Civita - il Contesto Quotidiano

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Civita - il Contesto Quotidiano
n°0 Giugno/Luglio
Periodico in attesa di registrazione
Civita . Giovani
Con il contributo del Comune di Civita Castellana e in collaborazione con l’Associazione Stampa Romana Viterbo.
Vogliamo essere protagonisti
Il Consiglio dei Giovani istituisce il primo giornale locale dedicato interamente ai ragazzi
E’
difficile per me scrivere queste poche parole di saluto
ad un giornale per e degli studenti senza iniziare da quello che è accaduto a Brindisi. Sembra quasi inutile perdersi
dietro al “chi è stato” ed al “perché”: la realtà di quell’orrore
ammutolisce l’anima. La scuola, spesso lo si scopre tardi, è
il luogo privilegiato dove si costruisce la vita; chiunque abbia voluto portarci la morte ha commesso un crimine contro la natura dell’uomo e la sua storia. Resistere e reagire.
Questo è dovere di noi tutti, questo è dovere degli studenti.
Resistere a chi vuole intimorire, a chi crede di distogliere
la nostra attenzione, a chi vuole manipolare le nostre scelte. Reagire con la ragione e la cultura a chi vorrebbe disorientare e strumentalizzare. Discutere, parlare, diffondere
idee e pratiche democratiche: così è possibile difendere la
nostra libertà e la nostra vita. L’iniziativa dei Consiglio comunale dei Giovani, dapprima di attivare un corso di giornalismo, e poi di concretizzare l’esperienza in un giornale
vero è quindi quanto mai necessaria ed attuale. Mi auguro
che su questo giornale vogliano scrivere in tanti, che diventi
mezzo di circolazione delle idee, che sia ricco di proposte e
provocazioni e che sappia interloquire con tutta la città. Non
un semplice giornale della scuola, quindi, perché è venuto
il momento di uscire da quel recinto che hanno costruito
intorno ad un’intera generazione indefinita chiamata “giovani”, per diventare protagonisti della società e della vita.
In bocca al lupo
Il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli
Una vita da
pendolare
Si può
migliorare?
Mastro
Cencio
racconta...
“Non voglio trasmettere false
speranze, illusioni, vorrei tramandare un mestiere che insegni
soprattutto a vivere” . Sono queste
le parole di Vincenzo Dobboloni,
conosciuto da tutti come Mastro
Cencio, uno dei più rappresentativi artisti civitonici nell’arte della
ceramica, che, durante la settimana della Cultura svoltasi fra il 17
ed il 20 Aprile scorsi, sì è cimentato insieme ad altri due artisti,
Dino Dominicis e Fausto Mancini, in un’esauriente dimostrazione
tecnico-pratica della sopracitata
arte. (a pag. 12)
La classica giornata del
civitonico universitario
In foto parte del gruppo che ha portato alla realizzazione del giornale.
In ultima pagina la lista completa di tutti i nomi.
Come cambierà
Civita nei
prossimi anni ?
Calcio a 11: Il
Colasanti vince
il
campionato
(a pag. 5)
(a pag. 16)
‘Civita 2032’ è il nome del
nuovo piano regolatore urbanistico (PRG) civitonico, che
andrà a sostituire quello del
1976, in questi giorni il sindaco Angelelli e l’assessore
all’urbanistica e ai lavori pubblici G. Cerri stanno organizzando degli incontri per sentire
idee ed esigenze dei cittadini.
Sveglia pronta la mattina alle
5.45. Nei tre secondi necessari
alla presa di coscienza, si proietta sul soffitto il programma
della giornata, sicché il letto diventa una calamita e io un pezzo di ferro. Il tempo di una doccia e di un caffè e subito fuori di
casa. Sbrino il parabrezza della
macchina e una volta assicurata la visibilità, parto e mi dirigo
presso la stazione di Borghetto.
(a pag. 7)
2
Civita . citta’
n°0 giugno luglio
Che fine hanno fatto gli unicorni?
Intervista a 3 voci sulla crisi del distretto della ceramica: 3 generazioni di operai civitonici a confronto
Unicorni parlanti. Così mi appaiono Pietro (P.), 80 anni, pensionato, che ha lavorato 35 anni in una fabbrica di stoviglierie, e Giovanni (G.), 59 anni, anch’esso pensionato, che ha lavorato 41 anni in fabbriche di sanitari. Cassa Integrazione è un termine che non
hanno mai sentito durante la loro carriera, ricevevano il loro stipendio puntualmente, arrivavano a fine mese senza bisogno di miracoli e addirittura sono riusciti a mettere da parte dei risparmi. Luca (L.), invece, è molto più terrestre: ha 27 anni, ha lavorato più di
due anni in prova in fabbriche di sanitari, ma non è mai stato assunto.
di Valentina Paolelli
Q
uali sono i grandi
cambiamenti a livello di
macchinari e di produzione che hai vissuto?
P. “Tra il ’63 ed il ’75 fu un periodo d’oro. Dovemmo acquistare macchinari più grandi
e moderni per far fronte alla
domanda sempre più crescente. Poi un’ondata di crisi:
la gente comprava di meno
e iniziavano ad arrivare i
primi piatti cinesi. Il nuovo
padrone, che subentrò nel ’75,
investì in un nuovo forno e in
un seccatoio automatico per
risparmiare in manodopera.
Non ci furono licenziamenti, ma pensionamenti senza
nuove assunzioni. Ci riprendemmo, ma alla fine degli
anni ’80 iniziò una nuova
crisi che non è più finita.”
G. “Ho caricato le botti e
colato la barbetta manualmente per molti anni, poi
arrivarono le macchine tedesche. Migliorò la qualità del
lavoro, ma calò la qualità del
prodotto: i macchinari erano
delicati, richiedevano manutenzione quotidiana e controllo continuo, inoltre spesso
venivano modificati dai meccanici civitonici per accelerare i tempi di lavorazione con
conseguente danno ai pezzi.
Per quanto riguarda la produzione, questa si trovava
ciclicamente in difficoltà nei
mesi di Luglio, Agosto e Dicembre, quando i magazzini
dei grossisti impiegavano più
tempo per svuotarsi.”
L.“Nonostante sia giovane,
sono ormai diversi anni che
lavoro saltuariamente in fabbrica: molte fabbriche hanno
sia il colatoio manuale (che fa
Operai civitonici al lavoro, foto di Flavia Tronti, dal suo libro
“Personale al completo”
in teoria più pezzi) sia quello
automatico ed io quindi ho
imparato ad usare entrambi.
Quando la produzione è ferma, come ora, per permettere
ai magazzini di svuotarsi, i
reparti presse, stampi e modelli vengono chiusi e gli addetti vengono messi in Cassa
Integrazione.”
Quali variazioni ha subìto
il tuo stipendio nell’arco
degli anni?
P. “Venni assunto subito a
tempo indeterminato e prendevo 30.000 Lire al mese. Era
un buono stipendio se si considera che con 15.000 Lire ci
vivevamo benissimo. Nel ’75
l’indennità di contingenza
(abolita nel’92) assicurò una
crescita dello stipendio proporzionale al costo della vita.
Nel 1980 venni promosso
capo reparto: prendevo ben
500.000 Lire in più. Ci fu giusto un anno difficile, l’82, in
cui il padrone ci diede per sei
mesi lo stipendio dimezzato.
Poi però ci restituì tutto. Le
trattenute per INAIL e INPS
sono sempre state elevate, ma,
ad esempio, ho le cure per la
silicosi spesate dal ‘74, anno
in cui mi fu diagnosticata. ”
G. “Dai 14 ai 17 anni ho
lavorato come apprendista
senza ricevere in cambio neppure una sigaretta. Poi hanno
iniziato a pagarmi in nero e
solo dopo molta gavetta sono
stato messo in forza (assunto). Ho svolto varie mansioni:
dal manovale (settima classe
stipendiale nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro)
fino ad arrivare al modellista
(terza classe, quasi come un
impiegato). Ricordo che negli
anni ’70 il mio stipendio era
di 120.000 Lire, ma erano
anni di grandi scioperi e ci
sono stati mesi in cui sono
arrivato a prenderne solo
50.000! ”
L. “Sono sempre stato messo
in prova e non ho mai preso
più di 700€ al mese. Tra l’altro, nonostante il contratto
prevedesse 8 ore giornaliere,
ne facevo 13 per imparare il
mestiere.
Qual era e qual è oggi il
peso dei sindacati?
P. “Negli anni ’70 i sindacati comandavano quasi più
dei padroni, si scioperava per
qualsiasi cosa, anche troppo:
non c’era la paura di perdere
il posto di lavoro perché gli
operai erano assunti tutti con
contratto a tempo indeterminato e il padrone non poteva
licenziare tanto facilmente,
come invece accade oggi.
Hanno iniziato a perdere potere negli anni ’90 con la crisi
e le nuove leggi sul lavoro. ”
G. “Prima nel sindacato si
credeva davvero e la fiducia
nell’unione che fa la forza ci
ha fatto vincere numerose
battaglie negli anni ’70. Ora
è tutto diverso, il sindacato ha
perso di credibilità, i padroni
non fanno più entrare i sindacalisti nelle fabbriche e questi
non si impongono, tanto a
fine mese prendono lo stipendio comunque. Il sindacato è
diventato un posto dove far
carriera e basta.”
L. “Non mi sono mai informato sulle funzioni del sindacato, non saprei dirti neppure
quanto costa il tesseramento.
Per ora non mi interessa. Non
nego del tutto la sua utilità,
ma mi sono sempre chiesto:
come possono risolvere i problemi degli operai persone che
non si sono mai sporcate le
mani in fabbrica? ”
Quali potrebbero essere, secondo te, le cause
dell’attuale situazione delle fabbriche di Civita Castellana?
P. “Sicuramente la concorrenza straniera: Arabia, Albania e altri paesi che prima
acquistavano i nostri prodotti
hanno iniziato ad aprire proprie fabbriche, con manodopera molto meno costosa e
spesso con la consulenza di
ceramisti civitonici.. questa,
però, pagata profumatamen-
te. Il mercato comune europeo, poi, non ha che inasprito
tale problema.
G. “La crisi è internazionale, ma ci sono stati numerosi errori interni: i dirigenti
non hanno più badato alla
qualità e al design dei pezzi,
hanno mal gestito i finanziamenti, hanno sottovalutato
la concorrenza straniera, per
ingordigia hanno iniziato a
vendere i pezzi di terza sceltainvece di romperli e impastarli di nuovo-a piccoli magazzini che li risistemavano
e li rimettevano sullo stesso
mercato delle fabbriche, solo
ad un prezzo decisamente
inferiore. Poi ci sono i problemi contingenti: il costo di
elettricità, metano e materie
prime che è aumentato vertiginosamente, costringendo
l’industriale a rinunciare ad
assumere e a cercare escamotage (ad esempio importare
pezzi dalla Cina o dalla Turchia e marchiarli come se fossero prodotti del territorio),
e il credito dei grossisti che è
passato con gli anni dai 30 ai
180 giorni. ”
L. “Non saprei. Quello che
so è che le fabbriche non assumono più i giovani. Grazie
alla riforma Biagi ora preferiscono rivolgersi alle agenzie
del lavoro.”
Quali possibili soluzioni
allora?
P. “Da che mondo è mondo
le crisi ci sono sempre state e
se ne è sempre usciti. Nel ’68
dicevamo le stesse cose che
diciamo ora. Anche se stavolta, secondo me, qui a Civita
sopravviveranno soltanto le
fabbriche dei sanitari. ”
G. “Bisogna ricominciare
tutto daccapo. Riunirsi tutti
intorno ad un tavolo e creare un nuovo e dettagliato
statuto, che valga per tutto il
distretto.”
L. “Sono molto sfiduciato.
Non credo che le cose possano
cambiare a breve e che io riuscirò mai ad essere assunto.”
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Civita . citta’
3
Archeologia ceramica, i marchi scomparsi
di Valentina Paolelli
V
olete sapere come riconoscere un civitonico
fuori dai confini del paese? Se siete in un ristorante, in
una qualsiasi parte del mondo, e qualcuno capovolge
il piatto per controllarne il marchio e vederne la
provenienza, avete trovato il vostro uomo! Non avete
mai fatto un simile gesto?? Allora correte a casa e
fatelo. Se trovate uno di questi marchi riportati qui
sotto avete un pezzo di storia di Civita tra le mani!
Sono, infatti, i marchi di alcune delle tante ceramiche
che purtroppo non esistono più.
Come cambia il volto di Civita Castellana
Il fenomeno migratorio nel corso degli anni si è intrecciato con l’economia modificando profondamente l’aspetto della cittadina
La
storia di emigrazioni che coinvolge Civita
Castellana ha origini lontane, addirittura risalenti
al secondo dopoguerra.
Ma in che modo questo
fenomeno ha cambiato il
volto della cittadina e soprattutto come si è intrecciato con la sua più importante attività economica? Il
polo ceramico infatti non
rappresenta solamente il
fulcro dell’economia di
Civita, ma è ancor di più
un significativo riflesso
dei suoi mutamenti sociali. Dopo la seconda guerra mondiale fu proprio
la ripresa dell’economia
ceramica a incentivare la
prima ondata migratoria. Gli abitanti del luogo
infatti si dedicavano prevalentemente al lavoro in
fabbrica e di conseguenza
la manodopera nei campi
scarseggiava. I primi emigrati erano salentini giunti nel territorio civitonico
per dedicarsi alla coltivazione del tabacco, attività
molto diffusa nelle loro
zone e di cui erano esperti.
Le famiglie si stanziarono
appena fuori la città, nelle
campagne in cui lavoravano e l’integrazione con gli
abitanti del luogo, che allora vivevano in prevalenza
nel centro storico, non fu
affatto facile. Dialetto, abitudini e usanze differenti
impiegarono molto tempo
a incontrarsi e rispettarsi
e il tutto non fu agevolato dalla difficoltà per gli
emigrati ad avere accesso
a un lavoro in fabbrica.
Gli anni ’70 registrarono la
nascita di tantissimi nuovi
stabilimenti; la richiesta di
manodopera fu altissima e
così anche coloro che erano arrivati nel territorio
civitonico in quel periodo, con la seconda ondata
migratoria, ebbero modo
di ottenere un impiego.
Non solo leccesi ma anche
calabresi, siciliani, lucani
si stabilirono nelle zone
limitrofe come Sassacci
o Parco Falisco, frazioni
oggi diventate quartieri
residenziali dove, in virtù
della piena integrazione
degli immigrati, sorgono
anche case di civitonici.
Da vent’anni a questa parte
si è verificata infatti un’inversione di tendenza: i civitonici si sono spostati in
quelle che in passato erano
zone di periferia, lasciando
il centro storico ai “nuovi”
immigrati giunti a Civita
proprio dai primi anni ’90.
Il fenomeno è stato imponente e continua ancora
oggi rendendo la cittadina
la seconda della provincia per residenti stranieri
– circa il 15% della popolazione-. La comunità
più importante è quella
rumena, seguono marocchini e in misura minore
albanesi e latino-americani. Questi hanno trovato
impiego principalmente
come muratori ma ultima-
mente anche le fabbriche,
soprattutto a causa della
crisi economica, tendono
a servirsi di operai stranieri, disposti ad accettare anche salari piuttosto
bassi o a lavorare in nero
Alessandra Meschini
n°0 giugno luglio
Civita . Citta’
Chiamiamolo disservizio pubblico!
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La gestione dell’ATAC lascia a desiderare
Nessun controllo sui treni e pessima condizione delle macchine ma si ordinano nuovi mezzi da milioni di euro
di Andrea Giovannetti
L
a ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, di gestione ATAC,
giace da qualche anno in uno stato di
degrado. Tra voci di possibili smantellamenti ed incidenti vari, tra cui,
ultimo ma non ultimo, quello del
treno deragliato nei pressi di Soriano
del Cimino, molti sono i problemi
che impediscono il corretto sviluppo e sfruttamento di questa linea
ferroviaria che rappresenta il principale mezzo pubblico per collegare
la nostra cittadina alla capitale e al
capoluogo, insieme agli autobus della
Cotral: i tempi di percorrenza troppo lunghi per una linea di 102 km, il
mancato raddoppiamento dei binari
per il tragitto fuori Roma e l’utilizzo
di macchine obsolete.
Due ore e 40 minuti sono certamente troppe per arrivare da Viterbo a
Roma, e questo è dovuto principalmente al fatto che, nella parte viterbese, non siano state applicate modifiche di alcun tipo al percorso e quindi,
se paesi in crescita come Nepi rimangono privi di qualsiasi collegamento
per il capoluogo della Tuscia, si trovano, consultando l’orario, fermate,
anche se mai obbligatorie, come La
Fornacchia, La Selva e Cardarelli,
presso le quali non scende o sale
quasi mai nessuno. O ancora, sicuramente sulla lunghezza del tempo
di percorrenza influisce gravemente
il fatto che si trovano in attività treni
risalenti al primo ventennio di attività della ferrovia (anni ‘30, ‘40 e inizio
dei ’50), e che l’ultimo convoglio della cosiddetta “terza generazione”, immessa nel 2000 con dieci esemplari,
sia stato in augurato nel 2008, l’anno
seguente all’ordinazione di altre dieci
macchine di “quarta generazione”,
pagate 28 milioni di euro.
Ma i problemi sono anche a Civita:
nonostante l’entusiasmo per l’attuale lavoro di copertura della ferrovia
nel tratto di Via Mazzini (con eliminazione del “Ponticello di ferro”),
la stazione di Catamello è sempre
abbandonata, con conseguenza che
la biglietteria è deserta e nella sala
d’attesa si trovano spesso orari non
aggiornati da mesi. Tanto che sul
vetro attraverso il quale bisognerebbe parlare con gli addetti è spesso
messa un’ asse di legno con affisso
l’avviso del capostazione che invita
gli utenti a comprare i biglietti sul
treno. Così quei pochi che compravano i biglietti ora si trovano impossibilitati a farlo e quelli che non lo facevano già da prima non sembrano
porsi nemmeno il problema, tanto
pochi e scarsi sono i controlli. Ma,
per fortuna, da questo punto di vista
si è assistito negli ultimi mesi a una
piacevole inversione di tendenza. Gli
innumerevoli passaggi a livello posti
sulla strada, poi, sono da sempre un
problema non indifferente per la circolazione del traffico (proprio come
quello della stazione di Catamello,
che rallenta enormemente l’afflusso
verso il centro storico) e anche per
la sicurezza: non pochi incidenti,
anche mortali, sono stati causati
dall’errato o mancato funzionamento dei semafori, del segnale acustico
o delle sbarre poste a fermare i mezzi
che devono attraversare i binari. Ma
anche sulle rotaie non si può stare
tranquilli, come dimostra l’incidente dello scorso anno che ha visto un
treno deragliare in prossimità di Soriano nel Cimino e rimanere “penzoloni” su un dirupo per qualche
giorno. Ed essendo il binario singolo, gli unici mezzi rimasti a collegare Civita a Viterbo rimanevano in
quei giorni gli autobus della Cotral.
Il viaggio in treno, però, risulta spesso necessario e, nella maggior parte
dei casi, si potrebbe passare sopra
alla lentezza delle macchine. Ciò
che risulta davvero insopportabile
è il fatto che d’estate faccia caldo da
morire, d’inverno ci sia un freddo
micidiale, le tendine siano distrutte e, nonostante il divieto, molti
passeggeri fumino con tranquillità
all’iAnterno degli scompartimenti.
Certo, il buonsenso impone loro di
aprire quantomeno il finestrino, ma
rimane comunque il fatto che se c’è
un regolamento, solitamente è fatto
per essere rispettato.
Visto l’importante ruolo che questa
ferrovia riveste per Civita Castellana
e per il viterbese in generale, come
minimo ci si aspetterebbe di vederla trattata bene e ben mantenuta, in
modo da poterla sfruttare al massimo delle sue possibilità. Tutti noi
vorremmo che venisse raddoppiato
il binario su tutta la tratta, ma certo comprendiamo che è impossibile
ottenere ciò da un giorno all’altro;
per questo chiediamo che venga almeno migliorato il confort e che ci
sia la facoltà di scegliere se viaggiare
con la luce del sole o con le tendine
abbassate a ripararci gli occhi!
Civita . politica
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Un nuovo Piano Regolatore per Civita
In attesa di approvazione il progetto per una doppia linea ferroviaria, previste novità sul piano dell’urbanistica
di Riccardo Piano
C
ivita 2032’ è il nome
del nuovo piano regolatore urbanistico (PRG)
civitonico, che andrà a
sostituire quello del 1976,
secondo PRG dal dopoguerra. In questi giorni
il sindaco Angelelli e l’assessore all’urbanistica e ai
lavori pubblici G. Cerri
stanno organizzando degli
incontri con commercianti, industriali, agricoltori, varie associazioni del
luogo e sindacati, proprio
per sentire varie idee ed
esigenze riguardo a questo
nuovo progetto, a cui sta
lavorando anche un team
composto da archeologi,
agronomi e geologi che si
occupano anche della V.
A. S., valutazione ambientale strategica. L’esigenza
di pensare un nuovo PRG
è venuta dal fatto che l’ultimo, quello del 1976, è
ormai del tutto inadatto
per la visione che aveva
riguardo la funzionalità
e l’urbanistica della città,
oltre al fatto che prevedeva
già un paio di decenni fa,
che la popolazione civitonica sarebbe stata circa di
30.000 - 35.000 abitanti,
dato stimato ancora negli ‘anni d’oro’ delle industrie ceramiche, quando
l’economia girava molto
bene, ma mai verificatosi. Va detto invece che nel
ventennio tra il 1981 ed il
2001 si è verificato un importante decremento demografico, oltre a questo
va fatto presente che oggi
C. Castellana, da sempre
il 2° paese della provincia,
è diventato il 3°, superato
da Tarquinia; numeri alla
mano conta più o meno
16.000 abitanti di cui circa 2000 sono di origine
straniera, ossia il 12%. Il
nuovo progetto includerà
sul piano urbanistico dei
nuovi quartieri pensati per
avere delle zone verdi attorno, impianti sportivi, e
molto probabilmente delle
forme abitative alternative
a quelle presenti ora sul
territorio. Su questo fronte
è stato pensato anche di sistemare la viabilità interna:
con la costruzione di piste
ciclabili e nuovi parcheggi. Un altro aspetto molto
importante di questo strumento urbanistico, riguarderà la valorizzazione territoriale, fino ad ora quasi
del tutto trascurata, partendo dalla creazione di
un’ immagine turistica, su
cui poter basare le necessarie iniziative successive.
Un altro punto importante del PRG in questione,
sarà quello dei trasporti:
al riguardo è stato fatto un
progetto che prevede una
doppia linea della ferrovia
‘Roma Nord’, simile ad una
‘metro leggera’, con una
tratta più veloce rispetto a
quella attuale; questo per
favorire i collegamenti con
il resto del territorio circostante, soprattutto per
i lavoratori e gli studenti
che viaggiano ogni giorno
fino a Roma o Viterbo. Per
chiunque fosse interessato
a far presente il suo parere
o per eventuali chiarimenti riguardo al progetto,
può scrivere direttamente
all’indirizzo e-mail ufficiale [email protected].
Turismo alla riscossa,rivalutazione necessaria
La lavorazione della ceramica a Civi-
ta Castellana inizia nell’epoca pre - romana e si sviluppa nel tempo fino a diventare
di grande importanza per l’economia della
città, dando lavoro a molti cittadini. Sono
ormai diversi anni che la produzione di
stoviglie è entrata in un fatale periodo di
crisi, cui ha fatto seguito, a fine 2008, quella dei sanitari a causa della crisi economica
che ha ridotto la domanda dei prodotti, e
delle nuove ceramiche lanciate sul mercato a basso costo dalla Cina e da altri paesi.
Molte fabbriche hanno chiuso e molti operai sono andati in cassa integrazione, e vista la gravità della situazione è stato chiesto
dal distretto industriale il riconoscimento
dello stato di crisi. Una valida alternativa al
polo della ceramica potrebbe essere il turismo, grazie alle bellezze storico - paesaggistiche che il nostro paese potrebbe valorizzare. Basti pensare agli innumerevoli resti
archeologici risalenti all’epoca dei falisci
come il tempio di Giunone, o a monumenti
più recenti come il maestoso forte Sangallo,
il duomo dei Cosmati o le quattro antiche
porte d’accesso della città; il tutto immerso in un paesaggio naturale incantevole. Si
potrebbe incrementare il museo dell’Agro
Falisco riappropriandosi dei reperti falisci
custoditi al museo di Villa Giulia a Roma,
in particolar modo dell’Apollo dello Scasato che può essere considerato il biglietto da
visita della nostra città essendo un’opera di
pregevole fattura. Dovrebbe essere sfruttata la vicinanza con la capitale per inserire
Civita nei pacchetti vacanze dei Tour Operator. Un flusso turistico incrementerebbe l’apertura di pubblici esercizi nel centro
storico dando vita a nuovi posti di lavoro,
farebbe riaprire vecchie botteghe artistiche, aumenterebbe il lavoro nei bar, nei ristoranti e negli alberghi facendo circolare
più denaro e diminuire la disoccupazione.
Francesco Tomei
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Civita . politica n°0 giugno luglio
Crisi Ceramiche Civita, tentativi di rinascere
Internazionalizzazione del prodotto, Feg per la formazione, turismo: ecco il piano per sanare i numeri disastrosi
di Federico Cavallari
Rilanciarsi per superare una crisi
profonda, che, nel Distretto Industriale di Ceramiche di Civita Castellana, ha prodotto la chiusura di ben 40 aziende negli ultimi 14 anni,
8000 posti di lavoro andati in fumo, 2000 cassintegrati, 500 lavoratori in mobilità e altri 650
senza l’assistenza di ammortizzatori sociali. E’
questo l’obbiettivo delle autorità pubbliche della zona e delle aziende locali del settore, fino
a pochi anni fa apprezzate in tutto il mondo
nel campo delle due produzioni, una di sanitari e arredo bagni, l’altra di stoviglie. Il Sindaco
di Civita Gianluca Angelelli ha recentemente
sollecitato il Ministro Fornero a trovare una
soluzione per i ceramisti che hanno perso il
lavoro, mentre Augusto Ciarrocchi, presidente
della sezione della Ceramica di Unindustria ha
dichiarato in un’intervista del 7 marzo 2012 a
Civitanews che ‘’le aziende dovranno ridurre
la produzione e il personale per rientrare nei
costi e nelle spese.”Ma l’interessamento delle
imprese, dei sindacati, della politica non sembra sortire grandi effetti (Il Protocollo d’Intesa
stilato dalla Regione Lazio con i Comuni del
Distretto nel 2007 appare superato): la crisi
ha ridotto la domanda di prodotti sul mercato nazionale e internazionale e le banche, dal
2008, non concedono più liquidità nè ai privati
nè alle imprese . Ma ciò che si sta facendo al
riguardo per cercare di rilanciare il settore è
oggetto di impegni della Regione Lazio presi
il 2 marzo scorso, dopo aver riunito di nuovo
il tavolo delle parti sociali: infatti favorirà gli
interventi utili per sostenere i livelli occupazionali anche attraverso l’attivazione del Feg
per la formazione, la realizzazione dell’area
fieristica, politiche per internazionalizzare
il prodotto civitonico, interventi per l’accesso al credito, con una stima di circa 1,5 mln
di euro disponibile tra conto capitale e spesa
corrente,l’unione tra le imprese per mettere in
comune alcuni servizi abbattendo i costi attuali, rilanciare il patrimonio culturale e turistico.
L’
La cittadina del viterbese dopo il crollo del settore ceramico deve pensare a come riorganizzare il proprio futuro
Civita Castellana , un tempo divenuta
il cuore del polo industriale delle ceramiche
dell’intero centro Italia,ora si ritrova ad
affrontare una crisi economica senza
precedenti nella sua storia. La crisi è vero
c’è in tutta Italia e non solo ma,come si sa,a
soffrire maggiormente in queste occasioni
sono i piccoli centri e le province. C’è
bisogno quindi di rinnovare l’economia
di tali centri periferici e Civita ne avrebbe
davvero diverse di alternative. La prima
sicuramente è quella del turismo. Civita è
una città d’arte e di cultura. La sua storia
plurisecolare ha dato in dote alla città un
patrimonio di tutto rispetto. Il duomo è una
delle bellezze architettoniche della provincia
“Continui disagi nella tratta Orte - Roma. Un’ora e un quarto per percorrere 50 km. Dov’è finito il progetto Marrazzo?”
di Pier Francesco Cari
Quali sono le nuove possibilità economiche
e il centro storico uno dei meglio conservati.
Investire in tali situazioni di sviluppo sarebbe
davvero una buona idea per rinvigorire
l’economia locale. In oltre l’ambiente
naturale e il territorio circostante donano
alla cittadina numerose possibilità anche in
tal senso. L’agriturismo e la salvaguardia del
patrimonio ambientale porterebbero a Civita
investimenti importanti,entrando a far parte
di un’area protetta (un esempio ne è il parco
nazionale d’Abruzzo e lo sviluppo economico
sostenibile che è stato in grado di creare in
tali territori). Un’altra alternativa può essere
infine l’agricoltura biologica e la produzione
di prodotti tipici. Il prodotto D.O.P. infatti
sta avendo molto successo sul mercato
nazionale e sarebbe davvero una buona idea
cominciare a investire in tale settore. La
produzione dovrebbe essere accompagnata
poi dall’utilizzo di fonti rinnovabili. Pale
eoliche e impianti fotovoltaici sono ben
incentivati dallo stato e a fronte di un discreto
investimento iniziale procurano all’azienda
energia pulita per un tempo illimitato. In
caso di surplus in oltre procurano all’azienda
anche leggeri ricavi rimettendo i chilowattora
non utilizzati nella rete elettrica. Tutte queste
possibilità se messe insieme e ben incentivate
porterebbero a Civita uno sviluppo ricco e
sostenibile.
Crescenzo Miele
7
Civita . scuola
Una vita da pendolare,si può migliorare?
n°0 giugno luglio
LO SAPEVI CHE....
Il Pacific Trash Vortex, noto anche come Grande chiazza di immondizia del Pacifico (Great
Pacific Garbage Patch), è un enorme accumulo
di spazzatura galleggiante (composto soprattutto da plastica) situato nell’Oceano Pacifico,
approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord.
La sua estensione non è nota con precisione:
le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10
milioni di km² (cioè da un’area più grande della Penisola Iberica a un’area più estesa della superficie degli Stati Uniti), ovvero tra lo 0,41% e
il 5,6% dell’Oceano Pacifico. Quantunque valutazioni ottenute indipendentemente dall’Algalita Marine Research Foundation e dalla
Marina degli Stati Uniti stimino l’ammontare
complessivo della sola plastica dell’area in un
totale di 3 milioni di tonnellate, nell’area potrebbero essere contenuti fino a 100 milioni di
tonnellate di detriti. [fonte Wikipedia]
indicatore della benzina pende irreversibilmente verso sinistra, ma piuttosto che
scendere dalla macchina e ripetere i tentativi di inserimento dei soldi nella macchinetta
self-service, preferisco affidarmi nelle braccia
della buona sorte, come un marinaio a cui
sta affondando la nave che tenta ad ogni costo di raggiungere la riva. Nell’ultimo quadro
da risolvere del videogame, ci sono file di camion impossibili da sorpassare, per le vistose
curve che precedono la stazione. Arrivato a
destinazione mi compiaccio dell’unico risvolto positivo del prendere il treno delle 6.45, ci
sono buone probabilità di trovare il posto per
la macchina, per cui evitare di lasciarla sopra
un marciapiede e correre fino a sentirsi male,
verso la stazione, con il treno già in partenza.
Mi siedo sul sedile del treno, la prima difficoltà è superata. Giunti nei pressi di Fara Sabina,
le persone iniziano ad accalcarsi, incastrandosi con chirurgica precisione, degna di grandi giocatori di Tetris. Arrivo fino alla stazione
Tiburtina, ore 7.45, ho lezione alle 8.00. Una
ressa da manifestazione sindacale con una
sola uscita possibile. Gente che sale, gente che
scende, gente che spinge e gente che aspetta.
Arrivo fino al piazzale per prendere l’autobus
per arrivare all’Università, anche lì lo spazio
è fuori dalla portata di claustrofobici. Finalmente arrivo in Facoltà. Giornata di lezioni,
interrotte soltanto dalle pause accademiche e
arriva l’ora di ritornare a casa. Ecco, ora il gioco si fa duro, perché la lezione la finisci sempre un quarto d’ora prima dell’orario del treno
di ritorno. Devi pregare qualcosa o qualcuno
che l’autobus che porta verso la stazione passi in orario, ci sono sempe poche probabilità. Ora la folla scalpita e la gara diventa più
tortuosa. Il treno sta per partire, mi precipito
con lo stesso scatto di Mennea, spinto solo
dal mio desiderio di raggiungere un’ora prima casa. Vado avanti, corro, fino ad arrivare
al binario. Il treno è in partenza, le porte si
chiudono. Non si riaprono più, provo a spingere i tasti appositi per l’apertura, provo tutte
le porte, ma il treno è lì, e tu non puoi salirci,
finché parte e prendi coscienza che dovrai
trascorrere un’ora a vagabondare nei pressi
della stazione. Ad un certo punto, smaltita la
rabbia, sento uno squillo che infonde in me
un oscuro presagio; il treno proveniente da
Roma Fiumicino e diretto a Orte è in ritardo
di 30 minuti. Perciò rassegnato attendo, finché, tra gli sbuffi della folla indomita, riesco a
salire sul maledetto veicolo di ritorno, e dopo
circa un’ora e un quarto, di cui la maggior
parte trascorsa in piedi, giungo verso la mac-
china e ritorno, sempre se la benzina rimane,
a casa. Il videogioco è finito, e io sono il vincitore, ma ci vuole veramente molta volontà
per aprire il libro dopo aver giocato ad una
giornata del genere. Una distanza tra Civita
Castellana e Roma, di circa 50 kilometri, non
è ammissibile che sia coperta con i trasporti
in non meno di 1h e 15 minuti. Purtroppo
si può fare ben poco, perché è ovvio che entrambe le ferrovie, La Roma Nord (ATAC) e
la Orte – Roma Fiumicino (FS), debbano sostare nei paesi che si incontrano percorrendo
la tratta e quindi impiegare il tempo che impiegano. Mi chiedo, però, che fine ha fatto il
progetto presentato da anni, che riguardava il
raddoppiamento della linea della Roma Nord,
da Roma fino a Pian Paradiso (Comune di Civita Castellana ma molto distante dal centro
abitato) , e che, Piero Marrazzo, allora Presidente della Regione Lazio, aveva promesso,
dietro degli studi fatti dai tecnici della società
e della Regione, che , con il ribasso d’asta, si
sarebbe potuto portare fino al centro di Civita Castellana, fino alla stazione di Catalano?
Questo raddoppio avrebbe permesso di raggiungere il centro Roma in non più di mezz’ora. Con il cambio di presidenza, sembra che
la Regione voglia dirottare quei soldi pubblici
per altri interventi, per altri lavori di interesse
confutabile, e che, Renata Polverini, attuale
Presidente della Regione, appena insediata,
non volesse che gli uffici aprissero le buste
delle offerte arrivategli dal bando. Nonostante
i solleciti dei Comuni interessati, la Regione
sembrerebbe tergiversare. Vi chiedo, avete
ancora voglia di giocare a prendere il treno?
Il liceo artistico rompe con il passato per
rimanere al passo con i tempi futuri
L’ istituto artistico, nato dall’esigenza di formare giovani al mestiere ceramico, diventa liceo. La riforma danneggia l’Istituto
L’istituto
d’Arte
U. Midossi di Civita
Castellana, con la riforma delle scuole secondarie di secondo
grado, si è trasformato in un Liceo artistico nel corso dell’anno
scolastico 2010\2011.
Con questa riforma
l’ex Ministro dell’Istruzione, Mariastella
Gelmini, ha voluto
fornire maggiore sistematicità e rigore e
coniugare tradizione
e innovazione; razionalizzare i piani di
studio, privilegiando
la qualità e l’approfondimento
delle
materie di studio;
caratterizzare accuratamente
ciascun
percorso liceale; riconoscere ampio spazio
all’autonomia delle
istituzioni scolastiche
e consentire una più
ampia personalizzazione, grazie a quadri
orari ridotti che danno allo studente la
possibilità di approfondire e recuperare
le mancanze nelle
materie.
Parallelamente a questa situazione viaggia
la crisi nel settore
ceramico-industriale
del territorio che,
purtroppo, sembra
aver ben poco da offrire alle nuove generazioni.
Quella della ceramica
è una tradizione che
sta per scomparire
anche a causa della riforma Gelmini.
Quest’ultima infatti va a tagliar fuori
dall’istituto,
fortemente legato alla realtà cittadina, il corso
“Ceramico” istituito
per formare i ragazzi prima dell’entrata
nelle fabbriche. Così
facendo si preclude
ai giovani l’esperienza
del tornio e della modellazione dell’argilla,
indispensabile alla realizzazione di un vaso
o di un piatto.
Michela Midossi
n°0 giugno luglio
8 Civita . scuola
Università, in quanti la scelgono?
Su un campione di 25 persone il 24% lascia gli studi dopo il diploma. Insieme a B. scopriamo una possibile prospettiva per i diplomati
di Veronica Piserchia
S
econdo i dati ISTAT aggiornati al
2008/2009 il 63,6% dei diplomati alla scuola
secondaria di secondo grado prosegue gli studi
iscrivendosi all’università. La percentuale, in
calo rispetto a quella del biennio 2006/2008
fissa sul 68%, è notevolmente inferiore a quella
registrata negli anni dal 2002 al 2006 in media
sul 74%.
Considerato che il tasso di scolarità dei
giovani dai 14 ai 18 anni è invece aumentato
dal 1990 al 2009 – risultano infatti iscritti
alle scuole secondarie di secondo grado il
92% dei giovani, contro il 68% degli anni 90sappiamo che sempre più giovani conseguono
il diploma ma diminuiscono quelli che
pensano di procurarsi una laurea. Dopo aver
analizzato i dati a livello nazionale abbiamo
svolto una breve indagine a livello locale su
un campione di 25 persone - in media una
classe di scuola superiore – provenienti da
Licei, Istituti tecnici e professionali. I dati
emersi sono i seguenti: il 24% dei diplomati
dopo il primo anno di università lascia gli
studi (includiamo tra questi un 8% che non
si immatricola affatto). L’8% prosegue come
studente lavoratore, chi per necessità, chi per
una maggiore indipendenza. Il restante 68%,
seppure dopo iniziali difficoltà, prosegue
il proprio percorso accademico; viene così
confermata la percentuale nazionale. Tra le
ragioni principali per cui abbandonare gli studi
troviamo scarsa fiducia nel titolo della laurea,
desiderio di trovare un’occupazione immediata
e costi troppo elevati del mantenimento di
uno studente fuori sede. A questo proposito
abbiamo contattato B. (22enne, diplomata al
liceo classico, ha abbandonato l’università alla
fine del primo anno) che ha risposto ad alcune
domande, fornendoci un’ulteriore prospettiva.
“B., cosa ti ha spinto a lasciare gli studi?”
“Ho sempre avuto una grande passione per
tutto ciò che ha a che fare con le Forze Armate.
Solamente dopo aver iniziato l’università mi
sono resa conto di aver sbagliato “mondo”,
posso dire di aver lasciato gli studi per il MIO
mondo, per la carriera militare.”
Quali opportunità di lavoro ti si sono offerte
dopo questa scelta?”
“Nessuna. (ride n.d.r.)”
“Cosa pensi di fare adesso?”
“Mi sto preparando per i concorsi per l’accesso
alle Forze Armate; nel frattempo spero di
trovare un lavoro, almeno per il periodo estivo.”
“Come è cambiato il tuo approccio alla
quotidianità da essere uno studente
pendolare ad essere un giovane in cerca di
lavoro a tempo determinato?”
“Prima avevo giornate scandite. Andavo in
facoltà, tornavo a casa e studiavo. Adesso, a
parte aiutare in famiglia, non ho altro da fare
e al momento il mio diploma mi sembra quasi
“sprecato”.”
“Pensi un giorno di ricominciare a studiare?”
“Si, in futuro sicuramente, all’interno di una
Accademia Militare”.
N
scuole italiane vengono sempre
meno, sia sul piano didattico, con
programmi sempre più ridotti e
mal proposti, sia su quello sperimentale, legato ad attività in
laboratorio. Facciamo un esempio: può mancare un laboratorio
di chimica in un liceo scientifico? Sappiamo tutti la risposta,
ed è inconcepibile approfondire
tale materia senza la pratica. Le
scuole civitoniche, parlando soprattutto per il liceo scientifico
Colasanti, sembrano essere state
abbandonate dagli enti provinciali. Dopo anni di richieste e di
pressioni, finalmente la provincia
ha avviato i lavori di copertura per una palestra nel giardino
dell’istituto. Il “giardino” non era
altro che un campo di cemento
con pali colmi di ruggine e una
vaschetta di sabbia indurita dalla pioggia, per il salto in lungo.
All’interno della scuola però, la
situazione è ancora più tragica:
alcune classi sono state dismesse
per la perdita di intonaco dalle pareti, altre, come il laboratorio di lingue, con un
innovativo impianto
stereo con cuffie, ormai trasandato, non è
stato quasi mai usato.
Lungo i corridoi, con
progetti organizzati dalla scuola, sono
stati ricoperte le vecchie e rovinate pareti
con degli affreschi fatti a mano
dagli stessi studenti, che si fermano nel doposcuola. Allora dobbiamo porci alcune domande: è
possibile che siano gli studenti e
le altre componenti scolastiche,
ad occuparsi dell’ edilizia della
scuola stessa? Forse arriveremo a
dover prendere calce e cazzuola, e
sistemare le varie parti pericolanti. Una scuola non può essere lasciata in simili condizioni, e serve l’immediato intervento di enti
provinciali, addetti a tali compiti.
Civita . scuola
9
Si amplia l’offerta formativa al “Colasanti”
con il corso per formare Odontotecnici
di Roberta Rosselli
A
partire
dall’anno
scolastico
2012-2013, sperando
nell’affluenza di un
numero adeguato di
iscrizioni, sarà attivato
a Civita Castellana il
corso di Odontotecnico, che amplierà l’offerta formativa dell’istituto G. Colasanti,
nonché della provincia
di Viterbo, finora sprovvista di questo genere
di corsi. Costituirà,
infatti, l’unico diploma
direttamente abilitante
alla professione nel
raggio di circa 100 km.
La Regione Lazio ha
ritenuto alquanto positiva la presenza di un
indirizzo di studi quale
quello da Odontotecnico in un territorio
in cui si conta un alto
numero di studi dentistici, il che sarà positivamente propositivo
per i ragazzi che vorranno cimentarsi nelle
esperienze di tirocinio
e alternanza scuolalavoro. Il corso quinquennale, costituito da
una qualifica di primo
livello e una post-qualifica integrativa, offre
un’ottima formazione
di base, alla quale si
sommano discipline
tecnologiche e specialistiche del settore parasanitario. Non è da sottovalutare che il settore
in questione propone
molteplici
sbocchi
occupazionali, che non
possono che attirare
l’attenzione dei giovani.
All’ottimismo circa le
opportunità di lavoro
deve sommarsi anche
una naturale predisposizione per questo particolare genere di studi.
Al termine del corso, i
giovani potranno sce-
gliere di proseguire
gli studi frequentando
facoltà
universitarie
medico-sanitarie
oppure lavorare presso
studi dentistici o laboratori Odontotecnici
Scarso successo per il progetto del FIRST
Il corso FIRST per la certificazione arriva anche al Colasanti ma come sempre non mancano le polemiche
D
La cultura dei tagli non fa cultura
oi studenti ci impegniamo regolarmente a frequentare
la scuola e questa, almeno in teoria, dovrebbe soddisfare le nostre
esigenze, garantire il massimo
dell’insegnamento, e delle attività
necessarie all’ approfondimento.
Non sempre però è cosi. E’ noto
ormai a tutti gli studenti, che le
n°0 giugno luglio
Il problema, è che l’investimento
nella cultura ultimamente, non è
più di moda. Si continua a pensare ai continui tagli sulla cultura, al continuo smantellamento
della scuola pubblica. La nostra
scuola, è solo un esempio delle
tantissime altre in pessime condizioni. La formazione di uno
studente, con simili disagi, viene meno, ed al contempo, verrà
meno l’intera cultura italiana.
ooopjpojpijipjpijpojmpoèokLuca Ricci
opo anni di attesa per
l’organizzazione del corso propedeutico all’acquisizione della certificazione PET/FIRST,
finalmente l’IIS Colasanti ha
promosso nel mese di Febbraio
2012 l’inizio dei corsi.
In seguito alla registrazione dei
nominativi per la partecipazione, è emersa un’affluenza del
tutto superiore alle aspettative,
così i ragazzi hanno effettuato
una prova d’ammissione. Con
il superamento di tale prova,
come solo in seguito è emerso,
gli studenti si vincolavano allo
svolgimento dell’esame indetto
dalla Cambridge University: con
la sola loro presenza alla prova
preliminare venivano automaticamente registrati in un elenco
prematuramente definitivo.
Il test e il successivo corso dovevano assicurare allo studente
una presa di coscienza sulle proprie potenzialità e dare quindi il
modo di riflettere sull’opportunità o meno di svolgere l’esame,
invece sono risultati oltremodo
vincolanti all’insaputa del partecipante. Una semplice, preventiva divulgazione informativa,
banali controlli sulle firme di
frequenza, spiegazioni sulla necessità di formalizzare quanto
prima l’eventuale decisione di
rinunciare al corso, avrebbero
permesso la surroga dei partecipanti. L’informazione è invece
stata carente, assente, per certi
versi paradossalmente contraddittoria. Dal circolo vizioso generato dalla serie di equivoci e
incomprensioni sono nate infatti
delle criticità relative all’aspetto
economico. Alcuni alunni che,
avendo deciso di non effettuare
l’esame, fra l’altro non avendo
frequentato il corso, non hanno pagato la quota di 150,00 €,
sono stati obbligati a versare
l’importo, mentre una circolare divulgata minacciava esclusivamente la non ammissione
all’esame, cioè proprio l’obiettivo che chi aveva smesso di frequentare si era posto. E soltanto due giorni prima dell’esame,
mentre ancora era ignota la data
e la sede, una docente si è recata
ad informare anche gli alunni
del Liceo Classico e ha fornito
il regolamento per l’esame. “Fai
come ti senti” è stato risposto
ad una studentessa che chiedeva cosa quindi dovesse fare, non
avendo pagato, non avendo frequentato e non volendo sostenere l’esame. Mentre in generale i
ragazzi venivano incolpati della
decisione presa dalle docenti organizzatrici di porre fine per gli
anni a venire al corso del FIRST
puntuale è arrivata l’ingiunzione
di pagamento.
Dopo aver dimostrato una scarsa informazione e collaborazione con gli alunni, con le professoresse del Liceo Classico e la
docente madrelingua preposta
al corso, ancor più fuori luogo
sono stati i commenti: ci si meravigliava del fatto che proprio
al Classico ci fossero alunni economicamente inadempienti. Sarebbe a questo punto necessario
sfatare certi miti anacronistici
e concedere una maggiore cooperazione e un dialogo più ampio e chiaro, prerogative di ogni
Liceo, anzi di ogni Scuola, che
si definisca tale e che non sono
state tenute in considerazione in
questo episodio.
Giulia Fantera e Valeria Toppi
10
Civita . scuola
n°0 giugno luglio
Inter vista all’Ass. Giancarlo Contessa
“Interroghiamo” il professor Giancarlo Contessa, Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Formazione e al Centro storico,
svelando parte dei progetti che l’amministrazione ha in serbo per le nostre scuole
di Diego Sacconi
A
ssessore, ultimamente
si sente spesso parlare dell’importanza dell’orientamento e si
è propensi a pensare che molti problemi, tra cui l’evasione
scolastica, derivino dalla scarsa attenzione che vi si ripone.
Come si sta muovendo l’amministrazione a tal proposito?
Dunque, l’amministrazione ancora non è entrata in merito al
tema dell’orientamento scolastico
ma dall’anno prossimo verranno organizzati degli incontri con
i vari istituti a tal riguardo. Ad
oggi la situazione ha dell’assurdo!
Sull’orientamento in entrata c’è
un eccessivo indirizzo verso alcuni istituti piuttosto che in altri e
dovrà essere fatta un’omogeneizzazione.
Sull’orientamento in uscita (quando cioè dalle superiori si accede
all’università) è stato commesso
l’errore gravissimo di affrontarlo
solamente al quinto anno, quando parecchi ragazzi sono già disamorati della scuola o sono impegnati con l’ultimo sprint (quello
dell’esame). Andrebbe fatto quantomeno dal terzo anno in poi! Approfitto della domanda per fare
pubblico appello al Consiglio dei
Giovani chiedendovi se sia possibile organizzare un tavolo o una
sorta di comitato che affronti questo argomento.
Con l’istituzione del Consiglio dei Giovani e il progetto
del Parco Ivan Rossi si è voluta
dare una grande responsabilità
ai giovani. Al di là di ciò però
il distacco tra la scuola e i processi amministrativi resta abbastanza netto. Cosa ne pensa?
Secondo me aiutare i giovani non
significa solo dargli delle borse di
studio e dei servizi, significa renderli partecipi. Sono trent’anni
che insegno e posso dire con assoluta certezza che sono più le cose
che ho imparato dai ragazzi di
quelle che sono riuscito ad insegnargli. Quando poi però in alcuni organi di stampa locali si innescano le polemiche sulla validità
di un’idea venuta fuori all’interno
di un percorso didattico, ci troviamo dinnanzi ad una negazione
di questo. Ritengo che un tavolo
di confronto su possibili iniziative che vengano dal mondo della
scuola, con possibili progetti, idee
e soluzioni sarebbe quantomeno
auspicabile, consentirebbe una
partecipazione attiva dei giovani
e non un assistere inerti a quello
che viene deciso!
Con la realizzazione di questo
giornale si è cercato di fare un
primo passo verso il dialogo
interscolastico. Non crede anche Lei che attualmente le varie
scuole siano un po’ troppo isolate l’una dall’altra?
Sì ,credo proprio di sì. Da quando le iscrizioni nelle varie scuole
sono diventate una sorta di commercio e da quando periodicamente le provincie e le regioni ci
impongono ridimensionamenti la
sopravvivenza delle scuole è data
esclusivamente dal numero degli
alunni iscritti. Questo porta ad
una sorta di concorrenza, una
sorta di gelosia, e dunque all’isolamento di una scuola con l’altra.
Questo atteggiamento può essere
anche giusto da un certo punto
di vista, ma dal punto di vista di
un amministratore tutto ciò sicuramente non lo è! Io ritengo che
voi del Consiglio dei Giovani, che
comunque vivete una rete di relazioni che va oltre le barriere della
singola scuola o della singola classe , possiate essere proprio quelli
che scardineranno questo sistema.
Le viene in mente qualche pro-
getto che sarebbe bello realizzare con la cooperazione di tutte
le scuole presenti sul territorio?
Me ne vengono in mente tanti e
quelli che sto cercando di mettere
in atto compatibilmente con le finanze amministrative vanno tutti in questa direzione. Quello che
ho cercato di fare fino adesso è
assolutamente nell’ottica del coinvolgimento di tutti gli istituti e tra
i vari progetti ,uno su tutti è la
“Giornata dell’arte”: una sorta di
festa di chiusura dell’anno scolastico, che in futuro, se riusciremo
a farlo, dovrà coinvolgere tutte le
scuole della città, dalle scuole elementari fino alle scuole superiori.
Magari si potrebbe parlare di
una “Settimana dell’arte”?
Questo sarebbe un sogno per il
futuro! Nel frattempo la “Settimana della cultura civitonica” fatta
l’anno scorso ha già visto il parziale coinvolgimento delle scuole
medie e comunque di tutti gli istituti superiori presenti.
Io intendo la scuola così: la funzione di un amministratore e di
una struttura d’istruzione non
può che realizzare esclusivamente
questo tipo di idee.
Concludo dicendo che vivendo
quotidianamente a contatto con
i giovani ed essendo recettivi di
tutto quello che viene proposto:
se dovesse arrivare qualche altra
idea mi troverete sempre disponibile a discuterne e a collaborare!
I.T.I.S., continuano le lamentele degli studenti
Occore una presa di coscienza da parte della provincia, la situazione è diventata ormai insostenibile
N
ell’Istituto Tecnico “Ulderico Midossi” (I.T.I.S.) si è recentemente
svolta un’assemblea per discutere dei vari problemi che la scuola presenta.
Durante questo incontro quello che più è stato messo in evidenza è la
mancanza di materiale didattico nei laboratori. Gli studenti dispongono
di un’attrezzatura non adeguata per un lavoro ed uno studio ottimale e
ciò non può che minare alla loro formazione. Gli stessi alunni hanno
fatto richiesta più volte di nuovo materiale e il problema continua ad
essere all’ordine del giorno di assemblee di classe e d’istituto. Negli
ultimi anni là dove è stato possibile sono stati fatti degli acquisti ma non
sono bastati per migliorare il livello complessivo delle attrezzature. Uno
dei laboratori è addirittura inutilizzabile visto che il malfunzionamento
dell’interruttore generale non permette l’accensione dei computer
indispensabili per diverse esperienze tecniche. La situazione al momento
non lascia spazio a rosee prospettive: i guasti all’impianto elettrico non
sono di competenza della presidenza e la provincia non manda tecnici
per le riparazioni. Si spera che un intervento di quest’ultima possa
avvenire il più presto possibile. Non è finita comunque, perché oltre a
questi aspetti si aggiungono quelli strutturali: porte fatiscenti, crepe nei
muri e altri difetti sono sparsi in tutto l’istituto. Succede ogni tanto che
le porte delle aule fuoriescano dai cardini, mettendo in serio pericolo
eventuali studenti di passaggio, e diverse parti di muro presentano buchi
e fili elettrici scoperti, non proprio a norma di sicurezza! Dopo anni di
collettivi consegnati e riunioni della presidenza si è riusciti a far cambiare
le finestre e ritinteggiare le pareti ma di certo questo non basta per creare
un ambiente adatto ad una scuola. Ad oggi durante le assemblee di classe
le discussioni continuano a vertere sulle problematiche strutturali ed il
Preside ci assicura che si sta lavorando per rendere migliore l’attuale
situazione. Non ci resta che aspettare dunque, e sperare che la provincia
si renda conto di quanto ciò possa compromettere l’istruzione di
quei ragazzi che hanno scelto di fare dell’esperienza pratica una parte
fondamentale della loro formazione.
Mirko Agostinelli
Civita . greco
E’ stata tutta colpa di Elmo!
n°0 giugno luglio
11
Acqua avvelenata, 5 morti a Civita. I famigliari vogliono la sua pelliccia per farne guanti e cappelli
Elmo durante l’udienza. Anche in momenti seri suscita grande ilarità.
di Cristopher Greco
D
a qualche mese
i civitonici sono stati avvertiti del pericolo “arsenico nell’acqua”. Non
possiamo più bere acqua
dalle fontane o dai rubinetti. Ma tutto questo serve al comune per nascondere un grande segreto,
una storia che va avanti
sin dal 1966. E che noi
abbiamo scoperto: l’acqua
di Civita è stata avvelena-
ta da qualcuno che vuole
tutti i civitonici morti:
Elmo. Nel 1965, infatti,
si propose come sindaco
alle elezioni, ma venne
deriso e umiliato, e decise
di farla pagare cara ai cittadini. Versò uno speciale
veleno preparato da Kermit la rana nell’acquedotto, sperando di fare uno
sterminio. Da quel momento morirono 5 persone. Nessuno di loro però
era civitonico.
Nel ‘66 la prima vittima,
Paul McCartney. Durante
un concerto dei Beatles in
piazza di Massa chiese un
goccio d’acqua. Morì due
ore dopo, e venne sostituito con un’altra persona
da John Lennon, il quale
chiamò addirittura Radio
Punto Zero per avvertire
dell’accaduto, ma nessuno
gli credette. Un’ altro indizio della morte di Paul
si trova sulla copertina
di Sgt. Pepper, dove Paul
McCartney tiene in mano
un bicchiere d’acqua con
disegnato il forte Sangallo.
Qualche anno dopo un’altra vittima. Darth Vader,
venuto a Civita per acquistare del tufo per costruire la Morte Nera, bevve da
una bottiglia incustodita.
Morì senza vedere ultimata la sua opera, e i Ribelli
vinsero la guerra. Nei primi anni novanta 2 morti:
il bassista dei Guns’n’Roses (di cui nessuno sa il
nome) durante una tappa dello “Slash&AxlRose
Tour” e Paul Gascoigne,
scappato da Formello in
monopattino e arrivato a
Civita molto assetato. Nel
2008 una nuova vittima,
un tizio che si credeva di
essere Goku. Credeva che
a Civita Castellana fosse nascosta una sfera del
Drago.
Tutte queste morti sono
state nascoste per motivi
di sicurezza nazionale, ma
ora noi le abbiuamo rivelate al mondo. Abbiamo
trovato tutti i documenti
nel casaletto vicino la biblioteca, nascosti in mezzo a vecchi giornali. Un
ottimo nascondiglio, ma
noi siamo più furbi. Per
concludere, ora Elmo è
sotto processo, e rischia la
pena di morte, che a Civita Castellana ancora non
è stata proibita. Se verrà
giudicato colpevole, sarà
giustiziato in piazza del
Duomo per mezzo ghigliottina. Intervenite numerosi, a seguire esibizione live dei Kantina e pizza
bianca di Biscotto gratis
per tutti, non perdete l’evento dell’anno.
E comunque non bevete
l’acqua di rubinetto.
“Luke.. Non bere mai
l’acqua di Civita.”
Paul Gascoigne in un
momento di serietà.
Il tipo che si crede Goku.
Incredibile! Johnny Depp ricoverato
nell’ ospedale di Civita Castellana
F
inalmente Civita Castellana viene riconosciuta
anche oltreoceano non solo per le sue ceramiche; la più
grande celebrità di Hollywood, Johnny Depp, è stata infatti ricoverata nel nostro ospedale, a causa di un incidente.Durante un giro turistico nella nostra zona, infatti, l’attore famoso per film come “Edward mani di forbice”, “Il
mistero di Sleepy Hollow” e “La fabbrica di Cioccolato”, è
stato investito da un Doblò blu che correva ad una velocità di circa 170 km/h. E’ ancora sconosciuta l’identità del
guidatore, ma voci dicono che si trattasse di D.Sacconi,
vicepresidente del Consiglio Giovani. “E’ tutta una calunnia!” dichiara P.F. Cari, presidente del CG. “Non c’è
nessuna prova, e poi siamo apolitici”. Sacconi ha invece
dichiarato “Io quel giorno ero in biblioteca a studiare. E
poi preoccupatevi di fatti più gravi. Sapete che in mezzo
al Pacifico c’è un’enorme isola fatta di rifiuti?”L’unico dato
certo della vicenda è che il Doblò era della Stand&Stand,
di proprietà del padre di F. Stefani, un altro consigliere.
E’ forse un complotto contro il CG? L’avvocato di Johhny
Depp afferma che faranno causa al comune. Preparatevi
a un periodo molto povero.
Johnny Depp prima e dopo l’incidente
12
Civita . attualita
Mastro Cencio incontra i
giovani civitonici
La cultura si respirava nell’aria ma l’organizzazione ha lasciato qualche dubbio
di Valeria Toppi
L
a dimostrazione, di fronte agli occhi degli studenti provenienti dagli istituti scolastici
superiori, è avvenuta al seguito
di un’introduzione
storicoarcheologica a cura della Dott.
ssa Tamara Patilli, la quale ha
guidato i ragazzi all’interno del
Forte Sangallo, scenario affascinante dell’iniziativa promossa
dalla Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Etruria Meridionale ed il Comune di Civita
Castellana con lo scopo di favorire l’incontro fra la gioventù
locale, il “futuro”, e l’archeologia
con la ceramica, il “passato”.
L’iniziativa però, anche se dal
punto di vista culturale molto
edificante, non ha riscosso il
meritato successo. Colpa dello scenario o forse della scarsa
pubblicità dell’evento? Entrambe. Un Forte Sangallo lontano
dai vecchi splendori, incapace
di risaltare al meglio, che poco
fa pensare all’adatta custodia
di un tesoro di inestimabile
valore, perno del turismo locale. D’ altra parte troviamo
la pubblicizzazione dell’avvenimento carente. L’affissione
di un volantino nei locali sco-
lastici c’è, ma in classe regna
il disinteresse, pochi docenti
mettono al corrente gli studenti
delle iniziative, coincidenti con
l’orario delle lezioni, e ancora di
meno sono quelli che decidono di partecipare attivamente.
Gli artisti stessi si aspettavano
un’affluenza di molto maggiore
da parte delle scuole, “ci siamo
trovati davanti ad un gruppo
di soli cinque studenti in un’unica mattina” asserisce sempre
Mastro Cencio, il quale mette
in guardia anche su un’altra carenza: “Per imparare l’uso della
ceramica è imprescindibile il
contatto con essa, bisogna sporcarsi le mani, guardando soltanto non si percepisce nulla!”
La causa è pecuniaria, lo stato
di crisi incombe e la cultura è
tagliata fuori dai beni di prima
necessità. Le parole di Mastro
Cencio trovano la loro massima comprensione, la ceramica
sta andando in frantumi sotto il
grave peso della crisi e imparare a realizzarla artigianalmente,
dal momento che il guadagno
è, adesso più che mai, inferiore
al limite della sopravvivenza, rimane un’illusione, se pur bella.
L’ Argilla a tutela del territorio
D
ifendere e valorizzare il territorio di
Civita Castellana, questo è stato l’obiettivo del
sindaco Angelelli con la collaborazione dell’associazione Argilla e della federcaccia, che hanno promosso la riapertura della via Narcense,
sentiero che collega le città di Calcata e Civita,
immersa nella natura della valle del Treja. Il 31
marzo volontari e altri cittadini amanti delle
escursioni si sono adoperati per rimettere in
funzione il passaggio prima impedito dalla vegetazione. Divisi in due gruppi hanno cominciato a ripulire la via partendo da Calcata e da
Civita per poi ricongiungersi a metà strada. Il
2012 è un anno all’insegna della rivalutazione
del suolo civitonico, territorio che offre molti
spunti di tipo naturalistico ed archeologico.
Oltre alla riapertura della via Narcense il comune di Civita ha focalizzato l’attenzione sulla
valorizzazione della via Amerina e del Tempio
di Giunone. L’associazione argilla, si occupa
da tempo della salvaguardia del patrimonio
artistico e culturale nel territorio civitonico,
incentivando la curiosità e lo sviluppo del
settore turistico . Con la riapertura di queste, si da la possibilità di visitare quei luoghi
che al tempo dei Falisci erano considerate
sbocchi importantissimi per il panorama
economico e culturale nelle diverse città del
viterbese. L’associazione offre la possibilità
di partecipare al recupero dei beni cittadini anche ai giovani attraverso un coinvolgimento attivo, per sensibilizzare tutta
la popolazione all’importanza artistica e
naturalistica dei luoghi che hanno segnato
la storia della città attraverso i tempi. La
via Narcense grazie al lavoro dei volontari
che si sono offerti per la ripresa del territorio è ora percorribile. La salvaguardia
dell’ambiente e del patrimonio culturale
di Civita promossa da queste associazioni,
è un modo per far emergere tutte quelle
ricchezze che nella maggior parte dei casi
non vengono valorizzate in modo adeguato.
Benedetta Capozucchi
n°0 giugno luglio
Musica, poesia,
fotografia: arte a
360° gradi
n°0 giugno luglio
@
13
Dog park, ora una realtà anche a Civita Castellana
“Siamo molto contenti della buona riuscita di questa iniziativa’’ ha dichiarato il presidente del CG, Pier Francesco Cari
Grande afflusso di spettatori per le sfide
U
na giornata per chi crede nell’arte, per
chi cantando, suonando, scrivendo, riesce a realizzare se stesso e a tirar fuori una sensibilità
artistica non indifferente, una giornata che se
trascorsa tra una melodia e l’altra può solo che
essere spesa bene. La giornata dell’arte, organizzata dalla Consulta Provinciale Studentesca e inserita nell’evento “Città a Colori” creato dall’associazione “Viterbo con Amore”, si è
svolta domenica 6 Maggio 2012 presso l’Officina Belushi, lasciando a se stessa, a causa del
maltempo, Piazza d’Italia, nella quale avrebbe
dovuto svolgersi la giornata. Artisti singoli,
band e cantautori, che raccoglievano generi
vari, dal metal al rock, dal punk al folk, addirittura un pianista e dei violoncellisti, da tutti
i licei della provincia si sono sfidati sin dalle
11 della mattina mostrando il proprio talento
in un arco di tempo di 20 minuti. Al termine
della giornata sono stati annunciati i vincitori,
grazie alla valutazione di una giuria qualificata che ha tenuto conto sia della tecnica, degli
inediti, della presenza scenica e, non meno importante, della partecipazione attiva del pubblico: 3° classificata Flavia Fazzi, 2° classificati
a pari merito i Triplo Raggio Fotonico (Civita
Castellana) e Dario Guidi (Fabrica di Roma) e
1° classificati Baron Samedi (Viterbo) che oltre
alla targa consegnata alle prime tre posizioni
ha portato a casa un premio in denaro di 300
euro. Tuttavia la giornata dell’Arte, in quanto
tale, non si è esaurita alle sole esibizioni musicali: sono stati allestiti anche un settore Letterario-Narrativo, nel quale ha ottenuto il 3° posto
la ragazza Michela Fortuna (Civita Castellna,
con la poesia “Il germoglio”, e un settore Fotografico nel quale ha conquistato il 1° posto
la giovane Viviana Caccetta(Civita Castellana).
L’unica difficoltà sembrava la lontananza dal
centro cittadino del locale, raggiungibile solo
con mezzi, che però non ha scalfito la buona
riuscita dell’evento. Il pubblico è accorso numeroso, e, come ha poi dichiarato il bassista
dei Triplo Raggio Fotonico Francesco Tomei,
anche se alla fine l’uditorio era composto da
circa una sessantina di persone queste risultavano partecipi e coinvolte, “pogavano” scatenati sotto il palco, meglio di qualsiasi altra cosa!
Alice Giuliani
Civita . attualita
di Raffaello Carli
C
ivita Castellana è una bella cittadina, in
fondo. Con le sue chiese, i suoi palazzi antichi,
il Forte Sangallo, i giardinetti dove si ritrovano i ragazzi, infiniti bar;davvero, contateli. C’è
anche il campo da rugby. Ma qualcosa, fino a
poco tempo fa, mancava. Un Dog Park. Per chi
non lo sapesse: un Dog Park è un luogo -solitamente una zona di un parco recintata- in cui
i padroni di cani possono portare i loro amici
animali senza la paura di disturbare genitori
iperprotettivi e ipocondriaci. Il Consiglio dei
Giovani di Civita Castellana ha lottato per
averne uno anche a Civita Castellana e, con l’aiuto dell’associazione Incrociamo le Zampe e
del comune ,è riuscito ad adibire a questo scopo una zona del Giardino dei Marinai d’Italia.
“Siamo molto contenti della buona riuscita di
questa iniziativa” – ha dichiarato il presidente del Consiglio dei Giovani di Civita, Pier
Francesco Cari- “che abbiamo voluto realizzare proprio pensando ai proprietari dei cani
che così finalmente hanno un luogo dedicato
espressamente a loro, in cui possono rilassarsi
mentre i loro cani corrono in libertà [..] L’associazione Incrociamo le zampe si occuperà
di far rispettare le regole”.Purtroppo, il parco
non ha raggiunto lo splendore che i ragazzi
del Consiglio,avendo come punto di riferimento i parchi dei comuni limitrofi,si aspettavano: è molto piccolo e spoglio;dovrebbe
subire qualche modifica come l’aggiunta di
panchine nuove per migliorarlo esteticamente, e cestini adatti alla raccolta delle defezioni
degli animali, per migliorarlo funzionalmente.
Oltretutto il presidente Pier Francesco Cari ha
dichiarato che in futuro il Consiglio dei Giovani spera di riuscire a imporre altri Dog Park,
avendo approvato una mozione per la riqualificazione delle aree verdi inutilizzate a Civita Castellana che non sono certo poche. Se ci riuscissero, finalmente le signore anziane sedute sotto
i portoni a fare la “posta” diranno: “Vedi ‘sti regazzetti! Come pensano al bene degli animali e
del Comune, invece di drogarsi in discoteca?”
Quindi, gran parte del lavoro è fatto, ma è
ancora migliorabile. Cosa vorreste aggiungere? Avete qualche idea da proporre? Ricordate che il Consiglio dei Giovani è la vostra
voce al comune. E smettetela di contare i bar,
sono troppi, davvero, non ci riuscireste mai!
Prima edizione minifestival 2012 al Forte San Gallo
Una
manifestazione che ha dato
un volto inedito e
suggestivo a questa
antica cittadina. Un
Minifestival, svoltosi il 9 giugno, nella
cornice del rinascimentale Forte Sangallo con musiche
diverse interpretate
da artisti di primo
piano.
L’iniziativa
e’ stata organizzata
dalla Rotary Club
Flaminia
Romana
e dal suo Presidente Desirèe Ragazzi, per il progetto
STOP MALARIA.
Artisti di fama internazionale, dal tenore Fabio Andreotti,
considerato l’erede
di Luciano Pavarotti, al soprano lirico
di origini armene
Talar Dekrmanjian,
a Sergio La Stella,
affermato pianista e
direttore d’orchestra,
a Bepi Garsia, concertista rinomato, a
The Classical Duo,
collaudati interpreti
della musica classica ed Eliana, promessa della musica
leggera. La direzione
artistica dell’evento
è stata del Maestro
Giuseppe Marcucci,
compositore, autore,
arrangiatore. Ospiti
d’onore, il chitarrista e musicista Rai,
Tom Sinatra, e l’Etoile dell’Opera di
Roma Laura Comi,
direttore del corpo
di ballo del Teatro
dell’Opera. L’evento ha dato modo di
valorizzare il centro
storico di Civita Castellana attraverso la
magia della musica.
La stessa presidente Desirèe
scrive
“la musica unisce i
popoli e predispone gli animi a fare
il meglio”. E’ quello
che è stato offerto
nel corso della serata “Note d’amore…
Notte d’amore. Oltre
l’infinito”. Nel con-
tempo l’architettura
e la storia sono stati
esaltati grazie all’atmosfera della bellezza del luogo e della
musica stessa che è
riuscita a regalare
una visione ancora più suggestiva di
questo monumento
antico di secoli. Una
serata indimenticabile con cena a seguire, il cui ricavato
è andato in parte al
Progetto Stop Malaria in Guinea Bissau.
La manifestazione
inoltre ha accolto
all’interno del borgo antico anche un
percorso enogastronomico alla scoperta di antichi sapori
e vecchi mestieri. Il
Minifestival ha promosso l’immagine
della città presentandosi ai turisti in
una delle sue vesti
migliori. Ma oltre
all’aspetto culturale
ed artistico , ciò che
è importante è che il
centro storico possa
rivivere nel migliore
dei modi , di giorno
e di notte, sia per i
cittadini di Civita
Castellana sia per i
turisti che vengono
a visitare la città e il
suo patrimonio artistico e architettonico, portando quindi
una notevole entrata
economica alle attività commerciali
del centro storico.
Manuela Franceschi
14
Civita . cultura
n°0 giugno luglio
Castello dell’Isola, roccaforte del nostro
passato attaccata dall’incuria dei tempi
Non toccare non equivale a salvaguardare. L’insediamento giace da anni in un totale state di abbandono
di Sara Selli
È
solitamente conosciuto come
Castello dell’Isola ed è uno dei molti gioielli
archeologici del territorio civitonico, in realtà il suo vero nome è Castrum Insula Conversina ed era un’acropoli abitata già nel 989
d.C. La roccaforte tufacea di cui stiamo parlando è situata su un rilievo lungo 300 m ed
era un insediamento che comprendeva una
torre centrale,un enorme numero di cisterne
e magazzini sotterranei, una chiesetta e delle
case. Usiamo il verbo “comprendeva” perché
attualmente di questo piccolo museo a cielo
aperto restano solamente una torre diroccata
e malferma, le fondamenta della chiesetta e
un po’ di cisterne invase dagli arbusti e pericolosamente nascoste dalla fitta vegetazione
del bosco. Commetteremmo un grosso errore attribuendo la colpa di questo degrado
solamente al tempo e alla natura,infatti fino
a un cinquantennio fa era ancora semplice
raggiungere questo insediamento e poterlo ammirare senza troppi pericoli. Cinquant’anni fa le generazioni precedenti alla
nostra coltivavano,nei boschi sottostanti
all’Isola, noccioleti e orti di cui rimangono
ancora consistenti tracce, seppur celate dalla
fitta boscaglia, e così facendo mantenevano
le strade battute e percorribili e l’insediamento curato.
Poi mezzo secolo fa Civita fu coinvolta in
un vasto processo di industrializzazione,che
impegnò sempre più totalmente i cittadini a vivere nel paese e ad abbandonare gli
orti e le coltivazioni,e con essi le strade, i
sentieri e i siti archeologici che rappresentavano la storia del territorio. Il problema
maggiore,inoltre, è proprio l’incuria che
caratterizza i nostri anni e che è resa possibile dalla politica del “non toccare per non
rovinare”, del “mettere in sicurezza”. Questo
Nell’abside della piccola chiesa di San Giuliano è stato rinvenuto un prezioso affresco quattrocentesco
più totale
oscurità, dietro alcune
pitture a calce, per secoli è rimasto obliato
un affresco che ricopre tutta l’abside della
chiesa di San Giuliano, patrono del piccolo paese di Faleria.
Di fattura estremamente pregiata, opera
di artisti di diversa
formazione culturale,
quest’ultimo raffigura lo stesso protettore
della chiesa, immerso
in uno sfondo paesaggistico. Nell’affresco
sono
complessivamente rappresentati: il
castello degli Anguillara, la città di Roma,
e alcune scene di vita
quotidiana del borgo.
Con l’ausilio del Mi-
nistero per i Beni e le
Attività Culturali sarà
possibile effettuare un
secondo intervento di
restauro, seppure sia
risultato estremamente difficile durante il
primo intervento recuperare la fattezza
originale delle figure
e l’armonia d’insieme dell’intero affresco, proprio perché
quest’ultimo è stato
inserito in una cornice di gesso databile
XVIII sec. che interrompe la lettura omogenea della raffigurazione. Nonostante
ciò è ancora possibile
distinguere all’interno
di esso, due parti distinte, quella divina e
quella profana. Nella
parte superiore è rappresenta proprio sotto
la cornice di stucco
la Vergine Maria, che
ascendendo al cielo
viene incoronata da
Gesù. Secondo alcuni
studi, è possibile solo
un parziale recupero
delle due figure. Al di
sotto di esse, diversi
puttini dal viso dolce,
danzano in cerchio
gettando boccioli di
rose, accompagnati
dal canto di altri angeli posti nella parte
inferiore. Poco al di
sotto nella parte già
restaurata è rappre-
sentato il santo, sullo
sfondo scene di vita
quotidiana del borgo.
San Giuliano è inoltre
circondato da quattro
santi: alla sinistra San
Paolo e San Girolamo,
alla destra San Pietro e
San Giovanni. Due dei
santi sono purtroppo
irrecuperabili, secondo alcune ipotesi questi ultimi potrebbero
rappresentare i padri
della Chiesa. Inoltre
disposte in tal modo
le loro figure sottolineano fortemente
l’importanza del personaggio principale:
quello di San Giuliano,
che presumibilmente
incarna il Conte Giuliano Anguillara. La
perfezione nella raffi-
gurazione delle fattezze dei santi ha destato
stupore nella critica, si
ritiene che sia opera di
un importante artista
rinascimentale o anche come detto in precedenza di più artisti.
Il 1495 è la data a cui
si è risaliti grazie alla
rappresentazione della facciata a capanna
della chiesa che venne
modificata in un periodo successivo. L’affresco di notevole importanza sia artistica
che storica deve essere
più profondamente
analizzato e studiato
affinché possa comprendersi anche chi
ne sia l’autore.
Francesca Dolci
Civita . cultura
15
Non saranno i nuovi Chopin o Lennon, ma con il loro costante impegno, unito ad un’ innata passione, contribuiscono al
mantenimento dell’ ideale dell’arte per l’ arte, la musica per la musica
M
orientamento culturale porta sì a non manomettere i copiosi reperti che ci pervengono
da antiche civiltà, ma contemporaneamente a
non difenderli dal degrado del tempo e della
vegetazione. La storia qui raccontata è simile a quella di molti beni culturali del nostro
territorio che stiamo pian piano perdendo.
Civita in Musica, quando l’Ar te si
insinua nei più reconditi meandri
di Giulia Fantera
Un tesoro nascosto dalla calce
Nella
n°0 giugno luglio
usic is the power, cantava Ashcroft:
nulla di più vero; la
musica, il linguaggio universale per
antonomasia, è fondamentalmente una
smisurata fonte di
energia potenziale,
sempre in procinto di
trasformazioni, che
avvengono mediante
l’espressione dei suoni. Non a caso, è una
costante il fatto di
trovare in qualsiasi
tempo e luogo, chi “fa
musica” per il piacere
di farlo, sebbene in
un contesto di spietato
pragmatismo.
Numerosi sono i musicisti e cantanti che
si inoltrano in questo
percorso, anche nelle
piccole realtà cittadine. Alcune band
hanno conquistato
una certa notorietà
tra la gioventù civitonica e non solo,
anche grazie a manifestazioni indette per
incentivare queste
potenzialità. I Triplo Raggio Fotonico,
uno dei molti gruppi
musicali affermatisi
nel panorama civitonico, vede riuniti
cinque ragazzi di
Civita Castellana e
Fabrica di Roma.
Andrea Giovannetti
alla chitarra solista,
Federico Patriarca
alla chitarra ritmica,
Francesco Tomei al
basso, Danilo Paludi
alla batteria acustica e Francesco Stefani, la voce solista.
Insieme sulla scena
musicale da due anni,
si definiscono un
gruppo di genere skapunk. Ricordando la
partecipazione alla
Giornata dell’Arte Viterbese del 6 maggio,
nella quale si sono
aggiudicati il secondo
posto fra circa venti
concorrenti, affermano di essersi distinti
“grazie alla voglia di
far divertire la gente
di qualsiasi età con
i loro brani inediti”, divertendosi loro
stessi al contempo.
Proprio questa empatia tra “suonatore” ed
“ascoltatore”, che sia
anche caratterizzata
da un “divertimento impegnato”, promuove queste realtà
musicali locali e ne
esalta le loro peculiarità. Due dei ragazzi
facenti parte
del gruppo
hanno
frequentato l’Accademia di
Musica Muzio Clementi
di Civita Castellana diretta dai Maestri
Paolo Matteucci e Roberto Finucci.
La scuola da
più di un ventennio rappresenta un’istituzione per tutti coloro
che desiderano sperimentare il fascinoso
mondo della musica.
Nel corso degli anni,
sotto la guida dei
qualificati Maestri,
alcune
personalità
si sono diplomate in
diversi ConservatoriSanta Cecilia a Roma,
Casella a L’Aquila,
Briccialdi a Terniin seguito alla preparazione
avvenuta
nell’Accademia.
Alcuni dei giovani
civitonici, dopo il
conseguimento del
diploma, hanno trovato occupazione nel
campo della musica:
Chiara Fantera, insegnante di pianoforte
e solfeggio, Alessio
Nelli insegnante e
direttore
artistico.
La scuola come ogni
anno, chiuderà la stagione degli studi con
una settimana dedicata ai saggi degli
allievi: dalla classica
alla contemporanea,
la Musica sarà la
grande protagonista
indiscussa.
Eccoci, siamo in onda...3, 2, 1click
Dal tubo catodico alla diretta streaming, un modo nuovo di fare Tv. Sono sempre di più le web Tv made in Italy
G
li ultimi anni del secolo scorso non si sono “spinti” oltre il tubo catodico, qualcuno
ha provato ma con la connessione a 56k era come far gareggiare Achille con una tartaruga .
Le Web TV in Italia hanno iniziato a spopolare negli ultimi tre anni, le statistiche parlano
chiaro: nel 2011 si registra un notevole incremento dell’11% delle Web TV italiane(per un
totale di 590 Web TV)
- le tematiche principali delle Web TV italiane sono legate soprattutto alla cultura (57%),
sport (36%), politica (31%) e cronaca (26%)
- la densità maggiore di micro Web TV si riscontra nel Lazio(102), in Lombardia (85), in
Puglia (63) e in Emilia-Romagna(53).
Girovagando tra i siti della provincia e tra i profili facebook è impossibile non notare gli
eventi e le iniziative lanciate da questa Web Tv made in Viterbo, Democrazy, un talk show
organizzato dallo studio Videosolution di Viterbo di Luca Baffo.
Va in onda tramite la piattaforma livestream sulla pagina Facebook ufficiale,due volte al mese.
La trasmissione cerca di coinvolgere la popolazione della Tuscia invitandola in studio a discutere di un argomento ogni volta diverso, che può
spaziare dal cinema alla musica, dalla cultura all’ attualità, dalla tecnologia alla lettura,e a partecipare tramite chat durante la diretta.
Nella seconda parte di ogni puntata è ospite un gruppo musicale o un artista proveniente da Viterbo e provincia, che si esibisce in un live
acustico, con uno o due brani del suo repertorio.
DemoCRAZY, nome che deriva dal quasi omofono “Democrazia” e idea che deriva dal vero e proprio concetto, vuole dare l’opportunità a tutti
di far esprimere un’ opinione in ogni campo nel modo più libero e semplice.
Giordano Mecarelli
16
Civita . sport
n°0 giugno luglio
C a l c i o a 1 1 p r ov i n c i a l e, C o l a s a n t i
i n d i s c u s s o c a m p i o n e Ju n i o r e s
Partita senza storia: 10 a 1 per la formazione del Colasanti all’Istituto “Leonardo da Vinci” di Acquapendente
n°0 giugno luglio
Sfortuna e qualche errore per i piloti del Team Althea,nell’avvio della stagione 2012
S
Civita volley, una favola che si tinge di rosa
Duro allenamento e perseveranza portano la squadra al traguardo di un sogno tanto atteso, la serie D
L
a società pallavolistica Civita volley batte Magliano Sabina
e vola in serie D. Una finale chiusa sul punteggio di 3 a 1. Play-off
emozionanti, che hanno visto la
compagine civitonica compiere un
vero e proprio miracolo quando in
semifinale, contro la Giro Volley
Roma, è riuscita a ribaltare il 3 a
1 dell’andata con un secco 3 a 0 al
ritorno. Nata circa quaranta anni
fa con il nome di Polisportiva San
Lorenzo, oggi la Civita volley si
presenta come una delle migliori del panorama sportivo locale.
I risultati conseguiti nell’ultima
annata sono di livello. Il gruppo,
formato da 13 ragazze e guidato
dall’allenatore Mauro Giovanetti,
fino a metà dicembre, e poi sostituito da Nando Rita, ha condotto
un gran campionato classificandosi secondo, posizione che gli
ha permesso di qualificarsi ai
play-off validi per la promozione.
Fra i risultati del campionato, formato da 10 squadre e articolato in
gironi di andata e ritorno, spicca
la vittoria conseguita dalla Civita
Volley contro la prima in classifica, Vendin Sigger Vt, col risultato
di 3 set a 2. Le ragazze si sono allenate duramente presso la palestra
comunale, dimostrando quella
sicurezza che le ha aiutate a raggiungere un risultato di prestigio
e a disputare gare epiche per concentrazione e agonismo. Un risultato storico per lo sport cittadino.
Alberto Petrosilli
17
Althea Racing, bello e cattivo F L A S H
tempo per la squadra corse N E W S
di Lamberto Rinaldi
i sono conclusi il 3 maggio i campionati studenteschi di calcio a
11 della provincia di Viterbo, categoria juniores. La finale si è svolta alle
ore 11.30 presso il campo sportivo del Piano Scarano, nel capoluogo
laziale, ed ha visto fronteggiarsi l’Istituto“Leonardo da Vinci” di
Acquapendente e l’ISISS “Giuseppe Colasanti” di Civita Castellana,
comprendente i licei scientifico e classico e l’istituto aziendale.
Non c’è storia all’Oliverio Bruni di Viterbo! Il Colasanti, dopo aver
battuto 4 a 0 in semifinale l’Istituto Alberghiero di Caprarola, arriva
alla finale con tutti i favori della vigilia. La formazione è quanto di
meglio offrono Civita e dintorni e l’11 titolare è un mix di gioventù
e tecnica. Questi i nomi: Giraldo, Converso, Emili, Achilli, Contessa,
Toli, Cioccolini, Tribolati, Discepolo, Macino e Persico; a disposizione
Brunelli, DeLuca e Rinaldi. Per il Da Vinci: Palla, Leandri, Nuvola,
Cesaretti, Servoli, Onori, Pagliacci, Crisanti, Picchiotti, Mansour e
Campana.
Pronti e via! Subito si capisce come finirà la partita. Il Colasanti
è padrone del campo e la squadra di Acquapendente non riesce a
superare la linea di metà campo. Macino conquista un fallo sulla linea di trequarti. La distanza è notevole ma sul pallone si presenta Toli che con
un’autentica legnata trafigge il portiere. Siamo appena al 10’. Il Da Vinci accusa il colpo e subisce le geometrie di Cioccolini e Tribolati. Il tridente
offensivo dei civitonici punge ma non va a segno, ci provano Discepolo prima e ancora Toli dopo ma il tutto viene ribattuto dalla difesa avversaria.
È il preludio del gol del 2 a 0, firmato da Persico con un preciso diagonale. Pochi minuti dopo l’attaccante classe 95 si ripete. Sul 3 a 0 il da Vinci
prova qualche incursione offensiva, ma se superare Achilli ed Emili è difficile! Riuscire a bucare l’estremo difensore Geraldo è un’autentica impresa!
Il 9 avversario azzarda comunque un tiro a sorpresa da centrocampo con portiere fuori dai pali ma il gol da cineteca non arriva. La fascia destra
è bollente con Converso impetuoso e Discepolo imprendibile: purtroppo manca il gol. Sale sugli scudi Macino, piatto preciso per il poker e colpo
sotto per il 5 a 0. Partita virtualmente chiusa.
Nella ripresa c’è spazio per Brunelli, Rinaldi e De Luca al posto di Toli, Cioccolini e Discepolo. Da qui alla fine è un assolo del Colasanti che dilaga
con altri due gol a testa di Macino e Persico e con il tap-in vincente di Tribolati dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel finale c’è tempo per il gol
della bandiera per i ragazzi di Acquapendete.
Un importante risultato per il Colasanti dunque dopo le gare di sci valevoli per i campionati studenteschi organizzati dal Coni. Un 10 a 1 perentorio
che non lascia spazio ad eventuali critiche, coronato tra l’altro con la premiazione a fine gara.
Civita . sport
di Cristopher Greco
A
lthea Racing, nome fino a
qualche anno fa non molto conosciuto, ma che oggi è divenuto leggenda. Questo team, capitanato da
Genesio Bevilacqua e avente sede a
Civita Castellana, è riuscito nel giro
di poco tempo ad imporsi nella massima categoria delle derivate di serie,
il campionato mondiale Superbike.
La squadra nasce infatti nel 2007 e
dopo appena 4 anni, trascorsi con
risultati positivi, raccoglie i primi 2
titoli mondiali,rispettivamente con
Carlos Checa in Superbike,e Davide
Giugliano in Superstock 1000. Dopo
aver pressoché dominato la stagione
2011 con 15 vittorie su 25 disponibi-
li, Checa riparte con la stessa voglia di
vincere, che lo ha sempre caratterizzato, e si vede. Infatti nel primo week end
a Phillip Island si mette al comando in
gara 1, cadendo però sfortunatamente al sesto giro, a causa di un highside.
Si rifà però in gara 2, dove assume il
comando al quarto giro, e lo mantiene fino al traguardo, incrementando
di giro in giro il suo distacco sugli
inseguitori. Il rookie Davide Giugliano chiude rispettivamente in nona e
13esima posizione. Nel fine settimana
di Imola Checa agguanta una doppietta, vincendo entrambe le manches
davanti a Tom Sikes. Sfortunato invece
Davide Giugliano che ottiene 2 ritiri, il
primo a causa di un problema tecnico,
mentre il secondo per esaurimento del
carburante. Il terzo appuntamento si
disputa ad Assen, in Olanda. Gara 1
parte in condizioni di asciutto, ma
viene fermata dopo 13 giri per pioggia. Ripartita successivamente vede
gli alfieri del team Althea rispettivamente sul secondo (Giuliano) e terzo
(Checa) gradino del podio dopo un
acceso duello.In gara 2 invece Giugliano taglia il traguardo in nona
posizione,mentre Checa in 17esima,
complice un errore di valutazione;
sceglie infatti di partire con le rain,
nonostante avesse smesso di piovere da tempo. Nonostante questo
non perde la voglia di far bene, e nel
dopo gara si assume la responsabilità del suo gesto. La quarta prova del
mondiale, all’autodromo di Monza,
è totalmente condizionata dal maltempo. Gara 1 viene infatti sospesa
al quarto giro con bandiera rossa, per
poi venire annullata definitivamente,
dopo un secondo schieramento in
griglia. Non tanto differente la situazione in gara 2. Viene infatti ritardata la partenza, dando la possibilità
di scelta ai piloti se correre o meno.
Dopo la partenza Checa e Giugliano
prendono stabilmente la settima e ottava posizione, fin quando ricomincia a piovere e la gara viene sospesa
del tutto, con l’assegnazione di metà
del punteggio. Trascorse 4 gare Checa si ritrova secondo nel mondiale a
2 punti da Biaggi, mentre Giugliano
è in decima posizione. Ma la voglia di vincere e far bene è sempre
intatta,per questo piccolo team!
Ottime prestazione degli
atleti della società Futuro
Nuoto di Civita, capitanata
dai tecnici Silvia Bernardi,
Marco Pizzi, Marco Di Niccola
e Fabio di Niccola. I ragazzi si
sono qualificati al primo posto
nella classifica della giornata,
svoltasi il 6 maggio nella
piscina comunale di Terni in
viale Trieste, conquistando il
secondo posto nella classifica
generale del campionato
Grande successo per la prima edizione dell’Itineris Cup,
torneo di rugby organizzato
dagli Old civitonoci presso
il campo “Carlo Angeletti”,
presenti anche le formazioni
ospiti dei Tartold Foligno, Old
Avezzano Rugny e Old Lazio
Rugby. Il torneo si è sviluppato
con un sostanziale equilibrio
tra i team e solo la squadra padrone di casa è riuscita a vincere due partite su tre.
La Juventus campione d’Italia incorona anche Leonardo
Bonucci, difensore dei bianconeri e della nazionale italiana,
come primo viterbese a vincere
lo scudetto. Daniele Sabatini,
assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Viterbo lo
ringrazia con queste parole: “A
Leonardo vanno le mie personali congratulazioni e il più
sentito ringraziamento per ciò
che incarna dal punto di vista
sportivo e valoriale”
Grande successo a Rignano
Flaminio per l’edizione della
manifestazione “Bimbinbici”
promossa dalle ASD Seven e
Teamax con la collaborazione
del CSI, Centro Sportivo Italiano. Mini gimkana per bambini
dai 3 ai 12 anni, iniziata alle
9 fino a mezzogiorno. Buona
presenza di grandi e piccoli.
n°0 giugno luglio
Civita . sport
Rugby, 50 anni di strani rimbalzi
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Si è appena concluso il campionato per gli Amatori Rugby Civita Castellana chesi piazzano al secondo posto con 86 punti
di Francesco Stilli
I
n una società dove ad essere premiato è l’individualismo, il
Rugby propone un approccio alla
competizione totalmente diverso
basato sulla assoluta necessità della
cooperazione tra i membri del gruppo”. Basterebbe questa frase, presa
dal sito uffuckae degli “Amatori Rugby Civita Castellana, per sintetizzare
l’essenza di questo sport. Niente fuoriclasse, niente talento, niente prime
donne. Ma un’orchestra di giocatori
pronti a darsi battaglia e a sudare per
il compagno.
Il rugby è passione, amicizia, determinazione, lealtà e rispetto per
l’altro, uno sport dove il fine di
ogni partita non è ferire, ma onorare la maglietta indossata, giocare
fino all’ultimo secondo con carattere e con voglia di fare e di creare
occasioni, al di là del risultato che
può essere positivo o negativo.
Negli ultimi anni questo sport ha
acquistato sempre più fama; basti
vedere l’affluenza degli italiani allo
stadio mentre sostengono questi
nobili valori durante le partite del
6 nazioni. Questo perché il rugby è
divertimento e diventa una vera e
propria festa durante il famosissimo
“3° tempo”, quando le due squadre
hanno l’opportunità di parlare, mangiare, bere e cantare insieme senza
differenza di maglia.
A Civita Castellana il rugby sta diventando sempre più importante.
Recentemente sono stati festeggiati i
“50 Anni di strani rimbalzi”, la storia
di una società che con grande forza
di volontà è riuscita ad ottenere risultati molto buoni nel campionato
di serie C.
Prima fra tutte la stagione 1979-80,
quando il “Civita Castellana” dopo
aver vinto il campionato, con 32 punti complessivi a 11 punti di distacco
dalla 2° classificata “Avezzano”, guadagna l’accesso agli spareggi per la
serie B, dove la formazione Falisca
si trova ad affrontare “Ovaelettronica Pieve di Cento”. Sfortunatamente
i risultati delle partite di andata e di
ritorno terminano con la vittoria della formazione bolognese, e il Civita
si deve accontentare di tornare nella
serie minore.
Negli anni successivi la squadra ha
alti e bassi, ma i nuovi risultati degni di nota vengono raggiunti nelle
ultime tre stagioni, dove gli “Amatori
Rugby Civita Castellana” raggiunge il
3° posto nel 2009-2010 e 2010-2011
Intervista al campione europeo WBC (World Boxing Council) , “Prima si diventa uomini, poi pugili”
e nella stagione appena conclusasi
2011-2012 la giovane formazione
rosso-blu tocca il secondo posto
con ben 86 punti. Questa è una
squadra dall’età media molto bassa e
con grandissime potenzialità,tanto
da essere considerata una delle 5
forze di questo campionato. Il problema sta ancora nella scarsa fiducia in se stessi di questi giocatori,
magari non abituati a palcoscenici
importanti e non convinti delle
loro potenzialità. Mancano infatti
i play-off per la serie B nonostante la
lotta fino all’ultimo minuto, perdendo
purtroppo punti essenziali nelle partite più importanti.
Questa non vuole essere una critica
ma anzi uno stimolo al miglioramento
e alla convinzione di poter arrivare a
risultati sempre migliori nei prossimi
campionati, accedendo ai play-off e magari scrivendo una nuova pagina della
storia del “Civita Castellana Rugby”.
Allora forza, Gladiatori della palla
ovale andate e conquistate!
Ronciglione e Real Collevecchio in Prima
Categoria, Fiano Romano in Promozione
Chiude con una vittoria il Faleria. Il Soratte perde e torna in Terza insieme al Caprarola. Oriolo e Polisportiva Ci.C.R.A.M. promossi
T
utto finito, o quasi, nei campionati di terza categoria. Ultimi novanta minuti per il Faleria che in casa
del San Saturnino vince e convince con un perentorio
3 a 1 e si piazza in nona posizione, a pari merito con
Corte dei Conti e a meno tre dai cugini del Magliano
Romano che sbancano per 2 a 1, ospiti dello Sporting
La Susta. Nel girone F di Roma festeggiano la promozione in seconda categoria il Real Talenti, primo a 64
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Civita . sport
Tra sport e stile di vita, il pugilato
raccontato da Giovanni De Carolis
n°0 giugno luglio
punti, e il Tufello che pareggia contro il Montesacro
per 1 a 1. Al momento della scrittura dell’articolo nel
girone A di Viterbo manca ancora una giornata ma i
verdetti sono già arrivati da un pezzo. Può festeggiare
l’Oriolo Calcio 2011 che conquista il primo posto vincendo in goleada per 11 a 1 contro l’Altetico Tarquinia.
Risultato pirotecnico anche a Ronciglione dove la Polisportiva Ci.C.R.A.M batte 7 a 1 il Virtus Corchiano e
festeggia la promozione,
seconda a 62 punti a più
dieci dal Doc Gallese e
dal Tarkna 2007 vincente
contro il CivitaCastellana
Calcio Giovanile per 5
a 2. Il Barbarano ferma
invece l’altra squadra civitonica sul risultato di 2
a 2. Nel girone B è ancora corsa a tre per la promozione, con Bomarzo,
Virtus Acquapendente e
Onano Calcio rispettivamente a 58, 57 e 56 punti.
Terminato anche il campionato di Seconda Categoria
dove nel girone B il Ronciglione UTD è fermato sul 3
a 3 in casa del Bassano Romano. Risultato che serve
poco ai fini della classifica con la compagine ronciglionese già promossa da 2 giornate. Con 22 vittorie in 30
partite, miglior attacco con 84 gol e miglior difesa con
appena 32 reti subite, il Ronciglione può festeggiare la
seconda promozione in appena due anni. Possono festeggiare anche Real Collevecchio e Stimigliano 1969,
secondi a 60 punti. Retrocedono in terza il Soratte,
Real Caprarola e Vic Formello. In prima categoria,
inutile successo all’ultima giornata del Vignanello, retrocesso, contro il Montalto per 2 a 1. Stessa sorte tocca
al Vasanello e al Virtus Cimini. Storica salita in Promozione della Nuova Sorianese che si piazza seconda a 62
punti, meno 10 dalla Castrense. Bastava un pareggio
nel girone D al Fiano Romano per vincere il titolo e
così è stato, 0 a 0 contro la Fortitudo Nepi, condannata
insieme al Campagnano e al Cesano al ritorno in Seconda Categoria. Il RignanoSoratte si piazza al decimo
posto perdendo per 1 a 0 contro l’Ottavia, salvo per un
pelo il Sacrofano.
L. R.
di Lamberto Rinaldi
C
redendo vides” significa letteralmente “vedo credendo”, ma in realtà sarebbe più
opportuno tradurlo con “credendo riuscirai a
vedere”. È un motto latino molto famoso, da
sempre associato al mondo della magia e dell’esoterismo e anticamente era il primo passo che
un aspirante affiliato doveva superare per entrare in qualche società o ordine iniziatico. Stava infatti a rappresentare l’apertura della mente
e del cuore che l’iniziato doveva raggiungere
per comprendere i segreti dell’umanità e dell’universo.
Credendo vides campeggia fiera, sotto altrettanto fiero leone, nel simbolo della Intrepida
Boxe di Mazzano Romano dove siamo andati
a trovare Giovanni De Carolis, campione europeo del Mediterraneo. Classe 1984, ci accoglie cordiale e sorridente, gigante buono, fisico
tirato, nervoso, scultoreo. Parla con Veronica,
compagna di vita, con cui il 26 settembre del
2010 ha fondato la palestra Intrepida, “la passione per lo sport ci accumuna, e questa passione insieme al sogno di poter trasmettere l’amore per l’attività fisica e uno stile di vita sano
ha dato vita a questo progetto”.
Lo senti parlare e capisci che quel motto è veramente azzeccato. Solamente possedendo la
“vera vista” capisci il senso del boxe sport, in
un mondo dove a fare audience e spettacolo
è soprattutto il calcio. “Il fatto che in Italia la
nostra cultura sia improntata sul pallone sicuramente influenza sia i genitori che i giovani.
Andare in palestra guadagnarsi il rispetto delle
persone, non prevaricando l’uno sull’altro ma
conoscendosi, imparando a gestirsi è la parte
sconosciuta di questo sport. Il pugilato però è
stato ultimamente rivalutato, in quanto vengono riscoperti i “vecchi valori”.
I valori appunto. Il pugilato è definito lo sport
nobile, nobile di cuore, nobile di spirito. Da
sempre la figura del pugile è simbolo di lealtà e si fa portavoce di un’etica precisa: quella
del rispetto, della volontà, dell’impegno, della
disciplina.
“Nel pugilato prima si diventa uomini poi si
diventa pugili, purtroppo è un peccato che
nel calcio e negli altri sport non ci siano certi
valori, nel senso che non vedrai mai un pugile simulare anzi!”. Nel confronto con il pallone, la bilancia pende a favore di chi offre più
guadagno. “I genitori pensano che i figli possano guadagnare un sacco di soldi con poco e
la maggior parte delle persone non vede e non
legge altro che quello, apri un giornale, accendi
la televisione. Sei bombardato di calcio ovunque.”
“Scopri con questo sport cose che non scopriresti con altre discipline”. Ci racconta fiero Giovanni. “Il rispetto dell’avversario, il rispetto per
le persone con cui tutti i giorni lavori, il fatto
di stare con i piedi per terra quando combatti e
perdi, quando combatti e vinci, l’essere umile”.
Disciplina, volontà, costanza e sacrificio. Solo
restando umili e allenandosi, nella boxe come
nella vita, si diventa qualcuno. “L’allenamento
nella scala da uno a dieci conta cento. Se una
persona sale sul ring e non è preparata, può
anche essere un talento, può anche essere forte
tecnicamente, ma dura un minuto. Allenarsi dà
sicurezza e capacità, diventa sacrificio per chi
lo fa controvoglia, ma è un piacere per chi ama
questo sport.”
Ma la boxe non è solo fatica, non è solo allenamento. La boxe sono anche le sensazioni
che provi durante un’incontro, le emozioni nel
salire sul ring, il vederlo così piccolo. Nel calcio e negli altri sport di squadra non sei mai
da solo, qui si, sei te contro il tuo avversario e
devi puntare solo su te stesso. “Inizi ad essere
pugile dopo una decina di incontri. All’inizio
quando combatti sei come paralizzato, ti pesano le gambe. Come quando sogni di scappare
e non riesci a muoverti. Stessa cosa”. Parla di
sogni, De Carolis, e di quelli che è riuscito a
realizzare lui. “Ho iniziato relativamente tardi,
quando avevo sedici anni. Anche mia madre
era tra quanti vedevano questo sport sotto un
cattivo occhio. Sono diventato professionista
a ventitre anni, accettando al volo la proposta
dell’allora mio procuratore. Adesso mi segue
Giulio Spagnoli che insieme al padre ha seguito
da vicino alcune delle più rosee promesse della
boxe italiana”
E lui sicuramente è uno dei talenti più freschi
del pugilato italiano, tra i migliori 50 al mondo,
campione del Mediterraneo per il WBC dal 20
gennaio, quando ha battuto mettendo KO alla
terza ripresa lo spagnolo Blas Miguel Martinez.
Ma dietro ai tanti successi c’è il grande rispetto per l’avversario e il saper guadagnare dalle
sconfitte. “Il match più duro è stato nel 2008”
racconta “in Ucraina a Kiev contro il n1 ucraino Maksim Bursak per il Mondiale Youth IBF,
lui aveva il doppio dei miei incontri e quando
colpiva faceva un male cane. Altro incontro
intenso è stato in Danimarca contro un pugile
africano, ma se lo dovessi rifare adesso di certo
non perderei!”
Se apri veramente gli occhi scoprirai la vera essenza della vita. Incredibile quante cose possano esserci dietro uno sport. Un’etica, un’ deale,
uno stile di vita. Con Giovanni De Carolis l’appuntamento è a fine giugno a Fiano Romano,
per difendere il titolo internazionale.
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Civita . giovani
n°0 giugno luglio
La lunga attesa è quasi finita, sta per cominciare
di Cristopher Greco
L
a lunga attesa è quasi finita, sta per cominciare. Imperterrito,
continua a stupirci ed emozionarci con i suoi grandi artisti, i
migliori(beh.. In realtà qualche serata potevano evitarla). Sta per
ripartire il Rock in Roma, e i giovani di tutta Italia si muovono verso la
capitale. Oltre un mese di concerti (26 date) riuniti sullo stesso palco
nell’Ippodromo delle Capannelle. Tra i tanti artisti, quest’anno spiccano
i Radiohead (soldout), i The Cure, Lenny Kravitz, i Beach
Boys, Snoop Dogg, Ray Manzarek & Robby Krieger (The Doors) e i
Placebo. Da casa nostra Negrita, Caparezza, Elio e le storie tese.
Date in dettaglio:
-Afterhours + Afghan Whigs 07.06.12 Biglietti da € 28,75
-Incubus 25.06.12 Biglietti da € 41,40
-Cypress Hill 26.06.12 Biglietti da € 39,10
-Portishead 27.06.12 Biglietti da € 46,00
-Radiohead 30.06.12 Sold Out
-Deadmau5 02.07.12 Biglietti da € 40,25
-Snoop Dogg 03.07.12 Biglietti da € 40,25
-Negrita 05.07.12 Biglietti da € 32,20
-Justice Live 08.07.12 Biglietti da € 40,25
-The Cure 09.07.12 Biglietti da € 63,25
-Ray Manzarek and Robby Krieger of The Doors 10.07.12 da € 40,25
-J-Ax 11.07.12 Biglietti da € 25,30
-Garbage 12.07.12 Biglietti da € 40,25
-Lenny Kravitz 17.07.12 Biglietti da € 46,00
-Kasabian 18.07.12 Biglietti da € 28,75
-Elio e Le Storie Tese 19.07.12 Biglietti da € 28,75
-Caparezza 20.07.12 Biglietti da € 18,00
-Goran Bregovic 22.07.12 Biglietti da € 28,50
-Ben Harper 23.07.12 Biglietti da € 41,40
-Subsonica 25.07.12 Biglietti da € 17,25
-Deep Purple 25.07.12 ANNULLATO (l’ho scritto per leggere la
disperazione nel vostro sguardo, sono cinico sì)
-The Beach Boys 26.07.12 Biglietti da € 51,75
-Simple Minds 27.07.12 Biglietti da € 34,50
-Litfiba 28.07.12 Biglietti da € 34,50
-Sonata Arctica 30.07.12 Biglietti da € 34,50
-Placebo 02.08.12 Biglietti da € 40,25
Orizzontali
1. Cavaliere in breve 4. Le conseguenze di una sbronza 10. Native di
Asmara 11. Parte posteriore del capo 13. Talvolta è confesso 14. Formano
lo scheletro 15. Strappata, stracciata 19. Condizione di eguale 22. Ridire in
succinto 23. Scrupoloso, pignolo 24. Contenitore per la spesa 26. Taranto
27. Sì a Berlino 28. Non abbondante, né cospicuo 31. Un’importante
compagnia d’assicurazioni 32. Quello Grande ... scorre 33. Lo segue la
pratica burocratica 34. E ... nel telegramma 35. Associazione Sportiva 36.
Sono spiccate dal creditore 38. Gelosie, rancori 39. Importante città olandese
sede del governo
Verticali
1. Si accende in chiesa 2. Altari pagani 3. Color turchino cupo 4. Affrettarsi,
accorrere con rapidità 5. Due estremi della bussola 6. Per alcuni è difficile
tenerlo per sé 7. Articolo indeterminativo 8. E’ stata soppiantata dal cdrom 9. Il segno della parità 12. Fiume della Svizzera 16. Strumenti agricoli
per rovesciare il terreno 17. Parte della filosofia che si occupa del bene 18.
Isolotti 19. Briosi, vispi 20. Figlio di Troo 21. C’è quello nero 24. Gabbie
per polli 25. In Asia c’è quella del nord e quella del sud 28. Movimenti,
spostamenti 29. Segue talvolta così 30. Le usano i pescatori 35. Avellino 37.
Dopo il do, prima del mi
Civita . giovani
Hanno collaborato:
Mirko Agostinelli, Benedetta Capozucchi, Pier Francesco Cari, Raffaello Carli, Federico Cavallari, Francesca
Dolci, Giulia Fantera,
Manuela Franceschi, Flora Fiorani, Edoardo Giannini, Andrea Giovannetti, Alice Giuliani, Cristopher Greco, Benedetta Latini, Ilaria
Marchetti, Giordano Mecarelli, Alessandra Meschini, Sara Mezzanotte, Michela Midossi, Crescenzo Miele, Valentina Paolelli, Alberto
Petrosilli, Riccardo Piano, Veronica Piserchia, Luca Ricci, Lamberto Rinaldi, Roberta Rosselli, Diego Sacconi, Sara Selli, Andrea Sestili,
Francesco Stefani, Francesco Stilli, Francesco Tomei, Valeria Toppi, Valentina Venturi
A cura del Consiglio dei Giovani e con il contributo del Comune di Civita Castellana. N° 0 maggio, periodico in attesa di registrazione.
Sede operativa: Sala Pablo Neruda, via Corso Bruno Buozzi n° 21, cap 01033. Tel: 33345678990, Mail [email protected]