La commedia dell`amore perduto

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La commedia dell`amore perduto
sabato 31 gennaio 2009
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SPETTACOLI
SI IPOTIZZA CHE DIETRO LO STOP CI SIANO STATE LE RICHIESTE ESOSE FATTE SU TUTTI I FRONTI DALLA MODELLA. MA L’AGENTE DELLA 21ENNE SMENTISCE
Festival di Sanremo, Paolo Bonolis lascia a casa Chiara Baschetti
ROMA. Chiara Baschetti resta a casa, per la seconda volta. La
modella non sarà più la “valletta” del secondo Festival di Sanremo
di Paolo Bonolis. Pare che dietro lo stop ci siano state le richieste
esose fatte su tutti i fronti dalla modella, non solo sul cachet. La
ragazza rischia di battere il record dei Sanremo “sfiorati”: Chiara,
che vive tra Milano, Parigi, Madrid e New York è alta 1.82 e avrebbe
dovuto salire sul palco di Sanremo già nel 2005 con Bonolis, almeno
a detta di Fiorello, che all’epoca si inventò una specie di tormentone
radiofonico sul nome della valletta del presentatore. «Mi dispiace
per Chiara - ha spiegato Bonolis - ma ci sono state troppe
problematiche con la Rai o forse non era abbastanza motivata per
fare il festival. Fa niente - ha aggiunto il conduttore - speravo
potesse vivere la cosa con leggerezza e divertimento. Ma se deve
essere un problema, per carità... Che continui a fare la modella. Le
auguro ogni fortuna». In serata arriva la replica dell’agente della
modella, Marco Amato. «Le richieste non sono state affatto esose ha assicurato - anche perché ancora stavamo decidendo se Chiara
sarebbe andata o no al festival. Ma sia ben chiaro, non avevamo
CINEMA
chiesto il jet privato, anzi non avevamo ancora parlato neanche del
treno. Le uniche due richieste che Chiara aveva fatto direttamente a
Paolo Bonolis, durante l’incontro di lunedì a Roma, erano state che il
suo agente potesse accompagnarla al festival e di poter invitare i
suoi genitori all’Ariston. Se queste sono richieste esose... Questo per
non parlare del cachet richiesto che vi assicuro era stato ridotto di
molto rispetto a quello che Chiara prende per sfilare». Il nome di
Chiara Baschetti era stato annunciato, un po’ a sorpresa, dallo stesso
Bonolis durante la conferenza stampa di presentazione del festival.
«Ha 21 anni, viaggia molto, si occupa di moda, è molto, molto
raffinata» aveva detto il conduttore. In effetti, la modella di
Santarcangelo di Romagna, figlia dell’ex presidente del Consiglio
comunale, è stata paragonata più volte a Cindy Crawford. Chiara,
che vive tra Milano, Parigi, Madrid e New York, ha sfilato per grandi
stilisti (La Perla, Armani, Fendi, Gaultier), dopo un passato di
pallavolista nella squadra femminile della sua città. La sua vita è
cambiata dopo essersi aggiudicata la finale del concorso “Elite
Model Look”.
La modella Chiara Baschetti non affiancherà più Paolo Bonolis a Sanremo
VINCENZO SALEMME E SILVIO ORLANDO NEL CAST DEL NUOVO FILM DI FAUSTO BRIZZI
La commedia dell’amore perduto
di Licia Gargiulo
PRIMA VOLTA A NAPOLI DI UN’OPERA DI JANE MARTIN
ROMA. Dopo il successo ottenuto con “Notte prima degli esami”
e “Notte prima degli esami oggi”,
Fausto Brizzi torna nelle sale cinematografiche dal 6 febbraio con
“Ex”, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano e distribuito in seicento copie da “01”, la pellicola
che segna la sua “maturità”. Una
commedia romantica “old style”,
dai toni delicati e commuoventi
che riunisce le vere “star” del cinema italiano: Silvio Orlando, Vincenzo Salemme, Claudio Bisio,
Nancy Brilli, Cristiana Capotondi,
Fabio De Luigi, Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Flavio Insinna, Gianmarco Tognazzi, Carla Signoris ed Elena Sofia Ricci.
Sei coppie che hanno qualcosa in
comune: l’amore. Filippo (Salemme) e Caterina (Brilli) sono sull’orlo del divorzio e lottano per non
avere l’affidamento dei figli; Luca
(Orlando) è un magistrato sposato
con Loredana (Signoris), anche loro in procinto di divorziare. Luca,
infatti, si trasferisce nella casa studentesca del figlio per ricominciare a vivere come “Peter Pan”,
scatenandosi nel ballo sulle note
di “Sex bomb”; Sergio (Bisio) si ritrova a fare i conti con il passato
ma, soprattutto, a vivere con le
due figlie adolescenti complicate
ed esigenti; Elisa (Gerini) sta per
sposarsi con Corrado (Tognazzi),
quando ritrova il suo ex storico diventato prete per amore, Don Lorenzo (Insinna), che dovrà sposarli; Giulia (Capotondi) viva a Parigi
con Marc (Malik Zidi), ma un tra-
“Keely and Du”, al Ridotto
si affronta il tema dell’aborto
di Caterina Romano
Nancy Brilli e Vincenzo Salemme tra i protagonisti della nuova pellicola
sferimento improvviso in Nuova
Zelanda li porterà a fare i conti con
l’amore; Paolo (De Luigi) è fidanzato con Monique (Cècile Cassel),
ma è minacciato dall’ex di lei, Davide (Gassman). Le storie intrecciate si svolgono tra Natale e San
Valentino e ricordano le belle commedie inglesi come “Love Actually” e “Quattro matrimoni e un funerale”. «Il mio scopo? Riuscire a
far commuovere le persone - ha dichiarato Brizzi - avevo bisogno di
attori che potessero rendere il film
più profondo. Claudio Bisio, ad
esempio, nasce come comico ma
in questo ruolo è commuovente e
romantico. Non è facile far scendere in campo e giocare i campioni del cinema italiano». Sul film,
invece ha aggiunto: «È la pellicola che volevo fare da sempre. Questo è il mio primo vero progetto.
“Notte prima degli esami” non
l’avevo scritto per me, “Ex”, invece è il genere che amo di più. La
IL SUCCESSORE DEL MAESTRO VICENTE PEPE
classica commedia romantica. Ma
se non avessi fatto i precedenti
film e riscosso quel successo, ora
non mi sarei potuto permettere
questo cast». Riguardo all’amore
ha ammesso: «Nel momento in cui
finisce l’amore si entra in un tunnel da cui si esce dopo un bel po’
di tempo. Ma il sentimento ritorna
sempre». Silvio Orlando, vincitore
della Coppa Volpi al Festival di Venezia come miglior attore per la
pellicola di Pupi Avati “Il papà di
Giovanna”, ha affermato: «Spero
che dopo aver visto il mio ballo
scatenato nel film, non decidano
di ritirarmi la Coppa Volpi, però
ora sono pronto per andare a “Ballando con le stelle”. Ho dovuto sudare molto per avere il posto in
questa squadra. Per una serie di
fortunate coincidenze adesso sono qui. “Ex” è una commedia intelligente che ti fa dimenticare le
“star” che lo compongono e che ti
fa immedesimare nella storia».
IL CONCERTO
NAPOLI. Giunge per la prima volta a teatro a Napoli un’opera di
Jane Martin, definita la più famosa dei drammaturghi americani
sconosciuti, che si sta imponendo negli Stati Uniti come autrice di
culto in ambito teatrale. Candidata al premio Pulitzer, Jane Martin
si aggiudica con “Keely and Du” - la pièce in scena da giovedì a
domenica 15 febbraio al Ridotto del Mercadante con la regia di
Beppe Rosso, che ne è anche interprete insieme a Barbara Valmorin,
Federica Bern e Alessandro Lombardo - il prestigioso “American
Theatre Critics Association New Play Award”. I testi di Jane Martin,
dal primo “Talking With” del 1980 fino al recente “Keely and Du”,
sono balzati all’attenzione della scena europea, recentemente
rappresentati in Inghilterra, Francia, Germania e ora anche in
Italia.Considerato il dramma della maturità della scrittrice, “Keely
and Du” affronta il tema etico dell’aborto. Attraverso gli andamenti
e l’ironia tipici della commedia, la pièce dipana il dramma di una
giovane donna che, decisa ad abortire perché violentata dall’ex
marito, viene rapita da un prete e una sua aiutante - membri di una
organizzazione in difesa della vita - disposti ad accudirla nella
gravidanza e a provvedere poi alla crescita del bambino. Il tempo di
questo lungo atto unico viene scandito dal count-down della vita che
cresce in grembo a Keely, il cui esito resterà sospeso fino all’ultima
scena. Nell’immagine della ragazza incatenata al letto sotto gli occhi
del sacerdote, si materializza l’assurdo paradosso che trasforma
l’amore in violenza, la carità in sopruso. Nel sottile dispiegarsi delle
contraddizioni dei quattro protagonisti, ciò che domina la pièce,
aldilà dello scontro tra mondi contrapposti, è il dubbio morale, il
sospetto che ci potrebbe essere della verità nelle reciproche tesi
antagoniste. Interpreti della commedia - tradotta da Filippo Taricco un cast di attori straordinari, a cominciare da Barbara Valmorin a
Beppe Rosso, Federica Bern e Alessandro Lombardo. Le scene sono
di Paolo Baroni e le luci di Cristian Zucaro. La regia è dello stesso
Beppe Rosso che, ancora una volta, conferma l’attenzione verso i
territori e le tematiche dell’inquietudine contemporanea che da anni
caratterizza la sua ricerca teatrale. Lo spettacolo è una produzione
Fondazione Teatro Stabile di Torino/Acti Teatri Indipendenti con il
sostegno del Sistema Teatro Torino.
IN BREVE
MUSICA IN LUTTO
Morto Mike Francis,
interpretò “Survivor”
ROMA. Si è spento ieri a Roma
Mike Francis, protagonista del
boom musicale pop-dance anni Ottanta grazie anche alla hit
“Survivor”. Francesco Puccioni, questo il suo vero nome, nato a Firenze 47 anni fa, è deceduto all’ospedale San Pietro per
un tumore al polmone. I funerali si svolgeranno in forma
strettamente privata.
AD ARCO FELICE
Stasera al “Nazca”
l’atteso live dei Jeza
POZZUOLI. I Jeza sul palco del
“Nazca” di Arco Felice stasera
presenteranno dal vivo il loro
lavoro discografico dal titolo
emblematico “Rhythm &
Blues”. Dopo più di 40 anni trascorsi suonando ovunque “on
the road”, oggi la band pubblica questo cd che è un sincero
omaggio ai padri del rhythm &
blues.
AL TEATRO DIANA
“Ladridisogni” brinda
alle cento repliche
NAPOLI. Martedì al teatro Diana sarà in scena la 100ª rappresentazione di “Ladridisogni” scritto e diretto da Peppe
Celentano e Vincenzo de Falco. Lo spettacolo diventato ormai un classico per le scuole e
non solo, conta più di centomila presenze.
A CITTÀ DELLA SCIENZA IL LIVE DELL’ARTISTA PALESTINESE
I cori regionali della Campania
eleggono il nuovo presidente
Ramzi Aburedwan, successo a Bagnoli
di Amedeo Finizio
di Massimo Lo Iacono
SALERNO. È ancora viva l’eco
dell’assemblea nazionale delle
associazioni dei cori regionali,
tenutasi lo scorso novembre a
Salerno, nel corso della quale
l’associazione “Cori Regionali
Campani”, presieduta dal
maestro Vicente Pepe, presentò
il suo cd “Armonie, ritmi, canti
in coro”. Canti profani e sacri
tutti di grande spessore artisticocorale racchiusi nei 28 brani al
quale hanno partecipato i cori
Nautica Children Choir, Piccolo
Coro for Children, Accordo Libero, Daltrocanto, Corale San Martino,
Coro Armonia, Libentia Cactus, Laeti Cantores, Coro Casella, Vox
Nova (nella foto), Ensemble Vocale Axia, Estro Armonico e Coro
della Pietrasanta. L’associazione, intanto, ferma la sua attività di
musica e concerti per qualche giorno, per dare spazio ad un altro
importante incontro quello delle elezioni delle cariche associative
per il triennio 2009-2011. Il presidente uscente, il salernitano
maestro Vicente Pepe, grande competente ed appassionato di
musica e coralità che ha fatto crescere, in maniera eccezionale,
l’associazione “Cori Regionali Campani” dando vita a numerosi
eventi artistici, è seriamente “indiziato” per la sua rielezione alla
guida della prestigiosa associazione corale. Con lui coloro che hanno
collaborato fino ad oggi e, soprattutto, molte new entry le quali non
potranno che fare bene al prosieguo dell’attività di musica e canto
vocale dell’Arcc. Le elezioni, oggi alle ore 16, presso il Grand Hotel
Salerno, lungomare Tafuri-Salerno, dove saranno presenti tutte le
associazioni del bel canto corale della Campania.
NAPOLI. La grande sala di Città
della Scienza è spazio adatto,
ospitale assai per la musica, ma
poco valorizzato in tal senso. Capita nell’assai confusa gestione
degli spazi concertistici della città: se si facessero qui (anche in
spazi aperti, e/o diversi) le manifestazioni estive sarebbe addirittura esperienza poetica.
Tutto il Novecento, musica fantastica, fatta da tutt’altro che di
ossessive dissonanze, ricca di incantevoli lavori teatrali, concentrati e pregnanti, per esempio, e
la danza moderna, emozionante
astrazione di atletica e sensualità, sembrano avere qui sede ideale al limitare del Golfo di Pozzuoli, un tempo di Baia, il più bello
del mondo secondo Orazio.
Con meritato successo, realizzato nella sala “Newton” il piacevole concerto di “Dal’ouna ensemble”, pure evocando l’azzurro, il
giallo ed il marrone ed il verde
della terra di Palestina, le cromie
accese e variegate dell’Andalusia (ultimo brano) e le luci del nostro mondo grazie alle sonorità da
mandolino del bouzouki, si ar-
monizzava con le forme, i materiali, ed il loro colore nel grande
spazio. Protagonista del recital
del gruppo palestinese (suonavano Edwin Burger l’accordion, Maryoujeries Qumseya le percussioni - darabukka, rikk, tra gli altri - che avremmo voluto ascoltare in un assolo, Ziad Benyoussef
infine l’ oud, lo strumento più caratteristico del gruppo) è stato il
suo leader Ramzi Aburedwan, alla viola ed al bouzouki, prima
bimbo simbolo della ribellione del
suo popolo, in recente passato celebre per un disperato lancio di
pietra, sorta di piccolo balilla della sua terra: oggi per fortuna è artista toccante che piuttosto con
strumenti musicali porta messaggi di pace, solidarietà, costruzione di un domani migliore.
Sia la qualità del gruppo, sia la
suggestione della musica molto
comunicativa, più spesso di carattere popolare per il predominio della melodia che virtuosistica, hanno dato senso compiuto
in chiave di complessiva unità
culturale del Mediterraneo, mare
che unisce le terre, alla maniera
di Braudel, all’iniziativa organizzata dall’“Osservatorio per il Me-
diterraneo ed il Mar Nero”, dalla
Provincia di Napoli, da Sudarte,
e solo ospitata dalla “Città della
Scienza”. Il fascino di queste sonorità scaturiva solo in parte dalla presenza dell’Oud, liuto arabo,
tunisino, strumento senza tasti,
e dalla percussione, infatti già qui
il tamburo simile alla tammorra,
il bandir cioè, e l’affinità tra Bouzouki, di origine ampiamente mediterranea, verosimilmente tra
Grecia ed Anatolia, ed il mandolino per le doppie corde e per i tasti, e la presenza della tonalità
creavano l’agio della familiarità
con le nostre abitudini di ascolto. Era sostanzialmente rispettata la consuetudine della introduzione, esposizione del tema e variazioni, nell’ambito in genere di
un solo Maqam, scala modale, e
nel dialogo tra la l’oud ed il bouzouki, prevaleva quest’ultimo,
suonato appunto da leader. Di
grande suggestione nel quarto
brano del concerto (complessivamente breve e ben calibrato per
evitare la noia sempre in agguato in questi casi, data la ripetitività oggettiva, un po’ ipnotica
delle musiche) le sonorità del
plettro strisciato sulle corde del
bouzouki sono state perfettamente evocative del mormorio
del mare, “Bahr”, cui era dedicato il brano, molto più accordale
che monodico, con melodia principale all’accordion.
Ha colpito molto, ovviamente, il
terzo pezzo, autobiografico, di
Aburedwan, in cui racconta il suo
lancio della pietra e fuga a casa:
la varietà e la logica del brano,
con cadenza solistica, che rappresentava il rifugiarsi in casa,
davano spessore al lavoro, portandolo oltre la drammatica rievocazione occasionale. Proprio
perché quei drammi, e quelli di
cui oggi siamo attoniti spettatori in tv, si possano superare sia
l’animatore dell’iniziativa sia Daniel Barenboim, applaudito con
la sua orchestra “Divan” a Ravello, operano perché la musica concretamente vissuta da piccoli e
piccolissimi, con la pratica, le
scuole, l’orchestra, possa fare crescere verso un mondo migliore.
Un solo bis alla fine, e lo spiritoso
invito al cd, per chi volesse ascoltare ancora. E naturalmente l’invito a sostenere “Al Kamandjatiil violinista” proprio con queste
finalità.