Civita - il Contesto Quotidiano
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Civita - il Contesto Quotidiano
n°0 Giugno/Luglio Periodico in attesa di registrazione Civita . Giovani Con il contributo del Comune di Civita Castellana e in collaborazione con l’Associazione Stampa Romana Viterbo. Vogliamo essere protagonisti Il Consiglio dei Giovani istituisce il primo giornale locale dedicato interamente ai ragazzi E’ difficile per me scrivere queste poche parole di saluto ad un giornale per e degli studenti senza iniziare da quello che è accaduto a Brindisi. Sembra quasi inutile perdersi dietro al “chi è stato” ed al “perché”: la realtà di quell’orrore ammutolisce l’anima. La scuola, spesso lo si scopre tardi, è il luogo privilegiato dove si costruisce la vita; chiunque abbia voluto portarci la morte ha commesso un crimine contro la natura dell’uomo e la sua storia. Resistere e reagire. Questo è dovere di noi tutti, questo è dovere degli studenti. Resistere a chi vuole intimorire, a chi crede di distogliere la nostra attenzione, a chi vuole manipolare le nostre scelte. Reagire con la ragione e la cultura a chi vorrebbe disorientare e strumentalizzare. Discutere, parlare, diffondere idee e pratiche democratiche: così è possibile difendere la nostra libertà e la nostra vita. L’iniziativa dei Consiglio comunale dei Giovani, dapprima di attivare un corso di giornalismo, e poi di concretizzare l’esperienza in un giornale vero è quindi quanto mai necessaria ed attuale. Mi auguro che su questo giornale vogliano scrivere in tanti, che diventi mezzo di circolazione delle idee, che sia ricco di proposte e provocazioni e che sappia interloquire con tutta la città. Non un semplice giornale della scuola, quindi, perché è venuto il momento di uscire da quel recinto che hanno costruito intorno ad un’intera generazione indefinita chiamata “giovani”, per diventare protagonisti della società e della vita. In bocca al lupo Il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli Una vita da pendolare Si può migliorare? Mastro Cencio racconta... “Non voglio trasmettere false speranze, illusioni, vorrei tramandare un mestiere che insegni soprattutto a vivere” . Sono queste le parole di Vincenzo Dobboloni, conosciuto da tutti come Mastro Cencio, uno dei più rappresentativi artisti civitonici nell’arte della ceramica, che, durante la settimana della Cultura svoltasi fra il 17 ed il 20 Aprile scorsi, sì è cimentato insieme ad altri due artisti, Dino Dominicis e Fausto Mancini, in un’esauriente dimostrazione tecnico-pratica della sopracitata arte. (a pag. 12) La classica giornata del civitonico universitario In foto parte del gruppo che ha portato alla realizzazione del giornale. In ultima pagina la lista completa di tutti i nomi. Come cambierà Civita nei prossimi anni ? Calcio a 11: Il Colasanti vince il campionato (a pag. 5) (a pag. 16) ‘Civita 2032’ è il nome del nuovo piano regolatore urbanistico (PRG) civitonico, che andrà a sostituire quello del 1976, in questi giorni il sindaco Angelelli e l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici G. Cerri stanno organizzando degli incontri per sentire idee ed esigenze dei cittadini. Sveglia pronta la mattina alle 5.45. Nei tre secondi necessari alla presa di coscienza, si proietta sul soffitto il programma della giornata, sicché il letto diventa una calamita e io un pezzo di ferro. Il tempo di una doccia e di un caffè e subito fuori di casa. Sbrino il parabrezza della macchina e una volta assicurata la visibilità, parto e mi dirigo presso la stazione di Borghetto. (a pag. 7) 2 Civita . citta’ n°0 giugno luglio Che fine hanno fatto gli unicorni? Intervista a 3 voci sulla crisi del distretto della ceramica: 3 generazioni di operai civitonici a confronto Unicorni parlanti. Così mi appaiono Pietro (P.), 80 anni, pensionato, che ha lavorato 35 anni in una fabbrica di stoviglierie, e Giovanni (G.), 59 anni, anch’esso pensionato, che ha lavorato 41 anni in fabbriche di sanitari. Cassa Integrazione è un termine che non hanno mai sentito durante la loro carriera, ricevevano il loro stipendio puntualmente, arrivavano a fine mese senza bisogno di miracoli e addirittura sono riusciti a mettere da parte dei risparmi. Luca (L.), invece, è molto più terrestre: ha 27 anni, ha lavorato più di due anni in prova in fabbriche di sanitari, ma non è mai stato assunto. di Valentina Paolelli Q uali sono i grandi cambiamenti a livello di macchinari e di produzione che hai vissuto? P. “Tra il ’63 ed il ’75 fu un periodo d’oro. Dovemmo acquistare macchinari più grandi e moderni per far fronte alla domanda sempre più crescente. Poi un’ondata di crisi: la gente comprava di meno e iniziavano ad arrivare i primi piatti cinesi. Il nuovo padrone, che subentrò nel ’75, investì in un nuovo forno e in un seccatoio automatico per risparmiare in manodopera. Non ci furono licenziamenti, ma pensionamenti senza nuove assunzioni. Ci riprendemmo, ma alla fine degli anni ’80 iniziò una nuova crisi che non è più finita.” G. “Ho caricato le botti e colato la barbetta manualmente per molti anni, poi arrivarono le macchine tedesche. Migliorò la qualità del lavoro, ma calò la qualità del prodotto: i macchinari erano delicati, richiedevano manutenzione quotidiana e controllo continuo, inoltre spesso venivano modificati dai meccanici civitonici per accelerare i tempi di lavorazione con conseguente danno ai pezzi. Per quanto riguarda la produzione, questa si trovava ciclicamente in difficoltà nei mesi di Luglio, Agosto e Dicembre, quando i magazzini dei grossisti impiegavano più tempo per svuotarsi.” L.“Nonostante sia giovane, sono ormai diversi anni che lavoro saltuariamente in fabbrica: molte fabbriche hanno sia il colatoio manuale (che fa Operai civitonici al lavoro, foto di Flavia Tronti, dal suo libro “Personale al completo” in teoria più pezzi) sia quello automatico ed io quindi ho imparato ad usare entrambi. Quando la produzione è ferma, come ora, per permettere ai magazzini di svuotarsi, i reparti presse, stampi e modelli vengono chiusi e gli addetti vengono messi in Cassa Integrazione.” Quali variazioni ha subìto il tuo stipendio nell’arco degli anni? P. “Venni assunto subito a tempo indeterminato e prendevo 30.000 Lire al mese. Era un buono stipendio se si considera che con 15.000 Lire ci vivevamo benissimo. Nel ’75 l’indennità di contingenza (abolita nel’92) assicurò una crescita dello stipendio proporzionale al costo della vita. Nel 1980 venni promosso capo reparto: prendevo ben 500.000 Lire in più. Ci fu giusto un anno difficile, l’82, in cui il padrone ci diede per sei mesi lo stipendio dimezzato. Poi però ci restituì tutto. Le trattenute per INAIL e INPS sono sempre state elevate, ma, ad esempio, ho le cure per la silicosi spesate dal ‘74, anno in cui mi fu diagnosticata. ” G. “Dai 14 ai 17 anni ho lavorato come apprendista senza ricevere in cambio neppure una sigaretta. Poi hanno iniziato a pagarmi in nero e solo dopo molta gavetta sono stato messo in forza (assunto). Ho svolto varie mansioni: dal manovale (settima classe stipendiale nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) fino ad arrivare al modellista (terza classe, quasi come un impiegato). Ricordo che negli anni ’70 il mio stipendio era di 120.000 Lire, ma erano anni di grandi scioperi e ci sono stati mesi in cui sono arrivato a prenderne solo 50.000! ” L. “Sono sempre stato messo in prova e non ho mai preso più di 700€ al mese. Tra l’altro, nonostante il contratto prevedesse 8 ore giornaliere, ne facevo 13 per imparare il mestiere. Qual era e qual è oggi il peso dei sindacati? P. “Negli anni ’70 i sindacati comandavano quasi più dei padroni, si scioperava per qualsiasi cosa, anche troppo: non c’era la paura di perdere il posto di lavoro perché gli operai erano assunti tutti con contratto a tempo indeterminato e il padrone non poteva licenziare tanto facilmente, come invece accade oggi. Hanno iniziato a perdere potere negli anni ’90 con la crisi e le nuove leggi sul lavoro. ” G. “Prima nel sindacato si credeva davvero e la fiducia nell’unione che fa la forza ci ha fatto vincere numerose battaglie negli anni ’70. Ora è tutto diverso, il sindacato ha perso di credibilità, i padroni non fanno più entrare i sindacalisti nelle fabbriche e questi non si impongono, tanto a fine mese prendono lo stipendio comunque. Il sindacato è diventato un posto dove far carriera e basta.” L. “Non mi sono mai informato sulle funzioni del sindacato, non saprei dirti neppure quanto costa il tesseramento. Per ora non mi interessa. Non nego del tutto la sua utilità, ma mi sono sempre chiesto: come possono risolvere i problemi degli operai persone che non si sono mai sporcate le mani in fabbrica? ” Quali potrebbero essere, secondo te, le cause dell’attuale situazione delle fabbriche di Civita Castellana? P. “Sicuramente la concorrenza straniera: Arabia, Albania e altri paesi che prima acquistavano i nostri prodotti hanno iniziato ad aprire proprie fabbriche, con manodopera molto meno costosa e spesso con la consulenza di ceramisti civitonici.. questa, però, pagata profumatamen- te. Il mercato comune europeo, poi, non ha che inasprito tale problema. G. “La crisi è internazionale, ma ci sono stati numerosi errori interni: i dirigenti non hanno più badato alla qualità e al design dei pezzi, hanno mal gestito i finanziamenti, hanno sottovalutato la concorrenza straniera, per ingordigia hanno iniziato a vendere i pezzi di terza sceltainvece di romperli e impastarli di nuovo-a piccoli magazzini che li risistemavano e li rimettevano sullo stesso mercato delle fabbriche, solo ad un prezzo decisamente inferiore. Poi ci sono i problemi contingenti: il costo di elettricità, metano e materie prime che è aumentato vertiginosamente, costringendo l’industriale a rinunciare ad assumere e a cercare escamotage (ad esempio importare pezzi dalla Cina o dalla Turchia e marchiarli come se fossero prodotti del territorio), e il credito dei grossisti che è passato con gli anni dai 30 ai 180 giorni. ” L. “Non saprei. Quello che so è che le fabbriche non assumono più i giovani. Grazie alla riforma Biagi ora preferiscono rivolgersi alle agenzie del lavoro.” Quali possibili soluzioni allora? P. “Da che mondo è mondo le crisi ci sono sempre state e se ne è sempre usciti. Nel ’68 dicevamo le stesse cose che diciamo ora. Anche se stavolta, secondo me, qui a Civita sopravviveranno soltanto le fabbriche dei sanitari. ” G. “Bisogna ricominciare tutto daccapo. Riunirsi tutti intorno ad un tavolo e creare un nuovo e dettagliato statuto, che valga per tutto il distretto.” L. “Sono molto sfiduciato. Non credo che le cose possano cambiare a breve e che io riuscirò mai ad essere assunto.” n°0 giugno luglio Civita . citta’ 3 Archeologia ceramica, i marchi scomparsi di Valentina Paolelli V olete sapere come riconoscere un civitonico fuori dai confini del paese? Se siete in un ristorante, in una qualsiasi parte del mondo, e qualcuno capovolge il piatto per controllarne il marchio e vederne la provenienza, avete trovato il vostro uomo! Non avete mai fatto un simile gesto?? Allora correte a casa e fatelo. Se trovate uno di questi marchi riportati qui sotto avete un pezzo di storia di Civita tra le mani! Sono, infatti, i marchi di alcune delle tante ceramiche che purtroppo non esistono più. Come cambia il volto di Civita Castellana Il fenomeno migratorio nel corso degli anni si è intrecciato con l’economia modificando profondamente l’aspetto della cittadina La storia di emigrazioni che coinvolge Civita Castellana ha origini lontane, addirittura risalenti al secondo dopoguerra. Ma in che modo questo fenomeno ha cambiato il volto della cittadina e soprattutto come si è intrecciato con la sua più importante attività economica? Il polo ceramico infatti non rappresenta solamente il fulcro dell’economia di Civita, ma è ancor di più un significativo riflesso dei suoi mutamenti sociali. Dopo la seconda guerra mondiale fu proprio la ripresa dell’economia ceramica a incentivare la prima ondata migratoria. Gli abitanti del luogo infatti si dedicavano prevalentemente al lavoro in fabbrica e di conseguenza la manodopera nei campi scarseggiava. I primi emigrati erano salentini giunti nel territorio civitonico per dedicarsi alla coltivazione del tabacco, attività molto diffusa nelle loro zone e di cui erano esperti. Le famiglie si stanziarono appena fuori la città, nelle campagne in cui lavoravano e l’integrazione con gli abitanti del luogo, che allora vivevano in prevalenza nel centro storico, non fu affatto facile. Dialetto, abitudini e usanze differenti impiegarono molto tempo a incontrarsi e rispettarsi e il tutto non fu agevolato dalla difficoltà per gli emigrati ad avere accesso a un lavoro in fabbrica. Gli anni ’70 registrarono la nascita di tantissimi nuovi stabilimenti; la richiesta di manodopera fu altissima e così anche coloro che erano arrivati nel territorio civitonico in quel periodo, con la seconda ondata migratoria, ebbero modo di ottenere un impiego. Non solo leccesi ma anche calabresi, siciliani, lucani si stabilirono nelle zone limitrofe come Sassacci o Parco Falisco, frazioni oggi diventate quartieri residenziali dove, in virtù della piena integrazione degli immigrati, sorgono anche case di civitonici. Da vent’anni a questa parte si è verificata infatti un’inversione di tendenza: i civitonici si sono spostati in quelle che in passato erano zone di periferia, lasciando il centro storico ai “nuovi” immigrati giunti a Civita proprio dai primi anni ’90. Il fenomeno è stato imponente e continua ancora oggi rendendo la cittadina la seconda della provincia per residenti stranieri – circa il 15% della popolazione-. La comunità più importante è quella rumena, seguono marocchini e in misura minore albanesi e latino-americani. Questi hanno trovato impiego principalmente come muratori ma ultima- mente anche le fabbriche, soprattutto a causa della crisi economica, tendono a servirsi di operai stranieri, disposti ad accettare anche salari piuttosto bassi o a lavorare in nero Alessandra Meschini n°0 giugno luglio Civita . Citta’ Chiamiamolo disservizio pubblico! n°0 giugno luglio 4 La gestione dell’ATAC lascia a desiderare Nessun controllo sui treni e pessima condizione delle macchine ma si ordinano nuovi mezzi da milioni di euro di Andrea Giovannetti L a ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, di gestione ATAC, giace da qualche anno in uno stato di degrado. Tra voci di possibili smantellamenti ed incidenti vari, tra cui, ultimo ma non ultimo, quello del treno deragliato nei pressi di Soriano del Cimino, molti sono i problemi che impediscono il corretto sviluppo e sfruttamento di questa linea ferroviaria che rappresenta il principale mezzo pubblico per collegare la nostra cittadina alla capitale e al capoluogo, insieme agli autobus della Cotral: i tempi di percorrenza troppo lunghi per una linea di 102 km, il mancato raddoppiamento dei binari per il tragitto fuori Roma e l’utilizzo di macchine obsolete. Due ore e 40 minuti sono certamente troppe per arrivare da Viterbo a Roma, e questo è dovuto principalmente al fatto che, nella parte viterbese, non siano state applicate modifiche di alcun tipo al percorso e quindi, se paesi in crescita come Nepi rimangono privi di qualsiasi collegamento per il capoluogo della Tuscia, si trovano, consultando l’orario, fermate, anche se mai obbligatorie, come La Fornacchia, La Selva e Cardarelli, presso le quali non scende o sale quasi mai nessuno. O ancora, sicuramente sulla lunghezza del tempo di percorrenza influisce gravemente il fatto che si trovano in attività treni risalenti al primo ventennio di attività della ferrovia (anni ‘30, ‘40 e inizio dei ’50), e che l’ultimo convoglio della cosiddetta “terza generazione”, immessa nel 2000 con dieci esemplari, sia stato in augurato nel 2008, l’anno seguente all’ordinazione di altre dieci macchine di “quarta generazione”, pagate 28 milioni di euro. Ma i problemi sono anche a Civita: nonostante l’entusiasmo per l’attuale lavoro di copertura della ferrovia nel tratto di Via Mazzini (con eliminazione del “Ponticello di ferro”), la stazione di Catamello è sempre abbandonata, con conseguenza che la biglietteria è deserta e nella sala d’attesa si trovano spesso orari non aggiornati da mesi. Tanto che sul vetro attraverso il quale bisognerebbe parlare con gli addetti è spesso messa un’ asse di legno con affisso l’avviso del capostazione che invita gli utenti a comprare i biglietti sul treno. Così quei pochi che compravano i biglietti ora si trovano impossibilitati a farlo e quelli che non lo facevano già da prima non sembrano porsi nemmeno il problema, tanto pochi e scarsi sono i controlli. Ma, per fortuna, da questo punto di vista si è assistito negli ultimi mesi a una piacevole inversione di tendenza. Gli innumerevoli passaggi a livello posti sulla strada, poi, sono da sempre un problema non indifferente per la circolazione del traffico (proprio come quello della stazione di Catamello, che rallenta enormemente l’afflusso verso il centro storico) e anche per la sicurezza: non pochi incidenti, anche mortali, sono stati causati dall’errato o mancato funzionamento dei semafori, del segnale acustico o delle sbarre poste a fermare i mezzi che devono attraversare i binari. Ma anche sulle rotaie non si può stare tranquilli, come dimostra l’incidente dello scorso anno che ha visto un treno deragliare in prossimità di Soriano nel Cimino e rimanere “penzoloni” su un dirupo per qualche giorno. Ed essendo il binario singolo, gli unici mezzi rimasti a collegare Civita a Viterbo rimanevano in quei giorni gli autobus della Cotral. Il viaggio in treno, però, risulta spesso necessario e, nella maggior parte dei casi, si potrebbe passare sopra alla lentezza delle macchine. Ciò che risulta davvero insopportabile è il fatto che d’estate faccia caldo da morire, d’inverno ci sia un freddo micidiale, le tendine siano distrutte e, nonostante il divieto, molti passeggeri fumino con tranquillità all’iAnterno degli scompartimenti. Certo, il buonsenso impone loro di aprire quantomeno il finestrino, ma rimane comunque il fatto che se c’è un regolamento, solitamente è fatto per essere rispettato. Visto l’importante ruolo che questa ferrovia riveste per Civita Castellana e per il viterbese in generale, come minimo ci si aspetterebbe di vederla trattata bene e ben mantenuta, in modo da poterla sfruttare al massimo delle sue possibilità. Tutti noi vorremmo che venisse raddoppiato il binario su tutta la tratta, ma certo comprendiamo che è impossibile ottenere ciò da un giorno all’altro; per questo chiediamo che venga almeno migliorato il confort e che ci sia la facoltà di scegliere se viaggiare con la luce del sole o con le tendine abbassate a ripararci gli occhi! Civita . politica 5 Un nuovo Piano Regolatore per Civita In attesa di approvazione il progetto per una doppia linea ferroviaria, previste novità sul piano dell’urbanistica di Riccardo Piano C ivita 2032’ è il nome del nuovo piano regolatore urbanistico (PRG) civitonico, che andrà a sostituire quello del 1976, secondo PRG dal dopoguerra. In questi giorni il sindaco Angelelli e l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici G. Cerri stanno organizzando degli incontri con commercianti, industriali, agricoltori, varie associazioni del luogo e sindacati, proprio per sentire varie idee ed esigenze riguardo a questo nuovo progetto, a cui sta lavorando anche un team composto da archeologi, agronomi e geologi che si occupano anche della V. A. S., valutazione ambientale strategica. L’esigenza di pensare un nuovo PRG è venuta dal fatto che l’ultimo, quello del 1976, è ormai del tutto inadatto per la visione che aveva riguardo la funzionalità e l’urbanistica della città, oltre al fatto che prevedeva già un paio di decenni fa, che la popolazione civitonica sarebbe stata circa di 30.000 - 35.000 abitanti, dato stimato ancora negli ‘anni d’oro’ delle industrie ceramiche, quando l’economia girava molto bene, ma mai verificatosi. Va detto invece che nel ventennio tra il 1981 ed il 2001 si è verificato un importante decremento demografico, oltre a questo va fatto presente che oggi C. Castellana, da sempre il 2° paese della provincia, è diventato il 3°, superato da Tarquinia; numeri alla mano conta più o meno 16.000 abitanti di cui circa 2000 sono di origine straniera, ossia il 12%. Il nuovo progetto includerà sul piano urbanistico dei nuovi quartieri pensati per avere delle zone verdi attorno, impianti sportivi, e molto probabilmente delle forme abitative alternative a quelle presenti ora sul territorio. Su questo fronte è stato pensato anche di sistemare la viabilità interna: con la costruzione di piste ciclabili e nuovi parcheggi. Un altro aspetto molto importante di questo strumento urbanistico, riguarderà la valorizzazione territoriale, fino ad ora quasi del tutto trascurata, partendo dalla creazione di un’ immagine turistica, su cui poter basare le necessarie iniziative successive. Un altro punto importante del PRG in questione, sarà quello dei trasporti: al riguardo è stato fatto un progetto che prevede una doppia linea della ferrovia ‘Roma Nord’, simile ad una ‘metro leggera’, con una tratta più veloce rispetto a quella attuale; questo per favorire i collegamenti con il resto del territorio circostante, soprattutto per i lavoratori e gli studenti che viaggiano ogni giorno fino a Roma o Viterbo. Per chiunque fosse interessato a far presente il suo parere o per eventuali chiarimenti riguardo al progetto, può scrivere direttamente all’indirizzo e-mail ufficiale [email protected]. Turismo alla riscossa,rivalutazione necessaria La lavorazione della ceramica a Civi- ta Castellana inizia nell’epoca pre - romana e si sviluppa nel tempo fino a diventare di grande importanza per l’economia della città, dando lavoro a molti cittadini. Sono ormai diversi anni che la produzione di stoviglie è entrata in un fatale periodo di crisi, cui ha fatto seguito, a fine 2008, quella dei sanitari a causa della crisi economica che ha ridotto la domanda dei prodotti, e delle nuove ceramiche lanciate sul mercato a basso costo dalla Cina e da altri paesi. Molte fabbriche hanno chiuso e molti operai sono andati in cassa integrazione, e vista la gravità della situazione è stato chiesto dal distretto industriale il riconoscimento dello stato di crisi. Una valida alternativa al polo della ceramica potrebbe essere il turismo, grazie alle bellezze storico - paesaggistiche che il nostro paese potrebbe valorizzare. Basti pensare agli innumerevoli resti archeologici risalenti all’epoca dei falisci come il tempio di Giunone, o a monumenti più recenti come il maestoso forte Sangallo, il duomo dei Cosmati o le quattro antiche porte d’accesso della città; il tutto immerso in un paesaggio naturale incantevole. Si potrebbe incrementare il museo dell’Agro Falisco riappropriandosi dei reperti falisci custoditi al museo di Villa Giulia a Roma, in particolar modo dell’Apollo dello Scasato che può essere considerato il biglietto da visita della nostra città essendo un’opera di pregevole fattura. Dovrebbe essere sfruttata la vicinanza con la capitale per inserire Civita nei pacchetti vacanze dei Tour Operator. Un flusso turistico incrementerebbe l’apertura di pubblici esercizi nel centro storico dando vita a nuovi posti di lavoro, farebbe riaprire vecchie botteghe artistiche, aumenterebbe il lavoro nei bar, nei ristoranti e negli alberghi facendo circolare più denaro e diminuire la disoccupazione. Francesco Tomei 6 Civita . politica n°0 giugno luglio Crisi Ceramiche Civita, tentativi di rinascere Internazionalizzazione del prodotto, Feg per la formazione, turismo: ecco il piano per sanare i numeri disastrosi di Federico Cavallari Rilanciarsi per superare una crisi profonda, che, nel Distretto Industriale di Ceramiche di Civita Castellana, ha prodotto la chiusura di ben 40 aziende negli ultimi 14 anni, 8000 posti di lavoro andati in fumo, 2000 cassintegrati, 500 lavoratori in mobilità e altri 650 senza l’assistenza di ammortizzatori sociali. E’ questo l’obbiettivo delle autorità pubbliche della zona e delle aziende locali del settore, fino a pochi anni fa apprezzate in tutto il mondo nel campo delle due produzioni, una di sanitari e arredo bagni, l’altra di stoviglie. Il Sindaco di Civita Gianluca Angelelli ha recentemente sollecitato il Ministro Fornero a trovare una soluzione per i ceramisti che hanno perso il lavoro, mentre Augusto Ciarrocchi, presidente della sezione della Ceramica di Unindustria ha dichiarato in un’intervista del 7 marzo 2012 a Civitanews che ‘’le aziende dovranno ridurre la produzione e il personale per rientrare nei costi e nelle spese.”Ma l’interessamento delle imprese, dei sindacati, della politica non sembra sortire grandi effetti (Il Protocollo d’Intesa stilato dalla Regione Lazio con i Comuni del Distretto nel 2007 appare superato): la crisi ha ridotto la domanda di prodotti sul mercato nazionale e internazionale e le banche, dal 2008, non concedono più liquidità nè ai privati nè alle imprese . Ma ciò che si sta facendo al riguardo per cercare di rilanciare il settore è oggetto di impegni della Regione Lazio presi il 2 marzo scorso, dopo aver riunito di nuovo il tavolo delle parti sociali: infatti favorirà gli interventi utili per sostenere i livelli occupazionali anche attraverso l’attivazione del Feg per la formazione, la realizzazione dell’area fieristica, politiche per internazionalizzare il prodotto civitonico, interventi per l’accesso al credito, con una stima di circa 1,5 mln di euro disponibile tra conto capitale e spesa corrente,l’unione tra le imprese per mettere in comune alcuni servizi abbattendo i costi attuali, rilanciare il patrimonio culturale e turistico. L’ La cittadina del viterbese dopo il crollo del settore ceramico deve pensare a come riorganizzare il proprio futuro Civita Castellana , un tempo divenuta il cuore del polo industriale delle ceramiche dell’intero centro Italia,ora si ritrova ad affrontare una crisi economica senza precedenti nella sua storia. La crisi è vero c’è in tutta Italia e non solo ma,come si sa,a soffrire maggiormente in queste occasioni sono i piccoli centri e le province. C’è bisogno quindi di rinnovare l’economia di tali centri periferici e Civita ne avrebbe davvero diverse di alternative. La prima sicuramente è quella del turismo. Civita è una città d’arte e di cultura. La sua storia plurisecolare ha dato in dote alla città un patrimonio di tutto rispetto. Il duomo è una delle bellezze architettoniche della provincia “Continui disagi nella tratta Orte - Roma. Un’ora e un quarto per percorrere 50 km. Dov’è finito il progetto Marrazzo?” di Pier Francesco Cari Quali sono le nuove possibilità economiche e il centro storico uno dei meglio conservati. Investire in tali situazioni di sviluppo sarebbe davvero una buona idea per rinvigorire l’economia locale. In oltre l’ambiente naturale e il territorio circostante donano alla cittadina numerose possibilità anche in tal senso. L’agriturismo e la salvaguardia del patrimonio ambientale porterebbero a Civita investimenti importanti,entrando a far parte di un’area protetta (un esempio ne è il parco nazionale d’Abruzzo e lo sviluppo economico sostenibile che è stato in grado di creare in tali territori). Un’altra alternativa può essere infine l’agricoltura biologica e la produzione di prodotti tipici. Il prodotto D.O.P. infatti sta avendo molto successo sul mercato nazionale e sarebbe davvero una buona idea cominciare a investire in tale settore. La produzione dovrebbe essere accompagnata poi dall’utilizzo di fonti rinnovabili. Pale eoliche e impianti fotovoltaici sono ben incentivati dallo stato e a fronte di un discreto investimento iniziale procurano all’azienda energia pulita per un tempo illimitato. In caso di surplus in oltre procurano all’azienda anche leggeri ricavi rimettendo i chilowattora non utilizzati nella rete elettrica. Tutte queste possibilità se messe insieme e ben incentivate porterebbero a Civita uno sviluppo ricco e sostenibile. Crescenzo Miele 7 Civita . scuola Una vita da pendolare,si può migliorare? n°0 giugno luglio LO SAPEVI CHE.... Il Pacific Trash Vortex, noto anche come Grande chiazza di immondizia del Pacifico (Great Pacific Garbage Patch), è un enorme accumulo di spazzatura galleggiante (composto soprattutto da plastica) situato nell’Oceano Pacifico, approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord. La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un’area più grande della Penisola Iberica a un’area più estesa della superficie degli Stati Uniti), ovvero tra lo 0,41% e il 5,6% dell’Oceano Pacifico. Quantunque valutazioni ottenute indipendentemente dall’Algalita Marine Research Foundation e dalla Marina degli Stati Uniti stimino l’ammontare complessivo della sola plastica dell’area in un totale di 3 milioni di tonnellate, nell’area potrebbero essere contenuti fino a 100 milioni di tonnellate di detriti. [fonte Wikipedia] indicatore della benzina pende irreversibilmente verso sinistra, ma piuttosto che scendere dalla macchina e ripetere i tentativi di inserimento dei soldi nella macchinetta self-service, preferisco affidarmi nelle braccia della buona sorte, come un marinaio a cui sta affondando la nave che tenta ad ogni costo di raggiungere la riva. Nell’ultimo quadro da risolvere del videogame, ci sono file di camion impossibili da sorpassare, per le vistose curve che precedono la stazione. Arrivato a destinazione mi compiaccio dell’unico risvolto positivo del prendere il treno delle 6.45, ci sono buone probabilità di trovare il posto per la macchina, per cui evitare di lasciarla sopra un marciapiede e correre fino a sentirsi male, verso la stazione, con il treno già in partenza. Mi siedo sul sedile del treno, la prima difficoltà è superata. Giunti nei pressi di Fara Sabina, le persone iniziano ad accalcarsi, incastrandosi con chirurgica precisione, degna di grandi giocatori di Tetris. Arrivo fino alla stazione Tiburtina, ore 7.45, ho lezione alle 8.00. Una ressa da manifestazione sindacale con una sola uscita possibile. Gente che sale, gente che scende, gente che spinge e gente che aspetta. Arrivo fino al piazzale per prendere l’autobus per arrivare all’Università, anche lì lo spazio è fuori dalla portata di claustrofobici. Finalmente arrivo in Facoltà. Giornata di lezioni, interrotte soltanto dalle pause accademiche e arriva l’ora di ritornare a casa. Ecco, ora il gioco si fa duro, perché la lezione la finisci sempre un quarto d’ora prima dell’orario del treno di ritorno. Devi pregare qualcosa o qualcuno che l’autobus che porta verso la stazione passi in orario, ci sono sempe poche probabilità. Ora la folla scalpita e la gara diventa più tortuosa. Il treno sta per partire, mi precipito con lo stesso scatto di Mennea, spinto solo dal mio desiderio di raggiungere un’ora prima casa. Vado avanti, corro, fino ad arrivare al binario. Il treno è in partenza, le porte si chiudono. Non si riaprono più, provo a spingere i tasti appositi per l’apertura, provo tutte le porte, ma il treno è lì, e tu non puoi salirci, finché parte e prendi coscienza che dovrai trascorrere un’ora a vagabondare nei pressi della stazione. Ad un certo punto, smaltita la rabbia, sento uno squillo che infonde in me un oscuro presagio; il treno proveniente da Roma Fiumicino e diretto a Orte è in ritardo di 30 minuti. Perciò rassegnato attendo, finché, tra gli sbuffi della folla indomita, riesco a salire sul maledetto veicolo di ritorno, e dopo circa un’ora e un quarto, di cui la maggior parte trascorsa in piedi, giungo verso la mac- china e ritorno, sempre se la benzina rimane, a casa. Il videogioco è finito, e io sono il vincitore, ma ci vuole veramente molta volontà per aprire il libro dopo aver giocato ad una giornata del genere. Una distanza tra Civita Castellana e Roma, di circa 50 kilometri, non è ammissibile che sia coperta con i trasporti in non meno di 1h e 15 minuti. Purtroppo si può fare ben poco, perché è ovvio che entrambe le ferrovie, La Roma Nord (ATAC) e la Orte – Roma Fiumicino (FS), debbano sostare nei paesi che si incontrano percorrendo la tratta e quindi impiegare il tempo che impiegano. Mi chiedo, però, che fine ha fatto il progetto presentato da anni, che riguardava il raddoppiamento della linea della Roma Nord, da Roma fino a Pian Paradiso (Comune di Civita Castellana ma molto distante dal centro abitato) , e che, Piero Marrazzo, allora Presidente della Regione Lazio, aveva promesso, dietro degli studi fatti dai tecnici della società e della Regione, che , con il ribasso d’asta, si sarebbe potuto portare fino al centro di Civita Castellana, fino alla stazione di Catalano? Questo raddoppio avrebbe permesso di raggiungere il centro Roma in non più di mezz’ora. Con il cambio di presidenza, sembra che la Regione voglia dirottare quei soldi pubblici per altri interventi, per altri lavori di interesse confutabile, e che, Renata Polverini, attuale Presidente della Regione, appena insediata, non volesse che gli uffici aprissero le buste delle offerte arrivategli dal bando. Nonostante i solleciti dei Comuni interessati, la Regione sembrerebbe tergiversare. Vi chiedo, avete ancora voglia di giocare a prendere il treno? Il liceo artistico rompe con il passato per rimanere al passo con i tempi futuri L’ istituto artistico, nato dall’esigenza di formare giovani al mestiere ceramico, diventa liceo. La riforma danneggia l’Istituto L’istituto d’Arte U. Midossi di Civita Castellana, con la riforma delle scuole secondarie di secondo grado, si è trasformato in un Liceo artistico nel corso dell’anno scolastico 2010\2011. Con questa riforma l’ex Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha voluto fornire maggiore sistematicità e rigore e coniugare tradizione e innovazione; razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e l’approfondimento delle materie di studio; caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale; riconoscere ampio spazio all’autonomia delle istituzioni scolastiche e consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e recuperare le mancanze nelle materie. Parallelamente a questa situazione viaggia la crisi nel settore ceramico-industriale del territorio che, purtroppo, sembra aver ben poco da offrire alle nuove generazioni. Quella della ceramica è una tradizione che sta per scomparire anche a causa della riforma Gelmini. Quest’ultima infatti va a tagliar fuori dall’istituto, fortemente legato alla realtà cittadina, il corso “Ceramico” istituito per formare i ragazzi prima dell’entrata nelle fabbriche. Così facendo si preclude ai giovani l’esperienza del tornio e della modellazione dell’argilla, indispensabile alla realizzazione di un vaso o di un piatto. Michela Midossi n°0 giugno luglio 8 Civita . scuola Università, in quanti la scelgono? Su un campione di 25 persone il 24% lascia gli studi dopo il diploma. Insieme a B. scopriamo una possibile prospettiva per i diplomati di Veronica Piserchia S econdo i dati ISTAT aggiornati al 2008/2009 il 63,6% dei diplomati alla scuola secondaria di secondo grado prosegue gli studi iscrivendosi all’università. La percentuale, in calo rispetto a quella del biennio 2006/2008 fissa sul 68%, è notevolmente inferiore a quella registrata negli anni dal 2002 al 2006 in media sul 74%. Considerato che il tasso di scolarità dei giovani dai 14 ai 18 anni è invece aumentato dal 1990 al 2009 – risultano infatti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado il 92% dei giovani, contro il 68% degli anni 90sappiamo che sempre più giovani conseguono il diploma ma diminuiscono quelli che pensano di procurarsi una laurea. Dopo aver analizzato i dati a livello nazionale abbiamo svolto una breve indagine a livello locale su un campione di 25 persone - in media una classe di scuola superiore – provenienti da Licei, Istituti tecnici e professionali. I dati emersi sono i seguenti: il 24% dei diplomati dopo il primo anno di università lascia gli studi (includiamo tra questi un 8% che non si immatricola affatto). L’8% prosegue come studente lavoratore, chi per necessità, chi per una maggiore indipendenza. Il restante 68%, seppure dopo iniziali difficoltà, prosegue il proprio percorso accademico; viene così confermata la percentuale nazionale. Tra le ragioni principali per cui abbandonare gli studi troviamo scarsa fiducia nel titolo della laurea, desiderio di trovare un’occupazione immediata e costi troppo elevati del mantenimento di uno studente fuori sede. A questo proposito abbiamo contattato B. (22enne, diplomata al liceo classico, ha abbandonato l’università alla fine del primo anno) che ha risposto ad alcune domande, fornendoci un’ulteriore prospettiva. “B., cosa ti ha spinto a lasciare gli studi?” “Ho sempre avuto una grande passione per tutto ciò che ha a che fare con le Forze Armate. Solamente dopo aver iniziato l’università mi sono resa conto di aver sbagliato “mondo”, posso dire di aver lasciato gli studi per il MIO mondo, per la carriera militare.” Quali opportunità di lavoro ti si sono offerte dopo questa scelta?” “Nessuna. (ride n.d.r.)” “Cosa pensi di fare adesso?” “Mi sto preparando per i concorsi per l’accesso alle Forze Armate; nel frattempo spero di trovare un lavoro, almeno per il periodo estivo.” “Come è cambiato il tuo approccio alla quotidianità da essere uno studente pendolare ad essere un giovane in cerca di lavoro a tempo determinato?” “Prima avevo giornate scandite. Andavo in facoltà, tornavo a casa e studiavo. Adesso, a parte aiutare in famiglia, non ho altro da fare e al momento il mio diploma mi sembra quasi “sprecato”.” “Pensi un giorno di ricominciare a studiare?” “Si, in futuro sicuramente, all’interno di una Accademia Militare”. N scuole italiane vengono sempre meno, sia sul piano didattico, con programmi sempre più ridotti e mal proposti, sia su quello sperimentale, legato ad attività in laboratorio. Facciamo un esempio: può mancare un laboratorio di chimica in un liceo scientifico? Sappiamo tutti la risposta, ed è inconcepibile approfondire tale materia senza la pratica. Le scuole civitoniche, parlando soprattutto per il liceo scientifico Colasanti, sembrano essere state abbandonate dagli enti provinciali. Dopo anni di richieste e di pressioni, finalmente la provincia ha avviato i lavori di copertura per una palestra nel giardino dell’istituto. Il “giardino” non era altro che un campo di cemento con pali colmi di ruggine e una vaschetta di sabbia indurita dalla pioggia, per il salto in lungo. All’interno della scuola però, la situazione è ancora più tragica: alcune classi sono state dismesse per la perdita di intonaco dalle pareti, altre, come il laboratorio di lingue, con un innovativo impianto stereo con cuffie, ormai trasandato, non è stato quasi mai usato. Lungo i corridoi, con progetti organizzati dalla scuola, sono stati ricoperte le vecchie e rovinate pareti con degli affreschi fatti a mano dagli stessi studenti, che si fermano nel doposcuola. Allora dobbiamo porci alcune domande: è possibile che siano gli studenti e le altre componenti scolastiche, ad occuparsi dell’ edilizia della scuola stessa? Forse arriveremo a dover prendere calce e cazzuola, e sistemare le varie parti pericolanti. Una scuola non può essere lasciata in simili condizioni, e serve l’immediato intervento di enti provinciali, addetti a tali compiti. Civita . scuola 9 Si amplia l’offerta formativa al “Colasanti” con il corso per formare Odontotecnici di Roberta Rosselli A partire dall’anno scolastico 2012-2013, sperando nell’affluenza di un numero adeguato di iscrizioni, sarà attivato a Civita Castellana il corso di Odontotecnico, che amplierà l’offerta formativa dell’istituto G. Colasanti, nonché della provincia di Viterbo, finora sprovvista di questo genere di corsi. Costituirà, infatti, l’unico diploma direttamente abilitante alla professione nel raggio di circa 100 km. La Regione Lazio ha ritenuto alquanto positiva la presenza di un indirizzo di studi quale quello da Odontotecnico in un territorio in cui si conta un alto numero di studi dentistici, il che sarà positivamente propositivo per i ragazzi che vorranno cimentarsi nelle esperienze di tirocinio e alternanza scuolalavoro. Il corso quinquennale, costituito da una qualifica di primo livello e una post-qualifica integrativa, offre un’ottima formazione di base, alla quale si sommano discipline tecnologiche e specialistiche del settore parasanitario. Non è da sottovalutare che il settore in questione propone molteplici sbocchi occupazionali, che non possono che attirare l’attenzione dei giovani. All’ottimismo circa le opportunità di lavoro deve sommarsi anche una naturale predisposizione per questo particolare genere di studi. Al termine del corso, i giovani potranno sce- gliere di proseguire gli studi frequentando facoltà universitarie medico-sanitarie oppure lavorare presso studi dentistici o laboratori Odontotecnici Scarso successo per il progetto del FIRST Il corso FIRST per la certificazione arriva anche al Colasanti ma come sempre non mancano le polemiche D La cultura dei tagli non fa cultura oi studenti ci impegniamo regolarmente a frequentare la scuola e questa, almeno in teoria, dovrebbe soddisfare le nostre esigenze, garantire il massimo dell’insegnamento, e delle attività necessarie all’ approfondimento. Non sempre però è cosi. E’ noto ormai a tutti gli studenti, che le n°0 giugno luglio Il problema, è che l’investimento nella cultura ultimamente, non è più di moda. Si continua a pensare ai continui tagli sulla cultura, al continuo smantellamento della scuola pubblica. La nostra scuola, è solo un esempio delle tantissime altre in pessime condizioni. La formazione di uno studente, con simili disagi, viene meno, ed al contempo, verrà meno l’intera cultura italiana. ooopjpojpijipjpijpojmpoèokLuca Ricci opo anni di attesa per l’organizzazione del corso propedeutico all’acquisizione della certificazione PET/FIRST, finalmente l’IIS Colasanti ha promosso nel mese di Febbraio 2012 l’inizio dei corsi. In seguito alla registrazione dei nominativi per la partecipazione, è emersa un’affluenza del tutto superiore alle aspettative, così i ragazzi hanno effettuato una prova d’ammissione. Con il superamento di tale prova, come solo in seguito è emerso, gli studenti si vincolavano allo svolgimento dell’esame indetto dalla Cambridge University: con la sola loro presenza alla prova preliminare venivano automaticamente registrati in un elenco prematuramente definitivo. Il test e il successivo corso dovevano assicurare allo studente una presa di coscienza sulle proprie potenzialità e dare quindi il modo di riflettere sull’opportunità o meno di svolgere l’esame, invece sono risultati oltremodo vincolanti all’insaputa del partecipante. Una semplice, preventiva divulgazione informativa, banali controlli sulle firme di frequenza, spiegazioni sulla necessità di formalizzare quanto prima l’eventuale decisione di rinunciare al corso, avrebbero permesso la surroga dei partecipanti. L’informazione è invece stata carente, assente, per certi versi paradossalmente contraddittoria. Dal circolo vizioso generato dalla serie di equivoci e incomprensioni sono nate infatti delle criticità relative all’aspetto economico. Alcuni alunni che, avendo deciso di non effettuare l’esame, fra l’altro non avendo frequentato il corso, non hanno pagato la quota di 150,00 €, sono stati obbligati a versare l’importo, mentre una circolare divulgata minacciava esclusivamente la non ammissione all’esame, cioè proprio l’obiettivo che chi aveva smesso di frequentare si era posto. E soltanto due giorni prima dell’esame, mentre ancora era ignota la data e la sede, una docente si è recata ad informare anche gli alunni del Liceo Classico e ha fornito il regolamento per l’esame. “Fai come ti senti” è stato risposto ad una studentessa che chiedeva cosa quindi dovesse fare, non avendo pagato, non avendo frequentato e non volendo sostenere l’esame. Mentre in generale i ragazzi venivano incolpati della decisione presa dalle docenti organizzatrici di porre fine per gli anni a venire al corso del FIRST puntuale è arrivata l’ingiunzione di pagamento. Dopo aver dimostrato una scarsa informazione e collaborazione con gli alunni, con le professoresse del Liceo Classico e la docente madrelingua preposta al corso, ancor più fuori luogo sono stati i commenti: ci si meravigliava del fatto che proprio al Classico ci fossero alunni economicamente inadempienti. Sarebbe a questo punto necessario sfatare certi miti anacronistici e concedere una maggiore cooperazione e un dialogo più ampio e chiaro, prerogative di ogni Liceo, anzi di ogni Scuola, che si definisca tale e che non sono state tenute in considerazione in questo episodio. Giulia Fantera e Valeria Toppi 10 Civita . scuola n°0 giugno luglio Inter vista all’Ass. Giancarlo Contessa “Interroghiamo” il professor Giancarlo Contessa, Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Formazione e al Centro storico, svelando parte dei progetti che l’amministrazione ha in serbo per le nostre scuole di Diego Sacconi A ssessore, ultimamente si sente spesso parlare dell’importanza dell’orientamento e si è propensi a pensare che molti problemi, tra cui l’evasione scolastica, derivino dalla scarsa attenzione che vi si ripone. Come si sta muovendo l’amministrazione a tal proposito? Dunque, l’amministrazione ancora non è entrata in merito al tema dell’orientamento scolastico ma dall’anno prossimo verranno organizzati degli incontri con i vari istituti a tal riguardo. Ad oggi la situazione ha dell’assurdo! Sull’orientamento in entrata c’è un eccessivo indirizzo verso alcuni istituti piuttosto che in altri e dovrà essere fatta un’omogeneizzazione. Sull’orientamento in uscita (quando cioè dalle superiori si accede all’università) è stato commesso l’errore gravissimo di affrontarlo solamente al quinto anno, quando parecchi ragazzi sono già disamorati della scuola o sono impegnati con l’ultimo sprint (quello dell’esame). Andrebbe fatto quantomeno dal terzo anno in poi! Approfitto della domanda per fare pubblico appello al Consiglio dei Giovani chiedendovi se sia possibile organizzare un tavolo o una sorta di comitato che affronti questo argomento. Con l’istituzione del Consiglio dei Giovani e il progetto del Parco Ivan Rossi si è voluta dare una grande responsabilità ai giovani. Al di là di ciò però il distacco tra la scuola e i processi amministrativi resta abbastanza netto. Cosa ne pensa? Secondo me aiutare i giovani non significa solo dargli delle borse di studio e dei servizi, significa renderli partecipi. Sono trent’anni che insegno e posso dire con assoluta certezza che sono più le cose che ho imparato dai ragazzi di quelle che sono riuscito ad insegnargli. Quando poi però in alcuni organi di stampa locali si innescano le polemiche sulla validità di un’idea venuta fuori all’interno di un percorso didattico, ci troviamo dinnanzi ad una negazione di questo. Ritengo che un tavolo di confronto su possibili iniziative che vengano dal mondo della scuola, con possibili progetti, idee e soluzioni sarebbe quantomeno auspicabile, consentirebbe una partecipazione attiva dei giovani e non un assistere inerti a quello che viene deciso! Con la realizzazione di questo giornale si è cercato di fare un primo passo verso il dialogo interscolastico. Non crede anche Lei che attualmente le varie scuole siano un po’ troppo isolate l’una dall’altra? Sì ,credo proprio di sì. Da quando le iscrizioni nelle varie scuole sono diventate una sorta di commercio e da quando periodicamente le provincie e le regioni ci impongono ridimensionamenti la sopravvivenza delle scuole è data esclusivamente dal numero degli alunni iscritti. Questo porta ad una sorta di concorrenza, una sorta di gelosia, e dunque all’isolamento di una scuola con l’altra. Questo atteggiamento può essere anche giusto da un certo punto di vista, ma dal punto di vista di un amministratore tutto ciò sicuramente non lo è! Io ritengo che voi del Consiglio dei Giovani, che comunque vivete una rete di relazioni che va oltre le barriere della singola scuola o della singola classe , possiate essere proprio quelli che scardineranno questo sistema. Le viene in mente qualche pro- getto che sarebbe bello realizzare con la cooperazione di tutte le scuole presenti sul territorio? Me ne vengono in mente tanti e quelli che sto cercando di mettere in atto compatibilmente con le finanze amministrative vanno tutti in questa direzione. Quello che ho cercato di fare fino adesso è assolutamente nell’ottica del coinvolgimento di tutti gli istituti e tra i vari progetti ,uno su tutti è la “Giornata dell’arte”: una sorta di festa di chiusura dell’anno scolastico, che in futuro, se riusciremo a farlo, dovrà coinvolgere tutte le scuole della città, dalle scuole elementari fino alle scuole superiori. Magari si potrebbe parlare di una “Settimana dell’arte”? Questo sarebbe un sogno per il futuro! Nel frattempo la “Settimana della cultura civitonica” fatta l’anno scorso ha già visto il parziale coinvolgimento delle scuole medie e comunque di tutti gli istituti superiori presenti. Io intendo la scuola così: la funzione di un amministratore e di una struttura d’istruzione non può che realizzare esclusivamente questo tipo di idee. Concludo dicendo che vivendo quotidianamente a contatto con i giovani ed essendo recettivi di tutto quello che viene proposto: se dovesse arrivare qualche altra idea mi troverete sempre disponibile a discuterne e a collaborare! I.T.I.S., continuano le lamentele degli studenti Occore una presa di coscienza da parte della provincia, la situazione è diventata ormai insostenibile N ell’Istituto Tecnico “Ulderico Midossi” (I.T.I.S.) si è recentemente svolta un’assemblea per discutere dei vari problemi che la scuola presenta. Durante questo incontro quello che più è stato messo in evidenza è la mancanza di materiale didattico nei laboratori. Gli studenti dispongono di un’attrezzatura non adeguata per un lavoro ed uno studio ottimale e ciò non può che minare alla loro formazione. Gli stessi alunni hanno fatto richiesta più volte di nuovo materiale e il problema continua ad essere all’ordine del giorno di assemblee di classe e d’istituto. Negli ultimi anni là dove è stato possibile sono stati fatti degli acquisti ma non sono bastati per migliorare il livello complessivo delle attrezzature. Uno dei laboratori è addirittura inutilizzabile visto che il malfunzionamento dell’interruttore generale non permette l’accensione dei computer indispensabili per diverse esperienze tecniche. La situazione al momento non lascia spazio a rosee prospettive: i guasti all’impianto elettrico non sono di competenza della presidenza e la provincia non manda tecnici per le riparazioni. Si spera che un intervento di quest’ultima possa avvenire il più presto possibile. Non è finita comunque, perché oltre a questi aspetti si aggiungono quelli strutturali: porte fatiscenti, crepe nei muri e altri difetti sono sparsi in tutto l’istituto. Succede ogni tanto che le porte delle aule fuoriescano dai cardini, mettendo in serio pericolo eventuali studenti di passaggio, e diverse parti di muro presentano buchi e fili elettrici scoperti, non proprio a norma di sicurezza! Dopo anni di collettivi consegnati e riunioni della presidenza si è riusciti a far cambiare le finestre e ritinteggiare le pareti ma di certo questo non basta per creare un ambiente adatto ad una scuola. Ad oggi durante le assemblee di classe le discussioni continuano a vertere sulle problematiche strutturali ed il Preside ci assicura che si sta lavorando per rendere migliore l’attuale situazione. Non ci resta che aspettare dunque, e sperare che la provincia si renda conto di quanto ciò possa compromettere l’istruzione di quei ragazzi che hanno scelto di fare dell’esperienza pratica una parte fondamentale della loro formazione. Mirko Agostinelli Civita . greco E’ stata tutta colpa di Elmo! n°0 giugno luglio 11 Acqua avvelenata, 5 morti a Civita. I famigliari vogliono la sua pelliccia per farne guanti e cappelli Elmo durante l’udienza. Anche in momenti seri suscita grande ilarità. di Cristopher Greco D a qualche mese i civitonici sono stati avvertiti del pericolo “arsenico nell’acqua”. Non possiamo più bere acqua dalle fontane o dai rubinetti. Ma tutto questo serve al comune per nascondere un grande segreto, una storia che va avanti sin dal 1966. E che noi abbiamo scoperto: l’acqua di Civita è stata avvelena- ta da qualcuno che vuole tutti i civitonici morti: Elmo. Nel 1965, infatti, si propose come sindaco alle elezioni, ma venne deriso e umiliato, e decise di farla pagare cara ai cittadini. Versò uno speciale veleno preparato da Kermit la rana nell’acquedotto, sperando di fare uno sterminio. Da quel momento morirono 5 persone. Nessuno di loro però era civitonico. Nel ‘66 la prima vittima, Paul McCartney. Durante un concerto dei Beatles in piazza di Massa chiese un goccio d’acqua. Morì due ore dopo, e venne sostituito con un’altra persona da John Lennon, il quale chiamò addirittura Radio Punto Zero per avvertire dell’accaduto, ma nessuno gli credette. Un’ altro indizio della morte di Paul si trova sulla copertina di Sgt. Pepper, dove Paul McCartney tiene in mano un bicchiere d’acqua con disegnato il forte Sangallo. Qualche anno dopo un’altra vittima. Darth Vader, venuto a Civita per acquistare del tufo per costruire la Morte Nera, bevve da una bottiglia incustodita. Morì senza vedere ultimata la sua opera, e i Ribelli vinsero la guerra. Nei primi anni novanta 2 morti: il bassista dei Guns’n’Roses (di cui nessuno sa il nome) durante una tappa dello “Slash&AxlRose Tour” e Paul Gascoigne, scappato da Formello in monopattino e arrivato a Civita molto assetato. Nel 2008 una nuova vittima, un tizio che si credeva di essere Goku. Credeva che a Civita Castellana fosse nascosta una sfera del Drago. Tutte queste morti sono state nascoste per motivi di sicurezza nazionale, ma ora noi le abbiuamo rivelate al mondo. Abbiamo trovato tutti i documenti nel casaletto vicino la biblioteca, nascosti in mezzo a vecchi giornali. Un ottimo nascondiglio, ma noi siamo più furbi. Per concludere, ora Elmo è sotto processo, e rischia la pena di morte, che a Civita Castellana ancora non è stata proibita. Se verrà giudicato colpevole, sarà giustiziato in piazza del Duomo per mezzo ghigliottina. Intervenite numerosi, a seguire esibizione live dei Kantina e pizza bianca di Biscotto gratis per tutti, non perdete l’evento dell’anno. E comunque non bevete l’acqua di rubinetto. “Luke.. Non bere mai l’acqua di Civita.” Paul Gascoigne in un momento di serietà. Il tipo che si crede Goku. Incredibile! Johnny Depp ricoverato nell’ ospedale di Civita Castellana F inalmente Civita Castellana viene riconosciuta anche oltreoceano non solo per le sue ceramiche; la più grande celebrità di Hollywood, Johnny Depp, è stata infatti ricoverata nel nostro ospedale, a causa di un incidente.Durante un giro turistico nella nostra zona, infatti, l’attore famoso per film come “Edward mani di forbice”, “Il mistero di Sleepy Hollow” e “La fabbrica di Cioccolato”, è stato investito da un Doblò blu che correva ad una velocità di circa 170 km/h. E’ ancora sconosciuta l’identità del guidatore, ma voci dicono che si trattasse di D.Sacconi, vicepresidente del Consiglio Giovani. “E’ tutta una calunnia!” dichiara P.F. Cari, presidente del CG. “Non c’è nessuna prova, e poi siamo apolitici”. Sacconi ha invece dichiarato “Io quel giorno ero in biblioteca a studiare. E poi preoccupatevi di fatti più gravi. Sapete che in mezzo al Pacifico c’è un’enorme isola fatta di rifiuti?”L’unico dato certo della vicenda è che il Doblò era della Stand&Stand, di proprietà del padre di F. Stefani, un altro consigliere. E’ forse un complotto contro il CG? L’avvocato di Johhny Depp afferma che faranno causa al comune. Preparatevi a un periodo molto povero. Johnny Depp prima e dopo l’incidente 12 Civita . attualita Mastro Cencio incontra i giovani civitonici La cultura si respirava nell’aria ma l’organizzazione ha lasciato qualche dubbio di Valeria Toppi L a dimostrazione, di fronte agli occhi degli studenti provenienti dagli istituti scolastici superiori, è avvenuta al seguito di un’introduzione storicoarcheologica a cura della Dott. ssa Tamara Patilli, la quale ha guidato i ragazzi all’interno del Forte Sangallo, scenario affascinante dell’iniziativa promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale ed il Comune di Civita Castellana con lo scopo di favorire l’incontro fra la gioventù locale, il “futuro”, e l’archeologia con la ceramica, il “passato”. L’iniziativa però, anche se dal punto di vista culturale molto edificante, non ha riscosso il meritato successo. Colpa dello scenario o forse della scarsa pubblicità dell’evento? Entrambe. Un Forte Sangallo lontano dai vecchi splendori, incapace di risaltare al meglio, che poco fa pensare all’adatta custodia di un tesoro di inestimabile valore, perno del turismo locale. D’ altra parte troviamo la pubblicizzazione dell’avvenimento carente. L’affissione di un volantino nei locali sco- lastici c’è, ma in classe regna il disinteresse, pochi docenti mettono al corrente gli studenti delle iniziative, coincidenti con l’orario delle lezioni, e ancora di meno sono quelli che decidono di partecipare attivamente. Gli artisti stessi si aspettavano un’affluenza di molto maggiore da parte delle scuole, “ci siamo trovati davanti ad un gruppo di soli cinque studenti in un’unica mattina” asserisce sempre Mastro Cencio, il quale mette in guardia anche su un’altra carenza: “Per imparare l’uso della ceramica è imprescindibile il contatto con essa, bisogna sporcarsi le mani, guardando soltanto non si percepisce nulla!” La causa è pecuniaria, lo stato di crisi incombe e la cultura è tagliata fuori dai beni di prima necessità. Le parole di Mastro Cencio trovano la loro massima comprensione, la ceramica sta andando in frantumi sotto il grave peso della crisi e imparare a realizzarla artigianalmente, dal momento che il guadagno è, adesso più che mai, inferiore al limite della sopravvivenza, rimane un’illusione, se pur bella. L’ Argilla a tutela del territorio D ifendere e valorizzare il territorio di Civita Castellana, questo è stato l’obiettivo del sindaco Angelelli con la collaborazione dell’associazione Argilla e della federcaccia, che hanno promosso la riapertura della via Narcense, sentiero che collega le città di Calcata e Civita, immersa nella natura della valle del Treja. Il 31 marzo volontari e altri cittadini amanti delle escursioni si sono adoperati per rimettere in funzione il passaggio prima impedito dalla vegetazione. Divisi in due gruppi hanno cominciato a ripulire la via partendo da Calcata e da Civita per poi ricongiungersi a metà strada. Il 2012 è un anno all’insegna della rivalutazione del suolo civitonico, territorio che offre molti spunti di tipo naturalistico ed archeologico. Oltre alla riapertura della via Narcense il comune di Civita ha focalizzato l’attenzione sulla valorizzazione della via Amerina e del Tempio di Giunone. L’associazione argilla, si occupa da tempo della salvaguardia del patrimonio artistico e culturale nel territorio civitonico, incentivando la curiosità e lo sviluppo del settore turistico . Con la riapertura di queste, si da la possibilità di visitare quei luoghi che al tempo dei Falisci erano considerate sbocchi importantissimi per il panorama economico e culturale nelle diverse città del viterbese. L’associazione offre la possibilità di partecipare al recupero dei beni cittadini anche ai giovani attraverso un coinvolgimento attivo, per sensibilizzare tutta la popolazione all’importanza artistica e naturalistica dei luoghi che hanno segnato la storia della città attraverso i tempi. La via Narcense grazie al lavoro dei volontari che si sono offerti per la ripresa del territorio è ora percorribile. La salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale di Civita promossa da queste associazioni, è un modo per far emergere tutte quelle ricchezze che nella maggior parte dei casi non vengono valorizzate in modo adeguato. Benedetta Capozucchi n°0 giugno luglio Musica, poesia, fotografia: arte a 360° gradi n°0 giugno luglio @ 13 Dog park, ora una realtà anche a Civita Castellana “Siamo molto contenti della buona riuscita di questa iniziativa’’ ha dichiarato il presidente del CG, Pier Francesco Cari Grande afflusso di spettatori per le sfide U na giornata per chi crede nell’arte, per chi cantando, suonando, scrivendo, riesce a realizzare se stesso e a tirar fuori una sensibilità artistica non indifferente, una giornata che se trascorsa tra una melodia e l’altra può solo che essere spesa bene. La giornata dell’arte, organizzata dalla Consulta Provinciale Studentesca e inserita nell’evento “Città a Colori” creato dall’associazione “Viterbo con Amore”, si è svolta domenica 6 Maggio 2012 presso l’Officina Belushi, lasciando a se stessa, a causa del maltempo, Piazza d’Italia, nella quale avrebbe dovuto svolgersi la giornata. Artisti singoli, band e cantautori, che raccoglievano generi vari, dal metal al rock, dal punk al folk, addirittura un pianista e dei violoncellisti, da tutti i licei della provincia si sono sfidati sin dalle 11 della mattina mostrando il proprio talento in un arco di tempo di 20 minuti. Al termine della giornata sono stati annunciati i vincitori, grazie alla valutazione di una giuria qualificata che ha tenuto conto sia della tecnica, degli inediti, della presenza scenica e, non meno importante, della partecipazione attiva del pubblico: 3° classificata Flavia Fazzi, 2° classificati a pari merito i Triplo Raggio Fotonico (Civita Castellana) e Dario Guidi (Fabrica di Roma) e 1° classificati Baron Samedi (Viterbo) che oltre alla targa consegnata alle prime tre posizioni ha portato a casa un premio in denaro di 300 euro. Tuttavia la giornata dell’Arte, in quanto tale, non si è esaurita alle sole esibizioni musicali: sono stati allestiti anche un settore Letterario-Narrativo, nel quale ha ottenuto il 3° posto la ragazza Michela Fortuna (Civita Castellna, con la poesia “Il germoglio”, e un settore Fotografico nel quale ha conquistato il 1° posto la giovane Viviana Caccetta(Civita Castellana). L’unica difficoltà sembrava la lontananza dal centro cittadino del locale, raggiungibile solo con mezzi, che però non ha scalfito la buona riuscita dell’evento. Il pubblico è accorso numeroso, e, come ha poi dichiarato il bassista dei Triplo Raggio Fotonico Francesco Tomei, anche se alla fine l’uditorio era composto da circa una sessantina di persone queste risultavano partecipi e coinvolte, “pogavano” scatenati sotto il palco, meglio di qualsiasi altra cosa! Alice Giuliani Civita . attualita di Raffaello Carli C ivita Castellana è una bella cittadina, in fondo. Con le sue chiese, i suoi palazzi antichi, il Forte Sangallo, i giardinetti dove si ritrovano i ragazzi, infiniti bar;davvero, contateli. C’è anche il campo da rugby. Ma qualcosa, fino a poco tempo fa, mancava. Un Dog Park. Per chi non lo sapesse: un Dog Park è un luogo -solitamente una zona di un parco recintata- in cui i padroni di cani possono portare i loro amici animali senza la paura di disturbare genitori iperprotettivi e ipocondriaci. Il Consiglio dei Giovani di Civita Castellana ha lottato per averne uno anche a Civita Castellana e, con l’aiuto dell’associazione Incrociamo le Zampe e del comune ,è riuscito ad adibire a questo scopo una zona del Giardino dei Marinai d’Italia. “Siamo molto contenti della buona riuscita di questa iniziativa” – ha dichiarato il presidente del Consiglio dei Giovani di Civita, Pier Francesco Cari- “che abbiamo voluto realizzare proprio pensando ai proprietari dei cani che così finalmente hanno un luogo dedicato espressamente a loro, in cui possono rilassarsi mentre i loro cani corrono in libertà [..] L’associazione Incrociamo le zampe si occuperà di far rispettare le regole”.Purtroppo, il parco non ha raggiunto lo splendore che i ragazzi del Consiglio,avendo come punto di riferimento i parchi dei comuni limitrofi,si aspettavano: è molto piccolo e spoglio;dovrebbe subire qualche modifica come l’aggiunta di panchine nuove per migliorarlo esteticamente, e cestini adatti alla raccolta delle defezioni degli animali, per migliorarlo funzionalmente. Oltretutto il presidente Pier Francesco Cari ha dichiarato che in futuro il Consiglio dei Giovani spera di riuscire a imporre altri Dog Park, avendo approvato una mozione per la riqualificazione delle aree verdi inutilizzate a Civita Castellana che non sono certo poche. Se ci riuscissero, finalmente le signore anziane sedute sotto i portoni a fare la “posta” diranno: “Vedi ‘sti regazzetti! Come pensano al bene degli animali e del Comune, invece di drogarsi in discoteca?” Quindi, gran parte del lavoro è fatto, ma è ancora migliorabile. Cosa vorreste aggiungere? Avete qualche idea da proporre? Ricordate che il Consiglio dei Giovani è la vostra voce al comune. E smettetela di contare i bar, sono troppi, davvero, non ci riuscireste mai! Prima edizione minifestival 2012 al Forte San Gallo Una manifestazione che ha dato un volto inedito e suggestivo a questa antica cittadina. Un Minifestival, svoltosi il 9 giugno, nella cornice del rinascimentale Forte Sangallo con musiche diverse interpretate da artisti di primo piano. L’iniziativa e’ stata organizzata dalla Rotary Club Flaminia Romana e dal suo Presidente Desirèe Ragazzi, per il progetto STOP MALARIA. Artisti di fama internazionale, dal tenore Fabio Andreotti, considerato l’erede di Luciano Pavarotti, al soprano lirico di origini armene Talar Dekrmanjian, a Sergio La Stella, affermato pianista e direttore d’orchestra, a Bepi Garsia, concertista rinomato, a The Classical Duo, collaudati interpreti della musica classica ed Eliana, promessa della musica leggera. La direzione artistica dell’evento è stata del Maestro Giuseppe Marcucci, compositore, autore, arrangiatore. Ospiti d’onore, il chitarrista e musicista Rai, Tom Sinatra, e l’Etoile dell’Opera di Roma Laura Comi, direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera. L’evento ha dato modo di valorizzare il centro storico di Civita Castellana attraverso la magia della musica. La stessa presidente Desirèe scrive “la musica unisce i popoli e predispone gli animi a fare il meglio”. E’ quello che è stato offerto nel corso della serata “Note d’amore… Notte d’amore. Oltre l’infinito”. Nel con- tempo l’architettura e la storia sono stati esaltati grazie all’atmosfera della bellezza del luogo e della musica stessa che è riuscita a regalare una visione ancora più suggestiva di questo monumento antico di secoli. Una serata indimenticabile con cena a seguire, il cui ricavato è andato in parte al Progetto Stop Malaria in Guinea Bissau. La manifestazione inoltre ha accolto all’interno del borgo antico anche un percorso enogastronomico alla scoperta di antichi sapori e vecchi mestieri. Il Minifestival ha promosso l’immagine della città presentandosi ai turisti in una delle sue vesti migliori. Ma oltre all’aspetto culturale ed artistico , ciò che è importante è che il centro storico possa rivivere nel migliore dei modi , di giorno e di notte, sia per i cittadini di Civita Castellana sia per i turisti che vengono a visitare la città e il suo patrimonio artistico e architettonico, portando quindi una notevole entrata economica alle attività commerciali del centro storico. Manuela Franceschi 14 Civita . cultura n°0 giugno luglio Castello dell’Isola, roccaforte del nostro passato attaccata dall’incuria dei tempi Non toccare non equivale a salvaguardare. L’insediamento giace da anni in un totale state di abbandono di Sara Selli È solitamente conosciuto come Castello dell’Isola ed è uno dei molti gioielli archeologici del territorio civitonico, in realtà il suo vero nome è Castrum Insula Conversina ed era un’acropoli abitata già nel 989 d.C. La roccaforte tufacea di cui stiamo parlando è situata su un rilievo lungo 300 m ed era un insediamento che comprendeva una torre centrale,un enorme numero di cisterne e magazzini sotterranei, una chiesetta e delle case. Usiamo il verbo “comprendeva” perché attualmente di questo piccolo museo a cielo aperto restano solamente una torre diroccata e malferma, le fondamenta della chiesetta e un po’ di cisterne invase dagli arbusti e pericolosamente nascoste dalla fitta vegetazione del bosco. Commetteremmo un grosso errore attribuendo la colpa di questo degrado solamente al tempo e alla natura,infatti fino a un cinquantennio fa era ancora semplice raggiungere questo insediamento e poterlo ammirare senza troppi pericoli. Cinquant’anni fa le generazioni precedenti alla nostra coltivavano,nei boschi sottostanti all’Isola, noccioleti e orti di cui rimangono ancora consistenti tracce, seppur celate dalla fitta boscaglia, e così facendo mantenevano le strade battute e percorribili e l’insediamento curato. Poi mezzo secolo fa Civita fu coinvolta in un vasto processo di industrializzazione,che impegnò sempre più totalmente i cittadini a vivere nel paese e ad abbandonare gli orti e le coltivazioni,e con essi le strade, i sentieri e i siti archeologici che rappresentavano la storia del territorio. Il problema maggiore,inoltre, è proprio l’incuria che caratterizza i nostri anni e che è resa possibile dalla politica del “non toccare per non rovinare”, del “mettere in sicurezza”. Questo Nell’abside della piccola chiesa di San Giuliano è stato rinvenuto un prezioso affresco quattrocentesco più totale oscurità, dietro alcune pitture a calce, per secoli è rimasto obliato un affresco che ricopre tutta l’abside della chiesa di San Giuliano, patrono del piccolo paese di Faleria. Di fattura estremamente pregiata, opera di artisti di diversa formazione culturale, quest’ultimo raffigura lo stesso protettore della chiesa, immerso in uno sfondo paesaggistico. Nell’affresco sono complessivamente rappresentati: il castello degli Anguillara, la città di Roma, e alcune scene di vita quotidiana del borgo. Con l’ausilio del Mi- nistero per i Beni e le Attività Culturali sarà possibile effettuare un secondo intervento di restauro, seppure sia risultato estremamente difficile durante il primo intervento recuperare la fattezza originale delle figure e l’armonia d’insieme dell’intero affresco, proprio perché quest’ultimo è stato inserito in una cornice di gesso databile XVIII sec. che interrompe la lettura omogenea della raffigurazione. Nonostante ciò è ancora possibile distinguere all’interno di esso, due parti distinte, quella divina e quella profana. Nella parte superiore è rappresenta proprio sotto la cornice di stucco la Vergine Maria, che ascendendo al cielo viene incoronata da Gesù. Secondo alcuni studi, è possibile solo un parziale recupero delle due figure. Al di sotto di esse, diversi puttini dal viso dolce, danzano in cerchio gettando boccioli di rose, accompagnati dal canto di altri angeli posti nella parte inferiore. Poco al di sotto nella parte già restaurata è rappre- sentato il santo, sullo sfondo scene di vita quotidiana del borgo. San Giuliano è inoltre circondato da quattro santi: alla sinistra San Paolo e San Girolamo, alla destra San Pietro e San Giovanni. Due dei santi sono purtroppo irrecuperabili, secondo alcune ipotesi questi ultimi potrebbero rappresentare i padri della Chiesa. Inoltre disposte in tal modo le loro figure sottolineano fortemente l’importanza del personaggio principale: quello di San Giuliano, che presumibilmente incarna il Conte Giuliano Anguillara. La perfezione nella raffi- gurazione delle fattezze dei santi ha destato stupore nella critica, si ritiene che sia opera di un importante artista rinascimentale o anche come detto in precedenza di più artisti. Il 1495 è la data a cui si è risaliti grazie alla rappresentazione della facciata a capanna della chiesa che venne modificata in un periodo successivo. L’affresco di notevole importanza sia artistica che storica deve essere più profondamente analizzato e studiato affinché possa comprendersi anche chi ne sia l’autore. Francesca Dolci Civita . cultura 15 Non saranno i nuovi Chopin o Lennon, ma con il loro costante impegno, unito ad un’ innata passione, contribuiscono al mantenimento dell’ ideale dell’arte per l’ arte, la musica per la musica M orientamento culturale porta sì a non manomettere i copiosi reperti che ci pervengono da antiche civiltà, ma contemporaneamente a non difenderli dal degrado del tempo e della vegetazione. La storia qui raccontata è simile a quella di molti beni culturali del nostro territorio che stiamo pian piano perdendo. Civita in Musica, quando l’Ar te si insinua nei più reconditi meandri di Giulia Fantera Un tesoro nascosto dalla calce Nella n°0 giugno luglio usic is the power, cantava Ashcroft: nulla di più vero; la musica, il linguaggio universale per antonomasia, è fondamentalmente una smisurata fonte di energia potenziale, sempre in procinto di trasformazioni, che avvengono mediante l’espressione dei suoni. Non a caso, è una costante il fatto di trovare in qualsiasi tempo e luogo, chi “fa musica” per il piacere di farlo, sebbene in un contesto di spietato pragmatismo. Numerosi sono i musicisti e cantanti che si inoltrano in questo percorso, anche nelle piccole realtà cittadine. Alcune band hanno conquistato una certa notorietà tra la gioventù civitonica e non solo, anche grazie a manifestazioni indette per incentivare queste potenzialità. I Triplo Raggio Fotonico, uno dei molti gruppi musicali affermatisi nel panorama civitonico, vede riuniti cinque ragazzi di Civita Castellana e Fabrica di Roma. Andrea Giovannetti alla chitarra solista, Federico Patriarca alla chitarra ritmica, Francesco Tomei al basso, Danilo Paludi alla batteria acustica e Francesco Stefani, la voce solista. Insieme sulla scena musicale da due anni, si definiscono un gruppo di genere skapunk. Ricordando la partecipazione alla Giornata dell’Arte Viterbese del 6 maggio, nella quale si sono aggiudicati il secondo posto fra circa venti concorrenti, affermano di essersi distinti “grazie alla voglia di far divertire la gente di qualsiasi età con i loro brani inediti”, divertendosi loro stessi al contempo. Proprio questa empatia tra “suonatore” ed “ascoltatore”, che sia anche caratterizzata da un “divertimento impegnato”, promuove queste realtà musicali locali e ne esalta le loro peculiarità. Due dei ragazzi facenti parte del gruppo hanno frequentato l’Accademia di Musica Muzio Clementi di Civita Castellana diretta dai Maestri Paolo Matteucci e Roberto Finucci. La scuola da più di un ventennio rappresenta un’istituzione per tutti coloro che desiderano sperimentare il fascinoso mondo della musica. Nel corso degli anni, sotto la guida dei qualificati Maestri, alcune personalità si sono diplomate in diversi ConservatoriSanta Cecilia a Roma, Casella a L’Aquila, Briccialdi a Terniin seguito alla preparazione avvenuta nell’Accademia. Alcuni dei giovani civitonici, dopo il conseguimento del diploma, hanno trovato occupazione nel campo della musica: Chiara Fantera, insegnante di pianoforte e solfeggio, Alessio Nelli insegnante e direttore artistico. La scuola come ogni anno, chiuderà la stagione degli studi con una settimana dedicata ai saggi degli allievi: dalla classica alla contemporanea, la Musica sarà la grande protagonista indiscussa. Eccoci, siamo in onda...3, 2, 1click Dal tubo catodico alla diretta streaming, un modo nuovo di fare Tv. Sono sempre di più le web Tv made in Italy G li ultimi anni del secolo scorso non si sono “spinti” oltre il tubo catodico, qualcuno ha provato ma con la connessione a 56k era come far gareggiare Achille con una tartaruga . Le Web TV in Italia hanno iniziato a spopolare negli ultimi tre anni, le statistiche parlano chiaro: nel 2011 si registra un notevole incremento dell’11% delle Web TV italiane(per un totale di 590 Web TV) - le tematiche principali delle Web TV italiane sono legate soprattutto alla cultura (57%), sport (36%), politica (31%) e cronaca (26%) - la densità maggiore di micro Web TV si riscontra nel Lazio(102), in Lombardia (85), in Puglia (63) e in Emilia-Romagna(53). Girovagando tra i siti della provincia e tra i profili facebook è impossibile non notare gli eventi e le iniziative lanciate da questa Web Tv made in Viterbo, Democrazy, un talk show organizzato dallo studio Videosolution di Viterbo di Luca Baffo. Va in onda tramite la piattaforma livestream sulla pagina Facebook ufficiale,due volte al mese. La trasmissione cerca di coinvolgere la popolazione della Tuscia invitandola in studio a discutere di un argomento ogni volta diverso, che può spaziare dal cinema alla musica, dalla cultura all’ attualità, dalla tecnologia alla lettura,e a partecipare tramite chat durante la diretta. Nella seconda parte di ogni puntata è ospite un gruppo musicale o un artista proveniente da Viterbo e provincia, che si esibisce in un live acustico, con uno o due brani del suo repertorio. DemoCRAZY, nome che deriva dal quasi omofono “Democrazia” e idea che deriva dal vero e proprio concetto, vuole dare l’opportunità a tutti di far esprimere un’ opinione in ogni campo nel modo più libero e semplice. Giordano Mecarelli 16 Civita . sport n°0 giugno luglio C a l c i o a 1 1 p r ov i n c i a l e, C o l a s a n t i i n d i s c u s s o c a m p i o n e Ju n i o r e s Partita senza storia: 10 a 1 per la formazione del Colasanti all’Istituto “Leonardo da Vinci” di Acquapendente n°0 giugno luglio Sfortuna e qualche errore per i piloti del Team Althea,nell’avvio della stagione 2012 S Civita volley, una favola che si tinge di rosa Duro allenamento e perseveranza portano la squadra al traguardo di un sogno tanto atteso, la serie D L a società pallavolistica Civita volley batte Magliano Sabina e vola in serie D. Una finale chiusa sul punteggio di 3 a 1. Play-off emozionanti, che hanno visto la compagine civitonica compiere un vero e proprio miracolo quando in semifinale, contro la Giro Volley Roma, è riuscita a ribaltare il 3 a 1 dell’andata con un secco 3 a 0 al ritorno. Nata circa quaranta anni fa con il nome di Polisportiva San Lorenzo, oggi la Civita volley si presenta come una delle migliori del panorama sportivo locale. I risultati conseguiti nell’ultima annata sono di livello. Il gruppo, formato da 13 ragazze e guidato dall’allenatore Mauro Giovanetti, fino a metà dicembre, e poi sostituito da Nando Rita, ha condotto un gran campionato classificandosi secondo, posizione che gli ha permesso di qualificarsi ai play-off validi per la promozione. Fra i risultati del campionato, formato da 10 squadre e articolato in gironi di andata e ritorno, spicca la vittoria conseguita dalla Civita Volley contro la prima in classifica, Vendin Sigger Vt, col risultato di 3 set a 2. Le ragazze si sono allenate duramente presso la palestra comunale, dimostrando quella sicurezza che le ha aiutate a raggiungere un risultato di prestigio e a disputare gare epiche per concentrazione e agonismo. Un risultato storico per lo sport cittadino. Alberto Petrosilli 17 Althea Racing, bello e cattivo F L A S H tempo per la squadra corse N E W S di Lamberto Rinaldi i sono conclusi il 3 maggio i campionati studenteschi di calcio a 11 della provincia di Viterbo, categoria juniores. La finale si è svolta alle ore 11.30 presso il campo sportivo del Piano Scarano, nel capoluogo laziale, ed ha visto fronteggiarsi l’Istituto“Leonardo da Vinci” di Acquapendente e l’ISISS “Giuseppe Colasanti” di Civita Castellana, comprendente i licei scientifico e classico e l’istituto aziendale. Non c’è storia all’Oliverio Bruni di Viterbo! Il Colasanti, dopo aver battuto 4 a 0 in semifinale l’Istituto Alberghiero di Caprarola, arriva alla finale con tutti i favori della vigilia. La formazione è quanto di meglio offrono Civita e dintorni e l’11 titolare è un mix di gioventù e tecnica. Questi i nomi: Giraldo, Converso, Emili, Achilli, Contessa, Toli, Cioccolini, Tribolati, Discepolo, Macino e Persico; a disposizione Brunelli, DeLuca e Rinaldi. Per il Da Vinci: Palla, Leandri, Nuvola, Cesaretti, Servoli, Onori, Pagliacci, Crisanti, Picchiotti, Mansour e Campana. Pronti e via! Subito si capisce come finirà la partita. Il Colasanti è padrone del campo e la squadra di Acquapendente non riesce a superare la linea di metà campo. Macino conquista un fallo sulla linea di trequarti. La distanza è notevole ma sul pallone si presenta Toli che con un’autentica legnata trafigge il portiere. Siamo appena al 10’. Il Da Vinci accusa il colpo e subisce le geometrie di Cioccolini e Tribolati. Il tridente offensivo dei civitonici punge ma non va a segno, ci provano Discepolo prima e ancora Toli dopo ma il tutto viene ribattuto dalla difesa avversaria. È il preludio del gol del 2 a 0, firmato da Persico con un preciso diagonale. Pochi minuti dopo l’attaccante classe 95 si ripete. Sul 3 a 0 il da Vinci prova qualche incursione offensiva, ma se superare Achilli ed Emili è difficile! Riuscire a bucare l’estremo difensore Geraldo è un’autentica impresa! Il 9 avversario azzarda comunque un tiro a sorpresa da centrocampo con portiere fuori dai pali ma il gol da cineteca non arriva. La fascia destra è bollente con Converso impetuoso e Discepolo imprendibile: purtroppo manca il gol. Sale sugli scudi Macino, piatto preciso per il poker e colpo sotto per il 5 a 0. Partita virtualmente chiusa. Nella ripresa c’è spazio per Brunelli, Rinaldi e De Luca al posto di Toli, Cioccolini e Discepolo. Da qui alla fine è un assolo del Colasanti che dilaga con altri due gol a testa di Macino e Persico e con il tap-in vincente di Tribolati dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel finale c’è tempo per il gol della bandiera per i ragazzi di Acquapendete. Un importante risultato per il Colasanti dunque dopo le gare di sci valevoli per i campionati studenteschi organizzati dal Coni. Un 10 a 1 perentorio che non lascia spazio ad eventuali critiche, coronato tra l’altro con la premiazione a fine gara. Civita . sport di Cristopher Greco A lthea Racing, nome fino a qualche anno fa non molto conosciuto, ma che oggi è divenuto leggenda. Questo team, capitanato da Genesio Bevilacqua e avente sede a Civita Castellana, è riuscito nel giro di poco tempo ad imporsi nella massima categoria delle derivate di serie, il campionato mondiale Superbike. La squadra nasce infatti nel 2007 e dopo appena 4 anni, trascorsi con risultati positivi, raccoglie i primi 2 titoli mondiali,rispettivamente con Carlos Checa in Superbike,e Davide Giugliano in Superstock 1000. Dopo aver pressoché dominato la stagione 2011 con 15 vittorie su 25 disponibi- li, Checa riparte con la stessa voglia di vincere, che lo ha sempre caratterizzato, e si vede. Infatti nel primo week end a Phillip Island si mette al comando in gara 1, cadendo però sfortunatamente al sesto giro, a causa di un highside. Si rifà però in gara 2, dove assume il comando al quarto giro, e lo mantiene fino al traguardo, incrementando di giro in giro il suo distacco sugli inseguitori. Il rookie Davide Giugliano chiude rispettivamente in nona e 13esima posizione. Nel fine settimana di Imola Checa agguanta una doppietta, vincendo entrambe le manches davanti a Tom Sikes. Sfortunato invece Davide Giugliano che ottiene 2 ritiri, il primo a causa di un problema tecnico, mentre il secondo per esaurimento del carburante. Il terzo appuntamento si disputa ad Assen, in Olanda. Gara 1 parte in condizioni di asciutto, ma viene fermata dopo 13 giri per pioggia. Ripartita successivamente vede gli alfieri del team Althea rispettivamente sul secondo (Giuliano) e terzo (Checa) gradino del podio dopo un acceso duello.In gara 2 invece Giugliano taglia il traguardo in nona posizione,mentre Checa in 17esima, complice un errore di valutazione; sceglie infatti di partire con le rain, nonostante avesse smesso di piovere da tempo. Nonostante questo non perde la voglia di far bene, e nel dopo gara si assume la responsabilità del suo gesto. La quarta prova del mondiale, all’autodromo di Monza, è totalmente condizionata dal maltempo. Gara 1 viene infatti sospesa al quarto giro con bandiera rossa, per poi venire annullata definitivamente, dopo un secondo schieramento in griglia. Non tanto differente la situazione in gara 2. Viene infatti ritardata la partenza, dando la possibilità di scelta ai piloti se correre o meno. Dopo la partenza Checa e Giugliano prendono stabilmente la settima e ottava posizione, fin quando ricomincia a piovere e la gara viene sospesa del tutto, con l’assegnazione di metà del punteggio. Trascorse 4 gare Checa si ritrova secondo nel mondiale a 2 punti da Biaggi, mentre Giugliano è in decima posizione. Ma la voglia di vincere e far bene è sempre intatta,per questo piccolo team! Ottime prestazione degli atleti della società Futuro Nuoto di Civita, capitanata dai tecnici Silvia Bernardi, Marco Pizzi, Marco Di Niccola e Fabio di Niccola. I ragazzi si sono qualificati al primo posto nella classifica della giornata, svoltasi il 6 maggio nella piscina comunale di Terni in viale Trieste, conquistando il secondo posto nella classifica generale del campionato Grande successo per la prima edizione dell’Itineris Cup, torneo di rugby organizzato dagli Old civitonoci presso il campo “Carlo Angeletti”, presenti anche le formazioni ospiti dei Tartold Foligno, Old Avezzano Rugny e Old Lazio Rugby. Il torneo si è sviluppato con un sostanziale equilibrio tra i team e solo la squadra padrone di casa è riuscita a vincere due partite su tre. La Juventus campione d’Italia incorona anche Leonardo Bonucci, difensore dei bianconeri e della nazionale italiana, come primo viterbese a vincere lo scudetto. Daniele Sabatini, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Viterbo lo ringrazia con queste parole: “A Leonardo vanno le mie personali congratulazioni e il più sentito ringraziamento per ciò che incarna dal punto di vista sportivo e valoriale” Grande successo a Rignano Flaminio per l’edizione della manifestazione “Bimbinbici” promossa dalle ASD Seven e Teamax con la collaborazione del CSI, Centro Sportivo Italiano. Mini gimkana per bambini dai 3 ai 12 anni, iniziata alle 9 fino a mezzogiorno. Buona presenza di grandi e piccoli. n°0 giugno luglio Civita . sport Rugby, 50 anni di strani rimbalzi 18 Si è appena concluso il campionato per gli Amatori Rugby Civita Castellana chesi piazzano al secondo posto con 86 punti di Francesco Stilli I n una società dove ad essere premiato è l’individualismo, il Rugby propone un approccio alla competizione totalmente diverso basato sulla assoluta necessità della cooperazione tra i membri del gruppo”. Basterebbe questa frase, presa dal sito uffuckae degli “Amatori Rugby Civita Castellana, per sintetizzare l’essenza di questo sport. Niente fuoriclasse, niente talento, niente prime donne. Ma un’orchestra di giocatori pronti a darsi battaglia e a sudare per il compagno. Il rugby è passione, amicizia, determinazione, lealtà e rispetto per l’altro, uno sport dove il fine di ogni partita non è ferire, ma onorare la maglietta indossata, giocare fino all’ultimo secondo con carattere e con voglia di fare e di creare occasioni, al di là del risultato che può essere positivo o negativo. Negli ultimi anni questo sport ha acquistato sempre più fama; basti vedere l’affluenza degli italiani allo stadio mentre sostengono questi nobili valori durante le partite del 6 nazioni. Questo perché il rugby è divertimento e diventa una vera e propria festa durante il famosissimo “3° tempo”, quando le due squadre hanno l’opportunità di parlare, mangiare, bere e cantare insieme senza differenza di maglia. A Civita Castellana il rugby sta diventando sempre più importante. Recentemente sono stati festeggiati i “50 Anni di strani rimbalzi”, la storia di una società che con grande forza di volontà è riuscita ad ottenere risultati molto buoni nel campionato di serie C. Prima fra tutte la stagione 1979-80, quando il “Civita Castellana” dopo aver vinto il campionato, con 32 punti complessivi a 11 punti di distacco dalla 2° classificata “Avezzano”, guadagna l’accesso agli spareggi per la serie B, dove la formazione Falisca si trova ad affrontare “Ovaelettronica Pieve di Cento”. Sfortunatamente i risultati delle partite di andata e di ritorno terminano con la vittoria della formazione bolognese, e il Civita si deve accontentare di tornare nella serie minore. Negli anni successivi la squadra ha alti e bassi, ma i nuovi risultati degni di nota vengono raggiunti nelle ultime tre stagioni, dove gli “Amatori Rugby Civita Castellana” raggiunge il 3° posto nel 2009-2010 e 2010-2011 Intervista al campione europeo WBC (World Boxing Council) , “Prima si diventa uomini, poi pugili” e nella stagione appena conclusasi 2011-2012 la giovane formazione rosso-blu tocca il secondo posto con ben 86 punti. Questa è una squadra dall’età media molto bassa e con grandissime potenzialità,tanto da essere considerata una delle 5 forze di questo campionato. Il problema sta ancora nella scarsa fiducia in se stessi di questi giocatori, magari non abituati a palcoscenici importanti e non convinti delle loro potenzialità. Mancano infatti i play-off per la serie B nonostante la lotta fino all’ultimo minuto, perdendo purtroppo punti essenziali nelle partite più importanti. Questa non vuole essere una critica ma anzi uno stimolo al miglioramento e alla convinzione di poter arrivare a risultati sempre migliori nei prossimi campionati, accedendo ai play-off e magari scrivendo una nuova pagina della storia del “Civita Castellana Rugby”. Allora forza, Gladiatori della palla ovale andate e conquistate! Ronciglione e Real Collevecchio in Prima Categoria, Fiano Romano in Promozione Chiude con una vittoria il Faleria. Il Soratte perde e torna in Terza insieme al Caprarola. Oriolo e Polisportiva Ci.C.R.A.M. promossi T utto finito, o quasi, nei campionati di terza categoria. Ultimi novanta minuti per il Faleria che in casa del San Saturnino vince e convince con un perentorio 3 a 1 e si piazza in nona posizione, a pari merito con Corte dei Conti e a meno tre dai cugini del Magliano Romano che sbancano per 2 a 1, ospiti dello Sporting La Susta. Nel girone F di Roma festeggiano la promozione in seconda categoria il Real Talenti, primo a 64 19 Civita . sport Tra sport e stile di vita, il pugilato raccontato da Giovanni De Carolis n°0 giugno luglio punti, e il Tufello che pareggia contro il Montesacro per 1 a 1. Al momento della scrittura dell’articolo nel girone A di Viterbo manca ancora una giornata ma i verdetti sono già arrivati da un pezzo. Può festeggiare l’Oriolo Calcio 2011 che conquista il primo posto vincendo in goleada per 11 a 1 contro l’Altetico Tarquinia. Risultato pirotecnico anche a Ronciglione dove la Polisportiva Ci.C.R.A.M batte 7 a 1 il Virtus Corchiano e festeggia la promozione, seconda a 62 punti a più dieci dal Doc Gallese e dal Tarkna 2007 vincente contro il CivitaCastellana Calcio Giovanile per 5 a 2. Il Barbarano ferma invece l’altra squadra civitonica sul risultato di 2 a 2. Nel girone B è ancora corsa a tre per la promozione, con Bomarzo, Virtus Acquapendente e Onano Calcio rispettivamente a 58, 57 e 56 punti. Terminato anche il campionato di Seconda Categoria dove nel girone B il Ronciglione UTD è fermato sul 3 a 3 in casa del Bassano Romano. Risultato che serve poco ai fini della classifica con la compagine ronciglionese già promossa da 2 giornate. Con 22 vittorie in 30 partite, miglior attacco con 84 gol e miglior difesa con appena 32 reti subite, il Ronciglione può festeggiare la seconda promozione in appena due anni. Possono festeggiare anche Real Collevecchio e Stimigliano 1969, secondi a 60 punti. Retrocedono in terza il Soratte, Real Caprarola e Vic Formello. In prima categoria, inutile successo all’ultima giornata del Vignanello, retrocesso, contro il Montalto per 2 a 1. Stessa sorte tocca al Vasanello e al Virtus Cimini. Storica salita in Promozione della Nuova Sorianese che si piazza seconda a 62 punti, meno 10 dalla Castrense. Bastava un pareggio nel girone D al Fiano Romano per vincere il titolo e così è stato, 0 a 0 contro la Fortitudo Nepi, condannata insieme al Campagnano e al Cesano al ritorno in Seconda Categoria. Il RignanoSoratte si piazza al decimo posto perdendo per 1 a 0 contro l’Ottavia, salvo per un pelo il Sacrofano. L. R. di Lamberto Rinaldi C redendo vides” significa letteralmente “vedo credendo”, ma in realtà sarebbe più opportuno tradurlo con “credendo riuscirai a vedere”. È un motto latino molto famoso, da sempre associato al mondo della magia e dell’esoterismo e anticamente era il primo passo che un aspirante affiliato doveva superare per entrare in qualche società o ordine iniziatico. Stava infatti a rappresentare l’apertura della mente e del cuore che l’iniziato doveva raggiungere per comprendere i segreti dell’umanità e dell’universo. Credendo vides campeggia fiera, sotto altrettanto fiero leone, nel simbolo della Intrepida Boxe di Mazzano Romano dove siamo andati a trovare Giovanni De Carolis, campione europeo del Mediterraneo. Classe 1984, ci accoglie cordiale e sorridente, gigante buono, fisico tirato, nervoso, scultoreo. Parla con Veronica, compagna di vita, con cui il 26 settembre del 2010 ha fondato la palestra Intrepida, “la passione per lo sport ci accumuna, e questa passione insieme al sogno di poter trasmettere l’amore per l’attività fisica e uno stile di vita sano ha dato vita a questo progetto”. Lo senti parlare e capisci che quel motto è veramente azzeccato. Solamente possedendo la “vera vista” capisci il senso del boxe sport, in un mondo dove a fare audience e spettacolo è soprattutto il calcio. “Il fatto che in Italia la nostra cultura sia improntata sul pallone sicuramente influenza sia i genitori che i giovani. Andare in palestra guadagnarsi il rispetto delle persone, non prevaricando l’uno sull’altro ma conoscendosi, imparando a gestirsi è la parte sconosciuta di questo sport. Il pugilato però è stato ultimamente rivalutato, in quanto vengono riscoperti i “vecchi valori”. I valori appunto. Il pugilato è definito lo sport nobile, nobile di cuore, nobile di spirito. Da sempre la figura del pugile è simbolo di lealtà e si fa portavoce di un’etica precisa: quella del rispetto, della volontà, dell’impegno, della disciplina. “Nel pugilato prima si diventa uomini poi si diventa pugili, purtroppo è un peccato che nel calcio e negli altri sport non ci siano certi valori, nel senso che non vedrai mai un pugile simulare anzi!”. Nel confronto con il pallone, la bilancia pende a favore di chi offre più guadagno. “I genitori pensano che i figli possano guadagnare un sacco di soldi con poco e la maggior parte delle persone non vede e non legge altro che quello, apri un giornale, accendi la televisione. Sei bombardato di calcio ovunque.” “Scopri con questo sport cose che non scopriresti con altre discipline”. Ci racconta fiero Giovanni. “Il rispetto dell’avversario, il rispetto per le persone con cui tutti i giorni lavori, il fatto di stare con i piedi per terra quando combatti e perdi, quando combatti e vinci, l’essere umile”. Disciplina, volontà, costanza e sacrificio. Solo restando umili e allenandosi, nella boxe come nella vita, si diventa qualcuno. “L’allenamento nella scala da uno a dieci conta cento. Se una persona sale sul ring e non è preparata, può anche essere un talento, può anche essere forte tecnicamente, ma dura un minuto. Allenarsi dà sicurezza e capacità, diventa sacrificio per chi lo fa controvoglia, ma è un piacere per chi ama questo sport.” Ma la boxe non è solo fatica, non è solo allenamento. La boxe sono anche le sensazioni che provi durante un’incontro, le emozioni nel salire sul ring, il vederlo così piccolo. Nel calcio e negli altri sport di squadra non sei mai da solo, qui si, sei te contro il tuo avversario e devi puntare solo su te stesso. “Inizi ad essere pugile dopo una decina di incontri. All’inizio quando combatti sei come paralizzato, ti pesano le gambe. Come quando sogni di scappare e non riesci a muoverti. Stessa cosa”. Parla di sogni, De Carolis, e di quelli che è riuscito a realizzare lui. “Ho iniziato relativamente tardi, quando avevo sedici anni. Anche mia madre era tra quanti vedevano questo sport sotto un cattivo occhio. Sono diventato professionista a ventitre anni, accettando al volo la proposta dell’allora mio procuratore. Adesso mi segue Giulio Spagnoli che insieme al padre ha seguito da vicino alcune delle più rosee promesse della boxe italiana” E lui sicuramente è uno dei talenti più freschi del pugilato italiano, tra i migliori 50 al mondo, campione del Mediterraneo per il WBC dal 20 gennaio, quando ha battuto mettendo KO alla terza ripresa lo spagnolo Blas Miguel Martinez. Ma dietro ai tanti successi c’è il grande rispetto per l’avversario e il saper guadagnare dalle sconfitte. “Il match più duro è stato nel 2008” racconta “in Ucraina a Kiev contro il n1 ucraino Maksim Bursak per il Mondiale Youth IBF, lui aveva il doppio dei miei incontri e quando colpiva faceva un male cane. Altro incontro intenso è stato in Danimarca contro un pugile africano, ma se lo dovessi rifare adesso di certo non perderei!” Se apri veramente gli occhi scoprirai la vera essenza della vita. Incredibile quante cose possano esserci dietro uno sport. Un’etica, un’ deale, uno stile di vita. Con Giovanni De Carolis l’appuntamento è a fine giugno a Fiano Romano, per difendere il titolo internazionale. 20 Civita . giovani n°0 giugno luglio La lunga attesa è quasi finita, sta per cominciare di Cristopher Greco L a lunga attesa è quasi finita, sta per cominciare. Imperterrito, continua a stupirci ed emozionarci con i suoi grandi artisti, i migliori(beh.. In realtà qualche serata potevano evitarla). Sta per ripartire il Rock in Roma, e i giovani di tutta Italia si muovono verso la capitale. Oltre un mese di concerti (26 date) riuniti sullo stesso palco nell’Ippodromo delle Capannelle. Tra i tanti artisti, quest’anno spiccano i Radiohead (soldout), i The Cure, Lenny Kravitz, i Beach Boys, Snoop Dogg, Ray Manzarek & Robby Krieger (The Doors) e i Placebo. Da casa nostra Negrita, Caparezza, Elio e le storie tese. Date in dettaglio: -Afterhours + Afghan Whigs 07.06.12 Biglietti da € 28,75 -Incubus 25.06.12 Biglietti da € 41,40 -Cypress Hill 26.06.12 Biglietti da € 39,10 -Portishead 27.06.12 Biglietti da € 46,00 -Radiohead 30.06.12 Sold Out -Deadmau5 02.07.12 Biglietti da € 40,25 -Snoop Dogg 03.07.12 Biglietti da € 40,25 -Negrita 05.07.12 Biglietti da € 32,20 -Justice Live 08.07.12 Biglietti da € 40,25 -The Cure 09.07.12 Biglietti da € 63,25 -Ray Manzarek and Robby Krieger of The Doors 10.07.12 da € 40,25 -J-Ax 11.07.12 Biglietti da € 25,30 -Garbage 12.07.12 Biglietti da € 40,25 -Lenny Kravitz 17.07.12 Biglietti da € 46,00 -Kasabian 18.07.12 Biglietti da € 28,75 -Elio e Le Storie Tese 19.07.12 Biglietti da € 28,75 -Caparezza 20.07.12 Biglietti da € 18,00 -Goran Bregovic 22.07.12 Biglietti da € 28,50 -Ben Harper 23.07.12 Biglietti da € 41,40 -Subsonica 25.07.12 Biglietti da € 17,25 -Deep Purple 25.07.12 ANNULLATO (l’ho scritto per leggere la disperazione nel vostro sguardo, sono cinico sì) -The Beach Boys 26.07.12 Biglietti da € 51,75 -Simple Minds 27.07.12 Biglietti da € 34,50 -Litfiba 28.07.12 Biglietti da € 34,50 -Sonata Arctica 30.07.12 Biglietti da € 34,50 -Placebo 02.08.12 Biglietti da € 40,25 Orizzontali 1. Cavaliere in breve 4. Le conseguenze di una sbronza 10. Native di Asmara 11. Parte posteriore del capo 13. Talvolta è confesso 14. Formano lo scheletro 15. Strappata, stracciata 19. Condizione di eguale 22. Ridire in succinto 23. Scrupoloso, pignolo 24. Contenitore per la spesa 26. Taranto 27. Sì a Berlino 28. Non abbondante, né cospicuo 31. Un’importante compagnia d’assicurazioni 32. Quello Grande ... scorre 33. Lo segue la pratica burocratica 34. E ... nel telegramma 35. Associazione Sportiva 36. Sono spiccate dal creditore 38. Gelosie, rancori 39. Importante città olandese sede del governo Verticali 1. Si accende in chiesa 2. Altari pagani 3. Color turchino cupo 4. Affrettarsi, accorrere con rapidità 5. Due estremi della bussola 6. Per alcuni è difficile tenerlo per sé 7. Articolo indeterminativo 8. E’ stata soppiantata dal cdrom 9. Il segno della parità 12. Fiume della Svizzera 16. Strumenti agricoli per rovesciare il terreno 17. Parte della filosofia che si occupa del bene 18. Isolotti 19. Briosi, vispi 20. Figlio di Troo 21. C’è quello nero 24. Gabbie per polli 25. In Asia c’è quella del nord e quella del sud 28. Movimenti, spostamenti 29. Segue talvolta così 30. Le usano i pescatori 35. Avellino 37. Dopo il do, prima del mi Civita . giovani Hanno collaborato: Mirko Agostinelli, Benedetta Capozucchi, Pier Francesco Cari, Raffaello Carli, Federico Cavallari, Francesca Dolci, Giulia Fantera, Manuela Franceschi, Flora Fiorani, Edoardo Giannini, Andrea Giovannetti, Alice Giuliani, Cristopher Greco, Benedetta Latini, Ilaria Marchetti, Giordano Mecarelli, Alessandra Meschini, Sara Mezzanotte, Michela Midossi, Crescenzo Miele, Valentina Paolelli, Alberto Petrosilli, Riccardo Piano, Veronica Piserchia, Luca Ricci, Lamberto Rinaldi, Roberta Rosselli, Diego Sacconi, Sara Selli, Andrea Sestili, Francesco Stefani, Francesco Stilli, Francesco Tomei, Valeria Toppi, Valentina Venturi A cura del Consiglio dei Giovani e con il contributo del Comune di Civita Castellana. N° 0 maggio, periodico in attesa di registrazione. Sede operativa: Sala Pablo Neruda, via Corso Bruno Buozzi n° 21, cap 01033. Tel: 33345678990, Mail [email protected]