pei - Istituto Sacro Cuore | Torre del Greco

Transcript

pei - Istituto Sacro Cuore | Torre del Greco
IL PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
NODI CRITICI DEL P.E.I.




Conoscenza dell’alunno (diagnosi funzionale)
Progettualità (profilo dinamico funzionale –
progetto di vita)
Risorse (strategie, attività e interventi: la
speciale normalità, la sequenza di risorse, le
dinamiche di insegnamento-apprendimento)
Verifiche e valutazioni di efficacia
interventi e di validità del profilo
degli
FASI DI PROGRAMMAZIONE E DI
LAVORO DEL PEI
1: LA DIAGNOSI FUNZIONALE
Obiettivo: conoscenza più estesa e comprensione
più approfondita possibile dell’alunno con
disabilità
 Lavoro multidisciplinare: specialisti e operatori,
famiglia, insegnanti


-
-
3 elementi caratterizzanti:
Corretto
riconoscimento
di
una
sindrome/condizione patologica (criteri ICD-10)
Individuazione dell’eziologia ultima
Analisi delle componenti di funzionamento
DF SECONDO L’ ICF-CY
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITA’ E
DELLA SALUTE (PER BAMBINI E ADOLESCENTI)
METTERE IN RELAZIONE
INFORMAZIONI SU …



Condizioni fisiche: storia clinica dell’alunno, ed
effetti sulla prassi scolastica (precauzioni,
farmaci ecc.)
Funzioni corporee: funzioni fisiologiche dei vari
sistemi
corporei.
Es.
funzioni
mentali
globali/specifiche
(dell’
attenzione,
della
memoria, di calcolo, psicomotorie, cognitive di
base/superiori: abilità meta-cognitive, abilità di
planning e problem solving..)
Strutture corporee: parti anatomiche del corpo
METTERE IN RELAZIONE
INFORMAZIONI SU …
Attività personali: attività ed esecuzione di un
compito/azione da parte di un individuo.
Due qualificatori: capacità/performance (senza o
con l’influsso +/- di fattori contestuali)
- Apprendimento e applicazione delle conoscenze
(guardare/ascoltare, apprendimento di lettoscrittura,
calcolo,
applicazione
conoscenze
acquisite, pensare, prendere decisioni ..)
- Compiti
e richieste generali (intraprendere
compiti
singoli/articolati,
eseguire
routine
quotidiane …)
- Comunicazione
- Mobilità

METTERE IN RELAZIONE
INFORMAZIONI SU …
-
Cura della propria persona
Vita domestica (esecuzione di azioni e compiti
domestici quotidiani)
Interazioni e relazioni interpersonali

Partecipazione sociale: coinvolgimento attivo in una
-
normale situazione di vita integrata. Prospettiva
sociale del funzionamento.
Due qualificatori: capacità/performance
- Aree di vita principali (educazione, istruzione, gioco,
lavoro)
- Vita sociale, civile e di comunità (ricreazione, tempo
libero, religione …)
METTERE IN RELAZIONE
INFORMAZIONI SU …

-
-
Fattori contestuali ambientali: atteggiamenti,
ambiente fisico e sociale in cui la persona vive.
Due qualificatori: facilitatore/barriera
Prodotti e tecnologia
Ambiente naturale e cambiamenti
dall’uomo
Relazioni e sostegno sociale
Atteggiamenti
Servizi, sistemi, politiche
effettuati
METTERE IN RELAZIONE
INFORMAZIONI SU …

-
Fattori
contestuali
personali:
background
personale, caratteristiche individuali (sesso, età ,
etnia, stile di vita …)
Stili di attribuzione
Autoefficacia
Autostima
Emotività
Motivazione
Comportamenti problema
2: IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
(PDF)
Sintetizza in modo significativo i risultati della
diagnosi funzionale (punti di forza in termini di
capacità e performance, deficit, relazioni di
influenza tra i vari ambiti di funzionamento
dell’alunno)
 Definisce gli obiettivi a lungo termine (progetto di
vita)
 Definisce gli obiettivi a medio termine
 Definisce gli obiettivi a breve termine e le
sequenza di sotto-obiettivi

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE
si ricavano gli obiettivi a lungo termine,
quelli cioè che “idealmente” ci piacerebbe
raggiungere in una prospettiva temporale
che si potrebbe collocare dall’uno ai tre
anni. Nella prospettiva del “Progetto di
vita”, questa dimensione temporale si può
dilatare notevolmente, arrivando a definire
obiettivi anche in dimensioni esistenziali
dell’età adulta (definizione degli obiettivi
“teorici”).
OBIETTIVI A MEDIO TERMINE
In questa fase vengono scelti tra gli obiettivi a
lungo termine quelli a medio termine, da
raggiungere cioè nell’arco di alcuni mesi o di un
anno scolastico. Si passa cioè dall’obiettivo a
lungo termine, teoricamente adeguato, considerati
i deficit e le abilità evidenziati nella Diagnosi
funzionale, all’obiettivo effettivo, quello cioè su cui
si inizia a lavorare e per il quale si deve
cominciare a pensare quali materiali, tecniche e
interventi saranno più efficaci (priorità).
OBIETTIVI A BREVE TERMINE
In moltissimi casi, aver definito una buona serie di
obiettivi a medio termine non esaurisce questa
fase di programmazione; c’è infatti bisogno di
semplificarli, ridurne la complessità e scomporli in
sotto-obiettivi che facilitino l’apprendimento. Vi
sono diversi metodi per costruire sequenze di
sotto-obiettivi facilitanti
METODI DI COSTRUZIONE DI SOTTOOBIETTIVI FACILITANTI
1. Ridurre le difficoltà dell’obiettivo semplificando
le richieste di corretta esecuzione;

2. Ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso
l’uso degli aiuti necessari e sufficienti;

3. Ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso
l’analisi del compito (task analysis)


4. Usare varie forme di adattamento
3: ATTIVITA’, MATERIALI E METODI
DI LAVORO
Soluzioni operative nella dinamica insegnamento apprendimento per favorire il raggiungimento
degli obiettivi del PDF
Identificare :
 Spazi
 Tempi
 Persone
 Risorse materiali/organizzative/strutturali (es.
materiali specifici/didattici/adattamento testi)
 Metodologie/tecniche
didattiche:
didattica
metacognitiva,cooperative learning, tutoring ...)
4 PIANI INTERCONNESSI
 Relazione
con insegnante-alunno
 Dimensione affettiva
 Dimensione metodologico-didattica
secondo la «speciale normalità»
 Gestione microscopica delle dinamiche di
comunicazione e mediazione didattica nel
processo insegnamento-apprendimento
(processi di mediazione in inputelaborazione- output)
LA CORNICE METODOLOGICO DIDATTICA
SECONDO LA SPECIALE NORMALITA’
 C’è
bisogno di nuove linee di evoluzione
metodologico-didattica (vedi slide Ianes)
STRATEGIE: ATTIVARE LA RISORSA
COMPAGNI
Creare un clima inclusivo (meno competitività,
apparteneneza al gruppo, valorizzazione positiva)
 Conoscere il deficit del compagno per ridurre le
distanze («La diversità è la norma»: film,
ricerche, simulate )
 Lavoro sulle abilità assertive
e prosociali
(promuovere e valutare empatia, espressione
sentimenti, creatività, relazioni interpersonali,
collaborazione, non aggressività ...)
 Tutoring
 Cooperative learning
 Benefici per tutti, non solo per l’alunno disabile

ADATTAMENTO DEGLI OBIETTIVI
CURRICOLARI E DEI MATERIALI


I livello, SOSTITUZIONE: traduzione dell’input
in altro codice/linguaggio o uso di altre modalità
in output. No semplificazione obiettivo, si cura
solo l’accessibilità (LIS, Braille, videoscrittura ..)
II livello,FACILITAZIONE: ricontestualizzazione
(contesto più operativo, significativo, tecnologie e
metodologie più motivanti), modificazione di
tempi e spazi, arricchimento della situazione con
vari tipi di aiuto (immagini, mappe cognitive,
aiuti per la memoria ...)
ADATTAMENTO DEGLI OBIETTIVI
CURRICOLARI E DEI MATERIALI



III
livello,
SEMPLIFICAZIONE:
semplificare
l’obiettivo in una o più componenti (inputelaborazione-output): es. modifica del lessico,
riduzione complessità concettuale, uso calcolatrice
ecc.)
IV livello, SCOMPOSIZIONE NEI NUCLEI
FONDANTI: rendere i nuclei fondanti delle discipline
più accessibili (es. Geografia: cambiamenti naturali e
artificiali attraverso foto che rendano evidente
l’argomento). Puntare sui processi cognitivi più che
sulle nozioni disciplinari
V livello, PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL
COMPITO: occasioni per far partecipare l’alunno a
momenti significativi di utilizzo delle competenze,
anche solo come “spettatore”
4: VERIFICHE E VALUTAZIONI



Non solo a fine anno, ma in itinere, come
accompagnamento delle varie attività realizzate
Valutare il grado di generalizzazione delle
abilità, il grado di mantenimento nel tempo, e il
livello
di
autoregolazione
autonoma
nell’esecuzione di un’abilità
Gli obiettivi stabiliti a inizio anno sono
congruenti con il progetto di vita dell’alunno?
Sono davvero significativi per lui?
COMPITI DEGLI INSEGNANTI RISPETTO ALL’INTEGRAZIONE
DELL’ALUNNO/A CON DISABILITA
cosa
quando
ORGANIZZARE TEMPI SPAZI
PDF (PROFILO DINAMICO
FUNZIONALE)
DOCENTI /DIRIGENTI
INIZIO ANNO
AL CAMBIO DI ORDINE SCOLASTICO
PEI (PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO)
ENTRO
AGGIORNAMENTO
PERIODICA O A FINE QUADRIMESTRE
PEI
VALUTAZIONE
chi
30 NOVEMBRE
CONSIGLIO DI CLASSE , OPERATORI
SANITARI FAMIGLIA
CONSIGLIO DI CLASSE ,
OPERATORI SANITARI FAMIGLIA
CONSIGLIO DI CLASSE
PERIODICA, COME STABILITO PER TUTTI CONSIGLIO DI CLASSE
GLI ALUNNI
INCONTRI OPERATORI SOCIO SANITARI
SOLITAMENTE
3 ALL'ANNO
PER L’AUTONOMIA, FAMIGLIA
PUBBLICI
INCONTRI OPERATORI SOCIO SANITARI
PRIVATI
CONSIGLIO DI CLASSE , ASSISTENTE
A RICHIESTA SCUOLA O GENITORI
CONSIGLIO DI CLASSE
, ASSISTENTE
PER L’AUTONOMIA, FAMIGLIA
IL PUNTO DI CONTATTO CON LA
CLASSE
Il
PEI
deve inserirsi
all’interno della
programmazione educativa e didattica della
classe
 Individualizzazione ma non separazione
 Programmazione congiunta per cercare obiettivi
comuni
 Sfida: trovare il punto di contatto
Domande chiave per l’insegnante:
 «C’è almeno una cosa fra le tante previste per
tutta la classe che può essere svolta anche
dall’alunno disabile?»;

IL PUNTO DI CONTATTO CON LA
CLASSE


«C’è almeno una cosa fra quelle contemplate per
l’alunno in difficoltà che può essere proposta
anche ai compagni di classe?»
Avvicinare gli obiettivi a quelli della classe
attraverso i contenuti (obiettivi personalizzati
con attività simili a quelle dei compagni)

Semplificazione dei libri di testo

Attività personalizzate dentro o fuori dalla classe
IL PEI TRA PROSPETTIVE TRASVERSALI E
LONGITUDINALI
trasversale: includere la vita extrascolastica,
attività del tempo libero, attività familiari
 Longitudinale: pensare in prospettiva futura ....
PROGETTO DI VITA (immaginazione «calda» +
progettazione «fredda»)
 Punto
di vista: tecnico-didattico (obiettivi
orientati all’età adulta, autonomia, affettività ...);
psicologico (lavoro sull’identità e il concetto di sè);
relazionale (ampliare lo sguardo a tutti gli attori
della rete, famiglia, amici, servizi, tempo libero ... )

A SCUOLA: CHI PARTECIPA ALLA STESURA
DEL PEI?


Dovrebbe partecipare tutto il team docente:
insegnanti curricolari insieme all’insegnante
specializzata. Coinvolgimento anche delle figure
educative che lavorano con il bambino.
Contributo anche delle figure specialistiche.
Ma cosa accade invece spesso nella pratica??
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA



I genitori dovrebbero essere necessariamente
coinvolti in tutte le fasi della stesura dei PEI, a
maggior ragione se si ragiona in ottica ICF.
Ma spesso questo non avviene ... Spesso non
viene presentato nemmeno il prodotto finale
Pensare un progetto di vita senza l’apporto
fondamentale della famiglia è impossibile ...