1 "alcol, droghe e guida. riflessioni in corso" percorso
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1 "alcol, droghe e guida. riflessioni in corso" percorso
"ALCOL, DROGHE E GUIDA. R IFLESSIONI IN CORSO" PERCORSO FORMATIVO PER INSEGNANTI E ISTRUTTORI DI AUTOSCUOLA 1 1. Introduzione Nel 2000, nell’Unione europea, gli incidenti stradali hanno provocato la morte di oltre 40.000 persone, per non parlare degli oltre 1,7 milioni di feriti. La fascia di età più colpita è quella dei giovani tra i 14 e i 25 anni, per la quale gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di decesso1. Negli ultimi dieci anni, si rileva a livello europeo che il numero di sinistri e di infortunati, anche se con qualche oscillazione, tende ad aumentare, sicuramente a seguito dell’incremento del numero di veicoli circolanti. Per contro, il numero di morti si è ridotto, a testimonianza del fatto che si va riducendo la gravità dei sinistri. Nella graduatoria del numero di morti per incidente stradale relativa ai 15 stati dell’Unione Europea, il nostro Paese si colloca tra i paesi a medio rischio. Le autorità di polizia nel 2000 hanno rilevato 211.941 incidenti stradali, che hanno determinato il decesso di 6.410 persone, mentre altre 301.559 hanno subito lesioni di diversa gravità. Ogni giorno in Italia, a causa di incidenti stradali, muoiono mediamente circa 18 persone, mentre altre 824 rimangono ferite2. La stima ISTAT dei costi sociali degli incidenti stradali per l’anno 2000 risulta di 54.901 miliardi di lire. I dati riguardanti la Regione Piemonte indicano che la mortalità per incidenti stradali colpisce prevalentemente gli uomini e rappresenta la principale causa di morte per i giovani: su 629 morti nel 2000, 142 sono giovani tra i 15 e i 24 anni. Il fenomeno è drammatico e purtroppo le cause principali sono attribuibili al fattore umano. La battaglia contro l’insicurezza sulle strade ha fatto sì che l’Unione Europea si sia data l’ambizioso obiettivo di dimezzare il numero dei morti sulla strada tra i 2000 e il 2010, favorendo l’adozione di misure nazionali e locali finalizzate a prevenire gli incidenti stradali, sia attraverso la diffusione di buone pratiche, sia promuovendo nuove tecnologie al servizio della sicurezza stradale. La Commissione Europea sottolinea, inoltre, la necessità di proseguire nella lotta al flagello della guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe o farmaci che influenzano la capacità di guidare in condizioni sicure. In questo senso, il 17 gennaio 2001 la Commissione Europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri ad adottare un tasso limite di alcolemia di 0,5 g/l per tutti i conducenti e di 0,2 g/l per i conducenti professionisti, quelli di motocicli e per i neopatentati. L’Italia ha recentemente accolto, seppure parzialmente, queste indicazioni riducendo il limite del tasso alcolemico consentito da 0,8 a 0,5 g/l (L. 125 del 2001). Se il comportamento del conducente resta, di gran lunga, la principale causa di incidenti, dovuti in particolare alla velocità, alla distrazione e allo stato psico-fisico del conducente, il fenomeno si complica ulteriormente se si guarda ai giovani guidatori. Qui è molto difficile separare il fattore "inesperienza di guida" da quello dovuto al fattore "età del conducente" costituito a sua volta da un insieme di elementi socioculturali quali lo stile di vita, il consumo di alcol e droghe, il modo di fruire l'auto, la diffusa abitudine a guidare di notte (ore in cui la guida è più rischiosa), in particolare il venerdì o il sabato notte. Il credere di essere immuni dai rischi, la pressione del gruppo, la condivisione delle attività con altri coetanei e il bisogno di identificarsi sono fattori fondamentali 1 Commissione Europea, LIBRO BIANCO: La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte, Bruxelles, 2001 2 Istat, Statistica degli incidenti stradali. Anno 2000, Informazioni n. 38, 2001 2 nell'indurre gli adolescenti a percepire certi comportamenti a rischio non solo come poco pericolosi ma anche come attraenti. Se dunque il fattore umano riveste tutta quest’importanza nella dinamica degli incidenti stradali e la ricerca del rischio è parte dell’esperienza giovanile, le politiche di prevenzione e sicurezza stradale devono tenere conto della complessità del fenomeno e investire diversi soggetti che operano a contatto con i giovani. Da una recente ricerca su giovani e rischio, che ha visto coinvolti alcuni paesi europei, uno dei pochi elementi comuni fra tutti i Paesi considerati è la valutazione delle azioni di prevenzione: i ragazzi chiedono regole e relative punizioni, informazione mirata non pedagogica, ma soprattutto spazi per fare esperienza e coinvolgimento diretto3. In questo contesto s’inserisce l’autoscuola, un passaggio quasi obbligato per tutti coloro che decidono di imparare a condurre un veicolo. L’autoscuola si configura come un luogo importante per affrontare i temi delle conseguenze legate alla guida sotto l’effetto di alcol e di sostanze stupefacenti per la pertinenza dell’argomento con il programma del corso di teoria, perché offre l’opportunità praticamente unica di raggiungere un vasto numero di giovani e soprattutto perché permette di veicolare informazioni specifiche non percepite dai giovani come “troppo pedagogiche”. L’Assessorato alla Sanità delle Regione Piemonte, rispondendo anche alle indicazioni della Legge Quadro in materia di alcolismo del 30 marzo 2001 n. 125, ha promosso la realizzazione di un ciclo di corsi di formazione rivolti a insegnanti e istruttori delle autoscuole della regione. Lo scopo principale è stato quello di fornire informazioni adeguate e strumenti didattici utili per favorire la riflessione dei giovani su questi argomenti. Questo progetto intende agire da un lato sulla scarsa conoscenza degli effetti di alcol, droghe e farmaci sulla guida, dall’altro sulle norme del gruppo secondo le quali bere o consumare sostanze psicoattive e poi mettersi alla guida è segno di “machismo” o di buona capacità di reggere e di controllare la situazione. Attraverso la sensibilizzazione e la formazione di educatori, quali insegnanti e istruttori di autoscuola, è possibile arrivare anche indirettamente a ridimensionare regole che spesso fanno parte o almeno rafforzano l’identità di gruppo. Ci troviamo in un contesto dove le regole formali, il codice della strada e le regole informali sull’uso di alcol e droga sono talvolta in contrasto. Eppure noi pensiamo che proprio la posizione particolare di questi educatori possa renderli avvantaggiati oltre che nella trasmissione di informazioni corrette, anche nel mettere in discussione la assoluta validità delle norme del gruppo. 2. Il percorso formativo La formazione è un'esperienza d'apprendimento nell'età adulta, è un'attività finalizzata prioritariamente a produrre apprendimento in aula e fuori aula. E' l'insieme di interventi volti al raggiungimento e al mantenimento del livello di conoscenze e competenze adeguate a svolgere la propria attività professionale. E' un processo di cambiamento e trasformazione duraturo caratterizzato dalla modificazione del SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE della persona. L'obiettivo della formazione, oggi, è quindi il sapere in termini di promozione, diffusione, aggiornamento e sviluppo. Se un tempo, anche non lontano, era possibile tener separati il momento dell'apprendimento, la scuola, da quello del lavoro, della professione, quasi fossero 3 Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, Monitoring Risk in Young People, Giovani e rischio in Italia e in Europa, Ed. Risa, Roma, 2001 3 due grandi scansioni biologiche della vita dell'individuo, oggi questo non è più possibile. Questo significa che, anche durante la vita lavorativa, non si può smettere di continuare a imparare. Il tempo per apprendere deve servire soprattutto a imparare a imparare e a imparare a lavorare; il tempo del lavoro deve diventare sempre più anche un tempo di apprendimento delle circostanze e delle capacità nuove e diverse necessarie per mantenersi aggiornati e contribuire sia al proprio sviluppo individuale, sia allo sviluppo dell'azienda. Tutto ciò è ancor più necessario per quelle professioni che sono a stretto contatto con i giovani, come nel nostro caso, gli insegnanti e istruttori di autoscuola. Lavorare con i giovani significa capire le loro necessità, curiosità, avvicinarsi al loro linguaggio, saper cogliere i loro messaggi di aiuto non sempre espliciti, approfondire le nostre conoscenze su questa particolare fase di sviluppo della vita e sviluppare le nostre abilità di educatore. Oggi, più che mai, i ragazzi si devono sentire al centro del percorso formativo che affrontano, ciò significa non concepirli più come oggetti passivi, ma promuoverli a soggetti attivi nella relazione con gli adulti. Il progetto di formazione per insegnanti e istruttori di autoscuola della Regione Piemonte ha tenuto conto di queste nuove necessità al fine di fornire ai destinatari una valida opportunità di crescita professionale. I corsi si sono sviluppati in quattro incontri di due ore ciascuno. I primi tre, con cadenza settimanale, hanno visto la partecipazione di esperti che affrontavano temi relativi agli effetti del consumo di alcol e droghe sulle prestazioni alla guida e alle modalità di comunicazione più efficaci in aula. L'ultimo incontro si è tenuto a distanza di sei mesi per valutare l'utilizzo del kit in autoscuola e i relativi problemi e suggerimenti. In tale occasione è stato consegnato anche l'attestato di partecipazione della Regione Piemonte a tutti gli insegnanti e istruttori coinvolti. Ai partecipanti al corso è stato dato il kit “Alcol, droghe e guida. Riflessioni in corso”, composto da un manuale, un set di lucidi, videocassetta VHS, cd-rom e una vetrofania che qualifica l’autoscuola come sensibile alla promozione della guida sicura. Il kit, realizzato dall’ASL 1 di Torino e dall’ASL Città di Milano, è stato riprodotto con il contributo dell’ANIA, Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici. Le associazioni di categoria delle autoscuole, UNASCA e CONFEDERTAAI, hanno attivamente collaborato alla organizzazione dei corsi, curata dalla società Eclectica di Torino, anche individuando la sede di autoscuola disponibile a ospitare il corso. Gli obiettivi generali del corso sono stati i seguenti: ?? sensibilizzare e informare insegnanti e istruttori di autoscuola sull'importanza di affrontare con i giovani i rischi connessi alla guida sotto l'effetto di sostanze psicoattive; ?? rendere consapevoli insegnanti e istruttori di autoscuola dell'importanza del loro ruolo di educatori su questo tema; ?? informare insegnanti e istruttori di autoscuola sulle modalità di utilizzo dei diversi supporti didattici contenuti nel kit "Alcol, droghe e guida. Riflessioni in corso"; ?? fornire indicazioni operative su come meglio affrontare questi temi con i giovani. 4 3. Alcuni numeri Il percorso formativo per insegnati e istruttori ha raccolto una buona adesione da parte delle autoscuole della Regione Piemonte. Complessivamente sono stati attivati 14 corsi, distribuiti in tutte le province, che hanno visto la partecipazione di 225 persone, 178 uomini e 47 donne, di 157 autoscuole diverse, su un totale di 443 contattate (graf. 1). Questo successo è sicuramente anche attribuibile al lavoro di sensibilizzazione portato avanti dalle organizzazioni di categoria, UNASCA e CONFEDERTAAI, che hanno fortemente sostenuto il progetto. Grafico n.1 – Partecipanti e autoscuole suddivisi per provincia 120 102 100 72 80 60 41 40 30 26 17 20 21 9 26 18 7 13 0 n. patecipanti Alessandria Cuneo Torino n. autoscuole Verbania/Novara Vercelli/Biella Asti L’adesione delle autoscuole è stata dunque numerosa, se si tiene in considerazione il fatto che questi temi non sono centrali rispetto al programma didattico dei corsi per il conseguimento della patente di guida, e conferma la sensibilità della categoria verso un’educazione alla sicurezza e alle regole della strada che tenga conto anche dei più ampi e complessi aspetti della crescita e della salute degli adolescenti. Per dare la possibilità al maggior numero di insegnanti e di istruttori di partecipare al corso, gli orari sono stati individuati sulla base delle esigenze territoriali, cercando quindi di evitare i giorni di esame e gli orari di massima concentrazione delle attività didattiche in autoscuola. Anche nella scelta delle autoscuole dove tenere i corsi si è privilegiato la centralità e la facilità di accesso al fine di creare le migliori condizioni per l’adesione all’iniziativa da parte degli operatori delle autoscuole del territorio. Mentre la partecipazione ai primi tre incontri è stata abbastanza regolare, al quarto incontro di valutazione tenutosi a distanza di sei mesi dai primi, come vedremo più avanti hanno partecipato solo 87 persone di 72 autoscuole diverse. 4. La valutazione La valutazione ha come scopo quello di verificare se un progetto ha raggiunto gli obiettivi previsti e le diverse attività realizzate sono state congruenti con le attese evidenziate nella fase progettuale. La valutazione di interventi di promozione della salute, pur nella consapevolezza della grande difficoltà di misurare gli effetti a medio e a lungo termine, deve essere considerata come parte essenziale del progetto e non come un elemento accessorio. 5 Ovviamente, non è facile valutare gli interventi di educazione alla salute, quale quelli volti a favorire la guida nelle migliori condizioni psicofisiche. Infatti tutti sappiamo che solo nel tempo è possibile verificare effettivamente il consolidarsi di stili di vita sani e rispettosi della propria e dell’altrui salute e che, per questo motivo, i pre-test e posttest, o altre forme di misurazione, possono essere solamente orientati a conoscere il livello di comprensione e di apprendimento di alcune informazioni, ma poco dicono su aspetti molto più importanti, quali la modificazioni di opinioni, atteggiamenti e comportamenti. Trattandosi nel caso specifico di un progetto di formazione sono stati previsti due livelli di valutazione: 1. il primo, in itinere attraverso la distribuzione ai partecipanti, alla fine del terzo incontro, di un breve questionario sulla percezione e gradimento del corso. Con 18 domande sono stati affrontati i seguenti aspetti del corso: ?? interesse per gli argomenti trattati ?? livello di gradimento ?? percezione del livello di apprendimento e di consapevolezza ?? possibili utilizzi del kit 2. il secondo, ex-post, costituito da un incontro di valutazione a distanza di circa sei mesi dalla fine del corso e dalla compilazione di un questionario, avvenuta all’inizio dell’incontro di valutazione. Questa fase aveva come obiettivo la rilevazione delle attività formative sviluppate in autoscuola, delle difficoltà incontrate e di eventuali suggerimenti per il futuro. Attraverso 24 domande, alcune aperte altre chiuse, sono stati affrontati i seguenti aspetti: ?? tematiche affrontate in aula e tempo dedicato agli argomenti oggetto del corso ?? quante persone/alunni hanno partecipato a queste lezioni ?? quali strumenti del Kit sono consultati e quali utilizzati ?? quali argomenti hanno suscitato nei giovani più interesse ?? quali argomenti necessitano ulteriori approfondimenti 5. Organizzazione Eclectica snc Formazione e comunicazione Piazza Statuto 16 10122 Torino tel./fax 011 4361505 e-mail: [email protected] website: www.eclectica.it 6