tableau de bord istruzioni per l`uso il sistema italia e la sua attrattività

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tableau de bord istruzioni per l`uso il sistema italia e la sua attrattività
GLI INDICATORI E LE POLITICHE PER MIGLIORARE
IL SISTEMA ITALIA
E LA SUA ATTRATTIVITÀ POSITIVA
TABLEAU DE BORD ISTRUZIONI PER L’USO
s
ATTRATTIVITÀ DEL SISTEMA ITALIA
La presente ricerca è stata
realizzata da Ambrosetti sotto
la supervisione di un Comitato
Guida composto da:
Vittorio Rossi
Maria Elena Caporaletti
Michele Morganti
Giancarlo Cimoli
Ferruccio De Bortoli
Gianmaria Gros-Pietro
Paolo Savona
Alfredo Ambrosetti
s
ATTRATTIVITÀ DEL SISTEMA ITALIA
Hanno contribuito alla sua
realizzazione:
Carlo Viviani (LUISS, Roma)
Alfredo Ambrosetti
Paolo Borzatta
Massimiliano Ballotta
Alessandro Turra
Paolo Manfredi
Mauro Maraschi
Giovanni Grimaldi
(Gruppo di lavoro Ambrosetti)
Informare il lettore del
significato dei contenuti
OBIETTIVI DI QUESTO DOCUMENTO
Informare il lettore sulle
ipotesi teoriche e metodologiche
alla base del Tableau de Bord
Facilitare la comprensione
delle informazioni contenute
Le avvertenze puntuali per la lettura dei dati e delle misure sono riportate sul retro
di ogni scheda territoriale (Paese, Regione, Provincia).
1
In un mondo globalizzato
e competitivo,
la competitività di un
territorio è essenziale
Se un territorio è competitivo
è anche attrattivo: altri vogliono
venire a usufruire delle
competenze e del patrimonio
che lo rendono competitivo
PERCHE’ L’ATTRATTIVITA’
+
Questo stimola le imprese locali
a migliorarsi e a divenire ancora
più competitive
2
Questo comporta un confronto
forte delle imprese locali con
altre realtà
L’attrattività è quindi una
componente essenziale
della competitività di un territorio
Essere attrattivi significa
attrarre capitali, conoscenza
e competizione
OBIETTIVI DEL TABLEAU DE BORD (TdB)
Gli obiettivi puntuali per gli uomini di Governo, ai vari livelli (nazionale, regionale, provinciale) sono:
• Misurare l’attrattività del territorio e i fattori chiave che la determinano
• Fornire gli elementi di base per la formulazione delle strategie di miglioramento dell’attrattività del territorio
• Permettere il controllo, nel tempo, degli effetti di queste politiche
L’obiettivo più generale è permettere agli uomini di Governo dei vari livelli di esprimere una leadership strategica nello sviluppo del
proprio territorio, puntando ad uno sviluppo, a una competitività e ad una conseguente attrattività che si basi su una visione strategica del futuro del territorio stesso e della sua competizione con gli altri concorrenti, superando così il puro “marketing territoriale”
che spesso è una pura promozione dei punti di forza esistenti senza porsi la domanda di dove invece si vuole migliorare e divenire
eccellenti a livello mondiale.
AVVERTENZA
Questo TdB è stato progettato per un territorio come l’Italia. Un Paese sviluppato e industrializzato che compete, in termini di attrattività, con gli altri Paesi
europei e, al limite, con quelli del Mediterraneo. Compete quindi per attrarre investimenti “ad alta intensità di conoscenza”. Non compete invece per attrarre investimenti produttivi con l’obiettivo di minimizzare i costi di produzione. Non tiene quindi conto di tutte le problematiche tipiche di questi investimenti
e delle loro localizzazioni tipiche: Paesi poco sviluppati e spesso ad alto rischio Paese.
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OBIETTIVI, PERFORMANCE E FATTORI CHIAVE
L’attrattività misurata (performance) da questo TdB riguarda due diversi obiettivi di attrazione:
• Investimenti diretti esteri (IDE)
– Produttivi (Unità produttive industriali o di servizi)
– Strategico/Logistici (Unità di coordinamento strategico, centri di ricerca, centri logistici, ecc.)
• Spesa in Ricerca e Sviluppo (R&S) finanziata dall’estero
Gli IDE e i finanziamenti dall’estero delle spese in R&S sono universalmente misurati attraverso i flussi tra un Paese e un altro dei regolamenti dei conti tra entità giuridiche di diversa nazionalità. Per gli IDE si considerano solo l’acquisizione di partecipazioni superiori al 10%
in società di capitali (o la creazione di qualunque altro tipo di società). Questo non permette di cogliere tutti gli investimenti diretti e tutte
le spese di R&S che vengono svolte in un Paese dalle aziende estere che si sono già “localizzate” attraverso una società di diritto locale. Per
vari motivi, illustrati nel rapporto della ricerca*, si ritiene che le logiche decisionali che sovrintendono gli investimenti di queste società
siano molto simili a quelle delle società estere che investono nello stesso Paese, i cui investimenti diretti o finanziamenti di spese in R&S
vengono misurati dai “normali indicatori”. Si ritiene anzi che un miglioramento (peggioramento) degli IDE e dei finanziamenti esteri di
spese in R&S rappresentino un miglioramento (peggioramento) molto superiore perché “rappresenta” anche tutti gli investimenti non
considerati delle società straniere già “localizzate”. In altre parole c’è sempre un volano molto superiore che è probabilmente proporzionale agli stock di investimenti stranieri nel Paese.
La performance del territorio in termini di attrattività è correlata al valore di alcuni fattori che si ritengono chiave ed essenziali per
influenzare l’attrattività:
• Immagine e Reputazione pro-business
• Sistema Amministrativo
• Cultura pro-business
• Capitale Umano
• Capitale Tecnologico Innovativo
• Sistema Educativo/Formativo
• Infrastrutture Tecnologiche Avanzate
• Sistema Finanziario
• Infrastrutture di base
• Fiscalità e Incentivi
• Maturità del sistema industriale
• Sistema Giudiziario
• Benessere economico
* Si veda: Siemens – Ambrosetti “Gli indicatori e le politiche per migliorare il Sistema Italia e la sua attrattività positiva”, Siemens (2003)
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IL PROCESSO DECISIONALE DI INVESTIMENTO E COME È INFLUENZATO DAI FATTORI CHIAVE
Una decisione di investimento su un territorio è influenzata dai fattori chiave dell’attrattività secondo lo schema seguente:
IL PUNTO DI VISTA DELL’INVESTITORE
Motivazioni dell’investimento all’estero
Acquisizione di quota di mercato o controllo
di un’area di mercato:
• l’area geografica è limitata
• l’obiettivo è ottimizzare l’investimento nella
localizzazione (all’interno dell’area obbligata)
Miglioramento di uno o più fattori di produzione tangibili (costi) o intangibili (competenze):
• l’area geografica è sostanzialmente il mondo
• l’obiettivo è trovare il miglior fattore
ottimizzando l’investimento
Sistema Giudiziario
Fiscalità e Incentivi
Sistema Finanziario
Sistema Educativo/Formativo
Capitale Umano
Sistema Amministrativo
Benessere economico
Maturità del sistema industriale
Infrastrutture di base
Infrastrutture Tecnologiche Avanzate
Capitale Tecnologico Innovativo
Cultura pro-business (corruzione)
Cultura pro-business
(atteggiamento vs la vita d’impresa)
Immagine e Reputazione pro-business
FATTORI CHIAVE
Si cerca il mix di fattori chiave ottimale rispetto agli obiettivi dell’investimento e alla strategia dell’investitore
Si cerca di migliorare quei fattori chiave più consonanti alla politica di attrattività scelta e alla strategia del territorio
Politica di attrattività
Tipologia di investitori che si vogliono attrarre
Strategia di sviluppo del territorio
Missione e visione del territorio
IL PUNTO DI VISTA DELL’UOMO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
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I CAPISALDI DEL PROCESSO DECISIONALE DI INVESTIMENTO
Una decisione di investimento riguarda essenzialmente due macro-obiettivi:
• acquisire quote di mercato su quel territorio (o materie prime);
• beneficiare di “competenze” o di “conoscenza” accumulate nel territorio per migliorare alcuni fattori di produzione.
Nel primo caso la scelta geografica è limitata dall’obiettivo strategico. In genere l’investitore cerca, all’interno di questa “ristretta” area
geografica, di ottimizzare il proprio investimento, ma è in genere pronto ad accettare “qualunque” costo e rischio (a meno che non
distruggano la redditività) pur di ottenere l’accesso voluto a quel mercato.
Nel secondo caso l’area geografica è molto meno limitata e ciò permette all’investitore di localizzarsi in un Paese
che consenta di ottimizzare la scelta dei fattori chiave, valorizzando al meglio i fattori di più alto impatto sull’efficienza/efficacia per
la tipologia di investimento in questione.
Ogni tipologia di investimento e le strategie dell’investitore definiscono un mix ottimale sempre diverso di fattori chiave essenziali.
Due fattori chiave risultano però di assoluta preminenza nell’influenzare la scelta dell’investitore:
• L’immagine e la reputazione dello specifico territorio in cui si intende localizzarsi. La preminenza del fattore immagine è anche
dovuta al fatto che essa interviene nel processo decisionale a livello razionale, ma anche a livello irrazionale e quindi è meno valutabile oggettivamente dall’investitore.
• La cultura pro-business dell’area di localizzazione sotto analisi. Se la cultura dell’intero sistema-Paese, dell’area in cui si intende
localizzarsi, non viene percepita sufficientemente facilitante le attività di business, sarà difficile che l’area sarà scelta per l’investimento.
Nota: una motivazione più completa di questi punti può essere trovata nel documento
“Gli indicatori e le politiche per migliorare il sistema Italia e la sua attrattività positiva” – Ricerca Siemens-Ambrosetti (2003).
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FATTORI CHIAVE E INDICATORI
I fattori chiave individuati non sono direttamente misurabili in toto.
In questo TdB si è scelto di associare a ogni fattore un indicatore che ne misura un singolo aspetto, ma che può essere ritenuto
abbastanza rappresentativo del tutto (un proxy).
Questi indicatori sono stati selezionati in modo che siano:
• Misurabili: sia cioè possibile misurarli quantitativamente in modo oggettivo.
• Misurati: che siano già oggi misurati, con frequenza regolare, da istituzioni competenti.
• Significativi: che spieghino una parte importante della varianza del fattore chiave.
• Comprensibili: che misurino delle grandezze facilmente valutabili e non delle variabili astratte o complesse difficilmente riconducibili
al “senso pratico”.
• Comunicabili: che permettano di essere facilmente trasmessi al grande pubblico che spesso è chiamato a valutare le scelte strategiche
per migliorare l’attrattività del proprio territorio senza poterne però valutare appieno motivazioni e conseguenze.
Gli indicatori selezionati possono variare a seconda del livello territoriale di riferimento (Paese, Regione, Provincia).
Per alcuni fattori chiave non è stato possibile, almeno a qualche livello geografico, identificare degli indicatori che soddisfacessero
ai criteri prima elencati. In alcuni casi è però stato possibile identificare, in sostituzione, degli indicatori che sono misurati una tantum
e che possono almeno dare un’idea approssimativa della situazione.
Per ogni indicatore scelto è stata verificata l’effettiva correlazione alla performance di attrattività. In ogni scheda i fattori chiave
misurati sono ordinati da sinistra a destra in ordine decrescente di “elasticità” con la performance. Tuttavia tutti i fattori sono
molto importanti, anche se quelli di sinistra sono i più importanti.
E’ stato verificato che l’insieme degli indicatori scelti spiega una parte significativa della varianza dell’attrattività.
Nota: una motivazione più completa di questi punti può essere trovata nel documento
“Gli indicatori e le politiche per migliorare il sistema Italia e la sua attrattività positiva” – Ricerca Siemens-Ambrosetti (2003).
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IL BENCHMARKING
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I fattori chiave con i relativi indicatori sono stati utilizzati per confrontare le singole aree ai vari livelli territoriali (Paese, Regione,
Provincia) con altre aree simili in modo da poter meglio comprenderne l’impatto sull’attrattività.
Le aree confrontate sono:
• Paesi: Francia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svezia.
• Regioni: le venti Regioni italiane più Baviera, Catalogna, Ile de France e Rhône-Alpes.
• Province: le 103 Province italiane.
I 4 FATTORI CHIAVE PRIORITARI
Tra i fattori chiave essenziali individuati, che già sono estremamente influenti sull’attrattività di un territorio, ve ne sono quattro che hanno
un’importanza straordinaria e che hanno un’“elasticità” molto elevata nei confronti dell’attrattività.
• Immagine e Reputazione (pro-business): la percezione – da parte di potenziali investitori – del territorio come area affidabile e seria
per il proprio business.
• Cultura pro-business: la volontà e le prassi degli abitanti del territorio – in tutte le loro espressioni formali e informali – nel realizzare o
agevolare lo svolgimento di un business.
• Ricerca e Sviluppo: gli investimenti pubblici e privati in Ricerca e Sviluppo si sono rivelati come uno dei determinanti più importanti, per
Paesi avanzati e sviluppati.
• Infrastrutture:
– Le infrastrutture di base sono una condizione necessaria per l’attrattività. Quelle Regioni italiane che più sono arretrate in questo
senso devono prima di tutto mettersi al passo almeno con i livelli medi europei per poter competere.
– Le infrastrutture tecnologiche avanzate sono invece un fattore chiave essenziale per il successo e hanno un forte impatto sull’attrattività.
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I 2 FATTORI CHIAVE TRADIZIONALI
Due fattori chiave molto discussi e utilizzati sono il costo del lavoro e la fiscalità e gli incentivi.
• Costo del lavoro (componente del fattore “Maturità del Sistema Industriale”).
– Le caratteristiche qualitative e quantitative del sistema industriale sono un fattore chiave importante, ma non tra i più prioritari. Un
aspetto particolare del sistema industriale, il costo del lavoro, è stato analizzato in dettaglio* ed è emerso che non è tra i fattori più
discriminanti per la scelta di una localizzazione, ma tra i fattori che, a parità di altre condizioni, facilitano la scelta. Anche perché chi
investe oggi in Europa non lo fa per ricercare manodopera a basso costo.
• Fiscalità e Incentivi.
– La pressione fiscale è sicuramente un fattore importante che ha giocato un grande ruolo in passato sull’attrazione di investimenti.
Oggi, in Europa, il Patto di Stabilità e la progressiva armonizzazione fiscale rendono più difficile utilizzare questa leva.
– Gli incentivi appaiono invece potenzialmente interessanti, ma di difficile misurazione (si può misurare quanto i territori offrono, non
quanto viene effettivamente recepito dalle imprese che investono). La ricerca* ha inoltre evidenziato come spesso in Italia gli incentivi esistano solo a livello teorico perché le condizioni a cui sono soggetti e soprattutto le modalità di erogazione li rendono praticamente inutilizzabili.
* Si veda Siemens-Ambrosetti “Gli indicatori e le politiche per migliorare il Sistema Italia e la sua attrattività positiva”, Siemens (2003).
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AVVERTENZE PER L’INTERPRETAZIONE
Per ogni indicatore è stata verificata la correlazione con l’attrattività. Per alcuni gruppi di indicatori è stata inoltre effettuata un’analisi multivariata per verificare la correlazione e l’elasticità tra di loro e/o rispetto agli investimenti diretti esteri e alla spesa in R&S finanziata dall’estero (vedi Rapporto della Ricerca per maggiori dettagli).
Avvertenza: la correlazione è una misurazione statistica, che ad esempio non tiene conto di casi particolari o condizioni locali specifiche dei territori; in altre parole la relazione causale tra fattori chiave e attrattività è complessa e mediata. Tanto più
si scende nel livello territoriale (dal nazionale al regionale al provinciale) e si approfondisce l’analisi dei dati (laddove esistano e siano
disponibili), tanto più si possono avere fluttuazioni.
La consultazione rapida del Tableau de Bord consente comunque di verificare che esiste una correlazione tra fattori chiave
e attrattività, rispetto agli obiettivi di riferimento, ma esistono delle eccezioni per una serie di motivi, quali:
• Non sempre è disponibile un indicatore che misuri esattamente ciò che si vorrebbe effettivamente misurare.
• Non sempre la correlazione è diretta e immediata: vi possono essere degli scarti temporali significativi tra variazione di un indicatore di attrattività e risultato in termini di effettiva attrazione.
• La “pesatura” degli indicatori da parte del potenziale investitore è fortemente influenzata dal tipo di investimento
(finanziario, industriale, produttivo, in R&S ecc.).
• L’attrattività misurata può discostarsi anche molto da quella effettivamente percepita dal potenziale investitore.
• Situazioni particolari (ad esempio: crisi di grandi aziende italiane che avevano investito al Sud al tempo della Cassa per il
Mezzogiorno) possono generare disturbi anomali (picchi dovuti all’acquisto da parte di multinazionali straniere di stabilimenti al
Sud delle grandi aziende in crisi) tanto più rilevanti quanto più è “piccola” la Regione considerata.
Per mostrare comunque la correlazione tra gli indicatori scelti e la performance sugli IDE abbiamo proceduto a una rappresentazione grafica che confronti la performance sull’attrattività degli IDE con la media degli indicatori. I grafici sono mostrati nelle due pagine seguenti.
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LA CORRELAZIONE TRA ATTRAZIONE DI IDE E LA PERFORMANCE MEDIA SUI FATTORI CHIAVE PER LE REGIONI
100
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino
Umbria
Valle d’Aosta
Veneto
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
INDICE IDE
MEDIA INDICATORI
Non vi sono troppe intersezioni che alterino significativamente il ranking nella performance di attrattività rispetto al ranking nella media degli indicatori.
Interessante il caso della Lombardia che “sembra” attrarre molto più investimenti di quanto sarebbe suggerito dalla media
degli indicatori dei suoi fattori chiave. Per la Lombardia occorre tenere presente che Milano è probabilmente la città italiana più visibile nel mondo del business (“capitale economica italiana”, la presenza delle fashion house, la Borsa, il fatto
di essere nota come la città italiana più cara e una delle più care al mondo, ecc.)
AVVERTENZE PER LA LETTURA DEL GRAFICO
Sia la performance di attrattività che tutti gli indicatori sono stati indicizzati con la stessa formula: [(x – MIN) / (MAX –
MIN) * 100]. Dove x rappresenta l’indice o la performance della Regione o della Provincia; MAX rappresenta il valore massimo dell’universo di riferimento e MIN il valore minimo.
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LA CORRELAZIONE TRA ATTRAZIONE DI IDE E LA PERFORMANCE MEDIA SUI FATTORI CHIAVE PER LE PROVINCE
120
Milano
100
Treviso
Bologna
80
Roma
Venezia
60
40
Parma
Torino
Firenze
20
Ferrara
0
INDICE IDE
MEDIA INDICATORI
MEDIA PONDERATA PER LE PROVINCE, CRITERI DI COSTRUZIONE
Non vi sono troppe intersezioni che alterino significativamente il ranking nella performance di attrattività rispetto al ranking nella
media degli indicatori.
AVVERTENZE PER LA LETTURA DEL GRAFICO
Sia la performance di attrattività che tutti gli indicatori sono stati indicizzati con la stessa formula: [(x – MIN) / (MAX – MIN) * 100].
Dove x rappresenta l’indice o la performance della Regione o della Provincia; MAX rappresenta il valore massimo dell’universo di
riferimento e MIN il valore minimo. A livello provinciale l’immagine è emersa come un fattore di grande importanza, in quanto condiziona in modo significativo e orienta le decisioni di investimento degli investitori. Pertanto per le Province, considerato l’elevato potenziale che hanno in termini di attrattività degli investimenti, posto che i singoli territori hanno un’immagine molto diversa a livello
nazionale e internazionale e dato che non esiste una misurazione dell’immagine e reputazione pro-business all’estero, abbiamo pesato con un fattore moltiplicativo la media degli indici che tenesse conto della probabile immagine all’estero delle singole Province.
Per uscire dall’arbitrarietà, abbiamo definito delle regole di calcolo di questo fattore moltiplicativo e i fattori scelti sono riportati nella
tabella a destra.
IMPORTANZA
CARATTERISTICA
Grandezza
Grandezza
Capoluogo Regione
Vicinanza a centri*
PARAMETRI
> 1 Milione
< 250.000
Capoluogo
< 50 km
PESO
1,2
0,7
1,2
0,5
(*) Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino
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LA GESTIONE STRATEGICA DEL TERRITORIO
Ogni sistema territoriale, per divenire più competitivo e attrattivo, deve dotarsi di
• una missione: la raison d’être;
• una visione di lungo periodo: come si vuole crescere e dove si vuole arrivare;
• obiettivi chiari da raggiungere, concreti, distintivi del territorio e misurabili.
La sfida che devono affrontare gli uomini di governo di un territorio è quella di compiere il salto di qualità da semplici amministratori a leader strategici che realizzano un progetto altamente soddisfacente per tutti nel breve e nel lungo periodo.
In questo contesto il puro “marketing territoriale”, inteso spesso come semplice promozione, più o meno proattiva, per nascondere
i problemi in essere, è totalmente insufficiente rispetto alle esigenze della competizione globale.
Livello di creazione
del valore per tutti gli abitanti
del territorio
VISIONE
★
FUTURO
PASSATO
PRESENTE
TEMPO
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RACCOMANDAZIONI PER LA FORMULAZIONE DELLE POLITICHE: LE AZIONI PRELIMINARI
Livello 4
POLITICHE DI ATTRATTIVITA’
Livello 3
POLITICHE DI SVILUPPO
Livello 2
ORGANIZZAZIONE DEGLI
ATTORI CHIAVE
Livello 1
CONDIZIONI DI INGRESSO
• Sviluppare una leadership
strategica del territorio che
si doti di una missione e di una
visione del territorio condivisa
da tutti gli attori e operare
conseguentemente
• Superare il concetto di
“marketing territoriale”
• Diffondere la cultura del
risultato e della misurazione
nel governo del territorio
•Coordinare l’azione ai vari
livelli di governo
•Coinvolgere gli attori del
territorio nelle scelte strategiche
•Accrescere significativamente
gli investimenti (pubblici
e privati) in R&S e innovazione
•Dotarsi di infrastrutture
e infrastrutture tecnologiche
avanzate
•Formulare una strategia chiara
(valorizzare i propri asset
o investire sul futuro) e definire
gli obiettivi di attrazione
•Privilegiare interventi strutturali
alla semplice offerta di incentivi
e/o pacchetti localizzativi
Esistono delle azioni che qualunque sistema territoriale deve porre in essere prima di definire le politiche
di attrattività secondo le logiche illustrate nel Tableau de Bord. Si tratta, è bene sottolinearlo, di linee
guida e principi che non intendono giungere al livello di dettaglio dell’indicazione di precise politiche,
demandate all’orientamento e alla sensibilità dei diversi governi. L’obiettivo esplicito è quello di definire
una mappa di interventi in grado nel loro complesso di accrescere la possibilità per il territorio di competere alla pari con le realtà più attrattive dei Paesi avanzati.
Queste linee guida si articolano in quattro livelli successivi:
Livello 1 - Condizioni di ingresso: rappresentano le precondizioni minime per garantire al territorio serie e stabili condizioni di sviluppo,
tra le quali l’accesso alla competizione per investimenti diretti esteri ad alto valore aggiunto. Consistono nel mettere in campo una gestione
strategica del territorio.
Livello 2 - Struttura organizzativa: riguardano principi guida per interventi sull’organizzazione, la struttura, i processi di interazione, i ruoli
e le responsabilità di tutto il complesso dei soggetti, nazionali e locali, pubblici e privati, che devono concorrere alle strategie di attrattività e alla loro implementazione sul territorio specifico.
Livello 3 - Politiche di sviluppo: individuano alcuni interventi prioritari di modernizzazione e infrastrutturazione per dare vita a uno stabile
e fondato processo di sviluppo (endogeno ed esogeno) del territorio.
Livello 4 - Politiche di attrattività: individuano priorità e logiche a cui uniformare la definizione delle strategie di attrattività a partire dalle
indicazioni metodologiche contenute nel presente lavoro per giungere a un compiuto utilizzo dello strumento del Tableau de Bord.
15
CONCLUSIONI
16
Con pochissime eccezioni la situazione italiana è oggi oggettivamente di bassa attrattività, specie se confrontata con i migliori
benchmark europei.
La situazione non è però uniforme. Non tutti gli indicatori sono egualmente negativi: alcuni poi lo sono a livello generale/nazionale,
altri a livello locale. Non sarà quindi possibile avere un reale miglioramento senza un’azione coordinata tra livello centrale e locale.
Un territorio che volesse migliorare significativamente la propria attrattività dovrebbe ovviamente investire nel miglioramento dei
propri indicatori. Questo però non è di per sé sufficiente. Occorre intervenire su due fattori chiave:
• L’immagine: l’azione di miglioramento deve infatti accompagnarsi a una campagna di comunicazione, mirata in particolare
a far conoscere e apprezzare il territorio da parte dei potenziali investitori esteri che si vogliono attrarre. Da questo punto di vista
i Tableau de Bord proposti non costituiscono solo uno strumento di autodiagnosi e autocontrollo ma anche una base di
comunicazione efficace e oggettiva.
• La cultura (pro-business): se non si mette in moto – tramite messaggi, esempi e azioni forti della leadership del territorio –
un progressivo cambiamento della cultura locale, orientandola alla modernità e al confronto, non si riuscirà ad avere quei
cambiamenti di comportamenti che sono essenziali per un reale miglioramento dei fattori chiave.
La competizione sarà durissima: occorrerà concentrare le poche energie disponibili su missioni e visioni molto focalizzate. Non tutti
possono fare tutto o semplicemente duplicare esempi di successo di altri cercando di competere, inseguendo, l’eccellenza di altri. Ogni
territorio deve saper esprimere una leadership strategica che lo sviluppi con successo nella competizione con gli altri concorrenti.