L`EROE ROMANTICO L`eroe romantico è un uomo fuori dalla

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L`EROE ROMANTICO L`eroe romantico è un uomo fuori dalla
L'EROE ROMANTICO
L'eroe romantico è un uomo fuori dalla società e dalle sue convenzioni
(schemi) alle quali si contrappone con fierezza. Sente intensamente le passioni
ed ha un senso vivissimo dell'avventura, in cui trovano soddisfazione il suo
desiderio di libertà e il suo sfrenato individualismo (affermazione del proprio
mondo interiore, del proprio "io").
I poeti e gli scrittori vivono il conflitto tra reale e ideale, poichè si rendono
conto che la realtà è molto diversa rispetto ai propri ideali: il mondo in cui
vivono è molto diverso da quello in cui vorrebbero vivere. L'uomo romantico
non può fare niente per cambiare una realtà che non gradisce, e per questo
vive questa situazione in modo tragico, cercando consolazione nel sogno e
nelle fantasie.
Tuttavia non si lascia travolgere dalla disperazione. Il poeta romantico non
rinuncia a lottare per la libertà, sia artistica che politica e si fa portatore di forti
sentimenti e ideali collettivi: l'amore per la patria, la giustizia,
l'indipendenza.
Riconosciamo due tipi di eroe romantico:
–
il ribelle solitario e orgoglioso della sua superiorità spirituale e della sua
forza che disprezza la mediocrità (titanismo);
–
la vittima incompresa ed esclusa che esprime il suo rifiuto con la
solitudine e la tristezza (vittimismo).
Titanismo=
(con riferimento alla ribellione dei Titani contro gli dèi
dell’Olimpo) - Atteggiamento di ribellione, pur nella consapevolezza del suo
fallimento, contro tutte le forze superioriori.
I GENERI DEL ROMANTICISMO
I generi letterari più importanti del Romanticismo furono:
–
la lirica, cioè quel modo di fare poesia che esprime liberamente i
sentimenti e gli affetti dell'autore. I temi cari ai poeti romantici furono,
per esempio, la contemplazione della natura, la riflessione sul proprio
destino e degli uomini.
In Italia i principali esponenti di questo genere letterario furono Ugo
Foscolo e Giacomo Leopardi;
–
il romanzo storico, cioè una lunga narrazione in prosa, in cui le vicende
immaginarie dei protagonisti vengono collocate in un determinato
periodo, ricostruito con precisione.
L'iniziatore del romanzo storico fu Walter Scott, autore del celebre
scritto Ivanhoe, di ambientazione scozzese.
Nell'Ottocento il romanzo storico diventò il genere letterario più
importante ed apprezzato perchè era in grado di rappresentare i vari
aspetti e i problemi della società; inoltre rappresentava una forma di
espressione più comprensibile e popolare della poesia.
In Italia il romanzo storico fu uno strumento di esortazione civile:
durante il Risorgimento gli scrittori si ispirarono alle glorie e ai dolori del
passato per risvegliare negli Italiani l'amore per l'indipendenza e la
libertà. Il più importante esempio di romanzo storico in Italia furono "I
promessi sposi" di Alessandro Manzoni. In quest'opera l'autore
rappresentò la situazione della Lombardia nel Seicento durante la
dominazione spagnola.
LA QUESTIONE DELLA LINGUA IN ITALIA
Il contrasto principale sul problema della lingua fu quello che oppose i
classicisti ai romantici.
Per i primi la lingua scritta doveva essere accurata ed elegante (ispirandosi agli
scrittori del Trecento e del Cinquecento. Per i secondi, invece, la lingua scritta
doveva essere naturale e spontanea. Era perciò necessario avvicinare la lingua
scritta a quella parlata. Rimaneva da decidere quale avrebbe dovuto essere la
lingua parlata a cui ispirarsi. Alessandro Manzoni riteneva che tale lingua
dovesse essere il fiorentino parlato dalle persone colte. In base a queste
convinzioni riscrisse "I promessi sposi". Il romanzo divenne così la base su cui
avrebbe potuto costruirsi la futura lingua italiana.