Retrocessioni: altro nodo per la piazza finanziaria

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Retrocessioni: altro nodo per la piazza finanziaria
Utente e-GdP: csbancari - Data e ora della consultazione: 11 dicembre 2012 10:03
ECONOMIA
e FINANZA
16 GDP
FTSE MIB ULTIME DUE SETTIMANE
DOW JONES ULTIME DUE SETTIMANE
NASDAQ ULTIME DUE SETTIMANE
CAC ULTIME DUE SETTIMANE
SMI ULTIME DUE SETTIMANE
GIORNALEdelPOPOLO
MARTEDÌ 11 DICEMBRE 2012
+
Dopo la recente sentenza del Tribunale Federale (e Mifid II)
Retrocessioni: altro nodo
per la piazza finanziaria
Con la sentenza del 30.10
2012 il Tribunale federale
chiarisce che le indennità
di distribuzione
e le commissioni
percepite dalle banche
da parte di offerenti
spettano ai clienti finali.
di CORRADO BIANCHI PORRO
Un altro tema che interessa molto
la piazza finanziaria svizzera è il tema
delle retrocessioni dopo la recente
sentenza di fine ottobre del Tribunale Federale che bissa quella del 22
marzo 2006. Così, sono intervenuti ieri a commentare la presa di posizione secondo cui il gestore di patrimoni è tenuto a restituire al cliente tutti
i valori che presentano un legame intrinseco con l’esecuzione del mandato Paolo Bernasconi, professore al
Centro Studi Bancari di Lugano e a
San Gallo, Giovanni Molo, avvocato,
socio dello Studio legale Bolla Bonzanigo, Luca Soncini, direttore generale della PKB, Alessandro Ciocca dello Studio Ciocca di Lugano e Sandro
Prosperi della Deloitte di Lugano.
Il tema è delicato perché, ha commentato Paolo Bernasconi, ci aspettavamo in verità che dopo le prese di
posizione del Tribunale federale, intervenisse almeno la Finma a portare qualche delucidazione in merito.
Ma l’autorità di controllo l’ha fatto in
punta di piedi e non è intervenuta sul
dibattito (dato che il Tribunale Federale viene solo a dirimere le questioni ma non appronta una legge ad hoc)
nemmeno con una circolare o una
presa di posizione (un non-paper, come si dice in gergo) che diventa una
indicazione per i suoi assoggettati. Eppure, il tema delle retrocessioni sulla
rimunerazioni è sempre più delicato
tra i gestori. In primo luogo perché ha rilevato Giovanni Molo - con l’emergere dei patrimoni dichiarati, il
fuoco che cova sotto la cenere può venire allo scoperto. In secondo luogo
in quanto negli scenari futuri della Mifid II, la legislazione in materia che si
sta approntando a livello europeo, esse saranno bandite. Inoltre, per la
clientela estera (e in particolare europea) queste indicazioni fanno stato
più della legislazione elvetica che
consente la forma di rinuncia al "diritto". Insomma, ha rilevato ancora
Paolo Bernasconi, il problema vero è
sempre quello della conformità al diritto europeo. Se gli intermediari elvetici vogliono il famoso “passaporto
europeo”, gioco forza si devono
Giovanni Molo, Paolo Bernasconi, Sandro Prosperi e Alessandro Ciocca.
conformare alle indicazioni che giungono da Bruxelles. Sul diritto interno
invece il tema delle retrocessioni da
"restituire" al cliente riguardano il
possibile conflitto di interessi, in
quanto il gestore può sfruttare il pa-
trimonio a proprio esclusivo interesse e questo comporta da una parte il
tema connesso della restituzione di
quanto attribuitogli dalla banca, ma
anche quello più delicato del possibile danno, ad esempio nella movimen-
tazione del patrimonio al solo fine di
usufruire delle commissioni di ritorno e non per interesse effettivo del
cliente finale. Secondo il contratto di
mandato e nell’ambito civilistico vi
sono diverse tipologie di retrocessioni: le rimunerazioni uniche (Finder’s
Fees), quelle in funzione degli incassi (Management Fees, dove c’è il rischio maggiore) e le Annual Fees che
si percepiscono una volta all’anno o
a livello trimestrale in funzione della
massa gestita. Il triangolo gestorebanca-cliente è dunque foriero di
problematiche. Le retrocessioni possono riguardare la commissione di
emissione, quella di gestione (la più
frequente) o lo sconto con la riduzione del prezzo di emissione. Sono contrarie ai doveri generali di diligenza
(obbligo d’informazione) e di fedeltà
(col caso citato del conflitto d’interesse). Ne deriva il dovere di restituzione e rendicontazione anche se in Svizzera oggi vi si può rinunciare (ma non
lo si potrà comunque fare con Mifid
II). La rinuncia qui è messa fuori gioco, ciò che significa la fine certa delle retrocessioni.
Indice SMI
ULTIMO
ABB N
Actelion N
Adecco N
Alpha Pet N
Alpiq Holding
Baloise N
Cie. F. Richemont
CS Group N
Geberit N
Givaudan N
Holcim N
Julius Bär I
Lonza Group N
Nestle N
Newave Energy
Nobel Biocare N
Novartis N
Roche GS
SE Sopracenerina
SGS N
Swatch Group I
Swatch Group N
Swiss Life N
Swiss Reinsur N
Swisscom N
Syngenta N
Transocean N
UBS AG N
Zurich F.S. N
18.55
47.01
46.7
0.18
129.5
79.55
73.7
22.7
198
942.5
65.55
32.67
47.84
61
7.88
58.45
187
175
2100
460.1
79.45
122.9
66.7
393
375.5
43.07
14.94
240.1
PREC
18.58
46.8
46.89
0.19
137.7
79.35
72.85
22.79
198.2
935.5
65.6
32.59
47.45
60.95
54.55
7.88
58.25
185
183.5
2101
457.6
79.45
122.7
67
393.3
374.8
43.09
14.99
240.1
MIN
14.45
30.27
36.13
0.13
127.3
58.3
44.68
15.97
172.6
830
48.6
29.34
32.81
51.05
53.5
7.09
48.29
148.4
150
1506
319.1
56.9
74.35
45.8
334.4
255.2
36.02
9.685
192.5
ULTIME 52 SETT
MAX
20.2
48.72
49.52
0.48
191
80.65
74
27.33
209.9
970
66.15
38.76
62.3
62.3
56.5
13.56
59.45
188.3
204
2156
460.2
79.5
131
68.1
397.7
377.5
54.3
15.05
246.8
%
4.9
45.7
18.6
-48.5
-23.8
23.5
55.1
2.8
9.3
5.3
30.4
-11.0
-13.8
12.9
0.0
-27.8
8.8
17.4
-8.6
35.0
30.8
26.9
42.2
39.3
10.4
36.5
18.7
33.6
12.9
cambi interbancari
1.2073
1.2936
106.58
0.805
0.8281
0.9329
1.4996
1.1324
EUR/CHF (euro-franco)
EUR/USD (euro-dollaro)
EUR/JPY (euro-yen)
EUR/GBP (euro-sterlina)
CHF/EUR (franco-euro)
USD/CHF (dollaro-franco)
GBP/CHF (sterlina-franco)
JPY/CHF (100yen-franco)
oro e argento
1.2075
1.2895
106.33
0.8036
0.8278
0.934
1.5021
1.1354
-0.0
0.3
0.2
0.1
0.0
-0.1
-0.1
-0.2
($ oncia) 1 oncia = 31,1035 gr.
Oro
Argento
1704.9
33.02
Dopo le dimissioni annunciate del premier Monti
Italia: effetto contagio
sui Paesi del Club Med
Le dimissioni annunciate da Mario
Monti occupano le prime pagine dei
quotidiani. Nel frattempo sono arrivate le prime reazioni dalle capitali del
Vecchio Continente, in particolare da
Madrid e Berlino. Mentre la Germania,
per bocca della portavoce del ministro
Schaeuble, si aspetta che l’Italia porti avanti i suoi impegni europei, in
Spagna serpeggia il timore del cosiddetto “effetto contagio”. Secondo il ministro dell’Economia, Luis De Guindos, le incertezze in Paesi come l’Italia scatenano un effetto contagio sulla Spagna. Non a caso la Borsa di Madrid, dopo Piazza Affari (in calo del
3,5% a metà giornata e 2,20 in chiusura con lo spread tornato in zona 360
col bund) era la peggiore in Europa.
Il differenziale italiano si è trascinato
dietro anche quello dei Bonos spagnoli, salito a 437 punti. Male soprattutto le banche, le più sensibili alla salita dei tassi d’interesse sui titoli di Stato. I big Unicredit e Intesa perdevano
sempre a metà giornata oltre il 6%. La
peggiore era Monte Paschi con un calo del 7,1%. Generali è stata sospesa
per eccesso di ribasso. Secondo Steen
In chiusura ieri lo spread si è riportato in quota 350.
Jakobsen, chef economista di Saxo
Bank, Mario Monti è stato uno dei più
forti sostenitori della strategia “extendand-pretend”, che consiste nell’evitare (?) di prender seri provvedimenti e
accontentarsi di risparmiare del tem-
po. La sua partenza, dice, rappresenterà una perdita per i Paesi “Club
Med”, come son chiamati Grecia,
Spagna e Portogallo, sostenitori della
stessa strategia. Chiusura invece positiva per Zurigo e Francoforte.
Buon inizio di ottava per la borsa elvetica
ABITAZIONI NUOVE
SMI inizia la scalata
verso i 7 mila punti
Incremento
del 4% nel
3° trimestre
La Borsa svizzera ha chiuso in territorio positivo, malgrado la debolezza registrata da Milano. A Zurigo il listino principale SMI ha terminato a
6943,90 punti, in aumento dello
0,27%. L’indice allargato SPI è uscito
dalle contrattazioni a quota 6386,54
punti (+0,25%). L’incertezza sull’evoluzione nella Penisola si è fatta sentire sui titoli dei due giganti bancari.
UBS ha perso lo 0,33% (a 14,94 franchi), Credit Suisse lo 0,39% (a 22,70
franchi). Rispetto alla mattinata Julius
Bär ha invece guadagnato terreno ed
è salita dello 0,25% (a 32,67 franchi).
Quanto agli assicurativi, Swiss Re è in
azioni svizzere
flessione dello 0,45% (a 66,70 franchi),
mentre Zurich non ha registrato variazioni (240,10 franchi). Fra i valori più
legati ai cicli della congiuntura, ABB
è in calo dello 0,16% (a 18,55 franchi),
Adecco dello 0,41% (a 46,70 franchi).
Nel segmento del lusso Richemont,
sospinto da dati congiunturali cinesi,
è in crescita dell’1,17% (a 73,70 franchi), Swatch Group dello 0,55% (a
460,10 franchi). Nick Hayek, Ceo di
Swatch Group, ha rilasciato dichiarazioni positive sull’andamento della
sua società al quotidiano romando
“Le Temps”. Andamento favorevole
per i titoli difensivi di peso: Nestlé è in
rialzo dello 0,08% (a 61), Novartis dello 0,34% (a 58,45) e Roche dell’1,08%
(a 187). Quest’ultima ha presentato
nel fine settimana in un congresso negli Stati Uniti risultati positivi per il suo
farmaco oncologico Perjeta.
Tra luglio e settembre in Svizzera sono state ultimate 12.040 abitazioni
nuove, il 4% in più del terzo trimestre
2011. Lo indica l’Ufficio federale di statistica (UST). A fine settembre 75.320
alloggi erano in fase di costruzione, un
dato in aumento del 6% su base annua. La tendenza dovrebbe continuare: nel trimestre sono infatti stati rilasciati 15.960 permessi di costruzione,
pari a una crescita del 23%. Per le abitazioni appena terminate, nelle grandi città si sono avuti aumenti unicamente a Ginevra e Berna. Quanto agli
alloggi in costruzione, la progressione
si è fissata al 7% per le 5 principali città.
Business Class
NORMATIVA BANCARIA
Evoluzione in corso
Si è svolto la scorsa settimana presso il Grand
Hotel Eden di Lugano il seminario annuale organizzato dalla Camera Fiduciaria, Sezione della Svizzera Italiana sul tema: “Normativa bancaria - Evoluzione in corso”, al quale hanno partecipato un’ottantina di rappresentanti della
piazza finanziaria ticinese. Il programma dell’evento si è sviluppato in un percorso interessante e ricco d’attualità. Oltre ai sempre apprezzati interventi dei rappresentanti della FINMA
si è dedicata un’attenzione particolare agli sviluppi in ambito MIFID, gestione dei patrimoni,
white money strategy, questioni fiscali e opportunità offerte dalla LPS in Italia. Si sono susseguiti come relatori: Barbara Ofner (Ernst &
Young) sul tema “MIFID II”, Dario Bistoletti (Deloitte) sugli “Sviluppi nella gestione di patrimoni”, François Tinguely e Tiziano Ceppi (FINMA)
sull’Evoluzione normativa e aspetti d’attualità
per la vigilanza, Claude Suchet (FINMA) con “Le
nuove circolari in materia di audit”, Lars Schlichting (KPMG) con un intervento su “La compliance nella white money strategy”, Emmanuel
Genequand (PwC) sulle “Sfide relative alla fiscalità dei clienti” e Francesco di Carlo (Studio Annunziata e Associati) su “La libera prestazione
di servizi (LPS) in Italia”. Gli organizzatori dell’evento sono stati Glenda Brändli (PricewaterhouseCoopers) e Sandro Prosperi (Deloitte).
GRECIA
Prolungata l’offerta buyback
La Grecia ha deciso di estendere il periodo di
adesione del piano di buyback, annunciato lo
scorso 3 dicembre. La scadenza è stata rinviata alle 12.00 ore di Londra dell’11 dicembre, anziché il 7 dicembre. I creditori che hanno già
aderito non possono modificare o ritirare la loro partecipazione. Secondo alcuni indiscrezioni di stampa, la Grecia sarebbe vicina a raggiungere il target del buyback con un ammontare offerto di circa 30 miliardi di euro.