Progetto Preliminare

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Progetto Preliminare
COMUNE DI AGROPOLI (SA)
PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELLA BAIA DI TRENTOVA
Azioni integrate per la fruizione sostenibile dei beni e dell'area naturale Patrimonio Unesco
PROGETTO PRELIMINARE
relazione illustrativa
grafico di contestualizzazione e planimetria generale
relazione tecnica: schede inclusive di elaborati grafici e calcolo sommario della spesa
quadro economico di progetto
studio di prefattibilità ambientale
caratterizzazione del territorio
prime indicazioni per la stesura dei piani di sicurezza
piano particellare grafico e descrittivo
marzo 2014
Progettista:
Il Responsabile dell'Area LLPP - Porto e Demanio
arch. Giuseppe Bilotti
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Il Progetto riguarda un ambito territoriale di riconosciuto pregio paesaggistico e ambientale,
ricadente in larga misura nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (PNCVD), e inserito
nel 1998 come “paesaggio culturale” nella core area del sito Patrimonio Mondiale Unesco. Come
sarà meglio indicato nello studio di prefattibilità ambientale, il medesimo sito è anche parte delle
aree Natura 2000 “Monte Tresino e dintorni” (SIC IT8050032, 1338 ha ) e “Costa tra Punta Tresino
e le Ripe Rosse” (ZPS IT8050048, 2840 ha).
L'evidente straordinarietà del territorio, insieme alla suo carattere di discontinuità rispetto alla
diffusione dell'urbanizzazione lungo la fascia costiera cilentana, con le pressioni antropiche che ne
conseguono, hanno portato il Comune di Agropoli a farsi promotore di un protocollo d'intesa col
PNCVD e col Comune di Castellabate, sottoscritto in data 21.9.2011, volto alla condivisione di un
Progetto di Intervento Unitario (PIU) redatto ai sensi del Piano del PNCVD. Fine di tale PIU era la
valorizzazione integrata dell'ampio territorio compreso tra il porto di Agropoli e la zona Lago di
Castellabate e coincidente con il promontorio di Tresino e le sue propaggini nord-occidentali; il
progetto forniva una sintesi dell’ambito oggetto d'attenzione, individuandone il contesto territoriale,
i principali connotati strutturali (definendone l’identità e i valori imprescindibili da qualsiasi ipotesi
di valorizzazione), i rischi e i processi di degrado, le risorse e le opportunità, prefigurando misure e
piani di governo urbanistico e territoriale articolati attraverso un quadro strategico con una pluralità
di linee d’azione, comprendente “progetti di rete” e “progetti di luoghi".
A tale progetto-quadro, inserito a sua volta nel PUC in itinere quale progetto strategico P11, il
presente fa riferimento, sia in relazione alla costruzione dell'inquadramento strutturale che in
riferimento alle azioni e interventi strategici ivi proposti, pur limitandosi a un'area più ristretta e del
tutto contenuta nel territorio comunale di Agropoli.
Nello specifico, l'area oggetto di intervento - dettagliatamente individuata catastalmente nel Piano
particellare preliminare - è quella che ricade a ridosso della concavità della Baia di Trentova, dallo
scoglio omonimo alla sua estremità occidentale, risale lungo le prime propaggini collinari e si
spinge all'interno seguendo la sella che domina la stessa baia fino alla strada carrabile che unisce la
città al Muoio Alto.
All'interno dell'area di intervento, sempre in riferimento al PIU, si riconoscono le seguenti figure
territoriali, che permangono nel loro ruolo di principali riferimenti per la progettazione:
- A, il bosco: si tratta nello specifico della fascia di bosco e macchia mediterranea che occupa
tutta la fascia più occidentale dell'area, a ridosso della linea di costa: il bosco è interessato da
interventi di qualificazione sia sotto il profilo ecologico che sotto il profilo fruitivo, col recupero
e la rifunzionalizzazione delle reti dei percorsi e dei sistemi di casali abbandonati;
- B, le fasce fluviali: ci si riferisce in questo caso ai segmenti minori del sistema idrografico
discendenti dal M. Tresino, da tutelare e valorizzare in chiave anche paesistica e fruitiva;
- C, la fascia di contatto col mare: con particolare riferimento alla spiaggia di Trentova e alle
scogliere che la delimitano a nord e ovest, da tutelare e qualificare nella loro accessibilità e
percorribilità;
- D, la “conca”, cioè la figura in località S. Croce che il PIU riconosce nell'insellatura che in
direzione NE-SO congiunge il M. Tresino e la collina della Selva, e sull'asse NO-SE il mare alla
valle del Muoio, è rappresentata nell'area in questione dal basso versante del M. Tresino e dal
1
La versione definitiva del PIU è stata consegnata il 3.12.2013 protocollo n. 29763; il Preliminare di PUC è stato
approvato con delibera di Giunta Comunale n° 273 del 05.09.2013 .
2
settore del versante della selva esposto a SO; da valorizzare per la fruizione con importanti
differenziazioni relative alla sua funzione di zona cuscinetto nei confronti dell'area boschiva.
Con riferimento quindi alle figure territoriale elencate è possibile declinare in questo progetto le
strategie e le azioni specifiche del PIU nell'area di intervento come segue:
Direttiva A: promozione e riqualificazione della funzionalità e fruibilità naturalistica della fascia
costiera. Obiettivi: si tratta di declinare gli obiettivi di conservazione del Parco, con particolare
riguardo per la diversità bio-culturale, promuovendo la percezione sociale e la fruizione dei valori
che motivano oggi e in futuro il suo riconoscimento come paesaggio culturale di rilevanza
mondiale, la utilizzazione appropriata delle risorse naturali, paesistiche e culturali, il recupero e la
riqualificazione delle aree degradate e la mitigazione dei rischi e delle criticità in atto,
l'eliminazione o il contenimento di usi impropri.
Linea A1: interventi diffusi di miglioramento della matrice ecologica, della copertura vegetale (in
particolare della macchia mediterranea) con:
- altri soggetti di riferimento: Ente Parco
- ambito di riferimento: zone A, B, C del PPNCVD
- progetti di rete: consolidamento rete ecologica minuta mediante eliminazione o mitigazione
di barriere e discontinuità, interventi di riequilibrio ecosistemico, anche per quanto riguarda
gli scambi tra terra e mare lungo la linea di contatto costiero; interventi localizzati ma
sistematici di potenziamento delle fasce di vegetazione ripariale (con siepi e arbusti e filari
d’alberi) lungo i corsi d’acqua e gli impluvi, previo recupero e sistemazione idraulica della
rete idrografica,
- progetti di luoghi: potenziamento di elementi naturali in aree alterate (area spiaggia)
Linea A2: manutenzione e riqualificazione dei sentieri, dei percorsi e delle strade campestri
- altri soggetti di riferimento: Ente Parco, soggetti privati,
- ambito di riferimento: zone A, B, C del PPNCVD,
- progetti di rete : rete di fruizione
- progetti di luoghi: riqualificazione, formazione di punti di attestamento e aree di fruizione
naturalistica e culturale
Linea A3: recupero e rifunzionalizzazione delle case rurali abbandonate, dei ruderi e delle altre
preesistenze, recuperabili in vario modo per fruizione naturalistica, educativa ed escursionistica,
anche in funzione di decongestionamento di aree e in periodi di afflusso eccessivo.
- altri soggetti di riferimento: soggetti privati, Ente Parco.
- ambito di riferimento: zone diverse del PPNCVD,
- progetti di rete: rete della ricettività
- progetti di luoghi: centro servizi
Linea A4: realizzazione del parco e del Laboratorio eco-archeologico con recupero delle strutture
rurali preesistenti
- altri soggetti di riferimento: soggetti privati, Soprintendenza, Ente Parco,
- ambito di riferimento: zona A del PPNCVD,
- progetto di rete: reti di fruizione culturale,
- progetto di luoghi: Eco-archeo-lab
Direttiva B: riqualificazione urbanistica e paesistica del contesto territoriale
Obiettivi: miglioramento della fruibilità delle risorse naturali e culturali, consolidamento
dell'attrazione turistica, miglioramento della qualità ambientale e paesistica del contesto di vita delle
popolazioni, mitigazione delle criticità, dei rischi e del degrado.
3
Linea B1: riorganizzazione dell'accessibilità e della mobilità e degli attestamenti veicolari:
- altri soggetti di riferimento: Provincia di Salerno,
- progetti di rete: rete di accessibilità
Direttiva C: alternative di utilizzazione della conca centrale
Obiettivi: condividere l’uso sociale della “conca” pianeggiante evidenziata dalle interpretazioni
strutturali che ne hanno messo in rilievo la differenza morfologica e cromatica e di “texture” (a sua
volta dipendente dall’uso agricolo) rispetto alle aree circostanti, più propriamente agricole. Si vuole
qui configurare la destinazione a “parco urbano” di una risorsa paesistica preziosa che può svolgere
un ruolo importante ai fini della valorizzazione del sistema Tresino-Trentova, come teatro di usi
ricreativi e base di partenza per le escursioni verso il mare o lungo le reti dei percorsi boschivi. In
essa sarà possibile inserire una serie di attività (aree attrezzate per il gioco dei bambini, campi di
tennis, calcetto o pallavolo, aree e servizi per l’equitazione…) nel rispetto della diversificazione
paesistica sopra richiamata, evitando in particolare di coprirla con vegetazione arborea se non nelle
fasce di connessione ecologica e paesistica, prevalentemente appoggiate ai fossi e canali e altri corsi
d’acqua, a cui si affida il compito di disegnare potentemente l’intera conca.
Linea C2: realizzazione di un “parco urbano” su parte della conca centrale, attrezzata per il gioco,
ricreazione e lo sport (“soffice” e comunque non motorizzato), le lezioni all’aperto, con caute
sistemazioni del suolo e impianti ed attrezzature non invasive e inserite dolcemente nel paesaggio
agrario e forestale:
- altri soggetti di riferimento: - ambito di riferimento: conca centrale e reti di connessione.
Linea C3: realizzazione di un “campo pratica Golf” su parte della conca centrale:
- altri soggetti di riferimento: Ente Parco
- ambito di riferimento: conca centrale e reti di collegamento col contesto.
Calate nell'area di intervento, le linee strategiche del PIU si articolano come segue in progetti di reti
e di luoghi.
Interventi di progetto
Infrastruttura verde - La proposta del PIU, coerente con le previsioni sia del Piano del Parco sia del
PTCP, mira al miglioramento delle connessioni tra le aree di maggior naturalità e quelle urbanizzate
attraverso il mosaico agricolo, ancora in grado di supportare una buona permeabilità dal
promontorio verso le direttrici previste dal PTCP. Si tende in tal modo a configurare
un’infrastruttura verde, atta ad aumentare e migliorare i servizi ecosistemici delle aree rurali, cosi
come concepita nei nuovi Obiettivi Europei sulla Biodiversità al 2020, in particolare nell’obiettivo
2, “Preservare e ripristinare gli ecosistemi e i loro servizi”, che lega gli investimenti per tali
infrastrutture a forme che possano creare opportunità di lavoro e di sviluppo economico.
Riguardo alla conca di Trentova, come indicato dal PIU "oltre ai servizi ed alle attrezzature che
formano oggetto degli appositi progetti ... e alle aree attrezzate già esistenti, è da evitare ogni
modificazione edilizia o vegetale che cancelli la configurazione emergente di campi aperti per la
produzione foraggera o il pascolo, lasciando che tali campi siano attraversati dalle formazioni
lineari arboreo-arbustive, che dovranno essere conservate o potenziate in funzione del reticolo
4
ecologico". Gli interventi di potenziamento delle fasce vegetate sulle sponde delle linee d'acqua che
incidono la "conca", restando nell'ambito di progetto come meglio indicato nei grafici, si sviluppano
per complessivi 2,3 km.
La rete di fruizione - . Essa è rivolta alla fruizione del paesaggio, della natura e del patrimonio
culturale del promontorio, è basata sulle strade campestri e i sentieri esistenti, con opportune
integrazioni e sistemazioni (sedimi da ripristinare, mantenere, consolidare, ecc. ) nella prospettiva di
una "gestione che consenta di orientare e regolare i flussi, di sviluppare attività educative e
culturali, di assicurare una vivibilità dell’area non solo legata alle spiagge, ma anche a diversi
modelli escursionistici e ricreativi (a piedi, a cavallo, in bicicletta, con o senza pernottamenti nelle
strutture appositamente attrezzate)" (dal PIU). Il sistema degli accessi e della mobilità risponde
all'esigenza di fornire le infrastrutture che consentano nell'area il potenziamento del trasporto
pubblico con idonei livelli di accessibilità alle attrezzature di Trentova e alla zona centrale di
Tresino (limitando l’uso di mezzi motorizzati individuali, e in particolare regolando l'accesso alle
aree di tutela più elevata, quindi con servizi a chiamata, a prenotazione, potenziando i servizi di
bike sharing e l’uso dei percorsi ciclo-pedonali, attivando una gestione delle aree di sosta che
consenta di controllarne l’intensità e le modalità d’uso, creando un idoneo apparato informativo che
orienti i flussi di visitatori e di turisti).
All'interno dell'area di progetto ricade uno dei due accessi principali al Parco di Tresino (l'altra è in
località Lago nel comune di Castellabate), vale a dire la porta di Trentova cui è collegata una serie
di servizi e funzioni complementari. Essa costituisce sia il luogo di accesso privilegiato al
promontorio che il luogo di cerniera tra questo e la città di Agropoli. Da questa porta si dirama la
rete di percorsi nelle due direzioni (città e promontorio) insieme alla diffusione della “infrastruttura
verde” capace di penetrare e migliorare l’assetto ambientale e paesistico delle aree urbane,
potenziando al tempo stesso il ruolo dell’ambiente rurale che circonda l’area naturale di Tresino. La
rilevanza della Porta è da collegare inoltre alla rete di risorse e attrezzature culturali presenti e di
progetto, in specie l'area archeologica del Sauco, il Laboratorio eco-archeologico di progetto, le
ipotesi di servizi e attività culturali nel presso il nucleo di S. Giovanni, visti all'interno del più
ampio sistema locale e cilentano.
Ricadono nell'area di progetto i seguenti elementi della rete di fruizione:
a, La “strada verde” di Tresino, nel tratto di maggior rilevanza paesistica e fruitiva, cioè in quello
che va dal lido di Trentova al margine meridionale dell'area di intervento, per uno sviluppo di
circa 1,5 km. E’ l’asse veicolare e ciclo-pedonale che struttura il sistema dei sentieri del
promontorio e i loro collegamenti con i percorsi ciclo-pedonali urbani (nel suo sviluppo
completo esso collega il Porto di Agropoli, fino raggiungere la strada rurale di accesso al nucleo
di S. Giovanni e successivamente alla “Porta di Castellabate”). In quanto attraversa sia la Porta
di Trentova che la "conca" col centro servizi costituisce la spina dorsale dell'intervento. Gli
interventi prevedono una lieve rettifica del rettifilo che va dal lido al centro servizi, la
realizzazione di una pista ciclo-pedonale perlopiù parallela al tracciato carrabile, la doppia
alberatura (con un filare che segue i discostamenti della pista ciclopedonale) affiancata da una
fascia di verde riqualificato. È inoltre prevista la riorganizzazione con strutture a basso impatto,
pavimentazione permeabile e la schermatura della grande area a parcheggio sul lato meridionale
della strada (13.000 mq.) e di piccole area di sosta regolamentate nelle intersezioni coi sentieri,
nei punti informativi etc.
5
b, I circuiti di accesso al Promontorio e a Trentova, basati sulla rete antica dei percorsi, e con
diverse modalità di fruizione (a piedi, a cavallo, in mountain bike) offrono la possibilità di un
contatto immediato col patrimonio e paesistico-ambientale.
b1. il percorso naturalistico della costa (1,9 Km nel tratto comunale di Agropoli) si snoda a circa
40 m. slm, e va dalla spiaggia di Trentova all'area archeologica del Sauco, per continuare verso
la zona Lago di Castellabate; il percorso è in parte lastricato, in parte ridotto a sentiero da
mantenere e sistemare nei punti di maggior degrado; le discese a mare in numero di 5 per uno
sviluppo totale di 1,330 km, si staccano dal percorso naturalistico, prolungato nella strada per il
porto, che servono talvolta da accesso ad alcune case rurali da recuperare; gli interventi di
sistemazione saranno quelli necessari per ripristinare o creare la vegetazione arbustiva dei bordi,
nonché, quelli necessari per la messa in sicurezza (compresi consolidamenti in pietra o legno,
coerenti con le sistemazioni originarie).
b2. il percorso naturalistico all’interno della macchia (3 km in questo progetto) che dal percorso
della costa e dalla “strada verde di Tresino”, raggiunge il cosiddetto “Sentiero del Principe”, il
quale intercetta i ruderi di antiche masserie e giunge fino al nucleo di San Giovanni descrivendo
un anello sul crinale di circa 12 km (comprese le risalite al crinale). Si tratta di piccoli sentieri o
semplici piste, soggette a notevole degrado per erosioni da ruscellamento, in vari punti interrotte,
o invase dalla vegetazione e non più praticabili (es.tratto superiore sopra Pastena). Gli interventi
sono diretti al ripristino dei sedimi, al contenimento della vegetazione (soprattutto per riaprire le
viste a mare), alla riattivazione degli scoli e dei drenaggi delle acque di ruscellamento.
Rete dei servizi ricettivi - Si tratta di mettere a sistema una serie di luoghi e attrezzature
diversamente caratterizzate e distribuite sul territorio, da gestire unitariamente nella promozione e
organizzazione dei flussi e dei pacchetti turistici. Proiettato dal PIU su scala intercomunale, per
quanto sempre nell'ambito del promontorio di Tresino, nel presente progetto l'albergo diffuso del
progetto integrato prende l'avvio dai casali storici presenti nella "conca", oggi inutilizzati, anche se
il sistema è di fatto una rete progressivamente ampliabile. Per contrastare la nota tendenza alla
stagionalizzazione delle presenze turistiche la ricettività si propone qui una maggiore articolazione
dell’offerta turistica grazie alle particolari connotazioni offerte dal sito (straordinario paesaggio
culturale di impronta rurale e naturale, affacciato sul mare) e alle concrete possibilità presenti in
grado di accattivare l'attenzione di un'utenza di livello medio-alto, con le relative offerte di turismo
rurale-naturalistico-culturale e didattico, con circuiti in bici o a cavallo, e in genere riferibile alle
forme di turismo meno dipendenti dalle risorse balneari. Gli interventi previsti riguardano quindi il
recupero di cinque fabbricati rurali storici della "conca", tutti da destinare ad attività ricettiva di
qualità indicati nei grafici con la lettera "a" seguita da un numero progressivo, e cioè:
- a1, posto a ridosso dell'incrocio tra la Strada Verde di Tresino e il collegamento con via Pio X, nel
fulcro del Centro Servizi di cui si dirà più avanti, ha una destinazione mista in quanto funge (al pian
terreno) da info-point per le visite della riserva e da reception (140 mq.), con altri servizi o camere
al piano superiore (60 mq.);
- a2, su due livelli, situato poco più a monte lungo le falde della Selva, di ca. 140 mq.
- a3, nel settore più orientale dell'area, tripartito in due volumi a doppio livello più uno a livello
unico per complessivi 330 mq.;
- a4, nell'appendice meridionale dell'area, volumetto a un solo livello di ca. 70 mq.;
- a5, immediatamente a sud dell'edificio a4, a un solo livello per circa 100 mq.
6
Col recupero di tali edifici che, ad eccezione dell'a1, sono attualmente allo stato di rudere, è
possibile accogliere fino a circa 50 ospiti, a seconda degli spazi utilizzati per attività complementari.
Centro Servizi di Tresino. Posto in posizione centrale rispetto alla "conca", a ridosso del viale
alberato che costituisce la strada verde di Tresino, è un insieme di strutture soprattutto all'aperto che
conferisce a quest’area il ruolo di coordinamento delle varie attività per il turismo, il tempo libero,
lo sport e la cultura dell'intero comprensorio. Nel casolare a1, fulcro del Centro servizi, sono accolte
le funzioni di reception e punto informativo nonché quelle direzionali. L'area interessata si estende
dal viale alle pendici della Selva su una superficie di circa 5 ha. che comprende, oltre alle superfici
prative leggermente incise dai fossi discendenti dalla Selva con le loro tracce di verde più scuro, un
piccolo bosco di impianto recente. In esse potranno trovar sede attrezzature sportive a basso impatto
come pure strutture per il tempo libero e il gioco (percorsi avventura nel bosco, aree gioco etc.) che
verranno realizzate con soluzioni appropriate alla rilevanza del sito e senza trascurare la
valorizzazione della specificità paesistica della "conca", con particolare riferimento al suo carattere
di superficie aperta "orizzontale" ritmata dalle linee di impluvio con le loro esili fasce verdi.
Laboratorio di eco-archeologia di Pastena. Considerate le molteplici risorse di questo paesaggio,
come la loro riconosciuta rilevanza, l’esigenza di armonizzare e rendere reciprocamente sostenibili
le attività di conservazione, valorizzazione e fruizione delle risorse naturalistiche e di quelle
archeologiche assume qui un particolare risalto, come del resto attestato dall'iniziativa che ha visto
il comune di Agropoli proporre e il PNCVD accettare l'inserimento di un laboratorio dedicato alla
ricerca in questo campo all'interno del Piano di Gestione delle Aree Natura 2000 di Tresino. L'ecoarcheo-lab, che potrà orientare le prime iniziative sul campo proprio nell'area del Saùco e in genere
sugli altri meno esplorati siti di Tresino (tra i quali l'area isolata in acquisizione, di potenziale valore
archeologico, situata sul confine occidentale del comune), potrà essere gestito insieme all’Ente
PNCVD e con la collaborazione delle competenti Sovrintendenze riferibili al MiBAC. A esso
verranno detinati gli edifici storici in località Pastena, indicati con le sigle e1, e2, e3, situati nella
zona di riserva integrale del PPNCVD, per complessivi mq. 500 in uno spazio pertinenziale di circa
2000 mq.
7
8
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10
RELAZIONE TECNICA CON SCHEDE INCLUSIVE DEGLI ELABORATI GRAFICI
In considerazione della varietà delle tipologie di intervento previste e dei siti da queste interessati,
le indicazioni riguardanti i vari criteri di inquadramento, analisi e progettazione sono state
distribuite nelle pagine seguenti per schede progettuali.
11
Infrastrutttura verde
intervento
Potenziamennto delle fascce arborate e arbustive luungo le lineee idrografichee
minori con integrazione dei volumi vegetali
v
attravverso la pian
ntumazione dii
specie arborree e arbusttive autoctonne; formazionne di stazion
ni lineari dii
vegetazione della macchiia anche in funzione
f
didaattica lungo la
l morfologiaa
disegnata dallle curve di livvello, in sintonnia con le indiicazioni del PdG
12
ml.
2.300
€/ml
20
€
46.000
Rete di fru
uizione
Strada verdee di Tresino
intervento:
ridisegno paaesistico delle infrastrutturee e dei nuovii percorsi
pedonali conn formazione di percorsi allberati mediannte uso di
specie autooctone anchhe a portam
mento colonnnare o
ombrelliform
me, in sintoniia con le indiicazioni del PdG
P
ed in
raccordo conn il progetto L1.
sistemazionee asse stradale carrabile m.11500 sez. m. 7
realizzazionee pista ciclopeedonale m.15000 sez. m. 2
piantumazionne doppio filaare e siepe
s
sommano
13
mqq
m
ml
€//mq
€€/ml
€
10.5000
3.0000
1.5000
30
50
150
315.0000
150.0000
225.0000
1.015.0000
Il percorso naturalistico della costa
CONTESTO E RELAZIONI.
Immagini dei sedimi esistenti
FIGURE TERRITORIALI
C, la fascia di contatto col mare:
relazioni
D ,la ‘conca’
RETI/INTERVENTI DI RETE (PIU)
Rete ambientale :
- sistema della costa
Rete fruitiva :
- porta di Trentova
- strada verde di Tresino,
- CS-centro servizi,
- percorso ciclopedonale,
- C- servizi culturali di Pastena, del Sauco, di San
Giovanni
ZONING
PNCVD:, zona A1, B1, C2
PdF/Agropoli: area ‘turistica’, area “parco”
SIC : Monte Tresino e dintorni (IT8050032)
ZPS : Costa e punta Tresino e le Ripe Rosse (IT8050048)
LINEE STRATEGICHE (PIU)
A2
LINEE GUIDA
14
-
ripristino dei sedimi e regimazione delle acque superficiali con tecniche di ingegneria naturalistica nei tratti maggiormente
dissestati che presentano criticità e/o pericolositàa alla percorrenza in sicurezza,
ripristino della pavimentazione lapidea storica anche attraverso opportune integrazioni ,
contenimento della vegetazione con interventi localizzati per riaprire le viste a mare,
formazione di piccole aree di sosta in punti di forte panoramicità ,
installazione di segnaletica idonea in corrispondenza delle connessioni sentieristiche e dei punti di interesse paesisticoambientali e storico-culturali.
TRATTI
1tratto
con
residui
di
pavimentazione
lapidea storica
INTERVENTI
Ripristino della sagoma stradale e della
pavimentazione
anche
attraverso
l’integrazione del lastricato ove questo
presenta lacune circoscritte
ml
1.300
costo unitario
100
totali
130.000
2- tratti sterrati
Ripristino dei tracciati anche attraverso le
opportune opere di regimazione delle
acque superficiali, e utilizzando tecniche
di ingegneria naturalistica. Dotazione di
segnaletica lungo tutto il tracciato e nei
punti connessione con gli altri rami della
rete di fruizione. Apertura di visuali verso
mare nella vegetazione ove compatibile
con le esigenze di tutela
Integrazione e potenziamento della
bordura vegetale, anche in funzione
dell’ombreggiatura del percorso (zona
C2), preservando la persistenza delle
visuali verso la Conca
600
70
42.000
500
50
25.000
Sistemazione dei tracciati esistenti con
tecniche di ingegneria naturalistica.
1.330
100
133.000
3tratto
con
bordura vegetale
lineare
4- discese a mare
totale
330.000
15
Il percorso naturalistico nella macchia
CONTESTO E RELAZIONI.
Immagini dei sedimi esistenti
FIGURE TERRITORIALI
C, la fascia di contatto col mare:
relazioni
D ,la ‘conca’
E, la ‘selva’
ZONING
PNCVD:, zona C2
PdF/Agropoli: area ‘turistica’
SIC : Monte Tresino e dintorni (IT8050032)
ZPS : Costa e punta Tresino e le Ripe Rosse (IT8050048)
RETI/INTERVENTI DI RETE (PIU)
Rete ambientale :
- parco agricolo PC Conca di Tresino
- sistema della costa
Rete fruitiva :
- porta di Trentova
- strada verde di Tresino,
- CS-centro servizi,
- percorso ciclopedonale,
- C- servizi culturali di Pastena, del Sauco, di San
Giovanni
LINEE STRATEGICHE PIU
A2
LINEE GUIDA
-
ripristino dei sedimi con tecniche di ingegneria naturalistica nei tratti maggiormente dissestati che presentano criticità e/o
pericolositàa alla percorrenza in sicurezza,
ripristino delle pavimentazioni storiche ove presenti,
contenimento della vegetazione con interventi localizzati anche più severi per riaprire le viste a mare ,
riattivazione degli scoli e dei drenaggi delle acque di ruscellamento,
formazione di piccole aree di sosta in punti di forte panoramicità,
16
-
formazione di percorsi tematici(naturalistici a tema, per categorie specifiche di utenza) con adeguata segnaletica idonea.
TRATTI
1- tratti senza particolari
criticità rilevabili
INTERVENTI
Dotazione di segnaletica nei punti
accesso,
di
snodo,
sfalcio
vegetazione per tratti nei punti di
maggiore panoramicità segnalati in
carta.
ml
1.300
costo unitario
12
totali
15.600
2- tratti su sentieri o piste
con
difficoltà nella
percorribilità e nella
leggibilità del tracciato
ripristini dei tratti dissestati e invasi
completamente dalla vegetazione,
dotazione di segnaletica continua
lungo tutto il tracciato e nei punti
accesso,
di
snodo,
sfalcio
vegetazione per tratti nei punti di
maggiore panoramicità segnalati in
carta.
1.700
30
51.000
totale
3.000
17
66.600
Rete dei servizi ricettivi
Edificio a1
IDENTIFICAZIONE
Toponimo del sito
Santa Croce
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
92
Identificazione su catastale
Distanza da Agropoli centro
2,50 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Situato in adiacenza alle strada carrabile Trentova- Muoio
18
Riferibile all’appoderamento storico del versante sud-occidentale della
Selva.
Relazioni con la rete idrografica
Canali agricoli circa centoventi metri a nord dell’edificio
Relazioni con il sistema ambientale
Il fabbricato ricade in un’area coltivata a seminativo non irriguo
Relazioni paesistico-percettive
L’edificio si trova a ridosso dell’incrocio tra la strada carrabile TrentovaMuoio e il suo prolungamento verso Muoio alto, sul bordo di un prato
pianeggiante. Ottime visibilità lungo la viabilità prinicipale.
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
La struttura è su due livelli, con superficie totale di 280 mq. e un volume
complessivo di 1100 mc.ca.
Tipologia edilizia di riferimento
Residenza rurale
Datazione
XIX sec.
Funzioni presenti
Immagini da terra
Relazioni con il sistema insediativo
19
Pianta dei livelli : piano terra, primo piano
Prospetti nord e est
Prospetti sud e ovest
Materiali costruttivi ricorrenti
Caratteristiche della geometria costruttiva
Tipologia delle strutture portanti
Elementi formali specifici
Presenza di impianti e servizi
Pietra arenaria, cotto
Fabbricato disposto sui tre lati di una piccola corte interna, con
modeste soprelevazioni e piccoli volumi pertinenziali addossati, tetto a
più falde.
Murature in pietrame, solai e copertura su travi in legno
arco a sesto ribassato sul prospetto sud, corte con presunta scala
esterna
-
20
Edificio in discreto stato di conservazione.
Edificio ristrutturato negli ultimi decenni del ‘900 con probabili
modifiche distributive e volumetriche e con possibile perdita di taluni
caratteri architettonici e tecnologici originari. Contesto immediato
connotato dalla presenza della strada carrabile e dalle relative recenti
sistemazioni prive di specifiche misure atte a migliorarne la coerenza
paesistica
Potenzialità
Buone possibilità di recupero della leggibilità dei principali caratteri
architettonici originari.
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- Piano del PNCVD, zona C2, Ambiti di attenzione archeologica art.16
- Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR
357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048)
e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Ristrutturazione edilizia, sistemazioni esterne senza alterazioni della
vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione con carattere
naturalistico, scientifico, didattico culturale, turistico, ricreativo,
sportivo. Precisazione delle aree archeologiche eventualmente presenti
propedeutica alla realizzazione di opere trasformative; presenza della
Soprintendenza in caso di scavi .
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
Eventuale consolidamento delle strutture portanti; sostituzione degli
infissi; raschiatura degli intonaci esterni; rifacimento degli interni con
recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e
dei servizi.
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue
degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle
riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana
privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso
Criteri economici
Valutazione sintetica dei costi da sostenere 2
- Restauro-Ristrutturazione edilizia medio-bassa
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
totale
mq
€/mq
€
200
755
151.000
1000
40
40.000
60.000
totale intervento
251.000
Stato conservativo
Criticità
21
Edificio a2
IDENTIFICAZIONE
Toponimo del sito
Piè di Selva
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
2,50 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
88
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
22
INDICAZIONI PER INTEGRAZIONE NEL CONTESTO
Rete dei collegamenti
Conservazione della strada bianca esistente
Relazioni con la rete idrografica
Conservazione di un canale agricolo in aderenza al prospetto ovest lungo la
linea di ruscellamento e di un fosso sulla linea di confine immediatamente a
monte dell’edificio.
Relazioni con il sistema ambientale
Potenziamento della vegetazione a filare e a macchia in sintonia con le
indicazioni della rete ambientale
Conservazione delle aree agricole coltivate a seminativo non irriguo
Relazioni paesistico-percettive
Il contesto immediato è costituito dal margine di un prato coltivato bordato
da una siepe irregolare che corre lungo un fosso di confine ispessita in una
macchia di alberi.
Tutela rispetto alla visibilità dal sottostante pianoro di Trentova dal versante
nord-orientale di Tresino data la posizione leggermente elevata e l’assenza
di cortine arboree
Tutela rispetto alle visibilità da mare.(vedi schema grafico)
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
La struttura è divisa in due piani e presenta una superficie totale di 140 mq.
e un volume complessivo di 500 mc.
Tipologia edilizia di riferimento
Residenza rurale
Datazione
XIX sec.
Funzioni presenti
La struttura è in abbandono Materiali costruttivi ricorrenti
Pietra arenaria, cotto
Caratteristiche
della
geometria Fabbricato a pianta approssimativamente rettangolare con tetto a due falde e
costruttiva
scala esterna addossata
Tipologia delle strutture portanti
Murature in pietrame a sacco, solai e strutture di copertura in legno
Elementi formali specifici
Non si rilevano elementi formali di riferimento
Presenza di impianti e servizi
La struttura è priva di impianti ma è collegabile ai servizi di rete presenti in
zona
Stato conservativo
Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli parziali e
rilevanti dissesti diffusi, crollo dei tetti e dei solai
Criticità
Edificio in fase di ruderizzazione, a rischio di perdita di leggibilità dei
caratteri volumetrici salienti e delle sottofigure architettoniche. Difficoltà di
realizzazione del risanamento conservativo delle murature per degrado
estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti a
sacco.
Potenzialità
Possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora
schematicamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti
se si eccettuano i pali in calcestruzzo della rete elettrica addossati all’edificio.
Possibilità di eventuale ampliamento in coerenza con le funzioni previste in
L2 in misura non superiore al 30% della Slp, da realizzare in continuità con la
struttura esistente (vedi freccia di accrescimento), senza sopralevazioni della
quota di gronda e di colmo, operando un attento inserimento nel contesto
paesistico del versante.(vedi schema grafico)
23
SCHEMA GRAFICO
P
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- L.394/91: Piano del PNCVD: zona C2); Ambiti di attenzione archeologica,
art.16; Aree di recupero ambientale e pasesistico art. 17.
- Direttiva Habitat (92/43/CEE), DPR 357/97: Regione Campania,
Regolamento n. 1/2010: PdG SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza
alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Necessità di valutazione
di incidenza per modifiche delle preesistenze. Precisazione delle aree
archeologiche eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere
trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi .
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione di quelle
orizzontali e delle coperture; rifacimento integrale degli interni con recupero
degli elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei servizi.
Ampliamneto
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli
ambiti esterni a smontaggio avvenuto.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle riconducibili
agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana privilegiando il
ripristino di quelli eventualmente già in uso.
Criteri tecnici (pertinenze)
Modalità di accesso
Da viabilità rurale esistente senza alterazioni fatti salvi gli eventuali necessari
ripristini . Formazione di cortina arboreo/arbustiva lungo il sedime
Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali
Esclusione di impermeabilizzazioni, formazione di spazi esterni frubili
attrezzati a verde nei limiti indicativi dello schema grafico
Attrezzature eventuali degli spazi esterni
Inserimento di area sosta veicoli ove indicato in schema grafico con uso di
prato armato e potenziamento della schermatura vegetale presente
Potenziamento del filare a nord-est con specie già presenti
24
Prospetti sud e ovest
Criteri economici
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
- Restauro/Ristrutturazione edilizia integrale
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
mq
€/mq
140
1.090
4.000
40
totale intervento
25
totale
€
152.600
160.000
50.000
362.600
Edificio a3
IDENTIFICAZIONE
Toponimo del sito
Santa Croce
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
3,10 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
17
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
26
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Accessibilità per l’utenza pedonale da punto di attestamento lungo la strada
comunale Trentova-Muoio
Accessibilità di servizio da garantire con modesti adeguamenti del sentiero
esistente
Collegamento diretto al ‘percorso pedonale’ del Tresino
Relazioni con il sistema ambientale
Conservazione dell’area coltivata a seminativo non irriguo
Relazioni paesistico-percettive
Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto. Tutela
rispetto alla visibilità dal sottostante pianoro di Trentova dal tratto di strada
carrabile Trentova-Muoio Alto data la posizione leggermente elevata e
l’assenza di cortine arboree (vedi schema grafico)
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
La struttura è composta da tre corpi di fabbrica differenti disposti su due
livelli tranne il corpo minore che ne ha uno solo. Essa presenta una
superficie totale di 330 mq. e un volume complessivo di 1180 mc.
Tipologia edilizia di riferimento
Residenza rurale con depositi e ricovero per il bestiame
Datazione
XIX-XX sec.
Funzioni presenti
Il fabbricato è in abbandono
Materiali costruttivi ricorrenti
Pietra arenaria, cotto, calcestruzzo (solaio laterocementizio).
Caratteristiche
della
geometria Fabbricato composto da tre volumi a pianta quadrangolare, i due estremi con
costruttiva
tetto ad una falda mentre quello centrale con tetto a due falde simmetriche
Tipologia delle strutture portanti
Murature in pietrame, solai e strutture di copertura in legno – uno dei solai
di copertura in laterocemento
Elementi formali specifici
Assenza di elementi formali specificiPresenza di impianti e servizi
Il fabbricato è privo di servizi. La dotazione dovrà essere effettuata con i soli
allacciamenti indispensabili (acqua luce scarichi) evitando infrstrutturazioni
pesanti dell’area, portando le linee a fianco del sentiero esistente
Stato conservativo
Edificio in disuso: le murature perimetrali presentano un pesante stato di
dissesto; corpo centrale con falde del tetto notevolmente imbarcate per
degrado delle capacità meccaniche delle travi.
Criticità
Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature per
degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei
paramenti
Potenzialità
Possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora
schematicamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti.
27
P
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli Piano del PNCVD, zona C2, -Contesti storici, art.15, Direttiva
Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR 357/97,
Regione Campania, Regolamento n. 1/2010:
PdG ZPS,
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048),del SIC“Monte Tresin
o e dintorni” (IT8050032), PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza
alterazioni dei profili del terreno.
Interventi di potenziamento della vegetaz
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
Consolidamento delle strutture portanti, di quelle orizzontali e delle
coperture; rifacimento integrale degli interni con recupero degli elementi
storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei servizi.
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue degli
ambiti esterni a smontaggio avvenuto.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle
riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua piovana
privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso
Criteri tecnici (pertinenze)
Modalità di accesso
Accessibilità di servizio mediante veicoli con modesti adeguamenti del
sentiero esistente, facente parte del circuito del ‘percorso pedonale’ del
Tresino , da attrezzare almeno in sintonia con il progetto di rete
Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali
Esclusione di impermeabilizzazioni, formazione di spazi esterni frubili
attrezzati a verde nei limiti indicativi dello schema grafico
Attrezzature eventuali degli spazi esterni , inserimento di area sosta veicoli
ove indicato in schema grafico, con piccola area a lato strada con uso di
28
prato armato e potenziamento della schermatura vegetale presente
Potenziamento del filare a nord-ovest con specie già presenti formazione di
fascia arborata lungo il percorso pedonale
Pianta dei livelli : piano terra, primo piano
Pianta copertura
Prospetti sud e ovest
29
Criteri economici
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
- Restauro-ristrutturazione edilizia media
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
mq
€/mq
330
1.090
1.000
40
totale intervento
30
totale
€
382.470
40.000
60.000
482.470
Edificio a4
IDENTIFICAZIONE
Toponimo del sito
Santa Croce
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
3,60 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
106
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
31
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Situato su un sentiero a 200 m. strada carrabile Trentova-Muoio Alto
Relazioni con il sistema insediativo
Riferibile alle persistenze delle sistemazioni storiche del territorio agricolo
di Tresino.
Relazioni con la rete idrografica
Relazioni con il sistema ambientale
Il fabbricato ricade in un’area coltivata a seminativo non irriguo
Relazioni paesistico-percettive
Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto. Data la
posizione su un piccolo poggio la visibilità è buona lungo il tratto di strada
carrabile Trentova-Muoio Alto e da tutto versante settentrionale di Tresino.
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
La struttura è composta da un unico piano e presenta una superficie totale
di 70 mq. e un volume complessivo di 190 mc.
Tipologia edilizia di riferimento
Datazione
Funzioni presenti
Immagini da terra
Pertinenza della residenza rurale (edificio 10)
XIX-XX sec.?
-
32
Pianta dei livelli : piano terra, copertura
Prospetti nord e est
Prospetti sud e ovest
Materiali costruttivi ricorrenti
Caratteristiche della geometria costruttiva
Tipologia delle strutture portanti
Elementi formali specifici
Presenza di impianti e servizi
Stato conservativo
Pietra arenaria, calcestruzzo
Fabbricato su pianta rettangolare
Murature in pietrame, solaio di copertura latercementizio
Edificio in disuso: le murature perimetrali si presentano in un discreto
stato di conservazione; crollo del solaio di copertura
33
Edificio in fase di ruderizzazione, a rischio di perdita di leggibilità di
elementi volumetrici salienti.
Potenzialità
Buone possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora
completamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi
incoerenti
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- Piano del PNCVD, zona C2, Ambiti di attenzione archeologica art.16
- Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE),
DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048)
e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne
senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione
con carattere naturalistico, scientifico, didattico culturale, turistico,
ricreativo, sportivo. Precisazione delle aree archeologiche
eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere
trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi .
Criteri funzionali
Destinazioni compatibili e/o auspicabili: attività agricole e
agrituristiche, servizi alla fruizione
Modalità di gestione: pubblica, o pubblico-privata
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione
delle coperture; rifacimento integrale degli interni; rifacimento degli
impianti e dei servizi.
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue
degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle
riconducibili agli usi edili locali
Criteri tecnici (pertinenze)
Modalità di accesso
Ippovia, viabilità pedonale
Criteri economici
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
- Restauro/Ristrutturazione edilizia integrale
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
totale
mq
€/mq
€
70
1.090
76.300
3.000
40
120.000
25.000
totale intervento
221.300
Criticità
34
Edificio a5
IDENTIFICAZIONE LOCALIZZATIVA
Toponimo del sito
Santa Croce
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
3,70 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
20
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
35
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Situato su un sentiero a circa 250 m. dalla strada carrabile Trentova-Muoio
Relazioni con il sistema insediativo
Riferibile agli sviluppi delle sistemazioni settecentesche del territorio
agricolo dell’intero promontorio di Tresino..
Relazioni con la rete idrografica
Relazioni con il sistema ambientale
Il fabbricato ricade in un’area coltivata a seminativo non irriguo
Relazioni paesistico-percettive
Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto. Data la
posizione elevata su un poggio la visibilità è buona lungo il tratto di strada
carrabile Trentova-Muoio Alto e da tutto versante settentrionale di Tresino.
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
La struttura era presumibilmente divisa in due piani e presentava una
superficie totale di 500 mq. e un volume complessivo di 2150 mc.
Tipologia edilizia di riferimento
Residenza rurale
Datazione
XVIII-XIX sec.
Funzioni presenti
Immagini da terra
36
Pianta dei livelli : piano terra, copertura
Prospetti nord e est
Prospetti sud e ovest
Materiali costruttivi ricorrenti
Caratteristiche della geometria costruttiva
Tipologia delle strutture portanti
Elementi formali specifici
Presenza di impianti e servizi
Stato conservativo
Criticità
Pietra arenaria, cotto
Fabbricato a blocco con tetto presumibilmente a due falde
Murature in pietrame a sacco, solai e strutture di copertura
presumibilmente in legno
Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli
parziali e rilevanti dissesti diffusi, crollo completo dei tetti
Edificio in fase di avanzata ruderizzazione, a rischio di ulteriore
perdita di leggibilità degli elementi volumetrici salienti e delle
sottofigure architettoniche. Difficoltà di realizzazione del
risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle
malte e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti a
sacco.
37
Difficile lettura dei volumi edilizi; possibile recupero della sagoma di
copertura da un rilievo approfondito. Contesto immediato privo di
elementi incoerenti
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- Piano del PNCVD, zona C2, Ambiti di attenzione archeologica
art.16
- Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE),
DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048)
e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne
senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione
con carattere naturalistico, scientifico, didattico culturale, turistico,
ricreativo, sportivo. Precisazione delle aree archeologiche
eventualmente presenti propedeutica alla realizzazione di opere
trasformative; presenza della Soprintendenza in caso di scavi .
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
- in caso di recupero del volume edilizio: consolidamento,
ricostruzione e integrazione delle strutture portanti;
ricostruzione di quelle orizzontali e delle coperture;
rifacimento integrale degli interni con recupero degli
elementi storici superstiti; rifacimento degli impianti e dei
serviz;
- in caso opposto: consolidamento e messa in sicurezza con
eliminazione dei fattori di degrado delle strutture edilizie;
ruderizzazione controllata..
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento reversibile del cantiere, evitando trasformazioni residue
degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle
riconducibili agli usi edili locali
Criteri tecnici (pertinenze)
Modalità di accesso
Ippovia, viabilità pedonale
Criteri economici 1
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
Ristruttturazione edilizia integrale
Sistemazioni esterne
Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
totale
mq
€/mq
€
100
1.090
109.000
3.000
40
120.000
60.000
totale intervento
289.000
Potenzialità
38
Centro servizi di Tresino
- strutture di appoggio alla fruizione turistica con contestuali interventi di riqualificazione
paesistica.
DESCRIZIONE
Il progetto interessa un’area di circa 5 ha e si colloca in corrispondenza di un complesso rurale in
parte recente ed in parte di impianto storico (dismesso) .
L’accesso veicolare e pedonale avviene dalla viabilità comunale per il Porto.
PROBLEMI
presenza di complesso rurale recente con tipologia a significativo impatto paesistico
rispetto al contesto agricolo/pascolivo e rispetto al sito di impianto storico limitrofo,
presenza di aree pertinenziali al complesso destinate ad attrezzature ed impianti, da
riqualificare in relazione alla presenza di un reticolo ambientale ancora leggibile,
presenza di strutture storiche in abbandono,
flussi di traffico intensi nel periodo estivo in relazione alla prossimità all’asse
viabilistico di collegamento alla Lido di Trentova e dal porto,
presenza di fronte urbanizzato residenziale disorganico verso ovest,
riduzione della percepibilità verso il M. Tresino e verso la linea di costa nel tratto in
oggetto
esigenza di maggiori dotazioni di strutture di supporto alla fruizione/ricettività ad
integrazione della dotazione del centro urbano di Agropoli,
relazioni scarse con il sistema delle reti sentieristiche per il M. Tresino.
P
39
FIGURE TERRITORIALI
D ,la ‘conca’
E, la ‘selva’
ZONING
PNCVD: zona C2 - Ambiti di attenzione
archeologica art.16
PdF/Agropoli: area ‘turistica’
SIC : Monte Tresino e dintorni
(IT8050032)
ZPS : Costa e punta Tresino e le Ripe
Rosse (IT8050048)
PTP: zona C. I
RETI/INTERVENTI DI RETE (PIU)
Rete ambientale : parco agricolo PC Conca di Tresino
Rete fruitiva :
CS-centro servizi,
strada verde di Tresino,
percorso ciclopedonale,
percorsi naturalistici di crinale
relazioni con il progetto L3 albergo diffuso
LINEE STRATEGICHE PIU
A1, A3, B2, B4
LINEE GUIDA
- riqualificazione ambientale di area margine verso l’urbanizzato interessata da insediamento
agricolo, inserita nel parco agricolo PC –conca di Tresino,
- ridisegno paesistico volto alla qualificazione e connotazione dell’area quale punto di snodo tra il
sistema Tresino e l’area della Selva,
40
- compatibilizzazione degli interventi con la realizzazione dell’infrastruttura verde prevista nel
quadro del PIU,
- riorganizzazione dell’assetto viario e del sistema della sosta in relazione alle funzioni insediabili e
di supporto all’area L1,
- integrazione nel sistema ambientale delle nuove dotazioni di strutture di supporto alla
fruizione/ricettività sia mediante attrezzature all’aperto che mediante strutture edificate,
- recupero e valorizzazione delle strutture storiche dismesse,
- valorizzazione delle relazioni paesistiche e percettive tra il sistema del M. Tresino e dell’area della
Selva.
INTERVENTI
sup.
- potenziamento della vegetazione spontanea lungo il sistema idrografico
minore con formazione di stazioni lineari di vegetazione della macchia anche in
funzione didattica lungo la morfologia disegnata dalle curve di livello, in
sintonia con le indicazioni del PdG.
- potenziamento della vegetazione attraverso il ridisegno paesistico delle
infrastrutture e dei nuovi percorsi pedonali con formazione di percorsi alberati
mediante uso di specie autoctone anche a portamento colonnare o
ombrelliforme, in sintonia con le indicazioni del PdG ed in raccordo con il
progetto L1.
- - rimodellazione dell’attuale assetto della viabilità esistente in sintonia con il
nuovo disegno dell’area, mediante adeguamento dei sedimi e degli svincoli
- realizzazione di ampi spazi a prato, relazionati al sistema idrografico e
vegetazionale del reticolo naturale
- formazione di area attrezzata definita dal nuovo assetto dei percorsi pedonali e
veicolari, atta ad accogliere funzioni di: teatro all’aperto, centro servizi tempo
libero, reception/servizi albergo diffuso di cui in L3, caffetteria/ristorante, spazi
per fitness, giardino attrezzato per attività sportive etc. mediante contenimento
delle parti pavimentate connesse alle attività insediabili
- utilizzo masseria quale centro di accoglienza corredato da aule didattiche
- organizzazione della sosta veicolare lungo il viale alberato senza manufatti e
pavimentazioni che riducano la permeabilità complessiva di superficie
massima di 0,8 ha per circa 300 (ampliabili a 500 nei gg di max affluenza) posti
mediante conservazione delle superfici prative con soluzioni a prato armato ed
interposte fasce arbustive di specie della macchia.
totale
41
costo
unitario
totale
v.
infrastruttura
verde
0
v.
infrastruttura
verde,
v. strada
verde di
Tresino
0
12.000
5
60.000
25.000
150
3.750.000
v. albergo
diffuso,
edificio a1 e
a2
13.000
0
25
325.000
4.135.000
Laboratorio di eco-archeologia
Edificio e1
descrizione
Toponimo del sito
Pastena
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
3,50 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
7
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Situato su un tracciato sterrato a breve distanza dalla strada bianca
42
costiera.
Riferibile alle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero
promontorio di Tresino, in probabile continuità insediativa col villaggio
scomparso di Pàstina.
Relazioni con la rete idrografica
Relazioni con il sistema ambientale
Il fabbricato ricade tra un’area con vegetazione di sclerofille e un bosco
misto termofilo.
Relazioni paesistico-percettive
Il contesto immediato dell’edificio è costituito da un prato incolto e
parzialmente invaso da rovi, sul limitare del bosco. Data la posizione
elevata e l’assenza di cortine arboree frapposte la visibilità è buona lungo il
tratto di strada bianca costiera posto tra la via di Trentova e l’innesto del
percorso che porta all’edificio, nonché dalla carrabile Agropoli-Trentova.
Ottima visibilità da mare. È inoltre ben visibile a distanza l’allineamento
dell’edificio coi fabbricati 2 (che ne è pertinenza), 4 e 5 lungo il taglio del
percorso che risale il versante.
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
La struttura è divisa in due piani e presenta una superficie totale di 300 mq.
e un volume complessivo di 1200 mc.
Relazioni con il sistema insediativo
Tipologia edilizia di riferimento
Datazione
Funzioni presenti
Immagini da terra
Residenza rurale con depositi e apprestamenti difensivi (punti di
osservazione e feritoie).
XVIII-XIX sec.
-
43
Pianta dei livelli : piano terra, primo piano
Prospetti nord e est
Prospetti sud e ovest
Materiali costruttivi ricorrenti
Caratteristiche della geometria costruttiva
Tipologia delle strutture portanti
Elementi formali specifici
Presenza di impianti e servizi
Stato conservativo
Criticità
Pietra arenaria, cotto
Fabbricato a blocco con volumi cilindrici angolari e tetto a padiglione
(tetti conici sui volumi cilindrici)
Murature in pietrame a sacco, solai in travi e panconcelli di legno,
strutture di copertura su puntoni in legno
Volumetto cilindrico angolare aggettante su mensole in pietra; manti
di coppi e canali a filari convergenti con tratti sovrapposti (coperture
coniche)
Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli
parziali e rilevanti dissesti diffusi, crollo dei tetti e dei solai
Edificio in fase di ruderizzazione, a rischio di perdita di leggibilità di
elementi volumetrici salienti e delle sottofigure architettoniche.
44
Difficoltà di realizzazione del risanamento conservativo delle murature
per degrado estremo delle malte e precarietà delle prestazioni
meccaniche dei paramenti a sacco.
Potenzialità
Buone possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora
completamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi
incoerenti
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- L.394/91: Piano del PNCVD: zona A1, sito archeologico art. 16 (in
quanto ricadente nell’area dello scomparso villaggio medievale di
Pàstina), contesto storico-paesistico art.15 (in quanto parte della
fascia costiera che va dal promontorio di Agropoli a quello di Tresino
costellata da insediamenti di epoche differenti)
- Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE),
DPR 357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048)
e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne
senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno.
Mantenimento dei rapporti visivi sia con l’interno che con l’esterno del
contesto paesistico. Fruizione con carattere esclusivamente
naturalistico, scientifico, didattico e culturale. Ogni scavo va
autorizzato dalla competente Sovrintendenza.
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione
di quelle orizzontali e delle coperture; rifacimento integrale degli
interni con recupero degli elementi storici superstiti; rifacimento degli
impianti e dei servizi.
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento accuratamente reversibile del cantiere, evitando
trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto,
anche in relazione sistema del verde.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle
riconducibili agli usi edili locali, sistemi di ricircolo dell’acqua
piovana privilegiando il ripristino di quelli eventualmente già in uso
(raccolta dai tetti in cisterne).
Criteri tecnici (pertinenze)
Modalità di accesso
Ippovia e viabilità pedonale, o per veicoli di servizio a motore privi di
emissioni
Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali
Pulizia della superficie prativa dal cespugliame, regimazione delle
acque meteoriche e contenimento superficiale del terreno con tecniche
di ingegneria naturalistica
Attrezzature eventuali degli spazi esterni in relazione a potenziali
funzioni insediabili
Nell’ipotesi del Laboratorio di eco-archeologia: allestimenti
provvisori effettuati con strutture leggere completamente rimovibili per
la realizzazione e fruizione a cantiere aperto delle indagini in corso
45
Criteri economici
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
- Restauro architettonico di intensità medio-alta
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
totale
mq
€/mq
€
300
1.775
532.500
1.000
40
40.000
60.000
totale intervento
632.500
46
Edifico e2
IDENTIFICAZIONE LOCALIZZATIVA
Toponimo del sito
Pastena
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
Circa 3,6 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
8
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
47
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Situato nelle adiacenze del fabbricato 1 su un tracciato sterrato a breve
distanza dalla strada bianca costiera.
Relazioni con il sistema insediativo
Riferibile alle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero
promontorio di Tresino, in probabile continuità insediativa col villaggio
scomparso di Pàstina.
Relazioni con la rete idrografica
Relazioni con il sistema ambientale
Il fabbricato ricade tra un’area con vegetazione di sclerofille e un bosco
misto termofilo.
Relazioni paesistico-percettive
Come per il fabbricato 1, il contesto immediato dell’edificio è costituito da
un prato incolto e parzialmente invaso da rovi, sul limitare del bosco.
Buona visibilità da mare. Condivide coi fabbricati 1, 4 e 5 l’allineamento
lungo il taglio del percorso che risale il versante, andando a costituire nel
complesso un segno paesistico ben apprezzabile dalla strada carrabile
costiera.
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
Struttura originariamente a due livelli, ridotti al solo piano terra con una
superficie di 40 mq dopo il crollo dell’impalcato ligneo che suddivideva in
due parti l’interno. La superficie originaria è quindi quantificabile in 80 mq.
Volume di 200 mc.
Tipologia edilizia di riferimento
Deposito/stalla di pertinenza alla residenza rurale.
Datazione
XVIII-XIX sec.
Funzioni presenti
Pianta dei livelli : piano terra, primo piano
48
Prospetti nord e est
Prospetti sud e ovest
Pietra arenaria, cotto
Fabbricato a pianta rettangolare con copertura a capanna
Murature in pietrame, struttura di copertura su puntoni in legno
Edificio da lungo tempo in disuso: murature perimetrali con crolli parziali
e crollo parziale del tetto
Criticità
Edificio in fase di ruderizzazione avanzata, a rischio di perdita di
leggibilità degli elementi volumetrici. Difficoltà di realizzazione del
risanamento conservativo delle murature per degrado estremo delle malte
e precarietà delle prestazioni meccaniche dei paramenti.
Potenzialità
Buone possibilità di recupero dei volumi edilizi, che risultano ancora
completamente leggibili. Contesto immediato privo di elementi incoerenti
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- L.394/91: Piano del PNCVD, zona A1, sito archeologico art. 16 (in
quanto ricadente nell’area dello scomparso villaggio medievale di
Pàstina) contesti storici art.15
- Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR
357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010:
PdG ZPS
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048)
e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne senza
alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno. Fruizione con
Materiali costruttivi ricorrenti
Caratteristiche della geometria costruttiva
Tipologia delle strutture portanti
Elementi formali specifici
Presenza di impianti e servizi
Stato conservativo
49
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Criteri tecnici (pertinenze)
Criteri economici
carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale.
Mantenimento dei rapporti visivi sia con l’interno che con l’esterno del
contesto paesistico. Ogni scavo va autorizzato dalla competente
Sovrintendenza.
Interventi necessari:
Consolidamento e integrazione delle strutture portanti; ricostruzione della
copertura; rifacimento degli interni; realizzazione degli impianti e dei
servizi.
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento accuratamente reversibile del cantiere, evitando
trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto, anche
in relazione sistema del verde.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Tecniche di bio-architettura con particolare riferimento a quelle
riconducibili agli usi edili locali, con eventuali sistemi di ricircolo
dell’acqua piovana (raccolta dai tetti in cisterne).
Modalità di accesso
Ippovia e viabilità pedonale, o per veicoli di servizio a motore privi di
emissioni
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
- Restauro
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi
superficie
costo parametrico
totale
mq
€/mq
€
40
1.090
43.600
200
40
8000
15.000
totale intervento
66.600
50
Edificio e3
IDENTIFICAZIONE
Toponimo del sito
Pastena
Proprietà
Distanza da Agropoli centro
3,50 km.
Identificazione su immagine aerea (Ortofoto)
Identificativi catastali
Foglio n°
25
Particella n°
6
Identificazione su catastale
Identificazione su Carta Tecnica Regionale (1:5000)
Identificazione rispetto al centro di Agropoli su base
IGM
51
SISTEMA TERRITORIALE E CONTESTO PAESISTICO-AMBIENTALE
Rete dei collegamenti
Situato su una discesa a mare su tracciato sterrato a circa cento metri di
distanza dalla strada bianca costiera.
Relazioni con il sistema insediativo
Riferibile alle sistemazioni settecentesche del territorio agricolo dell’intero
promontorio di Tresino, in probabile continuità insediativa col villaggio
scomparso di Pàstina.
Relazioni con la rete idrografica
Relazioni con il sistema ambientale
Il fabbricato è situato in un’ampia radura circondata da vegetazione di
sclerofille.
Relazioni paesistico-percettive
L’edificio è posto in un prato su un terrazzo costiero a pochi metri di altezza
sul mare, con visibilità eccellente da tutta la baia di Trentova e dalla strada
carrabile costiera.
CARATTERIZZAZIONE DELLA STRUTTURA EDILIZIA
Dati metrici
Struttura originariamente disposta su due livelli, con una superficie totale di
160 mq. e un volume complessivo di 640 mc.
Tipologia edilizia di riferimento
Datazione
Funzioni presenti
Immagini da terra
Residenza rurale con deposito/stalla.
XVIII-XIX sec.
-
52
Pianta dei livelli : piano terra, primo piano
Prospetti nord e est
Prospetti sud e ovest
Materiali costruttivi ricorrenti
Caratteristiche della geometria costruttiva
Tipologia delle strutture portanti
Elementi formali specifici
Presenza di impianti e servizi
Stato conservativo
Criticità
Potenzialità
Pietra arenaria
Fabbricato a blocco
Murature in pietrame a sacco
Grandi archi in pietra sui lati minori
Murature perimetrali quasi totalmente crollate e rilevanti dissesti
diffusi, crollo dei tetti e dei solai
Rudere non completamente leggibile negli elementi volumetrici salienti.
Scarse possibilità di recupero dei volumi edilizi.. Contesto immediato
privo di elementi incoerenti
53
DETERMINAZIONE DEI CRITERI OPERATIVI COMPATIBILI
Criteri procedurali
Vincoli
- L.394/91: Piano del PNCVD, zona A1, Contesti storici, art.15
- Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE), DPR
357/97: Regione Campania, Regolamento n. 1/2010: PdG ZPS
Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (IT8050048)
e del SIC“Monte Tresino e dintorni” (IT8050032)
- D. L.vo 42/2004: PTP: zona C. I.
Tipo di intervento ammissibile
Restauro edilizio e risanamento conservativo, sistemazioni esterne
senza alterazioni della vegetazione e dei profili del terreno.
Mantenimento dei rapporti visivi sia con l’interno che con l’esterno del
contesto paesistico. Fruizione con carattere esclusivamente
naturalistico, scientifico, didattico e culturale.
Criteri tecnici (struttura edilizia)
Interventi necessari
Consolidamento e messa in sicurezza con eliminazione dei fattori di
degrado delle strutture edilizie; ruderizzazione controllata.
Modalità attuative della cantieristica
Allestimento accuratamente reversibile del cantiere, evitando
trasformazioni residue degli ambiti esterni a smontaggio avvenuto,
anche in relazione sistema del verde.
Cautele e modalità di intervento da privilegiare
Uso di tecniche e materiali bio-eco-compatibili; asportazione selettiva
della vegetazione dalle murature
Criteri tecnici (pertinenze)
Modalità di accesso
Ippovia e viabilità pedonale
Interventi per il recupero degli spazi pertinenziali
Regimazione delle acque meteoriche e contenimento superficiale del
terreno con tecniche di ingegneria naturalistica
Attrezzature eventuali degli spazi esterni in relazione a potenziali
funzioni insediabili
allestimenti provvisori effettuati con strutture leggere completamente
rimovibili per la realizzazione e fruizione a cantiere aperto delle
indagini in corso
Criteri economici
Valutazione sintetica dei costi da sostenere
- Consolidamento e messa in sicurezza
- Sistemazioni esterne
- Attrezzature e arredi (servizi esterni)
superficie pareti
costo parametrico
totale
mq
€/mq
€
260
120
31.200
500
40
20.000
50.000
totale intervento
101.200
54
Progetto di valorizzazione della baia di Trentova. Azioni integrate per la fruizione sostenibile
dei beni e dell’area naturale Patrimonio dell’Unesco.
QUADRO ECONOMICO RIEPILOGATIVO
LAVORI
A
%
A.1 Infrastrutura verde
IMPORTI
€
46.000,00
A.2
Strada verde di Tresino
€
1.015.000,00
A.3 Percorsi
Percorso naturalistico della costa
€
330.000,00
A.4
Percorso naturalistico nella macchia
€
66.600,00
A.5
Edificio a1
€
251.000,00
A.6
Edificio a2
€
362.600,00
A.7 Servizi ricettivi
Edificio a3
€
482.470,00
A.8
Edificio a4
€
221.300,00
A.9
Edificio a5
€
289.000,00
A.10
Formazione di prati
€
60.000,00
Area attrezzata sport, cultura, tempo libero
€
3.750.000,00
A.12
Parcheggio a basso impatto
€
325.000,00
A.13
Edificio e1
€
632.500,00
Edificio e2
€
66.000,00
Edificio e3
€
101.200,00
A.11
Verde, sport, cultura,
parcheggi, tempo libero
Laboratori di ecoA.14
archeologia
A.15
SOMMANO
SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE
B
B.1 Spese generali e tecniche
IMPORTI
12% €
959.840,40
€
796.322,74
5% €
399.933,50
I.V.A. sui lavori
10% €
799.867,00
I.V.A. sulle spese generali e tecniche
22% €
211.164,89
Espropriazioni
B.2 Imprevisti
B.3
B.4
I.V.A.
SOMMANO
IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO
TOTALI
€
46.000,00
€ 1.411.600,00
€ 1.606.370,00
€ 4.135.000,00
€
799.700,00
€ 7.998.670,00
TOTALI
€ 3.167.128,53
€ 11.165.798,53
STUDIO DI PREFATTIBILITÀ AMBIENTALE
Il PIU Trentova-Tresino, cui si è fatto più volte doveroso riferimento, e più in dettaglio il Rapporto
Finale dello stesso, dava conto del complesso sistema di norme e previsioni a cui subordinare le
proposte di conservazione e trasformazione del territorio di cui quello interessato dal presente
progetto preliminare è appunto parte rilevante. Per tale ragione si farà qui riferimento al citato
Rapporto Preliminare riprendendone ampi stralci.
Nella gerarchia dei piani che a vario titolo interessano il territorio in esame, la posizione centrale è
occupata dal Piano Paesaggistico Regionale. Ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio
(DL 42/2004, art.146) il piano paesaggistico, che compete alle Regioni formare di concerto col
Ministero per i beni e le attività culturali, regola la disciplina del paesaggio in termini vincolanti nei
confronti di ogni altro piano, compresi i piani delle aree protette. Nei dibattiti e nelle esperienze
pianificatorie che hanno fatto seguito all’entrata in vigore del Codice, il problema del
coordinamento della norma testè citata con quella contenuta nella L.349/1991 (che afferma a sua
volta all’art. 12 la funzione sostitutiva del Piano del Parco nei confronti di ogni altro piano), sembra
tuttora aperto. D’altra parte, nel nostro caso i percorsi formativi dei diversi piani interessanti il
territorio in esame presentano rilevanti scostamenti temporali, che interferiscono con le relazioni
instaurate e o da instaurare tra i rispettivi contenuti normativi. La cogenza rispettiva dei diversi
piani dipende quindi non soltanto dalla loro collocazione nell’ordinamento complessivo, ma anche
dal grado di specificazione ed approfondimento delle determinazioni assunte nel corso del tempo.
Ciò vale in particolare per il piano paesaggistico della Campania, i cui contenuti paesaggistici sono
stati integrati successivamente nel piano territoriale regionale, in forma di Linee Guida di contenuto
essenzialmente metodologico.
In questo senso, sembra possibile affermare che le implicazioni più importanti che il vigente quadro
normativo presenta nei confronti del Progetto in esame sono sostanzialmente contenute nel Piano
del Parco e nei suoi strumenti attuativi vigenti o previsti. Al riguardo va tenuto presente che il Piano
del Parco configura un quadro normativo territoriale che considera anche le zone esterne al
perimetro del Parco stesso, sotto forma di cautele ed indirizzi da applicare nelle “aree contigue”
appositamente delimitate in base al DPGR 516/2001. Sia tale delimitazione che i contenuti
normativi formano oggetto di specificazioni più dettagliate negli strumenti territoriali ed urbanistici
locali adeguati al Piano del Parco e approvati dall’Ente Parco.
L’intero quadro normativo, quale si è venuto configurando negli ultimi anni, è significativamente
investito dalla costituzione nel 1993 del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano: dalle
preventive norme di salvaguardia (1991-93) che distinguono due tipi di zone a seconda del grado di
antropizzazione (di cui quelle meno antropizzate interessano anche l’area Tresino-Trentova) al
Piano del Parco (PPNCVD). E’ precisamente il recepimento di quest’ultimo ad incidere sulle
possibilità d‘uso e di gestione dell’area in questione, sia perché gli spetta prioritariamente la
funzione di assicurare con apposite misure di regolazione la tutela dei valori e delle risorse del
Parco – funzione tanto più importante in quanto il Parco è stato inserito dall’Unesco nei siti del
Patrimonio dell’Umanità – sia perché la legge quadro del 1991 attribuisce ai piani dei parchi una
efficacia prioritaria ed anzi una “funzione sostitutiva” nei confronti di ogni altro piano.
A questo riguardo va peraltro notato che il nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs
42/2004 e succ. mod. e int.) ha poi riconosciuto al piano paesaggistico la competenza per la
disciplina paesaggistica anche per le aree a parco, aprendo un problema, tuttora aperto, di
coordinamento e coerenza. Tuttavia va anche notato che le Linee Guida del paesaggio contenute nel
PTR della Campania hanno per ora contenuto essenzialmente metodologico, come già detto, a
differenza delle norme del Piano del Parco.
56
Le indicazioni normative di maggior rilievo del Piano del Parco, all’interno del perimetro protetto,
sono espresse soprattutto con riferimento alla “zonizzazione”, disegnata dal Piano coerentemente
con quanto previsto dalla Legge quadro 394/1991. In termini molto sintetici, la zonizzazione
articola le seguenti tipologie:
zone A1, di riserva integrale naturale, di elevato interesse ambientale, nelle quali la fruizione
ha carattere esclusivamente naturalistico, scientifico, didattico e culturale, e gli interventi ammessi
sono rigorosamente conservativi,
zone A2, di riserva integrale d’interesse storico-culturale e paesistico, nelle quali la fruizione
ha carattere naturalistico, scientifico, didattico e culturale e gli interventi ammessi sono
conservativi,
zone B1, di riserva orientata, nelle quali la fruizione può includere, oltre alle attività agricole
tradizionali e al pascolo brado, anche selezionate attività sportive e ricreative e gli interventi
conservativi possono essere accompagnati da interventi manutentivi, di restauro e di recupero,
zone B2, di riserva generale orientata alla formazione di boschi vetusti, con le limitazioni di
cui alle zone B1,
zone C1, di protezione, prossime ai centri abitati, in cui le attività agro-silvo-pastorali
possono essere affiancate dalla fruibilità turistica, sportiva e ricreativa, con interventi volti
prioritariamente alla manutenzione e alla riqualificazione del territorio agricolo e del patrimonio
edilizio e al recupero delle aree degradate,
zone C2, di protezione, disciplinate come le precedenti salve le caratterizzazioni derivanti
dalla minor prossimità ai centri abitati,
zone D, di promozione economica e sociale, profondamente modificate dall’azione antropica
e suscettibili di ospitare attività e servizi per la valorizzazione e la fruizione del Parco e per lo
sviluppo sostenibile delle comunità locali, con interventi anche radicalmente trasformativi.
Nell'area di intervento si riconosce la presenza di zone A1 (sulla fascia costiera, dai confini
comunali fino alla baia di Trentova) e, procedendo verso l’entroterra, di zone B1 (per una sottile
fascia immediatamente a ridosso della zona A1), di zone C2 (sul versante collinare rivolto verso
l’interno, e sulla baia di Trentova).
Oltre alle norme riferite alla zonizzazione, il Piano del Parco esprime ulteriori indicazioni
riguardanti fra l’altro:
l’organizzazione del territorio, ed in particolare il riassetto della viabilità e dei trasporti, che
nell’area in esame può concernere la valorizzazione del porto di Agropoli, anche come Porta di
Mare del Parco, oltre che della rete più minuta, e in particolare del sentiero costiero che risale
Tresino;
l’articolazione ecosistemica, con riferimento ai “sistemi e sottosistemi ambientali”, che
nell’area in esame, appartenente al sistema arenaceo-conglomeratico della regione climatica
mediterranea, riconosce i sottosistemi collinare e delle coste alte, mentre dal punto di vista delle
emergenze ambientali individua un’area di rilevante interesse floristico, vegetazionale e faunistico
nell’alto versante della collina di Tresino rivolto verso l’entroterra;
l’articolazione dei sistemi storico-culturali e paesistici, attraverso l’individuazione di ambiti
ed elementi di specifico interesse, rappresentati nell’area in esame da beni puntuali, percorsi e siti di
interesse storico-archeologico di varia epoca, da parte di una più vasta area archeologica indiziaria,
dal contesto paesistico caratterizzato da tali siti e beni (parte di un contesto costiero molto più
ampio, che ricomprende circa metà dell’area di progetto), per il quale lo stesso Piano prevede la
redazione di un Progetto di intervento unitario (PIU);
le aree costiere da sottoporre a interventi coordinati di recupero ambientale e paesistico – i già
menzionati PIU – rappresentate nell’ambito di intervento dal segmento di litorale più a nord;
gli indirizzi e i criteri per la gestione delle attività agricole, forestali e pastorali, riferibili per
l’area di Tresino in particolare alla conservazione e valorizzazione delle attività tradizionali, alla
tutela della qualità dei prodotti e allo sviluppo delle varie forme di turismo rurale;
57
58
59
gli indirizzi e i criteri per le attività turistiche e ricreative, riferibili nel caso in esame a
tipologie di fruizione molto differenziate, dagli usi naturalistici delle aree da sottoporre a prevalente
conservazione, alla rilevante pressione antropica che grava sulla spiaggia di Trentova.
Come si è detto, il Piano del Parco ha il compito di regolare (anzi, secondo la L.394/1991, art.12,
“sostituire”) l’intera gamma dei piani operanti nel territorio protetto. Il Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale della Provincia di Salerno (PTCP) portato all'approvazione nel 2012,
sebbene i recenti provvedimenti legislativi abbiano messo in discussione l’esistenza stessa delle
Province, in carenza di determinazioni organiche a livello d’area vasta, sembra meritevole di
attenzione. Come previsto dalla Legge Regionale in materia urbanistica, il PTCP si articola, dal
punto di vista dei contenuti, in disposizioni “strutturali” e disposizioni “programmatiche” e, dal
punto di vista spaziale, in “ambiti territoriali identitari” (che riprendono le “Unità di paesaggio”
disegnate dalla Regione) e in “sistemi territoriali di sviluppo”. Questa articolazione spaziale va
posta a confronto con quella espressa da altri strumenti entrati in vigore durante l’iter formativo del
PTCP. Tra questi, il Piano Territoriale Paesistico del Cilento Costiero (1996), che individua zone di
Conservazione Integrale e zone di Conservazione Integrale e di Riqualificazione Ambientale,
direttamente interessanti parte dell’ambito del presente Progetto. In termini più settoriali ma non
meno incisivi, va anche ricordato il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino in sinistra
Sele, che distingue 5 classi di rischio e pericolosità: va notato che il rischio di frane interessa
direttamente una parte del nostro promontorio (come le recenti frane lungo la strada che scende al
Porto hanno evidenziato), mentre i fenomeni erosivi continuano ad aggredire la fascia costiera,
determinando ulteriori restringimenti degli arenili fruibili per la balneazione. Le indicazioni del
PTCP (a partire dalla “proposta definitiva” del 2009), investono aspetti rilevanti del presente
Progetto, quali:
la definizione degli obiettivi da perseguire, nella misura in cui la valorizzazione dell’area
Trentova-Tresino è pensata in funzione di un processo più vasto di valorizzazione territoriale;
la conoscenza e la comprensione dell’area in questione, dei valori e dei condizionamenti che
essa esprime, con particolare riguardo per l’interpretazione “strutturale” del territorio;
la considerazione dei problemi, delle minacce e delle criticità da fronteggiare, come pure delle
opportunità che le tendenze di cambiamento in atto vengono profilando;
la definizione delle strategie che possono essere messe in campo per raggiungere gli obiettivi
assunti.
L'area è inoltre parte di un vasto territorio inserito nella rete Natura 2000, sia come sito di interesse
comunitario “Monte Tresino e dintorni” (SIC IT8050032, 1338 ha ) che come zona di protezione
speciale “Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse” (ZPS IT8050048, 2840 ha). L'insieme delle
tutele riferibili a questi due ambiti perlopiù sovrapposti è contenuta nel Piano del Parco, con
ulteriori specificazioni nel Piano di Gestione specificamente dedicato e già richiamato, la cui
procedura di approvazione risulta attualmente incompleta.
Il contesto normativo in cui si situa il presente Progetto è ulteriormente definito dai piani urbanistici
comunali (PUC). Per Agropoli, vige tuttora il vecchio Programma di fabbricazione del 1972, mentre
il nuovo strumento previsto dalla legge regionale, il PUC, è tuttora in corso di elaborazione. La
proposta di PRG presentata all’inizio degli anni 2000, ed oggi decaduta, faceva invece esplicito
riferimento ai piani sovraordinati, in particolare il PTCP e il PPNCVD, interpretati alla luce delle
esigenze e dei caratteri del Comune. A partire dalla proposta e alla luce delll’evoluzione
complessiva della pianificazione sovraordinata è stato nel 2012 avviato il processo di formazione
del PUC (Piano urbanistico Comunale) che è sfociato nel 2013 nel Piano Preliminare approvato
insieme al Rapporto preliminare per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) con delibera di
60
Giunta Comunale n. n° 273 del 05.09.2013. Il Piano Preliminare sviluppa i temi di fondo già in
parte delineati nelle precedenti proposte e profila un quadro strategico che, in estrema sintesi , può
essere riassunto come segue:
1. Riqualificazione della funzionalità dei servizi eco-sistemici
2. Riorganizzazione e rafforzamento di sistemi infrastrutturali
3. Riqualificazione urbanistica e paesistica
Costituiscono parte fondamentale del quadro strategico le prime indicazioni relative ai Progetti di
luoghi e ai Progetti di rete qui elencati:
- Progetti di luoghi (P1 Progetto di valorizzazione Tresino-Trentova, P2 Parco fluviale del Testene
P3 Progetto water-front S.Marco, P4 Progetto del Porto e servizi afferenti, P5 Progetto della
Stazione e dintorni,
- Progetti di reti (P-RE Rete Ecologica, P-RF rete di fruizione territoriale).
Nel tentativo di conciliare le opportunità di sviluppo con la rigorosa difesa dei valori ecologici e
paesistici (a sua volta condizione primaria per l’attrattività e per lo sviluppo sostenibile del turismo)
è stata avanzata l’ipotesi che il PIU, cui il presente progetto preliminare è totalmente riferito, possa
costituire un terreno di confronto e di composizione in un organico disegno dei diversi interessi in
gioco, tale da coordinare il futuro PUC e il Piano del Parco.
Il presente progetto si pone in piena continuità col PIU richiamato, del quale si propone di
realizzare alcune azioni strategiche, ed è conseguentemente parte integrante e attuativa del progetto
P1 del PUC in itinere. La rispondenza delle scelte effettuate al quadro normativo in vigore è quindi
verificata sia indirettamente - cioè attraverso la rispondenza a tale quadro del progetto P1 del PUC
(soggetto alla procedura VAS) nonché dello stesso PIU (avendone per di più escluso gli interventi
più trasformativi), basato su un'intesa che coinvolge lo stesso Ente PNVCD - che direttamente, con
riferimento ai criteri specificamente enunciati nelle schede di progetto inserite nelle pagine
precedenti.
61
CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO
L'interpretazione strutturale nel PIU
Il Rapporto Finale del PIU pone l'interpretazione strutturale del territorio al centro del processo di
analisi propedeutico alla progettazione vera e propria, luogo di una lettura del contesto territoriale
che faccia emergere gli elementi e le relazioni da cui il progetto non può prescindere. Lo stesso
documento, cui sono riferibili ampi stralci del presente capitolo, argomenta come l’esigenza di una
lettura molto selettiva e orientata al progetto sia da qualche tempo emersa in un gran numero di
esperienze, in particolare dei piani provinciali e regionali e dei piani dei parchi.
In base alle esperienze pregresse, le componenti da considerare sembrano:
l’assetto geomorfologico e idrografico,
l’assetto vegetazionale,
l’assetto storico-insediativo,
l’assetto infrastrutturale,
l’assetto visivo.
In particolare nella "carta strutturale" funzionale al PIU, si evidenziano (sono sottolineate le
componenti riferibili al presente progetto):
- la modellazione geomorfologica (ad es. l’emergenza della "Selva" e del "Cozzo di Pàssaro",
nonostante le compromissioni edilizie, ma anche la "conca") etc.;
- la rete idrografica superficiale non solo per scopi ecologici in senso stretto, ma anche per scopi
paesistici, con sottolineature vegetazionali (siepi, filari ecc.);
- le forme della copertura vegetale (distinguendo le formazioni estese di macchia mediterranea, le
formazioni lineari, i filari e le siepi, le colture arboree, i campi a seminativo, le residue aree
pascolive);
- le morfologie di costa (spiagge, scogliere, falesie);
- le morfologie insediative (nuclei compatti e plessi isolati di rilevanza storico-culturale, le direttrici
dell'espansione edilizia, l'edificato sparso privo di strutture di riferimento);
- l’armatura urbana (in cui si evidenzia il ruolo organizzatore del centro storico di Agropoli )
- le reti viabilistiche (viabilità di carattere sovralocale, di carattere locale, di uso rurale, carrarecce e
strade bianche, percorsi sentieristici ecc.);
- le infrastrutture condizionanti (ferrovie e stazioni, porto e servizi portali);
- le emergenze (architettoniche, paesistiche, storico-culturali, naturalistiche).
Ma la carta tende anche e sopratutto a porre in rilievo i sistemi di relazioni di cui tener conto, quali:
- l'interazione tra la grande macchia boschiva che interessa il promontorio, la costa e il mare,
- il dialogo (non solo visivo) tra la suddetta macchia, i rilievi collinari e le aree pianeggianti
intercluse;
- la contiguità tra centro storico, costa e porto;
- la dipendenza funzionale della "campagna urbana" dal centro storico e immediati dintorni.
La carta evidenzia inoltre le criticità ambientali riferite a situazioni puntuali di degrado, abbandono
o impatto nell’area in oggetto (nel nostro caso infrastrutture per balneazione e ricettività a Trentova,
aree sosta ampie e non organizzate, aree coltivate a Pastena, insediamenti sparsi nella Conca).
In questi sistemi di relazioni prendono un ruolo importante alcuni grandi complessi unitari, dotati di
una “figura” riconoscibile , quali (sottolineati gli elementi direttamente coinvolti in questo
progetto):
il centro storico, coacervo di componenti indissociabili dal Castello e le architetture antiche
alla parete rocciosa strapiombante sul porto ai resti vegetali inglobati nel giro delle mura,
62
gli assi rettori dello sviluppo urbano moderno, ancora ben riconoscibili nel Programma di
fabbricazione del 1972, che in qualche misura prolungano verso sud-est il ruolo ordinatore del
nucleo più antico,
la fascia costiera, con pochi lembi di spiagge inglobate in scarpate prevalentemente rocciose,
la collina, che ha conservato il toponimo antico della “selva”, che ha storicamente arginato
l’espansione urbana verso Sud, chiudendola col suo versante più acclive, il “Cozzo del Pàssaro”,
singolare emergenza conica non del tutto snaturata dall’insediamento sparso e il crinale boscato del
M. Tresino
la ‘Conca’ racchiusa dai rilievi della Selva e del M. Tresino, visibile per un ampio raggio
dalle propaggini settentrionali del M. Stella come cannocchiale prospettico che traguarda sulla baia
di Trentova;
la fascia fluviale del Testene, proveniente dagli stessi rilievi che ritagliano l’orizzonte di
Agropoli verso sud, che penetra nell’area urbana sfuggendo alla stretta degli assi stradali principali
e guadagna il mare dopo aver toccato molte delle aree contenenti le principali attrezzature pubbliche
della città (per l’istruzione, la cultura, lo sport e lo spettacolo) e sedimi dismessi (fornace) o in
dismissione (depuratore);
la piana agricola del Muoio, delimitata a sud e ovest dal M. Tresino, a est dai rilievi di c. da
Palomba e a nord dalla collina della Selva, in cui il mosaico dei coltivi sfuggito all’urbanizzazione
più intensa lungo gli assi stradali è regolarmente interessato da un’edificazione diffusa che si spinge
a risalire i rilievi circostanti (all’interno della piana svetta il citato Cozzo di Passaro);
il porto e le sue adiacenze, tra il promontorio su cui sorge il centro storico, la scogliera di S.
Francesco e lo scosceso versante nord-occidentale della Selva; particolarmente problematico il
rapporto col centro urbano che lo sovrasta, e con la rete stradale nazionale; (il sistema orografico
individuabile nei siti porto/ centro urbano attuale/ promontorio di Agropoli Alta/Selva riproduce
puntualmente, anzi trasla lungo la costa drammatizzandone le differenze altimetriche, quello
Trentova/ Conca/ Selva/ Tresino);
Caratteri storico-archeologici ed evoluzione del paesaggio
Il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità Unesco del “paesaggio culturale” cilentano,
rappresenta l'ambivalenza di un territorio dalla straordinaria ricchezza naturalistica e, nel contempo,
di antichissima elaborazione antropica. Questo aspetto vale in particolare per Tresino e ancora più
dettaglio per l'area oggetto del presente progetto, e costituisce come già affermato la più profonda
giustificazione di un Laboratorio di eco-archeologia in tale contesto. Il promontorio, che già in
epoca pre-romana faceva parte integrante, ancorché periferica, del territorio di Paestum e Velia,
presenta una ricca sedimentazione d’interesse archeologico e testimonia la densità del sistema
insediativo tra il neolitico e l’età dei metalli. Durante la romanizzazione il ruolo di
complementarietà nei confronti del contesto si precisa con duplice riferimento, all’espansione
agricola e alle funzioni portuali rispetto alla pianura di Paestum. Ma, mentre si consolidano nel
corso dei secoli le funzioni portuali - tanto più importanti per territori la cui accessibilità dipende
prioritariamente dalle vie d’acqua – che trovano luogo soprattutto nel porto naturale presso la foce
del Testene e nel Vallone in corrispondenza di Saùco, il ruolo agricolo manifesta cicliche
alternanze, di espansione e contrazione, di cui restano tracce complesse nel paesaggio rurale e
naturale. Su questo sfondo evolutivo occorre proiettare i caratteri emergenti della macchia
mediterranea che copre gran parte del nostro campo di studio, non meno che dei relitti della
struttura insediativa, a cominciare dal sistema delle torri costiere e dai ruderi delle case rurali
disseminate sull’intero territorio.
La cartografia storica, a partire dalle riedizione settecentesca delle cosiddette “mappe aragonesi”,
consente in qualche misura una lettura interpretativa dei processi di rielaborazione “culturale” del
paesaggio naturale, atta ad individuarne i caratteri strutturali. Emergono, come attesta con
63
particolare efficacia una carta del 1698, il nucleo compatto della città di Agropoli raccolto attorno al
castello, il complesso di S.Francesco, il sistema portuale articolato nel porto naturale attiguo al
nucleo urbano e negli approdi in corrispondenza dell’insediamento del Saùco, come pure si rileva in
varie fonti cartografiche antiche il ruolo del villaggio di S. Giovanni a Tresino, oggi ruderizzato.
Elementi strutturali ribaditi dalla cartografia “moderna”, quali le carte IGM del 1871 e del 1955. E’
interessante notare che in quest’ultima si conferma il carattere dominante della collina detta
“Selva”, che limita col suo versante acclive l’espansione urbana verso sud-est, ospitando macchie e
coltivi, resti della originaria area boschiva. Ma il confronto tra le carte degli anni 50 -60 (inclusa
quella del CNR del 1960) e le carte della fine degli anni ’90, mostra invece un drammatico
cambiamento nel rapporto tra questi elementi strutturali e il contesto agricolo e forestale. Una parte
importante delle aree agricole si è trasformata in aree di rinaturalizzazione (vegetazione a
sclerofille, boschi a dominanza di leccio, misti termofili), mentre si affaccia ormai in tutta la sua
prepotenza la dispersione insediativa che in pochi decenni ha cambiato il paesaggio di Agropoli
come quello di tanti altri territori contemporanei.
64
PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA
Il presente documento definisce le linee guida del Piano di Sicurezza e Coordinamento nell’ambito
della redazione del progetto preliminare/definitivo inerente la realizzazione degli interventi di
valorizzazione integrata della Baia di Trentova. Per la localizzazione dei vari interventi si vedano le
planimetrie generali e i grafici di dettaglio.
In particolare, di seguito vengono raccolte le prime indicazioni di massima per poter redigere il
piano di sicurezza e coordinamento dei lavori in oggetto e per poter dare in via estimativa una
valutazione degli oneri di sicurezza. Il piano di sicurezza e coordinamento dovrà essere redatto in
conformità a quanto previsto dall’art. 100 del D. Lgs. 81/08 e quindi dall'Allegato XV; il fascicolo
dell'opera secondo l'Allegato XVI allo stesso Decreto.
Nel seguito viene quindi fornita un’analisi preliminare del rischio al fine di garantire il rispetto delle
norme per la prevenzione infortuni e la tutela della salute dei lavoratori.
I contenuti del presente documento dovranno essere ampliati ed integrati nell’ambito della
redazione del progetto esecutivo in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente. Tutti i
soggetti interessati dal lavoro, maestranze e figure responsabili, nonché agli utenti della
Committenza dovranno essere resi edotti sui rischi specifici e sulle misure di sicurezza previste.
Il piano di sicurezza subirà l’evoluzione necessaria all’adattamento alle esigenze reali e concrete del
cantiere, tenendo conto dell’utilizzo comune di impianti, attrezzature, mezzi logistici e di protezione
collettiva.
Il Piano di Sicurezza che sarà sviluppato in seguito prenderà in considerazione ed approfondirà la
salvaguardia dell'incolumità delle maestranze addette ai lavori come quella dei persone presenti
sull'area di intervento. In particolare dovrà essere prevista una gestione del cantiere tale per cui i
lavori specifici e tutto ciò che genera la presenza del cantiere stesso, non creino problemi sul
normale andamento delle normali attività svolte nell'area di Trentova.
Si dovrà prevedere anche una stretta collaborazione tra il RUP, il coordinatore per la sicurezza ed il
committente in modo che il cantiere non debba subire ritardi dovuti a interferenze con lavori non
compresi nell'appalto in oggetto. Per esempio si dovrà considerare che per tutta la durata dei lavori
dovrà essere attentamente coordinato il flusso estivo di visitatori verso le attrezzature balneari e le
altre località di richiamo della zona.
Naturalmente tutte le problematiche comuni e generali di cantiere dovranno essere tenute in debita
considerazione nella redazione del Piano di Sicurezza. Tutte le scelte di natura logistica, annoverate
nel normale andamento dei lavori in cantiere, saranno prese in accordo con il settore Lavori
Pubblici del Comune di Agropoli e con l'ufficio che si occuperà di gestire l'opera e riportate nel
piano di sicurezza o nei successivi aggiornamenti operativi.
Descrizione sommaria dei lavori
Il lavoro in oggetto prevede un insieme integrato di interventi per la valorizzazione di un'area di
alto valore paesistico-ambientale comprendente opere edili (in particolare di restauro edilizio) di
ingegneria ambientale e naturalistica, di sistemazione a verde, di infrastrutturazione leggera
dell'accessibilità (viale, parcheggio etc.), di allestimento fruitivo di spazi esterni e interni, come più
dettagliatamente indicato nelle schede progettuali.
Data la vastità dell’area e la disseminazione degli interventi, saranno formati vari (sotto)cantieri
corrispondenti ad essi, con accessi separati. I lavori dovranno essere programmati e realizzati per
66
singole fasi/zone di intervento da individuarsi nelle planimetrie di cantiere allegate al PSC, e
opportunamente delimitate e segnalate durante le fasi lavorative.
Potranno essere presenti due o più Imprese nella realizzazione dell’opera data la varia qualità dei
lavori necessari
Indicazioni e prescrizioni di sicurezza preliminari
Il cantiere (ovvero i vari sottocantieri) non dovrà in alcun modo interferire, rallentare o bloccare la
viabilità pubblica e privata dell'area, in specie nel periodo di massimo afflusso di visitatori.
L'area di cantiere sarà delimitata da una recinzione che circonderà il perimetro esterno dell’area di
intervento, all'interno della quale dovranno essere allestite le baracche destinate ai vari servizi
igienico-assistenziali per maestranze e gli uffici di cantiere, nonché le aree di deposito dei materiali.
Tutti i materiali di scavo, di risulta o di imballaggio dovranno essere confinati e trasportati nelle
apposite discariche non appena possibile.
Il cantiere e le varie fasi lavorative non dovranno recare danno alle piantumazioni esistenti nell’area
di intervento.
L’ordine delle fasi lavorative riguarderà essenzialmente gli scavi e rimozione materiale di scavo,
demolizione rimozioni di materiali di risulta opere esistenti, la realizzazione delle opere murarie, la
posa degli impianti elettrici e termici ed idraulici, aree verdi etc. Tali fasi si ripeteranno per ogni
singola area/zona di lavoro.
Per gli scavi e movimentazione terreno, saranno utilizzati omologati tipo scavatori, bulldozer e
camion per il trasporto del terreno, Per il trasporto ed il sollevamento dei materiali e delle forniture
nonché per le lavorazioni saranno utilizzate attrezzature omologate. Internamente all'area potranno
essere utilizzati mezzi di movimentazione tipo transpallet, carrelli elevatori o altri mezzi di
movimentazione merci.
Qualora attorno o all’interno dell’area oggetto di intervento ci fossero linee elettriche aeree, si dovrà
procedere alla rimozione o protezione da parte di personale dell’ente gestore.
Considerato l’ambito in cui si svolgono le lavorazioni,particolare attenzione dovrà essere posta
nell’utilizzo delle attrezzature affinché si venga a ridurre al minimo la propagazione dei rumori, in
particolare durante le opere di scavo e demolizione.
Grande attenzione dovrà essere posta affinché le operazioni di realizzazione non rechino danno ai
sistemi ecologici.
Valutazione del rischio ed azioni di diminuzione/riduzione dello stesso
Nel Piano di Sicurezza e Coordinamento verranno analizzati i rischi che procederanno dalle
lavorazioni previste per la realizzazione dei lavori in oggetto. L'organizzazione e le modalità
operative saranno alla base della valutazione del Piano di Sicurezza.
A seguito dell'individuazione della varie fasi lavorative, saranno evidenziati i rischi prevedibili e/o
l’impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il mantenimento
delle condizioni di sicurezza in cantiere. L’obiettivo della valutazione dei rischi, è di consentire al
datore di lavoro di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei
lavoratori, sulla base dell’individuazione dei possibili rischi.
Le indicazioni qui riportate non vogliono analizzare o riguardare le problematiche inerenti le
diverse fasi lavorative che dovranno essere oggetto del piano di sicurezza e coordinamento e dei
relativi POS, ma vogliono solo sottolineare alcune criticità che dovranno essere valutare durante la
progettazione del cantiere.
Pertanto in linea di massima si individuano di seguito una serie di rischi potenziali che potranno
essere analizzati in dettaglio nel Piano di sicurezza.
Rischi prevalenti
67
Rischi prevalenti nella fase di consolidamento sono la movimentazione dei materiali e la presenza
di polveri e materiali dannosi per la salute oltre al rischio del crollo delle strutture. La dotazione dei
DPI delle maestranze dovrà essere adeguata alle lavorazioni in atto. Le dimensioni delle attrezzature
di lavoro devono essere confacenti alla natura dei lavori da eseguire nonché alle sollecitazioni
prevedibili e consentire una circolazione priva di rischi. Inoltre dovranno essere scelte le
attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure.
Nella fase di realizzazione degli scavi per la realizzazione delle strutture di sottofondazione sarà da
valutare il rischio di caduta entro lo scavo ed il seppellimento per crollo delle pariti dello scavo e la
presenza di polveri. Le lavorazioni dovranno essere eseguite con l’ausilio idonei parapetti a
delimitazione degli scavi che dovranno avere scarpa di inclinazione di 45° o eventuale armatura se
profondi più di mt. 1,50.
Nella fase di realizzazione delle strutture in elevazione sarà sicuramente da valutare il rischio di
caduta dall'alto e di movimentazione di carichi. Tutte le lavorazioni dovranno essere eseguite con
l’ausilio di trabattelli cavalletti o ponteggi a norma.
Le fasi di realizzazione degli impianti elettrici avranno come rischi prevalenti l’elettrocuzione che
sarà valutata per essere eseguita con l'ausilio di DPI opportuni.
Le fasi di realizzazione degli impianti termici e idraulici, avranno come rischi prevalenti
l’elettrocuzione ed il rischio di incendio ed esplosione nel collegamento e messa in funzione
dell’impianto oltre alla movimentazione manuale dei carichi che sarà valutata per essere eseguita
con l'ausilio di DPI ed attrezzature opportune.
Stima degli oneri inerenti la sicurezza
I costi della sicurezza che saranno riportati nella Stima relativa, saranno identificati da tutto
quanto previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento ed in particolare:
apprestamenti, servizi e procedure necessari per la sicurezza del cantiere, incluse le misure
preventive e protettive per lavorazioni interferenti;
impianti di cantiere;
attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva;
coordinamento delle attività nel cantiere;
coordinamento degli apprestamenti di uso comune;
eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o
temporale delle lavorazioni interferenti;
procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza.
Pianificazione e programmazione delle lavorazioni
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà contenere il cronoprogramma al fine di definire
ciascuna fase di lavoro, comprese le fasi di allestimento e smontaggio di tutte le misure atte a
provvedere alla messa in sicurezza del cantiere. Ogni fase così definita sarà caratterizzata da un arco
temporale. Per la redazione del Diagramma di Gantt saranno verificate le contemporaneità tra le fasi
per individuare le necessarie azioni di coordinamento, tenendo anche presente la possibilità che
alcune fasi di lavoro possano essere svolte da imprese diverse.
68
CITTA'DIAGROPOLI
ProvinciadiSalerno
UfficioEspropriazioni
DATI IDENTIFICATIVI
N.
Foglio Particella
INDENNITA'
PROVVISORIA
DATI DI CLASSAMENTO
Porz.
Qualità
Superficie da
Classe espropriare
mq
1
21
7
-
SEMIN. ARBOR.
14.000
2
21
67
-
INCOLT. STER.
3
21
88
2
Unità collabenti
4
21
88
3
In corso di definiz.
5
21
92
6
21
93
7
21
121
8
21
146
-
SEMIN. ARBOR.
5
2.051
9
21
236
-
INCOLT. PROD.
U
10
21
237
-
INCOLT. PROD.
11
21
616
-
12
21
727
-
INCOLT. PROD.
SEMIN. ARBOR.
13
21
728
-
14
21
730
15
21
16
Dominicale
totale
Agrario
1,12
€
15.680,00
964
€
0,21
€
202,44
701
€
1,00
€
701,00
69
€
1,00
€
69,00
8,5 vani Euro 790,18 €
1,00
€
976,00
Euro 33,63 €
1,12
€
6.630,40
€
1,00
€
120,00
Euro 4,24
Euro 7,94 €
1,12
€
2.297,12
350
Euro 0,05
Euro 0,02 €
0,21
€
73,50
U
8
Euro 0,01
Euro 0,01 €
0,21
€
1,68
3
4.461
Euro 29,95
Euro 25,34 €
0,21
€
936,81
2
3.490
Euro 31,54
Euro 22,53 €
1,12
€
3.908,80
SEMIN. ARBOR.
2
860
Euro 7,77
Euro 5,55 €
1,12
€
963,20
-
SEMIN. ARBOR.
2
15.900
Euro 143,70 Euro 102,65 €
1,12
€
17.808,00
731
-
SEMIN. ARBOR.
2
728
Euro 6,58
Euro 4,70 €
1,12
€
815,36
21
732
-
SEMINATIVO
3
8.782
Euro 9,07
Euro 22,68 €
1,04
€
9.133,28
17
21
733
-
SEMINATIVO
3
335
Euro 0,35
Euro 0,87 €
1,04
€
348,40
18
21
734
-
3
22
Euro 0,02
Euro 0,06 €
1,04
€
22,88
19
21
759
-
SEMINATIVO
AREA RURALE
245
€
1,12
€
274,40
20
21
761
-
AREA RURALE
50
€
1,12
€
56,00
A/7
1
976
SEMIN. ARBOR.
3
5.920
In corso di definiz .
Euro 43,38
Euro al mq.
Euro 57,84 €
-
4
Reddito
Euro 39,75
120
paginan.1
CITTA'DIAGROPOLI
ProvinciadiSalerno
UfficioEspropriazioni
DATI IDENTIFICATIVI
N.
Foglio Particella
Porz.
-
INDENNITA'
PROVVISORIA
DATI DI CLASSAMENTO
Qualità
Superficie da
Classe espropriare
mq
21
21
762
AREA RURALE
22
21
764
INCOLT. PROD.
U
10.280
23
21
767
INCOLT. PROD.
U
24
21
769
25
25
41
-
INCOLT. PROD.
PASC. CESPUG.
26
26
5
-
27
26
6
INCOLT. PROD.
Unità collabenti
28
26
7
2
In corso di definiz.
29
26
7
3
In corso di definiz.
30
26
8
31
26
9
-
SEMIN. ARBOR.
32
26
17
2
In corso di definiz.
33
26
17
3
34
26
17
35
26
36
Reddito
Dominicale
68
Euro al mq.
totale
Agrario
€
1,12
€
76,16
Euro 1,59
Euro 0,53 €
0,21
€
2.158,80
53
Euro 0,01
Euro 0,01 €
0,21
€
11,13
U
4
Euro 0,01
Euro 0,01 €
0,21
€
0,84
2
5.942
Euro 3,68
Euro 3,38 €
0,21
€
1.247,82
U
5.159
Euro 0,80
Euro 0,27 €
0,21
€
1.083,39
260
€
1,00
€
260,00
1.028
€
1,00
€
1.028,00
€
28.800,00
-
In corso di definiz .
222
€
1,00
€
222,00
Euro 84,52 €
1,12
€
24.439,52
€
1,00
€
905,00
In corso di definiz.
€
14.500,00
4
In corso di definiz.
€
13.900,00
20
2
In corso di definiz.
216
€
1,00
€
216,00
26
20
3
In corso di definiz.
150
€
1,00
€
150,00
37
26
20
4
In corso di definiz.
150
€
1,00
€
150,00
38
26
21
-
SEMINATIVO
3
28.772
Euro 29,72
Euro 74,30 €
1,04
€
29.922,88
39
26
22
-
PASC. CESPUGL.
2
9.682
Euro 6,00
Euro 5,50 €
0,21
€
2.033,22
40
26
23
-
ULIVETO
4
13.993
Euro 14,45
Euro 21,68 €
2,25
€
31.484,25
5
21.821
Euro 45,08
905
paginan.2
CITTA'DIAGROPOLI
ProvinciadiSalerno
UfficioEspropriazioni
DATI IDENTIFICATIVI
N.
Foglio Particella
Porz.
INDENNITA'
PROVVISORIA
DATI DI CLASSAMENTO
Qualità
Superficie da
Classe espropriare
mq
Reddito
Dominicale
Euro al mq.
totale
Agrario
41
26
24
-
SEMINATIVO
4
48.464
Euro 25,03 Euro 100,12 €
1,04
€
50.402,56
42
26
25
-
4
56.839
Euro 29,35 Euro 117,42 €
1,04
€
59.112,56
43
26
28
-
SEMINATIVO
SEMIN. ARBOR.
3
7.444
Euro 49,98
Euro 42,29 €
1,12
€
8.337,28
44
26
29
-
SEMINATIVO
3
6.301
Euro 6,51
Euro 16,27 €
1,04
€
6.553,04
45
26
31
-
4
12.437
Euro 6,42
Euro 25,69 €
1,04
€
12.934,48
46
26
32
4.424,07
SEMINATIVO
19.300
Euro 7,62 €
Euro 49,84 €
€
32
Euro 6,53
Euro 19,94
0,21
26
2
3
21.067
47
AB
AA
SEMINATIVO
PASCOLO
1,04
€
20.072,00
48
26
33
-
SEMINATIVO
3
30.977
Euro 32,00
Euro 79,99 €
1,04
€
32.216,08
49
26
34
-
4
116.316
Euro 60,07 Euro 240,29 €
1,04
€
120.968,64
50
26
40
-
SEMINATIVO
PASCOLO
2
29.827
Euro 9,24
Euro 10,78 €
0,21
€
6.263,67
51
26
42
-
52
26
48
53
26
54
3
5.317
Euro 5,49
Euro 13,73 €
1,04
€
5.529,68
-
SEMINATIVO
PASCOLO
2
2.735
Euro 0,85
Euro 0,99 €
0,21
€
574,35
56
-
SEMIN ARBOR
5
225
Euro 0,46
Euro 0,87 €
1,12
€
252,00
26
57
-
5
3.829
Euro 7,91
Euro 14,83 €
1,12
€
4.288,48
55
26
62
-
SEMIN ARBOR
PASC. CESPUGL.
2
210
Euro 0,13
Euro 0,12 €
0,21
€
44,10
56
26
63
-
PASC. CESPUGL.
2
305
Euro 0,19
Euro 0,17 €
0,21
€
64,05
57
26
64
-
PASC. CESPUGL.
2
510
Euro 0,32
Euro 0,29 €
0,21
€
107,10
58
26
65
-
PASC. CESPUGL.
2
33
Euro 0,02
Euro 0,02 €
0,21
€
6,93
59
26
66
-
ULIVETO
4
834
Euro 0,86
Euro 1,29 €
2,25
€
1.876,50
60
26
67
-
ULIVETO
4
2.635
Euro 2,72
Euro 4,08 €
2,25
€
5.928,75
paginan.3
CITTA'DIAGROPOLI
ProvinciadiSalerno
UfficioEspropriazioni
DATI IDENTIFICATIVI
N.
Foglio Particella
Porz.
INDENNITA'
PROVVISORIA
DATI DI CLASSAMENTO
Qualità
Superficie da
Classe espropriare
mq
Reddito
Dominicale
Euro al mq.
totale
Agrario
61
26
68
-
SEMINATIVO
4
846
Euro 0,44
Euro 1,75 €
1,04
€
879,84
62
26
69
-
SEMINATIVO
4
9.187
Euro 4,74
Euro 18,98 €
1,04
€
9.554,48
63
26
70
-
SEMINATIVO
4
240
Euro 0,12
Euro 0,50 €
1,04
€
249,60
64
26
71
-
SEMINATIVO
4
104
Euro 0,05
Euro 0,21 €
1,04
€
108,16
65
26
105
-
3
61.627
Euro 63,66 Euro 159,14 €
1,04
€
64.092,08
66
26
106
SEMINATIVO
In corso di definiz.
222
€
1,00
€
222,00
67
26
109
-
SEMIN. ARBOR.
4
14.853
Euro 46,03
Euro 61,37 €
1,12
€
16.635,36
68
26
135
-
INCOLT. PROD.
U
216
Euro 0,03
Euro 0,01 €
0,21
€
45,36
69
26
136
-
U
216
Euro 0,03
Euro 0,01 €
0,21
€
45,36
70
26
137
-
INCOLT. PROD.
PASCOLO
2
2.514
Euro 0,78
Euro 0,91 €
0,21
€
527,94
71
26
138
-
PASCOLO
2
176
Euro 0,05
Euro 0,06 €
0,21
€
36,96
72
26
139
-
PASCOLO
2
232
Euro 0,07
Euro 0,08 €
0,21
€
48,72
73
26
140
-
SEMIN. ARBOR.
6
495
Euro 0,41
Euro 1,79 €
1,12
€
554,40
74
26
141
-
SEMIN. ARBOR.
6
81
Euro 0,07
Euro 0,29 €
1,12
€
90,72
75
26
142
-
SEMIN. ARBOR.
6
24
Euro 0,02
Euro 0,09 €
1,12
€
26,88
76
26
158
-
SEMINATIVO
3
7.154
Euro 7,39
Euro 18,47 €
1,04
€
7.440,16
77
26
159
-
3
16
Euro 0,02
Euro 0,04 €
1,04
€
16,64
78
26
160
-
SEMINATIVO
SEMIN. ARBOR.
5
11.100
Euro 22,93
Euro 43,00 €
1,12
€
12.432,00
79
26
161
-
SEMIN. ARBOR.
5
405
Euro 0,84
Euro 1,57 €
1,12
€
453,60
80
26
162
-
SEMINATIVO
3
45.692
Euro 47,20 Euro 117,99 €
1,04
€
47.519,68
paginan.4
CITTA'DIAGROPOLI
ProvinciadiSalerno
UfficioEspropriazioni
DATI IDENTIFICATIVI
N.
Foglio Particella
Porz.
INDENNITA'
PROVVISORIA
DATI DI CLASSAMENTO
Qualità
Superficie da
Classe espropriare
mq
Reddito
Dominicale
Euro al mq.
totale
Agrario
3
124
Euro 0,13
Euro 0,32 €
1,04
€
128,96
-
SEMINATIVO
SEMIN. ARBOR.
6
3.336
Euro 2,76
Euro 12,06 €
1,12
€
3.736,32
165
-
SEMIN. ARBOR.
6
12
Euro 0,01
Euro 0,04 €
1,12
€
13,44
26
167
-
SEMIN. ARBOR.
6
8
Euro 0,01
Euro 0,03 €
1,12
€
8,96
85
26
170
AREA RURALE
40.624
€
1,12
€
45.498,88
86
26
171
AREA RURALE
1.870
€
1,12
€
2.094,40
87
26
172
AREA RURALE
1.665
€
1,12
€
1.864,80
88
26
173
AREA RURALE
2.382
€
1,12
€
2.667,84
89
26
175
AREA RURALE
982
€
1,12
€
1.099,84
90
26
178
SEMIN ARBOR
6
510
Euro 0,42
Euro 1,84 €
1,12
€
571,20
91
26
179
SEMIN. ARBOR.
6
20.995
Euro 17,35
Euro 75,90 €
1,12
€
23.514,40
92
26
180
SEMIN. ARBOR.
6
152
Euro 0,13
Euro 0,55 €
1,12
€
170,24
93
26
181
SEMIN. ARBOR.
6
36
Euro 0,03
Euro 0,13 €
1,12
€
40,32
94
26
185
AREA RURALE
€
1,12
€
369,60
81
26
163
-
82
26
164
83
26
84
Totale mq.
330
752.768,00
Totale
€ 796.322,74
paginan.5