Progetto Preliminare
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Progetto Preliminare
COMUNE DI AGROPOLI (SA) PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELLA BAIA DI TRENTOVA Azioni integrate per la fruizione sostenibile dei beni e dell'area naturale Patrimonio Unesco PROGETTO PRELIMINARE relazione illustrativa grafico di contestualizzazione e planimetria generale relazione tecnica: schede inclusive di elaborati grafici e calcolo sommario della spesa quadro economico di progetto studio di prefattibilità ambientale caratterizzazione del territorio prime indicazioni per la stesura dei piani di sicurezza piano particellare grafico e descrittivo marzo 2014 Progettista: Il Responsabile dell'Area LLPP - Porto e Demanio arch. Giuseppe Bilotti RELAZIONE ILLUSTRATIVA Il Progetto riguarda un ambito territoriale di riconosciuto pregio paesaggistico e ambientale, ricadente in larga misura nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (PNCVD), e inserito nel 1998 come “paesaggio culturale” nella core area del sito Patrimonio Mondiale Unesco. Come sarà meglio indicato nello studio di prefattibilità ambientale, il medesimo sito è anche parte delle aree Natura 2000 “Monte Tresino e dintorni” (SIC IT8050032, 1338 ha ) e “Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (ZPS IT8050048, 2840 ha). L'evidente straordinarietà del territorio, insieme alla suo carattere di discontinuità rispetto alla diffusione dell'urbanizzazione lungo la fascia costiera cilentana, con le pressioni antropiche che ne conseguono, hanno portato il Comune di Agropoli a farsi promotore di un protocollo d'intesa col PNCVD e col Comune di Castellabate, sottoscritto in data 21.9.2011, volto alla condivisione di un Progetto di Intervento Unitario (PIU) redatto ai sensi del Piano del PNCVD. Fine di tale PIU era la valorizzazione integrata dell'ampio territorio compreso tra il porto di Agropoli e la zona Lago di Castellabate e coincidente con il promontorio di Tresino e le sue propaggini nord-occidentali; il progetto forniva una sintesi dell’ambito oggetto d'attenzione, individuandone il contesto territoriale, i principali connotati strutturali (definendone l’identità e i valori imprescindibili da qualsiasi ipotesi di valorizzazione), i rischi e i processi di degrado, le risorse e le opportunità, prefigurando misure e piani di governo urbanistico e territoriale articolati attraverso un quadro strategico con una pluralità di linee d’azione, comprendente “progetti di rete” e “progetti di luoghi". A tale progetto-quadro, inserito a sua volta nel PUC in itinere quale progetto strategico P11, il presente fa riferimento, sia in relazione alla costruzione dell'inquadramento strutturale che in riferimento alle azioni e interventi strategici ivi proposti, pur limitandosi a un'area più ristretta e del tutto contenuta nel territorio comunale di Agropoli. Nello specifico, l'area oggetto di intervento - dettagliatamente individuata catastalmente nel Piano particellare preliminare - è quella che ricade a ridosso della concavità della Baia di Trentova, dallo scoglio omonimo alla sua estremità occidentale, risale lungo le prime propaggini collinari e si spinge all'interno seguendo la sella che domina la stessa baia fino alla strada carrabile che unisce la città al Muoio Alto. All'interno dell'area di intervento, sempre in riferimento al PIU, si riconoscono le seguenti figure territoriali, che permangono nel loro ruolo di principali riferimenti per la progettazione: - A, il bosco: si tratta nello specifico della fascia di bosco e macchia mediterranea che occupa tutta la fascia più occidentale dell'area, a ridosso della linea di costa: il bosco è interessato da interventi di qualificazione sia sotto il profilo ecologico che sotto il profilo fruitivo, col recupero e la rifunzionalizzazione delle reti dei percorsi e dei sistemi di casali abbandonati; - B, le fasce fluviali: ci si riferisce in questo caso ai segmenti minori del sistema idrografico discendenti dal M. Tresino, da tutelare e valorizzare in chiave anche paesistica e fruitiva; - C, la fascia di contatto col mare: con particolare riferimento alla spiaggia di Trentova e alle scogliere che la delimitano a nord e ovest, da tutelare e qualificare nella loro accessibilità e percorribilità; - D, la “conca”, cioè la figura in località S. Croce che il PIU riconosce nell'insellatura che in direzione NE-SO congiunge il M. Tresino e la collina della Selva, e sull'asse NO-SE il mare alla valle del Muoio, è rappresentata nell'area in questione dal basso versante del M. Tresino e dal 1 La versione definitiva del PIU è stata consegnata il 3.12.2013 protocollo n. 29763; il Preliminare di PUC è stato approvato con delibera di Giunta Comunale n° 273 del 05.09.2013 . 2 settore del versante della selva esposto a SO; da valorizzare per la fruizione con importanti differenziazioni relative alla sua funzione di zona cuscinetto nei confronti dell'area boschiva. Con riferimento quindi alle figure territoriale elencate è possibile declinare in questo progetto le strategie e le azioni specifiche del PIU nell'area di intervento come segue: Direttiva A: promozione e riqualificazione della funzionalità e fruibilità naturalistica della fascia costiera. Obiettivi: si tratta di declinare gli obiettivi di conservazione del Parco, con particolare riguardo per la diversità bio-culturale, promuovendo la percezione sociale e la fruizione dei valori che motivano oggi e in futuro il suo riconoscimento come paesaggio culturale di rilevanza mondiale, la utilizzazione appropriata delle risorse naturali, paesistiche e culturali, il recupero e la riqualificazione delle aree degradate e la mitigazione dei rischi e delle criticità in atto, l'eliminazione o il contenimento di usi impropri. Linea A1: interventi diffusi di miglioramento della matrice ecologica, della copertura vegetale (in particolare della macchia mediterranea) con: - altri soggetti di riferimento: Ente Parco - ambito di riferimento: zone A, B, C del PPNCVD - progetti di rete: consolidamento rete ecologica minuta mediante eliminazione o mitigazione di barriere e discontinuità, interventi di riequilibrio ecosistemico, anche per quanto riguarda gli scambi tra terra e mare lungo la linea di contatto costiero; interventi localizzati ma sistematici di potenziamento delle fasce di vegetazione ripariale (con siepi e arbusti e filari d’alberi) lungo i corsi d’acqua e gli impluvi, previo recupero e sistemazione idraulica della rete idrografica, - progetti di luoghi: potenziamento di elementi naturali in aree alterate (area spiaggia) Linea A2: manutenzione e riqualificazione dei sentieri, dei percorsi e delle strade campestri - altri soggetti di riferimento: Ente Parco, soggetti privati, - ambito di riferimento: zone A, B, C del PPNCVD, - progetti di rete : rete di fruizione - progetti di luoghi: riqualificazione, formazione di punti di attestamento e aree di fruizione naturalistica e culturale Linea A3: recupero e rifunzionalizzazione delle case rurali abbandonate, dei ruderi e delle altre preesistenze, recuperabili in vario modo per fruizione naturalistica, educativa ed escursionistica, anche in funzione di decongestionamento di aree e in periodi di afflusso eccessivo. - altri soggetti di riferimento: soggetti privati, Ente Parco. - ambito di riferimento: zone diverse del PPNCVD, - progetti di rete: rete della ricettività - progetti di luoghi: centro servizi Linea A4: realizzazione del parco e del Laboratorio eco-archeologico con recupero delle strutture rurali preesistenti - altri soggetti di riferimento: soggetti privati, Soprintendenza, Ente Parco, - ambito di riferimento: zona A del PPNCVD, - progetto di rete: reti di fruizione culturale, - progetto di luoghi: Eco-archeo-lab Direttiva B: riqualificazione urbanistica e paesistica del contesto territoriale Obiettivi: miglioramento della fruibilità delle risorse naturali e culturali, consolidamento dell'attrazione turistica, miglioramento della qualità ambientale e paesistica del contesto di vita delle popolazioni, mitigazione delle criticità, dei rischi e del degrado. 3 Linea B1: riorganizzazione dell'accessibilità e della mobilità e degli attestamenti veicolari: - altri soggetti di riferimento: Provincia di Salerno, - progetti di rete: rete di accessibilità Direttiva C: alternative di utilizzazione della conca centrale Obiettivi: condividere l’uso sociale della “conca” pianeggiante evidenziata dalle interpretazioni strutturali che ne hanno messo in rilievo la differenza morfologica e cromatica e di “texture” (a sua volta dipendente dall’uso agricolo) rispetto alle aree circostanti, più propriamente agricole. Si vuole qui configurare la destinazione a “parco urbano” di una risorsa paesistica preziosa che può svolgere un ruolo importante ai fini della valorizzazione del sistema Tresino-Trentova, come teatro di usi ricreativi e base di partenza per le escursioni verso il mare o lungo le reti dei percorsi boschivi. In essa sarà possibile inserire una serie di attività (aree attrezzate per il gioco dei bambini, campi di tennis, calcetto o pallavolo, aree e servizi per l’equitazione…) nel rispetto della diversificazione paesistica sopra richiamata, evitando in particolare di coprirla con vegetazione arborea se non nelle fasce di connessione ecologica e paesistica, prevalentemente appoggiate ai fossi e canali e altri corsi d’acqua, a cui si affida il compito di disegnare potentemente l’intera conca. Linea C2: realizzazione di un “parco urbano” su parte della conca centrale, attrezzata per il gioco, ricreazione e lo sport (“soffice” e comunque non motorizzato), le lezioni all’aperto, con caute sistemazioni del suolo e impianti ed attrezzature non invasive e inserite dolcemente nel paesaggio agrario e forestale: - altri soggetti di riferimento: - ambito di riferimento: conca centrale e reti di connessione. Linea C3: realizzazione di un “campo pratica Golf” su parte della conca centrale: - altri soggetti di riferimento: Ente Parco - ambito di riferimento: conca centrale e reti di collegamento col contesto. Calate nell'area di intervento, le linee strategiche del PIU si articolano come segue in progetti di reti e di luoghi. Interventi di progetto Infrastruttura verde - La proposta del PIU, coerente con le previsioni sia del Piano del Parco sia del PTCP, mira al miglioramento delle connessioni tra le aree di maggior naturalità e quelle urbanizzate attraverso il mosaico agricolo, ancora in grado di supportare una buona permeabilità dal promontorio verso le direttrici previste dal PTCP. Si tende in tal modo a configurare un’infrastruttura verde, atta ad aumentare e migliorare i servizi ecosistemici delle aree rurali, cosi come concepita nei nuovi Obiettivi Europei sulla Biodiversità al 2020, in particolare nell’obiettivo 2, “Preservare e ripristinare gli ecosistemi e i loro servizi”, che lega gli investimenti per tali infrastrutture a forme che possano creare opportunità di lavoro e di sviluppo economico. Riguardo alla conca di Trentova, come indicato dal PIU "oltre ai servizi ed alle attrezzature che formano oggetto degli appositi progetti ... e alle aree attrezzate già esistenti, è da evitare ogni modificazione edilizia o vegetale che cancelli la configurazione emergente di campi aperti per la produzione foraggera o il pascolo, lasciando che tali campi siano attraversati dalle formazioni lineari arboreo-arbustive, che dovranno essere conservate o potenziate in funzione del reticolo 4 ecologico". Gli interventi di potenziamento delle fasce vegetate sulle sponde delle linee d'acqua che incidono la "conca", restando nell'ambito di progetto come meglio indicato nei grafici, si sviluppano per complessivi 2,3 km. La rete di fruizione - . Essa è rivolta alla fruizione del paesaggio, della natura e del patrimonio culturale del promontorio, è basata sulle strade campestri e i sentieri esistenti, con opportune integrazioni e sistemazioni (sedimi da ripristinare, mantenere, consolidare, ecc. ) nella prospettiva di una "gestione che consenta di orientare e regolare i flussi, di sviluppare attività educative e culturali, di assicurare una vivibilità dell’area non solo legata alle spiagge, ma anche a diversi modelli escursionistici e ricreativi (a piedi, a cavallo, in bicicletta, con o senza pernottamenti nelle strutture appositamente attrezzate)" (dal PIU). Il sistema degli accessi e della mobilità risponde all'esigenza di fornire le infrastrutture che consentano nell'area il potenziamento del trasporto pubblico con idonei livelli di accessibilità alle attrezzature di Trentova e alla zona centrale di Tresino (limitando l’uso di mezzi motorizzati individuali, e in particolare regolando l'accesso alle aree di tutela più elevata, quindi con servizi a chiamata, a prenotazione, potenziando i servizi di bike sharing e l’uso dei percorsi ciclo-pedonali, attivando una gestione delle aree di sosta che consenta di controllarne l’intensità e le modalità d’uso, creando un idoneo apparato informativo che orienti i flussi di visitatori e di turisti). All'interno dell'area di progetto ricade uno dei due accessi principali al Parco di Tresino (l'altra è in località Lago nel comune di Castellabate), vale a dire la porta di Trentova cui è collegata una serie di servizi e funzioni complementari. Essa costituisce sia il luogo di accesso privilegiato al promontorio che il luogo di cerniera tra questo e la città di Agropoli. Da questa porta si dirama la rete di percorsi nelle due direzioni (città e promontorio) insieme alla diffusione della “infrastruttura verde” capace di penetrare e migliorare l’assetto ambientale e paesistico delle aree urbane, potenziando al tempo stesso il ruolo dell’ambiente rurale che circonda l’area naturale di Tresino. La rilevanza della Porta è da collegare inoltre alla rete di risorse e attrezzature culturali presenti e di progetto, in specie l'area archeologica del Sauco, il Laboratorio eco-archeologico di progetto, le ipotesi di servizi e attività culturali nel presso il nucleo di S. Giovanni, visti all'interno del più ampio sistema locale e cilentano. Ricadono nell'area di progetto i seguenti elementi della rete di fruizione: a, La “strada verde” di Tresino, nel tratto di maggior rilevanza paesistica e fruitiva, cioè in quello che va dal lido di Trentova al margine meridionale dell'area di intervento, per uno sviluppo di circa 1,5 km. E’ l’asse veicolare e ciclo-pedonale che struttura il sistema dei sentieri del promontorio e i loro collegamenti con i percorsi ciclo-pedonali urbani (nel suo sviluppo completo esso collega il Porto di Agropoli, fino raggiungere la strada rurale di accesso al nucleo di S. Giovanni e successivamente alla “Porta di Castellabate”). In quanto attraversa sia la Porta di Trentova che la "conca" col centro servizi costituisce la spina dorsale dell'intervento. Gli interventi prevedono una lieve rettifica del rettifilo che va dal lido al centro servizi, la realizzazione di una pista ciclo-pedonale perlopiù parallela al tracciato carrabile, la doppia alberatura (con un filare che segue i discostamenti della pista ciclopedonale) affiancata da una fascia di verde riqualificato. È inoltre prevista la riorganizzazione con strutture a basso impatto, pavimentazione permeabile e la schermatura della grande area a parcheggio sul lato meridionale della strada (13.000 mq.) e di piccole area di sosta regolamentate nelle intersezioni coi sentieri, nei punti informativi etc. 5 b, I circuiti di accesso al Promontorio e a Trentova, basati sulla rete antica dei percorsi, e con diverse modalità di fruizione (a piedi, a cavallo, in mountain bike) offrono la possibilità di un contatto immediato col patrimonio e paesistico-ambientale. b1. il percorso naturalistico della costa (1,9 Km nel tratto comunale di Agropoli) si snoda a circa 40 m. slm, e va dalla spiaggia di Trentova all'area archeologica del Sauco, per continuare verso la zona Lago di Castellabate; il percorso è in parte lastricato, in parte ridotto a sentiero da mantenere e sistemare nei punti di maggior degrado; le discese a mare in numero di 5 per uno sviluppo totale di 1,330 km, si staccano dal percorso naturalistico, prolungato nella strada per il porto, che servono talvolta da accesso ad alcune case rurali da recuperare; gli interventi di sistemazione saranno quelli necessari per ripristinare o creare la vegetazione arbustiva dei bordi, nonché, quelli necessari per la messa in sicurezza (compresi consolidamenti in pietra o legno, coerenti con le sistemazioni originarie). b2. il percorso naturalistico all’interno della macchia (3 km in questo progetto) che dal percorso della costa e dalla “strada verde di Tresino”, raggiunge il cosiddetto “Sentiero del Principe”, il quale intercetta i ruderi di antiche masserie e giunge fino al nucleo di San Giovanni descrivendo un anello sul crinale di circa 12 km (comprese le risalite al crinale). Si tratta di piccoli sentieri o semplici piste, soggette a notevole degrado per erosioni da ruscellamento, in vari punti interrotte, o invase dalla vegetazione e non più praticabili (es.tratto superiore sopra Pastena). Gli interventi sono diretti al ripristino dei sedimi, al contenimento della vegetazione (soprattutto per riaprire le viste a mare), alla riattivazione degli scoli e dei drenaggi delle acque di ruscellamento. Rete dei servizi ricettivi - Si tratta di mettere a sistema una serie di luoghi e attrezzature diversamente caratterizzate e distribuite sul territorio, da gestire unitariamente nella promozione e organizzazione dei flussi e dei pacchetti turistici. Proiettato dal PIU su scala intercomunale, per quanto sempre nell'ambito del promontorio di Tresino, nel presente progetto l'albergo diffuso del progetto integrato prende l'avvio dai casali storici presenti nella "conca", oggi inutilizzati, anche se il sistema è di fatto una rete progressivamente ampliabile. Per contrastare la nota tendenza alla stagionalizzazione delle presenze turistiche la ricettività si propone qui una maggiore articolazione dell’offerta turistica grazie alle particolari connotazioni offerte dal sito (straordinario paesaggio culturale di impronta rurale e naturale, affacciato sul mare) e alle concrete possibilità presenti in grado di accattivare l'attenzione di un'utenza di livello medio-alto, con le relative offerte di turismo rurale-naturalistico-culturale e didattico, con circuiti in bici o a cavallo, e in genere riferibile alle forme di turismo meno dipendenti dalle risorse balneari. Gli interventi previsti riguardano quindi il recupero di cinque fabbricati rurali storici della "conca", tutti da destinare ad attività ricettiva di qualità indicati nei grafici con la lettera "a" seguita da un numero progressivo, e cioè: - a1, posto a ridosso dell'incrocio tra la Strada Verde di Tresino e il collegamento con via Pio X, nel fulcro del Centro Servizi di cui si dirà più avanti, ha una destinazione mista in quanto funge (al pian terreno) da info-point per le visite della riserva e da reception (140 mq.), con altri servizi o camere al piano superiore (60 mq.); - a2, su due livelli, situato poco più a monte lungo le falde della Selva, di ca. 140 mq. - a3, nel settore più orientale dell'area, tripartito in due volumi a doppio livello più uno a livello unico per complessivi 330 mq.; - a4, nell'appendice meridionale dell'area, volumetto a un solo livello di ca. 70 mq.; - a5, immediatamente a sud dell'edificio a4, a un solo livello per circa 100 mq. 6 Col recupero di tali edifici che, ad eccezione dell'a1, sono attualmente allo stato di rudere, è possibile accogliere fino a circa 50 ospiti, a seconda degli spazi utilizzati per attività complementari. Centro Servizi di Tresino. Posto in posizione centrale rispetto alla "conca", a ridosso del viale alberato che costituisce la strada verde di Tresino, è un insieme di strutture soprattutto all'aperto che conferisce a quest’area il ruolo di coordinamento delle varie attività per il turismo, il tempo libero, lo sport e la cultura dell'intero comprensorio. Nel casolare a1, fulcro del Centro servizi, sono accolte le funzioni di reception e punto informativo nonché quelle direzionali. L'area interessata si estende dal viale alle pendici della Selva su una superficie di circa 5 ha. che comprende, oltre alle superfici prative leggermente incise dai fossi discendenti dalla Selva con le loro tracce di verde più scuro, un piccolo bosco di impianto recente. In esse potranno trovar sede attrezzature sportive a basso impatto come pure strutture per il tempo libero e il gioco (percorsi avventura nel bosco, aree gioco etc.) che verranno realizzate con soluzioni appropriate alla rilevanza del sito e senza trascurare la valorizzazione della specificità paesistica della "conca", con particolare riferimento al suo carattere di superficie aperta "orizzontale" ritmata dalle linee di impluvio con le loro esili fasce verdi. Laboratorio di eco-archeologia di Pastena. Considerate le molteplici risorse di questo paesaggio, come la loro riconosciuta rilevanza, l’esigenza di armonizzare e rendere reciprocamente sostenibili le attività di conservazione, valorizzazione e fruizione delle risorse naturalistiche e di quelle archeologiche assume qui un particolare risalto, come del resto attestato dall'iniziativa che ha visto il comune di Agropoli proporre e il PNCVD accettare l'inserimento di un laboratorio dedicato alla ricerca in questo campo all'interno del Piano di Gestione delle Aree Natura 2000 di Tresino. L'ecoarcheo-lab, che potrà orientare le prime iniziative sul campo proprio nell'area del Saùco e in genere sugli altri meno esplorati siti di Tresino (tra i quali l'area isolata in acquisizione, di potenziale valore archeologico, situata sul confine occidentale del comune), potrà essere gestito insieme all’Ente PNCVD e con la collaborazione delle competenti Sovrintendenze riferibili al MiBAC. A esso verranno detinati gli edifici storici in località Pastena, indicati con le sigle e1, e2, e3, situati nella zona di riserva integrale del PPNCVD, per complessivi mq. 500 in uno spazio pertinenziale di circa 2000 mq. 7 8 9 10 RELAZIONE TECNICA CON SCHEDE INCLUSIVE DEGLI ELABORATI GRAFICI In considerazione della varietà delle tipologie di intervento previste e dei siti da queste interessati, le indicazioni riguardanti i vari criteri di inquadramento, analisi e progettazione sono state distribuite nelle pagine seguenti per schede progettuali. 11 Infrastrutttura verde intervento Potenziamennto delle fascce arborate e arbustive luungo le lineee idrografichee minori con integrazione dei volumi vegetali v attravverso la pian ntumazione dii specie arborree e arbusttive autoctonne; formazionne di stazion ni lineari dii vegetazione della macchiia anche in funzione f didaattica lungo la l morfologiaa disegnata dallle curve di livvello, in sintonnia con le indiicazioni del PdG 12 ml. 2.300 €/ml 20 € 46.000 Rete di fru uizione Strada verdee di Tresino intervento: ridisegno paaesistico delle infrastrutturee e dei nuovii percorsi pedonali conn formazione di percorsi allberati mediannte uso di specie autooctone anchhe a portam mento colonnnare o ombrelliform me, in sintoniia con le indiicazioni del PdG P ed in raccordo conn il progetto L1. sistemazionee asse stradale carrabile m.11500 sez. m. 7 realizzazionee pista ciclopeedonale m.15000 sez. m. 2 piantumazionne doppio filaare e siepe s sommano 13 mqq m ml €//mq €€/ml € 10.5000 3.0000 1.5000 30 50 150 315.0000 150.0000 225.0000 1.015.0000 Il percorso naturalistico della costa CONTESTO E RELAZIONI. Immagini dei sedimi esistenti FIGURE TERRITORIALI C, la fascia di contatto col mare: relazioni D ,la ‘conca’ RETI/INTERVENTI DI RETE (PIU) Rete ambientale : - sistema della costa Rete fruitiva : - porta di Trentova - strada verde di Tresino, - CS-centro servizi, - percorso ciclopedonale, - C- servizi culturali di Pastena, del Sauco, di San Giovanni ZONING PNCVD:, zona A1, B1, C2 PdF/Agropoli: area ‘turistica’, area “parco” SIC : Monte Tresino e dintorni (IT8050032) ZPS : Costa e punta Tresino e le Ripe Rosse (IT8050048) LINEE STRATEGICHE (PIU) A2 LINEE GUIDA 14 - ripristino dei sedimi e regimazione delle acque superficiali con tecniche di ingegneria naturalistica nei tratti maggiormente dissestati che presentano criticità e/o pericolositàa alla percorrenza in sicurezza, ripristino della pavimentazione lapidea storica anche attraverso opportune integrazioni , contenimento della vegetazione con interventi localizzati per riaprire le viste a mare, formazione di piccole aree di sosta in punti di forte panoramicità , installazione di segnaletica idonea in corrispondenza delle connessioni sentieristiche e dei punti di interesse paesisticoambientali e storico-culturali. TRATTI 1tratto con residui di pavimentazione lapidea storica INTERVENTI Ripristino della sagoma stradale e della pavimentazione anche attraverso l’integrazione del lastricato ove questo presenta lacune circoscritte ml 1.300 costo unitario 100 totali 130.000 2- tratti sterrati Ripristino dei tracciati anche attraverso le opportune opere di regimazione delle acque superficiali, e utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica. Dotazione di segnaletica lungo tutto il tracciato e nei punti connessione con gli altri rami della rete di fruizione. Apertura di visuali verso mare nella vegetazione ove compatibile con le esigenze di tutela Integrazione e potenziamento della bordura vegetale, anche in funzione dell’ombreggiatura del percorso (zona C2), preservando la persistenza delle visuali verso la Conca 600 70 42.000 500 50 25.000 Sistemazione dei tracciati esistenti con tecniche di ingegneria naturalistica. 1.330 100 133.000 3tratto con bordura vegetale lineare 4- discese a mare totale 330.000 15 Il percorso naturalistico nella macchia CONTESTO E RELAZIONI. Immagini dei sedimi esistenti FIGURE TERRITORIALI C, la fascia di contatto col mare: relazioni D ,la ‘conca’ E, la ‘selva’ ZONING PNCVD:, zona C2 PdF/Agropoli: area ‘turistica’ SIC : Monte Tresino e dintorni (IT8050032) ZPS : Costa e punta Tresino e le Ripe Rosse (IT8050048) RETI/INTERVENTI DI RETE (PIU) Rete ambientale : - parco agricolo PC Conca di Tresino - sistema della costa Rete fruitiva : - porta di Trentova - strada verde di Tresino, - CS-centro servizi, - percorso ciclopedonale, - C- servizi culturali di Pastena, del Sauco, di San Giovanni LINEE STRATEGICHE PIU A2 LINEE GUIDA - ripristino dei sedimi con tecniche di ingegneria naturalistica nei tratti maggiormente dissestati che presentano criticità e/o pericolositàa alla percorrenza in sicurezza, ripristino delle pavimentazioni storiche ove presenti, contenimento della vegetazione con interventi localizzati anche più severi per riaprire le viste a mare , riattivazione degli scoli e dei drenaggi delle acque di ruscellamento, formazione di piccole aree di sosta in punti di forte panoramicità, 16 - formazione di percorsi tematici(naturalistici a tema, per categorie specifiche di utenza) con adeguata segnaletica idonea. TRATTI 1- tratti senza particolari criticità rilevabili INTERVENTI Dotazione di segnaletica nei punti accesso, di snodo, sfalcio vegetazione per tratti nei punti di maggiore panoramicità segnalati in carta. ml 1.300 costo unitario 12 totali 15.600 2- tratti su sentieri o piste con difficoltà nella percorribilità e nella leggibilità del tracciato ripristini dei tratti dissestati e invasi completamente dalla vegetazione, dotazione di segnaletica continua lungo tutto il tracciato e nei punti accesso, di snodo, sfalcio vegetazione per tratti nei punti di maggiore panoramicità segnalati in carta. 1.700 30 51.000 totale 3.000 17 66.600 Rete dei servizi ricettivi Edificio a1 IDENTIFICAZIONE Toponimo del sito Santa Croce Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 92 Identificazione su catastale Distanza da Agropoli centro 2,50 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Situato in adiacenza alle strada carrabile Trentova- Muoio 18 Riferibile all’appoderamento storico del versante sud-occidentale della Selva. Relazioni con la rete idrografica Canali agricoli circa centoventi metri a nord dell’edificio Relazioni con il sistema ambientale Il fabbricato ricade in un’area coltivata a seminativo non irriguo Relazioni paesistico-percettive L’edificio si trova a ridosso dell’incrocio tra la strada carrabile TrentovaMuoio e il suo prolungamento verso Muoio alto, sul bordo di un prato pianeggiante. Ottime visibilità lungo la viabilità prinicipale. CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici La struttura è su due livelli, con superficie totale di 280 mq. e un volume complessivo di 1100 mc.ca. Tipologia edilizia di riferimento Residenza rurale Datazione XIX sec. Funzioni presenti Immagini da terra Relazioni con il sistema insediativo 19 Pianta dei livelli : piano terra, primo piano Prospetti nord e est Prospetti sud e ovest Materiali costruttivi ricorrenti Caratteristiche della geometria costruttiva Tipologia delle strutture portanti Elementi formali specifici Presenza di impianti e servizi Pietra arenaria, cotto Fabbricato disposto sui tre lati di una piccola corte interna, con modeste soprelevazioni e piccoli volumi pertinenziali addossati, tetto a più falde. Murature in pietrame, solai e copertura su travi in legno arco a sesto ribassato sul prospetto sud, corte con presunta scala esterna - 20 Edificio in discreto stato di conservazione. Edificio ristrutturato negli ultimi decenni del ‘900 con probabili modifiche distributive e volumetriche e con possibile perdita di taluni caratteri architettonici e tecnologici originari. Contesto immediato connotato dalla presenza della strada carrabile e dalle relative recenti sistemazioni prive di specifiche misure atte a migliorarne la coerenza paesistica Potenzialità Buone possibilità di recupero della leggibilità dei principali caratteri architettonici originari. DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - Piano del PNCVD, zona C2, Ambiti di attenzione archeologica art.16 - Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048) e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Ristrutturazione edilizia, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione con carattere naturalistico, scientifico, didattico culturale, turistico, ricreativo, sportivo. Precisazione delle aree archeologiche eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi . Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari Eventuale consolidamento delle strutture portanti; sostituzione degli infissi; raschiatura degli intonaci esterni; rifacimento degli interni con recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei servizi. Modalità attuative della cantieristica Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso Criteri economici Valutazione sintetica dei costi da sostenere 2 - Restauro-Ristrutturazione edilizia medio-bassa - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi superficie costo parametrico totale mq €/mq € 200 755 151.000 1000 40 40.000 60.000 totale intervento 251.000 Stato conservativo Criticità 21 Edificio a2 IDENTIFICAZIONE Toponimo del sito Piè di Selva Proprietà Distanza da Agropoli centro 2,50 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 88 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM 22 INDICAZIONI PER INTEGRAZIONE NEL CONTESTO Rete dei collegamenti Conservazione della strada bianca esistente Relazioni con la rete idrografica Conservazione di un canale agricolo in aderenza al prospetto ovest lungo la linea di ruscellamento e di un fosso sulla linea di confine immediatamente a monte dell’edificio. Relazioni con il sistema ambientale Potenziamento della vegetazione a filare e a macchia in sintonia con le indicazioni della rete ambientale Conservazione delle aree agricole coltivate a seminativo non irriguo Relazioni paesistico-percettive Il contesto immediato è costituito dal margine di un prato coltivato bordato da una siepe irregolare che corre lungo un fosso di confine ispessita in una macchia di alberi. Tutela rispetto alla visibilità dal sottostante pianoro di Trentova dal versante nord-orientale di Tresino data la posizione leggermente elevata e l’assenza di cortine arboree Tutela rispetto alle visibilità da mare.(vedi schema grafico) CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici La struttura è divisa in due piani e presenta una superficie totale di 140 mq. e un volume complessivo di 500 mc. Tipologia edilizia di riferimento Residenza rurale Datazione XIX sec. Funzioni presenti La struttura è in abbandono Materiali costruttivi ricorrenti Pietra arenaria, cotto Caratteristiche della geometria Fabbricato a pianta approssimativamente rettangolare con tetto a due falde e costruttiva scala esterna addossata Tipologia delle strutture portanti Murature in pietrame a sacco, solai e strutture di copertura in legno Elementi formali specifici Non si rilevano elementi formali di riferimento Presenza di impianti e servizi La struttura è priva di impianti ma è collegabile ai servizi di rete presenti in zona Stato conservativo Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli parziali e rilevanti dissesti diffusi, crollo dei tetti e dei solai Criticità Edificio in fase di ruderizzazione, a rischio di perdita di leggibilità dei caratteri volumetrici salienti e delle sottofigure architettoniche. Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti a sacco. Potenzialità Possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora schematicamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti se si eccettuano i pali in calcestruzzo della rete elettrica addossati all’edificio. Possibilità di eventuale ampliamento in coerenza con le funzioni previste in L2 in misura non superiore al 30% della Slp, da realizzare in continuità con la struttura esistente (vedi freccia di accrescimento), senza sopralevazioni della quota di gronda e di colmo, operando un attento inserimento nel contesto paesistico del versante.(vedi schema grafico) 23 SCHEMA GRAFICO P DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - L.394/91: Piano del PNCVD: zona C2); Ambiti di attenzione archeologica, art.16; Aree di recupero ambientale e pasesistico art. 17. - Direttiva Habitat (92/43/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Necessità di valutazione di incidenza per modifiche delle preesistenze. Precisazione delle aree archeologiche eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi . Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione di quelle orizzontali e delle coperture; rifacimento integrale degli interni con recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei servizi. Ampliamneto Modalità attuative della cantieristica Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso. Criteri tecnici (pertinenze) Modalità di accesso Da viabilità rurale esistente senza alterazioni fatti salvi gli eventuali necessari ripristini . Formazione di cortina arboreo/arbustiva lungo il sedime Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali Esclusione di impermeabilizzazioni, formazione di spazi esterni frubili attrezzati a verde nei limiti indicativi dello schema grafico Attrezzature eventuali degli spazi esterni Inserimento di area sosta veicoli ove indicato in schema grafico con uso di prato armato e potenziamento della schermatura vegetale presente Potenziamento del filare a nord-est con specie già presenti 24 Prospetti sud e ovest Criteri economici Valutazione sintetica dei costi da sostenere - Restauro/Ristrutturazione edilizia integrale - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi superficie costo parametrico mq €/mq 140 1.090 4.000 40 totale intervento 25 totale € 152.600 160.000 50.000 362.600 Edificio a3 IDENTIFICAZIONE Toponimo del sito Santa Croce Proprietà Distanza da Agropoli centro 3,10 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 17 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM 26 SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Accessibilità per l’utenza pedonale da punto di attestamento lungo la strada comunale Trentova-Muoio Accessibilità di servizio da garantire con modesti adeguamenti del sentiero esistente Collegamento diretto al ‘percorso pedonale’ del Tresino Relazioni con il sistema ambientale Conservazione dell’area coltivata a seminativo non irriguo Relazioni paesistico-percettive Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto. Tutela rispetto alla visibilità dal sottostante pianoro di Trentova dal tratto di strada carrabile Trentova-Muoio Alto data la posizione leggermente elevata e l’assenza di cortine arboree (vedi schema grafico) CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici La struttura è composta da tre corpi di fabbrica differenti disposti su due livelli tranne il corpo minore che ne ha uno solo. Essa presenta una superficie totale di 330 mq. e un volume complessivo di 1180 mc. Tipologia edilizia di riferimento Residenza rurale con depositi e ricovero per il bestiame Datazione XIX-XX sec. Funzioni presenti Il fabbricato è in abbandono Materiali costruttivi ricorrenti Pietra arenaria, cotto, calcestruzzo (solaio laterocementizio). Caratteristiche della geometria Fabbricato composto da tre volumi a pianta quadrangolare, i due estremi con costruttiva tetto ad una falda mentre quello centrale con tetto a due falde simmetriche Tipologia delle strutture portanti Murature in pietrame, solai e strutture di copertura in legno – uno dei solai di copertura in laterocemento Elementi formali specifici Assenza di elementi formali specificiPresenza di impianti e servizi Il fabbricato è privo di servizi. La dotazione dovrà essere effettuata con i soli allacciamenti indispensabili (acqua luce scarichi) evitando infrstrutturazioni pesanti dell’area, portando le linee a fianco del sentiero esistente Stato conservativo Edificio in disuso: le murature perimetrali presentano un pesante stato di dissesto; corpo centrale con falde del tetto notevolmente imbarcate per degrado delle capacità meccaniche delle travi. Criticità Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti Potenzialità Possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora schematicamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti. 27 P DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli Piano del PNCVD, zona C2, -Contesti storici, art.15, Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97, Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS, Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048),del SIC“Monte Tresin o e dintorni” (IT8050032), PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni dei profili del terreno. Interventi di potenziamento della vegetaz Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari Consolidamento delle strutture portanti, di quelle orizzontali e delle coperture; rifacimento integrale degli interni con recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei servizi. Modalità attuative della cantieristica Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso Criteri tecnici (pertinenze) Modalità di accesso Accessibilità di servizio mediante veicoli con modesti adeguamenti del sentiero esistente, facente parte del circuito del ‘percorso pedonale’ del Tresino , da attrezzare almeno in sintonia con il progetto di rete Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali Esclusione di impermeabilizzazioni, formazione di spazi esterni frubili attrezzati a verde nei limiti indicativi dello schema grafico Attrezzature eventuali degli spazi esterni , inserimento di area sosta veicoli ove indicato in schema grafico, con piccola area a lato strada con uso di 28 prato armato e potenziamento della schermatura vegetale presente Potenziamento del filare a nord-ovest con specie già presenti formazione di fascia arborata lungo il percorso pedonale Pianta dei livelli : piano terra, primo piano Pianta copertura Prospetti sud e ovest 29 Criteri economici Valutazione sintetica dei costi da sostenere - Restauro-ristrutturazione edilizia media - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi superficie costo parametrico mq €/mq 330 1.090 1.000 40 totale intervento 30 totale € 382.470 40.000 60.000 482.470 Edificio a4 IDENTIFICAZIONE Toponimo del sito Santa Croce Proprietà Distanza da Agropoli centro 3,60 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 106 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM 31 SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Situato su un sentiero a 200 m. strada carrabile Trentova-Muoio Alto Relazioni con il sistema insediativo Riferibile alle persistenze delle sistemazioni storiche del territorio agricolo di Tresino. Relazioni con la rete idrografica Relazioni con il sistema ambientale Il fabbricato ricade in un’area coltivata a seminativo non irriguo Relazioni paesistico-percettive Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto. Data la posizione su un piccolo poggio la visibilità è buona lungo il tratto di strada carrabile Trentova-Muoio Alto e da tutto versante settentrionale di Tresino. CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici La struttura è composta da un unico piano e presenta una superficie totale di 70 mq. e un volume complessivo di 190 mc. Tipologia edilizia di riferimento Datazione Funzioni presenti Immagini da terra Pertinenza della residenza rurale (edificio 10) XIX-XX sec.? - 32 Pianta dei livelli : piano terra, copertura Prospetti nord e est Prospetti sud e ovest Materiali costruttivi ricorrenti Caratteristiche della geometria costruttiva Tipologia delle strutture portanti Elementi formali specifici Presenza di impianti e servizi Stato conservativo Pietra arenaria, calcestruzzo Fabbricato su pianta rettangolare Murature in pietrame, solaio di copertura latercementizio Edificio in disuso: le murature perimetrali si presentano in un discreto stato di conservazione; crollo del solaio di copertura 33 Edificio in fase di ruderizzazione, a rischio di perdita di leggibilità di elementi volumetrici salienti. Potenzialità Buone possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora completamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - Piano del PNCVD, zona C2, Ambiti di attenzione archeologica art.16 - Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048) e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione con carattere naturalistico, scientifico, didattico culturale, turistico, ricreativo, sportivo. Precisazione delle aree archeologiche eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi . Criteri funzionali Destinazioni compatibili e/o auspicabili: attività agricole e agrituristiche, servizi alla fruizione Modalità di gestione: pubblica, o pubblico-privata Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione delle coperture; rifacimento integrale degli interni; rifacimento degli impianti e dei servizi. Modalità attuative della cantieristica Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali Criteri tecnici (pertinenze) Modalità di accesso Ippovia, viabilità pedonale Criteri economici Valutazione sintetica dei costi da sostenere - Restauro/Ristrutturazione edilizia integrale - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi superficie costo parametrico totale mq €/mq € 70 1.090 76.300 3.000 40 120.000 25.000 totale intervento 221.300 Criticità 34 Edificio a5 IDENTIFICAZIONE LOCALIZZATIVA Toponimo del sito Santa Croce Proprietà Distanza da Agropoli centro 3,70 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 20 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM 35 SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Situato su un sentiero a circa 250 m. dalla strada carrabile Trentova-Muoio Relazioni con il sistema insediativo Riferibile agli sviluppi delle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero promontorio di Tresino.. Relazioni con la rete idrografica Relazioni con il sistema ambientale Il fabbricato ricade in un’area coltivata a seminativo non irriguo Relazioni paesistico-percettive Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto. Data la posizione elevata su un poggio la visibilità è buona lungo il tratto di strada carrabile Trentova-Muoio Alto e da tutto versante settentrionale di Tresino. CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici La struttura era presumibilmente divisa in due piani e presentava una superficie totale di 500 mq. e un volume complessivo di 2150 mc. Tipologia edilizia di riferimento Residenza rurale Datazione XVIII-XIX sec. Funzioni presenti Immagini da terra 36 Pianta dei livelli : piano terra, copertura Prospetti nord e est Prospetti sud e ovest Materiali costruttivi ricorrenti Caratteristiche della geometria costruttiva Tipologia delle strutture portanti Elementi formali specifici Presenza di impianti e servizi Stato conservativo Criticità Pietra arenaria, cotto Fabbricato a blocco con tetto presumibilmente a due falde Murature in pietrame a sacco, solai e strutture di copertura presumibilmente in legno Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli parziali e rilevanti dissesti diffusi, crollo completo dei tetti Edificio in fase di avanzata ruderizzazione, a rischio di ulteriore perdita di leggibilità degli elementi volumetrici salienti e delle sottofigure architettoniche. Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti a sacco. 37 Difficile lettura dei volumi edilizi; possibile recupero della sagoma di copertura da un rilievo approfondito. Contesto immediato privo di elementi incoerenti DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - Piano del PNCVD, zona C2, Ambiti di attenzione archeologica art.16 - Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048) e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione con carattere naturalistico, scientifico, didattico culturale, turistico, ricreativo, sportivo. Precisazione delle aree archeologiche eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi . Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari - in caso di recupero del volume edilizio: consolidamento, ricostruzione e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione di quelle orizzontali e delle coperture; rifacimento integrale degli interni con recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei serviz; - in caso opposto: consolidamento e messa in sicurezza con eliminazione dei fattori di degrado delle strutture edilizie; ruderizzazione controllata.. Modalità attuative della cantieristica Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali Criteri tecnici (pertinenze) Modalità di accesso Ippovia, viabilità pedonale Criteri economici 1 Valutazione sintetica dei costi da sostenere Ristruttturazione edilizia integrale Sistemazioni esterne Attrezzature e arredi superficie costo parametrico totale mq €/mq € 100 1.090 109.000 3.000 40 120.000 60.000 totale intervento 289.000 Potenzialità 38 Centro servizi di Tresino - strutture di appoggio alla fruizione turistica con contestuali interventi di riqualificazione paesistica. DESCRIZIONE Il progetto interessa un’area di circa 5 ha e si colloca in corrispondenza di un complesso rurale in parte recente ed in parte di impianto storico (dismesso) . L’accesso veicolare e pedonale avviene dalla viabilità comunale per il Porto. PROBLEMI presenza di complesso rurale recente con tipologia a significativo impatto paesistico rispetto al contesto agricolo/pascolivo e rispetto al sito di impianto storico limitrofo, presenza di aree pertinenziali al complesso destinate ad attrezzature ed impianti, da riqualificare in relazione alla presenza di un reticolo ambientale ancora leggibile, presenza di strutture storiche in abbandono, flussi di traffico intensi nel periodo estivo in relazione alla prossimità all’asse viabilistico di collegamento alla Lido di Trentova e dal porto, presenza di fronte urbanizzato residenziale disorganico verso ovest, riduzione della percepibilità verso il M. Tresino e verso la linea di costa nel tratto in oggetto esigenza di maggiori dotazioni di strutture di supporto alla fruizione/ricettività ad integrazione della dotazione del centro urbano di Agropoli, relazioni scarse con il sistema delle reti sentieristiche per il M. Tresino. P 39 FIGURE TERRITORIALI D ,la ‘conca’ E, la ‘selva’ ZONING PNCVD: zona C2 - Ambiti di attenzione archeologica art.16 PdF/Agropoli: area ‘turistica’ SIC : Monte Tresino e dintorni (IT8050032) ZPS : Costa e punta Tresino e le Ripe Rosse (IT8050048) PTP: zona C. I RETI/INTERVENTI DI RETE (PIU) Rete ambientale : parco agricolo PC Conca di Tresino Rete fruitiva : CS-centro servizi, strada verde di Tresino, percorso ciclopedonale, percorsi naturalistici di crinale relazioni con il progetto L3 albergo diffuso LINEE STRATEGICHE PIU A1, A3, B2, B4 LINEE GUIDA - riqualificazione ambientale di area margine verso l’urbanizzato interessata da insediamento agricolo, inserita nel parco agricolo PC –conca di Tresino, - ridisegno paesistico volto alla qualificazione e connotazione dell’area quale punto di snodo tra il sistema Tresino e l’area della Selva, 40 - compatibilizzazione degli interventi con la realizzazione dell’infrastruttura verde prevista nel quadro del PIU, - riorganizzazione dell’assetto viario e del sistema della sosta in relazione alle funzioni insediabili e di supporto all’area L1, - integrazione nel sistema ambientale delle nuove dotazioni di strutture di supporto alla fruizione/ricettività sia mediante attrezzature all’aperto che mediante strutture edificate, - recupero e valorizzazione delle strutture storiche dismesse, - valorizzazione delle relazioni paesistiche e percettive tra il sistema del M. Tresino e dell’area della Selva. INTERVENTI sup. - potenziamento della vegetazione spontanea lungo il sistema idrografico minore con formazione di stazioni lineari di vegetazione della macchia anche in funzione didattica lungo la morfologia disegnata dalle curve di livello, in sintonia con le indicazioni del PdG. - potenziamento della vegetazione attraverso il ridisegno paesistico delle infrastrutture e dei nuovi percorsi pedonali con formazione di percorsi alberati mediante uso di specie autoctone anche a portamento colonnare o ombrelliforme, in sintonia con le indicazioni del PdG ed in raccordo con il progetto L1. - - rimodellazione dell’attuale assetto della viabilità esistente in sintonia con il nuovo disegno dell’area, mediante adeguamento dei sedimi e degli svincoli - realizzazione di ampi spazi a prato, relazionati al sistema idrografico e vegetazionale del reticolo naturale - formazione di area attrezzata definita dal nuovo assetto dei percorsi pedonali e veicolari, atta ad accogliere funzioni di: teatro all’aperto, centro servizi tempo libero, reception/servizi albergo diffuso di cui in L3, caffetteria/ristorante, spazi per fitness, giardino attrezzato per attività sportive etc. mediante contenimento delle parti pavimentate connesse alle attività insediabili - utilizzo masseria quale centro di accoglienza corredato da aule didattiche - organizzazione della sosta veicolare lungo il viale alberato senza manufatti e pavimentazioni che riducano la permeabilità complessiva di superficie massima di 0,8 ha per circa 300 (ampliabili a 500 nei gg di max affluenza) posti mediante conservazione delle superfici prative con soluzioni a prato armato ed interposte fasce arbustive di specie della macchia. totale 41 costo unitario totale v. infrastruttura verde 0 v. infrastruttura verde, v. strada verde di Tresino 0 12.000 5 60.000 25.000 150 3.750.000 v. albergo diffuso, edificio a1 e a2 13.000 0 25 325.000 4.135.000 Laboratorio di eco-archeologia Edificio e1 descrizione Toponimo del sito Pastena Proprietà Distanza da Agropoli centro 3,50 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 7 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Situato su un tracciato sterrato a breve distanza dalla strada bianca 42 costiera. Riferibile alle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero promontorio di Tresino, in probabile continuità insediativa col villaggio scomparso di Pàstina. Relazioni con la rete idrografica Relazioni con il sistema ambientale Il fabbricato ricade tra un’area con vegetazione di sclerofille e un bosco misto termofilo. Relazioni paesistico-percettive Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto e parzialmente invaso da rovi, sul limitare del bosco. Data la posizione elevata e l’assenza di cortine arboree frapposte la visibilità è buona lungo il tratto di strada bianca costiera posto tra la via di Trentova e l’innesto del percorso che porta all’edificio, nonché dalla carrabile Agropoli-Trentova. Ottima visibilità da mare. È inoltre ben visibile a distanza l’allineamento dell’edificio coi fabbricati 2 (che ne è pertinenza), 4 e 5 lungo il taglio del percorso che risale il versante. CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici La struttura è divisa in due piani e presenta una superficie totale di 300 mq. e un volume complessivo di 1200 mc. Relazioni con il sistema insediativo Tipologia edilizia di riferimento Datazione Funzioni presenti Immagini da terra Residenza rurale con depositi e apprestamenti difensivi (punti di osservazione e feritoie). XVIII-XIX sec. - 43 Pianta dei livelli : piano terra, primo piano Prospetti nord e est Prospetti sud e ovest Materiali costruttivi ricorrenti Caratteristiche della geometria costruttiva Tipologia delle strutture portanti Elementi formali specifici Presenza di impianti e servizi Stato conservativo Criticità Pietra arenaria, cotto Fabbricato a blocco con volumi cilindrici angolari e tetto a padiglione (tetti conici sui volumi cilindrici) Murature in pietrame a sacco, solai in travi e panconcelli di legno, strutture di copertura su puntoni in legno Volumetto cilindrico angolare aggettante su mensole in pietra; manti di coppi e canali a filari convergenti con tratti sovrapposti (coperture coniche) Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli parziali e rilevanti dissesti diffusi, crollo dei tetti e dei solai Edificio in fase di ruderizzazione, a rischio di perdita di leggibilità di elementi volumetrici salienti e delle sottofigure architettoniche. 44 Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti a sacco. Potenzialità Buone possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora completamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - L.394/91: Piano del PNCVD: zona A1, sito archeologico art. 16 (in quanto ricadente nell’area dello scomparso villaggio medievale di Pàstina), contesto storico-paesistico art.15 (in quanto parte della fascia costiera che va dal promontorio di Agropoli a quello di Tresino costellata da insediamenti di epoche differenti) - Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048) e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Mantenimento dei rapporti visivi sia con l’interno che con l’esterno del contesto paesistico. Fruizione con carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale. Ogni scavo va autorizzato dalla competente Sovrintendenza. Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione di quelle orizzontali e delle coperture; rifacimento integrale degli interni con recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei servizi. Modalità attuative della cantieristica Allestimento accuratamente reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto, anche in relazione sistema del verde. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso (raccolta dai tetti in cisterne). Criteri tecnici (pertinenze) Modalità di accesso Ippovia e viabilità pedonale, o per veicoli di servizio a motore privi di emissioni Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali Pulizia della superficie prativa dal cespugliame, regimazione delle acque meteoriche e contenimento superficiale del terreno con tecniche di ingegneria naturalistica Attrezzature eventuali degli spazi esterni in relazione a potenziali funzioni insediabili Nell’ipotesi del Laboratorio di eco-archeologia: allestimenti provvisori effettuati con strutture leggere completamente rimovibili per la realizzazione e fruizione a cantiere aperto delle indagini in corso 45 Criteri economici Valutazione sintetica dei costi da sostenere - Restauro architettonico di intensità medio-alta - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi superficie costo parametrico totale mq €/mq € 300 1.775 532.500 1.000 40 40.000 60.000 totale intervento 632.500 46 Edifico e2 IDENTIFICAZIONE LOCALIZZATIVA Toponimo del sito Pastena Proprietà Distanza da Agropoli centro Circa 3,6 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 8 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM 47 SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Situato nelle adiacenze del fabbricato 1 su un tracciato sterrato a breve distanza dalla strada bianca costiera. Relazioni con il sistema insediativo Riferibile alle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero promontorio di Tresino, in probabile continuità insediativa col villaggio scomparso di Pàstina. Relazioni con la rete idrografica Relazioni con il sistema ambientale Il fabbricato ricade tra un’area con vegetazione di sclerofille e un bosco misto termofilo. Relazioni paesistico-percettive Come per il fabbricato 1, il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto e parzialmente invaso da rovi, sul limitare del bosco. Buona visibilità da mare. Condivide coi fabbricati 1, 4 e 5 l’allineamento lungo il taglio del percorso che risale il versante, andando a costituire nel complesso un segno paesistico ben apprezzabile dalla strada carrabile costiera. CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici Struttura originariamente a due livelli, ridotti al solo piano terra con una superficie di 40 mq dopo il crollo dell’impalcato ligneo che suddivideva in due parti l’interno. La superficie originaria è quindi quantificabile in 80 mq. Volume di 200 mc. Tipologia edilizia di riferimento Deposito/stalla di pertinenza alla residenza rurale. Datazione XVIII-XIX sec. Funzioni presenti Pianta dei livelli : piano terra, primo piano 48 Prospetti nord e est Prospetti sud e ovest Pietra arenaria, cotto Fabbricato a pianta rettangolare con copertura a capanna Murature in pietrame, struttura di copertura su puntoni in legno Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli parziali e crollo parziale del tetto Criticità Edificio in fase di ruderizzazione avanzata, a rischio di perdita di leggibilità degli elementi volumetrici. Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti. Potenzialità Buone possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora completamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - L.394/91: Piano del PNCVD, zona A1, sito archeologico art. 16 (in quanto ricadente nell’area dello scomparso villaggio medievale di Pàstina) contesti storici art.15 - Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048) e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione con Materiali costruttivi ricorrenti Caratteristiche della geometria costruttiva Tipologia delle strutture portanti Elementi formali specifici Presenza di impianti e servizi Stato conservativo 49 Criteri tecnici (struttura edilizia) Criteri tecnici (pertinenze) Criteri economici carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale. Mantenimento dei rapporti visivi sia con l’interno che con l’esterno del contesto paesistico. Ogni scavo va autorizzato dalla competente Sovrintendenza. Interventi necessari: Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione della copertura; rifacimento degli interni; realizzazione degli impianti e dei servizi. Modalità attuative della cantieristica Allestimento accuratamente reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto, anche in relazione sistema del verde. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili agli usi edili locali, con eventuali sistemi di ricircolo dell’acqua piovana (raccolta dai tetti in cisterne). Modalità di accesso Ippovia e viabilità pedonale, o per veicoli di servizio a motore privi di emissioni Valutazione sintetica dei costi da sostenere - Restauro - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi superficie costo parametrico totale mq €/mq € 40 1.090 43.600 200 40 8000 15.000 totale intervento 66.600 50 Edificio e3 IDENTIFICAZIONE Toponimo del sito Pastena Proprietà Distanza da Agropoli centro 3,50 km. Identificazione su immagine aerea (Ortofoto) Identificativi catastali Foglio n° 25 Particella n° 6 Identificazione su catastale Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000) Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base IGM 51 SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE Rete dei collegamenti Situato su una discesa a mare su tracciato sterrato a circa cento metri di distanza dalla strada bianca costiera. Relazioni con il sistema insediativo Riferibile alle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero promontorio di Tresino, in probabile continuità insediativa col villaggio scomparso di Pàstina. Relazioni con la rete idrografica Relazioni con il sistema ambientale Il fabbricato è situato in un’ampia radura circondata da vegetazione di sclerofille. Relazioni paesistico-percettive L’edificio è posto in un prato su un terrazzo costiero a pochi metri di altezza sul mare, con visibilità eccellente da tutta la baia di Trentova e dalla strada carrabile costiera. CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA Dati metrici Struttura originariamente disposta su due livelli, con una superficie totale di 160 mq. e un volume complessivo di 640 mc. Tipologia edilizia di riferimento Datazione Funzioni presenti Immagini da terra Residenza rurale con deposito/stalla. XVIII-XIX sec. - 52 Pianta dei livelli : piano terra, primo piano Prospetti nord e est Prospetti sud e ovest Materiali costruttivi ricorrenti Caratteristiche della geometria costruttiva Tipologia delle strutture portanti Elementi formali specifici Presenza di impianti e servizi Stato conservativo Criticità Potenzialità Pietra arenaria Fabbricato a blocco Murature in pietrame a sacco Grandi archi in pietra sui lati minori Murature perimetrali quasi totalmente crollate e rilevanti dissesti diffusi, crollo dei tetti e dei solai Rudere non completamente leggibile negli elementi volumetrici salienti. Scarse possibilità di recupero dei volumi edilizi.. Contesto immediato privo di elementi incoerenti 53 DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI Criteri procedurali Vincoli - L.394/91: Piano del PNCVD, zona A1, Contesti storici, art.15 - Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048) e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032) - D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I. Tipo di intervento ammissibile Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Mantenimento dei rapporti visivi sia con l’interno che con l’esterno del contesto paesistico. Fruizione con carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale. Criteri tecnici (struttura edilizia) Interventi necessari Consolidamento e messa in sicurezza con eliminazione dei fattori di degrado delle strutture edilizie; ruderizzazione controllata. Modalità attuative della cantieristica Allestimento accuratamente reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto, anche in relazione sistema del verde. Cautele e modalità di intervento da privilegiare Uso di tecniche e materiali bio-eco-compatibili; asportazione selettiva della vegetazione dalle murature Criteri tecnici (pertinenze) Modalità di accesso Ippovia e viabilità pedonale Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali Regimazione delle acque meteoriche e contenimento superficiale del terreno con tecniche di ingegneria naturalistica Attrezzature eventuali degli spazi esterni in relazione a potenziali funzioni insediabili allestimenti provvisori effettuati con strutture leggere completamente rimovibili per la realizzazione e fruizione a cantiere aperto delle indagini in corso Criteri economici Valutazione sintetica dei costi da sostenere - Consolidamento e messa in sicurezza - Sistemazioni esterne - Attrezzature e arredi (servizi esterni) superficie pareti costo parametrico totale mq €/mq € 260 120 31.200 500 40 20.000 50.000 totale intervento 101.200 54 Progetto di valorizzazione della baia di Trentova. Azioni integrate per la fruizione sostenibile dei beni e dell’area naturale Patrimonio dell’Unesco. QUADRO ECONOMICO RIEPILOGATIVO LAVORI A % A.1 Infrastrutura verde IMPORTI € 46.000,00 A.2 Strada verde di Tresino € 1.015.000,00 A.3 Percorsi Percorso naturalistico della costa € 330.000,00 A.4 Percorso naturalistico nella macchia € 66.600,00 A.5 Edificio a1 € 251.000,00 A.6 Edificio a2 € 362.600,00 A.7 Servizi ricettivi Edificio a3 € 482.470,00 A.8 Edificio a4 € 221.300,00 A.9 Edificio a5 € 289.000,00 A.10 Formazione di prati € 60.000,00 Area attrezzata sport, cultura, tempo libero € 3.750.000,00 A.12 Parcheggio a basso impatto € 325.000,00 A.13 Edificio e1 € 632.500,00 Edificio e2 € 66.000,00 Edificio e3 € 101.200,00 A.11 Verde, sport, cultura, parcheggi, tempo libero Laboratori di ecoA.14 archeologia A.15 SOMMANO SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE B B.1 Spese generali e tecniche IMPORTI 12% € 959.840,40 € 796.322,74 5% € 399.933,50 I.V.A. sui lavori 10% € 799.867,00 I.V.A. sulle spese generali e tecniche 22% € 211.164,89 Espropriazioni B.2 Imprevisti B.3 B.4 I.V.A. SOMMANO IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO TOTALI € 46.000,00 € 1.411.600,00 € 1.606.370,00 € 4.135.000,00 € 799.700,00 € 7.998.670,00 TOTALI € 3.167.128,53 € 11.165.798,53 STUDIO DI PREFATTIBILITÀ AMBIENTALE Il PIU Trentova-Tresino, cui si è fatto più volte doveroso riferimento, e più in dettaglio il Rapporto Finale dello stesso, dava conto del complesso sistema di norme e previsioni a cui subordinare le proposte di conservazione e trasformazione del territorio di cui quello interessato dal presente progetto preliminare è appunto parte rilevante. Per tale ragione si farà qui riferimento al citato Rapporto Preliminare riprendendone ampi stralci. Nella gerarchia dei piani che a vario titolo interessano il territorio in esame, la posizione centrale è occupata dal Piano Paesaggistico Regionale. Ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (DL 42/2004, art.146) il piano paesaggistico, che compete alle Regioni formare di concerto col Ministero per i beni e le attività culturali, regola la disciplina del paesaggio in termini vincolanti nei confronti di ogni altro piano, compresi i piani delle aree protette. Nei dibattiti e nelle esperienze pianificatorie che hanno fatto seguito all’entrata in vigore del Codice, il problema del coordinamento della norma testè citata con quella contenuta nella L.349/1991 (che afferma a sua volta all’art. 12 la funzione sostitutiva del Piano del Parco nei confronti di ogni altro piano), sembra tuttora aperto. D’altra parte, nel nostro caso i percorsi formativi dei diversi piani interessanti il territorio in esame presentano rilevanti scostamenti temporali, che interferiscono con le relazioni instaurate e o da instaurare tra i rispettivi contenuti normativi. La cogenza rispettiva dei diversi piani dipende quindi non soltanto dalla loro collocazione nell’ordinamento complessivo, ma anche dal grado di specificazione ed approfondimento delle determinazioni assunte nel corso del tempo. Ciò vale in particolare per il piano paesaggistico della Campania, i cui contenuti paesaggistici sono stati integrati successivamente nel piano territoriale regionale, in forma di Linee Guida di contenuto essenzialmente metodologico. In questo senso, sembra possibile affermare che le implicazioni più importanti che il vigente quadro normativo presenta nei confronti del Progetto in esame sono sostanzialmente contenute nel Piano del Parco e nei suoi strumenti attuativi vigenti o previsti. Al riguardo va tenuto presente che il Piano del Parco configura un quadro normativo territoriale che considera anche le zone esterne al perimetro del Parco stesso, sotto forma di cautele ed indirizzi da applicare nelle “aree contigue” appositamente delimitate in base al DPGR 516/2001. Sia tale delimitazione che i contenuti normativi formano oggetto di specificazioni più dettagliate negli strumenti territoriali ed urbanistici locali adeguati al Piano del Parco e approvati dall’Ente Parco. L’intero quadro normativo, quale si è venuto configurando negli ultimi anni, è significativamente investito dalla costituzione nel 1993 del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano: dalle preventive norme di salvaguardia (1991-93) che distinguono due tipi di zone a seconda del grado di antropizzazione (di cui quelle meno antropizzate interessano anche l’area Tresino-Trentova) al Piano del Parco (PPNCVD). E’ precisamente il recepimento di quest’ultimo ad incidere sulle possibilità d‘uso e di gestione dell’area in questione, sia perché gli spetta prioritariamente la funzione di assicurare con apposite misure di regolazione la tutela dei valori e delle risorse del Parco – funzione tanto più importante in quanto il Parco è stato inserito dall’Unesco nei siti del Patrimonio dell’Umanità – sia perché la legge quadro del 1991 attribuisce ai piani dei parchi una efficacia prioritaria ed anzi una “funzione sostitutiva” nei confronti di ogni altro piano. A questo riguardo va peraltro notato che il nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004 e succ. mod. e int.) ha poi riconosciuto al piano paesaggistico la competenza per la disciplina paesaggistica anche per le aree a parco, aprendo un problema, tuttora aperto, di coordinamento e coerenza. Tuttavia va anche notato che le Linee Guida del paesaggio contenute nel PTR della Campania hanno per ora contenuto essenzialmente metodologico, come già detto, a differenza delle norme del Piano del Parco. 56 Le indicazioni normative di maggior rilievo del Piano del Parco, all’interno del perimetro protetto, sono espresse soprattutto con riferimento alla “zonizzazione”, disegnata dal Piano coerentemente con quanto previsto dalla Legge quadro 394/1991. In termini molto sintetici, la zonizzazione articola le seguenti tipologie: zone A1, di riserva integrale naturale, di elevato interesse ambientale, nelle quali la fruizione ha carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale, e gli interventi ammessi sono rigorosamente conservativi, zone A2, di riserva integrale d’interesse storico-culturale e paesistico, nelle quali la fruizione ha carattere naturalistico, scientifico, didattico e culturale e gli interventi ammessi sono conservativi, zone B1, di riserva orientata, nelle quali la fruizione può includere, oltre alle attività agricole tradizionali e al pascolo brado, anche selezionate attività sportive e ricreative e gli interventi conservativi possono essere accompagnati da interventi manutentivi, di restauro e di recupero, zone B2, di riserva generale orientata alla formazione di boschi vetusti, con le limitazioni di cui alle zone B1, zone C1, di protezione, prossime ai centri abitati, in cui le attività agro-silvo-pastorali possono essere affiancate dalla fruibilità turistica, sportiva e ricreativa, con interventi volti prioritariamente alla manutenzione e alla riqualificazione del territorio agricolo e del patrimonio edilizio e al recupero delle aree degradate, zone C2, di protezione, disciplinate come le precedenti salve le caratterizzazioni derivanti dalla minor prossimità ai centri abitati, zone D, di promozione economica e sociale, profondamente modificate dall’azione antropica e suscettibili di ospitare attività e servizi per la valorizzazione e la fruizione del Parco e per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, con interventi anche radicalmente trasformativi. Nell'area di intervento si riconosce la presenza di zone A1 (sulla fascia costiera, dai confini comunali fino alla baia di Trentova) e, procedendo verso l’entroterra, di zone B1 (per una sottile fascia immediatamente a ridosso della zona A1), di zone C2 (sul versante collinare rivolto verso l’interno, e sulla baia di Trentova). Oltre alle norme riferite alla zonizzazione, il Piano del Parco esprime ulteriori indicazioni riguardanti fra l’altro: l’organizzazione del territorio, ed in particolare il riassetto della viabilità e dei trasporti, che nell’area in esame può concernere la valorizzazione del porto di Agropoli, anche come Porta di Mare del Parco, oltre che della rete più minuta, e in particolare del sentiero costiero che risale Tresino; l’articolazione ecosistemica, con riferimento ai “sistemi e sottosistemi ambientali”, che nell’area in esame, appartenente al sistema arenaceo-conglomeratico della regione climatica mediterranea, riconosce i sottosistemi collinare e delle coste alte, mentre dal punto di vista delle emergenze ambientali individua un’area di rilevante interesse floristico, vegetazionale e faunistico nell’alto versante della collina di Tresino rivolto verso l’entroterra; l’articolazione dei sistemi storico-culturali e paesistici, attraverso l’individuazione di ambiti ed elementi di specifico interesse, rappresentati nell’area in esame da beni puntuali, percorsi e siti di interesse storico-archeologico di varia epoca, da parte di una più vasta area archeologica indiziaria, dal contesto paesistico caratterizzato da tali siti e beni (parte di un contesto costiero molto più ampio, che ricomprende circa metà dell’area di progetto), per il quale lo stesso Piano prevede la redazione di un Progetto di intervento unitario (PIU); le aree costiere da sottoporre a interventi coordinati di recupero ambientale e paesistico – i già menzionati PIU – rappresentate nell’ambito di intervento dal segmento di litorale più a nord; gli indirizzi e i criteri per la gestione delle attività agricole, forestali e pastorali, riferibili per l’area di Tresino in particolare alla conservazione e valorizzazione delle attività tradizionali, alla tutela della qualità dei prodotti e allo sviluppo delle varie forme di turismo rurale; 57 58 59 gli indirizzi e i criteri per le attività turistiche e ricreative, riferibili nel caso in esame a tipologie di fruizione molto differenziate, dagli usi naturalistici delle aree da sottoporre a prevalente conservazione, alla rilevante pressione antropica che grava sulla spiaggia di Trentova. Come si è detto, il Piano del Parco ha il compito di regolare (anzi, secondo la L.394/1991, art.12, “sostituire”) l’intera gamma dei piani operanti nel territorio protetto. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Salerno (PTCP) portato all'approvazione nel 2012, sebbene i recenti provvedimenti legislativi abbiano messo in discussione l’esistenza stessa delle Province, in carenza di determinazioni organiche a livello d’area vasta, sembra meritevole di attenzione. Come previsto dalla Legge Regionale in materia urbanistica, il PTCP si articola, dal punto di vista dei contenuti, in disposizioni “strutturali” e disposizioni “programmatiche” e, dal punto di vista spaziale, in “ambiti territoriali identitari” (che riprendono le “Unità di paesaggio” disegnate dalla Regione) e in “sistemi territoriali di sviluppo”. Questa articolazione spaziale va posta a confronto con quella espressa da altri strumenti entrati in vigore durante l’iter formativo del PTCP. Tra questi, il Piano Territoriale Paesistico del Cilento Costiero (1996), che individua zone di Conservazione Integrale e zone di Conservazione Integrale e di Riqualificazione Ambientale, direttamente interessanti parte dell’ambito del presente Progetto. In termini più settoriali ma non meno incisivi, va anche ricordato il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino in sinistra Sele, che distingue 5 classi di rischio e pericolosità: va notato che il rischio di frane interessa direttamente una parte del nostro promontorio (come le recenti frane lungo la strada che scende al Porto hanno evidenziato), mentre i fenomeni erosivi continuano ad aggredire la fascia costiera, determinando ulteriori restringimenti degli arenili fruibili per la balneazione. Le indicazioni del PTCP (a partire dalla “proposta definitiva” del 2009), investono aspetti rilevanti del presente Progetto, quali: la definizione degli obiettivi da perseguire, nella misura in cui la valorizzazione dell’area Trentova-Tresino è pensata in funzione di un processo più vasto di valorizzazione territoriale; la conoscenza e la comprensione dell’area in questione, dei valori e dei condizionamenti che essa esprime, con particolare riguardo per l’interpretazione “strutturale” del territorio; la considerazione dei problemi, delle minacce e delle criticità da fronteggiare, come pure delle opportunità che le tendenze di cambiamento in atto vengono profilando; la definizione delle strategie che possono essere messe in campo per raggiungere gli obiettivi assunti. L'area è inoltre parte di un vasto territorio inserito nella rete Natura 2000, sia come sito di interesse comunitario “Monte Tresino e dintorni” (SIC IT8050032, 1338 ha ) che come zona di protezione speciale “Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (ZPS IT8050048, 2840 ha). L'insieme delle tutele riferibili a questi due ambiti perlopiù sovrapposti è contenuta nel Piano del Parco, con ulteriori specificazioni nel Piano di Gestione specificamente dedicato e già richiamato, la cui procedura di approvazione risulta attualmente incompleta. Il contesto normativo in cui si situa il presente Progetto è ulteriormente definito dai piani urbanistici comunali (PUC). Per Agropoli, vige tuttora il vecchio Programma di fabbricazione del 1972, mentre il nuovo strumento previsto dalla legge regionale, il PUC, è tuttora in corso di elaborazione. La proposta di PRG presentata all’inizio degli anni 2000, ed oggi decaduta, faceva invece esplicito riferimento ai piani sovraordinati, in particolare il PTCP e il PPNCVD, interpretati alla luce delle esigenze e dei caratteri del Comune. A partire dalla proposta e alla luce delll’evoluzione complessiva della pianificazione sovraordinata è stato nel 2012 avviato il processo di formazione del PUC (Piano urbanistico Comunale) che è sfociato nel 2013 nel Piano Preliminare approvato insieme al Rapporto preliminare per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) con delibera di 60 Giunta Comunale n. n° 273 del 05.09.2013. Il Piano Preliminare sviluppa i temi di fondo già in parte delineati nelle precedenti proposte e profila un quadro strategico che, in estrema sintesi , può essere riassunto come segue: 1. Riqualificazione della funzionalità dei servizi eco-sistemici 2. Riorganizzazione e rafforzamento di sistemi infrastrutturali 3. Riqualificazione urbanistica e paesistica Costituiscono parte fondamentale del quadro strategico le prime indicazioni relative ai Progetti di luoghi e ai Progetti di rete qui elencati: - Progetti di luoghi (P1 Progetto di valorizzazione Tresino-Trentova, P2 Parco fluviale del Testene P3 Progetto water-front S.Marco, P4 Progetto del Porto e servizi afferenti, P5 Progetto della Stazione e dintorni, - Progetti di reti (P-RE Rete Ecologica, P-RF rete di fruizione territoriale). Nel tentativo di conciliare le opportunità di sviluppo con la rigorosa difesa dei valori ecologici e paesistici (a sua volta condizione primaria per l’attrattività e per lo sviluppo sostenibile del turismo) è stata avanzata l’ipotesi che il PIU, cui il presente progetto preliminare è totalmente riferito, possa costituire un terreno di confronto e di composizione in un organico disegno dei diversi interessi in gioco, tale da coordinare il futuro PUC e il Piano del Parco. Il presente progetto si pone in piena continuità col PIU richiamato, del quale si propone di realizzare alcune azioni strategiche, ed è conseguentemente parte integrante e attuativa del progetto P1 del PUC in itinere. La rispondenza delle scelte effettuate al quadro normativo in vigore è quindi verificata sia indirettamente - cioè attraverso la rispondenza a tale quadro del progetto P1 del PUC (soggetto alla procedura VAS) nonché dello stesso PIU (avendone per di più escluso gli interventi più trasformativi), basato su un'intesa che coinvolge lo stesso Ente PNVCD - che direttamente, con riferimento ai criteri specificamente enunciati nelle schede di progetto inserite nelle pagine precedenti. 61 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO L'interpretazione strutturale nel PIU Il Rapporto Finale del PIU pone l'interpretazione strutturale del territorio al centro del processo di analisi propedeutico alla progettazione vera e propria, luogo di una lettura del contesto territoriale che faccia emergere gli elementi e le relazioni da cui il progetto non può prescindere. Lo stesso documento, cui sono riferibili ampi stralci del presente capitolo, argomenta come l’esigenza di una lettura molto selettiva e orientata al progetto sia da qualche tempo emersa in un gran numero di esperienze, in particolare dei piani provinciali e regionali e dei piani dei parchi. In base alle esperienze pregresse, le componenti da considerare sembrano: l’assetto geomorfologico e idrografico, l’assetto vegetazionale, l’assetto storico-insediativo, l’assetto infrastrutturale, l’assetto visivo. In particolare nella "carta strutturale" funzionale al PIU, si evidenziano (sono sottolineate le componenti riferibili al presente progetto): - la modellazione geomorfologica (ad es. l’emergenza della "Selva" e del "Cozzo di Pàssaro", nonostante le compromissioni edilizie, ma anche la "conca") etc.; - la rete idrografica superficiale non solo per scopi ecologici in senso stretto, ma anche per scopi paesistici, con sottolineature vegetazionali (siepi, filari ecc.); - le forme della copertura vegetale (distinguendo le formazioni estese di macchia mediterranea, le formazioni lineari, i filari e le siepi, le colture arboree, i campi a seminativo, le residue aree pascolive); - le morfologie di costa (spiagge, scogliere, falesie); - le morfologie insediative (nuclei compatti e plessi isolati di rilevanza storico-culturale, le direttrici dell'espansione edilizia, l'edificato sparso privo di strutture di riferimento); - l’armatura urbana (in cui si evidenzia il ruolo organizzatore del centro storico di Agropoli ) - le reti viabilistiche (viabilità di carattere sovralocale, di carattere locale, di uso rurale, carrarecce e strade bianche, percorsi sentieristici ecc.); - le infrastrutture condizionanti (ferrovie e stazioni, porto e servizi portali); - le emergenze (architettoniche, paesistiche, storico-culturali, naturalistiche). Ma la carta tende anche e sopratutto a porre in rilievo i sistemi di relazioni di cui tener conto, quali: - l'interazione tra la grande macchia boschiva che interessa il promontorio, la costa e il mare, - il dialogo (non solo visivo) tra la suddetta macchia, i rilievi collinari e le aree pianeggianti intercluse; - la contiguità tra centro storico, costa e porto; - la dipendenza funzionale della "campagna urbana" dal centro storico e immediati dintorni. La carta evidenzia inoltre le criticità ambientali riferite a situazioni puntuali di degrado, abbandono o impatto nell’area in oggetto (nel nostro caso infrastrutture per balneazione e ricettività a Trentova, aree sosta ampie e non organizzate, aree coltivate a Pastena, insediamenti sparsi nella Conca). In questi sistemi di relazioni prendono un ruolo importante alcuni grandi complessi unitari, dotati di una “figura” riconoscibile , quali (sottolineati gli elementi direttamente coinvolti in questo progetto): il centro storico, coacervo di componenti indissociabili dal Castello e le architetture antiche alla parete rocciosa strapiombante sul porto ai resti vegetali inglobati nel giro delle mura, 62 gli assi rettori dello sviluppo urbano moderno, ancora ben riconoscibili nel Programma di fabbricazione del 1972, che in qualche misura prolungano verso sud-est il ruolo ordinatore del nucleo più antico, la fascia costiera, con pochi lembi di spiagge inglobate in scarpate prevalentemente rocciose, la collina, che ha conservato il toponimo antico della “selva”, che ha storicamente arginato l’espansione urbana verso Sud, chiudendola col suo versante più acclive, il “Cozzo del Pàssaro”, singolare emergenza conica non del tutto snaturata dall’insediamento sparso e il crinale boscato del M. Tresino la ‘Conca’ racchiusa dai rilievi della Selva e del M. Tresino, visibile per un ampio raggio dalle propaggini settentrionali del M. Stella come cannocchiale prospettico che traguarda sulla baia di Trentova; la fascia fluviale del Testene, proveniente dagli stessi rilievi che ritagliano l’orizzonte di Agropoli verso sud, che penetra nell’area urbana sfuggendo alla stretta degli assi stradali principali e guadagna il mare dopo aver toccato molte delle aree contenenti le principali attrezzature pubbliche della città (per l’istruzione, la cultura, lo sport e lo spettacolo) e sedimi dismessi (fornace) o in dismissione (depuratore); la piana agricola del Muoio, delimitata a sud e ovest dal M. Tresino, a est dai rilievi di c. da Palomba e a nord dalla collina della Selva, in cui il mosaico dei coltivi sfuggito all’urbanizzazione più intensa lungo gli assi stradali è regolarmente interessato da un’edificazione diffusa che si spinge a risalire i rilievi circostanti (all’interno della piana svetta il citato Cozzo di Passaro); il porto e le sue adiacenze, tra il promontorio su cui sorge il centro storico, la scogliera di S. Francesco e lo scosceso versante nord-occidentale della Selva; particolarmente problematico il rapporto col centro urbano che lo sovrasta, e con la rete stradale nazionale; (il sistema orografico individuabile nei siti porto/ centro urbano attuale/ promontorio di Agropoli Alta/Selva riproduce puntualmente, anzi trasla lungo la costa drammatizzandone le differenze altimetriche, quello Trentova/ Conca/ Selva/ Tresino); Caratteri storico-archeologici ed evoluzione del paesaggio Il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità Unesco del “paesaggio culturale” cilentano, rappresenta l'ambivalenza di un territorio dalla straordinaria ricchezza naturalistica e, nel contempo, di antichissima elaborazione antropica. Questo aspetto vale in particolare per Tresino e ancora più dettaglio per l'area oggetto del presente progetto, e costituisce come già affermato la più profonda giustificazione di un Laboratorio di eco-archeologia in tale contesto. Il promontorio, che già in epoca pre-romana faceva parte integrante, ancorché periferica, del territorio di Paestum e Velia, presenta una ricca sedimentazione d’interesse archeologico e testimonia la densità del sistema insediativo tra il neolitico e l’età dei metalli. Durante la romanizzazione il ruolo di complementarietà nei confronti del contesto si precisa con duplice riferimento, all’espansione agricola e alle funzioni portuali rispetto alla pianura di Paestum. Ma, mentre si consolidano nel corso dei secoli le funzioni portuali - tanto più importanti per territori la cui accessibilità dipende prioritariamente dalle vie d’acqua – che trovano luogo soprattutto nel porto naturale presso la foce del Testene e nel Vallone in corrispondenza di Saùco, il ruolo agricolo manifesta cicliche alternanze, di espansione e contrazione, di cui restano tracce complesse nel paesaggio rurale e naturale. Su questo sfondo evolutivo occorre proiettare i caratteri emergenti della macchia mediterranea che copre gran parte del nostro campo di studio, non meno che dei relitti della struttura insediativa, a cominciare dal sistema delle torri costiere e dai ruderi delle case rurali disseminate sull’intero territorio. La cartografia storica, a partire dalle riedizione settecentesca delle cosiddette “mappe aragonesi”, consente in qualche misura una lettura interpretativa dei processi di rielaborazione “culturale” del paesaggio naturale, atta ad individuarne i caratteri strutturali. Emergono, come attesta con 63 particolare efficacia una carta del 1698, il nucleo compatto della città di Agropoli raccolto attorno al castello, il complesso di S.Francesco, il sistema portuale articolato nel porto naturale attiguo al nucleo urbano e negli approdi in corrispondenza dell’insediamento del Saùco, come pure si rileva in varie fonti cartografiche antiche il ruolo del villaggio di S. Giovanni a Tresino, oggi ruderizzato. Elementi strutturali ribaditi dalla cartografia “moderna”, quali le carte IGM del 1871 e del 1955. E’ interessante notare che in quest’ultima si conferma il carattere dominante della collina detta “Selva”, che limita col suo versante acclive l’espansione urbana verso sud-est, ospitando macchie e coltivi, resti della originaria area boschiva. Ma il confronto tra le carte degli anni 50 -60 (inclusa quella del CNR del 1960) e le carte della fine degli anni ’90, mostra invece un drammatico cambiamento nel rapporto tra questi elementi strutturali e il contesto agricolo e forestale. Una parte importante delle aree agricole si è trasformata in aree di rinaturalizzazione (vegetazione a sclerofille, boschi a dominanza di leccio, misti termofili), mentre si affaccia ormai in tutta la sua prepotenza la dispersione insediativa che in pochi decenni ha cambiato il paesaggio di Agropoli come quello di tanti altri territori contemporanei. 64 PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Il presente documento definisce le linee guida del Piano di Sicurezza e Coordinamento nell’ambito della redazione del progetto preliminare/definitivo inerente la realizzazione degli interventi di valorizzazione integrata della Baia di Trentova. Per la localizzazione dei vari interventi si vedano le planimetrie generali e i grafici di dettaglio. In particolare, di seguito vengono raccolte le prime indicazioni di massima per poter redigere il piano di sicurezza e coordinamento dei lavori in oggetto e per poter dare in via estimativa una valutazione degli oneri di sicurezza. Il piano di sicurezza e coordinamento dovrà essere redatto in conformità a quanto previsto dall’art. 100 del D. Lgs. 81/08 e quindi dall'Allegato XV; il fascicolo dell'opera secondo l'Allegato XVI allo stesso Decreto. Nel seguito viene quindi fornita un’analisi preliminare del rischio al fine di garantire il rispetto delle norme per la prevenzione infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. I contenuti del presente documento dovranno essere ampliati ed integrati nell’ambito della redazione del progetto esecutivo in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente. Tutti i soggetti interessati dal lavoro, maestranze e figure responsabili, nonché agli utenti della Committenza dovranno essere resi edotti sui rischi specifici e sulle misure di sicurezza previste. Il piano di sicurezza subirà l’evoluzione necessaria all’adattamento alle esigenze reali e concrete del cantiere, tenendo conto dell’utilizzo comune di impianti, attrezzature, mezzi logistici e di protezione collettiva. Il Piano di Sicurezza che sarà sviluppato in seguito prenderà in considerazione ed approfondirà la salvaguardia dell'incolumità delle maestranze addette ai lavori come quella dei persone presenti sull'area di intervento. In particolare dovrà essere prevista una gestione del cantiere tale per cui i lavori specifici e tutto ciò che genera la presenza del cantiere stesso, non creino problemi sul normale andamento delle normali attività svolte nell'area di Trentova. Si dovrà prevedere anche una stretta collaborazione tra il RUP, il coordinatore per la sicurezza ed il committente in modo che il cantiere non debba subire ritardi dovuti a interferenze con lavori non compresi nell'appalto in oggetto. Per esempio si dovrà considerare che per tutta la durata dei lavori dovrà essere attentamente coordinato il flusso estivo di visitatori verso le attrezzature balneari e le altre località di richiamo della zona. Naturalmente tutte le problematiche comuni e generali di cantiere dovranno essere tenute in debita considerazione nella redazione del Piano di Sicurezza. Tutte le scelte di natura logistica, annoverate nel normale andamento dei lavori in cantiere, saranno prese in accordo con il settore Lavori Pubblici del Comune di Agropoli e con l'ufficio che si occuperà di gestire l'opera e riportate nel piano di sicurezza o nei successivi aggiornamenti operativi. Descrizione sommaria dei lavori Il lavoro in oggetto prevede un insieme integrato di interventi per la valorizzazione di un'area di alto valore paesistico-ambientale comprendente opere edili (in particolare di restauro edilizio) di ingegneria ambientale e naturalistica, di sistemazione a verde, di infrastrutturazione leggera dell'accessibilità (viale, parcheggio etc.), di allestimento fruitivo di spazi esterni e interni, come più dettagliatamente indicato nelle schede progettuali. Data la vastità dell’area e la disseminazione degli interventi, saranno formati vari (sotto)cantieri corrispondenti ad essi, con accessi separati. I lavori dovranno essere programmati e realizzati per 66 singole fasi/zone di intervento da individuarsi nelle planimetrie di cantiere allegate al PSC, e opportunamente delimitate e segnalate durante le fasi lavorative. Potranno essere presenti due o più Imprese nella realizzazione dell’opera data la varia qualità dei lavori necessari Indicazioni e prescrizioni di sicurezza preliminari Il cantiere (ovvero i vari sottocantieri) non dovrà in alcun modo interferire, rallentare o bloccare la viabilità pubblica e privata dell'area, in specie nel periodo di massimo afflusso di visitatori. L'area di cantiere sarà delimitata da una recinzione che circonderà il perimetro esterno dell’area di intervento, all'interno della quale dovranno essere allestite le baracche destinate ai vari servizi igienico-assistenziali per maestranze e gli uffici di cantiere, nonché le aree di deposito dei materiali. Tutti i materiali di scavo, di risulta o di imballaggio dovranno essere confinati e trasportati nelle apposite discariche non appena possibile. Il cantiere e le varie fasi lavorative non dovranno recare danno alle piantumazioni esistenti nell’area di intervento. L’ordine delle fasi lavorative riguarderà essenzialmente gli scavi e rimozione materiale di scavo, demolizione rimozioni di materiali di risulta opere esistenti, la realizzazione delle opere murarie, la posa degli impianti elettrici e termici ed idraulici, aree verdi etc. Tali fasi si ripeteranno per ogni singola area/zona di lavoro. Per gli scavi e movimentazione terreno, saranno utilizzati omologati tipo scavatori, bulldozer e camion per il trasporto del terreno, Per il trasporto ed il sollevamento dei materiali e delle forniture nonché per le lavorazioni saranno utilizzate attrezzature omologate. Internamente all'area potranno essere utilizzati mezzi di movimentazione tipo transpallet, carrelli elevatori o altri mezzi di movimentazione merci. Qualora attorno o all’interno dell’area oggetto di intervento ci fossero linee elettriche aeree, si dovrà procedere alla rimozione o protezione da parte di personale dell’ente gestore. Considerato l’ambito in cui si svolgono le lavorazioni,particolare attenzione dovrà essere posta nell’utilizzo delle attrezzature affinché si venga a ridurre al minimo la propagazione dei rumori, in particolare durante le opere di scavo e demolizione. Grande attenzione dovrà essere posta affinché le operazioni di realizzazione non rechino danno ai sistemi ecologici. Valutazione del rischio ed azioni di diminuzione/riduzione dello stesso Nel Piano di Sicurezza e Coordinamento verranno analizzati i rischi che procederanno dalle lavorazioni previste per la realizzazione dei lavori in oggetto. L'organizzazione e le modalità operative saranno alla base della valutazione del Piano di Sicurezza. A seguito dell'individuazione della varie fasi lavorative, saranno evidenziati i rischi prevedibili e/o l’impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il mantenimento delle condizioni di sicurezza in cantiere. L’obiettivo della valutazione dei rischi, è di consentire al datore di lavoro di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, sulla base dell’individuazione dei possibili rischi. Le indicazioni qui riportate non vogliono analizzare o riguardare le problematiche inerenti le diverse fasi lavorative che dovranno essere oggetto del piano di sicurezza e coordinamento e dei relativi POS, ma vogliono solo sottolineare alcune criticità che dovranno essere valutare durante la progettazione del cantiere. Pertanto in linea di massima si individuano di seguito una serie di rischi potenziali che potranno essere analizzati in dettaglio nel Piano di sicurezza. Rischi prevalenti 67 Rischi prevalenti nella fase di consolidamento sono la movimentazione dei materiali e la presenza di polveri e materiali dannosi per la salute oltre al rischio del crollo delle strutture. La dotazione dei DPI delle maestranze dovrà essere adeguata alle lavorazioni in atto. Le dimensioni delle attrezzature di lavoro devono essere confacenti alla natura dei lavori da eseguire nonché alle sollecitazioni prevedibili e consentire una circolazione priva di rischi. Inoltre dovranno essere scelte le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure. Nella fase di realizzazione degli scavi per la realizzazione delle strutture di sottofondazione sarà da valutare il rischio di caduta entro lo scavo ed il seppellimento per crollo delle pariti dello scavo e la presenza di polveri. Le lavorazioni dovranno essere eseguite con l’ausilio idonei parapetti a delimitazione degli scavi che dovranno avere scarpa di inclinazione di 45° o eventuale armatura se profondi più di mt. 1,50. Nella fase di realizzazione delle strutture in elevazione sarà sicuramente da valutare il rischio di caduta dall'alto e di movimentazione di carichi. Tutte le lavorazioni dovranno essere eseguite con l’ausilio di trabattelli cavalletti o ponteggi a norma. Le fasi di realizzazione degli impianti elettrici avranno come rischi prevalenti l’elettrocuzione che sarà valutata per essere eseguita con l'ausilio di DPI opportuni. Le fasi di realizzazione degli impianti termici e idraulici, avranno come rischi prevalenti l’elettrocuzione ed il rischio di incendio ed esplosione nel collegamento e messa in funzione dell’impianto oltre alla movimentazione manuale dei carichi che sarà valutata per essere eseguita con l'ausilio di DPI ed attrezzature opportune. Stima degli oneri inerenti la sicurezza I costi della sicurezza che saranno riportati nella Stima relativa, saranno identificati da tutto quanto previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento ed in particolare: apprestamenti, servizi e procedure necessari per la sicurezza del cantiere, incluse le misure preventive e protettive per lavorazioni interferenti; impianti di cantiere; attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva; coordinamento delle attività nel cantiere; coordinamento degli apprestamenti di uso comune; eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza. Pianificazione e programmazione delle lavorazioni Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà contenere il cronoprogramma al fine di definire ciascuna fase di lavoro, comprese le fasi di allestimento e smontaggio di tutte le misure atte a provvedere alla messa in sicurezza del cantiere. Ogni fase così definita sarà caratterizzata da un arco temporale. Per la redazione del Diagramma di Gantt saranno verificate le contemporaneità tra le fasi per individuare le necessarie azioni di coordinamento, tenendo anche presente la possibilità che alcune fasi di lavoro possano essere svolte da imprese diverse. 68 CITTA'DIAGROPOLI ProvinciadiSalerno UfficioEspropriazioni DATI IDENTIFICATIVI N. Foglio Particella INDENNITA' PROVVISORIA DATI DI CLASSAMENTO Porz. Qualità Superficie da Classe espropriare mq 1 21 7 - SEMIN. ARBOR. 14.000 2 21 67 - INCOLT. STER. 3 21 88 2 Unità collabenti 4 21 88 3 In corso di definiz. 5 21 92 6 21 93 7 21 121 8 21 146 - SEMIN. ARBOR. 5 2.051 9 21 236 - INCOLT. PROD. U 10 21 237 - INCOLT. PROD. 11 21 616 - 12 21 727 - INCOLT. PROD. SEMIN. ARBOR. 13 21 728 - 14 21 730 15 21 16 Dominicale totale Agrario 1,12 € 15.680,00 964 € 0,21 € 202,44 701 € 1,00 € 701,00 69 € 1,00 € 69,00 8,5 vani Euro 790,18 € 1,00 € 976,00 Euro 33,63 € 1,12 € 6.630,40 € 1,00 € 120,00 Euro 4,24 Euro 7,94 € 1,12 € 2.297,12 350 Euro 0,05 Euro 0,02 € 0,21 € 73,50 U 8 Euro 0,01 Euro 0,01 € 0,21 € 1,68 3 4.461 Euro 29,95 Euro 25,34 € 0,21 € 936,81 2 3.490 Euro 31,54 Euro 22,53 € 1,12 € 3.908,80 SEMIN. ARBOR. 2 860 Euro 7,77 Euro 5,55 € 1,12 € 963,20 - SEMIN. ARBOR. 2 15.900 Euro 143,70 Euro 102,65 € 1,12 € 17.808,00 731 - SEMIN. ARBOR. 2 728 Euro 6,58 Euro 4,70 € 1,12 € 815,36 21 732 - SEMINATIVO 3 8.782 Euro 9,07 Euro 22,68 € 1,04 € 9.133,28 17 21 733 - SEMINATIVO 3 335 Euro 0,35 Euro 0,87 € 1,04 € 348,40 18 21 734 - 3 22 Euro 0,02 Euro 0,06 € 1,04 € 22,88 19 21 759 - SEMINATIVO AREA RURALE 245 € 1,12 € 274,40 20 21 761 - AREA RURALE 50 € 1,12 € 56,00 A/7 1 976 SEMIN. ARBOR. 3 5.920 In corso di definiz . Euro 43,38 Euro al mq. Euro 57,84 € - 4 Reddito Euro 39,75 120 paginan.1 CITTA'DIAGROPOLI ProvinciadiSalerno UfficioEspropriazioni DATI IDENTIFICATIVI N. Foglio Particella Porz. - INDENNITA' PROVVISORIA DATI DI CLASSAMENTO Qualità Superficie da Classe espropriare mq 21 21 762 AREA RURALE 22 21 764 INCOLT. PROD. U 10.280 23 21 767 INCOLT. PROD. U 24 21 769 25 25 41 - INCOLT. PROD. PASC. CESPUG. 26 26 5 - 27 26 6 INCOLT. PROD. Unità collabenti 28 26 7 2 In corso di definiz. 29 26 7 3 In corso di definiz. 30 26 8 31 26 9 - SEMIN. ARBOR. 32 26 17 2 In corso di definiz. 33 26 17 3 34 26 17 35 26 36 Reddito Dominicale 68 Euro al mq. totale Agrario € 1,12 € 76,16 Euro 1,59 Euro 0,53 € 0,21 € 2.158,80 53 Euro 0,01 Euro 0,01 € 0,21 € 11,13 U 4 Euro 0,01 Euro 0,01 € 0,21 € 0,84 2 5.942 Euro 3,68 Euro 3,38 € 0,21 € 1.247,82 U 5.159 Euro 0,80 Euro 0,27 € 0,21 € 1.083,39 260 € 1,00 € 260,00 1.028 € 1,00 € 1.028,00 € 28.800,00 - In corso di definiz . 222 € 1,00 € 222,00 Euro 84,52 € 1,12 € 24.439,52 € 1,00 € 905,00 In corso di definiz. € 14.500,00 4 In corso di definiz. € 13.900,00 20 2 In corso di definiz. 216 € 1,00 € 216,00 26 20 3 In corso di definiz. 150 € 1,00 € 150,00 37 26 20 4 In corso di definiz. 150 € 1,00 € 150,00 38 26 21 - SEMINATIVO 3 28.772 Euro 29,72 Euro 74,30 € 1,04 € 29.922,88 39 26 22 - PASC. CESPUGL. 2 9.682 Euro 6,00 Euro 5,50 € 0,21 € 2.033,22 40 26 23 - ULIVETO 4 13.993 Euro 14,45 Euro 21,68 € 2,25 € 31.484,25 5 21.821 Euro 45,08 905 paginan.2 CITTA'DIAGROPOLI ProvinciadiSalerno UfficioEspropriazioni DATI IDENTIFICATIVI N. Foglio Particella Porz. INDENNITA' PROVVISORIA DATI DI CLASSAMENTO Qualità Superficie da Classe espropriare mq Reddito Dominicale Euro al mq. totale Agrario 41 26 24 - SEMINATIVO 4 48.464 Euro 25,03 Euro 100,12 € 1,04 € 50.402,56 42 26 25 - 4 56.839 Euro 29,35 Euro 117,42 € 1,04 € 59.112,56 43 26 28 - SEMINATIVO SEMIN. ARBOR. 3 7.444 Euro 49,98 Euro 42,29 € 1,12 € 8.337,28 44 26 29 - SEMINATIVO 3 6.301 Euro 6,51 Euro 16,27 € 1,04 € 6.553,04 45 26 31 - 4 12.437 Euro 6,42 Euro 25,69 € 1,04 € 12.934,48 46 26 32 4.424,07 SEMINATIVO 19.300 Euro 7,62 € Euro 49,84 € € 32 Euro 6,53 Euro 19,94 0,21 26 2 3 21.067 47 AB AA SEMINATIVO PASCOLO 1,04 € 20.072,00 48 26 33 - SEMINATIVO 3 30.977 Euro 32,00 Euro 79,99 € 1,04 € 32.216,08 49 26 34 - 4 116.316 Euro 60,07 Euro 240,29 € 1,04 € 120.968,64 50 26 40 - SEMINATIVO PASCOLO 2 29.827 Euro 9,24 Euro 10,78 € 0,21 € 6.263,67 51 26 42 - 52 26 48 53 26 54 3 5.317 Euro 5,49 Euro 13,73 € 1,04 € 5.529,68 - SEMINATIVO PASCOLO 2 2.735 Euro 0,85 Euro 0,99 € 0,21 € 574,35 56 - SEMIN ARBOR 5 225 Euro 0,46 Euro 0,87 € 1,12 € 252,00 26 57 - 5 3.829 Euro 7,91 Euro 14,83 € 1,12 € 4.288,48 55 26 62 - SEMIN ARBOR PASC. CESPUGL. 2 210 Euro 0,13 Euro 0,12 € 0,21 € 44,10 56 26 63 - PASC. CESPUGL. 2 305 Euro 0,19 Euro 0,17 € 0,21 € 64,05 57 26 64 - PASC. CESPUGL. 2 510 Euro 0,32 Euro 0,29 € 0,21 € 107,10 58 26 65 - PASC. CESPUGL. 2 33 Euro 0,02 Euro 0,02 € 0,21 € 6,93 59 26 66 - ULIVETO 4 834 Euro 0,86 Euro 1,29 € 2,25 € 1.876,50 60 26 67 - ULIVETO 4 2.635 Euro 2,72 Euro 4,08 € 2,25 € 5.928,75 paginan.3 CITTA'DIAGROPOLI ProvinciadiSalerno UfficioEspropriazioni DATI IDENTIFICATIVI N. Foglio Particella Porz. INDENNITA' PROVVISORIA DATI DI CLASSAMENTO Qualità Superficie da Classe espropriare mq Reddito Dominicale Euro al mq. totale Agrario 61 26 68 - SEMINATIVO 4 846 Euro 0,44 Euro 1,75 € 1,04 € 879,84 62 26 69 - SEMINATIVO 4 9.187 Euro 4,74 Euro 18,98 € 1,04 € 9.554,48 63 26 70 - SEMINATIVO 4 240 Euro 0,12 Euro 0,50 € 1,04 € 249,60 64 26 71 - SEMINATIVO 4 104 Euro 0,05 Euro 0,21 € 1,04 € 108,16 65 26 105 - 3 61.627 Euro 63,66 Euro 159,14 € 1,04 € 64.092,08 66 26 106 SEMINATIVO In corso di definiz. 222 € 1,00 € 222,00 67 26 109 - SEMIN. ARBOR. 4 14.853 Euro 46,03 Euro 61,37 € 1,12 € 16.635,36 68 26 135 - INCOLT. PROD. U 216 Euro 0,03 Euro 0,01 € 0,21 € 45,36 69 26 136 - U 216 Euro 0,03 Euro 0,01 € 0,21 € 45,36 70 26 137 - INCOLT. PROD. PASCOLO 2 2.514 Euro 0,78 Euro 0,91 € 0,21 € 527,94 71 26 138 - PASCOLO 2 176 Euro 0,05 Euro 0,06 € 0,21 € 36,96 72 26 139 - PASCOLO 2 232 Euro 0,07 Euro 0,08 € 0,21 € 48,72 73 26 140 - SEMIN. ARBOR. 6 495 Euro 0,41 Euro 1,79 € 1,12 € 554,40 74 26 141 - SEMIN. ARBOR. 6 81 Euro 0,07 Euro 0,29 € 1,12 € 90,72 75 26 142 - SEMIN. ARBOR. 6 24 Euro 0,02 Euro 0,09 € 1,12 € 26,88 76 26 158 - SEMINATIVO 3 7.154 Euro 7,39 Euro 18,47 € 1,04 € 7.440,16 77 26 159 - 3 16 Euro 0,02 Euro 0,04 € 1,04 € 16,64 78 26 160 - SEMINATIVO SEMIN. ARBOR. 5 11.100 Euro 22,93 Euro 43,00 € 1,12 € 12.432,00 79 26 161 - SEMIN. ARBOR. 5 405 Euro 0,84 Euro 1,57 € 1,12 € 453,60 80 26 162 - SEMINATIVO 3 45.692 Euro 47,20 Euro 117,99 € 1,04 € 47.519,68 paginan.4 CITTA'DIAGROPOLI ProvinciadiSalerno UfficioEspropriazioni DATI IDENTIFICATIVI N. Foglio Particella Porz. INDENNITA' PROVVISORIA DATI DI CLASSAMENTO Qualità Superficie da Classe espropriare mq Reddito Dominicale Euro al mq. totale Agrario 3 124 Euro 0,13 Euro 0,32 € 1,04 € 128,96 - SEMINATIVO SEMIN. ARBOR. 6 3.336 Euro 2,76 Euro 12,06 € 1,12 € 3.736,32 165 - SEMIN. ARBOR. 6 12 Euro 0,01 Euro 0,04 € 1,12 € 13,44 26 167 - SEMIN. ARBOR. 6 8 Euro 0,01 Euro 0,03 € 1,12 € 8,96 85 26 170 AREA RURALE 40.624 € 1,12 € 45.498,88 86 26 171 AREA RURALE 1.870 € 1,12 € 2.094,40 87 26 172 AREA RURALE 1.665 € 1,12 € 1.864,80 88 26 173 AREA RURALE 2.382 € 1,12 € 2.667,84 89 26 175 AREA RURALE 982 € 1,12 € 1.099,84 90 26 178 SEMIN ARBOR 6 510 Euro 0,42 Euro 1,84 € 1,12 € 571,20 91 26 179 SEMIN. ARBOR. 6 20.995 Euro 17,35 Euro 75,90 € 1,12 € 23.514,40 92 26 180 SEMIN. ARBOR. 6 152 Euro 0,13 Euro 0,55 € 1,12 € 170,24 93 26 181 SEMIN. ARBOR. 6 36 Euro 0,03 Euro 0,13 € 1,12 € 40,32 94 26 185 AREA RURALE € 1,12 € 369,60 81 26 163 - 82 26 164 83 26 84 Totale mq. 330 752.768,00 Totale € 796.322,74 paginan.5