la luce vince l`ombra

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la luce vince l`ombra
LA LUCE VINCE L’OMBRA
Quando voglio fare il bene, il male è accanto a me (Rm 7, 21-22).
Paradossalmente le parole di San Paolo si potrebbe ribaltare dicendo: quando mi
troo nel buio la luce è accanto a me.
L’arte e la bellezza possono salvarci?
Se non possono redimerci possono almeno confessarci e mostrarci i nostri peccati e
le nostre mancanze, come quella di essere increduli, di non credere nella Risurrezione, nel cambiamento, nella Rinascita di un territorio.
Salvatore Setola
Ambasciatore della Rinascita
Giovedì 5 novembre le classi quarte e quinte dell’Istituto Capogrosso di Caivano (NA)
diretto dalle Suore Compassioniste Serve di
Maria sono stati in gita a Casal di Principe,
paese tristemente noto dalla camorra.Gli
alunni hanno visitato la mostra La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe,
il loro comportamanto è stato esemplare e
l’interesse e la vivacità più che appropriata.
La mostra di pittura napoletana del Seicento, che focalizza l’attenzione sui pittori caravaggeschi che hanno lavorato a
Napoli, ha una sede espositiva unica.
Questa mostra, infatti, per la prima volta
in Italia, è stata allestita in una villa confiscata alla camorra e recuperata ai fini museali. In esposizione venti opere eccezionali, da Artemisia Gentileschi a Mattia
Preti, da Luca Giordano a Battistello
Salomè con la testa del Battista
Caracciolo
Caracciolo, da Andy Warhol alle sculture
precristiane romane delle Mater Matutae
di Capua.
Si tratta di beni provenienti dalle collezioni degli Uffizi, del Museo di Capodimonte, della Reggia di Caserta e del Museo
Campano di Capua, scelte per il loro significativo legame con il territorio che le
accoglie.
La mostra, curata dal Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, è una
selezione di opere d’arte di estremo interesse mai esposta insieme, frutto del lavoro scientifico dei curatori che, come altri
importanti Partner nazionali, hanno sposato la sfida proposta da R_Rinascita.
R_Rinascita è un progetto di Start-Up sociali indirizzate alla costruzione di un
nuovo modello politico di economia della
conoscenza, capace di raccogliere la sfida di eroi come don Peppe Diana (il sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo
del 1994 a cui oggi è intitolata la villa
confiscata): vincere la camorra, togliere
consenso agli interessi criminali, sostenere le nuove generazioni, custodire e promuovere i talenti per chiudere le pagine
oscure di una lunga dittatura mafiosa nel
cuore di uno dei territorio più belli d’Italia. A mezz’ora da Napoli, a un quarto
d’ora dalla Reggia di Caserta, a un’ora
dalla costiera amalfitana per decenni il
territorio è stato devastato dagli interessi
dei clan della camorra: una storia ben raccontata, con estremo sacrificio da Roberto
Saviano nel suo romanzo “Gomorra”.
Visitare, partecipare, condividere questa
mostra e questo progetto, come hanno fatto
i nostri alunni, significa sostenere la rivoluzione che sta cambiando il presente e il futuro di una terra martoriata, accompagnati
dai giovani “Ambasciatori della Rinascita”,
narratori eccezionali della terra che vuole
vincere Gomorra, scoprendo il brutto e il
bello, le vittorie e le sconfitte di una comunità coraggiosa.
Prima di entrare in mostra i bambini hanno
fatto visita alla cappella del cimitero di Casal di Principe dove riposa Don Peppe Diana, seme gettato su una terra arida che solo
ora comincia a dare i suoi frutti (come lo
ha definito S. E. Mons. Angelo Spinillo,
vescovo della Diocesi di Aversa) da cui
tutto ha avuto origine.
Molte le opere a soggetto religioso con
cui gli alunni hanno potuto confrontarsi e
verificare la loro formazione cattolica:
L’incrdulità di San Tommaso, La strage
degli Innocenti; Salomè con la testa del
Battista, Cristo legato, San Girolamo,
Morte di Assalonne, Santa Caterina d’Alessandria, Cristo e la moneta, La parabola di San Matteo, oltre ad alcune Allegorie.
Le opere presenti in mostra, oltre ad esplicitare il loro significato seicentesco si caricano di un ulteriore significato
simbolico che gioca tutto sulla lotta tra la
luce e l’ombra, tra il bene e il male.
Ultima opera presente in mostra è L’adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti
(opera quasi del tutto distrutta durante l’attento mafioso del 1993 in via dei Georgofili
a Firenze) in cui la luce emanata da Gesù
Bambino illumina gli astanti.
Ebbene quest’ultimo dipinto è esposto nel
bunker sotterraneo del boss ex proprietario
della villa.
Ed ecco che nel buio più profondo entra la
luce più luminosa, la LUCE per illuminare
le genti (Lc 2, 32-33).
Quando mi trovo nel buio
la luce è accanto a me.
Maestra Antonella Locusta
Ambasciatrice della Rinascita
FESTA DELL’ALBERO
Russo Silvana
quercia al castagno con i suoi buoni frutti;
e ancora dall’ acero dal cui legno si ricavano preziosi strumenti musicali all’ ulivo i cui rametti da sempre sono stati simbolo di pace.
Dalla lettura di testi proprio sull’ulivo è
emersa l’usanza tipica delle nostre zone di
fare merenda con pane zucchero e… olio:
una merenda buona, genuina e nutriente
che purtroppo via via è stata abbandonata
per cedere il posto a merendine confezionate che pur essendo buone contengono
comunque conservanti e altro. Ecco allora
che i bambini hanno voluto condividere
proprio nel giorno della festa dell’albero la
“merenda della nonna”.
21 novembre 2015: Or mai è diventato
un appuntamento fisso per i bambini e le
bambine della Scuola dell’Infanzia e Primaria “Capogrosso” di Caivano, quello
della “Festa dell’Albero”. Lo scopo della
manifestazione è quello di diffondere fra
gli alunni il sentimento di rispetto e amore per la natura, espressione di progresso
civile, sociale, ecologico ed economico di
una cittadinanza. Abbiamo bisogno di
ciò, nel contesto storico e geografico in
cui vivono. L’iniziativa quest’ anno nasce
dalla constatazione che spesso i bambini
hanno nel loro immaginario un solo prototipo di albero. Eppure ne esistono svariate tipologie. Pertanto sono stati guidati nella ricerca di notizie, foto e curiosità sui diversi tipi di alberi: dalla secolare
I bambini della scuola si sono ritrovati nel refettorio addobbato per l’occasione e hanno
fatto merenda tutti insieme. Grande è stato l’entusiasmo di grandi e piccoli che deliziandosi con questi prodotti semplici hanno riscoperto anche tradizioni del loro paese.
La giornata si è conclusa passando dall’ albero, simbolo della vita, all’ allestimento proprio di un albero rappresentativo della vita a cui i bambini hanno scelto di appendere i
frutti più graditi: amicizia, gioia, generosità, cooperazione, tolleranza buone maniere ,responsabilità, costanza …
Nelle occasioni di valutazione e anche nel momento finale di riflessione con la direttrice
della Scuola, Suor Raffaella Todisco , i bambini hanno dimostrato di aver acquisito conoscenze, abilità e competenze divertendosi. Fare della buona scuola può essere davvero
semplice laddove ci sono sinergia tra docenti, passione per il proprio lavoro e condivisione degli obiettivi.