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SPECIALE KLIMAHOUSE CRESCE IL BUSINESS DEL BOLLINO Sono arrivati a 2.920 gli edifici certificati CasaClima fino a oggi (si veda il grafico a destra). Lo co- I PRIMI DELLA CLASSE munica l’Agenzia di Bolzano. Oltre il 14 per cento si trova al di fuori del territorio della provincia autonoma SERVIZIO A PAG. IV Parlano gli inquilini delle residenze certificate CasaClima La casa classe A supera l’esame DI MASSIMO FRONTERA I l risparmio sulla bolletta del riscaldamento si conferma il principale atout di una casa certificata CasaClima. Il salone dedicato al sistema bolzanino di certificazione energetica degli edifici, tra il 27 e il 30 gennaio prossimo a Bolzano, torna ad accendere i riflettori sulle caratteristiche di un edificio che non spreca calore. L’appuntamento è stato anche l’occasione per un’inchiesta condotta presso gli inquilini con l’obiettivo di ascoltare le loro impressioni su questa nuova dimensione della casa. «Progetti e Concorsi» ha interpellato le famiglie di varie località italiane – da Bolzano a Cuneo, dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia – che avessero da poco acquistato o ristrutturato un’abitazione certificata CasaClima. E le sorprese non sono mancate. Al primo posto c’è la grande soddisfazione per essere riusciti a risparmiare sul riscaldamento. Molto apprezzata anche la qualità dell’aria, che nelle case classe A viene filtrata, pre-riscaldata (oppure pre-raffrescata, in estate) e poi messa in circolo direttamente negli appartamenti con un sistema di ventilazione forzata attraverso bocchette ricavate nel controsoffitto. Sistema che evita di aprire le finestre, anzi lo sconsiglia fortemente, pena l’inutilità dell’impianto. ■ Anche Piano e Thun sposano CasaClima RIPAGATO L’INVESTIMENTO INIZIALE Sintesi dei giudizi degli inquilini di alloggi CasaClima VANTAGGI Edifici a basso consumo, il progetto fa la differenza SVANTAGGI ■ Risparmio sulla bolletta del riscaldamento ■ Costo d’acquisto superiore ■ Ricambio d’aria continuo che ■ Aria troppo secca evita umidità e cattivi odori E ■ Benessere climatico ■ Complessa regolazione della temperatura ■ Isolamento acustico ■ Rumore da calpestio ■ Valore dell’immobile ■ Costo della manutenzione L’aria viene poi ulteriormente riscaldata (o raffrescata) dal pavimento radiante. Il problema denunciato da alcuni inquilini – proprio a Bolzano – è che l’aria negli appartamenti è particolarmente secca. Una circostanza, solo in parte prevista, che ha reso necessaria l’installazione di un umidificatore in molti appartamenti e ha costretto inoltre i tecnici a studiare una soluzione migliore. Soluzione che consiste in un umidificatore centralizzato da adottare nei prossimi progetti nel capoluogo altoatesino (si veda l’articolo a pagina II). In compenso l’aria secca asciuga presto e bene i panni stesi. Non solo. La ventilazione forzata 24 ore su 24 contribuisce anche a un ricambio continuo che impedisce qualsiasi ristagno. «Nessun odore, neanche quando friggi – conferma Claudia Ros- Bio VitalHotel Theiners Garten (Bolzano) sin, 33 anni, che abita un appartamento CasaClima a Bolzano Casanova con il compagno e i due figli –: l’areazione e i filtri funzionano. Aprendo la finestra entra solo rumore e sporco». In generale, la maggiore complessità del sistema di condizionamento e di areazione ha creato qualche disagio agli inquilini, non abituati a dover studiare con attenzione un vero e proprio manuale di uso e manutenzione della casa. Poco agevole anche la regolazione dell’impianto radiante, che ha dei tempi di reazione molto lunghi. «Una volta – ricorda Gastone Musner, tecnico CasaClima della Coop Cle – l’impianto si è rotto ma gli inquilini se ne sono accorti solo due giorni dopo». © RIPRODUZIONE RISERVATA INCHIESTA ALLE PAGINE fficienza energetica ma anche design. Gli edifici CasaClima risparmiano e migliorano il comfort termico senza lasciare in secondo piano la qualità architettonica. Vanterà questo bollino verde il progetto di Renzo Piano a Trento, nell’area ex Michelin: una riqualifi- ■ Vigilius Mountain Resort (Merano) cazione urbana su 11 ettari, con tutti gli edifici certificati CasaClima. Sarà in classe A anche la nuova sede Salewa firmata da Cza con Park Associati ed è già certificato CasaClima l’hotel Vigilius Mountain Resort di Matteo Thun realizzato nel 2006 a Lana, poco lontana da Bolzano. Case, uffici, luoghi del lavoro e hotel griffati e con ■ Casa Magnanelli (Rimini) bollino doc sotto il profilo energetico. «Oggi ai committenti più illuminati non basta più il solo parametro dell’efficienza. Design e risparmio energetico vengono spesso accoppiati» dice Martina Demattio, responsabile del progetto ClimaHotel di CasaClima. «Se il nome dell’architetto è famoso, il design incide sui costi, ma in assoluto – aggiunge Demattio – non variano i costi tra una casa tradizionale e una contemporanea». Da Salewa al quartiere Casanova di Bolzano l’architettura più bella è frutto di concorsi di architettura. «Nel nostro territorio – aggiunge – siamo sensibilizzati in questa direzione, anche i privati fanno concorsi e scegliendo un progetto tra una rosa di proposte riescono a ottenere le P.P. migliori soluzioni che integrano efficienza e design». II-III Continua a pagina II E c’è chi decide di intervenire sugli edifici esistenti Materiali e soluzioni per l’efficienza energetica Riqualificazioni anti-spreco Isolamento e design D opo aver dimostrato che la nuova edilizia a consumo zero è un’utopia possibile, ora da Bolzano parte la sfida alla riqualificazione dell’esistente. Ristrutturare strutture abitative o per uffici realizzate negli anni ’70 e ’80 è sostenibile economicamente. Lo dimostrano già alcuni casi di edifici certificati CasaClima, fra cui una palazzina degli anni ’20, a Padova. Non sarebbero molti gli interventi necessari a trasformare un appartamento colabrodo in un alloggio certificabile in classe B. E ci guadagnerebbe anche il portafoglio. Risanando in Italia un edificio su cinque si risparmierebbe un miliardo e mezzo di euro l’anno in riscaldamento. SERVIZI ALLA PAGINA V A nche il design scopre il pianeta dell’efficienza energetica. Dagli accessori ai materiali alle componenti strutturali la tendenza è quella di abbinare un design elegante ai prodotti che contribuiscono a migliorare il rendimento energetico di tutta l’abitazione. Come le stufe, ad esempio (nella foto una nel catalogo di KarniaFire) e come la porta di casa, che senza nulla togliere alla sicurezza, contribuisce anche ad abbattere la bolletta del riscaldamento. Novità anche nel panorama di componenti per la coibentazione termica. SERVIZIO ALLE PAGINE VI-VII PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE II INCHIESTA Abitare in classe A 24 - 29 GENNAIO 2011 Comfort più risparmio ecco il mix vincente CasaClima esce da Bolzano e si misura (con successo) con le diverse situazioni abitative PAGINE A CURA DI Dopo la villetta al lago la residenza a Brescia Va bene l’esperimento sulla seconda casa C’ è chi sceglie di sperimentare CasaClima nella casa di villeggiatura. È il caso di Maria Chiara Belotti, giovane docente in un istituto tecnico professionale, che ha pensato di certificare in classe A un rustico di 80 mq a Toscolano Maderno, sul lago di Garda. E che ora affer- FOTO: MARIA CHIARA BELOTTI Giudizio positivo degli inquilini, ma serve un po’ di adattamento 24 - 29 GENNAIO 2011 III PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE ma: «Appena poslizzazione della sibile ristrutturerò casa è stata molsecondo i criteri to accurata, con del risparmio enerl’utilizzo di mategetico anche la cariali naturali prosa dove abito, a venienti, quando Brescia». possibile, dalle Massima soddi- ■ M.C. Bellotti zone circostanti. sfazione, quindi, Per ottenere un per le performance fin qui ulteriore risparmio enerriscontrate. «Anche in getico è stato inoltre adotuno spazio non vissuto tut- tato un innovativo sisteti i giorni, ma solo nei ma che consente, attraverfine settimana – dice Be- so un tubo in metallo polotti – la temperatura rima- sizionato sul tetto, di capne costante intorno ai 18˚ tare la luce naturale diure c’è un riciclo di aria con- na e di portarla in un amtinuo. Così l’ambiente è biente cieco (di servizio) sempre vivibile». La rea- nell’immobile. Senza riscaldamento colonnina a 19 gradi Negozio a basso impatto caldo anche nel via vai M ille mq a temperatura costante senza riscaldamento. Così Alberto Ronca descrive l’effetto CasaClima sul suo negozio di abbigliamento a Santa Maria di Zevio, Verona. «per problemi tecnici – riferisce – non è ancora entrato in funzione l’im■ Alberto Ronca pianto di riscalda- mento in gran parte del negozio. Nonostante ciò la temperatura è rimasta sempre sui 19 gradi, anche quando fuori si è scesi sotto zero». L’immobile commerciale, in parte ristrutturato e in parte di nuova costruzione, è CasaClima in classe A. «La progettazione è stata molto dettagliata – afferma Rocca –, dalle vetrine ai serramenti, con l’inserimento di tutti gli elementi per l’isola- ■ Dida mento termico. All’inizio ero scettico, poi i benefici sono stati evidenti, incluso il benessere fisico. I lavori sono costati circa il 15% in più, ma il risparmio, solo per il riscaldamento, supera i 30mila euro l’anno». MASSIMO FRONTERA A lla fine si deve far ricorso alla saggezza popolare. Il proverbio “chi più spende meno spende” sintetizza nel modo migliore l’indice di gradimento di CasaClima, registrato presso gli inquilini contattati da «Pro- riferisce Roberto Deriu, 34 anni, inquilino di un alloggio getti e Concorsi» in varie situazioni abitative italiane. CasaClima A in zona Casanova (si veda foto) – è che le Dalla casa nuova a quella ristrutturata, dal negozio alla case sono molto secche. Tanti si sono dotati di umidificavilletta sul lago, le opinioni convergono su un giudizio in tore, come abbiamo fatto subito noi. Anche i progettisti ci larga parte positivo, grazie al risparmio sulla hanno detto che lo hanno riconosciuto come un bolletta. problema». La conferma arriva da Gastone MuApprezzato anche il comfort climatico, ansner (coop Cle), progettista CasaClima. «È veche se emerge qualche disagio, forse temporaro. L’aria di Bolzano è più secca della media neo, segnalato da chi per la prima volta “fa i nazionale e il riscaldamento radiante può renderconti” con una classe A, dove le finestre non si la ancora più secca. Stiamo valutando l’opportudovrebbero aprire e dove la regolazione della nità, nei prossimi progetti, di adozione di un temperatura è certamente più complessa di quelumidificatore centralizzato». la di una casa tradizionale. Persino a Bolzano – patria di Klimahause – il sistema ha registrato Hanno collaborato Giuseppe Latour, Francesco Nariello e Maria Chiara Voci qualche inconveniente. «L’unico problema – ■ Roberto Deriu Palazzina ristrutturata in provincia di Udine Dopo i lavori eliminato il problema umidità L a mia casa? «Prima della ristrutturazione la situazione era invivibile. Non era adeguatamente isolata dal terreno e si creavano ponti termici, che in inverno causavano gravi problemi di salubrità dell’ambiente. L’umidità, in alcune stanze, era palpabile. In camera da letto, abbiamo dovuto buttare alcune coperte, perché si era formata DALLA PRIMA Più vigili, perché competenti Il design guadagna con il bollino Se sei un tecnico controlli meglio N on solo in Alto Adige avanza la ricerca che integra design e risparmio energetico con marchio CasaClima. Tra i progettisti che hanno firmato opere certificate ci sono i giovani Monovolume e Michael Tribus, quest’ultimo autore di alcuni interventi di risanamento dell’esistente compresa la riconversione dell’edificio Ex Post, sede della Provincia di Bolzano. Oltre il territorio altoatesino, tra le architetture certificate più recentemente c’è la casa Magnanelli, a Rimini firmata da Manuel Benedikter, prima CasaClima Oro in muratura massiccia. Il binomio design ed efficienza energetica riesce spesso grazie a partenership di successo tra progettisti e aziende. Ne è un esempio il Bio VitalHotel Theiners Garten realizzato a Gargazzone, nei pressi di Merano, in legno massiccio, privo di giunzioni con chiodi o colla, frutto di una forte collaborazione con Rubner Objektbau. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■ Edificio Ex Post (sede della Provincia) a Bolzano A bitare in una casa CasaClima? «Il problema di questo tipo di abitazioni è che se le costruisce uno che non sa cosa sta facendo, vengono fuori grossi strafalcioni». Nicola Zilio parla da Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, è titolare di una ditta che si occupa di impianti idraulici e vive da quasi due anni in un’abitazione targata CasaClima in classe A+. Nella realizzazione della struttura, ha potuto seguire i lavori passo dopo passo. Anche grazie all’aiuto della moglie architetto. «Io avevo le competenze tecniche per capire cosa stava accadendo – racconta oggi – ma il guaio è che ci sono molte aziende che prima dicono di poter ottenere un certo risultato, poi ti fanno un colabrodo. Mi chiedo cosa possa fare qualcuno senza competenze tecniche». L’altro difetto è il costo iniziale, «che è piuttosto alto se paragonato a una casa normale, ma che si recupera». Senza considerare i benefici in la muffa. Ho un bimbo piccolo, così non si poteva andare avanti». Erika Furlani, ingegnere, vive in affitto dal 2008 in un condominio quadrifamiliare a Basiliano, in provincia di Udine. «Il problema si è ripresentato, per due volte consecutive, durante l’inverno. Il ■ Erika Furlani proprietario della palazzina ha dovuto intervenire perché la situazione era insostenibile. L’edificio è stato ristrutturato e certificato, a luglio del 2010, da CasaClima, in classe B. Il risultato è stato che non solo sono spariti tutti i problemi di umidità, ma il comfort abitativo è sensibilmente migliorato. L’appartamento è caldo tutto il giorno e, grazie alla predisposizione di inverter sui cassoni delle finestre, è possibile un continuo ricambio di aria». termini di qualità della vita. «Quello che dà più benessere è la macchina di ricambio dell’aria che fa sentire sempre l’ambiente pulito. E la casa asciutta». An- ■ Fabiana De Luca che se quest’ultima potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. «La poca umidità a volte è un handicap. Qualche sera, magari quando i bambini sono a letto e hanno il raffreddore, devo accendere l’umidificatore». Esperienza simile quella di Fabiana De Luca, una casa in classe oro in provincia di Treviso, a Pieve di Soligo (nella foto). Lei lavora nel marketing, il marito è un ingegnere dell’impresa che ha realizzato il palazzo dove vive. «Si tratta di uno stabile con sedici unità – racconta –; noi viviamo lì dall’estate scorsa». Avere in famiglia qualcuno che conoscesse bene le tecnologie alla base di un edificio CasaClima è stato importante. Nella sua casa c’è un impianto di ventilazione meccanica con recuperatore di calore e con una batteria di trattamento dell’aria. Poi, a livello centralizzato, c’è la produzione di calore con due pompe: una con circuito geotermico, l’altra con il circuito ad aria. «Sono molto soddisfatta della scelta – dice –. Soprattutto, risparmi a parte, mi ha colpito il comfort percepito. Il fatto che ci sia la stessa temperatura in tutti gli ambienti migliora molto la qualità della vita». Beneficio inaspettato in provincia di Cuneo «Medicina» CasaClima: guarita dall’insonnia La villa bifamiliare a Noventa di Piave (Verona) È costata il 30% in più, gli infissi unico neo U n difetto? «Gli infissi: sono incassati nei muri in modo diverso dalle case normali. E questo all’inizio crea qualche disagio, ma poi ci si abitua». Fabrizio Canever è titolare di un’officina meccanica; la sua casa in classe A è a Noventa di Piave (Vr): una bifamiliare che L a differenza con una casa normale? «La notiamo subito quando andiamo da amici. Da noi la ventilazione meccanica permette un riciclo continuo dell’aria e la vivibilità è diversa. Mia moglie, che soffriva di insonnia, dopo il trasloco ha risolto il problema». Gianni Arnaudo, imprenditore dell’ortofrutta, sposato con due figli, racconta dalla provincia di Cuneo la sua esperienza con CasaClima. «Conoscevamo Klimahause e cercavamo quel tipo di qualità. Quando abbiamo saputo che la coop Marilena realizzava un edificio in classe A a Dronero, abbiamo preso un appartamento, 100 mq al piano terra, giardino e terrazzo. Siamo entrati a novembre; è stata un’altra vita». «Il prezzo – conclude Arnaudo – era in linea con il mercato. La convenienza sta nel fatto che, pur abitando in una zona molto fredda, questo inverno spenderemo circa 400 euro fra riscaldamento e acqua calda, con una temperatura costante di 21 gradi in casa». abita da marzo 2010. Senza problemi. «Ci è costata almeno il 30% in più rispetto a una normale – dice –, ma i risparmi sono quantificabili in almeno 4-500 euro l’anno di riscaldamento». Unico inconveniente i serramenti. «Non sono a filo del muro, ma c’è un piccolo spessore; all’epoca CasaClima diceva di realizzarli così. In questo modo, però, si aprono solo di 90 gradi e non di quasi 180 come tutti gli altri». Inconveniente fastidioso ma, in fondo, tutt’altro che decisivo. «Basta abituarsi…». Tanti impianti da tenere in efficienza Da tre anni nella casa ristrutturata Manutenzione molto onerosa Pioniere a Verona nell’eco-bollino C P osti in più per la manutenzione degli impianti. Anche se compensati, in larga parte, dai risparmi in bolletta. A tracciare il bilancio di due anni e mezzo in un’abitazione CasaClima classe A è Carlo Bosatta (48 anni), dirigente di un’azienda tessile e residente nella periferia di Bergamo: «Dal sistema meccanico di ventilazione ai serbatoi di accumulo, dalla caldaia a condensazione agli scambiatori di calore. La gestione degli impianti in una casa a risparmio energetico è un po’ più complessa e costosa del normale, circa 700-800 euro l’anno. A cui corrispondono, però, minori consumi per riscaldamento e acqua calda, 500 euro per tutto l’anno». ioniere di CasaClima a Verona e provincia. È il primato sbandierato da Leone Bindi, 44 anni, commerciante di marmo, che da tre anni circa risiede a Chievo con la moglie Cristina e tre figli, in un immobile ristrutturato in classe B. «Abbiamo deciso subito di investire sul risparmio energetico – rimarca –. Sul totale dei lavori eseguiti, il raggiungimento della certificazione ci è costato circa 10mila ■ I coniugi Bindi euro in più. Mentre i risparmi su riscaldamento e climatizzazione sono stati immediati. Basti pensare che finora i termosifoni sono stati accesi a sprazzi solo nei bagni. Per raggiungere tali risultati, però, bisogna rispettare determinate regole, «per questo – sottolinea – abbiamo educato i nostri figli alle buone prassi energetiche». CONSUMO VERO MODENA, LA COOP LANCIA LA VERIFICA Un monitoraggio indipendente, realizzato con l’agenzia per l’Energia sostenibile di Modena, per valutare l’effettiva rispondenza fra il calcolo teorico dei fabbisogni termici degli edifici CasaClima e i consumi reali. L’iniziativa è di Abitcoop, cooperativa di Modena, che ha all’attivo 86 case CasaClima già realizzate e 108 in consegna. «Il primo studio, con interviste agli abitanti – spiega Francesco Rossi, responsabile tecnico – è stato realizzato nel 2008, su 40 alloggi in classe B». Il risultato? «Le prestazioni reali degli immobili sono state, in certi casi, migliori di quanto dichiarato in progetto. Certo, ci siamo accorti, che molto dipendeva anche dalle abitudini degli inquilini. Per un immobile di questa tipologia, un solo grado in più nella regolazione della caldaia può comportare un aumento fino al 20% rispetto al consumo teorico, che è molto basso». M.C.V. IV PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE CERTIFICAZIONE 24 - 29 GENNAIO 2011 Il direttore Lantschner: «Ora le richieste arrivano dal Mezzogiorno» SOTTO ESAME 801 EDIFICI Cresce il bollino «made in Bolzano» Edifici nuovi in fase di certificazione (*) DI MARIA CHIARA VOCI I l 2010 è stato l’anno del boom di CasaClima fuori dai confini dell’Alto Adige. Se nei primi otto anni di vita, l’Agenzia (che compirà 10 anni nel 2012) ha posto il proprio sigillo di qualità su 2.920 edifici di cui 412 esterni al territorio di Bolzano, oggi sono già 800 le costruzioni fuori provincia che attendono la certificazione. «In un anno – commenta Norbert Lantschner, ideatore e direttore dell’ente – le richieste su scala nazionale sono cresciute del 200 per cento. Oggi siamo presenti anche in Sicilia o in Calabria, a Cosenza, dove seguiamo un condominio di 11 piani. Segno che, man mano che si diffonde l’obbligo della certificazione energetica, c’è chi sceglie un sigillo di qualità, anziché accontentarsi di un semplice adempimento burocratico». Così anche nell’anno della crisi, l’Agenzia altoatesina è riuscita a mantenere il bilancio saldo sui 3 milioni e ha continuato a investire in nuovi progetti, affiancando alla certificazione energetica quella ambientale, che valuta anche il contesto in cui è inserito l’immobile e le risorse consumate, e altri sigilli, come Nature, sulla casa ecologica, Climahotel e, l’ultimo Abruzzo 8 Liguria 9 Basilicata 1 Lombardia 147 Calabria 3 Marche 15 Campania 2 Molise 0 Emilia R. 113 Piemonte 56 Friuli V.G. 8 Puglia 2 Lazio 14 Sardegna 2 Trentino Prov. 131 Sicilia 1 Toscana 15 Umbria 10 Valle d’Aosta 6 Veneto 258 Totale 801 (*) Solo fuori la provincia di Bolzano. Fonte: Agenzia Klimahause nato, Clima Wine, per le cantine. «A sostenere la diffusione del marchio in Italia – prosegue Lantschner – un ruolo importante è svolto dai Comuni, che spesso in anticipo rispetto alle Regioni, introducono norme volte al risparmio energetico e alla nostra esperienza». Il caso più recente è quello di OLTRE 400 CERTIFICATI Udine che, grazie all’Ape, Agenzia per l’enerNuovi edifici certificati (fuori Bolzano) gia partner di CasaClima, ha seguito l’esempio di Bolzano imponendo per le nuove costruzioni sul territorio lo standard altoatesino. Ma verso il sigillo di Bolzano si muovono anche amministrazioni lombarde, emiliane e persino Firenze. «Nel 2011 continuerà anche il nostro impegno sul fronte della formazione – prosegue il direttore – che deve coinvolgere tutti i gradi della filiera, dal progettista all’artigiano, al committente. Non basta un progetto virtuoso, se le maestranze non sono in grado di realizzarlo». Fra i corsi più richiesti nel 2010, quelli sull’eliminazione dei ponti termici o l’uso della paglia come isolante. Accanto al sigillo sulla finestra, nato lo scorso anno per dare un aiuto ai committenti che devono scegliere gli infissi, arriveranno quest’anno i criteri per prima edizione di CasaClima Como, a Villa valutare le porte esterne, i sistemi radianti e il Erba. verde pensile. www.agenziacasaclima.it Da 18 al 20 febbraio debutterà, infine, la © RIPRODUZIONE RISERVATA IMPRESE PARTNER AZIENDALI A QUOTA 135 Hanno raggiunto quota 135 le aziende partner dell’Agenzia CasaClima, di cui il 60% nate fuori dall’Alto Adige, a dimostrazione dell'affermazione nazionale della certificazione bolzanina. Venti le aziende che si sono aggiunte al team nel 2010 appartenenti in particolare alla categoria dei produttori di serramenti e degli specialisti nella ventilazione controllata. «Quest’anno l’obiettivo principale sarà continuare a scegliere le più valide aziende con i migliori prodotti, sistemi e prestazioni per portare avanti l’edilizia ad alto risparmio energetico e un modo di abitare sano e sostenibile – annuncia l’Agenzia –. Per raggiungere l’obiettivo è necessario che collaborino tutti gli attori coinvolti». M.Fi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 - 29 GENNAIO 2011 PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE V FOCUS Ristrutturazione FOTO: ALBERTO ANDRIAN Gli artigiani di Bolzano affrontano il risanamento dello stock esistente La sfida del risparmio sugli edifici anni ’70 ■ P otenziare le performance energetiche degli edifici esistenti, in particolare quelli degli anni Settanta. È questa la sfida che ha deciso di raccogliere l’Apa, l’associazione degli artigiani della provincia di Bolzano (Lvh – Landesverband der Handwerker) che approfitta del Klimahouse per dare vita a un’“officina vivente”, in cui mostrare tecniche e soluzioni per risanare secondo gli standard CasaClima Oro. «Ogni intervento inizia sempre dall’analisi architettonica per verificare in quali punti l’edificio consuma troppa energia, come è possibile risparmiarla e come armonizzare i lavori di riqualificazione con gli interventi architettonici», spiega l’architetto Barry van Eldijk, consulente nell’allestimento dello stand Apa. Si parte dall’eliminazione dei ponti termici: «Gli elementi strutturali possono assorbire umidità, cedendo e perdendo resistenza. E i materiali isolanti possono raggrumarsi. Le pareti interne vanno dunRender dello stand presso Klimahouse promosso dall’Apa que isolate con uno In fiera gli imprenditori dell’Alto Adige illustrano le soluzioni (e i costi) per adeguare agli standard CasaClima gli edifici realizzati senza fare attenzione al risparmio energetico IL PARERE DELL’ESPERTO DI DARIO BELLATRECCIA Che sia una casa dell’800 oppure un ufficio degli anni ’80, il recupero consente un ampio margine di miglioramento, come nel caso di una nuova costruzione strato ermetico a base di fogli di plastica laminata o speciali carte trattate». Due le principali soluzioni per l’isolamento esterno: facciata sospesa o sistemi compositi termoisolanti. Per realizzare una facciata sospesa, completata sul lato esposto alle intemperie non con intonaco ma con un rivestimento, per esempio in legno, e isolante inserito nell’intercapedine, il costo varia dagli 80 a 115 euro per mq. Si va dai 60 agli 80 euro per i sistemi compositi, in cui il materiale isolante è applicato direttamente sulla parete e poi intonacato. Riguardo alla scelta degli isolanti, quelli più efficaci hanno una conducibilità termica massima di 0,035 Watt per mq. Si può optare anche per l’applicazione di sottili tubi trasparenti su uno strato nero per catturare l’energia solare e trasferirla agli ambienti interni. Qui però la spesa sale tra i 300 e i 900 euro al mq. Gli interventi sull’involucro vanno abbinati con la sostituzione delle finestre. «Il valore di trasmittanza deve essere inferiore a 1,4 Watt per mq, ma il mercato già offre soluzioni con tripli vetri e Uw inferiore a 0,8 Watt per mq». Le finestre che fanno risparmiare più energia – puntualizza il progettista – sono però quelle con telaio a isolamento speciale o con profili multi-camera. Sul fronte delle coperture, se l’inter- ■ Padova, villa del 1924 ristrutturata CasaClima «B» vento prevede l’inserimento di nuove finestre e abbaini «occorre prevedere chiusure ermetiche all’aria ed evitare ponti termici». Attraverso il Blower-Door-Test, si può verificare la regolarità del lavoro. Centrale il ruolo della ventilazione. «In un nucleo abitativo di tre persone si producono fino a otto litri di umidità al giorno. Senza una ventilazione sufficiente questa condensa rende sgradevole il clima e causa le muffe». Si può anche risparmiare energia utilizzando un sistema a recupero di calore, i cui costi variano da 5mila a 8mila euro a famiglia. Caldaie a bassa temperatura, apparecchi a condensazione ad alta efficienza, pompe di calore o sistemi alimentati a pellet abbinati con sistemi radianti a parete e pavimento permettono di consumare circa il 10% in meno di combustibile. E i moderni sistemi si integrano con fotovoltaico e solare termico, in grado di coprire quasi integralmente il fabbisogno di acqua calda lasciando spenta la caldaia. M.Fi. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.lvh.it ECO & TECNO Economie sensibili anche in classe «B» L e politiche di incentivazione all’efficienza energetica sono ormai consolidate sulla costruzione di nuovi fabbricati: l’obiettivo di consumare poco più che zero, soprattutto per quanto riguarda l’acqua calda, è alla portata di quasi tutti i portafogli. Viceversa, i numeri del patrimonio edilizio esistente sono di gran lunga i più impattanti, e qui c’è veramente molto da fare: sarebbe sufficiente sostituire o riqualificare un edificio esistente ogni cinque, arrivando a una classe B, per avere una riduzione di bolletta energetica di un miliardo e mezzo di euro l’anno. E il bello è che si può fare, anche su fabbricati di pregio, come la casa bifamiliare ristrutturata a Padova dal Laboratorio di architettura ecologica (arch. Lucia Corti ed Elena Rigano). Un edificio liberty del 1928, di oltre mille mc, il cui consumo è stato abbattuto da 280 a meno di 40 kWh/m2/anno. Non a caso, è stato certificato da CasaClima, meritando il Cubo d’Oro. Le peculiarità storico-estetiche sono state tenute in debito conto, e la parete sud è stata isolata internamente, per mantenere la finitura e le modanature esterne preesistenti. Poche le demolizioni, molte con recupero di materiali e componenti: la competenza delle maestranze è stata fondamentale. A maggior ragione è possibile condurre operazioni simili anche su fabbricati che non abbiano particolari valenze storiche o estetiche, che vengono semplicemente resi più funzionali. La Schüco, azienda leader nelle tecnologie di costruzione ad alta efficienza, ha realizzato la nuova sede nella zona industriale di Padova. Partendo da un edificio anni ’80, i progettisti dello studio B+B Associati hanno ottenuto un risultato finale da manuale: 4mila mq completamente riqualificati, con consumi per riscaldamento e condizionamento ridotti del 50% e oltre, con certificato in classe A. Le facciate sono state tutte rifatte, utilizzando un brevetto aziendale coerente con il concetto dell’Energy2, risparmio e autoproduzione di energia. In questo edificio la facciata agisce come una vera e propria pelle sensibile, che intermedia gli scambi di calore con l’interno, collaborando intelligentemente con gli impianti. La geotermia a bassa temperatura ha fornito un ulteriore contributo, tipicamente durante l’inverno, mentre collettori solari ad alta efficienza scaldano con il sole estivo acqua a 75 ˚C e oltre, per avviare la macchina frigorifera ad assorbimento, e raffrescare la vasta showroom. Sul la- to sud, la facciata integra moduli fotovoltaici, realizzando in concreto il principio Energy2 (risparmio e produzione). Completano l’opera ulteriori 600 kWp di fotovoltaico in copertura, e l’autoproduzione, integrata sui diversi fronti dei consumi di energia elettrica, acqua calda, acqua refrigerante, è garantita. Dalla tecnologia innovativa alle best practice: risultati analoghi ottiene il Centro Cooperativo di Progettazione (arch. Enrico Termanini) ristrutturando un vecchio e cadente ristorante sulla via Montanara, a Sassuolo. Anche in questo caso, come per la palazzina liberty di Padova, coibentazione, infissi ad alto isolamento, illuminazione a led, controllo dei ricambi d’aria con impianto Vmc e riscaldamento a pavimento hanno abbattuto i consumi, passati da 264 a 46 kWh/m2/anno. Tenendo conto degli incentivi, i maggiori costi dovuti alla riqualificazione energetica rientreranno in meno di 9 anni, e probabilmente anche prima, vista la dinamica dei prezzi del gas e del kWh elettrico. Il tema del recupero energetico del patrimonio edilizio esistente è quindi affrontabile, se non immediatamente risolvibile. Si tratta di un problema complesso, che coinvolge molti attori, dalle potenti lobbies dei costruttori, ai produttori di componenti e strumenti per l’edilizia, dai progettisti con preparazione adeguata, a tutti i livelli della Pa. Le misure incentivanti sono oggi in una fase di stanca, in parte a causa di questa complessità; in parte per le restrizioni del credito; in parte, forse, per impostazioni tecniche non illuminate, che non hanno saputo tener conto di tutti i fattori trascinanti. Il piano casa, ad esempio, risulta incompreso e incomprensibile alla maggioranza dei potenziali utilizzatori (si veda «La condizione abitativa in Italia» – 2˚ rapporto Nomisma 2010). La demolizione e ricostruzione è economicamente conveniente solo quando il prezzo di vendita al mq è medio-alto, quindi in aree di pregio che presuppongo maggiori vincoli, e comporta comunque un esborso notevole. L’ampliamento del 20%, se obbliga a una riqualificazione energetica dell’intero fabbricato diventa un’operazione anch’essa economicamente critica. La strada del recupero energetico dell’esistente sembra quindi ancora caratterizzata da alcune incertezze, che rendono praticabile l’operazione in condizioni particolari, e certamente con l’aiuto di professionisti, in grado di condurre analisi dettagliate caso per caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA VI PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE SOLUZIONI Le novità in mostra a Bolzano L’isolamento diventa anti-sismico Per garantire la coibentazione la ricerca si orienta sul mix di materiali, dal legno al calcestruzzo ai pannelli in polistirene espanso PAGINE A CURA DI MILA FIORDALISI ALTA DENSITÀ NEL SOLAIO Qui sopra la posa dei pannelli in Eps ad alta densità per il sistema autoportante Solaio Plastbau Metal ideati e realizzati dalla Poliespanso di Mantova ■ S oluzioni strutturali prefabbricate in grado di garantire velocità dei tempi di cantiere, ma soprattutto di migliorare le performance di isolamento termico e acustico degli edifici e la loro tenuta statica. Wood Beton scommette sul sistema costruttivo Aria, a base di una struttura intelaiata in legno, isolata con uno strato di lana di roccia, una crosta esterna in calcestruzzo e un “cuore” in camera d’aria, che garantisce una trasmittanza termica inferiore ai 0,19 Watt per mq. L’azienda porta in Fiera anche Hot&Cold, il primo bagno prefabbricato a base di tecnologia X-Lam (pannelli in legno massiccio a strati incrociati): la cellula pesa appena 15 quintali e l’X-Lam assicura performance elevate oltre che in termini di efficienza termica anche dal punto di vista statico e anti-sismico. “Guscio duro dal cuore caldo”: con queste parole Progress annuncia Thermowand, sistema parete prefabbricato composto da due lastre di calcestruzzo armato prive di ponti termici per realizzare edifici dal consumo energetico annuo inferiore ai 50 kW per mq (standard Casaclima B). Poliespanso propone Muro Plastbau 3, elemento cassero per il getto di setti portanti in calcestruzzo, formato da due pannelli di polistirene espanso di alta densità. In Fiera anche il sistema autoportante Solaio Plastbau Metal con pannelli in Eps per isolare termicamente i solai. Sul fronte dei pannelli è in lana di vetro in fibra crêpé il Superbac Roofine di Isover, per l’isolamento termico e acustico di coperture piane e inclinate in latero-cemento, lamiera e legno. In fibra di legno il Flex 50 di Schneider per l’isolamento di intercapedini di pareti e coperture a intelaiatura di legno. L’azienda porta in Fiera anche i pannelli Multitherm 110 per isolare pareti e coperture e Top 180, ricoperto da uno strato in lattice. Consente di realizzare pareti ventilate il Duo Concept di La Calce del Brenta: il camino naturale d’aria è garantito dalla presenza della lastra in alluminio tra due pannelli in lana di roccia. Edilteco punta su Ecap, termoisolante prefinito per realizzare isolamenti a cappotto, sui leganti idraulici 24 - 29 GENNAIO 2011 24 - 29 GENNAIO 2011 PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE UN CAPPOTTO CONTRO L’INVERNO LANA DI VETRO COME BARRIERA Qui a destra il sistema Weber.therm family, appositamente progettato per l’isolamento a cappotto e il décor degli edifici nuovi ed esistenti proposto da Weber. Sotto, il sistema di isolamento a cappotto Gyproc, i cui principali elementi sono i pannelli isolanti TermoVic Eps in polistirene sinterizzato espanso e la rete da cappotto TermoVic Grid in fibre di vetro ■ Design e basso consumo Qui a sinistra il Flex 50 prodotto da Schneider. Nell’immagine a destra invece il Superbac Roofine di Isover. Qui sotto l’Ecap di Edilteco ■ IL LEGNO SPOSA IL CALCESTRUZZO In basso il modulo costruttivo Aria realizzato da Wood Beton in legno e calcestruzzo e con il “cuore” in camera d’aria ■ CALDANA IN CLS CHIAVE DI CONNESSIONE TRA 2 MODULI TRAVETTI IN LEGNO LAMELLARE POLISTIRENE (SPESSORE 20 CM) CAMERA D’ARIA VENTILAZIONE INTERNA SPAZIO PER IMPIANTI LISTONI VERTICALI PANNELLO TECNICO (TIPO OSB) CARTONGESSO (O FIBROGESSO) della linea Isolcap per il confezionamento di malte termoisolanti, sull’intonaco termoisolante Protherm Light e sul materassino per l’isolamento acustico Duetto. I pannelli isolanti TermoVic Eps in polistirene sinterizzato espanso e la rete da cappotto TermoVic Grid in fibre di vetro sono i principali elementi del sistema di isolamento a cappotto Gyproc. Agiscono sulle murature, regolandone il flusso del calore, i sistemi weber.therm di Weber nelle tre VII versioni Family, Clima e Comfort (quest’ultima consente l’isolamento acustico oltre a quello termico). Schöck presenta per la prima volta in Italia la nuova generazione Isokorb XT, soluzione per collegare il balcone secondo i requisiti dello standard Casa Passiva. Sika punta sui cool roof con manti impermeabili sintetici e membrane liquide a elevata riflettività. © RIPRODUZIONE RISERVATA Anche la stufa mette l’abito elegante E fficienza energetica di design. Rubner presenta la nuova collezione di portoncini blindati certificati Casaclima A+ a base di materiali eco-compatibili e personalizzabili secondo le esigenze di arredo. Ai portoncini Rubner è stata inoltre assegnata la classe di resistenza 2 e 3 dall’Istituto di certificazione PfB di Rosenheim. Isola termicamente la nuova porta d’ingresso TopPrestige Plus di Hörmann. Forniti di battente più spesso e di triplice vetro termoisolante, i modelli TopPrestige Plus permettono di abbattere le spese per il riscaldamento. Il Programma Vario mette a disposizione una vasta scelta di nuance e finiture e grazie al lettore di impronte digitali non è più necessario l’uso della chiave. Il tema del risparmio energetico ha portato Silvelox a realizzare una gamma di porte d’ingresso con una trasmittanza termica di IL VETRO È SELETTIVO ■ In alto la porta Silvelox (sx) e le stufe KarniaFire (dx). Sotto i vetri Saint Gobain Glass (sx) e la porta di Hörmann (dx) 0,6 Watt per mq, nel pieno rispetto dei parametri di CasaClima. Sei i modelli, con maniglieria abbinata, della nuova collezione Ritz, a firma degli architetti Gabriele e Oscar Buratti. Vetrate a tutta vista con Planitherm 4S, il nuovo vetro selettivo magnetronico prodotto da Saint-Gobain Glass: il deposito metallico riflette a radiazione termica e permette il controllo solare e l’isolamento termico abbattendo del 40% le spese per il condizionamento estivo e il riscaldamento invernale. MassiIL TRADIZIONALE COPPO mo design per le nuove stufe elettriche ad accumulo DIVENTA TECNOLOGICO di KarniaFire. Per tutti i modelli si può optare per i ■ Si vestono di nuove nuance rivestimenti in pietra naturale o in maioliche decorate i coppi di Industrie Cotto a mano. Generazione design anche per i coppi e le Possagno, realizzati in argilla tegole di Industrie Cotto Possagno che sposano la ma dotati anche di tecnologia classicità dell’argilla alla tecnologia fotovoltaica. fotovoltaica © RIPRODUZIONE RISERVATA VIII PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE 24 - 29 GENNAIO 2011