparazione delle proposte in forma elettronica
nella prima fase della transizione all'economia digitale. Ma vi
sono indicazioni che l'Europa stia innovando a un ritmo sufficiente per recuperare il terreno perduto. Essa sta creando un
netto vantaggio in tecnologie come la telefonia mobile, la TV
digitale e le interfacce operanti con il linguaggio naturale, che
saranno fondamentali nella seconda fase. A livello politico, la
recente adozione dell'iniziativa eEurope e della direttiva sul
commercio elettronico favoriranno grandemente la rapida
affermazione di queste tecnologie.
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Innovazione & Trasferimento Tecnologico
Conferenze e pubblicazioni
Pubblicato da:
Commissione europea, Direzione generale per le Imprese,
Direzione per l’Innovazione, Unità Comunicazione e azioni di sensibilizzazione
Innovazione & Trasferimento Tecnologico esce sei volte
all’anno, contemporaneamente in inglese, francese,
tedesco, italiano e spagnolo, a cura del programma
Innovazione e PMI, parte del Quinto programma quadro
per la ricerca della Commissione europea. Il programma
Innovazione e PMI promuove l’innovazione e incoraggia
la partecipazione al programma quadro da parte delle
piccole e medie imprese (PMI).
Indirizzo:
EUFO 2290, L-2920 Lussemburgo
Fax: +352 4301 32084
http://www.cordis.lu/itt/itt-it/home.html
Scritto e prodotto da:
ESN, Bruxelles
Avviso legale:
Né la Commissione europea né le persone che agiscono in suo nome sono
responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute nella
presente pubblicazione. Nonostante le energie profuse per assicurare la precisione delle informazioni, i lettori intenzionati ad approfondire le possibilità
citate nella pubblicazione sono invitati a verificare la validità dei dati rivolgendosi agli indirizzi di contatto e/o consultando le fonti citate negli articoli stessi.
© Commissione europea, 2000
La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.
Printed in Belgium
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Una risposta radicale
a un salto quantico
Il vertice di Lisbona è stato un punto di svolta per la politica UE in materia di
imprese e di innovazione, perché ha assistito all’integrazione ad alto livello
della politica sociale ed economica con le iniziative pratiche volte a rafforzare
la capacità di ricerca dell’Europa, a promuovere l’imprenditorialità e a
facilitare l’affermazione delle tecnologie della società dell’informazione.
A
lla riunione speciale svoltasi a Lisbona il 23 e 24
marzo, il Consiglio ha definito un
nuovo obiettivo strategico per il
decennio: l’Unione europea dovrà
“diventare la più competitiva e
dinamica tra tutte le economie
basate sulla conoscenza, e dovrà
essere in grado di produrre una
crescita economica sostenibile, da
cui dovranno derivare un’occupazione quantitativamente e qualitativamente migliore e una coesione
sociale più salda”.
Appena una settimana dopo, a
Londra, Erkki Liikanen, commissario
europeo per le Imprese e la società
dell’informazione, ha sottolineato il
significato strategico delle decisioni del Consiglio. “I capi di stato
europei e i governi si sono impegnati solennemente a far sì che
l’Europa recuperi il ritardo nell’economia digitale e che divenga un’economia competitiva e imprenditoriale”, egli ha detto. “Il messaggio
forte lanciato da Lisbona è che gli
indugi non sono ammessi. Dobbiamo agire subito per accelerare
la trasformazione dell’Europa”.
prospettive macroeconomiche, che
per tutta una generazione non
erano mai state così positive,
offrono all’Europa la possibilità di
affrontare queste debolezze
mediante un insieme coordinato di
riforme economiche e sociali.
In primo luogo, la strategia delineata dal Consiglio mira a “preparare la transizione verso un’economia e una società basate sulla
conoscenza”:
● creando una società dell’informazione per tutti(1)
● costituendo uno spazio europeo
della ricerca e dell’innovazione
● creando un ambiente favorevole
all’avvio e allo sviluppo di imprese
innovative, specialmente PMI (piccole e medie imprese)
● tramite le riforme economiche
per un mercato interno organico e
pienamente funzionante
● costituendo mercati finanziari
efficienti e integrati
● mediante un migliore coordinamento delle politiche macroeconomiche: consolidamento fiscale, e
qualità e sostenibilità delle finanze
pubbliche
Finestra d’opportunità
Misure a favore
dell’innovazione
Nelle conclusioni della Presidenza portoghese, il Consiglio ha
risposto a “un salto quantico derivante dalla mondializzazione e
dalle sfide della nuova economia
basata sulla conoscenza”. Il tasso
d’occupazione europeo è ancora
troppo basso, il settore dei servizi
resta sottosviluppato, e aumentano
le carenze di personale qualificato
nel settore delle tecnologie dell’informazione. Al tempo stesso, le
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Alcune decisioni rivestono particolare interesse per gli ambienti
dell’innovazione:
● il ricorso alle politiche fiscali, al
capitale di rischio e al sostegno
della Banca europea per gli investimenti (BEI) per migliorare l’ambiente per gli investimenti nella
ricerca privata, per i partenariati di
R&S e per le start-up ad alto contenuto tecnologico
l’introduzione del brevetto
comunitario entro 2001
● lo sviluppo di meccanismi destinati a coordinare i programmi di
ricerca nazionali e UE, e l’abbattimento degli ostacoli che si frappongono alla mobilità dei ricercatori
● l’intensificazione degli interventi
volti a diminuire i costi relativi allo
svolgimento dell’attività economica e la soppressione delle
prassi amministrative superflue,
specialmente per le PMI, in modo
da stimolare gli investimenti, l’innovazione e l’imprenditorialità
● gli interventi destinati a incoraggiare lo sviluppo di interfacce tra
le imprese e i mercati finanziari, la
R&S e gli organismi di formazione, i
servizi di consulenza e i mercati
della tecnologia.
“Non possiamo legiferare in materia di ‘spirito imprenditoriale’. Ma
possiamo collocare la politica a
favore delle imprese al centro delle
nostre priorità. È quanto è stato fatto
a Lisbona”, ha concluso Liikanen. ●
●
Jaime Gama, ministro portoghese
degli Affari esteri, e António
Guterres, primo ministro portoghese, al vertice di Lisbona,
insieme con (in seconda fila, da
sinistra a destra) George Papandreou, ministro greco degli Affari
esteri, e Francisco Seixas Da
Costa, segretario di Stato per gli
Affari europei e presidente della
Conferenza intergovernativa.
(1) Gli aspetti delle decisioni del Consiglio relativi alla Società dell’Informazione sono trattati nel dossier di questo
numero dedicato al commercio elettronico, da pagina 8 in poi.
Info
Il testo completo delle
conclusioni della Presidenza può essere consultato all’indirizzo:
http://www.europa.eu.int/c
ouncil/off/conclu/mar2000/
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È ora di qualità
L’Istituto di prospettiva tecnologica ha terminato la prima
attività di anticipazione a livello dell’Unione europea. Esso
auspica l’avvento di un’Unione europea basata sulle industrie
ad alto contenuto tecnologico, che sia in grado di competere sul
terreno della capacità operativa, della qualità e del rendimento.
Si intravede la fine del tunnel? Il
progetto Futures ha esaminato il
probabile impatto del cambiamento politico, economico e
sociale sulla tecnologia, la competitività e l’occupazione.
I
n passato, i responsabili
delle scelte politiche hanno
preferito evitare il tema del futuro
a lungo termine. Questo atteggiamento non è più attuale, a giudicare dalla rapidità con cui l’anticipazione tecnologica è stata adottata dai governi che si sono
succeduti.
Lo scorso febbraio, la conferenza
Futures è stata il momento culminante del primo progetto di anticipazione a livello europeo, e il più
recente contributo all’espansione
della cultura dell’anticipazione.
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L’accoglienza è stata entusiastica.
Alla conferenza, organizzata dall’Istituto di prospettiva tecnologica uno degli otto istituti del Centro
comune di ricerca - erano presenti
oltre 650 delegati di alto livello.
La dimensione
mancante
L’anticipazione è il processo con
cui i cambiamenti attuali sono
caratterizzati in modo che le politiche di oggi siano formulate
tenendo conto degli sviluppi previsti nel periodo compreso tra i pros-
simi 10 e 20 anni. Questa operazione, generalmente patrocinata
dai governi nazionali, si avvale di
un ampio ventaglio di esperti, e
costituisce anche una piattaforma
per formare nuovi rapporti tra
governo, scienza e industria.
La conferenza Futures, tuttavia,
presentava caratteristiche speciali.
“Sostanzialmente è nata perché noi
dell’Istituto di prospettiva abbiamo
osservato che gli studi di anticipazione esistenti trascuravano alcuni
temi europei essenziali”, spiega il
capoprogetto Gustavo Fahrenkrog.
La conferenza si è quindi concentrata particolarmente sui temi dello
sviluppo europeo - specialmente la
deregulation, l’euro e l’allargamento dell’UE - insieme ai grandi
temi, come la mondializzazione e la
società dell’informazione, che tradizionalmente sono al centro degli
studi di anticipazione.
L’obiettivo era di definire le probabili conseguenze che la concomitanza di queste forze trainanti
potrebbe avere sulla tecnologia, la
concorrenza e l’occupazione nei
prossimi dieci anni. A tal fine, il progetto ha formato una serie di
gruppi di esperti a cui hanno partecipato quasi 200 rappresentanti
dell’industria, dell’università e della
pubblica amministrazione. Dopo
un periodo strutturato di diciotto
mesi, durante i quali si sono svolte
sedute di creatività, seminari, workshop e una conferenza intermedia,
gli esperti hanno prodotto dodici
voluminose relazioni.
Competere nella qualità
Al centro dell’immagine che
emerge spiccano i settori dell’alta
tecnologia, asse portante della
nascente società dell’informazione
europea. Coltivare il potenziale di
innovazione è considerato essenziale, per cui il posto d’onore va ai
settori della biotecnologia e della
società dell’informazione, di cui
fanno parte in particolare l’informatica e il commercio elettronico.
Si ritiene che i punti forti dell’UE si
trovino in questi settori: per esempio agroalimentare e telefonia
mobile. Ma vi si trovano anche
carenze preoccupanti, che tendono
a ritardare l’innovazione in alcune
aree. Desta gravi preoccupazioni il
divario tra quello che propone l’industria e quello che il pubblico sembra disposto ad accettare. In conclusione, la conferenza Futures consiglia di incoraggiare la costituzione
di migliori meccanismi volti a sviluppare il consenso tra il pubblico, l’industria e l’amministrazione.
Nelle industrie che poggiano
sulla telematica, vi è già un divario
crescente nel mercato del lavoro
tra la domanda e l’offerta di competenza in campo telematico. I
responsabili delle politiche sono
consapevoli del problema, ma è
probabile che le carenze aumenteranno e si propagheranno ad altri
campi tecnologici. Le ripercussioni
per l’istruzione e la formazione
sono evidenti.
Sul piano della demografia, si sta
analizzando la differenziazione a
cui vanno incontro attualmente le
istituzioni sociali. Per esempio, il
numero complessivo di nuclei
familiari cresce a un ritmo doppio
rispetto alla popolazione. Le relazioni della conferenza Futures
respingono con decisione l’interpretazione di tali tendenze come
una frammentazione sociale. Esse
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parlano invece di una ‘società
mosaico’, che non esclude la possibilità della coerenza sociale.
La conferenza Futures vede in
tutto ciò l’indicazione di una necessità: che la competitività dell’Europa
nel 21o secolo si sviluppi su una base
di capacità innovativa. Essa immagina un’Europa capace di competere
in primo luogo sulla capacità operativa, sulla qualità e sul rendimento e
solo secondariamente sul prezzo. La
capacità di integrare nuove tecnologie in prodotti e servizi innovativi e
di alta qualità e di offrire la ‘personalizzazione di massa’ sarà un fattore
critico.
Il futuro secondo
Futures
A differenza della maggior parte
dei programmi di anticipazione
nazionali, il progetto Futures non è
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stato organizzato su commissione.
Per l’Istituto di prospettiva, infatti,
organizzare la conferenza è stato
qualcosa di simile a una scommessa. “Cercavamo un progetto
ammiraglio, da finanziare con le
nostre risorse, per dar lustro all’immagine
dell’Istituto
stesso.
Abbiamo preso un rischio calcolato, ipotizzando che sarebbe stato
interessante”, spiega Ken Ducatel,
uno dei maggiori partecipanti al
progetto.
La scommessa è stata vinta, e il
progetto ha già suscitato vivo interesse. “Ci è stato richiesto da più
parti di continuare i lavori”, spiega
Ducatel. Le richieste ci sono pervenute dai responsabili delle politiche della Commissione che stanno
elaborando i progetti preliminari
del prossimo Programma quadro
per la ricerca, dalle altre istituzioni
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UE, nonché da altri paesi dell’Europa centrale e orientale, e persino
dall’America latina. Tutti in cerca di
aiuto per elaborare i loro stessi programmi di previsione.
Per sfruttare questo successi, il
gruppo della conferenza Futures
ha già iniziato a lavorare a un progetto successivo, che sarà avviato
entro un anno. L’obiettivo consiste
nel rafforzare la capacità di previsione europea, elaborando stime
quantitative più precise dell’effetto
dei fattori concomitanti, specialmente in rapporto all’allargamento, e affrontando le ripercussioni socioeconomiche della
●
nascente eEurope.
Info
• K. Ducatel, Commissione europea
Centro comune di ricerca
Istituto di prospettiva
Tl. +34 95 448 8489
Fx. +34 95 448 8359
E-m. [email protected]
• Il testo completo delle relazioni finali dei gruppi di esperti
della conferenza Futures sono disponibili all’indirizzo
http://futures.jrc.es/
T R A N S N A Z I O N A L I
La spirale dei valori
Secondo il maggiore teorico degli aggregati industriali, la prosperità a livello
nazionale e regionale si sviluppa grazie all’effetto di rafforzamento reciproco
delle reti di tecnologia. In Europa, le reti regionali sono a uno stadio di
sviluppo embrionale, ma la concorrenza mondiale preme già perché esse
sviluppino legami transnazionali.
C
ome afferma Michael Porter(1), la produttività fiorisce dove le tecnologie e i prodotti
sono aggiornati continuamente
nell’ambito di gruppi di imprese
concentrati secondo criteri geografici e settoriali.
“Le reti regionali che abbracciano tutti i livelli produttivi di un
determinato settore industriale
creano una nuova base per la cooperazione tra le imprese, e per il
contributo degli istituti di ricerca,
dei parchi tecnologici e dei reparti
di R&S del settore privato”, conferma Gerrit Stratmann, della
società di consulenza tedesca Agiplan.“Esse rendono possibili nuove
sinergie, che migliorano la compe-
titività dei partecipanti e della
regione nel suo insieme”.
Cooperare
per competere
Agiplan ha concluso recentemente un’analisi delle reti esistenti
nel settore automobilistico(2). Essa
fa parte di uno studio più vasto
avviato dalla Direzione generale
per le Imprese della Commissione
europea, per valutare le prospettive di collegamento a livello transnazionale di aggregati di piccole e
medie imprese (PMI).
Le reti sono più evolute nel settore automobilistico che in altri, a
causa dell’intensa concorrenza
internazionale. “Ogni società capi-
Per evidenziare i componenti fabbricati sul posto, si può utilizzare
una ‘automobile virtuale’, che rivela le lacune di una regione, che
devono essere colmate per compiere la transizione dal ruolo di
fornitori di pezzi a quello di fornitori di sistemi.
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Il rivestimento per cruscotto applicabile senza utensili, sviluppato
dai tre membri della rete tecnologica del settore automobilistico
dell’Austria superiore, riscuote un
successo mondiale.
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sce che non può più sopravvivere
da sola, e molte amministrazioni
regionali si rendono conto della
necessità di sostenere le piattaforme di collaborazione”, spiega
Stratmann. “Ma anche le stesse
regioni non hanno più la forza sufficiente per competere con l’America e il Giappone. Attualmente vi è
una volontà molto maggiore di
cooperare a livello europeo”.
Agiplan ha studiato le reti dell’industria automobilistica nell’Austria
superiore e in Stiria (Austria) e nel
Reno settentrionale-Vestfalia (Germania), ed ha anche osservato
quelle della regione basca (Spagna), del Nord Pas-de-Calais (Francia), del Piemonte (Italia) e del Galles (Regno Unito). Queste sette
regioni si trovano a stadi molto
diversi, ma ne è emerso un panorama coerente, sia per quanto
riguarda il processo di sviluppo
necessario, sia per quanto riguarda
i vantaggi.
Concerto grosso
Le reti regionali devono essere
soprattutto unitarie e organiche.
Per produrre vere economie di
scala - per esempio nell’acquisizione di nuove conoscenze
mediante la formazione o la ricerca
- una rete deve coinvolgere una
parte significativa dei fornitori del
settore automobilistico di una data
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regione. “Maggiore è il numero di
elementi della catena di fornitura
integrati nella rete, maggiori sono i
vantaggi”, spiega Stratmann.
Al cuore di ciascuna rete vi è una
banca dati delle imprese e delle istituzioni operanti nel settore automobilistico della regione. Informazioni approfondite sui prodotti e
sulle capacità di ciascuno offrono a
ciascun membro della rete una
visione accurata delle competenze
presenti nella regione. Inoltre, le reti
devono sostenere la comunicazione tra i membri, mediante bollettini e riunioni periodiche.
Tra le numerose testimonianze di
successi individuate dallo studio vi
sono casi di cooperazione tecnologica ma anche organizzativa: per
esempio, per ridurre i costi e accentuare il valore del processo di certificazione ISO9000 mediante la qualificazione congiunta. “L’appartenenza a una rete dà ai piccoli
fornitori un peso molto maggiore
negli scambi con i grandi costruttori
di automobili”, aggiunge Stratmann.
Tre membri della rete dell’Austria superiore hanno collaborato
recentemente per sviluppare un
prodotto innovativo dotato di un
potenziale di mercato straordinario.“In seguito agli scambi periodici
con i costruttori di automobili, la
rete ha anticipato lo sviluppo di un
mercato per un rivestimento per
cruscotto applicabile senza utensili. Questo consentirà all’automo-
bilista di alterare o migliorare l’aspetto dell’abitacolo come si fa con
il cellulare”, spiega Ralph Hantschel,
uno dei colleghi di Stratmann.
“Durante sei mesi di intenso lavoro
nell’ambito di un progetto
comune, un fornitore di cruscotti,
un fabbricante di fresatrici e un fornitore di materie plastiche hanno
messo a punto una nuova macchina capace di produrre questi
complessi pezzi tridimensionali.
Essi hanno già ottenuto contratti
con diversi costruttori di automobili, e saranno i primi a commercializzare una tecnologia estremamente promettente”.
Un passo alla volta
Una collaborazione di questo
tipo non avviene istantaneamente.
“Occorre circa un anno per creare la
fiducia necessaria, una volta che la
piattaforma di informazione e
comunicazione della rete è costituita”, spiega Hantschel.“La concorrenza tra i componenti della rete
resta un problema. Ma la rete offre
il mezzo per realizzare i potenziali
vantaggi, e costituisce un contesto
per salvaguardare gli interessi di
ciascun partner”.
Secondo Hantschel, la difficoltà
che si incontra nel creare rapporti
al di là dei confini nazionali è il
maggiore ostacolo all’ampliamento delle reti tecnologiche a
livello europeo. “Le distanze stesse
rendono più difficile incontrarsi di
persona”, egli dichiara.
La relazione dell’Agiplan descrive
un modello ottimizzato per la creazione di reti tecnologiche regionali,
che sarebbe pronta a trasferire ad
altri settori.“Occorre una flessibilità
tale da accettare le differenze esistenti tra una regione e l’altra e tra
un settore e l’altro”, spiega Hantschel.“Ma un’impostazione comune
renderà molto più facile in un
secondo tempo collegare queste
reti a livello transnazionale”.
La tappa successiva, egli ritiene,
consiste nello sperimentare il
sistema nel settore automobilistico. “Vogliamo realizzare una rete
transnazionale su scala europea,
almeno per un settore”, egli
dichiara. “Ciascuna delle sette
regioni prese in esame dallo studio
è molto interessata a partecipare,
ma per avviare l’iniziativa occorre il
sostegno dell’Unione europea”. ●
(1) In ‘The Competitive Advantage of
Nations’, Macmillan Press, 1998.
(2) ‘Analysis of transnational technology
networking between existing clusters of
SMEs and one or more technology poles
(automotive sector)’.
Info
• E. Pedersen, Commissione europea
DG Imprese
Direzione Promozione dell’imprenditorialità e PMI
Azioni concertate sull’imprenditorialità e le PMI
Fx. +32 2 296 6278
E-m. [email protected]
• R. Hantschel, Agiplan
Tl. +49 208 9925 458
Fx. +49 208 9925 571
E-m. [email protected]
• La relazione completa è accessibile per via telematica
all’indirizzo:
http://forum.europa.eu.int/Public/irc/sme/euroinformation/
info/data/sme/en/library/studies.html
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Incubazione prolungata
I parchi industriali finanziati dal privato possono ampliare
il tradizionale modello del parco scientifico offrendo un
supporto immobiliare alle start-up a dominante tecnologica
in fase di transizione tra prototipo e produzione. Questo
approccio innovativo aumenta il tasso di sopravvivenza e
giova agli investitori e alle start-up.
“I
parchi scientifici e i vivai
annessi alle università sono
spesso fortemente vincolati dalle
normative in materia di pianificazione territoriale”, osserva David
Phillips, della Oxford Trust. “Queste
strutture possono essere ottime
per la R&S e la creazione dei prototipi, ma offrono poco alle start-up
promettenti nel momento critico
del passaggio alla fase produttiva,
in cui le idee si trasformano in prodotti veri e propri. Nel momento in
cui l’attenzione dei quadri dirigenti
è tutta diretta a favorire una rapida
crescita, occorre trovare una nuova
sede, e viene a mancare al tempo
stesso il sostegno di base offerto
dall’ambiente del vivaio”.
Il Milton Park - un parco d’impresa a uso misto situato nella
campagna dell’Oxfordshire, nel
Regno Unito - offre la dimostrazione di una risposta riuscita a queste limitazioni. Nel 1989 i suoi proprietari hanno anticipato le possibilità offerte dall’ampliamento del
modello del parco scientifico fino
alla fase di maturità commerciale.
Essi hanno unito le forze con la
Oxford Trust, che già aveva una
congrua esperienza in materia di
innovazione e trasferimento di tecnologia, per creare un meccanismo
atto a trasformare il parco in una
sede prestigiosa per imprese a
dominante tecnologica e ad alto
valore produttivo.
Primi passi
Il cuore del parco è il suo Innovation Centre, il vivaio inaugurato nel
1991. Esso ha il compito di favorire
lo sviluppo delle start-up del settore tecnologico, di aiutarle a crescere in seno al vivaio, e di trasfe-
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rirle al parco d’impresa nel
momento in cui queste diventano
imprese mature. Questo percorso
di evoluzione graduale, sostenuto
con la partecipazione fattiva dei
dirigenti del parco, consente alle
start-up di concentrarsi sull’innovazione e la crescita durante gli anni
di formazione dell’azienda.
Un altro fattore decisivo è che i
proprietari del Milton Park percepiscono il vivaio come un investimento per il futuro. Inizialmente i
locali sono affittati a una tariffa
molto vantaggiosa, e i bisogni possono essere riveduti mensilmente.
Questa flessibilità riflette un atteggiamento verso le imprese a dominante tecnologica e in rapida crescita basato sul ‘costo complessivo
della locazione’: un elemento fondamentale della concezione della
direzione del parco.
L’accompagnamento delle funzioni imprenditoriali è curato dalla
Oxford Trust. Un elemento significativo per tutte le imprese, in particolare quelle residenti nel vivaio, è
l’ampio accesso di rete alla R&S
della regione, nonché agli ambienti
dell’imprenditoria e dell’investimento, reso possibile dall’intervento dell’Oxford Trust. Quando
l’Innovation Centre fu concepito,
questo accesso fu identificato
come un fattore decisivo di successo. Siamo riusciti a procurarlo
facendo a meno dei legami formali
con l’università.
L’Innovation Centre di Milton Park
è il primo passo verso l’espansione
dell’aspetto immobiliare delle startup ad alto tasso di crescita.
esse occupano una superficie di
oltre 7 000 m2. Ciò permette al
parco di recuperare un multiplo
dell’investimento iniziale.
Il tasso di successo è eccezionale:
l’85 per cento delle start-up è
ancora in vita dopo tre anni, rispetto
alla media del Regno Unito che
arriva appena al 40 per cento. È indicativo il fatto che nessuna delle
imprese qualificate dal vivaio abbia
fatto fallimento.Ciò dimostra chiaramente il vantaggio di aiutare un’impresa durante le fasi critiche dei
primi anni di crescita rapida e di
transizione alla modalità produttiva.
Per David Phillips l’insegnamento da trarre è chiaro. “Il successo del concetto di Milton Park è
stato una rivelazione. Esso dimostra
che nel settore privato il partenariato può andare oltre il modello
del parco scientifico universitario,
offrendo alle start-up a dominante
tecnologica proposte valide per
●
ambo le parti”.
Processo sorprendente
Info
Durante lo scorso decennio, nel
vivaio si sono insediate trentanove
start-up. Delle 21 ‘qualificate’, 14
hanno ora una sede più grande nel
business park. Complessivamente
D. Phillips, Oxford Centre for Innovation
Tl. +44 1865 728 953
Fx. +44 1865 793 165
E-m. [email protected]
http://www.miltonpark.co.uk/
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La .com Missi
Alti e bassi: malgrado i recenti ribassi
registrati dai prezzi delle azioni delle
società legate a Internet, il commercio
elettronico trasformerà profondamente
il modo di vendere beni, servizi
e informazioni.
“
Se riuscirà a imparare
dagli errori della prima
generazione, l’Europa potrà
scoprire che c’è un vantaggio
anche nel compiere la
seconda mossa.
”
Il commercio elettronico rappresenta certamente il princi p
innovativa dell’Europa. Le sfide da affrontare sono enor
mondiale, assicurare la loro rapida affermazione su vasta
maniera efficiente ed equa. Ma in caso di successo i poten
sociale sono altrettanto colossali, laddove il costo dell’in
M
algrado gli alti e bassi fatti registrare di
recente dai prezzi delle azioni delle
società legate a Internet, il ritmo stesso della
rivoluzione del commercio elettronico non subisce rallentamenti. Il mercato statunitense dei
beni di consumo, on-line, che valeva 33 miliardi
di dollari nel 1999, rappresentava l’1,4 per cento
delle vendite complessive al dettaglio, e se ne
prevede di nuovo quasi il raddoppio nel corso di
quest’anno. Frattanto, gli introiti provenienti
dalla pubblicità on-line sono saliti a 4,6 miliardi
di dollari. Finalmente i guadagni diventano considerevoli. E anche se questi profitti non sono
realizzati dalle centinaia di società dot.com
create ex novo, quanto meno li fanno registrare i
rivenditori elettronici affermati quali la libreria
virtuale Amazon.
Tutti navigatori
Il mercato europeo business-to-consumer, stimato a 3,5 miliardi di euro nel 1999, è molto
meno ampio, ma sta crescendo più rapidamente
e si prevede che raggiungerà i 45 miliardi di euro
entro il 2002. Con l’aumento del numero dei cittadini dell’UE che si collegano a Internet attraverso i telefoni cellulari e i televisori digitali, nel
2002, secondo l’EITO(1), 34,4 milioni di persone
effettueranno acquisti via Internet.
Tuttavia, il commercio business-to-consumer
rappresenta soltanto il 15-20 per cento delle
vendite complessive on-line. Il Boston Consulting Group prevede che il commercio elettronico business-to-business a livello mondiale raggiungerà un valore di 4,8 mila miliardi di dollari
entro il 2003, pari al 24 per cento del commercio
business-to-business degli Stati Uniti e all’11 per
cento di quello dell’Europa occidentale.
Per le imprese così come per gli individui, la
possibilità di effettuare acquisti on-line offre
comodità, scelta, trasparenza dei prezzi e considerevoli riduzioni dei costi. Come spiega Erkki
Liikanen, commissario europeo per le Imprese e
la Società dell’informazione:“Quale impresa può
permettersi di rinunciare a un risparmio del 10
per cento su acquisti e appalti? Il commercio
elettronico non è più una ‘trovata pubblicitaria’.
È di importanza strategica per tutte le imprese,
vecchie e nuove.”
Ma massimizzare i benefici per l’Europa, in termini sia economici che sociali, significherà anche
garantire che le imprese europee si assicurino
posizioni dominanti nel mercato interno delle
tecnologie e dei servizi legati al commercio elettronico oltre a una quota sostanziale delle vendite
mondiali. Il ruolo dell’Unione europea è cruciale:
nel coordinare la ricerca strategica, nel plasmare
un quadro regolamentare che favorisca il commercio elettronico e nel garantire che tutte le
regioni, tutti i tipi di impresa e tutti i gruppi sociali
abbiano le stesse possibilità di beneficiarne.
1. Relazioni funzionanti
L’Azione chiave ‘Nuovi metodi di lavoro e commercio elettronico’
del Quinto programma quadro guarda oltre i modelli di commercio elettronico orientati alle transazioni e basati sull’uso del PC.
(1) L’Osservatorio europeo della tecnologia dell’informazione è un annuario contenente analisi di mercato e
statistiche. L’edizione 2000 comprende per la prima
volta una sezione specifica sul commercio elettronico.
È possibile ordinarlo, al prezzo di 60 euro, al seguente
indirizzo: http://www.fvit-eurobit.de/def-eito.htm
8
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
Bror Salmelin, capo dell’Unità Commercio
elettronico della Direzione generale per la
Società dell’informazione della Commissione
europea, dichiara che: “I finanziamenti erogati a
titolo del Programma quadro dell’UE rappresentano una porzione assai modesta della spesa
affrontata dall’industria, ma svolgono una funzione specifica. La nostra ricerca è intesa a sostenere lo sviluppo delle politiche dell’UE, ad aprire
la strada alle tecnologie della prossima generazione e a stimolare la nascita di nuovi paradigmi
di attività economica.”
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one europea
pale banco di prova della capacità
mi: sviluppare tecnologie di portata
scala e disciplinarne l’utilizzo in
ziali benefici sul piano economico e
successo è impensabile.
Transazioni e oltre
Salmelin ritiene che il commercio elettronico
sia potenzialmente in grado non solo di determinare una riduzione dei costi, ma anche di trasformare le modalità di interazione delle aziende,specie nell’ambito delle reti di fornitura industriali.
Egli spiega che:“Le componenti immateriali, l’elemento servizio e il rapporto tra le parti costituiranno una percentuale sempre più elevata del
valore dei prodotti. Soprattutto nel mercato business-to-business, la tecnologia del commercio
elettronico sta rendendo possibile la creazione di
un nuovo tipo di valore individualizzato.”
È esattamente quello che sta accadendo alla
ABN Amro, gruppo di servizi finanziari globali
con sede nei Paesi Bassi. Tony de Bree, vicepresidente della strategia di tecnologia dell’informazione aziendale della banca, sostiene che: “In
seguito alla loro graduale digitalizzazione, i prodotti finanziari sono diventati beni di consumo.
Quando l’elaborazione, la compensazione e l’amministrazione dei prodotti ordinari sono state
digitalizzate, i costi sono scesi drasticamente e
nuovi soggetti hanno fatto il loro ingresso nel
mercato. Dall’inizio degli anni Novanta, la nostra
attività di alta finanza si sta riposizionando sulla
fornitura di informazioni su misura riguardanti
diversi prodotti finanziari nell’ambito di una
catena di fornitura sempre più virtuale.”
Al giorno d’oggi la tecnologia di Internet sta
accelerando questa tendenza, abbassando i
costi delle transazioni anche per gli individui e le
piccole e medie imprese e inducendo le banche
come ABN Amro ad estendere a questi mercati i
servizi di gestione finanziaria integrati ad alto
valore. De Bree spiega che:“Nei Paesi Bassi, come
avviene altrove, la clientela apprezza la consulenza finanziaria personalizzata. La sfida consiste
nel servirsi dei mezzi elettronici per la raccolta e
il confronto delle informazioni su tutti i prodotti
disponibili che possano interessare un determinato cliente, in modo da migliorare la qualità
della consulenza fornita di persona in agenzia.”
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●
Luglio 2000
Il mercato di Tradezone per conto terzi, che si basa sulla tecnologia
sviluppata nell'ambito di un progetto Esprit, offre ai compratori
l'accesso a una collezione di cataloghi di centinaia di fornitori diversi.
Michael Jeffries, della britannica Tradezone,
società fornitrice di servizi di commercio elettronico a terzi, concorda sul fatto che:“Il commercio
elettronico avvicinerà gli acquirenti e i fornitori.
Sarà sempre più condizionato dagli acquirenti,
ma non soltanto in termini di riduzione dei
prezzi. Si tratta di instaurare rapporti d’affari stabili, con notevoli risparmi sui costi da entrambe
le parti. Finora i fornitori hanno raccolto le commesse telefoniche mediante i call centre. Il commercio elettronico automatizza l’elaborazione
degli ordinativi. Il personale può così occuparsi
della vendita telefonica attiva e dell’assistenza
alla clientela e produrre dati sugli acquisti che
consentono di realizzare un profilo più accurato
e una migliore gestione della clientela. Ognuno
ne trae vantaggio”.
Impostazione multilocale
Jeffries sostiene che: “Gli Stati Uniti sono
ancora tra i sei e i nove mesi in anticipo rispetto
all’Europa. Lo sfruttamento commerciale di questa tecnologia è stato avviato prima che in
Europa e i fornitori statunitensi hanno già creato
vasti mercati interni”. La crescente domanda di
personalizzazione e localizzazione delle applicazioni del commercio elettronico offre, tuttavia, ai
fornitori di tecnologie e servizi europei un’opportunità concreta di rimettersi al passo con i
concorrenti d’oltreoceano.
Salmelin ammette che “le imprese americane
business-to-business hanno il vantaggio di aver
fatto il primo passo. Ma è un vantaggio ottenuto
nel contesto imprenditoriale statunitense. La
loro impostazione indifferenziata non riscuoterà
altrettanto successo nei mercati, meno omogenei, dell’Europa, dell’Asia e dell’America latina,
sia nel business-to-business che nel business-toconsumer”.
Le piattaforme di collaborazione business-tobusiness hanno un potenziale enorme nel settore edile, per esempio, dove spesso diverse
aziende lavorano insieme su un solo progetto.
Ma per superare le differenze di tipo contrattuale, comportamentale e linguistico fra le
regioni, l’adattamento è indispensabile. Lo
stesso vale per il settore bancario. Come osserva
De Bree,“non basta tradurre le interfacce utente.
Un’ipoteca britannica è molto diversa dall’omologa olandese. Ciò che occorre è un approccio
multilocale, caratterizzato da un alto grado di
personalizzazione”.
Salmelin conclude che “per essere competitivi
in questo nuovo mercato, sarà necessario evolvere verso modelli imprenditoriali collegati in
rete e personalizzati, e in questo campo le
aziende europee hanno un vantaggio concreto”.
Il suo collega Paul Timmers aggiunge che “molte
imprese statunitensi si stupiscono della portata
delle differenze regionali presenti in Europa. Qui
siamo più abituati a condurre trattative in situazioni commerciali di vario tipo. Guardiamo al
futuro con ottimismo, ma sia i governi che le
imprese dovranno agire rapidamente”.
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2. Regolamentazione e autoregolamentazione
La direttiva sul commercio elettronico, approvata dal Parlamento europeo nel mese di maggio, spiana la strada a una
più rapida affermazione della nuova tecnologia.
Nello sviluppo del quadro normativo per il
commercio elettronico in Europa, i responsabili
politici dell’UE hanno dovuto ricercare un delicato equilibrio. Da un lato erano ansiosi di
rimuovere le barriere che ostacolavano il rapido
sfruttamento delle tecnologie di Internet, mentre dall’altro volevano tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti, in particolare per sviluppare la fiducia del pubblico nei confronti del
commercio elettronico.
Il mercato unico digitale
Timothy Fenoulhet dell’unità Pianificazione
politica della DG Società dell’informazione
dichiara: “Il nostro principale obiettivo consiste
nel rendere possibile la libera circolazione dei
servizi elettronici al di là dei confini nazionali,
estendendo il mercato unico al mondo digitale”.
Ciò ha comportato l’adeguamento della disciplina giuridica in vigore a livello di UE e di Stati
membri per salvaguardare gli interessi talvolta
contrastanti dei consumatori e delle imprese. Le
direttive UE sulla protezione e l’uso dei dati personali e sul riconoscimento legale della firma
elettronica sono già state adottate. Una proposta di direttiva sulla protezione dei diritti d’autore è oggetto di negoziato in sede di Consiglio
dei ministri. Ma se da un lato le direttive servono
a orientare gli Stati membri, dall’altro esse
devono essere recepite negli ordinamenti nazionali prima di avere effetto di legge.
Il passo a cui procedono il recepimento e l’applicazione è spesso lento. Le aziende europee
hanno fatto notare in varie occasioni che i ritardi
che ne derivano le mettono in svantaggio
rispetto alla concorrenza operante nel contesto
statunitense in cui vigono condizioni di libero
mercato più estreme. Fenoulhet ammette che “il
processo istituzionale dell’UE stenta a tenere il
passo dell’evoluzione tecnologica”.
La nuova direttiva sul commercio elettronico
offre una soluzione a questo dilemma. Essa
stessa è stata adottata con una rapidità senza
precedenti grazie a un nuovo processo decisio-
eEurope e il Vertice di Lisbona
e
Europe è un’iniziativa politica finalizzata ad accelerare la transizione dell’Europa verso la società dell’informazione.
Varata nel mese di dicembre del 1999, essa è
intesa a esercitare un impatto immediato e
considerevole. L’iniziativa è stata adottata al
vertice di Lisbona svoltosi in marzo, in occasione del quale i capi di Stato e di governo
europei si sono impegnati a garantire che
l’Europa abbracci l’economia digitale ponendola a fondamento della crescita economica
futura e della creazione di posti di lavoro.
Gli obiettivi chiave di eEurope sono i
seguenti:
● collegare on-line ogni abitazione, scuola,
impresa ed ente pubblico;
● creare un’Europa di competenza digitale,
sostenuta da una cultura imprenditoriale
pronta a sviluppare e finanziare le nuove idee;
● accertarsi che la transizione verso l’era digitale sia aperta a tutta la società, sviluppi la
fiducia del consumatore e rafforzi la coesione
sociale.
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Luglio 2000
In un discorso tenuto al CeBIT 2000 nel
mese di febbraio, il commissario europeo
Erkki Liikanen ha messo in risalto i traguardi
specifici di due dei dieci settori prioritari di
eEurope.
In primo luogo, occorre ridurre il costo dell’accesso ad alta velocità a Internet: le ‘reti
locali’ installate dagli operatori telefonici titolari dovrebbero essere aperte alla concorrenza entro la fine del 2000 e l’assegnazione
delle frequenze per i sistemi multimediali
radio dovrebbe essere ultimata entro la fine
del 2001. In secondo luogo, per accelerare l’affermazione del commercio elettronico, entro
la fine del 2000 dovrebbe essere predisposto
un quadro giuridico complessivo e la Commissione e i governi degli Stati membri
dovrebbero preparare progetti per bandire
tutte le gare d’appalto on-line.
Con l’adozione di eEurope a Lisbona e della
direttiva sul commercio elettronico da parte
del Parlamento europeo (cfr. testo principale),
questi traguardi sono già quasi raggiunti.
nale abbreviato, introdotto dal trattato di
Amsterdam. Il recepimento nell’ordinamento
nazionale degli Stati membri avverrà entro la
fine del 2001. Le disposizioni della direttiva
rispecchiano un approccio innovativo e squisitamente europeo al problema della regolamentazione.
La direttiva estende un principio fondamentale del mercato unico europeo al campo del
commercio elettronico: se un servizio è legale
nel proprio paese di origine, esso è anche autorizzato in ogni altro Stato membro. La direttiva
definisce le tappe necessarie per la conclusione
di un contratto elettronico vincolante e pone
limiti alla responsabilità degli operatori delle
telecomunicazioni e dei fornitori di servizi Internet per quanto concerne i contenuti illegali o
diffamatori che circolano attraverso le loro reti.
Regola te stesso
L’aspetto più significativo è che in alcuni settori chiave la direttiva incoraggia le imprese e i
gruppi di consumatori a elaborare codici di condotta in alternativa alla legislazione. Fenoulhet
sostiene che:“Deve esistere una rete di sicurezza
giuridica.Ma in molti casi riteniamo che nella pratica l’autoregolamentazione risulti più efficace”.
La Commissione si sta impegnando a fondo
per promuovere la creazione di sistemi alternativi di soluzione delle vertenze. Fenoulhet spiega
che “non è facile per i consumatori ottenere un
risarcimento da un fornitore on-line di un altro
Stato membro, anche se hanno dalla loro parte
una sentenza di tribunale. Stiamo incoraggiando
le aziende ad adottare, come fonte di vantaggio
competitivo, procedure post-vendita che integrino le migliori pratiche per il trattamento dei
reclamo. Stiamo sviluppando anche un sistema
on-line di mediazione fra terzi per la rapida soluzione delle vertenze a livello transfrontaliero.
Infine, abbiamo in progetto di stabilire procedure arbitrali vincolanti, alle quali è tuttavia più
probabile che facciano ricorso le imprese anziché i consumatori”.
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Reti da pesca
Infomar ha applicato le moderne tecnologie dell’informazione
e delle comunicazioni per stabilizzare un mercato tradizionale guizzante.
I
l pesce è un bene economico anomalo.
Prima che il pescato arrivi in porto, i mercati su cui sarà venduto non hanno grandi informazioni,in termini di specie catturate e qualità,ad
esempio. Essendo altamente deperibile, il pesce
non può essere immagazzinato a lungo. Di conseguenza carenze o eccedenze improvvise si verificano comunemente e i prezzi oscillano imprevedibilmente, creando per i pescatori, per la rete di
distribuzione e i clienti un motivo di delusione.
Una soluzione innovativa a questo problema
è stata elaborata da Infomar, un progetto Esprit
della durata di 34 mesi(1), terminato nel marzo
del 1999. L’idea di fondo è semplice: consiste
nella creazione di un mercato elettronico a
fianco del mercato tradizionale del pesce. La
compravendita nell’ambito di un mercato elettronico può affrancare gli acquirenti e i venditori
dalle limitazioni di un mercato convenzionale.
Nel quadro del sistema Infomar, questo espediente li libera dall’incertezza a cui sono assoggettati a causa della separazione fisica che si ha
mentre il motopeschereccio è in mare.
Flusso di informazioni
Luc Schelfhout, amministratore delegato di
SCS, la principale società fornitrice di tecnologia
nell’ambito del progetto, spiega che “gli utenti
chiave sono i responsabili delle vendite all’asta e
gli acquirenti, che insieme determinano i prezzi
di mercato. Senza dimenticare i pescatori, naturalmente”. Infomar collega tutti i soggetti summenzionati attraverso una rete di computer, su
cui il pesce può essere acquistato e venduto
prima di essere scaricato. Schelfhout afferma che:
“Separando il flusso di merce dal flusso di informazioni è possibile effettuare l’attività di compravendita sulla base del flusso di informazioni.
Per l’utente finale, il sistema Infomar consiste
in una suite di tre applicazioni per il commercio
elettronico, che possono essere utilizzate indipendentemente l’una dall’altra oppure unitamente. Quando escono in mare e catturano del
pesce, i pescatori si servono dell’applicazione
FishCATCH per comunicare informazioni sul
pescato ai rispettivi agenti e mercati locali, utilizzando una connessione mediante rete satellitare
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Luglio 2000
Infomar consente ai commercianti di effettuare per via elettronica le proprie offerte
per aggiudicarsi partite di pesce già catturato ma non ancora giunto in porto.
fra il peschereccio e la terraferma. FishTRADE è
invece un sistema per la compravendita elettronica grazie al quale i commercianti possono concordare i prezzi con i propri fornitori e acquistare
il pesce che desiderano. Infine, FishCAST è un
sistema informativo che dà accesso a informazioni in merito ai prezzi e all’offerta disponibile
agli addetti alla commercializzazione del pesce.
Il valore aggiunto
Il motivo di interesse per i pescatori è di carattere finanziario. La compravendita elettronica
effettuata prima di scaricare la merce è infatti
rapida ed efficiente e consente loro di fissare
prezzi più elevati per il pesce catturato. Il pesce
venduto all’asta nella maniera tradizionale viene
calibrato, confezionato e trasportato due volte:
prima presso la casa d’aste e poi, di nuovo, presso
l’acquirente. La movimentazione comporta un
onere finanziario e una riduzione della qualità del
prodotto. Grazie a Infomar, l’acquirente può
invece precisare i requisiti in termini di selezione e
imballaggio ai pescatori, quando questi si trovano
ancora in mare. Le manipolazioni sono quindi
ridotte, per cui la qualità del prodotto risulta
migliore e il suo valore aumenta di conseguenza.
Infomar è stato sperimentato con successo
presso tre porti europei nel corso del progetto
Esprit e Schelfhout dichiara che “ora sta decollando in molti altri porti”. Vengono inoltre
aggiunti di continuo nuovi perfezionamenti: si
sta ad esempio rivelando necessaria l’integrazione di servizi finanziari on-line. Come spiega
Schelfhout: “Quando si comincia a utilizzare
Internet per reclamizzare i propri prodotti, l’acquirente che offre il miglior prezzo potrebbe
essere uno che non si conosce. Per far fronte a
questo problema i prototipi si stanno concentrando in maniera assai decisa sull’esigenza di
assicurare l’affidabilità delle transazioni”.
(1) Progetto 22201 - Una rete informatica per l’industria della pesca (Infomar).
Info
L. Schelfhout,
Schelfhout Computer Sistemen
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Il commercio elettronico promette maggiore comodità, scelta e trasparenza dei prezzi, ma chi effettua acquisti on-line ha bisogno della stessa
tutela giuridica di chi acquista in modo tradizionale.
●●●
Fenoulhet ritiene che la coregolamentazione,
nel cui ambito codici o norme sviluppati dal settore privato sono recepiti nella legislazione,
possa rappresentare la migliore soluzione per il
futuro, dato che “i responsabili politici hanno
bisogno dell’aiuto dell’industria per capire e
anticipare le tendenze tecnologiche. La coregolamentazione presenta il vantaggio della rapidità e della flessibilità, tutela al tempo stesso gli
interessi dei consumatori”.
Naturalmente, Internet non si arresta ai confini
esterni dell’UE. Un approccio analogo viene sviluppato a livello internazionale attraverso il dialogo globale fra imprese sul commercio elettronico condotto dall’industria, che la Commissione
ha contribuito ad avviare e nel cui ambito sono
rappresentati i principali soggetti europei, quali
l’ABN Amro.
L’Europa è chiaramente al primo posto:
apparecchi portatili multifunzionali come
questo progetto di Nokia getteranno
le basi per una serie di servizi del
tutto nuovi.
3. Il cielo in una stanza?
Gli esperti sostengono che il futuro del commercio elettronico
sarà diverso da qualsiasi altro fenomeno conosciuto. Nonostante ciò, è essenziale che l’Europa si prepari.
Le trasformazioni prodotte dal commercio
elettronico non saranno facilmente circoscrivibili. Già ora, la separazione dalla vita di tutti i
giorni diventa sempre più labile.
La distinzione fra i negozi della vecchia economia, dotati di esistenza materiale, e i negozi vir-
tuali della nuova economia sta venendo meno. I
grandi marchi si avvalgono della loro reputazione per trasformarsi in entità ibride fra il reale e
il virtuale. Sta scomparendo anche la distinzione
fra fornitori e utenti di tecnologia, dato che i
gruppi di grandi produttori creano sistemi di
approvvigionamento elettronico per assumere il
controllo delle proprie reti di distribuzione.
Analogamente, il commercio elettronico sta
esercitando un impatto fondamentale su tutti i
settori delle tecnologie dell’informazione e
delle comunicazioni. Bror Salmelin afferma
che “non è possibile classificare il commercio elettronico sotto una sola voce. Argomenti quali la mobilità, le interfacce utente
e l’erogazione di servizi pubblici richiedono un’integrazione multidisciplinare
con altre parti del programma Tecnologie
per la società dell’informazione, del Quinto
programma quadro”.
Nuovo paradigma
Si immagini di poter comporre un solo
numero per chiamare il taxi più vicino, ovunque ci si trovi in Europa. Salmelin prevede che:
“La prossima generazione di telefoni avrà un
controllo vocale semplice e un’intelligenza
incorporata in grado di offrire servizi elettronici
‘sensibili al contesto’ basati sulla consapevolezza
dell’ubicazione dell’utente. Nel giro di pochi
anni nessuno userà più il termine ‘commercio
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V I R T U A L I
L’unione fa la forza
Il progetto Esprit denominato VIVE mostra come le PMI possano
rafforzare la loro competitività collaborando nell’ambito di imprese
virtuali residenti su Internet.
V
erso la metà degli anni Novanta, tre piccole e medie imprese (PMI) italiane persero il contratto di fornitura con un’impresa produttrice di macchinari per movimento terra. Le
componenti che queste avevano fornito fino ad
allora facevano parte di un sottosistema. Erano
state scalzate da un’azienda giapponese di maggiori dimensioni che offriva al cliente tutte le
componenti a un prezzo concorrenziale, già
assemblate in un sottosistema completo.
Tuttavia, poco tempo dopo il trio, oltre a riconquistare la posizione perduta, è riuscito anche ad
affermarsi su nuovi mercati esteri. Il segreto del
loro successo? Aver costituito un’impresa virtuale, servendosi delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni per svolgere le proprie attività in forma cooperativa.
formazione una tantum, lasciando poi che l’azienda a difendersi alla meno peggio. La preparazione consiste in un processo pratico e continuo”.
Il terzo ingrediente è l’infrastruttura tecnologica, fornita per VIVE da Siemens Informatica. Si
utilizzano soluzioni nel settore delle tecnologie
dell’informazione e delle comunicazioni per
simulare l’impresa virtuale, consentendo ai suoi
partner di identificare e assegnare i compiti che
ciascuno deve svolgere affinché il gruppo funzioni in maniera efficiente. L’azienda fornisce
inoltre, mediante un server centrale, sistemi integrati di comunicazione, gestione di documenti e
gestione. Come sistema chiavi in mano, l’hardware necessario richiede un investimento sorprendentemente modesto. Santoro afferma che
“ciascun partner può collegarsi ed è subito operativo. Il giorno dopo può cominciare.Tutto ciò di
cui ha bisogno è un browser e un collegamento
a Internet”.
Plug and play
Questo successo ha ispirato il progetto
Esprit(1), della durata di 26 mesi, che è stato lanciato nel 1998 per mettere a frutto le potenzialità della soluzione imprenditoriale che aveva
messo le PMI italiane sulla strada della ripresa.
Quando si presenta un’opportunità imprenditoriale che va oltre le capacità di una singola
PMI, in che modo si può riunire rapidamente un
gruppo di PMI riducendo al minimo la burocrazia e tenendolo in vita per tutta la durata del progetto? In sostanza, questa è stata la questione
affrontata da VIVE. Il suo metodo si è incentrato
su due casi pilota del mondo reale in tempo
reale: le due imprese virtuali create, sviluppate e
controllate sistematicamente nell’ambito del
progetto.
La soluzione sviluppata dal progetto è composta da tre ingredienti. Il primo consiste in una
serie di modelli aziendali. Roberto Santoro,
amministratore delegato di CE Consulting, la
Le valvole per le cartucce progettate da una delle
imprese virtuali del progetto VIVE vengono ora
commercializzate da Oil Control, un’altra
impresa virtuale partner.
società di consulenza tecnica che ha diretto il
progetto, afferma che “sono questi gli elementi
essenziali del nostro metodo, in quanto offrono
ciò di cui le PMI hanno bisogno: operazioni semplici e concrete da seguire progressivamente per
tutta la durata dell’impresa virtuale”.
In secondo luogo viene la figura dell’integratore aziendale. Il consorzio comprendeva due
aspiranti integratori aziendali, vale a dire organizzazioni che hanno imparato ad applicare la
metodica VIVE sotto la supervisione della CE
Consulting. Santoro spiega che “l’integratore
aziendale si occupa effettivamente della preparazione delle PMI. Non si limita a tenere un corso di
Effetto valanga
Il progetto Esprit è giunto al termine nel corso
di quest’anno, ma VIVE continua a prendere
velocità. È stato formato un gruppo di interesse
VIVE, al momento costituito da 136 membri e in
rapida crescita, che ha tenuto il suo quarto workshop speciale nel mese di giugno. Le imprese virtuali costituite nell’ambito di VIVE in via sperimentale sono ormai solidamente affermate e
nuove imprese virtuali sono nate al di fuori del
progetto Esprit.
Come spiega Santoro:“Stiamo assistendo a un
effetto valanga”.
(1) Progetto 26854 -Impresa verticale virtuale (VIVE).
Info
R. Santoro, CE Consulting
Tl. +39 06 8440 571
Fx. +39 06 8440 5721
E-m. [email protected]
http://www.ceconsulting.it/ve/default.htm
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elettronico’. Ogni tipo di interazione digitale fra
dispositivi mobili sarà dato per scontato come
componente della vita quotidiana”.
Si tratta di una buona notizia per l’Europa, poiché il settore delle interfacce nelle lingue naturali
e quello della telefonia mobile sono campi in cui
essa detiene un chiaro primato tecnologico. Per
gli apparecchi portatili multifunzionali, nuove
società intermediarie svilupperanno categorie
del tutto nuove di servizi a valore aggiunto, mentre le tariffe per la telefonia di base e la posta elettronica si approssimeranno a zero. Salmelin
afferma che: “I vantaggi per la società saranno
enormi. Ma dobbiamo fare in modo che la
società dell’informazione sia aperta a tutti”.
Assicurarsi che non si apra un ‘fossato digitale’
fra i gruppi sociali, le categorie di imprese, le
regioni o i paesi ricchi di informazione e quelli
poveri di informazione è uno dei temi centrali
dell’iniziativa eEurope (cfr. riquadro). Come ha
segnalato Erkki Liikanen:“L’accesso per tutti non
rappresenta soltanto un importante obiettivo
sociale, ma anche un imperativo economico”. La
competitività e la prosperità dipenderanno sempre più dalla produzione di conoscenza e dalla
gestione di quest’ultima, e maggiore sarà il
numero di utenti collegati a una rete, maggiore
sarà il suo valore per tutti.
Fortunatamente, è probabile che la telefonia
mobile e la televisione digitale, un altro settore
in cui l’Europa è particolarmente evoluta, porteranno il commercio elettronico a un pubblico
molto più vasto di quanto abbia mai potuto fare
il personal computer.
●
Indirizzi web
E
cco gli indirizzi dei siti Internet di alcune fra le più utili fonti di informazione on-line sul
commercio elettronico europeo. L’elenco è disponibile in forma di ipertesto, su cui
basta fare clic per collegarsi, sul sito Innovation & Technology Transfer, all’indirizzo
http://www.cordis.lu/itt/
Commissione europea:
●
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●
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Imprese e tecnologia:
●
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●
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●
●
Info
• P. Timmers, Commissione europea
DG Società dell’informazione
IST: Direzione Nuovi metodi di lavoro
e commercio elettronico
Commercio elettronico
Tl. +32 2 299 0245
Fx. +32 2 296 8365
E-m. [email protected]
• T. Fenoulhet, Commissione europea
DG Società dell’informazione
Pianificazione politica
Tl. +32 2 296 9281
Fx. +32 2 296 1780
E-m. [email protected]
• T. de Bree, ABN Amro Bank NV
Tl. +31 20 628 39 27
Fx. +31 20 628 29 31
E-m. [email protected]
http://www.abnamro.com/
• M. Jeffries, Tradezone
Tl. +44 1642 204 700
Fx. +44 1642 204 710
E-m. [email protected]
http://w3.tradezone.co.uk/
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Commercio elettronico e Unione europea
http://www.ispo.cec.be/Ecommerce/
L’iniziativa eEurope
http://www.europa.eu.int/comm/information_society/eeurope/index_it.htm
Società dell’informazione
http://www.ispo.cec.be/
Direzione generale per la Società dell’informazione
http://www.europa.eu.int/comm/information_society/index_it.htm
Programma di ricerca sulle tecnologie della società dell’informazione
http://www.cordis.lu/ist/
Mercato globale del G8 per le PMI
http://www.ispo.cec.be/ecommerce/g8/g8pp.html
Dialogo dell’economia globale sul commercio elettronico
http://www.gbd.org/
Associazione europea del settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni
http://www.eicta.org/Eicta/
Identrus
http://www.identrus.com/
Pagina dell’OMPI sul commercio elettronico
http://ecommerce.wipo.int/
Sezione Commercio elettronico del sito dell’OMC
http://www.wto.org/wto/ecom/ecom.htm
Gruppo di interesse per il commercio elettronico W3C
http://www.w3.org/ECommerce/
Generale:
●
●
●
●
●
Pagine dell’OCSE sul commercio elettronico
http://www.oecd.org/dsti/sti/it/ec/index.htm
Panoramica delle attività dell’OCSE nel settore del commercio elettronico
http://www.oecd.org/subject/electronic_commerce/documents/emergence.htm
Centro di conoscenza sul commercio elettronico
http://www.commerce.org/
Guida al commercio elettronico delle società legate a Internet
http://ecommerce.Internet.com/
Rassegna del Financial Times sull’e-business in Europa
http://www.ft.com/ebr/
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S C E N A R I O
W O R K S H O P
Scenari ed effetti
di diffusione
Il programma
Innovazione/PMI
in sintesi
Gli scenario workshop si sono diffusi dall’Europa agli Stati Uniti
e all’India. Ben presto potrebbero diventare validi strumenti per le
aziende e le reti di ricerca ogni volta che si vuole riflettere sul
futuro, pianificare una strategia, gestire conflitti e costruire un
linguaggio comune.
N
el 1992, il Consiglio Danese
della Tecnologia avviava
un’iniziativa intitolata ‘Ostacoli all’ecologia urbana’. Politici, esperti di
tecnologia, imprenditori e abitanti
furono invitati a partecipare a incontri di creatività svolti in quattro città.
Gli scenari servivano a stimolare il
pensiero creativo e per promuovere
un dialogo più costruttivo. L’obiettivo consisteva nell’elaborare
modelli di ecologia urbana,nell’individuare i principali ostacoli alla loro
realizzazione e nel proporre soluzioni per concretizzarli. L’iniziativa si
tradusse in un Piano d’azione nazionale per l’ecologia urbana.
Lo stesso anno, il Vertice della
Terra di Rio de Janeiro adottava l’Agenda 21, un programma che defi-
niva le priorità e le azioni necessarie a rendere il mondo più sostenibile nel 21o secolo. Le città e i centri
urbani avrebbero dovuto sviluppare un proprio piano di Agenda
Locale 21, basandosi su processi di
consultazione e di dialogo.
Parallelamente, la Commissione
europea era alla ricerca di metodi
capaci di promuovere un ambiente
sociale più favorevole all’innovazione in Europa. Come ha dichiarato
Francisco Fernandez,della Direzione
generale per le Imprese, della Commissione europea, “si ipotizzò che
dovessero esistere buone prassi,
capaci di consentire a persone con
diversi ruoli sociali, prospettive, interessi, competenze e preconcetti, di
affrontare i problemi e di risolvere i
Gli scenari EASW stimolano il pensiero creativo sul tema della città sostenibile.
conflitti in modo efficace”.
Queste idee - nazionale, mondiale ed europea - erano destinate
a convergere ben presto. Nel 1994
furono organizzati i primi EASW
(European Awareness Scenario
Workshop) nell’ambito di un progetto pilota(1), con lo scopo di verificare la trasferibilità del metodo
degli scenario workshop alle
diverse realtà europee.
Diffusione
autoalimentata ...
La prima azione pilota fu focalizzata sul tema dell’ecologia urbana.
Con il progetto Fleximodo(2) si
estese poi l’uso degli scenario workshop anche ai temi della mobilità,
dell’informazione e comunicazione,
del recupero urbano, con l’obiettivo
generale di sperimentare nuove
formule di tecnologia, politica pubblica e azioni private e collettive più
favorevoli a una vita urbana sostenibile. ‘Imparare con la pratica’ era
l’impostazione utilizzata per adattare la metodologia.
Molte città hanno organizzato
gli EASW, in particolare nell’ambito
delle iniziative patrocinate dalla
Commissione. Oltre all’entusiasmo
e al dialogo positivo, dal processo
nascono spesso risultati tangibili.
Per esempio, a Laùrion (in Grecia)
un workshop ha reso consapevoli
gli abitanti del fatto che l’inquinamento del suolo è un grave ostacolo alla sostenibilità. Questa
nuova consapevolezza, emersa grazie anche all’iniziativa, ha spinto le
università a studiare metodi per
decontaminare il suolo.
Attualmente la Commissione
non finanzia più questi workshop
Il programma ’Innovazione e partecipazione delle PMI’, che fa
parte del Quinto programma
quadro, promuove l’innovazione
e incoraggia la partecipazione al
programma quadro da parte
delle piccole e medie imprese
(PMI). Direttore del programma è
Giulio Cesare Grata (Direzione
per l’Innovazione, DG Imprese).
Info
Politica dell’Innovazione
Fx: +352 4301 34129
Progetti e metodologie
Fx: +352 4301 32100
Reti e servizi
Fx: +352 4301 32779
Comunicazione e azioni di
sensibilizzazione
Fx: +352 4301 35389
Risorse
Fx: +352 4301 33389
Coordinamento PMI
Fx: +32 2 2954361
Home Page
http://www.cordis.lu/
innovation-smes/home.html
(1) L’iniziativa European Awareness
Scenario Workshops del programma
Innovazione, parte del Quarto programma quadro. EASW è un marchio
depositato della Commissione europea.
(2) Sviluppare e diffondere un metodo
modulare per gli scenario workshop
dedicati a ecologia urbana, mobilità,
fornitura di informazioni locali e recupero urbano: facente parte dell’Iniziativa per i sistemi di formazione e divulgazione del programma Innovazione, del
Quarto programma quadro.
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sulla ‘sostenibilità urbana’. Ciononostante essi si stanno moltiplicando
indipendentemente grazie a due
strumenti creati dai progetti iniziali. Uno di questi è un corredo di
strumenti multilingue, scaricabile
dai siti EASW e Fleximodo. Sono
disponibili manuali, scenari e programmi adattabili, poster, diapositive, opuscoli promozionali e due
CD-ROM. Il secondo è una rete di
esperti nazionali nell’uso della
metodologia EASW, detti ‘national
monitors’. Con l’ausilio di un national monitor, responsabili politici o
gruppi attivi localmente possono
promuovere workshop con i propri
mezzi, a costi contenuti e con una
struttura organizzativa minima.
... ad altri paesi
Una volta adattato, il metodo
danese ha trovato un terreno
molto fertile per moltiplicarsi
soprattutto in Europa meridionale,
tanto che più della metà degli
EASW tenuti in Europa è stata organizzata in Italia e Spagna. “Ciò
avviene perché recentemente in
questi paesi l’attenzione si è spo-
Fonte: Luke Marshall, H. pylori Research Laboratory
M E D I C I N A
E
prosperare, con migliori risultati
sull’ambiente.
Nuovi progetti
Il programma Innovazione e PMI,
parte del Quinto programma quadro per la ricerca, ha varato due
nuovi progetti innovativi: Basis(4) e
Strategist(5). Entrambi creeranno
strumenti EASW per nuovi utenti.
Gli strumenti del progetto Basis
sono studiati per aiutare le imprese
a pianificare le rispettive strategie
di innovazione. Nel progetto Strategist, l’EASW sarà una misura di
accompagnamento facoltativa per i
progetti di ricerca transnazionali,
mirante ad aumentare le possibilità
di successo e l’impatto positivo.
Nella fase iniziale di un progetto, l’elaborazione di un modello basato
sugli scenari deve aiutare i partecipanti a superare le differenze culturali e a stabilire la cooperazione. In
un secondo tempo, le rispettive
comunità dei partecipanti al scenario workshop potrebbero promuovere le sinergie locali, rendendo il
progetto più proficuo e socialmente significativo.
Sarà interessante osservare in
che misura questa impostazione
●
originale si diffonderà.
(3) Sviluppare l’Economia dall’Interno,
un progetto del Terzo programma per i
sistemi e l’occupazione della Direzione
generale dell’Occupazione, della Commissione europea.
(4) Progetto IPS-1999-00013: Consapevolezza delle imprese in merito alle
strategie di innovazione sostenibile.
(5) Progetto IPS-1999-00016: Strategie volte a valutare l’impatto della S&T
sugli aggregati industriali.
Info
F. Fernandez, Commissione europea
DG Imprese, Direzione Innovazione
Progetti e metodologie
Tl. +352 4301 34647
Fx. +352 4301 32100
E-m. [email protected]
http://www.cordis.lu/easw/
http://www.cittadellascienza.it/fleximodo/fleximodo.html
S A L U T E
Il respiro rivelatore
Una ricostruzione al
computer, a 10 000
ingrandimenti, di
H. pylori visualizza la
forma ricurva e i flagelli
che permettono al batterio di spostarsi nel muco
che riveste l’interno dello
stomaco.
L’analizzatore di isotopi all’infrarosso IRIS esegue prove rapide, sicure e
a buon mercato per la diagnosi non invasiva in gastroenterologia,
epatologia e scienza della nutrizione. In particolare permette la facile
individuazione dell’Helicobacter pylori, la principale causa di ulcera
peptica e uno fra i maggiori fattori di rischio per il cancro dello stomaco.
L’
Helicobacter pylori (H. pylori),
presente nel 50 per cento
della popolazione mondiale, causa
gastrite cronica, ulcera peptica e
cancro dello stomaco. Quando i sintomi si manifestano, eliminando il
batterio si ottiene spesso la completa guarigione. Endoscopia, bio-
16
stata alle regioni e alle comunità”,
spiega Fernandez. “Nel nuovo contesto, diversi gruppi e livelli di autorità tentano di occupare il loro spazio naturale. Ne nascono conflitti, e
gli scenario workshop rappresentano un modo costruttivo e democratico di risolverli.
Anche al di fuori dell’Europa l’interesse si è rivelato crescente. Una
serie di scenario workshop è stata
organizzata in India e vi è addirittura un national monitor negli Stati
Uniti, dove è stato aggiunto un
nuovo elemento: un criterio democratico come “le tecnologie facenti
parte della vostra ipotesi ostacolano o favoriscono la partecipazione alla vita economica e sociale
da parte delle persone e dei gruppi
socialmente svantaggiati”?
Anche i temi discussi nei workshop si sono diversificati. Uno scenario workshop, per esempio, è
stato dedicato a Internet e le
donne. Nel frattempo, il progetto
Dew(3) della Commissione, ha dato
ai workshop un taglio economico.
Lo scopo consisteva nel creare un
clima locale in cui le PMI potessero
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psia e coltura in vitro sono cruciali
per diagnosticare e sorvegliare le
ulcere o il cancro, ma per verificare
la riuscita dei trattamenti antibatterici questa procedura non è adatta,
perché è costosa, lunga, invasiva e
presenta rischi di trasmissione di
infezioni.
L’analisi del respiro è più semplice. Essa sfrutta la capacità
dell’H. pylori di produrre biossido di
carbonio (CO2) a partire dall’urea.
Dopo avere assunto per via orale
urea “marcata”, un paziente infetto
espira CO2 marcata. Il marcatore
può essere un isotopo del carbonio:
carbonio 14 (14C) o carbonio 13 (13C).
Di solito viene privilegiato il secondo,
meno pericoloso in quanto non
radioattivo, a differenza del 14C.Fino
a tempi recenti, però, il suo rilevamento richiedeva l’impiego di un
costoso spettrometro di massa e di
un operatore qualificato.
Oggi è pienamente collaudata
una soluzione meno costosa e più
semplice, dovuta a un progetto dell’Azione di sostegno alla competitività(1) ha cui ha partecipato una piccola ditta tedesca e l’Istituto dei
materiali e misure di riferimento del
Centro comune di ricerca(2) della
Commissione europea.
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IRIS Mark I
Come spiega Günter Wagner,
della Wagner Analysen Technik
(WAT),“Anni fa, la società Hartmann
& Braun inventò la tecnica non
dispersiva all’infrarosso (NDIR) per
rilevare la presenza di metano nelle
miniere di carbone. Questa tecnica
misura l’aumento di pressione che
si verifica quando un ‘gas a effetto
serra’ assorbe radiazione infrarossa,
si riscalda e tende a espandersi. In
seguito, il professor Peter Hering,
dell’istituto Max Planck di Ottica
quantistica, con sede nei dintorni di
Monaco di Baviera, sfruttò questa
semplice e poco costosa tecnologia
per produrre un prototipo di rivelatore 13CO2/12CO2. Nel frattempo, la
mia società stava cercando di vendere spettrometri di massa per analisi del respiro destinata a individuare l’H. pylori. Quando vidi il prototipo del professor Hering, mi resi
conto di aver trovato la soluzione”.
L’intuizione di Wagner si tradusse
in IRIS Mark I, un analizzatore basato
sulla tecnica non dispersiva all’infrarosso per misurare l’aumento di
13CO2 nei campioni del respiro.
Migliorare IRIS
Con IRIS, tutto ciò che il paziente
deve fare è bere un liquido contenente urea marcata con 13C e soffiare in un sacchetto. Un analizzatore da tavolo, un personal computer e uno speciale software fanno il
resto. La più importante innovazione è un semplice sistema di taratura del quale la WAT detiene il brevetto. Ma nonostante la semplicità
e il costo ragionevole, IRIS Mark I ha
ricevuto un’accoglienza fredda. Ciò
ha indotto Wagner a ricercare contatti con l’Istituto dei materiali e
misure di riferimento.
“Il nostro compito consiste nello
sviluppare e trasferire competenza
nel campo delle misurazioni”,
spiega Philip Taylor dell’Istituto dei
materiali e misure di riferimento.
“Eseguiamo la misurazione delle
costanti fondamentali con la massima precisione esistente. Con
metodologia e rigore analoghi, studiamo il rendimento delle nuove
tecnologie. Forniamo materiali di
riferimento per il controllo di qualità, l’autenticazione dei cibi, la convalida dei test e così via. Cerchiamo
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Uso facilissimo: il paziente deve semplicemente soffiare in un sacchetto. La diagnosi richiede meno di due ore
con l’impiego dell’analizzatore da tavolo IRIS, di un PC e di uno speciale software operante in Windows.
di capire e risolvere ogni tipo di
problema di misurazione”.
L’Istituto ha convalidato le misurazioni effettuate dall’IRIS confrontandole con i risultati della spettrometria di massa, la migliore tecnica
disponibile per la misurazione di
13C. Osservando l’IRIS da un punto
di vista critico, l’Istituto ha determinato le condizioni limite per un uso
affidabile dell’analizzatore. E ha
suggerito numerosi miglioramenti
nell’intento di rendere il sistema
più affidabile e duraturo in un contesto ospedaliero, di aumentarne la
facilità d’uso e di farne uno strumento ancora più utile per i medici.
La WAT ha effettuato i cambiamenti
consigliati e con la collaborazione
di molti ospedali ha verificato la
validità di specifici test sul respiro
condotti con l’IRIS.
Nuove applicazioni
Il risultato è IRIS Mark II, un analizzatore di seconda generazione
con un dispositivo di campionamento migliorato, un nuovo involucro e 16 attacchi per altrettanti sacchetti di campionamento. Il suo
database, di nuova introduzione,
consente agli operatori di definire e
organizzare le analisi del respiro, di
memorizzare i dati dei pazienti e di
raccogliere i risultati delle prove.
Con una sola ora di addestramento, qualunque infermiera può
far funzionare l’IRIS, tarandolo con
il proprio respiro. I pazienti possono avere una diagnosi sul posto
in meno di due ore. Il saggio IRIS
per H. pylori, con il 98 % di specificità e il 98 % di sensibilità, è attualmente il riferimento assoluto per
l’individuazione dell’H. pylori.
Si sono anche scoperte nuove
applicazioni, attraverso l’uso di
diversi substrati marcati: prove di
funzionalità epatica, di funzionalità
pancreatica, di motilità gastrica, di
metabolismo degli amminoacidi,
assorbimento dei grassi e altro
ancora.
Superare gli ostacoli
“Oggi, IRIS è ampiamente accettato”, afferma Wagner. “In alcuni
paesi, esso è molto usato sia per
l’individuazione dell’H. pylori sia in
sostituzione di test di funzionalità
organica invasivi o basati sulla
radioattività. Alcuni medici lo
hanno adottato anche nei loro
studi privati, e per questi clienti
intendiamo realizzare una versione
più piccola e meno costosa. Una
diffusione più ampia è ostacolata
da una vertenza brevettuale negli
Stati Uniti, dalla necessità di attendere una certificazione per i substrati marcati con 13C in alcuni
paesi e dagli inadeguati o inesistenti rimborsi per questo tipo di
analisi da parte di alcuni servizi
sanitari nazionali. Tuttavia, in occasione di convegni internazionali, ho
visto medici reclamare, picchiando
letteralmente i pugni sul tavolo,
l’accesso a questo nuovo strumento. Stiamo lavorando intensamente per superare tutte queste
difficoltà.
L’IRIS è già usato nelle campagne
condotte per debellare l’H. pylori e
persino nello screening preventivo.
Ciò potrebbe rappresentare la soluzione di un diffuso e costoso pro●
blema di sanità pubblica.
(1) Per una descrizione dell’attività di
sostegno alla competitività, si veda ‘Una
visione più chiara’, fascicolo 5/99.
(2) CSA96 106 – Convalida del campionamento, della taratura e delle procedure di misurazione relative alla tecnica
di misura a infrarossi non dispersivi e
carbonio 13, applicata alla medicina.
Info
• P. Tomaszewski, Commissione europea
DG Imprese, Direzione Innovazione
Politica per l’innovazione
Tl. +352 4301 33798
Fx. +352 4301 35389
E-m. [email protected]
• G. Wagner, Wagner Analysen Technik
Tl. +49 421 278650
Fx. +49 421 2786521
E-m. [email protected]
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Stelle nascenti all’Est
Con un settore della ricerca molto sviluppato, ma senza una
cultura di impresa orientata all’innovazione, riuscirà l’Europa
centrale e orientale ad abbandonare rapidamente il ruolo di
parente povero dell’UE? È in preparazione uno studio che
esaminerà le sfide a cui sono confrontati i responsabili delle
politiche nei paesi candidati all’adesione.
La Repubblica ceca è uno dei paesi
dell’Europa centrale e orientale
candidati all’adesione che beneficieranno in misura sempre maggiore dei rapporti di trasferimento
di tecnologia allacciati con l’UE.
“U
na politica di innovazione
coordinata avrà un’importanza cruciale per permettere a
queste di competere adeguatamente sul mercato unico”, afferma
Alasdair Reid, di Aide à la Decision
Economique (ADE), la società di
consulenza con sede in Belgio che
conduce lo studio. “Dal crollo del
comunismo agli inizi degli anni
novanta, la ristrutturazione delle
grandi industrie statali è avvenuta
grazie agli investimenti di grandi
società dell’Europa occidentale. Gli
aumenti di produttività e di profitto che ne sono derivati sono
stati spettacolari. Ma i paesi in questione hanno fruito poco del
valore aggiunto, e della possibilità
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di sviluppare la capacità di gestire
imprese di tipo moderno”.
Ora questi paesi devono superare questa fase, facendo leva sulle
loro grandi capacità di ricerca e sviluppo di alta tecnologia, e devono
sviluppare tecnologie proprie che
abbiano concrete potenzialità di
vendita sul mercato internazionale.
I contratti ottenuti grazie al basso
costo della manodopera non costituiscono una base sostenibile per
un’economia moderna.
Modelli di ruolo
Lo studio dell’ADE, con una
durata di 18 mesi, fa parte di una
serie di Studi sull’innovazione(1)
avviati in maggio dalla direzione
Innovazione, della Direzione generale per le Imprese della Commissione europea. Esso identificherà i
soggetti politici chiave di sei paesi
candidati all’adesione all’Unione
europea: Repubblica ceca, Estonia,
Ungheria, Polonia, Slovenia e Cipro.
Inoltre valuterà la situazione
attuale dell’imprenditorialità e
della gestione dell’innovazione,
della cooperazione e della mobilità
tra ricerca pubblica e industria,
nonché della situazione fiscale e
amministrativa.
La Commissione spera che lo
studio possa anche mettere in evidenza esempi di buone pratiche
per stimolare lo sviluppo di imprese
a dominante tecnologica e orientate all’esportazione.“Non ci limiteremo solo ai progetti per le infrastrutture”, spiega Reid. “I parchi
d’impresa sono importanti, ma il
loro impatto è determinato dall’utenza. Vogliamo trovare esempi
concreti di innovazione vincente
sul mercato e dimostrare come essi
possano trasformare le prospettive
di intere regioni e settori.”
L’innovazione è stimolata non
dalla tecnologia ma, essenzialmente, dalla domanda del mercato
e dalla concorrenza. Uno dei messaggi chiave dello studio sarà probabilmente questo: l’affrancamento dagli investimenti esteri e
dai contratti con l’estero obbliga ad
esporsi, nel più breve tempo possibile, alla concorrenza estera.
Colmare il ritardo
“Ciò che i paesi dell’Europa centrale e orientale hanno, e in molti
casi in misura anche molto maggiore rispetto ad alcuni paesi dell’Unione europea, è una comunità
di ricerca consistente e competente”, spiega Reid.“Ma dato che gli
stanziamenti pubblici per la ricerca
si sono prosciugati, non è stato
possibile, finora, usare al meglio
queste competenze”. Nel corso
degli anni Novanta, molti ricercatori di questi paesi sono emigrati
all’estero.
Come nell’Unione europea, per i
politici la sfida consiste nel mobilitare queste risorse offrendo alle
persone qualificate la possibilità
concreta di applicare le proprie
capacità scientifiche o di ricerca in
nuovi modi: creando nuove
imprese o lavorando in nuove
imprese già esistenti. “I maggiori
problemi sono gli stessi che si presentano nel resto dell’Europa”,
osserva Reid. “In primo luogo, l’accesso a forme idonee di finanziamento e ad adeguate capacità
gestionali. In secondo luogo, una
formula equilibrata di incentivi e
garanzie, che possa indurre il ricercatore a lasciare un incarico relativamente sicuro per dar vita a
un’impresa propria”.
Un altro retaggio dell’era comunista è la diffusa mancanza della
nozione di ‘azienda completa’. In
passato, molte funzioni dell’azienda - tra cui la ricerca e sviluppo
- erano solitamente svolte dal settore pubblico. Oggi, le imprese
hanno bisogno di integrare una
più ampia gamma di funzioni o di
trovare nuove fonti di tecnologie e
competenze specializzate presso
nuove organizzazioni di servizi. In
questo processo, l’attività interna
all’impresa aumenta, e richiede
sostegno.
Nel settore delle telecomunicazioni, il ritardo tecnologico era
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troppo grande, e gli operatori
nazionali sono stati rapidamente
estromessi dai grandi concorrenti
stranieri dotati delle risorse necessarie per sostituire le infrastrutture
obsolete. Ma in settori come quello
della trasformazione alimentare, il
ritardo è meno grave, occorrono
investimenti meno cospicui e la
diversità dei prodotti di questi paesi
rappresenta un vantaggio.“Essi possono applicare l’innovazione graduale per introdurre quei miglioramenti nel controllo di qualità e nel
confezionamento che sono necessari per vendere sui mercati internazionali”, afferma Reid.
Apprendimento
reciproco
Secondo Reid le lezioni di politica dell’innovazione non vanno
unicamente da ovest verso est. “A
differenza dell’agricoltura e di
alcune delle altre aree politiche
nelle quali l’Unione europea ha
prestato assistenza ai paesi candidati all’adesione, la politica dell’in-
novazione è ancora in gran parte
sperimentale nella stessa UE”, egli
sottolinea. “In quest’area, l’apprendimento non sarà probabilmente a
senso unico. Quando i paesi del
Mediterraneo hanno preso parte
per la prima volta alla ricerca transnazionale e ai progetti di innovazione, c’era la tendenza a dare per
scontato che vi sarebbe stato un
trasferimento di conoscenze
diretto esclusivamente da nord a
sud. Molto presto, abbiamo scoperto che la Svezia poteva imparare anche dalla Grecia. Allo stesso
modo, confido che potremo imparare dalla Slovenia e dalla Polonia
in determinati settori economici e
in determinate aree della politica
●
dell’innovazione”.
L’unità Politiche per l’innovazione
ha pubblicato un invito a presentare proposte nel campo delle reti
L’unità Politiche per l’innovazione della DG Imprese ha fuso due inviti
a presentare proposte - la cui pubblicazione era prevista rispettivamente
per il 15 giugno (“Accesso al finanziamento privato all’innovazione”) e il
15 settembre (“Università e brevetti”) - in un solo invito potenzialmente
più interessante per la comunità innovativa: “Accesso al finanziamento
dell’innovazione privata e strumenti per un migliore sfruttamento
della conoscenza”, la cui pubblicazione è prevista per il 17 luglio.
Saranno sollecitate quattro reti tematiche, assistite da tre misure di
accompagnamento: la rete di capitale di rischio I-TEC; il forum dei vivai
d’imprese, gli uffici di collegamento tra università e industria; la competenza in materia di finanziamento dell’imprenditorialità e dell’innovazione. I documenti relativi all’invito sono disponibili su www.cordis.lu .
Le manifestazioni di interesse, per partecipare a una delle reti in veste
di membro, possono essere inviate a [email protected]
Info
Manfred Schmiemann e Marc Verlinden,
Direzione Innovazione
Unità Politiche per l’innovazione
Fx. +352 4301 34129
(1) La serie di Studi sull’Innovazione
continua i precedenti rapporti del
Sistema europeo di monitoraggio
dell’innovazione. Un elenco dei rapporti
disponibili, ordinabili on-line, si trova
all’indirizzo
http://www.cordis.lu/eims/src/stud.htm
Info
J-R. Tíscar, Commissione europea
DG Imprese, Direzione Innovazione
Politica per l’innovazione
Fx. +352 4301 34129
E-m. [email protected]
http://www.cordis.lu/innovation-smes/src/policy.htm
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V E R N I C I
Qualunque tipo di vernice
La nuova tecnologia per la miscelazione delle vernici personalizzata promette
una grande flessibilità nella scelta delle caratteristiche della vernice, oltre a
ridurre i costi di fabbricazione e di magazzinaggio. Il sistema sviluppato
nell’ambito di un progetto CRAFT da PMI italiane e francesi potrebbe
arrivare presto nel negozio vicino a casa vostra.
I
mmaginate di poter scegliere le caratteristiche della
vernice che volete. Potete scegliere
non solo il colore, ma anche il
tempo di essiccamento, il potere
coprente, la resistenza e la finizione:
lucida, opaca o una qualsiasi gradazione intermedia. Quanto volete
spendere? Da applicare col pennello o col rullo? Un barattolo di
quale capacità? Scegliete i valori
che preferite e una macchina eseguirà il vostro ordine in pochi
minuti.
I consumatori non saranno i soli a
beneficiare della miscelazione
immediata delle vernici. I fabbricanti
e i grossisti di vernici gestiscono
migliaia di tipi, colori e quantità. Essi
investono grandi somme nella
gestione delle scorte, ma nonostante ciò hanno grandi difficoltà a
fare in modo che una particolare
vernice sia disponibile in negozio. La
produzione su misura permetterebbe di ridurre le spese a ogni
tappa della catena di distribuzione.
I grandi negozi usano già speciali
macchine miscelatrici per produrre
tonalità di colore non disponibili in
magazzino. Sarebbe possibile
ampliare questa flessibilità in
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L’apparecchiatura della Corob per la di miscelazione di vernici è
già stata installata presso una fabbrica di vernici in Finlandia.
●●●
modo da poter produrre anche vernici di diverso tipo? Nell’ottobre
1994, due PMI – la Corob SpA,
azienda italiana fornitrice di macchine per la produzione di vernici, e
la Jefco, azienda francese produttrice di vernici – hanno deciso di
tentare. Il risultato è stato un progetto CRAFT(1), che è riuscito a sviluppare la tecnologia necessaria
per produrre vernici a richiesta.
Sotto la vernice
Le vernici moderne sono composti complessi, spiega Leopoldo Mazzalveri della Corob. Contengono
resine, pigmenti, eccipienti, additivi
come gli agenti anti-UV e fungicidi,
e acqua o solventi organici.
“Produrre una vernice rispondente a un certo livello di prestazioni e di costi, e garantirne qualità
e colore costanti, è già abbastanza
difficile in uno stabilimento di
grandi dimensioni”, spiega Mazzalveri. “Ridurre il processo a una
mescola di un solo litro, e indicare al
cliente come scegliere la formulazione giusta, è ancora più difficile”.
Per semplificare l’operazione, i
partecipanti al progetto hanno
deciso di limitare a 48 il numero di
componenti normalizzate – solvente, resina, dispersione del pigmento e così via – note come
‘moduli’. Essi ritengono che
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●
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dovrebbe essere possibile progettare formulazioni capaci di creare
migliaia di tipi di vernice e di colore
diversi a partire da questo numero
di moduli relativamente ristretto.
“Oltre alle formulazioni, sapevamo che avremmo dovuto progettare l’apparecchiatura necessaria per dosare e mescolare i moduli,
per produrre la vernice finale”,
spiega Mazzalveri. Oltre a ciò, i partner hanno previsto di sviluppare
un software destinato a guidare il
cliente nelle scelte per la miscelazione delle vernici, e a indicargli nel
modo più accurato possibile l’aspetto finale della vernice.
Pompe, valvole
e software
La Corob, azienda fornitrice di
macchine, aveva il compito principale di progettare l’apparecchiatura di miscelazione e il software di
comando. Secondo Mazzalveri, i
problemi tecnici comportavano la
progettazione di nuove valvole di
dosaggio e un metodo di miscelazione non intrusivo. “Abbiamo
deciso che non si poteva usare una
miscelatrice intrusiva per via della
difficoltà di pulirla dopo l’uso”,
spiega. “Così abbiamo messo a
punto un metodo per mescolare la
vernice scuotendo il barattolo”.
La Jefco, con la sua esperienza
In anticipo sui tempi?
hanno una convenzione di licenza
reciproca dei brevetti, mentre altri
accordi bilaterali sono istituiti tra le
PMI e i ricercatori.
Il progetto è terminato nel 1996,
ma finora l’obiettivo ambizioso di
portare le apparecchiature negli
esercizi al dettaglio non è stato raggiunto. “Il mercato non era veramente pronto per questa tecnologia”, ammette Mazzalveri. “Ma ho
sempre fiducia che il prodotto sarà
accettato in futuro”. La Corob, tuttavia, è riuscita a integrare tutta la
tecnologia sviluppata durante il
progetto nella sua apparecchiatura
per la miscelazione di vernici.
Attualmente, un sistema dimostrativo è installato presso una fabbrica di vernici in Finlandia, dove
viene utilizzato per produrre piccole quantità e per verificare le
ricette destinate alla produzione di
grandi quantitativi. La tecnologia è
collaudata fino in fondo, spiegano i
partner del progetto, ed è disponibile per tutte le imprese che intendono utilizzarla nel settore della
vendita al dettaglio. La tecnica non
è limitata alle vernici: tra le possibili
aree d’applicazione vi sono le plastiche, le ceramiche e i cosmetici. ●
Mazzalveri segnala che vi è stata
un’ottima cooperazione tra i partner del progetto. Ai fini del successo è stata fondamentale la presenza di un quadro chiaro, che ha
permesso alle PMI di sfruttare i
risultati commercialmente, proteggendo al tempo stesso i diritti di
proprietà intellettuale dei ricercatori. Per esempio, la Corob e la Jefco
(1) Progetto CR133191/BRE21417:
Ottimizzazione del processo di produzione di vernici per l’industria edilizia,
utilizzando basi originali e la formulazione dei pigmenti.
nella produzione di vernici, si è
occupata della formulazione delle
vernici ed ha progettato i moduli di
materia prima in modo da ottenere
la versatilità necessaria. Le altre due
PMI italiane, la OMG e la Offmec, si
sono unite al progetto per contribuire alla progettazione dell’apparecchiature e del software.
La maggior parte della ricerca è
stata compiuta dalle università di
Bologna, Modena e Ferrara. Inoltre,
dall’Italia, il centro di ricerca Cemoter-CNR e la società di consulenza
SRMP hanno contribuito al software
di comando, mentre le due PMI francesi, Itech e Soft 16, hanno effettuato la ricerca specialistica necessaria per aiutare la JEFCO a sviluppare la formulazione delle vernici.
La chiave del progetto, nota Mazzalveri, è stato lo sviluppo dei
modelli di formulazione, che consentono al sistema di creare la
ricetta di una vernice che soddisfi
le caratteristiche di rendimento
indicate dal cliente. Viceversa, il
software può prevedere le caratteristiche di una vernice preparata in
base a qualsiasi ricetta.
Info
• Commissione europea
DG Ricerca
PMI e innovazione
Tl. +32 2 295 7175
Fx. +32 2 295 7110
E-m. [email protected]
http://www.cordis.lu/sme/home.html
• A. Ciampolini, Università di Bologna
Tl. +39 051 644 3006
Fx. +39 051 644 3073
E-m. [email protected]
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IRC Innovazione
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Consolidamento
e ambizioni
Avvalendosi della sua eccezionale
esperienza, la rete dei Centri di collegamento per l’innovazione è pronta a
svolgere un ruolo di cardinale importanza nel quadro delle politiche di
sviluppo imprenditoriale e regionale
dell’Unione europea, come
dichiara Yannis Tsilibaris
dell’unità Reti e servizi della
Direzione Innovazione.
T
silibaris prevede che “nel
corso dei prossimi anni si
verificherà una razionalizzazione
del sempre più affollato mercato
dei servizi a sostegno delle imprese. Soltanto la rete degli IRC
offre tuttavia l’assistenza specializzata per le iniziative di trasferimento di tecnologia e partenariato
a livello transnazionale. La sfida che
la rete deve affrontare consiste nell’avvalersi del proprio considerevole potenziale umano di circa
1 500 professionisti nel campo dell’innovazione al fine di collocare e
promuovere questo ruolo specializzato nel quadro del più ampio
sistema dei servizi a sostegno delle
imprese europee”.
Sulla pista giusta
Questo comporta innanzitutto il
proseguimento del compito essenziale degli IRC di coadiuvare le piccole e medie imprese, in particolare
nell’acquisire e commercializzare
tecnologia e capacità operativa a
livello europeo. Per la prima fase
biennale del progetto relativo agli
IRC del Quinto programma quadro
per la ricerca, la rete ha in programma, per sé e per i propri singoli nodi regionali, l’impegno di
perseguire traguardi prestazionali
quantificati, in particolare per
quanto riguarda la conclusione di
accordi per il trasferimento di tecnologia. Tsilibaris si attende tuttavia che la rete svolga anche una
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funzione più strategica.
Egli spiega che “presso la DG
Imprese è in fase di sviluppo una
nuova e più integrata politica della
Commissione in materia di
imprese, nel cui ambito agli IRC
spetta il compito di fungere da
interfaccia fra la formulazione delle
politiche per le imprese e il conferimento pratico di sostegno e assistenza a favore di queste ultime”.
Egli rileva altresì che fra il 2000 e
il 2006 circa 1 miliardo di euro (ai
prezzi del 1999) a titolo degli aiuti
dei Fondi strutturali comunitari è
destinato ad azioni intese a sostenere la creazione di capacità di
innovazione regionale. Tali misure
promuoveranno nuove forme di
finanziamento, incoraggeranno la
creazione di imprese ex novo, offriranno servizi specializzati a favore
delle imprese, sosterranno il trasferimento di tecnologia e stabiliranno nuove interfacce fra le
aziende e il mondo accademico.
Tsilibaris spiega che:“Per quanto
riguarda l’innovazione, la rete di
regioni innovatrici in Europa (IRE)(1)
e la rete dei Centri di collegamento
per l’innovazione, gestite in parallelo, si trovano nella posizione
ideale per contribuire rispettivamente alla formulazione delle politiche regionali e all’erogazione di
servizi a livello regionale. E fra queste esiste un effettivo potenziale
per un’azione sinergica”.
Verso la velocità di
crociera
Infine la rete degli IRC, che ormai
conta 13 nuovi membri appartenenti ai dieci paesi dell’Europa centrale e orientale e a Cipro, dotati
ciascuno di un organico che si
affaccia per la prima volta alla professione del sostegno all’innovazione, dedicherà notevoli sforzi alla
formazione di questi nuovi colleghi. Tsilibaris afferma che “per la
Commissione il compito di assicurare che l’intera rete proceda a
velocità di crociera figura ai primissimi posti fra le priorità”.
È naturalmente anche nell’interesse degli IRC dotati di maggiore
esperienza, e dei loro clienti, che la
rete ottenga quanto prima pieno
accesso alle esigenze e alle capacità
tecnologiche dei paesi candidati. ●
(1) In precedenza progetti RIS/RITTS
(Strategie per l’innovazione regionale e
il trasferimento di tecnologia). Cfr. ‘Due
componenti sinergiche’, fascicolo 4/99.
Info
La rete
I RC in
breve
I sessantotto Centri di collegamento per l'innovazione (IRC)
del programma Innovazione e
PMI sono presenti in 30 paesi,
tra cui gli Stati membri dell'UE e
i paesi di recente adesione.
Ogni IRC è per la sua zona una
finestra sull’innovazione in
Europa. Il centro di collegamento ha il compito di aiutare
le imprese e le organizzazioni di
ricerca a trasferire le tecnologie
da e verso il resto dell’Europa.
Per maggiori informazioni sulla
rete degli IRC si può consultare
la pagina omonima (http://
www.cordis.lu/irc/home.html).
Y. Tsilibaris,
Commissione europea
DG Imprese
Direzione Innovazione
Reti e servizi
Tl. +352 4301 32922
Fx. +352 4301 34009
[email protected]
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A N A L I S I
N O N
NOTIZIE DAGLI IRC
D I S T R U T T I V A
Sondiamo i nuovi mercati
La rete degli IRC garantisce che le piccole e medie imprese
europee possano partecipare allo sfruttamento dell’analisi non
distruttiva in quanto strumento indispensabile in tutta una
serie di settori industriali.
L
a nostra vita dipende, per
innumerevoli aspetti, dalle
strutture quotidiane che ci circondano. Eppure, diamo per scontata
la loro integrità al punto che soltanto la caduta spettacolare di un
ponte, di un edificio o di un aereo
di linea ha il potere di ricordarci
questo dato di fatto.
Ampio interesse
In misura crescente, l’affidabilità
di tali strutture dipende dall’analisi
Più interazioni fra industria e
università: la conferenza del 1999
sulle ‘Tecnologie emergenti nel
campo dell’analisi non distruttiva’
ha dato luogo a trasferimenti
concreti di tecnologia.
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Luglio 2000
non distruttiva, utilizzata per collaudarne l’integrità senza distruggerle. Essa si differenzia da tecniche
più conosciute, basate ad esempio
sul collaudo distruttivo dei campioni di un prodotto prelevati dalla
linea di lavorazione, in quanto non
provoca alcun danno alle strutture
sottoposte a collaudo. Questo vantaggio evidente, associato ai progressi compiuti nel campo dell’informatica e dell’elettronica, fa sì
che il ventaglio delle applicazioni
dell’analisi non distruttiva sia in
costante espansione.
Per tenersi aggiornati sui nuovi
sviluppi, i ricercatori e i professionisti devono incontrarsi periodicamente per uno scambio di idee ed
esperienze. A questo fine è stata
organizzata la manifestazione ‘Tecnologie emergenti nel campo dell’analisi non distruttiva’, svoltasi ad
Atene nel maggio del 1999, che ha
associato a una conferenza un
incontro di partenariato e un’esposizione di prodotti per l’analisi non
distruttiva, organizzati in parallelo.
L’iniziativa di combinare la conferenza con un incontro per il trasferimento di tecnologia è nata
dall’idea di due persone. Athanasios Anastasopoulos, direttore tecnico della società ateniese Envirocoustics, operante nel settore dell’analisi non distruttiva, è uno
degli organizzatori della conferenza. Egli spiega che “l’ultima
volta che avevamo tenuto la conferenza, nel 1995, era stata di
carattere altamente scientifico.
Questa volta abbiamo voluto una
maggiore interazione fra industria
e università”.
Contemporaneamente, Nikos
Melanitis dell’IRC Help-Forward per
la Grecia ha dato una risposta alla
considerevole percentuale di fornitori e utenti di tecnologie di analisi
non distruttiva presenti fra i clienti
dell’IRC. Come egli stesso afferma:
“sappiamo per esperienza, che non
esiste praticamente industria che
non sia interessata all’analisi non
distruttiva”.
Complementarità
Fra i partecipanti vi erano i delegati di Q-Test, una giovane società
bulgara di servizi nel settore dell’analisi non distruttiva. Dai colloqui
con Envirocoustics, mediati in due
lingue da Zoya Damianova dell’IRC
Bulgaria, è emersa con chiarezza la
perfetta complementarità fra le
due aziende.
Envirocoustics è specializzata
nella tecnica di analisi non distruttiva basata sull’emissione acustica,
ovvero sul rilevamento di onde
sonore generate da difetti nelle
strutture sotto carico. La propagazione di fratture è una delle possibili cause. Q-Test aspira invece ad
offrire una gamma completa di servizi di analisi non distruttiva per
assistere la clientela sul posto, ma è
priva dell’attrezzatura e della capacità operativa necessarie per effettuare le prove basate sull’emissione acustica. Di fatto, poiché questa tecnica non era assolutamente
disponibile in Bulgaria, l’importanza di Envirocoustics per i loro
progetti risultava chiara.
Athanasia Tia Vahaviolos, vicepresidente di Envirocoustics, molto
ammirato per l’organizzazione dell’incontro di partenariato, è ottimista:“La Q-Test è molto interessata a
diventare nostro agente in Bulgaria. È una buona cosa, dato che
ancora non siamo affatto penetrati
in quel mercato. Conto di assistere
a risultati concreti”.
La penetrazione del mercato
bulgaro non è semplice per una
PMI del tipo di Envirocoustics. Le
differenze sul piano della regolamentazione e i problemi logistici
ordinari legati al trasporto di
attrezzature ingombranti su lunghe distanze costituiscono ostacoli di rilievo, che la presenza in
loco di Q-Test e la sua conoscenza
locale consentiranno di ridurre al
minimo. Inoltre, combinando le
loro capacità, le due imprese
avranno accesso a contratti di
maggiori dimensioni.
Come afferma Vahaviolos:“Senza
Q-Test come partner locale, gli
utenti finali interessati al nostro
sistema di collaudo basato sull’emissione acustica si potrebbero
avvalere dei nostri servizi soltanto
per piccoli lavori. Ma unendo le
forze, saremo in grado di far fronte
a incarichi di maggiore portata;
potremo ad esempio lavorare per
le raffinerie”.
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Basta collegarsi
Per Anastasopoulos, il successo
di questo tipo di legami non rappresenta l’unica motivazione valida
per partecipare alle manifestazioni
che associano alle presentazioni
delle conferenze colloqui sul trasferimento di tecnologia e dimostrazioni pratiche di tecnologie di analisi non distruttiva.
Egli afferma che “il semplice fatto
di allacciare contatti è importante.
Non conta se si giunge immediatamente a un nuovo ordinativo o a
una nuova proposta di progetto. Si
incontrano persone con interessi
analoghi. Ci si ricorda di loro e loro si
ricordano di te. E quando in futuro
arriverà il momento giusto, sarà più
facile avviare insieme un progetto”.
Nel corso della manifestazione si
sono svolti oltre 110 incontri fra i
130 partecipanti provenienti da 20
paesi. Inoltre, molte altre aziende
impossibilitate a inviare i propri
delegati sono state rappresentate
dagli otto IRC presenti. È così che è
NOTIZIE DAGLI IRC
stato conseguito un altro dei successi concreti della manifestazione.
Una di queste società, la francese
Imasonic produttrice di sonde a
ultrasuoni, è stata presentata in sua
assenza dall’IRC Centro-Est a una
piccola impresa scozzese che fabbrica scanner a ultrasuoni, Diagnostics Sonar Ltd. Da allora, le due
società hanno sottoscritto un
accordo in base al quale Diagnostics Sonar amplierà la propria
gamma di prodotti utilizzando una
famiglia di sonde Imasonic.
In occasione del loro primo
incontro, nel 1995, i partecipanti
alla conferenza sull’analisi non
distruttiva hanno deciso di riunirsi
con frequenza quadriennale; gli
organizzatori prevedono quindi di
indire la prossima conferenza nel
2003. Con l’esplicito assenso dei
partecipanti all’incontro di mediazione parallelo per il trasferimento
di tecnologia dello scorso anno,
essi intendono anche mantenere
questo aspetto.
●
S I C U R E Z Z A
Oltre 110 incontri si sono svolti fra i 130 partecipanti provenienti
da 20 paesi.
Info
• N. Melanitis, IRC Help-Forward Grecia
Tl. +30 1 32 22 059
Fx. +30 1 32 51 877
E-m. [email protected]
http://www.help-forward.gr/
• A. Vahaviolos, Envirocoustics SA
Tl. +30 1 28 46 801
Fx. +30 1 28 46 805
E-m. [email protected]
http://www.envirocoustics.gr/
A N T I N C E N D I O
Puntare, mirare, esportare
A Bruxelles, dal 24 al 26 marzo 1999 si è svolta la Missione esplorativa per
l’esportazione, una visita effettuata da dieci società del Regno Unito operanti
nel settore degli incendi e della sicurezza antincendio. A un anno di distanza,
qual è stato l’impatto della missione?
M
ark Schneider dell’IRC Midlands riferisce che “Due
accordi per il trasferimento di tecnologia sono oggetto di trattative
in corso e proseguono i colloqui fra
diverse aziende”. Gli organizzatori
avevano sperato in segnali di successo ancora più dimostrabili, ma il
valore reale della missione è stato
in termini di esperienza; come
afferma Schneider: “Questa prima
missione è stata un prototipo, concepito per aprire la strada ad altre
missioni. Ne abbiamo tratto diversi
insegnamenti importanti”.
Alla missione di Bruxelles, orga-
nizzata con il sostegno dell’Ambasciata britannica e degli IRC di
Bruxelles, delle Fiandre, della Vallonia e della Germania settentrionale,
è stato associato un incontro di
partenariato. I partecipanti hanno
però segnalato che tre giornate
sono troppe per una manifestazione di portata così limitata e per il
futuro hanno auspicato visite più
mirate. Schneider spiega:“Abbiamo
deciso che sarebbe stato necessario svolgere ricerche più approfondite sulle aziende contattate per
partecipare alle future missioni in
modo da rendere più proficui gli
incontri diretti”. L’IRC Midlands ha
inoltre deciso che le future missioni
sarebbero state più brevi oppure
sarebbero state organizzate in concomitanza con un incontro di
mediazione nell’ambito di una fiera
commerciale, “e soltanto se il tema
della fiera sarà sufficientemente
pertinente per il settore coinvolto
nella missione,” come sottolinea
Schneider.
Da quando è stata effettuata la
visita, il risultato più positivo per le
società del Regno Unito interessate
consiste nella maggiore fiducia
nello svolgimento di attività com-
merciali in Europa. Schneider
afferma che “tutti i partecipanti
hanno avuto la sensazione che la
missione abbia consentito loro di
superare in parte i timori sull’Europa
e, sebbene alcuni abbiano deciso
che il mercato belga non fa al caso
loro, si è trattato in effetti di un
modo relativamente sicuro e poco
oneroso per scoprirlo”. Pur non ritenendo idoneo il mercato belga, una
società, Dorgard, ha potuto identificare altri potenziali mercati europei
e ha lavorato ai propri prodotti per
conformarsi alle norme europee in
vista di un lancio europeo.
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NOTIZIE DAGLI IRC
●●●
Alcune aziende britanniche operanti nel settore della prevenzione antincendio visitano il servizio antincendio presso l’aeroporto di Bruxelles. La collaborazione fra la rete degli IRC e il
programma Market Explorer del Regno Unito hanno aggiunto
valore alla visita delle PMI partecipanti.
Un seguito riuscito
Le missioni successive hanno
conosciuto sorti meno alterne. Nell’ottobre del 1999 l’IRC Midlands ha
condotto una missione di andata in
Slovenia con il sostegno del
FEMIRC sloveno e dell’Ambasciata
britannica. Il tema riguardava
N U O V I
anche in questo caso il settore
degli incendi. In questa occasione
sette aziende del Regno Unito
hanno visitato Lubiana. Una missione di ritorno si è quindi svolta
alla fine del febbraio 2000 e tre
accordi sono oggetto di trattative.
Successivamente, dal 6 al 10
novembre 1999 l’IRC Midlands ha
organizzato una missione tecnica
ad Elmia, in Svezia, per fornitori del
settore automobilistico. La visita si è
svolta nel quadro di una fiera dei
fornitori a Jon Koping. Le aziende
avevano uno stand alla fiera e sono
state inserite nel catalogo. Nell’ambito della manifestazione si è
tenuta anche una presentazione
della Volvo ed è stata effettuata una
visita presso un istituto di ricerca.
Sono stati siglati quattro accordi e
un’altra visita tecnica avrà luogo in
Svezia dal 6 all’8 giugno 2000.
Una visita nel settore dell’elettronica si svolgerà a Monaco di Baviera
nel mese di luglio del 2000, mentre
è in fase di programmazione una
missione tecnica nel settore della
meccanica che si dovrebbe tenere a
Bruxelles in settembre. Anche questa missione viene organizzata in
collegamento con l’IRC Bruxelles e il
settore commerciale dell’Ambasciata britannica nella capitale
belga. Schneider spiega che “l’obiettivo consiste nel selezionare
dalle dieci alle quindici aziende
delle Midlands. Technopol sta collaborando con noi per associare e
selezionare le aziende che trarranno il massimo beneficio dalla
●
manifestazione”.
Info
M. Schneider, IRC Midlands
Tl. +44 1203 838143
Fx. +44 1203 221396
E-m. [email protected]
http://www.mids.demon.co.uk
M A T E R I A L I
Trasferimento di tecnologia
nell’Europa orientale
La giornata di trasferimento di tecnologia di Gorlitz, un incontro di
partenariato sui nuovi materiali a cui hanno partecipato tre paesi,
sta dando un impulso molto benvenuto al dinamismo del settore delle
PMI industriali della regione.
E
berhard Gärtner, presidente in carica del gruppo
tematico Materiali della rete dei
Centri di collegamento per l’innovazione, riferisce che la manifestazione di aprile, che ha di nuovo
coinvolto partecipanti provenienti
da Sassonia, Polonia e Repubblica
Ceca, ha riscosso un successo persino superiore a quello dell’anno
precedente.
“Nel 1999, la nostra prima giornata del trasferimento di tecnologia aveva attirato 85 partecipanti”,
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Luglio 2000
spiega, “quest’anno vi hanno
preso parte 150 persone, sebbene
abbiamo inviato informazioni sull’iniziativa alla stessa rosa di
aziende. L’interesse delle PMI è in
crescita”.
La strategia dell’IRC Sassonia
consiste da tempo nel dare vita a
innovazione e cooperazione a
livello transfrontaliero fra aziende
sassoni e istituzioni e società del
resto d’Europa, in particolare dei
paesi confinanti dell’Europa orientale. Gärtner spiega che “Sassonia,
Polonia e Repubblica ceca costituiscono una regione a sé stante”.
Tuttavia, mentre la Sassonia è
un’area industriale tradizionale, la
Polonia e la Repubblica ceca
stanno entrambe attraversando un
processo di crescita industriale e le
aziende di questi paesi hanno vivo
bisogno di trasferimenti di tecnologia e competenze. “Ci dedichiamo
con grande impegno all’organizzazione di iniziative a sostegno dello
sviluppo di collegamenti fra le
nostre PMI e le loro”, egli aggiunge.
Perché i materiali?
L’idea di questo incontro di partenariato è venuta a Gärtner stesso,
il quale spiega: “Abbiamo scelto il
campo dei materiali nuovi e compositi per l’attuale dinamicità dello
sviluppo del settore. Il ritmo del
progresso a livello mondiale rende
spesso difficile per le piccole
aziende tenersi al passo”. Sebbene
lo scopo principale della manifestazione fosse la creazione di un
forum per lo scambio di idee e di
tecnologia, Gärtner è anche desi-
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deroso di appoggiare la Polonia e
la Repubblica ceca nel loro cammino verso l’adesione a pieno
titolo all’Unione europea.
I tre IRC hanno operato in stretta
collaborazione per organizzare la
manifestazione. Aziende di tutte e
tre le regioni vi hanno preso parte e
ad esse si sono uniti i rappresentanti del governo tedesco. Gärtner
afferma: “Siamo lieti che il Segretario di Stato per lo Sviluppo economico della regione Sassonia abbia
potuto pronunciare un intervento
sui piani del governo per la
regione”.
La giornata stessa è stata densissima di impegni, con un totale di 65
incontri. Si sono inoltre tenute presentazioni di prodotti, di profili
societari e di video, con la possibilità di avvalersi anche di servizi di
videoconferenza. L’apprezzamento
è stato molto positivo: tutti i partecipanti hanno dichiarato di aver
avuto buone opportunità di allacciare contatti, che essi avrebbero
sviluppato e messo a frutto nei
mesi successivi.
S E T T O R E
NOTIZIE DAGLI IRC
Un buon punto
di partenza
Oltre ai collegamenti stabiliti con
aziende polacche e ceche, la manifestazione ha messo in luce il crescente
livello delle attività di trasferimento
di tecnologia fra le università tedesche e le PMI. L’anno prossimo l’IRC
prevede di estendere l’incontro a
due giornate per consentire un ulteriore sviluppo di questa tendenza.
È anche probabile che si sarà
indotti a organizzare una seconda
manifestazione annuale nel quadro
dello stesso programma, che si
potrebbe svolgere per la prima
volta già nel mese di settembre di
quest’anno. Gärtner dichiara: “Al
momento stiamo programmando
il tema della sensibilizzazione
imprenditoriale. Incontri e interventi verteranno sugli aspetti giuridici della costituzione di una
società, quali l’acquisto del terreno,
la tecnologia informatica e l’impresa, la creazione di joint ventures
e il finanziamento, oltre al trasferimento di tecnologia, in particolare
●
nel settore informatico”.
PMI tedesche, polacche e ceche hanno partecipato
a uno scambio di idee, tenutosi a Gorlitz, sulle
applicazioni dei nuovi materiali.
Info
E. Gärtner, IRC Sassonia
Tl. +49 3581 48 1623
Fx. +49 3581 48 1630
E-m. [email protected]
A G R O A L I M E N T A R E
Dal Camembert alla Guinness
Quest’anno l’IRC Irlanda ha portato avanti il proprio programma
di visite in Europa da parte delle piccole e medie imprese (PMI)
irlandesi. Le visite, incentrate sull’industria alimentare e delle
bevande, sono finalizzate a mettere in contatto le aziende irlandesi
con tecnologie di lavorazione più avanzate.
I
l 2 febbraio, cinque rappresentanti aziende produttrici di formaggio artigianale irlandese hanno effettuato una visita di
tre giorni presso produttori della
regione francese della Franca Contea. Il progetto è nato da un’iniziativa congiunta fra l’IRC Irlanda, l’IRC
Francia Centro-orientale (ARIST
Borgogna e ARIST Franca Contea) e
ARITT Agro-Alimentaire, un’associazione di industrie agroalimentari
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
della regione della Franca Contea.
Una tappa fondamentale del viaggio è stata la visita all’ENIL (Ecole
Nationale d’Industrie Laitière) a
Mamirolle e Poligny.
John Shiel dell’IRC Irlanda spiega
che “l’obiettivo consisteva nell’offrire ai produttori irlandesi la possibilità di osservare le tecnologie più
avanzate utilizzate in Francia affinché si potessero impegnare ad
applicarle anche nelle proprie
aziende”. Il viaggio in Francia è stato
il terzo di questo tipo organizzato
dall’IRC lo scorso anno; le altre due
visite sono state effettuate nell’ambito dell’industria cioccolatiera
belga e dell’industria di trasformazione delle alghe marine nella
regione francese della Bretagna.
Come afferma Shiel, “analogamente alla produzione casearia,
queste due industrie sono meno
sviluppate in Irlanda”.
Alghe marine
La visita effettuata dagli imprenditori irlandesi operanti nel settore
delle alghe marine è stata organizzata in collegamento con l’IRC
Bassa Normandia, Bretagna, Paysde-Loire, con sede a Rennes. I rappresentanti di cinque PMI irlandesi,
istituti didattici ed enti per lo sviluppo regionale hanno visitato sei
aziende francesi.
●●●
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NOTIZIE DAGLI IRC
●●●
Shiel conferma che “il viaggio ha
già dato diversi risultati molto positivi”. Il Centre d’Etude et de Valorisation des Algues (CEVA), un centro di
eccellenza per lo sviluppo dell’industria francese delle alghe e dei
vegetali marini, si è offerto di mettere a disposizione delle imprese
irlandesi le proprie competenze
dietro pagamento. In risposta,
diverse aziende irlandesi hanno
dichiarato di volersi avvalere del
servizio informazioni del CEVA per
ottenere dati non immediatamente disponibili altrove.
Altri accordi di cooperazione,
concernenti fra l’altro la fornitura di
materie prime, attività di R&S in collaborazione e marketing reciproco,
S E T T O R E
sono stati già conclusi oppure sono
oggetto di trattative in corso.
Migliorare
la cioccolata
La visita nell’ambito dell’industria
cioccolatiera belga si è svolta a
Bruxelles lo scorso ottobre; è stata
organizzata in collaborazione con
l’IRC Fiandre a Bruxelles. Shiel ha
spiegato che “le aziende irlandesi
erano molto interessate a vedere
come i belgi gestivano i processi di
produzione in quantità industriali
senza compromettere la qualità”.
Quattro società irlandesi hanno visitato tre cioccolatieri belgi e due
costruttori di macchinari specializzati per la produzione del ciocco-
lato. Tutti i partecipanti hanno
dichiarato che l’esperienza è stata
utile e gli insegnamenti appresi
sono già stati integrati nei piani di
sviluppo.
Shiel aggiunge che “i partecipanti hanno anche discusso sui
potenziali miglioramenti dal lato
dell’offerta delle materie prime. Al
momento, i singoli acquirenti ordinano il cioccolato in forma granulare. Per il futuro appare probabile
la consegna di cioccolato allo stato
liquido da parte del fornitore belga
Callebaut, se un gruppo di produttori irlandesi effettuerà congiuntamente un acquisto all’ingrosso”. Egli
conferma inoltre che sono in programma ulteriori visite. La prossima, presso un birrificio belga, con
particolare attenzione per la tecnologia della microbirrificazione, è in
fase di organizzazione in associazione con l’IRC Bruxelles e si svol●
gerà verso la fine dell’anno.
Info
J. Shiel, IRC Irlanda
Tl. +353 21 800 222
Fx. +353 21 800 201
E-m. [email protected]
http://www.forbairt.ie/funding/rd/irc/
I D R I C O
Trasformare l’acqua in vino
L’IRC Reno settentrionale-Vestfalia ha sviluppato un particolare
interesse nel lavorare con le piccole e medie imprese (PMI) del
settore idrico. Una solida conoscenza di questo ambito specifico sta
potenziando la sua capacità di catalizzare i trasferimenti
transnazionali di tecnologia.
A
ll’inizio di quest’anno i delegati di tre aziende finlandesi del settore delle tecnologie
ambientali, due delle quali operanti
nel settore idrico, sono giunti in
Germania per incontrare le aziende
locali. Il viaggio è stato reso possibile da una sovvenzione dell’IRC
Finlandia, mentre gli incontri sono
stati organizzati dal Centro di collegamento per l’innovazione Reno
settentrionale-Vestfalia (IRC NRW).
Peter Wolfmeyer, il direttore,
dichiara: “Penso che le aziende
siano state molto soddisfatte di ciò
che abbiamo loro offerto”.
Azione chiave
Una delle PMI finlandesi sta al
momento formando un consorzio
26
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
transnazionale per un progetto
CRAFT(1) concernente lo sviluppo
di un nuovo processo per il trattamento delle acque reflue. L’altra,
Rictor, che produce attrezzature di
depurazione per flottazione, sta
studiando la possibilità di utilizzare
le sostanze chimiche sviluppate da
una delle PMI tedesche.
Questi rapporti sono soltanto gli
ultimi frutti del particolare interesse dell’IRC NRW per il settore
idrico. Ciò è dovuto in parte all’elevata concentrazione locale di
aziende operanti nel settore idrico
e in parte alle opportunità offerte
dall’azione chiave ‘Gestione sostenibile e qualità dell’acqua’ del
Quinto programma quadro per la
ricerca.
L’IRC ha organizzato o ha partecipato a seminari e convegni su
diversi aspetti del settore idrico, a
cui si aggiungono tre incontri di
partenariato. Il primo di questi è
stato realizzato in occasione della
conferenza per il varo del Quinto
programma quadro tenutasi ad
Essen nel mese di febbraio del
1999. Nell’ambito del secondo,
organizzato dall’IRC Germania
meridionale nel mese di novembre
del 1999, si è svolta un’esposizione
con dimostrazioni di tecnologie
per il settore idrico. Il terzo è stato
organizzato dall’IRC Austria presso
la fiera internazionale Aquatherm
di Vienna, nel mese di marzo.
Particolare interesse
L’attività dell’IRC NRW nel settore idrico è coerente con il suo più
ampio interesse per le tecnologie
ambientali. Wolfmeyer, presidente
in carica del gruppo tematico
Ambiente della rete degli IRC,
afferma: “Quello della tecnologia
ambientale è però un ambito talmente vasto che ai grandi incontri
di partenariato la varietà dell’offerta e della domanda di tecnologia può confondere”. La specializzazione permette di restringere il
campo. E consente anche al personale dell’IRC di sviluppare una
comprensione approfondita che
(1) Per una presentazione sintetica di
CRAFT, si veda ‘Le opportunità per le
PMI’, fascicolo 3/99.
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può rivelarsi preziosa per svolgere
il delicato compito di mediare un
nuovo partenariato transnazionale.
I vantaggi della specializzazione
sono stati esemplificati dalla visita
delle PMI finlandesi. Consapevole
della necessità di una precisa corrispondenza fra le aziende, l’IRC ha
programmato incontri della durata
di due ore, alcuni dei quali si sono
protratti in serata. Questa scelta va
vista a confronto con gli incontri di
partenariato tecnologico organizzati in occasione delle grandi manifestazioni a carattere generale, che
U N A
NOTIZIE DAGLI IRC
convenzionalmente durano appena
20-30 minuti.
Al momento l’IRC NRW sta valorizzando le conoscenze acquisite. Il
centro sta raccogliendo in un catalogo informazioni approfondite,
offerte e manifestazioni di interesse in merito a idee relative a progetti nel campo della tecnologia
idrica, che esso ha accumulato dal
1998. Visto che la deregolamentazione del settore idrico si trova già
a uno stadio avanzato in alcuni
Stati membri dell’UE, questa iniziativa giunge in un momento idoneo.
F O R M A Z I O N E
P E R
L A
Come afferma Wolfmeyer, “nel
settore idrico europeo la cosa più
importante che possiamo fare in
questo momento è un’opera di
sensibilizzazione sulle possibilità di
cooperazione transfrontaliera”. ●
Info
S. Wodrich, IRC Reno settentrionale-Vestfalia
Tl. +49 208 30 00 444
Fx. +49 208 30 00 461
E-m. [email protected]
http://www.zenit.de
R E T E
D E G L I
I R C
La conoscenza pratica dei diritti
di proprietà intellettuale
In febbraio, professionisti del settore del trasferimento di tecnologia provenienti da 32
diversi Centri di collegamento per l’innovazione si sono riuniti a Cambridge, nel Regno
Unito, per il primo workshop degli IRC dedicato ai diritti di proprietà intellettuale.
I
diritti di proprietà intellettuale stanno diventando
una componente sempre più
importante del trasferimento transnazionale di tecnologia. Diversi
IRC hanno inserito esplicitamente il
sostegno in questo settore nell’ambito della propria offerta di servizi
alle piccole e medie imprese (PMI).
Il workshop è stato organizzato
dall’Unità di coordinamento degli
IRC per far fronte all’esigenza di
rafforzare le conoscenze della rete
nel settore dei diritti di proprietà
intellettuale, evidenziata da precedenti ricerche.
L’Unità di coordinamento dei
diritti di proprietà intellettuale e
l’Ufficio informazioni omonimo(1)
hanno preparato accuratamente
tre sessioni - riguardanti ‘Le questioni relative ai diritti di proprietà
intellettuale nei progetti di ricerca
del Quinto programma quadro e gli
accordi per la costituzione di consorzi’, ‘La concessione di licenze
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
internazionali e gli accordi di
licenza’ e ‘Le strategie in materia di
diritti di proprietà intellettuale per
le PMI’- studiate appositamente per
soddisfare le esigenze particolari
dei diritti di proprietà intellettuale.
Le altre sessioni riguardavano casi
esemplificativi nel campo dei diritti
di proprietà intellettuale, a cura dell’IRC Midlands e dell’IRC Svezia settentrionale, e una presentazione del
servizio esp@cenet(2) dell’Organizzazione europea dei brevetti.
Inoltre, il workshop ha offerto l’opportunità di valutare le possibilità di
collaborazione fra gli IRC e l’Ufficio
informazioni per i diritti di proprietà
intellettuale della Commissione
europea. In futuro la rete degli IRC
potrebbe offrire un efficace canale di
distribuzione per la promozione
regionale dei servizi dell’Ufficio informazioni per i diritti di proprietà intellettuale a favore delle PMI europee.
Dalla valutazione è emerso che il
workshop è stato accolto con
I partecipanti al workshop sui diritti di proprietà intellettuale, di
fronte al St. John’s Innovation Centre di Cambridge, sede dell’IRC
Inghilterra orientale, che ha ospitato la manifestazione.
grande soddisfazione da tutti i
partecipanti. Tutti lo ritengono
utile e oltre il 90 per cento dei partecipanti ha dichiarato che è più
probabile che in futuro si rivolga
all’Ufficio informazioni per i diritti
di proprietà intellettuale. La maggior parte dei presenti ha auspicato che questo tipo di formazione
●
sia offerto periodicamente.
(1) Si veda ‘Un servizio personalizzato’,
ITT fascicolo 3/99.
(2) esp@cenet è un marchio registrato
dell’Ufficio europeo dei brevetti. Si veda
‘Materia prima del nuovo secolo’, ITT
fascicolo 1/00.
Info
G. Rumpf, IRC CU
Tl. +352 226 115 608
Fx. +352 226 130
E-m. [email protected]
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S E M I N A R I
NOTIZIE DAGLI IRC
I N T E R C U L T U R A L I
Abbattere l’ostacolo invisibile
Il personale degli IRC ha avuto di recente l’opportunità di affinare
le proprie competenze nel campo dell’imprenditoria transfrontaliera
grazie a una serie di seminari interculturali. Le pratiche
imprenditoriali variano ampiamente nell’ambito dell’Unione
europea e la chiave del successo di un partenariato tecnologico
transnazionale sta nella comprensione di queste differenze regionali.
Trasformare le differenze regionali
in un effetto sinergico transnazionale: un seminario interculturale
fra IRC in atto.
W
erner Pilsner si è specializzato nella gestione interculturale. Dopo l’esperienza di consulente imprenditoriale presso
aziende francesi, tedesche e americane, è stato nominato capoprogetto presso l’IRC Renania-Palatinato. Qui ha maturato la convinzione che formare il personale degli
IRC per far fronte alle differenze
regionali sarebbe stato vantaggioso per la rete nel suo insieme.
La sua idea è stata appoggiata
sia dalla Commissione europea sia
dagli IRC francesi e tedeschi. Il
primo ‘seminario interculturale’ si è
svolto nel mese di settembre del
1999 a Saarbrücken, in Germania, e
in breve tempo a questo hanno
fatto seguito altri seminari in Grecia, Francia e Spagna.
Pensare su scala
locale, agire a livello
globale
All’inizio di ciascun seminario i
circa 25 partecipanti presentano
una descrizione di sé stessi, visti dai
28
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
colleghi degli altri paesi europei.
Servendosi di esempi pratici, Pilsner passa poi a illustrare come la
diversità di impostazione di ciascuna regione possa influenzare le
trattative fra le imprese.
La propensione al rischio e alle
sfide, il ritmo e la qualità, l’individualismo e il lavoro di squadra
variano profondamente. Trascurando queste differenze nei valori
culturali e imprenditoriali dei partner transnazionali, si rischia di compromettere seriamente le trattative
e i progetti congiunti. Pilsner
sostiene che “questi temi non
vanno trascurati. Il successo delle
trattative transfrontaliere è estremamente più facile se si è in grado
di anticipare le aspettative dell’interlocutore”.
Pilsner spiega anche le tattiche
imprenditoriali regionali presentando il profilo tecnologico della
sua stessa regione come un filo
conduttore della sessione. Inserendo un elemento di mediazione
tecnologica pratica si consente ai
partecipanti di conoscere le altrui
regioni e potenzialità per un partenariato e di acquisire esperienza
nel far fronte con successo ad
approcci regionali diversi.
Intermediari culturali
L’imprenditoria europea ha un
bisogno crescente si sviluppare
queste capacità interculturali, perché può permettersi di fallire trattative per ragioni di ordine non
commerciale, ma legate a differenze di mentalità. Pilsner sostiene
che: “Il ruolo svolto dagli IRC in
quanto interfaccia fra gli operatori
tecnologici nella propria regione e
le altri parti d’Europa ha un’importanza critica”.
Di fatto egli ritiene che la comprensione culturale necessaria per
promuovere prodotti e idee attraverso i confini nazionali sia una delle
maggiori prerogative della rete
degli IRC. Il potenziamento delle
capacità degli IRC in questo settore
dovrebbe tradursi in un immediato
accrescimento delle possibilità dei
loro clienti di concludere con successo accordi transnazionali.
La partecipazione massiccia ai
primi seminari dimostra l’impegno
degli IRC a migliorare le loro prestazioni di consulenza aziendale. Il
giudizio degli IRC che hanno partecipato è stato estremamente positivo e Pilsner intende continuare la
serie, aprendo eventualmente l’accesso ad aziende ed enti locali. Egli
sostiene che “l’innovazione in
quanto fonte di competitività per
l’Europa ci impone di valorizzare i
punti di forza che abbiamo in
comune, anziché cercare di sfrut●
tare le differenze”.
Info
W. Pilsner, IRC Renania-Palatinato
Tl. + 49 6131 95809 21
Fx. +49 6131 95809 99
E-m. [email protected]
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AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA
I
S O L V E N T I
I N D U S T R I A L I
Lo stato supercritico
I fluidi supercritici offrono un’alternativa ai solventi organici, non
sono tossici, hanno un basso consumo energetico, e sono compatibili
con l’ambiente. Una rete europea di PMI e di centri di ricerca del
settore agroalimentare sta promuovendo il trasferimento diffuso della
tecnologia dei fluidi supercritici, nell’intento di creare nuovi processi
e prodotti ad alto valore aggiunto.
Pressione
Q
uando un liquido viene
riscaldato in un recipiente
chiuso, evapora fino a un ‘punto critico’ in cui la densità del vapore così
formato e quella del liquido
restante sono uguali. Al di là di questo punto, il sistema entra in uno
stato indeterminato tra il liquido e
il gassoso, ossia diventa un fluido
‘supercritico’. I fluidi supercritici
sono ottimi solventi e vengono utilizzati nell’industria per la pulitura
dei pezzi di macchine, dei tessuti,
per decontaminare il suolo, per
estrarre e purificare molti composti, e nella produzione dei polimeri,
dei farmaci, dei cosmetici e degli
alimenti. La loro selettività può
essere modulata variando la temperatura o la pressione entro una
fascia di valori supercritici.
Molti vantaggi
I fluidi supercritici sono un’alternativa vantaggiosa ai solventi industriali tradizionali. I processi basati
sui fluidi supercritici consumano
molta meno energia di quelli basati
sui solventi organici, perché evitano le alte temperature e i cambiamenti di fase della distillazione
e condensazione. I solventi organici, inoltre, presentano al tempo
stesso un rischio dal punto di vista
antinfortunistico e ambientale, perché molti di essi sono volatili, altamente infiammabili e tossici. Tutto
ciò è molto diverso dalle caratteristiche dell’anidride carbonica
(CO2), largamente utilizzata nello
stato supercritico.
L’anidride carbonica è abbondante, poco costosa e facilmente
trasportabile. Inoltre non è tossica,
poiché è prodotta e metabolizzata
in natura dagli organismi viventi.
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
Ciò significa che non vi sono pericoli di contaminazione del posto di
lavoro e dell’ambiente e che non vi
sono residui tossici nel prodotto
finale. Il CO2 supercritico funziona
bene a temperature che lasciano
integri i composti biologici sensibili
al calore. Ciò lo rende particolarmente interessante per l’industria
agroalimentare.
STATO
SUPERCRITICO
SOLIDO
LIQUIDO
Pc
PUNTO
CRITICO
Largo alle PMI
Alcuni anni fa la tecnologia dei
fluidi supercritici aveva attirato l’interesse dell’AINIA (istituto di tecnologia agroalimentare di Valencia,
Spagna). L’AINIA è un’organizzazione senza scopo di lucro volta a
sostenere la R&S tecnologica, a
migliorare la qualità dei prodotti,
ad aumentare la competitività e a
promuovere la diversificazione e
modernizzazione dell’industria alimentare.
L’Istituto non poteva non vedere
i vantaggi e il potenziale di redditività della tecnologia dei fluidi
supercritici utilizzati diffusamente
dalle grandi multinazionali per la
fabbricazione di prodotti come il
caffè e il tè decaffeinato, il tabacco
senza nicotina e gli alimenti senza
colesterolo. L’AINIA ha anche
notato, tuttavia, che i fluidi supercritici sono poco utilizzati dalle
PMI. E questo è un male, se si considera che in Europa le PMI sono considerate come i maggiori strumenti
per creare occupazione e per lo sviluppo economico futuro.
Secondo Miguel Blasco, responsabile della R&S dell’AINIA, “oggi,
oltre al bisogno di rispettare l’ambiente e di economizzare le risorse,
vi è una domanda di prodotti organici e senza solventi: farmaci, pig-
GAS
PUNTO
TRIPLO
Tc
Temperatura
Gli stati della materia: i fluidi supercritici sono poco utilizzati,
specialmente nelle PMI.
menti, aromi, antiossidanti ed altro.
Sono in auge anche i prodotti
recanti la dicitura ‘naturale’ o ‘ecologico’. Vi è ampio spazio per le PMI in
questi settori in cui è probabile che
emergano nuovi prodotti con un
alto valore aggiunto e un buon rapporto qualità-prezzo. Il CO 2 supercritico dovrebbe essere un solvente
ideale per la fabbricazione di tali
prodotti, ma vi sono ostacoli all’uso
generalizzato della tecnologia dei
fluidi supercritici da parte delle PMI.
Un ostacolo, a quanto pare, è
costituito dalla scarsa consapevolezza dei vantaggi e delle possibilità dei fluidi supercritici nell’industria. Un altro è il costo iniziale elevato dell’attrezzatura necessaria,
associato all’incapacità di prevedere il comportamento delle
sostanze o dei miscugli trattati con
i fluidi supercritici. L’AINIA si è
quindi prefissa di far conoscere
meglio i fluidi supercritici alle PMI
di tutta Europa, e di promuovere le
nuove applicazioni nonché il
miglioramento e il trasferimento
della relativa tecnologia. Ciò ha
condotto alla creazione della
Dasfaf(1), una ‘rete tematica’ sostenuta dal programma Fair del
Quarto programma quadro per la
ricerca.
La rete Dasfaf
La rete Dasfaf è composta da
ventisette membri appartenenti a
quattordici paesi europei. Sedici
componenti sono università o centri di ricerca, mentre undici sono
PMI. “L’idea consiste nel favorire i
contatti tra le imprese e i gruppi di
ricerca, e anche tra gli utenti e i fornitori delle attrezzature per l’uso
dei fluidi supercritici”, spiega Blasco.
“Il nostro obiettivo consiste nel
divulgare i vantaggi della ● ● ●
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AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA
●●●
tecnologia, nell’identificarne le
applicazioni esistenti e potenziali, e
nel definire e risolvere i problemi
connessi al suo uso e al suo trasferimento. Questo significa scambiare
le conoscenze e le capacità e stimolare la creazione di progetti di R&S
collaborativa, all’interno e al di fuori
della rete”.
La rete è incentrata su quattro
grandi aree: principi fondamentali
dei fluidi supercritici, aspetti industriali, applicazioni estrattive, e
applicazioni non estrattive come
l’igiene dei prodotti alimentari e la
C O M E
S I
cromatografia. Essa sta preparando
un’opera sui sistemi più avanzati
nella tecnologia dei fluidi supercritici, che sarà pubblicata alla fine del
2000. La rete ha creato un sito sul
tema e organizza riunioni, conferenze, corsi tecnici di una giornata
e seminari.
Tutte queste attività consentono
ai partecipanti che presentano problemi o interessi particolari di
apprendere, comunicare, sviluppare idee creative e formare partenariati. Nuovi progetti e collaborazioni sono già in via di formazione.
P R E P A R A
U N A
L’auspicio è che si formino gruppi
di ricerca ad alto livello dedicati ai
fluidi supercritici, criteri unificati
per i processi basati sui fluidi
supercritici e che nascano nuovi
●
prodotti di alta qualità.
(1) Progetto FAIR 98-3464: Sviluppi e
applicazioni dei fluidi supercritici
all’agricoltura e alla pesca (Dasfaf).
Info
A. del Pino, Instituto Technologico Agroalimentario
Tl. +34 96 136 60 90
Fx. +34 96 131 80 08
E-m [email protected]
http://www.dasfaf.org
P R O P O S T A
D I
R I C E R C A
La perfetta candidatura
Il Quinto programma quadro per la ricerca, oltre a sostenere lo sviluppo
delle applicazioni del commercio elettronico, se ne serve direttamente.
Una nuova versione del sistema di preparazione elettronica delle
proposte, ProTool, renderà più rapido il processo di presentazione delle
candidature per i finanziamenti del Quinto programma quadro.
L
a prima versione del ProTool è stata diffusa nella
primavera del 1999, per la prima
tornata di inviti a presentare proposte del Quinto programma quadro. Ma come riconosce la Commissione europea, il sistema ha avuto
meno successo di quanto si era
sperato: solo 600 domande sono
state presentate in forma elettronica. La formula è stata riveduta per
rispondere alle critiche emesse dai
primi utenti. Inoltre, è stato messo
in servizio un sito web riservato a
questo uso, dal quale è possibile
scaricare il software e sul quale è
ora disponibile un programma di
istruzione on-line.
Uso più semplice
La nuova versione di ProTool, sviluppata come applicazione Java
indipendente dalla piattaforma, è
30
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
più rapida da scaricare, è più stabile
e più facile da usare. Essa offre a ciascun membro di un consorzio di
ricerca un modo convenzionale per
compilare i moduli amministrativi e
finanziari comuni a tutti i programmi del Quinto programma
quadro. Il ProTool, inviato al coordinatore mediante e-mail, raccoglie
rapidamente questi dati in una proposta finale. A entrambi gli stati,
esso controlla la validità e la coerenza dei dati, riducendo di molto il
rischio che manchino i requisiti di
ammissibilità.
Quando una proposta di ricerca
è completa, il ProTool la stampa nel
formato idoneo e la domanda può
essere presentata in questa forma.
La Commissione, tuttavia, spera che
i nuovi miglioramenti incoraggino
un numero di ricercatori molto
maggiore a presentare le loro pro-
poste in forma elettronica. Il ProTool utilizza uno speciale sistema di
certificazione che garantisce una
presentazione affidabile e sicura
all’ufficio centrale di ricevimento
elettronico della Commissione. ●
Info
E-m. [email protected]
http://www.cordis.lu/fp5/protool/
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CONFERENZE
Quarta Conferenza Internazionale sulla Politica Tecnologica
e l’Innovazione
28-31 agosto, Curitiba (Brasile)
La conferenza, che affronta il tema delle ‘reti di
apprendimento e di conoscenza per lo sviluppo’,
richiamerà scienziati, tecnici, dirigenti, imprenditori e responsabili delle politiche per presentare
i risultati della ricerca e per mettere in comune le
buone pratiche. Essi discuteranno anche su temi
creativi e innovativi di importanza emergente
per il settore pubblico come per quello privato.
Info
G. Pereira, Lisbon Instituto Superior Técnico
Tl. +351 1 8417 379
Fx. +351 1 8496 156
E-m. [email protected]
http://in3.dem.ist.utl.pt/curitiba2000/
Neodiet
6-9 settembre, Norwich (Regno Unito)
È il primo incontro europeo della ricerca dedicato ai vantaggi per i consumatori derivanti dalla
biotecnologia applicata alla produzione di alimenti. Sarà concentrato sulla necessità di migliorare la gamma selezionata dei fattori nutritivi e i
benefici presenti nei fitoalimenti. La conferenza
è organizzata in associazione col programma
Qualità della vita, parte del Quinto programma
quadro.
Info
Segreteria della conferenza
Tl. +44 1603 255 328
Fx. +44 1603 255 168
E-m. [email protected]
http://www.ifrn.bbsrc.ac.uk/NEODIET/
VLDB 2000
EurOCEAN 2000 - Conferenza
europea sulle scienze e
tecnologie del mare
29 agosto - 2 settembre, Amburgo
(Germania)
La conferenza mira a fare incontrare i fornitori
di servizi di ricerca con gli intermediari e gli utilizzatori finali, in modo da migliorare i meccanismi di ricerca e trasferimento delle tecnologie
nel campo delle scienze oceanologiche. Le aree
prioritarie trattate nell’ambito del Quinto programma quadro saranno discusse in una serie di
sessioni plenarie parallele, come mezzo per
interfacciare le scienze naturali, la socioeconomia e la politica e per individuare le aree in cui la
ricerca europea dovrebbe concentrarsi nel prossimo decennio.
Info
A. Edwards, Infrastruttura Ecosistemi Marini
Fx. +32 2 296 3024
E-m. [email protected]
E-Comm-Line 2000
4-6 settembre, Bucarest (Romania)
La prima Conferenza europea sul Commercio
Elettronico e il Telelavoro si concentrerà sulle
tendenze, le soluzioni e i risultati relativi all’integrazione, alla proliferazione e all’uso intensivo a
valore aggiunto dei servizi di telecomunicazione
nel telelavoro, nel commercio elettronico, nelle
entità virtuali e nei servizi on-line.
Info
M. Bistran, Conferenza E-Comm-Line 2000
Tl. +401 230 0591
Fx. +401 230 7862
E-m. [email protected]
http://www.ipa.ro/E_COMM_LINE_2000/
Vo l . 4 / 0 0
●
Luglio 2000
10-14 settembre, Cairo (Egitto)
La 26a conferenza internazionale sulle banche
dati di grandi dimensioni offre un forum internazionale per lo scambio dei risultati della ricerca
in tutti gli aspetti della gestione delle banche
dati e nei campi attinenti.
Info
http://www2.aucegypt.edu/vldb2000/
Forum annuale europeo per
le imprese innovative
20-21 novembre, Lione (Francia)
Durante la presidenza francese, la Commissione europea (DG Imprese), con il sostegno della comunità urbana di Lione, organizza un forum per le imprese innovative,
inteso come ‘vetrina’ dell’innovazione in
Europa. La manifestazione consentirà agli
imprenditori di esternare la loro reazione alle
politiche locali, nazionali ed europee concepite per aiutare l’Europa a diventare una
società basata sulla conoscenza e sull’innovazione. La Commissione conferirà un marchio di eccellenza alle 15 zone economiche
più innovative in Europa.
La manifestazione è destinata a tutti i soggetti dell’innovazione, nelle imprese e nella
ricerca, e specialmente a quelli che partecipano alla creazione di aziende start-up.
Info
A. Bearne, Commissione europea
DG Imprese
Direzione Innovazione
Politiche per l’innovazione
Tl. +352 4301 33711
Fx. +352 4301 34129
E-m. [email protected]
http://www.cordis.lu/innovationsmes/src/firms.htm
Gli archivi del Nuovo Millennio
nella Società dell’Informazione
21-26 settembre, Siviglia (Spagna)
Il 14o congresso internazionale di archivistica
riguarderà temi come la gestione e l’uso delle
schede elettroniche, lo sviluppo delle scienze
archivistiche, e il ruolo degli archivi nella società
del tempo libero.
Info
Segreteria del congresso
Tl. +34 954 981 089
Fx. +34 954 577 863
E-m. [email protected]
http://www.mcu.es/lab/archivos/se20000.html
Innovazione e creazione di
imprese: statistiche e indicatori
23-24 novembre, Sophia Antipolis
(Francia)
Questa manifestazione, organizzata congiuntamente dalla Direzione Innovazione
della Commissione europea e da Eurostat,
mira a produrre migliori strumenti per misurare l’innovazione. Una conferenza analoga
svoltasi nel 1996 ha contribuito a migliorare
la metodologia delle indagini statistiche sull’innovazione e a migliorare la comparabilità
internazionale dei dati raccolti. Si è instaurato
anche un utile dialogo tra gli utenti e i produttori di statistiche sull’innovazione.
La conferenza di quest’anno si concentrerà su:
● i progressi nelle statistiche sull’innovazione
● i risultati degli studi basati sulle recenti indagini comunitarie e nazionali sull’innovazione
● le statistiche brevettuali: l’acquisizione e la
protezione delle competenze da parte delle
imprese
● la rispondenza alle esigenze dei responsabili delle politiche
● i nuovi indicatori per l’analisi comparata
delle politiche in materia di innovazione e di
creazione di imprese
Info
V. Burger, Commissione europea
DG Imprese, Direzione innovazione
Politiche per l’innovazione
Tl. +352 4301 38203
Fx. +352 4301 34129
E-m. [email protected]
http://www.cordis.lu/innovationsmes/src/statconf.htm
Programmi EURESCO,
2000 e 2001
Le Conferenze della Ricerca Europea (EURESCO) sono un programma della Fondazione
Europea della Scienza, sostenuto dall’attività
della Commissione europea per le Conferenze
scientifiche di alto livello. Le conferenze, che
abbracciano campi che vanno dalla biomedicina
all’economia, organizzano generalmente una
riunione ogni due anni, e incoraggiano le discussioni su idee e impostazioni nuove e originali.
Info
J Hendekovic, ESF
Tl. +33 388 76 71 35
Fx. +33 388 36 69 87
E-m. [email protected]
http://www.esf.org/euresco/
I n n o v a z i o n e & Tr a s f e r i m e n t o Te c n o l o g i c o
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Nota
PUBBLICAZIONI
Un brevetto è utile solo se, in caso di infrazione, il titolare lo fa rispettare. La procedura
comincia generalmente con una lettera di
avviso, a cui fa seguito, in caso di insuccesso, la
procedura legale. Finora non esiste alcuna giurisdizione internazionale competente per le vertenze brevettuali al di fuori dei confini nazionali.
Ma la situazione in Europa potrebbe cambiare
presto. Tutta questa materia è trattata in modo
chiaro e autorevole in questo documento a cura
della cellula giuridica dell’Ufficio informazioni
sui Diritti di proprietà intellettuale.
Info
F. Fabiano, ISNOVA
Tl. +39 06 36002543
Fx. +39 06 36002544
E-m. [email protected]
http://www.medetec.it
Innovation Policy Review
Abbonamento, £123 all’anno
Lo scorso febbraio, la British Library ha iniziato
la pubblicazione di un nuovo bollettino bimestrale sull’innovazione, la scienza e la tecnologia.
La pubblicazione, destinata ai soggetti decisionali dell’industria, agli studiosi di alto livello e ai
responsabili delle politiche pubbliche, si prefigge di fornire informazioni autorevoli sulle tendenze e sulle iniziative politiche. L’interesse è
concentrato principalmente sul Regno Unito e
l’Europa. Saranno trattati regolarmente, inoltre,
gli sviluppi dell’economia digitale.
Info
JL Publishing Limited
Tl. +44 1234 881 366
Fx. +44 1234 881 189
E-m. [email protected]
Info
E-m. [email protected]
http://www.ipr-helpdesk.org/updates
La dimensione socioeconomica
del Quinto programma quadro,
1999
La relazione annuale giunge alla conclusione
che nella risposta ai primi inviti a presentare proposte pubblicati dai programmi tematici del
Quinto programma quadro è mancata una componente socioeconomica consistente. Ma la
situazione dovrebbe migliorare con i prossimi
inviti. Sono pochi i ricercatori che possiedono al
tempo stesso competenze d’ordine socioeconomico e tecnico. Anche gli autori e i valutatori
delle proposte hanno incontrato problemi analoghi: da quanto risulta, per molti di loro lo
stesso aggettivo ‘socioeconomico’ evoca un
ordine di idee poco familiare.
La relazione è accompagnata da una serie di
raccomandazioni, alcune delle quali già in fase di
attuazione. Tra queste vi è la raccomandazione
di dare sufficiente risalto agli elementi socioeconomici nei programmi di lavoro e nelle guide.
Results from Non-Food AgroIndustrial Research Projects
EUR 19307, ISBN 1-872691-22-6; £40
(book), £40 (CD-ROM)
Questo libro contiene una scelta delle relazioni sintetiche finali dei progetti di ricerca
sostenuti dal programma AIR e dedicati alla produzione e all’uso dei biomateriali rinnovabili
derivanti dall’agricoltura. La relazione riguarda i
bioprodotti destinati al mercato dei prodotti di
valore superiore, che offre alle PMI particolari
opportunità di occupare nicchie offrendo al
tempo stesso al settore agricolo la possibilità di
diversificare. Le informazioni presenti nel libro
sono disponibili anche su CD-ROM, insieme con
le relazioni di tutti i progetti aventi rapporto con
le applicazioni non alimentari, finanziati nell’ambito dei programmi ECLAIR, AIR e FAIR.
Info
CPL Press
Fx. +44 1635 529 322
E-m. [email protected]
Info
http://www.cordis.lu/improving
A B B O N A M E N T O
Innovazione & Trasferimento Tecnologico è una pubblicazione gratuita
Per essere aggiornati su tutte le azioni dell’Unione europea relative all’innovazione e al trasferimento tecnologico: notizie di
politiche, notizie sul programma Innovazione e PMI, risultati e attività dei programmi di ricerca, studi esemplificativi,
calendario delle conferenze, nuove pubblicazioni.
Scrivere chiaramente
NOME E COGNOME: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
INDIRIZZO: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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• Per ricevere più copie, indicare il quantitativo desiderato:
• Lingua richiesta: ❑ Inglese ❑ Francese ❑ Tedesco ❑ Italiano ❑ Spagnolo
• Per modificare un abbonamento già in corso, indicare il numero d’abbonamento: 0/
(si veda la fascetta
di spedizione)
Per abbonarsi, compilare la cartolina e inviarla a: Innovation-Helpdesk, DG Imprese, Direzione per
l’Innovazione, EUFO 2286, L-2920 Lussemburgo. Fax: +352 4301 32084. E-mail: [email protected]
Indirizzo web: http://www.cordis.lu/itt/itt-it/home.html
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Vo l . 4 / 0 0
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Luglio 2000
I n n o v a z i o n e & Tr a s f e r i m e n t o Te c n o l o g i c o
CD-AJ-00-004-IT-C
La rivista Medetec è stata fondata tre anni fa,
per promuovere l’efficienza energetica nel
bacino mediterraneo. Il suo principale obiettivo
consiste nell’informare il pubblico dei paesi del
nord Africa sugli sviluppi della tecnologia energetica europea. Vi sono anche sezioni riguardanti le politiche energetiche e i rapporti che
intercorrono tra energia, ambiente, occupazione
e sviluppo. Ogni numero comporta oltre 200
pagine. Gli articoli sono redatti in arabo e inglese
o francese. I numerosi articoli che trattano estesamente la materia, sono accompagnati da una
rassegna di notizie dagli uffici di programmazione della regione e dagli annunci pubblicitari
dei fornitori del settore energetico.
16
Vertenze transnazionali in
materia di brevetti europei
15
Medetec - Energy technology
for Mediterranean countries
Le pubblicazioni sono gratuite salvo indicazione contraria. Se non sono forniti dati di
contatto specifici per ottenere una pubblicazione, e se il prezzo indicato è espresso in
euro, la pubblicazione può essere acquistata
presso l’ufficio nazionale vendite e abbonamenti dell’Ufficio delle Pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee (EUR-OP). Gli
indirizzi si trovano nella maggior parte delle
pubblicazioni della Unione europea, su www
(http://eur-op.eu.int/general/it/s-ad.htm) o
presso l’Ufficio delle Pubblicazioni ufficiali
(Fx. +352 2929 42759).