Un passo indietro nel tempo. Dal volgare allitaliano moderno

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Un passo indietro nel tempo. Dal volgare allitaliano moderno
MARINEOMAGAZINE2.0
UNPASSOINDIETRONELTEMPO
DALVOLGAREALL’ITALIANOMODERNO
La lingua italiana nasce dalle trasformazioni subite dal latino, soprattutto a partire dalla caduta
dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 a.C.. Già prima del 476 esistevano un latino letterario,
coltoelalinguaparlataovolgare(dallatinovulgus=popolo).FrailIIIeilVsecolod.C.,acausa
delladivisionepoliticadell’Imperoromanod’Occidenteedelsuodegradarsisottolaspintadelle
invasionibarbariche,venendoacontattoconlelinguedeinuoviinvasori,illatinoparlatocominciò
a mutare, a trasformarsi, assumendo sfumature diverse a seconda dei territori in cui veniva
parlato.Ciòfeceinmodochenascesseronuovelingue,aventiognunaunadistintaidentitàeche
rappresentano la “fusione” delle parlate locali con quelle barbariche. Tali lingue sono chiamate
romanze o neolatine (neo = nuovo, recente + latino): italiano, portoghese, castigliano, catalano,
francese,provenzale,ladino,rumeno.
Il latino scritto, invece, molto più stabile di quello parlato, continuò a essere utilizzato tra le
personedicultura.
Tuttavialalinguaèunorganismovivochecambianeltempoenellospazio.L’usodiventanormae
latrasformazionesipresentacomeunprocessonaturaleefisiologico.
Sidiffusepertantol’utilizzodelvolgare,oltrechenellecomunicazionioraliancheinquellescritte.
InItaliaiprimidocumentiinlinguavolgarecompaionointornoalIXsecolo.Fraitestipiùantichi
ricordiamol’indovinelloveroneseeiquattroplaciticassinesi.Questiultimi,conosciutianchecome
"Placiti Capuani", sono quattro testimonianze giurate, registrate tra il 960 e il 963,
sull'appartenenzadicerteterreaimonasteribenedettinidiCapua,SessaAuruncaeTeano.Ifattisi
riferivano a una lite sui confini di proprietà tra il monastero di Montecassino e un piccolo
feudatario locale. Con questo documento tre testimoni deposero davanti al giudice a favore dei
Benedettini. I placiti sono molto importanti perché rappresentano la riproduzione per iscritto in
lingua volgare di frasi pronunciate dai testimoni affinché fossero comprese da tutti, anche da
coloroiqualinonparlavanoillatino.
Il volgare italiano, comparso fin dal IX secolo come lingua orale, nel Duecento e nel Trecento
divenne anche lingua artistica e venne utilizzata per i primi capolavori della letteratura italiana
profanaereligiosa(ilCanticodelleCreaturediSanFrancescod’Assisi).All’affermazionedelvolgare
contribuironoDante,PetrarcaeBoccaccio,chelonobilitaronoeglidiederodignitàletterariaconi
lorotrecapolavoripiùconosciuti:laDivinaCommedia,ilCanzoniereeilDecameron.
Icambiamentidellalingua,dallatinoall’italiano,avvenneromediantepassaggigraduali,subendo
varietrasformazioni:laformadelleparole,ilsignificato,lestrutturelinguistiche.Cifulatendenza
a lasciar cadere le consonanti finali della parola latina (noctem- nocte- notte); caddero anche
vocali e consonanti all’interno della parola (mensem-mesem- mese). Nella sua evoluzione, il
volgare si arricchì anche di termini provenienti dalle lingue dei popoli che avevano conquistato
l’Italiaechelagovernavano,cioèdaiGermani,dagliArabiedaiFrancesi(provenzalefrancese).
Durante il Quattrocento, un vasto movimento di rinnovamento culturale, artistico e filosofico,
dettoUmanesimosiposecomeelementodiforterotturarispettoalpensieromedievaledeisecoli
XIII-XIV, ponendo l'uomo al centro del mondo e sostituendo così il teocentrismo che aveva
contraddistinto l'epoca precedente con l’antropocentrismo.Nell'Umanesimo l'uomo diventa
padronedisestessoeprotagonistadelsuodestinonelmondo,senzailtimoredipunizionidivine
che ancora caratterizzavano il pensiero degli scrittori precedenti. La novità non è assoluta in
quanto già le opere diPetrarcae Boccaccioavevano aperto la strada alla rappresentazione
dell'uomo e delle sue vicende non più subordinate alla volontà di Dio (si pensi soprattutto
alDecameron).
Inquestoperiodolariscopertadelleoperegrecheelatineeillorostudioportaall’usodellatino
nella stesura di opere letterarie o scientifiche. Nel volgare vengono introdotti dal latino molti
termini:arbusto,pagina,marittimoealtri;cominciaadaffermarsil’usodeipronomi“lui”e“lei”
come soggetti. Al termine Umanesimo si affianca successivamente quello di Rinascimento per
indicare una nuova era di rinascita e di rigenerazione dell’umanità. L’uomo del Rinascimento,
consapevole delle sue capacità, non pone limiti alle sue conoscenze. Anche nel Cinquecento
entrano nella lingua termini latini, ma meno numerosi che nel Quattrocento. In questo secolo il
lessico risente fortemente dell’influenza della Spagna, della Francia e del contatto con le civiltà
noneuropeeaseguitodellescopertegeografiche(lascopertadelNuovoMondo).Moltitermini,
infatti, arrivano dal francese (massacro, batteria, petardo), moltissimi dallo spagnolo (sfarzo,
flotta, azienda) e dalle lingue americane (patata, mais, cacao). Già nel Cinquecento si sente
l’esigenza di una lingua che sia nel contempo nazionale e letteraria. La ricerca di una lingua
letterariaènaturaleinunPaesecomel’Italiache,divisopoliticamente,utilizzadialettidiversitra
loro. Nasce la questione della lingua, cioè un ampio dibattito sulla lingua da usare a livello
nazionale. Si delineano diverse tendenze: alcuni letterati propongono l’utilizzo del fiorentino
dell’epoca,altrisostengonol’esigenzadiunarricchimentodellalinguaconelementiprovenientida
altre parlate e dalle lingue straniere, purché raffinate. Fu Pietro Bembo l’uomo che, nel primo
Cinquecento,individuòlasoluzionevincenteeallaquestionedell’unificazionelinguistico-letteraria
italiana.Bembocapìchetaleunificazionepotevaavveniresolosullabasedellatradizioneletteraria
illustre.PrescrissecheilmodellodovevaesserelalinguadelCanzonierediPetrarcaperlapoesiae
quella delDecamerondi Boccaccioper la prosa. Nel Seicento si diffuse e si stabilizzò la norma
elaboratanelCinquecentodaBemboperlalingualetterariaeperlacomunicazioneordinaria.
StrumentodidivulgazionedefinitivaditalenormafuilVocabolariodegliAccademicidellaCrusca.
Ancheseinquestoperiodol’Italiaattraversaunafasedidecadenzasociale,politicaedeconomica
dovuta alla dominazione spagnola, il Seicento rappresenta, sul piano letterario, il trionfo della
forma più che del contenuto. Gli autori curano molto l’aspetto linguistico, utilizzando un
linguaggiopreziosoericcodimusicalità.FenomenitipicidelSeicentosonolacreazionedinuove
parolepermezzodiprefissiesuffissidioriginegrecaolatinaelacomparsadeicompostiformati
dadueaggettivi.Entranonellalinguamoltiterminiderivatidallatino(sintassi,scheletro,cellula,
società, iniezione), dallo spagnolo (pastiglia, recluta, lazzarone, nostromo, cioccolato) e dal
francese(moda,parrucca,dettaglio,tazza,reggimento).
Il Settecento illuminista fu un secolo decisivo per lo sviluppo dell’italiano. La lingua si rinnovò
subendo l’influenza del francese. Entrarono nel nostro vocabolario parole di imitazione francese
legate a molti aspetti del vivere quotidiano, della moda, della cucina e della vita commerciale
(ghette, cerniera, flacone, coccarda, alcune non italianizzate come toilette, bleu, dessert). La
lingua,prevalentementeletterariaescritta,divennestrumentodicomunicazionenazionaleampia
e articolata. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento si diffonde il Romanticismo, un
movimentoculturaleeletterariocheponeaiverticideisentimentiumanil’amoreperlapatria.In
questo contesto si ha «un culto fortissimo della lingua, sentita come simbolo del sentimento di
italianità». Nei primi anni dell’Ottocento, nella discussione sulla lingua da adottare, da un lato i
classicisti(opuristi)difendonol’usodiunalingualetterariacolta,lontanadalleparlatequotidiane,
dall’altro i romantici auspicano una lingua d’uso comune che rispecchi il popolo nella sua vera
natura.SuquestopuntoconcordavaancheAlessandroManzoni,ilqualecondiviseconiromantici
il concetto del dialetto come lingua viva e vera e propose poi il fiorentino parlato, non diverso
dallo scritto, come strumento di unificazione linguistica nazionale. Esempio pratico di tale
propostaèl’edizionedefinitivadeIPromessiSposi(1840).L’esigenzadiunalinguaapertaatuttila
rende più sciolta eliminando la forma enclitica (si cercava al posto di cercavansi) o
l’accoppiamentodiduesostantivisenzapreposizione(scalomercianzichéscalodellemerci).Nella
linguaentranonuoviterminiderivatidallatino(sciopero,bacillo,analfabeta,acquario,anestesia)
e dal francese (pattinare, decollare, furgone, griglia, bullone). Inoltre, sempre più spesso, si
aggiungonoinformanonitalianizzataterminisiafrancesi(menù,réclame)siainglesi(leader,goal,
film). Nella seconda metà dell’Ottocento, il lessico si arricchisce di termini nuovi riguardanti i
campi della scienza e della tecnica in pieno sviluppo (evoluzione, psicanalisi, microbo,
accumulatore, cinematografo). Anche dai dialetti entrano nell’italiano alcuni termini: bocciare e
ramazzadalpiemontese;risottoepanettonedallombardo;mozzarellaecamorradalnapoletano;
mafiadalsiciliano.Dalfranceseentranoprestiticomecoupon,èlite,pied-à-terre.Dall’inglesesiha
l’ingressoditerminicomecomfort,humor,film,flirt,snob.Lostileagileetelegraficodeigiornali
diventaunmodellodisemplificazionedellastrutturadellasintassi(lastrutturaclassicadellafrase
diventapiùagileemoderna).
Nel Novecento la grande quantità di avvenimenti politici, economici e sociali (Prima e Seconda
guerra mondiale, Seconda Rivoluzione Industriale, Imperialismo coloniale, sterminio degli ebrei,
guerrafredda…)dannoorigineaunaseriedimovimenticulturalieletteraridigrandeimportanza.
LalinguaitalianadellaprimametàdelNovecentosiamplianotevolmente.Giànelprimodecennio
delsecolo,grazieadunamaggiorediffusionedellascuolaeallariduzionedell’analfabetismo,più
della metà della popolazione si esprime in italiano nelle occasioni formali e ufficiali. Nel
dopoguerral’italianosiarricchiscedimoltiterminiintrodottidalcinema,dallerivisteedall’inglese
(weekend, nylon). La lingua inglese ormai sta prendendo il sopravvento su quella francese cui si
deve ancora qualche voce come wagon-lit, moquette, dèpliant. Entrano a far parte della lingua
moltiterminilegatialprogressoscientificoetecnico,spessocreatigrazieaprefissoidiesuffissoidi,
comeradiologia,astronauta,teleobiettivo.Siassestanomoltifenomenidellalingua,peresempioi
pluralifemminiliin–ciae–giafanno–ciee–gieseprecedutidavocalee-ce–geseprecedutida
consonante(ciliegie/valigieerocce/logge).Sifissanogliaccenti(rubrìcaenonrùbrica).Laprima
personadell’imperfettoin–a(ioandava)diventain–o(ioandavo).Nelperiododelfascismoviene
creataunaterminologiaitalianaperilgiocodelcalcio:calciodirigore,rete,fuorigioco,terzino.Nel
complessolalinguadiventapiùinformaleeloscrittotendeadavvicinarsialparlato.Allafinedel
Novecento fino ai giorni nostri la lingua si modifica a ritmo vertiginoso. Ciò è reso possibile dal
rapidoprogressodellascienza,dellatecnicaedallatelecomunicazione.Oggilanostralingua,pur
mantenendointattoilnucleooriginarioformatosinelTrecento,èincontinuatrasformazioneper
l’influsso dei mass media (in particolare televisione e pubblicità) e dell’informatica. Questo
comporta una forte presenza di termini stranieri, soprattutto inglesi (cordless, backstage, jeep,
cult, trendy). L’influsso straniero è visibile anche nell’uso delle abbreviazioni come V.I.P (Very
ImportantPeople)enellapresenzaditerminitecniciinerentiilcomputer(harddisk,floppydisk,
file).Ancheinpoliticavengonoconiatitermininuovi:convergenza,incentivare,esubero,inciucio.
Sempre più importanza assumono i termini del lessico creato dai giovani: secchione, spaghetto
(paura dell’esame), semifreddi o fossili (per indicare genitori e anziani), galloso (stupendo),
sballoso(chedàsballo,divertimento),palloso(noioso),grana(denaro).
OlgaRibaudo2A