protezione del suolo durante le utilizzazioni forestali

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protezione del suolo durante le utilizzazioni forestali
gestione sostenibile
Protezione del suolo
durante le utilizzazioni
forestali
Seconda parte: responsabilità e misure
di Peter Lüscher
Fritz Frutig
Stéphane Sciacca
Sandra Spjevak
Oliver Thees
Un articolo per informare e sensibilizzare gli operatori e i tecnici forestali
sull’importanza della protezione del suolo dai danni che i mezzi impiegati nelle
utilizzazioni possono arrecare. In questa seconda parte sono analizzati ruoli e
responsabilità dei vari attori coinvolti e le misure da attuare a livello pianificatorio, tecnico ed esecutivo.
I suoli forestali sono sempre più spesso sottoposti a minacce di origine antropica e i principali rischi, legati a particolari
condizioni atmosferiche, si hanno proprio nei periodi in cui
normalmente si effettuano le utilizzazioni forestali (Foto 1).
Tutto ciò può causare gravi e durature perturbazioni della
fertilità con pesanti conseguenze sulla funzionalità della
foresta e sul suo uso sostenibile. È quindi importante
individuare gli attori responsabili della protezione fisica del
suolo (Tabella 1) che sono numerosi e possono essere
identificati nelle seguenti figure: il proprietario del bosco, il
tecnico responsabile della gestione, l'imprenditore forestale (responsabile per le utilizzazioni) ed il servizio forestale
cantonale. In Svizzera il Servizio cantonale della Protezione
del suolo, in quanto organo esecutivo, ha il compito di verificare il rispetto delle disposizioni legali. L'Ufficio Federale
dell’Ambiente, l’Istituto di Ricerca WSL e i centri di formazione offrono il loro sostegno nella definizione e nella
diffusione delle buone norme applicative.
Tecnico forestale
Generalmente sono le utilizzazioni forestali che assicurano la gestione delle foreste pubbliche. Il tecnico
responsabile della gestione ha la responsabilità della
protezione del suolo solo nella fase di pianificazione;
momento in cui collabora con i differenti attori coinvolti
nei lavori di utilizzazione del bosco. È anche respon-
Responsabilità nella protezione
fisica del suolo
Proprietario forestale
Secondo la Legge, è il proprietario forestale il responsabile della protezione del suolo in bosco. In ogni caso
difendere e conservare la fertilità di un bosco è di primaria importanza anche dal punto di vista economico e
quindi nell’interesse del proprietario stesso.
Foto 1 - I mezzi forestali, sempre più efficienti ma anche sempre più pesanti, rischiano di
provocare gravi danni al suolo se usati in determinate condizioni di umidità.
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sabile, per quanto riguarda la protezione del suolo, del
controllo dopo la fine dei lavori.
glianza e delle sue attività di consulenza e formazione
per proprietari e utilizzatori forestali.
Imprenditore forestale
Servizio Protezione del Suolo
Dal momento in cui una ditta forestale è incaricata
dell’utilizzazione di un bosco, l’imprenditore è responsabile dell'esecuzione dei lavori e deve, ai fini della
protezione del suolo, rispettare le disposizioni legali e
i termini contrattuali. Gli imprenditori forestali, essendo
anche i proprietari dei mezzi e delle attrezzature usate
nei lavori di abbattimento ed esbosco, hanno una particolare responsabilità.
Il servizio cantonale denominato della Protezione del
Suolo è l'organo responsabile di far rispettare le disposizioni legali e costituisce l’interlocutore per tutte le
questioni qui affrontate. Questi compiti possono essere
delegati al servizio forestale. Affinché tutti gli attori possano adempiere alle loro responsabilità, è indispensabile
sensibilizzarli e formarli. La protezione fisica del suolo
dovrebbe essere integrata negli obiettivi e nelle loro
strategie. Le misure destinate a ridurre i danni al suolo
devono essere considerate a differenti livelli: la pianificazione delle utilizzazioni,
la tecnologia dei mezzi e delle
L
attrezzature e l'esecuzione dei lavori.
Il conducente dei mezzi forestali, è uno degli attori più
importanti nella pratica applicativa della protezione del
suolo. È direttamente responsabile della qualità del lavoro
che deve essere effettuato in funzione dello stato del suolo
prima e durante i lavori. A lui in pratica spetta decidere se
il passaggio dei mezzi è possibile o meno senza compromettere struttura e fertilità del suolo.
Servizio forestale
delle utilizzazioni
Pianificazione della viabilità e sistemi
di esbosco
X
X
Pianificazione annuale
X
X
X
Compiti
Pianificazione
Pianificazione dei mezzi d'esbosco
X
Organizzazione e pianificazione delle capacità
X
Scelta dei processi e dei mezzi
X
X
Bandi e contratti
X
X
Determinazione dello stato del suolo(3)
X
Controllo alla fine dei lavori
X
Sorveglianza a livello
d'impresa
Valutazione dei tipi di solchi
X
Scelta delle misure da prendere
X
Sorveglianza a livello
di Cantone(4)
Controllo
Esecuzione lavori
Scelta delle misure da prendere
Servizi forestali(2)
X
Fase
Conduttore dei mezzi
Pianificazione a livello d'impresa
Attori
Imprenditore forestale
Tecnico responsabile(2)
Le infrastrutture per l’esbosco (piste, strade forestali
e linee di teleferiche), dovrebbero essere pianificate
per ogni unità che appunto si chiama “comprensorio
Proprietario forestale(1)
Il servizio forestale cantonale fa rispettare le leggi sulla
protezione del suolo nell’ambito del suo ruolo di sorve-
Misure per la pianificazione
Servizio di Protezione
del suolo
Conducenti dei mezzi forestali
X
X
X
X(5)
X
(5)
X
X
Note
(1) Il proprietario forestale può, in certi casi, adempiere ai compiti che normalmente competono il tecnico responsabile della gestione. È questa
la ragione per cui le due colonne sono divise da una linea non continua ma tratteggiata.
(2) Il tecnico responsabile della gestione svolge spesso compiti spettanti al servizio forestale. Tali compiti sono però specificati nella colonna
servizi forestali.
(3) Per ciò che riguarda la determinazione dello stato del suolo, la decisione se circolare o meno viene presa prima di ogni intervento che preveda
mezzi pesanti.
(4) Il rispetto delle norme riguardanti la protezione del suolo deve essere controllato al livello di cantonale.
(5) Il controllo della qualità del suolo, durante i lavori di utilizzazione in conformità con le leggi, può essere delegato anche al servizio forestale.
Tabella 1 - La protezione fisica del suolo è responsabilità di tutti gli attori che prendono parte alle utilizzazioni forestali. Questa tabella
mostra come in Svizzera sono ripartiti i compiti. Le responsabilità descritte non sono sempre valide per tutti i casi specifici.
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Foto 2 - Una pianificazione sistematica delle infrastrutture di
esbosco è la condizione preliminare per una protezione efficace
del suolo forestale.
d’esbosco” e non, come ancora oggi si fa regolarmente, per ogni singola utilizzazione. Questa pianificazione
generale è da farsi, al più tardi, al momento in cui deve
essere realizzato un intervento in un popolamento facente parte di quel determinato “comprensorio d’esbosco”.
In linea generale, la delimitazione di un comprensorio si
basa sul principio che l’esbosco non deve interessare
infrastrutture oltre i confini di questa unità. Questi confini
sono spesso costituiti da strade forestali, ma possono
essere anche corsi di acqua, affioramenti rocciosi o
confini di proprietà. Un comprensorio d’esbosco ben
pianificato aiuta a limitare la superficie forestale percorsa e soprattutto a limitare il rischio di danneggiamento
del suolo. Nella foresta privata dove le particelle sono
spesso piccole, il comprensorio d’esbosco dovrebbe
essere pianificato senza tenere conto dei confini di
proprietà, cosa che richiede un'intensa attività di coordinamento. In passato, e in particolare dopo le grandi
tempeste, le foreste sono state spesso percorse con
mezzi pesanti senza una vera e propria pianificazione
dell’esbosco, con conseguenti modifiche e danni permanenti alla struttura del suolo. Per quanto possibile
e se economicamente sostenibile, le piste d’esbosco
già esistenti devono essere integrate nei comprensori d’esbosco futuri al fine di limitare al massimo la
superficie percorsa da mezzi forestali. I documenti di
base necessari alla pianificazione di un comprensorio
d’esbosco sono: carte topogafiche, carte delle stazioni
e carte dei suoli.
Individuazione delle piste
Se le piste d’esbosco sono segnalate sia su una carta
che sul terreno, è molto più rapido e semplice ritrovarle al momento di un intervento in bosco. Questo è
particolarmente utile per limitare la superficie percorsa
dai mezzi forestali in caso di danni dovuti a tempeste,
anche quando è necessario trovare certi compromessi
(per esempio quando bisogna aggirare ceppaie di alberi
Figura 1 - Cartografia dei tipi di solchi presenti su un’area forestale dell'altipiano. I solchi
tipo 1, 2 e 3 sono già stati descritti nella figura 2, prima parte, Sherwood 160. Il solco tipo
4 corrisponde a perturbazioni su un’ampia superficie, mentre il tipo 5 fa riferimento a solchi
non classificabili o ipotizzati. Questa carta evidenzia che in passato la circolazione sui suoli
forestali non era pianificata. È importante invece procedere ad una pianificazione sistematica
delle infrastrutture di esbosco integrando il più possibile le piste già presenti.
rovesciati). Le piste d’esbosco già presenti e quelle che
sono pianificate, oltre che sulla cartografia dovrebbero
essere segnati sul terreno attraverso marchiature che
possono essere effettuate per mezzo di spray colorati e
rinnovate periodicamente.
Integrazione della vulnerabilità del suolo
nella pianificazione
La condizione preliminare per tenere in considerazione
le caratteristiche dei suoli forestali nei confronti della loro
suscettibilità alla compattazione è una loro classificazione. Questa classificazione rappresenta una base importante per la scelta dei mezzi e dei processi di lavoro, così
come per la pianificazione dei tagli (Figura 1 e Foto 2).
In linea di massima i tagli in boschi su suoli molto sensibili non possono essere realizzati se non in condizioni
particolarmente favorevoli, cioè durante i periodi di gelo
o in periodi molto secchi. In questi casi potrebbe essere
possibile per esempio organizzare un sistema di lavoro
a turno avvicendando due squadre, tenendo tuttavia
conto dei limiti d’orario legati all'impegno del personale,
delle perturbazioni sonore nelle ore serali e delle difficoltà di lavoro dovute all'oscurità.
Boschi su suoli meno sensibili alla compattazione permettono invece, in termini di utilizzazioni, decisamente
una maggiore flessibilità. A seconda dei casi poi, possono essere previste nella pianificazione superfici di riserva anche in aziende forestali vicine. Questo presuppone
però un buon coordinamento per le utilizzazioni. Gli
imprenditori forestali che ottengono un certo volume di
lavoro in una stessa regione avranno in più una maggiore flessibilità per adattare il momento dei loro interventi
alle condizioni climatiche. Il fatto di potere prevedere
delle superfici di riserva dipende da numerosi fattori e
non è certamente possibile ovunque, in particolare non
è neanche troppo utile in regioni dove su delle grandi
superfici sono presenti suoli con condizioni molto simili,
in quanto questi imporrebbero condizioni analoghe nello
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stesso periodo. Tutti gli aspetti precedentemente citati
devono essere considerati come consigli utili per migliorare l’attuazione della protezione del suolo.
Disposizioni per la protezione del suolo
Disposizioni vincolanti sulla protezione del suolo devono
essere incluse nei contratti con gli imprenditori forestali
e nei contratti di lavoro tra di essi ed il loro personale.
È consigliato in particolare:
• di esigere che il passaggio dei mezzi forestali si faccia soltanto nelle piste di esbosco;
• di regolamentare l'interruzione dei lavori in caso di
umidità troppo elevata, cioè quando è superato il limite
di soliflussione del suolo e appaiono solchi di tipo 3;
• di fissare una qualità attesa del risultato del lavoro e
di accordarsi sul controllo finale.
Misure per i mezzi forestali
Diminuzione della pressione nelle zone di
contatto
Alcuni accorgimenti tecnici permettono di diminuire la
pressione nelle zone di contatto tra mezzo e suolo. La
pressione media di una ruota nella sua zona di contatto
può essere calcolata, teoricamente suddividendo il peso
del mezzo per ciascuna ruota e considerando la superficie della zona di pressione dello pneumatico sul terreno.
In realtà, la pressione nella zona di contatto può essere
fino a tre volte più elevata. Difatti, muovendosi e lavorando su piste di esbosco, i mezzi forestali sono interessati
da forze dinamiche come accelerazione, decelerazione
e vibrazione, così come da momenti di forza creati dal
lavoro della gru o dal superamento di ostacoli.
Le ruote sono determinanti per il carico esercitato sul
suolo in quanto è in corrispondenza della loro zona di
contatto che viene esercitata la massima pressione. È di
conseguenza importante cercare di ottenere una ripartizione del peso più equilibrata possibile tra l’asse anteriore
e quello posteriore, ciò diventa particolarmente difficile
nel caso di mezzi con rimorchi forestali che normalmente
viaggiano con livelli di carico differente. In tal caso si avrà
fino al 60-70% della massa caricata sull'asse posteriore.
La pressione nelle zone di contatto può essere diminuita
principalmente di due modi.
1. Diminuendo il carico per ruota:
• diminuendo il peso totale;
• avendo, a parità di peso, il maggior numero di
ruote possibile;
• ripartendo il peso nel modo più equilibrato possibile tra le parti anteriore e posteriore.
2. Aumentando la superficie di contatto:
• abbassando la pressione degli pneumatici;
• adottando pneumatici più larghi;
• adottando ruote con grande diametro.
Un valore basso di peso massimale per ruota, unitamente a pneumatici larghi e caratterizzati da una bassa
pressione di gonfiamento, rappresenta la misura più efficace per diminuire la pressione nelle zone di contatto. La
larghezza degli pneumatici, da sola, non influenza molto
la superficie della zona di contatto e di conseguenza la
pressione esercitata su questa. Pneumatici più larghi
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Foto 3 - Questo forwarder è stato equipaggiato, a fini dimostrativi,
con due tipi differenti di semi-cingoli Bogie: a sinistra i semicingoli di trazione da utilizzare per migliorare le prestazioni in
salita e la sicurezza in pendenza, a destra i semi-cingoli portanti
che permettono di preservare i suoli più vulnerabili in pianura o
leggera pendenza.
permettono però di ridurre maggiormente la pressione di
gonfiamento, aumentando così efficacemente la superficie della zona di contatto. Più gli pneumatici sono sgonfi,
più il carico massimo ammissibile per ruota diminuisce,
per cui la pressione minima degli pneumatici è più alta nel
caso di maggiori carichi per ruota. Sarà possibile ridurre
maggiormente la pressione di gonfiamento degli pneumatici per mezzi leggeri che non per mezzi pesanti.
Circolare a velocità sostenuta su strada con pneumatici
sgonfi, provoca un’eccessiva usura del battistrada. Nei
casi in cui frequentemente si alternano lunghi tragitti
su asfalto e percorsi su piste, la pressione delle ruote
andrebbe adattata ai diversi tipi di strada. In questo
senso una soluzione interessante è rappresentata dal
“regolatore automatico della pressione degli pneumatici”
che permette di modificare la pressione direttamente
dalla cabina di pilotaggio mentre il mezzo procede lentamente; nonostante un costo di investimento piuttosto
elevato, equipaggiare un mezzo con questo sistema
potrebbe valere la pena. Infatti dovrebbero aumentare,
durante l’anno, i giorni in cui è possibile usare i mezzi in
bosco poiché sarà possibile lavorare anche in condizioni
di umidità più elevata pur preservando il suolo.
Nella Foto 3 è possibile vedere cingoli istallati alle ruote di
un assale a tandem e detti “semi-chenille Bogie”, questi
possono essere in acciaio o in altri materiali sintetici e
originariamente sono stati ideati per migliorare la trazione
e la sicurezza su terreni in pendenza. In seguito è stato
poi sviluppato un nuovo tipo di semi-cingoli detti portanti,
proprio con lo scopo di limitare i danni al suolo. Questi
semi-cingolati sono infatti pensati per interventi sui suoli
la cui capacità di sopportare pesi è bassa, in piano o in
leggera pendenza. Con essi è possibile aumentare le
possibilità di intervento dei mezzi forestali nello spazio
e nel tempo grazie alla minore dipendenza rispetto alle
condizioni climatiche. Esistono però anche degli inconvenienti: elevati costi iniziali di acquisto, tempo e spesa di
montaggio, aumento del peso del mezzo, spese supple-
mentari legate al trasporto dei cingoli, aumento del consumo di carburante, rischi di sporcare e di danneggiare
le strade forestali, aumento dei tempi di spostamento tra i
diversi luoghi di intervento, fenomeni di proiezione laterale
del terreno in corrispondenza di curve e svolte, rischi di
danni alle radici degli alberi ai bordi delle piste forestali.
Studi scientifici sulle conseguenze sul suolo dei semicingolati Bogie sono in atto: si tratta di analisi molto complesse e di cui ancora non si hanno risultati definitivi.
I mezzi muniti di cingoli vengono impiegati soprattutto
per interventi su terreni in pendenza, per migliorare
la praticabilità del terreno e in particolarmente per gli
spostamenti in salita. Anche se i cingoli restano a lungo
a contatto col suolo, la superficie di contatto è considerevolmente più grande rispetto a mezzi simili, ma con le
ruote e la pressione nella zona di contatto è di conseguenza minore. Se però le piste d’esbosco presentano,
come spesso accade, una superficie accidentata con
rilievi e sporgenze, i cingoli lunghi e rigidi non avranno
con il suolo che un contatto parziale. Ciò porta ad avere
nelle zone di contatto pressioni localizzate molto elevate;
inoltre le forze di trazione possono essere trasmesse
ad una ridotta superficie di contatto causando danni al
suolo. In queste condizioni i cambiamenti di direzione del
mezzo potrebbero creare importanti forze di taglio laterali
provocando nuove ferite al suolo. È possibile diminuire
questi inconvenienti grazie ad alcune misure tecniche,
come mezzi dotati di rulli a spostamento verticale, su cui
aderisce il cingolo stesso, che permettono un migliore
adattamento al suolo quando le superfici sono fortemente irregolari. Un'altra soluzione che ha lo stesso obiettivo,
consiste nell'utilizzazione di mezzi articolati con quattro
cingoli individuali e oscillanti. I mezzi cingolati implicano
generalmente un rischio elevato di ferite alle radici degli
alberi ai lati delle piste che può essere tuttavia limitato
utilizzando dei cingoli in materiale sintetico o muniti di
elementi protettivi in gomma.
Limitare lo slittamento
Le forze di taglio che si sviluppano in un suolo forestale
al passaggio di mezzi pesanti, interrompono le connessioni tra i pori. Le conseguenze sono particolarmente
gravi quando si ha lo slittamento delle ruote motrici.
Certe misure tecniche, come la trasmissione integrale
della trazione su tutte le ruote, la propulsione idrostatica, la ripartizione del peso più equilibrata possibile, così
come la bassa pressione degli pneumatici, permettono
di limitare i fenomeni di slittamento. Nel caso di esbosco
in pendenza, i tragitti con il carico dovrebbero avere
luogo solo in discesa e, quando la portanza del suolo
diventa critica, sarebbe preferibile effettuare i tragitti
a vuoto caricando tutto all’imboccatura delle strade
forestali. È infine possibile eliminare quasi completamente i fenomeni di slittamento delle ruote utilizzando
un verricello la cui velocità di avvolgimento della fune è
sincronizzata con la trazione.
Prospetto riassuntivo delle misure di protezione del suolo che incidono finanziariamente
Misure supplementari per ogni intervento implicanti:
Investimenti supplementari
Pianificazione
(azienda forestale)
Conduzione mezzi
e esecuzione lavori
(azienda forestale)
Sorveglianza
(cantone)
• Formazione continua capi azienda;
• cartografia base per la praticabilità
Costi fissi
Costi variabili
• Determinazione di superfici di
riserva;
dei suoli;
• individuazione e marcatura della
viabilità forestale.
• valutazione d’impatto ambientale
• Formazione continua per i con-
• Valutazione dello stato del suolo
ducenti dei mezzi;
• software che permettono di stabilire la praticabilità dei suoli(2);
• strumenti per la misurazione
dell’umidità del suolo;
• attrezzature speciali per i mezzi:
pneumatici più larghi, installazione
della regolazione automatica della
pressione di gonfiamento degli
pneumatici, semi-cingoli Bogie,
argano di alaggio(3).
relativa alla protezione del suolo(1).
e conseguente decisione di
circolare o meno;
• interruzione dei lavori ed
intervento su superfici di riserva;
• misure di rigenerazione del suolo;
• controllo alla fine dei lavori(4).
• Rinunciare parzialmente alla circolazione dei mezzi → aumentare le
distanze di esbosco a strascico;
• esboscare riducendo il carico con
un mezzo più piccolo;
• passare da un sistema di esbosco
su mezzi a uno che utilizza gru a
cavo(5).
controlli
Note
(1) Si tratta di una procedura facoltativa destinata a verificare ed a migliorare continuamente i criteri per la protezione ambientale fissati per l'azienda forestale. Un criterio
importante è l’individuazione delle aree a rischio di solchi tipo 3 in funzione delle condizioni della stazione.
(2) Esistono dei prototipi di questo genere di software, il programma ProFor per esempio.
(3) L'argano di alaggio non è stato considerato nei calcoli delle attrezzature supplementari.
(4) Solo i costi supplementari legati alla protezione dei suoli sono stati considerati nei calcoli relativi al controllo finale dei lavori. Questi costi supplementari comprendono per
il tecnico responsabile dell'azienda forestale, per esempio, i seguenti punti: percorrere le piste e rilevarne i solchi, valutarli, misurarli e digitalizzarli.
(5) Questa è una soluzione ottimale ma anche molto onerosa da prendere in considerazione caso per caso.
Tabella 2 - I costi relativi alla protezione del suolo durante le utilizzazioni forestali dipendono dalle condizioni della stazione e dell’impresa. Il limite inferiore dei costi
riguarda le sole misure di base, evidenziate in grassetto nella tabella. I costi possono aumentare anche molto a seconda dei casi, in funzione delle necessità delle
misure da prendere.
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Misure per lo svolgimento
dei lavori
Rimanere con i mezzi sulle piste
I mezzi forestali non devono lasciare le piste d’esbosco.
Il rischio è particolarmente elevato per trattori forestali
con gru (o pinze) carica tronchi; infatti con queste
macchine grande è la tentazione di penetrare nel popolamento ai lati della pista per raggiungere, con la gru, il
legname a terra più distante.
Mantenere le piste in buono stato
Le piste d’esbosco non devono essere invase dalla
vegetazione o interessate da costruzioni. Le piste
fanno parte della superficie forestale produttiva e non
rientrano nelle infrastrutture come le strade forestali
o le piste facenti parte della viabilità principale (strade
e piste camionabili o trattorabili). La loro praticabilità
può tuttavia, in certi casi, essere migliorata grazie ad
interventi localizzati, come per il superamento di piccoli
corsi d’acqua. Anche le piste e i sentieri devono essere
usati con precauzione affinché alla fine dei lavori di
utilizzazione siano sempre in buono stato e restino così
utilizzabili per gli interventi futuri nel popolamento. Infatti
se solcati da profonde tracce influiscono negativamente
sulla produttività del bosco e implicano una maggiore
usura di mezzi e attrezzature. È di conseguenza nell’interesse del proprietario del bosco, del servizio forestale
e dell'imprenditore di prendersi cura, anche a breve
termine, dei sentieri e delle piste di esbosco.
Formazione di tappeti di rami
I tappeti di rami sulle piste d’esbosco al passaggio dei
mezzi permettono di ripartire le pressioni in modo più
omogeneo e così di diminuire le loro ripercussioni sul
suolo (compattazione). L'efficacia di un tappeto di rami
dipenderà soprattutto dalla sua qualità; quelli fatti con
latifoglie sono meno efficaci di quelli fatti con conifere.
L’azione del tappeto di rami è utile soprattutto per la
protezione del suolo di superficie contro i danni dovuti
alle forze di trazione delle ruote.
Esbosco con carico ridotto
Il carico utile, nel caso di forwarder, o la parte del carico
posta sul rimorchio, nel caso di trattori forestali, ha un'influenza preponderante sul peso per singola ruota. Più il
carico utile sarà grande, maggiore sarà il peso per ruota
e, di conseguenza, la pressione nelle zone di contatto.
Quest’ultima può essere ridotta efficacemente diminuendo il carico utile. Quando le condizioni del suolo diventano
critiche, "esboscare con la metà del carico" rappresenta
un'alternativa valida alla sospensione totale dei lavori,
anche se circolare a carico ridotto significa più tragitti e di
conseguenza costi più elevati. Questa è una soluzione da
considerare se, durante i lavori di esbosco sull'area di un
taglio, dopo una forte pioggia per esempio, l'umidità del
suolo aumenta tanto che compaiono solchi di tipo 3, e per
qualche motivo si ha la necessità di finire il lavoro.
Interruzione dei lavori
Se, durante un taglio, i solchi di tipo 3 appaiono su una
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pista d’esbosco, significa che l'umidità del suolo è troppo
elevata per far circolare i mezzi forestali in questione. In
questo caso, esistono differenti possibilità di intervento:
• diminuire la pressione nella zona di contatto grazie alle misure tecniche precedentemente descritte
(diminuire la pressione degli pneumatici, esboscare
un volume di carico ridotto, installare cingoli Bogie);
• interrompere i lavori e riprenderli solamente quando il
suolo sarà nelle idonee condizioni d’umidità;
• interrompere i lavori ed usare i mezzi su una superficie di riserva. Questa deve però essere praticabile
per quanto riguarda il suolo (o perché altra struttura,
o differente stato di umidità), e, nel caso di contratti di
consegna con termini precisi, essere nelle condizioni
di fornire gli assortimenti richiesti.
Misure di ripristino
Grazie alla sua capacità di radicamento, l’ontano nero
viene piantato anche in orizzonti compatti per attivare la
rigenerazione delle caratteristiche del suolo e quindi delle
sue funzioni. Un maggior dettaglio su questi aspetti si spera
possa essere oggetto di prossimi programmi di ricerca.
Aspetti economici
I benefici della protezione fisica del suolo per l'economia
forestale e per la società sono da mettere a confronto
con i relativi costi. La Tabella 2 presenta uno schema
delle misure che hanno delle ripercussioni finanziarie
sulla base dalle quali sono stati stimati i costi. L'accento è
stato messo sulle misure legate all'impresa, tra cui bisogna distinguere le misure di investimento da quelle che
riguardano individualmente ciascun intervento di taglio.
Le misure di base a livello aziendale riguardano la formazione continua, la valutazione dello stato del suolo e
il controllo dei lavori alla fine di ogni utilizzazione. Tutte le
altre misure sono considerate qui come opzionali, cioè si
tratterà di scegliere caso per caso in base alle condizioni
della stazione ed in funzione dell'azienda. I costi minimi
generati dall'applicazione delle misure di base ammontano a circa 5 franchi svizzeri ad ettaro all’anno (3,4 €/
ha/anno) o a 0,5 franchi svizzeri per metro cubo (0,34
€/m³), che rappresenta appena l’1% delle spese medie
legate alla raccolta del legno. I costi possono tuttavia
aumentare molto in presenza di condizioni difficili e di
esigenze particolari. È possibile prevedere casi estremi in
cui i costi potrebbero raggiungere 60 franchi svizzeri ad
ettaro all’anno o 6 franchi svizzeri per metro cubo. Questi
investimenti garantiranno però la conservazione duratura
del suolo forestale, base della produzione stessa.
Prospettive
Questo contributo cerca di descrivere gli aspetti ecologici
ed economici delle problematiche relative alla protezione
del suolo forestale e come sono considerate nella legislazione svizzera. Dà anche alcune indicazioni di base sulla
pedologia e sulla gestione della protezione del suolo.
Con questo articolo si vuole dimostrare soprattutto che
la protezione del suolo durante gli interventi forestali deve
coinvolgere tutti gli attori e si possono ottenere dei risultati soltanto se ciascuno si impegna nel proprio ambito.
Resta ancora in sospeso tutta una serie di domande,
di natura sia scientifica che pratica, alle quali bisogna
rispondere ancora, per esempio una stima diretta
della praticabilità del suolo e della quantità tollerabile
di solchi del tipo 3 nell’ambito della gestione forestale.
Prossimamente verranno pubblicati dei pieghevoli d’informazione per, da una parte valorizzare meglio l'importanza della protezione del suolo e della molteplicità delle
funzioni che svolge e, dall’altra, applicare eventuali nuove
conoscenze sull'argomento. Questi pieghevoli, saranno
disponibili su Internet (www.wsl.ch/notice_45)e tratteranno temi specifici rivolgendosi a specifici gruppi di
attori coinvolti nella protezione del suolo per tenerne vivo
l’interesse ed incoraggiarne l’attuazione.
Bibliografia consigliata
Frey B., Lüscher P., 2008 - Mikrobiologische Untersuchungen in
Rückegassen. LWF Waldforschung aktuell, Nr. 67/2008, Jg. 15, 5–7.
Lüscher P., Sciacca S., Thees O., 2008 - Bestrebungen zur
Verbesserung des Bodenschutzes in der Schweiz. LWF
Waldforschung aktuell, Nr. 67/2008, Jg. 15, 19–21.
Schack-kirchner H., Hildebrand E.E., 2009 - Wie lässt sich das
“Verformungsexperiment” in unseren Waldböden stoppen?
Freiburger forstliche Forschung, Berichte, Heft 79, 1–9. Waldböden
der Schweiz, Band 1 bis 3.
Walthert L., Zimmermann S., Blaser P., Lüster J., Lüscher P., 2004
- Waldböden der Schweiz. Band 1. Grundlagen und Region
Jura. Birmensdorf, Eidg. Forschungsanstalt WSL, Bern, Hep
Verlag. 768 S.
Blaser P., Zimmermann S., Lüster J., Walthert L., Lüster P.,
2005 - Waldböden der Schweiz. Band 2. Regionen Alpen und
Alpensüdseite. Birmensdorf, Eidgenössische Forschungsanstalt
WSL, Bern, Hep Verlag. 920 S.
Zimmermann S.; Lüster J., Blaser P., Walthert L., Lüster P., 2006
- Waldböden der Schweiz. Band 3. Regionen Mittelland und
Voralpen. Birmensdorf, Eidgenössische Forschungsanstalt WSL,
Bern, Hep Verlag. 847 S.
i n f o . artic o l o
Autori: Peter Lüscher, Fritz Frutig, Stéphane Sciacca, Sandra Spjevak,
Oliver Thees WSL Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il
paesaggio, Birmensdorf (Svizzera).
E-mail: [email protected]
Parole chiave: Gestione sostenibile, pedologia, suolo forestale, utilizzazioni, danno, responsabilità, meccanizzazione, WSL Svizzera.
Abstract:
Forest soils protection during utilization. The paper aim is
to inform and to make aware forest operators and technicians about the
importance of protecting forest soils from the damages that can be caused
by forest machines used for loggings. The first part of the article has seen
the description of forest soils characteristics, the consequences of physical
damage and the soil vulnerability and suitability indicators. In this second part
all roles and responsibilities are faced as well as the measures that need to be
taken when planning ahead and on a technical and executive level.
Ringraziamenti: Si ringrazia l'Istituto Federale di Ricerca WSL di
Birmensdorf (Svizzera) per averci gentilmente concesso la pubblicazione dell'articolo originalmente presente nella serie "Merkblatt fuer
die Praxis" n°45, Giugno 2009. Per maggiori informazioni sulle attività
editoriali e di ricerca del WSL contattare Istituto Federale di ricerca
WSL, CH-8903 Birmensdorf Svizzera. Tel. 0041.44.7392111, fax
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le pubblicazioni scrivere alla mail [email protected].
Traduzione a cura di Silvia Bruschini.
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Sherwood
n .161
M arzo 2010