Proposta Istituzione Nuovi Indirizzi di Studio
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Proposta Istituzione Nuovi Indirizzi di Studio
PROPOSTA DI ISTITUZIONE DI NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO COERENTI CON LO SCENARIO DELINEATO DALLA RIFORMA DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE IL POLO SCOLASTICO DI APRICENA (FG) NEL RAPPORTO CON IL TERRITORIO DI RIFERIMENTO L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Federico II” (di seguito IISS Federico II) è ubicato nel Comune di Apricena in provincia di Foggia. Questo comune si trova esattamente in posizione centrale nell’ambito di un ampio bacino di utenza che, in un raggio di circa 20 Km da nord a sud e da est a ovest, comprende i comuni di San Severo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Giovanni Rotondo, Lesina e Poggio Imperiale e si estende su una superficie totale di circa 1.400 Km2, includendo una popolazione di oltre 130.000 abitanti (dati ISTAT 2015). L’economia locale, oltre a comprendere una miriade di medie e piccole aziende che operano nel settore della produzione agricola e della trasformazione dei prodotti alimentari, è fortemente caratterizzata dalla presenza e dallo sviluppo del settore lapideo. Il bacino di Apricena, infatti, il più importante del Sud Italia e secondo a livello nazionale dopo quello delle Alpi Apuane, produce il 90% del totale dei materiali lapidei estratti nella Regione Puglia e il 20% di quello italiano. In questo bacino si estrae la famosa pietra calcarea nota come “Pietra di Apricena”, una delle più apprezzate al mondo per bellezza e versatilità. Tutte le pietre del bacino di Apricena sono utilizzate per decorare palazzi e monumenti storici, chiese e luoghi pubblici; le si ritrovano nelle decorazioni della Reggia di Caserta, nella chiesa di Padre Pio di San Giovanni Rotondo o nei tanti palazzi pubblici del territorio. Il comparto lapideo, tuttavia, così specifico e importante per l’economia della zona, ha subito pesantemente gli effetti della crisi economica, che ha colpito tutta l’economia mondiale, ed è tuttora impegnato a recuperare una crisi strutturale che lo aveva progressivamente marginalizzato. Per contrastare il rapido regresso che ha investito il settore, nel 2010 è stato costituito, e ufficialmente riconosciuto, il Distretto Produttivo Lapideo Pugliese con lo scopo di favorire la crescita e la promozione del settore ma, soprattutto, sostenere lo sviluppo d’innovazione dell’intero ciclo produttivo e promuovere una significativa riduzione dell’impatto ambientale dell’attività estrattiva. Tra gli obiettivi prioritari del Distretto vi è la creazione di sistemi e scuole per la formazione continua degli operatori del settore a qualunque livello, sia post diploma che post laurea. Ad oggi il Distretto, che proprio ad Apricena ha istituito l’unico Centro Direzionale del marmo in Puglia, aggrega 208 imprese per lo più operanti nel territorio di Apricena, 3 università e centri di ricerca, 34 enti, associazioni di categoria e sindacali, 3 associazioni private, fondazioni e consorzi, 8 servizi, studi di consulenza e di progettazione. Nell’ultimo quinquennio il settore lapideo nel contesto della provincia di Foggia e, quindi, nel bacino produttivo di Apricena, si è aperto ai mercati internazionali, in primo luogo l’Europa, ma anche il medio Oriente, la Cina e gli Stati Uniti, il Canada e il corrispondente valore dell’export è cresciuto in misura ragguardevole; nel 2012, infatti, si è attestato su un valore complessivo di quasi 17,5milioni di euro, con una crescita del 33% rispetto all’anno precedente; nel 2013 è migliorato ancora fino a toccare i 21milioni di euro, con una crescita ulteriore del 20%; nel 2014, purtroppo, è tornato ai livelli del 2012, quindi con un decremento del 17% rispetto all’anno precedente. I dati su riportati riguardano il comparto lapideo nel suo complesso: se, però, andiamo ad analizzare in dettaglio la situazione delle esportazioni notiamo che le esportazioni di pietra e derivati sono passate da un valore di 7milioni di euro del 2012, a quasi 12milioni di euro nel 2013, fino a oltre 13,5 milioni di euro nel 2014, con incrementi del 68% fra il 2012 e il 2013 e del 16% fra il 2013 e il 2014; di contro le esportazioni di pietre lavorate, tagliate e modellate, sono passate da un valore di 10,5milioni di euro del 2012, a un valore di poco più di 9milioni di euro nel 2013, fino a poco meno di 4milioni di euro nel 2014 con un decremento del 11% fra il 2012 e il 2013 e del 59% fra il 2013 e il 2014. Esportazioni 2013 2014 € 7.009.833 € 11.758.832 € 13.649.859 68% 16% Pietra lavorata € 10.445.125 € 9.263.509 € 3.821.528 -11% -59% Lapideo € 17.454.958 € 21.022.341 € 17.471.387 20% -17% Pietra e altri minerali da cava 2012 2013/2012 2014/2013 La tabella su riportata mostra con chiara evidenza il trend delle esportazioni descritto. Dalla lettura dei dati ricaviamo due importanti indicazioni: la prima ci dice che il settore si sta orientando prevalentemente su una produzione a basso valore aggiunto, l’estrazione della pietra e altri minerali da cava, che richiede mano d’opera poco qualificata e, dunque, a più basso costo; la seconda ci segnala un aspetto estremamente preoccupante e cioè il fatto che progressivamente si sta perdendo la cultura della lavorazione della pietra; una cultura della quale questa zona era fortemente permeata; una cultura che ha consentito a diverse imprese artigiane di crescere, di evolvere, raggiungendo livelli significativi anche dal punto di vista artistico nella lavorazione della pietra, con produzioni di qualità e di pregio apprezzate in tutta Italia; una cultura che ha permesso a diverse famiglie di vivere, di prosperare, di acquisire un grado di agiatezza significativo, di allevare i propri figli e di avviarli agli studi anche superiori; una cultura che veniva tramandata di padre in figlio e che ora non riesce più a trasmettersi alle nuove generazioni e non trova più addetti. Questa situazione, nel contesto socio-economico del territorio di Apricena fortemente connotato dalla produzione e dalla lavorazione della pietra, comporta il rischio di una deprivazione culturale e l’impoverimento del preesistente tessuto sociale (prevalentemente artigianale) e delle sue coordinate relazionali e formative. A questa nuova realtà così complessa non corrispondono adeguate opportunità culturali e formative destinate alla fascia di età adolescenziale, così come mancano per essa stimoli e incentivi all’innovazione tecnologica. PROSPETTIVE ECONOMICHE DEL TERRITORIO Il Settore della produzione di materiali lapidei, semilavorati e prodotti finiti, rappresenta il principale mercato per il comparto estrattivo. Il trend mondiale è in continua ascesa e, salvo temporanei momenti di ristagno, si aggira, ormai da decine di anni, al di sopra dei 20 milioni di m3/anno complessivamente prodotti, che alimentano un giro d’affari di oltre 240 milioni di euro per la sola estrazione, al quale vanno aggiunti quasi 800 milioni di euro derivanti dalle attività di lavorazione. L’Italia è il Paese a maggior produzione in assoluto sia di grezzi sia di lavorati, è quello che registra il maggior volume di esportazioni ed ha un ruolo egemone per l’export di prodotti lavorati. Inoltre, da sempre, detiene anche la guida nel settore della produzione di macchine per l’escavazione e per la trasformazione. Questa nicchia di mercato dipende in misura notevole dallo sviluppo e dalle tendenze dell’edilizia, settore nel quale l’Unione Europea ha avviato una fase di rapida introduzione di normative tecniche concernenti, in particolare, la qualità del processo produttivo e dei materiali. Ciò induce una sempre più pressante richiesta di attestazioni di qualità anche nel settore lapideo. Il tipo di fornitura, sia che si tratti di qualità estetiche (colore, valore decorativo, disegno, venatura), che tecniche (idoneità a certi impieghi, previsione del comportamento prima della posa in opera, durevolezza, ecc.), dovrà adeguarsi agli standard imposti dalle normative di settore e, in tempi brevi, la certificazione della qualità non potrà più essere semplicemente dichiarata dal produttore, ma dovrà essere certificata e documentata da istituzioni e figure professionali di adeguato profilo. Nei prossimi anni, poi, saranno introdotte nel settore lapideo importanti innovazioni per aumentarne la competitività sui mercati nazionali ed internazionali. La richiesta, infatti, per una maggiore efficienza produttiva nel campo delle costruzioni, per una riduzione sensibile dei tempi e costi di produzione mantenendo una qualità elevata del prodotto finito, la necessità di rispettare standard crescenti di sicurezza nei processi di lavorazione, spingono ad una ristrutturazione complessiva del settore e all’applicazione e sperimentazione di tecniche e macchinari a controllo numerico nei processi di escavazione e lavorazione dei materiali lapidei per l’automazione di molte delle operazioni di movimentazione, taglio e lavorazione di elementi in pietra. In questo contesto nazionale la Puglia e, in particolare il comprensorio di Apricena, può giocare un ruolo decisivo, per il fatto di possedere alcuni dei più importanti bacini di estrazione e lavorazione della pietra. Il tessuto produttivo locale, tuttavia, soffre di uno stato di profonda arretratezza in quanto, nonostante l’elevata produzione e commercializzazione di materiale grezzo, sono quasi totalmente assenti strutture e centri di eccellenza specializzati in tecnologie di trasformazione e lavorazione dei lapidei che, invece, in altre aree produttive del settore (Carrara e Verona) rappresentano elementi portanti dell’economia locale. La diffusione di metodi e tecniche di movimentazione e lavorazione automatizzate richiederanno nel medio e lungo periodo competenze professionali innovative capaci di gestire e promuovere lo sviluppo di nuovi cicli produttivi che rispondano alle esigenze di salvaguardia ambientale dei giacimenti e di riduzione degli elevati costi energetici connessi alla lavorazione dei materiali lapidei. Questi nuovi processi e tecnologie, attraverso i quali sarà possibile un aggiornamento critico delle tecniche costruttive tradizionali della pietra, richiedono la creazione di nuovi profili professionali con nuove e innovative competenze essenziali per il controllo delle differenti fasi del processo, da collocarsi utilmente non solo sul territorio provinciale e regionale ma, più in generale, nella filiera produttiva a livello nazionale. In particolare la capacità di selezionare, catalogare (per dimensioni, qualità, caratteristiche geometriche ecc.) i materiali lapidei, e di orientare non solo il materiale di prima scelta ma anche gli “sfridi di cava” di diverse pezzature a tipi di produzione “compatibile” ed economica (non più unicamente rivestimenti in lastre e pavimenti, ma anche elementi architettonici per sistemi e strutture portanti in pietra da taglio) così come la capacità di gestire software CAD/CAM, impianti e macchinari ad alto contenuto tecnologico (macchine CNC) saranno requisiti essenziali richiesti dalle Imprese operanti nel settore lapideo non solo all’interno dell’area geografica di riferimento ma più in generale sull’intero territorio nazionale. Un altro aspetto di non secondaria importanza è quello della scarsa competitività delle aziende locali che, affacciandosi ai mercati internazionali, sono costrette a confrontarsi con concorrenti che si avvantaggiano di un più basso costo della manodopera e di una regolamentazione ambientale e sociale meno stringente. Per poter combattere proficuamente la battaglia della competitività, il settore deve investire sia economicamente che in termini di competenze e figure professionali, non solo nelle attività produttive ma, anche, nelle cosiddette attività di “supporto” come il marketing. L’attività di marketing diventa essenziale per promuovere e rafforzare l’immagine del sistema produttivo locale includendo sia la materia prima e il prodotto lavorato che i relativi servizi e competenze presenti sul territorio, valorizzando il legame fra il prodotto lapideo e gli aspetti culturali e di tradizione. L’attività di marketing, per essere efficace, dovrà essere piuttosto variegata, contemplando differenti tipologie di azioni che possono essere così riassunte: · Partecipazione ad eventi fieristici nazionali e all’estero; · Organizzazione di conferenze, workshop ed eventi speciali; · Promozione di “incoming” di esperti e cultori del marmo; · Realizzazione di una Litoteca e di una Litoteca on-line; · Progettazione e realizzazione di iniziative culturali. Essa sarà il frutto di una pianificazione strategica, che preveda una partecipazione ad eventi, fiere e manifestazioni il più possibile concertata e coordinata e derivante dalle effettive esigenze delle imprese, in termini di aree di intervento su cui focalizzare l’impegno e gli sforzi. Inoltre, è importante sottolineare come le capacità di marketing, per perpetuare e consolidare le relazioni commerciali con i mercati già conosciuti o per istaurarne delle nuove con aree di sopravvenuto interesse, debbono essere migliorate attraverso la formazione continua e l’aggiornamento del capitale umano, che rappresentano gli strumenti più efficaci per intervenire sullo sviluppo locale e la promozione sociale. PROGETTO FORMATIVO Da tutto quanto su esposto nasce l’esigenza per il polo formativo del “Federico II” di ampliare la propria offerta formativa proprio per offrire una risposta e un supporto alle necessità di formazione e di qualificazione del settore lapideo con la preparazione di nuove professionalità, di operatori, di esperti e di tecnici preparati e competenti nell’utilizzo dei macchinari, nelle tecniche di estrazione del prodotto grezzo e di lavorazione anche artistica, nella conoscenza delle normative sulla sicurezza e nelle problematiche di salvaguardia e di riduzione dell’impatto ambientale, nelle nuove tecnologie di progettazione CAD/CAM, nella creazione di banche dati, nelle tecniche di marketing e di promozione di tutta la filiera produttiva. Un ampliamento dell’offerta formativa scolastica può valorizzare ancor più il ruolo di centro culturale dell’IISS Federico II e la sua capacità di rispondere ai bisogni formativi emergenti, sempre più mirati al rafforzamento dell’identità culturale e allo sviluppo di una dimensione sociale articolata, partecipata e solidale. Uno degli obiettivi principali del progetto formativo sarà quello del recupero delle professionalità che si sono perse negli anni pur avendo dato un valore aggiunto al prodotto lapideo apricenese; queste figure artigianali che accompagnavano quelle industriali, aggiungendo identità propria al prodotto finito apricenese, vanno re-identificate e re-interpretate. Tra i mestieri censiti quali tradizionali, artistici e tipici vi sono i lavori di formatore statuista; lavori di mosaico; lavori di scalpellino e di scultura figurativa ed ornamentale in marmo o pietre dure; lavorazione artistica della pietra. Queste professioni sono ancora presenti nel comprensorio di Apricena ma sono in via di estinzione e, per questo, necessitano di una forte politica di salvaguardia e valorizzazione, attività che la scuola deve preoccuparsi di tutelare e sviluppare. Apricena rappresenta il luogo in Puglia dove l’attività dello scalpellino è più diffusa e si è sviluppata con la riproposizione degli ordini architettonici più conosciuti e diffusi. Lo stile dorico, ionico, corinzio, romano conosciuto grazie agli studi ma anche per la semplice ripetizione di quanto imparato all’interno delle cave e delle botteghe diventa arte. I loro prodotti sono tra i più vari: i portali con le chiavi che dovevano identificare le famiglie, ma anche i caminetti o vere e proprie opere di architettura civile e sacra che, se pur non hanno mai aspirato a proporsi come opera d’arte, di sicuro propongono una capacità di manifattura di alto livello. Un mestiere nato nelle cave che a mano a mano ha trovato una sua autonomia con la nascita delle prime botteghe, che si sono sviluppate e sono diventate numerose ma che, oggi, si sono ridotte drasticamente di numero e sarebbero inesorabilmente condannate a scomparire se non cominciassero ad ospitare giovani apprendisti artigiani che porterebbero, oltre ad una formazione tecnica specifica e qualificata, anche una elevata capacità di confrontarsi con le innovazioni imposte dalle nuove tecnologie e dall’evoluzione del mercato e dei gusti. Anche il mestiere dello scalpellino, infatti sarebbe condannato a scomparire senza l’introduzione all’interno del processo produttivo di tecnologie e di innovazioni tali da farlo risultare attrattivo per i giovani. Il progetto formativo, naturalmente, dovrà prevedere il coinvolgimento, in qualità di partner, di strutture pubbliche e private essenziali per promuovere attività di alternanza scuola-lavoro e di stage e tirocini aziendali in modo tale che vi sia sempre un rapporto diretto fra gli studenti in formazione e le imprese del settore, per far sì che i ragazzi abbiano sempre la consapevolezza e la conoscenza delle problematiche reali legate all’attività lavorativa e siano coinvolti sin dai primi anni nel contesto produttivo aziendale. In prima applicazione il progetto didattico porterà alla formazione di tecnici e operatori esperti nella estrazione e nella lavorazione della pietra; le aziende lapidee del comprensorio di Apricena si configurano come le prime beneficiarie del progetto di formazione, in quanto otterrebbero importanti vantaggi dall’impiego di competenze altamente qualificate per la gestione dei nuovi processi e la lavorazione dei prodotti configurati. Successivamente altri potenziali beneficiari dell’intervento di formazione potrebbero essere: enti pubblici e privati operanti nel settore della salvaguardia dei beni architettonici e del paesaggio, centri servizi di supporto alle imprese, industrie. Anche in previsione di una sensibile riduzione dei materiali estratti derivante da una più puntuale razionalizzazione delle risorse e di una maggiore penetrazione dell’export nei mercati esteri, potrebbe svilupparsi maggiormente la presenza del comparto terziario. SITUAZIONE ATTUALE DELL’IISS FEDERICO II L’IISS Federico II nasce come istituto autonomo a partire dal 1 settembre 1997, in seguito a Decreto del Provveditorato agli Studi di Foggia del maggio 1997 ma, come istituto di istruzione di secondo grado, è presente in Apricena sin dall’anno scolastico 1969/70 con l’offerta formativa del Liceo Classico, prima come sezione staccata del Liceo di San Severo e, poi, a partire dall’anno scolastico 1990/91, dipendente dal Liceo “De Rogatis” di Sannicandro Garganico. Questo primo nucleo, non ancora autonomo, si arricchisce dall’anno scolastico 1992/93 del Liceo Socio-PsicoPedagogico e, a partire dall’anno 1994/95, anche del Liceo Scientifico “Brocca”. Successivamente, nell’anno scolastico 1999/2000, viene attivato il nuovo indirizzo sperimentale del Liceo di Scienze della Formazione. Parallelamente nel comune di Apricena inizia a funzionare l’Istituto Tecnico Commerciale nato, in un primo momento, come sezione staccata dell’I.T.C. di San Severo e poi, dall’anno scolastico 1992/93, diventato sezione staccata dell’I.T.C. “D . Fioritto” di Sannicandro Garganico. Dal 1 settembre del 1997 questo istituto è stato aggregato al Liceo Classico che ha così ottenuto l’attuale configurazione di istituto di istruzione secondaria superiore diventando indipendente e autonomo. L’offerta formativa dell’IISS Federico II si è articolata, quindi, su diversi settori culturali: liceali (Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo delle Scienze Umane) e tecnici (Istituto Tecnico-Economico con indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing), ciascuno caratterizzato da una sua specifica peculiarità. Questa offerta formativa per anni ha consentito di rispondere alle esigenze e alle richieste provenienti dalle famiglie che, acquisendo un progressivo benessere derivante da un settore produttivo fiorente e in espansione fino ai primi anni del duemila, tendevano a migliorare la propria posizione sociale avviando i propri figli a studi superiori che permettessero loro di raggiungere livelli elevati di istruzione e acquisire competenze per svolgere professioni qualificate e di rilievo o, comunque, impieghi nel settore pubblico o privato. Questa offerta formativa è stata, finora, adeguata e all’altezza delle esigenze territoriali ed ha permesso di meglio valorizzare le propensioni e le inclinazioni personali di ogni studente nell’ottica di consentire a ciascuno di perseguire il successo formativo, l’inclusione sociale, l’inserimento lavorativo e la piena realizzazione delle proprie aspirazioni e di divenire cittadino attivo nel contesto sociale ed economico nel quale vive ed opera. Da alcuni anni, complice la crisi economica e la recessione tuttora in atto, stiamo assistendo da un lato a un flusso migratorio in uscita in costante aumento dei giovani più capaci e promettenti che per gli studi universitari si spostano in altre zone d’Italia e, dopo aver conseguito la laurea, non fanno più ritorno nel paese di provenienza dove non troverebbero opportunità di inserimento lavorativo adeguato e in linea con gli studi svolti, causando in tal modo un progressivo impoverimento del tessuto sociale e culturale della zona; dall’altro a un preoccupante fenomeno di dispersione scolastica che interessa percentuali rilevanti e crescenti della popolazione scolastica ed è quasi sempre legato a situazioni di deprivazione e malessere riferite ad alunni provenienti da famiglie con difficoltà economica nelle quali è frequente che almeno un genitore sia disoccupato, famiglie duramente colpite dalla crisi che stentano a far fronte alle quotidiane esigenze economiche; si tratta dei giovani nella fascia compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training), i quali hanno perso fiducia in se stessi e nella società, non vedono un futuro e sono proiettati verso l’emarginazione sociale; si tratta di capitale sociale che inesorabilmente si perde deteriorando, in tal modo, tutto il contesto socio-economico locale. Va evidenziato, anche, che la zona nella quale si trova ad operare l’Istituto è fortemente interessata da processi migratori in ingresso che richiedono sempre più spesso interventi mirati al fine di favorire l’inclusione scolastica e sociale di alunni immigrati di prima o seconda generazione. Questo, unito alla significativa incidenza di dispersione scolastica, è alla base di una rilevante richiesta di una diversa formazione professionale che offra nuovi sbocchi di inserimento lavorativo per i giovani in età dell’obbligo e una seconda opportunità per gli adulti fuori-usciti dal sistema produttivo a causa della crisi economica. È questo il motivo per cui l’IISS Federico II, consapevole della situazione territoriale nella quale si trova ad operare e delle problematiche su esposte e, allo stesso tempo, responsabile e attento al ruolo impegnativo e delicato che il sistema assegna all’istituzione scolastica, da diversi anni attiva corsi pomeridiani nell’area tecnico-economica proprio allo scopo di rispondere ai bisogni di utenze particolari, come coloro che intendono rientrare nel sistema formativo dopo averlo abbandonato, e di assolvere principalmente alle funzioni di qualificare i giovani e gli adulti privi di professionalità aggiornate per i quali la licenza media non costituisce più una garanzia dall’emarginazione culturale e/o lavorativa e di consentire una riconversione professionale di adulti già inseriti in ambito lavorativo che vogliano ripensare o debbano ricomporre la propria identità professionale. POTENZIALITÀ ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI DELL’IISS FEDERICO II L’IISS Federico II ha accolto negli ultimi anni un’utenza oscillante tra i 600 e i 950 studenti; attualmente si è attestata su una popolazione scolastica di oltre 700 allievi, ma il trend è in crescita. L’offerta formativa comprende al suo interno quattro diversi indirizzi di studio: · Liceo Classico · Liceo Scientifico · Liceo delle Scienze Umane · Istituto Tecnico con indirizzo Amministrazione Finanza & Marketing · Istituto Tecnico serale con indirizzo Amministrazione Finanza & Marketing Le attività curricolari sono caratterizzate da una valorizzazione dei saperi improntati alla cultura classica, scientifica, delle scienze umane e a quella economica e di gestione aziendale, mantenendo come elemento trasversale la conoscenza delle lingue straniere. L’Istituto è test center per la certificazione delle competenze informatiche EiPASS e svolge in questo settore una significativa attività con corsi interni ed esterni. L’IISS Federico II, dopo il trasferimento all’inizio del precedente a.s. di tutte le attività e le strutture nel plesso di via Pozzo Salso, a seguito del completamento e del rilascio da parte dell’amm.ne provinciale della nuova ala dell’edificio, comprende ormai una unica sede ubicata in via Pozzo Salso n.41 in Apricena. In questa sede si svolgono tutte le attività sia didattiche, comprese le lezioni per il corso serale dell’indirizzo Tecnico Economico, sia amministrative. La struttura edilizia che ospita l’istituto è ampia e comprende tre superfici fuori terra e una superficie interrata, con una organizzazione degli spazi funzionalmente articolata in 30 aule e 6 sale attrezzate a laboratorio (2 multimediali di informatica e di lingue, 1 di chimica, 1 di fisica, 1 biologia e una sala destinata all’autoaggiornamento dei docenti); comprende, inoltre, uffici, magazzino, laboratorio tecnico, sala conferenze/auditorium, consultorio psicologico e primo intervento medico, aula di supporto gruppo H. Le aule e gli spazi attualmente disponibili sono sufficienti per accogliere i nuovi indirizzi richiesti. Le caratteristiche strutturale dell’istituto, le competenze professionali presenti, sia sul versante docenti che amministrativo, sono quindi tali da offrire ampie garanzie ai fini di un ampliamento della sfera di azione, attraverso l’istituzione di nuovi indirizzi di studio nell’ambito delle possibilità offerte dalla riforma. DEFINIZIONE DELLA PROPOSTA La proposta che presentiamo, approvata dagli organi collegiali con delibera del Consiglio d’Istituto n. 6/40/2015 del 05/10/2015 e con delibera del Collegio dei Docenti n. 4/33/2015 del 12/10/2015, da un lato rappresenta un consolidamento della situazione esistente, dall’altro costituisce un ampliamento dell’offerta formativa. 1. Consolidamento dell’esistente La richiesta ritenuta strategicamente necessaria per l’istituto riguarda l’istituzione dell’articolazione Relazioni Internazionali nel contesto dell’istituto tecnico economico. Essa risponde prioritariamente a tre obiettivi: 2. · dare una risposta alla richiesta di un percorso di studi centrato sullo studio delle lingue straniere emersa a seguito dei risultati di una rilevazione dei bisogni dell’utenza della zona, effettuata durante lo scorso mese di ottobre con un’indagine specifica; · rispondere in modo efficace all’esigenza di preparare esperti del marketing e delle relazioni internazionali che sappiano supportare efficacemente le aziende locali ad affacciarsi sui mercati internazionali per incrementare le esportazioni e promuovere e rafforzare l’immagine del sistema produttivo locale valorizzando il legame fra il prodotto lapideo e gli aspetti culturali e di tradizione; · potenziare la struttura curriculare attuale con una adeguata differenziazione dell’offerta attivando negli indirizzi di studio presenti una nuova articolazione fra quelle previste dalla riforma. Ampliamento dell’offerta Un ampliamento dell’offerta con l’istituzione di nuovi indirizzi ha senso se risponde a nuovi segmenti di utenza e non si sovrappone a indirizzi presenti in istituti operanti in zone limitrofe. Nel nostro caso l’ipotesi che risponde a queste condizioni è l’istituzione dell’istituto professionale con indirizzo "Produzioni industriali e artigianali" opzione "Coltivazione e lavorazione dei materiali lapidei". Essa risponde all’esigenza di: · intercettare in modo più efficace gli interessi e le richieste degli studenti del nostro bacino di utenza ed offrire loro una più ampia gamma di risposte formative allo scopo di dare nuovo stimolo e incentivare un settore produttivo che sta vivendo un momento stasi e di appannamento ma che è strategico per il territorio e può rappresentare un volano di sviluppo economico e sociale del comprensorio territoriale di Apricena puntando sull’innovazione, sulla formazione qualificata della manodopera, sull’efficienza dell’offerta indispensabile per rispondere alla crescente domanda di prodotti lapidei proveniente dal contesto internazionale; · incidere sul fenomeno della dispersione scolastica per ridurlo in modo significativo e recuperare nel contesto scolastico quei giovani poco propensi al discorso culturale astratto che cercano un rapido inserimento lavorativo, facendo acquisire loro competenze direttamente e immediatamente spendibili nel mondo del lavoro con un percorso di studi non eccessivamente lungo. La proposta ha ricevuto l’adesione piena e convinta sia dell’Amministrazione Comunale del Comune di Apricena, che si è espressa a favore con delibera del Consiglio Comunale n. 255 del 05/11/2015, sia dell’I.C. “Torelli-Fioritti” di Apricena e dell’I.C. di Lesina e Poggio Imperiale che rappresentano il principale bacino di utenza dell’IISS “Federico II”. Su questa ipotesi e sulle considerazioni espresse a supporto si basa, quindi, la nostra richiesta, rispetto alla quale l’Amministrazione Provinciale esprimerà la propria valutazione, effettuando la scelta più opportuna rispetto all’offerta presente nelle zone limitrofe. Il quadro complessivo dell’offerta formativa dell’IISS Federico II che ne deriverebbe sarebbe il seguente: Sistema dei Licei, con il Liceo Classico, il Liceo Scientifico, il Liceo delle Scienze Umane Si tratta di indirizzi di studio che continuano a incontrare l’interesse, il favore e l’apprezzamento di quella fascia di utenza che può essere riferita situazioni familiari di un certo benessere economico-culturale con almeno un genitore laureato, che svolge attività professionale autonoma o imprenditoriale o impiegatizia di un certo rilievo; famiglie che riescono ad assicurare ai propri figli un ambiente positivo e favorevole, nel quale la cultura, l’acquisizione di competenze e conoscenze, il conseguimento di un titolo di studio di livello elevato sono ritenuti fondamentali; contesti familiari che incoraggiano e sostengono lo studio, attenti ai risultati scolatici, presenti e partecipi alla vita scolastica e al rapporto con i docenti. Istituto Tecnico Economico Fino ad oggi è stata attiva esclusivamente l’articolazione Amministrazione, Finanza & Marketing con corsi sia antimeridiani che pomeridiani e serali. Si chiede l’attivazione di una seconda articolazione, che veda da un lato la riduzione delle ore e del programma di studi in economia aziendale e dall’altro un incremento delle lingue straniere da due a tre. Tali caratteristiche sono soddisfatte sia dall’articolazione Turismo, che dall’articolazione Relazioni Internazionali. Sulla base delle opportunità lavorative che possono svilupparsi nell’ambito del comprensorio produttivo di Apricena e in considerazione del fatto che l’articolazione Turismo è già presente nel territorio di riferimento, l’articolazione Relazioni Internazionali sembra quella più rispondente alle necessità e quella che più intercetta una fascia ampia di utenza per l’aspetto linguistico che permane e per il legame con lo sviluppo economico del territorio nel quale sono presenti numerose aziende che operano in ambito internazionale. Istituto Professionale L’Istituto professionale includerebbe inizialmente solo l’indirizzo "Produzioni industriali e artigianali" con l’opzione "Coltivazione e lavorazione dei materiali lapidei" finalizzata ad applicare e approfondire le metodiche di intervento nei diversi segmenti della filiera del settore lapideo: dall' escavazione alla trasformazione nei laboratori artigianali ed industriali. DICHIARAZIONI DI INTERESSE DA PARTE DELL’UTENZA Al fine di fornire concreti elementi di valutazione e di stimare l’effettiva accoglienza che potrebbe riscuotere la proposta di ampliamento dell’offerta formativa del IISS Federico II qui descritta, è stato effettuato un sondaggio presso gli alunni che attualmente stanno frequentando l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado. È stato intervistato un campione di 125 studenti, selezionati per comodità fra tutti quelli frequentanti le scuole attive nel Comune di Apricena, ma che costituisce sicuramente un campione rappresentativo di tutti gli studenti del comprensorio territoriale di riferimento che nel prossimo anno scolastico si iscriveranno ad un corso di studi di istruzione secondaria superiore. Ai ragazzi sono state poste alcune domande orientate a valutare il grado di accoglienza, di interesse e di favore che i nuovi indirizzi di studio proposti potrebbero riscuotere. I risultati dell’indagine in sintesi sono i seguenti: · Circa il 40% degli intervistati ha dichiarato di essere intenzionato a proseguire gli studi nell’ambito tecnico/professionale; · Di questi, il 35% sarebbe orientato al settore commerciale/marketing e il 20% al settore industriale/artigianale; · Il 48% degli intervistati vedrebbe con favore l’istituzione di un indirizzo di studi che prepari al lavoro nell’ambito della lavorazione e dell’estrazione della pietra; · Circa il 60% del campione sarebbe interessato ad approfondire lo studio delle lingue in ambito commerciale; · Il 57% degli intervistati esprime interesse per un indirizzo di studi che prepari per il marketing internazionale. Il Dirigente Scolastico Prof. Cristoforo Modugno