1 Commedia in due atti di Roberto D`alessandro dall‟omonimo

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1 Commedia in due atti di Roberto D`alessandro dall‟omonimo
MILANO
NON ESISTE
Commedia in due atti di Roberto
D’alessandro
dall‟omonimo romanzo di Dante Maffia
Tutti i diritti sono riservati novembre 2013
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PRIMO TEMPO
PRIMO QUADRO – NATALE
Al centro della scena, un tavolo con sette sedie. Sulla sinistra una poltrona, a destra un albero
natalizio addobbato. Sul fondo, un grande quadro raffigurante un paesaggio marino.
BUIO. Musica. Luci Natale su secondo giro. Sipario. Luce su divano.
Quando sono arrivato a Milano, pioveva a dirotto e faceva freddo. Un compaesano mi ha ospitato
nella sua cameretta, abbiamo dormito nello stesso letto, uno da capo, uno da piedi. Abbiamo fatto i
turni per cucinare e per tenere in ordine bagno e lavello. Nel bagno ci si entrava appena e dalla tazza
veniva una puzza che non vi dico. Ci abbiamo messo chili e chili di detersivo ma era come gettarlo
nel pozzo di San Patrizio. Anche per ammazzare l‟esercito degli scarafaggi c‟è voluta la mano di
Dio. Ma una cosa che proprio non sopportavo era la nebbia. Da qualche anno chissà perché ce n‟è
di meno, ma i primi anni che sono arrivato scendeva tutti i giorni… Non è una bella cosa, la nebbia.
La gente non riesce a vedersi, è come muoversi da paralitici. E‟ come una malattia che fa
arrugginire i cervelli della gente. Infatti nei bus li vedi tutti in grugniti a leggere il Corriere o un
libro giallo.. nessuno parla, nessuno gesticola, nessuno guarda l‟altro., Al paese invece è diverso.
Ognuno vive nelle case degli altri, si mangia dove capita, si fanno pettegolezzi, si discute di mille
cose… una cosa che invece mi è piaciuta quando sono arrivato a Milano, erano i manifesti
pubblicitari, non li avevo mai visti.. ce n‟erano di bellissimi. Erano tentatori. Non mi capacitavo che
esistessero delle donne così belle, con delle gambe così lunghe, tutte sventole di quasi due metri…
ma che razza è? Letizia anche se non è terrona ha le gambe corte e i fianchi sformati. Lei adesso
dice che sono state le gravidanze, ma era così anche prima di partorire…
Entra Letizia (sfuma musica)
LETIZIA (piazzato)
Rocco Carolina…
LUI
Letizia, mia moglie
LETIZIA
non c‟è mai nessuno.. Adelina..Alfredo Antonio..
LUI
Fa sempre l‟appello
LETIZIA
mi lascian sempre sola… ecco dove sei. sempre a rimuginare, a ravanarti dentro. Ma cosa c‟hai da
pensare?
LUI
Vuoi sapere a cosa stavo pensando?
Mi tornava in mente la prima volta che sei venuta in camera da me, ti ricordi? Avevo fatto il patto
con il mio compagno di stanza che avevamo un‟ora a disposizione…Questo mi stavo ricordando.
LETIZIA
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Ma va l, cosa vai a ricordare la sera della vigilia? (si siede a capotavola)
LUI
Ma perché la vigilia non si può ricordare?
LETIZIA
Ma si si… Basta che non ti fai venire la troncia.
LUI
!!!! Ognuno è fatto com‟è fatto… non è mica colpa mia se sono costretto a vivere a Milano!
LETIZIA
Uh signur ricomincia con la solfa di Milano… (Ma cos'ha Milano? È bella Milano.)
LUI
E allora basta.. non parlo più
LETIZIA
Ecco bravo, non parlare più.. tra un po‟ arrivano i ragazzi e non li rattristare con le solite menate..
LUI
Ma perché sei sempre così? Stavo ricordando cose belle.. mi stavo ricordando di quando ci siamo
conosciuti alla lavanderia.. tu te ne ricordi?
LETIZIA
E secondo te me ne posso scordare? Hai portato a lavare quella giacca non si sa quante volte.. anche
se era pulita
LUI
Mi avevi colpito
LETIZIA
Cos‟è che ti aveva colpito?
LUI
Il modo in cui mi ha chiesto “sei Terùn?”
LETIZIA
Ma che scemo.. e che modo era?
LUI
Non so, lo hai detto con un sottinteso.. come spiegarmi, con una specie di smorfia che voleva dire
cose buone, si capiva che subivi il fascino dello straniero
LETIZIA
(ride) Nonostante tutto dopo oltre quarant‟anni hai ancora la capacità di farmi ridere te…
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LUI
Ti ricordi la prima volta che abbiamo...
LETIZIA
No, ricordo la prima volta che non abbiamo...
LUI
Avevi quella bella sottana con il pizzo, di seta...
LETIZIA
Macchè seta. Era acrilica. L'avevo comprata alla Standa!
LUI
L‟avevo sopravvalutata..
LETIZIA
E tu, quando ti sei tolto i calzoni e avevi addosso le mutande lunghe! Che brutto!
LUI
A Milano fa freddo...e tu ti sei messa a ridere
LETIZIA
M‟era passata la fantasia. Sai cos'ho pensato? Rimango vergine!
LUI
Non ci sei rimasta però…Con te vicino Milano in tutti questi anni mi è sembrata meno bastarda
LETIZIA
Ma ce l‟hai sempre su con Milano.. sempre a sputare nel piatto in cui mangi..
LUI
Ci mangio io, ci sputo quanto mi pare.
LETIZIA
Chi volta el cul a Milan, il volta al pan…
LUI
Ma come parla?
LETIZIA
Senti chi parla! Ero venuta a chiederti di prendermi di un po‟ di prezzemolo.. e visto che ci sei
prendi anche la frutta.. dai va‟ a fare un giretto..
LUI
Hai sempre una scusa per levarmi di torno, come quando sono stato in cassa integrazione..
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LETIZIA
Ossignore, ghe mancava du mò chella! La cassa integrasiùn..
LUI
Tu scherzi, è stato il periodo più brutto della mia vita.. per fortuna è durato poco.. uno dà l‟anima
alla fabbrica, al padrone, per quarant‟anni ho lavorato senza prendere mai un giorno di malattia, e
una mattina ti chiamano e ti dicono “Non ci servi più, vai via, stiamo per chiudere, prega per il
padrone”, perché se si chiudeva loro morivano di fame?
LETIZIA
Eh già, cosa ci vuoi fare?
LUI
E quello della cgil che teneva le parti alla ditta.. così la chiamava, la ditta..
LETIZIA
Basta, son passati tre anni, ancora a rimenarla su quella storia?
LUI
Certe cose ti restano dentro, ti segnano, a loro non importava sminga buttare una famiglia in mezzo
alla strada..
LETIZIA
Ma va' a prendere il prezzemolo, sminga! Cent‟an che sta a Milan..sminga! O ci devo mandare
qualcuno dei ragazzi?
LUI (si alza e va verso di lei)
Vado io, che frutta vuoi?
LETIZIA
Su no mi … Quello che ti pare.. mandarini, arance, l‟ananas.. la noce di cocco.. uva, banane…
quello che ti pare.. Ah, prendimi il pepe nero.. se lo trovi quello in grani che lo trito io..
LUI
E allora mi serve una carriola!
LUI
Senti, me le fai le cozze gratinate?
LETIZIA
Certo, le ho già messe in forno..
LUI
Il baccalà basta?
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LETIZIA
Ma si che basta, ne hai presi venti chili.. basta e avanza..
LUI
E che vigilia è senza baccalà? La buon‟anima di mamma lo faceva...
LETIZIA
In tredici modi diversi…Come lo fai lo fai, sempre baccalà è..
LUI
Ma cos‟è sta puzza?
LETIZIA
Uh signur!Spusa de brusà… Le tue cozze! (esce)
LUI
Guarda questa, m‟ha sbrusato le cozze..
Al pubblico (seduto al posto di Rocco)
È una brava donna, quando abbiamo deciso di sposarci e ho scritto la notizia al paese non ci
volevano credere che proprio una milanese, una nata a Milano, si sposava con me. Mia sorella e mio
zio Pietro mi hanno riempito di male parole, tutte contro Letizia: che una milanese è una poco di
buono, che non sa volere bene, magari la sera si trucca, si mette il vestito da ballo e se ne va a
passeggio… e io a dire loro che l‟avevo conosciuta bene, che era una brava ragazza, proprio come
una calabrese, che era obbediente, garbata.. e quelli
in calabrese stretto
garbata nu cazzu, i fimmini milanesi su fatti tutti a nu malu modu, tenanu a vucca picciriddra
picciriddra, su prepotenti e maligne, vannu lavuranu puru ara fabbrica cu ri cavuzi!
ADELINA
Entrando. Si mette dietro al tavolo.
Papi... ma che fai, dici le preghiere in arabo?
LUI
Adelì.. ehh.. vabè poi te lo spiego..Mi accompagni dal fruttivendolo a prendere la frutta che ce la
siamo scordata?
ADELINA
Non posso papi, devo preparare la coreo
LUI
E che è una malattia?
ADELINA
Ma no… la coreografia
LUI
Allora vado..
Adelina..
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ADELINA
Che c‟è?
LUI
È bello Natale no?
ADELINA
Mi piaceva molto quand‟ero bambina, adesso un po‟ questo fatto del cenone m‟ammorba.. e poi non
posso mangiare, sono a dieta.. te l‟hai mai vista una velina grassa?
LUI (le dà un bacio in fronte)
Stiamo freschi con questa storia della velina.. Io esco.. Ciao ciao
Incrocia Antonio
ANTONIO
Ciao
LUI
È arrivato il campione.. Antò, vieni con me dal fruttivendolo?
ANTONIO
Si..anzi no… cioè si.. in realtà non posso, cioè mi piacerebbe ma devo fare un‟altra cosa.. potrei
anche spostarla.. ma dov‟è che dobbiamo andare?
LUI
Lascia stare Antò, tieni compagnia ad Adelina che è meglio…
Esce
ANTONIO (va in portrona)
Come vuoi.. a volte è strano
ADELINA
Lui, invece tu…
ANTONIO
Non capisco cosa vuoi dire…
ADELINA
Ma niente cosa voglio dire… guarda che passo di coreografia mi sono inventata..
Fa partire la musica e balla
Ehh? T pias? (fa esercizi di stiramento)
ANTONIO
Si, cioè no… oddio non so.. mi potrebbe piacere
ADELINA
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Mamma mia, è una domanda facile.. dovresti rispondere con un semplice si o no… ti piace?
ANTONIO
L‟ingresso è un po‟ misero…fossi in te eviterei tutti quei pas de bourrée all'inizio e chiuderei con un
grand jeté.
ADELINA
eh si certo! È arrivato Roberto Bollicine!
Senti piuttosto.. il 28 fanno i provini, mi sono già iscritta… devo assolutamente vincerlo.. ti rendi
conto? Potresti vantarti con tutti i tuoi amici: mia sorella fa la velina, l‟hai vista? È quella mora..
Non sarebbe una figata pazzesca?
ANTONIO
Si, pazzesca
ADELINA
Pazzesca bro‟! Mi accompagni al provino?
ANTONIO
In che senso?
ADELINA
Nel senso.. vieni con me al provino, ma il provino lo faccio solo io…perché anche te vuoi fare il
provino?
ANTONIO
Si..
ADELINA
Davvero?
ANTONIO
cioè no,..,
ADELINA
Che fatica parlare con te
ANTONIO
Guarda che mega coreografia che ti faccio
Lei lo guarda un attimo. Poi balla
ANTONIO (la musica si abbassa leggermente)
Se ballo così mi prendono di sicuro
ADELINA
Si, al Cottolengo..ma balla va
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Fa partire la musica e ballano intorno al tavolo canticchiando
ROCCO
Entra e ferma la musica
ADELINA
Dammi il telecomando e riaccendo immediatamente lo stereo…
ROCCO
We nani..Questa non è una discoteca.. se volete ballare andate di là in camera tua…
(Adelina cerca di riprendere il telecomando dalle mani di Rocco)
ADELINA
Ma perché devi essere sempre così stronzo?
ROCCO
Attenta a come parli cocca di papà..c'è modo e modo e maniera. Chiaro?
ADELINA
Ridammi il telecomando che devo provare la coreografia.
ROCCO
Te più che la velina puoi fare, al massimo, il Gabibbo.
(lei tenta di tirargli uno schiaffo ma lui le blocca la mano.)
ANTONIO
Ma se vuole ballare perché non la lasci ballare?
ROCCO
uh signur chi è che parla? Va che ti ho visto come sculettavi..
ANTONIO
Che vuoi dire?
ROCCO
Che vuoi dire… che vuoi dire… possibile che te non riesci a dire altro?
ANTONIO
Uè testina, ma vuoi proprio litigare?
(antonio va addosso a Rocco)
ROCCO
Cosa mi fai l'aggressivo? Fa mia il cinema nani! Hai capito?
ALFREDO
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Entrando
Osti...te lo lì il solito zizzanione! Ma lo vuoi lasciar perdere?
ROCCO
Uè raga, è arrivato Michele Tyson di Rugacesio!
ALFREDO
Si, fai il simpatico, tanto saresti sempre il faccia di pirla che sei..
ROCCO (andandosi a sedere in poltrona)
Ma voi lo sapete con chi ha avuto il coraggio di fidanzarsi questa bestia qui? Con una cinese… ma
non una di Cinisello Balsamo, una cinese vera, di quelle gialle! Made in china!
ALFREDO
Muchela!
ROCCO
Ma voi lo sapete perché i cinesi hanno gli occhi a mandorla? Perché quando mangiano dicono –si
prende la faccia tra le mani e stira gli occhi verso i lati- “porca pupazza ancora riso!”
ALFREDO
Bravo, bravo! Ma che battuta del Carlo Cudega. Va a fare il provino a Zelig.
ROCCO
Ma dov‟è che l‟hai conosciuta, dì, in Paolo Sarpi mentre ti faceva un massaggio con l‟happy ending?
ALFREDO
Perché che cazzo vuoi dire?
ROCCO
Per Paolo Sarpi o per l‟happy ending?
ALFREDO
Oh faccia di merda..
Schiaffo, breve colluttazione. Adelina e Antonio li incitano. Arriva Carolina che tenta di
riappacificarli e poi Letizia
LETIZIA
Fermi! Finitela subito!
Si fermano. Alfredo si alza e si sposta di qualche passo mentre Rocco si trascina alla sedia più
vicina, si siede
ALFREDO
Scusa mamma, ma veramente non se ne può più di questo spaccone…
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ROCCO
Malconcio va a sedersi, tutti lo guardano
Oh che dolore
Rivolto ad Alfredo
poi ti do il resto.
CAROLINA
Ma cos‟è quest‟atmosfera negativa.. ma come ti sei ridotto..Non ti regoli più, dovresti smetterla di
frequentare quelli lì..
ROCCO
E te dovresti smetterla di frequentare quella gentaglia che frequenti
CAROLINA
Il centro che frequento io fa beneficenza e accoglienza..
ROCCO
Si, agli immigrati..
CAROLINA
Beh, cosa hai da ridire? Ma girati. Non ha neanche il coraggio di guardarmi in faccia quando parla.
Che cafone!
ROCCO
Cosa ho da ridire? Se siamo proprio noi a favorirli… Io non ho niente contro di loro, ma una cosa è
chiara, se continuiamo così ci porteranno via il lavoro, le nostre case, le nostre città.
LETIZIA
Smettila di dire stupidate… allora cosa facciamo? Togliamo i pastorelli più scuri dal presepe?
Chiediamo a San Giuseppe il permesso di soggiorno? Guarda che anche tuo padre è stato un
immigrato e non ci hanno regalato un fico secco! e non voglio più ritornare su quest‟argomento..
stasera è la vigilia di Natale, comportatevi bene.. avanti, abbraccia tuo fratello..dai abbraccialo..
(incazzata)fate la pace, avanti!
I due si abbracciano
ALFREDO
Scemo
ROCCO
Deficiente
LETIZIA
Io vado in cucina.. invece di darvi addosso come dei deficienti, perché non apparecchiate?
Uscendo
Adelina, vieni in cucina ad aiutarmi
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ADELINA
Ecco, alla fine la pago sempre io.. che sbatta! Io odio stare in cucina!
ROCCO
Ma Cho Cho San com‟è che te lo cucina il raviolone?(gli fa il gesto ) Con lo zafferano?
ALFREDO (va in poltrona)
Ma smettila deficiente..
ROCCO (prende il posto di Alfredo)
Ho capito..va sul classico.. (alitata) al vapore..
ANTONIO
Apparecchiamo la tavola?
Nessuno risponde, tutti al cellulare. Rocco sbadiglia. Alfredo ride.
Scusate, forse non avete sentito..avrei detto, apparecchiamo la tavola?
ROCCO
Si si, apparecchia pure..
CAROLINA
Dai l‟apparecchiamo insieme… Perché non sei più venuto alla Caritas?
ANTONIO
Ah era oggi?
Carolina e Antonio escono
ROCCO
Squillo messaggio (mitragliatrice) Rocco fa finta di essere sparato, cade a terra
ANTONIO
Tutto bene?
ROCCO
è un SMS
ALFREDO
Fai così tutte le volte?
ROCCO (andando a capotavola dalla parte opposta del tavolo)
Anche peggio. /guardando il cellulare\ vai vai vai!! Il rispetto,la fiducia..è alla base del partito...Vedi
il rapporto che ha la base con i vertici del nostro partito? Ho mandato gli auguri a Matteo e mi ha
risposto..
ALFREDO
Matteo chi?
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ROCCO
Salvini..
ALFREDO
E cosa t'ha scritto, “Auguri terùn”?
ROCCO
senti qua che poesia “Tanti auguri semper più duri!” ...vecchia scuola Matteo, picchiatore.. Un po‟
le prendi un po‟ le dai.. lui le ha più prese, infatti c‟ha l‟occhio... però sempre bell‟uomo. A
proposito, quando hai il prossimo incontro?
ALFREDO
E a te cosa te ne frega?
ROCCO
ma dai non fare il pirla, l'hai sentita la mami. Stai tranquillo.
ALFREDO
Nel mese di gennaio
ROCCO
E contro chi combatti?
ALFREDO
Un pugile di Rozzano. Pensa che ha sia la mamma che il papà calabresi.
ROCCO
Il derby della „nduja
ALFREDO
Ma non dire niente a papà prima che inizia a chiamare al paese, a investigare, prima che esce fuori
che siamo parenti e mi dice di non farci male. Che facciamo saliamo sul ring a darci i bacini?
ROCCO
Come l'Antonio
ALFREDO
Io come Antonio che?
ROCCO
Ah, non lo sai? (si alza e va a sedersi vicino a lui) L‟altro giorno per caso son passato dalla pompa
di benzina dove lavora Antonio e indovina che ti vedo?
ALFREDO
Che ti vedi?
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ROCCO
Se ci penso mi viene da vomitare… TUO fratello non si stava baciando con un tipo?
ALFREDO
Ma piantala, sarà stato un amico che stava salutando…
ROCCO
Si e lo salutava con la lingua in bocca? Sembrava una cotoletta (fa gesto lingua)… in questa casa…
ALFREDO
Schifato
A parte il fatto che magari saranno affari suoi, perché lo dici a me?
ROCCO
Sei il fratello, ho pensato che è giusto che lo sai… certo non possiamo andarlo a raccontare a papà,
terùn com‟è farebbe uno sproposito.. e la mamma ha già le sue cose a cui pensare… gli basta papà
ALFREDO
Sempre ammesso che sia vero, io che ci posso fare?
ROCCO
Che ci devi fare? Niente.. ormai è andato.
Si alza
È che riflettevo sulle tragedie della vita...il papà l'è 'n terun, quel alter l'è un scusciamanuber, alla
cinese ci hai pensato tu, manca un neger un drugà poi l‟arca è al completo...
CAROLINA
Rientrando, porta con Antonio un carrellino con tutto il necessario per apparecchiare:
tovaglia, posate, bicchieri, piatti, tovaglioli… mentre parlano apparecchiano.
Senti, perché non sei venuto a fare volontariato…
ANTONIO
Rocco lo scimmiotta. Fa il gesto della cotoletta. Poi va a sedersi vicino ad Alfredo.
Fare volontariato è una cosa che mi piacerebbe fare…( Rocco lo imita) .. ma non se son capace
(Rocco lo imita)..
nel senso.. se poi non mi trovo (Rocco lo imita)..
Ad Alfredo
Uh buonasera anche lei qua? Che bello qua, è una casa o un casino?
ALFREDO
Ma la vuoi smettere?
ROCCO
Effemminato
Scema cretina!
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ANTONIO
A Rocco
Uè allora?
CAROLINA
Cosa succede?
ANTONIO
Ma niente…
ANTONIO
A Carolina (stizzito)
Ma niente.. cosa dovrei fare esattamente?
CAROLINA
Andiamo alla stazione a dare i panini e le coperte ai barboni, alla gente che dorme per strada…
ANTONIO
E poi?
CAROLINA
E poi basta, gli diamo questi panini e queste coperte e ce ne andiamo…
ANTONIO
Tutto qua?
CAROLINA
Tutto qua, magari poi si possono fare anche altre cose, ma intanto potresti cominciare con questo…
ANTONIO
Ma mi sembra un po‟ stupida come cosa…
CAROLINA
Se non lo vuoi fare è stupida. Ti assicuro che quelli che prendono i panini lo gradiscono molto.. è
gente che ha bisogno, che vive per strada.. perché magari è gente disturbata, immigrati che non
sanno cosa fare, dove andare… e ultimamente si è aggiunta tanta gente che non diresti mai che è
indigente, che però prende il panino lo stesso…
ANTONIO
Ne approfittano?
CAROLINA
Ma che approfittano.. hanno bisogno, poverini…
ROCCO (al pubblico)uy
Sono italiani costretti a chiedere l‟elemosina per colpa dello straniero invasore.
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ADELINA
Raga.. guardate qua che passo che mi sono inventata…
Esegue, finita la coreografia silenzio tombale
eeeeeeeeehhhhh!
ALFREDO
Guardando il telefono
Bella bella
ROCCO
Bella.. bella cagata..
ADELINA
stizzita va a sedersi a capotavola destro
Sfigato
ADELINA
Ad Antonio
Tu che dici?
ANTONIO
Che c‟ha ragione Rocco.
ROCCO
Eh già…
ADELINA
Al pubblico
È proprio vero.. i parenti sono come gli stivali.. più sono stretti e più ti fan male…
LETIZIA
Adelina Rocco Alfredo.. Antonio..Carolina!
Entra
Ragazzi..
Ma ancora così questa tavola? Vi sbrigate ad apparecchiare?
Ma ragazzi, avete sentito della Luisa?
ROCCO
Uè spetteguless!
LETIZIA
Macchè spetteguless. È rimasta vedova poverina, lo sapete no che non ha figli. Mica si è andata a
prendere un badante rumeno. Ma è giovane! Ma a cosa dovrà badare sto qua?
ANTONIO
(ride) Eh mami. Io un'idea ce l'avrei
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ROCCO
Ciapa sot, che l'è 'n biscott!
LETIZIA
Sgarbato!
Fa per uscire, ma viene fermata da Adelina
ADELINA
Mami hai ancora bisogno di aiuto?
LETIZIA
Del tuo no.. e voi tranquilli che di là non ho bisogno di niente, sto cucinando solo 20 chili di baccalà!
LUI
Entra con in mano una cassetta, che poggia sul carrello. Al suo ingresso tutti restano immobili
e muti. Lui sta fermo per qualche istante poi
Letì, guarda che ho trovato giù nel magazzino..
Tira fuori degli involucri di giornali, li scarta ed estrae dei pastori di presepe malconci
Ve li ricordate?
ANTONIO
I pastori che facevamo noi a Natale
ADELINA
Che tristezza
ALFREDO
Perché che tristezza? Eran belli
LETIZIA
Eravate bravi a farli.
Ad Antonio
Soprattutto te, eri molto bravo
ANTONIO
Si, ne ho vendute di madonnine…
CAROLINA
Si, erano proprio belli.. vi ricordate che le vendevamo?
ALFREDO
Eh.. beh tempi....
ROCCO
Gli amarcord mi fan venire il cagotto..
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LUI
Che c‟è di male a ricordare le cose belle?
ROCCO
Perché, me le chiami belle ste robe?
LUI
Beh, si, sono belle…e che gli manca a sto San Giuseppe? Tò guarda! ma cosa può capire uno come
te che va appresso a quelli della Lega e tifa per l‟Inter?
ROCCO
Perché, che hai da dire della Lega?
LUI
A me la politica non interessa, ma uno che va appresso a gente che ce l‟ha con tutti ha qualche
problema…
ROCCO
Certo che ho qualche problema… ho il padre terrone… ma per fortuna sono milanese…
LUI
Hai senti Letizia? Tuo figlio dice di essere milanese.. e forse ha ragione, ha troppo sangue milanese,
prima o poi gliene faccio scorrere un po‟
LETIZIA
Sto meglio in cucina io…
Va in cucina
ADELINA
Pa‟ ma che dici
LUI
E che avrò detto mai… allora se sentisse quello che mi dicono in fabbrica? Che sono uno zotico,
che parlo l‟ostrogoto, che non mi lavo, che puzzo.. che non si capacitano di come una milanese
abbia sposato proprio un animale come me… io sorrido, ma ci sono volte che mi verrebbe voglia di
prendere la chiave inglese più grossa e fare una strage…
CAROLINA
Dopo una pausa
papà ma cosa fai? Rovini quest'atmosfera di pace con tutta questa energia negativa. Ma non vedi
che hai l'aura completamente marrone… vai da mamma dai...va a stabilire la pace familiare.
LUI
Non avete idea dell'inferno che è per me vivere a Milano...
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CAROLINA
Hai proprio un‟aura negativa
LUI
Ma quale aura negativa..io non c‟ho manco la terza media..
Prende la cassetta di frutta e la porta via
Raga, è bello il presepe, no?
ROCCO
Questo sta fuori di testa
ALFREDO
E tra un annetto se ne va in pensione.. che farà tutto il giorno?
ANTONIO
Non credo abbia voglia di rimanere qua a Milano
ROCCO
Cosa stai dicendo?
ANTONIO
Voglio dire che l‟ho sentito parlare con degli amici, secondo voi perché ha costruito la casa in
Calabria, più grande di questa?
ROCCO
Sarà il richiamo della melenzana..
ANTONIO
perché lui è convinto che quando se ne va in pensione noi ce ne andiamo tutti con lui a vivere in
Calabria
ROCCO
Vabè che l'è un baluba, ma se la pensa così l'è 'n baluba mat!
ADELINA
Shhh!
ALFREDO
Ma dai, avrai sentito male… figurati se può pensare una cosa del genere.. magari scenderà lui e ci
resterà anche per lunghi periodi…
ROCCO
ecco, bravo! Magari!
CAROLINA
Basta con tutta questa energia negativa, è la vigilia di Natale stasera…
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ROCCO
senti Madre Teresa di Gallura, non eri buddhista te?
CAROLINA
Buddhista… Cattolica…cattobuddhista...è la stessa cosa
ROCCO
ma te la devi smettere con le canne
CAROLINA
Ma parli proprio te che sei della lega e come simbolo sulla bandiera avete proprio la foglia di
Maria...bella grande!
ROCCO
Ma che foglia di Maria!? L'è la rosa camuna! Blasfema!
CAROLINA
Ce l‟ho duro ce l‟ho duro..ma cosa? Il cilum?
ADELINA
Ah raga, scriviamo la letterina per il papi, così ci fa il regalo...cosa scriviamo?
Nessuno risponde
ADELINA
Uno alla volta eh!
ROCCO
Ma cosa vuoi scrivere che tanto non sa nemmeno leggere!
Alfredo ride forte
ROCCO
E te cosa ridi che come titolo di studio hai patente B
ADELINA
Va beh, ho capito faccio io.
ALFREDO
Ma si Adelina non stare a scervellarti. Tanto ci darà i soliti 10€
ROCCO
Eh si che truffa quest'euro...ti rendi conto? Con 20.000 lire ne facevi di cose! E adesso con 10€ che
ci fai? (rivolto a Carolina) non ci riesci neanche a comprare il fumo te.
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CAROLINA
No una canna ci viene.. e te ne rimane anche per comprare gli incensi di Sai Baba per meditare
ADELINA
Adelina mette la letterina sotto il piatto
Ma quando li scartiamo i regali?
LETIZIA
Entra, seguita dal marito, con una zuppiera con gli spaghetti con le acciughe e la mollica di
pane come da tradizione calabrese. A questo punto il tavolo deve essere apparecchiato. Sopra i
piatti di ceramica ci saranno piatti di carta che verranno cambiati per le varie portate.
Li scartiamo alla fine del cenone. Adesso facciamo i piatti
Assieme al marito prepara i piatti
ADELINA
A me poca ma‟ , lo sai che me pias no...
ALFREDO
Io invece ci vado matto per gli spaghetti fatti con le „alici e la muddhrica e pan‟ .. Ma perché li
mangiamo solo la sera della vigilia di Natale?
LETIZIA
È la tradizione da parte di papà…
CAROLINA
E da parte tua mamma?
LETIZIA
C‟era un piatto di tradizione, ma veramente non è mai piaciuto a me … i cappelletti in brodo..
ADELINA
Che tristezza
LETIZIA
Preparano i piatti, lui prende la ciotola
Perciò non l‟ho mai fatto.. preferisco la mia cucina creativa… per gli spaghetti con le acciughe e la
mollica di pane, uso un cincinin di burro invece dell‟olio.. pensate, quest anno sulla 'nduia ci ho
messo lo zafferano.
LUI
Così inguaia le buone ricette calabresi…
LETIZIA
Però domano abbiamo il cappone.. così ci mettiamo in pari..
LUI
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Cappone.. che appena arrivato a Milano tutti con sto cappone. E che cos'è sto cappone cappone..alla
fine era un gallo di merda
ALFREDO
Castrato però
ROCCO
E dov‟è che ha le balle un cappone?
LETIZIA
Oh! Ci diamo un taglio?
LUI
Al cappone gliel‟hanno già dato..
ROCCO
Buon appetito
CAROLINA
A Rocco che sta per cominciare a mangiare
Ma cosa fa? Prima ci facciamo gli auguri no?
ROCCO
Ah già... i famosi auguri...
LUI
I modi sono un po‟ rustici però ha ragione
LETIZIA
Al marito
Tanti auguri
Si baciano
I figli danno gli auguri ai genitori, baciano loro la mano, poi si danno gli auguri tra loro. Alla
fine si siedono
ADELINA
tossisce
LUI
Alza il piatto e trova la letterina. Ha un sorriso compiaciuto. La apre e legge
“Carò papà, tanti auguri da parte dei tuoi figli, per questo Santo Natale promettici che ci farai
arrabbiare di meno dell‟anno scorso.. “ Io a voi? Eh già… “Ti vogliamo tanto bene, adesso chiudi la
letterina e apri il portafogli”
Lui esegue
22
Buon appetito. Ecco il mio regalo di Natale, dieci euro a testa.. Lo so che sono pochi, ma come si
dice, è il pensiero che conta… (a Letizia) A te il regalo te lo do dopo... Del resto se sto facendo
quello che sto facendo è per voi. Buon appetito.
Cominciano a mangiare
ALFREDO
Ricordatevi di lasciare il filo di pasta per Gesù Bambino
ADELINA
Io gliela lascio tutta.. mi fa schifo
Va a mettersi dietro il padre
LETIZIA
Che sono queste parole a tavola?
LUI
Lascia stare, è il cincinin di burro...
ANTONIO
A papà piace molto questa pasta, vero pa‟?
ROCCO
A papà piaccion solo le cose sommerse dal peperoncino.. infatti c'ha il palato d'amianto...
(Ridono)
LUI
Io sono come sono, un semplice.. che cosa ci posso fare? Mi piacerebbe farvi dei regali più costosi,
ma sapete che i sacrifici che faccio li faccio per voi..
LETIZIA
Ma si, non preoccuparti.. i ragazzi capiscono.. e poi che gli manca?
LUI
L‟altro giorno passavo da via Montenapoleone..
LETIZIA
Cosa ci sei andato a fare? Volevi farmi il regalo?
LUI
No, mi ero perso... ho visto un maglione in una vetrina con una targhetta su cui era scritto 2180 euro.
Non ci volevo credere. Sono rimasto appiccicato ai vetri per almeno venti minuti, tipo ventosa.
Pensavo ‟21 euro e 80‟.. L‟ho chiesto anche a un passante di leggere la targhetta. Ha detto proprio:
-“2180. È roba fine, firmata, non vede?”
-“Certo che vedo, ma è uno scandalo, io devo andare a lavorare in fabbrica per due mesi per una
cifra simile, lo sa?”
-“Ma allora non lo compri, ma cosa vuoi da me, terùn” cosi mi ha detto! Terun, a me!
23
ALFREDO
Io gli avrei spaccato la faccia
LUI
e io l'avrei proprio lasciato sdilinquito ne sangue li a terra ma così finivo in galera.. se ho fatto
quello che ho fatto è stato perché non sono una testa riscaldata…io tutto quello che faccio
TUTTI
lo faccio per voi...
ROCCO
Ma finiscila che sei un pavido
CAROLINA
Rocco! Ma cosa dici? Ma come ti vengono queste cose?
ROCCO
ma fattelo un clistere di camomilla!
LUI
Che significa
ADELINA
Che si fa una peretta.. con dentro la camomilla
LUI
Quello che ha detto Rocco prima
ADELINA
Che hai paura di tutto
LUI
Io? Ma va cammina, va‟! Ma dove diavolo le prendete queste parole incomprensibili?
ADELINA
Papà che ci possiamo fare noi se tu parli una lingua che non è la nostra?
LETIZIA
Ride, come un po’ tutti
I primi tempi che stavamo insieme una sera arriva da me imbestialito, ce l‟aveva con uno che
secondo lui l‟aveva offeso, allora gli ho chiesto “Ma che t‟ha detto?” E lui “Mi ha chiamato
individuo”
Risate
LUI
24
Che c‟è da ridere? Io a quello gli ho messo paura, gli ho detto “adesso mi informo, se è un‟offesa ti
taglio la faccia”. Ma che ne sapete voi? Milano è un inferno
ADELINA
Dopo un silenzio
Milano non è un inferno come dici, è una citta meravigliosa e piena di sorprese..
LUI
E quali sono le sorprese? Quelle che si vedono nei caseggiati vicini pieni di rumeni, polacchi,
filippini, blangalesh? Quelle dell‟inquinamento dell‟aria? Del parcheggio che se vuoi andare
all‟Oviesse ti devi mettere la macchina sulle spalle? Se invece mi dici che Milano ha dato da
mangiare a me, a voi, sono d‟accordo, ma a viverci è stato come vivere in una cabina telefonica..
LETIZIA
Eh, che bella predica la sera di Natale…
Si alza
ora ci fa il sermone...attacca con la storia del mare, dell'orizzonte, l'aria pulita, le melanzane....
LUI
E che problema c‟è con la melanzana? E‟ buona la melanzana
LETIZIA
Vado a prendere i secondi.. baccalà fatto in quattordici modi diversi…
LUI
Tridici!
LETIZIA
No! quattoddici!
Quest‟anno l‟ho fatto anche mantecato col gorgonzola… e dovete mangiarlo tutto!
Letizia esce
LUI
Io non lo voglio, ve lo mangiate voi
ridono
(musica. si illumina il quadro. Si spegne. Poi sagomature su di lui quando è già in piedi al lato)
LUI
Questo è il 43esimo Natale che passo qui, e non l‟ho mai sopportata questa città..è proprio una cosa
epideMmica.. per questo ho costruito la mia casa in riva al mare in Calabria, appena sarò in
pensione prenderò la mia famiglia e la porterò in quella regia. Non ne ho parlato neanche con
Letizia ancoradevo trovare un momento per dirle quello che ho in mente, per parlarle della casa in
riva al mare. Ma forse lei ha già capito tutto. (ha sub fiatato) Comunque non sarebbe capace di
opporsi a un mio progetto. Lo so, mi adora e mi seguirà in capo al mondo. E poi lei ama la Calabria.
La sente ormai come la sua seconda patria.Ci si è trovata sempre bene, conosce tutti quanti. (su
conosce tutti QUANTI di scatto va via la musica e torna il piazzato).
25
ALFREDO
Al pubblico
Minchia quanto ho mangiato…buono il baccalà col gorgonzola
ROCCO
Senti Alfredo è un po‟ di tempo che pensavo di chiedertelo..perché non ti candidi con noi alle
prossime europee? Abbiam bisogno di giovani picchiatori padani. Tu sei un boxeur, padano.
ALFREDO
E cosa devo fare? Perché se lo so fare lo posso fare, se non lo so fare non lo posso fare. Poi metti
che vengo e faccio cose che non so fare come facciamo? Perché io vengo volentieri a fare roba
magari posso fare anche roba che non so fare ecc ecc Cosa c‟è da fare?
ROCCO
Perfetto, così ti eleggono sicuramente. Sei del livello culturale adatto. Subito dopo la formica, poco
prima del delfino.
Carolina ride
ROCCO
Ah t‟ha fatto ridere questa?
CAROLINA
No pensavo a un‟altra cosa.. cos‟è che stavate dicendo?
ROCCO
Al pubblico
E‟ pazza
LETIZIA
Entrando
Mamma mia che sfacchinata!
ADELINA
Un applauso a mami per il cenone!
Applausi
CAROLINA
Con quello che abbiamo mangiato stasera ci si sfamava una famiglia africana per un anno
ROCCO
Solo con quello che hai mangiato te, per undici mesi e ventinove giorni
CAROLINA
Cafone…
Gli afferra il dito e lo stritola
26
ROCCO
e fattelo un clistere di metadone!
LETIZIA
Vedi con Carolina non abbiam neanche bisogno dell‟amplifon
ANTONIO
A proposito di africani..la volete sentire una barzelletta?
TUTTI
NO
CAROLINA
Ma si raccontala..
LUI
Dai raccontala..in fabbrica ci sta Peppino il napoletano che racconta sempre le barzellette,l‟altro
giorno ha raccontato quella delle tette.ahahah. Raccontala
ANTONIO
Si alza
Un negro esce da un negozio con un pappagallo sulla spalla, un passante si avvicina e chiede “Scusi,
che animale è?” – “Un negro! Un negro!”
Antonio manifesta un certo disappunto per la non reazione dei presenti.
LUI
Che fa sto negro?
ANTONIO
Entra nel negozio
LUI
Ma perché lavora nel negozio? I negri c‟hanno sti negozi inutili
ANTONIO
Voleva comprare una cosa..
LUI
Ma il pappagallo quello per fare la pipì?
ANTONIO
Ma no papà.,.
LUI
Mah non l‟ho capita
27
ROCCO
A me è piaciuta
CAROLINA
A Rocco
Ma sei fuori?
LETIZIA
Si alza
Ragazzi adesso mi aiutate a sparecchiare così poi andiamo tutti a Messa?
ROCCO
No mà, io non vengo a messa devo passare in sezione, c‟è il Natale padano
(esce cantando VA PENSIERO. Brusio degli altri)
ALFREDO
Ad Adelina
Ma te l‟hai capita la barzelletta?
ADELINA
Credo di si, praticamente il nero parlava con la voce del pappagallo…
ALFREDO
Ma non fa ridere!
ADELINA
E cosa vuoi da me..
Escono
CAROLINA
Ad Antonio
Ma sei scemo? Come ti viene di dire queste barzellette razziste? Ce l‟hai su coi negri?
Esce insieme ad Antonio portando via il carrello
Letizia fa per uscire
POESIA. CAMBIO LUCE, SOLO SU TAVOLO.
LETIZIA
Ma cosa fai..stai sempre lì a dire litanie..
LUI
Letizia… Buon Natale…
28
SECONDO QUADRO – PASQUA
SAGOMATORE SU DI LUI A DESTRA
LUI
In piedi a destra. Musica finale del quadro di Natale ancora in sottofondo.
Ogni tanto vado alla stazione centrale a vedere partire i treni. E‟ magnifico quando partono,
con quel fischio che sembra di toccarlo, che scoppia e avvisa dell‟inizio del viaggio. Di
solito mi fermo a vedere chi sale sul Milano-Crotone, quello passa per il mio paese e mi fa
invidia. Pensate, ogni giorno ha la possibilità di passare per il mio paese, magari fischia
anche lì, per avvisare i miei compaesani. Il Milano-Crotone è sempre nei miei pensieri, per
questo mi piace andare vederlo quando se ne va. Lo immagino scendere verso il Sud come
una persona che ritorna e ogni volta sorride appena all‟alba vede la prima luce. A
Metaponto arriva quando il cielo è a metà tra veglia e sonno, si ferma per far prendere un
caffè e riparte più allegro. Le prime volte che sono tornato, mi sembrava di sognare, quasi
non ci credevo di aver rimesso piede nel mio paese. Stavo al finestrino all‟aria pungente
del mattino per vedere apparire la sagoma del castello, e appena veniva incontro gridavo
silenziosamente dentro di me, di gioia, come uno che ritrova la sua mamma.(scatto su
mamma va via luce e musica)
LETIZIA
Da fuori
Carolina…adelina..rocco.. Alfredo… antonio!
LUI
Mia moglie fa sempre l‟appello…
LETIZIA
Entra da sinistra con un ramoscello d’ulivo
Cinque figli mi lascian sempre sola… Com‟è che sei già tornato?
LUI
Veramente non sono proprio uscito
LETIZIA
Si siede al posto di Alfredo
Potevi venire a messa oggi, il parroco oggi ha fatto una predica così commovente..vuoi
che te la racconto?
LUI
No
LETIZIA
(racconta)
“Questa è la famiglia”
LUI
Un pacco di fiammiferi
LETIZIA
Sei poetico come una mutanda slandrata
LUI
Slabbrata
29
LETIZIA
slandrate slabbrate lambrate.. semper burlan giò (cadono giù)
LUI
Burlangiò, ma quando mangiamo? Ho fame
LETIZIA
Va a togliersi le scarpe
E che ci vuole, ho già preparato tutto, l‟agnello l‟ho preso con la testina, e l‟ho fatta come
piace a te, con le molliche di pane e il prezzemolo, sei contento? Poi ho preparato la pasta
al forno, la frittata di ricotta…
LUI
E per forza, se no che Pasqua è senza frittata di ricotta?
LETIZIA
Mi aiuti ad apparecchiare?
LUI
E i ragazzi?
LETIZIA
Staranno per tornare..
LUI
Sai che mi viene sempre in mente? L‟orizzonte del mare,
LETIZIA
Al pubblico
Uh che roba originale.. adesso attacca di nuovo con l‟orizzonte del mare..
LUI
quando stavo giù lo guardavo ogni giorno, e ogni giorno aveva colori diversi. Era come se
mi parlasse, come se mi raccontasse fatti importanti, come se fosse mio amico.
LETIZIA
Fa un cenno della mano come per scacciare i moscerini
Ma piantala di pensare sempre al paese, te qua hai fatto cinque figli e ci devi pensare, la
vita va avanti
LUI
Quindi secondo te se penso al mare e al mio paese vado indietro?
LETIZIA
Ma no, è che esageri con i ricordi..uno due e tre diventa un‟ossessione
LUI
Lui va a sedersi in poltrona, lei va a prendere la tovaglia
E che dovrei fare? Cancellare quello che ho vissuto? La mia infanzia? Le mie vecchie
amicizie? Se questo è andare avanti, non ci voglio andare
LETIZIA
30
Ti prego, non incominciare, ogni festa me la devi fare ricordare…oggi è Pasqua, possiamo
stare in pace? Eh? Me lo fai questo favore? Guarda ho preso anche il ramoscello d‟ulivo…
Mentre apparecchia si accorge del ramoscello che ha precedentemente poggiato sul
tavolo, e lo porta a lui, che lo prende e lo poggia sul divano
LUI
Qui se mi affaccio alla finestra altro che mare… cemento armato
LETIZIA
Allora non affacciarti, aiutami ad apparecchiare.
LUI
Si alza e la aiuta. Entrambi indaffarati.
Ci pensi che un anno sarò in pensione?
LETIZIA
Ha in mano un pila di piatti
Ne son terrorizzata
LUI
E perché?
LETIZIA
Letizia gli passa i piatti
E perché?
Ferma a guardarlo
Averti tutto il giorno a casa…sentirti parlare dell‟orizzonte del mare
LUI
Perché, che gli manca all‟orizzonte del mare?
Sistema piatti e bicchieri in maniera disordinata
Il giorno che me ne vado in pensione facciamo una festicciola. Voglio invitare gli amici e
conoscenti. Mi farò mandare da mia sorella un prosciutto, le caciotte e il capocollo, i
sottoaceto, i pomodori sott‟olio, le cipolle sotto‟olio..mettiamo tutto sotto‟olio, pure mia
sorella viene sott‟olio..e pure le olive e il vino…
LETIZIA
Una bella festa leggera
LUI
Anche il pane di casa mi farò mandare, quello che ha il sapore di quando ero ragazzo…
LETIZIA
Intanto te dovresti metterti a dieta..
LUI
Dici?
LETIZIA
Porta posate
E poi tra un anno chissà cosa sarà successo…te proprio non riesci a vivere il presente, o
nel passato o nel futuro…e intanto guarda che combini…non sai neanche apparecchiare la
tavola…
31
LUI
Si siede al capotavola di destra
Non è compito mio apparecchiarla, (io sono il caprofamiglia)
LETIZIA
Mamma mia come sei all‟antica…
LUI
Più ti abbassi e più si vede il culo (in dialetto)
LETIZIA
Eh?? Che hai detto?
LUI
Eh ho detto ho detto..
ROCCO
Con il vestito nuovo
Allora come sto?
LETIZIA
Amore di mamma…sei bellissimo…
LUI
Bello bellissimo, come un cachisso lipposo
ROCCO
Ma cos‟è che dice La Mia Africa qui, che non capisco?
LUI
Quanti denti che hai, ne vuoi ingoiare qualcuno?
LETIZIA
Ma cosa dici?
LUI
??? (lui lo può dire e io no?)
LETIZIA
In milanese
Ma cosa dici? Mi fai tornare la menopausa! Maledetta me quando ho sposato un terrone..
Esce
ROCCO
Al padre, indicando il vestito
Bello eh? Te un vestito così te lo sogni…è roba buona questa, griffata…
LUI
Una volta i vestiti ce li facevano i sarti
ROCCO
32
Ma cosa dici? Per farmi fare un vestito da un sarto gli devo lasciare un occhio e un braccio
LUI
Quando stavo giù i vestiti li facevano solo i sarti, e le giacche venivano rigirate due o tre
volte…allora però i sarti prendevano poco, molto poco. …poi ti prendeva le misure e ti
chiedeva: da che parte pende il fastidio? E a seconda di cosa rispondevi te lo faceva su
misura.. Il difficile era trovare la stoffa, i bottoni il filo
ROCCO
Ma ti credo, in calafrica cosa volevi trovare
LUI
Per esempio oggi tua madre ha fatto pasta al forno con le lasagne fatte in casa, e per noi è
un lusso…invece quando stavo giù il lusso era mangiare la pasta barilla o buitoni…
ROCCO
Perché la civiltà li da voi ancora non è arrivata
LUI
Non capisco perché parli in modo sempre così ..a cazzo di cane, io lo so che sei un bravo
ragazzo, ti ho educato bene, sei mio figlio…ti ho cresciuto a calci in culo
ROCCO
Va a sedersi in poltrona
Lasciamo stare questi discorsi, godiamoci questo giorno di pasqua in santa pace va…
LUI
Eh..viva la Pasqua..
ANTONIO
Entrandocon un uovo di pasqua gigante che poggia sul mobile
Ciao pa‟, guarda che bell‟uovo che ti ho portato?
LUI
L‟hai fatto tu?
ANTONIO
Ma no papà, l‟ho comprato…
LUI
Era una battuta appapà, se l‟avevi fatto tu che mazzo tenevi… senti, com‟è andata a finire
la storia li alla pompa di benzina?
ANTONIO
E niente…non ho più voglia di andarci…tanto per quello che guadagnavo…
ROCCO
Gli extra delle pompe.. di benzina.. non te li pagavano ovviamente
LUI
Come non ti pagava gli extra?
ANTONIO
33
Ma lascialo stare…non facevo nessun extra
LUI
Io li ho sempre fatti e me li hanno sempre pagati
ROCCO
Ma gli straordinari di Antonio sono molto particolari…
LUI
E che farà mai a sta pompa di benzina?
ROCCO
Eh fa fa…
ANTONIO
Basta, la vogliamo finire? Con questi extra, questi straordinari? Sempre a fare confronti..
A che serve tutto questo lavoro? Io non voglio lavorare…Se divento come te
m‟ammazzo…
LUI
Eh mamma mia..
LETIZIA
S’affaccia e rientra in cucina
Perché strillate? Cosa succede? Possibile che non si può passare una festa in santa pace?
LUI
Niente, gli ho chiesto che faceva alla pompa di benzina e s‟è pigliato subito d‟aceto..
ANTONIO
Scusa mamma…scusate… hai ragione …
LETIZIA
Si.. la ragione è dei fessi..
A lui
E tu lo vuoi lasciare stare?
LUI
Ma non gli ho detto niente
LETIZIA
Non fatemi arrabbiare sennò vi mollo qui e vado a mangiare dal kebab baro
IN MILANESE
Esce borbottando
A fare favori agli asini si butta via il sapone
ALFREDO
Da fuori
Oh raga raga…raga!
Entra
grande notizia….mi batterò con Battiston…
canticchia la sigla di Rocky
34
ROCCO
Ma chi quell‟attore ciccione del cinema?
ALFREDO
Battiston tra i pesi pediomassimi è una leggenda…ha vinto 16 incontri su 16….picchia
come un fabbro quello lì
ROCCO
e se vinci quanto ti danno?
ALFREDO
Mille euro
ANTONIO
E se perdi?
ALFREDO
Ma vai a dar via i ciap…
LUI
Che sono questi modi di parlare?
ALFREDO
Eh ma papà sto qua è la tomba dell‟entusiasmo.. apre sempre la bocca… quando non
dovrebbe
ROCCO
Per le pompe..
ANTONIO
Oh!
ROCCO
Di benzina
ADELINA
Entra ballicchiando a tempo avvicinandosi al padre. Alfredo va a sedersi accanto a
Rocco
E uno e due e tre e quatt.. e cinc e sei e sett e ott..
E uno e due e tre e quatt…cià papà (baco) e sett e ott
Gli altri la scimmiottano canticchiando con lei
E allora?
TUTTI
Cià papà
ROCCO
Sette otto..
LUI
Ma la volete lasciare stare la velina? Ciao bella di papà
CAROLINA
35
Entra, un po’ fatta, si ferma, li guarda tutti stralunata
Si sente per le scale il profumo…
ROCCO
Arriva Crudelia DeMon
CAROLINA
mmm che profumo di agnello e patate al forno, non vedo l‟ora di mangiare
ANTONIO
I dalmata?
CAROLINA
Ma no, l‟agnello..
ROCCO
Ma te non eri vegetariana?
CAROLINA
E vabè vegetariana,..carnivora.. vegano-carnivora
ROCCO
Capito, è passata al crac
LETIZIA
Entrando dalla cucina con la teglia della pasta al forno in mano
Dai forza a tavola…è pronto…lasagne al forno…
ALFREDO
In piedi
Che buone le lasagne…
A Rocco
mi piace molto a pasta china cu‟ ri purpitteddhri…
ROCCO
Ascolta tuo fratello, lascia stare il pugilato..te già non è che di tuo partivi avvantaggiato,
ma a furia di prendere pugni in testa ti sei rincoglionito
ADELINA
Ma ci sono le polpettine?
LETIZIA
Certo che ci sono, mi sono svegliata alle sei per fare sta benedetta pasta
LUI
Almeno una volta all‟anno me la vuoi cucinare come la faceva mamma?
LETIZIA
È troppo pesante, a me con un po di carne macinata e un po di besciamella andava più che
bene
LUI
E volevi rinunciare ai tocchi di soppressata? Al sapore dell‟uovo? Alle polpettine di carne
36
macinata fritte? Al caciocavallo filante? Alle spolverate di formaggio….Ma chi capiscite a
sto Milano?
ROCCO
Praticamente un primo un secondo e un contorno con antipasto tutto insieme
CAROLINA
Però lo ingurgiti
ROCCO
Mai quanto ne ingurgiti te
CAROLINA
Cafone.
ROCCO
Mai provato supposte di metadone?
LETIZIA
Non vi sto più dietro..
ROCCO
Cosa c‟è per secondo?
LUI
Non t‟è bastato il primo il secondo e il contorno con antipasto tutto insieme?
LETIZIA
L‟agnello con le patate, la frittata di ricotta, ovviamente la soppressata
ALFREDO
Al pubblico
Buona la soppressata
ROCCO
Soppressata.. soppressata.. tutti sti cibi terroni. Ma un piatto tipico milanese di pasqua non
c‟è?
LUI
Certo che c‟è, stelline in brodo.. ma brodo Snorr
LETIZIA
Ma muchela tì…ci sono i risotti..
LUI
Col brodo knorr pure quelli
LETIZIA
Allo zafferano, alla zucca, alla luganega, coi fughi cogli asparagi, con i legumi,
con i granchi, con la luganega, con le rane
ADELINA
Meglio le lasagne al forno..
37
LETIZIA
Perché, non ti piacciono le rane?
ADELINA
Bleah!
ALFREDO
Buone le rane…(si allaccia le scarpe x non impallare carolina)
CAROLINA
No io non le mangio le rane..
ROCCO
Perché?
CAROLINA
Ma come perché?è carne
ROCCO
Sottovoce
Confermo, è pazza
LETIZIA
Io non vi sto più dietro..
LUI
Rassegnatevi, non c‟è un piatto tipico..
LETIZIA
Si che c‟è…
LUI
E qual è?
LETIZIA
Per esempio…..il capitone marinato
LUI
Napoletano
LEI
I tortelli di zucca
LUI
Li fanno da tutte le parti, pure in Indonesia
LETIZIA
Ce l‟ho.. la cassoeula…
ALFREDO
Al pubblico
La cassoeula l‟è buna…
38
ANTONIO
Ti te mangi tut…
ROCCO
Mai com a tì..
ADELINA
Va a sedersi in poltrona
LETIZIA
Si alza
Vado a prendere i secondi, a chi tocca sparecchiare qui?
CAROLINA
Si alza e va a fumare a destra alla parete
Dai mamma, aspetta un attimo, lasciaci respirare.. facciamo una pausa siga!
LETIZIA
In milanese
Fate un po‟ quello che volete
LUI
Visto che facciamo una pausa, volevo dirvi qualcosa.
LETIZIA
E cosa ci devi dire? Ti prego non partire col tuo solito pistolotto
LUI
Volevo farvi un riassunto dei miei progetti
LETIZIA
Ma non puoi farceli un‟altra volta?
LUI
No no, non è possibile rimandare oltre. Siediti letì
Letizia si siede
Fra un anno io vado in pensione, lo sapete vero?
TUTTI
Si
LETIZIA
E allora?
LUI
E allora finisco il martirio della fabbrica e ho intenzione di tornare al paese. Qui ho
sofferto troppo, non ho potuto essere mai me stesso. Finalmente posso sentirmi libero di
scegliere, di vivere gli anni della pensione in modo migliore, capisci Carolì? Se restassi
qui non farei che girare intorno allo stabile e finirei per frequentare l‟osteria o il bar,
sempre con le stesse persone, sempre a dire le stesse cose.
ADELINA
39
giù invece non vedrai sempre le stesse persone che stanno a fare pettegolezzi sugli
altri?
LUI
Si alza
Figlia mia, le stesse persone di giù le conosco da sempre, so dove abitano, so dei loro
nonni e dei loro genitori, sono entrato nelle loro case, so parlare con loro e parlo di cose
che mi piacciono, che mi interessano.
ADELINA
Si, il vecchio che si piscia addosso, la zia che è tirchia, Nicolino che ruba i salumi alla
mamma, Michela che non ubbidisce.
LUI
Che c‟entra adesso Michela che non ubbidisce?
ADELINA
Tu dici che qui vedi sempre le stesse persone, ma scusa che ragionamento è?
LUI
Senti io non mi voglio arrabbiare.. voi dovete capire che Milano per noi calabresi.. perché
noi siamo calabresi vero? …(va a mettersi a sinistra davanti al tavolino) è più straniero
di quanto si possa pensare, non c‟è via di scampo, si rimane sempre ospiti provvisori,
emigranti.. noi siamo terroni. Ce l‟abbiamo scritta in fronte la nostra terra. E non bastano
chili di sapone per cancellarla. Voi siete miei figli e avete il marchio, lo ripeterò all‟infinito,
avete il bollo, lo stampo dell‟origine. E pesa, e come se pesa! Più che se fossimo
marocchini o polacchi. Non mi chiedete perché, ma i milanesi si comportano con più
sgarbo con noi che con i polacchi e i marrocchini.
LETIZIA
Si alza
Posso dire una cosa? Sarebbero anche figli miei (in milanese)
LUI
E chi lo nega… Non mi voglio arrabbiare, statemi a sentire. La casa giù è quasi finita,
mancano delle piccole rifiniture,(torna al suo posto passando davanti) ci sono le stanze
per tutti voi, avrete i vostri spazi, mentre qui non ci entriamo più, siamo l‟uno sull‟altro,
non si può neanche fare una scoreggia in santa pace…invece giù…
Si siede
appena me ne vado in pensione ci trasferiremo nella casa nuova in riva al mare…bello no?
CAROLINA
Non lo guarda. Pausa lunga
Ma io non posso lasciare il lavoro
LUI
Chiederai il trasferimento, e poi vedrai che anche in calabria ci sono le associazioni di
volontariato.. arrivano tanti di quei barconi…
CAROLINA
Ma io non ho voglia di venire a vivere in calabria
LUI
40
Voi fate quello che vi dico io!
Si alza
Io vi ho cresciuto con i miei sacrifici, io vi ho dato il nome e vi ho dato da mangiare fino a
quest‟età. Adesso dovete ubbidire e venire con me.
ADELINA
papà, la Calabria è bella si e no per le vacanze, poi è un mortorio
LUI
Che vuol dire un mortorio? Più mortorio di quello che c‟è qua?
CAROLINA
A me non pare che qui ci sia mortorio pa‟. Secondo me sei troppo preso dall‟idea del paese,
noi siamo nati qua, abbiamo i nostri amici, le nostre cose….
LUI
E che sarà mai, mancano gli amici in Calabria? Quella è la patria dell‟amicizia!
ADELINA
Pa‟, hai bisogno di chiarire quello che hai dentro, se fai richiesta, in fabbrica te lo danno
gratis lo psicologo
LUI
La richiesta di che? Devo andare a confessare a loro che sono pazzo? Che ho dei problemi?
Questo volete? E quali sono i problemi? Che da quando sono in questa città puzzolente
non sono andato che dieci volte al ristorante? Mai al cinema, mai in una sala da ballo?
Volete la mia morte? Questo volete?
CAROLINA
Pa‟ non fare il tragico, tu sei fissato, invece di essere presente alla vita di qua, sei presente
alla vita del paese
Va da Letizia
ADELINA
Che poi non te ne rendi conto, è cambiato tutto anche li, non c‟è più la gente buona, e
nemmeno le minestre sono quelle di una volta
LUI
Dovete fare quello che dico io, sennò si trovatevi dove andare.
LETIZIA
Ma cosa dici?
LUI
Cosa dico? Anche tu sei alleata loro adesso? Che c‟è esce fuori la tua vera natura milanese?
Maligna…
LETIZIA
Si mette a piangere
Ma sei matto? Ma come ti permetti? Ti dà di volta il cervello?
CAROLINA
Non parlare così contro la mamma…
41
LUI
Si siede
Voi vi rendete conto di che cosa è stata la mia vita? Prima il mutuo di questa casa, poi i
risparmi per giù, per farvi studiare, per darci una dignità e adesso devo sentire parole che
non avrei mai voluto sentire?
ADELINA
Io in calabria non ci vengo
CAROLINA
Io nemmeno
LUI
Voi fate quello che vi dico io
ROCCO
Dopo una pausa v
Io Milano non la posso lasciare.. anche per il fatto che ormai son fidanzato.
LUI
E vabbè tu non vieni, tanto…
ANTONIO
Anche io sono fidanzato
ROCCO
Anche te?
ANTONIO
Si perché, ti puoi fidanzare solo te?
ALFREDO
Anche io sono fidanzato.. io con una ragazza
ROCCO
Cinese
LUI
Una cinese?
CAROLINA
E io sono fidanzata con Abdul
LUI
Ab…?
CAROLINA
Si, abdul, un ragazzo della Nigeria
LUI
Ho capito bene? Della Nigeria?
42
CAROLINA
Si, papà della Nigeria.
LUI
Cioè è nero, nero come il nerofumo?
CAROLINA
No papà.. non è nero nero come puoi pensare.. è quel nero nero..opaco
ROCCO
Che cosa hai contro? Non ti piacciono i cinesi e i neri, hai sempre sparlato dei milanesi
che sono razzisti!
LUI
come faccio a farti capire che non sono razzista, io voglio che ce ne andiamo da qui, per
tornare a casa, nel nostro mondo!
ROCCO
Nel tuo mondo papà, noi siam milanesi !
LUI
Voi? Voi milanesi? Che cos‟è questa una rivoluzione? Volete uccidermi...evvabene,
ripetete che siete milanesi e io mi butto nel naviglio e la faccio finita.
ROCCO
Si alza
Ma buttati dove vuoi, un terrone in meno..
Fa per andare
LUI
Pezzo di merda!
ROCCO
Te sei venuto qua che non avevi neanche i soldi per comprarti un chilo di pane, hai trovato
lavoro, hai trovato una donna meravigliosa come la mamma, hai avuto la possibilità di farti
una casa, una famiglia e qual è la tua gratitudine? Hai sempre odiato Milano! Te mordi la
mano che ti dà da mangiare, sei come un cane rabbioso
LETIZIA
Rocco smettila
LUI
No mamma, non la smetto, è ora di dirgliene quattro a questo terùn che crede di sapere
tutto…noi in Calabria non ci veniamo, perché per fortuna siamo nati a Milano, ed io di un
padre come te provo solo vergogna
Si gira
LUI
Se ho lasciato la mia terra è stato solo per bisogno…ed io ho fatto sempre il mio dovere e
tua madre me ne è testimone
LETIZIA
Ma certo, gran lavoratore
43
LUI
Se provi vergogna di tuo padre, provi vergogna anche di te. Io forse sono un disperato
perché ho vissuto 43 anni in questa città che ho sentito come una prigione, ma tu sei
completamente perso se non accetti le tue radici.
ALFREDO
Dopo una pausa
Pa‟ dai, magari ci pensiamo bene…vedi ognuno di noi ha delle cose qua…
LUI
Fate come volete, ora lo sapete, tra un anno io vado in pensione e me ne torno in calabria,
se volete venire bene, se no trovatevi dove andare perché io questa casa la vendo.
LETIZIA
Ecco, ci siamo avvelenati anche questa pasqua.. Grazie eh!
Esce piangendo
ADELINAe CAROLINA
Mamma, aspetta…
La seguono
ROCCO
Si gira verso sinistra. Indica il padre, ed esce senza parlare
ALFREDO
Pa‟ pensaci bene, sono sicuro che non è quello che vuoi fare…
LUI
Vai dalla tua cinese…vai…
Alfredo uscendo fa cenno ad Antonio di provare a parlare col padre
ANTONIO
Dopo una lunga pausa
Pa‟ io ti capisco…è importante essere accettati.. infatti volevo dirti che io…. Io
sono….volevo dire che io sono….ecco non è facile dirlo…quello che voglio dire è che io
sono….
LUI
Beh?
ANTONIO
Sono molto dispiaciuto di questa situazione….davvero…molto dispiaciuto…
LUI
Certo Antonio, certo…
ANTONIO
Se non ti dispiace esco anch‟io
Esce
LUI
rimasto da solo
44
non illudetevi, anche se siete nati qui ed avete la mamma milanese, voi non sarete mai
accolti come cittadini di serie A, voi non avrete mai la totale benedizione della madonnina,
anche lei è targata Milano e fa fatica ad accettare la gente venuta da fuori.
Quando sono stato male in ospedale, l‟ho pregata spesso, le ho domandato tanti favori, ho
chiesto con fede e per necessità, stavo nel bisogno, i figli erano piccoli e Letizia non ne
poteva più, poverina, ma di favori non me ne ha fatto neanche uno, evidentemente stava
stava troppo in alto, non mi ha sentito.
FINE PRIMO TEMPO
FINE PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
LUI
Atmosfera da sogno. Gocce. Si apre il sipario. Luce su di lui.
Da tre o quattro notti sogno che la casa sul mare me l‟hanno spostata sul naviglio e mi
vedo litigare con i muratori che hanno accettato di fare una cosa simile. Ma poi s‟affaccia
a un balcone mia madre e dice:
-Non fa niente, anche da qui si vede l‟acqua che scorre.
- Che centra l‟acqua che scorre? Voglio il mare di fronte. Ma ti sei messa d‟accordo con
Letizia per farmi morire prima? Questa casa è bella se sta a guardare verso la Grecia, se no
diventa un cumulo di mattoni senza senso. Dai scendi e andiamo via, ti accompagno io e ti
porto a sederti sulla poltrona che ho messo sulla veranda da dove puoi contare le onde che
vanno e vengono.
45
Eh, figlio mio, le onde adesso vanno soltanto, non vengono più
Ma che dici ma? Mo le onde vanno soltanto? Vuoi cambiare la voce del mare?
Non farti imbrogliare da Letizia, non puoi tradirmi proprio tu…
Letizia farà resistenza, non ti verrà dietro, non lascerà i figli.
Lo vedi ma‟? Se non lascerà i figli vuol dire che sarà con me al paese, perché i figli
sono destinati a venire con me. Non possono lasciarmi solo, nella solitudine più nera.
non sono creature malvagie non penseranno solo a se stesse. Però smettila di dirmi cose brutte. Io t‟ho sempre adorata e tu adesso fai la complice di una milanese? O vuoi
darmi qualche messaggio che non capisco?
Lei si dissolve lentamente, fino a diventare un punto scuro.
Buio-luce. In scena il tavolo è apparecchiato. Seduti intorno al tavolo i figli. Rocco al
suo, Alfredo al posto di Carolina, Carolina di Adelina, Adelina del padre, Antonio in
piedi alla parete. Tutti a guardare il cellulare.
ROCCO
guardando il cellulare
..che deficiente..
Carolina ride.
ANTONIO
Ma avete sentito quello che vi ho detto?
Silenzio
Avete sentito quello che vi ho detto?
ROCCO
Cosa dobbiam dire? Non sarai né il primo né l‟ultimo a cui piace la luganega
ALFREDO
Buona la luganega
ANTONIO
Al pubblico
No perché.. per me è importante che voi lo sapete
CAROLINA
Hai fatto bene a dircelo, ma per me è uguale…non cambia niente…anzi sai cosa? Adesso
hai un quadro perfetto..in questa casa ci sono mamma papà, due maschi, due femmine… e
poi ci sei tu! L‟equilibrio tra …YIN E YANG. È quasi meglio di prima …vieni qua, fatti
abbracciare… (va ad abbracciarlo)
ANTONIO
Ma io sono maschio!
ROCCO
E mi son Lady Gaga
ANTONIO
Sgarbato!
ADELINA
46
Io l‟avevo capita sai…balli troppo bene… ahh ..ecco chi mi rubava sempre il fard dalla
borsetta…
ANTONIO
E te Alfredo?
Rocco “suona” il bicchiere con la forchetta, come un campanello da wrestling. Alfredo
scatta.
ALFREDO
A carolina
Buonasera
ANTONIO
Non dici niente?
ALFREDO
E che devo dire? Se sei contento te…
ANTONIO
Contento…è così, che vuol dire contento…
ALFREDO
Se sei contento così son contento anch‟io, se sei contento tu son contenti tutti, se non sei
contento tu.. c‟è chi è contento e chi non è contento, se non sei contento te
E te Rocco? Sei contento?
ROCCO
Senza girarsi
Mi hai commosso. Se lui è contento io son proprio felice.. Io so solo che il terun già ce
l‟abbiamo… a Paolo Sarpi c‟ha pensato sto qua… Viale Padova l‟ha portato l‟altra…
adesso è arrivata contenta contenta anche Moira Orfei, manca solo il drogato.. Da domani
comincio a iniettarmi anch‟io così abbiam completato l‟arca….
ANTONIO
Grazie ragazzi, è importante per me essere accettato dalla famiglia.
ROCCO
Figurati, per così poco…
ANTONIO
Vorrei dirlo anche a mamma e a papà
ROCCO
Ma sei deficiente? Cosa vai a dire a quella poveretta? Ha già le sue cose per la testa.. E il
papà vuoi sapere cosa fa? Ti butta giù dal balcone con tutta Moira Orfei senza dire una
parola, (e fa bene)
CAROLINA
Rocco! Beh..però questa volta ha ragione..
ADELINA
Poi dal giorno di pasqua non ha più detto niente, ma papi sicuramente non ha rinunciato
47
alla sua idea di tornarsene al paese
ALFREDO
(si alza e va alla poltrona) Posso dirvi una cosa? Non so se è una sensazione solo mia, ma
ci sono volte in cui lo sento come un estraneo
ANTONIO
Al pubblico
Si ma cercate di capire, lui Milano non l‟ha mai accettata, ma in fondo neanche Milano ha
mai accettato lui
LETIZIA
Adelina Carolina Rocco Alfredo Antonio!
Al proprio nome ognuno alza la mano
Entrando, nessuno le dà retta perché sono tutti al cellulare
L‟ho visto dal balcone, sta per arrivare… Oh alura, smettetela…sempre lì a perder tempo
con sto Candy Candy (qualcuno la corregge)
ANTONIO
Mamma, Candy Crush
ALFREDO
Candy Crash..
LETIZIA
Ma quel che l‟è.. Candy Candy.. .. sempre lì su Twister..
ROCCO
Twitter
LETIZIA
Feisbius..…gli vogliamo fare una sorpresa?
ADELINA
Si, dai, facciamogli una sorpresa, nascondiamoci…
LETIZIA
Si dai!
ROCCO
Che robe patetiche
CAROLINA
scatta
MA COSA STAI DICENDO?!
Rocco prende la sedia a difesa
Dopo 43 anni di fabbrica se ne va in pensione e tu dici che è patetico?
ROCCO
Eh ma qui ci vuole un esorcista
CAROLINA
Ma va a da‟ via el cu
48
ALFREDO
È bello fargli una sorpresa…ma si sono d‟accordo…
ANTONIO
Nascondiamoci
ADELINA
Dai, dai, dai, „ndem!
LETIZIA
Eh ma io non vi sto più dietro
Rocco e Alfredo a soggetto parlano uscendo
Si nascondono tutti. Rocco, Antonio a sinistra. Gli altri a destra. Antonio esce da solo a
destra scheccando:
ANTONIO
Si si facciamogli una sorpresa!!
LUI
Entrando da sinistra
Letizia, ragazzi…ma che hanno fatto hanno apparecchiato la tavola e sono usciti?
Festa, festa è festa!!! Finalmente sono un uomo libero…
TUTTI
Escono fuori. Restano tutti in piedi
Sorpresa!!!
LUI
Ma siete scemi?
LETIZIA
Hai fatto presto stasera, ti han fatto uscire prima?
Rocco va a sedersi al suo posto
LUI
Per tornare oggi ho preso un taxi…
ALFREDO
We, la sciambula oggi…Ma si crepi l‟avarizia
LUI
Ho voluto mettere un timbro a secco tra me e la fabbrica. Ho chiuso con lei. Chiuso per
sempre. La mattina non devo alzarmi e correre, non devo stare otto ore inchiodato ad una
macchina…e tacchete e tacchete e tacchete e tacchete
si gira verso antonio
LETIZIA
Calmo, stai calmo… sennò ti succede come al marito della Luisa che il giorno dopo essere
andato in pensione gli è preso uno s‟ciopone..pem! è morto
49
LUI
Letì, per favore…
LETIZIA
Ma non andavan mica d‟accordo…
ROCCO
Vedrai, proverai nostalgia della fabbrica e sentirai il bisogno di ritornarci
LUI
Va a mettersi davanti
Ma vattene affanculo. Ma come ho fatto a resistere? Come ho fatto a piegare il capo e non
lamentarmi mai per tutti questi anni…nei momenti difficili mi dicevo: un calabrese non si
arrende mai. E non mi sono arreso, ma ho vissuto la vita di un altro, non la mia.
LETIZIA
Muchela adesso con questa malinconia, stasera è festa…
ADELINA
Pa‟ t‟ho fatto il regalo, ecco
Glielo porge un oggetto molto lungo
LUI
Scartandolo
Un ombrello? Grazie…anche se dove andremo a vivere non ne avrò molto bisogno
ALFREDO
Andare in pensione è una bellissima cosa pa‟, ti farà avere tanto tempo libero per i tuoi
interessi e per i tuoi nipotini!
Gli porge il regalo
LUI
Non mi dire che la cinese è incinta
ALFREDO
Ma no pa‟, ma prima o poi avrai dei nipotini no?
LUI
Basta che non siano cinesi.. non ho niente contro i cinesi, ma vederli già così piccoli che
girano per casa cinesamente..la vita è già tanto difficile
Indicando il regalo che ha in mano
pesa, che sarà mai? Un rasoio elettrico…grazie Alfredo…tanto io la barba non me la taglio
ALFREDO
Sono felice per te
CAROLINA
Tanti auguri per la tua pensione Papà, ma ti prego… trovati un hobby!
Gli da il regalo
LUI
Che bella camicia…e questi che sono?
50
CAROLINA
È incenso..questi papà ti sbiancano l‟aura
LUI
Non ce l‟ho la laurea..grazie Carolina
CAROLINA
Tanta pace
ANTONIO
Ecco il mio pa‟
Porge il regalo
LUI
Denim
ANTONIO
Per l‟uomo che non deve chiedere mai…
LUI
Ehh tu così carino, chissà quante donne hai...
Tutti asseriscono ironicamente
ROCCO
Ehhh.. l‟è cuntent..
LETIZIA
allora ti voglio dare il mio regalo
Glielo porge
Una cravatta
LUI
Grazie…
LETIZIA
S‟intona con la camicia…
LUI
Fa pantano
ROCCO
Va verso di lui
Così adesso che sei in pensione magari potrai venire con me in sezione…
LUI
Se aspettate me potete chiuderla la sezione…
Tutti ridono
ROCCO
tanti auguri pa‟
51
LUI
Aprendolo
Un portachiavi
ROCCO
D‟oro
Rocco lo abbraccia e lui si commuove
LETIZIA
Dopo un po’
Ma che fai? Ma va la…ci vogliamo mettere a tavola?
LUI
A tavola, a tavola…
Tutti vanno ai propri posti, Adelina esce a prendere il vassoio
LETIZIA
Per te stasera c‟è una grandissima sorpresa…ti ho cucinato la cassoeula
LUI
Ma ti sei impazzita?
LETIZIA
Ma scherzo….c‟è il tuo salame
Antonio lo scopre
…le tue caciotte…
Alfredo le scopre
anche il pane di casa…
adelina lo porta
me lo son fatto mandare da tua sorella
Lui abbraccia Letizia
LUI
Allora buon appetito…Stasera mi voglio ubriacare!
Si siedono a tavola. Alfredo e Antonio riempiono i bicchieri di vino.
LETIZIA
Alfredo e antonio versano il vino
La famiglia è ricca…
adesso che anche Rocco ha trovato lavoro in banca,
i ragazzi lavorano tutti…tu sei in pensione, che ci manca?
LUI
Assettat Letì va parli sempre a sciusciu d‟acqua
ADELINA
Entrando col vassoio
A proposito, ho portato un vassoio di cannoli dalla pasticceria dove ho trovato
lavoro…anche se continuo a fare i provini per fare la velina…non bisogna mai perdere la
52
speranza…
LUI
Brava papà, chi di speranza campa disperato muore..
ADELINA
poi pa‟ volevo dirti una cosa….
LUI
non dirmi cose tristi…guarda sennò do una coltellata a tua madre…
ADELINA
Esitante
Ma che triste…è una cosa bella….almeno credo…mi sono fidanzata
LUI
Ah! Puru tu?
LETIZIO
Rompe l’imbarazzo
Un brindisi per papà
CAROLINA
Pa‟ devi farlo tu
LUI
Ma non so che dire..
ALFREDO
Dai pa‟
ANTONIO
Dai dai…
LUI
Allora brindo ai miei figli, che sono la mia vita…e…vi voglio bene
ALFREDO PORTA VIA OMBRELLO
Buiolento + vecchia milano – Luce in scena Letizia e Lui da soli
LETIZIA
Ha in mano il prosciutto, fa la sua domanda ed esce
Sei contento che Rocco ha trovato lavoro?
LUI
Lei porta via prosciutto. Raccoglie piatti. Lei entra subito e porta via piatti. Lui
raccoglie posate Rientra subito
Sbandato e irresponsabile improvvisamente trova lavoro in una banca‟ chi l‟ha
raccomandato? Non ti sei mica rivolto a Bossi promettendogli i voti della famiglia alle
prossime elezioni?
LETIZIA
Intanto prende posate e brocca e fa per uscire. Esce.
Stai diventando pazzo, ormai non ti controlli più. Si vede che non conosci i tuoi figli, non
53
meriti il loro affetto
LUI
Lei intanto entra prende altro ed esce
Oh! ma dove hai preso in prestito questa parlantina? Ti ha morso una tarantola? Io so di
che cosa hanno bisogno i miei figli, lo so bene, non come te che fai la gatta morta e li
proteggi anche quando non dovresti farlo. Io sono andato in pensione,(LEI ENTRA)
quindi armi e bagagli e tutti al mare…si torna in calabria!
LETIZIA
Prende le brocche di acqua e vino
ho conosciuto il fidanzato di Adelina, è bergamasco e mi sembra un buon partito…
esce. Lui la sciommiotta. Lei rientra
non dici niente?
LUI
Letizia prende altre cose ed esce
Che cosa devo dire? Che i bergamaschi sono più zotici dei calabresi? Li ho conosciuti sai?
Sono testardi e duri, non so come tratterà Adelina, la piglierà a calci in culo
LETIZIA
entra
Hai troppi pregiudizi, le persone non sono tutti uguali. In calabria c‟è la mafia, allora tu sei
mafioso?
LUI
Piega tovaglia. La porge a lei
Magari! Magari lo fossi. Non sarei qui a quest‟ora, e non dovrei preoccuparmi per te e per
tutti i figli che hai fatto!
LETIZIA
Posa tovaglia. Va a sedersi in poltrona
il ragazzo ha anche una sua casettina proprio nel nostro quartiere, sta pagando il mutuo.
LUI
A me che me ne frega della sua casettina e del suo mutuo? Non vorrai mica dare la figlia a
un bergamasco. I bergamaschi sono gente dell‟altro mondo, già chi li capisce merita un
premio, figurarsi se vado a imparentarmi con un bergamasco
LETIZIA
Come sei scorbutico stasera
LUI
Sono scorbutico? Devi metterti in testa che qui comando io e voi fate quello che dico io.
Presto cominciamo i preparativi e tutta la famiglia si trasferirà in Calabria
LETIZIA
Ma i ragazzi non verranno mai, ma poi oramai sono tutti fidanzati qui, lavorano tutti qui,
dovremmo pensare a sistemarli piuttosto
LUI
I lavori che fanno li possono trovare anche in calabria…, una guardia giurata in banca, una
pasticceria una pompa di benzina …capirai….mancano le pompe di benzine in calabria?
54
LETIZIA
Non fare il caprone, non comportarti come i tuoi parenti
LUI
Senti, vai a fare la professoressa da un‟altra parte. Se no ti cambio i connotati
LETIZIA
Ti vuoi mettere in testa che i figli non sono una nostra proprietà? Hanno la loro vita, i loro
interessi, i loro gusti, non puoi decidere te per loro
LUI
Accidenti come parli bene, proprio da milanese. Qua devi fare come dico io, sennò io
faccio succedere un 48
LETIZIA
Non ti scaldare, vedrai che le cose si aggiusteranno e troveremo la soluzione. Devi solo
avere ancora un po‟ di pazienza.
LUI
Pazienza per che cosa? Non voglio più stare in questa città che puzza di carne umana
fradicia. Possibile che tu non te ne accorgi? Quando esco la mattina, sento nell‟aria il
puzzo di carogna. Mi s‟impasta la lingua. Tu non lo senti perchè è il puzzo della tua
razza!!!
LETIZIA
Non sei mai stato così cattivo e offensivo. Che cosa ti ha preso? Guarda che se stai male ti
porto in manicomio
LUI
Le da uno schiaffo
adesso vai a denunciarmi, ti crederanno perché sei di qua, e quelli di qua dicono sempre la
verità.
LETIZIA
Cattiverie su cattiverie, fermati o combinerai qualcosa di brutto.
LUI
Per il momento scenderò da solo ad organizzare le cose. tra una settimana torno e massimo
dieci giorni ce ne andiamo tutti…
Buio sfumato-musica tacatà-luce pulsante
I ragazzi eseguono una coreografiasu tacatà. Adelina balla su tavolo, Alfredo passa la
scopa. Quando sono seduti, perché stanchi, la musica sfuma
ALFREDO
Accidenti Antonio, sei proprio bravo a ballare, sembri….
ANTONIO
Nurayev
55
ALFREDO
No..
ALFREDO
Roberto Bolle
ANTONIO
No… un tronco
ANTONIO
Ha parlato il Rocky Balboa di Pioltello
ADELINA
Ma voi non la sentite la mancanza del papi?
ROCCO
Certo che la sento, come si può sentire la mancanza di una martellata sui coglioni
CAROLINA
Ma che insensibile.
ANTONIO
Ragà, notiziona.. ho trovato lavoro
ALFREDO
E dove?
ANTONIO
Guarda in platea
Da Dolce&Gabbana. Mi pagano anche gli extra. Rocco, tiè. Ciapa su e porta a ca‟.
ROCCO
Eh immagino..
CAROLINA
Io sto pensando di andare in missione in Africa. Cosa ne dite?
ROCCO
Ma allora tanto vale che scendevi in Calabria scusa
CAROLINA
Guarda, hai un‟aura che non ti dico… Se papà ce l‟aveva marrone tu ce l‟hai proprio di
merda
Antonio ride
ADELINA
Oh raga, stasera c‟è Francesco Arca al TheClub” ANDIAMO A SPACCARCI!
ALFREDO
E chi è Francesco Arca?
ANTONIO
Quel gran pezzo di manzo di un tronista
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Comincia a ballare e gli altri si accodano
Buio-musica-luce
LUI
Solo sotto uno spot come nel sogno
Sono arrivato alle nove di mattina. Mi sono fatto accompagnare alla casa nuova, da Ciccio
il noleggiatore. Il tratto è breve, potevo farlo a piedi, ma mi è parso di completare un rito,
l‟ultimo giorno di lavoro ho preso un tassì per tornare a casa a Milano e arrivando a casa al
paese, ho preso di nuovo un tassì. Ho spalancato le finestre e i balconi. Il mare è li di fronte,
azzurro, dolce. Respiro a pieni polmoni. C‟è tempo per disfare la valigia. Intanto mi godo
il paesaggio affacciato al balcone....l‟aria porta tanti profumi. Ecco, mi basta questo per
rinascere, per ritrovarmi. Milano è cancellata, Milano non esiste, non esiste più e se non
fosse per via dei figli e della moglie, adesso io sarei già in paradiso.
Buio-musica tamburi-luce
57
Letizia e Alfredo in scena davanti al tavolo, Alfredo appoggiato al tavolo
LETIZIA
Non c‟è altra soluzione, te la devi sposare
ALFREDO
E la mia carriera di pugile?
LETIZIA
La tua carriera..vorrà dire che smetterai di farti dare i pugni in faccia.. Lo farai per
scherzo.., adesso devi pensare alla creatura
ALFREDO
Ma a me piaceva.. poi non è che li prendo solo i pugni, li do anche
LETIZIA
Sei sempre stato strano e violento te, fin da bambino..
ALFREDO
Cosa dirà papà?
LETIZIA
Papà… il papà digerisce il capicollo ma sto bambino allo zafferano secondo me gli resta
qua
ALFREDO
Beh si sa che il cinese resta un po‟ indigesto… Forse è meglio aspettare che nasca, cosa
fatta capo ha..se ci va di culo magari somiglia al nonno.. lui si affeziona..
LETIZIA
Sperem.. vediamo come vien fuori sto rospetto calabro-cinese ..ma lì a casa loro poi
mangerete sempre roba cinese?
ALFREDO
Ma no mamma, mangiano italianissimo..
LETIZIA
Ma va?
ALFREDO
quelli son cinesi, mica scemi.. mangiano prosciutto, spaghetti… pensa fanno anche le
lasagne..pasta al forno.. gnocchi col parmigiano..
LETIZIA
Ma sarà parmigiano fatto nelle valli di Shangai…
ALFREDO
A proposito di Shangai, ma cosa è andato a fare papà in Calabria? Non ci resterà mica
LETIZIA
58
Ma no, ma no, è andato a vedere se a casa era tutto a posto, ma gli farà bene così si distrae
un po‟. Adesso che ci è caduta questa bella tegola in testa, dovrà pensare di venderla
quella casa li, così potremo darvi una mano…
ALFREDO
Ma figurati se vorrà venderla, non ci sperare mamma…
LETIZIA
Alfredo, non mi sento bene…
Ha un mancamento
ALFREDO
Mamma cos‟hai? Carolina! Carolina!
Buio-musica tamburi- LUCE SU QUADRO. Piazzato quando finisce la base
LUI
Rientrando con le valigie in mano, sta tornando dalla Calabria, non trova nessuno a
casa. chiama
Letizia, Letizia….non c‟è nessuno…ma come mai, sapevano che stavo tornando e non si è
fatto trovare nessuno? Nemmeno Letizia?
Si guarda intorno
Com‟è piccola e com‟è brutta questa casa, e come sono brutte le case intorno…
Tempo una settimana o due e voglio andarmene da questa città, ho finito la mia pena!
CAROLINA
Rientrando anche loro
Pa sei tornato…
LUI
Ciao Carolì..
La bacia
dov‟è la mamma?
CAROLINA
In ospedale
LUI
Come in ospedale?
CAROLINA
Si, l‟hanno ricoverata d‟urgenza al Niguarda, sentiva dei dolori lancinanti all‟addome e
abbiamo dovuto chiamare l‟ambulanza
LUI
E allora andiamo. Di che cosa si tratta?
CAROLINA
Nulla di grave, per fortuna, è un fibroma che si è gonfiato troppo e bisogna inciderlo
59
LUI
E allora portami da lei
CAROLINA
Non te la fanno vedere per oggi, domani andremo insieme
LUI
Maledetta Milano e tutto…tutta colpa dell‟aria di Milano.. Adesso ci si mettono pure le
malattie per traverso. Io qui non ci voglio crepare.
Buio-musica finchè letizia non è adagiata su divano-luce
ROCCO
Entra in scena con la madre in braccio
Dai che ci siamo quasi
ADELINA
Falla sedere qua
ADELINA
Prendo dei cuscini?
LETIZIA
(No)
ANTONIO
Vuoi dell‟acqua mamma?
CAROLINA
Vuoi che apro la finestra?
ROCCO
Una coperta?
ALFREDO
Vuoi dei cracker?
LETIZIA
State tranquilli ragazzi
ALFREDO
Mamma ma che stragnocca, come hai fatto a tenere i capelli così in ordine?
LETIZIA
Non farmi ridere che se no si strappano i punti
LUI
Oh, ma allora sei proprio combinata male, che diavolo, appena ti lascio qualche giorno
subito ti fai prendere dai malanni?
60
LETIZIA
Tu scherza, tu, stavo per morire
ROCCO
Non esagerare, ma‟. Sei stata male e basta!
CAROLINA
Un male senza conseguenze
LETIZIA
Eh speriamo…
ANTONIO
Vedi che sei rifiorita? Il riposo ti ha fatto bene
LETIZIA
Bel riposo, con tutte quelle flebo e quelle iniezioni e quella puzza degli ospedali che entra
nel naso e nella testa e non si sa come cancellarla
LUI
Buona, buona, riposati. Ti preparerò io un brodino caldo alla milanese e una bella cotoletta
LETIZIA
Lascia stare, ci pensan loro
LUI
Vuoi che ti racconti come sono andate le cose giù?
LETIZIA
Ne parliamo dopo. Com‟è andato il viaggio?
LUI
Bene, al ritorno nel vagone c‟erano persone perbene. Pensa che mi hanno preso per
milanese, a me..? Ci ho litigato
ROCCO
Si vede che non sanno come son fatti i milanesi
CAROLINA
Rocco! La tua aura non cambia..
LUI
Adesso riposati
Cambio luce. Loro in controluce.
LUI
Guardandoli
È come se io non esistessi. La mamma è il cuore della casa, il papà invece è solo l‟asino
che deve provvedere al mutuo, alle bollette, al pranzo, alla cena.
Li guardo. Mi chiedo se ci sono anch‟io nei loro pensieri, nelle loro chiacchiere, nella loro
allegria.
61
Buio-musica in sottofondop0-luce
LUI
Lei stesa
Ti ammali proprio quando non devi, quando mi devi dare una mano per preparare il nostro
trasferimento in Calabria. Scommetto che lo hai fatto apposta
LETIZIA
C‟hai voglia di scherzare, non sai quanto ho sofferto. Meno male che mi hanno trovato un
posto e sono intervenuti subito
LUI
Accidenti che bella donna che sei, sei proprio una bella donna
LETIZIA
Che ti prende? Non mi hai mai fatto un complimento e adesso me lo fai? Stai bene? Mi
devo preoccupare per te?
LUI
Sei proprio una bella donna, non ci avevo mai fatto caso prima
LETIZIA
E allora perché mi hai sposato? Di che cosa ti sei innamorato?
LUI
Di te, lo sai, di te, di come sei fatta. Ricordi quante volte ho portato a lavare quella brutta
giacca che mettevo di domenica?
LETIZIA
Se lo ricordo, e se non prendevo io l‟iniziativa ancora starei ad aspettare
LUI
Lo sai che ho pensato male quando mi hai invitato ad uscire insieme?
LETIZIA
Perché sei un maiale…me lo dici solo ora?
LUI
(soppressata calabra) Guarisci presto, abbiamo molte cose da fare…ce ne andiamo in
vacanza…
LETIZIA
Uh signor n‟ghe la fo piu
Buio-musica tamburi che finisce quando sono tutti seduti-luce
I figli entrano per sedersi e fare colazione. Alfredo al posto di carolina, carolina di
adelina, adelina del padre, rocco alla parete. Antonio di letizia. Entrano nel buio
62
ADELINA
Non c‟è mai niente in questa casa..
ROCCO
Non è che non c‟è mai niente, è che te mangi solo Nutella…
CAROLINA
Che buona la Nutella..
ANTONIO
A te piaccion solo le cose scure
Carolina ridacchia
ROCCO
E a te quelle dure
ANTONIO
Oh! Cosa c‟è di male?
CAROLINA
Ma le avete viste all‟ingresso?
ANTONIO
Si, cioè no.. cosa?
ALFREDO
Le valigie
ROCCO
Ha accatastato tutte le sue valigie vicino alla porta.. come ammassare le truppe al confine
ADELINA
Ma perché ci deve mettere quest‟ansia addosso?
ROCCO
A me non mette nessun‟ansia.. anzi, non vedo l‟ora che si levi dalle balle…
CAROLINA
Ma la vuoi finire? È un problema serio.. che facciamo, lo lasciamo andare da solo in
Calabria a far cosa?
ROCCO
Uè Miss Nirvana 2014… ha tutti i suoi parenti che se ne prenderan cura… Staran sempre
lì seduti a tavola a ingozzarsi di pane e pasta.. beati e beoti
ALFREDO
Magari sta bluffando, un mese di aria pulita, dopo un mese di orizzonte, un mese di voce
del mare che gli parla.. si sfracellerà bene i coglioni.. tornerà su
ANTONIO
Si, ok, se invece ci rimane?
63
ROCCO
Amen
Si fa il segno della croce
ADELINA
E che vuoi fare? Aspetteremo che ritorni
ROCCO
Ma perché c‟è questo rischio?
ANTONIO
E la mamma che farà?
Buio-musica-luce a sinistra
LUI
Entrano e si sistemano
Lui in poltrona, lei al capotavola sinistro
Letì, ora che sei guarita, domani, al massimo dopodomani dobbiamo andarcene,
fuggire...mi sembra di essere ritornato al periodo del nostro fidanzamento, i nostri figli
sono grandi, e noi di nuovo soli, soli, soli, come due ragazzi che ricominciano a
camminare per proprio conto...non so se hai parlato con i ragazzi, se li hai convinti, ma io
qui non ci posso restare più, altrimenti divento più malinconico del solito e comincio a
bere..non so che fare qua
LETIZIA
Perché, giù sapresti cosa fare?
OLIVE. Io ho paura…
LUI
Di raccogliere le olive?
LETIZIA
Ma no, ho paura di venire a vivere in un mondo così diverso dal mio. Lo conosco bene, e
per questo mi fa paura. Anche se mi venisse voglia di andare al cinema, non dico a teatro,
non ce n‟è la possibilità. Sono vecchia ormai, non ce la faccio a cambiare ambiente.
Scendi tu e metti in vendita la casa. Ne ho parlato con i ragazzi, i soldi serviranno per fare
il mutuo ai primi due che si sposeranno, poi loro aiuteranno gli altri quando sarà il
momento
LUI
Si alza
Ah! È così, avete fatto il complotto
LETIZIA
Ma no, io se vuoi vengo, poi sarò li sempre col muso lungo, non mi va di passare le
giornate con tua sorella o con la vicina a criticare questa e quella....a pulir le fave per
strada, o fare all‟uncinetto o stare affacciata ore e ore alla finestra...
64
LUI
Ma c‟è il mare. Uno guarda il mare...il mare parla, possibile che non l‟hai mai sentito?
LETIZIA
No, sono sorda..
LUI
ma che vuoi capire tu del mare...che hai sentito tu? La voce del naviglio?
Mi volete punire di che cosa? Vi ho fatto fare sempre i vostri comodi e mi ripagate in
questo modo? Allora sai che ti dico? Vi aspetto giù, la casa è aperta, è stata fatta per voi.
LETIZIA
Il primo ricordo che ho della nebbia, quand‟ero bambina, è che cercavo di cacciarla
davanti agli occhi
Gesto
, con la mani, come si fa con un vetro appannato. Mi ricordo che mia nonna mi diceva ”
“Ste fè cusè, la va minga via insci. L‟è la nebia, la scighera”. Ho fatto finta di non sentirlo
per 43 anni, ho cercato di togliere questo problema come facevo con la nebbia, ma n‟va
minga via inscì. Io non li lascio soli i miei figli. La famiglia è come una pigna, bisogna
tenerla unita.
Buio-musica continua un po’-luce più soft
Tutti col cellulare (Letizia al capotavola di destra, Adelina in piedi davanti a lei, antonio
al posto di Letizia, Alfredo al posto di Antonio, Carolina in piedi al posto suo, Rocco al
suo)
ADELINA
Ma dimmi ma, non è un amore il mio moroso?
LETIZIA
Un amore si…però devi dirgli che deve essere serio, e dovete cominciare a pensare a
quando vi sposerete
CAROLINA
Io di matrimonio non ne voglio sentir parlare
ALFREDO
Mi sa tanto che sarò il primo a sposarsi
ROCCO
Ma va, con cho cho san?
ALFREDO
Si
ROCCO
Ah perché, Alien è incinta? Accidenti che furbone che sei stato…ti sei fatto incastrare
proprio bene…
LETIZIA
Ad ogni modo Alfredo presto la sposerà
65
ANTONIO
È proprio una bella notizia, complimenti Alfredo, sono contento per te… Anzi se volete,
potete venire a prendere l‟abito da me
ALFREDO
Grazie ma chi ce li ha i soldi per un abito Dolce&Gabbana?
ANTONIO
Ma non ti preoccupare, ti faccio avere uno sconto..
Al pubblico
io sono molto amico di Domenico Dolce..
ROCCO
Ma va?
ADELINA
Ma papà ha chiamato?
LETIZIA
No..
ADELINA
Mi manca un po il papi, a voi?
Squilla il suo cellulare
Pronto amore? Ciao!
Esce
CAROLINA
Dai Antò, siamo in ritardo al volontariato, Abdul ci sta aspettando!
Esce
ANTONIO
Ma io di questo volontariato c‟ho i maroni gonfi…
Esce
ROCCO
Io vado perché mi aspettano in sezione.. Essere segretario ha i suoi doveri
Esce
ALFREDO
Aspetta Rocco, dammi un passaggio, devo andare a comprare il riso
ROCCO
Per cosa?
ALFREDO
Per il ristorante cinese
ROCCO
Ma perché lavori al ristorante cinese?
66
ALFREDO
Eh si.. il ristorante di famiglia
ROCCO
Che tristezza, sei passato al nemico..
ALFREDO
Muchela, accompagnami
Esce
ROCCO
Al pubblico
Che brutta fine la gioventù padana… Da boxer a pechinese..
Esce
LETIZIA
Al pubblico
ma vedrete che presto ritornerà
Buio-musica ronzio che inizia sulla battuta di letizia-luce
SOGNO
Questa notte ho sognato di essere una nave immensa di sette piani. Andava veloce e
migliaia di persone andavano avanti e indietro diretti alla ma casa. Non vi dico il piacere
che mi ha fatto. Volevano visitare la mia casa perchè sì era sparsa la notizia che era la più
bella del mondo. Tra la gente c‟era anche quel fetente del principale in abito scuro e una
cravatta sgargiante. Ha sorriso mellifluo, passandomi accanto mi ha detto:
come
t‟invidio, carissimo, la fabbrica senza di te è un po‟ orfanella
volevo dirgli una parolaccia ma non ce l‟ho fatta, e così gli ho sorriso e all‟improvviso il
suo vestito è diventato di fuoco. S‟è messo a gridare come una vitella mentre viene
scuoiata.
Luce su lei a destra. Fa un numero. Squillo. Luce su di lui.
LUI
Pronto
LETIZIA
come stai? Non ti sei fatto sentire
LUI
certo, non m‟avete dato nemmeno una mano per caricare la macchina. La casa è grande, vi
aspetta tutti. Sapessi che giornate di sole e che aria pulita!
LETIZIA
Non mi chiedi come sto, non domandi dei figli? Che cosa ti ha preso?
LUI
Che cosa ha preso a me? Oh, non sono io che mi sono opposto alle vostre decisioni, ma
voi alle mie. Io non rinuncio a vivere nel paradiso solo perchè i figli ormai hanno le loro
abitudini. Anche io alla loro età ce l‟avevo e mi sono fatto quarant‟anni di Milano. Se
67
volete venire a trovarmi io sono qui, vi aspetto. Altrimenti vorrà dire che stiamo separati.
LETIZIA
Ma va la…non t‟arrabbiare…allora ci sentiamo..ciao
Riattacca e si mette a piangere.
Buio su Letizia
LUI
Al pubblico
Telefonano di tanto in tanto, ho capito che prima o poi verranno qui. L‟ho capito dalla
voce di Letizia che è più morbida, più arrendevole. Fra poco sarà Natale. Il riscaldamento
funziona alla perfezione, il caminetto tira magnificamente. FISCHIO TRENO Il Crotone
–Milano che mi passa proprio accanto alla casa, arriva sempre con maggior ritardo, perde
quasi un‟ora. Un tempo esagerato. Ogni mattina vado alla stazione ad aspettare il treno.
Quando si aprono gli sportelli il cuore mi trema. Ogni mattina la stessa storia. I pochi
paesani che incontro mi domandano se aspetto qualcuno e io sorrido, che posso dire? No,
faccio due passi, mi sgranchisco le gambe.
Buio-musica tamburi-luce su l tavolo
LETIZIA
Ragazzi apparecchiate la tavola? È quasi pronto
si siedono tutti intorno alla tavola . Letizia in piedi, antonio al suo, carolina al suo.
Alfredo al posto suo di profilo, rocco al posto del padre, adelina in piedi alla parete.
ADELINA
Che brutto Natale senza papà. Lo chiamiamo?
LETIZIA
Compone un numero di telefono
LUI
Pronto
LETIZIA
Pronto, sono io
LUI
Ciao
LETIZIA
Ciao, volevamo farti gli auguri di Natale
LUI
Auguri
LETIZIA
aspetta ti passo Adelina
ADELINA
Buon natale pa‟, scusa se non ci facciamo sentire, ma abbiamo tanto da fare sai
68
LUI
Certo avete tanto da fare, i vostri amici, i vostri interessi. Anch‟io ho molto da fare, parlo
con tanta gente tutti i giorni, fra non molto anche l‟orto darà i suoi frutti
ADELINA
Bravo pa‟ sei grande
LUI
Grande un corno. Quando vi decidete di venire? La casa senza di voi s‟invecchia prima e
diventa un fantasma.
ADELINA
Pa adesso ti devo lasciare, ti passo la mamma
LUI
pronto Letizia, ho preparato tante conserve che ci mangerebbe un esercito..verrete per
Pasqua?
LETIZIA
No per Pasqua no, è impossibile
LUI
Allora?
LETIZIA
Forse per ferragosto, se non ci saranno complicazioni
LUI
Che complicazioni ci possono essere?
LETIZIA
Hai dimenticato che i tuoi figli sono fidanzati e stanno pensando al matrimonio? Dovrai
salire tu per festeggiarli
LUI
Io? Io da qui non mi muovo. Vi aspetto ogni mattina alla stazione. Te lo dico perchè potete
fare anche la sorpresa. In qualsiasi momento tuo marito è pronto ad abbracciarti.
LETIZIA
Va bene, ciao ciao…
LUI
Ciao, ciao.
Al pubblico
Passa anche Pasqua e niente.
Tutti i giorni vado ad aspettare il Milano-Crotone che puntualmente porta ritardo. Io lo so
che all‟improvviso li vedrò scendere con tutti i bagagli che invaderanno il marciapiede
della stazione come se fosse una fiera.
Sono parecchi giorni che sento un ronzio alle tempie e sento un filino di dolore al braccio
sinistro.
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Non riesco a dormire, sono più di cinquanta ore che non chiudo gli occhi. Sento franare
qualcosa dentro di me, sento che a tratti mi si gelano le viscere. Manca poco all‟orario del
Milano- Crotone, bisogna che vada, forse oggi è la giornata giusta per riabbracciarci. Tutto
s‟aggiusta. Lo so io quando arrivai a Milano e non sapevo riconoscere la strada e la casa
dove abitavo. Mi perdevo ogni sera e giravo a vuoto. Devo correre, altrimenti non farò in
tempo. Forse il treno è già a Policoro e fra poco si fermerà alla stazione e se non mi
troveranno diranno che non mantengo le promesse, che non sono di parola. Ecco non è
passato. Ci vogliono ancora alcuni minuti e poi la festa sarà compiuta, sarà grande.
Piangero, lo so che piangerò dalla gioia, e anche Letizia piangerà, è una brava donna ed ha
fatto bene a tenersi stretti i figli accanto. La famiglia è sacra e bisogna difenderla da chi
vuole mettere i bastoni fra le ruote. La famiglia è una pigna, e guai a chi non sa rispettarla.
Ecco, (musica) è già alla curva del castello, appena prima del passaggio a livello. Letizia,
attenta, perchè sbuffi così, ti sei ammalata di polmonite? Perchè sbuffi in questo modo
orribile? Vieni e abbracciami, pensavi di non trovarmi e invece eccomi, solo un attimo,
quanto da fastidio questo nugolo di calabroni che hanno invaso i binari. Abbracciami
forte...stringimi.....
Luci treno. Buio. Alfredo al posto di carolina, adelina al suo al centro, carolina in piedi
al posto di antonio, antonio al posto di letizia, letizia al posto di lui
Lui seduto in poltrona ride, impazzito. Musica sottofondo (riturnella)
ADELINA
Chi mi viene ad aiutare a tinteggiare la casa?
ALFREDO
Vengo io, se non c‟è il bergamasco meglio però
ROCCO
Posso darvi una mano anch‟io se serve, poi a me quel bergamasco sta anche simpatico
ANTONIO
Mamma se domani vieni in via della spiga ti regalo un bel vestito…voglio vederti
sorridere un po…dai! Non hai mica ammazzato nessuno!
CAROLINA
Vengo anch‟io allora
ANTONIO
Ma non devi partire tu?
CAROLINA
Infatti le mie valigie sono già fatte..
ROCCO
Meno male che papà non ti capisce più
Lo guardano tutti
ADELINA
Ma la casa in Calabria è stata venduta?
ANTONIO
A fine mese c‟è il rogito
70
ROCCO
Una casa di oltre 200 mq su due livelli, giardino e affaccio sul mare non arriva neanche a
70mila euro
LETIZIA
Pensate che per papà quella casa non aveva prezzo.. per lui era il paradiso… dai ragazzi sennò
facciamo tardi, Abdul ci sta aspettando per cena..
Escono
ROCCO
Ma sei sicura che devo venire anch‟io?
CAROLINA
Senti un clistere di valeriana no?
Escono
RAGAZZE E ANTONIO
Ciao pà
ROCCO
Ma cosa salutate, non vi riconosce nemmeno..
LETIZIA
Rocco..
ROCCO
Ciao pà
LUI
Ciao. Vai in fabbrica?
ROCCo
Si si
esce
LUI
Giuseppe
ALFREDO
Ma perché mi chiama Giuseppe?
LETIZIA
Era uno zio
LUI
.. più tardi mi accompagni all‟orto?
ALFREDO
Si papà
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LETIZIA
Si va a sedere alla poltrona vicino a lui
Al pubblico
20 anni in calabria, 43 a milano e ha più ricordi lì che qui
A lui, avvicindandosi
Ma ci hai fatto cinque figli..
Non ti ricordi… mi raccontavi che quando sei arrivato a Milano pioveva e faceva freddo..
Lui ridacchia
Sfuma quando lei fa “uno da capo e uno da piedi”. Musica.. SOLO QUADRO. Buio
FINE
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