Io e te - Nuovo Eden
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Io e te - Nuovo Eden
Rassegna CINEMA PER LE SCUOLE Nuovo Eden – lunedì 2 dicembre 2013 IO E TE REGIA DI BERNARDO BERTOLUCCI (ITA 2012) Lorenzo, un quattordicenne solitario, fa credere all’amorevole mamma che andrà in settimana bianca con la scuola e invece, carico di viveri, si nasconde in quella specie di grotta del tesoro che è la cantina di casa (in compagnia del pc e di un libro di vampiri). La bella “vacanza” viene interrotta dall’affascinante sorellastra Olivia, 25anni, giunta a Roma alla ricerca di uno scatolone nel quale il padre – che l’ha lasciata con la madre per farsi una nuova famiglia – durante un trasloco ha stipato i ricordi della sua adolescenza e presumibilmente un bracciale di valore. Olivia, inaspettatamente, decide di restare nascosta con il fratello perché non sa dove andare, senza soldi e senza la droga di cui ha bisogno. Lui la vive come un’invasione. Eppure la loro immensa solitudine finirà per essere un tratto comune utile a comprendersi a vicenda. E se per lei la “prigionia” diventa un’occasione di disintossicazione, per lui può essere qualcosa di meno claustrofobico del previsto. Io e te è un titolo che evoca immediatamente due immagini opposte: la contrapposizione o l’alleanza tra due persone. Fa subito pensare alla comunicazione. Negata o possibile. Bernardo Bertolucci traduce per lo schermo il romanzo breve di Niccolò Ammaniti, che partecipa alla realizzazione del film come co-sceneggiatore. Nasce un’opera che rappresenta l’incontro tra due diverse generazioni di intellettuali italiani. La potenza della letteratura esplode sullo schermo restituendo allo spettatore lo stesso tipo di emozioni provate dal lettore, ma attraverso una metamorfosi del testo che, ad un primo sguardo, può apparire meno incisivo. Un minuzioso lavoro d’analisi, tuttavia, potrà ricondurre i fruitori allo spirito del racconto. Per apprezzare la vicenda tradotta in immagini è necessario contestualizzarla nella filmografia di Bertolucci, individuare i punti di contatto con la sua poetica e, di certo, realizzare che per il maestro del cinema italiano di tratta di un film importante: il primo dopo una lunga pausa (durata quasi dieci anni – da The Dreamers, 2003).Il regista afferma di aver compreso il desiderio d’isolamento del protagonista, un sentimento che lo ha accompagnato negli ultimi anni a causa dell’età e delle sopravvenute difficoltà nei movimenti. (paolofossati.com) Grazie a un casting accurato, che gli ha permesso di scegliere due corpi e due volti che si imprimono immediatamente nella memoria dello spettatore, Bertolucci può tornare a uno dei suoi temi preferiti: quello dell'irruzione di un elemento esterno (sia esso storico o individuale) che mette in discussione uno status quo imponendo una revisione totale di ciò che si riteneva acquisito o l'esplosione di ciò che era stato accuratamente ricoperto da ipocrisie o autoconvincimenti. A differenza delle formiche dalla vita sociale rigidamente strutturata Lorenzo e Olivia sono due personalità che hanno cercato, ognuna a suo modo, di sfuggire al vivere comune. Sarà una cantina (luogo delegato alla paura e/o alla morte nel cinema di genere) a riaprirli se non al mondo almeno alla possibilità di prendere in considerazione opzioni diverse. Se Lorenzo, come un armadillo in gabbia, era convinto di salvarsi compiendo un ripetitivo percorso solitario, Olivia aveva cercato di annullarsi nel confondersi con i muri ai quali sovrapponeva la propria immagine fotografica. (mymovies.it) Bertolucci e i suoi attori, Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco, riescono a delineare il rapporto crescente e commovente che si sviluppa nella coppia... strani alleati contro tutta l'infelicità che questo mondo può buttare loro addosso. (the Guardian)