Tra cultura e imprenditorialità
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Tra cultura e imprenditorialità
economia / convegni Tra cultura e imprenditorialità Ospite al centro Polus di Balerna la conferenza “Ticino e Russia: rapporti storico-culturali oltre al business”, organizzata in collaborazione con la Camera di commercio del Cantone Ticino. S ono passati due secoli da quando lo zar Alessandro I nominava, nella persona di Giovanni Capodistria, il primo emissario dell’impero russo presso la Dieta federale. Tre anni più tardi, la Svizzera apriva un consolato onorario a San Pietroburgo, mentre dal 1906 era presente con una rappresentanza di personale di carriera e un proprio inviato nella ‘terra degli Zar’. Tuttavia, i rapporti che la Confederazione, e in particolar modo il Ticino, intrattiene con la Russia affondano le proprie radici in tempi ancora più antichi. Già nel Cinquecento, numerosi artisti e architetti provenienti dalla Svizzera meridionale e dalla vicina Lombardia partivano alla volta delle grandi corti del nord e dell’est Europa, dando il via a un’emigrazione artistica senza eguali, che culmina nel XVIII e nel XIX secolo con la presenza a San Pietroburgo e a Mosca di architetti come Domenico Trezzini, Luigi Rusca, Agostino Camuzzi, Domenico Gilardi e 76 · TM Ottobre 2014 Domenico Adamini, solo per citare alcuni degli esempi più illustri. Oggi il nostro Cantone vanta un legame privilegiato con queste due città, sia dal punto di vista commerciale, che artistico-culturale. Se, da un lato, la cooperazione tra la Svizzera e la Russia interessa vari settori, come le nuove tecnologie, la scienza, l’innovazione e la salute pubblica, esiste anche una vasta collaborazione in ambito culturale, in continuità con la tradizione migratoria dei grandi artisti nativi delle nostre terre. Il binomio imprenditoralità e cultura è stato il tema centrale dell’incontro “Ticino e Russia: rapporti storico-culturali oltre al business”, che si è tenuto lo scorso 10 settembre presso la sede Polus di Balerna, alla presenza del sindaco Luca Pagani. Diretto da Giovanna Staub, che ricopre anche il ruolo di site manager di Monte San Giorgio, il centro Polus gestisce e affitta spazi di varia metratura alle imprese, e ospita oggi numerose aziende svizzere e internazionali. Riconvertito da fabbrica di tabacchi a centro polifunzionale, Polus accoglie anche eventi, convegni e ricevimenti. La conferenza del 10 ottobre, organizzata da Giovanna Staub in collaborazione con la Camera di Commercio del Canton Ticino, ha ospitato gli interventi di Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio, e Marco Cameroni, già console generale di Svizzera a Milano, che hanno fatto luce sulla diaspora di imprenditori, artisti e intellettuali ticinesi in nord Europa e nel resto del mondo. Cameroni ha proposto un viaggio illustrato alla scoperta di alcuni tra i luoghi che testimoniano ancora oggi il genio svizzero-italiano: si tratta in genere di una folta schiera di architetti che hanno percorso secoli, epoche, paesi, regimi e stili diversi. È il caso di Domenico Trezzini di Astano, il quale, chiamato nel 1703 a San Pietroburgo dallo zar Pietro il Grande, elabora insieme all’architetto francese Jean-Baptiste Alexandre Le Blond i piani urbanistici della nuova capitale dell’impero. I suoi interventi, caratterizzati da uno stile sobrio e razionale denominato ‘barocco petrino’, comprendono, tra gli altri, la realizzazione della Fortezza di Pietro e Paolo, la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, l’Università, il Palazzo d’Estate e il Palazzo d’Inverno. L’opera di Trezzini apre la strada a molti altri maestri provenienti dal Ticino e dalla vicina Lombardia, che partono alla volta dell’impero degli zar affrontando un viaggio lungo e rischioso. Nell’Ottocento si distinguono le figure di Domenico Gilardi e Agostino Camuzzi. Il primo, figlio di Giovanni Battista Gilardi, architetto ticinese attivo in Russia sul volgere del Settecento, collabora dal 1811 con il padre alla costruzione del monumentale orfanotrofio di Mosca. In seguito all’incendio della città durante la Battaglia di Borodino nel 1812 viene nominato componente del- In apertura Giovanna Staub, direttrice del centro Polus di Balerna; a fianco, in senso antiorario, il sindaco di Balerna Luca Pagani, il direttore della CC-Ti Luca Albertoni e Marco Cameroni, già console generale di Svizzera a Milano. la Commissione edile del Cremlino con il compito di collaborare alla ricostruzione di Mosca: fra le sue opere più importanti spiccano il restauro del Campanile Ivan Velikij al Cremlino, la ricostruzione dell’Università di Mosca e la realizzazione della Casa delle Vedove. È attivo nel periodo immediatamente successivo a San Pietroburgo, invece, Agostino Camuzzi. Membro di una delle famiglie più importanti della Collina d’Oro e architetto della Casa Camuzzi di Montagnola, oggi sede del museo Hermann Hesse, l’architetto lascia il Ticino nel 1828. A San Pietroburgo, nel 1839, lavora alla villa imperiale di Carskoe-Selo con l'architetto Luigi Ferrazzini di Mendrisio. I ticinesi lasciano altre tracce oltre a disegni urbanistici, palazzi, fortezze, chiese e dimore principesche: numerosi sono, per esempio, i pittori e gli stuccatori che abbandonano le terre natie per lavorare, e spesso trasferirsi definitivamente con le proprie famiglie, nelle più importanti capitali del nord e dell’est europeo. Inoltre, il nostro Cantone ha dato i natali a intellettuali e letterati divenuti celebri addirittura oltreoceano, come la poetessa ticinese Alfonsina Storni, nativa di Sala Capriasca ma argentina d’adozione. Non mancano gli imprenditori che, partiti dal Ticino, trovano fortuna in Europa e in America: l’eredità storico-culturale del nostro territorio, ha ricordato Cameroni, perdura nel tempo e favorisce la creazione di rapporti privilegiati con numerosi Paesi, tra i quali la Russia rappresenta certamente un esempio emblematico. Come ha ricordato Luca Albertoni, infatti, le attività commerciali instaurate fra il Ticino e la Russia hanno portato, nel 2010, alla firma di un accordo di collaborazione fra la CCTi e la Camera di commercio e dell’industria della Federazione russa. Il trattato, che rappresenta un unicum in Svizzera, è uno dei frutti della prima visita ufficiale del Canton Ticino a Mosca, alla quale ha partecipato anche un folto gruppo di imprenditori ticinesi, accompagnato dai rappresentanti delle associazioni economiche. L’accordo è destinato a essere esteso a tutta la Svizzera, e si propone di facilitare l’attività degli associati delle camere di commercio attraverso la costituzione di partnership. Ai primi incontri istituzionali del 2010 sono seguiti, nel 2013, una missione economica esclusiva della CC-Ti, accompagnata dai rappresentanti di banche, fiduciarie e imprese ticinesi operanti nel settore dell’automazione. L’agenda per i prossimi mesi è fitta, e comprende una nuova visita a Mosca, nel mese di ottobre, che avrà come target l’industria agroalimentare ticinese e il settore dei servizi. L’interesse russo nei confronti del mondo imprenditoriale svizzero e ticinese si dimostra particolarmente forte: oggi, la Confederazione si posiziona al quinto posto come destinazione privilegiata dei capitali russi, mentre gli investimenti svizzeri in Russia sono significativi nel settore chi- mico, nell’industria della gomma e nell’ambito dei trasporti. Albertoni ha sottolineato che la Federazione russa è interessata ad attrarre investimenti svizzeri, e le aziende ticinesi hanno grandi possibilità di esportazione e collaborazione con la Russia in numerosi settori, prevalentemente industriali. Confidando che il conflitto ucraino e le tensioni con la Russia si plachino e il contesto delle misure intraprese nei confronti della Federazione, a cui anche la Svizzera si è adeguata, si cancellino a breve. Nell’osservatorio internazionale dei mass media, il conflitto Russia-Ucraina è praticamente scomparso: un fattore che faciliterà le trattative per trovare soluzioni più pratiche e meno ‘emozionali’. Angela Mollisi TM Ottobre 2014 · 77