IL MITO - IPSE Istituto di Psicologia nei Sistemi Evolutivi
Transcript
IL MITO - IPSE Istituto di Psicologia nei Sistemi Evolutivi
Foroneo: ricerca e studio Foroneo l’essenziale è invisibile agli occhi Foroneo: ricerca e studio i pompieri 800.000 anni fa la sopravvivenza degli uomini nelle immense distese inesplorate dipendeva dal possesso del fuoco Per quegli esseri primitivi, il fuoco rimase un oggetto misterioso, fino a quando non impararono a crearlo 800.000 anni fa Il fuoco doveva essere rubato alla natura, mantenuto in vita, protetto da vento e pioggia, difeso dai nemici 800.000 anni fa Il fuoco diventa simbolo di potere e sinonimo di sopravvivenza 800.000 anni fa Coloro che possedevano il fuoco possedevano la vita! IL MITO l’acquisizione del fuoco e i miti ignei PLEISTOCENE Prime tracce dell’uso intenzionale del fuoco da parte dell’uomo provengono da una caverna di Zhoukoudian (CINA) circa 800.000 anni fa EPOCA INTERGLACIALE I Neanderthaliani e i Cro–Magnon diventono produttori di fuoco e non solo più raccoglitori o custodi del fuoco LA SCOPERTA Alcuni miti sull’origine del fuoco ne attribuiscono la scoperta all’osservazione da parte dell’uomo di fenomeni ambientali come lo sfregamento l’uno contro l’altro di rami che agitati dal vento si surriscaldavano e prendevano fuoco…… Il fuoco e l’origine della civiltà e non Il Neolitico e l’Età del Bronzo aprono la strada alle “arti del fuoco”: riscaldarsi, farsi luce, proteggersi dai predatori, cacciare, cuocere cibi, lavorazione di pietre, ossa e legnami, il disboscamento…. la guerra Il fuoco può essere - Rigeneratore: bruciare le messi, rapporto fuoco – morte – resurrezione - Purificatore: distrugge gli elementi corruttibili dell’uomo (i roghi); - Fuoco nuovo: i riti del fuoco in alcune festività: Carnevale, pire di S. Giovanni; le Prometee (tipo di maratone); - Mediatore: il fumo come messaggero per gli dei o Dio (oggi è l’incenso) - Fecondatore: la scintilla come seme e frutto, lo sfregamento dei corpi produce calore “L’amore è la prima ipotesi scientifica per la riproduzione del fuoco” Gustav BACHELARD IL MITO l’equivalenza simbolica del fuoco L’uomo primitivo era indotto a cogliere il mondo esterno con l’ausilio delle proprie sensazioni e relazioni corporee Il contatto con il fuoco lo avvicinava ad un’esperienza fisica simile a quella sessuale (e le donne primitive?) IL MITO Il fuoco doveva apparire ai primitivi come qualcosa di analogo alla passione amorosa: ¾ il calore irradiato dal fuoco; ¾ forma e movimenti della fiamma; ¾ la rassomiglianza della fiamma con la lingua Insomma tutto riconduce ad una fantastica simbologia fallica IL MITO Freud ipotizza: “.. quando l’uomo primitivo incontrava il fuoco, lo estingueva orinando. Data la forma fallica della fiamme, egli sperimentava un sentimento erotico di competizione omossessuale Il primo uomo che rinunciò a tale piacere erotico fu in grado di piegare il fuoco ad uso pratico.... IL MITO Freud ipotizza: “.. La donna fu posta a guardia del focolare perché anatomicamente incapace di estinguere il fuoco come l’uomo Sempre la donna per nascondere la sua mancanza del pene, inventò gli abiti I peli del pube ispirarono l’invenzione della tessitura …” Il MITO LA LEGGENDA DI ASCLEPIO il dio patrono della medicina Asclepio in Grecia, Esculapio a Roma, dio patrono della medicina nasce tra le fiamme Asclepio era stato generato da Apollo nel grembo di Coronide, figlia di Flegia, re dei Tessali. Coronide, prima di aver partorito, s'innamorò di un comune mortale. Allora………………………… … Il MITO LA LEGGENDA DI ASCLEPIO il dio patrono della medicina Asclepio fu affidato al centauro Chirone, che lo alleverà e lo istruirà nella medicina. Si racconta che, a ricordo della sua nascita fra le fiamme, un alone di luce avrebbe circondato il corpo del ragazzo, suscitando lo sgomento dei pastori vaganti sul monte Pelio, regno di Chirone CHIRONE E IL DISCEPOLO ACHILLE Il MITO LA LEGGENDA DI SERVIO TULLIO 615 - 587 a.c. la madre - Ocrisia di Cornicolo aveva avuto l’incarico di mantenere acceso un fuoco sacro e da quel fuoco era uscito un “fallo” alato che l’aveva resa gravida: per concepimento divino nacque Servio Tullio uno dei 7 re di Roma Il MITO Si racconta che durante la sua infanzia il piccolo Servio avesse confermato le sue origini divine; una volta mentre dormiva, sul suo capo si erano sviluppate delle fiamme IL MITO acquisizione del fuoco L’acquisizione del fuoco è un empietà, un sacrilegio, perché esso è guadagnato con il ratto, il furto nella casa di Zeus Questo tratto costante del furto si trova in tutte le leggende anche di popoli lontani Per noi la profanazione fu compiuta dal Titano Prometeo: il creatore di uomini IL MITO l’acquisizione del fuoco Prometeo (colui che comprende in anticipo propro-meteo) durante la battaglia politica tra i Titani e Zeus per impadronirsi dell’Olimpo non si era schierato con nessun partito anche se dotato di spirito di ribellione, malizioso e indisciplinato Egli diviene il medium tra gli dei e gli uomini E’ il contestatore interno dell’ Olimpo un po’ come un sessantottino all’interno del mondo divino IL MITO Prometeo, eroe della civiltà, ha un rapporto di complicità con gli uomini e cerca di favorirli in tutti i modi nel loro rapporto con gli dei Zeus, un giorno, per intimidire Prometeo se la prende con gli uomini: toglie a loro il fuoco IL MITO Prometeo, amico degli uomini, sottrae un seme del fuoco di (sperma pyros) pyros) ZEUS, lo occulta in un bastone cavo, uno stelo di aneto e lo ridona agli uomini evitando l’estinzione del fuoco e quindi della civiltà PROMETEO sta per rubare il fuoco al carro del sole Zeus, per questo, gli infligge una durissima punizione MITO LO FA LEGARE AD UNA ROCCIA, MENTRE UN’AQUILA GLI DIVORA IL FEGATO CHE DURANTE LA NOTTE SI RIGENERA A SALVARLO DA QUESTO SUPPLIZIO CI PENSERA’ ERCOLE PROMETEO E L’AQUILA IL MITO Secondo Plinio quando durante un banchetto veniva pronunciata la parola incendio subito occorreva gettare dell’acqua sotto la tavola Fonte: La teoria dei tre fuochi a cura di Antonio ORSELLI IL MITO VESTA e le VESTALI alla dea VESTA era dedicato e scrupolosamente conservato il fuoco sacro di Roma, quando poi la negligenza delle Vestali lasciava spegnere il fuoco sacro, vi erano due pratiche per riaccenderlo: una, difficile, del “trapano da fuoco” mediante lo sfregamento si sprigionava il fuoco chiuso nel legno; l’altra la “cattura del fuoco solare” da una fiamma pura e immacolata Fonte: La teoria dei tre fuochi a cura di Antonio ORSELLI IL MITO L’arte di conservare il fuoco ha preceduto di molto quella di produrla; una prova di ciò è data dal fatto che fino agli anni ’40 gli odierni aborigeni possedevano il fuoco, ma non conoscevano un metodo autoctono per produrlo IL MITO una legge mongola proibiva di orinare sulle ceneri calde, da cui il fuoco può essere ancora ottenuto IL MITO Acqua, acqua, fuoco, fuoco: i due elementi insieme non possono coesistere I grandi incendi della storia I grandi incendi della storia Roma Roma Roma Roma Roma Roma 27 durante il regno dell’imperatore Tiberio bruciò il Celio; 36 l’Aventino e parte del Circo Massimo; 54 quando governava Claudio un incendio distrusse metà degli edifici del campo Marzio; 64 il famoso incendio neroniano; 80 con Tito si ebbe un incendio che durò 3 giorni; 192 sotto Commodo un altro violento incendio I grandi incendi della storia Londra distrutta dalle fiamme nel 798 e nel 982; Venezia 1106; York 1137 Venezia 1577; Londra 1665; Edimburgo 1700; Copenaghen 1728; Stoccolma 1751; Costantinopoli 1756,1782, 1784, 1870 e poi quasi uno all’anno; Mosca 1812 con 30.800 case distrutte per fermare le truppe francesi New York 1835; I grandi incendi della storia Marsiglia Pietroburgo Chicago Parigi Boston Parigi S.Francisco Bruxelles Yokohama Tokyo Bacau Hiroshima Lisbona 1862; 1862 1871 (uno dei più grandi incendi) 1871 1872 1897 (Bazar de la Charitè. 130 morti) 1906 (1000 vittime) 1910 1923 1923 1926 1945 (100.000 morti) 1980 Fonte: www.vigilfuoco.it La legge e l’incendio Le 12 tavole la prima codificazione romana La giurisprudenza e l’incendio Nelle 12 tavole era previsto che lo Stato iniziava i processi solo quando era in pericolo la sicurezza pubblica come nel caso d’incendio doloso. Chi turbava la pubblica pace scontava sempre con la vita il suo delitto: l’incendiario veniva bruciato Fonte: storia di Roma Antica - 1984 La giurisprudenza e l’incendio Tra le componenti della militia vigilum c’erano anche i Quaestionarii del prefetto che erano addetti, durante gli interrogatori, ad applicare la tortura per ottenere le confessioni dai colpevoli, dal momento che il prefetto doveva pronunciarsi anche su incendi dolosi, furti e scassinamenti Fonte: i Vigiles dei cesari 1993 Nel 1267 la Comunità di Reggio Emilia decreta che chiunque bruci volontariamente la casa o il raccolto di qualcuno sia arso dal fuoco La giurisprudenza e l’incendio Con gli Statuti del 1311 e del 1501 viene stabilito poi che i colpevoli di incendio doloso vengano impiccati e i loro cadaveri dati alle fiamme La giurisprudenza e l’incendio Il reato di incendio volontario resta equiparato a quello d’omicidio e chi viene sorpreso ad appiccare il fuoco potrà essere giustiziato sul posto La giurisprudenza e l’incendio OGGI Codice Penale Titolo VI Dei delitti contro l’incolumità pubblica Fonte: Codice Penale 2002 a cura di Antonio Di Franco La giurisprudenza e l’incendio articolo 423 Codice Penale Chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da tre a sette anni. Anche nel caso d’incendio della cosa propria, se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumità Fonte: Codice Penale 2002 a cura di Antonio Di Franco La giurisprudenza e l’incendio articolo 423bis c.p. Incendio boschivo Chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali… OMISSIS È punito con la reclusione: - da 4 a 20 anni per dolo - da 1 a 5 anni per colpa -Fonte: Codice Penale 2002 a cura di Antonio Di Franco La giurisprudenza e l’incendio OGGI dal 1927 al 2002 760 sono le norme che regolamentano i VVF: Regio Decreti, leggi, Decreti Presidente Repubblica, Decreti Legge, Decreti Legislativi e Ministeriali La macchina del tempo L’età classica 2300 anni fa Non esistono notizie sufficienti sui modi di prevenzione e di estinzione degli incendi. Sappiamo solo che un corpo dei pompieri era attivo nella città di Alessandria, in Egitto dove nel 320 a.C. il faraone Tolomeo I Soter fece realizzare la più grande biblioteca e centro culturale del mondo antico UNA GRANDE BIBLIOTECA, QUELLA DI ALESSANDRIA, PIU’ VOLTE INCENDIATA DURANTE LE GUERRE CERCARE DI DISTRUGGERE LE RADICI CULTURALI DEL NEMICO………. E’ SEMPRE STATO UN OBIETTIVO MILITARE Prima di Augusto IN CASO D’INCENDIO SI CONTAVA SUL CONCORSO DI PRIVATI. UN PO’ COME SI FA ANCORA OGGI NELLE CAMPAGNE E NEI BOSCHI Prima di Augusto PRIMA DI AUGUSTO GIA’ ESISTEVANO DELLE MAGISTRATURE O DEI CORPI DESTINATI A UFFICIO DI VIGILI DEL FUOCO Prima di Augusto IN PROVINCIA COLLEGIA FABORUM E CENTONARII (corporazioni di mestiere istituite già nella Roma arcaica ) IN ROMA TREVIRI CAPITALES GARANTIVANO LA VIGILANZA ANTINCENDIO E LA TUTELA DELLA PUBBLICA SICUREZZA Prima di Augusto QUINQUEVERI (i 5 uomini) gli antenati dei vigiles NEL 186 A.C. FURONO AFFIANCATI AI TREVIRI CAPITALES (POLIZIOTTI) I QUINQUEVIRI ( i 5 uomini) CON IL COMPITO SPECIFICO DI SORVEGLIANZA DEGLI INCENDI I QUINQUEVIRI SVOLGEVANO PREVENZIONE INCENDI GIRANDO PER LA CITTA’ DI ROMA Augusto 33 a.C 17 d.C La militia vigilum di Augusto Militia Vigilum Prefetto del Pretorio le 7 Coorti le 49 centurie i 7 mila liberti 22 a.C. data assegnazione nucleo primario da cui la MIltia Vigilum che nasce il 6 d.c. Un’altra città, nella sua storia millenaria, detiene con Roma il primato della difesa contro gli incendi Napoli il Tempio dei Dioscuri attuale Chiesa di San Paolo Maggiore Neapolis anno 289 a.C Narra Tacito che le prime organizzazioni di soccorso nacquero quasi contemporaneamente nelle città di Roma e di Napoli Neapolis anno 289 a.C Anche a Napoli funzionavano: - gli “Spegnitori” schiavi adibiti a tali mansioni, - la "Familia Publica" un corpo di spegnitori in perlustrazione continua lungo le strade cittadine, - la "Familia privata" costituita da popolani che si prestavano a scopo di lucro Nel 6° anno d.C. l'Imperatore Cesare Augusto unì le due "Familiae" nasce la Militia Vigilum il Foro di Napoli, attuale Piazza S. Gaetano APRIAMO IL SIPARIO SU PARTE DELLA VITA DEGLI ANTICHI VIGILES MOSAICO RINVENUTO NELLA COORTE DI OSTIA ROMA Sede della prima coorte (attuale P.zza S.Apostoli) I LUDI CIRCENSI e I CULTI VULCANO: NUME DEGLI INCENDI VOLCANALIA (FESTE DEL DIO VULCANO – 23 AGOSTO) SACRIFICI DI SOSTITUZIONE PER SCONGIURARE GLI INCENDI fonte: I VIGILES DEI CESARI 1993 INFATTI VENIVANO LANCIATI DEI PESCI VIVI NEL FUOCO (AL POSTO DEGLI UOMINI) PER ACCONTENTARE IL DIO VULCANO E PLACARE LA SUA CRUDELTA’ LA FESTA FU ABOLITA NEL 217 D.C. E POI RIPRISTINATA A SEGUITO DI UN VIOLENTO INCENDIO CHE SCOPPIO’ NELL’ANFIETATRO FLAVIO PROPRIO IL GIORNO 23 AGOSTO I LUDI CIRCENSI e I CULTI VULCANO: NUME DEGLI INCENDI Vulcano (Efesto per i Greci) era sempre arrabbiato con Prometeo perché, quando questi rubò il fuoco a Giove per donarlo agli uomini, lasciò fredda la fornace di Lemno ove, Vulcano/Efesto, produceva il fuoco Fuoco sacro che passava agli uomini insegnando loro come applicarlo nelle arti LUDI CIRCENSI E I CULTI I LUDI SUSCITAVANO SEMPRE UN GRANDE ENTUSIASMO NEL POPOLO TANTO DA MERITARSI LA FAMOSA ARRINGA DI Decimo Giunio GIOVENALE (50-127 d.C) CONTRO IL QUALUNQUISMO DEI SUOI CONTEMPORANEI CHE SI CURAVANO SOLO DI DUE COSE: PANEM ET CIRCENCES PANEM ET CIRCENCES NEL GIORNO DELLA VOLCANALIA I VIGILES SI PREPARAVANO SCRUPOLOSAMENTE PER ONORARE LA DIVINITA’ CHE COMANDAVA IL FUOCO I LUDI CIRCENSI e I CULTI NEL 212 D.C. I VIGILES ALLESTIRONO DEI LUDI SCENICI TRASFORMANDOSI IN : ATTORI, MIMI, BALLERINI,COREOGRAFI, MUSICISTI LA RAPPRESENTAZIONE EBBE UN TALE SUCCESSO CHE FU REPLICATA QUALCHE ANNO DOPO fonte: I VIGILES DEI CESARI 1993 I2 CULTI FONDAMENTALI DEI VIGILES ADORARE LE DIVINITA’ OMAGGIARE I GENIUS LA RELIGIONE, COME PER TUTTI GLI ALTRI SOLDATI, NON ERA SOLO “METTERE INSIEME” IL SACRO E IL PROFANO MA RAPPRESENTAVA ANCHE IL VINCOLO TRA L’AUTORITA’ E IL SINGOLO, TRA IL SOLDATO E L’IMPERATORE TALE ULTIMO LEGAME VENIVA SOTTOLINEATO CON LA SANTIFICAZIONE DELLE INSEGNE I signa (simboli) PERDERLE IN BATTAGLIA SIGNIFICAVA IL MASSIMO DEL DISONORE …… IL CULTO DELL’IMPERATORE LE COORTI DEI VIGILES NON AVEVANO L’INSEGNA E PER SOSTITUIRLA ESIBIVANO SPONTANEAMENTE L’IMMAGINE DELL’IMPERATORE VIGILES ADORATORI DELLA STATA MATER GENIUS, IL NUME TUTELARE CHE PER I ROMANI PROTEGGE OGNI UOMO PERCHE’ RAPPRESENTA LA SUA FORZA INTERIORE UNITAMENTE AL SUO PRINCIPIO VITALE O ANIMA, SCIATO, PRANA, ENERGIA GENIUS centro interiore dell'uomo innato in ogni individuo. daimon per i greci Ba per gli egiziani atomo per i fisici Se'....... per Jung centro di creazione e di organizzazione VIGILES ADORATORI DELLA STATA MATER ANCHE LE COMUNITA’, I LUOGHI, LE ISTITUZIONI AVEVANO UN GENIUS QUINDI ANCHE I VIGILES NEI VIGILES PREDOMINAVA LA MISTICA ORIENTALE BAAL I CUI PROFETI CADEVANO IN ESTASI MISTICA PERDENDO OGNI SENSIBILITA’ AL DOLORE DIONISO (v.eudora), LA CUI PREROGATIVA ERA LA POSSESSIONE FURIOSA CIBELE O GRANDE MADRE DEA INVOCATA NEGLI INCENDI E CULTO SPECIALE DEI VIGILES MITRA UN DIO PERSIANO, CHE ASSICURAVA “IL PARADISO” PER MEZZO DI CERIMONIE SEGRETE PER INZIATIICI fonte: I VIGILES DEI CESARI 1993 CIBELE CIBELE DIANA EFESINA GLI SCONGIURI POPOLARI L’INCENDIO AVEVA SEMPRE UNA RAGIONE SOVRAUMANA E PER ALLONTANARNE IL PERICOLO SI USAVA SCRIVERE SUI MURI O SULLE PORTE DEGLI SCONGIURI… ARSEVERSE “fuoco vai via di qui!” ARSES UUERSES SETHLANL TEPHRAL APE TERMUNU PISEST ESTU (pare sia una invocazione a Vulcano) L’AVIS INCENDIARIA SI USAVA INCHIODARLO ALLE PORTE…. SE POI IL GUFO PORTAVA SU UN TETTO UN PALETTO BRUCIATO……………… CIBELE SANTA BARBARA CIBELE Barbara di Nicomedia Santa Barbara : Patrona dei Vigili del Fuoco rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c'è alcuna via di scampo. Eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano "in pericolo di morte improvvisa" Barbara Barbara di Nicomedia (Asia Minore) è vissuta nel IV sec. d.C.. Barbara era l'unica figlia del ricchissimo Dioscoro, nemico dei cristiani nella città di Nicomedia. Fu educata da alcuni precettori, tra cui Origene che la battezzò e la istruì segretamente alla religione cristiana. Il padre aveva destinato Barbara in sposa al prefetto di Nicomedia di nome Marciano, ma lei rifiutò di sposarsi Barbara Venne allora rinchiusa in una cella della fortezza di Nicomedia. Nelle prigione, un giorno, si sprigionò un incendio: Barbara uscì viva dalle fiamme Dopo questo episodio, il padre stesso la decapitò ma, eseguita la sentenza, un fulmine si abbatté su di lui uccidendolo Da allora viene invocata contro il fulmine e i pericoli del fuoco POSSIBILI EVOLUZIONI DEI RITI, DEI CULTI, DEI MOTTI……….DEI MANTRA DEI VIGILES I motti e il mantra la preghiera si offre come strumento per unire il sacro con l’umano, l’autorità con il soldato, lo spirito con il corpo Pregando si ripetono sequenze di gesti precisi: il rito G.Ciancio e M.Ambrogi 1996 Nel mondo orientale mantra comprende formule, parole sacre, versetti espressi in parole o meditati. In lingua sanscrita, un'antica lingua indiana, l’etimologia é: man tra radice comprendere, pensare, immaginare suffisso usato per formare nomi di strumenti I motti e il mantra La ritualizzazione ha anche l'obiettivo di contenere il panico che deriva dal contatto con dimensioni infinite quali il tempo, la natura, la morte di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996 I motti e il mantra Il mantra e la preghiera aiutano a propiziarsi la benevolenza divina e preparare il corpo e la mente all'impresa di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996 I motti I motti e il mantra Nell'araldica militare é il motto a sostituire la preghiera e il mantra conservandone la stessa forza propulsiva e di sostegno psicologico a impresa da compiere di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996 La ritualizzazione dunque é un comportamento di sopravvivenza, adattamento. Sono da esempio la liturgia, i significati connessi al rapporto tra l'uomo e il fuoco, nel tentativo di possedere la sua potenza distruttiva e purificatrice, il tentativo di domarlo di G. Ciancio e M. Ambrogi I motti e il mantra Ascoli Piceno Bologna Cagliari Cuneo Foggia Livorno Modena Milano Palermo Ragusa Roma Sassari Venezia Flammam non horreo Veluti ignis ardens Non ho paura della fiamma Ardente come il fuoco Praecurro, Accurro, Succurro Prevenire, Accorre, Soccorrere Flammas vincit virtus La virtù vince la fiamma Corde impavido Col cuore impavido In audentia hilares Felici nel pericolo Avia pervia Sentieri nuovi accessibili In adversis securi Sicuri nell’avversità In periculo vitam agere Vivere nel pericolo Inter flamas vivo Vivo tra le fiamme Ubi dolor vigiles Nel dolore vai verso i vigili Magno animo et audentia Con coraggio e risolutezza In flammis leo Leone tra le fiamme di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996 In impetu ignis nunquam retrorsum Dice il motto del 54° Corpo Provinciale di Napoli: 'in impetu ignis nunquam retrorsum" traduzione: mai con le spalle al fuoco…… di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996 In impetu ignis nunquam retrorsum L'indicazione tecnica: in caso d'incendio aggredire il fuoco nel punto in cui origina. bisogna Attitudine: giammai arretrare L'indicazione tecnica insieme all'attitudine con cui deve essere realizzata, identificano la funzione di chi svolge quel compito. Arretrare di fronte alle fiamme non é solo una fuga dal fuoco ma soprattutto la rinuncia della funzione da svolgere. di G. Ciancio e M. Ambrogi 1996 Continua……… medio evo, umanesimo, rinascimento, età dei lumi, ottocento, novecento, oggi…… Foroneo: ricerca e studio Foroneo Ha presentato “l’essenziale è invisibile agli occhi” FORONEO Lucio NAPOLI, Caterina FILOGAMO, Adele DAIDONE, Antonio FILIPPINI, Lina DI GIAMBERADINO, Francesco GERI, Adriano FORGIONE, Caterina PILO’, Antonio DI FRANCO, Amedeo NAPPA, Ugo Capitelli, Ornella CABIDDU, Bruno SORBO, Mary SANTAROSSA, Antonio GIORDANO, Daniela CASTELLUCCI, Silvana MAZZA, Emanuele TUMMINIERI, NATANAELE, Mauro ROMANINI, FERRUCCIO, Filomena NESPOLI, Francesca CALVOSA, Giovanni GRECO, Giampaolo GUALMINI, Giuliana BURATTI, Giuseppina PROIETTI, Laura MELONCELLI, Loredana CRISTIANO, Luca CARI, Luca DELLE FATE, Luigi DE LUCA, Enzo CLEMENTE, Stefano GIANNELLI, Angelo VENUTI, Caterina AMORUSO, Costanzo PROTTO, Daniele RUSSIGNAN, Morena MALINI, Laura MELONCELLI, Loredana CRISTIANO, Marcella DE STAVOLA, Carmine MEDUGNO, Tobia RINALDO, Daniela BERARDO, Giancarlo BIANCHI, Daniela ANGELOSANTO, Piera CASTRUCCI, Dalila QUADARELLA, Rita COSSU, Ivo GAGLIONE, ICARO, GENS LUCIS, Manolo CIANCIO, Dario CUPPONE, Salvatore SAPIENZA, Gionni APPRENDI, Bartolo SCIBETTA, Roberto DE FILIPPO, Luciano BARONI ……….. Le notizie riportate sono frutto di una ricerca sul campo, ricerca d’archivio e storica e ultima ma non ultima l’immancabile consultazione dell’oracolo dell’apocalisse WWW quindi alla prossima……