AGGIORNAMENTI DA TUNISI Lavori cappella parrocchiale di

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AGGIORNAMENTI DA TUNISI Lavori cappella parrocchiale di
AGGIORNAMENTI DA TUNISI
Lavori cappella parrocchiale di Bizerta – scuola elementare “Les Sœurs”
RELAZIONE SULL’AVANZAMENTO DEI LAVORI
Premessa :
Costruita nel 1950-1953 con i danni di guerra ricevuti a seguito della parziale distruzione dalla scuola durante i
bombardamenti del 1942-43, oggi la cappella della parrocchia di Bizerta, che si trova al secondo piano della scuola
delle suore, è attualmente in cattivo stato.
La struttura in CA è sostanzialmente solida. Tuttavia la differenza con il resto dell’edificio sta nel fatto che
quest’ultimo è stata costruito nel 1898 dalle suore di Sion, interamente con grossi blocchi di pietra e lo spessore
dei muri non è inferiore agli 80-100cm. Nella parte più recente invece, lo spessore dei muri perimetrali, in mattoni
di cemento, non supera i 35-40cm e l’isolamento termico è inadeguato. Infatti, essendo esposta principalmente a
nord, questo causa una forte dispersione termica con il risultato che la cappella o è troppo fredda in inverno
oppure troppo calda in estate.
In queste condizioni la cappella è di fatto impraticabile per la maggior parte dell’anno. Ci troviamo di fatto in
una situazione ambigua perché nel corso di questi ultimi 20 anni, essendo utilizzata in rare occasioni, la
manutenzione ordinaria della cappella è venuta meno con il conseguente deterioramento. Il suo cattivo stato
attuale non fa che peggiorare. È per questo che si è voluto porre un serio rimedio per evitare il peggioramento
della situazione. Da qui la decisione del Vescovo di Tunisi di procedere al risanamento e all’adeguamento del
locale alle esigenze della parrocchia e della scuola grazie al prezioso contributo della Caritas Italiana e delle
Diocesi di Treviso e di Brescia.
celebrazione eucaristica aprile 2009 presieduta dal
vescovo di Tunisi Maroun Elias Lahham
Imprevisti :
I lavori di ristrutturazione della cappella di Bizerta sono stati avviati nel corso dell’estate e precisamente il 19
luglio 2010. Inizialmente si era previsto di cominciare il 1 luglio ma questo ritardo è dovuto essenzialmente all’iter
burocratico che ha subito alcuni rallentamenti. Ciò è dovuto ad alcune circostanze inerenti l’immobile delle quali
non eravamo a conoscenza al momento in cui è stata presentata la domanda per l’autorizzazione all’esecuzione
dei lavori, regolarmente presentata in dicembre 2009. Quando la richiesta è stata valutata dalla Commissione
Edilizia nel marzo 2010, ci è stato comunicato che alla domanda doveva essere integrata la documentazione
relativa al Patrimonio Storico rilasciata dal Ministero competente in materia.
Infatti è solo nella primavera 2010 che siamo stati informati che la scuola era stata iscritta nel Patrimonio
Storico della Tunisia, in quanto edificata nel 1898, a fine 2009. Per ogni intervento era necessario l’accordo del
Ministero dei Beni Culturali. La pratica è stata completata solo dopo la visita della Commissione Ministeriale
avvenuta il 2 luglio 2010. Bisogna dire che questo contrattempo ha dei risvolti positivi perché ci ha permesso di
modificare in fase progettuale il programma dei lavori per adeguarlo alle osservazioni del Ministero, anche in vista
di ulteriori interventi di cui l’edificio scolastico ha bisogno e per i quali la Commissione ha dato un avviso
favorevole.
Un secondo problema è dovuto al fatto che dovendo eseguire necessariamente i lavori durante l’estate, per
evitare la presenza dei bambini e il pericolo di incidenti, il reperimento della manodopera è difficoltoso. A questo
si aggiunge che quest’anno durante il mese di agosto c’era il mese del Ramadan e questo ha ulteriormente
rallentato il ritmo dei lavori anche per il fatto che non si può pretendere che gli operai lavorino sotto il sole e al
caldo.
Alcune foto dell’edificio scolastico
dove si trova la cappella prima dei lavori di restauro.
A sinistra la Cappella lato ovest
A destra la scuola dal Corso Habib
Bourguiba
L’interno della Cappella
A sinistra lato altare N-W
A destra lato coro S-E
Descrizione dei lavori eseguiti :
I lavori sono stati affidati all’impresa edile “Hosni Bouraoui” che ha già realizzato i lavori di ampliamento della
scuola elementare e della scuola materna.
Per dare inizio ai lavori e attrezzare il cantiere, si è dovuto risolvere il problema per consentire l’accesso ai
grossi macchinari dovuta alla scarsità di spazio attorno all’edificio. Si è potuto montare una gru ricorrendo alla
demolizione di una tettoia della casa delle suore sul retro della scuola materna. Ovviamente la tettoia andrà
ricostruita con costi aggiuntivi.
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Foto della cappella vuota prima dell’inizio lavori
A sinistra lato altare nordovest
Suor Misericordia
direttrice della scuola
La prima fase dei
lavori per la preparazione del cantiere, sono consistiti essenzialmente in opere di demolizione della copertura
realizzata con una struttura metallica sulla quale è stata fissata una volta in cartongesso. Dopo aver svuotato la
cappella dai banchi e attrezzatura, si è provveduto manualmente all’asporto dei fregi del soffitto per poterli poi
riposizionare nella nuova volta in
cartongesso.
Dopodiché si è tolto il controsoffitto
demolizione dell’intelaiatura in legno che
Questa operazione ha permesso agli
copertura dall’interno perché non era
impalcatura all’esterno dell’edificio sia
terra) che per l’eccessivo costo di
in cartongesso e la
sosteneva la volta stessa.
operai di accedere alla
possibile posizionare una
per l’altezza (15m da
noleggio dei ponteggi.
Si è quindi proceduto all’asporto del
materiale
attraverso
un’apertura realizzata sul lato ovest della
cappella da cui si accede
al piazzale realizzato per posizionare la gru e dove i camion potevano facilmente prelevare il materiale da
depositare in discarica.
A questo punto si è
fibrocemento, realizzato
semplicemente
eliminare il rischio di
proceduto all’asporto di copertura in
senza adottare molte precauzioni ma
aspergendo le lastre con acqua per
polvere in sospensione.
Questa prima parte
giorni al termine dei
l’asporto della struttura
dei lavori ha impegnato l’impresa per dieci
quali si è proceduto alla rimozione e
metallica.
Si è deciso che la
carpenteria metallica sia depositata presso
la scuola per consentire di realizzare in futuro una struttura coperta
per la scuola materna e così consentire ai bambini di avere un’area
giochi usufruibile anche in caso di maltempo o in giornate molto
soleggiate.
Nel corso del mese di agosto, in concomitanza con il mese del
Ramadan (10 agosto – 10 settembre), si è provveduto allo
smontaggio della struttura metallica di copertura, al deposito della
stessa presso il cantiere grazie ad una struttura con verricello
realizzata dall’impresa stessa in modo artigianale, ma efficiente, al fine di ovviare tutti i problemi dovuti alla
limitatezza dello spazio e per limitare i costi.
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Nelle foto, alcune fasi dell’operazione di smontaggio e asporto della struttura metallica di copertura.
Dopo lo smontaggio del tetto, si è provveduto all’esecuzione di sopraelevazione di 2,50 m. dei muri perimetrali
per consentire la realizzazione di un cordolo in cemento armato sul quale gettare la nuova soletta di copertura. I
muri sono stati costruiti con un’intercapedine tenendo conto della struttura in cemento armato esistente. Per
questo motivo si sono sopraelevati anche i pilastri sui quali successivamente poggeranno le travi in cemento
armato da gettare con la soletta.
Alcune fasi dei lavori di
elevazione
dei
muri
perimetrali e dei pilastri
Completata la posa dei muri doppi in elevazione, si è iniziata la fase più delicata cioè il montaggio della
impalcatura sulla quale realizzare la cassaforma necessaria per realizzare la soletta di copertura e le travi di
sostegno della stessa.
E’ stato in questa fase che ci si è resi conto che il peso avrebbe potuto gravare in modo eccessivo sui piani
sottostanti poiché le solette erano state realizzate con le tecniche degli anni ’50 utilizzando travi in ferro IPE. È
stato necessario di conseguenza rinforzare tutti i piani dell’edificio con delle speciali impalcature, per evitare
problemi al momento del getto del cemento.
Foto di sinistra : rinforzo struttura al seminterrato
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Nel corso del mese di settembre sono stati eseguiti i lavori di rinforzo della struttura esistente, alla
realizzazione della cassaforma e all’armatura della soletta e delle travi di sostegno. Questa fase ha richiesto più
tempo per la sua esecuzione e ha perturbato l’inizio dell’anno scolastico perché nel programma iniziale si sarebbe
dovuto essere ad uno stadio dei lavori più avanzato.
Infatti il 15 settembre la soletta di copertura doveva essere già pronta e le impalcature di rinforzo già
smontate per consentire l’uso delle classi momentaneamente indisponibili. Questo ritardo ha obbligato la scuola
a rinviare l’apertura della scuola materna per permettere ai bambini della scuola elementare di utilizzare quei
locali per 15 giorni e consentire all’impresa di ultimare questa fase entro fine ottobre.
Posa del cassero per il getto
della soletta e delle travi in
cemento armato
Durante la preparazione dei casseri per la soletta e le travi in CA, non sono mancate le difficoltà dovute alle
condizioni meteorologiche instabili. I lavori sono comunque proseguiti senza intoppi e si arrivati al giorno del
gettata del cemento armato che doveva essere completata il giorno stesso poiché il conglomerato era preparato
da una società specializzata e si è deciso di aggiungere degli additivi per accelerare la solidificazione del cemento.
Alcune fasi dei lavori di preparazione della
soletta di copertura
Finalmente il giorno del getto della soletta è arrivato : venerdì 17 settembre. Eccezionalmente, i bambini sono
rimasti tutti a casa per evitare possibili incidenti, e si è proceduto all’operazione. La giornata si è rivelata fin dal
mattino molto perturbata sotto il profilo meteorologico e l’arrivo del cemento era previsto nel primo pomeriggio.
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L’ingegnere Galai Mohamed (a sinistra nella foto) e l’architetto Fliss Med Salah durante la preparazione della soletta di copertura della
cappella
Malgrado la pioggia minacciasse, tutto era pronto e bisognava terminare entro sera sperando che il temporale
arrivasse il più tardi possibile. Ma a Bizerta il tempo cambia molto repentinamente, è la città delle 4 stagioni.
a destra l’ingegnere Galai
effettua gli ultimi controlli
Come è tradizione, prima di cominciare il getto, tutti gli operai, i progettisti, il personale della scuola, le suore e
il sottoscritto, ci siamo ritrovati per condividere un pasto con un agnello sacrificato per l’occasione e preparato
dalla cuoca della scuola. Nel frattempo le condizioni meteo sono peggiorate, ma ormai bisognava continuare.
Alcune foto che mostrano le fasi dell’operazione di getto della soletta :
a destra Riadh e Hamdi bagnano la soletta prima del getto anche se l’acquazzone è
in arrivo.
Si gettano prima le travi e i
cordoli e successivamente la
soletta
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Nella foto a destra si può notare sullo sfondo il ponte alzato
Durante tutto il pomeriggio, le operazioni della gettata sono
proseguite con un tempo incredibilmente variabile, tra sole e vento,
e malgrado ci fosse il diluvio, e malgrado qualche piccolo intoppo
dovuto prima dal ponte levatoio (che permette l’accesso delle navi in
porto) che per 1 ora ha bloccato l’arrivo delle betoniere e un disguido
con la polizia, che non è arrivata in tempo per regolare il traffico,
perché una parte della gettata andava fatta dalla strada principale,
bloccando parzialmente la circolazione. A tarda serata tutto era stato
completato.
Dalle foto si può ben
vedere come le condizioni
meteo erano estremamente
bizzarre
Domenica 19 settembre si procede a liberare la soletta e a togliere l’acqua piovana che si è accumulata
durante i due giorni di pioggia che sono succeduti alla colata del cemento armato.
Foto a destra, Béchir e sullo
sfondo le caserme del tempo
coloniale lasciate dai francesi
Suor Carmen (l’insegnante di musica) “ispeziona” per prima i lavori domenica 19 settembre
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A questo punto è previsto un periodo di attesa per permettere al cemento armato di solidificarsi di almeno 21
giorni. Questa decisione è stata presa dall’ingegnere poiché la cubatura era elevata e voleva prendere tutte le
precauzioni. Durante questo periodo, le classi sottostanti e le sale al piano seminterrato sono rimaste puntellate e
quindi inaccessibili ai bambini. E’ solo il 4 ottobre che si è proceduto allo smantellamento delle impalcature e dei
ponteggi per liberare le classi al piano terra. Per ragioni di sicurezza dovute al carico, si è preferito invece lasciare
il piano seminterrato puntellato perché l’ingegnere ha deciso che il solaio al piano terra sia rinforzato
adeguatamente.
A metà ottobre si è proceduto alla messa in sicurezza della cappella per evitare la caduta di materiale nel
cortile della scuola.
Nella prima foto di sinistra l’impresario Hosni Bouraoui alla ripresa dei lavori (si noti a sinistra la vecchia copertura della scuola e sulla destra
l’edificio che ospita la scuola materna con l’ampliamento del 2008)
Per consentire agli operai di realizzare le opere di costruzione di un muretto sulla terrazza di copertura della
cappella e la posa dell’intonaco, nell’impossibilità di noleggiare un ponteggio dati i costi e le problematiche
dovute agli spazi disponibili, si è quindi installata una impalcatura in legno.
Ciò ha permesso di eseguire i lavori nel corso degli ultimi giorni di ottobre e durante le vacanze di novembre
(1-8 novembre) per creare le condizioni adeguate al fine di impedire infiltrazioni della pioggia dal soffitto e
permettere successivamente di avviare i lavori di finitura della cappella, a cominciare dalla ricostruzione della
volta in cartongesso.
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I lavori di fissaggio della volta in cartongesso sono iniziati mercoledì 24 novembre. Si presume che le opere di
finitura (volta, infissi, imbiancatura, impianto elettrico ecc.) saranno completati nel corso del mese di dicembre e
ci si augura di poter inaugurare la cappella ristrutturata usufruibile anche dalla scuola per usi educativi e
pedagogici, nel corso del mese di gennaio 2011.
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Mons. Sako, vi serviranno davvero le preghiere dei cristiani europei?
Louis Sako , 19/11/2010
Abbiamo bisogno delle vostre preghiere. Le preghiere possono essere molto efficaci e qui abbiamo
bisogno di nutrire la nostra speranza, di alimentarla perché si sta affievolendo. Sono a Suleimania per
portare conforto e aiuto concreto a persone che hanno lasciato tutto a causa della loro fede e non
sanno la sorte che le attende.
Come può descrivere l’attuale situazione dei cristiani iracheni?
«Pensate alla famiglie dei profughi che sto visitando in queste ore. Sono famiglie scappate dopo che
uno di loro è stato ucciso e dopo aver ricevuto a loro volta, sui cellulari o in lettere infilate sotto le
porte di casa, delle minacce deliranti, spesso accompagnate da versetti coranici traditi nel loro
significato. Le autorità locali dicono loro che prenderanno presto provvedimenti per difenderli, ma il
governo è debole, la situazione di Bagdad con più di 5 milioni di abitanti è fuori controllo.
Tutto è settario. La polizia, l’esercito… Nulla dà sicurezza. In questo contesto se ti arriva una lettera
con scritto: “Voi cristiani dovete andare via, la vostra religione è una religione straniera. Se non
andate via, vi ammazziamo”, l’unica immediata reazione è la fuga. Chi scrive quelle minacce non ha
nulla a che vedere con il vero Islam. Sono degli ignoranti della religione musulmana. Le tensioni
principali sono a Bagdad, mentre per fortuna a Kirkuk la vita scorre abbastanza tranquilla: si va a
scuola e al lavoro. A Mosul gli studenti non vanno all’Università, e sono oltre duemila, perché c’è
molta paura dopo l’attacco ai pulmini degli studenti di qualche tempo fa, nei quali una ragazza è
rimasta uccisa e 120 studenti sono stati feriti».
Cosa chiedere per voi? In cosa sperate?
La vostra preghiera ci aiuterà. Noi chiediamo che la situazione si stabilizzi, che il governo iracheno si
attivi per proteggere i cristiani, ma non solo loro, anche tutti i cittadini che vivono sulla pelle questa
situazione di violenza. Che lo Stato vigili sugli insegnamenti che vengono impartiti ai giovani
musulmani, che le preghiere del venerdì siano ispirate alla pace, non siano occasioni per incitare alla
violenza. Chiediamo che siano davvero rispettati i diritti fondamentali dell’uomo, che siano protette le
nostre case, che sia spazzato via l’odio e il rancore, che si scopra la ricchezza della presenza di
religioni diverse in un Paese. Chiediamo che sia favorita l’unità nazionale, che si applichi il rispetto di
tutti i cittadini, che siano trattati alla pari. Che si riscopra il valore di una storia di convivenza pacifica
che in Iraq è durata 14 secoli.
Qual è l’ultimo giorno felice per la sua comunità che ricorda?
Ricordo i giorni elettrizzanti e carichi di pace e di speranza dei primi mesi dopo la caduta del regime
di Saddam Hussein: erano così tranquilli, c’era tanta libertà per tutti. Si poteva andare a prendere il
tè dagli amici senza timori. Tutto in breve è stato stravolto. Ma sono convinto che il male non resiste.
Che il bene vincerà con la libertà. Spero che i cristiani siano ancora qui quando questo accadrà,
perché la storia della Chiesa caldea è un patrimonio per tutti, per l’Iraq e l’Occidente. Se andasse
dispersa sarebbe una grave perdita per tutti. La nostra è una chiesa martire, ma anche molto
dinamica.