IL MITO - IPSE Istituto di Psicologia nei Sistemi Evolutivi

Transcript

IL MITO - IPSE Istituto di Psicologia nei Sistemi Evolutivi
Foroneo: ricerca e studio
Foroneo
l’essenziale è invisibile agli occhi
Foroneo: ricerca e studio
i
pompieri
800.000 anni fa
la sopravvivenza degli uomini
nelle immense distese
inesplorate dipendeva dal
possesso del fuoco
Per quegli esseri
primitivi,
il fuoco rimase un
oggetto
misterioso,
fino a quando non
impararono a crearlo
800.000 anni fa
Il fuoco doveva essere
rubato alla natura,
mantenuto in vita,
protetto
da vento e pioggia,
difeso dai nemici
800.000 anni fa
Il fuoco diventa
simbolo
di potere e
sinonimo di
sopravvivenza
800.000 anni fa
Coloro che
possedevano
il fuoco
possedevano
la vita!
IL MITO
l’acquisizione del fuoco
e
i miti ignei
PLEISTOCENE
Prime tracce dell’uso intenzionale del
fuoco da parte dell’uomo provengono
da una caverna di Zhoukoudian (CINA)
circa 800.000 anni fa
EPOCA INTERGLACIALE
I
Neanderthaliani e i Cro–Magnon
diventono produttori di fuoco e non solo
più raccoglitori o custodi del fuoco
LA SCOPERTA
Alcuni miti sull’origine del fuoco ne
attribuiscono la scoperta all’osservazione
da parte dell’uomo di fenomeni
ambientali come lo sfregamento l’uno
contro l’altro di rami che agitati dal vento
si
surriscaldavano
e
prendevano
fuoco……
Il fuoco e l’origine della civiltà e non
Il Neolitico e l’Età del Bronzo aprono la
strada alle “arti del fuoco”: riscaldarsi,
farsi luce, proteggersi dai predatori,
cacciare, cuocere cibi, lavorazione di
pietre,
ossa
e
legnami,
il
disboscamento…. la guerra
Il fuoco può essere
- Rigeneratore: bruciare le messi, rapporto fuoco – morte –
resurrezione
- Purificatore: distrugge gli elementi corruttibili dell’uomo (i
roghi);
- Fuoco nuovo: i riti del fuoco in alcune festività: Carnevale,
pire di S. Giovanni; le Prometee (tipo di maratone);
- Mediatore: il fumo come messaggero per gli dei o Dio (oggi è
l’incenso)
- Fecondatore: la scintilla come seme e frutto, lo sfregamento
dei corpi produce calore
“L’amore è la prima ipotesi scientifica per la riproduzione del fuoco”
Gustav BACHELARD
IL MITO
l’equivalenza simbolica del fuoco
L’uomo primitivo era indotto a cogliere il
mondo esterno con l’ausilio delle
proprie sensazioni e relazioni corporee
Il contatto con il fuoco lo avvicinava ad
un’esperienza fisica simile a quella
sessuale
(e le donne primitive?)
IL MITO
Il fuoco doveva apparire ai primitivi come
qualcosa di analogo alla passione
amorosa:
¾ il calore irradiato dal fuoco;
¾ forma e movimenti della fiamma;
¾ la rassomiglianza della fiamma con la
lingua
Insomma tutto riconduce ad una
fantastica simbologia fallica
IL MITO
Freud ipotizza:
“.. quando l’uomo primitivo incontrava il
fuoco, lo estingueva orinando. Data la
forma fallica della fiamme, egli
sperimentava un sentimento erotico di
competizione omossessuale
Il primo uomo che rinunciò a tale piacere
erotico fu in grado di piegare il fuoco ad
uso pratico....
IL MITO
Freud ipotizza:
“.. La donna fu posta a guardia del
focolare
perché
anatomicamente
incapace di estinguere il fuoco come
l’uomo
Sempre la donna per nascondere la sua
mancanza del pene, inventò gli abiti
I peli del pube ispirarono l’invenzione
della tessitura …”
Il MITO
LA LEGGENDA DI ASCLEPIO
il dio patrono della medicina
Asclepio
in
Grecia,
Esculapio a Roma, dio
patrono della medicina
nasce tra le fiamme
Asclepio era stato generato
da Apollo nel grembo di
Coronide, figlia di Flegia,
re dei Tessali. Coronide,
prima di aver partorito,
s'innamorò di un comune
mortale.
Allora…………………………
…
Il MITO
LA LEGGENDA DI ASCLEPIO
il dio patrono della medicina
Asclepio fu affidato al
centauro Chirone, che lo
alleverà e lo istruirà nella
medicina.
Si racconta che, a ricordo
della sua nascita fra le
fiamme, un alone di luce
avrebbe circondato il
corpo
del
ragazzo,
suscitando lo sgomento
dei pastori vaganti sul
monte Pelio, regno di
Chirone
CHIRONE E IL DISCEPOLO ACHILLE
Il MITO
LA LEGGENDA DI SERVIO TULLIO
615 - 587 a.c.
la madre - Ocrisia di Cornicolo aveva avuto l’incarico di mantenere
acceso un fuoco sacro e da quel
fuoco era uscito un “fallo” alato che
l’aveva
resa
gravida:
per
concepimento divino nacque Servio
Tullio uno dei 7 re di Roma
Il MITO
Si racconta che durante la sua infanzia il
piccolo Servio avesse confermato le sue
origini divine; una volta mentre dormiva,
sul suo capo si erano sviluppate delle
fiamme
IL MITO
acquisizione del fuoco
L’acquisizione del fuoco è un empietà, un
sacrilegio, perché esso è guadagnato con
il ratto, il furto nella casa di Zeus
Questo tratto costante del furto si trova in
tutte le leggende anche di popoli lontani
Per noi la profanazione fu compiuta dal
Titano Prometeo: il creatore di uomini
IL MITO
l’acquisizione del fuoco
Prometeo (colui che comprende in anticipo propro-meteo) durante la battaglia
politica tra i Titani e Zeus per impadronirsi
dell’Olimpo non si era schierato con nessun
partito anche se dotato di spirito di ribellione,
malizioso e indisciplinato
Egli diviene il medium tra gli dei e gli uomini
E’ il contestatore interno dell’ Olimpo un po’ come
un sessantottino all’interno del mondo divino
IL MITO
Prometeo, eroe della civiltà, ha un rapporto
di complicità con gli uomini e cerca di
favorirli in tutti i modi nel loro rapporto con
gli dei
Zeus, un giorno, per intimidire Prometeo se
la prende con gli uomini: toglie a loro il
fuoco
IL MITO
Prometeo, amico degli
uomini, sottrae un seme
del fuoco di
(sperma
pyros)
pyros)
ZEUS, lo occulta in un
bastone cavo, uno stelo
di aneto e lo ridona agli
uomini
evitando
l’estinzione del fuoco e
quindi della civiltà
PROMETEO sta per rubare il fuoco al carro del sole
Zeus, per questo, gli
infligge una durissima
punizione
MITO
LO FA LEGARE AD UNA
ROCCIA,
MENTRE
UN’AQUILA GLI DIVORA
IL
FEGATO
CHE
DURANTE LA NOTTE SI
RIGENERA
A SALVARLO DA QUESTO
SUPPLIZIO
CI
PENSERA’ ERCOLE
PROMETEO E L’AQUILA
IL MITO
Secondo Plinio quando durante un
banchetto veniva pronunciata la parola
incendio subito occorreva gettare
dell’acqua sotto la tavola
Fonte: La teoria dei tre fuochi a cura di Antonio ORSELLI
IL MITO
VESTA e le VESTALI
alla dea VESTA era dedicato e scrupolosamente
conservato il fuoco sacro di Roma, quando poi la
negligenza delle Vestali lasciava spegnere il fuoco
sacro, vi erano due pratiche per riaccenderlo:
una, difficile, del “trapano da fuoco” mediante lo
sfregamento si sprigionava il fuoco chiuso nel
legno;
l’altra la “cattura del fuoco solare” da una fiamma pura
e immacolata
Fonte: La teoria dei tre fuochi a cura di Antonio ORSELLI
IL MITO
L’arte di conservare il fuoco ha preceduto di
molto quella di produrla; una prova di ciò è
data dal fatto che fino agli anni ’40 gli
odierni aborigeni possedevano il fuoco,
ma non conoscevano un metodo
autoctono per produrlo
IL MITO
una legge mongola proibiva di orinare
sulle ceneri calde, da cui il fuoco può
essere ancora ottenuto
IL MITO
Acqua, acqua, fuoco, fuoco: i
due elementi insieme non
possono coesistere
I grandi incendi della storia
I grandi incendi della storia
Roma
Roma
Roma
Roma
Roma
Roma
27 durante il regno dell’imperatore Tiberio bruciò il Celio;
36 l’Aventino e parte del Circo Massimo;
54 quando governava Claudio un incendio distrusse metà degli
edifici del campo Marzio;
64 il famoso incendio neroniano;
80 con Tito si ebbe un incendio che durò 3 giorni;
192 sotto Commodo un altro violento incendio
I grandi incendi della storia
Londra distrutta dalle fiamme nel 798 e nel 982;
Venezia
1106;
York
1137
Venezia
1577;
Londra
1665;
Edimburgo
1700;
Copenaghen
1728;
Stoccolma
1751;
Costantinopoli
1756,1782, 1784, 1870
e poi quasi uno all’anno;
Mosca
1812 con 30.800 case distrutte
per fermare le truppe francesi
New York
1835;
I grandi incendi della storia
Marsiglia
Pietroburgo
Chicago
Parigi
Boston
Parigi
S.Francisco
Bruxelles
Yokohama
Tokyo
Bacau
Hiroshima
Lisbona
1862;
1862
1871 (uno dei più grandi incendi)
1871
1872
1897 (Bazar de la Charitè. 130 morti)
1906 (1000 vittime)
1910
1923
1923
1926
1945 (100.000 morti)
1980
Fonte: www.vigilfuoco.it
La legge e l’incendio
Le 12 tavole la prima codificazione romana
La giurisprudenza e l’incendio
Nelle 12 tavole era previsto che lo Stato
iniziava i processi solo quando era in pericolo la
sicurezza pubblica come nel caso d’incendio
doloso.
Chi turbava la pubblica pace scontava sempre
con la vita il suo delitto: l’incendiario veniva
bruciato
Fonte: storia di Roma Antica - 1984
La giurisprudenza e l’incendio
Tra le componenti della militia vigilum c’erano
anche i Quaestionarii del prefetto che erano
addetti, durante gli interrogatori, ad applicare
la tortura per ottenere le confessioni dai
colpevoli, dal momento che il prefetto doveva
pronunciarsi anche su incendi dolosi, furti e
scassinamenti
Fonte: i Vigiles dei cesari 1993
Nel 1267 la Comunità di Reggio Emilia
decreta che chiunque bruci volontariamente
la casa o il raccolto di qualcuno sia arso dal
fuoco
La giurisprudenza e
l’incendio
Con gli Statuti del 1311 e del 1501 viene
stabilito poi che i colpevoli di incendio
doloso vengano impiccati e i loro
cadaveri dati alle fiamme
La giurisprudenza e
l’incendio
Il reato di incendio volontario resta
equiparato a quello d’omicidio e chi
viene sorpreso ad appiccare il fuoco
potrà essere giustiziato sul posto
La giurisprudenza e l’incendio
OGGI
Codice Penale
Titolo VI
Dei delitti contro l’incolumità pubblica
Fonte: Codice Penale 2002 a cura di Antonio Di Franco
La giurisprudenza e l’incendio
articolo 423 Codice Penale
Chiunque cagiona un incendio è punito con
la reclusione da tre a sette anni.
Anche nel caso d’incendio della cosa
propria, se dal fatto deriva pericolo per la
pubblica incolumità
Fonte: Codice Penale 2002 a cura di Antonio Di Franco
La giurisprudenza e l’incendio
articolo 423bis c.p.
Incendio boschivo
Chiunque cagioni un incendio su boschi,
selve o foreste ovvero su vivai forestali…
OMISSIS
È punito con la reclusione:
- da 4 a 20 anni per dolo
- da 1 a 5 anni per colpa
-Fonte:
Codice Penale 2002 a cura di Antonio Di Franco
La giurisprudenza e l’incendio
OGGI
dal 1927 al 2002
760 sono le norme che regolamentano i VVF:
Regio Decreti, leggi, Decreti Presidente
Repubblica,
Decreti
Legge,
Decreti
Legislativi e Ministeriali
La macchina del tempo
L’età classica
2300 anni fa
Non esistono notizie sufficienti sui modi di
prevenzione e di estinzione degli incendi.
Sappiamo solo che un corpo dei pompieri era attivo
nella città di Alessandria, in Egitto dove nel 320
a.C. il faraone Tolomeo I Soter fece realizzare la
più grande biblioteca e centro culturale del mondo
antico
UNA GRANDE BIBLIOTECA, QUELLA
DI ALESSANDRIA, PIU’ VOLTE
INCENDIATA DURANTE LE GUERRE
CERCARE DI DISTRUGGERE LE
RADICI
CULTURALI
DEL
NEMICO………. E’ SEMPRE STATO
UN OBIETTIVO MILITARE
Prima di Augusto
IN CASO D’INCENDIO SI CONTAVA
SUL CONCORSO DI PRIVATI.
UN PO’ COME SI FA ANCORA OGGI
NELLE CAMPAGNE E NEI BOSCHI
Prima di Augusto
PRIMA DI AUGUSTO GIA’ ESISTEVANO
DELLE MAGISTRATURE O DEI CORPI
DESTINATI A UFFICIO DI VIGILI DEL
FUOCO
Prima di Augusto
IN PROVINCIA
COLLEGIA FABORUM E CENTONARII
(corporazioni di mestiere istituite già nella Roma arcaica )
IN ROMA
TREVIRI CAPITALES
GARANTIVANO LA VIGILANZA ANTINCENDIO E LA TUTELA DELLA PUBBLICA
SICUREZZA
Prima di Augusto
QUINQUEVERI (i 5 uomini)
gli antenati dei vigiles
NEL 186 A.C. FURONO AFFIANCATI AI
TREVIRI CAPITALES (POLIZIOTTI)
I QUINQUEVIRI ( i 5 uomini)
CON IL COMPITO SPECIFICO DI
SORVEGLIANZA DEGLI INCENDI
I QUINQUEVIRI
SVOLGEVANO PREVENZIONE INCENDI GIRANDO PER LA CITTA’ DI ROMA
Augusto 33 a.C 17 d.C
La militia vigilum di Augusto
Militia Vigilum
Prefetto del Pretorio
le 7 Coorti
le 49 centurie
i 7 mila liberti
22 a.C.
data assegnazione nucleo primario
da cui la MIltia Vigilum che nasce il 6 d.c.
Un’altra città, nella sua storia
millenaria, detiene con Roma il
primato della difesa contro gli incendi
Napoli
il Tempio dei
Dioscuri
attuale
Chiesa
di
San Paolo
Maggiore
Neapolis anno 289 a.C
Narra Tacito che le prime organizzazioni di
soccorso
nacquero
quasi
contemporaneamente nelle città di Roma e di
Napoli
Neapolis anno 289 a.C
Anche a Napoli funzionavano:
-
gli “Spegnitori” schiavi adibiti a
tali mansioni,
-
la "Familia Publica" un corpo di
spegnitori in perlustrazione
continua
lungo
le
strade
cittadine,
-
la "Familia privata" costituita da
popolani che si prestavano a
scopo di lucro
Nel 6° anno d.C. l'Imperatore
Cesare Augusto unì le due
"Familiae" nasce la Militia
Vigilum
il Foro di Napoli, attuale Piazza S. Gaetano
APRIAMO IL SIPARIO
SU PARTE DELLA VITA
DEGLI
ANTICHI VIGILES
MOSAICO RINVENUTO NELLA COORTE DI OSTIA
ROMA
Sede della prima coorte (attuale P.zza S.Apostoli)
I LUDI CIRCENSI e I CULTI
VULCANO: NUME DEGLI INCENDI
VOLCANALIA
(FESTE DEL DIO VULCANO – 23 AGOSTO)
SACRIFICI DI SOSTITUZIONE
PER SCONGIURARE GLI INCENDI
fonte: I VIGILES DEI CESARI 1993
INFATTI VENIVANO
LANCIATI DEI PESCI VIVI
NEL FUOCO (AL POSTO DEGLI UOMINI)
PER ACCONTENTARE IL DIO VULCANO E
PLACARE LA SUA CRUDELTA’
LA FESTA FU ABOLITA NEL 217 D.C.
E POI RIPRISTINATA A SEGUITO DI
UN VIOLENTO INCENDIO CHE SCOPPIO’
NELL’ANFIETATRO FLAVIO PROPRIO
IL GIORNO 23 AGOSTO
I LUDI CIRCENSI e I CULTI
VULCANO: NUME DEGLI INCENDI
Vulcano (Efesto per i Greci) era sempre
arrabbiato con Prometeo perché, quando questi
rubò il fuoco a Giove per donarlo agli uomini,
lasciò fredda la fornace di Lemno ove,
Vulcano/Efesto, produceva il fuoco
Fuoco sacro che passava agli uomini insegnando
loro come applicarlo nelle arti
LUDI CIRCENSI E I CULTI
I LUDI SUSCITAVANO SEMPRE UN GRANDE
ENTUSIASMO NEL POPOLO TANTO DA
MERITARSI LA FAMOSA ARRINGA DI Decimo
Giunio GIOVENALE (50-127 d.C) CONTRO IL
QUALUNQUISMO DEI SUOI CONTEMPORANEI
CHE SI CURAVANO SOLO DI DUE COSE:
PANEM ET CIRCENCES
PANEM ET CIRCENCES
NEL GIORNO DELLA VOLCANALIA
I VIGILES SI PREPARAVANO
SCRUPOLOSAMENTE
PER ONORARE LA DIVINITA’
CHE COMANDAVA IL FUOCO
I LUDI CIRCENSI e I CULTI
NEL 212 D.C. I VIGILES ALLESTIRONO DEI
LUDI SCENICI TRASFORMANDOSI IN :
ATTORI, MIMI, BALLERINI,COREOGRAFI,
MUSICISTI
LA RAPPRESENTAZIONE EBBE UN TALE
SUCCESSO CHE FU REPLICATA QUALCHE
ANNO DOPO
fonte: I VIGILES DEI CESARI 1993
I2
CULTI FONDAMENTALI
DEI VIGILES
ADORARE LE DIVINITA’
OMAGGIARE I GENIUS
LA RELIGIONE, COME PER TUTTI GLI
ALTRI SOLDATI, NON ERA SOLO
“METTERE INSIEME”
IL SACRO E IL PROFANO
MA RAPPRESENTAVA ANCHE IL VINCOLO
TRA L’AUTORITA’ E IL SINGOLO,
TRA IL SOLDATO E L’IMPERATORE
TALE ULTIMO LEGAME
VENIVA SOTTOLINEATO
CON LA SANTIFICAZIONE
DELLE INSEGNE
I signa (simboli)
PERDERLE IN
BATTAGLIA
SIGNIFICAVA
IL MASSIMO DEL DISONORE ……
IL CULTO DELL’IMPERATORE
LE COORTI DEI
VIGILES NON
AVEVANO
L’INSEGNA E PER
SOSTITUIRLA
ESIBIVANO
SPONTANEAMENTE
L’IMMAGINE
DELL’IMPERATORE
VIGILES ADORATORI DELLA STATA MATER
GENIUS,
IL NUME TUTELARE CHE
PER I ROMANI
PROTEGGE OGNI
UOMO PERCHE’
RAPPRESENTA LA
SUA FORZA
INTERIORE
UNITAMENTE AL SUO
PRINCIPIO VITALE O
ANIMA, SCIATO,
PRANA, ENERGIA
GENIUS
centro interiore dell'uomo innato in ogni individuo.
daimon
per i greci
Ba
per gli egiziani
atomo
per i fisici
Se'.......
per Jung
centro di creazione e di organizzazione
VIGILES ADORATORI DELLA STATA
MATER
ANCHE LE
COMUNITA’, I
LUOGHI,
LE ISTITUZIONI
AVEVANO UN
GENIUS
QUINDI ANCHE I
VIGILES
NEI
VIGILES
PREDOMINAVA
LA MISTICA
ORIENTALE
BAAL
I CUI PROFETI CADEVANO IN ESTASI MISTICA PERDENDO OGNI
SENSIBILITA’ AL DOLORE
DIONISO (v.eudora),
LA CUI PREROGATIVA ERA LA POSSESSIONE FURIOSA
CIBELE O GRANDE MADRE
DEA INVOCATA NEGLI INCENDI E CULTO SPECIALE DEI VIGILES
MITRA
UN DIO PERSIANO, CHE ASSICURAVA “IL PARADISO” PER MEZZO
DI CERIMONIE SEGRETE PER INZIATIICI
fonte: I VIGILES DEI CESARI 1993
CIBELE
CIBELE
DIANA EFESINA
GLI SCONGIURI POPOLARI
L’INCENDIO
AVEVA
SEMPRE
UNA
RAGIONE
SOVRAUMANA
E
PER
ALLONTANARNE IL PERICOLO SI USAVA
SCRIVERE SUI MURI O SULLE PORTE
DEGLI SCONGIURI…
ARSEVERSE
“fuoco vai via di qui!”
ARSES UUERSES SETHLANL
TEPHRAL
APE TERMUNU PISEST ESTU
(pare sia una invocazione a Vulcano)
L’AVIS INCENDIARIA
SI USAVA INCHIODARLO
ALLE PORTE….
SE POI IL GUFO PORTAVA
SU UN TETTO UN
PALETTO
BRUCIATO………………
CIBELE
SANTA BARBARA
CIBELE
Barbara di Nicomedia
Santa Barbara : Patrona dei Vigili del Fuoco
rappresenta la capacità di affrontare il
pericolo con fede, coraggio e serenità
anche quando non c'è alcuna via di
scampo. Eletta, infatti, patrona dei Vigili
del Fuoco, in quanto protettrice di coloro
che si trovano "in pericolo di morte
improvvisa"
Barbara
Barbara di Nicomedia (Asia Minore) è vissuta nel IV
sec. d.C.. Barbara era l'unica figlia del ricchissimo
Dioscoro, nemico dei cristiani nella città di
Nicomedia. Fu educata da alcuni precettori, tra cui
Origene che la battezzò e la istruì segretamente alla
religione cristiana. Il padre aveva destinato Barbara
in sposa al prefetto di Nicomedia di nome
Marciano, ma lei rifiutò di sposarsi
Barbara
Venne allora rinchiusa in una cella della fortezza di
Nicomedia. Nelle prigione, un giorno, si sprigionò un incendio:
Barbara uscì viva dalle fiamme
Dopo questo episodio, il padre stesso la decapitò ma,
eseguita la sentenza, un fulmine si abbatté su di lui
uccidendolo
Da allora viene invocata contro il fulmine e i pericoli del fuoco
POSSIBILI EVOLUZIONI
DEI RITI, DEI CULTI, DEI
MOTTI……….DEI MANTRA
DEI
VIGILES
I motti e il mantra
la preghiera si offre come strumento
per unire il sacro con l’umano,
l’autorità con il soldato, lo spirito con il corpo
Pregando si ripetono sequenze
di gesti precisi: il rito
G.Ciancio e M.Ambrogi 1996
Nel mondo orientale mantra comprende formule, parole
sacre, versetti espressi in parole o meditati.
In lingua sanscrita, un'antica lingua indiana, l’etimologia é:
man
tra
radice comprendere, pensare, immaginare
suffisso usato per formare nomi di strumenti
I motti e il mantra
La ritualizzazione ha anche l'obiettivo
di contenere il panico che deriva dal
contatto con dimensioni infinite quali
il tempo, la natura, la morte
di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996
I motti e il mantra
Il mantra e la preghiera aiutano a
propiziarsi la benevolenza divina e
preparare il corpo e la mente
all'impresa
di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996
I motti
I motti e il mantra
Nell'araldica militare é il motto a
sostituire la preghiera e il mantra
conservandone
la
stessa
forza
propulsiva e di sostegno psicologico a
impresa da compiere
di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996
La ritualizzazione dunque é un comportamento di
sopravvivenza, adattamento.
Sono da esempio la liturgia, i significati connessi
al rapporto tra l'uomo e il fuoco, nel tentativo
di possedere la sua potenza distruttiva e
purificatrice, il tentativo di domarlo
di G. Ciancio e M. Ambrogi
I motti e il mantra
Ascoli Piceno
Bologna
Cagliari
Cuneo
Foggia
Livorno
Modena
Milano
Palermo
Ragusa
Roma
Sassari
Venezia
Flammam non horreo
Veluti ignis ardens
Non ho paura della fiamma
Ardente come il fuoco
Praecurro, Accurro, Succurro Prevenire, Accorre, Soccorrere
Flammas vincit virtus La virtù vince la fiamma
Corde impavido
Col cuore impavido
In audentia hilares
Felici nel pericolo
Avia pervia
Sentieri nuovi accessibili
In adversis securi
Sicuri nell’avversità
In periculo vitam agere Vivere nel pericolo
Inter flamas vivo
Vivo tra le fiamme
Ubi dolor vigiles
Nel dolore vai verso i vigili
Magno animo et audentia Con coraggio e risolutezza
In flammis leo
Leone tra le fiamme
di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996
In impetu ignis nunquam retrorsum
Dice il motto del 54° Corpo Provinciale di Napoli:
'in impetu ignis nunquam retrorsum"
traduzione: mai con le spalle al fuoco……
di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996
In impetu ignis nunquam retrorsum
L'indicazione tecnica: in caso d'incendio
aggredire il fuoco nel punto in cui origina.
bisogna
Attitudine: giammai arretrare
L'indicazione tecnica insieme all'attitudine con cui
deve essere realizzata, identificano la funzione di chi
svolge quel compito. Arretrare di fronte alle fiamme
non é solo una fuga dal fuoco ma soprattutto la rinuncia
della funzione da svolgere.
di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996
Continua………
medio evo, umanesimo,
rinascimento, età dei
lumi, ottocento,
novecento, oggi……
Foroneo: ricerca e studio
Foroneo
Ha presentato
“l’essenziale è invisibile agli occhi”
FORONEO
Lucio NAPOLI, Caterina FILOGAMO, Adele DAIDONE, Antonio FILIPPINI,
Lina DI GIAMBERADINO, Francesco GERI, Adriano FORGIONE, Caterina
PILO’, Antonio DI FRANCO, Amedeo NAPPA, Ugo Capitelli, Ornella
CABIDDU, Bruno SORBO, Mary SANTAROSSA, Antonio GIORDANO,
Daniela CASTELLUCCI, Silvana MAZZA, Emanuele TUMMINIERI,
NATANAELE, Mauro ROMANINI, FERRUCCIO, Filomena NESPOLI,
Francesca CALVOSA, Giovanni GRECO, Giampaolo GUALMINI, Giuliana
BURATTI, Giuseppina PROIETTI, Laura MELONCELLI, Loredana
CRISTIANO, Luca CARI, Luca DELLE FATE, Luigi DE LUCA, Enzo
CLEMENTE, Stefano GIANNELLI, Angelo VENUTI, Caterina AMORUSO,
Costanzo PROTTO, Daniele RUSSIGNAN, Morena MALINI, Laura
MELONCELLI, Loredana CRISTIANO, Marcella DE STAVOLA, Carmine
MEDUGNO, Tobia RINALDO, Daniela BERARDO, Giancarlo BIANCHI,
Daniela ANGELOSANTO, Piera CASTRUCCI, Dalila QUADARELLA, Rita
COSSU, Ivo GAGLIONE, ICARO, GENS LUCIS, Manolo CIANCIO, Dario
CUPPONE, Salvatore SAPIENZA, Gionni APPRENDI, Bartolo SCIBETTA,
Roberto DE FILIPPO, Luciano BARONI ………..
Le notizie riportate sono
frutto di una ricerca sul
campo, ricerca d’archivio e
storica e ultima ma non
ultima l’immancabile
consultazione dell’oracolo
dell’apocalisse
WWW
quindi alla prossima……