1 Commedia in due atti di Roberto D`alessandro dall‟omonimo
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1 Commedia in due atti di Roberto D`alessandro dall‟omonimo
MILANO NON ESISTE Commedia in due atti di Roberto D’alessandro dall‟omonimo romanzo di Dante Maffia Tutti i diritti sono riservati novembre 2013 1 PRIMO TEMPO PRIMO QUADRO – NATALE Al centro della scena, un tavolo con sette sedie. Sulla sinistra una poltrona, a destra un albero natalizio addobbato. Sul fondo, un grande quadro raffigurante un paesaggio marino. BUIO. Musica. Luci Natale su secondo giro. Sipario. Luce su divano. Quando sono arrivato a Milano, pioveva a dirotto e faceva freddo. Un compaesano mi ha ospitato nella sua cameretta, abbiamo dormito nello stesso letto, uno da capo, uno da piedi. Abbiamo fatto i turni per cucinare e per tenere in ordine bagno e lavello. Nel bagno ci si entrava appena e dalla tazza veniva una puzza che non vi dico. Ci abbiamo messo chili e chili di detersivo ma era come gettarlo nel pozzo di San Patrizio. Anche per ammazzare l‟esercito degli scarafaggi c‟è voluta la mano di Dio. Ma una cosa che proprio non sopportavo era la nebbia. Da qualche anno chissà perché ce n‟è di meno, ma i primi anni che sono arrivato scendeva tutti i giorni… Non è una bella cosa, la nebbia. La gente non riesce a vedersi, è come muoversi da paralitici. E‟ come una malattia che fa arrugginire i cervelli della gente. Infatti nei bus li vedi tutti in grugniti a leggere il Corriere o un libro giallo.. nessuno parla, nessuno gesticola, nessuno guarda l‟altro., Al paese invece è diverso. Ognuno vive nelle case degli altri, si mangia dove capita, si fanno pettegolezzi, si discute di mille cose… una cosa che invece mi è piaciuta quando sono arrivato a Milano, erano i manifesti pubblicitari, non li avevo mai visti.. ce n‟erano di bellissimi. Erano tentatori. Non mi capacitavo che esistessero delle donne così belle, con delle gambe così lunghe, tutte sventole di quasi due metri… ma che razza è? Letizia anche se non è terrona ha le gambe corte e i fianchi sformati. Lei adesso dice che sono state le gravidanze, ma era così anche prima di partorire… Entra Letizia (sfuma musica) LETIZIA (piazzato) Rocco Carolina… LUI Letizia, mia moglie LETIZIA non c‟è mai nessuno.. Adelina..Alfredo Antonio.. LUI Fa sempre l‟appello LETIZIA mi lascian sempre sola… ecco dove sei. sempre a rimuginare, a ravanarti dentro. Ma cosa c‟hai da pensare? LUI Vuoi sapere a cosa stavo pensando? Mi tornava in mente la prima volta che sei venuta in camera da me, ti ricordi? Avevo fatto il patto con il mio compagno di stanza che avevamo un‟ora a disposizione…Questo mi stavo ricordando. LETIZIA 2 Ma va l, cosa vai a ricordare la sera della vigilia? (si siede a capotavola) LUI Ma perché la vigilia non si può ricordare? LETIZIA Ma si si… Basta che non ti fai venire la troncia. LUI !!!! Ognuno è fatto com‟è fatto… non è mica colpa mia se sono costretto a vivere a Milano! LETIZIA Uh signur ricomincia con la solfa di Milano… (Ma cos'ha Milano? È bella Milano.) LUI E allora basta.. non parlo più LETIZIA Ecco bravo, non parlare più.. tra un po‟ arrivano i ragazzi e non li rattristare con le solite menate.. LUI Ma perché sei sempre così? Stavo ricordando cose belle.. mi stavo ricordando di quando ci siamo conosciuti alla lavanderia.. tu te ne ricordi? LETIZIA E secondo te me ne posso scordare? Hai portato a lavare quella giacca non si sa quante volte.. anche se era pulita LUI Mi avevi colpito LETIZIA Cos‟è che ti aveva colpito? LUI Il modo in cui mi ha chiesto “sei Terùn?” LETIZIA Ma che scemo.. e che modo era? LUI Non so, lo hai detto con un sottinteso.. come spiegarmi, con una specie di smorfia che voleva dire cose buone, si capiva che subivi il fascino dello straniero LETIZIA (ride) Nonostante tutto dopo oltre quarant‟anni hai ancora la capacità di farmi ridere te… 3 LUI Ti ricordi la prima volta che abbiamo... LETIZIA No, ricordo la prima volta che non abbiamo... LUI Avevi quella bella sottana con il pizzo, di seta... LETIZIA Macchè seta. Era acrilica. L'avevo comprata alla Standa! LUI L‟avevo sopravvalutata.. LETIZIA E tu, quando ti sei tolto i calzoni e avevi addosso le mutande lunghe! Che brutto! LUI A Milano fa freddo...e tu ti sei messa a ridere LETIZIA M‟era passata la fantasia. Sai cos'ho pensato? Rimango vergine! LUI Non ci sei rimasta però…Con te vicino Milano in tutti questi anni mi è sembrata meno bastarda LETIZIA Ma ce l‟hai sempre su con Milano.. sempre a sputare nel piatto in cui mangi.. LUI Ci mangio io, ci sputo quanto mi pare. LETIZIA Chi volta el cul a Milan, il volta al pan… LUI Ma come parla? LETIZIA Senti chi parla! Ero venuta a chiederti di prendermi di un po‟ di prezzemolo.. e visto che ci sei prendi anche la frutta.. dai va‟ a fare un giretto.. LUI Hai sempre una scusa per levarmi di torno, come quando sono stato in cassa integrazione.. 4 LETIZIA Ossignore, ghe mancava du mò chella! La cassa integrasiùn.. LUI Tu scherzi, è stato il periodo più brutto della mia vita.. per fortuna è durato poco.. uno dà l‟anima alla fabbrica, al padrone, per quarant‟anni ho lavorato senza prendere mai un giorno di malattia, e una mattina ti chiamano e ti dicono “Non ci servi più, vai via, stiamo per chiudere, prega per il padrone”, perché se si chiudeva loro morivano di fame? LETIZIA Eh già, cosa ci vuoi fare? LUI E quello della cgil che teneva le parti alla ditta.. così la chiamava, la ditta.. LETIZIA Basta, son passati tre anni, ancora a rimenarla su quella storia? LUI Certe cose ti restano dentro, ti segnano, a loro non importava sminga buttare una famiglia in mezzo alla strada.. LETIZIA Ma va' a prendere il prezzemolo, sminga! Cent‟an che sta a Milan..sminga! O ci devo mandare qualcuno dei ragazzi? LUI (si alza e va verso di lei) Vado io, che frutta vuoi? LETIZIA Su no mi … Quello che ti pare.. mandarini, arance, l‟ananas.. la noce di cocco.. uva, banane… quello che ti pare.. Ah, prendimi il pepe nero.. se lo trovi quello in grani che lo trito io.. LUI E allora mi serve una carriola! LUI Senti, me le fai le cozze gratinate? LETIZIA Certo, le ho già messe in forno.. LUI Il baccalà basta? 5 LETIZIA Ma si che basta, ne hai presi venti chili.. basta e avanza.. LUI E che vigilia è senza baccalà? La buon‟anima di mamma lo faceva... LETIZIA In tredici modi diversi…Come lo fai lo fai, sempre baccalà è.. LUI Ma cos‟è sta puzza? LETIZIA Uh signur!Spusa de brusà… Le tue cozze! (esce) LUI Guarda questa, m‟ha sbrusato le cozze.. Al pubblico (seduto al posto di Rocco) È una brava donna, quando abbiamo deciso di sposarci e ho scritto la notizia al paese non ci volevano credere che proprio una milanese, una nata a Milano, si sposava con me. Mia sorella e mio zio Pietro mi hanno riempito di male parole, tutte contro Letizia: che una milanese è una poco di buono, che non sa volere bene, magari la sera si trucca, si mette il vestito da ballo e se ne va a passeggio… e io a dire loro che l‟avevo conosciuta bene, che era una brava ragazza, proprio come una calabrese, che era obbediente, garbata.. e quelli in calabrese stretto garbata nu cazzu, i fimmini milanesi su fatti tutti a nu malu modu, tenanu a vucca picciriddra picciriddra, su prepotenti e maligne, vannu lavuranu puru ara fabbrica cu ri cavuzi! ADELINA Entrando. Si mette dietro al tavolo. Papi... ma che fai, dici le preghiere in arabo? LUI Adelì.. ehh.. vabè poi te lo spiego..Mi accompagni dal fruttivendolo a prendere la frutta che ce la siamo scordata? ADELINA Non posso papi, devo preparare la coreo LUI E che è una malattia? ADELINA Ma no… la coreografia LUI Allora vado.. Adelina.. 6 ADELINA Che c‟è? LUI È bello Natale no? ADELINA Mi piaceva molto quand‟ero bambina, adesso un po‟ questo fatto del cenone m‟ammorba.. e poi non posso mangiare, sono a dieta.. te l‟hai mai vista una velina grassa? LUI (le dà un bacio in fronte) Stiamo freschi con questa storia della velina.. Io esco.. Ciao ciao Incrocia Antonio ANTONIO Ciao LUI È arrivato il campione.. Antò, vieni con me dal fruttivendolo? ANTONIO Si..anzi no… cioè si.. in realtà non posso, cioè mi piacerebbe ma devo fare un‟altra cosa.. potrei anche spostarla.. ma dov‟è che dobbiamo andare? LUI Lascia stare Antò, tieni compagnia ad Adelina che è meglio… Esce ANTONIO (va in portrona) Come vuoi.. a volte è strano ADELINA Lui, invece tu… ANTONIO Non capisco cosa vuoi dire… ADELINA Ma niente cosa voglio dire… guarda che passo di coreografia mi sono inventata.. Fa partire la musica e balla Ehh? T pias? (fa esercizi di stiramento) ANTONIO Si, cioè no… oddio non so.. mi potrebbe piacere ADELINA 7 Mamma mia, è una domanda facile.. dovresti rispondere con un semplice si o no… ti piace? ANTONIO L‟ingresso è un po‟ misero…fossi in te eviterei tutti quei pas de bourrée all'inizio e chiuderei con un grand jeté. ADELINA eh si certo! È arrivato Roberto Bollicine! Senti piuttosto.. il 28 fanno i provini, mi sono già iscritta… devo assolutamente vincerlo.. ti rendi conto? Potresti vantarti con tutti i tuoi amici: mia sorella fa la velina, l‟hai vista? È quella mora.. Non sarebbe una figata pazzesca? ANTONIO Si, pazzesca ADELINA Pazzesca bro‟! Mi accompagni al provino? ANTONIO In che senso? ADELINA Nel senso.. vieni con me al provino, ma il provino lo faccio solo io…perché anche te vuoi fare il provino? ANTONIO Si.. ADELINA Davvero? ANTONIO cioè no,.., ADELINA Che fatica parlare con te ANTONIO Guarda che mega coreografia che ti faccio Lei lo guarda un attimo. Poi balla ANTONIO (la musica si abbassa leggermente) Se ballo così mi prendono di sicuro ADELINA Si, al Cottolengo..ma balla va 8 Fa partire la musica e ballano intorno al tavolo canticchiando ROCCO Entra e ferma la musica ADELINA Dammi il telecomando e riaccendo immediatamente lo stereo… ROCCO We nani..Questa non è una discoteca.. se volete ballare andate di là in camera tua… (Adelina cerca di riprendere il telecomando dalle mani di Rocco) ADELINA Ma perché devi essere sempre così stronzo? ROCCO Attenta a come parli cocca di papà..c'è modo e modo e maniera. Chiaro? ADELINA Ridammi il telecomando che devo provare la coreografia. ROCCO Te più che la velina puoi fare, al massimo, il Gabibbo. (lei tenta di tirargli uno schiaffo ma lui le blocca la mano.) ANTONIO Ma se vuole ballare perché non la lasci ballare? ROCCO uh signur chi è che parla? Va che ti ho visto come sculettavi.. ANTONIO Che vuoi dire? ROCCO Che vuoi dire… che vuoi dire… possibile che te non riesci a dire altro? ANTONIO Uè testina, ma vuoi proprio litigare? (antonio va addosso a Rocco) ROCCO Cosa mi fai l'aggressivo? Fa mia il cinema nani! Hai capito? ALFREDO 9 Entrando Osti...te lo lì il solito zizzanione! Ma lo vuoi lasciar perdere? ROCCO Uè raga, è arrivato Michele Tyson di Rugacesio! ALFREDO Si, fai il simpatico, tanto saresti sempre il faccia di pirla che sei.. ROCCO (andandosi a sedere in poltrona) Ma voi lo sapete con chi ha avuto il coraggio di fidanzarsi questa bestia qui? Con una cinese… ma non una di Cinisello Balsamo, una cinese vera, di quelle gialle! Made in china! ALFREDO Muchela! ROCCO Ma voi lo sapete perché i cinesi hanno gli occhi a mandorla? Perché quando mangiano dicono –si prende la faccia tra le mani e stira gli occhi verso i lati- “porca pupazza ancora riso!” ALFREDO Bravo, bravo! Ma che battuta del Carlo Cudega. Va a fare il provino a Zelig. ROCCO Ma dov‟è che l‟hai conosciuta, dì, in Paolo Sarpi mentre ti faceva un massaggio con l‟happy ending? ALFREDO Perché che cazzo vuoi dire? ROCCO Per Paolo Sarpi o per l‟happy ending? ALFREDO Oh faccia di merda.. Schiaffo, breve colluttazione. Adelina e Antonio li incitano. Arriva Carolina che tenta di riappacificarli e poi Letizia LETIZIA Fermi! Finitela subito! Si fermano. Alfredo si alza e si sposta di qualche passo mentre Rocco si trascina alla sedia più vicina, si siede ALFREDO Scusa mamma, ma veramente non se ne può più di questo spaccone… 10 ROCCO Malconcio va a sedersi, tutti lo guardano Oh che dolore Rivolto ad Alfredo poi ti do il resto. CAROLINA Ma cos‟è quest‟atmosfera negativa.. ma come ti sei ridotto..Non ti regoli più, dovresti smetterla di frequentare quelli lì.. ROCCO E te dovresti smetterla di frequentare quella gentaglia che frequenti CAROLINA Il centro che frequento io fa beneficenza e accoglienza.. ROCCO Si, agli immigrati.. CAROLINA Beh, cosa hai da ridire? Ma girati. Non ha neanche il coraggio di guardarmi in faccia quando parla. Che cafone! ROCCO Cosa ho da ridire? Se siamo proprio noi a favorirli… Io non ho niente contro di loro, ma una cosa è chiara, se continuiamo così ci porteranno via il lavoro, le nostre case, le nostre città. LETIZIA Smettila di dire stupidate… allora cosa facciamo? Togliamo i pastorelli più scuri dal presepe? Chiediamo a San Giuseppe il permesso di soggiorno? Guarda che anche tuo padre è stato un immigrato e non ci hanno regalato un fico secco! e non voglio più ritornare su quest‟argomento.. stasera è la vigilia di Natale, comportatevi bene.. avanti, abbraccia tuo fratello..dai abbraccialo.. (incazzata)fate la pace, avanti! I due si abbracciano ALFREDO Scemo ROCCO Deficiente LETIZIA Io vado in cucina.. invece di darvi addosso come dei deficienti, perché non apparecchiate? Uscendo Adelina, vieni in cucina ad aiutarmi 11 ADELINA Ecco, alla fine la pago sempre io.. che sbatta! Io odio stare in cucina! ROCCO Ma Cho Cho San com‟è che te lo cucina il raviolone?(gli fa il gesto ) Con lo zafferano? ALFREDO (va in poltrona) Ma smettila deficiente.. ROCCO (prende il posto di Alfredo) Ho capito..va sul classico.. (alitata) al vapore.. ANTONIO Apparecchiamo la tavola? Nessuno risponde, tutti al cellulare. Rocco sbadiglia. Alfredo ride. Scusate, forse non avete sentito..avrei detto, apparecchiamo la tavola? ROCCO Si si, apparecchia pure.. CAROLINA Dai l‟apparecchiamo insieme… Perché non sei più venuto alla Caritas? ANTONIO Ah era oggi? Carolina e Antonio escono ROCCO Squillo messaggio (mitragliatrice) Rocco fa finta di essere sparato, cade a terra ANTONIO Tutto bene? ROCCO è un SMS ALFREDO Fai così tutte le volte? ROCCO (andando a capotavola dalla parte opposta del tavolo) Anche peggio. /guardando il cellulare\ vai vai vai!! Il rispetto,la fiducia..è alla base del partito...Vedi il rapporto che ha la base con i vertici del nostro partito? Ho mandato gli auguri a Matteo e mi ha risposto.. ALFREDO Matteo chi? 12 ROCCO Salvini.. ALFREDO E cosa t'ha scritto, “Auguri terùn”? ROCCO senti qua che poesia “Tanti auguri semper più duri!” ...vecchia scuola Matteo, picchiatore.. Un po‟ le prendi un po‟ le dai.. lui le ha più prese, infatti c‟ha l‟occhio... però sempre bell‟uomo. A proposito, quando hai il prossimo incontro? ALFREDO E a te cosa te ne frega? ROCCO ma dai non fare il pirla, l'hai sentita la mami. Stai tranquillo. ALFREDO Nel mese di gennaio ROCCO E contro chi combatti? ALFREDO Un pugile di Rozzano. Pensa che ha sia la mamma che il papà calabresi. ROCCO Il derby della „nduja ALFREDO Ma non dire niente a papà prima che inizia a chiamare al paese, a investigare, prima che esce fuori che siamo parenti e mi dice di non farci male. Che facciamo saliamo sul ring a darci i bacini? ROCCO Come l'Antonio ALFREDO Io come Antonio che? ROCCO Ah, non lo sai? (si alza e va a sedersi vicino a lui) L‟altro giorno per caso son passato dalla pompa di benzina dove lavora Antonio e indovina che ti vedo? ALFREDO Che ti vedi? 13 ROCCO Se ci penso mi viene da vomitare… TUO fratello non si stava baciando con un tipo? ALFREDO Ma piantala, sarà stato un amico che stava salutando… ROCCO Si e lo salutava con la lingua in bocca? Sembrava una cotoletta (fa gesto lingua)… in questa casa… ALFREDO Schifato A parte il fatto che magari saranno affari suoi, perché lo dici a me? ROCCO Sei il fratello, ho pensato che è giusto che lo sai… certo non possiamo andarlo a raccontare a papà, terùn com‟è farebbe uno sproposito.. e la mamma ha già le sue cose a cui pensare… gli basta papà ALFREDO Sempre ammesso che sia vero, io che ci posso fare? ROCCO Che ci devi fare? Niente.. ormai è andato. Si alza È che riflettevo sulle tragedie della vita...il papà l'è 'n terun, quel alter l'è un scusciamanuber, alla cinese ci hai pensato tu, manca un neger un drugà poi l‟arca è al completo... CAROLINA Rientrando, porta con Antonio un carrellino con tutto il necessario per apparecchiare: tovaglia, posate, bicchieri, piatti, tovaglioli… mentre parlano apparecchiano. Senti, perché non sei venuto a fare volontariato… ANTONIO Rocco lo scimmiotta. Fa il gesto della cotoletta. Poi va a sedersi vicino ad Alfredo. Fare volontariato è una cosa che mi piacerebbe fare…( Rocco lo imita) .. ma non se son capace (Rocco lo imita).. nel senso.. se poi non mi trovo (Rocco lo imita).. Ad Alfredo Uh buonasera anche lei qua? Che bello qua, è una casa o un casino? ALFREDO Ma la vuoi smettere? ROCCO Effemminato Scema cretina! 14 ANTONIO A Rocco Uè allora? CAROLINA Cosa succede? ANTONIO Ma niente… ANTONIO A Carolina (stizzito) Ma niente.. cosa dovrei fare esattamente? CAROLINA Andiamo alla stazione a dare i panini e le coperte ai barboni, alla gente che dorme per strada… ANTONIO E poi? CAROLINA E poi basta, gli diamo questi panini e queste coperte e ce ne andiamo… ANTONIO Tutto qua? CAROLINA Tutto qua, magari poi si possono fare anche altre cose, ma intanto potresti cominciare con questo… ANTONIO Ma mi sembra un po‟ stupida come cosa… CAROLINA Se non lo vuoi fare è stupida. Ti assicuro che quelli che prendono i panini lo gradiscono molto.. è gente che ha bisogno, che vive per strada.. perché magari è gente disturbata, immigrati che non sanno cosa fare, dove andare… e ultimamente si è aggiunta tanta gente che non diresti mai che è indigente, che però prende il panino lo stesso… ANTONIO Ne approfittano? CAROLINA Ma che approfittano.. hanno bisogno, poverini… ROCCO (al pubblico)uy Sono italiani costretti a chiedere l‟elemosina per colpa dello straniero invasore. 15 ADELINA Raga.. guardate qua che passo che mi sono inventata… Esegue, finita la coreografia silenzio tombale eeeeeeeeehhhhh! ALFREDO Guardando il telefono Bella bella ROCCO Bella.. bella cagata.. ADELINA stizzita va a sedersi a capotavola destro Sfigato ADELINA Ad Antonio Tu che dici? ANTONIO Che c‟ha ragione Rocco. ROCCO Eh già… ADELINA Al pubblico È proprio vero.. i parenti sono come gli stivali.. più sono stretti e più ti fan male… LETIZIA Adelina Rocco Alfredo.. Antonio..Carolina! Entra Ragazzi.. Ma ancora così questa tavola? Vi sbrigate ad apparecchiare? Ma ragazzi, avete sentito della Luisa? ROCCO Uè spetteguless! LETIZIA Macchè spetteguless. È rimasta vedova poverina, lo sapete no che non ha figli. Mica si è andata a prendere un badante rumeno. Ma è giovane! Ma a cosa dovrà badare sto qua? ANTONIO (ride) Eh mami. Io un'idea ce l'avrei 16 ROCCO Ciapa sot, che l'è 'n biscott! LETIZIA Sgarbato! Fa per uscire, ma viene fermata da Adelina ADELINA Mami hai ancora bisogno di aiuto? LETIZIA Del tuo no.. e voi tranquilli che di là non ho bisogno di niente, sto cucinando solo 20 chili di baccalà! LUI Entra con in mano una cassetta, che poggia sul carrello. Al suo ingresso tutti restano immobili e muti. Lui sta fermo per qualche istante poi Letì, guarda che ho trovato giù nel magazzino.. Tira fuori degli involucri di giornali, li scarta ed estrae dei pastori di presepe malconci Ve li ricordate? ANTONIO I pastori che facevamo noi a Natale ADELINA Che tristezza ALFREDO Perché che tristezza? Eran belli LETIZIA Eravate bravi a farli. Ad Antonio Soprattutto te, eri molto bravo ANTONIO Si, ne ho vendute di madonnine… CAROLINA Si, erano proprio belli.. vi ricordate che le vendevamo? ALFREDO Eh.. beh tempi.... ROCCO Gli amarcord mi fan venire il cagotto.. 17 LUI Che c‟è di male a ricordare le cose belle? ROCCO Perché, me le chiami belle ste robe? LUI Beh, si, sono belle…e che gli manca a sto San Giuseppe? Tò guarda! ma cosa può capire uno come te che va appresso a quelli della Lega e tifa per l‟Inter? ROCCO Perché, che hai da dire della Lega? LUI A me la politica non interessa, ma uno che va appresso a gente che ce l‟ha con tutti ha qualche problema… ROCCO Certo che ho qualche problema… ho il padre terrone… ma per fortuna sono milanese… LUI Hai senti Letizia? Tuo figlio dice di essere milanese.. e forse ha ragione, ha troppo sangue milanese, prima o poi gliene faccio scorrere un po‟ LETIZIA Sto meglio in cucina io… Va in cucina ADELINA Pa‟ ma che dici LUI E che avrò detto mai… allora se sentisse quello che mi dicono in fabbrica? Che sono uno zotico, che parlo l‟ostrogoto, che non mi lavo, che puzzo.. che non si capacitano di come una milanese abbia sposato proprio un animale come me… io sorrido, ma ci sono volte che mi verrebbe voglia di prendere la chiave inglese più grossa e fare una strage… CAROLINA Dopo una pausa papà ma cosa fai? Rovini quest'atmosfera di pace con tutta questa energia negativa. Ma non vedi che hai l'aura completamente marrone… vai da mamma dai...va a stabilire la pace familiare. LUI Non avete idea dell'inferno che è per me vivere a Milano... 18 CAROLINA Hai proprio un‟aura negativa LUI Ma quale aura negativa..io non c‟ho manco la terza media.. Prende la cassetta di frutta e la porta via Raga, è bello il presepe, no? ROCCO Questo sta fuori di testa ALFREDO E tra un annetto se ne va in pensione.. che farà tutto il giorno? ANTONIO Non credo abbia voglia di rimanere qua a Milano ROCCO Cosa stai dicendo? ANTONIO Voglio dire che l‟ho sentito parlare con degli amici, secondo voi perché ha costruito la casa in Calabria, più grande di questa? ROCCO Sarà il richiamo della melenzana.. ANTONIO perché lui è convinto che quando se ne va in pensione noi ce ne andiamo tutti con lui a vivere in Calabria ROCCO Vabè che l'è un baluba, ma se la pensa così l'è 'n baluba mat! ADELINA Shhh! ALFREDO Ma dai, avrai sentito male… figurati se può pensare una cosa del genere.. magari scenderà lui e ci resterà anche per lunghi periodi… ROCCO ecco, bravo! Magari! CAROLINA Basta con tutta questa energia negativa, è la vigilia di Natale stasera… 19 ROCCO senti Madre Teresa di Gallura, non eri buddhista te? CAROLINA Buddhista… Cattolica…cattobuddhista...è la stessa cosa ROCCO ma te la devi smettere con le canne CAROLINA Ma parli proprio te che sei della lega e come simbolo sulla bandiera avete proprio la foglia di Maria...bella grande! ROCCO Ma che foglia di Maria!? L'è la rosa camuna! Blasfema! CAROLINA Ce l‟ho duro ce l‟ho duro..ma cosa? Il cilum? ADELINA Ah raga, scriviamo la letterina per il papi, così ci fa il regalo...cosa scriviamo? Nessuno risponde ADELINA Uno alla volta eh! ROCCO Ma cosa vuoi scrivere che tanto non sa nemmeno leggere! Alfredo ride forte ROCCO E te cosa ridi che come titolo di studio hai patente B ADELINA Va beh, ho capito faccio io. ALFREDO Ma si Adelina non stare a scervellarti. Tanto ci darà i soliti 10€ ROCCO Eh si che truffa quest'euro...ti rendi conto? Con 20.000 lire ne facevi di cose! E adesso con 10€ che ci fai? (rivolto a Carolina) non ci riesci neanche a comprare il fumo te. 20 CAROLINA No una canna ci viene.. e te ne rimane anche per comprare gli incensi di Sai Baba per meditare ADELINA Adelina mette la letterina sotto il piatto Ma quando li scartiamo i regali? LETIZIA Entra, seguita dal marito, con una zuppiera con gli spaghetti con le acciughe e la mollica di pane come da tradizione calabrese. A questo punto il tavolo deve essere apparecchiato. Sopra i piatti di ceramica ci saranno piatti di carta che verranno cambiati per le varie portate. Li scartiamo alla fine del cenone. Adesso facciamo i piatti Assieme al marito prepara i piatti ADELINA A me poca ma‟ , lo sai che me pias no... ALFREDO Io invece ci vado matto per gli spaghetti fatti con le „alici e la muddhrica e pan‟ .. Ma perché li mangiamo solo la sera della vigilia di Natale? LETIZIA È la tradizione da parte di papà… CAROLINA E da parte tua mamma? LETIZIA C‟era un piatto di tradizione, ma veramente non è mai piaciuto a me … i cappelletti in brodo.. ADELINA Che tristezza LETIZIA Preparano i piatti, lui prende la ciotola Perciò non l‟ho mai fatto.. preferisco la mia cucina creativa… per gli spaghetti con le acciughe e la mollica di pane, uso un cincinin di burro invece dell‟olio.. pensate, quest anno sulla 'nduia ci ho messo lo zafferano. LUI Così inguaia le buone ricette calabresi… LETIZIA Però domano abbiamo il cappone.. così ci mettiamo in pari.. LUI 21 Cappone.. che appena arrivato a Milano tutti con sto cappone. E che cos'è sto cappone cappone..alla fine era un gallo di merda ALFREDO Castrato però ROCCO E dov‟è che ha le balle un cappone? LETIZIA Oh! Ci diamo un taglio? LUI Al cappone gliel‟hanno già dato.. ROCCO Buon appetito CAROLINA A Rocco che sta per cominciare a mangiare Ma cosa fa? Prima ci facciamo gli auguri no? ROCCO Ah già... i famosi auguri... LUI I modi sono un po‟ rustici però ha ragione LETIZIA Al marito Tanti auguri Si baciano I figli danno gli auguri ai genitori, baciano loro la mano, poi si danno gli auguri tra loro. Alla fine si siedono ADELINA tossisce LUI Alza il piatto e trova la letterina. Ha un sorriso compiaciuto. La apre e legge “Carò papà, tanti auguri da parte dei tuoi figli, per questo Santo Natale promettici che ci farai arrabbiare di meno dell‟anno scorso.. “ Io a voi? Eh già… “Ti vogliamo tanto bene, adesso chiudi la letterina e apri il portafogli” Lui esegue 22 Buon appetito. Ecco il mio regalo di Natale, dieci euro a testa.. Lo so che sono pochi, ma come si dice, è il pensiero che conta… (a Letizia) A te il regalo te lo do dopo... Del resto se sto facendo quello che sto facendo è per voi. Buon appetito. Cominciano a mangiare ALFREDO Ricordatevi di lasciare il filo di pasta per Gesù Bambino ADELINA Io gliela lascio tutta.. mi fa schifo Va a mettersi dietro il padre LETIZIA Che sono queste parole a tavola? LUI Lascia stare, è il cincinin di burro... ANTONIO A papà piace molto questa pasta, vero pa‟? ROCCO A papà piaccion solo le cose sommerse dal peperoncino.. infatti c'ha il palato d'amianto... (Ridono) LUI Io sono come sono, un semplice.. che cosa ci posso fare? Mi piacerebbe farvi dei regali più costosi, ma sapete che i sacrifici che faccio li faccio per voi.. LETIZIA Ma si, non preoccuparti.. i ragazzi capiscono.. e poi che gli manca? LUI L‟altro giorno passavo da via Montenapoleone.. LETIZIA Cosa ci sei andato a fare? Volevi farmi il regalo? LUI No, mi ero perso... ho visto un maglione in una vetrina con una targhetta su cui era scritto 2180 euro. Non ci volevo credere. Sono rimasto appiccicato ai vetri per almeno venti minuti, tipo ventosa. Pensavo ‟21 euro e 80‟.. L‟ho chiesto anche a un passante di leggere la targhetta. Ha detto proprio: -“2180. È roba fine, firmata, non vede?” -“Certo che vedo, ma è uno scandalo, io devo andare a lavorare in fabbrica per due mesi per una cifra simile, lo sa?” -“Ma allora non lo compri, ma cosa vuoi da me, terùn” cosi mi ha detto! Terun, a me! 23 ALFREDO Io gli avrei spaccato la faccia LUI e io l'avrei proprio lasciato sdilinquito ne sangue li a terra ma così finivo in galera.. se ho fatto quello che ho fatto è stato perché non sono una testa riscaldata…io tutto quello che faccio TUTTI lo faccio per voi... ROCCO Ma finiscila che sei un pavido CAROLINA Rocco! Ma cosa dici? Ma come ti vengono queste cose? ROCCO ma fattelo un clistere di camomilla! LUI Che significa ADELINA Che si fa una peretta.. con dentro la camomilla LUI Quello che ha detto Rocco prima ADELINA Che hai paura di tutto LUI Io? Ma va cammina, va‟! Ma dove diavolo le prendete queste parole incomprensibili? ADELINA Papà che ci possiamo fare noi se tu parli una lingua che non è la nostra? LETIZIA Ride, come un po’ tutti I primi tempi che stavamo insieme una sera arriva da me imbestialito, ce l‟aveva con uno che secondo lui l‟aveva offeso, allora gli ho chiesto “Ma che t‟ha detto?” E lui “Mi ha chiamato individuo” Risate LUI 24 Che c‟è da ridere? Io a quello gli ho messo paura, gli ho detto “adesso mi informo, se è un‟offesa ti taglio la faccia”. Ma che ne sapete voi? Milano è un inferno ADELINA Dopo un silenzio Milano non è un inferno come dici, è una citta meravigliosa e piena di sorprese.. LUI E quali sono le sorprese? Quelle che si vedono nei caseggiati vicini pieni di rumeni, polacchi, filippini, blangalesh? Quelle dell‟inquinamento dell‟aria? Del parcheggio che se vuoi andare all‟Oviesse ti devi mettere la macchina sulle spalle? Se invece mi dici che Milano ha dato da mangiare a me, a voi, sono d‟accordo, ma a viverci è stato come vivere in una cabina telefonica.. LETIZIA Eh, che bella predica la sera di Natale… Si alza ora ci fa il sermone...attacca con la storia del mare, dell'orizzonte, l'aria pulita, le melanzane.... LUI E che problema c‟è con la melanzana? E‟ buona la melanzana LETIZIA Vado a prendere i secondi.. baccalà fatto in quattordici modi diversi… LUI Tridici! LETIZIA No! quattoddici! Quest‟anno l‟ho fatto anche mantecato col gorgonzola… e dovete mangiarlo tutto! Letizia esce LUI Io non lo voglio, ve lo mangiate voi ridono (musica. si illumina il quadro. Si spegne. Poi sagomature su di lui quando è già in piedi al lato) LUI Questo è il 43esimo Natale che passo qui, e non l‟ho mai sopportata questa città..è proprio una cosa epideMmica.. per questo ho costruito la mia casa in riva al mare in Calabria, appena sarò in pensione prenderò la mia famiglia e la porterò in quella regia. Non ne ho parlato neanche con Letizia ancoradevo trovare un momento per dirle quello che ho in mente, per parlarle della casa in riva al mare. Ma forse lei ha già capito tutto. (ha sub fiatato) Comunque non sarebbe capace di opporsi a un mio progetto. Lo so, mi adora e mi seguirà in capo al mondo. E poi lei ama la Calabria. La sente ormai come la sua seconda patria.Ci si è trovata sempre bene, conosce tutti quanti. (su conosce tutti QUANTI di scatto va via la musica e torna il piazzato). 25 ALFREDO Al pubblico Minchia quanto ho mangiato…buono il baccalà col gorgonzola ROCCO Senti Alfredo è un po‟ di tempo che pensavo di chiedertelo..perché non ti candidi con noi alle prossime europee? Abbiam bisogno di giovani picchiatori padani. Tu sei un boxeur, padano. ALFREDO E cosa devo fare? Perché se lo so fare lo posso fare, se non lo so fare non lo posso fare. Poi metti che vengo e faccio cose che non so fare come facciamo? Perché io vengo volentieri a fare roba magari posso fare anche roba che non so fare ecc ecc Cosa c‟è da fare? ROCCO Perfetto, così ti eleggono sicuramente. Sei del livello culturale adatto. Subito dopo la formica, poco prima del delfino. Carolina ride ROCCO Ah t‟ha fatto ridere questa? CAROLINA No pensavo a un‟altra cosa.. cos‟è che stavate dicendo? ROCCO Al pubblico E‟ pazza LETIZIA Entrando Mamma mia che sfacchinata! ADELINA Un applauso a mami per il cenone! Applausi CAROLINA Con quello che abbiamo mangiato stasera ci si sfamava una famiglia africana per un anno ROCCO Solo con quello che hai mangiato te, per undici mesi e ventinove giorni CAROLINA Cafone… Gli afferra il dito e lo stritola 26 ROCCO e fattelo un clistere di metadone! LETIZIA Vedi con Carolina non abbiam neanche bisogno dell‟amplifon ANTONIO A proposito di africani..la volete sentire una barzelletta? TUTTI NO CAROLINA Ma si raccontala.. LUI Dai raccontala..in fabbrica ci sta Peppino il napoletano che racconta sempre le barzellette,l‟altro giorno ha raccontato quella delle tette.ahahah. Raccontala ANTONIO Si alza Un negro esce da un negozio con un pappagallo sulla spalla, un passante si avvicina e chiede “Scusi, che animale è?” – “Un negro! Un negro!” Antonio manifesta un certo disappunto per la non reazione dei presenti. LUI Che fa sto negro? ANTONIO Entra nel negozio LUI Ma perché lavora nel negozio? I negri c‟hanno sti negozi inutili ANTONIO Voleva comprare una cosa.. LUI Ma il pappagallo quello per fare la pipì? ANTONIO Ma no papà.,. LUI Mah non l‟ho capita 27 ROCCO A me è piaciuta CAROLINA A Rocco Ma sei fuori? LETIZIA Si alza Ragazzi adesso mi aiutate a sparecchiare così poi andiamo tutti a Messa? ROCCO No mà, io non vengo a messa devo passare in sezione, c‟è il Natale padano (esce cantando VA PENSIERO. Brusio degli altri) ALFREDO Ad Adelina Ma te l‟hai capita la barzelletta? ADELINA Credo di si, praticamente il nero parlava con la voce del pappagallo… ALFREDO Ma non fa ridere! ADELINA E cosa vuoi da me.. Escono CAROLINA Ad Antonio Ma sei scemo? Come ti viene di dire queste barzellette razziste? Ce l‟hai su coi negri? Esce insieme ad Antonio portando via il carrello Letizia fa per uscire POESIA. CAMBIO LUCE, SOLO SU TAVOLO. LETIZIA Ma cosa fai..stai sempre lì a dire litanie.. LUI Letizia… Buon Natale… 28 SECONDO QUADRO – PASQUA SAGOMATORE SU DI LUI A DESTRA LUI In piedi a destra. Musica finale del quadro di Natale ancora in sottofondo. Ogni tanto vado alla stazione centrale a vedere partire i treni. E‟ magnifico quando partono, con quel fischio che sembra di toccarlo, che scoppia e avvisa dell‟inizio del viaggio. Di solito mi fermo a vedere chi sale sul Milano-Crotone, quello passa per il mio paese e mi fa invidia. Pensate, ogni giorno ha la possibilità di passare per il mio paese, magari fischia anche lì, per avvisare i miei compaesani. Il Milano-Crotone è sempre nei miei pensieri, per questo mi piace andare vederlo quando se ne va. Lo immagino scendere verso il Sud come una persona che ritorna e ogni volta sorride appena all‟alba vede la prima luce. A Metaponto arriva quando il cielo è a metà tra veglia e sonno, si ferma per far prendere un caffè e riparte più allegro. Le prime volte che sono tornato, mi sembrava di sognare, quasi non ci credevo di aver rimesso piede nel mio paese. Stavo al finestrino all‟aria pungente del mattino per vedere apparire la sagoma del castello, e appena veniva incontro gridavo silenziosamente dentro di me, di gioia, come uno che ritrova la sua mamma.(scatto su mamma va via luce e musica) LETIZIA Da fuori Carolina…adelina..rocco.. Alfredo… antonio! LUI Mia moglie fa sempre l‟appello… LETIZIA Entra da sinistra con un ramoscello d’ulivo Cinque figli mi lascian sempre sola… Com‟è che sei già tornato? LUI Veramente non sono proprio uscito LETIZIA Si siede al posto di Alfredo Potevi venire a messa oggi, il parroco oggi ha fatto una predica così commovente..vuoi che te la racconto? LUI No LETIZIA (racconta) “Questa è la famiglia” LUI Un pacco di fiammiferi LETIZIA Sei poetico come una mutanda slandrata LUI Slabbrata 29 LETIZIA slandrate slabbrate lambrate.. semper burlan giò (cadono giù) LUI Burlangiò, ma quando mangiamo? Ho fame LETIZIA Va a togliersi le scarpe E che ci vuole, ho già preparato tutto, l‟agnello l‟ho preso con la testina, e l‟ho fatta come piace a te, con le molliche di pane e il prezzemolo, sei contento? Poi ho preparato la pasta al forno, la frittata di ricotta… LUI E per forza, se no che Pasqua è senza frittata di ricotta? LETIZIA Mi aiuti ad apparecchiare? LUI E i ragazzi? LETIZIA Staranno per tornare.. LUI Sai che mi viene sempre in mente? L‟orizzonte del mare, LETIZIA Al pubblico Uh che roba originale.. adesso attacca di nuovo con l‟orizzonte del mare.. LUI quando stavo giù lo guardavo ogni giorno, e ogni giorno aveva colori diversi. Era come se mi parlasse, come se mi raccontasse fatti importanti, come se fosse mio amico. LETIZIA Fa un cenno della mano come per scacciare i moscerini Ma piantala di pensare sempre al paese, te qua hai fatto cinque figli e ci devi pensare, la vita va avanti LUI Quindi secondo te se penso al mare e al mio paese vado indietro? LETIZIA Ma no, è che esageri con i ricordi..uno due e tre diventa un‟ossessione LUI Lui va a sedersi in poltrona, lei va a prendere la tovaglia E che dovrei fare? Cancellare quello che ho vissuto? La mia infanzia? Le mie vecchie amicizie? Se questo è andare avanti, non ci voglio andare LETIZIA 30 Ti prego, non incominciare, ogni festa me la devi fare ricordare…oggi è Pasqua, possiamo stare in pace? Eh? Me lo fai questo favore? Guarda ho preso anche il ramoscello d‟ulivo… Mentre apparecchia si accorge del ramoscello che ha precedentemente poggiato sul tavolo, e lo porta a lui, che lo prende e lo poggia sul divano LUI Qui se mi affaccio alla finestra altro che mare… cemento armato LETIZIA Allora non affacciarti, aiutami ad apparecchiare. LUI Si alza e la aiuta. Entrambi indaffarati. Ci pensi che un anno sarò in pensione? LETIZIA Ha in mano un pila di piatti Ne son terrorizzata LUI E perché? LETIZIA Letizia gli passa i piatti E perché? Ferma a guardarlo Averti tutto il giorno a casa…sentirti parlare dell‟orizzonte del mare LUI Perché, che gli manca all‟orizzonte del mare? Sistema piatti e bicchieri in maniera disordinata Il giorno che me ne vado in pensione facciamo una festicciola. Voglio invitare gli amici e conoscenti. Mi farò mandare da mia sorella un prosciutto, le caciotte e il capocollo, i sottoaceto, i pomodori sott‟olio, le cipolle sotto‟olio..mettiamo tutto sotto‟olio, pure mia sorella viene sott‟olio..e pure le olive e il vino… LETIZIA Una bella festa leggera LUI Anche il pane di casa mi farò mandare, quello che ha il sapore di quando ero ragazzo… LETIZIA Intanto te dovresti metterti a dieta.. LUI Dici? LETIZIA Porta posate E poi tra un anno chissà cosa sarà successo…te proprio non riesci a vivere il presente, o nel passato o nel futuro…e intanto guarda che combini…non sai neanche apparecchiare la tavola… 31 LUI Si siede al capotavola di destra Non è compito mio apparecchiarla, (io sono il caprofamiglia) LETIZIA Mamma mia come sei all‟antica… LUI Più ti abbassi e più si vede il culo (in dialetto) LETIZIA Eh?? Che hai detto? LUI Eh ho detto ho detto.. ROCCO Con il vestito nuovo Allora come sto? LETIZIA Amore di mamma…sei bellissimo… LUI Bello bellissimo, come un cachisso lipposo ROCCO Ma cos‟è che dice La Mia Africa qui, che non capisco? LUI Quanti denti che hai, ne vuoi ingoiare qualcuno? LETIZIA Ma cosa dici? LUI ??? (lui lo può dire e io no?) LETIZIA In milanese Ma cosa dici? Mi fai tornare la menopausa! Maledetta me quando ho sposato un terrone.. Esce ROCCO Al padre, indicando il vestito Bello eh? Te un vestito così te lo sogni…è roba buona questa, griffata… LUI Una volta i vestiti ce li facevano i sarti ROCCO 32 Ma cosa dici? Per farmi fare un vestito da un sarto gli devo lasciare un occhio e un braccio LUI Quando stavo giù i vestiti li facevano solo i sarti, e le giacche venivano rigirate due o tre volte…allora però i sarti prendevano poco, molto poco. …poi ti prendeva le misure e ti chiedeva: da che parte pende il fastidio? E a seconda di cosa rispondevi te lo faceva su misura.. Il difficile era trovare la stoffa, i bottoni il filo ROCCO Ma ti credo, in calafrica cosa volevi trovare LUI Per esempio oggi tua madre ha fatto pasta al forno con le lasagne fatte in casa, e per noi è un lusso…invece quando stavo giù il lusso era mangiare la pasta barilla o buitoni… ROCCO Perché la civiltà li da voi ancora non è arrivata LUI Non capisco perché parli in modo sempre così ..a cazzo di cane, io lo so che sei un bravo ragazzo, ti ho educato bene, sei mio figlio…ti ho cresciuto a calci in culo ROCCO Va a sedersi in poltrona Lasciamo stare questi discorsi, godiamoci questo giorno di pasqua in santa pace va… LUI Eh..viva la Pasqua.. ANTONIO Entrandocon un uovo di pasqua gigante che poggia sul mobile Ciao pa‟, guarda che bell‟uovo che ti ho portato? LUI L‟hai fatto tu? ANTONIO Ma no papà, l‟ho comprato… LUI Era una battuta appapà, se l‟avevi fatto tu che mazzo tenevi… senti, com‟è andata a finire la storia li alla pompa di benzina? ANTONIO E niente…non ho più voglia di andarci…tanto per quello che guadagnavo… ROCCO Gli extra delle pompe.. di benzina.. non te li pagavano ovviamente LUI Come non ti pagava gli extra? ANTONIO 33 Ma lascialo stare…non facevo nessun extra LUI Io li ho sempre fatti e me li hanno sempre pagati ROCCO Ma gli straordinari di Antonio sono molto particolari… LUI E che farà mai a sta pompa di benzina? ROCCO Eh fa fa… ANTONIO Basta, la vogliamo finire? Con questi extra, questi straordinari? Sempre a fare confronti.. A che serve tutto questo lavoro? Io non voglio lavorare…Se divento come te m‟ammazzo… LUI Eh mamma mia.. LETIZIA S’affaccia e rientra in cucina Perché strillate? Cosa succede? Possibile che non si può passare una festa in santa pace? LUI Niente, gli ho chiesto che faceva alla pompa di benzina e s‟è pigliato subito d‟aceto.. ANTONIO Scusa mamma…scusate… hai ragione … LETIZIA Si.. la ragione è dei fessi.. A lui E tu lo vuoi lasciare stare? LUI Ma non gli ho detto niente LETIZIA Non fatemi arrabbiare sennò vi mollo qui e vado a mangiare dal kebab baro IN MILANESE Esce borbottando A fare favori agli asini si butta via il sapone ALFREDO Da fuori Oh raga raga…raga! Entra grande notizia….mi batterò con Battiston… canticchia la sigla di Rocky 34 ROCCO Ma chi quell‟attore ciccione del cinema? ALFREDO Battiston tra i pesi pediomassimi è una leggenda…ha vinto 16 incontri su 16….picchia come un fabbro quello lì ROCCO e se vinci quanto ti danno? ALFREDO Mille euro ANTONIO E se perdi? ALFREDO Ma vai a dar via i ciap… LUI Che sono questi modi di parlare? ALFREDO Eh ma papà sto qua è la tomba dell‟entusiasmo.. apre sempre la bocca… quando non dovrebbe ROCCO Per le pompe.. ANTONIO Oh! ROCCO Di benzina ADELINA Entra ballicchiando a tempo avvicinandosi al padre. Alfredo va a sedersi accanto a Rocco E uno e due e tre e quatt.. e cinc e sei e sett e ott.. E uno e due e tre e quatt…cià papà (baco) e sett e ott Gli altri la scimmiottano canticchiando con lei E allora? TUTTI Cià papà ROCCO Sette otto.. LUI Ma la volete lasciare stare la velina? Ciao bella di papà CAROLINA 35 Entra, un po’ fatta, si ferma, li guarda tutti stralunata Si sente per le scale il profumo… ROCCO Arriva Crudelia DeMon CAROLINA mmm che profumo di agnello e patate al forno, non vedo l‟ora di mangiare ANTONIO I dalmata? CAROLINA Ma no, l‟agnello.. ROCCO Ma te non eri vegetariana? CAROLINA E vabè vegetariana,..carnivora.. vegano-carnivora ROCCO Capito, è passata al crac LETIZIA Entrando dalla cucina con la teglia della pasta al forno in mano Dai forza a tavola…è pronto…lasagne al forno… ALFREDO In piedi Che buone le lasagne… A Rocco mi piace molto a pasta china cu‟ ri purpitteddhri… ROCCO Ascolta tuo fratello, lascia stare il pugilato..te già non è che di tuo partivi avvantaggiato, ma a furia di prendere pugni in testa ti sei rincoglionito ADELINA Ma ci sono le polpettine? LETIZIA Certo che ci sono, mi sono svegliata alle sei per fare sta benedetta pasta LUI Almeno una volta all‟anno me la vuoi cucinare come la faceva mamma? LETIZIA È troppo pesante, a me con un po di carne macinata e un po di besciamella andava più che bene LUI E volevi rinunciare ai tocchi di soppressata? Al sapore dell‟uovo? Alle polpettine di carne 36 macinata fritte? Al caciocavallo filante? Alle spolverate di formaggio….Ma chi capiscite a sto Milano? ROCCO Praticamente un primo un secondo e un contorno con antipasto tutto insieme CAROLINA Però lo ingurgiti ROCCO Mai quanto ne ingurgiti te CAROLINA Cafone. ROCCO Mai provato supposte di metadone? LETIZIA Non vi sto più dietro.. ROCCO Cosa c‟è per secondo? LUI Non t‟è bastato il primo il secondo e il contorno con antipasto tutto insieme? LETIZIA L‟agnello con le patate, la frittata di ricotta, ovviamente la soppressata ALFREDO Al pubblico Buona la soppressata ROCCO Soppressata.. soppressata.. tutti sti cibi terroni. Ma un piatto tipico milanese di pasqua non c‟è? LUI Certo che c‟è, stelline in brodo.. ma brodo Snorr LETIZIA Ma muchela tì…ci sono i risotti.. LUI Col brodo knorr pure quelli LETIZIA Allo zafferano, alla zucca, alla luganega, coi fughi cogli asparagi, con i legumi, con i granchi, con la luganega, con le rane ADELINA Meglio le lasagne al forno.. 37 LETIZIA Perché, non ti piacciono le rane? ADELINA Bleah! ALFREDO Buone le rane…(si allaccia le scarpe x non impallare carolina) CAROLINA No io non le mangio le rane.. ROCCO Perché? CAROLINA Ma come perché?è carne ROCCO Sottovoce Confermo, è pazza LETIZIA Io non vi sto più dietro.. LUI Rassegnatevi, non c‟è un piatto tipico.. LETIZIA Si che c‟è… LUI E qual è? LETIZIA Per esempio…..il capitone marinato LUI Napoletano LEI I tortelli di zucca LUI Li fanno da tutte le parti, pure in Indonesia LETIZIA Ce l‟ho.. la cassoeula… ALFREDO Al pubblico La cassoeula l‟è buna… 38 ANTONIO Ti te mangi tut… ROCCO Mai com a tì.. ADELINA Va a sedersi in poltrona LETIZIA Si alza Vado a prendere i secondi, a chi tocca sparecchiare qui? CAROLINA Si alza e va a fumare a destra alla parete Dai mamma, aspetta un attimo, lasciaci respirare.. facciamo una pausa siga! LETIZIA In milanese Fate un po‟ quello che volete LUI Visto che facciamo una pausa, volevo dirvi qualcosa. LETIZIA E cosa ci devi dire? Ti prego non partire col tuo solito pistolotto LUI Volevo farvi un riassunto dei miei progetti LETIZIA Ma non puoi farceli un‟altra volta? LUI No no, non è possibile rimandare oltre. Siediti letì Letizia si siede Fra un anno io vado in pensione, lo sapete vero? TUTTI Si LETIZIA E allora? LUI E allora finisco il martirio della fabbrica e ho intenzione di tornare al paese. Qui ho sofferto troppo, non ho potuto essere mai me stesso. Finalmente posso sentirmi libero di scegliere, di vivere gli anni della pensione in modo migliore, capisci Carolì? Se restassi qui non farei che girare intorno allo stabile e finirei per frequentare l‟osteria o il bar, sempre con le stesse persone, sempre a dire le stesse cose. ADELINA 39 giù invece non vedrai sempre le stesse persone che stanno a fare pettegolezzi sugli altri? LUI Si alza Figlia mia, le stesse persone di giù le conosco da sempre, so dove abitano, so dei loro nonni e dei loro genitori, sono entrato nelle loro case, so parlare con loro e parlo di cose che mi piacciono, che mi interessano. ADELINA Si, il vecchio che si piscia addosso, la zia che è tirchia, Nicolino che ruba i salumi alla mamma, Michela che non ubbidisce. LUI Che c‟entra adesso Michela che non ubbidisce? ADELINA Tu dici che qui vedi sempre le stesse persone, ma scusa che ragionamento è? LUI Senti io non mi voglio arrabbiare.. voi dovete capire che Milano per noi calabresi.. perché noi siamo calabresi vero? …(va a mettersi a sinistra davanti al tavolino) è più straniero di quanto si possa pensare, non c‟è via di scampo, si rimane sempre ospiti provvisori, emigranti.. noi siamo terroni. Ce l‟abbiamo scritta in fronte la nostra terra. E non bastano chili di sapone per cancellarla. Voi siete miei figli e avete il marchio, lo ripeterò all‟infinito, avete il bollo, lo stampo dell‟origine. E pesa, e come se pesa! Più che se fossimo marocchini o polacchi. Non mi chiedete perché, ma i milanesi si comportano con più sgarbo con noi che con i polacchi e i marrocchini. LETIZIA Si alza Posso dire una cosa? Sarebbero anche figli miei (in milanese) LUI E chi lo nega… Non mi voglio arrabbiare, statemi a sentire. La casa giù è quasi finita, mancano delle piccole rifiniture,(torna al suo posto passando davanti) ci sono le stanze per tutti voi, avrete i vostri spazi, mentre qui non ci entriamo più, siamo l‟uno sull‟altro, non si può neanche fare una scoreggia in santa pace…invece giù… Si siede appena me ne vado in pensione ci trasferiremo nella casa nuova in riva al mare…bello no? CAROLINA Non lo guarda. Pausa lunga Ma io non posso lasciare il lavoro LUI Chiederai il trasferimento, e poi vedrai che anche in calabria ci sono le associazioni di volontariato.. arrivano tanti di quei barconi… CAROLINA Ma io non ho voglia di venire a vivere in calabria LUI 40 Voi fate quello che vi dico io! Si alza Io vi ho cresciuto con i miei sacrifici, io vi ho dato il nome e vi ho dato da mangiare fino a quest‟età. Adesso dovete ubbidire e venire con me. ADELINA papà, la Calabria è bella si e no per le vacanze, poi è un mortorio LUI Che vuol dire un mortorio? Più mortorio di quello che c‟è qua? CAROLINA A me non pare che qui ci sia mortorio pa‟. Secondo me sei troppo preso dall‟idea del paese, noi siamo nati qua, abbiamo i nostri amici, le nostre cose…. LUI E che sarà mai, mancano gli amici in Calabria? Quella è la patria dell‟amicizia! ADELINA Pa‟, hai bisogno di chiarire quello che hai dentro, se fai richiesta, in fabbrica te lo danno gratis lo psicologo LUI La richiesta di che? Devo andare a confessare a loro che sono pazzo? Che ho dei problemi? Questo volete? E quali sono i problemi? Che da quando sono in questa città puzzolente non sono andato che dieci volte al ristorante? Mai al cinema, mai in una sala da ballo? Volete la mia morte? Questo volete? CAROLINA Pa‟ non fare il tragico, tu sei fissato, invece di essere presente alla vita di qua, sei presente alla vita del paese Va da Letizia ADELINA Che poi non te ne rendi conto, è cambiato tutto anche li, non c‟è più la gente buona, e nemmeno le minestre sono quelle di una volta LUI Dovete fare quello che dico io, sennò si trovatevi dove andare. LETIZIA Ma cosa dici? LUI Cosa dico? Anche tu sei alleata loro adesso? Che c‟è esce fuori la tua vera natura milanese? Maligna… LETIZIA Si mette a piangere Ma sei matto? Ma come ti permetti? Ti dà di volta il cervello? CAROLINA Non parlare così contro la mamma… 41 LUI Si siede Voi vi rendete conto di che cosa è stata la mia vita? Prima il mutuo di questa casa, poi i risparmi per giù, per farvi studiare, per darci una dignità e adesso devo sentire parole che non avrei mai voluto sentire? ADELINA Io in calabria non ci vengo CAROLINA Io nemmeno LUI Voi fate quello che vi dico io ROCCO Dopo una pausa v Io Milano non la posso lasciare.. anche per il fatto che ormai son fidanzato. LUI E vabbè tu non vieni, tanto… ANTONIO Anche io sono fidanzato ROCCO Anche te? ANTONIO Si perché, ti puoi fidanzare solo te? ALFREDO Anche io sono fidanzato.. io con una ragazza ROCCO Cinese LUI Una cinese? CAROLINA E io sono fidanzata con Abdul LUI Ab…? CAROLINA Si, abdul, un ragazzo della Nigeria LUI Ho capito bene? Della Nigeria? 42 CAROLINA Si, papà della Nigeria. LUI Cioè è nero, nero come il nerofumo? CAROLINA No papà.. non è nero nero come puoi pensare.. è quel nero nero..opaco ROCCO Che cosa hai contro? Non ti piacciono i cinesi e i neri, hai sempre sparlato dei milanesi che sono razzisti! LUI come faccio a farti capire che non sono razzista, io voglio che ce ne andiamo da qui, per tornare a casa, nel nostro mondo! ROCCO Nel tuo mondo papà, noi siam milanesi ! LUI Voi? Voi milanesi? Che cos‟è questa una rivoluzione? Volete uccidermi...evvabene, ripetete che siete milanesi e io mi butto nel naviglio e la faccio finita. ROCCO Si alza Ma buttati dove vuoi, un terrone in meno.. Fa per andare LUI Pezzo di merda! ROCCO Te sei venuto qua che non avevi neanche i soldi per comprarti un chilo di pane, hai trovato lavoro, hai trovato una donna meravigliosa come la mamma, hai avuto la possibilità di farti una casa, una famiglia e qual è la tua gratitudine? Hai sempre odiato Milano! Te mordi la mano che ti dà da mangiare, sei come un cane rabbioso LETIZIA Rocco smettila LUI No mamma, non la smetto, è ora di dirgliene quattro a questo terùn che crede di sapere tutto…noi in Calabria non ci veniamo, perché per fortuna siamo nati a Milano, ed io di un padre come te provo solo vergogna Si gira LUI Se ho lasciato la mia terra è stato solo per bisogno…ed io ho fatto sempre il mio dovere e tua madre me ne è testimone LETIZIA Ma certo, gran lavoratore 43 LUI Se provi vergogna di tuo padre, provi vergogna anche di te. Io forse sono un disperato perché ho vissuto 43 anni in questa città che ho sentito come una prigione, ma tu sei completamente perso se non accetti le tue radici. ALFREDO Dopo una pausa Pa‟ dai, magari ci pensiamo bene…vedi ognuno di noi ha delle cose qua… LUI Fate come volete, ora lo sapete, tra un anno io vado in pensione e me ne torno in calabria, se volete venire bene, se no trovatevi dove andare perché io questa casa la vendo. LETIZIA Ecco, ci siamo avvelenati anche questa pasqua.. Grazie eh! Esce piangendo ADELINAe CAROLINA Mamma, aspetta… La seguono ROCCO Si gira verso sinistra. Indica il padre, ed esce senza parlare ALFREDO Pa‟ pensaci bene, sono sicuro che non è quello che vuoi fare… LUI Vai dalla tua cinese…vai… Alfredo uscendo fa cenno ad Antonio di provare a parlare col padre ANTONIO Dopo una lunga pausa Pa‟ io ti capisco…è importante essere accettati.. infatti volevo dirti che io…. Io sono….volevo dire che io sono….ecco non è facile dirlo…quello che voglio dire è che io sono…. LUI Beh? ANTONIO Sono molto dispiaciuto di questa situazione….davvero…molto dispiaciuto… LUI Certo Antonio, certo… ANTONIO Se non ti dispiace esco anch‟io Esce LUI rimasto da solo 44 non illudetevi, anche se siete nati qui ed avete la mamma milanese, voi non sarete mai accolti come cittadini di serie A, voi non avrete mai la totale benedizione della madonnina, anche lei è targata Milano e fa fatica ad accettare la gente venuta da fuori. Quando sono stato male in ospedale, l‟ho pregata spesso, le ho domandato tanti favori, ho chiesto con fede e per necessità, stavo nel bisogno, i figli erano piccoli e Letizia non ne poteva più, poverina, ma di favori non me ne ha fatto neanche uno, evidentemente stava stava troppo in alto, non mi ha sentito. FINE PRIMO TEMPO FINE PRIMO TEMPO SECONDO TEMPO LUI Atmosfera da sogno. Gocce. Si apre il sipario. Luce su di lui. Da tre o quattro notti sogno che la casa sul mare me l‟hanno spostata sul naviglio e mi vedo litigare con i muratori che hanno accettato di fare una cosa simile. Ma poi s‟affaccia a un balcone mia madre e dice: -Non fa niente, anche da qui si vede l‟acqua che scorre. - Che centra l‟acqua che scorre? Voglio il mare di fronte. Ma ti sei messa d‟accordo con Letizia per farmi morire prima? Questa casa è bella se sta a guardare verso la Grecia, se no diventa un cumulo di mattoni senza senso. Dai scendi e andiamo via, ti accompagno io e ti porto a sederti sulla poltrona che ho messo sulla veranda da dove puoi contare le onde che vanno e vengono. 45 Eh, figlio mio, le onde adesso vanno soltanto, non vengono più Ma che dici ma? Mo le onde vanno soltanto? Vuoi cambiare la voce del mare? Non farti imbrogliare da Letizia, non puoi tradirmi proprio tu… Letizia farà resistenza, non ti verrà dietro, non lascerà i figli. Lo vedi ma‟? Se non lascerà i figli vuol dire che sarà con me al paese, perché i figli sono destinati a venire con me. Non possono lasciarmi solo, nella solitudine più nera. non sono creature malvagie non penseranno solo a se stesse. Però smettila di dirmi cose brutte. Io t‟ho sempre adorata e tu adesso fai la complice di una milanese? O vuoi darmi qualche messaggio che non capisco? Lei si dissolve lentamente, fino a diventare un punto scuro. Buio-luce. In scena il tavolo è apparecchiato. Seduti intorno al tavolo i figli. Rocco al suo, Alfredo al posto di Carolina, Carolina di Adelina, Adelina del padre, Antonio in piedi alla parete. Tutti a guardare il cellulare. ROCCO guardando il cellulare ..che deficiente.. Carolina ride. ANTONIO Ma avete sentito quello che vi ho detto? Silenzio Avete sentito quello che vi ho detto? ROCCO Cosa dobbiam dire? Non sarai né il primo né l‟ultimo a cui piace la luganega ALFREDO Buona la luganega ANTONIO Al pubblico No perché.. per me è importante che voi lo sapete CAROLINA Hai fatto bene a dircelo, ma per me è uguale…non cambia niente…anzi sai cosa? Adesso hai un quadro perfetto..in questa casa ci sono mamma papà, due maschi, due femmine… e poi ci sei tu! L‟equilibrio tra …YIN E YANG. È quasi meglio di prima …vieni qua, fatti abbracciare… (va ad abbracciarlo) ANTONIO Ma io sono maschio! ROCCO E mi son Lady Gaga ANTONIO Sgarbato! ADELINA 46 Io l‟avevo capita sai…balli troppo bene… ahh ..ecco chi mi rubava sempre il fard dalla borsetta… ANTONIO E te Alfredo? Rocco “suona” il bicchiere con la forchetta, come un campanello da wrestling. Alfredo scatta. ALFREDO A carolina Buonasera ANTONIO Non dici niente? ALFREDO E che devo dire? Se sei contento te… ANTONIO Contento…è così, che vuol dire contento… ALFREDO Se sei contento così son contento anch‟io, se sei contento tu son contenti tutti, se non sei contento tu.. c‟è chi è contento e chi non è contento, se non sei contento te E te Rocco? Sei contento? ROCCO Senza girarsi Mi hai commosso. Se lui è contento io son proprio felice.. Io so solo che il terun già ce l‟abbiamo… a Paolo Sarpi c‟ha pensato sto qua… Viale Padova l‟ha portato l‟altra… adesso è arrivata contenta contenta anche Moira Orfei, manca solo il drogato.. Da domani comincio a iniettarmi anch‟io così abbiam completato l‟arca…. ANTONIO Grazie ragazzi, è importante per me essere accettato dalla famiglia. ROCCO Figurati, per così poco… ANTONIO Vorrei dirlo anche a mamma e a papà ROCCO Ma sei deficiente? Cosa vai a dire a quella poveretta? Ha già le sue cose per la testa.. E il papà vuoi sapere cosa fa? Ti butta giù dal balcone con tutta Moira Orfei senza dire una parola, (e fa bene) CAROLINA Rocco! Beh..però questa volta ha ragione.. ADELINA Poi dal giorno di pasqua non ha più detto niente, ma papi sicuramente non ha rinunciato 47 alla sua idea di tornarsene al paese ALFREDO (si alza e va alla poltrona) Posso dirvi una cosa? Non so se è una sensazione solo mia, ma ci sono volte in cui lo sento come un estraneo ANTONIO Al pubblico Si ma cercate di capire, lui Milano non l‟ha mai accettata, ma in fondo neanche Milano ha mai accettato lui LETIZIA Adelina Carolina Rocco Alfredo Antonio! Al proprio nome ognuno alza la mano Entrando, nessuno le dà retta perché sono tutti al cellulare L‟ho visto dal balcone, sta per arrivare… Oh alura, smettetela…sempre lì a perder tempo con sto Candy Candy (qualcuno la corregge) ANTONIO Mamma, Candy Crush ALFREDO Candy Crash.. LETIZIA Ma quel che l‟è.. Candy Candy.. .. sempre lì su Twister.. ROCCO Twitter LETIZIA Feisbius..…gli vogliamo fare una sorpresa? ADELINA Si, dai, facciamogli una sorpresa, nascondiamoci… LETIZIA Si dai! ROCCO Che robe patetiche CAROLINA scatta MA COSA STAI DICENDO?! Rocco prende la sedia a difesa Dopo 43 anni di fabbrica se ne va in pensione e tu dici che è patetico? ROCCO Eh ma qui ci vuole un esorcista CAROLINA Ma va a da‟ via el cu 48 ALFREDO È bello fargli una sorpresa…ma si sono d‟accordo… ANTONIO Nascondiamoci ADELINA Dai, dai, dai, „ndem! LETIZIA Eh ma io non vi sto più dietro Rocco e Alfredo a soggetto parlano uscendo Si nascondono tutti. Rocco, Antonio a sinistra. Gli altri a destra. Antonio esce da solo a destra scheccando: ANTONIO Si si facciamogli una sorpresa!! LUI Entrando da sinistra Letizia, ragazzi…ma che hanno fatto hanno apparecchiato la tavola e sono usciti? Festa, festa è festa!!! Finalmente sono un uomo libero… TUTTI Escono fuori. Restano tutti in piedi Sorpresa!!! LUI Ma siete scemi? LETIZIA Hai fatto presto stasera, ti han fatto uscire prima? Rocco va a sedersi al suo posto LUI Per tornare oggi ho preso un taxi… ALFREDO We, la sciambula oggi…Ma si crepi l‟avarizia LUI Ho voluto mettere un timbro a secco tra me e la fabbrica. Ho chiuso con lei. Chiuso per sempre. La mattina non devo alzarmi e correre, non devo stare otto ore inchiodato ad una macchina…e tacchete e tacchete e tacchete e tacchete si gira verso antonio LETIZIA Calmo, stai calmo… sennò ti succede come al marito della Luisa che il giorno dopo essere andato in pensione gli è preso uno s‟ciopone..pem! è morto 49 LUI Letì, per favore… LETIZIA Ma non andavan mica d‟accordo… ROCCO Vedrai, proverai nostalgia della fabbrica e sentirai il bisogno di ritornarci LUI Va a mettersi davanti Ma vattene affanculo. Ma come ho fatto a resistere? Come ho fatto a piegare il capo e non lamentarmi mai per tutti questi anni…nei momenti difficili mi dicevo: un calabrese non si arrende mai. E non mi sono arreso, ma ho vissuto la vita di un altro, non la mia. LETIZIA Muchela adesso con questa malinconia, stasera è festa… ADELINA Pa‟ t‟ho fatto il regalo, ecco Glielo porge un oggetto molto lungo LUI Scartandolo Un ombrello? Grazie…anche se dove andremo a vivere non ne avrò molto bisogno ALFREDO Andare in pensione è una bellissima cosa pa‟, ti farà avere tanto tempo libero per i tuoi interessi e per i tuoi nipotini! Gli porge il regalo LUI Non mi dire che la cinese è incinta ALFREDO Ma no pa‟, ma prima o poi avrai dei nipotini no? LUI Basta che non siano cinesi.. non ho niente contro i cinesi, ma vederli già così piccoli che girano per casa cinesamente..la vita è già tanto difficile Indicando il regalo che ha in mano pesa, che sarà mai? Un rasoio elettrico…grazie Alfredo…tanto io la barba non me la taglio ALFREDO Sono felice per te CAROLINA Tanti auguri per la tua pensione Papà, ma ti prego… trovati un hobby! Gli da il regalo LUI Che bella camicia…e questi che sono? 50 CAROLINA È incenso..questi papà ti sbiancano l‟aura LUI Non ce l‟ho la laurea..grazie Carolina CAROLINA Tanta pace ANTONIO Ecco il mio pa‟ Porge il regalo LUI Denim ANTONIO Per l‟uomo che non deve chiedere mai… LUI Ehh tu così carino, chissà quante donne hai... Tutti asseriscono ironicamente ROCCO Ehhh.. l‟è cuntent.. LETIZIA allora ti voglio dare il mio regalo Glielo porge Una cravatta LUI Grazie… LETIZIA S‟intona con la camicia… LUI Fa pantano ROCCO Va verso di lui Così adesso che sei in pensione magari potrai venire con me in sezione… LUI Se aspettate me potete chiuderla la sezione… Tutti ridono ROCCO tanti auguri pa‟ 51 LUI Aprendolo Un portachiavi ROCCO D‟oro Rocco lo abbraccia e lui si commuove LETIZIA Dopo un po’ Ma che fai? Ma va la…ci vogliamo mettere a tavola? LUI A tavola, a tavola… Tutti vanno ai propri posti, Adelina esce a prendere il vassoio LETIZIA Per te stasera c‟è una grandissima sorpresa…ti ho cucinato la cassoeula LUI Ma ti sei impazzita? LETIZIA Ma scherzo….c‟è il tuo salame Antonio lo scopre …le tue caciotte… Alfredo le scopre anche il pane di casa… adelina lo porta me lo son fatto mandare da tua sorella Lui abbraccia Letizia LUI Allora buon appetito…Stasera mi voglio ubriacare! Si siedono a tavola. Alfredo e Antonio riempiono i bicchieri di vino. LETIZIA Alfredo e antonio versano il vino La famiglia è ricca… adesso che anche Rocco ha trovato lavoro in banca, i ragazzi lavorano tutti…tu sei in pensione, che ci manca? LUI Assettat Letì va parli sempre a sciusciu d‟acqua ADELINA Entrando col vassoio A proposito, ho portato un vassoio di cannoli dalla pasticceria dove ho trovato lavoro…anche se continuo a fare i provini per fare la velina…non bisogna mai perdere la 52 speranza… LUI Brava papà, chi di speranza campa disperato muore.. ADELINA poi pa‟ volevo dirti una cosa…. LUI non dirmi cose tristi…guarda sennò do una coltellata a tua madre… ADELINA Esitante Ma che triste…è una cosa bella….almeno credo…mi sono fidanzata LUI Ah! Puru tu? LETIZIO Rompe l’imbarazzo Un brindisi per papà CAROLINA Pa‟ devi farlo tu LUI Ma non so che dire.. ALFREDO Dai pa‟ ANTONIO Dai dai… LUI Allora brindo ai miei figli, che sono la mia vita…e…vi voglio bene ALFREDO PORTA VIA OMBRELLO Buiolento + vecchia milano – Luce in scena Letizia e Lui da soli LETIZIA Ha in mano il prosciutto, fa la sua domanda ed esce Sei contento che Rocco ha trovato lavoro? LUI Lei porta via prosciutto. Raccoglie piatti. Lei entra subito e porta via piatti. Lui raccoglie posate Rientra subito Sbandato e irresponsabile improvvisamente trova lavoro in una banca‟ chi l‟ha raccomandato? Non ti sei mica rivolto a Bossi promettendogli i voti della famiglia alle prossime elezioni? LETIZIA Intanto prende posate e brocca e fa per uscire. Esce. Stai diventando pazzo, ormai non ti controlli più. Si vede che non conosci i tuoi figli, non 53 meriti il loro affetto LUI Lei intanto entra prende altro ed esce Oh! ma dove hai preso in prestito questa parlantina? Ti ha morso una tarantola? Io so di che cosa hanno bisogno i miei figli, lo so bene, non come te che fai la gatta morta e li proteggi anche quando non dovresti farlo. Io sono andato in pensione,(LEI ENTRA) quindi armi e bagagli e tutti al mare…si torna in calabria! LETIZIA Prende le brocche di acqua e vino ho conosciuto il fidanzato di Adelina, è bergamasco e mi sembra un buon partito… esce. Lui la sciommiotta. Lei rientra non dici niente? LUI Letizia prende altre cose ed esce Che cosa devo dire? Che i bergamaschi sono più zotici dei calabresi? Li ho conosciuti sai? Sono testardi e duri, non so come tratterà Adelina, la piglierà a calci in culo LETIZIA entra Hai troppi pregiudizi, le persone non sono tutti uguali. In calabria c‟è la mafia, allora tu sei mafioso? LUI Piega tovaglia. La porge a lei Magari! Magari lo fossi. Non sarei qui a quest‟ora, e non dovrei preoccuparmi per te e per tutti i figli che hai fatto! LETIZIA Posa tovaglia. Va a sedersi in poltrona il ragazzo ha anche una sua casettina proprio nel nostro quartiere, sta pagando il mutuo. LUI A me che me ne frega della sua casettina e del suo mutuo? Non vorrai mica dare la figlia a un bergamasco. I bergamaschi sono gente dell‟altro mondo, già chi li capisce merita un premio, figurarsi se vado a imparentarmi con un bergamasco LETIZIA Come sei scorbutico stasera LUI Sono scorbutico? Devi metterti in testa che qui comando io e voi fate quello che dico io. Presto cominciamo i preparativi e tutta la famiglia si trasferirà in Calabria LETIZIA Ma i ragazzi non verranno mai, ma poi oramai sono tutti fidanzati qui, lavorano tutti qui, dovremmo pensare a sistemarli piuttosto LUI I lavori che fanno li possono trovare anche in calabria…, una guardia giurata in banca, una pasticceria una pompa di benzina …capirai….mancano le pompe di benzine in calabria? 54 LETIZIA Non fare il caprone, non comportarti come i tuoi parenti LUI Senti, vai a fare la professoressa da un‟altra parte. Se no ti cambio i connotati LETIZIA Ti vuoi mettere in testa che i figli non sono una nostra proprietà? Hanno la loro vita, i loro interessi, i loro gusti, non puoi decidere te per loro LUI Accidenti come parli bene, proprio da milanese. Qua devi fare come dico io, sennò io faccio succedere un 48 LETIZIA Non ti scaldare, vedrai che le cose si aggiusteranno e troveremo la soluzione. Devi solo avere ancora un po‟ di pazienza. LUI Pazienza per che cosa? Non voglio più stare in questa città che puzza di carne umana fradicia. Possibile che tu non te ne accorgi? Quando esco la mattina, sento nell‟aria il puzzo di carogna. Mi s‟impasta la lingua. Tu non lo senti perchè è il puzzo della tua razza!!! LETIZIA Non sei mai stato così cattivo e offensivo. Che cosa ti ha preso? Guarda che se stai male ti porto in manicomio LUI Le da uno schiaffo adesso vai a denunciarmi, ti crederanno perché sei di qua, e quelli di qua dicono sempre la verità. LETIZIA Cattiverie su cattiverie, fermati o combinerai qualcosa di brutto. LUI Per il momento scenderò da solo ad organizzare le cose. tra una settimana torno e massimo dieci giorni ce ne andiamo tutti… Buio sfumato-musica tacatà-luce pulsante I ragazzi eseguono una coreografiasu tacatà. Adelina balla su tavolo, Alfredo passa la scopa. Quando sono seduti, perché stanchi, la musica sfuma ALFREDO Accidenti Antonio, sei proprio bravo a ballare, sembri…. ANTONIO Nurayev 55 ALFREDO No.. ALFREDO Roberto Bolle ANTONIO No… un tronco ANTONIO Ha parlato il Rocky Balboa di Pioltello ADELINA Ma voi non la sentite la mancanza del papi? ROCCO Certo che la sento, come si può sentire la mancanza di una martellata sui coglioni CAROLINA Ma che insensibile. ANTONIO Ragà, notiziona.. ho trovato lavoro ALFREDO E dove? ANTONIO Guarda in platea Da Dolce&Gabbana. Mi pagano anche gli extra. Rocco, tiè. Ciapa su e porta a ca‟. ROCCO Eh immagino.. CAROLINA Io sto pensando di andare in missione in Africa. Cosa ne dite? ROCCO Ma allora tanto vale che scendevi in Calabria scusa CAROLINA Guarda, hai un‟aura che non ti dico… Se papà ce l‟aveva marrone tu ce l‟hai proprio di merda Antonio ride ADELINA Oh raga, stasera c‟è Francesco Arca al TheClub” ANDIAMO A SPACCARCI! ALFREDO E chi è Francesco Arca? ANTONIO Quel gran pezzo di manzo di un tronista 56 Comincia a ballare e gli altri si accodano Buio-musica-luce LUI Solo sotto uno spot come nel sogno Sono arrivato alle nove di mattina. Mi sono fatto accompagnare alla casa nuova, da Ciccio il noleggiatore. Il tratto è breve, potevo farlo a piedi, ma mi è parso di completare un rito, l‟ultimo giorno di lavoro ho preso un tassì per tornare a casa a Milano e arrivando a casa al paese, ho preso di nuovo un tassì. Ho spalancato le finestre e i balconi. Il mare è li di fronte, azzurro, dolce. Respiro a pieni polmoni. C‟è tempo per disfare la valigia. Intanto mi godo il paesaggio affacciato al balcone....l‟aria porta tanti profumi. Ecco, mi basta questo per rinascere, per ritrovarmi. Milano è cancellata, Milano non esiste, non esiste più e se non fosse per via dei figli e della moglie, adesso io sarei già in paradiso. Buio-musica tamburi-luce 57 Letizia e Alfredo in scena davanti al tavolo, Alfredo appoggiato al tavolo LETIZIA Non c‟è altra soluzione, te la devi sposare ALFREDO E la mia carriera di pugile? LETIZIA La tua carriera..vorrà dire che smetterai di farti dare i pugni in faccia.. Lo farai per scherzo.., adesso devi pensare alla creatura ALFREDO Ma a me piaceva.. poi non è che li prendo solo i pugni, li do anche LETIZIA Sei sempre stato strano e violento te, fin da bambino.. ALFREDO Cosa dirà papà? LETIZIA Papà… il papà digerisce il capicollo ma sto bambino allo zafferano secondo me gli resta qua ALFREDO Beh si sa che il cinese resta un po‟ indigesto… Forse è meglio aspettare che nasca, cosa fatta capo ha..se ci va di culo magari somiglia al nonno.. lui si affeziona.. LETIZIA Sperem.. vediamo come vien fuori sto rospetto calabro-cinese ..ma lì a casa loro poi mangerete sempre roba cinese? ALFREDO Ma no mamma, mangiano italianissimo.. LETIZIA Ma va? ALFREDO quelli son cinesi, mica scemi.. mangiano prosciutto, spaghetti… pensa fanno anche le lasagne..pasta al forno.. gnocchi col parmigiano.. LETIZIA Ma sarà parmigiano fatto nelle valli di Shangai… ALFREDO A proposito di Shangai, ma cosa è andato a fare papà in Calabria? Non ci resterà mica LETIZIA 58 Ma no, ma no, è andato a vedere se a casa era tutto a posto, ma gli farà bene così si distrae un po‟. Adesso che ci è caduta questa bella tegola in testa, dovrà pensare di venderla quella casa li, così potremo darvi una mano… ALFREDO Ma figurati se vorrà venderla, non ci sperare mamma… LETIZIA Alfredo, non mi sento bene… Ha un mancamento ALFREDO Mamma cos‟hai? Carolina! Carolina! Buio-musica tamburi- LUCE SU QUADRO. Piazzato quando finisce la base LUI Rientrando con le valigie in mano, sta tornando dalla Calabria, non trova nessuno a casa. chiama Letizia, Letizia….non c‟è nessuno…ma come mai, sapevano che stavo tornando e non si è fatto trovare nessuno? Nemmeno Letizia? Si guarda intorno Com‟è piccola e com‟è brutta questa casa, e come sono brutte le case intorno… Tempo una settimana o due e voglio andarmene da questa città, ho finito la mia pena! CAROLINA Rientrando anche loro Pa sei tornato… LUI Ciao Carolì.. La bacia dov‟è la mamma? CAROLINA In ospedale LUI Come in ospedale? CAROLINA Si, l‟hanno ricoverata d‟urgenza al Niguarda, sentiva dei dolori lancinanti all‟addome e abbiamo dovuto chiamare l‟ambulanza LUI E allora andiamo. Di che cosa si tratta? CAROLINA Nulla di grave, per fortuna, è un fibroma che si è gonfiato troppo e bisogna inciderlo 59 LUI E allora portami da lei CAROLINA Non te la fanno vedere per oggi, domani andremo insieme LUI Maledetta Milano e tutto…tutta colpa dell‟aria di Milano.. Adesso ci si mettono pure le malattie per traverso. Io qui non ci voglio crepare. Buio-musica finchè letizia non è adagiata su divano-luce ROCCO Entra in scena con la madre in braccio Dai che ci siamo quasi ADELINA Falla sedere qua ADELINA Prendo dei cuscini? LETIZIA (No) ANTONIO Vuoi dell‟acqua mamma? CAROLINA Vuoi che apro la finestra? ROCCO Una coperta? ALFREDO Vuoi dei cracker? LETIZIA State tranquilli ragazzi ALFREDO Mamma ma che stragnocca, come hai fatto a tenere i capelli così in ordine? LETIZIA Non farmi ridere che se no si strappano i punti LUI Oh, ma allora sei proprio combinata male, che diavolo, appena ti lascio qualche giorno subito ti fai prendere dai malanni? 60 LETIZIA Tu scherza, tu, stavo per morire ROCCO Non esagerare, ma‟. Sei stata male e basta! CAROLINA Un male senza conseguenze LETIZIA Eh speriamo… ANTONIO Vedi che sei rifiorita? Il riposo ti ha fatto bene LETIZIA Bel riposo, con tutte quelle flebo e quelle iniezioni e quella puzza degli ospedali che entra nel naso e nella testa e non si sa come cancellarla LUI Buona, buona, riposati. Ti preparerò io un brodino caldo alla milanese e una bella cotoletta LETIZIA Lascia stare, ci pensan loro LUI Vuoi che ti racconti come sono andate le cose giù? LETIZIA Ne parliamo dopo. Com‟è andato il viaggio? LUI Bene, al ritorno nel vagone c‟erano persone perbene. Pensa che mi hanno preso per milanese, a me..? Ci ho litigato ROCCO Si vede che non sanno come son fatti i milanesi CAROLINA Rocco! La tua aura non cambia.. LUI Adesso riposati Cambio luce. Loro in controluce. LUI Guardandoli È come se io non esistessi. La mamma è il cuore della casa, il papà invece è solo l‟asino che deve provvedere al mutuo, alle bollette, al pranzo, alla cena. Li guardo. Mi chiedo se ci sono anch‟io nei loro pensieri, nelle loro chiacchiere, nella loro allegria. 61 Buio-musica in sottofondop0-luce LUI Lei stesa Ti ammali proprio quando non devi, quando mi devi dare una mano per preparare il nostro trasferimento in Calabria. Scommetto che lo hai fatto apposta LETIZIA C‟hai voglia di scherzare, non sai quanto ho sofferto. Meno male che mi hanno trovato un posto e sono intervenuti subito LUI Accidenti che bella donna che sei, sei proprio una bella donna LETIZIA Che ti prende? Non mi hai mai fatto un complimento e adesso me lo fai? Stai bene? Mi devo preoccupare per te? LUI Sei proprio una bella donna, non ci avevo mai fatto caso prima LETIZIA E allora perché mi hai sposato? Di che cosa ti sei innamorato? LUI Di te, lo sai, di te, di come sei fatta. Ricordi quante volte ho portato a lavare quella brutta giacca che mettevo di domenica? LETIZIA Se lo ricordo, e se non prendevo io l‟iniziativa ancora starei ad aspettare LUI Lo sai che ho pensato male quando mi hai invitato ad uscire insieme? LETIZIA Perché sei un maiale…me lo dici solo ora? LUI (soppressata calabra) Guarisci presto, abbiamo molte cose da fare…ce ne andiamo in vacanza… LETIZIA Uh signor n‟ghe la fo piu Buio-musica tamburi che finisce quando sono tutti seduti-luce I figli entrano per sedersi e fare colazione. Alfredo al posto di carolina, carolina di adelina, adelina del padre, rocco alla parete. Antonio di letizia. Entrano nel buio 62 ADELINA Non c‟è mai niente in questa casa.. ROCCO Non è che non c‟è mai niente, è che te mangi solo Nutella… CAROLINA Che buona la Nutella.. ANTONIO A te piaccion solo le cose scure Carolina ridacchia ROCCO E a te quelle dure ANTONIO Oh! Cosa c‟è di male? CAROLINA Ma le avete viste all‟ingresso? ANTONIO Si, cioè no.. cosa? ALFREDO Le valigie ROCCO Ha accatastato tutte le sue valigie vicino alla porta.. come ammassare le truppe al confine ADELINA Ma perché ci deve mettere quest‟ansia addosso? ROCCO A me non mette nessun‟ansia.. anzi, non vedo l‟ora che si levi dalle balle… CAROLINA Ma la vuoi finire? È un problema serio.. che facciamo, lo lasciamo andare da solo in Calabria a far cosa? ROCCO Uè Miss Nirvana 2014… ha tutti i suoi parenti che se ne prenderan cura… Staran sempre lì seduti a tavola a ingozzarsi di pane e pasta.. beati e beoti ALFREDO Magari sta bluffando, un mese di aria pulita, dopo un mese di orizzonte, un mese di voce del mare che gli parla.. si sfracellerà bene i coglioni.. tornerà su ANTONIO Si, ok, se invece ci rimane? 63 ROCCO Amen Si fa il segno della croce ADELINA E che vuoi fare? Aspetteremo che ritorni ROCCO Ma perché c‟è questo rischio? ANTONIO E la mamma che farà? Buio-musica-luce a sinistra LUI Entrano e si sistemano Lui in poltrona, lei al capotavola sinistro Letì, ora che sei guarita, domani, al massimo dopodomani dobbiamo andarcene, fuggire...mi sembra di essere ritornato al periodo del nostro fidanzamento, i nostri figli sono grandi, e noi di nuovo soli, soli, soli, come due ragazzi che ricominciano a camminare per proprio conto...non so se hai parlato con i ragazzi, se li hai convinti, ma io qui non ci posso restare più, altrimenti divento più malinconico del solito e comincio a bere..non so che fare qua LETIZIA Perché, giù sapresti cosa fare? OLIVE. Io ho paura… LUI Di raccogliere le olive? LETIZIA Ma no, ho paura di venire a vivere in un mondo così diverso dal mio. Lo conosco bene, e per questo mi fa paura. Anche se mi venisse voglia di andare al cinema, non dico a teatro, non ce n‟è la possibilità. Sono vecchia ormai, non ce la faccio a cambiare ambiente. Scendi tu e metti in vendita la casa. Ne ho parlato con i ragazzi, i soldi serviranno per fare il mutuo ai primi due che si sposeranno, poi loro aiuteranno gli altri quando sarà il momento LUI Si alza Ah! È così, avete fatto il complotto LETIZIA Ma no, io se vuoi vengo, poi sarò li sempre col muso lungo, non mi va di passare le giornate con tua sorella o con la vicina a criticare questa e quella....a pulir le fave per strada, o fare all‟uncinetto o stare affacciata ore e ore alla finestra... 64 LUI Ma c‟è il mare. Uno guarda il mare...il mare parla, possibile che non l‟hai mai sentito? LETIZIA No, sono sorda.. LUI ma che vuoi capire tu del mare...che hai sentito tu? La voce del naviglio? Mi volete punire di che cosa? Vi ho fatto fare sempre i vostri comodi e mi ripagate in questo modo? Allora sai che ti dico? Vi aspetto giù, la casa è aperta, è stata fatta per voi. LETIZIA Il primo ricordo che ho della nebbia, quand‟ero bambina, è che cercavo di cacciarla davanti agli occhi Gesto , con la mani, come si fa con un vetro appannato. Mi ricordo che mia nonna mi diceva ” “Ste fè cusè, la va minga via insci. L‟è la nebia, la scighera”. Ho fatto finta di non sentirlo per 43 anni, ho cercato di togliere questo problema come facevo con la nebbia, ma n‟va minga via inscì. Io non li lascio soli i miei figli. La famiglia è come una pigna, bisogna tenerla unita. Buio-musica continua un po’-luce più soft Tutti col cellulare (Letizia al capotavola di destra, Adelina in piedi davanti a lei, antonio al posto di Letizia, Alfredo al posto di Antonio, Carolina in piedi al posto suo, Rocco al suo) ADELINA Ma dimmi ma, non è un amore il mio moroso? LETIZIA Un amore si…però devi dirgli che deve essere serio, e dovete cominciare a pensare a quando vi sposerete CAROLINA Io di matrimonio non ne voglio sentir parlare ALFREDO Mi sa tanto che sarò il primo a sposarsi ROCCO Ma va, con cho cho san? ALFREDO Si ROCCO Ah perché, Alien è incinta? Accidenti che furbone che sei stato…ti sei fatto incastrare proprio bene… LETIZIA Ad ogni modo Alfredo presto la sposerà 65 ANTONIO È proprio una bella notizia, complimenti Alfredo, sono contento per te… Anzi se volete, potete venire a prendere l‟abito da me ALFREDO Grazie ma chi ce li ha i soldi per un abito Dolce&Gabbana? ANTONIO Ma non ti preoccupare, ti faccio avere uno sconto.. Al pubblico io sono molto amico di Domenico Dolce.. ROCCO Ma va? ADELINA Ma papà ha chiamato? LETIZIA No.. ADELINA Mi manca un po il papi, a voi? Squilla il suo cellulare Pronto amore? Ciao! Esce CAROLINA Dai Antò, siamo in ritardo al volontariato, Abdul ci sta aspettando! Esce ANTONIO Ma io di questo volontariato c‟ho i maroni gonfi… Esce ROCCO Io vado perché mi aspettano in sezione.. Essere segretario ha i suoi doveri Esce ALFREDO Aspetta Rocco, dammi un passaggio, devo andare a comprare il riso ROCCO Per cosa? ALFREDO Per il ristorante cinese ROCCO Ma perché lavori al ristorante cinese? 66 ALFREDO Eh si.. il ristorante di famiglia ROCCO Che tristezza, sei passato al nemico.. ALFREDO Muchela, accompagnami Esce ROCCO Al pubblico Che brutta fine la gioventù padana… Da boxer a pechinese.. Esce LETIZIA Al pubblico ma vedrete che presto ritornerà Buio-musica ronzio che inizia sulla battuta di letizia-luce SOGNO Questa notte ho sognato di essere una nave immensa di sette piani. Andava veloce e migliaia di persone andavano avanti e indietro diretti alla ma casa. Non vi dico il piacere che mi ha fatto. Volevano visitare la mia casa perchè sì era sparsa la notizia che era la più bella del mondo. Tra la gente c‟era anche quel fetente del principale in abito scuro e una cravatta sgargiante. Ha sorriso mellifluo, passandomi accanto mi ha detto: come t‟invidio, carissimo, la fabbrica senza di te è un po‟ orfanella volevo dirgli una parolaccia ma non ce l‟ho fatta, e così gli ho sorriso e all‟improvviso il suo vestito è diventato di fuoco. S‟è messo a gridare come una vitella mentre viene scuoiata. Luce su lei a destra. Fa un numero. Squillo. Luce su di lui. LUI Pronto LETIZIA come stai? Non ti sei fatto sentire LUI certo, non m‟avete dato nemmeno una mano per caricare la macchina. La casa è grande, vi aspetta tutti. Sapessi che giornate di sole e che aria pulita! LETIZIA Non mi chiedi come sto, non domandi dei figli? Che cosa ti ha preso? LUI Che cosa ha preso a me? Oh, non sono io che mi sono opposto alle vostre decisioni, ma voi alle mie. Io non rinuncio a vivere nel paradiso solo perchè i figli ormai hanno le loro abitudini. Anche io alla loro età ce l‟avevo e mi sono fatto quarant‟anni di Milano. Se 67 volete venire a trovarmi io sono qui, vi aspetto. Altrimenti vorrà dire che stiamo separati. LETIZIA Ma va la…non t‟arrabbiare…allora ci sentiamo..ciao Riattacca e si mette a piangere. Buio su Letizia LUI Al pubblico Telefonano di tanto in tanto, ho capito che prima o poi verranno qui. L‟ho capito dalla voce di Letizia che è più morbida, più arrendevole. Fra poco sarà Natale. Il riscaldamento funziona alla perfezione, il caminetto tira magnificamente. FISCHIO TRENO Il Crotone –Milano che mi passa proprio accanto alla casa, arriva sempre con maggior ritardo, perde quasi un‟ora. Un tempo esagerato. Ogni mattina vado alla stazione ad aspettare il treno. Quando si aprono gli sportelli il cuore mi trema. Ogni mattina la stessa storia. I pochi paesani che incontro mi domandano se aspetto qualcuno e io sorrido, che posso dire? No, faccio due passi, mi sgranchisco le gambe. Buio-musica tamburi-luce su l tavolo LETIZIA Ragazzi apparecchiate la tavola? È quasi pronto si siedono tutti intorno alla tavola . Letizia in piedi, antonio al suo, carolina al suo. Alfredo al posto suo di profilo, rocco al posto del padre, adelina in piedi alla parete. ADELINA Che brutto Natale senza papà. Lo chiamiamo? LETIZIA Compone un numero di telefono LUI Pronto LETIZIA Pronto, sono io LUI Ciao LETIZIA Ciao, volevamo farti gli auguri di Natale LUI Auguri LETIZIA aspetta ti passo Adelina ADELINA Buon natale pa‟, scusa se non ci facciamo sentire, ma abbiamo tanto da fare sai 68 LUI Certo avete tanto da fare, i vostri amici, i vostri interessi. Anch‟io ho molto da fare, parlo con tanta gente tutti i giorni, fra non molto anche l‟orto darà i suoi frutti ADELINA Bravo pa‟ sei grande LUI Grande un corno. Quando vi decidete di venire? La casa senza di voi s‟invecchia prima e diventa un fantasma. ADELINA Pa adesso ti devo lasciare, ti passo la mamma LUI pronto Letizia, ho preparato tante conserve che ci mangerebbe un esercito..verrete per Pasqua? LETIZIA No per Pasqua no, è impossibile LUI Allora? LETIZIA Forse per ferragosto, se non ci saranno complicazioni LUI Che complicazioni ci possono essere? LETIZIA Hai dimenticato che i tuoi figli sono fidanzati e stanno pensando al matrimonio? Dovrai salire tu per festeggiarli LUI Io? Io da qui non mi muovo. Vi aspetto ogni mattina alla stazione. Te lo dico perchè potete fare anche la sorpresa. In qualsiasi momento tuo marito è pronto ad abbracciarti. LETIZIA Va bene, ciao ciao… LUI Ciao, ciao. Al pubblico Passa anche Pasqua e niente. Tutti i giorni vado ad aspettare il Milano-Crotone che puntualmente porta ritardo. Io lo so che all‟improvviso li vedrò scendere con tutti i bagagli che invaderanno il marciapiede della stazione come se fosse una fiera. Sono parecchi giorni che sento un ronzio alle tempie e sento un filino di dolore al braccio sinistro. 69 Non riesco a dormire, sono più di cinquanta ore che non chiudo gli occhi. Sento franare qualcosa dentro di me, sento che a tratti mi si gelano le viscere. Manca poco all‟orario del Milano- Crotone, bisogna che vada, forse oggi è la giornata giusta per riabbracciarci. Tutto s‟aggiusta. Lo so io quando arrivai a Milano e non sapevo riconoscere la strada e la casa dove abitavo. Mi perdevo ogni sera e giravo a vuoto. Devo correre, altrimenti non farò in tempo. Forse il treno è già a Policoro e fra poco si fermerà alla stazione e se non mi troveranno diranno che non mantengo le promesse, che non sono di parola. Ecco non è passato. Ci vogliono ancora alcuni minuti e poi la festa sarà compiuta, sarà grande. Piangero, lo so che piangerò dalla gioia, e anche Letizia piangerà, è una brava donna ed ha fatto bene a tenersi stretti i figli accanto. La famiglia è sacra e bisogna difenderla da chi vuole mettere i bastoni fra le ruote. La famiglia è una pigna, e guai a chi non sa rispettarla. Ecco, (musica) è già alla curva del castello, appena prima del passaggio a livello. Letizia, attenta, perchè sbuffi così, ti sei ammalata di polmonite? Perchè sbuffi in questo modo orribile? Vieni e abbracciami, pensavi di non trovarmi e invece eccomi, solo un attimo, quanto da fastidio questo nugolo di calabroni che hanno invaso i binari. Abbracciami forte...stringimi..... Luci treno. Buio. Alfredo al posto di carolina, adelina al suo al centro, carolina in piedi al posto di antonio, antonio al posto di letizia, letizia al posto di lui Lui seduto in poltrona ride, impazzito. Musica sottofondo (riturnella) ADELINA Chi mi viene ad aiutare a tinteggiare la casa? ALFREDO Vengo io, se non c‟è il bergamasco meglio però ROCCO Posso darvi una mano anch‟io se serve, poi a me quel bergamasco sta anche simpatico ANTONIO Mamma se domani vieni in via della spiga ti regalo un bel vestito…voglio vederti sorridere un po…dai! Non hai mica ammazzato nessuno! CAROLINA Vengo anch‟io allora ANTONIO Ma non devi partire tu? CAROLINA Infatti le mie valigie sono già fatte.. ROCCO Meno male che papà non ti capisce più Lo guardano tutti ADELINA Ma la casa in Calabria è stata venduta? ANTONIO A fine mese c‟è il rogito 70 ROCCO Una casa di oltre 200 mq su due livelli, giardino e affaccio sul mare non arriva neanche a 70mila euro LETIZIA Pensate che per papà quella casa non aveva prezzo.. per lui era il paradiso… dai ragazzi sennò facciamo tardi, Abdul ci sta aspettando per cena.. Escono ROCCO Ma sei sicura che devo venire anch‟io? CAROLINA Senti un clistere di valeriana no? Escono RAGAZZE E ANTONIO Ciao pà ROCCO Ma cosa salutate, non vi riconosce nemmeno.. LETIZIA Rocco.. ROCCO Ciao pà LUI Ciao. Vai in fabbrica? ROCCo Si si esce LUI Giuseppe ALFREDO Ma perché mi chiama Giuseppe? LETIZIA Era uno zio LUI .. più tardi mi accompagni all‟orto? ALFREDO Si papà 71 LETIZIA Si va a sedere alla poltrona vicino a lui Al pubblico 20 anni in calabria, 43 a milano e ha più ricordi lì che qui A lui, avvicindandosi Ma ci hai fatto cinque figli.. Non ti ricordi… mi raccontavi che quando sei arrivato a Milano pioveva e faceva freddo.. Lui ridacchia Sfuma quando lei fa “uno da capo e uno da piedi”. Musica.. SOLO QUADRO. Buio FINE 72