Piano provinciale della ciclabilità [17.09.2014]

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Piano provinciale della ciclabilità [17.09.2014]
Programma di cooperazione transfrontaliera
Italia-Slovenia 2007-2013
Progetto Strategico “INTERBIKE” Rete Ciclistica Intermodale Transfrontaliera,
cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Lo spazio urbano della mobilità in bicicletta e del trasporto pubblico
Piano provinciale della ciclabilità
Paolo Stolfo Provincia di Trieste
Attraverso la L.R. 21 aprile 1993, n. 14 la Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia promuove, coordina, disciplina ed agevola interventi nel settore della
viabilità e dei trasporti al fine di favorire l’uso della bicicletta quale mezzo
per la mobilità delle persone.
Per il raggiungimento degli obiettivi della predetta L.R., la Regione adotta il
Piano regionale della viabilità e del trasporto ciclistico e i Comuni e le
Province i Piani locali della viabilità e del trasporto ciclistico.
In particolare le Province elaborano i propri Piani con riguardo alla viabilità
provinciale ed al coordinamento e collegamento dei Piani comunali
In base all’art. 7 bis della succitata L.R., inoltre, la Regione finanzia progetti
di viabilità ciclabile intercomunale o interprovinciale che prevedano la
creazione di tronchi funzionali di itinerari che colleghino centri di maggior
interesse turistico, storico, artistico-culturale e naturalistico tra loro e con le
reti ciclabili previste dalle Regioni confinanti purché la Provincia proponente
sia dotata del Piano provinciale di viabilità e di trasporto ciclistico.
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Il Piano provinciale della viabilità e del trasporto ciclistico non è uno strumento ad
esclusivo beneficio della sicurezza del traffico ciclistico né un programma per la
realizzazione di impianti sportivi o di itinerari ciclo-turistici: il Piano si prefigge
l’obiettivo di coniugare l’uso della bicicletta nei suoi vari aspetti, fornendo concreta
risposta a necessità, aspirazioni e modalità alternative di mobilità.
Il Piano propone una rete di itinerari ciclabili e di norme per la loro realizzazione in
grado di garantire al ciclista sportivo, urbano o turista che sia:
•
•
•
•
adeguato margine di sicurezza lungo le grandi direttrici di traffico
elevato grado di fruibilità del territorio
connessione di punti di interesse turistico, ambientale e di vita quotidiana
efficace orientamento attraverso adeguata segnaletica dedicata
Il Piano adottato dalla Provincia di Trieste nel 2004 scaturisce da un’analisi attenta e
articolata di numerosi aspetti ben sintetizzata nei Capitoli della Relazione illustrativa.
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Capitolo 1: Analisi della morfologia del territorio provinciale e del
“potenziale di ciclabilità”
In considerazione delle normali pendenze superabili da tutte le categorie di
utenti (max 3%) il territorio provinciale è diviso in tre principali ambiti
ciclabili: zona cittadina, altopiano carsico e viabilità costiera.
Il Piano ipotizza pertanto lo sviluppo delle direttrici principali all’interno di
detti tre ambiti e suggerisce dei raccordi di collegamento tra le direttrici
medesime e le reti già progettate o realizzate nelle Regioni contermini.
Capitolo 2: Analisi delle esigenze di mobilità ciclabile
Nel Piano adottato nel 2004 l’analisi della domanda di mobilità ciclabile è
basata sui risultati di un’indagine condotta dall’Associazione ciclistica Ulisse
negli anni 1998 e 1999, attraverso sia il conteggio dei passaggi lungo alcune
direttrici cittadine che la compilazione di un questionario.
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Capitolo 3: Analisi delle strutture esistenti
Nel Piano adottato nel 2004 l’analisi dell’offerta si sofferma sulla pista ciclopedonale Campo Marzio - Draga Sant’Elia - Confine di Stato allora in fase di
realizzazione, sulla pista ciclo-pedonale Trieste - Miramare, sulla
regolamentazione delle Z.T.L. e sulla viabilità di servizio nel comprensorio del
Sicrotrone di Basovizza.
Capitolo 4: Analisi delle reti nelle Regioni contermini
Le Amministrazioni pubbliche locali slovene hanno da tempo strutturato una
rete di percorsi ciclabili piuttosto vasta con numerose connessioni verso il
territorio triestino. Tra i percorsi, articolati soprattutto su viabilità minore,
strade forestali e su ex sedimi ferroviari, nell’analisi dello stato dell’arte del
Piano adottato nel 2004 spicca la continuazione della Campo Marzio - Draga
Sant’Elia - Confine di Stato.
Per la Provincia di Gorizia, il Piano adottato nel 2004 evidenzia gli sforzi fatti
per la ciclopista Monfalcone - Grado.
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Capitolo 5: Analisi delle reti europea e nazionale
L’analisi evidenzia proposte e piani di intervento per dotare il territorio di
adeguata rete di itinerari ciclabili sia a livello europeo (Eurovelo) che a
livello nazionale (BicItalia).
Nell’ambito della rete ciclabile europea Eurovelo, Trieste è interessata da
due itinerari ciclabili, il n. 8, “Mediterranean Route”, da Cadiz ad Atene
(5.388 km) e il n. 9, “Baltic Sea to Adriatic Sea” (La strada dell’ambra), da
Danzica a Pola (1.930 km).
Nell’ambito delle rate ciclabile nazionale BicItalia, Trieste è “capolinea” di
due itinerari ciclabili, il n. 2, “Via del Po e delle lagune”, da Ventimiglia a
Trieste e il n. 12, “Via Pedemontana Alpina”, da Torino a Trieste.
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Capitolo 6: La pianificazione regionale
Il Piano adottato nel 2004 evidenziava come Giunta regionale avesse varato
nel 2003 un documento di programmazione economica che individuava gli
itinerari ciclo-turistici sui quali indirizzare prioritariamente i finanziamenti
previsti dalla L.R. 14/1993 medesima:
Itinerario Nord-Sud:
Confine di Stato - Tarvisio - Gemona - Udine - Palmanova - Grado
Itinerario Est-Ovest:
Confine di Stato - Trieste - Grado - Marano Lagunare - Lignano
Itinerario interregionale del Livenza:
Gemona - Pinzano - Montereale V. – Sacile
Successivamente, con D.G.R. 2297 dd. 26.09.2006, la Regione approvava la
Relazione illustrativa della Rete delle Ciclovie di Interesse Regionale
(ReCIR) alla quale si sarebbero dovute collegare le reti ciclabili locali
(provinciali e comunali) con l’obiettivo di generare un interesse sovralocale
anche per queste ultime e stimolare lo sviluppo della rete ciclabile diffusa.
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Capitolo 7: Normativa di riferimento
L’analisi evidenzia la normativa di riferimento (Codice della Strada,
normativa nazionale e regionale), riporta la classificazione regionale degli
itinerari ciclabili e propone la segnaletica da adottare.
Capitolo 8: Obiettivi del Piano
L’art. 2 della L.R. 14/1993 introduce i concetti di “viabilità ciclistica
sostitutiva ed integrativa del trasporto urbano” e “di interesse fisico motorio e turistico”.
Mentre il primo ha una valenza propriamente urbana e trova corretta
applicazione nell’ambito di un Piano Urbano del Traffico in un’ottica di
mobilità sostenibile (riduzione delle emissioni di gas di scarico e dello spazio
dedicato al parcheggio sulla pubblica via), il secondo comprende il vero
spirito della pianificazione provinciale.
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Obiettivi di carattere generale:
garantire adeguato margine di sicurezza per l’utenza
utilizzare per quanto possibile viabilità esistente a basso volume di traffico
contenere la realizzazione di nuove infrastrutture
garantire la fruibilità degli itinerari a tutte le categorie di utenza
dare agli itinerari valenza turistica ed ambientale
Obiettivi in ambito extraurbano:
connettere gli ambiti ciclabili (zona cittadina, altopiano carsico e viabilità
costiera) tra loro
A questo proposito, in particolare, il Piano prevede una rete di percorsi continui,
priva di tratti isolati, ramificata quanto basta per esercitare il ruolo di “rete di
sistema” sulla quale poter progettare nuove iniziative a favore della
ciclabilità.
connettere la rete alle reti già progettate o realizzate nelle Regioni
contermini
Obiettivi in ambito urbano:
connettere la rete alle reti ciclabili comunali
connettere punti di servizio e aggregazione con i quartieri residenziali
periferici
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Capitolo 9: La rete provinciale
Il Piano adottato nel 2004 prevede 4 Itinerari principali (“Costiero”, “del
Carso”, “della Val Rosandra” e “Muggesano”), 3 Raccordi tra Itinerari o tra
Ambiti ciclabili e 5 Raccordi di collegamento con la Slovenia per un totale
di oltre 100 km.
Capitolo 10: Stima dei costi
Il Piano prevede un costo di realizzazione dell’intera rete pari a 8,0 mln di
Euro.
Capitolo 11: Priorità e modalità di intervento
Realizzare prioritariamente Itinerari e Raccordi coincidenti con gli assi di
percorrenza dei progetti europei (Eurovelo), nazionali (BicItalia) e regionali
Prevedere la realizzazione di ciascun Itinerario in unico lotto o in più lotti
funzionali che comportino la realizzazione di tratte significative di
collegamento tra le diverse località interessate all’interno del territorio
provinciale
Capitolo 12: Schede degli Itinerari e dei Raccordi
Itinerari e Raccordi sono descritti in termini di percorso, luoghi di interesse
collegati, caratteristiche tecniche, proposta progettuale, eventuali criticità.
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• Come noto la pista ciclo-pedonale Campo Marzio - Draga Sant’Elia - Confine di Stato, ora
“Giordano Cottur”, è stata realizzata nel suo intero sviluppo. Un progetto di arredo,
differenziato tra il tratto urbano e quello extraurbano, già approvato dagli Enti
competenti, verrà completato nei prossimi mesi
• Per la realizzazione dell’itinerario ciclabile Canale Moschenizza – Draga Sant’Elia, per il
quale la Provincia di Trieste dispone di un finanziamento di circa 2,9 mln di Euro,
l’ostacolo realizzativo è attualmente rappresentato dai vincoli imposti dal patto di
stabilità
• Infatti, il progetto definitivo dell’intervento è stato acquisito nel luglio 2008 e nel gennaio
2010 è stata accertata la positiva conclusione del procedimento di Conferenza di Servizi
volta all’acquisizione da parte degli Enti preposti di pareri, autorizzazioni, nulla osta e
assensi, comunque denominati per la completa e formale approvazione del progetto
stesso e la dichiarazione di pubblica utilità
• La problematica rappresentata dall’acquisizione in disponibilità delle aree, che di fatto ha
rappresentato il principale ostacolo realizzativo fino ad un paio di anni fa, ha poi trovato
alcune soluzioni nella classificazione della viabilità locale di competenza dei Comuni
(strade poderali, interpoderali e di uso pubblico consolidato), in accordi con i proprietari
al fine di assicurare il libero transito lungo detta viabilità locale fino alla gestione e
manutenzione della viabilità forestale ed antincendio.
• E’ stata conseguentemente individuata la seguente suddivisione in lotti:
1° lotto corrispondente al tratto compreso tra Sistiana e Draga Sant’Elia
2° lotto corrispondente al tratto tra il confine con la Provincia di Gorizia e Sistiana
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Lead Partner
Regionalni razvojni center Koper
Partners
Provincia di Venezia
Provincia di Ravenna
Provincia di Padova
Provincia di Gorizia
Gruppo di Azione Locale Venezia Orientale
Gruppo di Azione Locale Polesine Delta del Po
Občina Kranjska Gora
Občina Brda
Mestna občina Koper
Razvojna agencija ROD
RRA severne Primorske d.o.o. Nova Gorica
Provincia di Ferrara
Provincia di Rovigo
Provincia di Trieste
Provincia di Udine
Delta 2000 Soc. cons. a.r.l.
Občina Cerkno
Občina Kobarid
Občina Miren-Kostanjevica
Občina Komen
Posoški razvojni center
Regione Friuli Venezia Giulia
Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 Iniziativa organizzata dalla
Provincia di Trieste nell’ambito del nell’ambito del
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