progetto pedagogico 2013-14

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progetto pedagogico 2013-14
Progetto pedagogico
(elaborato dalla coordinatrice pedagogica Lidia Siri
e dal collettivo della Sezione Primavera)
Anno Scolastico 2013/2014
“Il bruco”
Il Comune di Lerici ha realizzato, nel contesto della scuola dell’Infanzia W.P.Cochrane, una
sezione Primavera con l’intento di ampliare sul territorio l’offerta formativa per i bambini
dai 2 ai 3 anni di età. La volontà di attivarsi in una nuova tipologia di sperimentazione si
ispira alla costruzione di una più diffusa cultura dell’infanzia, attenta ai diritti dei bambini e
delle bambine e capace di offrire risposte efficaci alla società che cambia e alle famiglie che
vivono sul territorio.
Ubicazione e struttura della Sezione Primavera
La "sezione primavera ", è ubicata in Via della Chiesa, nel centro del paese di Pugliola –
sulle colline di Lerici, ed è inserita nella scuola d ‘ Infanzia paritaria W.P.Cochrane.
La struttura della scuola, è circondata da verde e dispone di un giardino attrezzato al gioco
dei bimbi.
La sezione Primavera ha trovato collocazione specifica in una grande stanza indipendente ,
disposta al piano terreno della struttura. Situata vicino all’ingresso, proprio di fronte alla
sezione vi è una zona accoglienza arredata con armadietti per il cambio dei bambini
.Inoltre dispone di bagni indipendenti attrezzati con il fasciatoio con un numero di tazze e
lavandini adeguato alle esigenze dei bambini. Sempre allo stesso piano è a disposizione
un salone per le attività motorie ,e la sala mensa , entrambi utilizzati in orari diversi dalla
scuola dell’infanzia .
Dati della Sezione Primavera
Per l’anno scolastico 2013/2014 la sezione accoglie un unico gruppo di 9 bambini di
età eterogenea 24-36 mesi (compiuti entro dicembre 2013)
Orari
L’apertura della scuola è prevista per il 9 di settembre 2013. Per quanto riguarda le festività
segue il calendario scolastico regionale. La chiusura delle attività didattiche della scuola è
prevista per il 30 giugno 2014.
Vagliate le richieste dei genitori, emerge la necessità socio-ambientale di aprire la Sezione
primavera per un totale di n°8 ore e 15 min. giornalieri.
INGRESSO GENERALE dalle ore (7,45)
alle ore
9,30
USCITA GENERALE dalle ore
alle ore
16,00
15,45
Si effettua inoltre un uscita intermedia dalle ore 13,15 alle ore 13,30
Personale
Il personale in servizio nella Sezione Primavera il Bruco, al fine di un miglior
raggiungimento delle finalità del servizio stesso inteso come progetto sperimentale ponte
tra asilo nido e scuola dell’infanzia, sarà composto da un’educatrice con esperienza nel
servizi della prima Infanzia ( Asilo Nido), in possesso di uno dei titoli di studio previsti dalla
delibera della Giunta Regionale“Linee guida per i servizi educativi della prima infanzia” e di
un Insegnante della scuola dell’infanzia, possesso dell’abilitazione come previsto dal c. 6.2
del D.M. n. 83 del 2008.
L’orario di lavoro degli educatori /insegnanti e dell’operatrice ausiliaria dedicata alla
sezione Primavera sarà organizzato in modo da rispettare in ogni momento della giornata ,
i rapporti numerici tra personale e bambini previsti dalla normativa regionale
organico
2 educatori
1 operatore ausiliario
Motivazioni pedagogiche e finalità educative
La sezione primavera vuole essere un luogo educativo capace di offrirsi come ambiente
stimolante per la crescita del bambino, per l’acquisizione di capacità e di competenze di
tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo per una equilibrata maturazione ed
organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità.
Il bambino è accolto e conosciuto nella sua individualità così che lo sviluppo delle sue
competenze possa diventare un mezzo per la conquista dell’autonomia personale e della
crescita sociale.
Si tratta di un luogo dove viene garantito il diritto al gioco ed il desiderio di esplorazione
tipico del bambino in questa fase di sviluppo; è uno spazio dove i bambini possono
apprendere l’arte del divertimento e dello stare insieme, ponendo le basi per il delicato
inserimento alla scuola dell’infanzia; è un servizio che risponde ai bisogni educativi e sociali
delle famiglie sostenendole nel complesso ruolo educativo e permettendo loro di usufruire
di un supporto logistico per far fronte alle differenti esigenze professionali o quotidiane
Obiettivi specifici
1. Offrire un luogo sereno, accogliente ed altamente qualificato per i bambini di età
compresa tra ventiquattro – trentasei mesi;
2. Favorire la cultura ludica e stimolare la creatività;
3. Promuovere una crescita sana ed armoniosa attraverso la valorizzazione delle
risorse di ogni bambino;
4. Migliorare e scoprire l’attività di manipolazione che consente un continuo processo
di esplorazione;
5. Accrescere la capacità di movimento del bambino attraverso giochi
psicomotori;
6. Promuovere attività ludico – creative che stimolino il processo fantasioso di
ogni singolo bambino;
7. Favorire l’instaurarsi di relazioni profonde e significative tra bambini ed adulti di
riferimento così da consolidare il loro vissuto emotivo ed affettivo;
8. Valorizzare le differenze culturali con attività specifiche e creative;
9. Stimolare il processo di socializzazione dei bambini per facilitare il loro ingresso
nella scuola dell’infanzia.
Metodologia
La nostra metodologia si basa su dei punti che riteniamo fondamentali per lo sviluppo
complessivo del bambino quali:
CENTRALITÀ DEL BAMBINO
L'idea fondamentale su cui poggia il nostro progetto educativo è l'attribuire un ruolo
centrale al bambino nella propria educazione. Questo significa due cose: riconoscere al
bambino un suo status peculiare (e non considerare la sua infanzia come un momento di
transizione per l'età adulta) e sapere che l'educazione è un processo dialettico di
negoziazione che non va nell'unica direzione adulto-bambino.
In questo processo l’educatore si mette nella disposizione di ricevere egli stesso
dall’educando. Questa prospettiva ecologica pone il bambino al centro del processo
educativo con un ruolo attivo: a lui è data la possibilità di compiere attività di movimento,
esplorazione, ricerca, manipolazione, all’interno delle strutture spaziotemporali, dove può
elaborare ed organizzare le esperienze motorie, emotive, cognitive e relazionali.
IMPORTANZA DELL’ASPETTO RELAZIONALE
Un aspetto fondamentale dell'educazione è dato dal tipo di relazione che l'adulto instaura
con il bambino. L'educatore in primo luogo stabilisce con il bambino una relazione
affettiva, base e modello per le altre relazioni. Non esiste relazione educativa senza
relazione affettiva per cui
particolare attenzione è riservata alle modalità di relazione tra adulti e bambini e tra
bambini e
bambini, allo sviluppo delle capacità d'osservazione, ma anche alla creazione di un gruppo
di lavoro tra gli educatori, al coordinamento pedagogico e alla formazione permanente.
VISIONE OLISTICA DEL BAMBINO
Il modello funzionale dello sviluppo evolutivo è attento al funzionamento globale di tutti i
piani psicocorporei (cognitivo, emotivo, posturale, fisiologico) in quanto tutte le funzioni
sono congruenti tra di loro. Concepisce il bambino come un organismo competente, in cui
sono presenti, fin dall’inizio, tutte le funzioni e intende lo sviluppo come complessificazione
di queste, nell’ambito di un funzionamento integrato.
L’educatore è attento ad osservare di un bambino tutti i piani, senza privilegiare solo
l’aspetto cognitivo così da averne una visione complessiva e aiutarlo a svilupparsi
armonicamente.
EDUCAZIONE ALLA CORPOREITÀ
Il corpo è l'elemento fondamentale attraverso il quale il bambino viene in contatto con il
mondo e costituisce la propria identità personale e sociale. Educare alla corporeità significa
partire dal proprio corpo (quello del bambino, ma anche quello dell’educatore) per
raggiungere, attraverso un contatto profondo, la consapevolezza del sé e dell’altro.
Le attività che coinvolgono il corpo non contribuiscono solo allo sviluppo psicofisico, ma
arricchiscono la dimensione relazionale e il rapporto con l'ambiente.
L’attenzione ad un’educazione che parta dal corpo, dalle cosiddette “esperienze basilari del
sé”, è fondamentale nella misura in cui l’esperienza del corpo vissuto traduce nel bambino
l’espressione di un bisogno fondamentale di movimento, d’investigazione e di espressione
che deve essere soddisfatto. Perché, se questa “creatività” si esprime inizialmente a livello
di comportamenti motori e affettivi,più tardi essa si tradurrà nell’attitudine ad effettuare
sintesi nuove e ad utilizzare sul
piano mentale ciò che è stato sperimentato sul piano del vissuto corporeo
DIDATTICA DELL’ESPERIENZA
La costruzione dell’apprendimento del bambino è sempre esperienza ed elaborazione
dell’esperienza Il bambino deve dunque sperimentare per conoscere e l’esperienza è il
canale privilegiato per la trasmissione e l’elaborazione di qualsiasi tipo di contenuto. I
diversi campi d'esperienza nei quali si attua il fare e l'agire del bambino richiedono
un'organizzazione didattica intesa come predisposizione di un accogliente e motivante
ambiente di vita, di relazioni e di apprendimenti.
Attraverso la scoperta di oggetti, colori, sapori, odori, si crea un apprendimento che fa
riferimento all’esplorazione e alla manipolazione e al contatto diretto, per invitare
gradualmente alle prime forme di rappresentazione
La nostra impostazione didattica:
• privilegia il gioco come naturale risorsa di apprendimento e di relazioni perché permette
al bambino di liberarsi di tutte le tensioni interne che altrimenti non lo rendono disponibile
all’apprendimento cognitivo.
• favorisce una pratica basata sull'articolazione di attività sia strutturate e "impegnative" sia
libere e "distensive", nella convinzione che entrambi i momenti siano ugualmente necessari
e funzionali allo sviluppo dei bambini, oggi eccessivamente sottoposti ai ritmi incalzanti del
mondo adulto.
• è orientata al fare e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali, le
persone, nella consapevolezza che il bambino deve sperimentare e vivere direttamente il
mondo per conoscerlo.
• si basa sulle varie e diverse modalità di relazione (nella coppia, nel piccolo gruppo, nel
gruppo allargato, con o senza l'intervento dell'educatore) per favorire gli scambi, rendere
possibile un'interazione che faciliti la risoluzione dei problemi, il gioco simbolico e lo
svolgimento di attività complesse, perché la sperimentazione di situazioni relazionali
diversamente stimolanti arricchisce il bagaglio di risposte possibili del bambino. In questo
senso pensiamo che sia fondamentale moltiplicare i momenti di interazione fra bimbi di
età diverse, cosa che consente ulteriori
possibilità di scambio.
• si avvale di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di sostenere e guidare lo
sviluppo del bambino. Le attività volte ad attivare l'assimilazione ed elaborazione delle
informazioni (memorizzare, rappresentare, comprendere relazioni spaziali e causali), così
come la manipolazione, l'esplorazione e la capacità di ordinare saranno svolte attraverso
procedure ludiche. I laboratori
tematici e progressivi, tali da rendere possibile una molteplicità e varietà di apporti,
consentiranno al bambino di partecipare il più liberamente possibile.
• fa uso di una progettazione strutturata, ma sufficientemente flessibile da potersi
modulare sulle esigenze del bambino, valutate attraverso l'osservazione sistematica
(schede di osservazione) dei ritmi e degli stili di sviluppo del bambino da parte
dell'educatore. Il momento di verifica, che si effettuerà su tutti gli ambiti e gli aspetti della
vita nell'asilo, sarà agevolato dal materiale di documentazione raccolto costantemente.
• utilizza una divisione modulare degli spazi e dei tempi interni, attrezzando con arredi e
materiali centri di interesse, che possano essere percorsi dai bambini a seconda del tipo di
attività programmata, o delle loro esigenze durante quella libera.
Allestimento degli spazi
Allestimento degli spazi con arredi, materiali e strutture interne ed
esterne, in grado di qualificare l’ambiente educativo (attività per
apprendimenti mirati, laboratori, zone di intimità Le attività sono organizzate in spazi
riservati e differenziati per rispondere ai bisogni, ai ritmi di vita dei singoli bambini, alla
percezione infantile dello spazio, alle necessità di dare riferimenti fisici stabili, all’esigenza
di diversificazione in funzione delle attività individuali e di piccolo gruppo.
Sono pertanto utilizzati la sezione per le attività quotidiane , il salone per l’accoglienza dei
bambini ,un bagno per l’igiene personale, una sala mensa per il pranzo .Periodicamente
può essere utilizzato anche il salone della scuola per attività più particolari e specifiche
relative alla programmazione educativa annuale.
La sezione è suddivisa in angoli con interesse ed attenzione educativa: lo spazio morbido
per attività di rilassamento, l’angolo per l’attività psicomotoria; l’angolo per il gioco di
scoperta; la lettura; l’angolo per il gioco simbolico. Ogni angolo è studiato in modo
flessibile così da poter essere modificato in base alle esigenze quotidiane.
Articolazione della giornata educativa
Le attività giornaliere, offerte da settembre a giugno, si articolano tutti i giorni dalle
ore 8.00 alle ore 16.00 nelle seguenti fasi: accoglienza, gioco del benvenuto, attività
ludico-educative, gioco libero e guidato, igiene personale, pranzo, nanna e momento
del saluto finale.
La mattina avrà inizio con il momento dell’accoglienza e del benvenuto attraverso il quale
l’educatrice con l’appello stimola nel bambino la capacità di conoscersi e ri-conoscersi ed
offrire ad ognuno la possibilità di avere un suo momento privilegiato all’interno del
gruppo. Durante le attività ludiche i bambini saranno suddivisi in 2 sottogruppi così da
favorire l’instaurarsi di relazioni più significative rispettando maggiormente le esigenze
evolutive, cognitive, emotive, affettive e relazionali di ogni singolo bambino. Le attività
proposte sono: manipolazione, musica, lettura e rappresentazione di fiabe, attività
psicomotoria, gioco simbolico, gioco di ruolo,. Attenzione privilegiata è dedicata
all’inserimento del bambino nel rispetto dei suoi diritti, ritmi ed esigenze, pertanto tutto il
mese di settembre è dedicato a questa importantissima fase sia per il bambino che per la
famiglia.
Rapporti con le famiglie
La gestione sociale si connota come un momento fondamentale di incontro tra Scuola e
famiglia al fine di elaborare strategie comuni per garantire il benessere psico-fisico del
bambino. La partecipazione sociale dei genitori è parte integrante dell’esperienza
educativa.
La struttura educativa, infatti, deve essere capace di confrontarsi in maniera aperta e
flessibile con la famiglia, contesto sociale dal quale il bambino proviene e dove ha
maturato esperienze e conoscenze originali, realizzando un progetto educativo
che sia il risultato di un'azione congiunta di famiglia e Centro Bambini Bambine.
Le modalità di incontro con le famiglie si articolano in:
Incontri periodici
Dove sono presenti operatori e genitori. Sono previsti allo scopo di far conoscere e
discutere il progetto educativo e pedagogico; inoltre in queste occasioni si affrontano
contenuti più strettamente legati alle esperienze dei bambini (proiezione video,
diapositive…).
Colloqui individuali
Momenti di interscambio tra genitori ed operatori. Per scambiarci informazioni sulle
abitudini del bambino e del suo vissuto; per affrontare e risolvere piccole difficoltà; per
condividere i progressi dei bambini.
Possono essere richiesti, sia dalle operatrici che dai genitori, durante tutto l'anno scolastico
quando le parti interessate ne sentano la necessità
Lo scambio quotidiano
Nei momenti di entrata e uscita del bambino gli operatori, a turno, hanno la possibilità di
avere uno scambio di informazioni con la figura famigliare.
Verifica e valutazione della qualità del servizio
Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, viene effettuata una
rilevazione mediante questionari opportunamente tarati, rivolti ai genitori e al personale.
I dati raccolti vengono elaborati ed analizzati dal Responsabile del servizio che redige una
relazione analitica che viene sottoposta alla coordinatrice pedagogica del comune
Continuità educativa
Il rapporto tra la sezione Primavera Bruco e la scuola dell’infanzia Cochrane è
da intendersi in un ottica di continuità e di coerenza educativa che,
salvaguardando le specificità di ogni servizio, ha però obiettivi e filosofie
comuni che facilitino, oltre i passaggi e le comunicazioni tra gli adulti, le
transizioni dei bambini
approfondendo la storia del loro percorso
valorizzando le esperienze pregresse, quali che siano.
Per raggiungere questo obiettivo, sarà dunque opportuna una interazione sistematica tra
le due istituzioni al fine di individuare gli aspetti più positivi ed unitari delle diverse
esperienze maturate. Si propone pertanto di realizzare un programma di lavoro
sperimentale teso a favorire la continuità tra sezione primavera e Scuola dell'Infanzia, pur
mantenendo le necessarie differenze organizzative specifiche delle due realtà.
L'individuazione di momenti di discussione, elaborazione, confronto e verifica, la
collaborazione in una medesima struttura, i momenti comuni di aggiornamento,
favoriscono la costruzione di un programma di lavoro che, partendo dall'osservazione di
momenti di interazione spontanea tra bambini della sezione Primavera e della Scuola
dell'Infanzia, si articola in progetti sempre più mirati.
Partendo da questa idea e dall’opinione fondata che i due servizi fanno parte di una stessa
stagione evolutiva e formativa, gli obiettivi del nostro progetto di continuità si sostanziano
nei seguenti punti:
-elaborazione di progetti formativi unitari sezione primavera-scuola dell’infanzia nell’ottica
di creare una continuità educativa
-nel fare e nel pensare e quindi nel ri-pensare e facilitare le forme di comunicazione tra i
bambini, tra gli adulti e i bambini e tra gli adulti ;
-nel ri-pensare la strutturazione dello spazio e la predisposizione dell'ambiente;
-nel ri-pensare attività e laboratori con l’individuazione di un tema- conduttore comune ;
Obiettivi specifici :
In relazione agli educatori e agli insegnanti:
formazione di conoscenze reciproche nei due percorsi (sezione primavera e scuola
dell'infanzia) organizzando sia collettivi di lavoro misti che moduli di aggiornamento;
progettazione e scambio di informazioni ed esperienze reciproche sulla
programmazione e sulle routines;
progettazione delle attività, dei laboratori e degli spazi.
acquisizione di nuove competenze, progettualità innovativa e trasversale.
In relazione ai bambini:
visite dei bambini della sezione primavera alla scuola dell’infanzia e viceversa;
laboratori e attività comuni, feste e pasti in comune
formazione di gruppi misti (2-6) oltre ai momenti specifici dedicati ai laboratori.
In relazione alle famiglie
coinvolgimento dei genitori del sezione primavera e della scuola dell’infanzia nel
Progetto Pedagogico Unitario, in spazi istituzionali comuni quali: colloqui, incontri di
sezione, assemblee, Comitato di Gestione, serate lavorative e feste;