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SPECIALE
KLIMAHOUSE
CRESCE IL BUSINESS DEL BOLLINO
Sono arrivati a 2.920 gli edifici certificati CasaClima
fino a oggi (si veda il
grafico a destra). Lo co- I PRIMI DELLA CLASSE
munica l’Agenzia di
Bolzano. Oltre il 14
per cento si trova al di
fuori del territorio della
provincia autonoma
SERVIZIO A PAG.
IV
Parlano gli inquilini delle residenze certificate CasaClima
La casa classe A
supera l’esame
DI
MASSIMO FRONTERA
I
l risparmio sulla bolletta
del riscaldamento si conferma il principale atout
di una casa certificata
CasaClima. Il salone dedicato al sistema bolzanino di certificazione energetica degli edifici, tra il 27 e il 30 gennaio prossimo a Bolzano, torna ad accendere i riflettori sulle caratteristiche di un edificio che non spreca calore.
L’appuntamento è stato anche
l’occasione per un’inchiesta condotta presso gli inquilini con
l’obiettivo di ascoltare le loro
impressioni su questa nuova dimensione della casa. «Progetti e
Concorsi» ha interpellato le famiglie di varie località italiane –
da Bolzano a Cuneo, dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia –
che avessero da poco acquistato
o ristrutturato un’abitazione certificata CasaClima. E le sorprese
non sono mancate.
Al primo posto c’è la grande
soddisfazione per essere riusciti
a risparmiare sul riscaldamento.
Molto apprezzata anche la qualità dell’aria, che nelle case classe
A viene filtrata, pre-riscaldata
(oppure pre-raffrescata, in estate) e poi messa in circolo direttamente negli appartamenti con
un sistema di ventilazione forzata attraverso bocchette ricavate
nel controsoffitto. Sistema che
evita di aprire le finestre, anzi lo
sconsiglia fortemente, pena
l’inutilità dell’impianto.
■
Anche Piano e Thun sposano CasaClima
RIPAGATO L’INVESTIMENTO INIZIALE
Sintesi dei giudizi degli inquilini di alloggi CasaClima
VANTAGGI
Edifici a basso consumo,
il progetto fa la differenza
SVANTAGGI
■ Risparmio sulla bolletta
del riscaldamento
■ Costo d’acquisto
superiore
■ Ricambio d’aria continuo che ■ Aria troppo secca
evita umidità e cattivi odori
E
■ Benessere climatico
■ Complessa regolazione
della temperatura
■ Isolamento acustico
■ Rumore da calpestio
■ Valore dell’immobile
■ Costo della manutenzione
L’aria viene poi ulteriormente
riscaldata (o raffrescata) dal pavimento radiante. Il problema denunciato da alcuni inquilini –
proprio a Bolzano – è che l’aria
negli appartamenti è particolarmente secca. Una circostanza,
solo in parte prevista, che ha
reso necessaria l’installazione di
un umidificatore in molti appartamenti e ha costretto inoltre i
tecnici a studiare una soluzione
migliore. Soluzione che consiste
in un umidificatore centralizzato
da adottare nei prossimi progetti
nel capoluogo altoatesino (si veda l’articolo a pagina II).
In compenso l’aria secca
asciuga presto e bene i panni
stesi. Non solo. La ventilazione
forzata 24 ore su 24 contribuisce
anche a un ricambio continuo
che impedisce qualsiasi ristagno.
«Nessun odore, neanche quando
friggi – conferma Claudia Ros-
Bio VitalHotel Theiners Garten (Bolzano)
sin, 33 anni, che abita un appartamento CasaClima a Bolzano Casanova con il compagno e i due
figli –: l’areazione e i filtri funzionano. Aprendo la finestra entra solo rumore e sporco».
In generale, la maggiore complessità del sistema di condizionamento e di areazione ha creato qualche disagio agli inquilini,
non abituati a dover studiare con
attenzione un vero e proprio manuale di uso e manutenzione della casa. Poco agevole anche la
regolazione dell’impianto radiante, che ha dei tempi di reazione
molto lunghi. «Una volta – ricorda Gastone Musner, tecnico CasaClima della Coop Cle – l’impianto si è rotto ma gli inquilini
se ne sono accorti solo due giorni dopo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INCHIESTA ALLE
PAGINE
fficienza energetica ma
anche design. Gli edifici
CasaClima risparmiano e migliorano il comfort termico senza lasciare in secondo piano la
qualità architettonica. Vanterà
questo bollino verde il progetto
di Renzo Piano a Trento, nell’area ex Michelin: una riqualifi- ■ Vigilius Mountain Resort (Merano)
cazione urbana su 11 ettari, con
tutti gli edifici certificati CasaClima. Sarà in classe A anche
la nuova sede Salewa firmata
da Cza con Park Associati ed
è già certificato CasaClima l’hotel Vigilius Mountain Resort di
Matteo Thun realizzato nel
2006 a Lana, poco lontana da
Bolzano. Case, uffici, luoghi
del lavoro e hotel griffati e con ■ Casa Magnanelli (Rimini)
bollino doc sotto il profilo energetico. «Oggi ai committenti più illuminati non basta più il solo
parametro dell’efficienza. Design e risparmio energetico vengono
spesso accoppiati» dice Martina Demattio, responsabile del progetto
ClimaHotel di CasaClima. «Se il nome dell’architetto è famoso, il
design incide sui costi, ma in assoluto – aggiunge Demattio – non
variano i costi tra una casa tradizionale e una contemporanea». Da
Salewa al quartiere Casanova di Bolzano l’architettura più bella è
frutto di concorsi di architettura. «Nel nostro territorio – aggiunge –
siamo sensibilizzati in questa direzione, anche i privati fanno concorsi
e scegliendo un progetto tra una rosa di proposte riescono a ottenere le
P.P.
migliori soluzioni che integrano efficienza e design».
II-III
Continua a pagina II
E c’è chi decide di intervenire sugli edifici esistenti Materiali e soluzioni per l’efficienza energetica
Riqualificazioni anti-spreco Isolamento e design
D
opo aver dimostrato che la nuova edilizia a consumo zero
è un’utopia possibile, ora da Bolzano parte la sfida alla
riqualificazione dell’esistente. Ristrutturare strutture abitative
o per uffici realizzate negli anni ’70 e ’80 è sostenibile
economicamente. Lo dimostrano già alcuni casi di edifici
certificati CasaClima, fra cui una palazzina degli anni ’20, a
Padova. Non sarebbero molti gli interventi necessari a trasformare un appartamento colabrodo in un alloggio certificabile in
classe B. E ci guadagnerebbe anche il portafoglio. Risanando
in Italia un edificio su cinque si risparmierebbe un miliardo e
mezzo di euro l’anno in riscaldamento.
SERVIZI
ALLA PAGINA
V
A
nche il design scopre il pianeta dell’efficienza energetica. Dagli accessori ai materiali
alle componenti strutturali la tendenza è quella di
abbinare un design elegante ai prodotti che contribuiscono a migliorare il rendimento energetico di
tutta l’abitazione. Come le stufe, ad esempio
(nella foto una nel catalogo di KarniaFire) e
come la porta di casa, che senza nulla togliere
alla sicurezza, contribuisce anche ad abbattere la
bolletta del riscaldamento. Novità anche nel panorama di componenti per la coibentazione termica.
SERVIZIO ALLE
PAGINE
VI-VII
PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
II
INCHIESTA Abitare in classe A
24 - 29 GENNAIO 2011
Comfort più risparmio
ecco il mix vincente
CasaClima esce da Bolzano e
si misura (con successo) con le
diverse situazioni abitative
PAGINE A CURA DI
Dopo la villetta al lago la residenza a Brescia
Va bene l’esperimento
sulla seconda casa
C’
è chi sceglie di
sperimentare CasaClima nella casa di villeggiatura. È il caso di
Maria Chiara Belotti,
giovane docente in un
istituto tecnico professionale, che ha pensato di
certificare in classe A un
rustico di 80 mq a Toscolano Maderno, sul lago
di Garda. E che ora affer-
FOTO: MARIA CHIARA BELOTTI
Giudizio positivo degli inquilini, ma serve un po’ di adattamento
24 - 29 GENNAIO 2011
III
PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
ma: «Appena poslizzazione della
sibile ristrutturerò
casa è stata molsecondo i criteri
to accurata, con
del risparmio enerl’utilizzo di mategetico anche la cariali naturali prosa dove abito, a
venienti, quando
Brescia».
possibile, dalle
Massima soddi- ■ M.C. Bellotti
zone circostanti.
sfazione, quindi,
Per ottenere un
per le performance fin qui ulteriore risparmio enerriscontrate. «Anche in getico è stato inoltre adotuno spazio non vissuto tut- tato un innovativo sisteti i giorni, ma solo nei ma che consente, attraverfine settimana – dice Be- so un tubo in metallo polotti – la temperatura rima- sizionato sul tetto, di capne costante intorno ai 18˚ tare la luce naturale diure c’è un riciclo di aria con- na e di portarla in un amtinuo. Così l’ambiente è biente cieco (di servizio)
sempre vivibile». La rea- nell’immobile.
Senza riscaldamento colonnina a 19 gradi
Negozio a basso impatto
caldo anche nel via vai
M
ille mq a temperatura costante
senza riscaldamento. Così Alberto Ronca descrive l’effetto CasaClima sul suo negozio di abbigliamento a Santa Maria di Zevio, Verona. «per problemi
tecnici – riferisce –
non è ancora entrato in funzione l’im■ Alberto Ronca
pianto di riscalda-
mento in gran parte del negozio. Nonostante ciò la temperatura è rimasta sempre sui
19 gradi, anche quando fuori
si è scesi sotto zero». L’immobile commerciale, in parte
ristrutturato e in parte di nuova costruzione, è CasaClima in classe A.
«La progettazione è stata molto dettagliata – afferma Rocca –, dalle
vetrine ai serramenti, con l’inserimento di tutti gli elementi per l’isola-
■
Dida
mento termico. All’inizio ero scettico, poi i benefici sono stati evidenti,
incluso il benessere fisico. I lavori
sono costati circa il 15% in più, ma
il risparmio, solo per il riscaldamento, supera i 30mila euro l’anno».
MASSIMO FRONTERA
A
lla fine si deve far ricorso alla saggezza
popolare. Il proverbio “chi più spende meno spende” sintetizza nel modo migliore
l’indice di gradimento di CasaClima, registrato presso gli inquilini contattati da «Pro- riferisce Roberto Deriu, 34 anni, inquilino di un alloggio
getti e Concorsi» in varie situazioni abitative italiane. CasaClima A in zona Casanova (si veda foto) – è che le
Dalla casa nuova a quella ristrutturata, dal negozio alla case sono molto secche. Tanti si sono dotati di umidificavilletta sul lago, le opinioni convergono su un giudizio in tore, come abbiamo fatto subito noi. Anche i progettisti ci
larga parte positivo, grazie al risparmio sulla
hanno detto che lo hanno riconosciuto come un
bolletta.
problema». La conferma arriva da Gastone MuApprezzato anche il comfort climatico, ansner (coop Cle), progettista CasaClima. «È veche se emerge qualche disagio, forse temporaro. L’aria di Bolzano è più secca della media
neo, segnalato da chi per la prima volta “fa i
nazionale e il riscaldamento radiante può renderconti” con una classe A, dove le finestre non si
la ancora più secca. Stiamo valutando l’opportudovrebbero aprire e dove la regolazione della
nità, nei prossimi progetti, di adozione di un
temperatura è certamente più complessa di quelumidificatore centralizzato».
la di una casa tradizionale. Persino a Bolzano –
patria di Klimahause – il sistema ha registrato
Hanno collaborato Giuseppe Latour,
Francesco Nariello e Maria Chiara Voci
qualche inconveniente. «L’unico problema – ■ Roberto Deriu
Palazzina ristrutturata in provincia di Udine
Dopo i lavori eliminato
il problema umidità
L
a mia casa? «Prima
della ristrutturazione la situazione era invivibile. Non era adeguatamente isolata dal terreno e si creavano ponti
termici, che in inverno
causavano gravi problemi di salubrità dell’ambiente. L’umidità, in alcune
stanze, era palpabile. In camera da letto, abbiamo
dovuto buttare alcune coperte, perché si era formata
DALLA PRIMA
Più vigili, perché competenti
Il design guadagna
con il bollino
Se sei un tecnico
controlli meglio
N
on solo in Alto Adige avanza la
ricerca che integra design e risparmio energetico con marchio CasaClima. Tra i progettisti che hanno firmato opere certificate ci sono i giovani Monovolume e Michael Tribus, quest’ultimo autore di alcuni interventi di risanamento dell’esistente compresa la riconversione dell’edificio Ex Post, sede della Provincia di Bolzano. Oltre il territorio altoatesino, tra le architetture certificate più
recentemente c’è la casa Magnanelli, a
Rimini firmata da Manuel Benedikter,
prima CasaClima Oro in muratura massiccia. Il binomio design ed efficienza energetica riesce spesso grazie a partenership di
successo tra progettisti e aziende. Ne è un
esempio il Bio VitalHotel Theiners Garten
realizzato a Gargazzone, nei pressi di Merano, in legno massiccio, privo di giunzioni con chiodi o colla, frutto di una forte
collaborazione con Rubner Objektbau.
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■
Edificio Ex Post (sede della Provincia) a Bolzano
A
bitare in una casa CasaClima?
«Il problema di questo tipo di
abitazioni è che se le costruisce uno
che non sa cosa sta facendo, vengono fuori grossi strafalcioni». Nicola
Zilio parla da Bassano del Grappa,
in provincia di Vicenza, è titolare di
una ditta che si occupa di impianti
idraulici e vive da quasi due anni in
un’abitazione targata CasaClima in
classe A+.
Nella realizzazione della struttura,
ha potuto seguire i lavori passo dopo
passo. Anche grazie all’aiuto della
moglie architetto. «Io avevo le competenze tecniche per capire cosa stava accadendo – racconta oggi – ma il
guaio è che ci sono molte aziende
che prima dicono di poter ottenere
un certo risultato, poi ti fanno un
colabrodo. Mi chiedo cosa possa fare
qualcuno senza competenze tecniche».
L’altro difetto è il costo iniziale,
«che è piuttosto alto se paragonato a
una casa normale, ma che si recupera». Senza considerare i benefici in
la muffa. Ho un bimbo piccolo,
così non si poteva andare avanti».
Erika Furlani, ingegnere, vive
in affitto dal 2008 in un condominio quadrifamiliare a Basiliano,
in provincia di Udine. «Il problema si è ripresentato, per due volte
consecutive, durante l’inverno. Il ■ Erika Furlani
proprietario della palazzina ha dovuto intervenire perché la situazione era insostenibile. L’edificio è stato ristrutturato e certificato, a
luglio del 2010, da CasaClima, in classe B. Il risultato è stato che non solo sono spariti tutti i problemi di
umidità, ma il comfort abitativo è sensibilmente
migliorato. L’appartamento è caldo tutto il giorno e,
grazie alla predisposizione di inverter sui cassoni
delle finestre, è possibile un continuo ricambio di
aria».
termini di qualità
della vita.
«Quello che dà
più benessere è la
macchina di ricambio dell’aria che fa
sentire sempre l’ambiente pulito. E la
casa asciutta». An- ■ Fabiana De Luca
che se quest’ultima
potrebbe rivelarsi un’arma a doppio
taglio.
«La poca umidità a volte è un
handicap. Qualche sera, magari quando i bambini sono a letto e hanno il
raffreddore, devo accendere l’umidificatore».
Esperienza simile quella di Fabiana De Luca, una casa in classe
oro in provincia di Treviso, a Pieve
di Soligo (nella foto). Lei lavora
nel marketing, il marito è un ingegnere dell’impresa che ha realizzato il palazzo dove vive. «Si tratta
di uno stabile con sedici unità –
racconta –; noi viviamo lì dall’estate scorsa».
Avere in famiglia qualcuno che
conoscesse bene le tecnologie alla
base di un edificio CasaClima è stato
importante. Nella sua casa c’è un
impianto di ventilazione meccanica
con recuperatore di calore e con una
batteria di trattamento dell’aria. Poi,
a livello centralizzato, c’è la produzione di calore con due pompe: una
con circuito geotermico, l’altra con
il circuito ad aria.
«Sono molto soddisfatta della scelta – dice –. Soprattutto, risparmi a
parte, mi ha colpito il comfort percepito. Il fatto che ci sia la stessa temperatura in tutti gli ambienti migliora molto la qualità della vita».
Beneficio inaspettato in provincia di Cuneo
«Medicina» CasaClima:
guarita dall’insonnia
La villa bifamiliare a Noventa di Piave (Verona)
È costata il 30% in più,
gli infissi unico neo
U
n difetto? «Gli infissi: sono
incassati nei muri in modo diverso dalle case normali. E questo
all’inizio crea qualche disagio, ma
poi ci si abitua». Fabrizio Canever
è titolare di un’officina meccanica;
la sua casa in classe A è a Noventa
di Piave (Vr): una bifamiliare che
L
a differenza con una casa normale? «La notiamo
subito quando andiamo da amici. Da noi la ventilazione meccanica permette un riciclo continuo dell’aria
e la vivibilità è diversa. Mia moglie, che soffriva di
insonnia, dopo il trasloco ha risolto il problema».
Gianni Arnaudo, imprenditore dell’ortofrutta, sposato
con due figli, racconta dalla provincia di Cuneo la sua
esperienza con CasaClima. «Conoscevamo Klimahause e cercavamo quel tipo di qualità. Quando abbiamo
saputo che la coop Marilena realizzava un edificio in
classe A a Dronero, abbiamo preso un appartamento,
100 mq al piano terra, giardino e terrazzo. Siamo
entrati a novembre; è stata un’altra vita».
«Il prezzo – conclude Arnaudo – era in linea con il
mercato. La convenienza sta nel fatto che, pur abitando in una zona molto fredda, questo inverno spenderemo circa 400 euro fra riscaldamento e acqua calda,
con una temperatura costante di 21 gradi in casa».
abita da marzo 2010. Senza problemi. «Ci è costata almeno il 30% in
più rispetto a una normale – dice
–, ma i risparmi sono quantificabili
in almeno 4-500 euro l’anno di
riscaldamento». Unico inconveniente i serramenti. «Non sono a
filo del muro, ma c’è un piccolo
spessore; all’epoca CasaClima diceva di realizzarli così. In questo
modo, però, si aprono solo di 90
gradi e non di quasi 180 come tutti
gli altri». Inconveniente fastidioso
ma, in fondo, tutt’altro che decisivo. «Basta abituarsi…».
Tanti impianti da tenere in efficienza
Da tre anni nella casa ristrutturata
Manutenzione
molto onerosa
Pioniere a Verona
nell’eco-bollino
C
P
osti in più per
la manutenzione degli impianti.
Anche se compensati, in larga parte,
dai risparmi in bolletta. A tracciare il
bilancio di due anni e mezzo in un’abitazione CasaClima classe A è Carlo Bosatta (48
anni), dirigente di un’azienda tessile e residente nella periferia di Bergamo: «Dal sistema meccanico di ventilazione ai serbatoi di
accumulo, dalla caldaia a condensazione
agli scambiatori di calore. La gestione degli impianti in una casa a risparmio energetico è un po’ più complessa e costosa del
normale, circa 700-800 euro l’anno. A cui
corrispondono, però, minori consumi per
riscaldamento e acqua calda, 500 euro per
tutto l’anno».
ioniere di CasaClima a Verona e provincia.
È il primato sbandierato da Leone Bindi,
44 anni, commerciante di marmo, che da tre
anni circa risiede a Chievo con la moglie Cristina e tre figli, in un immobile ristrutturato in
classe B. «Abbiamo deciso subito di investire sul
risparmio energetico – rimarca –. Sul totale dei lavori eseguiti, il raggiungimento della certificazione
ci è costato circa 10mila ■ I coniugi Bindi
euro in più. Mentre i risparmi su riscaldamento e climatizzazione sono stati immediati. Basti pensare che finora i termosifoni sono stati accesi a sprazzi solo nei bagni.
Per raggiungere tali risultati, però, bisogna rispettare determinate regole, «per questo – sottolinea – abbiamo educato i nostri figli alle buone
prassi energetiche».
CONSUMO VERO
MODENA, LA COOP
LANCIA LA VERIFICA
Un monitoraggio
indipendente, realizzato
con l’agenzia per
l’Energia sostenibile di
Modena, per valutare
l’effettiva rispondenza
fra il calcolo teorico dei
fabbisogni termici degli
edifici CasaClima e i
consumi reali.
L’iniziativa è di
Abitcoop, cooperativa
di Modena, che ha
all’attivo 86 case
CasaClima già realizzate
e 108 in consegna. «Il
primo studio, con
interviste agli abitanti –
spiega Francesco Rossi,
responsabile tecnico – è
stato realizzato nel
2008, su 40 alloggi in
classe B». Il risultato?
«Le prestazioni reali
degli immobili sono
state, in certi casi,
migliori di quanto
dichiarato in progetto.
Certo, ci siamo accorti,
che molto dipendeva
anche dalle abitudini
degli inquilini. Per un
immobile di questa
tipologia, un solo grado
in più nella regolazione
della caldaia può
comportare un aumento
fino al 20% rispetto al
consumo teorico, che è
molto basso». M.C.V.
IV PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
CERTIFICAZIONE
24 - 29 GENNAIO 2011
Il direttore Lantschner: «Ora le richieste arrivano dal Mezzogiorno»
SOTTO ESAME 801 EDIFICI
Cresce il bollino
«made in Bolzano»
Edifici nuovi in fase di certificazione (*)
DI
MARIA CHIARA VOCI
I
l 2010 è stato l’anno del boom di
CasaClima fuori dai confini dell’Alto
Adige. Se nei primi otto anni di vita,
l’Agenzia (che compirà 10 anni nel
2012) ha posto il proprio sigillo di qualità su 2.920 edifici di cui 412 esterni al territorio di Bolzano, oggi sono già 800 le costruzioni fuori provincia che attendono la certificazione.
«In un anno – commenta Norbert Lantschner, ideatore e direttore dell’ente – le richieste su scala nazionale sono cresciute del 200
per cento. Oggi siamo presenti anche in Sicilia o in Calabria, a Cosenza, dove seguiamo
un condominio di 11 piani. Segno che, man
mano che si diffonde l’obbligo della certificazione energetica, c’è chi sceglie un sigillo di
qualità, anziché accontentarsi di un semplice
adempimento burocratico».
Così anche nell’anno della crisi, l’Agenzia
altoatesina è riuscita a mantenere il bilancio
saldo sui 3 milioni e ha continuato a investire
in nuovi progetti, affiancando alla certificazione energetica quella ambientale, che valuta
anche il contesto in cui è inserito l’immobile e
le risorse consumate, e altri sigilli, come Nature, sulla casa ecologica, Climahotel e, l’ultimo
Abruzzo
8 Liguria
9
Basilicata
1 Lombardia 147
Calabria
3 Marche
15
Campania
2 Molise
0
Emilia R.
113 Piemonte
56
Friuli V.G.
8 Puglia
2
Lazio
14 Sardegna
2
Trentino Prov. 131 Sicilia
1
Toscana
15 Umbria
10
Valle d’Aosta
6 Veneto
258
Totale
801
(*) Solo fuori la provincia di Bolzano.
Fonte: Agenzia Klimahause
nato, Clima Wine, per le cantine.
«A sostenere la diffusione del marchio in
Italia – prosegue Lantschner – un ruolo importante è svolto dai Comuni, che spesso in anticipo rispetto alle Regioni, introducono norme
volte al risparmio energetico e alla nostra
esperienza». Il caso più recente è quello di
OLTRE 400 CERTIFICATI
Udine che, grazie all’Ape, Agenzia per l’enerNuovi edifici certificati (fuori Bolzano)
gia partner di CasaClima, ha seguito l’esempio di Bolzano imponendo per le nuove costruzioni sul territorio lo standard altoatesino. Ma
verso il sigillo di Bolzano si muovono anche
amministrazioni lombarde, emiliane e persino
Firenze.
«Nel 2011 continuerà anche il nostro impegno sul fronte della formazione – prosegue il
direttore – che deve coinvolgere tutti i gradi
della filiera, dal progettista all’artigiano, al
committente. Non basta un progetto virtuoso,
se le maestranze non sono in grado di realizzarlo». Fra i corsi più richiesti nel 2010, quelli
sull’eliminazione dei ponti termici o l’uso
della paglia come isolante. Accanto al sigillo
sulla finestra, nato lo scorso anno per dare un
aiuto ai committenti che devono scegliere gli
infissi, arriveranno quest’anno i criteri per prima edizione di CasaClima Como, a Villa
valutare le porte esterne, i sistemi radianti e il Erba.
verde pensile.
www.agenziacasaclima.it
Da 18 al 20 febbraio debutterà, infine, la
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IMPRESE
PARTNER AZIENDALI
A QUOTA 135
Hanno raggiunto quota
135 le aziende partner
dell’Agenzia CasaClima,
di cui il 60% nate fuori
dall’Alto Adige, a
dimostrazione
dell'affermazione
nazionale della
certificazione
bolzanina. Venti le
aziende che si sono
aggiunte al team nel
2010 appartenenti in
particolare alla
categoria dei
produttori di
serramenti e degli
specialisti nella
ventilazione
controllata.
«Quest’anno l’obiettivo
principale sarà
continuare a scegliere le
più valide aziende con i
migliori prodotti, sistemi
e prestazioni per portare
avanti l’edilizia ad alto
risparmio energetico e
un modo di abitare sano
e sostenibile – annuncia
l’Agenzia –. Per
raggiungere l’obiettivo è
necessario che
collaborino tutti gli
attori coinvolti». M.Fi.
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24 - 29 GENNAIO 2011
PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
V
FOCUS Ristrutturazione
FOTO: ALBERTO ANDRIAN
Gli artigiani di Bolzano affrontano il risanamento dello stock esistente
La sfida del risparmio
sugli edifici anni ’70
■
P
otenziare le performance energetiche degli edifici esistenti, in
particolare quelli degli anni
Settanta. È questa la sfida che
ha deciso di raccogliere l’Apa,
l’associazione degli artigiani della provincia di Bolzano (Lvh – Landesverband der
Handwerker) che approfitta del Klimahouse per dare vita a un’“officina vivente”, in
cui mostrare tecniche e soluzioni per risanare secondo gli standard CasaClima Oro.
«Ogni intervento inizia sempre dall’analisi architettonica per verificare in quali
punti l’edificio consuma troppa energia,
come è possibile risparmiarla e come armonizzare i lavori di riqualificazione con gli interventi architettonici»,
spiega l’architetto Barry van Eldijk, consulente nell’allestimento
dello stand Apa.
Si parte dall’eliminazione dei ponti termici:
«Gli elementi strutturali possono assorbire
umidità, cedendo e perdendo resistenza. E i
materiali isolanti possono raggrumarsi. Le pareti interne vanno dunRender dello stand presso Klimahouse promosso dall’Apa
que isolate con uno
In fiera gli imprenditori
dell’Alto Adige illustrano
le soluzioni (e i costi) per
adeguare agli standard
CasaClima gli edifici realizzati senza fare attenzione
al risparmio energetico
IL PARERE
DELL’ESPERTO
DI
DARIO BELLATRECCIA
Che sia una casa
dell’800 oppure
un ufficio degli anni ’80, il recupero
consente un ampio margine di miglioramento, come
nel caso di una
nuova costruzione
strato ermetico a base di fogli di plastica
laminata o speciali carte trattate».
Due le principali soluzioni per l’isolamento esterno: facciata sospesa o sistemi
compositi termoisolanti. Per realizzare una
facciata sospesa, completata sul lato esposto alle intemperie non con intonaco ma
con un rivestimento, per esempio in legno,
e isolante inserito nell’intercapedine, il costo varia dagli 80 a 115 euro per mq. Si va
dai 60 agli 80 euro per i sistemi compositi,
in cui il materiale isolante è applicato direttamente sulla parete e poi intonacato. Riguardo alla scelta degli isolanti, quelli più
efficaci hanno una conducibilità termica
massima di 0,035 Watt per mq. Si può
optare anche per l’applicazione di sottili
tubi trasparenti su uno strato nero per catturare l’energia solare e trasferirla agli ambienti interni. Qui però la spesa sale tra i
300 e i 900 euro al mq.
Gli interventi sull’involucro vanno abbinati con la sostituzione delle finestre. «Il
valore di trasmittanza deve essere inferiore
a 1,4 Watt per mq, ma il mercato già offre
soluzioni con tripli vetri e Uw inferiore a
0,8 Watt per mq». Le finestre che fanno
risparmiare più energia – puntualizza il
progettista – sono però quelle con telaio a
isolamento speciale o con profili multi-camera. Sul fronte delle coperture, se l’inter-
■
Padova, villa del 1924 ristrutturata CasaClima «B»
vento prevede l’inserimento di nuove finestre e abbaini «occorre prevedere chiusure
ermetiche all’aria ed evitare ponti termici». Attraverso il Blower-Door-Test, si può
verificare la regolarità del lavoro.
Centrale il ruolo della ventilazione. «In
un nucleo abitativo di tre persone si producono fino a otto litri di umidità al giorno.
Senza una ventilazione sufficiente questa
condensa rende sgradevole il clima e causa
le muffe». Si può anche risparmiare energia utilizzando un sistema a recupero di
calore, i cui costi variano da 5mila a 8mila
euro a famiglia.
Caldaie a bassa temperatura, apparecchi
a condensazione ad alta efficienza, pompe
di calore o sistemi alimentati a pellet abbinati con sistemi radianti a parete e pavimento permettono di consumare circa il
10% in meno di combustibile. E i moderni
sistemi si integrano con fotovoltaico e solare termico, in grado di coprire quasi integralmente il fabbisogno di acqua calda lasciando spenta la caldaia.
M.Fi.
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ECO & TECNO
Economie sensibili anche in classe «B»
L
e politiche di incentivazione
all’efficienza energetica sono ormai consolidate sulla
costruzione di nuovi fabbricati:
l’obiettivo di consumare poco più
che zero, soprattutto per quanto riguarda l’acqua calda, è alla portata
di quasi tutti i portafogli.
Viceversa, i numeri del patrimonio edilizio esistente sono di gran
lunga i più impattanti, e qui c’è
veramente molto da fare: sarebbe
sufficiente sostituire o riqualificare
un edificio esistente ogni cinque,
arrivando a una classe B, per avere
una riduzione di bolletta energetica
di un miliardo e mezzo di euro
l’anno.
E il bello è che si può fare, anche
su fabbricati di pregio, come la casa bifamiliare ristrutturata a Padova
dal Laboratorio di architettura
ecologica (arch. Lucia Corti ed
Elena Rigano). Un edificio liberty
del 1928, di oltre mille mc, il cui
consumo è stato abbattuto da 280 a
meno di 40 kWh/m2/anno. Non a
caso, è stato certificato da CasaClima, meritando il Cubo d’Oro. Le
peculiarità storico-estetiche sono
state tenute in debito conto, e la
parete sud è stata isolata internamente, per mantenere la finitura e
le modanature esterne preesistenti.
Poche le demolizioni, molte con
recupero di materiali e componenti:
la competenza delle maestranze è
stata fondamentale.
A maggior ragione è possibile
condurre operazioni simili anche
su fabbricati che non abbiano particolari valenze storiche o estetiche,
che vengono semplicemente resi
più funzionali.
La Schüco, azienda leader nelle
tecnologie di costruzione ad alta
efficienza, ha realizzato la nuova
sede nella zona industriale di Padova. Partendo da un edificio anni
’80, i progettisti dello studio B+B
Associati hanno ottenuto un risultato finale da manuale: 4mila mq
completamente riqualificati, con
consumi per riscaldamento e condizionamento ridotti del 50% e oltre,
con certificato in classe A. Le facciate sono state tutte rifatte, utilizzando un brevetto aziendale coerente con il concetto dell’Energy2, risparmio e autoproduzione di energia. In questo edificio la facciata
agisce come una vera e propria
pelle sensibile, che intermedia gli
scambi di calore con l’interno, collaborando intelligentemente con
gli impianti.
La geotermia a bassa temperatura ha fornito un ulteriore contributo,
tipicamente durante l’inverno, mentre collettori solari ad alta efficienza
scaldano con il sole estivo acqua a
75 ˚C e oltre, per avviare la macchina frigorifera ad assorbimento, e raffrescare la vasta showroom. Sul la-
to sud, la facciata integra moduli
fotovoltaici, realizzando in concreto il principio Energy2 (risparmio
e produzione). Completano l’opera
ulteriori 600 kWp di fotovoltaico
in copertura, e l’autoproduzione,
integrata sui diversi fronti dei consumi di energia elettrica, acqua calda, acqua refrigerante, è garantita.
Dalla tecnologia innovativa alle
best practice: risultati analoghi ottiene il Centro Cooperativo di
Progettazione (arch. Enrico Termanini) ristrutturando un vecchio
e cadente ristorante sulla via Montanara, a Sassuolo. Anche in questo caso, come per la palazzina
liberty di Padova, coibentazione,
infissi ad alto isolamento, illuminazione a led, controllo dei ricambi
d’aria con impianto Vmc e riscaldamento a pavimento hanno abbattuto i consumi, passati da 264 a 46
kWh/m2/anno. Tenendo conto degli incentivi, i maggiori costi dovuti alla riqualificazione energetica
rientreranno in meno di 9 anni, e
probabilmente anche prima, vista
la dinamica dei prezzi del gas e del
kWh elettrico.
Il tema del recupero energetico
del patrimonio edilizio esistente è
quindi affrontabile, se non immediatamente risolvibile. Si tratta di
un problema complesso, che coinvolge molti attori, dalle potenti lobbies dei costruttori, ai produttori di
componenti e strumenti per l’edilizia, dai progettisti con preparazione adeguata, a tutti i livelli della
Pa. Le misure incentivanti sono oggi in una fase di stanca, in parte a
causa di questa complessità; in parte per le restrizioni del credito; in
parte, forse, per impostazioni tecniche non illuminate, che non hanno
saputo tener conto di tutti i fattori
trascinanti.
Il piano casa, ad esempio, risulta
incompreso e incomprensibile alla
maggioranza dei potenziali utilizzatori (si veda «La condizione abitativa in Italia» – 2˚ rapporto Nomisma 2010). La demolizione e ricostruzione è economicamente conveniente solo quando il prezzo di vendita al mq è medio-alto, quindi in
aree di pregio che presuppongo
maggiori vincoli, e comporta comunque un esborso notevole. L’ampliamento del 20%, se obbliga a
una riqualificazione energetica dell’intero fabbricato diventa un’operazione anch’essa economicamente
critica.
La strada del recupero energetico
dell’esistente sembra quindi ancora
caratterizzata da alcune incertezze,
che rendono praticabile l’operazione in condizioni particolari, e certamente con l’aiuto di professionisti,
in grado di condurre analisi dettagliate caso per caso.
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VI PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
SOLUZIONI
Le novità in mostra a Bolzano
L’isolamento
diventa
anti-sismico
Per garantire la coibentazione la ricerca
si orienta sul mix di materiali, dal legno
al calcestruzzo ai pannelli in polistirene
espanso
PAGINE A CURA DI
MILA FIORDALISI
ALTA DENSITÀ NEL SOLAIO
Qui sopra la posa dei pannelli in Eps ad alta densità per il
sistema autoportante Solaio Plastbau Metal ideati e realizzati
dalla Poliespanso di Mantova
■
S
oluzioni strutturali prefabbricate in grado di garantire velocità dei tempi di cantiere, ma soprattutto di migliorare le performance di isolamento termico e acustico degli edifici
e la loro tenuta statica. Wood Beton
scommette sul sistema costruttivo Aria, a
base di una struttura intelaiata in legno,
isolata con uno strato di lana di roccia, una
crosta esterna in calcestruzzo e un “cuore”
in camera d’aria, che garantisce una trasmittanza
termica inferiore ai 0,19 Watt per mq. L’azienda porta
in Fiera anche Hot&Cold, il primo bagno prefabbricato a
base di tecnologia X-Lam (pannelli in legno massiccio a
strati incrociati): la cellula pesa appena 15 quintali e
l’X-Lam assicura performance elevate oltre che in termini di efficienza termica anche dal punto di vista statico e
anti-sismico. “Guscio duro dal cuore caldo”: con queste
parole Progress annuncia Thermowand, sistema parete
prefabbricato composto da due lastre di calcestruzzo
armato prive di ponti termici per realizzare edifici dal
consumo energetico annuo inferiore ai 50 kW per mq
(standard Casaclima B).
Poliespanso propone Muro Plastbau 3, elemento cassero per il getto di setti portanti in calcestruzzo, formato da
due pannelli di polistirene espanso di alta densità. In Fiera
anche il sistema autoportante Solaio Plastbau Metal con
pannelli in Eps per isolare termicamente i solai.
Sul fronte dei pannelli è in lana di vetro in fibra crêpé
il Superbac Roofine di Isover, per l’isolamento termico e
acustico di coperture piane e inclinate in latero-cemento,
lamiera e legno. In fibra di legno il Flex 50 di Schneider
per l’isolamento di intercapedini di pareti e coperture a
intelaiatura di legno. L’azienda porta in Fiera anche i
pannelli Multitherm 110 per isolare pareti e coperture e
Top 180, ricoperto da uno strato in lattice. Consente di
realizzare pareti ventilate il Duo Concept di La Calce del
Brenta: il camino naturale d’aria è garantito dalla presenza della lastra in alluminio tra due pannelli in lana di
roccia. Edilteco punta su Ecap, termoisolante prefinito
per realizzare isolamenti a cappotto, sui leganti idraulici
24 - 29 GENNAIO 2011
24 - 29 GENNAIO 2011
PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
UN CAPPOTTO
CONTRO L’INVERNO
LANA DI VETRO
COME BARRIERA
Qui a destra il sistema
Weber.therm family,
appositamente progettato per
l’isolamento a cappotto e il
décor degli edifici nuovi ed
esistenti proposto da Weber.
Sotto, il sistema di isolamento
a cappotto Gyproc, i cui
principali elementi sono i
pannelli isolanti TermoVic Eps
in polistirene sinterizzato
espanso e la rete da cappotto
TermoVic Grid in fibre di
vetro
■
Design e basso consumo
Qui a sinistra il
Flex 50 prodotto
da Schneider.
Nell’immagine a destra
invece il Superbac
Roofine di Isover. Qui
sotto l’Ecap di Edilteco
■
IL LEGNO SPOSA
IL CALCESTRUZZO
In basso il modulo
costruttivo Aria
realizzato da Wood
Beton in legno e
calcestruzzo e con il
“cuore” in camera
d’aria
■
CALDANA IN CLS
CHIAVE DI
CONNESSIONE TRA 2 MODULI
TRAVETTI IN LEGNO
LAMELLARE
POLISTIRENE
(SPESSORE 20 CM)
CAMERA D’ARIA
VENTILAZIONE INTERNA
SPAZIO
PER IMPIANTI
LISTONI VERTICALI
PANNELLO TECNICO
(TIPO OSB)
CARTONGESSO
(O FIBROGESSO)
della linea Isolcap per il confezionamento di malte termoisolanti, sull’intonaco termoisolante Protherm Light e sul
materassino per l’isolamento acustico Duetto. I pannelli
isolanti TermoVic Eps in polistirene sinterizzato espanso
e la rete da cappotto TermoVic Grid in fibre di vetro sono
i principali elementi del sistema di isolamento a cappotto
Gyproc. Agiscono sulle murature, regolandone il flusso
del calore, i sistemi weber.therm di Weber nelle tre
VII
versioni Family, Clima e Comfort (quest’ultima consente
l’isolamento acustico oltre a quello termico).
Schöck presenta per la prima volta in Italia la nuova
generazione Isokorb XT, soluzione per collegare il balcone secondo i requisiti dello standard Casa Passiva. Sika
punta sui cool roof con manti impermeabili sintetici e
membrane liquide a elevata riflettività.
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Anche la stufa
mette l’abito
elegante
E
fficienza energetica di design.
Rubner presenta la nuova collezione di portoncini blindati certificati Casaclima A+ a base di materiali
eco-compatibili e personalizzabili secondo le esigenze di arredo. Ai portoncini
Rubner è stata inoltre assegnata la classe di resistenza 2 e 3 dall’Istituto di
certificazione PfB di Rosenheim. Isola
termicamente la nuova porta d’ingresso
TopPrestige Plus di Hörmann. Forniti
di battente più spesso e di triplice vetro
termoisolante, i modelli TopPrestige Plus permettono
di abbattere le spese per il riscaldamento. Il Programma Vario mette a disposizione una vasta scelta di
nuance e finiture e grazie al lettore di impronte
digitali non è più necessario l’uso della chiave.
Il tema del risparmio energetico ha portato Silvelox a realizzare una gamma di porte d’ingresso con una trasmittanza termica di
IL VETRO È
SELETTIVO
■ In alto la
porta Silvelox
(sx) e le stufe
KarniaFire (dx).
Sotto i vetri
Saint Gobain
Glass (sx) e la
porta di
Hörmann (dx)
0,6 Watt per mq, nel pieno rispetto dei parametri di
CasaClima. Sei i modelli, con maniglieria abbinata,
della nuova collezione Ritz, a firma degli architetti
Gabriele e Oscar Buratti.
Vetrate a tutta vista con Planitherm 4S, il nuovo
vetro selettivo magnetronico prodotto da Saint-Gobain Glass: il deposito metallico riflette a radiazione
termica e permette il controllo solare e l’isolamento
termico abbattendo del 40% le spese per il condizionamento estivo e il riscaldamento invernale. MassiIL TRADIZIONALE COPPO mo design per le nuove stufe elettriche ad accumulo
DIVENTA TECNOLOGICO di KarniaFire. Per tutti i modelli si può optare per i
■ Si vestono di nuove nuance rivestimenti in pietra naturale o in maioliche decorate
i coppi di Industrie Cotto
a mano. Generazione design anche per i coppi e le
Possagno, realizzati in argilla tegole di Industrie Cotto Possagno che sposano la
ma dotati anche di tecnologia classicità dell’argilla alla tecnologia fotovoltaica.
fotovoltaica
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VIII
PROGETTI E CONCORSI/KLIMAHOUSE
24 - 29 GENNAIO 2011