La scienza e il futuro dell`uomo summit internazionale a Vancouver

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La scienza e il futuro dell`uomo summit internazionale a Vancouver
CORRIERE CANADESE
mercoleDì 15 febbraio 2012 PAG. 5
CANADa
Domani si inaugura il convegno annuale dell’AAA S American Ass. for Advancement of Science
La scienza e il futuro dell’uomo
summit internazionale a Vancouver
A destra, durante
una visita al TRIUMF,
da sinistra: Paul
Schaffer, Franco
Mammarella, Alice
Miceli, Emanuele
Fiore, and Nigel
Lockyer
CATERINA ROTUNNO
VANCOUVER - È rassicurante pensare che mentre facciamo
i conti ogni giorno con cambiamenti climatici dalle conseguenze anche drammatiche, con risorse energetiche sempre più scarse
e inquinanti, con un inadeguato utilizzo dei terreni per l’agricoltura e dell’acqua, ci sia chi sta
studiando e discutendo possibili
soluzioni da adottare per salvare
il nostro pianeta Terra.
Di questi e di altri argomenti si parlerà a Vancouver da domani giovedì 16 fino al 20 febbraio nell’ambito del Convegno
annuale dell’ American Association for the Advancement of
Science (AAAS), un’associazione non profit, che fin dalla sua
fondazione nel 1848, ha puntato
alla creazione di una rete in grado di collegare tra di loro, a livello mondiale, centri accademici e
di ricerca scientifica, studiosi nel
campo dell’educazione e delle
risorse umane, scienziati, ingegneri al fine di creare quella “società della conoscenza globale”,
premessa indispensabile per rendere più equo il rapporto dell’uomo con l’ambiente e con le risorse naturali a sua disposizione.
Nel messaggio di presentazione del convegno, viene esposta la lunga lista di problemi
che attualmente stanno minando il nostro ecosistema e affliggendo le nostre società. Si afferma anche che “il 21mo secolo”
si preannuncia molto impegnativo” e che in futuro si dovrà utilizzare un ampio approccio interdisciplinare per affrontare i problemi del nostro secolo, sfruttando il grande potenziale dei sistemi di comunicazione e di internet. Infatti, proprio la rete e la
tecnologia stanno trasformando
l’istruzione nel mondo, rendendo l’apprendimento a disposizione di tutti. E proprio l’istruzione
e la ricerca potranno essere i motori della società della conoscenza capace di affrontare i problemi “globali”, attraverso una collaborazione “globale”.
Il convegno, che rappresenta
uno degli appuntamenti più importanti e attesi dal mondo scientifico internazionale, avrà luogo
nel Convention Center di Vancouver e vedrà la partecipazione
di circa 8000 scienziati e studiosi provenienti da più di 60 paesi.
L’evento sarà seguito anche dall’Ambasciata Italiana in Canada,
che negli ultimi anni sta svolgendo un’intensa attività rivolta alla promozione e al monitoraggio della collaborazione scientifica tra l’Italia e il Canada, anche nell’ambito di più ampi progetti europei. Il professor Emanuele Fiore, Addetto Scientifico
dell’Ambasciata ad Ottawa, sarà presente a Vancouver per assistere ai lavori e incontrare non
solo gli scienziati e gli studiosi
italiani che parteciperanno ad alcune sessioni tematiche del convegno, ma anche rappresentanti
del mondo della ricerca canadese per parlare di future collaborazioni con l’Italia.
Tra gli scienziati italiani che
parteciperanno alle sessioni del
Ingegneri al lavoro al CERN di Ginevra
convegno ci saranno Sergio Bertolucci, direttore della ricerca del
CERN (European Organization
for Nuclear Research) e Luca
Montanarella, scientific officer
presso il Centro comune di ricerca (JRC).
Sergio Bertolucci, dal settembre 2008 è il Direttore del Research and scientific computing
del CERN di Ginevra che ospita
il Large Hadron Collider - LHC,
il più grande acceleratore di particelle mai costruito sulla terra,
che permette di studiare la materia a distanze molto ridotte.
L’importanza di questa apparecchiatura nel campo della ricerca
risiede nella possibilità di poter
ricreare, attraverso l’energia che
si sprigiona dalle collisioni delle
particelle, quelle condizioni che
erano presenti nell’universo pochi “decimi di miliardesimo di
secondo” dopo il Big Bang. Lo
studio di questo universo primordiale in laboratorio potrebbe portare i fisici alla scoperta
delle “particelle supersimmetriche”, che rappresentano un mondo speculare rispetto al nostro e
che sarebbero anche in grado di
dare delle risposte sulla “materia oscura” di cui ancora non si
è riusciti a capire né la natura né
la composizion e di individuare
La biografia
STASERA
anche nuove dimensioni di spazio e tempo.
Una ricerca di base, quella condotta dai laboratori del
CERN, che pur non avendo i risultati tangibili e immediati di
quella applicata, risulta essenziale e fondamentale per tutta una
serie di risultati che vanno ad influenzare in modo determinante
la vita dell’uomo, come ad esempio il settore della tecnologia in
medicina.
In questo campo, infatti, lo
sviluppo dei magneti del LHC
- magneti superconduttori - ha
permesso di mettere a punto i
magneti per le apparecchiature di
risonanza magnetica, così come
altre tecnologie, scoperte e adoperate nei laboratori di fisica di
Ginevra, sono attualmente utilizzate nei macchinari per la tomografia assiale e per la PET. Altre
applicazioni sono rivolte al mondo dei computer a partire dallo sviluppo del web – avvenuto
circa 20 anni fa – che ha rappresentato una vera rivoluzione nella comunicazione, fino ad arrivare a progetti recenti, come quello della Griglia (The Grid), che
permette di usare centomila calcolatori sparsi in tutto il mondo
per fare una determinata elaborazione, come se si lavorasse su un
Sergio Bertolucci
unico calcolatore.
Lo stesso direttore della ricerca del CERN, Sergio Bertolucci, parlando del lavoro che si sta
realizzando nei laboratori di Ginevra così come in altri Paesi, ha
infatti affermato che: « Di sicuro
non sappiamo dove arriveremo
con le nuove scoperte ma sappiamo che ogni nuova scoperta nella conoscenza poi si traduce in un
salto di qualità per tutti gli abitanti del pianeta»
Nel corso dei suoi due interventi all’AAAS di Vancouver,
che si terranno rispettivamente
venerdì 17 e sabato 18 febbraio,
Sergio Bertolucci descriverà come il modello CERN stia evolvendo da una dimensione locale e regionale ad un livello internazionale, con l’obiettivo di
coinvolgere altri partner in tutto
il mondo. In particolare, nel primo intervento dal titolo Exploring the New Frontier: First Physics from the large Hadron Collider nella sessione dal titolo:
Things that Go Bump: The latest
Discoveries in Particle Phiysics,
verrà fatto il punto sulle numerose ricerche che stanno sempre più
avvicinando il mondo della fisica alla soluzione di quesiti fondamentali sulla natura della materia, energia, spazio e tempo. Par-
lando dei fisici che stanno lavorando presso il LHC, Sergio Bertolucci ricorderà come questi siano entrati in un territorio nuovo e
inesplorato, che potrebbe rivelare
un paesaggio completamente innovativo della fisica delle particelle con potenziali applicazioni
nella scienza dei materiali e delle
energie alternative.
Gli importanti traguardi raggiunti dall’equipe di scienziati che stanno lavorando al LHC,
verranno quindi ripresi nella sessione di sabato 18 febbraio dal titolo Particle Physics: Pushing
Back the Frontiers of Global Collaboration. Nell’ambito di questa
sessione dei lavori del convegno
di Vancouver, il direttore Bertolucci, riferendosi all’attività svolta dall’organizzazione scientifica
europea di Ginevra, farà il suo intervento dal titolo Bigger, Better,
or Both?: CERN Grows from a
Regional to Global Science Facility, ricordando come gli importanti risultati conseguiti dal progetto del LHC siano il risultato
di una stretta e importante collaborazione tra i 20 stati membri
del CERN e altrettanti Paesi al di
fuori dell’Europa, che hanno collaborato concretamente per alcune scoperte che stanno rivoluzionando il mondo della fisica delle
Il direttore della ricerca del CERN, Sergio Bertolucci,
incontra la comunità scientifica italiana della BC
ggi, alle ore 20.30, presso
O
l’Istituto Italiano di Cultura di
Vancouver, il direttore della ricer-
ca del CERN di Ginevra, Sergio
Bertolucci, incontrerà la comunità scientifica italiana in British Columbia. Sarà l’occasione per parlare di quanto si sta realizzando nel
centro di ricerca europeo al fine di
decifrare alcuni dei misteri del nostro universo. Il direttore Bertolucci
illustrerà lo stato della ricerca in relazione all’acceleratore di particelle
Large Hadron Collider (LHC), uno
dei più grandi e complessi progetti
mai intrapresi dall’umanità.
L’incontro sarà coordinato dalla
dr.ssa Anadi Canepa, fisico
sperimentale delle particelle elementari e presidente dell’Associazione dei ricercatori e professionisti italiani del Canada occidentale
(Society of Italian Researchers and
Professionals in Western Canada
Luca Montanarella
I componenti del Board of Directors dell’associazione ARPICO insieme
all’Addetto scientifico, Emanuele Fiore durante l’inaugurazione - Aprile 2011
- ARPICO). I membri di questa associazione, costituitasi nell’aprile
2011, sono scienziati e professionisti con un percorso formativo
italiano e che operano in Canada
nel campo delle scienze naturali e
sociali, medicina, ingegneria, arti e
scienze umane.
Tra i nomi che compongono il
Board of Directors dell’associazio-
ne: Alice Miceli,Vice presidente
ARPICO e ricercatrice presso il
TRIUMF, il Canada's National Laboratory for Particle and Nuclear
Physics; Costanza Casiraghi,
segretaria ARPICO e PhD presso
il Dipartimento di Microbiologia e
Immunologia dell’Università della
British Columbia (UBC); Lucio
Sacchetti, Presidente & CEO
della Società CMC Engineering
and Management Ltd.; Franco
Mammarella, Group Leader per
l’ARIEL Infrastructures and Power
Engineering Group del TRIUMF;
Damiano Angoli, Università
di Milano, lavora nel gruppo di ricerca cardiovascolare della UBC;
Claudio Erratico, università di
Milano-Bicocca, PhD e ricercatore
alla UBC; Nicola Fameli, università di Venezia, è biofisico presso il
Dipartimento di Anestesia, Farmacologia e Terapia della UBC.
particelle.
L’altro scienziato italiano
presente all’AAAS è Luca Montanarella, laurea all’Università
di Perugia e specializzazione in
Olanda e negli USA.
Il dr.Montanarella è scientific
officer presso il Centro comune
di ricerca (JRC) della Commissione Europea ed è il responsabile dell’azione Soil Data and
Information Systems (SOIL),
un’iniziativa dell’Unione Europea a sostegno delle politiche di
protezione del suolo e della politica agricola comune (PAC).
È anche responsabile del Data Center europeo del suolo
(ESDAC), del sistema europeo
di informazioni sul suolo (EUSIS) e dell’Ufficio europeo del
suolo Network (ESBN).Recentemente è anche responsabile della
creazione del partenariato globale del suolo presso la FAO.
Alla conferenza di Vancouver il dr. Montanarella presiederà - domenica 19 febbraio - una
speciale sessione scientifica sul
tema dei suoli negli ambienti circumpolari artici, nell’ambito di
un seminario dedicato alle mutazioni climatiche delle regioni del
Nord del mondo.
Nella sua presentazione dal
titolo What Lies Beneath the
Soils of the Northern Circumpolar Region?, Montanarella spiegherà come i suoli permanentemente congelati, conosciuti come “permafrost”, sono stati recentemente riconosciuti di cruciale importanza per i cambiamenti climatici su scala globale; questo per una serie di motivi, fra cui il principale è che tali
suoli immagazzinano più di due
terzi del deposito totale di carbonio terrestre. «Sarà utile ricordare – afferma il dr. Montanarella - che il secondo maggiore deposito di carbonio organico, dopo gli oceani, sono i suoli, che
su scala globale contengono circa 1500 Gt di carbonio organico.
Gran parte di questo carbonio –
continua Luca Montanarella si trova nei suoli freddi e umidi della zona circumpolare artica, soprattutto in Canada, Russia e Stati Uniti (Alaska). Questo enorme deposito di carbonio
è stabilmente trattenuto nei suoli artici, se temperatura e umidità
non cambiano. Ma con gli attuali rapidi cambiamenti climatici si
prevede che queste condizioni di
immagazzinamento stabile cambieranno nei prossimi anni, causando una notevole emissione
di CO2 in atmosfera. Soprattutto si prevede, viste le condizioni
anaerobiche di questi suoli, una
forte emissione di metano, che
notoriamente ha un potenziale di
effetto serra stimato 25 volte superiore alla CO2 su un periodo
di 100 anni».