MINORITY REPORT 2054, la città di Wagshinton è

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MINORITY REPORT 2054, la città di Wagshinton è
MINORITY REPORT
2054, la città di Wagshinton è riuscita a liberarsi completamente dagli omicidi, grazie a un sistema
detto “precrimine”. Tre creature dotate di poteri extrasensoriali, i Precog, riescono a individuare i
crimini prima che questi vengano commessi, dando modo agli agenti di polizia di bloccare i
potenziali criminali. Il capitano John Anderton crede in questo sistema, finchè egli stesso non viene
identificato come futuro criminale. Egli crede dunque di essere stato incastrato, poiché era venuto a
conoscenza di informazioni che avrebbero potuto mettere in pericolo l’intero sistema della
precrimine, proprio nel momento in cui sarebbe dovuta essere estesa dalla città di Wagshinton a
tutti gli Stati Uniti. Anderton fugge, alla ricerca del rapporto di minoranza, ovvero della diversa
visione di uno dei Precog riguardo a un omicidio. Per trovare il suo rapporto di minoranza,
Anderton rapisce Agatha, la precog più dotata, ma successivamente scopre che nel suo caso non
esiste una versione alternativa, ma si verificano i fatti predetti, anche se l’omicidio non si rivela
essere volontario come appariva nelle visioni dei Precog. Nel frattempo Anderton scopre la realtà a
riguardo dell’omicidio di Ann Lively, la madre di Agatha, alla quale era stata sottratta la bambina
perché era drogata, ma che dopo essersi disintossicata rivoleva indietro la figlia. Lamar Burgess, il
capo e inventore della precrimine uccise Ann Lively per salvaguardare l’intero sistema, e coprì
l’omicidio manipolando le visioni del Precog. Una volta venuti alla luce questi fatti, Lamar si
suicida, la precrimine viene smantellata. I Precog vengono liberati dalla loro prigionia, e viene data
loro la possibilità di condurre una vita normale.
Due sono i temi principali che in questo film offrono i maggiori spunti di riflessione: la
predeterminazione, in contrasto con il libero arbitrio, e la condizione di vita-non vita dei Precog.
Per quanto riguarda la predeterminazione, il film non offre una visione univoca: all’inizio della
narrazione, il capitano Anderton crede pienamente nell’infallibilità e nell’efficacia di questo sistema
preventivo, in quanto nella città di Wagshinton non si verifica un omicidio da sei anni. Alcuni dubbi
sono insinuati invece dall’ispettore federale Danny Witwer, con il quale Anderton intrattiene
all’inizio del film una discussione su quest’argomento. L’ispettore esprime i suoi dubbi rigUardanti
la struttura stessa del sistema, che genera un paradosso: i precog vedono il futuro, ma se il crimine
non viene commesso, quello predetto non è futuro. Anderton invece paragona i crimini bloccati a
una pallina che sta per cadere: è certo che se questa non fosse fermata, cadrebbe. Egli afferma
inoltre che non c’è pericolo che i Precog si sbaglino, poiché “non vedono quello che vuoi fare,
vedono quello che farai”. John Anderton dunque sostiene l’esistenza di una forma di
predeterminazione che tuttavia non è assoluta, in quanto gli scenari futuri possono essere bloccati,
come si può impedire la caduta di una pallina.
La precog Agatha invece sostiene l’esistenza di un libero arbitrio: appena prima che John commetta
l’omicidio che era stato predetto, gli dice “Tu puoi scegliere”.
Il primo omicidio che avviene a Wagshinton dopo sei anni, si svolge nelle stesse modalità in cui era
stato predetto dai Precog, ma con una differenza: si tratta di un omicidio involontario causato una
colluttazione, non di un omicidio volontario come appariva a chi vedeva le previsioni. In seguito a
quest’episodio Anderton si convince pienamente della fallibilità della Precrimine.
Un altro tema importante è quello della condizione di vita-non vita dei Precog: significativa a
questo proposito è una frase pronunciata da Agatha, mentre parla di ciò che era avvenuto alla
madre: Anderton non sa che Agatha sta parlando di sua madre e di se stessa, e le chiede se la
bambina sia morta. La Precog risponde: “non è morta, ma non è viva”.
Il film dimostra una netta posizione riguardo a questo tema: non è giusto che delle creature
innocenti vengano tenute in una condizione di morte nella vita, perché sia preservata l’incolumità di
persone che altrimenti verrebbero uccise. Alla fine del film, infatti, i tre Precog vengono liberati.
Tuttavia dal punto di vista bioetico la questione è tutt’altro che risolta: non è specificato se queste
creature potranno tornare a condurre una vita normale, o se i tre vivranno lacerati da incubi e visioni
di omicidi. E nel secondo caso, non si può dire se essi abbiano il coraggio di vivere nel presente o se
preferiscano una dimensione in cui sono tenuti come sospesi. Agatha, dopo essere stata rapita da
Anderton, non capisce in quale dimensione temporale fosse, e chiede “siamo adesso?”.
E’spaventata, e affronta con timore l’approccio con il presente.
La loro condizione può essere paragonata alla condizione di chi perde il controllo del proprio corpo,
di chi versa in stato di morte cerebrale. Non è possibile formulare dunque giudizi univoci su questi
argomenti.
TEODORO BAU’ 3L