dispensa di scienza delle costruzioni

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dispensa di scienza delle costruzioni
DISPENSA DI SCIENZA DELLE COSTRUZIONI
(Andrea Albero)
Teorema di Cauchy:
{๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› } =
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›
๐‘ก๐‘ก
๐‘ก๐‘ก
๏ฟฝ ๐‘›๐‘›๐‘›๐‘› ๏ฟฝ = ๏ฟฝ ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›
[ ๐œŽ๐œŽ ]
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ
๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง
{๐‘›๐‘›}
๐‘›๐‘›๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘›๐‘›
๏ฟฝ ๐‘ฆ๐‘ฆ ๏ฟฝ
๐‘›๐‘›๐‘ง๐‘ง
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Direzioni principali della tensione e invarianti:
โ€œUna direzione è definita principale se lungo tale direzione gli sforzi tangenziali sono nulli: questo accade
quando una terna di versori locali ha un asse // allo sforzo totale e gli altri due sono ortogonali ad esso.โ€
[ฯƒn] = tensore idrostatico
[ฯƒ]-[ฯƒn] = tensore deviatorico
[ฯƒ] = tensore degli sforzi generico
{n} = vettore dei coseni direttori di un versore
{๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› } = [๐œŽ๐œŽ] {๐‘›๐‘›} โ†’ {๐‘›๐‘›}๐‘‡๐‘‡ {๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› } = {๐‘›๐‘›}๐‘‡๐‘‡ [๐œŽ๐œŽ] {๐‘›๐‘›} = [๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘› ] โ†’ {๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› } = [๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘› ] {๐‘›๐‘›}
Dal teorema di Cauchy, sostituendo il primo membro con un prodotto matriciale del tipo {tn} = [ฯƒn] {n}
(intendendo [ฯƒn] come tensore idrostatico, cioè con le componenti della sua traccia tutte uguali in valore a
ฯƒn e tutte le componenti tangenziali tab = 0) sottraendolo ad ambo i membri, ed imponendo la condizione
aggiuntiva di normalità dei coseni direttori dei versori {n} (cioè quindi nel complesso si fa il lagrangiano del
teorema di Cauchy) si ottiene un sistema di secondo grado, nella cui soluzione si definiscono:
โ€ข
โ€ข
โ€ข
Le direzioni principali, date da {n}
Le tensioni principali, date da {ฯƒn}
Gli invarianti scalari della tensione J1, J2 e J3
๏ฟฝ
๏ฟฝ[๐œŽ๐œŽ] โˆ’ [๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘› ]๏ฟฝ โˆ™ {๐‘›๐‘›} = 0
๐‘›๐‘›๐‘ฅ๐‘ฅ2 + ๐‘›๐‘›๐‘ฆ๐‘ฆ2 + ๐‘›๐‘›๐‘ง๐‘ง2 = 1
È possibile definire un sotto-sistema lineare omogeneo, in virtù del fatto che {n} non può essere uguale a 0:
[๐œŽ๐œŽ] โˆ’ [๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘› ] = 0
Equazione risolutiva del sistema lineare omogeneo:
โ€ข
โ€ข
โ€ข
๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘›3 โˆ’ ๐ฝ๐ฝ1 ๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘›2 โˆ’ ๐ฝ๐ฝ2 ๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘› โˆ’ ๐ฝ๐ฝ3 = 0
J1 = ฯƒx + ฯƒy + ฯƒz
J2 = - ฯƒx ฯƒy - ฯƒy ฯƒz โ€“ ฯƒx ฯƒz + txy2 + txz2 + tzy 2
J3 = ฯƒx (ฯƒy ฯƒz - tzy 2) + ฯƒy (ฯƒx ฯƒz - txz2) + ฯƒz (ฯƒx ฯƒy - txy2)
(traccia di [ฯƒ])
(-1 moltipl. i det. dei minori di [ฯƒ])
(det. di [ฯƒ])
I 3 valori di ฯƒn sono autovalori del sistema di secondo grado, nonché le tensioni principali lungo le varie
direzioni, e perciò sostituendo tali autovalori nel sistema di secondo grado, si ottengono di volta in volta i
coseni direttori di ogni direzione principale.
Da ogni autovalore si ottiene quindi un vettore {n}, composto da nx. ny, e nz, ed in totale si ottengono 3
vettori {n} che mi definiscono le direzioni principali del solido: lungo tali direzioni, le tensioni sono pari a ฯƒn1,
ฯƒn2 e ฯƒn3.
[๐œŽ๐œŽ๐‘›๐‘› ] = {๐‘›๐‘›}๐‘‡๐‘‡ {๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› } = {๐‘›๐‘›}๐‘‡๐‘‡ [๐œŽ๐œŽ] {๐‘›๐‘›}
Se:
โ€ข
โ€ข
โ€ข
3 autovalori diversi ๏ƒ  1 sola terna di direzioni principali (stato tensionale triassiale)
2 autovalori uguali ๏ƒ  1 direzione principale e 1 giacitura principale (stato tensionale cilindrico)
3 autovalori uguali ๏ƒ  tutte le direzioni sono principali (stato tensionale sferico)
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Teorema della Divergenza:
๏ฟฝ ๐’…๐’…๐’…๐’…๐’…๐’… ({๐’•๐’•}) ๐’…๐’…๐’…๐’… = ๏ฟฝ {๐’•๐’•} × {๐’๐’} ๐’…๐’…๐’…๐’…
๐‘ฝ๐‘ฝ
------------------------------------------------------------------
๐‘จ๐‘จ
Sistema staticamente ammissibile:
๏ฟฝ ๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ ๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘– = โˆ’ ๏ฟฝ ๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’
๏ฟฝ
๏ฟฝ ๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘  = ๏ฟฝ ๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘  ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’
๐น๐น๐‘ฅ๐‘ฅ
๐น๐น
๏ฟฝ ๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ = ๏ฟฝ {๐น๐น} ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = ๏ฟฝ ๐‘ฆ๐‘ฆ ๏ฟฝ
๐‘‰๐‘‰
๐น๐น๐‘ง๐‘ง
๏ฟฝ ๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘›๐‘› ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ๐ผ = ๏ฟฝ [๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› ] ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = ๏ฟฝ [๐œŽ๐œŽ] × {๐‘›๐‘›} ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = ๏ฟฝ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ([๐œŽ๐œŽ]) ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ =
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก
= ๏ฟฝ ๏ฟฝ ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‰๐‘‰ ๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ด๐ด
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ
๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง
๐ด๐ด
๐‘‰๐‘‰
๐œ•๐œ•
โŽก ๏ฟฝ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• โŽค
โŽข๐œ•๐œ•
โŽฅ
โŽข ๏ฟฝ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•โŽฅ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = ๏ฟฝ [๐œŽ๐œŽ] × {๐œ•๐œ•} ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐‘‰๐‘‰
โŽข ๐œ•๐œ• โŽฅ
๏ฟฝ
โŽฃ ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• โŽฆ
๐‘๐‘๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘๐‘
๏ฟฝ ๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘  ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ = ๏ฟฝ {๐‘๐‘} ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = ๏ฟฝ ๐‘ฆ๐‘ฆ ๏ฟฝ
๐ด๐ด
๐‘๐‘๐‘ง๐‘ง
๏ฟฝ ๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘  = [๐‘ก๐‘ก๐‘›๐‘› ] = [๐œŽ๐œŽ] × {๐‘›๐‘›}
Un sistema viene quindi definito staticamente ammissibile quando:
๏ฟฝ
[๐œŽ๐œŽ] × {๐œ•๐œ•} = โˆ’ {๐น๐น}
[๐œŽ๐œŽ] × {๐‘›๐‘›} = {๐‘๐‘}
Sistema cinematicamente ammissibile:
Un sistema composto da una deformazione [ฮต] e uno spostamento [ฮท] si dice cinematicamente ammissibile
quando:
๐œ•๐œ•
โŽก ๏ฟฝ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• โŽค
1 โŽ›โŽข๐œ•๐œ•
โŽฅ [๐‘ข๐‘ข
๏ฟฝ
×
2 โŽœโŽข ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•โŽฅ
โŽข ๐œ•๐œ•
โŽฅ
๏ฟฝ
โŽโŽฃ ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• โŽฆ
๐‘ฃ๐‘ฃ
Quindi scrivibile come
Con
๐‘ข๐‘ข
๐‘ค๐‘ค] + ๏ฟฝ ๐‘ฃ๐‘ฃ ๏ฟฝ × ๏ฟฝ๐œ•๐œ•๏ฟฝ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘ค๐‘ค
๐œ•๐œ•๏ฟฝ
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๏ฟฝ ๏ฟฝโŽž = [๐œ€๐œ€]
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• โŽŸ
โŽ 
1
({๐œ•๐œ•} โˆ™ {๐œ‚๐œ‚}๐‘‡๐‘‡ + {๐œ‚๐œ‚}{๐œ•๐œ•}๐‘‡๐‘‡ ) = [๐œ€๐œ€]
2
1
๐œ€๐œ€๐‘ฅ๐‘ฅ
[๐œ€๐œ€] = ๏ฟฝ2 ๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
1
๐›พ๐›พ
2 ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
1
๐›พ๐›พ
2 ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œ€๐œ€๐‘ฆ๐‘ฆ
1
๐›พ๐›พ
2 ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
1
๐›พ๐›พ
2 ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง
1
๐›พ๐›พ
2 ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง
๐œ€๐œ€๐‘ง๐‘ง
๏ฟฝ
๐‘’๐‘’
๐‘ข๐‘ข
{๐œ‚๐œ‚} = ๏ฟฝ ๐‘ฃ๐‘ฃ ๏ฟฝ
๐‘ค๐‘ค
Notare che affinché un sistema sia cinematicamente ammissibile non sono posti vincoli traslazionali o
rotazionali, in quanto sono contributi di moto rigido e pertanto limitati esclusivamente dai vincoli esterni.
Nella definizione della matrice deformativa [ฮต], si può notare che la traccia costituisce le dilatazioni lineari
del solido lungo le tre direzioni, mentre gli altri termini sono gli scorrimenti angolari nei vari piani che il
corpo subisce.
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Principio dei Lavori Virtuali (PLV) per corpi deformabili:
Definendo
๐œ€๐œ€๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก ๐œ€๐œ€๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œ€๐œ€ โŽฅ
๐‘ง๐‘ง
{๐œ€๐œ€} = โŽข๐›พ๐›พ โŽฅ
โŽข ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข ๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽฃ๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
๐‘’๐‘’
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œŽ๐œŽ โŽฅ
๐‘ง๐‘ง
{๐œŽ๐œŽ} = โŽข๐œ๐œ โŽฅ
โŽข ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข ๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽฃ๐œ๐œ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
E si abbia un sistema di forze esterne staticamente ammissibile {Fa} , {pa} con tensioni {ฯƒa}, ed un sistema di
spostamenti e deformazioni {ฮตb} , {ฮทb} cinematicamente ammissibile, allora il principio dei valori virtuali, che
esprime lโ€™uguaglianza del lavoro delle forze interne con quello delle forze esterne, si può scrivere
๏ฟฝ {๐œŽ๐œŽ๐‘Ž๐‘Ž }๐‘‡๐‘‡ × {๐œ€๐œ€๐‘๐‘ } ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = ๏ฟฝ {๐น๐น๐‘Ž๐‘Ž }๐‘‡๐‘‡ × {๐œ‚๐œ‚๐‘๐‘ } ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ + ๏ฟฝ {๐‘๐‘๐‘Ž๐‘Ž }๐‘‡๐‘‡ × {๐œ‚๐œ‚๐‘๐‘ } ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐‘‰๐‘‰
๐‘‰๐‘‰
๐ด๐ด
Sancendo di fatto la possibilità di scrivere il lavoro interno di deformazione come prodotto scalare tra
vettore tensione e vettore deformazione.
Per ottenere il caso di corpo rigido, basta porre uguale a 0 il primo termine (deformazioni nulle).
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Teorema di Kirchhoff o di Unicità della Soluzione:
โ€œUn sistema di sollecitazioni {F} , {p} , {ฮท0} può generare una sola risposta deformativa/tensionale {ฮทa} , {ฮตa} ,
{ฯƒa}.โ€
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Teorema di Clapeyron:
โ€œPer un corpo elastico lineare, il lavoro di deformazione compiuto da un sistema di forze {F} , {p} che genera
un campo di spostamento staticamente e cinematicamente ammissibile senza effetti dinamici è:
1
1
๏ฟฝ {๐น๐น}๐‘‡๐‘‡ {๐œ‚๐œ‚} ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ + ๏ฟฝ {๐‘๐‘}๐‘‡๐‘‡ {๐œ‚๐œ‚} ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
2 ๐ด๐ด
2 ๐‘‰๐‘‰
Con le rispettive condizioni di calcolo, può essere applicato ad ogni caso: ad esempio, se si sta trattando la
deformazione di una trave, non si hanno forze {p} di superficie e il primo integrale di volume diventa un
integrale di linea.
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Teorema di Betti:
โ€œIl lavoro di deformazione compiuto da due sistemi di forze ({F} , {p}) chiamati A e B, applicati in successione
A๏ƒ  B è:
Mentre in successione B๏ƒ  A è:
๐ฟ๐ฟ๐‘Ž๐‘Ž+๐‘๐‘ = ๐ฟ๐ฟ๐‘Ž๐‘Ž + ๐ฟ๐ฟ๐‘๐‘ + ๐ฟ๐ฟ๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž
๐ฟ๐ฟ๐‘๐‘+๐‘Ž๐‘Ž = ๐ฟ๐ฟ๐‘Ž๐‘Ž + ๐ฟ๐ฟ๐‘๐‘ + ๐ฟ๐ฟ๐‘๐‘๐‘๐‘
Questi due lavori sono uguali solo quando lโ€™ultimo termine (cioè il lavoro mutuo) è identico: questo accade
solo se i due sistemi di forza A e B sono energeticamente ortogonali, cosa che avviene quando i sistemi di
forze presentano una simmetria interna. Se questo non avviene, allora non si può ritenere valido il principio
di sovrapposizione degli effetti per quanto concerne il lavoro di deformazione.
Rimane invece sempre applicabile (in caso di materiale elastico lineare) per gli spostamenti, per le
deformazioni e per le tensioni.โ€
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Legame costitutivo elastico:
Cioè in forma compatta
๐œˆ๐œˆ
๐ธ๐ธ
1
๐ธ๐ธ
๐œˆ๐œˆ
โˆ’
๐ธ๐ธ
1
โŽก
โŽข ๐ธ๐ธ
๐œˆ๐œˆ
โŽขโˆ’
๐œ€๐œ€๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข ๐ธ๐ธ
โŽก ๐œ€๐œ€๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œˆ๐œˆ
โŽข ๐œ€๐œ€ โŽฅ
โŽขโˆ’
๐‘ง๐‘ง
โŽข โŽฅ = โŽข ๐ธ๐ธ
โŽข๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข 0
โŽข ๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข
โŽฃ๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
โŽข 0
โŽข
โŽข
โŽฃ 0
๐œˆ๐œˆ
๐ธ๐ธ
๐œˆ๐œˆ
โˆ’
๐ธ๐ธ
1
๐ธ๐ธ
โˆ’
โˆ’
0
0
0
0
0
0
0
1
๐บ๐บ
0
0
0
0
0
0
0
0
1
๐บ๐บ
0
0โŽค
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
1โŽฅ
๐บ๐บ โŽฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œŽ๐œŽ โŽฅ
โŽข ๐‘ง๐‘ง โŽฅ
โŽข๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข ๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽฃ๐œ๐œ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
{๐œ€๐œ€} = [๐ป๐ป]โˆ’1 {๐œŽ๐œŽ}
La relazione inversa è scrivibile invece come:
1 โˆ’ ๐œˆ๐œˆ
โŽก
1
โŽข โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
โŽข ๐œˆ๐œˆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
โŽก ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œˆ๐œˆ
1 โŽข ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง โŽฅ
โŽข
โŽข โŽฅ = โŽข1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
๐œ๐œ
2๐บ๐บ โŽข ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข 0
โŽข ๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข
๐œ๐œ
โŽฃ ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
โŽข 0
โŽข
โŽข
โŽฃ 0
๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ ๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ ๐œˆ๐œˆ
1 โˆ’ 2๐œˆ๐œˆ
0
0
0
0
๐บ๐บ =
0
๐œ€๐œ€๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก ๐œ€๐œ€๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œ€๐œ€ โŽฅ
โŽข ๐‘ง๐‘ง โŽฅ
โŽข๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข ๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽฃ๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
๐ธ๐ธ
2 ( 1 + ๐œˆ๐œˆ )
๐ธ๐ธ > 0
๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡:
๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†:
------------------------------------------------------------------
0
0 0โŽค
โŽฅ
0 0 0โŽฅ
โŽฅ
โŽฅ
0 0 0โŽฅ
โŽฅ
1
0 0โŽฅ
2
โŽฅ
1
0
0โŽฅ
2
โŽฅ
1โŽฅ
0 0
2โŽฆ
0
โˆ’ 1 < ๐œˆ๐œˆ <
0 < ๐œˆ๐œˆ <
1
2
1
2
Equazioni Cardinali della Statica:
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ ๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž ๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก:
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ ๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ:
๏ฟฝ{๐‘ญ๐‘ญ} = ๐ŸŽ๐ŸŽ
๏ฟฝ{๐’“๐’“} โ‹€ {๐‘ญ๐‘ญ} = ๐ŸŽ๐ŸŽ
โ†’
โ†’
{๐‘น๐‘น} = ๐ŸŽ๐ŸŽ
{๐‘ด๐‘ด} = ๐ŸŽ๐ŸŽ
------------------------------------------------------------------
Solido & Ipotesi di De Saint-Venant:
Solido: โ€œUn solido di Saint-Venant è una volume cilindrico, con un asse rettilineo Z, i cui punti costituiscono
ciascuno il baricentro di una sezione ortogonale a tale asse. La sua sezione è costante ed è costituito da un
materiale elastico, lineare, isotropo ed omogeneo.โ€
Ipotesi: โ€œA sufficiente distanza da ciascuna base del solido di Saint-Venant, lo stato deformativo e tensionale
dipende soltanto dalla risultante {R} delle forze agenti sulla base medesima e dal momento risultante {M}
delle forze rispetto al baricentro di tale base.โ€
Applicabilità: affinché la teoria di De Saint-Venant sia valida, il solido deve possedere una snellezza
sufficiente a far valere tale trattazione. In genere, si ritiene soddisfatta quando la dimensione Z è almeno
nellโ€™ordine di 5 volte superiore alle altre dimensioni.
------------------------------------------------------------------
Problema di De Saint-Venant:
Il problema di Saint-Venant è un caso particolare del problema elastico: le equazioni necessarie a risolverlo
sono le:
โ€ข
โ€ข
โ€ข
โ€ข
Equazioni Statiche
Equazioni Cinematiche
Equazioni Costitutive
[๐œŽ๐œŽ] × {๐œ•๐œ•} = โˆ’ {๐น๐น}
1
({๐œ•๐œ•} โˆ™ {๐œ‚๐œ‚}๐‘‡๐‘‡ + {๐œ‚๐œ‚}{๐œ•๐œ•}๐‘‡๐‘‡ ) = [๐œ€๐œ€]
2
{๐œ€๐œ€} = [๐ป๐ป]โˆ’1 {๐œŽ๐œŽ}
Ipotesi semplificative e Condizioni al Contorno:
Il solido è sollecitato solo sulle basi esclusivamente da forze di superficie. Le condizioni al contorno sono
quindi:
๐ต๐ต๐ต๐ต๐ต๐ต๐ต๐ต ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†:
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘๐‘๐‘ฅ๐‘ฅ
๏ฟฝ๐‘๐‘๐‘ฆ๐‘ฆ ๏ฟฝ = ๏ฟฝ๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘๐‘๐‘ง๐‘ง
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘†๐‘† ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ:
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
0
๏ฟฝ0๏ฟฝ = ๏ฟฝ๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
0
๐‘›๐‘›๐‘ฅ๐‘ฅ = ๐‘›๐‘›๐‘ฆ๐‘ฆ = 0,
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง 0
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ ๏ฟฝ0๏ฟฝ
๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง 1
๐‘›๐‘›๐‘ง๐‘ง = 0,
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘›๐‘›๐‘ง๐‘ง = 1
๐‘›๐‘›๐‘ฅ๐‘ฅ = ๐‘›๐‘›๐‘ฆ๐‘ฆ = 1
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง 1
๐‘ก๐‘ก๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ ๏ฟฝ1๏ฟฝ
๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง 0
------------------------------------------------------------------
Legame fra Spostamenti e Tensioni, Curvatura e Rotazioni
Il legame costitutivo elastico, applicato ad un sistema cinematicamente ammissibile, dà luogo ad una
correlazione diretta fra spostamenti e tensioni applicate: per rendere più facilmente enunciabile tale
relazione, si scriverà in termini di vettori spostamento e vettori tensione (anche se in realtà sono tensori):
๐œ•๐œ•
โŽก
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
โŽข
โŽข0
โŽข
โŽข
โŽข0
โŽข ๐œ•๐œ•
โŽข๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
โŽข
๐œ•๐œ•
โŽข
โŽข ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
โŽข0
โŽฃ
0
๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
0
๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
0
๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐œˆ๐œˆ
๐ธ๐ธ
1
๐ธ๐ธ
๐œˆ๐œˆ
โˆ’
๐ธ๐ธ
1
0โŽค
โŽก
โŽฅ
โŽข ๐ธ๐ธ
๐œˆ๐œˆ
0โŽฅ
โŽขโˆ’
โŽฅ
โŽข ๐ธ๐ธ
๐œ•๐œ• โŽฅ
โŽข ๐œˆ๐œˆ
๐‘ข๐‘ข
โŽฅ
โŽขโˆ’ ๐ธ๐ธ
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• ๐‘ฃ๐‘ฃ
๏ฟฝ
๏ฟฝ
=
โŽข
โŽฅ
0 โŽฅ ๐‘ค๐‘ค
โŽข 0
โŽข
โŽฅ
๐œ•๐œ•
โŽข 0
โŽฅ
โŽข
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• โŽฅ
โŽข
๐œ•๐œ• โŽฅ
โŽฃ 0
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•โŽฆ
โˆ’
0
๐œˆ๐œˆ
๐ธ๐ธ
๐œˆ๐œˆ
โˆ’
๐ธ๐ธ
1
๐ธ๐ธ
โˆ’
0
0
------------------------------------------------------------------
0
0
0
0
0
0
1
๐บ๐บ
0
0
0
0
0
0
1
๐บ๐บ
0
0โŽค
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
1โŽฅ
๐บ๐บ โŽฆ
๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽข ๐œŽ๐œŽ โŽฅ
โŽข ๐‘ง๐‘ง โŽฅ
โŽข๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข ๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽฃ๐œ๐œ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฆ
Sforzo Normale centrato, eccentrico, Flessione Retta, Deviata, Presso-Tenso-Flessione
Centro di sollecitazione โ€œCโ€: punto in cui se applico uno sforzo normale N ottengo ad uno stato di
sollecitazione composto da N, Mx e My. È anche possibile data una terna sollecitante trovare il centro di
sollecitazione. La sua distanza dal baricentro G è espressa da ex ed ey:
Sforzo Normale Centrato:
๐‘’๐‘’๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘๐‘
๐‘’๐‘’๐‘ฆ๐‘ฆ = โˆ’
๐‘’๐‘’๐‘ฅ๐‘ฅ = ๐‘’๐‘’๐‘ฆ๐‘ฆ = 0
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘๐‘
Flessione Retta (solo Mx , ma potrebbe essere anche solo My con gli opportuni cambi di variabile e indice):
๐‘๐‘ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = 0
๐ด๐ด
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
Flessione Deviata (cioè somma di due flessioni rette):
๐‘๐‘ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ = 0
๐ด๐ด
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
Presso-Tenso-Flessione Deviata (somma di flessione deviata e uno sforzo normale centrato: il tutto
corrisponde complessivamente ad uno sforzo normale eccentrico):
๐‘๐‘ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
Equazione di Navier:
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
๐œŽ๐œŽ =
๐‘๐‘ ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ™ ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ โˆ™ ๐‘ฅ๐‘ฅ
+
+
๐ฝ๐ฝ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐ฝ๐ฝ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ด๐ด
Per piccoli spostamenti di un solido di Saint-Venant (condizione che si considera soddisfatta quando il solido
di De Saint-Venant è sufficientemente snello) e sotto lโ€™ipotesi di conservazione delle sezioni piane, si ha:
Dove:
โ€ข
โ€ข
๐‘‘๐‘‘๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ = ๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ =
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐œ‘๐œ‘๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐œ’๐œ’๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ =
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ è lโ€™angolo di rotazione del punto dovuto ad un momento ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ (e viceversa per la rotaz. Y)
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ è la curvatura prodotta dalla flessione ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ (e viceversa per la rotaz. Y)
Si può facilmente applicare anche a un ๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ quanto detto sopra.
Momento limite di una sezione: è unโ€™applicazione dellโ€™equazione di Navier, ed è definito come il prodotto
di una tensione limite moltiplicato il modulo di resistenza della sezione stessa: questo permette di capire
direttamente dal momento sollecitante (se vale il principio di sovrapposizione degli effetti) il
comportamento della sezione sotto quella sollecitazione:
Momento elastico limite:
Momento ultimo limite:
๐‘€๐‘€๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’,๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐‘“๐‘“๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โˆ™ ๐‘Š๐‘Š๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’,๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘€๐‘€๐‘๐‘๐‘๐‘,๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐‘€๐‘€๐‘ข๐‘ข,๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐‘“๐‘“๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โˆ™ ๐‘Š๐‘Š๐‘๐‘๐‘๐‘,๐‘ฆ๐‘ฆ
Il modulo di resistenza elastico è definito come quanto scritto prima, cioè è il rapporto fra il momento
dโ€™inerzia rispetto ad un asse e la massima distanza di un punto della sezione da tale asse, mentre il modulo
di resistenza plastico è definito come la somma dei momenti statici rispetto allโ€™asse interessato.
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Torsione
La torsione è una sollecitazione che tende a far ruotare una sezione attorno al proprio asse: è causata da
unโ€™eccentricità del taglio rispetto al centro di torsione. È possibile, dato che è energeticamente ortogonale
al taglio, trattare le due sollecitazioni separatamente e sommarne gli effetti.
Si definisce:
โ€ข
โ€ข
ฯ‰ = funzione di ingobbamento (è una costante nel caso di torsione primaria, come quella che viene
trattata di seguito, mentre è variabile nel caso di torsione secondaria o di Vlasov-Timoshenko; è una
funzione armonica, cioè ha il laplaciano nullo)
(xc, yc) = coordinate del centro di taglio
In particolare si ha (C = contorno della sezione):
๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘๐‘ = โˆ’
๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘๐‘ = โˆ’
1
๏ฟฝ ๐œ”๐œ” ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ด๐ด ๐ถ๐ถ
1
๏ฟฝ ๐œ”๐œ” ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ด๐ด ๐ถ๐ถ
Si definisce inoltre lโ€™angolo unitario di torsione, cioè lโ€™angolo di le sezioni terminali della trave (solido
snello) ruotano relativamente:
๐œƒ๐œƒ =
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
Dove It è il fattore di rigidezza torsionale, al più uguale al momento dโ€™inerzia polare della sezione (caso di
sezione circolare):
La tensione agente sulla sezione è:
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก = ๏ฟฝ (๐‘ฅ๐‘ฅ 2 + ๐‘ฆ๐‘ฆ 2 + ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ด๐ด
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
โˆ’ ๐‘ฆ๐‘ฆ ) ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
โˆ’ (๐‘ฆ๐‘ฆ โˆ’ ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘๐‘ )๏ฟฝ
๏ฟฝ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
+ (๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ’ ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘๐‘ )๏ฟฝ
๏ฟฝ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
La trattazione generale però risulta complessa da applicare, e la torsione risulta un parametro
particolarmente importante nelle sezioni sottili, pertanto si fa riferimento a due tipologie di casi per la
torsione: le sezioni aperte e le sezioni sottili chiuse.
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Torsione nelle sezioni aperte
โ€ข
Circolare:
๐œƒ๐œƒ =
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก = ๐ผ๐ผ๐‘๐‘ = ๐œ‹๐œ‹
โ€ข
๐œ๐œ =
Rettangolare (A= ab):
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐‘Ÿ๐‘Ÿ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
๐œƒ๐œƒ =
๐‘…๐‘… 4
2
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก = ๐›ฝ๐›ฝ ๐‘Ž๐‘Ž ๐‘๐‘ 3
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
a/b
ฮฒ
1
0.141
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
1.5
0.196
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐‘ฆ๐‘ฆ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
2
0.229
3
0.263
10
0.312
โˆž
1/3
Sezione composta da più rettangoli:
Si un nuovo coefficiente di rigidezza torsionale complessivo e un coefficiente di ripartizione torsionale:
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก = ๏ฟฝ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ 
๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘. ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ๐‘Ÿ = ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘กโ€ฒ =
Ogni rettangolo incassa una quota di Mz pari a
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ 
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘งโ€ฒ = ๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘กโ€ฒ
Dopodiché, si tratta ogni rettangolo singolarmente, sicuri che la rotazione ฮธ di tutta la sezione è uguale per
ogni rettangolo.
------------------------------------------------------------------
Torsione nelle sezioni sottili chiuse:
La trattazione della torsione nelle sezioni sottili chiuse si basa sullโ€™analogia idrodinamica, e cioè che le
tensioni torsionali sono come un flusso la cui portata è costante in ogni tratto della sezione: ne consegue,
che a spessori maggiori corrisponderanno tensioni torsionali minori e viceversa:
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง (๐‘ ๐‘ ) โˆ™ ๐‘๐‘(๐‘ ๐‘ ) = ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘
In particolare, è valida la formula di Bredt:
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
2 โˆ™ ฮฉ โˆ™ ๐‘๐‘(๐‘ ๐‘ )
Dove ฮฉ è lโ€™area della linea media del profilo sottile.
La formula
๐œƒ๐œƒ =
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
È ancora valida, ma IT ha una formulazione generale indipendente dalla funzione di ingobbamento:
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก =
4 ฮฉ2
1
โˆฎฮฉ ๐‘๐‘(๐‘ ๐‘ ) ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
Dove il denominatore del secondo termine è il perimetro della linea media pesata sullo spessore: pertanto,
se lo spessore varia, lโ€™integrale di linea sarà la somma delle varie lunghezze divise ciascuna per il
rispettivo spessore.
Si ha infatti che se lo spessore è costante
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก =
------------------------------------------------------------------
4 ฮฉ2 ๐‘๐‘
๐‘ ๐‘ 
Torsione nelle sezioni sottili chiuse con parti aperte:
La trattazione è analoga a quelle già viste:
โ€ข
โ€ข
Si scompone il momento torcente totale Mz in due parti, Mz1 in Mz2 in: la parte 1 verrà assorbita
dalla parte scatolare mentre la parte 2 dalle parti aperte.
Si impone la congruenza angolare
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง1
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง2
๐œƒ๐œƒ = ๐œƒ๐œƒ1 = ๐œƒ๐œƒ2 =
=
๏ฟฝ
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก1
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก2
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง1 + ๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง2 = ๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
Dopodiché si risolve ciascuna parte (1 e 2) separatamente, ottenendo risultati congruenti.
------------------------------------------------------------------
Torsione nelle sezioni sottili chiuse pluriconnesse:
In sostanza, non cambia nulla da una sezione sottile chiusa normale, se nonché bisogna identificare il verso
di rotazione della sezione ed imporre โ€œlโ€™uguaglianza delle portateโ€ (intese come tensioni torsionali lungo la
linea ortogonale alla linea media) in analogia con lโ€™idrodinamica: cioè, il fluire delle portate attraverso tutte
le parti della sezione deve essere in equilibrio. Queste equazioni aggiuntive consentono di calcolare la
torsione in ogni parte della sezione.
Bisogna fare però particolare attenzione: infatti, una volta definito il verso delle tensioni, in ogni parte
singolarmente connessa bisogna far sì che le tensioni fluiscano in maniera coerente, e se il flusso delle
tensioni in una zona è contrario rispetto a quello definito, allora anche le tensioni saranno di verso opposto
in quel punto.
------------------------------------------------------------------
Taglio Retto e Deviato
Il taglio si compone di: sforzo di taglio T, tensione di taglio ฯ„ e scorrimenti ฮณ.
๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ =
๐‘‘๐‘‘๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
La tensione di taglio in genere varia specialmente nella direzione del taglio, ma anche ortogonalmente ad
esso: questโ€™ultima variazione però spesso viene trascurata se non si hanno solidi compatti, e viene
trascurata, approssimando il valore sulla corda della sezione ortogonale alla direzione del taglio al valore
medio lungo tale corda, considerandolo di fatto costante. Questo è ciò che approssima la formula di
Jourawski:
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘†๐‘†๐‘ฅ๐‘ฅ๐ด๐ดโ€ฒ
๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘๐‘
Dove Sxaโ€™ è il momento statico di una parte della sezione tagliata dalla corda, mentre b è la lunghezza della
corda e Ix è il momento dโ€™inerzia rispetto ad un asse baricentrico parallelo alla corda. In genere tale formula
è valida solo per sezioni sottili: negli altri casi infatti si sottostima troppo la tensione di taglio massima e si
ricorre ad altri modelli semplificati, come il traliccio di Ritter-Mörsch per il cls.
Gli scorrimenti invece valgono:
๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ =
Dove tx è il fattore di taglio retto.
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ
๐บ๐บ ๐ด๐ด
Taglio Deviato
Se si ha taglio deviato (cioè composizione di sollecitazioni taglianti Tx e Ty) bisogna considerare sia nella
formula di Jourawski che negli scorrimenti angolari:
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘†๐‘†๐‘ฅ๐‘ฅ๐ด๐ดโ€ฒ
๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘†๐‘†๐‘ฆ๐‘ฆ๐ด๐ดโ€ฒ
+
๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘๐‘
๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘๐‘
๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ =
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
+
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ
+
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐บ๐บ ๐ด๐ด
Dove in più alla trattazione retta txy è il fattore mutuo, che viene dal teorema di Betti.
Per le sezioni più comuni, il fattore mutuo di taglio è uguale a 0: infatti, se la sezione presenta almeno un
asse di simmetria, esso si annulla.
I fattori di taglio retto invece non si annullano mai, e dipendono unicamente dalla geometria della sezione:
Tipo di sezione
Rettangolare
Fattore di taglio retto
6
5
10
9
Circolare
Circolare cava sottile
Doppio T oppure Scatolare
โ‰…
2
๐ด๐ด
๐ด๐ด๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž
Espressioni complete (โ„ต = ๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™ ๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘  ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ )
๐‘†๐‘†๐‘ฆ๐‘ฆ2
๐ด๐ด
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ = 2 ๏ฟฝ
๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ โ„ต ๐‘๐‘
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ =
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ =
-----------------------------------------------------------------
๐ด๐ด
๐‘†๐‘†๐‘ฅ๐‘ฅ2
๏ฟฝ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ2 โ„ต ๐‘๐‘
๐‘†๐‘†๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘†๐‘†๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ด๐ด
๏ฟฝ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ โ„ต ๐‘๐‘
Problema della trave (asse rettilineo z) alla De Saint-Venant tridimensionale โ€“ Equazioni matriciali
finali:
q= carichi distribuiti ortogonali alla trave
p= carichi distribuiti assiali alla trave
m= momenti distribuiti (flettenti (x,y) e torcenti(z)) sulla trave
๐‘‘๐‘‘
โŽก
โŽข๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โŽข0
โŽข
โŽข
โŽข0
โŽข
โŽข0
โŽข
โŽข1
โŽข
โŽข
โŽฃ0
๐‘‘๐‘‘
โŽก
โŽข๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โŽข0
๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข
โŽก ๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค โŽข
โŽข ๐œ€๐œ€ โŽฅ โŽข 0
โŽข ๐‘ง๐‘ง โŽฅ = โŽข
โŽข๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข๐œ’๐œ’๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ โŽข 0
โŽฃ ๐œƒ๐œƒ โŽฆ โŽข
โŽข0
โŽข
โŽข
โŽฃ0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
0
โˆ’1
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
0
0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
0
0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
0
0
0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
0
0
0
0
0
0
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก
๐ด๐ด ๐บ๐บ ๐ด๐ด
โŽข๐บ๐บ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ
โŽข
๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข๐บ๐บ ๐ด๐ด ๐บ๐บ ๐ด๐ด
โŽก ๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค โŽข
0
โŽข ๐œ€๐œ€ โŽฅ โŽข 0
๐‘ง๐‘ง
โŽข โŽฅ=โŽข
โŽข๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
0
0
โŽข๐œ’๐œ’๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ โŽข
โŽฃ ๐œƒ๐œƒ โŽฆ โŽข
0
โŽข 0
โŽข
โŽข 0
0
โŽฃ
1
0
0
0
0
0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โˆ’1
0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
0
0
1
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ
0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
๐‘ข๐‘ข
โŽก ๐‘ฃ๐‘ฃ โŽค
โŽข ๐‘ค๐‘ค โŽฅ
โŽข โŽฅ
โŽข๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽข๐œ‘๐œ‘๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ
โŽฃ ๐œ‘๐œ‘๐‘ง๐‘ง โŽฆ
0โŽค
โŽฅ
0 โŽฅ ๐‘‡๐‘‡
๐‘ž๐‘ž๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽฅ โŽก ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽค
โŽก ๐‘ž๐‘ž๐‘ฆ๐‘ฆ โŽค
โŽฅ โŽข ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ
0 โŽฅ ๐‘๐‘
โŽข ๐‘๐‘ โŽฅ
โŽข โŽฅ + โŽข โŽฅ=
โŽฅ ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข๐‘š๐‘š๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
0 โŽฅ โŽข๐‘€๐‘€ โŽฅ
โŽข๐‘š๐‘š๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ
๐‘ฆ๐‘ฆ
โŽฅโŽข โŽฅ
โŽฃ ๐‘š๐‘š๐‘ง๐‘ง โŽฆ
โŽฃ ๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง โŽฆ
0โŽฅ
โŽฅ
๐‘‘๐‘‘ โŽฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘โŽฆ
0
0
0
0
0
1
๐ธ๐ธ๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ
0
0
1
๐ธ๐ธ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
0
0
0
0
0โŽค
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
0โŽฅ
โŽฅ
๐‘‘๐‘‘ โŽฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘โŽฆ
0
0
0
0
โŽก0โŽค
โŽข โŽฅ
โŽข0โŽฅ
โŽข0โŽฅ
โŽข0โŽฅ
โŽฃ0โŽฆ
0 โŽค
โŽฅ
0 โŽฅ
โŽฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽก โŽค
0 โŽฅ โŽข ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ
โŽฅ ๐‘๐‘
โŽข โŽฅ
โŽฅ
0 โŽข๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฅ
โŽฅ โŽข๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ โŽฅ
โŽฅ
0 โŽฅ โŽฃ ๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง โŽฆ
โŽฅ
1 โŽฅ
๐บ๐บ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก โŽฆ
Energia di deformazione (se presente asse di simmetria -> fattore mutuo = 0 -> valido Princ. Sovrapp. Eff.)
๐Ÿ๐Ÿ ๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ
2 ๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ
1 2
1
1
1
๐’…๐’…๐’…๐’…
= ๏ฟฝ
๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ 2 +
๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ 2 +
๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ +
๐‘๐‘ +
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ 2 +
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ 2 +
๐‘€๐‘€ 2 ๏ฟฝ
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐Ÿ๐Ÿ ๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ
๐ธ๐ธ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ธ๐ธ๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐บ๐บ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก ๐‘ง๐‘ง
๐’…๐’…๐’…๐’…
-----------------------------------------------------------------
Problema della trave (asse rettilineo z) alla De Saint-Venant โ€“ Equazioni matriciali finali:
q= carichi distribuiti ortogonali alla trave
p= carichi distribuiti assiali alla trave
m= momento distribuito flettente sulla trave
๐‘‘๐‘‘
โŽก
๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ
โŽข๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๏ฟฝ ๐œ€๐œ€๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ = โŽข 0
โŽข
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข
โŽฃ0
๐‘‘๐‘‘
โŽก
0
โŽข ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘
โŽข0
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โŽข
โŽข
โŽฃโˆ’1 0
0
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
0
1โŽค
โŽฅ ๐‘ฃ๐‘ฃ
0 โŽฅ ๏ฟฝ ๐‘ค๐‘ค ๏ฟฝ
โŽฅ ๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘ โŽฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘โŽฆ
0โŽค
โŽฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ž๐‘ž
โŽฅ
๐‘๐‘ ๏ฟฝ =
+
๏ฟฝ
๏ฟฝ
๏ฟฝ
๐‘๐‘
0
โŽฅ ๐‘€๐‘€
๐‘š๐‘š
๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘ โŽฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘โŽฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ
0
โŽก
๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ
โŽข๐บ๐บ ๐ด๐ด 1
๏ฟฝ ๐œ€๐œ€๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ = โŽข 0
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ
โŽข
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข 0
0
โŽฃ
-----------------------------------------------------------------
0
๏ฟฝ0๏ฟฝ
0
0 โŽค
โŽฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
0 โŽฅ ๏ฟฝ ๐‘๐‘ ๏ฟฝ
โŽฅ
1 โŽฅ ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ธ๐ธ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฆ
Problema della trave (asse curvilineo z) alla De Saint-Venant โ€“ Equazioni matriciali finali:
q= carichi distribuiti ortogonali alla trave
p= carichi distribuiti assiali alla trave
m= momento distribuito flettente sulla trave
๐‘‘๐‘‘
โŽก
๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ
โŽข๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
1
๏ฟฝ ๐œ€๐œ€๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ = โŽข
โŽข ๐‘Ÿ๐‘Ÿ
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข
โŽฃ0
๐‘‘๐‘‘
1
โŽก
โŽข ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘Ÿ๐‘Ÿ
๐‘‘๐‘‘
โŽข1
โŽข ๐‘Ÿ๐‘Ÿ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โŽข
โŽฃโˆ’1 0
1
๐‘Ÿ๐‘Ÿ
๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โˆ’
0
1โŽค
โŽฅ ๐‘ฃ๐‘ฃ
0 โŽฅ ๏ฟฝ ๐‘ค๐‘ค ๏ฟฝ
โŽฅ ๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘ โŽฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘โŽฆ
0โŽค
โŽฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ž๐‘ž
0
โŽฅ
0 ๏ฟฝ ๐‘๐‘ ๏ฟฝ + ๏ฟฝ ๐‘๐‘ ๏ฟฝ = ๏ฟฝ0๏ฟฝ
โŽฅ ๐‘€๐‘€
๐‘š๐‘š
0
๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘ โŽฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘โŽฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ
0
โŽก
๐บ๐บ
๐ด๐ด
๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ
โŽข
1
๏ฟฝ ๐œ€๐œ€๐‘ง๐‘ง ๏ฟฝ = โŽข 0
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ
โŽข
๐œ’๐œ’๐‘ฅ๐‘ฅ
โŽข 0
0
โŽฃ
-----------------------------------------------------------------
0 โŽค
โŽฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
0 โŽฅ ๏ฟฝ ๐‘๐‘ ๏ฟฝ
โŽฅ
1 โŽฅ ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ธ๐ธ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ โŽฆ
Equazione Differenziale della Linea Elastica (travi ad asse rettilineo):
Lโ€™equazione della linea elastica si può ritenere valida quando si tratta una trave ad asse rettilineo.
v= freccia verticale, cioè abbassamento verticale di un punto
A rigore, si ha una freccia dovuta sia alle sollecitazioni taglianti e una freccia dovuta alle sollecitazioni
flettenti: tuttavia, le prime sono proporzionali alla lunghezza della trave, mentre le seconde sono
proporzionali alla terza o quarta potenza della lunghezza; pertanto, la freccia totale può essere
approssimata a quella dovuta ai momenti flettenti (ipotesi semplificativa di Eulero).
Freccia (reale)
๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡ = ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡๐‘‡ + ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€
Taglio (che verrà trascurato, perché utilizziamo la trattazione di Eulero-Bernoulli, nella trave di Timoshenko
non viene trascurato):
๐‘‘๐‘‘๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘‡๐‘‡ = ๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
Equazione approssimata (no taglio)
Momento Flettente:
๐‘‘๐‘‘๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘€๐‘€ = โˆ’๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
โ†’
๐‘‘๐‘‘ 2 ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘€๐‘€
๐‘‘๐‘‘๐œ‘๐œ‘๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ
=
โˆ’
=
โˆ’๐œ’๐œ’
=
โˆ’
โ‰…
๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
Cioè lโ€™equazione che regge il legame costitutivo e la congruenza, trascurando lโ€™apporto del taglio.
Scrivendo lโ€™equazione di equilibrio alla traslazione e rotazione di un concio elementare di una trave
semplicemente appoggiata e caricata con un carico distribuito q=costante (almeno su dz) e un carico assiale
p si ha:
โŽง๏ฟฝ ๐น๐น๐‘ฅ๐‘ฅ โ†’ ๐‘ƒ๐‘ƒ โˆ’ ๐‘ƒ๐‘ƒ = 0
โŽช
โŽช๏ฟฝ ๐น๐น๐‘ฆ๐‘ฆ โ†’ ๐‘‰๐‘‰(๐‘ง๐‘ง) โˆ’ ๐‘๐‘ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โˆ’ ๐‘‰๐‘‰(๐‘ง๐‘ง) โˆ’ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘(๐‘ง๐‘ง) = 0
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
โŽจ๏ฟฝ ๐‘€๐‘€๐‘Ž๐‘Ž โ†’ โˆ’๐‘€๐‘€(๐‘ง๐‘ง) โˆ’ ๐‘‰๐‘‰(๐‘ง๐‘ง)๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โˆ’ ๐‘๐‘ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ + ๐‘ž๐‘ž
+ ๐‘€๐‘€(๐‘ง๐‘ง) + ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘(๐‘ง๐‘ง) = 0
2
โŽช
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ
โŽช
โˆ’
โ‰…
โŽฉ
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
Risolvendo il sistema (si trascurano gli infinitesimi di grado superiore al primo), si ottiene lโ€™equazione di
Eulero:
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ™
๐‘‘๐‘‘4 ๐‘ฃ๐‘ฃ
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ
+
๐‘๐‘
โˆ™
โˆ’ ๐‘ž๐‘ž(๐‘ง๐‘ง) = 0
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 4
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
Si è ottenuta lโ€™equazione della linea elastica con effetti del secondโ€™ordine. Si hanno quindi più tipologie di
equazioni della linea elastica:
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐’„๐’„๐’„๐’„๐’„๐’„ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘‘๐‘‘ โ€ฒ ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ:
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ™
๐‘‘๐‘‘4 ๐‘ฃ๐‘ฃ
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ
+
๐‘๐‘
โˆ™
โˆ’ ๐‘ž๐‘ž(๐‘ง๐‘ง) = 0
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 4
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐’”๐’”๐’”๐’”๐’”๐’”๐’”๐’”๐’”๐’” ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘‘๐‘‘ โ€ฒ ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ:
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ™
๐‘‘๐‘‘4 ๐‘ฃ๐‘ฃ
โˆ’ ๐‘ž๐‘ž(๐‘ง๐‘ง) = 0
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 4
๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ:
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ
=โˆ’
2
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง
Per ottenere la freccia totale di un sistema statico, è sufficiente integrare una delle equazioni sopra scritte:
in base al problema che si ha in oggetto, si usa la prima (che è sempre corretta) o la seconda (solo se non si
hanno carichi assiali rilevanti).
In ogni caso, conviene sempre riferirsi ad un equazione differenziale di secondo grado: quindi si tende a
sostituire la derivata quarta con la derivata seconda del momento, e sostituire il termine N/(E Iz) con ฮฑ se si
considerano gli effetti del secondo ordine, oppure utilizzare il legame costitutivo-congruenza se non si
considerano gli effetti del secondโ€™ordine:
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐’„๐’„๐’„๐’„๐’„๐’„ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘‘๐‘‘ โ€ฒ ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ:
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘ž๐‘ž(๐‘ง๐‘ง)
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
+
๐›ผ๐›ผ
โˆ’
=0
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2 ๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
La soluzione di questโ€™equazione ha una forma del tipo:
๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = ๐ด๐ด cos(๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ) + ๐ต๐ต sin(๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ) + ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘๐‘
Dove xp è una soluzione particolare. In genere ha una forma del tipo
๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘๐‘ = ๐ถ๐ถ๐ถ๐ถ + ๐ท๐ท + ๐ธ๐ธ โˆ™ ๐‘ž๐‘ž(๐‘ง๐‘ง)
Se q=costante, la freccia assume la forma
๐‘ž๐‘ž๐‘ง๐‘ง 2
๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = ๐ด๐ด cos(๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ) + ๐ต๐ต sin(๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ) + ๐ถ๐ถ๐ถ๐ถ + ๐ท๐ท +
2๐‘๐‘
Il valore delle costanti è determinato dalle condizioni al contorno. È necessario arrivare fino alla derivata
quarta per determinare tutte le costanti A, B, C, D, E.
Nei casi notevoli, la freccia è definita come Forza / Rigidezza: una volta calcolata la freccia infatti, si ottiene
una funzione freccia che dipende solo dalla forza applicata. Gli abbassamenti del caso quindi dipendono
unicamente da questa, essendo la rigidezza definita dalle caratteristiche geometriche della trave e dalle
condizioni al contorno.
Risoluzione di un equazione differenziale di 2° grado omogenea:
โ€ข
โ€ข
โ€ข
๐‘Ž๐‘Ž
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง)
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘(๐‘ง๐‘ง)
+ ๐‘๐‘
+ ๐‘๐‘ ๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = 0
2
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง
Scrivo il polinomio caratteristico (cioè sostituisco i differenziali con una variabile dello stesso
ordine)
๐‘Ž๐‘Ž๐œ†๐œ†2 + ๐‘๐‘ ๐œ†๐œ† + ๐‘๐‘ = 0
Trovo le radici del polinomio caratteristico
In base a quante radici reali ha ho delle soluzioni standard dellโ€™equazione differenziale di secondo
grado:
RADICI
REALI
2 distinte
2
coincidenti
nessuna
DELTA
RADICI
SOLUZIONE DELLโ€™EQUAZ. DIFF.
>0
=0
ฮป 1 โ‰  ฮป2
ฮป 1 = ฮป2
<0
ฮป 1,2 = ฮฑ ± iฮฒ
๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = ๐ถ๐ถ1 ๐‘’๐‘’ ๐œ†๐œ†1 + ๐ถ๐ถ2 ๐‘’๐‘’ ๐œ†๐œ†2
๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = (๐ถ๐ถ1 + ๐ถ๐ถ2 )๐‘’๐‘’ ๐œ†๐œ†
๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = ๐‘’๐‘’ ๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ (๐ถ๐ถ1 cos(๐›ฝ๐›ฝ๐›ฝ๐›ฝ) + ๐ถ๐ถ2 sin(๐›ฝ๐›ฝ๐›ฝ๐›ฝ))
Per trovare la freccia in un punto, quindi, basta risolvere lโ€™omogenea associata alla rispettiva equazione
della linea elastica e, aggiungere la curvatura alla soluzione omogenea. Questo corrisponde ad una
traslazione della soluzione dellโ€™equazione differenziale.
Risoluzione di un equazione differenziale di 1° grado omogenea:
โ€ข
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘(๐‘ง๐‘ง)
+ ๐‘Ž๐‘Ž(๐‘ง๐‘ง) โˆ™ ๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = ๐‘๐‘(๐‘ง๐‘ง)
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
Moltiplico ambo i membri per una funzione
๐‘’๐‘’ โˆ’๐ด๐ด(๐‘ง๐‘ง)
Dove A(z) è una primitiva di a(z)
โ€ข
โ€ข
Raggruppo tutto nella forma
Integro e scrivo la costante C
๏ฟฝ๐‘’๐‘’ โˆ’๐ด๐ด(๐‘ง๐‘ง) โˆ™ ๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง)๏ฟฝ
= ๐‘’๐‘’ โˆ’๐ด๐ด(๐‘ง๐‘ง) ๐‘๐‘(๐‘ง๐‘ง)
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
-----------------------------------------------------------------
Criterio di resistenza di Von Mises (materiali duttili):
La tensione ideale massima di Von Mises deve essere inferiore a quella ammissibile:
2 + 3๐œ๐œ 2 + 3๐œ๐œ 2 โ‰ค ๐œŽ๐œŽ
๐œŽ๐œŽ๐‘–๐‘–๐‘–๐‘– = ๏ฟฝ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ2 + ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ2 + ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง2 โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง + 3๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž
In genere, è utilizzato soprattutto per lโ€™acciaio, e si pone ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง = 0, pertanto il criterio diventa
2 โ‰ค ๐œŽ๐œŽ
๐œŽ๐œŽ๐‘–๐‘–๐‘–๐‘– = ๏ฟฝ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ2 + ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ2 โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ + 3๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž
-----------------------------------------------------------------
Criterio di resistenza di Mohr-Coulomb (materiali fragili):
I cerchi di Mohr che caratterizzano la sollecitazione del solido devono essere al più tangenti alla retta:
|๐œ๐œ๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š | = ๐‘๐‘ โˆ’ ๐œŽ๐œŽ tan(๐œ‘๐œ‘)
Dove ๐œ‘๐œ‘ è lโ€™angolo di attrito interno, c è la coesione e ฯƒ è la tensione normale sul piano. In realtà è possibile
anche sostituire la retta con una funzione più complicata ed attendibile (criterio di Coulomb).
-----------------------------------------------------------------
Teorema Statico dellโ€™analisi limite:
La struttura non perviene al collasso sotto un sistema di carichi in corrispondenza del quale esista
un insieme di azioni interne in equilibrio con i carichi ed allโ€™interno del dominio di ammissibilità.
-----------------------------------------------------------------
Teorema Cinematico dellโ€™analisi limite:
La struttura certamente collassa sotto un sistema di carichi a cui è associata una potenza esterna
più grande della potenza dissipata in corrispondenza ad un potenziale meccanismo di collasso.
Riassunto formule generali:
๐‘๐‘ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐ด๐ด
Jourawski:
๐‘’๐‘’๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ = ๏ฟฝ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ โ‰  0
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘๐‘
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐›พ๐›พ๐‘ฅ๐‘ฅ =
๐ด๐ด
๐‘’๐‘’๐‘ฆ๐‘ฆ = โˆ’
๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘†๐‘†๐‘ฅ๐‘ฅ๐ด๐ดโ€ฒ
๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘†๐‘†๐‘ฆ๐‘ฆ๐ด๐ดโ€ฒ
+
๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘๐‘
๐ผ๐ผ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘๐‘
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ
+
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐‘€๐‘€๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘๐‘
๐›พ๐›พ๐‘ฆ๐‘ฆ =
Torsione Sez. Rettangolare:
๐‘ก๐‘ก๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ก๐‘ก๐‘ฆ๐‘ฆ ๐‘‡๐‘‡๐‘ฆ๐‘ฆ
+
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐บ๐บ ๐ด๐ด
๐œƒ๐œƒ =
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐บ๐บ ๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก = ๐›ฝ๐›ฝ ๐‘Ž๐‘Ž ๐‘๐‘ 3
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
a/b
ฮฒ
1
0.141
1.5
0.196
๐œ๐œ๐‘ง๐‘ง๐‘ง๐‘ง =
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐‘ฆ๐‘ฆ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
๐‘€๐‘€๐‘ง๐‘ง
๐‘ฅ๐‘ฅ
๐ผ๐ผ๐‘ก๐‘ก
2
0.229
3
0.263
10
0.312
โˆž
1/3
๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘ ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘ ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘ ๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘–๐‘– ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ (๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘  ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ)
โˆ’
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ
๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
โ‰…
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ๐ธ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™๐‘™ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐’„๐’„๐’„๐’„๐’„๐’„ ๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘ ๐‘‘๐‘‘ โ€ฒ ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ๐‘œ (๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘è ๐›ผ๐›ผ โ‰  0):
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘ž๐‘ž(๐‘ง๐‘ง)
๐‘‘๐‘‘2 ๐‘€๐‘€๐‘ฅ๐‘ฅ
+
๐›ผ๐›ผ
โˆ’
=0
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2
๐‘‘๐‘‘๐‘ง๐‘ง 2 ๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐›ผ๐›ผ =
Se q=costante
๐‘ƒ๐‘ƒ
๐ธ๐ธ ๐ผ๐ผ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ฃ๐‘ฃ(๐‘ง๐‘ง) = ๐ด๐ด cos(๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ) + ๐ต๐ต sin(๐›ผ๐›ผ๐›ผ๐›ผ) + ๐ถ๐ถ๐ถ๐ถ + ๐ท๐ท +
Momento elastico limite:
Momento ultimo limite:
๐‘€๐‘€๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’,๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐‘“๐‘“๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โˆ™ ๐‘Š๐‘Š๐‘’๐‘’๐‘’๐‘’,๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ž๐‘ž๐‘ง๐‘ง 2
2๐‘๐‘
๐‘€๐‘€๐‘๐‘๐‘๐‘,๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐‘€๐‘€๐‘ข๐‘ข,๐‘ฆ๐‘ฆ = ๐‘“๐‘“๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ โˆ™ ๐‘Š๐‘Š๐‘๐‘๐‘๐‘,๐‘ฆ๐‘ฆ
Il modulo di resistenza elastico è definito come quanto scritto prima, cioè è il rapporto fra il momento
dโ€™inerzia rispetto ad un asse e la massima distanza di un punto della sezione da tale asse, mentre il modulo
di resistenza plastico è definito come la somma dei momenti statici rispetto allโ€™asse interessato.
Criterio di Von Mises
2 + 3๐œ๐œ 2 + 3๐œ๐œ 2 โ‰ค ๐œŽ๐œŽ
๐œŽ๐œŽ๐‘–๐‘–๐‘–๐‘– = ๏ฟฝ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ2 + ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ2 + ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง2 โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฅ๐‘ฅ โˆ’ ๐œŽ๐œŽ๐‘ฆ๐‘ฆ ๐œŽ๐œŽ๐‘ง๐‘ง + 3๐œ๐œ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž๐‘Ž
Criterio di Mohr-Coulomb
|๐œ๐œ๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š | = ๐‘๐‘ โˆ’ ๐œŽ๐œŽ tan(๐œ‘๐œ‘)