Hotel Napoleon - Tecnologia d`avanguardia

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Hotel Napoleon - Tecnologia d`avanguardia
1 Installazione impianto e verifica del sistema di controllo della Legionella in Albergo 2 Premessa A seguito di analisi di campioni prelevati il 2 aprile 2009 dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte, che rivelava la presenza di importante e diffusa contaminazione da colonie di Legionella in valori superiori ai limiti di sicurezza, è stato richiesto all’Hotel di procedere alla disinfezione degli impianti secondo le modalità operative delle “linee‐guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi”, dettate dalla conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano. Introduzione 1) La legionellosi è una malattia infettiva grave e a letalità elevata. L’osservazione di recenti casi di legionellosi in nosocomi italiani e la notifica di polmoniti da Legionella in turisti che hanno soggiornato in alberghi e villaggi del nostro Paese pone la Sanità Pubblica di fronte al problema della prevenzione comunitaria e nosocomiale delle infezioni da batteri del genere Legionella. • EPIDEMIOLOGIA "Legionellosi" è la definizione di tutte le forme morbose causate da batteri gram‐negativi aerobi del genere Legionella. Essa si può manifestare sia in forma di polmonite, sia in forma febbrile extrapolmonare o in forma subclinica. La specie più frequentemente coinvolta in casi umani è Legionella pneumophila anche se altre specie sono state isolate da pazienti con polmonite. • SITI EPIDEMICI E CONDIZIONI NATURALI FAVORENTI L’unico serbatoio naturale di Legionella è l’ambiente. Dal serbatoio naturale (ambienti lacustri, corsi d’acqua, acque termali, ecc.) il germe passa nei siti che costituiscono il serbatoio artificiale (acqua condottata cittadina, impianti idrici dei singoli edifici, piscine ecc.). Il microrganismo è ubiquitario e la malattia può manifestarsi con epidemie dovute ad un’unica fonte con limitata esposizione nel tempo e nello spazio all’agente eziologico, oppure con una serie di casi indipendenti in un’area ad alta endemia o con casi sporadici senza un evidente raggruppamento temporale o geografico. Focolai epidemici si sono ripetutamente verificati in ambienti collettivi a residenza temporanea, come ospedali o alberghi. I casi di polmonite da Legionella si manifestano prevalentemente nei mesi estivo‐
autunnali per quelli di origine comunitaria, mentre quelli di origine nosocomiale non presentano una particolare stagionalità. • RISCHIO DI INFEZIONE Per quanto siano state descritte 42 diverse specie di Legionella, non tutte sono state associate alla malattia nell’uomo. L. pneumophila è la specie più frequentemente rilevata nei casi diagnosticati. Anche se è difficile stabilire quale sia la dose infettante per l’uomo, si 2
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siano ritiene comunemente che concentrazioni di legionelle comprese tra 10 e 10 /L 4
idonee a provocare un caso di infezione l'anno, mentre cariche comprese tra 10 e 106/L possono provocare casi sporadici. 3 Situazione dell’albergo 2) L’albergo è costituito da due ali, una vecchia e una nuova, contigue e comunicanti, che condividono gli impianti. Inoltre è stata realizzata una palestra con doccia e sauna. 3) L’indagine ambientale è stata condotta prelevando campioni di ACS dalle docce presenti in due camere, una dell’ala vecchia e una dell’ala nuova, per ogni piano e dalle docce della palestra. 4) Si è rilevata la presenza di Legionella nella quasi totalità dei campioni, evidenziando in generale anche la positività del biofilm. 5) L’impianto ACS è costituito da due serbatoi seriali di accumulo, con pompa di ricircolo e circuito di ritorno in tutto lo stabile, e da scambiatori a piastre. 6) La temperatura dell’ACS nei serbatoi di accumulo è di 40°C. 7) Non si raggiungono nel circuito ACS temperature atte a eliminare il microrganismo. 8) Vi sono evidenti depositi calcarei all’interno dei serbatoi e del circuito. 9) Non sono presenti impianti di trattamento dell’acqua in ingresso. L’acqua proveniente dall’acquedotto ha una concentrazione di 242 ppm di sali totali. Strategie di prevenzione nei sistemi impiantistici 10) Per prevenire la colonizzazione degli impianti, è bene: • evitare di installare tubazioni con tratti terminali ciechi e senza circolazione dell’acqua; • evitare la formazione di ristagni d’acqua; • provvedere ad effettuare la pulizia periodica degli impianti. • limitare la possibilità di nicchie biologiche per i microrganismi attraverso la pulizia degli impianti, la prevenzione e la rimozione dei sedimenti dai serbatoi d’acqua calda, bacini di raffreddamento e altre misure igieniche; 11) Per prevenire la moltiplicazione batterica, si deve; • controllare, ove possibile, la temperatura dell’acqua in modo da evitare l’intervallo critico per la proliferazione dei batteri (25‐55°C); • utilizzare trattamenti biocidi al fine di ostacolare la crescita di alghe, protozoi e altri batteri che possono costituire nutrimento per la legionella; • provvedere a un efficace programma di trattamento dell’acqua, capace di prevenire la corrosione e la formazione di film biologico, che potrebbe contenere anche legionelle. • durante l’esercizio dell’impianto è importante eseguire controlli periodici per rilevare la presenza o meno di sporcizia. Nel caso, poi, di un intervento di pulizia, occorre assicurarsi successivamente che le sostanze usate siano rimosse completamente dal sistema Valutazione dei rischi e punti critici Servizi di Acqua Calda Sanitaria e acqua fredda 12) La figura 1 mostra un tipico impianto di acqua calda sanitaria in un edificio. La Legionella può colonizzare serbatoi di accumulo, caldaie, tubature e impianti collegati, come filtri, addolcitori 4 d’acqua e scarichi, inclusi rubinetti e docce. Esistono zone a maggior rischio di proliferazione, che sono: i‐
Serbatoi di accumulo. Il rischio diminuisce se l’acqua viene accumulata e distribuita a temperature adeguate, ma è probabile la proliferazione anche in caso di isolamento carente o utilizzo intermittente, o posizionamento in parti dell’edificio soggette a irradiazione solare o riscaldamento (Centrali termiche). ii‐
Accumulatori ACS. C’è una maggiore possibilità di proliferazione se nella totalità o in una parte degli accumulatori l’acqua si trova tra i 20°C e i 45°C. Se l’acqua può stratificarsi in essi, quantunque la temperatura sia alta esisteranno zone nelle quali la Legionella può moltiplicarsi, favorita da incrostazioni o depositi iii‐
I servizi con acqua utilizzata raramente, appartenenti al sistema principale di circolazione e diretti a rubinetti o apparecchiature o altre condotte collegate al sistema. La Legionella prolifera rapidamente quando acqua tiepida permane nelle condotte per lunghi periodi di tempo. Fig. 1
Misure correttive proposte 13) Per ottemperare alle disposizioni dei punti 10 e 11, si interviene con un le seguenti operazioni: i) Realizzare una pulizia del circuito ACS con un sistema fisico che arresti e controlli le incrostazioni, le corrosioni e la formazione di biofilm sulle superfici, creando un ambiente inospitale allo sviluppo del batterio. ii) Procedere alla disinfezione d’urto con acido cloridrico al 10% del fondo dei serbatoi di accumulo, risciacquando con abbondante scorrimento d’acqua. iii) Realizzare lo spurgo regolare degli accumulatori ACS. 5 iv) Evitare la formazione di ristagni causati dal mancato consumo, aprendo regolarmente per alcuni minuti il flusso d’acqua nei punti di consumo non utilizzati dagli ospiti, incluse le docce. Misure di prevenzione a lungo termine 14) In termini generali si considerano le seguenti misure preventive: i‐ Non raggiungere temperature dell’acqua tra i 20°C e i 45°C. La temperatura dell’acqua è un fattore particolarmente importante per il controllo del rischio; ii‐ Evitare il ristagno dell’acqua. L’arresto del flusso può stimolare la formazione del biofilm. Se si lascia l’acqua per lunghi periodi in ambienti a temperatura elevata o in condizioni atmosferiche di calura, la sua temperatura eccede normalmente i 20°C; iii‐ Evitare l’uso, nel sistema idrico, di materiali che possano ospitare o fornire nutrimento ai batteri e altri microrganismi; iv‐ Mantenere il sistema pulito, per evitare la formazione di sedimenti che trattengano i batteri o ne costituiscano fonte di nutrimento; v‐ Utilizzare trattamenti d’acqua adeguati e vi‐ Assicurarsi che il sistema funzioni correttamente, in completa sicurezza e con manutenzione adeguata. 15) In aggiunta, negli edifici a funzionamento stagionale, prima della riapertura procedere a una pulizia completa dei serbatoi e della rubinetteria, e far defluire a lungo l’acqua da tutti i rubinetti. 16) Negli edifici in cui gli appartamenti o le camere restano vuoti per periodi prolungati conviene far defluire l’acqua ai punti di utilizzazione, in particolare prima di mettere a disposizione la camera ad un nuovo occupante per ridurre l’esposizione alla legionella. Sistema di trattamento prescelto 17) Allo scopo di adempiere efficacemente alle esigenze di prevenzione indicate, si è deciso di dotare l’impianto di un attivatore d’acqua ELCE, che per efficacia, semplicità e completezza è in grado di ottenere i risultati preposti senza rischi per l’ambiente e gli operatori e con semplice e ridotta manutenzione. Pulizia dei circuiti 18) Si otterranno due azioni simultanee: • A livello Preventivo, inibendo lo sviluppo di incrostazioni e contenendo la corrente galvanica, causa della corrosione in tutto il circuito e tutte le apparecchiature ad esso collegate. • A livello Correttivo, rimovendo le incrostazioni esistenti in tutta la rete di approvvigionamento dell'acqua e in tutte le superfici di trasferimento di calore, mediante un processo costante, graduale e progressivo, non influenzato dal grado di durezza dell'acqua da trattare o dallo spessore delle incrostazioni formatesi nel circuito di approvvigionamento dell'acqua. L’acqua attivata crea un ambiente inospitale che impedisce la proliferazione batterica. 6 19) La tecnologia di Attivazione dell'Acqua mediante correnti microelettriche, tratta fisicamente l'acqua senza modificarne la composizione chimica e costituisce un sistema ecologico che prende energia dall'acqua per produrre un cambiamento della struttura dell'acqua stessa e degli elementi che la compongono. 20) Essendo un processo puramente fisico, non richiede l'uso di sostanze non compatibili con l'ambiente. Non richiede manutenzione, ma solo una supervisione. La garanzia dell'apparecchiatura è di 10 anni. L'applicazione di questo sistema è stata prevista inizialmente solo per l'acqua calda sanitaria dell’Hotel, prevedendo in un secondo momento l'eventuale applicazione a tutta l'acqua in entrata, la qual cosa proteggerà ulteriormente le caldaie e il resto dei servizi dell’Hotel, inclusa l'Acqua Fredda per Consumo Umano (AFCH). 21) Il sistema introduce i seguenti benefici: • Eliminazione delle incrostazioni e prevenzione della loro formazione. • Eliminazione delle ossidazioni. • Effetti di pulizia e di controllo degli odori. • Recupero dell'efficienza termica per il migliorato scambio termico. • Incremento della vita operativa delle apparecchiature. • Eliminazione dei microrganismi, non provvedendo loro un supporto nelle cavità interne del sistema. • Sostituzione dei trattamenti tradizionali, del loro costo e dell'eventuale contaminazione chimica che alcuni di essi provocano negli scoli. • Riduzione dei costi di manutenzione e di riparazione. • Ripristino del volume nominale di acqua nel sistema • Installazione rapida senza modifiche al sistema esistente • Funzionamento senza interruzioni né rischi. Schema di installazione 7 Nell'ALLEGATO 1 si trovano informazioni e referenze sulla tecnologia ELCE. Controlli 22) Il procedimento di campionatura sarà allineato alle campionature raccolte dall’ente: ™ Punti da campionare. Si sono stabiliti i seguenti punti da campionare: Il punto più lontano, due punti nelle stanze intermedie, la doccia della palestra e il ritorno dell'ACS. 5 campionature ™ La verifica avverrà dopo 15, 30 e 45 giorni dall’installazione. 23) Modalità di prelievo ™ Acqua. ƒ Il volume consigliabile è di almeno 1 litro, quando possibile, L'acqua sarà raccolta in recipienti sterili. Nel caso essa contenga cloro sarà opportuno aggiungere sodio tiosolfato ad una concentrazione finale di 0,01% (da una soluzione al 10% mettere 0,1 ml per 100 ml di acqua). ƒ per la ricerca di Legionella in condizioni di utilizzo comune, prelevare, preferibilmente dal circuito dell'acqua calda, senza flambare al punto di sbocco e senza far scorrere precedentemente l'acqua. ƒ per una ricerca quantitativa di Legionella nell'acqua all'interno dell'impianto, prelevare dopo aver fatto scorrere l'acqua per 5‐10 minuti, flambando allo sbocco. ™ Depositi. ƒ Prelevare dallo scarico, oppure dal fondo della raccolta di acqua dopo aver eliminato l'acqua dall'alto. Raccogliere in recipienti sterili. ™ Incrostazioni. ƒ Prelevare da tubature e serbatoi, staccando meccanicamente il materiale depositatosi all'interno. Raccogliere in recipienti sterili ™ Tamponi. ƒ Con un tampone sterile raccogliere il materiale depositato sulle superfici interne. Conservare il tampone in recipiente (provetta) con tappo a vite, contenente una piccola (2 ml) quantità dell'acqua dell'impianto. ™ Filtri. ƒ Il controllo deve essere eseguito su filtri utilizzati da diverso tempo, e non su quelli lavati o sostituiti di recente. Prelevare il filtro e conservarlo in un sacchetto di materiale plastico. 8 24) Si userà la seguente metodologia di analisi, contemplata nel Protocollo Analitico delle “Linee guida” succitate: ™ Acqua. ƒ Concentrare mediante filtrazione per membrana con porosità 0,2 μm. Talvolta può essere necessario utilizzare più membrane in successione. Prelevare la/le membrane con pinzette sterili e deporle in un contenitore sterile con tappo a vite contenente 10 ml della stessa acqua. Risospendere quanto depositato sulla membrana aiutandosi con una bacchetta a punta arrotondata oppure agitando energicamente su vortex. ƒ Trattare parte della sospensione a 50° C per 30 minuti. Oppure, in alternativa, trattare con soluzione tamponata HCl‐KCl a pH 2,2. In tale caso, centrifugare 10 ml della sospensione concentrata a 3000 r.p.m. per 20 minuti, rimuovere il sopranatante lasciandone 1 ml, aggiungere 9 ml della soluzione tamponata acida, mescolare bene e lasciare a temperatura ambiente per 5 minuti. ƒ Piastrare 0,1 ml dei campioni trattati e non trattati su una/due piastre di terreno selettivo per Legionella. ƒ Incubare a 36‐37°C in aerobiosi, in ambiente umido, con 2,5% di CO2, oppure in microaerofilia. ƒ Conservare il campione concentrato a 4°C. ƒ Esaminare giornalmente le piastre. Qualora il campione fosse molto contaminato (presenza di numerose colonie dopo 24‐48 ore dalla semina), sarà necessario eseguire diluizioni in base 10 (10‐1 e 10‐2) con acqua distillata sterile del campione concentrato, eseguire un trattamento come indicato in precedenza, e piastrare 0,1 ml su terreno selettivo. ƒ Eliminare una piastra come negativa solo dopo almeno 10 giorni di incubazione. ƒ Nel caso di presenza di colonie di Legionella si potrà effettuare una valutazione quantitativa (unità formanti colonia/Litro, UFC/L) in base al numero di colonie per piastra ed alla concentrazione effettuata sul campione originale, tenendo conto anche delle eventuali diluizioni effettuate successivamente. ™ Depositi. ƒ Effettuare diluizioni in base 10 (10‐1 e 10‐2) con acqua distillata sterile e agitare bene. Trattare le sospensioni come descritto al punto 4.1. Piastrare su terreno selettivo solo le sospensioni trattate. ™ Incrostazioni. ƒ Frantumare e triturare le incrostazioni in mortaio o mixer sterili. Risospendere in acqua distillata sterile. Procedere come al punto 4.2. Piastrare su terreno selettivo il campione indiluito e diluito, senza e con trattamento. ™ Tamponi. ƒ Agitare il tampone nella provetta per rimuovere il materiale raccolto. Trattare parte del campione come descritto al punto 4.1. Piastrare su terreno selettivo sia le sospensioni non trattate che quelle trattate. ™ Filtri. ƒ Lavare il filtro o parte di esso in acqua distillata sterile e procedere come al punto precedente. 9 25) In aggiunta negli edifici a funzionamento stagionale, prima della riapertura procedere a una pulizia completa dei serbatoi e della rubinetteria, e far defluire a lungo l’acqua da tutti i rubinetti. 26) Negli edifici in cui gli appartamenti o le camere restano vuoti per periodi prolungati conviene far defluire l’acqua ai punti di utilizzazione, in particolare prima di mettere a disposizione la camera ad un nuovo occupante per ridurre l’esposizione alla legionella. Riassunto delle operazioni e delle verifiche con loro frequenza 27) Nella tavola seguente si indicano solo sistemi di alto e medio rischio presenti nell'hotel, indicato le operazioni e la loro frequenza. Le operazioni saranno svolte dal personale dell’Hotel. IMMAGAZZINAMENTO E DISTRIBUZIONE ACS OPERAZIONI Spurgare a fondo gli Accumulatori Apertura dei terminali non utilizzati Pulizia e disinfezione (Piano a rotazione) dei terminali* Spurgo delle valvole di drenaggio delle tubature Ispezione della situazione degli Accumulatori Prendere Campionature di Legionella programmati
Riparare gli impianti che interessano il Sistema di Rischio Verificare l'esistenza della pianificazione per la prevenzione della legionellosi Verificare che sia disponibile la Valutazione del Rischio per i Lavoratori Verificare che le modifiche effettuate nell'edificio, nei suoi sistemi o nell'uso garantiscano la sicurezza da nuovi rischi Verificare che tutti i manuali, registri e liste di lavoro siano disponibili e completi Verificare la Taratura delle apparecchiature Manutenzione dell'apparecchio ELCE Quotidiano Settimanale Mensile Trimestrale Semestrale Annuale 10 28) Dopo la bonifica, effettuare ulteriori controlli ambientali con la seguente cadenza: ƒ immediatamente dopo la bonifica; ƒ se il risultato è negativo, dopo 15‐30 giorni; ƒ se negativo, dopo tre mesi; ƒ se negativo, periodicamente ogni sei mesi. Gestione, responsabilità e preparazione del personale. 29) Una gestione inadeguata, la carenza di formazione e una scarsa comunicazione sono tutti fattori che contribuiscono allo sviluppo di epidemie di Legionella. È, pertanto, di notevole importanza che le persone coinvolte nella valutazione dei rischi e nell'applicazione di determinate azioni siano competenti, con una buona formazione e consapevoli della propria responsabilità. Il personale deve ricevere adeguata formazione secondo quanto stabilito dalla normativa circa l'acqua potabile e la Legionella. 30) Si deve nominare una persona quale responsabile della supervisione alla valutazione e applicazione delle operazioni. Questa persona dovrebbe essere un conduttore, direttore o simile con sufficiente autorità per assicurare che le misure siano realizzate in maniera efficace. Tanto la realizzazione quanto l'efficacia delle operazioni dovranno essere registrate e supervisionate, essendo necessario stabilire norme che permettano l'applicazione senza errori od omissioni delle operazioni programmate. 31) I processi di comunicazione e gestione sono particolarmente importanti dove vi sono alcune persone responsabili di differenti aspetti del trattamento o delle operazioni. Per esempio, può succedere quando avviene un cambiamento del lavoro che la persona che controlla l'efficacia del regime di trattamento dell'acqua non possa essere la persona che lo applica; in questi casi le responsabilità dovranno essere perfettamente definite e riportate per iscritto e comprese da tutti gli interessati, incluse le società esterne che possano avere determinate responsabilità nel programma preventivo. Archivio della documentazione 32) E' necessario realizzare un rapporto che raccolga le informazioni specifiche, per assicurare che le operazioni siano eseguite e che sia presente informazione adeguata per verificare che siano effettuate nella pratica. Questo rapporto, scritto e firmato dalla persona che svolge l'attività, deve raccogliere informazioni sufficienti per conoscere le misure che si sono intraprese e come sono state registrate. Tanto il modulo quanto il suo contenuto saranno raggruppati nel REGISTRO DELLE MANUTENZIONI mantenuto aggiornato. 11 NOTE TECNICHE – All. 1
Elettroattivazione dell'acqua
Prevenzione e controllo delle incrostazioni calcaree nei circuiti
dell’acqua mediante un processo fisico
ATTIVATORE CERAMICO: UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA
L’accumulo di depositi di calcio e magnesio costituisce un serio problema operativo nei sistemi
idraulici. Questi indesiderati depositi inibiscono l’efficiente funzionamento di impianti idrici e
servizi, causando seri danni economici.
Sino all’apparizione degli attivatori ELCE, non c’era una soluzione efficace per questo
problema, che interessa molti impianti civili e industriali, hotel, ospedali ecc.
L’attivatore ELCE usa la più avanzata tecnologia per prevenire la formazione di indesiderabili
incrostazioni e corrosioni.
Come spesso capita alle soluzioni più efficaci, il principio dell’attivatore ELCE è semplice.
L’apparecchio consiste di un corpo in acciaio contenente una precisa quantità di sfere
ceramiche. Esse sono prodotte con pietre naturali di una specifica composizione di silicati e
alluminati. Questo materiale è frantumato, macinato e trasformato in sferette di circa 2,5
millimetri di diametro, che vengono sinterizzate ed indurite ad una temperatura di 1200°C.
Il principio operativo di ELCE è abbastanza semplice: L’acqua passa
attraverso l’attivatore generando un’interazione meccanica tra le sfere
ceramiche e le pareti d’acciaio inossidabile. Non appena l’acqua lascia
l’attivatore è totalmente attivata e può iniziare la sua azione pulente.
Attraverso un processo ripetitivo e potente di agitazione, turbolenza,
rotazione e frizione, vengono generate cariche piroelettriche, piezoelettriche
e triboelettriche. È questa combinazione di cariche elettriche che spazza via
gli accumuli di minerali e sali. Questa è l’Acqua Attivata. Due setacci, posti all’interno, impediscono
che le sfere ceramiche escano
dal contenitore d’acciaio. È lo stesso flusso dell’acqua che, entrando
nell’attivatore ELCE fornisce l’energia necessaria. Le dimensioni e la misura
di ciascun attivatore ELCE dipendono dalla quantità d’acqua da trattare in
ogni specifico impianto. L’installazione dell’apparecchio è comunque molto
semplice.
Le sfere ceramiche sono la chiave dell’attivatore ELCE. Ripuliscono dal materiale incrostante,
prevengono ulteriori accumuli di Sali e minerali, inibiscono il processo corrosivo in un ampio
spettro di applicazioni, nelle apparecchiature come nelle reti di distribuzione dell’acqua. 12 L'Attivatore ELCE agisce simultaneamente in due modi:
• Prevenzione: ELCE previene lo sviluppo di incrostazioni e arresta le correnti
galvaniche, che sono la causa dominante della corrosione nell’intero sistema, inclusi
i macchinari collegati e i raccordi.
• Correzione: ELCE spazza via tutti le incrostazioni nell’intera rete e su tutte le
superfici degli scambiatori di calore. Questo avviene con un processo costante,
progressivo e graduale, indifferente al grado di durezza dell’acqua o allo spessore
dei depositi accumulati nel circuito di distribuzione dell’acqua.
È in agricoltura che le singolari proprietà dell’acqua attivata sono state scoperte. In
determinate regioni del Giappone, la resa dei raccolti era nettamente superiore a quella di
altre regioni con identiche condizioni. Investigando sulle ragioni di ciò, è apparso evidente
che il sottosuolo di queste zone possedeva caratteristiche molto particolari, che erano state
modificate dalle proprietà dell’acqua d’irrigazione: l’azione dell’acqua passante sopra alcuni
specifici tipi di roccia produceva una crescita superiore.
Basandosi su questo principio fondamentale, è stata sviluppata la tecnologia ELCE,
acronimo di ELectronic CEramics.
Principi dell'Attivazione dell'Acqua mediante correnti microelettriche
Le sfere di ceramica, contenute all’interno del dispositivo ELCE, ruotano e si strofinano fra di
loro per il passaggio dell’acqua attraverso l’unità. Questa frizione genera diverse forme di
energia elettrica:
•
Piroelettricità: Energia generata da elettroni che si liberano dalle ceramiche e
prodotta dalla differenza di temperatura tra la superficie delle ceramiche e l’acqua, o tra
l’area interna ed esterna delle ceramiche stesse.
•
Piezoelettricità: È creata dalla variazione di pressione dell’acqua che passa
attraverso le ceramiche o da una variazione di pressione tra le ceramiche stesse.
•
Triboelettricità: Questa elettricità è prodotta dalla frizione delle ceramiche tra di loro
o dalla collisione delle ceramiche, dell’acqua e del corpo dell’attivatore.
Vantaggi derivanti dall'uso di questa tecnologia nei circuiti dell'acqua
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Riduce i costi di gestione e ammortamento nelle apparecchiature e negli impianti
idrici.
Risparmio energetico
Nessuna manutenzione
Non produce effetti secondari indesiderati o che pregiudichino l'ambiente
Offre una notevole semplicità di installazione per la sua forma compatta
E' garantito 10 anni
13 RISULTATI
La tecnologia ELCE tratta fisicamente l’acqua senza modificarne la composizione chimica. È
un sistema naturale ed eco compatibile che prende forza dal flusso dell’acqua per promuovere
in essa benefiche modifiche della struttura. Essendo l’attivazione ELCE un puro processo
fisico, non necessita di utilizzare sostanze ecologicamente dannose.
ELCE offre questi benefici:
► Rimozione e prevenzione delle incrostazioni
► Rimozione della ruggine.
► Effetto pulente e deodorante.
► Recupero di efficienza del trasferimento di calore.
► Maggiore durata operativa dell’apparecchiatura.
► Controllo dello sviluppo dei microrganismi dopo la rimozione di calcare e substrati nelle
cavità interne.
► Sostituisce i costosi trattamenti tradizionali che possono provocare contaminazioni
chimiche.
► Riduce i costi di riparazione e manutenzione.
► Ripristina il normale volume del flusso d’acqua.
► Installazione veloce e senza modifiche all’impianto esistente.
► Lavora senza interruzioni o rischi operativi
APPLICAZIONI
L'attivatore d’acqua ELCE si rende utile in un'ampia gamma di possibili applicazioni: caldaie,
sistemi di refrigerazione e condizionamento, lavanderie, industria alimentare, agricoltura,
allevamento, ospedali, edifici, servizi pubblici, treni, navi, aeroplani, piscine e altro ancora.
Quando il calcare e l’ossidazione sono eliminati, il consumo di energia cala drasticamente. In
più, ELCE riduce i costi di riparazione causati dalle inserzioni di materiale e dai loro pericolosi
effetti secondari.
In agricoltura, l’acqua attivata d ELCE migliora lo sviluppo dei prodotti coltivati, con colori più
brillanti di fiori, frutti e foglie. L’acqua attivata migliora anche i risultati dei semenzai, fornendo
alle piante un migliore assorbimento dell’acqua, che aumenta la resa della pianta e i risparmi
operativi. ELCE contribuisce pure al miglioramento delle condizioni ambientali, riducendo la
quantità dei prodotti chimici inquinanti utilizzati nei sistemi tradizionali di fertilizzazione.
Gli allevamenti di gamberi, l’itticoltura e l’industria casearia hanno ottenuto significativi
miglioramenti della produttività. Nell’industria alimentare e nell’avicoltura, il miglioramento
prodotto da ELCE consiste nel beneficio generale causato dall’effetto deodorante e dalla
capacità di eliminare i microrganismi. Nelle lavanderie, ELCE contribuisce alla rimozione dei
sali trattenute dalle fibre dei vestiti. Il risultato è la riduzione del consumo di detergenti,
migliorando nel contempo la pulizia dei tessuti.
14 Nelle tipografie, l’acqua attivata riduce la tensione superficiale dell’acqua, offrendo maggiore
protezione dalle sostanze contaminanti e migliorando la resa dell’inchiostro sulla carta.
EFFETTI OSSERVATI SU DI UNO SCAMBIATORE TUBOLARE
Primo giorno
Dopo 30 giorni
Dopo 49 giorni
15 Impianto e situazione Hotel – All. 2 16 Sistema di trattamento dell'acqua ELCE – All. 3 Metodo ad elettrolisi ceramica per flusso d'acqua Particelle ceramiche trattate in maniera particolare contenute in un contenitore cilindrico. Il flusso dell'acqua fornisce l'energia per far collidere le ceramiche l'una contro l'altra. Il risultato di queste collisioni è una carica elettrica che si produce sulla superficie delle particelle. Il processo di elettrolisi è sviluppato mediante il trasporto delle particelle ceramiche elettricamente caricate nel flusso d'acqua. Il sistema è efficace per la rimozione di calcare e la prevenzione del deposito di diversi tipi di materiale sulle pareti delle tubature. Inoltre, protegge le tubature dalla ruggine ed aumenta il potere pulente dell'acqua. Caratteristiche specifiche: Innocuo Bassi costi operativi Compatto Economico Effetti: Efficace pulizia di tubature di fornitura o scarico dell'acqua (rimozione e prevenzione dell'accumulo di depositi) Efficace prevenzione di ostruzioni (rimozione del calcare) Efficace nello sviluppo animale e nella crescita delle piante Efficace rimozione di batteri nocivi 17 Soppressione della crescita batterica Due campioni sono stati confrontati, uno (in basso) è stato preso dal rubinetto P dall'apparecchio ELCE, e il secondo (controllo, foto superiore) dalla linea di fornitura normale. 30ml di sostanza contenente Germi "Mac Farrand n°3" sono stati aggiunti in entrambi i campioni, che sono stati visivamente controllati in seguito. I risultati sono mostrati nella fotografia in basso, e sono i seguenti: In alto: Campioni di controllo dopo 1 giorno, dopo 3 giorni, dopo 5 giorni In basso: Campioni ELCE dopo 1 giorno, dopo 3 giorni, dopo 5 giorni
18 Efficacia della pulizia Sinistra: Questa linea è stata sostituita con la linea contenente agenti aderenti Destra: Prima del trattamento In alto: con ELCE 24 ore / con ELCE 48 ore In basso: senza ELCE 24 ore / senza ELCE 48 ore Una linea in gomma è stata installata specificatamente per il liquido di scarico della dialisi. La linea con agenti aderenti è stata usata come serbatoio e i risultati della pulizia sono stati osservati ed esaminati. Per semplificare il processo decisionale, l'acqua è stata colorata con tintura Ponceau 3R. Tra gli agenti aderenti sono stati rilevati molti batteri Gramm‐negativi.
19 Cambiamenti nell'attività delle endotossine (nell’acqua di fornitura) Linea B: con ELCE Linea J: serbatoio di controllo
April 14, 1998. Takamiya Hospital, Dialysis Laboratory, Imamura Kinsuke. T 8680071, Kumamoto prefecture, Hitoyoshi town, Nishikanjo district 1582‐1,