Bosnia-Express, il saggio di Leone a Cerignola

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Bosnia-Express, il saggio di Leone a Cerignola
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Corriere del Mezzogiorno Domenica 9 Gennaio 2011
BA
Cultura
Graffiare i muri a Calimera
I Cantieri teatrali Koreja si raccontano a Calimera. Stasera, nello spazio
Somnia (via XIII giugno 8, info www.spaziosomnia.it), si presenta il libro
Graffiare i muri. Cantieri Koreja storia di un teatro (ed. Titivillus), dedicato
alla compagnia, nata nel 1985 ad Aradeo e poi trasferitasi a Lecce. Durante l’incontro, che rientra nella rassegna «Sale del teatro», interverranno
Salvatore Tramacere (direttore artistico di Koreja), Franco Ungaro (direttore organizzativo di Koreja), Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno (attori della compagnia) e il curatore del libro, Mauro Marino.
Spettacoli&Tempo libero
L’esordio Sul palco anche il quartetto Chelsea Hotel. Regista dello spettacolo il fratello Francesco
La sassata
Carofiglio dà voce a Guerrieri
Lo scrittore protagonista del reading musicale
delle «notti dell’avvocato» al Verdi di Brindisi
e al Kursaal-Casa delle Musiche di Bari
di NICOLA SIGNORILE
I
l suo romanzo Le perfezioni provvisorie è il libro più venduto in Italia nel
2010. Anno che lo vede trionfare anche
nella classifica per autori, subito dietro
a un mostro sacro come Andrea Camilleri.
Ma la vita multipla di Gianrico Carofiglio
non si esaurisce certo nella, pur cospicua,
produzione letteraria (sempre pubblicati lo
scorso anno sono il suo saggio La manomissione delle parole e l’antologia di racconti
Non esiste saggezza). Da magistrato a senatore del Partito democratico, l’affermato giallista barese ha avuto nella figura dell’avvocato
Guido Guerrieri, sin dalla sua comparsa datata 2002 in Testimone inconsapevole, la sua
creatura più riuscita, il suo alter-ego letterario. Un connubio tra scrittore e investigatore
che vanta nobili natali, da Georges Simenon
e il suo commissario Maigret per tornare a
Camilleri e Montalbano. Ed è proprio il suo
personaggio più amato al centro della nuova
avventura artistica di Gianrico Carofiglio: lo
scrittore sarà la voce recitante nel reading
musicale Le notti dell’avvocato Guerrieri,
spettacolo con regia e videoproiezioni realizzate dal fratello Francesco, che sarà giovedì
13 gennaio, alle 21 al Nuovo Teatro Verdi di
Brindisi, e, in seguito, venerdì 14 e sabato 15
gennaio, al Kursaal-Casa delle Musiche di Bari. Insieme a lui sul palco, il quartetto Chelsea Hotel formato da Mirko Signorile al pianoforte, Giorgio Vendola al contrabbasso,
Roberto Ottaviano al sax e Pippo D’Ambrosio alle percussioni.
Carofiglio, come nasce l’idea dello
show?
«Nasce tutto da un reading di brani dei
miei romanzi che avevo fatto per il Locus Festival di Locorotondo. In quell’occasione i
pezzi musicali erano di Paolo Fresu e Uri Caine. Fu qualcosa di concettualmente jazz, ci
incontrammo poco prima di andare in scena
e concordammo solo entrate e uscite. Una
sorta di jam session musical-letteraria. Da lì
mi hanno proposto di farne uno spettacolo
strutturato, con video che si accompagnano
alla musica jazz e alle mie letture».
Che cosa l’ha convinta a partecipare al
progetto?
«Come sempre il gioco. Mi diverte molto
stare in palcoscenico. Essere lì mentre si
crea della musica poi è un grande privilegio
che io e mio fratello non ci neghiamo, pur
non partecipando attivamente».
La base però è sempre la figura di Guerrieri e i suoi scritti.
«Sì, per lo più i brani sono tratti da lì. Ma
ci sono anche degli spin-off da autori che
vengono citati nei miei romanzi. Il personaggio dell’avvocato Guerrieri viene ricostruito
Reading
Sopra, Paolo Fresu e Gianrico
Carofiglio a Locorotondo. Da
quel reading è nata l’idea dello
spettacolo «Le notti
dell’avvocato Guerrieri». A
destra, un ritratto di Carofiglio a
Bari, la città che condivide con il
suo alter ego: Guerrieri appunto,
protagonista dei suoi romanzi per
Sellerio
in quella che possiamo definire una trama teatrale in quattro movimenti, ciascuno dei
quali possiede un diverso colore, si parte dal
nostalgico per arrivare fino al comico e alla
risata. Cosa che si ritrova anche nella personalità di Guerrieri nei miei libri».
E la musica, che ruolo svolge in questo
contesto?
«La musica è fondamentale nei quattro
movimenti. Non ha un carattere servente. I
pezzi che ama Guerrieri spesso hanno poco
a che fare con il jazz. E nello spettacolo vengono riadattati attraverso il talento dei musicisti che sono con me sul palco. Mi piace
Il programma
In scena il 13, 14 e 15 gennaio
Roberto
Ottaviano
(Chelsea Hotel)
L’amatissimo personaggio
dell’avvocato Guido Guerrieri, creato
dalla penna dello scrittore Gianrico
Carofiglio, è al centro del reading
musicale Le notti dell’avvocato
Guerrieri, spettacolo tra letteratura e
musica che vedrà impegnati sui
palcoscenici pugliesi e italiani lo
stesso giallista barese nella veste di
voce recitante al fianco del quartetto
jazz Chelsea Hotel, formato da Mirko
Signorile al pianoforte, Giorgio
Vendola al contrabbasso, Roberto
Ottaviano al sax e Pippo D’Ambrosio
alle percussioni. La regia e la
realizzazione delle video-proiezioni
che accompagnano lo spettacolo
sono affidate al fratello dell’autore,
Francesco Carofiglio, anch’egli
scrittore oltre che architetto, regista,
illustratore e progettista di spazi per
l’arte. L’ensemble tutto made in
Puglia sarà giovedì 13 gennaio, alle
21, al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi
(posto unico 15 euro) e, in seguito,
venerdì 14 e sabato 15 gennaio, al
Kursaal-Casa delle Musiche di Bari
(posto unico numerato 15/10 euro).
pensare che il risultato finale non sia il semplice prodotto di una somma di fattori, ma
qualcosa dalla identità autonoma e diversa
dalle singole componenti artistiche».
Mentre che funzione ha la musica nella
vita di Gianrico Carofiglio?
«Io ascolto molta musica. Ha molto peso
nella mia vita e ne traggo anche ispirazione.
Per molti aspetti il rock classico è la passione che accomuna me e l’avvocato Guerrieri».
A quasi dieci anni dal debutto, che cos’è
che rende popolare la figura di un investigatore come quella da lei ideata?
«La dimensione della suspence giudiziaria, il legal thriller, che molti hanno sottolineato nei miei romanzi, per me non è la più
importante. Guerrieri ha un’identità sfaccettata, contraddittoria. E’ un avvocato conosciuto, di successo, e questa è la sua dimensione pubblica, cui unisce un privato fatto di
insicurezza, di fragilità, un lato decisamente
femminile del suo carattere. E poi, elemento
fondamentale, l’ironia che lo porta spesso a
ridere di se stesso. In un certo senso, è facile
immedesimarsi in lui e potrebbe essere una
persona reale che vorremmo conoscere».
Con questo progetto per lei si apre l’ennesima carriera?
«Io ho già pubblicato tre audiolibri, ma sono consapevole di non avere i mezzi tecnici
per fare l’attore. La mia è la lettura piena di
difetti di qualcuno che però conosce bene i
testi, quindi non fredda. Faccio sempre le cose che mi divertono e questa è un’opportunità che mi offre la situazione fortunata in cui
mi trovo».
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L’autore sarà introdotto da due rappresentanti di Amnesty international che ha patrocinato il libro
Bosnia-Express, il saggio di Leone a Cerignola
Q
uindici anni dopo la fine della
guerra la Bosnia-Erzegovina «è
in mano a politici corrotti, alle
mafie che ripuliscono il denaro sporco nel settore immobiliare e nelle
banche occidentali e arabe, a gruppi
stranieri che giorno dopo giorno esigono il pagamento di un dazio infinito, il cui peso ha avuto origine nella
guerra del 1991-1995». Così il giornalista laziale Luca Leone presenta il paese balcanico nel suo ultimo libro, Bosnia Express - Politica, religione, nazionalismo, mafia e povertà in quel
che resta della porta d’Oriente, pub-
blicato da Infinito edizioni.
L’autore è in Puglia per presentare
il volume: stasera il minitour si conclude a Cerignola (ore 19 al laboratorio urbano ExOpera, piazzale San Rocco), dopo gli incontri di ieri a Massafra e venerdì a Taranto. Stasera Leone
sarà introdotto da due rappresentanti
di Amnesty international che ha patrocinato il libro, ovvero Francesco
Romano (responsabile per la Circoscrizione Puglia per lo sviluppo dell’attivismo) e Chiara Sgaramella (coordinatrice India per la sezione italiana
di Amnesty international).
«Bosnia Express - si legge nelle note di copertina - è il viaggio in un Paese deragliato, con un ritardo strutturale di quarant’anni, ridotto economicamente e culturalmente in ginocchio e
squassato dai nazionalismi e dalle
contrapposizioni di credo, ma ciò nonostante capace di destare molti appetiti. E di sorprendere».
Il libro è uscito nella seconda edizione con i dati aggiornati delle elezioni del 3 ottobre 2010: a tre mesi dalla chiusura delle urne, però, la Bosnia-Erzegovina (che è divisa tra due
entità, la Federazione croato-musul-
mana e la Repubblica serba di Bosnia) non ha ancora un nuovo Governo.
Luca Leone, giornalista e saggista,
laureato in scienze politiche, è nato
nel 1970 ad Albano Laziale (Roma). In
passato ha scritto sul Paese balcanico
Il fantasma in Europa. La Bosnia del
dopo Dayton tra decadenza e ipotesi
di sviluppo (edizioni Il Segno, 2004) e
Srebrenica. I giorni della vergogna
(Infinito, 2005). Info www.lucaleone.blogspot.com.
Red. Cult.
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di Giovanni Sasso
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L’unione del Pd
viene dagli Usa
Alcuni scienziati americani
stanno per rivelare una
scoperta senzazionale. Pare
che dopo anni di ricerca e di
costosissimi esperimenti
questi valenti studiosi siano
riusciti a isolare in laboratorio
un argomento che non spacca
il Pd. Voi direte, com’è
possibile? Non lo so, ma
sembra davvero che ce
l’abbiano fatta. Qualche anno
fa, agli albori della ricerca,
tutto sembrava enormemente
più semplice. C’erano alcuni
elementi unificanti sui quali
l’equipe di studiosi avrebbe
scommesso a occhi chiusi. Per
esempio il PrM2 (volgarmente
detto Primarie), sembrava
rispondere in modo naturale
alle caratteristiche di comune
denominatore del partito: si
pensava addirittura potesse
trattarsi di un componente
fondativo del Pd. Eppure i test
hanno dato esito negativo. Il
Pd, al contatto con questo
fattore, oggi, invece di
aggregarsi, si sgretola in mille
particelle. Allora si provò con
l’AB94 (AntiBerlusconismo),
ma anche in questo caso il
contatto ha generato la
formazione di diverse crepe
nel Pd, a forma di «necessari
distinguo». Stesse spaccature
sono state rilevate accostando
il Pd di volta in volta alla
Strategia di Marchionne, alle
Alleanze Elettorali, al Giudizio
sui Reality Show, a Nichi
Vendola, alla Bioetica, a
Tremonti Premier, alla Lega,
alla Tav, al Governo di
Responsabilità, all’Energia
Nucleare, al Mulino Bianco,
alla Separazione dei Litfiba,
alla Reunion dei Litfiba, ai
Gormiti, alla Cacciata di
Benitez, al rapporto tra
Federalismo Fiscale e
Numismatica. C’è quindi
grande attesa per l’esito di
questa storica ricerca che ci
svelerà l’elemento che mette
finalmente d’accordo il Pd. I
risultati saranno presentati in
anteprima nella sede del
partito, al quarto piano, forse
nella sala B. Dico forse, perché
una larga rappresentanza di
iscritti vorrebbe la sala A,
mentre una minoranza preme
perché la presentazione
avvenga in piazza.
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