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Territorio
Il Casale Forabosco sorge nelle vicinanze di Perugia, nel cuore del territorio Umbro dove la valle del fiume
Tevere incontra la pianura di Assisi, Foligno e Spoleto: la Valle Umbra.
La valle umbra, il Subasio ed Assisi, vista dalla strada per Brufa che conduce al Casale Forabosco
Il Bosco di Collestrada ed il Centro Storico di Perugia, visto dalla strada di accesso al Casale Forabosco
Se si abbandonano le arterie di grande traffico e le urbanizzazioni recenti, il territorio offre inaspettate viste
sul paesaggio, mete da visitare di grande valore artistico e vari percorsi nella natura facilmente praticabili.
Il Casale Forabosco nel suo ambiente naturale, accanto al bosco di Collestrada
La natura
La Valle Umbra, formatasi 3,1 milioni di anni fa come lago Tiberino, si trasformò, attraverso un processo
millenario di frammentazione e colmamento, dapprima in palude e successivamente, per opera dell’uomo e
delle bonifiche, in terreno fertile.
Il territorio della Valle Umbra nord, dove sorge il Casale Forabosco, nonostante il disboscamento subito sia in
epoca romana che in quelle medioevale e moderna, contiene ancora importanti riserve naturali e di
biodiversità.
Sono state riconosciute, censite e sottoposte a tutela dalla Comunità Europea (Natura 2000) due aree in
particolare: l’Ansa fluviale degli Ornari ed il bosco a farnetto di Collestrada. La prima dista 2 Km dal Casale,
mentre la seconda è direttamente confinante e accessibile dal Casale percorrendo agili sentieri.
Il Bosco di Collestrada è probabilmente sopravvissuto per secoli alla deforestazione, anche come proprietà
diretta dell’Ospedale di S.Maria della Misericordia, perché costituiva un complemento importante
nell’economia agricola dei poderi circostanti, come fonte di legname da ardere e da lavoro.
Concerto e coro organizzato in una radura del Bosco di Collestrada
La conduzione a ceduo è leggibile infatti anche nei primi voli aerei di cui disponiamo (1945-1956).
I sentieri del bosco: percorsi e biodiversità
Il fiume Tevere che segna il limite Nord Ovest della Valle, con la sua vegetazione ripariale spontanea,
costituisce esso stesso una presenza interessante ed è interamente percorribile in riva sinistra, per dieci e più
chilometri.
Il Bosco a farnetto di Collestrada
La storia dei luoghi
In età preromana il Fiume Tevere che dista 2 Km dal Casale Forabosco, segnava il confine naturale tra la
regione dell’Etruria e il territorio degli antichi Umbri.
Uno dei guadi più importanti sul Tevere che metteva in comunicazione le due aree, è appunto costituito dal
sito geografico di Collestrada-Ponte S. Giovanni, a poca distanza dal Casale Forabosco.
Le colline di destra e sinistra del Tevere accostandosi tra loro in prossimità dell’attuale Ponte di legno,
consentivano, in epoca Etrusco-Romana, un avvicinamento agevole al letto del fiume, su terreno asciutto.
Perugia, edificata in periodo villanoviano-etrusco su uno sperone collinare che sovrasta le valli Umbra e del
Tevere, da questa posizione presidiò per molti secoli il confine tra la dodecapoli –Etrusca ed il territorio
Umbro.
Le testimonianze etrusche di Perugia sono numerose: le necropoli a breve distanza dall’antico abitato, le
mura (lunghe circa 3 Km) con le antiche porte, intorno all’area centrale della attuale Centro Storico, pozzi e
cisterne oltre a numerosi reperti storico-artistici, esposti oggi nel Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria
(www.archeopg.arti.beniculturali.it).
Nel periodo Etrusco una sola importante strada affiancava il Tevere, allora percorso da imbarcazioni, la
strada Veiense-Amerina che congiungeva Veio con Perugia passando per Todi e Bettona .
In prossimità di Perugia nella posizione dell’attuale abitato di Ponte S.Giovanni, la strada Amerina si diramava
in direzione di Chiusi, altro importante centro della Dodecapoli Etrusca.
La strada Amerina perdette gran parte della sua importanza in epoca romana a favore della Via Flaminia e gli
abitati di Todi, Bettona e Perugia, furono costretti ad allacciarsi alla nuova direttrice.
Lungo questi collegamenti sorsero gli insediamenti collinari e di pianura della Valle Umbra.
Nel VI e VII secolo la via Flaminia venne pressoché abbandonata e la valle del Tevere con le sue colline entrò
a far parte del “Corridoio Bizantino” che garantiva il collegamento territoriale e viario tra l’Esarcato Bizantino
e Roma.
Fino all’VIII e IX secolo gli sviluppi edilizi riguardarono principalmente le opere di fortificazione operate dai
Goti, Bizantini e Longobardi sui resti degli abitati e delle ville rustiche di origine romana.
A queste trasformazioni si affiancarono le costruzioni dei nuovi insediamenti monastici e religiosi.
Successivamente il consolidarsi dell’ordine feudale e il formarsi delle comunità urbane segnarono un fiorire di
presidi fortificati, realizzati dalle città per difesa propria e del territorio sotto il proprio dominio.
I castelli e le linee di fortificazione, ancora visibili anche nel territorio di Collestrada e Forabosco, sono un
esempio tipico di questa organizzazione civile e di difesa:
Il territorio più a Nord della valle Umbria vede affrontarsi tra loro le due linee di difesa
-
del territorio Perugino con gli allineamenti difensivi, in vista tra loro, di Torgiano, Brufa,
Ospedalicchio, Collestrada, Sant’Egidio, Civitella d’Arno, Ripa, Castel d’Arno,
-
del territorio di Assisi, con gli allineamenti disposti lungo il fiume Chiascio di Bastia, Petrignano,
Sterpeto, Torchiagina, S.Gregorio.
In questo assetto le strade principali, ancora visibili oggi in lunghi tratti, perpendicolari tra loro ,sono la via
Maestra o Ghisleria, che congiungeva Perugia con Assisi e la via Traversa da Torgiano a Castel d’Arna.
Alle strade che congiungevano i centri principali si sovrappose in epoca moderna (dalla metà del ‘500 in poi)
la fitta maglia delle poderali, di collegamento tra le abitazioni coloniche.
La casa colonica, poi mezzadrile, segna una lunga fase di collaborazione (fino agli anni ’60) tra capitale
cittadino e opere di carità da un lato e il lavoro dei campi dall'altro.
L’intensa utilizzazione dei suoli, in forma di colture promiscue(filari di vite maritate con Acero, Gelso, Ulivo
più seminativi interclusi) e di oliveti, negli ultimi secoli anche in alta collina, accompagna questo tipo di
insediamento diffuso.
Negli ultimi cinquanta anni il precedente paesaggio agrario, ameno e ricchissimo di presenze vegetali e
animali, ha dovuto cedere sotto la spinta della monocoltura e della agricoltura industriale: eliminate le
piantate e spianati i terrazzamenti di bassa collina.
Poche tracce rimangono oggi del paesaggio della mezzadria: soltanto alcune poderali e alcune abitazioni
trasformate in case singole suburbane.
Il Casale Forabosco conserva tuttora le fattezze della vecchia casa mezzadrile: era uno dei 13 poderi del
patrimonio dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia, documentato fin dal ‘600.
Il fabbricato è già presente nel Cabreo del 1686 dell’Ospedale e la sua consistenza edilizia appare allora
anche maggiore dell’attuale.
Il podere di Forabosco nel Cabreo dell’Ospedale di S.Maria della Misericordia (1686)
La mappa del Catasto Chiesa del 1727 ci fornisce una informazione più puntuale sull’uso dei suoli. Il terreno
poderale è riportato come “aratoio pergolato a grano in pianura”, la conformazione dei fossi che delimitavano
i campi intorno al fabbricato appare la medesima di oggi.
Il podere Forabosco nel Catasto Chiesa (1727)
Il podere Forabosco nel Catasto Gregoriano (prima metà ‘800)
Un disegno del sedime del fabbricato più simile all’attuale conformazione è presente anche nella mappa del
catasto Gregoriano del XIX secolo(prima metà del secolo).
Una visione aerea del sito di Forabosco degli anni ’50 ci fa vedere la situazione precedente alle modifiche e
alle operazione di massiccio spiantamento e spianamento dei decenni successivi.
Il Casale Forabosco nella Foto aerea IGM – GAI 1954-55, con le alberate ed i terrazzamenti preesistenti
L’uso di alcune foto scattate negli anni ’50 dalla famiglia che abitava il casale, può servire a capire meglio
l’originale convivenza, sotto lo stesso tetto, della famiglia e degli animali domestici, pur sottoposta ad una
chiara suddivisione degli spazi. Questa tipologia edilizia, con tetto a capanna e scala esterna addossata, è tra
le più tipiche e molto comune in Umbria.
Immagine dell’aia, davanti al Casale di Forabosco (per gentile concessione della famiglia degli abitanti)
L’allevamento bovino del Casale Forabosco negli anni ‘50, nel retro le piccole stalle, ancora presenti oggi con diversa
utilizzazione.